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Cari concittadini,sono passati ben tre anni da quando, per la prima volta, beneficiavo, in qualità di nuovo sindaco, di questo spazio su “La Fornace”. Il tempo è passato con inso-spettabile velocità e molti sono stati i mutamenti a livello politico, economi-co e sociale che hanno interessato non soltanto il nostro Paese, ma l’intera Europa e gran parte del mondo occi-dentale. Si tratta di cambiamenti che hanno implicato una forte capacità di adattamento e sacrifici non indifferenti, da parte di tutta la popolazione.È in questo contesto che appare con nuova forza la necessità di essere so-lidali. “Solidarietà” è infatti la parola d’ordine che deve muovere l’agire di ciascuno: è lo stringersi vicini gli uni agli altri mettendo da parte i parti-colarismi e la tentazione di “guardare soltanto il proprio orticello”. A questo imperativo vorrei aggiungere anche la necessità di coltivare la speranza, non come un valore astratto, ma come faro nell’agire quotidiano. Saper volgersi al domani in maniera costruttiva vuol dire partecipare attivamente all’elabo-razione di una nuova società, che abbia

Dicembre 2012 - Numero 13 - Anno XReg. Trib. di Udine al N.° 18 del 5/8/2002

Saluto del Sindaco

La Fornace Piazza San Valentino,12 - Camino al Tagliamento (Ud)Tel. 0432.919620 - www.comune.caminoaltagliamento.ud.it - e-mail:bibcam@gmail.it

come valori la forza e la pulizia morale, l’uguaglianza tra i cittadini e il senso di appartenenza alla comunità. Un pen-siero particolare va a tutti i giovani, che devono fare i conti con una pesante ere-dità: a loro dico che i sacrifici che fanno ogni mattina, alzandosi presto e a volte sbuffando per andare a scuola, saranno certamente ripagati. In un mondo in continua evoluzione, devono compren-dere che la formazione e la capacità di adattamento diventeranno essenziali per trovare un lavoro che li farà senti-re a pieno diritto cittadini e artefici del proprio futuro. Sappiate che il vostro sindaco ha fiducia in voi e nelle vostre capacità: la sfida è forte, ma la risposta lo sarà altrettanto.È con queste parole di speranza che voglio terminare questo mio saluto e porgere gli auguri di un Felice Natale e di un Buon 2013 a tutta la comunità caminese. Il sindaco, Beniamino Frappa

Cjârs concitadins,a son passâts bielzà trê agns di cuant che, pe prime volte, o gjoldevi, tant che gnûf sindic, di chest spazi su “La Fornace”. Il timp al è passât cun cetante presse e cetancj a son stâts i mudaments a nivel politic, economic e sociâl che a àn interessât no dome il nestri Paîs, ma dute Europe e la plui part dal mont ocidentâl. A son cambiaments che a àn im-plicât une capacitât fuarte di adatament e a àn domandât sacrificis no di pôc a dute la popolazion. Al è in chest contest che al ven

fûr cun fuarce gnove la necessitât di jessi so-lidari. “Solidarietât” e je di fat la peraule di ordin che e à di sburtâ il fâ di ognidun di nô: stâsi dongje l’un cul altri metint in bande il particolarisim e la tentazion di “cjalâ dome il nestri ortut”. A chest imperatîf o volarès zontâ ancje la necessitât di coltâ la sperance, no dome tant che valôr astrat, ma tant che fâr dilunc l’agjî di ogni dì. Savê indreçâsi al doman intune maniere costrutive al vûl disi cjapâ part di mût atîf ae realizazion di une societât gnove, che e à tant che valôrs la fuar-ce e la cure morâl, la paritât jenfri i citadins e il sens di apartignince ae comunitât. Un pinsîr particolâr al va a ducj i zovins, che a àn di fâ i conts cuntune grivie ereditât: a lôr ur dîs che i sacrificis che a fasin ogni buino-re, sveantsi prest e a voltis sbrufant par lâ a scuele, a saran par sigûr ripaiâts. Intun mont in continue evoluzion a àn di capî che la for-mazion e la capacitât di savêsi adatâ a de-ventaran essenziâi par cjatâ un lavôr, che ju fasarà sintî a plen dirit citadins e autôrs dal lôr futûr. O vês di savê che il vuestri sindic al à fidance in voaltris e tes vuestris capacitâts: la sfide e je dure, ma la rispueste lu sarà pa-rimentri. Al è cun chestis peraulis di sperance che o vuei finî chest gno salût e fâ, a dute la comunitât di Cjamin dal Tiliment, i auguris di Bon Nadâl e di Bon 2013. Il sindic, Beniamino Frappa

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Traduzione a cura della dott.ssa Michela Vit,Sportello di Lingua FriulanaTraduzion par cure de dot.e Michela Vit,Sportel pe Lenghe Furlane

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Questo articolo riprende lo stesso ar-gomento affrontato dalle pagine della Fornace lo scorso anno, ma data l’im-portanza capitale del tema, la presiden-za della Commissione Biblioteca ritiene che repetita iuvant, ossia che ripetere aiuti a far entrare determinati concetti nel profondo del cuore.Il nostro Paese, come tutto l’Occidente, sta vivendo una sorta di invasione bar-barica tecnologico-antropologica che ne sta distruggendo le basi filosofiche, umane e culturali. La morale è stata mi-nata dalle fondamenta a partire dalla co-siddetta rivoluzione culturale del 1968, di modo che quello che era considerato valore intangibile ed eterno fino a pochi anni fa, è ora oggetto di continua de-molizione e scherno da parte dei media e di potenti gruppi di pressione. Come tali la storia (quella con la S maiuscola) li condannerà quando tutto questo sarà finito e tutto dovrà essere ricostruito dalle basi.Quando gli stolti avranno terminato di ridere – tra forse 20-30 anni ma, so-spettiamo, molto prima – anche questo editoriale sarà riletto in altra luce.Tre sono i temi su cui si cannoneggia la cittadella della civiltà occidentale: la fa-miglia, il valore della vita e – importan-tissimo – la bellezza.Innescando bombe sui pilastri di questi ponti di civiltà si è riusciti – in maniera eccellente – a distruggere la società ita-liana e anche quella friulana che fino al 1976 – data del terremoto – viveva in un castello murato di valori intangibili che lo avevano sostenuto per secoli o addirittura millenni.I friulani possedevano il segreto di una forza che li rendeva in grado di affronta-re ogni catastrofe (e Dio solo sa quante ne siano passate per queste terre…).

Ora più nulla.Troppe battaglie della ragione e del buon senso sono state perse e ormai ab-biamo perso anche la guerra. Rimango-no le macerie di una civiltà antichissima e sopra quei cadaveri si aggirano sciacal-li e becchini.Anche i meno avveduti dovrebbero es-sersi ormai accorti che sono molte le analogie con la fine dell’impero romano d’Occidente che nel 476 dopo Cristo

vide la caduta della sua sovranità ma che in realtà era iniziata secoli prima con il disfacimento morale di una struttura ri-gida che – solo lei – aveva permesso a Roma di affermare valori che ora fanno parte di tutto l’Occidente.Le conseguenze di questo bombarda-mento non hanno tardato a farsi sentire anche grazie all’intervento della sot-tocultura americana che ha ricevuto la civiltà dell’Europa e l’ha trasfigurata re-stituendocela rivoltata come un calzino sporco.Non sono stati risparmiati il Natale, la festa di Ognissanti, le conquiste sinda-cali e i diritti della persona: nulla ci è stato risparmiato. Tutto viene frustato con violenza e dileggio.Siamo al tracollo: matrimoni celebrati come farse da avanspettacolo, e termi-nanti in divorzi, spesso a pochi mesi dal-la cerimonia. Denatalità spinta favorita anche dal numero di aborti tanto che nessuno deve lamentarsi se ormai il po-polo italiano è in via di estinzione visto che di figli nessuno ne vuole più. Sono un costo, sono un peso.Queste conseguenze sono solamente le prime, ma altre attendono dietro la porta.Si sta facendo avanti la mentalità che malati, deboli e anziani siano un co-sto sociale intollerabile e quindi l’idea dell’eutanasia non viene rigettata più con disgusto… un passo alla volta si fa avanti anche la selezione genetica degli esseri umani. Come aveva previsto Al-dous Huxley nel suo inquietante e pro-fetico romanzo “Il Mondo Nuovo”. Un libro di cui si consiglia la lettura.Una volta demolite le mura, le persone si ritrovano completamente sole. Non hanno più famiglie che le sostengano e che le aiutino: risultano isolate.La grande fame di libertà è stata sazia-ta: monadi contro monadi in un mare di naufraghi che lottano per affermare la propria individualità.Siamo al tutti contro tutti. E tutti soli.E allora?! E allora scatta la fase due: migliaia di persone (aumentano ogni mese) che corrono terrorizzate dai me-dici perché hanno crisi di ansia, attac-chi di panico e gravi forme di depres-sione..: cominciano a comprendere che dopo avere buttato nell’immondizia la

famiglia, non hanno più nulla. Chi li di-fende, chi li protegge? Lo Stato? Ma gli stati hanno bilanci da risanare, hanno ratings da risollevare e spread da abbassare... non possono occuparsi dei singoli e dei loro problemi.E qui cascano gli asini che ragliavano fino a pochi anni fa affermando che i governi potevano fare tutto, che le fa-miglie non servivano… Corsi e ricorsi storici: decine di migliaia di persone, centinaia di migliaia ricor-rono ai banchi alimentari e alle mense delle Caritas come nel Medioevo si rifu-giavano nei monasteri benedettini.

Andiamo avanti.La situazione è talmente grave che per-sino il New York Times – a firma del suo editorialista David Brooks – comincia ad allarmarsi in un articolo del recente 15 Novembre, sciorinando dati e cifre:“(…) in soli 60 anni, le persone che vi-vono da sole negli Stati Uniti sono più che triplicate, passando dal 9 al 28% della popolazione. E mentre nel 1990 il 65% degli americani pensavano che per una coppia fosse importante avere figli, oggi tale percentuale è scesa al 41%”.“Oggi – scrive Brooks – ci sono più case americane con cani che con bambini”Ma dati altrettanto allarmanti e scioc-canti provengono da Scandinavia, Spa-gna e Taiwan. In Brasile invece il tasso di natalità è precipitato in 35 anni dai 4,3 all’1,9 figli a donna.“Il mondo va in una stessa direzione, passando da una società di famiglie con due genitori a una fatta di monadi con opzioni intercambiabili”.

21 Dicembre 2012: la finedel Mondo o la fine di UN mondo?

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Brooks non usa mezze misure sottoline-ando le enormi conseguenze di questo mutamento globale, in cui “i single do-mineranno la vita delle città, mentre le famiglie con due genitori staranno nelle periferie”.Il settimanale italiano TEMPI ha ripreso l’articolo dell’editorialista americano e ne ha distillato le cause e le possibili soluzioni.“Fra le cause e le conseguenti soluzioni, Brooks non mette solo il capitalismo e l’infelicità derivante, ma anche la “mi-nore religiosità delle persone”.Conclude molto eloquentemente: “L’e-ra delle possibilità è fondata su una convinzione sbagliata. Le persone non stanno meglio quando gli viene dato il massimo della libertà personale per fare tutto quello che vogliono. Stanno me-glio quando stabiliscono legami trascen-denti il proprio orizzonte personale”.Legami che si stabiliscono “nell’impe-gno con Dio, la famiglia, il lavoro e il proprio paese”.Perché l’uomo non basta a sé. Anzi.“La vera via attraverso cui le persone stanno meglio è quella della famiglia. Tanto che sul piano pratico la famiglia tradizionale è il modo con cui si impara effettivamente a curarsi degli altri, si di-venta attivi nella comunità”.C’è di che riflettere. Magari tra cinque o sei anni ci arriveranno anche i soloni del giornalismo progressista italiano.Non c’è fretta, il tempo è galantuomo e la storia non conosce pietà.

Ma non finisce qui.L’ultimo ma non meno importante pie-de di porco per la distruzione della ci-viltà italiana è stata la ridicolizzazione del concetto classico di bellezza. Quel-lo che noi occidentali abbiamo ricevuto dal mondo greco-romano e che è stato la base estetica dell’Europa da sempre.Per tremila anni l’Italia non ha avuto al-cun rivale nel campo della pittura, della scultura, della musica, dell’architet-tura e anche della scienza. Coloro che sostengono che vi è contrapposizione tra scienza e religione sappiano che la scienza moderna è stata inventata nel nostro paese con l’elaborazione del me-todo sperimentale da parte del cattolico Galileo Galilei.Osservazione, elaborazione di una te-oria, sperimentazione per arrivare alla formulazione di una legge scientifica sono un portato italiano al mondo in-tero.

L’Italia era solo un coacervo di ducati e staterelli ma dominava il pianeta con la forza della sua cultura e della sua arte. Nemmeno la potente Inghilterra di Eli-sabetta I poteva nulla contro il genio che nasceva da questa “espressione geo-grafica” (come ci definì Metternich due secoli fa, con disprezzo).Lentamente nell’ultimo secolo, si è lavorato ad una attenta e mirata de-strutturazione del senso artistico nelle persone e finalmente oggi una qualsiasi persona non è più in grado di dire se una tela di Raffaello sia bella o uno scor-cio prospettico del Tintoretto sia unico al mondo.Come si spiega tutto questo? Perché ci si vergogna... si ha paura di passare per retrogradi.Nessuno ha più il coraggio di dire che la gran parte dell’arte moderna è vuo-ta e senza senso. Nessuno. Tutti passano davanti alle installazioni e alle perfor-mance di arte facendo finta di capire, perché? Perché “così fan tutti”. Meglio adeguarsi.E così è stato demolito anche il senso critico dei singoli.Una volta annullato il senso del bello nelle persone, sono arrivati gli sciacal-li. Ai giorni nostri, qualsiasi persona si sente nel diritto suo proprio di creare oggetti, cose o addirittura opere let-terarie e di auto-dichiararsi un artista (spesso si dichiarano anche eredi di questo o di quello... fanno tutto da soli comunque).Con l’aiuto di persone o associazioni senza scrupoli (e senza alcuna base di studio o formazione culturale) organiz-

zano eventi in cui si presentano libri, mostre di pittura o concorsi letterari a cui invitano centinaia di persone che ri-mangono di stucco nel dover prendere atto che certe oscenità siano arte.Ma gli spettatori sono obbligati a stare zitti, perché appunto si vergognano di dire che il brutto è brutto e il bello è bello.

E avanti così...Si badi che sta succedendo così anche nel medio Friuli e da anni ormai.Siamo passati da una terra letteraria dove imperava la bellezza (si pensi alle opere di Pomponio Amalteo, del Porde-none, da Ermes di Colloredo, Ippolito Nievo a Giacomini, Bartolini e Maldini) a personaggi anonimi che si presentano venendo da non si sa dove, si dichiarano artisti dotatissimi e vengono presentati a un pubblico ignaro che non sa più a che santo votarsi per difendersi.Tutti artisti, tutti geni. Del nulla.Ringraziando Iddio ci sono ancora persone che sono dotate di onestà in-tellettuale e di anni e anni di studio e che continuano a diffondere la bellezza come ai tempi delle botteghe dei grandi artisti rinascimentali... quando il catto-licesimo dei papi rendeva l’Italia la più grande nazione sulla terra.Perché l’arte – quella vera – è atroce sofferenza personale, è lacrime e san-gue, è decenni di studio e ricerca: è creazione ispirata, non protagonismo isterico.Basta con l’improvvisazione e l’incom-petenza di chi non sa come riempire il proprio tempo.Poche idee ma molto chiare le ha dimo-strate - al contrario - il comune di Ca-mino al Tagliamento con l’operazione di restauro della chiesa di Pieve di Rosa e delle pale d’altare che giganteggiano da 400 anni in quella chiesa a perenne mo-nito che la realtà è ancora qui. Che non tutto è finito. Che speranza c’è ancora – qui e ora!Mentre grandi amministrazioni comu-nali buttano i soldi per festival del cine-ma (mentre il colle Palatino sta cadendo a pezzi e monumenti dell’arte mondiale si stanno polverizzando) Camino ha sa-puto comprendere ciò che è essenziale da ciò che è secondario. Ciò che è ur-gente da ciò che può essere rimandato.Mentre in altre regioni il FAI (Fondo ambiente italiano) è costretto a sostitu-irsi ad enti pubblici che sprecano i soldi per eventi e passerelle inutili… qui non

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Continuail bilancio positivo della Bibliotecadi Caminoal TagliamentoLa Biblioteca di Camino al Tagliamento raggiunge, per l’anno 2012, un altro im-portante traguardo: già alla data del 1° novembre 2012 si è superato il numero di prestiti effettuati lo scorso anno alla data del 31 dicembre 2011. L’incremen-to dei prestiti tra il 2011 e il 2012 è di 524 unità, quindi un incremento per-centuale del 26% rispetto al 2011 e del 49,5% rispetto al 2010 (1). Dal 1° gen-naio al 31 ottobre 2012 sono stati infatti 2.493 i libri presi in prestito dagli utenti, ai quali si affianca la consultazione in loco dei testi enciclopedici e di tutto il mate-riale che non può essere portato a casa. All’incremento del numero dei presti-ti hanno sicuramente influito i progetti mirati, realizzati dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con le inse-gnanti della Scuola Primaria e della Scuo-la dell’Infanzia “M. Immacolata”, e tutte le attività organizzate in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Medio Friuli e con i lettori volontari “Voltapagi-na” (“L’ora del racconto”) nonché gli in-contri, dei mesi di maggio e giugno, fatti dall’operatrice dello Sportello di Lin-gua Friulana con i bambini della sezione

“Grandi” della Scuola dell’Infanzia (“Una giornata in biblioteca/Une zornade in biblioteche”). Inoltre, il 3 aprile 2012, in occasione della Festa della Patrie dal Friûl, nei locali della biblioteca si è svol-ta la presentazione del libro di Luca De Clara “Lis storiis di Inge e di Bach”, testo rivolto ai bambini da 3 a 6 anni intera-mente scritto in lingua friulana.Ottima la risposta da parte dei “piccoli lettori”: infatti la circolazione relativa alla fascia d’età 0-5 anni ha totalizzato un numero di prestiti pari a 214, i pre-stiti per la fascia di età compresa tra i 6 e i 10 anni sono stati 863 mentre per i ragazzi con un’età compresa tra gli 11 e i 14 anni il conteggio dei prestiti è di 233. Interessante evidenziare, inoltre, l’aumento dei prestiti dell’utenza ma-schile, pur rimanendo le donne le lettrici più assidue: queste ultime, infatti, hanno effettuato ben 1.599 prestiti contro gli 803 dei maschi. Prosegue inoltre dal 1 febbraio 2010 l’utilizzo da parte delle 12 biblioteche costituenti il Sistema Biblio-tecario del Medio Friuli (di cui fa parte anche la Biblioteca di Camino al Taglia-mento) del nuovo programma di gestio-ne del servizio di prestito con lo scopo di offrire maggiori servizi all’utenza. In particolare il tesseramento unico, adot-tato dall’intero sistema, permette agli utenti iscritti di accedere al prestito in una delle qualsiasi biblioteche con-venzionate senza ricorrere ad ulteriori iscrizioni o tesseramenti. Sempre attivo il servizio di prestito interbibliotecario ovvero il prestito effettuato su richiesta dell’utenza di testi, volumi e/o altro ma-teriale da una biblioteca ad un’altra. Per quanto concerne i dati relativi al prestito interbibliotecario, dal mese di gennaio al 31 ottobre, la Biblioteca di Camino al Tagliamento ha richiesto 80 volumi e ha risposto positivamente alle 90 richieste di prestito fatte dalle altre biblioteche.Il numero delle schede aggiornate e consultabili sul catalogo unificato online all’indirizzo www.sbmediofriuli.it, au-mentato di circa 227 titoli rispetto allo scorso anno, risulta essere di 11.507. Ecco la classifica dei libri più letti del 2012 nella Biblioteca di Camino:1. Zia Antonia sapeva di menta di Andrea Vitali;2. Fai bei sogni di Massimo Gramellini;3. Il marchio del diavolo di Gleen Cooper.Prima di concludere si ricorda un’altra importante novità: la segnaletica istitu-zionale in versione bilingue (friulano/italiano), visibile sulla facciata dell’edifi-cio, realizzata con i finanziamenti statali

è stato così. Qui i soldi sono stati usati. E anche bene.Grazie all’intervento della Soprinten-denza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia sono state salvate tre tele: la pala delle anime è stata presentata al pubbli-co lo scorso anno in mezzo ad una sala strapiena e ora si aggiungono la pala di San Gottardo e quella di Sant’Antonio. La pala della Madonna che troneggia nell’abside della Pieve invece è stata sal-vata grazie a contributi locali.Ora – di concerto con la parrocchia e la Soprintendenza – questi capolavori mi-nori sono esposti nella sala Consiliare del municipio di Camino in attesa di es-sere ricollocate sugli altari della chiesa di Pieve di Rosa (quando ne sarà termi-nato il restauro).Una soluzione sensata, una soluzione produttiva. Che senso avrebbe infatti avuto rinchiudere le opere in uno scan-tinato o in un buio caveau in attesa degli eventi?Andate a vederli e fermatevi un attimo ad ascoltare quello che questi lavori hanno da comunicarvi… centinaia di occhi – migliaia di sguardi – si sono po-sate su quei teleri nel corso dei secoli e – con sentimenti diversi – i nostri nonni e precursori li hanno guardati e valutati.Rendere omaggio a questi oggetti sarà un piacere del cuore dell’anima e anco-ra di più se pensiamo che, grazie al buon uso dei soldi pubblici, tra quattrocento anni li vedranno i nostri discendenti (i figli dei figli dei nostri figli).Sarà un atto di lealtà verso i nostri li-miti e un atto di lealtà verso la nostra

appartenenza. Aggrappatevi alla bel-lezza, perché a Camino c’è senso della realtà e della solidarietà dovuto a ge-nerazioni e generazioni di sofferenza e parsimonia.Virtù che non non sono ancora state neutralizzate da cinquanta anni di be-nessere.

No, il mondo non finisce.Fino a quando vi è speranza.E a Camino vi sono tanti segni di bene.

Camino è viva! Viva Camino!

Alberto FrappaPresidente della Commissione

di vigilanza della biblioteca civica.

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erogati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ai sensi della L. 482/1999 recante “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”.Auspicando, dunque, che il bilancio po-sitivo di quest’anno possa proseguire an-che nei mesi futuri si ricorda agli utenti che la Biblioteca di Camino al Tagliamen-to (tel. 0432 919620;email: bibcam@gmail.com) è aperta al pubblico con il seguente orario:martedì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30e il sabato dalle 9.30 alle 12.30.

a cura della dott.ssa Michela Vit,Sportello di Lingua Friulana

_________(1) In tutti i casi, ovvero sia per l’anno 2010, che per gli anni 2011 e 2012, i dati utilizzati per il confronto sono quelli com-presi tra il 1° gennaio e il 31 ottobre.

Camino in cifre:lo sapevate che?Allo scorso 30 novembre 1660 perso-ne risiedevano a Camino, 818 maschi e 842 femmine, ossia 659 famiglie. Quasi la metà della popolazione risie-de a Camino stesso, un quinto a San Vidotto, un decimo a Bugnins e Glau-nicco, quindi Gorizzo e Straccis sotto il centinaio di persone e Pieve sotto i 50. I minorenni sono il 15%, gli ultra sessantacinquenni sono il 21%, in li-nea con i dati del 2009 quando avevo fatto un controllo simile.La frazione più giovane è San Vidotto, mentre Glaunicco e Straccis ospitano i quasi centenari. Tra i residenti 69 sono stranieri – mi si passi il termi-ne, anche se non è corretto come mi hanno insegnato Ilaria e Giuliano del Comune che ringrazio per la pazienza e l’aiuto.Bisognerebbe parlare di 69 tra comu-nitari ed extracomunitari che sono il 23% in più del 2009. La frazione più straniera è Straccis con il 5,7% del-la popolazione, seguita da Glaunicco con il 5,1%, mentre Camino ne ha solo il 5%, Bugnins il 4,7% e San Vi-dotto, Pieve e Gorizzo sono i fanalini di coda. I numeri sul nostro Comune rivelano dunque una situazione ab-bastanza stabile rispetto a 3 anni fa, a parte il dato sugli stranieri, il cui trend è in linea con le tendenze ge-nerali. Buona fine e buon principio a tutti.

Silvia Iacuzzi

Arti delle Terredell’uomo – 2012Si è rinnovato anche quest’anno, in uno spirito di collaborazione e vicinanza, l’appuntamento con “Terre dell’uomo”, festival che unisce il Friuli Venezia Giulia ad un’altra regione della nostra penisola attraverso un filo conduttore sempre di-verso, dal quale se ne dipanano poi molti altri. Nel 2012 il legame scelto dal diret-tore artistico Gian Carlo Venuto è stato quello dell’arte, che ha accomunato la nostra Regione all’Umbria, attraverso un percorso che si è snodato tra i comuni di Camino al Tagliamento, capofila dell’i-niziativa, Casarsa della Delizia, Codroi-po, Cordovado, Sedegliano e Varmo. Ri-percorrere il cronoprogramma di tutte le manifestazioni, che sono partite dal 15 settembre con il vernissage della mostra “Orizzonti del sacro. Elio Ciol, Ivan Thei-mer e i luoghi della spiritualità” curata da Fulvio dell’Agnese presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, e si ono concluse il 4 novembre, giornata di chiu-sura delle mostre di Camino e Coderno, sarebbe inutile e ripetitivo. Significativo mi pare invece sottolineare i molti temi toccati nel contesto artistico, da quello del restauro come esigenza di manu-tenzione ordinaria imprescindibile per l’opera o per il paesaggio e l’evoluzione dell’arte sacra contemporanea, con le sue nuove esigenze e committenze. Il sa-cro è un elemento imprescindibile della cultura umbra, culla della mistica e del-la spiritualità medievali, in rapporto al Friuli e alle sue antiche origini cultuali, che affondano le proprie radici in Aquile-

ia e, probabilmente, nel culto alessandri-no. Così si sono rievocate le figure di Pre Checo Placereani e di Padre David Maria Turoldo, voci spesso alternative nella cri-stianità friulana, ma fortemente radicate alla purezza e autenticità della parola bi-blica, si è suonata l’antica musica del Pa-triarcato e ricordato il valore emozionale delle sacre rappresentazioni. Si è ridato valore alla terra, come materiale plasti-co e struttivo, a disposizione dei bambini e della loro fantasia, come luogo da di-fendere dalle troppe ingerenze dell’uo-mo (con il fim documentario “Animate Earth”), come paesaggio su cui si è pog-giato l’obiettivo indagatore di Elio e Ste-fano Ciol, come origine di molte tipicità ed eccellenze eno-gastronomiche.Dalle voci dei protagonisti, di seguito, si ripercorrerà l’esperienza della serata caminese del 30 settembre, un felice e fertile connubio tra arte, poesia, musica e teatro. Serena Bagnarol

“Cjantadis in duo”Massimo Somaglinoe Glauco Venier da Elio Bartolini

Il progetto “Cjantadis” in duo realizza-to dal sottoscritto e dal pianista e com-positore Glauco Venier ha le sue radici nell’applicazione alla performance per piano e voce dell’”interplay”. Con que-sto termine si intende, soprattutto nel-la musica jazz, l’influsso reciproco che si determina durante un’esecuzione: i Elio Bartolini (foto di Danilo De Marco)

Amedeo Giacomini (foto di Danilo De Marco)

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ruoli tradizionali saltano, in favore di una più profonda influenza reciproca, basata sull’ascolto, da parte di ciascuno dell’altro o degli altri, e da parte di tutti dell’insieme che sorge dall’esecuzione. I jazzisti, appunto, lo conoscono bene e lo praticano con disinvoltura. Meno i teatranti, che sono più abituati ad inter-pretare ruoli fissati rigidamente in pre-cedenza e si inseriscono in spettacoli co-rali che (al pari sovente delle esecuzioni sinfoniche) vengono replicati immutati di sera in sera.Da qualche anno, in varie occasioni, Glauco Venier e il sottoscritto si danno appuntamento su qualche palcoscenico regionale e non, per mettere alla prova il loro “interplay”. Il materiale letterario è per la maggior parte friulano e poeti-co (Pasolini, innanzitutto) e il materiale musicale è l’immenso bagaglio di note, accordi, modi, temi e improvvisazione che compone la tecnica e la creatività di Glauco Venier, e che ha anch’esso fortis-sime radici friulane, come testimoniano i suoi lavori discografici realizzati con arti-sti e orchestre europee, pubblicati dall’e-tichetta ECM e spesso premiati. Quando Gian Carlo Venuto, direttore artistico del festival “Terre dell’Uomo”, mi ha proposto una serata con Glauco a commento della presentazione del volu-me “Cjantadis” di Elio Bartolini, (serata che nel suo progetto prevedeva l’alter-narsi della lettura delle poesie di Elio e l’esecuzione di brani musicali per piano solo), mi è stato naturale proporgli di fare di più e Gian Carlo con generosità ha accettato di buon grado.Il volume in questione, “Cjantadis” rac-coglie oltre alle riproduzioni di sette in-cisioni di apprezzati artisti friulani, dieci composizioni poetiche in friulano che sottintendono ad una forma in qualche maniera “musicale”. Quasi tutte hanno già nel titolo la parola “Cjantade”, “Can-tata”, e anche lì, oltre alla lingua evi-dentemente, la materia stessa dei brani è fortemente friulana, non solo nei dati geografici e culturali, (il Tagliamento, Codroipo, la sagra, la Chiesa, il merca-to, la disfatta di Caporetto…) ma anche nello spirito, pervasa com’è di una certa tristezza, una malinconia, (viene subito in mente il termine “blues”, no?), un di-scanto rispetto a quello che poteva essere e invece non è, una continua scoperta di cambiamenti culturali e sociali che han-no modificato e snaturato la specificità friulana, della quale Bartolini ricerca con affanno e struggimento di poeta qual-

che segno, trovando invece solo il suo svanire, quello “sfantâsi” che segna pro-prio la sparizione, la perdita, l’oblio. Un mondo minore, insomma, lirico, friula-no e sentimentale, terreno comune sul quale confrontarsi attraverso la formula dell’”interplay”.E sarà stato lo spazio accogliente e amico del teatro di Camino al Tagliamento, sarà stata la materia poetica sofferta e ricer-cata di Elio Bartolini, sarà stata la creati-vità pianistica e la lucidità compositiva di Glauco Venier, sarà forse stata la capacità di rendere il suono e la qualità dell’a-scolto al livello di fruizione migliore di Stefano Amerio e Giulio Gallo, fatto sta che mi sembra che l’esperimento sia ri-uscito. Un evento effimero, irripetibile, come sono sempre gli “interplay” fonda-ti sull’improvvisazione, che però è stato registrato su cd, “rubato” al suo naturale “sfantâsi”, e che almeno in termini di do-cumento, avrà la possibilità di esistere di nuovo, onda sonora emotiva che, ostina-ta, si libra ancora nell’aria.

Massimo Somaglino

Incontro tra arte,musica e poesiaUn’esposizione che rimanda alla “qua-dreria” e che richiama nei valori allestiti-vi il collezionismo denso e disordinato di chi vive l’arte come faccenda quotidiana. È questa la mostra che ha fatto da sfon-do alla serata organizzata a Camino il 30 settembre e inserita nel progetto “Terre dell’uomo” diretto da Gian Carlo Venu-to. Il riferimento alla Collezione d’arte di Elio Bartolini, nell’allestimento di San Martino di Codroipo, è diretto: opere si relazionano, confrontano, avvicinano nell’aura di chi le ha vissute, desiderate, condivise.L’esposizione racconta il carattere esclu-sivo di rapporti coltivati nell’ottica di una cultura attiva quanto profonda e to-talizzante, vissuta tra letteratura e arti vi-sive, grafica e poesia. Il tutto nell’odore dell’inchiostro proprio della stamperia intesa come luogo dove si consumano saperi e si tessono rapporti. Di opere grafiche infatti si costituisce la mostra, sostenuta da cartelle e libri d’artista che nel loro complesso dicono l’insieme di rapporti necessari a fare di un territorio come questo il luogo privilegiato di una

geografia letteraria che si espande a cam-pi artistici espressivi di portata ampia e di profondo sedime culturale. In gioco sono Elio Bartolini (1922-2006) e Ame-deo Giacomini (1939-2006), i due “friu-lani eretici” come furono definiti quan-do erano ancora in vita e con loro sono coinvolti gli artisti cui hanno dedicato i loro scritti. La serata ha preso avvio nel ricordo di Elio e Amedeo, due autori per alcuni versi affini, per altri versi distanti ma con in comune un fare poesia dal piglio deciso e che usa il friulano come lingua poetica assoluta, fuori dai canoni e da proposizioni ufficiali e condivise. L’o-pera di entrambi è stata studiata nei suoi vari aspetti letterari e ha talora offerto spunto per elaborazioni teatrali, filmi-che, musicali. Tutta da rivedere invece è l’interferenza tra arti visive e dimensione poetico-letteraria che i due autori hanno saputo coltivare e rilanciare all’interno del loro dinamico e generoso essere cul-turale.Il Bartolini che è stato ricordato nella se-rata del 30 settembre è allora quello di “Cjantadis”, la raccolta poetica pubbli-cata nel 2003 per le edizioni del Tavolo Rosso della Stamperia d’arte di Corrado Albicocco. Si tratta di un prezioso libro d’arte ricco delle grafiche di Carlo Cius-si, Aldo Colò, Tonino Cragnolini, Franco Dugo, Giorgio Gomirato, Gian Carlo Ve-nuto, Giuseppe Zigaina, autori questi tra i molti con cui in diversi modi Bartolini ha collaborato.La dimensione lirica di Amedeo Giaco-mini è stata proposta attraverso “Ricjatâti tal grin da l’estât”, la poesia inedita con-tenuta nella cartella grafica realizzata nel 1992 per la Galleria del Cavallino di Ve-nezia di Paolo Cardazzo con incisioni di Gian Carlo Venuto e Sergio Pausig.Nel teatro di Camino l’esposizione ha raccolto opere grafiche degli artisti che hanno partecipato ai due progetti arti-stico-letterari offrendo un compendio di tecniche grafiche che, dal rigore della punta-secca sino alla maniera pittorica del carborundum o della tecnica lavis, raccontano le esperienze ampie di tec-niche antichissime ma dense di possibile sperimentazione contemporanea.Presente tra il pubblico Corrado Albi-cocco, lo stampatore cui va il merito di aver definito in maniera determinante la qualità delle grafiche d’arte esposte. Ad aprire la seconda sezione della serata, presentata nella parte artistica da Fran-cesca Agostinelli, è stato il lavoro di Mas-

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simo Somaglino e Glauco Venier prodot-to per la specifica situazione artistica.Un progetto in duo per voce (Somagli-no) e pianoforte (Venier) è stato dedica-to a Cjantadis di Elio Bartolini, nell’ot-tica dell’”interplay” cui i due autori da tempo con successo si dedicano. L’im-

provvisazione nella reciprocità e la capa-cità d’interazione che hanno dato luogo a una performance per piano e voce parti-colarmente riuscita. “Un evento effime-ro, irripetibile, come sono sempre stati gli “interplay” fondati sull’improvvisazio-ne”, ha detto Massimo Somaglino, “che

però è stato registrato su cd, “rubato” al suo naturale “sfantâsi”, e che almeno in termini di documento, avrà la possibilità di esistere di nuovo, onda sonora emoti-va che, ostinata, si libra ancora nell’aria”.

Francesca Agostinelli

Un altro anno “pro” loco

La Pro Loco Il Vâr anche quest’anno ha mantenuto l’impegno nella promozione e nella valorizzazione del territorio. Tan-te sono state le iniziative proposte e gli appuntamenti organizzati: eventi o più semplicemente occasioni ricche di quella tradizione che contraddistingue il nostro Comune. L’occasione più rilevante, da questo punto di vista, è stata certamente l’annuale Festa del Toro e del Vino, della quale di anno in anno si vuole mantenere viva la tradizione pur proponendo ap-puntamenti innovativi. Sembra scontato, a questo proposito, ricordare il Premio Primo Marinig organizzato dai membri dell’Associazione Il Cjavedâl con la no-stra collaborazione e quest’anno caratte-rizzato da un ex tempore di pittura, con successiva esposizione delle oltre 40 ope-re pervenute. Altrettanto considerevole è la continua partecipazione a Sapori Pro Loco, in cui abbiamo potuto far conosce-re ad un pubblico più vasto le specialità del toro allo spiedo, della bresaola e la ricca offerta di vini dei produttori locali. Da luglio la Pro Loco si avvale di un vo-lontario del Servizio Civile Nazionale che, oltre a svolgere azioni di vario gene-re, è impegnato nel portare avanti pro-getti volti alla valorizzazione del territo-rio e della comunità, per la quale la Pro Loco continua ad operare attivamente, interpretando al meglio il proprio ruolo nel far emergere tutte le occasioni di in-contro e conoscenza, ma soprattutto nel favorire la collaborazione delle diverse associazioni e realtà che, grandi o piccole che siano, hanno sempre qualcosa da of-frire. Abbiamo collaborato nell’organiz-zare “Terre dell’uomo”, sia per quanto riguarda gli eventi e la mostra espositiva del libro d’arte di Elio Bartolini, sia per i laboratori creativi per bambini. Inol-tre collaboriamo al progetto “Oltre la campanella”, destinato ai bambini della

Scuola Primaria e organizzato dall’Asso-ciazione Educhè insieme al Comune ed altre associazioni del territorio, coordi-nate dalla Pro Loco. Nello specifico in-tendiamo operare, attraverso il coinvol-gimento delle fasce giovanili, a favore del raggiungimento di una maggior presa di coscienza di quello che vuol dire la real-tà di una Pro Loco, evidenziando come molte attività possano essere mirate alla valorizzazione e alla promozione della stessa in una fascia di età in cui il valore di identità civile e culturale inizia a deli-nearsi. Per il Natale ci siamo attivati su vari fronti: dalla decorazione dell’albe-ro di Natale con i bambini della Scuola Materna, alla tradizionale lucciolata che coinvolge Camino e le sue frazioni, e al-tri eventi di cui verrete a sapere nel det-taglio nei prossimi giorni. Infine stiamo realizzando il nostro nuovo sito, con un portale innovativo e interattivo per… beh, non possiamo spiarvi già tutto! Ringraziamo tutti coloro che ci aiutano e ci sono vicini e speriamo che sempre più Caminesi vogliano contribuire a mante-nere viva questa realtà tanto importan-te sia iscrivendosi numerosi anche per il prossimo anno, sia magari attraverso una candidatura spontanea, soprattutto in vista delle elezioni del nuovo organi-

co previste per l’inizio del 2014. Nella speranza di vedervi tutti prossimamente soci vi auguriamo un Buon Natale e un prospero 2013!

Il Direttivo

RICORDIDELLE NOSTRE SAGREQuesta foto d’epoca della cuccagna sul fiume Varmo è stata ritrovata di recen-te da Gilberto Zanin. Se guardiamo una foto di oggi, a parte l’abbigliamento e i toni color seppia non sembra che sia cambiato molto. Ci piacerebbe risalire all’epoca in cui è stata scattata, perciò se riconoscete qualcuna delle persone che compaiono nella foto contattateci via mail a info@caminoaltagliamento.org.La Pro Loco Il Vâr ricerca foto e docu-menti sulle sagre del passato - antico e recente - per valorizzare gli oltre ses-sant’anni di storia della sagra, perciò in-vitiamo chiunque desideri condividere foto e altro materiale a contattarci. Le foto verranno scansionate e pubblica-te sul nostro sito www.caminoaltaglia-mento.org in una sezione dedicata. Se il materiale raccolto sarà sufficiente ci pia-cerebbe organizzare una mostra in occa-sione della prossima Festa del Vino.

Astrid Virili - Direttivo Pro Loco

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Donate il vostro sangue perché donate amoree vita!!!

Questo è l’invito che viene rivolto a tutti: se state bene, non esitate, andate a donare. Ogni Donatore, dopo aver fat-to una donazione, si sente moralmente fiero e orgoglioso per aver aiutato una persona ammalata, sconosciuta, che ave-va bisogno del suo sangue per continua-re a sperare e vivere. Credo sia successo a molti di andare in ospedale e vedere persone ricoverate, sofferenti, pallide, che dopo aver ricevuto una trasfusione di sangue improvvisamente migliorano il loro aspetto, prendono colore e tornano a sorridere. Questa è la grande soddisfa-zione morale che si prova donando: aver fatto una grande azione di generosità e altruismo genuino. Dal mese di novembre è possibile pren-dere un appuntamento nei Centri Tra-sfusionali della regione attraverso il nu-mero verde 848 448884, così ognuno vi si può recare quando gli è più comodo. Se preferite, i Consiglieri o il Presidente sono sempre disponibili per spiegazioni o chiarimenti, e anche per accompagnarvi. Non scordatevi delle persone ammalate che hanno assoluto bisogno del vostro sangue per poter sperare e continuare a vivere! Nell’anno 2012 l’attività che abbiamo svolto è sempre stata molto intensa nel propagandare il dono di sangue. Abbia-mo fatto una gita di cinque giorni nell’A-gropontino, a Latina e Cassino: durante una serata festosa ci siamo incontrati con

il consiglio direttivo dell’AVIS di Latina e i dirigenti del locale “Fogolâr Furlan”, assieme ad alcuni compaesani che si era-no trasferiti in quella città diversi anni addietro: è stato un incontro indimen-ticabile anche per loro. Inoltre abbiamo passato una bellissima giornata in Carin-zia (Austria) con 96 persone. C’è stata la Festa del Donatore a Glaunic-co, con il ritrovo presso il giardino della gentile famiglia Natale Sbaiz e successi-vamente nei locali concessi dalla splen-dida e ospitale famiglia Remo Trevisan. Alla festa erano presenti quest’anno due auto attrezzate della Polizia Stradale e dei Carabinieri, per fare anche l’alcoltest, che hanno attirato il massimo interesse da parte di molte persone; inoltre c’era la Guardia di Finanza con il gruppo cino-filo del pronto soccorso alpino di Sella Nevea, che tutti hanno potuto ammirare meravigliati. Le insegnanti hanno saputo rendere molto interessanti e attuali le serate di educazione sanitaria rivolte al gruppo dei giovani donatori. Siamo sta-ti presenti all’Oratorio Estivo tra i 135 ragazzi e animatori del centro parroc-chiale. Abbiamo partecipato alle varie Feste del Dono organizzate dalle sezio-ni consorelle, anche fuori provincia, e al congresso provinciale AFDS a Castions di Strada con una ventina di partecipanti. La cena sociale ha visto la premiazione dei Donatori Benemeriti. Prima della serata abbiamo ricordato tutti i donatori defunti con una messa: dobbiamo sem-pre ricordare chi ci ha preceduto e ci ha lasciato.Altri appuntamenti importanti sono stati l’incontro in Comune con i neo-diciot-tenni, l’inaugurazione della nuova sede in via Chiesa n. 10 e l’omaggio natalizio agli anziani, sempre atteso e molto gra-dito. Queste sono alcune delle principali

attività da noi svol-te durante l’anno e che intendiamo ri-petere anche l’anno prossimo. Il merito esclusivo della buo-na riuscita di queste manifestazioni è di tutti i consiglieri e della segretaria Az-zurra, sempre di-sponibili e pronti: a

loro va il mio grazie di cuore più since-ro, assieme si possono ottenere sempre degli ottimi risultati e fare molto per il prossimo. Ringrazio l’Amministrazione Comunale e il Sindaco Beniamino Frappa per il costante sostegno alla nostra attivi-tà e per avere assegnato un’accogliente nuova sede alla nostra sezione, nonché tutte quelle persone che, anche nell’a-nonimato, ci aiutano e ci sostengono in diversi modi, non solo moralmente: que-sto ci stimola molto a proseguire nel mi-gliore dei modi il nostro impegno sociale sul territorio caminese. Infine, il grazie più grande va alle Signore Donatrici e ai Signori Donatori: siete voi la nostra for-za, sostenendoci di persona, donando il vostro sangue per gli altri gratuitamente, senza attendere nulla per voi. Di nuovo grazie a tutti voi.Le donazioni nel 2012 sono state 265, esattamente come l’anno scorso.I nuovi Donatori 10: Martin Caterina, Popovici Gabriela, Popovici Monica, Pegolo Liviano, Zorzini Ennio, Cudin Monica, Pasquon Silvia, Bosa Giuseppe, Stolena Jaroslava e Valencia Medina.

DONATORI BENEMERITI:Diploma di Benemerenza: D’Anna Eddy (10 donazioni), Duri-gon Dario (10), Gregoris Ennio (10), Mattiello Francesco (10), Peressini Ales-sandro (10), Sbaiz Dario (10), Zanon Al-berto (10);Distintivo di Bronzo:Fasan Andrea (20), Liani Claudio (20), Peano Elena (15), Sebastianis Luigi (20), Tuppin Gabriella (15), Zanin Michele (20);Distintivo d’Argento:Bertolini Valter (35), Bortolaso Denis (35), Chiminello Romina (25); Distintivo d’Oro:Bovo Giuseppe (50), Fasan Maria (40), Giavedoni Giuseppe (50), Liani Lamber-to (50);Distintivo d’Oro con Fronde:Bosa Annamaria (50);Targa d’Argento con Pellicano d’Oro: Dassi Sandrine (60).

Concludo ringraziando di nuovo tutti i Donatori, auguro loro, ai caminesi e alle loro famiglie un Natale Sereno e un Buon Anno 2013 di prosperità, altruismo e ge-nerosità nel dono.Grazie. PRESIDENTE A.F.D.S. Sezione di Camino al Tagliamento Illario Danussi

Gita del 24 giugno 2012 a S. VEIT in Carinzia (Austria), con un numeroso gruppo Do-natori e simpatizzanti.

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A.S.D. CAMINO

Si chiude un anno molto intenso per l’Associazione Sportiva Dilettantistica Camino, in cui gli sforzi si sono rivolti su due principali fronti. Accanto al solito impegno agonistico, siamo stati impe-gnati nell’adeguamento degli impianti sportivi che sono da noi gestiti, come da convenzione comunale.Quest’anno, infatti, ci siamo trovati a far fronte ad importanti lavori nell’area del campo sportivo. Per il tramite di un contributo regionale si sono effettuate le opere per il rifacimento e messa a nor-ma della recinzione del terreno di gioco (quella esistente era ormai usurata dagli agenti atmosferici che si sono abbattuti su di essa per molti anni, e di conseguen-za non più a norma FIGC ).Inoltre, si è proceduto all’installazione di una nuova pompa sommersa per l’irriga-zione dei campi da gioco e di allenamen-to. Il lavoro era necessario in quanto da qualche anno la vecchia pompa era rotta e vi erano precedenti difficoltà nell’irri-gazione per la poca profondità del pozzo esistente. Per nostra fortuna e grazie all’interessa-mento dell’assessore regionale, Riccardo Riccardi, la Regione FVG ha accettato la nostra richiesta di contributo per la rea-lizzazione delle opere. Tali lavori erano necessari per riportare gli impianti sportivi in uno stato di sicu-rezza sia per chi li utilizzava, sia per chi assisteva agli eventi.La nuova pompa per l’irrigazione ci per-metterà di mantenere la buona qualità del campo da gioco che altrimenti sareb-be andato incontro ad un rapido disse-sto del proprio manto e, con l’andar del tempo, sarebbe diventato inutilizzabile.La richiesta di contributo, la procedu-ra per organizzare la gara d’appalto dei lavori e per la scelta della banca eroga-trice del mutuo e in seguito la gestione dei lavori (con tutta la parte burocratica che ne consegue) sono state attività to-talmente nuove per noi, che hanno com-portato una gestione molto difficoltosa. Trattandosi di un contributo pubblico e non essendo noi esperti nella gestione, per la riuscita di tutto ciò è stato fonda-mentale l’aiuto e la presenza degli orga-ni comunali, con il Sindaco Beniamino Frappa, il Vicesindaco Nicola Locatelli e tutta la giunta in testa. Ricordiamo, inol-tre, la disponibilità della segretaria e dei

dipendenti comunali a cui vogliamo, in questa sede, dire grazie per l’aiuto che ci hanno dato nella realizzazione di queste importanti opere. I lavori sono in fase di ultimazione: man-cano solo gli ultimi dettagli per il com-pletamento dell’impianto irriguo. La ditta appaltatrice, Roberto Nascimben di Camino, è stata molto solerte nell’ese-cuzione puntuale degli stessi, riuscendo a consegnare la recinzione per l’inizio della stagione agonistica nello scorso mese di settembre. Questi sono stati i lavori maggiori dell’ultimo anno, ma non dimentichia-mo anche il rifacimento del manto del campo di sfogo, il mantenimento in buone condizioni del campo principale senza possibilità di irrigazione e l’imper-meabilizzazione degli spogliatoi. Siamo così riusciti a preservare e migliorare gli impianti a nostra disposizione. Un dove-roso grazie va a tutti i tecnici e amici che ci hanno sostenuto nella realizzazione di questi lavori così importanti. Come Associazione sappiamo che non è tutto finito qui e ancora molto impegno dovrà essere profuso per gestire al me-glio quella risorsa di tutta la comunità di Camino che sono gli impianti sportivi comunali.

La stagione agonistica (o meglio le due parti di stagione, visto che a Maggio si chiude un campionato e a Dicembre l’andata di un altro) è stata piena di sod-disfazioni.Il campionato 2011/2012 è stata una bella novità per la nostra società, tro-vatasi per la prima volta nella sua storia a disputare il girone di prima categoria. Ci siamo ottimamente piazzati al settimo posto con la salvezza mai in discussio-ne. Non è stato comunque facile, in un mondo calcistico che ancora non cono-scevamo.L’impegno costante dei giocatori accom-pagnato dall’esperienza fondamentale del mister Franco Dianti (coadiuvato dal supporto tecnico di Luca Nonis che ha smesso le scarpette da calcio ed è passato al ruolo di preparatore) hanno permes-so di mantenere la categoria e di vivere una stagione tanto emozionante quanto gratificante.Ormai da anni l’ASD Camino vive di programmazioni a lungo termine e la permanenza in prima categoria non è stata solo la fine di un progetto iniziato 4 anni fa, ma anche l’inizio di uno nuovo.Infatti la seconda partecipazione in que-

sta categoria è cominciata nel migliore dei modi con la squadra che risulta nei primissimi posti in classifica. Per noi è eccezionale poter vivere questa espe-rienza in una categoria che fino a pochi anni fa sembrava così lontana.Un’esperienza unica, senza dimenticare che a febbraio giocheremo la semifinale di Coppa Regione di prima categoria, altro importantissimo traguardo, senza dubbio storico, per questa squadra. Tut-to questo grazie all’impegno e ai sacri-fici sempre costanti dei nostri giocatori, a un mister giovane ma preparato come Simone Temporini, al supporto tecnico di Luca Nonis e di Stefano Del Degan ( preparatore dei portieri e massaggiato-re).Non vogliamo dimenticare lo zoccolo duro dei giocatori caminesi che final-mente vedono premiati gli sforzi di tanti anni di maglia giallo-rossa, una dirigenza che lavora sodo per riuscire a fare le cose al meglio e una serie di persone affezio-nate a questa società che fanno sentire la loro presenza in maniera molto signifi-cativa ed essenziale in diverse situazioni.Proseguire su questa strada vuol dire po-tersi togliere, a fine stagione, altre nuo-ve e belle soddisfazioni.Non vogliamo però fermarci alla prima squadra. L’intenzione della società, per il nuovo anno, è quella di lavorare ancora con più convinzione e volontà per il mi-glioramento del settore giovanile. Questa stagione, dopo parecchi anni passati senza un campo di sfogo, siamo potuti ritornare ad allenarci a Cami-no. Grazie ai nuovi fari, realizzati dalla giunta Gregoris e finalmente omologati dalla FIGC, abbiamo avuto a Settembre la gioia di poter giocare la prima partita ufficiale in notturna sul nostro campo.Il nostro pensiero finale va ad una perso-na straordinaria che resterà per sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Tanti sono stati gli anni passati con noi a lavo-rare dietro le quinte, sempre con grande disponibilità, sempre con il sorriso e sen-za mai chiedere nulla, solo per il bene e l’amicizia verso la nostra società. Mandi Marie.

Auguriamo un felice Natale a tutta la comunità di Camino con l’ulteriore augurio di un nuovo anno migliore per tutti. L’ASD CAMINO

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Musicacontemporaneae bolle di sapone

Tra le molteplici attività di cui si è resa promotrice l’associazione Kairos nell’anno 2012, il festival di musica ed arte contemporanee Camino Contro Corrente è stato di particolare rilievo sia per gli esiti artistici raggiunti, sia per la ricchezza contenutistica.Il festival è giunto alla sua IV edizione e si è svolto da mercoledì 31 ottobre a domenica 4 novembre dividendosi tra il Teatro Comunale e lo splendido audi-torium Davide Liani (ma anche i molti spazi non convenzionali di esibizione), luoghi ideali per la molteplicità di eventi che il festival ospita.Il titolo dell’edizione di quest’anno è stato Rose e rosignoli: come la musica di oggi indaghi ed approfondisca il concetto di natura.L’artista ha da sempre cercato di imitare o raccontare il naturale e anche l’espres-sione musicale contemporanea – con le sue difficoltà e sperimentazioni – non si ritiene esclusa a tale compito. Il festival cerca problematicamente di illustrare come una generazione di nuovi compo-sitori si ponga di fronte alla natura, come la racconti e soprattutto quanto il con-cetto stesso di natura sia mutato e cosa oggi esprima. La programmazione di quest’anno ha inteso mostrare il desiderio di musiche tornate nuovamente abili nel dipingere, nel raffigurare, nell’illustrare.Il cartellone degli eventi è stato partico-larmente ricco e denso di iniziative: ogni giorno sono stati presentati concerti, la-boratori di interpretazione strumentale e vocale, prove aperte e performance, con i nomi più noti del panorama con-temporaneo (il pianista Guy Livingstone, Boselli al violoncello, Gilsbert alla chi-tarra, Costa al sax e la nostra Francesca Scaini – che accanto al tradizionale con-certo si è occupata anche del respiro e della vocalità contemporanea).L’edizione di quest’anno, inoltre, ha ospitato una mostra di opere dell’artista sarda Carmen Manca (presso l’azien-da agricola Ferrin), invitata ad esporre quattro serie di suoi lavori che parlano di natura o meglio che parlano attraver-so la natura: le sue Crete, dove sembra

continuare ad agire una strana forza tel-lurica, o le sue Lamiere, lasciate ossidare per decenni sotto la pioggia, ne sono un esempio stupefacente.E ancora si sono potute ascoltare in pri-ma assoluta le nuove composizioni cora-li su testo del poeta Pierluigi Cappello (tratte dalle raccolte Assetto di volo e Mandate a dire all’imperatore, entrambe pubblicate da Crocetti), messe in musica da giovani compositori seguiti da Riccar-do Vaglini, direttore del festival assieme a Francesco Zorzini.Aggirandosi per il paese è stato inoltre possibile osservare (fino al 1° Dicem-bre) alcuni cartelli disseminati su tutto il territorio: sono una materializzazione di un’opera del poeta (ma anche composi-tore e pianista) Giancarlo Cardini, ospite d’onore per tutto il festival. Le sue Bol-le di Sapone sono dei piccoli frammenti poetici del quotidiano ispirati all’haiku giapponese.Le frasi, spesso nominali, evocano gesti o situazioni minimi, da contemplare pro-prio in quanto comuni, poetiche proprio nella loro non-letterarietà. Per qualsiasi informazione sul festival (e per le foto)è possibile consultare il sito www.associa-zionekairos.eu.L’associazione Kairos approfitta inoltre delle pagine della Fornace per un augu-rio di un felice Natale e un sereno anno nuovo a tutta la comunità di Camino al Tagliamento.

Associazione Kairos

Plêf:une comunitât vivaroseIl 2012 è stato un anno di miglioramen-ti per Pieve: la nostra “casetta” è diven-tata ancora più agevole (avete notato il nuovo “formato” utilizzato per la Festa dell’Assunzione?) e sono cominciati i lavori per mettere a posto il tetto della nostra chiesa.Inoltre presto verranno rimossi alcuni dei pini marittimi lungo la via principa-le che causano tanti problemi all’illumi-nazione e al manto stradale. Speriamo bene! Siamo una piccola frazione ma sempre molto vibrante!Un buon inizio per il nuovo anno a tutti.

Chej di Plêf

Corale CamineseFare parte di un coronon significa solo cantare

I motivi che inducono a far parte di un coro, oggi come in passato, sono sem-pre gli stessi: la passione per la musica, la voglia di condividere con altri una esperienza e le emozioni che il cantare produce.Con il tempo a queste emozioni si desi-dera dare un senso e con la partecipazio-ne alle attività del coro si scopre che altre persone provano lo stesso coinvolgimen-to e, cantando assieme, le sensazioni as-sumono colori e significati precisi.Vivendo assieme l’esperienza di un coro si comprende che questa attività non è più solamente un piacere che si prova per se stessi o la semplice trasmissione di suggestioni: si è consapevoli che il coro può anche essere uno strumento capace di aiutare gli altri.Un concentrato di emozioni lo abbiamo sperimentato quest’anno in Val Pusteria nel mese di giugno.San Candido e altri centri minori dell’ Alta Val Pusteria ogni anno vengono pa-cificamente invasi dai canti di un centina-io di cori provenienti da tutto il mondo. Oltre 3000 coristi, nei quattro giorni di durata del festival Internazionale di can-to corale, con le loro voci fanno a gara con la bellezza e la vastità di un territorio armonioso e incantevole. In quei giorni tutta la valle risuona di canti. Anche nei repertori più ostici e con gli idiomi più incomprensibili il linguaggio universale della musica sa coinvolgere proprio tutti.Abbiamo cantato assieme a cori cinesi, australiani, israeliani e americani, ve-nendo a contatto con esperienze musi-cali e culturali molto diverse tra loro e proprio per questo molto interessanti e avvincenti. Come avviene ogni anno il festival si è chiuso nella grande piazza di San Candido dove tutti i gruppi corali si sono riuniti per il saluto finale. Un colo-rato ed enorme coro composto da oltre tremila coristi ha intonato “Va pensie-ro” e “Signore delle cime”: un singolare modo di salutarsi.Con un po’ di preoccupazione invece ab-biamo intrapreso la tournèe in Portogal-lo. Un Paese tutto sommato molto vici-no a noi, con interessi economici comuni ma culturalmente poco conosciuto. Ci siamo avventurati nella sua scoperta con-vinti che un popolo, che dispone di 365 modi diversi di cucinare il baccalà, non

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poteva che essere molto affine al nostro.Non si è trattato solo di una tournée con concerti a Lisbona, Coimbra e Porto e neppure di un piacevole periodo di ferie o di una gita: abbiamo avuto la certezza che in quella terra ai confini occidentali dell’Europa il nostro coro ha rappresen-tato l’Italia e la nostra cultura. Sensa-zioni, emozioni, colori e profumi che si sono fusi con quelli intensi e marcati di una nazione altrettanto ricca di storia e di cultura.Non di meno la vita di ogni giorno ci ha affascinato e l’incontro con la gente ha messo in evidenza le caratteristiche pe-culiari di un popolo di navigatori indo-miti che per secoli ha solcato gli oceani mantenendo un saldo legame culturale con la propria terra. Abbiamo scoperto la profonda religiosità della gente am-piamente visibile nel santuario della Ma-donna a Fatima o nelle imponenti basi-liche che, colossali, si ergono anche nei più sperduti villaggi portoghesi.Ci siamo infine avventurati nel “cammi-no di Santiago di Compostela” (in parte percorso in pullman) perché ci affasci-nava l’idea di comprendere quale fosse la spinta individuale di tanti pellegrini che ormai da molti secoli intraprendono questo lungo e faticoso pellegrinaggio.L’imponente basilica dalle proporzioni gigantesche, collocata nel bordo estremo della terra – la finis terrae – considerato nel medioevo il punto di congiunzione delle anime dei morti pronte a seguire il sole per attraversare il mare, custodi-sce le spoglie mortali di San Giacomo

2012, annointenso per“CTC CAMINO”Nel corso dell’anno che sta per con-cludersi non si può certo dire che al Ca-mino Tennis Club ci siamo annoiati. Sor-volando i dettagli per evitare di tediarvi, vogliamo sommariamente informarvi in merito ai vari temi che hanno reso la no-stra agenda più densa del solito.In un’ottica di crescita globale, abbiamo affrontato alcuni aspetti che reputiamo nevralgici per il futuro del CTC, a par-tire dalla riqualificazione delle strutture dedicate al tennis. Grazie alla sinergia creatasi con l’Amministrazione Comu-

nale, che pubblicamente ringraziamo, dovremmo essere giunti all’agognata svolta. Tuttavia, per rispetto verso colo-ro che hanno la responsabilità di tali in-terventi e anche per una forma di scara-manzia, preferiamo usare il condizionale e mantenere un certo riserbo.Abbiamo implementato l’organigramma societario anche grazie all’ingresso di al-cuni soci fondatori del club, la cui pre-senza costituisce un consolidamento in termini di rappresentatività, esperienza e idee che ha già dato i suoi frutti e che non mancherà di darne in un prossimo futuro.L’identificazione di un nuovo qualifica-to istruttore ci ha consentito di porre le basi per garantire la continuità ai corsi dedicati ai bambini; in tal senso, presso le nostre strutture si sono tenute recen-temente quattro lezioni gratuite, volte a favorire un primo corretto approccio alla disciplina sportiva del tennis ma so-prattutto a dare un ulteriore strumento di socializzazione per i giovani del com-prensorio caminese.Abbiamo inoltre provveduto a identifi-care la nuova sede logistica. Si tratta del Bar Trattoria Pizzeria “Savorgnan” di via San Vidotto 5, tel. 0432-919071 a Cami-no al Tagliamento (e qui cogliamo l’oc-casione per ringraziare i titolari per la disponibilità). Situato a poche decine di metri dalla struttura sportiva, risulta es-sere la soluzione ideale per quanti devo-no prenotare il campo, ritirare le chiavi e fruire anche di un ambiente tranquillo ed accogliente per intrattenersi nei pre e post partita. Quanto sopra descritto non ha certo po-sto freno all’attività tennistica del CTC che di fatto non ha conosciuto soste. In-fatti è stata data continuità ai due tornei sociali, uno nella specialità “singolo”, l’altro nella specialità “doppio” (giun-to ormai alla quarta edizione) che, con simpatica irriverenza, abbiamo rispet-tivamente denominato Caminopen, il primo e Caminbledon l’altro (tutti e due propedeutici ai tornei ufficiali F.I.T. che si affrontano durante la stagione). La cre-scita sia tecnica che in termini di parte-cipazione ha confermato il successo della formula adottata e ci ha fornito ulteriori stimoli per rendere ancora più appetibili le due manifestazioni a cui, ricordiamo, soprattutto a beneficio dei residenti, può partecipare chiunque nutra la passione per il tennis e desideri passare qualche ora in un contesto amichevole e gioviale. Per la cronaca, il torneo di doppio ha vi-

apostolo. L’imponenza del luogo e la venerazione del santo muovono ogni anno moltitudini di pellegrini verso il sepolcro scoperto nell’anno 830.In Italia e in tutta la cristia-nità il Santo è molto vene-rato fin dal medioevo ed è conosciuto anche Friuli. Nella nostra tradizione po-polare viene ripetutamen-te citato in filastrocche e racconti con l’appellativo di San Jacun di Galisie.Per la Corale Caminese il 2012 è stato quindi un anno di intenso lavoro, di piacevoli emozioni musi-cali e di vivace attività di gruppo e con grandi pro-getti per il 2013 che vi in-

vitiamo tutti a condividere.

Dalla Corale Caminese un augurio di un Felice Natale e un sereno nuovo anno.

Corale Caminese

“Santiago di Compostela”

La Fornace12

sto la coppia Duca Cedric - Santi Daniele del CTC Camino (detentori del titolo) giungere anche quest’anno sino alla fina-le, sconfitti al terzo set dalla qualificata coppia Micoli Riccardo - Garaffa Alceste della Polisportiva Codroipo: nonostante il tempo inclemente, l’avvincente sfida è stata seguita fino al termine da un folto e appassionato pubblico. Ovviamente è proseguita l’attività ago-nistica ufficiale che ha visto impegnato lo scrivente club nel corso di tutto il 2012, prima nella fase finale della F.I.T. F.V.G Cà D’Oro Cup, poi nel Campionato a squadre Serie D3 e infine nei Campio-nati Provinciali a squadre di 4° categoria. L’accresciuto livello delle competizioni e alcune defezioni in seno alla squadra per motivi fisici o logistici, hanno contribui-to a determinare risultati poco soddisfa-centi.Tuttavia ci preme sottolineare come tutti i componenti abbiano comunque sempre profuso il massimo impegno in difesa dei colori rappresentati e soprattutto il fat-to che hanno esportato il buon nome del “glorioso” club caminese secondo criteri improntati alla sportività e all’educazio-ne che da sempre ci contraddistingue. In ogni caso, i risultati non solo non hanno minato l’entusiasmo della squadra ma anzi hanno alimentato propositi per un pronto riscatto. Ricordiamo infine che sul nostro sito www.danielesanti.it/tenniscamino/ (peraltro in fase di aggiornamento) po-trete trovare informazioni utili per iscri-zioni, prenotazioni, corsi, manifestazioni e attività agonistiche.

Cogliamo l’occasione per porgere ai lettori de “La Fornace” e relative famiglie i migliori Au-guri di Buone Feste e Felice Anno Nuovo.

CTC Camino

Un’amiciziache durada vent’anni

L’Associazione pescatori sportivi Il Giavedon, in collaborazione con il Grup-po Alpini di Gradiscutta, ha propiziato il gemellaggio tra il comune di Varmo e quello di Lišov in Boemia.Nel 1993 nasceva l’amicizia tra la nostra

associazione e l’International Police As-sociation di České Budějovice, presie-dute rispettivamente da Pierino Virili e Václav Viktora: il primo incontro avven-ne a San Vidotto ove i cechi erano ospiti dell’I.P.A. di Codroipo.L’anno seguente, su invito dei poliziotti cechi, i pescatori si recarono in gita in Boemia e vennero ospitati a Lišov nella scuola di polizia: la gita si concluse con una bella festa.In seguito gli scambi si moltiplicarono con la partecipazione a varie gite e feste: alcuni ragazzi di Camino parteciparono alla colonia estiva dei figli dei poliziotti sul lago di Lipno, e non è mancata la par-tecipazione di squadre giovanili a tornei di calcio a Camino, Varmo, Lišov e Bo-rovany.Già nel 1996-97 ci fu un tentativo di gemellaggio tra il comune di Camino e quello di Lišov, che non andò a buon fine per il disinteresse dell’amministrazione caminese dell’epoca.Nel 2005 Václav Viktora, su invito dell’A.P.S. Il Giavedon, porta alla festa del vino di Camino un gruppo di volon-tari dei vigili del fuoco di Vrcov, accom-pagnati da tre suonatori.Il gruppo viene accolto anche dagli al-pini di Gradiscutta, e in tale occasione Pierino Virili propone di andare a České Budějovice a commemorare i legionari cecoslovacchi, che combatterono al fian-co dell’esercito italiano sul fronte del Piave durante la grande guerra, indos-sando proprio la divisa degli alpini.Il progetto si realizza nel luglio 2006 nella sede dell’IPA di České Budějovice durante una bella cerimonia a cui parte-cipano numerose autorità civili e milita-ri della regione, il vicesindaco di Varmo Gianni Ferro e il consigliere provinciale Stefano Teghil; gli alpini di Gradiscutta donano un bassorilievo in ceramica che

commemora 5 legionari cecoslovacchi giustiziati per tradimento dall’impero austro-ungarico a San Donà di Piave il 19 giugno 1918. L’opera è stata realizzata da Dario Virili e viene collocata nel museo di Lišov.In seguito la commemorazione si conclu-de a Levin, località del comune di Lišov, davanti alla casa natale di František Vik-tora, uno dei giovani legionari giustiziati a San Donà di Piave, nonché fratello del nonno di Václav Viktora.In questa occasione il sindaco di Lišov, ing. Václav Chmel, ha invitato i rappre-sentanti del comune di Varmo alla loca-le festa paesana che si tiene ogni anno a settembre.L’invito è stato accolto dal sindaco Gra-ziano Vatri, dal consigliere provinciale Stefano Teghil, da Roberto Calligaro nonché da Pierino Virili e da sua figlia Astrid.Alla festa erano presenti anche gli am-ministratori del comune svizzero di Schüpfen, già gemellato con Lišov. In tale occasione il sindaco Vatri ha avviato i primi approcci per un gemellaggio con il comune ceco ospitante.Negli anni a seguire la partecipazione alla festa settembrina di Lišov da parte delle autorità di Varmo, degli alpini e dei pe-scatori di Camino al Tagliamento è stata costante e attiva, con l’allestimento di un chiosco con specialità friulane, la maxi pizza di Arturo Scaini e i vini dell’azienda agricola Sbaiz.Nel 2010 Sergio Michelin è succeduto a Graziano Vatri nella carica di sindaco di Varmo e nel 2011Jiří Š vec ha preso il posto dell’ing. Václav Chmel come sinda-co di Lišov.I nuovi amministratori dei due comuni hanno dato l’ultima spinta alle pratiche per il gemellaggio, che si è concretizzato il 25 agosto 2012 con il giuramento di

fraternità da parte dei due sindaci nella sala consiliare di Varmo, alla presenza dei cittadini dei comuni gemel-lati.

Il presidentedell’APS Il Giavedon

I pescatori sportivi di Camino hanno partecipato alla cerimonia del gemellaggio tra i comuni di Varmo e Lišov (Rep. Ceca).

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Oltrela Campanella… Cosa c’è?!

Dal mese di novembre è stata avvia-ta l’attività “Oltre la campanella” che fa parte del progetto “Quando la scuo-la non c’è” promosso dall’Associazio-ne Educhè in collaborazione con la Pro Loco “Il Vâr”, il Comune ed altre Asso-ciazioni del territorio ed in parte finan-ziato da fondi della Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia (art.18, c.3, LR n.11/2006). L’attività è stata concorda-ta con le maestre della Scuola Primaria e la Direzione Didattica e intende offrire alle famiglie un servizio di accudimento dei loro bambini nei pomeriggi e perio-di di sospensione didattica con attività di sostegno ai compiti, laboratori di vario genere, lezioni innovative e giocose in lingua inglese, momenti dedicati alla cre-atività e alla motoria, sempre curati da educatori specializzati. In particolare c’è la volontà di aiutare le famiglie nei po-meriggi in cui non sono previste le lezio-ni, nello specifico nei giorni di martedì e venerdì, integrando inoltre il servizio mensa in modo da garantire regolarità e continuità ai bambini che cominciano un percorso divertente ed innovativo. La collaborazione delle associazioni loca-li permette di organizzare lezioni di hip hop (Associazione Dance&Fitness), atti-vità corali e musicali (Coro “Notis tra li Calis” e Associazione Studium Musicae), laboratori creativi (Associazione “Tocca il cielo con un dito”) e attività motorie (Associazione Atletica 2000).Inoltre, grazie all’Associazione Sportiva, i bambini hanno a disposizione un pulmi-no per il rientro a casa. La volontà ultima è quindi quella di giungere alla creazione di un servizio che si svolga in perfetta ar-monia con la scuola e con le realtà pre-senti sul territorio.Per il periodo natalizio, inoltre, stiamo organizzando una grande festa il pome-riggio di domenica 23 dicembre e altre attività durante le vacanze di Natale. In-somma… “oltre la campanella”… Cami-no c’è. Associazione Educhè educhè2011@gmail.com

L’A.S.D. Dance&Fitnesscresce a piccolipassi… di danza!

L’A.S.D. Dance&Fitness è giunta al suo secondo anno di attività. Dopo un anno d’esordio caratterizzato da buoni risul-tati dal punto di vista del numero degli iscritti, il secondo anno si è aperto con un significativo incremento del nume-ro degli allievi. L’introduzione di nuovi corsi, che si affiancano a quelli storici e a quelli attivati l’anno precedente, ha am-pliato lo spettro di attività offerte dall’as-sociazione, richiamando così un numero crescente di adesioni. Propedeutica, dan-za classica, danza moderna, hip hop, bre-ak dance, pilates, aerobica, gag: questi i corsi che l’associazione gestisce, affidan-doli all’esperienza e alla competenza di insegnanti altamente qualificati. Il corso di gag, di nuova attivazione, ha suscita-to notevole interesse presso i giovani e i meno giovani della zona, registrando adesioni non solo all’interno del comune di Camino ma anche da Varmo, Bertiolo e Codroipo. I corsi di danza rivolti a bambini e ragazzi si stanno confermando su ottimi livelli di qualità; gli allievi che li frequentano han-no la possibilità di partecipare a concorsi di livello nazionale e di svolgere stage che permettono loro di studiare con inse-gnanti e coreografi di livello internazio-nale. L’anno scorso, in particolare, è sta-to organizzato uno stage di hip hop con il coreografo e ballerino Elia Del Nin. Elia è coreografo della crew di street-dance Feet 4 Funk (segnalata dalla rivista Groo-ve nel 2008 come una delle migliori in

Italia), con cui ha ottenuto ottimi risulta-ti alle competizioni di breaking a livello nazionale ed internazionale. Inoltre, nel 2011, ha raggiunto risultati degni di nota anche come singolo vincendo, al Bolo-One Move di Bologna, il premio come Miglior Ballerino. Da qualche tempo è membro della crew Yessai-squad, grup-po nato nel 2005 con la supervisione del noto coreografo di Parigi Mr. Byron, e divenuto in breve tempo punto di rife-rimento in Italia per quanto riguarda i vari stili dell’hip hop. Relativamente alla realtà della nostra zona, l’associazione si è inserita nella comunità caminese, dando il proprio piccolo contributo nel contesto della scorsa sagra del paese, partecipandovi con un’esibizione di hip hop eseguita dalle allieve; inoltre, novità di quest’anno è la collaborazione con il progetto del doposcuola, organizzato da alcuni genitori del comune, impegnati nella gestione delle ore pomeridiane dei bambini frequentanti la scuola elementa-re di Camino al Tagliamento. Uno degli obiettivi dell’associazione è quello di offrire a bambini, ragazzi e adulti la possibilità di svolgere una sana attività sportiva ed artistica, importante non solo in quanto tale ma anche come momento di aggregazione, divertimento e condivisione d’esperienze; obiettivo altrettanto importante è quello di dare la possibilità a tutti coloro che intendano approcciarsi al mondo della danza, di po-terlo fare in un ambiente adatto e qualifi-cato. Il lavoro che ci attende è molto, ma i nostri punti di forza sono l’entusiasmo, l’amore per la danza, che da sempre ci accompagna, e la consapevolezza di for-nire un servizio molto importante alla nostra comunità: la possibilità di svol-gere sul proprio territorio attività come la ginnastica e appunto la danza. Oltre a tutto ciò, il costante sostegno e aiuto di

molte persone ci permette di proseguire la nostra atti-vità in modo continuo e pro-ficuo. Approfittiamo di questa oc-casione per invitare tutti sin d’ora al nostro Saggio finale, che si terrà durante la sagra del paese, presso il teatro co-munale. Potrete così assiste-re allo spettacolo conclusivo dell’anno accademico, con l’esibizione di tutti i nostri corsi di danza. Buona danza a tutti!

A.S.D. Dance&Fitness

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Notizie daStudium MusicaeÈ trascorso un anno e ci troviamo a fare del-le valutazioni sul percorso intrapreso, anche se per noi, che principalmente ci dedichia-mo all’insegnamento della musica, il tempo ha un cadenza strana poiché coincide con gli anni scolastici. In generale siamo soddisfatti delle attività intraprese, sia all’interno della scuola primaria dove l’Associazione, tramite l’insegnante Denis Bosa ed in collaborazione con l’Amministrazione comunale, tiene un corso annuale di propedeutica musicale che la popolazione caminese ha avuto la possibi-lità di ammirare sabato 4 Novembre, in oc-casione della manifestazione per la Giornata delle Forze Armate sia per quanto riguarda la scuola di musica che ha confermato i corsi di violino, pianoforte, violoncello e musica d’insieme. Quest’ultima attività è particolar-mente importante poiché è stata realizzata in collaborazione con la scuola di musica di Ne-spoledo, grazie all’opera del nostro Maestro Bosa e del loro direttore Carlo Riga, che si adoperano per coinvolgere in azioni comuni i soggetti interessati dei Comuni di Camino al Tagliamento e di Lestizza. È negli auspici del Consiglio Direttivo che quanto costruito fino a ora possa diventare un filo conduttore per tutte le attività future, così da fortificare le sinergie tra associazioni che perseguono i medesimi obbiettivi.Infatti è prioritario per Studium Musicae educare i bambini alla musica e alla possi-bilità di praticarla senza necessariamente irrigidire l’insegnamento all’interno dei programmi ministeriali praticati dai Conser-vatori e dalle Istituzioni musicali strutturate, poiché tale via allontana tutti quei ragazzini che vogliono esclusivamente apprendere la musica senza per forza volerne fare di essa una professione.È sempre stata nella nostra filosofia, infatti, utilizzare strategie educative che si possano adattare alle caratteristiche stesse del allievo, permettendogli di esplorare il mondo mu-sicale, senza trovarsi, per forza di cose, in-vestito da un programma rigido e carico di ulteriori competenze che spesso lo portano ad abbandonare l’esperienza musicale. Ciò non esclude comunque la possibilità di in-dirizzare verso il Conservatorio quei ragazzi che manifestano la volontà di studiare uno

strumento musicale in maniera professiona-le, con tutto ciò che esso comporta. Concludiamo queste poche righe augurando a tutti i caminesi, ovunque essi si trovino, i nostri migliori auguri di un Buon Natale e di un sereno 2013.

Sala Consiliare in occasione della celebrazione “Giornata Mondiale Alzheimer”

AssociazionePerusini-AlzheimerNon è facile sentirsi dare da un medico la “sentenza di malattia”: ti senti perso e guar-di la persona che ami cambiare giorno dopo giorno. Una lotta continua fatta di pianti, ma anche di momenti in cui con dolcezza accarezzi la persona che ami e la curi come un bambino. Nulla è come prima dopo che viene diagnosticata a un membro della tua famiglia la malattia dell’Alzheimer: speri che quel medico si sia sbagliato e che le tue paure vengano fugate da una realtà ben più benevo-la. La demenza è una malattia che va spiegata passo dopo passo per consentire alle famiglie di fronteggiare i continui mutamenti che essa comporta, al fine di trovare di volta in volta il migliore equilibrio. L’Associazione di volontariato Amici del Centro Studi Pe-rusini Alzheimer, con sede a Camino è nata nel lontano 2004, opera in tutto il territorio dell’ambito codroipese e ha lo scopo di aiu-tare coloro che si prendono effettivamente cura del malato, creando serate di informa-zione, corsi di auto-aiuto e suggerimenti telefonici gratuiti durante tutto l’anno per tutti gli associati.Per informazioni rivolgersi a Luciano Commisso Presidente di questa associazio-ne.0432.919058 luccomm@tin.it

Protezionee formazioneLa squadra comunale di Protezione Civile nel corso del 2012 è stata impegnata in varie attività riguardanti i molteplici compiti che le sono stati attribuiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

I volontari hanno operato principalmen-te nell’ambito del territorio comunale, ma anche in regione e durante l’emergenza del terremoto in Emilia Romagna.Le attività in emergenza hanno riguardato situazioni di potenziale pericolo, come le nevicate nei mesi invernali o la rimozione di alberi caduti per il forte vento, e il monito-raggio del territorio durante forti piogge. I sopralluoghi agli argini del Tagliamento e del Varmo con i tecnici della Protezione Ci-vile di Palmanova e del Consorzio di Bonifica Ledra-Tagliamento hanno riguardato la pre-venzione e protezione da pericoli connessi al territorio.Il gruppo ha partecipato alla Giornata Eco-logica svoltasi in primavera e non ha fatto mancare il suo importante supporto alle istituzioni durante eventi come processioni, competizioni sportive, l’airshow a Lignano e i concerti a Villa Manin.Visti i sempre più numerosi impegni e la ne-cessità, riconosciuta da Comune e Regione, di avere un mezzo in grado di permettere spostamenti anche fuori dal territorio re-gionale, è stato acquistato un furgone 7 posti con cassone centinato dotato di luci lampeg-gianti, verricello, e radio ricetrasmittente. Inoltre il gruppo si è dotato di varie attrezza-ture tra cui due motoseghe, un compressore e tre radio ricetrasmittenti portatili.

Alcuni volontari hanno anche partecipato ai corsi specialistici organizzati dalla Protezio-ne Civile Regionale. Tra i compiti di ogni vo-lontario, infatti, c’è anche la partecipazione a corsi di formazione e aggiornamento tec-nico che consentono la creazione di una base comune di conoscenze, competenze e moda-lità operative. La formazione si rivela ancora più importante in quanto gli operatori sono chiamati ad operare in situazioni di emer-genza che richiedono di collaborare con vari soggetti (operatori radio, unità cinofile) e l’utilizzo di attrezzature particolari (moto-

Con il sostegno

La Fornace15

sega, motopompa). Infine i corsi permetto-no di rafforzare le motivazioni dell’impegno nella protezione civile, favorire la conoscen-za reciproca e dare un supporto nella pro-gettazione degli interventi a livello locale. Il programma di formazione è stato realizzato dalla Protezione Civile della Regione in col-laborazione con l’Università di Udine.La formazione di ogni volontario inizia con un corso base teorico che riguarda l’inqua-dramento generale del sistema di Protezione Civile e della figura del volontario all’inter-no della squadra comunale. Le conoscenze acquisite devono poi essere integrate con la

formazione specialistica relativa all’utilizzo in sicurezza delle attrezzature (guida in sicu-rezza di mezzi fuoristrada, utilizzo in sicu-rezza della motosega e della motopompa) e ad altre problematiche concrete riguardanti gli interventi di protezione civile (ricerca di persone disperse, autoprotezione in ambien-te acquatico, comunicazioni radio, elicoo-perazione). I percorsi formativi specialistici vengono erogati sia attraverso corsi teorici sia attraverso corsi pratici che comprendo-no una parte in aula e una parte pratica. Le competenze acquisite vengono testate attra-verso le esercitazioni organizzate a livello re-

gionale che comprendono diversi scenari di intervento e permettono il confronto tra gli operatori di gruppi diversi.Anche quest’anno la squadra ha accolto nuo-vi volontari e spera che in futuro sempre più persone, soprattutto i giovani, vogliano de-dicare un po’ del loro tempo al volontariato nella Protezione Civile per allargare il grup-po e poter contare su forze fresche e idee nuove.Cogliamo l’occasione per augurare un sere-no Natale e un felice anno 2013.

Alessio Virili - Manager Formativo

RECENSIONI

“L’eleganzadel riccio”“L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery è forse il primo titolo che mi verrebbe in mente se se qualcuno mi chiedesse di consi-gliargli un libro. Attraverso l’alternarsi delle pagine di diario di Renée, la portinaia di un condominio-bene di Parigi, e quelle di Palo-ma, un’inquilina tredicenne, si scoprono due punti di vista inaspettatamente affini, che scrutano il mondo con gli occhi disincantati di chi va oltre la vuota apparenza dell’am-biente alto-borghese, per non affrontarne le conseguenze e responsabilità.A dir poco sorprendente il lento svelarsi di due personalità straordinarie, così profonde e affini da attrarsi e riconoscersi in mezzo allo sciame di parole prive di umanità e spessore che le circondano. Il forte legame di amicizia che nel corso del racconto nasce fra le due protagoniste, unito all’arrivo di un nuovo condomino, dà loro il coraggio di uscire allo scoperto e di squarciare il velo della finzio-ne che fino a quel momento le aveva protet-te dall’invidia e dal giudizio altrui. Svariati personaggi compaiono sulla scena, offrendo spunto al fluire ironico e sincero dei pensieri delle due amiche nelle pagine dei loro diari, quella sincerità che si può avere solo con se stessi e che le due hanno la capacità di condi-videre con un semplice sguardo.Nel corso della storia fa capolino anche l’a-more, poi, sorprendente come la vita al suo

pieno schiudersi e fiorire, accade l’inaspet-tato. Ma niente potrà tornare come prima, niente potrà spezzare ciò che l’amicizia ha creato. Elisa Gasparini

Torino premia il romanzo

IL SERENISSIMO BORGHESEcon il premio “MARIO SOLDATI”Sabato 24 Novembre presso il collegio San Giuseppe a Torino si è svolta la cerimonia di consegna dei premi “Mario Soldati” 2012 a cura del centro Pannunzio, manifestazione che gode dell’Alto Patronato della Presiden-za dell Repubblica.

Alberto Frappa Raunceroy ha ricevuto la medaglia dei Dioscuri essendosi classificato secondo per la sezione Narrativa con il bel romanzo “Il serenissimo borghese” - La notte di Venezia negli incubi del suo ultimo doge - pubblicato dallo storico editore udinese Se-gno nel 2012 e ispirato ai giorni finali della repubblica di Venezia.Qui di seguito un estratto della motivazione del prestigioso premio:[...] A questo romanzo è premessa una ci-tazione del Gattopardo che implicitamente sottolinea come si tratti, qui come là, della fine di un mondo di cui restano sulla scena malinconiche figure di sopravvissuti.E tuttavia la memoria di epoche segnate dall’amore per l’arte e la bellezza, di cui ammiriamo le testimonianze, merita di es-sere conservata e ci difende dalla tentazio-ne di arrenderci alla volgarità diffusa che ci assedia. A questa esigenza risponde “Il sere-nissimo borghese”, il romanzo che oggi qui premiamo [...]“ [...] Il romanzo è ricco di colpi di scena e intrighi, mosso e divertente come una commedia brillante, con risvolti quasi da romanzo giallo. Ma la scena che conclude la vicenda ha un tono alto e severo, salvato dall’enfasi da un dialogo venato di femminile malizia: la carrozza in cui conversano la so-rella di Elisabetta e una amica, incontra quel-la di Napoleone che va verso la villa Manin, dove intende stabilirsi.La contessa chiude le tendine. Il generale troverà la villa vuota”.

Il presidenteprof. Pier Franco QUAGLIENI

Il segretario generaleProf. Carla ZULLO PICCOLI

RedazioneDirettore responsabile:Nicola Cossar

Grazie alle seguenti ditte che hanno contribuito alla realizzazione di

questa pubblicazione de“La Fornace” di Dicembre 2012

”La Fornace” è curata ed impaginataalla Commissione Biblioteca

di Camino al Tagliamento

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