Centrale Termoelettrica di Chivasso Trasformazione della ......Edipower S.p.A. – Centrale di...
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Dichiarazione ambientaleAggiornamento anno 2005
Centrale Termoelettrica di Chivasso Trasformazione della Centrale in Ciclo Combinato
I-000176
COPERTINA IMPAGINATO 14-12-2005 12:03 Pagina 3
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Centrale TermoeletTrasformazione della
DichiarazionaggiornameDati aggiornati al 31/12/20
revisione 1 del 4-07-05
Edipower S.p.A. – Centrale di Chivasso (Codice NACE 40.10: Produzione e distribuzione di energia elettrica) Questo sito è dotato di un sistema di gestione ambientale e i risultatiraggiunti in questo settore sono comunicati al pubblico conformemente alsistema comunitario di ecogestione e audit.
trica di Chivasso Centrale in Ciclo Combinato
e ambientale nto anno 2005 04
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La spiegazione dei termini specifici del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) e dei principali termini tecnici è riportata nel glossario al termine della presente Dichiarazione Ambientale.
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Presentazione 5 Edipower S. p. A. 6 La Centrale Termoelettrica di Chivasso 9 L’attività svolta nel sito e la trasformazione in ciclo combinato 11 Aspetti Ambientali 14 Il programma ambientale 26 Il sistema di gestione ambientale 28 Appendice 30
Limiti di legge per gli effluenti liquidi 30
Limiti di legge per le emissioni 30
Limiti di legge per la qualità dell’aria 30
Informazioni al pubblico 31
La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale 31
Glossario 32
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Presentazione Chivasso 15-05-2005
La Dichiarazione Ambientale Semplificata della Centrale termoelettrica di Chivasso aggiorna, come previsto dal Regolamento comunitario EMAS, il documento presentato lo scorso anno, integrandolo con i dati relativi al 2004. Negli anni precedenti, la Dichiarazione Ambientale ha permesso di far conoscere, nella maniera più completa possibile, la nostra realtà, confermando in questo modo un rapporto di trasparenza e consentendo una più facile comprensione del significato della presenza, sul territorio, dell’impianto di Chivasso. E’ fermo desiderio di Edipower continuare questo rapporto nella fase in cui l’impianto comincia a muovere i primi passi e tale documento consolida la volontà di operare con la massima trasparenza verso la popolazione che abita in prossimità della Centrale, le autorità locali, le imprese operanti all’interno della Centrale e tutto il personale. Il progetto di rinnovamento della Centrale è stato ispirato all’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili sul mercato al fine di raggiungere prestazioni elevate sotto il profilo dell’efficienza dell’impianto; questo aspetto lo pone maggiormente compatibile con l’ambiente e sicuro nella conduzione. Nel corso del 2004 sono iniziate le attività per l’avviamento degli impianti; si sono potute quindi fare le prime valutazioni sulle loro prestazioni e queste hanno confermato la validità del progetto in termini di basso impatto ambientale e alto rendimento.
Il Capo Centrale Luigi Bonifacino
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Edipower S.p.A.
Edipower S.p.A., con il suo parco di oltre 7.000 MW, rappresenta il secondo operatore in Italia nel campo della produzione di energia elettrica. La sede legale è a Milano in Foro Buonaparte, 31. il codice NACE è 40.10 (produzione e distribuzione di energia elettrica). Alla società Edipower appartengono i sotto elencati impianti, dislocati sul territorio nazionale come riportato in figura 1. Nel periodo 2003-2008, Edipower ha in programma rilevanti investimenti per il rinnovo del parco impianti, con l’obiettivo di conseguire significativi miglioramenti ambientali e di efficienza produttiva. Inoltre Edipower vuole rafforzare la propria posizione competitiva realizzando la conversione in ciclo combinato di alcune sue centrali, tra queste rientra anche la Centrale di Chivasso.
Centrale termoelettrica di Brindisi (BR) certificata ISO 14001 – EMS-707 Centrale termoelettrica di Chivasso (TO certificata ISO 14001 – EMS-313 registrata EMAS – I 000176 Centrale termoelettrica di Piacenza (PC) certificata ISO 14001 – EMS-399 registrata EMAS – I 000167 Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela (ME certificata ISO 14001 – EMS-231
registrata EMAS – I 000178 Centrale termoelettrica di Sermide (MN certificata ISO 14001 – EMS-678 registrata EMAS – I 000096 Centrale termoelettrica di Turbigo certificata ISO 14001 – n°3252 registrata EMAS – I 000051 Nucleo idroelettrico di Udine (UD) certificata ISO 14001 – EMS-708 Nucleo idroelettrico di Mese (SO) Nucleo idroelettrico di Tusciano (SA)
Figura 1 Distribuzione geografica degli impianti Edipower.
La politica per l’ambiente e la sicurezza di Edipower
Consapevole che l’ambiente e la sicurezza rappresentano un vantaggio competitivo in un mercato sempre più allargato ed esigente nel campo della qualità e dei comportamenti, la Direzione di Edipower ha deciso di elaborare la Politica per l’Ambiente e la Sicurezza della Società, che focalizza i principi generali su cui si basano le scelte e le decisioni aziendali in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e di protezione dell’ambiente. Sulla base di tali principi la Direzione ha elaborato gli obiettivi che intende perseguire e ha individuato gli strumenti per raggiungerli. Nella gestione delle proprie attività, Edipower si ispira ai seguenti Principi: • L’energia prodotta deve essere garantita nel rispetto e nella tutela della qualità dell’ambiente e nella tutela della sicurezza del personale interno ed esterno all’azienda. • La riduzione dell’impatto ambientale e il miglioramento degli standard di sicurezza negli ambienti di lavoro rientrano tra i criteri che concorrono alla definizione delle strategie aziendali. • La consapevolezza di ciascuno (dipendenti, collaboratori, fornitori, appaltatori) in merito alle implicazioni ambientali e di sicurezza delle proprie attività costituisce elemento indispensabile per il miglioramento delle prestazioni di tutta l’azienda. Per tradurre nella pratica operativa i principi di cui sopra, Edipower si impegna a perseguire i seguenti Obiettivi : • Operare nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza applicabile, perseguendo i miglioramenti possibili nelle direzioni delineate dagli orientamenti nazionali e internazionali. • Prevenire l’inquinamento ed ottimizzare l’uso delle risorse naturali attraverso un impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche, l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti, la realizzazione di impianti ad elevato rendimento e l’utilizzo delle migliori tecnologie a costi economicamente accettabili. • Promuovere attività di sensibilizzazione e formazione ambientale e di sicurezza dei propri dipendenti, collaboratori, fornitori e appaltatori. • Incrementare le attività per la sicurezza e la tutela della salute del personale negli ambienti di lavoro. • Promuovere e mantenere un rapporto di massima collaborazione e trasparenza con la collettività e le istituzioni. Per il raggiungimento degli obiettivi che si è impegnata a perseguire, Edipower adotta i seguenti Strumenti: • Attuazione di sistemi di gestione ambientale e della sicurezza, conformi alle norme tecniche e comunitarie di riferimento. • Individuazione di idonei indicatori delle prestazioni ambientali e di sicurezza e loro monitoraggio. • Apertura delle Unità Produttive alle comunità locali, promozione di progetti di valorizzazione della fruibilità delle aree adiacenti le Unità Produttive. La Politica per l’Ambiente e la Sicurezza costituisce l’indirizzo al quale tutto il personale è tenuto a conformarsi nello svolgimento delle proprie mansioni e il quadro di riferimento per le Unità Produttive per la pianificazione e gestione delle proprie attività.
02/12/2002
L’Amministratore Delegato
Giordano Serena
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La politica ambientale della Centrale
Con la realizzazione del nuovo impianto, la direzione ha ritenuto opportuno modificare la Politica Ambientale al fine di renderla coerente con l’attività di produzione di energia elettrica riavviata alla fine del 2004. Di seguito è riportato il nuovo documento. Il rispetto per l’ambiente ed il miglioramento continuo della sua protezione sono delle priorità per la Direzione della centrale e per tutto il personale. Per l’implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA), in conformità con la norma UNI EN ISO 14001, con il Regolamento EMAS e con la politica ambientale e di sicurezza della Società, tutto il personale e la Direzione della Centrale, si impegnano a: 1. Promuovere e svolgere tutte le attività per l’identificazione e la riduzione degli impatti ambientali generati dai nuovi impianti e dalle attività residue di cantiere, attraverso attività di formazione ad ogni livello ed un diffuso senso di responsabilità verso l’ambiente. 2. Gestire tutte le attività del sito in conformità con leggi e regolamenti locali, regionali, nazionali ed europei e con gli Standard Aziendali e monitorare tale conformità. 3. Gestire le attività per la conduzione della nuova Centrale e le attività residue di cantiere in modo da tenere in debito conto le interazioni con i vari comparti ambientali e con il contesto territoriale del sito; ciò al fine di tenere sotto controllo e minimizzare, ove possibile, gli impatti sull’ambiente inerenti alle attività del sito. 4. Assicurare, attraverso l’implementazione di un sistema di monitoraggio, la sistematica valutazione delle prestazioni ambientali del sito al fine di fornire gli elementi necessari per il miglioramento. 5. Incrementare le attività per la sicurezza e la tutela della salute del personale negli ambienti di lavoro. 6. Ottimizzare l’uso delle risorse naturali mediante un impegno razionale ed efficiente delle risorse energetiche e delle materie prime e l’utilizzo di impianti ad elevato rendimento e delle migliori tecnologie disponibili a costi economicamente accettabili. 7. Comunicare con i fornitori, gli appaltatori e con il pubblico per migliorare la gestione ambientale integrata e con le autorità pubbliche locali per stabilire ed aggiornare le procedure di emergenza. L’introduzione ed il mantenimento di un Sistema di Gestione Ambientale, conforme alla Norma UNI EN ISO 14001 e al Regolamento (CE) 761/2001 «sull’adesione volontaria alle imprese del settore industriale a un sistema comunitario di ecogestione ed audit« (EMAS) è lo strumento gestionale adottato per perseguire questa politica.
Il Capo Centrale
Chivasso, Febbraio 2005
La Centrale Termoelettrica di Chivasso
Gennaio 2004 – soffiatura del metanodotto
gennaio 2004 – vista del cantiere
luglio 2004 – vista del cantiere
Gennaio 2004 – vista del cantiere
Luglio 2004 – vista del cantiere
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Dicembre 2004 – vista dei vassoi TG dalla sponda destra del Canale Scaricatore II
Dicembre 2004 – demolizione serbatoio R3
Dicembre 2004 – ristrutturazione facciata Nord sala macchine
L’attività svolta nel sito e la trasformazione in ciclo combinato
Premessa Nell’anno 2004, i lavori di trasformazione in ciclo combinato della Centrale, come da previsione, sono stati caratterizzati dall’avviamento dei sistemi ausiliari e delle macchine principali. Nel corso dell’anno sono stati sincronizzati con la rete tutti e cinque i generatori installati nell’impianto di Chivasso; sono state eseguite le messe a punto dei vari sistemi e sono state effettuate le prove per verificare il rispetto dei vincoli contrattuali e per caratterizzare l’impianto per il successivo esercizio (completion test, performance test). La Centrale ha iniziato quindi a produrre nuovamente energia elettrica, anche se in regime di prova; questo nuovo status è stato formalizzato a Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Chivasso a mezzo delle comunicazioni di messa regime dell’impianto inoltrate ai sensi del D.P.R.n° 203/88, il 10/9/2004 per il Modulo 2 ed il 10/01/2005 per il Modulo 1. Il personale Edipower ha esercitato una presenza costante sulle attività di cantiere affiancandosi al personale della società incaricata della realizzazione del nuovo impianto impegnato nell’avviamento (commissioning) dei vari sistemi. Tale affiancamento ha consentito di esercitare il controllo previsto dal contratto e di acquisire quelle informazioni tecniche che soltanto in queste prime fasi di vita degli impianti sono disponibili. Il personale è stato inoltre oggetto di un’intensa azione formativa che, con diversa programmazione, ha interessato la totalità della Centrale. Le principali attività del 2004 Nel corso del 2004, come già detto, sono diventate preponderanti le attività di avviamento rispetto a quelle di costruzione; queste ultime sono state orientate in massima parte a completamenti di impianti secondari ed a modifiche rese necessarie dai risultati dell’avviamento stesso. Sono inoltre proseguite le attività di scoibentazione dei manufatti contenenti amianto installati nelle aree destinate alla demolizione e/o comunque esterne al percorso critico della trasformazione in CCGT dell’impianto. Per aiutare la comprensione di quanto riportato nel seguito si faccia riferimento allo schema dell’impianto nel quale sono stati contraddistinti i principali componenti dello stesso (figura n°2). Utilizzando la capacità di sintesi delle cifre, lo stato dei lavori a fine dicembre 2004, è descrivibile come segue:
la progettazione ha raggiunto il livello medio di completamento di circa il 98%. Tutte le discipline (automazione, civile, elettrica, impiantistica, meccanica, di processo, varie) sono allineate a tale livello tranne quella di processo attestata al 94% circa; quest’ultima sconta infatti la necessità di definire certi dettagli a valle delle prime risposte dell’avviamento.
la committenza è attestata al 99%, con un livello di fabbricazione presso i fornitori di circa il 100%. Su questo fronte resta infatti ben poco da fare; il fronte ancora aperto è essenzialmente costituito dagli appalti necessari ai lavori di ripristino delle aree esterne utilizzate temporaneamente per i lavori del cantiere ed a quelli necessari per le finiture delle aree all’interno dell’impianto stesso
a fine anno le attività di commissioning raggiungono circa il 99%. Le principali tappe di questa attività sono le seguenti:
- gennaio - consegna all’esercizio del metanodotto. Il 21 gennaio 2004 è stato completato il
gas-in del tratto di metanodotto Edipower, della lunghezza di circa 4000 m per il collegamento della Centrale alla stazione SNAM di Cascina Neiroli. Le operazioni più significative eseguite in questa fase sono state la soffiatura di tutto il tratto con metano (operazione che garantisce la pulizia finale della tubazione) e la successiva e definitiva messa in pressione della tubazione.
- febbraio - messa in tensione linea 253 Chivasso-Rondissone a 220 kV a servizio del Modulo 2 e consegna ad Edipower dell’arrivo linea per il suo esercizio. Con il completamento di tale attività ed il suo passaggio in esercizio, diventa disponibile presso l’impianto la potenza adeguata per le operazioni di pre-avviamento del Modulo 2. Infatti, attraverso il trasformatore di macchina della turbina a vapore, TP21 e il trasformatore ausiliario di unità è possibile alimentare gli ausiliari del gruppo e procedere con l’avviamento degli stessi. Si ricorda che la potenza assorbita dagli ausiliari del Modulo 2 è di circa 5 MW, mentre è doppia quella del Modulo 1; tra gli ausiliari più significativi sono da menzionare la Pompa Acqua Alimento (PAA), circa 2.2 MW, la Pompa Estrazione Condensato (PEC), circa 500 kW, le Pompe Acqua Circolazione (PAC), circa 3 MW in totale sui due Moduli distribuiti su quattro pompe. Si tratta di una linea già esistente, installata su di una palificata a doppia terna; la seconda linea, denominata 254, è stata declassata a 132 kV ed utilizzata per poter alimentare la Cabina Primaria di Chivasso.
- 25 marzo - prima sincronizzazione con la rete del generatore accoppiato alla turbina a gas del Modulo 2, TG22. Se tale evento è importante in ogni costruzione similare, lo è stato maggiormente a Chivasso dove la produzione era stata sospesa due anni prima, a marzo
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2002, quando era stata avviata la demolizione dell’intero impianto produttivo. L’accensione della turbina a gas ha permesso di produrre vapore nel generatore a recupero e questo è stato utilizzato per le operazioni di pulizia dei circuiti vapore, (soffiature). Attraverso le soffiature, ed in particolare con quelle a vapore, vengono realizzate quelle operazioni di pulizia delle tubazioni e dei circuiti di scambio che garantiranno un esercizio della turbina a vapore esente da criticità dovute alla possibilità di collisioni con corpi estranei.
- 22 aprile - messa in esercizio della stazione elettrica 380 kV. Con il completamento di detta attività, tutti i lavori per il collegamento della Centrale con la rete nazionale in alta tensione, RTN, sono terminati. La Centrale si connette alla RTN a mezzo di due livelli di tensione, 220 kV e 380 kV, attraverso una stazione elettrica in aria nella quale sono installati i dispositivi di interruzione e sezionamento previsti dalle specifiche di connessione alla rete stessa.
- 15 maggio - prima sincronizzazione con la rete del generatore accoppiato alla turbina a vapore del ciclo combinato denominato Modulo 2, TV21 . Con questa operazione, tra le varie, trovano soprattutto completamento la realizzazione ed il controllo dei molteplici sistemi elettrici del gruppo: sistemi di protezioni (gruppo, montante, ausiliari), dispositivi di sincronizzazione, sistemi di misura, sistemi di controllo.
- 3 luglio- prima sincronizzazione con la rete del generatore accoppiato alla turbina a gas del Modulo 1 denominata TG13.
- 21 luglio - prima sincronizzazione con la rete del generatore accoppiato alla turbina a gas del Modulo 1 denominata TG12.
- 29 agosto- prima sincronizzazione con la rete del generatore accoppiato alla turbina a vapore del ciclo combinato denominato Modulo 1, TV11. Con la sincronizzazione della turbina a vapore possono prendere avvio le attività per la definitiva messa a regime dell’impianto tra le quali si citano le seguenti: messa a punto della combustione delle turbine a gas attraverso il tuning dei bruciatori; verifica delle ridondanze; messa a punto delle operazioni di avviamento e fermata dei gruppi.
Con la fine del 2004 le attività di costruzione sono attestate al 95%. Lo scostamento sconta in
massima parte i lavori civili per il ripristino degli edifici riutilizzati (in particolare la sala macchine), le scoibentazioni dell’amianto e le demolizioni. Nel corso del 2004, le scoibentazioni hanno subito un certo rallentamento in conseguenza delle difficoltà incontrate sulle caldaie dei gruppi 1, 2, 3. Di conseguenza sono slittati i lavori di demolizione degli stessi impianti.
Con riferimento a quanto già anticipato, con il completamento delle attività di costruzione ed avviamento dei gruppi, sono state eseguite le attività di verifica previste dalle specifiche tecniche di riferimento per accertare e certificare il rispetto delle stesse in merito ad affidabilità, sicurezza, prestazioni. In particolare, per quest’ultimo aspetto, sono state eseguite, da una unità specialistica, due serie di prove, una per ciascun Modulo, per il rilievo delle prestazioni dei singoli componenti e quelle dell’intero insieme. Le prestazioni di maggiore significatività, alle condizioni di riferimento, evidenziate sono le seguenti: - Modulo 2 – potenza netta resa a pieno carico 378 MW circa, consumo specifico netto di modulo
circa 1540 kcal/kWh – rendimento di gruppo circa 55,8%. - Modulo 1 – potenza netta resa al pieno carico 785 MW – consumo specifico netto di modulo circa
1508 kcal/kWh – rendimento di gruppo circa 57%. Contestualmente è stata eseguita la verifica del rispetto delle emissioni su tutto il campo di funzionamento delle turbine a gas rilevando che le emissioni sono sensibilmente inferiori al valore limite di legge di 50 mg/Nm3 sia per quanto attiene il CO che per gli NOx sull’intero campo di normale esercizio. Si ricorda che la turbina a gas non è caratterizzata da una vera e propria condizione di minimo tecnico, condizione questa tipica delle caldaie per la produzione di vapore; è bensì caratterizzata dalla condizione di Carico Minimo Tecnico Ambientale al di sopra della quale l’esercizio della macchina avviene nel rispetto dei limiti di legge. Le macchine installate a Chivasso hanno un CMTA pari al 60% del Carico Nominale Continuativo, CNC, pari a circa 153 MW. Tra i controlli non ancora completati, che saranno oggetto di lavoro nel 2005, è da ricordare il collaudo dell’impianto nei riguardi del rumore; lo stato di completamento non ha infatti permesso altro che l’esecuzione di prove preliminari essenzialmente volte a definire meglio gli interventi di insonorizzazione già previsti a progetto.
Figura 2 Schema funzionale semplificato della centrale di Chivasso
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Aspetti ambientali
Relativamente agli aspetti ambientali, vengono di seguito riportati i dati aggiornati con i valori relativi all’anno 2004. Emissioni in atmosfera Il 25 marzo 2004 è avvenuto il primo parallelo con la rete elettrica dell’alternatore collegato alla turbina a gas del Modulo 2. Al funzionamento della turbina a gas sono correlate le emissioni al camino, che sono iniziate nei giorni immediatamente precedenti, durante le prove di accensione, con alternatore fuori rete. Le emissioni derivano dal processo di combustione del gas naturale, costituito mediamente per il 90% da gas metano (CH4) che viene inviato ai combustori della turbina a gas (TG) insieme ad aria aspirata dall’ambiente esterno, filtrata e opportunamente compressa. Al camino sono scaricati fumi contenenti principalmente: anidride carbonica (CO2), vapore acqueo (H2O), ossidi di azoto (NOX), ossido di carbonio (CO) ed inoltre azoto (N2) e ossigeno (O2) che non hanno partecipato alla combustione e che sono già presenti in atmosfera. Successivamente alla prima accensione del TG si è avuto un periodo di funzionamento in prova caratterizzato da valori molto bassi della potenza erogata. In queste situazioni, le particolarità costruttive dei combustori del TG determinano concentrazioni di NOX e CO maggiori rispetto a quelle che si riscontrano nel funzionamento a potenze più elevate. Questo tipo di funzionamento è rilevabile anche da un osservatore esterno in quanto i fumi, normalmente non visibili, assumono una colorazione gialla. I combustori e la regolazione della combustione sono quindi stati messi a punto da parte dei tecnici della ditta costruttrice dei TG, in modo tale che nel funzionamento normale, al di sopra del carico minimo tecnico ambientale, corrispondente a circa il 60% della potenza massima, le concentrazioni di inquinanti siano ridotte al minimo. In questa situazione la presenza di fumi al camino è rilevabile solo per mezzo degli strumenti analizzatori; solo in particolari condizioni di basse temperature e umidità ambiente, come ad esempio in certe giornate invernali, è possibile osservare un pennacchio bianco al camino, dovuto alla condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi. Nel corso dell’anno è proseguito il montaggio del Modulo 1 e sono entrate in parallelo le due turbine a gas TG13 e TG12, rispettivamente il 3 luglio ed il 21 luglio. Anche su queste macchine, dopo l’iniziale periodo di prova a carico limitato, è stata effettuata la messa a punto della combustione per minimizzare le emissioni di NOX al camino nel funzionamento a piena potenza. Ciascun camino dispone di un sistema di monitoraggio emissioni (SME) costituito da un insieme di strumenti dedicati al controllo automatico continuo, alla registrazione ed archiviazione informatica delle misure relative alle sostanze inquinanti. Sono sottoposte a rilevazione le concentrazioni nei fumi di ossidi di azoto (NOX in mg/Nm3), di monossido di carbonio (CO in mg/Nm3), di ossigeno (%O2) e di umidità (%H2O). Sono inoltre misurate la temperatura e la portata dei fumi ed il sistema è quindi in grado di calcolare i flussi di massa dei singoli inquinanti, nei periodi di funzionamento di ciascuna delle tre turbine a gas. Le misure e i dati elaborati da SME sono visualizzabili all’interno del sistema di supervisione e controllo della centrale, presidiato dal personale Edipower 24 ore su 24. Gli stessi dati sono resi disponibili in tempo reale, tramite collegamento remoto su web, all’ente pubblico di controllo (ARPA Provincia di Torino). Nel corso del 2004 il funzionamento del SME è servito a testare l’affidabilità degli apparati di misura e la correttezza degli algoritmi di calcolo, in previsione della messa in servizio definitiva, in concomitanza con l’inizio della marcia commerciale della centrale che avverrà nel corso del 2005. Nel primo anno di esercizio commerciale, il decreto MICA n.008/2001 del 01/03/2001 impone il valore di 50 mg/Nm3 come limite da non superare per la media mensile delle concentrazioni delle emissioni in atmosfera, sia per gli NOX che per il CO. A partire dal secondo anno lo stesso limite sarà applicato ai valori medi giornalieri. Nel 2004 si sono riscontrati valori superiori a 50 mg/Nm3 sia per le concentrazioni di Nox che di CO, solo nelle fasi di avviamento dei TG e di registrazione dei combustori. La situazione si è normalizzata nei mesi di novembre e dicembre che hanno presentato valori medi mensili nei limiti di legge. Per quanto riguarda i flussi di massa degli inquinanti, il decreto impone inoltre come obiettivo la riduzione, nell’arco di cinque anni di esercizio della centrale, delle sole emissioni annue di NOX da 2600 a 1700 tonnellate. Si riportano in grafico i valori mensili dei flussi di massa delle emissioni, registrati durante l’esercizio 2004, sia in termini assoluti che specifici, rapportati alla produzione di energia elettrica. Per questi valori il confronto con i limiti di legge è puramente indicativo in quanto gli stessi diverranno applicativi a partire dall’entrata in esercizio dell’impianto (seconda metà del 2005) .
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gen feb m
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Dal grafico 1 si evince chemese di luglio, come consa gas, svolte nel periodo p
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NOx - TG22
NOx - TG12
NOx - TG13
Produzione
Grafico
Il grafico 2 evidenzia a fineun livello di emissioni mens
ar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Grafico 1 Emissione specifica di NOx (t/GWh)
i valori delle emissioni specifiche si assestano a valori normali a partire dal eguenza delle opportune azioni di messa a punto dei combustori delle turbine recedente.
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2 Emissioni totali di NOx (t) e produzione mensile di energia (GWh)
anno un sostanziale aumento di produzione di energia elettrica, a fronte di ili pressoché costante.
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Produzione
Grafico 3 Emissioni totali di NOx (t) e produzione progressiva di energia (GWh)
Nel grafico 3 si evidenzia che il valore di 400 t raggiunto nei nove mesi del 2004 comprende i quantitativi emessi nel primo periodo di funzionamento in prova. Per i prossimi anni di esercizio si prevedono produzioni di circa 8000 GWh/anno caratterizzate da valori di emissioni specifiche paragonabili a quelli registrati a fine 2004, riportati nel grafico 1. I mesi di novembre e dicembre 2004 sono quindi rappresentativi di un funzionamento dell’impianto che a regime sarà in grado di rispettare i limiti imposti dal decreto MICA n°008/2001. Altre emissioni in atmosfera presenti nel sito sono quelle derivanti dal funzionamento saltuario di apparecchiature accessorie all’impianto quali: - la caldaia ausiliaria alimentata a gas naturale, utilizzata in occasione dei riavviamenti dell’impianto partendo dalla condizione di centrale completamente inattiva, il cui funzionamento è limitato a circa quattro ore per ciascun riavviamento; - i due gruppi elettrogeni di emergenza, funzionanti a gasolio, in servizio nel caso di mancanza totale di alimentazione elettrica, sia da produzione interna che da fonte esterna; - la motopompa antincendio, funzionante a gasolio; e nel periodo invernale, quelle degli impianti di riscaldamento a gasolio, relativi agli uffici ed alle abitazioni civili adiacenti alla Centrale (ex case dipendenti ). Per quanto riguarda le attività di cantiere, le emissioni generate sono state quelle relative agli scarichi gassosi tipici delle macchine di cantiere e ad alcuni effetti transitori legati alla risospensione di polveri sedimentabili (polverosità) dovuti alla movimentazione dei macchinari ed alle attività di demolizione.
Sistemi di controllo della qualità dell’aria Nel corso del 2004, relativamente alla Rete Rilevamento Qualità dell’Aria (RRQA), è entrata in servizio la nuova postazione installata a Castagneto Po ed è stata opportunamente adeguata la strumentazione della postazione di Chivasso. Entrambe le postazioni sono in grado di rilevare le concentrazioni in atmosfera di NO, NO2, SO2, O3, NMHC, PM10, PM2,5 . Inoltre nella postazione di Castagneto Po sono installati sensori di temperatura, umidità, pressione, velocità e direzione del vento. I dati vengono raccolti e trasmessi periodicamente al Comune di Chivasso, alla Regione Piemonte e all’Arpa. A partire da aprile 2005 gli stessi dati sono trasmessi automaticamente al Centro Sistemi Informativi (CSI) della Regione Piemonte. Sono anche entrate in servizio, presso la centrale: • una stazione meteo al suolo che rileva la velocità e la direzione del vento, la temperatura e l’umidità dell’aria, la radiazione solare netta e globale, le precipitazioni al suolo e la pressione atmosferica; • una stazione meteo in quota ( a 28 metri) che rileva la velocità e la direzione del vento. La scelta del posizionamento delle capannine a Chivasso (Parco Mauriziano) ed a Castagneto Po (Strada Mompilotto), deriva dall’elaborazione di uno studio modellistico, finalizzato alla stima delle
ricadute delle emissioni dell’impianto sul territorio circostante, tramite modelli di trasporto degli inquinanti emessi dalla Centrale. Nel corso del 2005 la nuova RRQA sarà inoltre dotata di un Sistema di Controllo Ambientale Innovativo (SCAI) che attraverso l’uso di modelli matematici alimentati con dati meteorologici e da informazioni relative alle fonti di emissione insistenti nell’area, è in grado di fornire informazioni sulla qualità dell’aria in tutta l’area d’interesse. Nella tabella sottostante sono riportati i valori misurati di NO2, espressi in µg/m3, misurati presso le postazioni di Chivasso e Castagneto Po.
Tabella n° 1 - NO2 – 99,8° percentile
Limite (DM 60/2002) 200
Castagneto 129
Chivasso 112
Gestione dei rifiuti I rifiuti prodotti dalle attività di cantiere e dal personale Edipower durante le attività propedeutiche all’entrata in servizio dei gruppi sono gestiti attraverso apposite procedure che prescrivono le modalità di raccolta, recupero e smaltimento degli stessi. I rifiuti pericolosi prodotti nel corso del 2004 sono connessi prevalentemente alle attività di bonifica e demolizione delle parti del vecchio impianto contenenti amianto (CER 170601) e alle attività di lavaggio interno, prima della messa in servizio, dei nuovi generatori di vapore a recupero (CER 120301). I rifiuti non pericolosi sono costituiti principalmente da metalli (CER 170405) e da altri materiali (CER 170904), derivanti dalle attività di demolizione previste per la realizzazione del nuovo impianto e dal materiale di imballaggio dei nuovi macchinari destinati al montaggio (CER 150103 – 150106). Nelle tabelle seguenti si riportano i quantitativi di rifiuti smaltiti dal cantiere negli anni 2002- 2003-2004, e quelli smaltiti dalla centrale nel corso del 2004, suddivisi tra Speciali Pericolosi e Speciali Non Pericolosi.
Tabella n°2 – Rifiuti speciali pericolosi
Quantità Codice CER Denominazione rifiuto
2002 2003 2004
050103 Morchie depositate sul fondo di serbatoi 276.580 4.520 -
080409 Adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose
- 1.400 -
100104 Ceneri leggere di olio combustibile e polveri di caldaia 128.900 94.300 -
120301 Soluzioni acquose di lavaggio - - 2.125.250130113 Altri oli per circuiti idraulici 14.120 360 5.360
130307 Oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 57.220 2.820 -
130802 Altre emulsioni 25.120 7.420 2.000
150110 Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose - - 680
160212 Apparecchiature fuori uso con. amianto in fibre libere - 20.700 -
160601 Batterie al piombo - 24.620 -
170503 Terra e rocce, contenenti sostanze pericolose - 90.480 14.680
170601 Materiali isolanti contenenti amianto 90.470 860.140 1.349.390
170603 Altri materiali isolanti cont. o cost. da sost.pericolose 171.200 21.180 3.220
170605 Materiali da costruzione contenenti amianto 89.200 227.660 30.140
TOTALE rifiuti pericolosi 852.810 1.355.600 3.530.720
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Tabella n°3 – Rifiuti speciali non pericolosi
Quantità Codice CER Denominazione rifiuto
2002 2003 2004
120107 Oli minerali per macchine contenenti alogeni - - 765
150103 Imballaggi in legno 4.420 71.900 371.400150106 Imballaggi in materiali misti 206.040 226.170 712.530150106 Imballaggi in materiali misti - - 6.770
150203 Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi (div. da 150202) - - 2.640
160214 Apparecchiature fuori uso diverse da 160209-160213 - - 19.840
161106 Rivest. e mat. refrattari (div da 161105) - 67.920 180.860
170107 Miscugli o scorie di cemento, mattoni (div da 170106) 684.880 898.490 -
170302 Miscele bituminose (diverse da 170301) 393.460 795.360 32.760
170402 Alluminio 16.600 12.700 14.040170405 Ferro e acciaio 3.149.410 7.209.790 5.832.180
170411 Cavi diversi da quelli di cui alla voce 170410 29.540 23.240 25.780
170504 Terra e roccia diverse da 170503 16.283.620 1.692.310 -
170604 Materiali isolanti diversi da 170601-170603 - - 45.280
170904 Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione non pericolosi - - 4.044.750
190814 Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali diversi da 190813
- - 20.260
190904 Carbone attivo esaurito 66.020 33.460 -200304 Fanghi delle fosse settiche - - 24.240
TOTALE rifiuti non pericolosi 20.833.990 11.031.340 11.334.095
Nota: i rifiuti indicati in rosso sono quelli smaltiti dalla centrale. Dal confronto dei tre anni considerati si evince la sequenza delle attività effettuate per la trasformazione. In particolare si può notare che nel 2002 è stata data priorità alle azioni di bonifica, quali ad esempio le linee del combustibile e relativi serbatoi di servizio (codice CER 050103), l’impianto raccolta ceneri caldaie (CER 100104), l’ex parco carbone (CER 170504- 190904), i circuiti olio lubrificazione turbine (CER 130113), i trasformatori (CER 130307), le coibentazioni contenenti amianto (CER 170601). Le demolizioni successive hanno dato origine ad una notevole produzione di rottami metallici (CER 170405), di scorie di cemento, mattoni, asfalto (CER 170107 – 170302 – 170904). Si sottolinea la massima produzione di rottami metallici nel 2003 e l’incremento dei rifiuti con amianto, nel 2003 e 2004, dovuto alle attività di rimozione di manufatti che lo contenevano oppure contaminati dallo stesso durante la demolizione, come ad esempio il materiale refrattario delle caldaie. Utilizzo di combustibili e risorse naturali Combustibili Il combustibile necessario al funzionamento della Centrale è il gas naturale, addotto all’impianto da un tronco di metanodotto di 4 km che lo collega alla rete nazionale SNAM . Tramite una stazione di decompressione posta all’ingresso della centrale, la pressione del gas viene ridotta ad un valore idoneo all’alimentazione delle turbine. Si riportano in grafico i consumi mensili di gas naturale registrati nell’anno.
0
10
20
30
40
50
60
70
80
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
Milioni di Sm3
0,1
1
10
100Sm3/KWh
Consumo gas Consumo specifico
Grafico 4 Consumi mensili di gas naturale
Sono stati inoltre utilizzati in cantiere, in quantità modeste se riferite al consumo di gas per produzione, i carburanti necessari per l’alimentazione di automezzi, gru, pale escavatrici, ecc. ed il gasolio per il riscaldamento e/o la produzione di acqua calda a servizio di uffici e strutture di cantiere. Terreni Per le attività di cantiere è stata utilizzata l’area del sito di proprietà Edipower e una modesta parte esterna alla centrale; la realizzazione del metanodotto, di circa 4 km di lunghezza, ha interessato terreni esterni, per i quali sono state convenute le servitù con i proprietari. Acqua L’acqua potabile viene derivata dall’acquedotto esistente; i consumi effettuati nel corso del 2004 sono pari ad un totale complessivo di 50926 m3. L’aumento del consumo di acqua potabile da parte del cantiere nel corso 2004, rispetto al 2003, è legato principalmente all’aumento delle attività operative che conseguentemente hanno comportato una maggiore presenza di personale e quindi una richiesta maggiore di acqua. L’utilizzo di acqua potabile per Edipower è invece diminuito nel 2004. Ciò è dovuto alla cessazione della produzione di energia e alla riduzione del personale di Centrale. Per l’acqua industriale sono stati utilizzati i pozzi esistenti con un consumo pari a 126.193 m3. Il notevole aumento è dovuto all’impiego di acqua di pozzo per la produzione di acqua demineralizzata necessaria per l’alimentazione dei GVR. Nelle prime fasi del montaggio il vapore prodotto dai GVR è stato utilizzato per le soffiature interne delle tubazioni, con scarico in atmosfera, senza possibilità di recuperare il condensato. Tabella n°4 – Consumi idrici
2002 2003 2004
Acqua potabile per cantiere 4.000 31.242 49.654
Acqua potabile per Edipower 14.500 5.417 1.272
Acqua industriale 10.000 9.614 126.193
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Energia Per il funzionamento della centrale è necessaria una certa quantità di energia elettrica che alimenta le apparecchiature ausiliarie, come ad esempio le pompe acqua circolazione al condensatore, le pompe di alimento dei GVR, le pompe estrazione condensato che sono azionate da motori elettrici. I cicli combinati, per le particolari caratteristiche costruttive, presentano consumi di energia per usi propri ridotti rispetto alle centrali termoelettriche tradizionali. Infatti nel 2004 l’energia consumata a questi scopi ammonta al 2,62% della produzione lorda annua, contro il 10,22% utilizzato nel 2001 con l’impianto tradizionale in servizio. Gestione delle sostanze pericolose Materie di consumo Per il corretto funzionamento dei generatori di vapore a recupero (GVR) è necessario che gli stessi siano alimentati con acqua priva di sali incrostanti. L’impianto di demineralizzazione installato a questo scopo in Centrale, utilizza resine a scambio ionico per il trattamento dell’acqua prelevata dai pozzi. Dopo una certa quantità di acqua trattata, tali resine perdono la loro capacità di trattenere i sali che può essere però rigenerata, con un lavaggio a base di soda caustica o di acido cloridrico, secondo il tipo di resina. L’acido cloridrico ha sostituito l’acido solforico, più pericoloso, che veniva utilizzato in precedenza, nel vecchio impianto. Il serbatoio della soda caustica, di 10 m3 , è installato all’interno del demineralizzatore, quello dell’acido cloridrico, 15 m3, è situato all’esterno del locale, protetto dalle intemperie da una tettoia; sono entrambi muniti di appositi bacini di contenimento, collegati alla fogna acida/alcalina.
Per evitare fenomeni di corrosione all’interno dei GVR e del ciclo acqua – vapore in generale è inoltre necessario addittivare l’acqua demineralizzata con altre sostanze chimiche quali:
• la carboidrazide che ha sostituito il più pericoloso idrato di idrazina e con specifica funzione deossigenante, “cattura” l’ossigeno disciolto nell’acqua evitando che attacchi il metallo delle apparecchiature;
• l’ammoniaca che ha una specifica funzione alcalinizzante ed impedisce che si creino condizioni favorevoli all’innesco di fenomeni corrosivi.
L’approvvigionamento di queste sostanze avviene per mezzo di contenitori commerciali in materia plastica, di 1 m3 di capacità, che svolgono anche la funzione di serbatoi di stoccaggio a servizio degli impianti di pompaggio e immissione reagenti. Pompe e serbatoi sono installati in appositi bacini di contenimento, collegati alla fogna acida/alcalina. Ulteriori sostanze chimiche sono impiegate per il funzionamento dell’impianto trattamento acque reflue (ITAR), citato nel seguito. Come alcalinizzante si utilizza soda caustica, per favorire la precipitazione dei sali si aggiunge ai reflui cloruro ferrico, come flocculante e coagulante si usa un polielettrolita. Per i lavaggi periodici dei compressori delle turbine a gas, si utilizza in soluzione acquosa, stoccata in appositi serbatoi, un detergente a base di sostanze tensioattive
Tabella n°5 – Sostanze utilizzate e loro impiego Sostanza Consumi Impiego
Soda caustica (sol. 30%) 253 t Rigenerazione basica delle resine per produzione acqua demineralizzata
Acido cloridrico (sol. 30%) 209 t Rigenerazione acida delle resine per produzione acqua demineralizzata
Cloruro ferrico 44 t Coadiuvante per la precipitazione ITAR
Soda caustica (sol. 23%) 36 t Neutralizzazione acque di scarico ITAR
Carboidrazide 12 t Condizionamento GVR e ciclo (deossigenante)
Detergente 2 t Lavaggio compressori
Ammoniaca 5 t Condizionamento GVR e ciclo (alcalinizzante)
Polielettrolita 1 t Flocculante per ITAR
Amianto Questo materiale isolante non è stato ovviamente impiegato per la realizzazione del nuovo impianto. E’ presente in modeste quantità nei generatori di vapore delle sezioni 1 e 2 del vecchio impianto, in corso di demolizione previa bonifica. L’amianto sarà smaltito come previsto nel programma ambientale (obiettivo 2.01).
Sostanze ad effetto serra L’Emission Trading (commercio di quote di emissione di gas ad effetto serra), è definito dal Protocollo di Kyoto, che prevede, per i paesi industrializzati aderenti, una riduzione di gas ad effetto serra del 5,2%, rispetto alle emissioni del 1990, nel periodo che va dal 2008 al 2012 (per l’Italia l’obiettivo di riduzione è del 6,5%). I sei gas ad effetto serra sono: anidride carbonica, metano, protossido d’azoto, esafluoruro di zolfo perfluorocarburi, idrofluorocarburi (tutti questi gas sono convertibili in tonnellate di anidride carbonica (CO2) emesse). Il commercio dei diritti di emissione può essere attuato solo dai paesi industrializzati che si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni; con questo meccanismo è consentito ad un paese vendere, ad un altro paese, i diritti in eccesso che derivano da una riduzione delle proprie emissioni oltre la soglia sulla quale si è impegnato. La Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea, ha istituito un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra all’interno dell’Unione Europea, al fine di promuovere la riduzione di dette emissioni secondo i criteri di efficacia dei costi ed efficienza economica. Nel dicembre 2004, la Centrale di Chivasso ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, domanda di rilascio dell’autorizzazione ad emettere gas ad effetto serra, ed ha fornito le informazioni necessarie ai fini dell’assegnazione delle quote di emissione per il periodo 2005÷2007. Sostanze lesive della fascia di ozono Sono ritenute lesive all’ozono stratosferico le sostanze definite clorofluorocarburi (CFC) e idroclorofluorocarburi (HCFC). Nella Centrale di Chivasso sono solo presenti gli idroclorofuorocarburi (HCFC) negli impianti di condizionamento. Attualmente queste sostanze possono essere utilizzate fino al 31/12/2008. Del gruppo di sostanze lesive della fascia di ozono, fa parte anche l’esafluoruro di zolfo, che presso la Centrale di Chivasso è presente negli interruttori dei montanti di macchina. La gestione di tale sostanza avviene con modalità tali da minimizzare eventuali dispersioni nell’ambiente ed effettuare il recupero del gas nel caso di manutenzioni agli impianti. Scarichi idrici
Per il 2004 l’autorizzazione allo scarico n.5 nel canale scaricatore 2° del Canale Cavour è ancora in capo alla società che realizza la trasformazione in ciclo combinato dell’impianto. Le acque di scarico sono sostanzialmente costituite dai reflui provenienti dell’impianto di trattamento biologico (che raccoglie gli effluenti liquidi derivanti dai servizi e dalla mensa di cantiere), dalle acque meteoriche, dall’impianto trattamento acque reflue. In questo ultimo gli scarichi che confluiscono possono essere così suddivisi: - acque acide alcaline; - acque meteoriche; - acque inquinabili da oli. Le reti di raccolta realizzate garantiscono che le acque, anche se solo potenzialmente inquinabili, siano selettivamente inviate allo specifico trattamento dell’ITAR. Le acque meteoriche sono convogliate nella vasca acque di prima pioggia, dove i primi 5 mm di pioggia saranno trattenuti e successivamente inviati alla filtrazione, mentre il quantitativo eccedente viene convogliato direttamente allo scarico. Le acque acide alcaline derivano invece dai lavaggi della filtrazione del condensato, dalla rigenerazione delle resine dell’impianto demineralizzatore, dagli scarichi provenienti dal laboratorio e dagli spurghi continui dei generatori di vapore. Qualora per disservizio e/o anomalia non siano rispettate le caratteristiche fisico chimiche della acqua trattata, è prevista la possibilità di ricircolo al serbatoio di accumulo principale. Le acque inquinabili da oli sono costituite dalle acque derivanti da vasche di contenimento macchinari elettrici isolati o raffreddati da oli minerali, acque meteoriche provenienti da aree scoperte e da spurghi e lavaggi episodici .Anche in questo caso, il refluo depurato è analiticamente controllato, prima dello scarico, da un sistema di misura in linea che, qualora non rispetti i valori di legge richiesti, viene riprocessato. Lo scarico è controllato oltre che dagli analizzatori in linea, anche da analisi di laboratorio i cui valori medi sono riportati in tabella. La Centrale controlla in maniera indiretta il rispetto dei limiti di legge attraverso un’apposita procedura concordata con la società che gestisce le attività di cantiere. Quest’ultima fa eseguire annualmente, da un laboratorio esterno, un’analisi delle acque di scarico per la verifica dei parametri della tabella 3 del D.Lgs. 152/99. La tabella n° 7 riporta i risultati delle analisi condotte negli anni 2002-2003-2004.
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Tabella n°6
Parametro Unità di misura Limiti Valore
2002 Valore 2003
Valore 2004
pH 5,5 – 9,5 6,8 7,68 7,2
Odore Inodore Inodore
Materiali in sospensione mg/l ≤ 80 15 < 5 10
B.O.D.5 (O2) mg/l ≤ 40 < 5 30 <5
C.O.D. (O2) mg/l ≤ 160 46 118 40
Ammoniaca (NH4) mg/l ≤ 15 0,8 9,5 8
Azoto nitroso (N) mg/l ≤ 0,6 < 0,01 < 0,01 0,3
Azoto nitrico (N) mg/l ≤ 20 0,6 4,3 10
Fosforo mg/l ≤ 10 < 0,5 1,6 1,5
Arsenico mg/l ≤ 0,5 - < 0,005 < 0,005
Cadmio mg/l ≤ 0,02 - < 0,01 < 0,01
Cromo VI mg/l ≤ 0,2 - < 0,05 < 0,05
Cromo tot. mg/l ≤ 0,2 - < 0,05 < 0,05
Rame mg/l ≤ 0,1 - < 0,05 < 0,05
Mercurio mg/l ≤ 0,005 - < 0,001 < 0,001
Nichel mg/l ≤ 2 - < 0,05 < 0,05
Piombo mg/l ≤ 0,2 - < 0,05 < 0,05
Selenio mg/l ≤ 0,03 - < 0,01 < 0,01
Zinco mg/l ≤ 0,5 - < 0,01 < 0,01
Grassi e olii animali e vegetali mg/l ≤ 20 < 1 2 -
Olii minerali mg/l ≤ 5 < 0,5 < 2 < 2
Tensioattivi non ionici mg/l ≤ 2 (*) < 0,2 < 0,2 < 2
Tensioattivi anionici MBAS mg/l ≤ 2 (*) < 0,2 < 0,2 < 2
Solventi organici aromatici tot. mg/l ≤ 0,2 - < 0,05 < 0,05
Idrocarburi totali mg/l ≤ 5 < 1 < 1 < 1
(*) Il limite si riferisce ai tensioattivi totali
Un altro aspetto ambientale caratterizzante le attività del 2004 è l’utilizzo dell’acqua di fiume per la condensazione del fluido allo scarico delle turbine a vapore, ovviamente sospeso dalla fermata dell’impianto nel 2002. Per la realizzazione dell’opera di presa il progetto di riconversione si è avvalso di uno dei due punti preesistenti, a servizio del vecchio impianto, situati sul canale scaricatore 2° del Canale Cavour. Un sistema filtrante di griglie fisse e rotanti trattiene il materiale trasportato dal fiume che potrebbe intasare le apparecchiature a valle: il materiale è raccolto in centrale e successivamente smaltito come rifiuto. La restituzione dell’acqua avviene senza nessun altro trattamento allo stesso canale scaricatore, che confluisce più a valle nel fiume Po, oppure direttamente al Canale Cavour. La scelta della destinazione degli scarichi avviene su indicazione della Coutenza Canale Cavour, ente gestore del canale irriguo. La temperatura dell’acqua allo scarico è costantemente monitorata al fine del rispetto dei limiti di legge. Le due turbine a vapore a servizio dei due moduli a ciclo combinato sono dotate di due pompe di circolazione ciascuna, normalmente entrambe in servizio con modulo in funzione. Per il modulo 1 sono necessari 10,5 m3/sec di acqua di circolazione, per il modulo 2 6,5 m3/sec. Queste portate sono normalmente costanti, non variano cioè con la potenza erogata dal modulo. Considerando le ore di funzionamento delle turbine a vapore , si può costruire il grafico seguente che evidenzia l’andamento della portata di acqua scaricata in relazione all’energia elettrica prodotta dall’intero impianto.
050
100150200250300350400450
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
GWh
0
5.000.000
10.000.000
15.000.000
20.000.000
25.000.000
30.000.000
m3
portata acqua Produzione
Grafico 5 Portata acqua di scarico
Suolo sottosuolo e acque sotterranee Nell’ambito degli adempimenti ambientali connessi alla trasformazione in ciclo combinato della Centrale, prescritti dal decreto MICA N° 008/2001, nel mese di marzo 2004 è stata completata la relazione sulla caratterizzazione dell’area dell’ex parco combustibili, con analisi dei terreni e delle acque di falda, per definire le aree oggetto di inquinamento da idrocarburi. I risultati delle indagini hanno evidenziato l’assenza di contaminazione nei suoli e nelle acque sotterranee nell’area consegnata alla società incaricata della realizzazione dell’impianto e la presenza di contaminazione da Olio Combustibile Denso nel suolo e sottosuolo in una fascia dell’area demaniale. Tale contaminazione è localizzata in una porzione dei bacini di contenimento di n° 5 serbatoi nafta. In conseguenza agli esiti delle indagini si sono avviate e pianificate le azioni per provvedere alla bonifica dell’area, come da progetto definitivo approvato da Conferenza dei Servizi del 30/03/2004 e da Determina del Comune di Chivasso del 31/12/2004. Per quanto riguarda il controllo della qualità delle acque sotterranee, la società che realizza l’impianto fa eseguire trimestralmente, ad un laboratorio esterno, un’analisi di tutti i pozzi al fine di indagare l’eventuale presenza di idrocarburi, solfati e cloruri. I valori minimi e massimi risultati dalle analisi effettuate nell’anno 2004 sono riportati nella tabella sottostante.
Tabella n°7
Componente Valore Minimo Valore Massimo Limite(*)
Cloruri 6,7 mg/l 146,0 mg/l 1200 mg/l
Solfati 13,2 mg/l 71,9 mg/l 250 mg/l
Idrocarburi totali (espressi come n-esano)
Tutti i valori sono risultati inferiori al limite di rilevabilità della tecnica analitica (10 µg/l) 350 µg/l
(*) Per i solfati e gli idrocarburi totali si fa riferimento ai limiti espressi dal DM 471/99, mentre per i cloruri, non essendo indicati nel precedente decreto, si fa riferimento alla tabella 3 - allegato 5 del DLgs 152/99.
Rumore In ottemperanza a quanto prescritto dal decreto MICA n°008/2001 è stata effettuata una campagna di misura del rumore di fondo ambientale prima della messa in servizio degli impianti; le misure di rumore esterno saranno ripetute nel 2005 a seguito dell’entrata in esercizio commerciale dell’impianto.
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Radiazioni non ionizzanti Queste radiazioni, sottoforma di campi elettromagnetici, sono generate dall’utilizzo e dal trasporto dell’energia elettrica. Sono di entità rilevante in presenza di linee elettriche di trasmissione ad alta tensione e nelle stazioni elettriche di smistamento. Le apparecchiature elettriche della Centrale sono posizionate ad una distanza dai propri confini tale da non influire sull’ambiente esterno. Rischio di incidente rilevante La Centrale non detiene sostanze pericolose in quantità superiore a quelle previste dal D. Lgs. 334/99 che obbliga, se superate, all’inoltro della notifica e del rapporto di sicurezza alle autorità competenti. Dichiarazione IPPC (Integrated Pollution Prevention Control) Come previsto dal D. M. 23/11/2001, la Centrale effettua entro il 30 aprile di ogni anno, la dichiarazione IPPC relativa alle emissioni in aria e nelle acque reflue prodotte. I dati utilizzati per la dichiarazione sono desunti da campagne di misure effettuate da laboratori specializzati. Impatto visivo La trasformazione a ciclo combinato vede la realizzazione di tre nuovi camini di 90 m di altezza e di tre GVR di circa 40 m che costituiscono l’impatto visivo più rilevante. Sono state demolite le vecchie ciminiere dei generatori di vapore.
Gestione delle Emergenze Le possibili situazioni di emergenza che si possono originare all’interno della Centrale, sono trattate nel Piano di Emergenza Interno (PEI); nel documento vengono identificate e trattate le seguenti situazioni di emergenza: - Incendio/esplosione, - Fughe di gas esplosivi (metano, idrogeno), - Sversamenti di olio combustibile, gasolio , PCB e sostanze chimiche, - Terremoto, - Inondazione, - Segnalazione di ordigno. Il PEI, di cui tutto il personale di Centrale è informato, viene aggiornato ad ogni nuova modifica. Vengono programmate esercitazione sulla gestione di una situazione di emergenza ed esercitazione di evacuazione della Centrale. Salute e sicurezza Nel corso dell’anno 2004 non si sono registrati infortuni relativi al personale Edipower. Per quanto riguarda il cantiere nel 2004 si sono verificati 21 inf. > 3 gg che hanno comportato 914 giorni di assenza.
Fornitori ed appaltatori Durante l’attività di cantiere nel 2004 le principali ditte esterne presenti presso l’impianto per la trasformazione in ciclo combinato sono state 47 per un totale di ore lavorate pari a 1.482.131. La gestione delle imprese prevede uno scrupoloso accertamento della presenza del personale presso il cantiere, a tale scopo la portineria è dotata di tornelli con timbratrici a mezzo badge. In occasione delle riunioni di coordinamento, alle quali partecipa anche un rappresentante di Edipower, alle imprese vengono ricordati i vincoli ambientali connessi al Sistema di Gestione Ambientale adottato da Edipower e alle relative procedure. Il controllo sulle attività delle imprese avviene a cura della società incaricata della realizzazione dell’impianto, il cui operato è verificato da Edipower tramite l’acquisizione di copia dei verbali relativi alle attività di cantiere.
Traffico stradale indotto Nel grafico che segue è rappresentato il transito dei mezzi pesanti consuntivato (2002-2003 -2004) e previsto (2005) per tutta la fase di cantiere. Dal grafico si evince una diminuzione progressiva dei transiti nel 2004 in relazione al completamento dei montaggi dei GVR e dell’impianto nel suo complesso. Il 2005 è rappresentativo della chiusura delle attività caratterizzate dal completamento dei lavori civili per il ripristino degli edifici e dalla smobilitazione del cantiere. Il transito dei mezzi pesanti non ha interessato in generale il centro urbano. Ciò vale in particolare per quello proveniente da est che è stato indirizzato sulla nuova strada realizzata appositamente per il cantiere sulla sponda destra del Canale Cavour.
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Sistema di Gestione ambientale
Trasformazione in Ciclo Combinato
Ripristino area demaniale
Il programma ambientale
Rispetto alla Dichiarazione Ambientale aggiornamento 2004, il programma ambientale è stato modificato introducendo un ulteriore traguardo all’interno dell’obiettivo “ripristino dell’area demaniale” Tale traguardo è scaturito a seguito della demolizione serbatoi e bonifica della relativa area. Per maggiori informazioni si rimanda alla tabella n°10. Si riporta di seguito una breve descrizione dello stato di attuazione degli obiettivi. I traguardi 1.01 e 1.02 sono stati raggiunti con esito positivo in anticipo rispetto ai tempi prefissati. Relativamente al traguardo 1.03 nel corso del 2004 sono state scoibentate tutte le strutture ubicate al Parco Nafta; le attività di bonifica proseguiranno nel 2005. Il nuovo traguardo 1.04 consiste nella riqualificazione ambientale dell’area ex parco nafta mediante la realizzazione di opportune schermature con alberi e arbusti autoctoni. Traguardo 2.01: bonifica dei materiali contenenti amianto nell’area produttiva Sono in corso i lavori di rimozione amianto. La bonifica terminerà con la restituzione delle aree. Traguardo 2.02: realizzazione di un nuovo impianto di trattamento reflui L’impianto non ha superato con esito positivo il test di efficienza a causa di anomalie meccaniche. Pertanto si attende il ripristino delle stesse per procedere ad un nuovo test e di conseguenza la data prevista per la chiusura dell’obiettivo è stata spostata a luglio 2005.
Traguardo 2.03: realizzazione ed attivazione di una nuova rete per il controllo della qualità dell’aria Dal punto di vista hardware il sistema è stato completato nel 2004 per quanto attiene alle postazioni chimiche e nei primi mesi del 2005 per le installazioni RASS SODAR. Il traguardo non è stato ancora ultimato perché l’autorizzazione alla costruzione è arrivata nel Novembre 2004, a partire dalla quale sono iniziati i lavori. La messa a regime del sistema, con particolare riferimento allo SCAI, avverrà con l’esercizio commerciale dell’impianto. Traguardo 2.04: installazione ed entrata in esercizio delle nuove unità turbogas in ciclo combinato Nel corso del 2004 sono stati raggiunti i traguardi principali della trasformazione in ciclo combinato dell’impianto e questi sono evidenti dalle date nelle quali sono stati sincronizzati in rete per la prima volta i 5 gruppi: - TG 22 25/03/04 - TV 21 15/05/04 - TG 13 03/07/04 - TG 12 21/07/04 - TV 11 29/08/04 Un importante guasto alla Turbina Gas ha rallentato la messa a regime definitiva dell’impianto prevista entro il 30 giugno 2005.
La società Edipower si è dotata di un SIDT (sistema informatizzato di gestione della documentazione tecnica) per il quale la Centrale di Chivasso si è candidata ed è stata scelta per il collaudo. Si intende gestire con tale sistema la documentazione del Sistema di Gestione Ambientale.
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Il sistema di gestione ambientale
Il Sistema di Gestione Ambientale comprendente la struttura organizzativa, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire ed attuare la politica ambientale è stato rivisto a seguito della consegna di parte dell’impianto. Le modifiche tengono conto in particolare della nuova struttura, quindi nuovi ruoli e responsabilità (vedi organigramma di Centrale).
Reparto
Elettrostrumentale
SEZIONE
MANUTENZIONE
Reparto
Meccanico e Civile
Conduzione
in Turno
Laboratorio
Chimico
Linea Personale
e Controllo di gestione
Linea Ambiente
e Sicurezza
Linea
Materiali
CAPO
CENTRALE
SEZIONE
ESERCIZIO
La struttura organizzativa della Centrale ha come riferimento principale la figura del Capo Centrale, il quale è il responsabile della corretta gestione dell’impianto. Dal Capo Centrale dipendono il Capo Sezione Esercizio, il Capo Sezione Manutenzione ed i responsabili delle attività di Staff. Il Sistema di Gestione Ambientale si basa sull’applicazione di una serie di procedure, che disciplinano i comportamenti e le responsabilità del personale in relazione all’ambiente. Il Sistema stabilisce le modalità di registrazione degli impatti ambientali, nonché delle disposizioni legislative in materia ambientale. II Sistema di Gestione Ambientale è documentato mediante il Manuale Ambientale, il manuale delle Procedure Gestionali e le Istruzioni Operative (procedure tecniche). Il Manuale Ambientale fornisce una descrizione di tutto il Sistema di Gestione Ambientale e fa riferimento alle Procedure Gestionali in vigore. Le Istruzioni Operative regolamentano la gestione tecnica dei sistemi con impatto ambientale. Tutta la nuova documentazione ambientale, integrata e coordinata con la preesistente, è raggruppata e raccolta nell’Archivio Ambientale di Centrale. Nel seguito si delineano brevemente gli elementi essenziali del Sistema di Gestione Ambientale.
Compiti e responsabilità in materia di Gestione Ambientale La Centrale Termoelettrica di Chivasso è inserita a livello organizzativo nella società Edipower. Nel seguito si individuano brevemente alcune delle responsabilità in merito al Sistema di Gestione Ambientale. Capo Centrale Il Capo Centrale ha piena responsabilità, autorità e autonomia per la definizione e attuazione della politica, del programma ambientale del sito e per la gestione di tutti gli aspetti ambientali della Centrale. In particolare il Capo Centrale ha l’autorità per assicurare l’introduzione, l’applicazione e il riesame del Sistema di Gestione Ambientale. Rappresentante della Direzione II Rappresentante della Direzione ha la responsabilità dell’attuazione, del mantenimento e della revisione del Sistema di Gestione Ambientale. Il Rappresentante della Direzione ha anche il compito di riferire al Capo Centrale, mediante contatti diretti, le informazioni riguardanti l’andamento del Sistema di Gestione Ambientale e proporre suggerimenti per il miglioramento. Attualmente il Capo Sezione Esercizio ha le funzioni di Rappresentante della Direzione.
29
Capo Sezione Manutenzione Il Capo Sezione Manutenzione coordina tutti gli interventi di manutenzione (programmati per manutenzione preventiva o accidentali a seguito di avarie), sia in campo meccanico/civile che in campo elettrico/regolazione. Gestisce il budget di manutenzione di impianto e in collaborazione con la funzione centrale Controllo di Gestione di Edipower, formula proposte per i budget degli anni successivi all’anno corrente. Nella funzione di vicario, in assenza del Capo Centrale, lo sostituisce per gli aspetti applicativi di quanto previsto dal S.G.A.
Capo Sezione Esercizio Il Capo Sezione Esercizio coordina le attività relative alla conduzione degli impianti produttivi, nel rispetto dei programmi di produzione predisposti dall’Area Mercato di Edipower; sovrintende le verifiche ed i controlli dei parametri di funzionamento degli impianti al fine di determinare le cause degli scostamenti del consumo specifico; sovrintende i controlli sui parametri chimici del ciclo acqua/vapore; verifica e gestisce le metodologie di conduzione degli impianti al fine del rispetto dei limiti imposti dalle leggi, in particolare di quelle che tutelano l’ambiente; gestisce il budget e formula proposte per gli anni successivi, per l’approvvigionamento dei materiali e dei reagenti chimici necessari per il funzionamento degli impianti, ad esclusione del combustibile per la produzione di energia, gestito a livello di sede centrale.
Formazione e partecipazione La diffusione della cultura ambientale tra i dipendenti rappresenta uno degli impegni della direzione del sito. Pertanto la Centrale organizza corsi di formazione e informazione riguardanti il Sistema di Gestione Ambientale in generale ed i diversi aspetti ambientali connessi alle specifiche attività eseguite dal personale, nel corso dell’anno 2004 sono state effettuate azioni formative per un totale di 156 ore. Tali corsi sono effettuati sulla base di un piano delle attività formative e informative che tiene conto delle esigenze aziendali, delle proposte tecnico-gestionali e delle evidenze operative per il miglioramento ambientale. In particolare nel corso dell'anno 2004 in relazione all’avviamento del nuovo impianto sono state attuate azioni formative specifiche per il personale di esercizio e di manutenzione per un totale di 9124 ore. La Centrale si è inoltre dotata di procedure per raccogliere eventuali proposte di miglioramento ambientale segnalate dal personale, consentendo in questo modo a tutti di partecipare alla formulazione del programma ambientale. Audit Ambientali La Centrale stabilisce all’interno del proprio Sistema di Gestione Ambientale un programma di audit per verificare l’applicazione delle procedure di gestione, delle I.O. e dell’osservanza delle disposizioni regolamentari. Nel mese di aprile 2004 è stato effettuato l’audit di sorveglianza da parte dell’ente di certificazione RINA. Nel corso del 2005 sono previsti: - audit di sorveglianza nel mese di Aprile - audit interno nel mese di Dicembre. Rapporti con l’esterno La conduzione delle attività produttive implica interazioni con soggetti esterni che per varie ragioni sono interessati dalle prestazioni ambientali dell'impianto. Per quanto riguarda gli enti preposti ai controlli, le competenze sono espletate dalle autorità previste dalla legislazione regionale e nazionale. Il Comune di Chivasso, la Provincia di Torino e la Regione Piemonte hanno frequenti relazioni con l’impianto per aspetti ambientali, autorizzativi, organizzativi e per verifiche e controlli sulle attività del sito. La Direzione della centrale gestisce le comunicazioni e le richieste di informazioni provenienti dall’esterno. Il personale addetto, durante l’assenza della Direzione di Centrale, provvede a registrare gli estremi ed i contenuti della comunicazione ed a trasferirli alla Direzione per le necessarie valutazioni.
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Appendice Limiti di legge per gli effluenti liquidi Per gli scarichi industriali, relativamente al cantiere, valgono i limiti stabiliti dal Decreto Legislativo 152/99. In particolare i limiti sono i seguenti: - solidi sospesi ≤ 80 mg/l; - oli minerali ≤ 5 mg/l; - COD ≤ 160 mg/l; - rame ≤ 0,1 mg/l; - ferro ≤ 2 mg/l; - cadmio ≤ 0,02 mg/ml; - cromo ≤ 0,2 mg/ml; - piombo ≤ 0,2 mg/ml; - zinco ≤ 0,5 mg/ml; - nichel ≤ 2 mg/ml.
Relativamente agli scarichi per il funzionamento della centrale, valgono gli stessi limiti, inoltre deve essere rispettato il valore di temperatura di 35°C, inteso come massimo valore medio di qualsiasi sezione a valle dello scarico.
Limiti di legge per le emissioni Di seguito sono riportati i limiti alle emissioni fissati dal decreto MICA n°008/2001:
NOx < 50 mg/Nm3 (riferiti 15% O2, 0°C e 1013 hPa) CO < 50 mg/Nm3 (riferiti 15% O2, 0°C e 1013 hPa) Tali limiti saranno applicabili alle medie mensili a partire dal 1/07/05 ed alle medie giornaliere a partire dal 1/07/06. Il decreto impone inoltre l’obiettivo di ridurre i flussi di massa annui di NOx da 2600 t/anno a 1700 t/anno, da raggiungere in 5 anni a partire dalla messa in servizio commerciale della centrale. Limiti di legge per la qualità dell’aria Gli attuali limiti di legge per la qualità dell’aria sono quelli previsti dal DM 60/2002. NO2
- 99,8° percentile delle concentrazioni medie di 1 ora rilevate durante l’anno
(dal 1 gennaio al 31 dicembre) 200 µg/m3
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Informazioni al pubblico Per informazioni e approfondimenti contattare: Capo Centrale Luigi Bonifacino tel. 011 6004236 fax 011 6004249 e-mail: [email protected] Rappresentante della Direzione Mario Molinatto tel. 011 6004237 fax 011 6004249 e-mail: [email protected] Centralino tel. 011 6004200 Sito Internet Edipower S.p.A. www.edipower.it
La registrazione EMAS - validità e convalida della Dichiarazione Ambientale
Il Verificatore Ambientale accreditato I-V-0002, RINA S.p.A., via Corsica 12 - 16128 Genova, ha verificato e convalidato questa Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento CE 761/2001 il __28/07/05_____________________ .
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Glossario
Ambiente Contesto nel quale opera un’organizzazione, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interazioni.
Arpa
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale. Aspetto ambientale
Elemento di una attività, prodotto o servizio di una organizzazione che può interagire con l’ambiente.
Audit ambientale
Strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione del Sistema di gestione e dei processi destinati alla protezione dell’ambiente.
Centrale Termoelettrica
Impianto per la produzione di energia elettrica tramite vapore prodotto a seguito dello sviluppo di calore da un combustibile (carbone, gasolio, gas naturale, olio combustibile denso).
CC Ciclo Combinato. CCCH1-(2) Ciclo combinato Chivasso 1 (2). CER Codice Europeo Rifiuti. CMTA Carico Minimo Tecnico Ambientale. CO
Ossido di Carbonio; si forma dall'ossidazione incompleta dei composti del carbonio contenuti nei combustibili utilizzati.
CO2
Biossido di Carbonio (denominato anche anidride carbonica); si forma dall’ossidazione dei composti del carbonio contenuti nei combustibili utilizzati. E’ un cosiddetto gas serra.
COD
Domanda di ossigeno chimico. È’ la quantità di ossigeno utilizzata per ossidare chimicamente le sostanze organiche e inorganiche presenti.
Conseguenze ambientali
Conseguenze positive o negative causate da un impatto ambientale derivante dalla presenza dell’impianto produttivo.
Consumo specifico
Rapporto tra la quantità di calore sviluppata dal combustibile impiegato in una sezione termoelettrica in un determinato periodo di tempo e la corrispondente quantità di energia elettrica netta prodotta.
Convalida della Dichiarazione ambientale
Atto con cui il Verificatore ambientale accreditato da idoneo organismo competente esamina la Dichiarazione ambientale con risultato positivo.
Dichiarazione ambientale
Dichiarazione elaborata dall’impresa in conformità alle disposizioni del Regolamento CE 761/2001.
DMA 12/07/90
Decreto del Ministero dell’Ambiente riguardante: Linee Guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione.
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DMA 21/12/95 Decreto del Ministero dell’Ambiente riguardante: Disciplina dei metodi di controllo delle emissioni in atmosfera degli impianti industriali.
EMAS
ECO Management and Audit Scheme - sistema di gestione ambientale e schema di audit definito dal Regolamento CE 761/2001.
G Generatore.
GVR Generatore di vapore a recupero.
Impatto ambientale
Qualunque modificazione dello stato dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente alle attività svolte nel sito e derivanti da aspetti ambientali.
ITAR
Individua nel complesso l’Impianto Trattamento Acque Reflue della Centrale. MAP
Ministero delle attività produttive. Mediana
Il valore corrispondente al “dato” che nell'insieme ordinato (crescente) dei valori delle concentrazioni medie giornaliere nell'anno, rappresenta l’elemento centrale, divide cioè la distribuzione a metà.
MICA Ministero Dell’Industria Commercio e Artigianato, ora MAP. NMHC Idrocarburi non metanici. NO Monossido di azoto. NO2 Biossido di azoto. NOX
Miscela di ossidi di azoto; si formano dall’ossidazione dei composti azotati contenuti nel combustibile utilizzato e dall’ossidazione dell’azoto dell’aria.
Nm3
Normal metro cubo, misura del volume di effluente gassoso rapportato alle condizioni fisiche normali (0°C e 0,1013 kpa).
OCD Olio Combustibile Denso. Prodotto della raffinazione del petrolio.
O3 Ozono. PCB
PoliCloroBifenile: sostanza contenuta in alcuni trasformatori avente funzione isolante.
Percentile 98° (o 95°) percentile è il valore corrispondente al dato che nell'insieme ordinato (crescente) dei valori delle concentrazioni medie giornaliere nell'anno, risulta essere superiore al 98% (95%) dei valori dell’insieme.
pH
Concentrazione di ioni di idrogeno - Indica l’acidità o l’alcalinità di un liquido.
PM2,5 Particolato con diametro aerodinamico equivalente, uguale o inferiore a 2,5 µm. PM10
Particolato con diametro aerodinamico equivalente, uguale o inferiore a 10 µm.
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RASS (Radio Acoustic Sounding System) - Strumento per la telemisura del profilo verticale di temperatura fino a 1000m. Regolamento CE 761/2001
Regolamento del Consiglio della CEE del 19/03/2001 sull’adesione volontaria delle imprese del settore industriale ad un sistema comunitario di ecogestione e audit (spesso indicato con la sigla EMAS: Eco Management and Audit Scheme).
RRQA
Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria. Rete elettrica
L’insieme delle linee, delle stazioni e delle cabine preposte alla trasmissione e alla distribuzione dell’energia elettrica.
SCAI
Sistema Controllo Ambientale Innovativo.
SIDT Sistema informatizzato di gestione della documentazione tecnica. SME
Sistema monitoraggio emissioni. Sm3
Standard metro cubo, misura del volume del gas, impiegata in condizioni “standard”, ossia alla pressione atmosferica e alla temperatura di 15°C.
SO2 Biossido di zolfo (denominato anche anidride solforosa); si forma dall’ossidazione dei composti dello zolfo contenuti nel combustibile utilizzato.
SODAR ( Sound Detection And Ranging ) Strumento per la telemisura del profilo verticale del vento fino a una quota massimo di 900-1000 metri. TG Turbina a gas. TP Trasformatore principale di potenza. TV Turbina a vapore.
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Unita’ di base e supplementari del SI QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO
Lunghezza Metro m Massa Chilogrammo kg Tempo Secondo s Corrente elettrica Ampere A Temperatura termodinamica Kelvin K Intensità luminosa Candela cd Quantità di sostanza Mole mol
Prefissi comunemente usati FATTORE PREFISSO SIMBOLO
1012 Tera T 109 Giga G 106 Mega M 103 kilo k 10-1 deci d 10-2 centi c 10-3 milli m 10-6 micro �
Unita’ derivate dal SI QUANTITA’ UNITA’ SIMBOLO Area metro quadrato m2 Volume metro cubo m3 Velocità metro per secondo m/s Frequenza Hertz Hz = cicli/s Densità chilogrammo per metro cubo kg/m3 Forza Newton N = kg · m/s2 Energia, lavoro, calore Joule J = N · m Potenza Watt W = J/s Pressione Pascal Pa = N/m2 Carica elettrica Coulomb C = A·s Potenziale elettrico Volt V = W/A Flusso magnetico Weber Wb = V·s Campo magnetico Tesla T = Wb/m2
Unita’ SI e fattori di conversione per alcune unita’ di uso comune Per convertire da…. Simbolo a…. Simbolo Moltiplicare per…. Volume
Litro l metro cubo m3 0,001 Pressione bar bar Pascal Pa 100.000 atmosfera atm Pascal Pa 101.325 Energia / Lavoro
calorie cal Joule J 4,186 wattora Wh Joule J 3.600 Potenza
calorie/ora cal/h Watt W 0,0011628 Energia Specifica
calorie/chilogrammo cal/kg Joule/kg J/kg 4,186