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FONDATO NEL 1934 SETTANTACINQUE ANNI DI IMPEGNO DICEMBRE 2009 Lettera del Governatore - Gennaio 2010 Cari Amici, innanzitutto un augurio fervido ed affettuoso per il nuovo anno che sta per cominciare e l’occasio- ne appare propizia per sviluppare alcune rifles- sioni sulla “Sensibilizzazione al Rotary” quale tema del mese. Ricordate che al SIPE e poi all’Assemblea Di- strettuale ho cercato di accentuare le nostre moti- vazioni per contribuire al miglioramento della vita civile e sociale, confrontando la nostra fede di servizio qualificato con il processo di questo grande cambiamento in atto nel mondo. Aggiungevo, pertanto, che dovevamo pensare di più all’esecuzione e che il nostro impegno priorita- rio doveva basarsi sul “Fare” più che sul “Dire”. Dobbiamo pensare di più all’esecuzione e meno all’esortazione; e se è vero che l’esempio, se non decisivo, è certamente trascinatore, cerchiamo di ritrovarci, incontrarci, informarci e decidere azioni ben definite, espressione della professionalità e della competenza dei rotariani chiamati al servizio della cosa pubblica per aiutare chi decide. Noi tutti dobbiamo sentirci impegnati a contribuire al progresso civile e morale della “res pubblica” intesa come comunità nazionale ed universale. Non limitiamoci ad essere una associazione di as- sistenza o di beneficenza: è troppo poco e troppo comodo. Il Rotary richiede di più e credo sia possibile dare di più. Il Governatore o il Presidente del Club non posso- no fare tutto da soli: bisogna aiutarli. La stampa rotariana non può continuare a scrivere invano: bisogna leggerla e bisogna sostenerla con lettere, articoli ed osservazioni. Se ciò non accade, bisogna controllare perché non avviene e con pazienza e fiducia lavo- rare e servire tenacemente la causa perché il tutto funzioni adeguatamente. Con questi intendimenti, io credo che vera- mente “il futuro è nelle vostre mani”. Affettuosamente. Luciano Kullovitz Rotary Club Vicenza IL FUTURO DEL ROTARY È NELLE VOSTRE MANI

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FONDATO NEL 1934 SETTANTACINQUE ANNI DI IMPEGNO DICEMBRE 2009

Lettera del Governatore - Gennaio 2010

Cari Amici,innanzitutto un augurio fervido ed affettuoso per il nuovo anno che sta per cominciare e l’occasio-ne appare propizia per sviluppare alcune rifles-sioni sulla “Sensibilizzazione al Rotary” quale tema del mese.

Ricordate che al SIPE e poi all’Assemblea Di-strettuale ho cercato di accentuare le nostre moti-vazioni per contribuire al miglioramento della vita civile e sociale, confrontando la nostra fede di servizio qualificato con il processo di questo grande cambiamento in atto nel mondo.

Aggiungevo, pertanto, che dovevamo pensare di più all’esecuzione e che il nostro impegno priorita-rio doveva basarsi sul “Fare” più che sul “Dire”. Dobbiamo pensare di più all’esecuzione e meno all’esortazione; e se è vero che l’esempio, se non decisivo, è certamente trascinatore, cerchiamo di ritrovarci, incontrarci, informarci e decidere azioni ben definite, espressione della professionalità e della competenza dei rotariani chiamati al servizio della cosa pubblica per aiutare chi decide.

Noi tutti dobbiamo sentirci impegnati a contribuire al progresso civile e morale della “res pubblica” intesa come comunità nazionale ed universale.

Non limitiamoci ad essere una associazione di as-sistenza o di beneficenza: è troppo poco e troppo comodo.

Il Rotary richiede di più e credo sia possibile dare di più.

Il Governatore o il Presidente del Club non posso-no fare tutto da soli: bisogna aiutarli. La stampa rotariana non può continuare a scrivere invano: bisogna leggerla e bisogna sostenerla con lettere, articoli ed osservazioni.

Se ciò non accade, bisogna controllare perché non avviene e con pazienza e fiducia lavo-rare e servire tenacemente la causa perché il tutto funzioni adeguatamente.

Con questi intendimenti, io credo che vera-mente “il futuro è nelle vostre mani”.

Affettuosamente.

Luciano Kullovitz

Rotary Club Vicenza

I L F U T U R O D E L R O T A R Y È N E L L E V O S T R E M A N I

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Calendario

03 dicembre 2009

Visita Conservatorio A. Pedrollo

10 dicembre 2009

Visita al Museo Civico di Vicenza

17 dicembre 2009

Cena degli Auguri

Compleanni

BENEDETTI CESARE 3/01

GREGORIS LUCIANO 6/01

FRANCIOSI ATTILIO 8/01

ZONIN GIANNI 15/01

ZANCO PIERLUIGI 17/01

FOLCO ZAMBELLI OTTAVIO 19/01

GRONCHI DIVO 21/01

Si svolgerà in data 6 febbraio 2010 presso il Centro Civitas Vi-tae-Fondazione O.I.C. - Auditorio Pontello, il Forum Interasso-ciativo Rotary Club International Distretto 2050 e Distretto 2060 e International Inner Wheel Distretto 206,

“Longevità Come Risorsa” Il ruolo della persona nella funzione strategica delle relazioni

Relazioni:

- Angelo FerroPresidente Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus

- Silvio ScanagattaProfessore Ordinario di Sociologia dell’Educazione - Univer-sità di Padova

- Erminio Gius Professore Ordinario di Psicologia - Università di Padova

- Francesco Iori

- Mariuccia ZanaldiPast Governatrice Inner Wheel International distretto 206

Verrà consegnato il premio “Quando la volontà vince ogni ostacolo” da Vittorio Andretta Past Governatore Distretto 2060

Forum Interassociativo

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Alcuni momenti della serata.......

GIOVEDÌ 3 DICEMBRE VISITA AL CONSERVATORIO A.PEDROLLO E CONCERTO ALL’ AUDITORIUM CANNETI PRO RACCOLTA FONDI PER LA LEGA CONTRO I TUMORI

Il Presidente Antonio Girardi con il Presidente della Lega contro i Tumori di Vicenza - LILT - Gen. Domenico Innecco, il nostro so-cio e Direttore Sanitario della stessa prof. Roberto Sposetti, il prof. Pierangelo Valtinoni incaricato dal Conservatorio

Presentazione del Concerto all’Auditorium Canneti di Vicenza, eseguito dai Maestri Musicisti del Con-servatorio

Gianfrancesco Padoan diletta i presenti con una melodia

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GIOVEDÌ 10 DICEMBRE VISITA AL MUSEO CIVICO DI VICENZA PER L’ ILLUSTRAZIONE DEL PRO-GETTO ESPOSITIVO DEL NUOVO CHIERICATI DA PARTE DELLA DOTT. SSA ELISA AVAGNINA

Durante la serata la dott.ssa Elisa Avagnina ci ha illustrato il nuovo progetto espositivo del nuovo Mu-seo Civico di Vicenza.

Ci è anche stata data la notizia del futuro allestimento di alcune sale dedicate al nostro socio Giuseppe Roi recentemente scomparso, con pezzi artistici a lui appartenuti e di-sposti come nella sua abitazione.

Immagini della serata.....

Il Presidente consegna un omaggio floreale alla dottoressa Avagnina.

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NATALE

UNA LUCE SI ACCENDENEL CIELO STELLATOSI APRE LA STRADATRA NUBI D’ARGENTOLASCIA UNA SCIA DI VIOLINI LONTANIENTRA NEL CUORE DI GRANDI E PICCINIPORTA EMOZIONI DI AFFETTI PROFONDIDISSOLVE NEL VENTOSOFFERENZE E RANCORIINVADE L’ANIMAUNA QUIETE INFINITAAMORE PROFONDO DI CHI CI STA ACCAN-TOE DI CHI NON SI SPEGNE NEL NOSTRO RICORDOSONO UN UNICO FIORE DI INTENSO CARMINIOCHE PROFUMADAVANTI AD UN BIMBO DIVINOCHE E’ SPERANZADI OGGI, DI IERI,DI SEMPRE

Amedea Mantovan Regazzo Dicembre 2009

GIOVEDÌ 17 DICEMBRE CONVIVIALE PRESSO IL RISTORANTE DA REMO

Cena degli Auguri, foto della serata....

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Foto dei commensali ai vari tavoli, soci, consorti, amici.

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Compito non facile il mio, quel-lo di delineare in pochi minuti una personalità come quella del marchese Giuseppe Roi, così complessa, dalle mille sfaccetta-ture e piena di molteplici interes-si. Una vita vissuta in modo tota-le, sia a livello personale (amici-zie, frequentazioni, viaggi) che pubblico (relazioni sociali, asso-ciazioni, munificenze).La famiglia Roi, a Vicenza, già nella prima metà dell’Ottocento, esercita un’attività relativa alla lavorazione e al commercio della canapa. Il primo vero industriale della famiglia è un Giuseppe Roi, bisnonno di Boso, che espanse l’attività da Vicenza a Cavazzale con notevoli profitti, tanto che alla sua morte, avvenuta nel 1889, negli stabilimenti Roi lavo-ravano circa mille operai.Gli successe nella conduzione dei canapifici suo figlio Giu-seppe, nonno di Boso, che in-crementò ulteriormente l’attività realizzando prodotti di notevole pregio destinati sia al consumo nazionale che all’esportazione. Inoltre acquisì vaste proprietà fondiarie nel ferrarese per assi-curarsi l’approvvigionamento diretto della canapa in una zona in cui veniva prodotta quella di

migliore qualità. Furono nume-rose le iniziative sociali e assi-stenziali a favore degli operai del canapificio di Cavazzale. In parallelo ai grandi imprendi-tori come Alessandro Rossi a Schio e Gaetano Marzotto a Valdagno, volle creare, seppure in dimensioni ridotte, la città sociale. Realizzò quindi un vil-laggio operaio dotandolo, oltre che delle abitazioni, anche di un asilo, di una scuola di lavoro, di una palestra e di un teatro di proporzioni veramente eccezio-nali per quel tempo.Questo Giuseppe nel 1888 spo-sò Teresa Fogazzaro, figlia pri-mogenita del letterato e senatore Antonio, che gli diede cinque figli: Irene, Margherita, Giu-seppe (padre di Boso), Bianca e Antonio.Giuseppe Roi fu attivo anche in molteplici istituzioni e ammini-strazioni pubbliche, tra cui quel-la di Vicenza dove fu sindaco per un biennio. Nel 1913 fu eletto Deputato al Parlamento per il collegio di Thiene-Asiago e tale rimase fino al 1919.Per la sua intensa attività priva-ta e pubblica ricevette, dal re Vittorio Emanuele III, una deci-na di importanti onorificenze,

avendo già avuto da Papa Leone XIII il titolo nobiliare ereditario di marchese. Ovviamente il ma-trimonio ed il titolo nobiliare elevarono il ruolo della famiglia Roi nella società italiana, sia nel campo delle relazioni personali che in quelle politiche e cultura-li. All’inizio del Novecento il marchese Giuseppe Roi acqui-stò una porzione di terreno a Roma, in zona Prati, dove più tardi costruì un palazzo che di-venne la sua sede quando si re-cava a Roma per affari o per partecipare alle sedute del Par-lamento. Ed in quella casa si spense, dopo breve malattia, nel 1929. L’attività dei canapifici continuò ancora per quasi un trentennio con Giuseppe e An-tonio Roi, rispettivamente padre e zio di Boso.Apriamo ora una breve parente-si per la famiglia Fogazzaro, che si estinse nella famiglia Roi portando notevoli mezzi eco-nomici ed una prestigiosa paten-te culturale che caratterizzerà le ultime generazioni Roi.Antonio Fogazzaro, il più gran-de e il più letto dagli scrittori italiani dell’Ottocento, dopo Manzoni, nasce a Vicenza nel 1842 in una famiglia che appar-

Commemorazione del Marchese Giuseppe Roi a cu-ra del Dr. Ganzina della Banca Popolare di Vicenza

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teneva alla ricca borghesia cat-tolica e liberale. Nel 1866 sposa Margherita di Valmarana dalla quale ebbe tre figli: Teresa che sposa giovanissima Giuseppe Roi, Mariano, studente universi-tario a Padova che muore di tifo appena ventenne e l’ultimogeni-ta Maria che, dopo una prima parte della vita dedicata al padre col quale ebbe uno straordinario rapporto affettivo ed intellettua-le, si dedica ad opere di bene. Ne consegue che Teresa Fogaz-zaro portò nella famiglia Roi un patrimonio notevole; fra l’altro la villa di Montegalda, voluta da Antonio Fogazzaro, nonno dello scrittore, e fatta realizzare dal Caregaro-Negrin; la villa di San Bastiano confinante con la villa Valmarana ai nani e distrutta durante il secondo conflitto mondiale; la villa di Oria, ap-partenuta alla famiglia del noto architetto Carlo Barrera, opero-so anche a Vicenza intorno a metà dell’Ottocento e la cui fi-glia Teresa sposò Mariano Fo-gazzaro padre dello scrittore Antonio.

A questo punto, dopo aver accenna-to ad alcune vicende delle famiglie Roi e Fogazzaro veniamo al mar-chese Giuseppe Roi che nasce a Vi-cenza l’11 febbraio 1924, secondo-genito di Giuseppe ed Antonia Lo-nigo di San Martino. Frequenta il liceo “Pigafetta” e successivamente

si laurea in giurisprudenza a Ferrara. Fu un uomo predisposto alla cultura in tutte le sue varie ma-nifestazioni, ma con una carat-teristica particolare. Non volle godere di questo privilegio in modo personale, ma da uomo aperto alla socialità ed alla con-divisione non si sottrasse ad af-frontare situazioni difficili pur di rendere partecipi il maggior numero di cittadini alle manife-stazioni artistiche. Va da sé che dovrò necessaria-mente escludere alcune attività in questo intervento per giusti limiti di tempo. Credo che di tutte le passioni culturali del marchese Roi forse quella per la musica è stata la più sentita, tant’è che a soli 30 anni divenne presidente della Società del Quartetto di Vicenza, fondata nel 1910 da suo bisnonno Anto-nio Fogazzaro. Giuseppe Roi ebbe la straordinaria intuizione di riunire musica, architettura e pittura in un unico insieme or-ganizzando concerti in luoghi sacri ed in ville dove dalle tre arti congiunte poterono scaturi-re suggestioni ed emozioni rare. Giuseppe Roi fu, negli anni dal 1956 al 1973, alla guida del-l’Ente Provinciale per il Turi-smo di Vicenza che conobbe una stagione magica ed irripeti-bile. Ebbe la grande soddisfa-zione per se stesso e per Vicen-za di vincere la prima edizione

del Festival Internazionale di Bruxelles con una rappresenta-zione della partita a scacchi di Marostica, portata in quella ca-pitale. Gli effetti positivi sul rinascente turismo della nostra terra, di Vicenza e della sua provincia furono incalcolabili. La città entrò di diritto come tappa d’obbligo nel nuovo Grand Tour del dopoguerra, fa-cilitata in questo dalla squisita ospitalità del Marchese Roi che accoglieva i più bei nomi del mondo dell’arte e della nobiltà in ricevimenti memorabili nella sua villa di Montegalda. Così come restano indimenticabili i suoi dopo-teatro dati in occa-sione delle prime degli spettaco-li classici all’Olimpico dei quali basta ricordare quello in onore di Jean Vilar e Gérard Philip dopo la storica messa in scena del Cid.La grande, generosa battaglia in difesa delle Ville Venete iniziò sul finire degli anni ’40 per ini-ziativa di alcuni benemeriti uo-mini di cultura tra i quali Bepi Mazzotti, Renato Cevese e Gio-vanni Comisso, di enti e asso-ciazioni locali. Le armi dimo-stratesi subito efficaci furono la stampa ed una grande mostra che girò per anni in tutte le principali città d’Europa e d’America. La necessità di re-perire fondi era impellente; le sole forze di privati non erano

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sufficienti e, sulla spinta di un’opinione pubblica, sensibi-lizzata a tutti i livelli, nacque nel 1958 l’Ente per le Ville Ve-nete che trovò in Giuseppe Roi un grande sostenitore, tanto che ne assunse la presidenza dal 1960 al 1970, dando all’Ente un notevolissimo impulso. Nel 1978, alla scadenza naturale dell’Ente, si ritenne opportuno continuare un’opera tanto be-nemerita e si venne a creare l’Istituto Regionale delle Ville Venete che, proprio poco più di un mese fa, nella sua sede isti-tuzionale di Villa Contarini, a Piazzola, ha assegnato tre premi alla memoria: all’avvocato Mi-chele Benetazzo, al professor Renato Cevese ed al marchese Giuseppe Roi.L’associazione nazionale “Italia Nostra”, creata per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, nata a Roma nel 1955, trovò terreno fertile anche a Vicenza se già negli ultimi mesi del 1965 ven-ne fondata la locale sezione. Il primo Presidente fu il marchese Roi che tenne la guida dell’As-sociazione fino al 1969 con vice presidente Renato Cevese e se-gretario Remo Schiavo.Rotariano da sempre , entrò gio-vanissimo in quel club fondato a Vicenza nel 1934 da Gaetano Marzotto che ne fu il primo pre-sidente e da Giuseppe Roi, pa-

dre, che fu presidente negli anni immediatamente successivi.Fu in prima linea nel propugna-re l’inserimento di Vicenza e delle ville palladiane nei siti protetti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.E’ stato una delle colonne por-tanti dell’Accademia Olimpica dove entrò come Accademico Olimpico nella Classe di Diritto ed Economia per passare suc-cessivamente nella Classe di Lettere ed Arti.Vennero poi le sue partecipa-zioni agli Amici dei Musei dei Monumenti e del paesaggio di Vicenza e della provincia,ad “Europa Nostra, all’“Istituto Italiano dei Castelli”, all’Acca-demia Italiana della Cucina, al “Save Venice” e al “Venetian Heritage”.Nel 1985 la Città di Vicenza gli conferì la Medaglia d’Oro per le benemerenze acquisite nell’ope-rare a favore della cultura e del patrimonio artistico.Nel 1988 ha costituito la Fon-dazione Giuseppe Roi, oggi sua erede, con finalità di solidarietà sociale nel campo della promo-zione della cultura e dell’arte; in particolare ha lo scopo di favo-rire il Museo Civico di Vicenza nel perseguimento delle proprie finalità, come è già testimoniato dalla serie di monumentali cata-loghi dei dipinti, delle sculture e delle arti applicate.

Ma, io credo, che il più proficuo insegnamento museale che ci ha dato il marchese Roi è che nelle donazioni bisogna saper conte-stualizzare gli oggetti cha pas-sano dalla casa alla collezione pubblica. Già oltre 25 anni fa, possedendo un antico tessuto di eccezionale fattura e qualità, prescelse un Museo straniero come destinatario individuando-lo nella collezione della Fonda-zione Abegg Stiftung, nei pressi di Berna, specializzata proprio in tessuti rari. In quest’ottica va la destinazio-ne dei dipinti, dei disegni e del-le incisioni alla Pinacoteca di Palazzo Chiericati, dell’orefice-ria sacra, dei paramenti e delle suppellettili ecclesiastiche al Museo Diocesano, dei libri alla Bertoliana e dei volumi teatrali all’Accademia Olimpica, dei libri di storia al Museo del Ri-sorgimento di villa Guiccioli e quella delle collezioni di cera-miche al Museo di Bassano.Il testamento del marchese è molto complesso e dettagliato. In particolare la villa di Oria l’ha legato al F.A.I., con la promessa della presidente Giu-lia Maria Crespi, sua amica d’infanzia, che sarebbe stata mantenuta sempre nelle mede-sime condizioni in cui l’avrebbe ricevuta.Anche Bassano ha avuto un ruolo privilegiato nella scelta

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delle destinazioni di quanto posseduto dal marchese Roi. Lo legava l’interesse per la cerami-ca di cui era un appassionato collezionista tanto da condivi-dere appieno quanto scritto da Alvar Gonzales Palacios: “Non voglio sentirmi dire che le por-cellane non sono cose serie: su-perficiale è chi le considera og-getti frivoli non sapendo quanta profondità occorra per capire la fragilità”.Le elargizioni ai nostri Musei iniziarono nel 1980 con un dono dei fratelli Roi, Giuseppe e Ma-ria Teresa Ceschi a Santa Croce, di alcuni vasi da farmacia in ricordo della loro madre Anto-nia Roi Lonigo. In seguito le donazioni e i comodati si fecero di anno in anno sempre più con-sistenti e ora anche tutto quanto temporaneamente affidato, di-venta proprietà del Museo, as-sieme al cospicuo lascito di tut-te le ceramiche di manifattura veneta ora giacenti nelle resi-denze Roi. A queste volle unire una serie di oggetti: dei conteni-tori a forma di libro con all’in-terno dei cammei in gesso ri-producenti sculture romane an-tiche e opere di Antonio Cano-va. Inoltre una serie di giochi, di teatrini e scatole in lacca povera di fattura remondiniana destina-ti al Museo dedicato alla grande famiglia di stampatori del sette-cento. Anche i volumi della sua

biblioteca attinenti alla cerami-ca sono destinati a Bassano. Indubbiamente questi lasciti partono da molto lontano: sono frutto di rapporti amichevoli, di sicurezza della futura destina-zione delle opere lasciate e della loro collocazione in adeguati spazi museali. Il merito è anche dei direttori che si sono succe-duti in quest’ultimo trentennio e dell’Amministrazione Comuna-le sempre attenta nei suoi con-fronti. Lo dimostra il Premio Cultura Città di Bassano, confe-ritogli nel 1997, con la seguente motivazione: “Per l’alto contri-buto a favore della conservazio-ne, conoscenza, valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio in ambito naziona-le ed internazionale e per l’ap-porto fondamentale alla nascita e all’incremento delle collezioni di Palazzo Sturm, uno fra i più importanti musei per la storia della ceramica grazie al suo il-luminato mecenatismo”.Proprio questo passaggio offre l’opportunità di sottolineare come Giuseppe Roi abbia fino in fondo adempiuto alla sia po-sizione di Socio Onorario sia dell’Associazione degli Amici dei Musei di Vicenza che di Bassano, dimostrandosi vero amico delle due città.Tocca a noi ora esternare grati-tudine e ricambiare quanto il marchese Roi ci ha dato, soprat-

tutto col suo lascito testamenta-rio, cercando di essere custodi attenti delle sue opere d’arte e delle sue volontà.Ma c’è qualcosa di più che noi Amici dei Musei abbiamo già chiesto all’Amministrazione Co-munale di Bassano: che il futuro straordinario Museo della cerami-ca di Palazzo Sturm porti il nome di Giuseppe Roi.

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ASSIDUITA’ SETTEMBRE –DICEMBRE 2009

SOCIO PERCENTUALE e PRESENZE SU 16 RIUNIONI

Ambrosetti Enrico Mario 94%Amenduni Massimo 0,6%Amenduni Michele 0Amenduni Nicola DAndrighetto Igino 0Antonello Vittorio 0Bagarotti Bruno 87%Baron Giuseppe 0Basso Matteo 37%Benedetti Cesare 81%Benedetti Marta CT Bettanin Giovanni DBevilacqua Cesare 25%Bocca Luigi 37%Boschetti Giuseppe 56%Breganze Marino DBusato Ezio Olivo 44%Calamati Mario DCalearo Ciman Massimo CTCampagnolo Valentino 0,6%Campanella Giuliano 62%Carraro Diego 31%Carta Margherita 31%Casarotto Alberto 50%Cavalieri Giacomo 56%Cicogna Giampaolo 69%Cogato Gianni 56%Corà Arrigo 37%Corà Stefano 56%Cracco Anna 12%Crescioli Alessandro 50%Dal Maso Cesare 37%De Anna Adone D De Blasio Pietro Paolo 50%De Dominis Ennio 44%Del Sasso Claudio DFesta Italo 31%Folco Zambelli Ottavio 106%Forconi Giancarlo 37%Franciosi Attilio 69%Galletti Alberto 31%Gallo Ernesto 75%Gallo Roberto 81%Giacomelli Luciano 75%Giacometti Walter DGiovagnoli Flaminio 44%Girardi Antonio 112%Gleria Francesco 50%Gregoris Luciano D Gronchi Divo CTLa Greca Giuseppe D

Loison Dario 0Lupi Stefano 0Maggio Lorenzo 12%Magnabosco Susanna 56%Mamprin Emilio 62%Manfredini Giovanni 100%Maraschin Bruno DMarcante Sante 0Marchi Alberto 56%Mercurella Armando 12%Musi Luciano 44%Padoan Gianfrancesco 87%Parise Walter CTPellizzari Andrea 0,6%Pellizzari Carlo 100%Pellizzari Lorenzo DPereswet Soltan Andrea 100%Perini Francesco 25%Pilastro Pierantonio 56%Politi Tiziano D Regazzo Alberto 12%Regazzo Giampaolo 75%Ruggeri Tommaso 0Rumor Giuseppe 100%Scarpari Giovanni 81%Sesso Cianciulli Arcangelo 0,6%Sibilla Angelo Raffaello 31%Signorato Umberto 50%Sottana Giovanni CTSposetti Roberto 62%Terrin Carlo 100%Tibaldo Franco D Tonato Vittorio D Tonini Ferdinando 62%Toscano Paolo 31%Trettenero Vittorio DTroncon Paolo 12%Valente Carlo 50%Vicentini Angelo D Vicentini Luigi DZamperla Alberto CTZanco Luigi 31%Zanetti Ida 87%Zonin Giovanni CA Zuffellato Franco 94%

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Cari Amici,

Vi comunico il programma di GENNAIO 2010, mese dedicato alla “sensibilizzazione al Rotary”:

GIOVEDÍ 07 GENNAIO - riunione sospesa.

GIOVEDÍ 14 GENNAIO - ORE 19.50 - CONVIVIALE 'SERVITI AL TAVOLO' - RISTORANTE "DA REMO"Relazione del Dr. PINO CRIVELLARO, pioniere vicentino in Africa, sul tema: “AFRICA IERI, OGGI E DOMANI”.Alla serata sono invitati Consorti e Familiari: per motivi organizzativi si prega di comunicare le adesioni entro il 12/01.

GIOVEDÍ 21 GENNAIO - ORE 19.50 - CONVIVIALE 'SERVITI AL TAVOLO' - RISTORANTE "DA REMO"Relazione del Sig. LEOPOLDO BOTTERO, Direttore Area Nord Est di Mediaset, e dell’Ing. FILIPPO JANNACOPULOS, Editore di Rete Veneta, sul tema: “L’AVVENTO DEL DIGITALE TERRESTRE: OPPORTUNITA’ E PROSPETTIVE”.Si prega di comunicare le adesioni entro il 19/01

GIOVEDÍ 28 GENNAIO - ORE 19.50 - CONVIVIALE 'SERVITI AL TAVOLO' - RISTORANTE "DA REMO"Relazione del Prof. ANDREA BERETTA ZANONI, Professore ordinario di strategia e politica aziendale della Facoltà di Economia di Verona, sede di Vicenza, sul tema: “SCENARIO ECONOMICO E RI-CONFIGURAZIONE STRATEGICA DELLE IMPRESE”. Si prega di comunicare le adesioni entro il 26/01

Colgo l’occasione per anticipare:

SABATO 06 FEBBRAIO - FORUM INTERASSOCIATIVO ROTARY/INNER WHEEL sul tema: “LONGEVITA’ COME RISORSA” – Padova (Centro Civitas Vitae – Fondazione O.I.C.- Via Toblino, 53) vedi programma allegato.

Rotariani saluti e rinnovati auguri.

Carlo Terrin

Rotary Club Vicenza - Corso A.Palladio, 139 - 36100 Vicenza - tel. 0444/543059 – fax 0444/322386- e-mail: [email protected]