NOTIZIE E CURIOSITÀ DALL’AZIENDA P.S.P. “SAN VALENTINO”CITTÀ DI LEVICO TERME

N. 38N. 38N. 39

dicembre 2015

Dicembre 2015N. 39

Il Comitato di Redazione

CoordinamentoPaola BernardiElisa CapraArianna Pedrotti

FotoServizio AnimazioneFonti varie

Un particolare ringraziamento a tutti coloro i quali hannocontribuito con racconti, articoli e altre forme di intervento a dare vita a questa trentanovesimaedizione de “La Luna”

Pubblicazione gratuita ad uso interno

Impaginazione e stampa

Publistampa Arti GrafichePergine Valsugana (Tn)

Carta patinata opaca da foresteambientalmente amministrate

PER NON PERDERSI…Dalla nostra Presidente …………………………………………………………………… p. 1di Martina Dell’Antonio

Cento e più …………………………………………………………………………………………………… p. 4

Lavori (e valori) in corso ………………………………………………………………… p. 5di Fabrizio Uez

Padiglione “Silvio Libardoni” storia di un nome ……… p. 9

Dalle rappresentanti dei Residenti… …………………………………… p. 10di Romana Dallagiacoma e Gilia Fontana

In ricordo dei nostri defunti ………………………………………………………… p. 10

Dall’Isola della Luna… il nostro amico Ezechiele …… p. 11dal Centro Diurno

Moka pause …………………………………………………………………………………………………… p. 12le Educatrici

102 anni di ricordi preziosi …………………………………………………………… p. 13di Elisa, educatrice

Ada ………………………………………………………………………………………………………………………… p. 15di Annalisa

Quando se era morosi ………………………………………………………………………… p. 16

Nino Dallagiacoma “Ensieme” …………………………………………………… p. 21di Claudia e Romana

Ricordi che fanno bene al cuore ……………………………………………… p. 22

Una lunga e calda estate …………………………………………………………………… p. 24

La carrozzina pieghevole ………………………………………………………………… p. 26i Fisioterapisti

Grazie alla nostra grande squadra ………………………………………… p. 28

Centro diurno “Isola della Luna” …………………………………………… p. 29

La scòla de ’sti ani ………………………………………………………………………………… p. 29

Piano Giovani Zona Laghi Valsugana ………………………………… p. 30

Momenti di noi ………………………………………………………………………………………… p. 32

1 | Dicembre 2015

C olgo la preziosa occasione datami dall’uscitadel nostro giornalino “La Luna” per porgere,a nome mio e di tutto il Consiglio di Ammi-

nistrazione, gli auguri di un Sereno Natale e buo-ne feste a tutti i padroni di casa, a tutti i loro fami-liari, a tutto il personale e le rispettive famiglie, aivolontari, alle rappresentanti dei familiari, a donValentino, a tutte le persone del centro diurno e atutti coloro che in qualsiasi modo ed occasionetrascorrono del tempo nella nostra San Valentino.La necessità di soffermarmi un attimo per decide-re cosa scrivere in questo articolo, mi ha riscossadalla quotidianità e mi ha fatto rendere conto cheè quasi un anno che il Consiglio di Amministrazio-ne mi ha dato la fiducia e l’onore di svolgere l’im-portante ruolo di Presidente. Per me è stata unanuova esperienza, che ho assunto sin da subitocon entusiasmo, cercando sempre di essere e ri-manere me stessa; ho sempre ritenuto importantetrascorrere il maggior tempo possibile con i pa-droni di casa, le loro famiglie, il personale, per po-ter vivere direttamente e pienamente la mia espe-rienza. Questo è stato un anno intenso e faticoso,ma devo dire che è volato. Voglio ringraziare tuttisinceramente, perché in questo periodo sono cre-sciuta tantissimo a livello umano, personale e pro-fessionale. Ringrazio tutti voi, le vostre esperien-ze, storie, i vostri consigli e idee, che sono stimolocontinuo a fare del mio meglio. Certo a volte èmolto difficile essere sereni, in quanto nell’arcodell’anno ci hanno abbandonato tante persone allequali anch’io mi ero affezionata, ma anche da que-sto cerco di “portare via” qualcosa di bello: il pen-

siero dei momenti passati assieme a loro ed ai lorofamiliari mi confortano e mi permettono di ricor-dare tutti con tanto affetto.Grazie all’ottima intesa ed al lavoro di squadra ef-fettuato con il Vice Presidente Marco Francescattie tutti i Consiglieri Cristina Trentini, Rosanna Vet-torazzi, Luciano Lucchi, Michele Passerini e Ro-berto Libardoni, nonché con il direttore FabrizioUez, sono riuscita a svolgere il mio ruolo nel corsodi quest’anno in modo sereno. Per questo ringraziotutti loro di cuore; tutto ciò che abbiamo fatto que-st’anno è stato possibile solo grazie al lavoro disquadra; l’armonia, il rispetto e gli obiettivi comu-ni ci hanno aiutato e ci aiuteranno ad affrontarenuove sfide e a raggiungere importanti obiettivi.Lascio al direttore i dettagli di ogni attività svoltanel corso dell’anno, ma desidero fare una veloce

DALLA NOSTRAPRESIDENTE

di dott.ssa Martina Dell’Antonio

Dicembre 2015 | 2

carrellata su alcune iniziative che mi hanno coin-volta particolarmente: la pizza per la festa della don-na e la festa del papà, la piovosa giornata delle porteaperte, la cena d’estate, le gite fuori porta, in parti-colare il pomeriggio organizzato a mangiare ottimeciliegie e buona musica presso il giardino della fa-miglia Carotta dove ci siamo divertiti tutti un sacco,il pranzo a Spera. Molti altri eventi son stati orga-nizzati, ai quali io non ho potuto partecipare, maconfido di rifarmi nella prossima primavera/estate!Per tutta questa meravigliosa organizzazione, i mieipiù sentiti ringraziamenti e complimenti vanno allostaff delle animatrici e educatrici e dei volontari,sempre presenti in queste occasioni, ma soprattuttodisponibili e presenti quotidianamente.Durante il caldo torrido di quest’estate sono statieffettuati i lavori della cucina e per questo, in pri-mis, voglio ringraziare di cuore tutto il personaledella cucina che ha svolto egregiamente il lavorocon un carico veramente impegnativo, causato siadal clima, sia dagli spostamenti. Durante i lavori alla cucina è emersa la necessità dieffettuare con urgenza lavori anche ai locali guar-daroba e lavanderia, che sono già partiti nel mesedi novembre. Colgo l’occasione per ringraziare ilpersonale che si occupa del guardaroba. Desiderofarlo in questo frangente, perché sono persone chesono poco visibili, non essendo sui piani, in quantooccupate ad eseguire il loro lavoro con estrema de-dizione e perfezione. Ad inizio ottobre è stato inaugurato il 4° piano. Co-me ho detto anche in quella circostanza, ringrazioprincipalmente i residenti che hanno dovuto subi-re i disagi per diversi mesi; il nuovo piano attual-mente non è completato al 100%, in quanto nellazona predisposta per sala da pranzo/salotto abbia-mo dovuto allestire delle camere. Pertanto il servi-zio non sarà ottimale, finché i lavori al 2° e 3° pianonon saranno terminati. Tale disagio è attualmentenecessario, anche se spiacevole, ma al termine deilavori ne sarà valsa al pena. Ricordo come alla riu-nione dei familiari le coordinatrici Marcella Gai-

gher e Stefania Vergot abbiano esposto tutti i cri-teri per lo spostamento delle persone al 4° piano etutte le procedure necessarie, affinché tutti i servi-zi potessero funzionare al meglio… è stata un’ul-teriore occasione che mi ha dato maggiore consa-pevolezza di quanto la gestione e l’organizzazionedella nostra azienda sia complessa. La grande equotidiana soddisfazione deriva dal sapere che tut-te le attività, sia di routine sia le urgenze, sonosempre valutate e gestite con la massima professio-nalità e attenzione alla persona.Per tutti i lavori effettuati ad oggi, 4° piano, cuci-na, guardaroba, ringrazio il direttore Fabrizio Uez,il nostro economo Michele Tomedi, il direttore la-vori ing. Adamo Occoffer, le ditte Teckocostruzio-ni e Holländer e tutte le altre imprese e artigianied il personale interno addetto alla manutenzioneche hanno effettuato i lavori ottenendo, a mio pa-rere, un ottimo risultato. Infine ringrazio di cuoretutto lo staff che ha partecipato al trasloco. Ciò che abbiamo realizzato con il vostro supportovi è noto. Ora vorrei svelarvi in anteprima qualcheassaggio di ciò che abbiamo programmato per ilfuturo. Sono già iniziati i lavori al 2° e 3° piano,lavori già previsti dal precedente Consiglio di Am-ministrazione. Al progetto originale abbiamo ap-portato delle modifiche, concordate con il diretto-re e la direzione lavori. È stata programmata lachiusura del cavedio, lo spostamento del NucleoOrizzonte al secondo piano con terrazza e giardi-no esterni, la costruzione di un giardino d’invernosul retro al primo piano e lavori di adeguamento emiglioramento del giardino antistante la struttu-ra. Per tutte queste opere sono state approvate leperizie e per la ristrutturazione del giardino è sta-to richiesto il supporto del servizio rispristino del-la Provincia Autonoma di Trento. Ci sono inoltrealtri lavori che verranno attivati nel corso delprossimo anno, tutti volti a migliorare e raziona-lizzare gli spazi.Un’altra importantissima attività, di cui vorrei ren-dere tutti partecipi, è il rapporto con i Sindacati.

Abbiamo effettuato diverse riunioni con tutte le rap-presentanze sindacali e con le rappresentanti dei la-voratori. Al di là dei dettagli operativi, sono moltosoddisfatta del clima costruttivo che si è creato, hosubito voluto sottolineare che per me i sindacatinon sono parti contro l’azienda, ma un supporto eun aiuto per migliorare la qualità del lavoro e deiservizi. La nostra “San Valentino” è una catena i cuianelli devono esser legati molto saldamente, il lavo-ro è molto pesante e si deve riuscire a migliorare ilclima e poter andare incontro alle esigenze dei lavo-ratori; se il personale riesce a lavorare serenamenteed a essere soddisfatto del lavoro svolto, miglioraautomaticamente la qualità del servizio offerto.Voglio ringraziare pertanto le rappresentanti deilavoratori, che nell’ultima riunione hanno vera-mente dato prova di voler partecipare attivamenteal miglioramento della “San Valentino”. È intesoche intendo ringraziare ogni singola persona dellostaff, qualsiasi ruolo svolga all’interno dell’azienda.Ringrazio inoltre medici e infermieri per il loroprezioso e difficile lavoro; lo staff di fisioterapia e dicura della persona. Ringrazio il direttore, i funzionari e tutto il perso-nale degli uffici amministrativi e di coordinamentoil cui lavoro è indispensabile per la gestione e orga-nizzazione di tutta la nostra complessa azienda. Essendo rappresentante di zona in UPIPA, ho avutomodo più volte di confrontarmi con gli altri Presi-denti. In tutte le strutture ci sono problemi, spessosimili, a volte anche più grandi dei nostri. Pertanto

non ritengo sia il caso di perdersi d’animo. Il Con-siglio di Amministrazione e io siamo consapevoliche ci sono tante cose da fare, ci sono sempre eovunque margini di miglioramento. Un’aziendacome la nostra, con oltre 150 utenti dei servizi diRSA, centro diurno e casa di soggiorno, ognunocon singole esigenze, caratteri e necessità, con150 dipendenti con altrettante esigenze… è unarealtà complessa, ma la nostra volontà è quella dimigliorare. Un’elevata qualità della vita dei resi-denti all’interno della “San Valentino” rimane ilnostro principale scopo. Allo stesso modo miglio-rare l’organizzazione del lavoro del personale è uncostante obiettivo che intendiamo perseguire.Infine mi sento di dire due parole in merito allaquestione “azienda unica” prospettata dalla Pro-vincia. Personalmente non sono convinta cheun’azienda unica possa essere la soluzione miglio-re. Ho condiviso la mia opinione a questo propositoanche con i Consiglieri. Secondo la nostra opinio-ne è giusto e corretto fare economia, cercando diridurre i costi superflui e razionalizzare i servizi,ma è indispensabile mantenere alta la qualità delservizio offerto, lavorando nell’ottica del migliora-mento dei servizi sempre e comunque mantenen-do al centro di ogni scelta il benessere dei residentie del personale. Per questo è molto importante col-laborare con le A.P.S.P. vicine al nostro paese e conl’Amministrazione comunale, in modo tale da rag-giungere gli obiettivi di riduzione dei costi e di mi-glioramento della qualità dei servizi.

3 | Dicembre 2015

BUON NATALE E BUONE FESTE…CHE SIA UN 2016 RICCO DI SODDISFAZIONI E SERENITÀ PER TUTTI VOI E PER LA NOSTRA “SAN VALENTINO”!

AUGURI!

Dicembre 2015 | 4

Nel mese di agosto abbiamo festeggiato i 102 annidella signora Giuseppina Tomasi, in ottobre i 102della signora Adele Pasqualotto e in novembre i100 anni della signora Irma Gioseffa Curzel.Da tutti noi tantissimi auguri!

I centodue anni di Adele Pasqualotto

Irma Gioseffa Curzel e la torta per i suoi 100 anniGiuseppina Tomasi mentre festeggia 102 anni con amici e parenti

CENTO E PIÙ

5 | Dicembre 2015

D alle pagine del giornalino aziendale “La Lu-na” diamo come di consueto informazionesui principali fatti che riguardano l’attività

istituzionale, sui cambiamenti in atto e sui pro-grammi di sviluppo e di miglioramento della no-stra San Valentino.

LAVORI PADIGLIONE “LIBARDONI”Proseguono i lavori di ampliamento e ristruttu-

razione del Padiglione “Silvio Libardoni” in coeren-za con il piano programmatico per la consigliatura2015-2018 approvato dal Consiglio di Amministra-zione alla data del suo insediamento.

Il 1° ottobre 2015 è finalmente entrato in fun-zione il 4° piano, realizzato in sopraelevazionenella zona dove prima si trovavano alcuni localimacchine e ascensori e un tetto piano adibito a“solarium”. Si è trattato di un’opera molto impe-

gnativa a causa dell’entità e della difficoltà delle la-vorazioni, resa ancora più difficile dalle avversecondizioni climatiche del 2014 che hanno causatonumerose infiltrazioni e dalla necessità di eseguirei lavori tenendo conto dei bisogni e dei tempi di vi-ta delle persone residenti. Nonostante l’impegnoprofuso dall’Impresa Teckocostruzioni nel ridurreal minimo l’impatto dei lavori sulla vita della co-munità, qualche inevitabile disagio si è purtroppoverificato per i nostri Residenti. Attualmente ilnuovo nucleo, nel quale sono stati provvisoria-mente trasferite 22 persone, non è ancora comple-tato. Per permettere l’effettuazione dei lavori alpiano sottostante si è dovuto temporaneamentesuddividere l’ampia sala soggiorno in due stanzeda 4 posti che verranno smantellate alla fine dei la-vori per riportare il nucleo alla sua capienza origi-naria (16 posti). Entro breve tempo verranno in-

LAVORI (E VALORI)IN CORSOAggiornamento e informazioni sull’attivitàistituzionale nell’anno 2015

di Fabrizio Uez Direttore

Dicembre 2015 | 6

stallati i corrimano e i paracolpi murali. Si prov-vederà quindi prossimamente all’acquisto degli ar-redi bagno mancanti e al completamento dellastruttura con pitturazione delle pareti, abbelli-menti, quadri, pannelli, tendaggi in modo da ren-dere l’ambiente residenziale più accogliente econfortevole. I lavori al 3° piano sono stati quindiimmediatamente ripresi. Attualmente si stannocompletando le demolizioni interne per procederepoi alla realizzazione degli impianti tecnologici edei locali interni come da progetto elaborato dal-l’ing. Adamo Occoffer.

Successivamente si proseguirà al 2° piano,sempre purtroppo con i Residenti in struttura equindi con qualche limitazione di orario e di ma-novra per l’Impresa e qualche ulteriore possibiledisagio e disturbo per i Residenti.

Come già anticipato dalla Presidente Dell’Anto-nio, con deliberazione n. 18 del 27 ottobre scorsoil Consiglio di Amministrazione ha approvato unpiano - programma che prevede alcune modificheal progetto originario finalizzate alla messa in si-curezza di alcune parti dell’edificio e a una piùfunzionale utilizzazione degli spazi in ragione deinuovi e maggiori bisogni dei Residenti e delle ne-

cessità dei servizi. È intenzione infatti provvederein prospettiva alla chiusura del “cavedio” su tutti ipiani al fine di ricavarne maggiori spazi di soggior-no e di socialità e realizzare al 2° piano un nuovonucleo per persone affette da demenza con proble-mi comportamentali più funzionale di quello at-tuale (l’Orizzonte) alle esigenze dei Residenti(stanze, percorsi, servizi, spazio esterno). Su que-sto piano si dovrebbe quindi ricavare un ampioterrazzo esterno annesso al nuovo nucleo demen-ze con creazione di un “giardino d’inverno” al pia-no sottostante e locale magazzino al piano terra.

Un momento dell’inaugurazione del nuovo 4° piano

Vista sul centro storico dal terrazzo del 4° piano

7 | Dicembre 2015

In questo modo tutta la parte residenziale del Pa-diglione “Libardoni” verrebbe riqualificata e resamaggiormente fruibile da tutti gli utilizzatori, connotevoli ricadute sulla qualità della vita e sul be-nessere dei nostri Residenti.

LAVORI ALLA CUCINA E AI LOCALIGUARDAROBA / LAVANDERIA

Nel corso dell’estate 2015 si è pure provvedutoal rifacimento del pavimento della cucina e degliimpianti e alla sostituzione dell’attrezzatura fissacentrale (blocco cottura), con il finanziamento del-l’intero importo dei lavori da parte della ProvinciaAutonoma di Trento. Durante i lavori la cucina èstata provvisoriamente trasferita presso l’Istitutoalberghiero nell’adiacente palazzo ex scuole ele-mentari.

Attualmente si sta invece procedendo alla rea-lizzazione di un intervento di manutenzione straor-dinaria dei locali guardaroba / lavanderia e zonapiano terra per il ripristino della sicurezza e dellasalubrità degli ambienti a seguito dei danneggia-menti alle pareti e ai controsoffitti dovuti a infiltra-

zioni provenienti dal soprastante locale cucina. Siprocederà poi al completamento della manuten-zione straordinaria dell’intero piano terra del Padi-glione “Libardoni”, con riqualificazione della zonagarage, deposito generi alimentari e spogliatoi delpersonale, e alle sistemazioni esterne di quella par-te della struttura.

INTERVENTI AL “CORPO CENTRALE”È altresì intenzione provvedere in prospettiva

alla sistemazione del “Corpo centrale”, ripristinodegli intonaci, pitturazioni, installazioni di nuoviparacolpi murali e paraspigoli, sia nei nuclei assi-stenziali sia al piano terra dove si è già provvedutoalla sostituzione dei battiscopa e si procederà pros-simamente alla tinteggiatura dei locali e all’acqui-sto di nuovi arredi.

RECUPERO FUNZIONALE DEGLI SPAZI VERDI

Infine, completa il programma degli interventiapprovati dal Consiglio di Amministrazione la vo-lontà di realizzare alcuni importanti lavori di ripri-

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stino del giardino antistante l’ingresso della RSAe dello spazio verde denominato “corte sconta” si-tuato a nord del fabbricato, con l’intervento delServizio per il sostegno occupazionale e Valorizza-zione Ambientale della Provincia. L’intervento pre-vede una riorganizzazione generale degli spaziaperti destinati a giardino della RSA, consentendodi ridurre sensibilmente gli elementi di barriera-mento oggi presenti e un più razionale utilizzo de-gli spazi. In particolare dovrebbero venire realizza-ti dei piccoli terrazzamenti e dei muri di sostegnointeramente rivestiti con pietra locale, rimodellatal’area a verde, parzialmente eliminate le attualirampe di terreno e rivisti gli elementi di arredo edi copertura e la viabilità interna, mantenendo inessere le piante di particolare pregio storico e af-fettivo.

CLIMA ORGANIZZATIVO E QUALITÀ DEL LAVORO

Oltre all’impegno per l’adeguamento della strut-tura, in una prospettiva di mandato e tenuto altresìconto delle ipotesi di riforma del modello di A.P.S.P.oggi in discussione , la nostra Azienda è da tempoimpegnata per il miglioramento del clima organiz-zativo e della qualità del lavoro. Tale impegno si rea-lizza su tre direttrici principali:• Intervento formativo sul benessere e formazione

continua del personale, ricerca di condivisione epartecipazione attiva dei dipendenti, accrescimen-to della motivazione e del benessere lavorativo.

• Recupero di un clima di fiducia e collaborazionecon le parti sindacali.

• Adozione di politiche di gestione del personaleorientate alla crescita della cultura della conci-liazione tra vita privata e lavorativa, anche attra-verso l’introduzione per quanto possibile di so-

luzioni organizzative innovative e orientate allaflessibilità del lavoro.In questa logica si sta tra l’altro pensando al-

l’adozione di uno standard – Family Audit – qualestrumento per promuovere questo cambiamentoculturale e organizzativo e individuare i bisogni diconciliazione e le conseguenti scelte organizzative.

Prosegue in questo modo l’attività del Consigliodi Amministrazione nel programma di manuten-zione straordinaria degli edifici e riqualificazionefunzionale della struttura, all’interno di un piùampio progetto di ampliamento della struttura del-la RSA e dei servizi erogati dall’azienda, non trala-sciando – come detto – l’impegno a una sempremaggiore qualificazione dei servizi e delle attivitàpromuovendo altresì il benessere aziendale peruna migliore qualità della vita dei Residenti e ditutti coloro – famigliari, lavoratori, volontari – cheper diversi motivi frequentano la nostra “casa”.

Con la speranza che la luce del Natale porti pacee serenità nelle nostre case e al mondo intero giun-gano a tutti i lettori i migliori auguri di buone festee per un nuovo anno di letizia e di soddisfazioni.

Negli ultimi anni si sente spesso nominare il Padiglione “Silvio Libardoni” in quanto interessatoda importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione. Per chi non conoscesse le origini di tale denominazione riportiamo di seguito un estratto della

deliberazione n. 67 del 12 giugno 1987 con la quale il Consiglio di Amministrazione dell’allora IPAB -Casa di Riposo “Pierina Negriolli” ha inteso dedicare il costruendo Padiglione per persone non au-tosufficienti alla memoria del Presidente Silvio Libardoni.

«Premesso che con deliberazione n. 3 d. 12.02.2987 è stato approvato il programma di amplia-mento della Casa di riposo mediante costruzione di un corpo aggiunto a monte del fabbricato attualedestinato ad ospitare un reparto per non autosufficienti oltre a uno spazio per sala fisioterapia, salapolivalente ed altri servizi comuni;

Il Consigliere Anziano (Giuseppe Prada n.d.r.)

Ricorda che quella seduta del Consiglio di Amministrazione è stata l’ultima che ha avuto come Pre-sidente il p.i. Silvio Libardoni, scomparso improvvisamente in data 22.02.1987, e che la pratica inerentealla domanda del contributo suddetto è stato l’ultimo suo atto formale nella veste di Presidente del-l’Istituzione. Ricorda come il progetto di ampliamento della Casa di riposo sia stato fortemente volutodal presidente Libardoni, che intendeva in tal modo proseguire sulla strada del rinnovamento dellastruttura iniziata molti anni prima (nel 1972) con la ristrutturazionedella p.ed. 1566 e proseguito nel 1977 con il riattamento del 3° pianodella stessa p.ed. 1566 e nel 1979 con la ristrutturazione completadella p.ed. 603 e della annessa Chiesetta di San Valentino.

Ricorda altresì l’intensa attività e l’impegno profuso da parte del-lo scomparso Presidente a favore della casa di Riposo, l’energia conla quale ha svolto la sua attività di Amministratore fina dalla datadella sua prima nomina (1971) che egli trasmetteva ai suoi collabo-ratori e a tutti gli operatori dell’Istituzione. Attività che si concretavain innumerevoli interventi di miglioria della Casa di riposo, sistema-zione dei reparti, installazione di attrezzature ed apparecchiatureper la migliore funzionalità del servizio assistenziale a favore deglianziani. Il Consigliere Anziano ricorda ancora le alte doti di umanitàche distinguevano il Presidente Libardoni.

Quale atto di doveroso omaggio alla memoria di quest’uomo, nella presente seduta del Consigliodi Amministrazione che si riunisce per l’ultima volta nell’attuale composizione il Consigliere Anzianopropone che il nuovo reparto per ospiti non autosufficienti, se il programma suddetto troverà attua-zione, venga intitolato “Padiglione Libardoni”

Il Consiglio di Amministrazionedelibera

Di intitolare la nuova costruzione di cui al programma descritto in premessa e destinata a ospitare unreparto per anziani non autosufficienti e altri servizi, alla memoria dell’ex Presidente P.I. Silvio Libardonicon la seguente denominazione “Padiglione Silvio Libardoni” per le motivazioni sopra indicate».

9 | Dicembre 2015

PADIGLIONE “SILVIO LIBARDONI” STORIA DI UN NOME

Il Presidente Silvio Libardoni inaugurala nuova Casa di riposo dopo la prima ristrutturazione (anni ’70),alla sua destra il Direttore Silvio Bosco

… accompagnate a queste bellissime parole auguriamo ai carissimi ospiti, ai famigliari,a tutto il personale, ai volontari e alla direzione un Felice Natale e Buon Anno Nuovo!

Il giorno 8 novembre abbiamo voluto ri-cordare durante una Messa molto parte-cipata le persone residenti che in questoanno ci hanno lascito e che hanno passatocon noi gli ultimi tempi della loro vita. Di tutti loro conserviamo vivo il ricordoper tanti momenti passati insieme ma so-prattutto per la capacità di saper cogliereil bello e il buono di ogni giornata anchein un momento della vita segnato dallafatica e dalla non autosufficienza, la capa-cità di “stare” nella struttura residenzialecogliendone le nuove opportunità, di avere

nuovi interessi,nuove relazioni,la capacità diapprezzare ognimomento e didonare a tuttiun sorriso. Richiamando leparole di Sant’Agostino «Nessuno muoresulla terra finché vive nel cuore di chi re-sta» ricordiamo questi nostri cari e siamovicini ai loro famigliari e a quanti soffronoper la loro perdita.

DALLE RAPPRESENTANTIDEI RESIDENTI…

di Romana Dallagiacoma e Gilia Fontana Rappresentanti dei Residenti

IN RICORDO DEI NOSTRI DEFUNTI

Dicembre 2015 | 10

“Gli anziani sono uomini e donne, padri e madriche sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada,

nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna.

Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto.L’anziano non è un alieno.

L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto,inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo.

E se non impariamo a trattare bene gli anziani,cosi tratteranno noi”

Papa Francesco - Udienza Generale del 4 marzo

11 | Dicembre 2015

DALL’ISOLA DELLA LUNA…IL NOSTRO AMICO EZECHIELE

PAROLE E IMMAGINIdi un anno trascorso insieme

dal Centro Diurno

Un giorno di giugno si è presentato nel nostrogiardino Ezechiele, simpatico spaventapasseri, perallietare e portare compagnia nelle calde giornateestive. All’inizio timido e riservato non ci degnavadi uno sguardo, di una parola ma perché? Oibò erasenza bocca!

Tutti al lavoro forza ed ecco che la bocca arrivò esubito con la sua allegria tutti conquistò. Anchegli occhi arrivarono, e il suo sguardo dolce e ma-lizioso tutti ammaliò.

Le uscite in giardino si diradano ed Ezechiele sentenostalgia dell’allegra compagnia. Forza cerchiamogli compagnia: con un simpaticostratagemma tanti amici gli troviamo!

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I giorni passano veloci tra sole e pioggia, da tutti èammirato e coccolato.

Arriva l’autunno, si cambia d’abito per ripararsi dalfreddo;

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N ello scorso numero vi avevamo presentato ilnuovo appuntamento del martedì mattinacon il Moka Pause. Se ve ne riparliamo è per-

ché ci sono stati, nel corso delle settimane, varicambiamenti, ed è con nostro immenso piacereche vogliamo raccontarveli.Il tutto era iniziato con un piccolo fornelletto e unamoka in ufficio animazione, il primo martedì 5/6persone, il secondo dieci… ci si passa parola, si in-vita il compagno di stanza, si sparge un po’ la vocenei corridoi e… nel giro di poche settimane ci ri-troviamo in cavedio con una grande tavolata con latovaglia rossa, la moka più grande, altre tazzinee… tante persone che nel corso della mattinatapassano, si fermano per un caffè, due chiacchierepoi vanno… è bella l’atmosfera che si respira, ci siincontra, ci si conosce, ci si racconta, basta un caf-fè, la voglia di stare insieme e… vola la mattinata. Altro cambiamento riguarda l’orario di inizio cheda quando ci siamo rese conto che alcune personealle 8.30 erano già pronte in cavedio ad aspettareabbiamo pensato di anticipare alle 9.00. Ovviamen-te i primi che arrivano preparano le moke!Ricordiamo ai nostri residenti lettori che l’appun-tamento è tutti i martedì alle 9.00 in cavedio, viaspettiamo!

Dicembre 2015 | 12

MOKAPAUSEle Educatrici

I n un pomeriggio di metà settembre mi ritrovoin ufficio con due signore, due nostre residen-ti… è un incontro un po’ insolito, entrambe le

signore sono del ’13, sorridono quando dico loroche anche mia figlia è del ’13… le signore hanno102 anni, la signora Giuseppina Tomasi, compiutiil 18 agosto, la signora Adele Pasqualotto li compi-rà invece il prossimo ottobre, il giorno 11. Munita di registratore, ho potuto immergermi neiloro racconti catturata dal modo in cui li narrava-no. È stato un vero onore poter assistere all’incon-tro tra le due signore, un bel momento del qualenon potrò trascrivere tutto, perché di tutto e di piùè venuto fuori!Adele e Giuseppina, due persone con due vite diver-

se, entrambe hanno affrontato le difficoltà della vi-ta. Nei primi momenti mi hanno fatto sorridereperché le domande che si facevano erano per veri-ficare i disturbi di una e dell’altra…. “ela sorda an-ca ela?” “ma ghe vedela?” “e le gambe le tienilasu?”. Ma oltre alle difficoltà della vita hanno ancheda raccontare molte cose belle e in quel pomerig-gio ho chiesto loro cosa fosse stato davvero impor-tante nella vita. Adele ha risposto raccontando unastoria da romanzo, quella con il marito, Giuseppi-na ha parlato invece dell’amicizia, quella coltivatacon una signora nel centro dove si trovava prima diarrivare da noi, il Rododendro.Perché è quello che conta… avere vicino lungo ilcammino della vita le persone che ci vogliono bene.

13 | Dicembre 2015

102 ANNI DI RICORDI PREZIOSI…di Elisa, educatrice

Adele racconta…

Mi ghe racconto el calvario del me matrimonio, quelo saria en bel discorso per elgiornalino…l’è come un petegolezo insoma.La deve saver che el me fidanzato mi lo ho conosù in treno, ne sen parlai un’ora,

mi no el me è piasesto proprio, elo sì, elo el me ha dit che el me ha fotografà coi sooci… Eri a far qualche dì de vacanza nel bellunese, l’ha fato per vegner a trovarme,la moto la s’ha rota e no l’ha podesto vegner… alora el me ha scrito en biglieto nelpaese dove el diceva che l’ha fato per vegner a trovarme ma che no l’ha potuto esarà per la prossima volta… e la prossima volta me ciapo un telegramma da Romae digo: “cosa falo a Roma? El me dir che el voria vederme qui a Roma, me son ancheun po’ arabiada, la me mama la era anche un po’ restia: “Ma come? Te lo è apena co-nosù e el te dir de ndar a Roma? Ma chi è questo qui? Te ghe 22-23 ani, ma no cheno te aso nar a Roma”. No g’ho dato retta e no son andà e el me ha telefonà da Na-poli, el me ha mandà un marconigramma e da là el me ha dito “Parto con cuore inlacrime, parto per l’Africa…” “Ma quel lì l’è mato go dito ala mama” e la me mama lame ha dito “Te ghe reson Adele: paese qua morosa là paese pasa morosa lasa”.

Dicembre 2015 | 14

El me ha mandà un altro marconigramma: “sto per arrivare alla terra africana”,dopo un altro da Lekemiti: “ho posato il piede sulla prima zolla africana”.Le parole che el me ha scrito le m’è restade impresse e po’ ecco da lì non ho più

ciapà niente per tre mesi… insoma son restada male e ogni volta che navi a casa dalaorar: “mama ghelo posta?” Ela la se la rideva. Fato sta che è pasà tre mesi, no leche el me piaseva o ghe volevi ben però me sentivo tolta per giro… e dopo te vediche ciapo la posta e ne ciapo 17, ogni lettera l’avevi numerada, perché l’aereo chevegneva su dal’Africa vegneva su ogni tanto. Ne ho lete doe tre e ho sentì che gheraun po’ de sentimento ho dito: “vara mama te te si propri imbroiada! Varda che tosocon tanto sentimento”. Ho scomenzià anche mi a scriverghe e me son tacà anca mia elo, el me mandava fotografie de quele picole dela machineta che gaveva elo. Milo ho cognosù el 12 agosto del 35 su quel treno… dopo non l’ho piu visto né el 36,né 37, né 38… nel 39 el me ha dito: “si sente l’aria di rimpatrio spero di vederti ap-pena che rientro”. Quando l’è arrivà in Italia el me telefonava da Napoli, da Roma,po’ da Modena el me ha mandà un telegrama: “rientro e sono sulla quinta tradotta”.Perché le tradotte dei rimpatriati le era cinque. Alle 16 rivava a Milano, alora mi

go dito ala me pora sorela “dai Elvira vien ti ad acompagnarme mi no vago da solaad accoglierlo”. La ultima so fotografia che el me aveva mandà l’era

grande, per vederlo perché no se se cognoseva, dunquela me sorela co la fotografia in mano e tute doe se ndavaavanti ala stazion e quando avemo visto rivar la quintatradota me è vegnesto en po’ de baticor… el me ha vistodal treno e el me ha fato en gesto, la me sorella la medir: “Adele el t’ha cognosù, no l’è posibile, è pasà quatroani…”E me sorella: “vara che el slonga el paso Adele, vara,

vara…” e mi scomenziavi a tremar e quando el me è stavizi el me ha ciapà per el braccio e el me ha dito “final-mente ti ho presa”. L’era el 9 setembre, e metemo chequelo l’è sta el dì più belo, e in febbraio ci siamo sposati.

Giuseppina racconta…

Ghe ne ho avù de bei e de bruti de momenti… ricordi… ho pasà la vita semprelaorando, son sta tante volte al’ospedal… e i giorni bei l’era quando vegneva fora dalospedale e neva al Rododendro, son sta tanto tempo lì al Rododendro, a casa no ave-vi nesun e no podevo far niente, al Rododendro me trovavo ben, lo ricordo sempree la siora che gavevo dirimpetto ala me camera la gaveva 96 anni e sta siora la mevoleva sempre vizina, la se ciamava Irene, la vegneva lì a me cà, la podeva nar e ve-gnir dala camera una dell’altra. E se devo dir qualcosa de belo digo l’amicizia co stasiora che po’ lei nada a Montagnaga e la ha compì 100 anni e quando la ha fato lafesta el sindaco g’ha portà 100 rose, la ricordo con affetto.

Adele e Giuseppina dopo il 1° incontrohanno sempre piacere di ritrovarsi eraccontarsi. Si danno appuntamentotutti i martedì mattina al Moka Pause.

15 | Dicembre 2015

Con infinito affetto racchiuso datanti tanti ricordi, le tue colleghe

del guardaroba ti augurano un sereno pensionamento.

Da tutto il personale un caro auguriodi meritato riposo!

ADA…di Annalisa

De serar el fagòtelè vegnù l’ora

e de nar en la Tingherlaa far la siora!De sicur..

te l’hai meritàdopo tuti sti aniche te hai laorà…a n’pienir lavatricia le sìe de matinae lavando su maìeche se roìna...

Canotiere, calzeticamise de nòt…

sòra ai feri de stirote suavi en bel poctacar su numerie far cosidure

perché sù al secondoi gà sempre premure!

Però… n’tornoa quel gòzin de cafèmòlaven zò l’fiàe anca l’dedrè,parlando d’Itea

de baìti…de fonghide la val dei mochenidai sussuri profondi!…Al guardarobate ghè mancherai

e mòleren zò lagrimesora i grùmbìai

e…te penseren là…su n’quel paradìs… a tenderghe a l’orsoe ha far giasenìn…!

Dicembre 2015 | 16

- Quando se era morosi -

AMOR PER LETERAAnna e Mario

Ne sen cognosudi a Caldonazzo, mi alora laoravo al’Ospedal de Santa Chiara co-me infermiera … l’era el 1961, mi gavevo 21 anni e lù 9 de pù de mi. Mi vedevosto qua che andava avanti e indrio, el gaveva en motoron… e po te vai te te co-

gnosi, sen stai ensema do tre mesi, po’ en dì el mecompagna a Trento (che nevo a laorar) e el me dische ghe arivà na letera…i lo ciamava per nar a lao-rar nel Ghana. Mi li per lì no ho dito niente, e alorael me dis: “setu en do che l’è?” E mi tanto ingenua:“a dir la verità no”. “L’è en Africa!”. Quindese dì do-po l’è partì, ne sen promesi de scriverne e difatime arivava do letere de posta aerea ala setimana,letere longhe, el me contava del so laoro, dela no-stalgia che el gaveva de mi e del voler sposarmeal pù presto.I primi de aprile del ’63 me lo trovo lì nel repartodove laoravo, el me dis che l’è vegnù do mesi in fe-rie per sposarme, lì per lì ghe son restada, poi go

pensà e go dito “sposentene”. Ho dovesto darghe i quindese dì de preavviso al-l’ospedal. El primo maggio l’è vegnù a torme e sen nai in comune a far el boletti-no, quel che se fa in comune per el matrimonio. E po’ và… zerca appartamento,progetti per la casa, zerca mobilia… el 22 maggio ne sen sposai... tuto empresazac e tac!!! Quel dì sen nai a mesa prima, sarà sta le sei, quando che lè sta le dieseè arrivà i parenti a torme a casa e po’ su a pè a braccetto al me papà, la me mamano lei vegnuda, perché l’ha dito che i ghe vende la fiola. Comunque ne sen sposaiepo’ sen nai a disnar ale due spade. Dopo magnà come se usava se partiva subitoen treno per el viazo de noze. …tre dì a Venezia (sempre tuto en presa)… el 17giugno l’è partì de novo per l’Africa (e ancora lettere)…e l’è tornà el 2 agosto del-l’anno dopo e sono rimasta incinta. L’è tornà a partir el 7 de settembre e l’è tornàel 15 marzo dell’anno dopo. A maggio è nato il mio primo figlio, quando ha avù 7mesi l’è ripartì e l’è tornà un anno dopo. Po’ per fortuna el s’é fermà, è nato dopoel me secondo fiolo e digo la verità che dopo tuto sto trambusto la roba pu belache ho avù nella vita l’è sta i me fioi.Fra alti e basi, come penso i gh’è fra tute le coppie, l’è 53 anni quest’anno che sensposai e ne volen ancora ben.

17 | Dicembre 2015

…ARRIVARE FINO IN TRENTINOMaria e Salvatore

Sono vecchia, sa? Ma queste cose me le ricordo molto bene. Sono siciliana e danoi, al tempo, non si poteva certo, come ragazze perbene, andare fuori città. Imiei genitori mi hanno mandato dalle suore per imparare un po’ di tutto. Mi ri-cordo che per convincerci a non uscire dal nostro paese veniva addirittura un pre-te da Roma che durante un ritiro ci parlava di come era meglio stare lì.Ma comunque… le racconto come ho fatto ad arrivare fino in Trentino! Mi piacevamolto ricamare e così mi sono fatta un piccolo laboratorio di ricamo, uncinetto,pittura e venivano anche delle ragazzette ad aiutarmi. Davanti al nostro labora-torio passavano spesso dei giovanotti.Un giorno un parente di mio papà, passeggiando lì davanti, si fermò a presentar-mi il suo amico. Mi piaceva, era proprio un bell’uomo: lui aveva 28 anni ed io 18.Dopo 5 o 6 mesi eravamo già sposati! Lui era un carabiniere e presto venne tra-sferito a Prato alla Drava poco sopra San Candido e quindi l’ho seguito: prima inAlto Adige e poi in Trentino.Il giorno del nostro matrimonio avevo un bellissimo vestito bianco lungo con unpo’ di strascico che mi aveva fatto la mia mamma. Io ero la più piccola di cinquefigli e mia mamma ci teneva che io fossi elegante. Avevo nei capelli un fermagliod’argento molto prezioso che le apparteneva. Ci siamo sposati nell’ottobre 1940di mattina presto alle 8.00 e poi siamo stati a pranzo a casa dei genitori di miomarito Salvatore. Da quel momento sempre insieme abbiamo affrontato tantedifficoltà, ma anche tante cose belle coronate da ben 12 figli…

Dicembre 2015 | 18

L’AMORE NELLA VITAGiacomino e Rina

L’ho cognosuda el dì de Pasqua del ‘56, gaveva 21 ani e ela 16, la ho cognosuda aVigol den nen bar, erene doi amici, mi e sto Carlo, ho visto vegner dentro na pae-sana e sta ragazza che l’era na bambina se pol dir.Alor le avemo invidae a teatro la sera, teatro quel lì a Vigol, alor mi ho tolto la Ri-na e el Carlo ha preso l’altra Rina, le era tute e doe Rina.L’amica dela Rina ci ha invitati a casa che c’era la torta per il compleanno del ni-pote.Finito siamo andati fuori e sulla via ci siamo dati il primo bacio.La Rina abitava a Cencenighe, nel bellunese, e ci siamo lasciati col patto di scri-verci e ci siamo scritti per cinque anni… cinque anni di lettere… eh sì …cinqueanni d’amore.

In una lettera le ho scritto che sarei an-dato a trovarla l’ultimo dell’anno, an-che per conoscere i genitori. Nel ’61 ci siamo sposati, era l’8 aprile,nella chiesa di Cencenighe. Quel gior-no… la Rina era radiante e io ero… mison visto tutta la vita passarmi davan-ti… mi sentivo come in un film, eroubriaco dall’emozione, invece la miamoglie era calmissima.Fuori dela ciesa abbiamo fatto le foto-grafie e con la corriera siamo andati afare il pranzo nuziale ai pian dei Pradidal Diego.Quel giorno l’è sta belo… el più belo de-la me vita. Nella vita poi c’è stato il bello e il cat-tivo, ci siamo sempre amati. Adesso la mia Rina è in ospedale… e mimanca, non sai quanto mi manca. Adesso gli anni sono passati e negli an-ni è cresciuto l’amore, l’affetto e la sti-ma.

19 | Dicembre 2015

UN SOGNO D’AMORERita e Guido

Ho conosciuto il mio futuro marito nel-la primavera del 1959 perché lui veni-va spesso a giocare a carte nel bar chegestivo a Levico.Il 2 luglio del 1959 è dovuto partire mi-litare. Ricordo molto chiaramente ladata, perché quello stesso giorno sisposava Paola Ruffo di Calabria, un’in-quieta e bellissima ragazza dell’aristo-crazia italiana che divenne moglie delre del Belgio. Io avrei preferito guarda-re il suo sontuoso matrimonio in Tv, maGuido mi chiese di andare ad accompa-gnarlo al pullman.Ho chiuso il bar alla fine dell’anno men-tre lui era ancora via.Nel febbraio del 1960 purtroppo è morto mio fratello e dato che c’era un mutuoda pagare e mia sorella era troppo piccola sono dovuta partire per Alassio in Li-guria per guadagnare un po’ di più. Lì sono rimasta fino alla fine di novembre diquello stesso anno. Il mese dopo finalmente Guido è ritornato da militare e io sono tornata a lavorarea Levico prima in una pizzeria e poi al Caffè Cinema Città dove sono poi rimastaper tre anni. Lì lavoravo in estate tutto il giorno mentre in inverno solo il sabatoe la domenica.In questo periodo Guido è stato a lavorare due anni a Francoforte. Ci tenevamoin contatto molto spesso tramite lettera. Alla sera, quando tornavo a casa stancadal lavoro, mentre avevo i piedi in ammollo mi mettevo a scrivergli… Alle volterimanevo alzata fino all’una di notte per riuscire a finire la lettera e spedirla poialla mattina seguente.Trascorsi i due anni è tornato definitivamente e io ricordo facevo avanti e indietrocon la bicicletta tra Levico e Caldonazzo, dove abitavo per preparare al megliol’appartamento che sarebbe poi diventato la nostra casa.Abbiamo coronato il nostro sogno d’amore il 19 ottobre1963 nella chiesa di Cal-donazzo e festeggiato poi all’albergo Due Spade.Per il viaggio di nozze sono tornata ad Alassio, dato che il posto ci piaceva molto.Siamo rimasti lì una settimana e mio marito è riuscito a fare pure il bagno, tantoche vista la stagione ci scambiavano per turisti tedeschi.La nostra famiglia è stata completa quando sono nati i nostri due figli: Luca nel1965 e Marta nel 1968.

Dicembre 2015 | 20

CIOCCOLATINI SPECIALILidia e Francesco

Ho conosciuto mio marito Francesco attorno a vent’anni. Lui ne aveva qualcunoin meno di me. Abitavo a Gardolo e con le mie amiche si passeggiava spesso peril paese chiacchierando, ridendo tanto anche per delle sciocchezze… era un pe-riodo molto spensierato. Durante una di queste uscite ho incontrato lui, che eraassieme ad amici. E si sa… che da cosa nasce cosa.Poco dopo conosciuti ha voluto incontrare i miei genitori per chiedere loro la miamano. È sempre stato una persona molto seria e soprattutto rispettosa nei mieiconfronti, forse un po’ all’antica ma a me piaceva così.Era moro con tanti bellissimi capelli ricci che a me è sempre piaciuto pettinare.Mia suocera mi racconta che invece da bambino era biondissimo. Mi ha colpito molto di come parlava di sua mamma. La mia mamma infatti mi hasempre ripetuto che quando un ragazzo rispetta e vuole bene alla sua mammafarà lo stesso anche con la propria moglie. È stato esattamente così.Ricordo sempre che quando ho compiuto i vent’anni mi ha regalato una bellissi-ma scatola con il coperchio composto da tante roselline di ceramica. La mia fu-tura suocera l’aveva riempita di cioccolatini speciali… mi pare di vederli ancorae riassaporare il loro sapore; cioccolatini che non avevo mai visto. Era appena fi-nita la guerra e a quei tempi era difficile trovare e soprattutto gustare della buo-na cioccolata. Ho dimenticato tante cose, ma questo momento non lo dimenti-cherò mai. Probabilmente in qualche scatolone conservo ancora quella scatola.Siamo stati fidanzati cinque anni e ci siamo sposati nel 1950. I primi tempi ab-biamo vissuto con i miei suoceri perché ci hanno aiutato, perché si andava d’ac-cordo ma soprattutto perché un tempo il figlio unico che andava d’accordo con isuoi genitori aveva piacere di stare con loro anche dopo sposato.Un anno dopo è nato il nostro primo figlio e a quel punto l’appartamento è di-ventato un po’ stretto e avendo bisogno di spazio ci siamo trovati un’altra casa aTrento, dove siamo rimasti fino a quando lui è morto. Nel frattempo sono nati al-tri due figli maschi.Francesco è stato malato per molti anni e io mi sono presa cura di lui fino alla fi-ne, senza che questo mi pesasse. Anzi! Il ricordo più bello è che siamo sempreriusciti a fare delle bellissime passeggiate, anche quando lui era ammalato. Cam-minavamo anche due ore facendo delle soste ai giardini, dove andavamo accom-pagnati anche dai nostri nipotini che ci hanno fatto sempre tanta compagnia.I suoi hobby erano il gioco delle bocce e la pesca. Io lo seguivo solo qualche voltealla domenica, soprattutto per stare assieme ai figli e ai nipoti. Io preferivo starea casa a lavorare a maglia e occuparmi della nostra casa.Di lui amavo la sua bontà, il non lamentarsi mai, soprattutto nel periodo in cuiera ammalato, e naturalmente l’amore che mi esprimeva in ogni momento dellagiornata e che io contraccambiavo.

21 | Dicembre 2015

U na sera d’estate, il 19 agosto 2015, serena-mente, come serenamente ha vissuto tuttala sua vita, si è spento in Casa di Riposo no-

stro padre Nino Dallagiacoma, ospite da quasi treanni e mezzo.Fra i tanti interessi che ebbe durante la sua vita,uno solo non lo abbandonò mai e lo accompagnòfino alla fine: la passione di scrivere poesie nel dia-letto del suo paese, raccontandone le usanze, le tra-dizioni, la devozione religiosa dei tempi andati, ipersonaggi che ne fecero la storia, gli angoli piùsuggestivi, i vissuti, il paesaggio, i momenti più tri-sti, le emozioni più coinvolgenti.Anche negli ultimi tempi, con la vista compromessae il tremito alla mano, non desisteva ad abbozzare suun foglio bianco qualche rima, una strofa, un verso.Perché quelle parole gli sgorgavano con naturalez-za da dentro, dal cuore, senza alcuno sforzo o faticae lui doveva imprimerle sulla carta, per se stesso,per gli altri, per tutti.

Il lascito culturale che ci ha lasciato, ben tre libri dipoesie e racconti, pubblicati dal 1978 al 1993, arric-chito dagli ultimi suoi scritti alquanto recenti, li ab-biamo raccolti in un unico volume dal titolo moltoeloquente, “Ensieme”, la cui copertina e il titolo liaveva abbozzati proprio lui pochi anni fa.Esso vuole essere a suo modo l’ultimo saluto di que-sto umile artista alla sua gente, alla sua “città”, allasua terra.A tutti i levegani, di vecchia e nuova generazione,che, per distrazione o scontata abitudine, non si ac-corgono di quanto possiedono, affinché con questerime riescano ad apprezzare quello che il paese na-tio offre loro, senza pretendere riconoscenza o gra-titudine alcuna in cambio.

Noi figlie saremo liete di invitarvi alla presentazio-ne del libro “Ensieme” che si terrà nel mese di gen-naio con data indicata sulle locandine che verrannoaffisse.

di Claudia e Romana

N on si dimenticherà facilmente l’estate ap-pena trascorsa, sia per le lunghe giornatecalde, ma anche per le numerose uscite e at-

tività che hanno visto protagonisti i nostri residenti.Nell’ottica di perseguire gli obiettivi aziendali al-l’apertura al territorio, si sono sviluppati alcuni proget-ti: uscite serali, percorso benessere e coltivazione e curadel nostro orto.Molto apprezzato il progetto “Benessere” creato per i residentiche anche in passato avevano particolare cura del proprio aspet-to. E allora via libera a manicure e smalti, accompagnati dalla per-sonalizzazione dell’abbigliamento senza dimenticare collane e pro-fumi.Riuscitissime pure le uscite serali, che si sono svolte in concomitanza congli eventi proposti in centro a Levico, come la presenza della banda cittadi-na, dei vari cori e balli.Visite effettuate per far rivivere una sorta di normalità e continuità ai nostri re-sidenti, poiché si sentano ancora parte viva della comunità e si possano integrarecol mondo esterno.

Dicembre 2015 | 22

RICORDI CHE FANNO BENE AL CUORE

La visita alla bottega di paese da sempre fre-quentata, la strada, la piazza, il saluto di perso-

ne care, hanno rievocato dei ricordi preziosi, untuffo nel passato ma anche nella memoria e nelle

emozioni. Insostituibile il contributo dei famigliari edella nostra volontaria Giovanna, che spesso ci hanno

fatto compagnia per le vie del paese.E non poteva avere epilogo più positivo la realizzazione del

progetto orto che ha visto come attori principali i nostri resi-denti, indaffarati nella scelta delle sementi più adatte, nell’an-

naffiatura e nel diserbo poi. Tutto ciò frutto di esperienza di vita che si è concluso con una gran

mangiata di bruschette (naturalmente biologiche).Ricordata con particolare nostalgia la pizza al lago, svoltasi per creare un

clima di complicità di gruppo, formata da non pochi residenti per riscoprireun senso di vicinanza e la voglia di famiglia. Grande soddisfazione per gli ope-

ratori, che di fronte a note di plauso e di entusiasmo non possono che gioire,con la volontà di poter donare anche in futuro ai nostri residenti momenti speciali

fatti di colori, immagini, sapori, suoni, insomma di vita.

23 | Dicembre 2015

UNA LUNGA E CALDA ESTATE…

Dicembre 2015 | 24

L’ estate appena trascorsa ci ha regalato dellebelle giornate di sole. Le nostre uscite, co-minciate con i primi caldi, si sono protratte

per un bel po’ di tempo, tanto che l’ultima è statafatta in un caldo pomeriggio di metà novembre!

Pranzo e Santa Messa in Alberè

Gita a San Romedio

Gita con pizza al Maso Michelini da DanieleGita e pranzo in Vezzena

25 | Dicembre 2015

Pellegrinaggio alla Comparsa a Montagnaga di Piné

Pomeriggio di metà novembre in Val di Sella

Pizza in riva al lago

Al Lago di Caldaro

Pesca al Laghetto Stefy di Novaledo

LA CARROZZINAPIEGHEVOLE

i Fisioterapisti

Dicembre 2015 | 26

I n questo numero cercheremo di conoscere me-glio le caratteristiche e le motivazioni che por-tano alla scelta della carrozzina pieghevole. Le

carrozzine sono un mezzo di trasporto indispensa-bile per le persone disabili o con ridotta capacità dideambulazione. Oggi, le carrozzine presenti sulmercato sono in grado di rispondere efficacementealle esigenze rilevate dai singoli utenti. A secondadella propria patologia o bisogno, infatti, è possibileindividuare il mezzo più indicato, sia per la struttu-ra che per le componenti accessorie. La carrozzinapieghevole, in generale, facilita gli spostamenti, itrasferimenti, l’accesso a un altro mezzo di traspor-to e salvaguarda il benessere fisico della persona,consentendo l’uso agevole del resto del corpo.

LA PERSONA che non è in grado di camminarepuò trovare nella carrozzina pieghevole una solu-zione ad almeno parte dei suoi problemi. Ma non èmai una soluzione facile da accettare da un puntodi vista psicologico perché evidenzia uno stato diinvalidità e comporta un sentimento di inferioritànon sempre facilmente superabile. Questa eve-nienza è naturalmente inevitabile quando la disa-bilità è permanente e la carrozzina diviene un au-silio definitivo.

I PROBLEMI relativi al ricorso alla carrozzina co-minciano con la scelta del mezzo più adatto allapersona che la deve usare, al tipo di disabilità e allacapacità di gestione da parte dell’utente. Si com-prende pertanto che la scelta della carrozzina piùadatta è il risultato di una valutazione effettuata dai

fisioterapisti che provvedono anche all’addestra-mento all’uso.

I requisiti minimi perché una persona possa servir-si di una sedia a rotelle sono:1. che possa mantenersi in posizione seduta, te-

nendo dritti il tronco e la testa;2. che abbia l’uso di almeno uno degli arti superio-

ri sia per produrre la spinta sufficiente a muo-versi sia per usare il freno. Alla persona che ab-bia invece bisogno di essere spinta e guidata daun’assistente, si richiede soltanto la possibilitàdi stare seduta.

L’USO DELLA CARROZZINA PIEGHEVOLE richie-de, inoltre, il rigoroso rispetto di alcune norme disicurezza:1. quando l’utente viene trasferito sulla o dalla car-

rozzina va frenata sia a destra che a sinistra;2. prima di trasferire l’utente sulla carrozzina, to-

gliere o sollevare le pedane;3. se la carrozzina ha una cintura di sicurezza, è

opportuno controllare che sia bene agganciatafacendola passare davanti ai braccioli;

4. non spingere in avanti la carrozzina giù da unoscalino o da un marciapiede, ma inclinarla sulleruote grandi posteriori e su quelle accompa-gnarla lentamente oltre lo sbalzo o scendere inretromarcia;

5. per salire uno scalino o il bordo di un marcia-piede, inclinare la carrozzina sulle ruote poste-riori e spingerla fino a che queste non tocchinolo scalino, quindi appoggiare le ruote piccole

anteriori e a questo punto, senza tentare di sol-levare le ruote grandi posteriori, con il peso delcorpo proiettato in avanti, spingerle fino a chenon raggiungano la stesso piano delle ruote an-teriori.

OLTRE ALLE NORME DI SICUREZZA, è bene os-servare alcune precauzioni nella scelta del vestia-rio della persona trasportata in carrozzina, sia permigliorare il suo comfort sia per ripararla dalleeventuali intemperie:• i vestiti dovranno essere di una taglia in più;• evitare che maniche, polsini e risvolti si impigli-

no nelle ruote;• giacche, golf, ecc. siano corti o non formino pie-

ghe o ingombri sotto o intorno alla seduta;• le scarpe basse, comode e ben allacciate abbiano

una morbida suola antisdrucciolo per renderepiù confortevole l’appoggio dei piedi sull’appog-giapiedi;

• evitare che sciarpe e plaid si impiglino nelle ruo-te.

27 | Dicembre 2015

COGLIAMO L’OCCASIONE PER AUGURARE A TUTTI, IN PARTICOLARE AI NOSTRIRESIDENTI, BUON NATALE.Anna, Katia, Patrizia, Stefano

Dicembre 2015 | 28

GRAZIEALLA NOSTRA GRANDE SQUADRA

Una forza della “San Valentino”

N essun obiettivo – piccolo o grande – può es-sere raggiunto senza il contributo e la par-tecipazione attiva degli Operatori, senza un

“lavoro di squadra”. Persone motivate e professio-nalità rappresentano un valore strategico perl’Azienda, specie in queste tempi di grandi cambia-menti che richiedono impegno e partecipazioneda parte di tutti.Nel 2015 importante è stato l’apporto del persona-le nel sostenere e supportare i cambiamenti in at-to. Un apprezzamento e un ringraziamento parti-colare vanno però rivolti al personale del Servizioristorazione che durante il periodo dei lavori di ri-strutturazione della cucina hanno saputo gestirein maniera irreprensibile la fase del trasferimento,riuscendo a garantire un servizio di elevata qualitàpur nelle difficoltà e nella precarietà del contesto.

Uguale riconoscimento va rivolto alle operatrici delServizio guardaroba/lavanderia che con grande im-pegno e senso di responsabilità hanno saputo ga-rantire la completezza e la continuità del servizionel difficile momento dei lavori di manutenzione

straordinaria dei locali. Un impegno gravoso che èstato assolto con competenza e disponibilità riu-scendo a svolgere il lavoro quotidiano durante i la-vori, in condizioni a volte disagevoli e senza biso-gno di trasferimento del servizio in altra sede, senzaricadute sulla qualità e sulla continuità del servizio.Non dimentichiamo infine la “squadra trasloco”,cioè tutti gli operatori che sono stati presenti vo-lontariamente in orario extralavorativo e hannocollaborato per il riordino e trasferimento dei mo-bili e dei Residenti dal 3° al 4° piano nei giorni deltrasloco, dando prova di organizzazione, efficienzae tempestività nell’effettuazione di tutte le attività,ottimamente coordinate dalla coordinatrici di nu-cleo e di struttura.

A questi Operatori e a tutti quelli che compongonola “Grande squadra” della “San Valentino” rivolgia-mo quindi l’apprezzamento e il ringraziamentodell’Amministrazione per l’impegno e la collabora-zione dimostrati, nella consapevolezza che ogniazione, ogni contributo ed ogni piccolo gesto dicondivisione e supporto è un contributo al benes-sere e alla qualità della vita dei nostri Residenti.

Lo staff del Servizio ristorazione

Lo staff del Servizio guardaroba/lavanderia

Il Centro Diurno “Isola della Luna”, in Via Casotte, n. 2, è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alleore 17.30.Il Centro può accogliere persone autosufficienti enon autosufficienti, in forma semiresidenziale a ca-rattere diurno, a tempo pieno o a tempo parzialenell’arco della giornata, anche in giorni diversi nel-l’arco della settimana.Presso il Centro vengono svolte attività di socializ-zazione e di animazione, attività terapeutiche e ria-bilitative e inoltre vi è la possibilità di consumare il

pasto e di eseguire il bagno assistito. Nel nostro Cen-tro le persone possono trovare occasioni di incontroe compagnia e dedicarsi ad attività ricreative e cul-turali, amorevolmente seguite dal nostro personalespecializzato.

Per informazioni è possibile rivolgersi direttamente a:

Segreteria A.P.S.P. tel. 0461 706464Centro Diurno tel. 0461 709221

Per le persone anziane sole e a sostegno delle famiglie l’A.P.S.P. “San Valentino” offre la possibilità di trascorrere serenamente le giornate presso il

CENTRO DIURNO “ISOLA DELLA LUNA”

29 | Dicembre 2015

Presso la Sala Biblioteca è possibile visitare la mostra

LA SCÒLA DE ’STI ANI “…vecia clase ’npolverada su ’na tieza

t’ò trovada coi ricordi bei…de zoventù ormai pasada…”

La mostra rimarrà apertadal 29 novembre 2015 al 12 gennaio 2016

con i seguenti orari:Mercoledì dalle 10.00 alle 11.00Venerdì dalle 10.00 alle 11.00

e dalle 15.00 alle 17.00Domenica dalle 10.00 alle 12.00

Il Servizio Sociale e di Animazione è inoltre a disposizione per aperture su richiesta.

Dicembre 2015 | 30

A nche quest’anno è stata riproposta l’iniziati-va del Piano Giovani che per il 2015 è statadenominata “Piano e Lavoro” alle quali han-

no partecipato Chiara Angeli e Chiara Morellipresso il Servizio Sociale e di Animazione, SerenaMoschen e Samantha Osti presso il Servizio Guar-daroba-Lavanderia.Qui di seguito le testimonianze di Chiara Morelli eSerena.

Esperienze così non capitano tutti i giorni, avere lapossibilità di entrare in questo mondo e capire cosavoglia dire è stato un privilegio per me.Durante il mese di agosto ho avuto la possibilità difare un tirocinio all’Azienda Pubblica di servizi allapersona “San Valentino”. Non essendo mai entratain una casa di cura non sapevo cosa aspettarmi ocosa mi sarebbe accaduto, e soprattutto era la miaprima esperienza lavorativa. Il primo giorno eropiena di aspettative ma soprattutto di paranoie perla mia inesperienza. Il mio lavoro consisteva nelsupportare e aiutare le animatrici durante le attivi-tà pomeridiane. Ho incontrato numerose situazio-ni difficili, e mi ha molto stupito il costante biso-gno d’aiuto che gli ospiti della casa avevano ancheper le cose più semplici.Ho imparato molto, non solo per quanto riguardal’esperienza lavorativa, ma soprattutto nel campoumano. Ho imparato che gli ospiti della casa hanno

bisogno del nostro sostegno e della nostra presenzapiù di quanto possano averlo dei bambini… perchéanche se sono all’interno di questa struttura benorganizzata sono comunque soli, e non semprehanno visite dai loro parenti. È stata quindiun’esperienza positiva che mi ha insegnato moltoe che ricorderò per tutta la vita.

Chiara Morelli

Buon giorno, mi chiamo Serena Moschen, ho di-ciott’anni ed ho partecipato nell’estate del 2014 edel 2015 al progetto LavOra del Comune di LevicoTerme. In entrambi gli anni, ho avuto il piacere diprestare servizio presso la sede della Casa di Riposo“San Valentino” a Levico Terme, nel settore dedica-to al guardaroba della struttura.Parto con il descrivere la mia esperienza dall’anno2014, quando per la prima volta sono entrata incontatto con l’ambiente lavorativo della Casa di Ri-poso. Fin dai primi giorni sono stata accolta calo-rosamente dalle colleghe di reparto, le quali hannosubito dimostrato grande attenzione e rispetto neimiei confronti, seguendomi nelle mansioni affida-temi, aiutandomi nei momenti di difficoltà, e se de-vo essere del tutto sincera, portando grande pa-zienza di fronte a qualche piccolo errore. Lemansioni affidatemi solitamente erano quelle distiratura con mangano, con ferro da stiro, divisio-

Progetto “Piano e Lavoro”

31 | Dicembre 2015

ne di indumenti per categoria, piegatura di bian-cheria e asciugamani, e infine la raccolta di indu-menti sporchi ai piani della struttura. Ho avuto ilpiacere, talvolta, di interagire con qualche ospite,di scambiare qualche battuta o semplicemente unsorriso. Nei primi giorni si è respirata un’aria sicu-ramente nuova per me; avevo in precedenza svoltoun tirocinio per la scuola presso la quale studio, masi trattava di un ambito lavorativo totalmente dif-ferente, e così, interagire in un settore mai affron-tato mi ha permesso di conoscere un ambiente cheprima ignoravo. Non pensavo si potesse celare tanta cura e tantoimpegno in mansioni che all’interno di strutturecome la Casa di Riposo possono sembrare, ad unaprima visione, secondarie, ma che in realtà sonoessenziali per l’intero funzionamento del servizio. Il secondo anno, nell’estate 2015, ho svolto il me-desimo compito all’interno della struttura, pre-stando servizio nuovamente nel reparto guardaro-ba. L’accoglienza è stata calorosa, come il primoanno, e forse maggiore. Le colleghe hanno saputocoinvogermi, anche in attività extralavorative, eciò mi ha permesso di sentirmi parte di una grandefamiglia, cosa che in un ambiente di lavoro, per lapoca esperienza che posseggo, ritengo una cosainusuale ma meravigliosa. Le mansioni affidatemierano le stesse dell’anno precedente, con la diffe-renza che con un mese di lavoro svolto l’anno pri-

ma, potevo dirmi un pochino più esperta. Anche glialtri funzionari della struttura, dal settore degli uf-fici, ai vari addetti ai reparti, hanno sempre dimo-strato grande rispetto e gentilezza nei miei con-fronti, interagendo e cercando di farmi sentiresempre a mio agio.Considero l’esperienza assolutamente positiva, econsiglio a chiunque possa accedervi, di consegui-re un’esperienza simile alla mia. Grazie al periododi lavoro svolto, ho avuto la possibilità di entrare incontatto con il mondo lavorativo che terminati glistudi mi attenderà. Ho potuto inoltre, interagire con persone nuove,con un personale specializzato nel compiere le pro-prie mansioni, ho avuto modo di relazionarmi ecrescere anche a livello mentale. E forse, l’insegna-mento più grande che posso trarre da quest’espe-rienza, è quello che ogni piccolo tassello contribui-sce a rendere migliore e funzionante l’insieme.Dall’esterno, può apparire superfluo o insignifi-cante l’operato che viene svolto nel reparto guar-daroba, ma entrando all’interno del settore, sicomprende come esso sia essenziale, di come siaaccurato e minuzioso il lavoro che vi si svolge. An-che il più piccolo gesto, svolto nel reparto, contri-buisce a rendere migliore il servizio proposto agliospiti della struttura.

Serena Moschen

MOMENTI EVENTI SERALI

Per un dopocena insolito, in una serata di fineagosto, a farci compagnia gli Elissa con una fresca

sangria preparata dal nostro gruppo cucina

La mitica Streghenga ci ha fatto ballaredurante una serata di metà settembre.Per concludere una bella e gustosa fetta di torta

Un Grazie di cuore alle giovani

volontarie Chiara, Claudia e Isabella

per il loro prezioso aiuto di questi mesi

Cena d’estate in famiglia

Anche quest’anno abbiamoriproposto il Mercatino dell’Avventocon i manufatti realizzati dai nostriresidenti, volontari e familiari.

Il ricavato sarà devolutoall’Associazione Caminho Aberto

DI NOI…

La compagnia del Caffè Dibattito in questi

ultimi mesi ha avuto il piacere di avere come

ospiti d’eccezione la Maestra Agnese Menegoni,

le Maestre Carla Dalvai e Marta Bosco

e il Maestro Luciano De Carli come contributo

al Concorso Upipa “La Scòla de ’sti ani”

Natale modernodi Ruggero Martinelli, 2011

El Nadale del presentedel presepio se parla poco o gnente,

no se spedise i biglietinise fa tutto coi telefonini.

Se parla de grandezee dele brute novità

però che sempre i altrii ha zerto combinà.

Sempre pronti a criticarE a farghe i conti ai altri;

posibile che a so càno i gavese altro de pensar!

T’hai fato qualche torto?L’è meio far la paze

prima che uno o l’altrol fuse morto.

Te ghè reson, setu sicuro?Zerca de desmentegare no esser testardo

e tanto duro

Tuti noi poden sbagliarma sente pronti a perdonar?

Questa si l’è la moraleper pasar insieme un Buona Natale.

POEM

SCO

RNER