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La rivista dei Soci di Dicembre 2015

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La rivista dei Soci diDicembre 2015

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La tradizione? è unainnovazione ben riuscita

Orgogliosi e differenti da 120 annidi Felice Cerruti

Soci & Territorio

Il valore del tempo

“Cooperare”

Auguri di cuore

Ufficio Soci, non solo Expo

Le maschere di Carnevale

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Stampata su carta prodottanel rispetto dell’ambiente

Giovani da 120 anni

Banca & Territorio

Soci & Cultura

Lettere & commenti

Narrami, o musa, del tour della Greciadi Enrica Albesano e Pier Carlo Scotto

Il mondo alla rovesciadi Bruno Gambarotta

Voglio tornare a fare un film in Piemonteintervista a Pupi Avati

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La rivista dei Soci di Banca d’AlbaAnno VI - n. 15 - Dicembre 2015

Direttore responsabile:Roberto Fiori

Comitato editoriale:Riccardo Corino, Gabriella Giargia,Pietro Ramunno, Paolo Taricco

Hanno collaborato:Bruno Gambarotta,Sergio Miravalle, Gabriele Pieroni

Direzione, redazione, segreteria:Banca d’AlbaVia Cavour, 4 - 12051 Alba (CN)Tel. 0173 659.303Fax 0173 [email protected]

Registrazione presso: la Cancelleriadel Tribunale di Alban° 3/97 del 6 marzo 1997Registro Periodici

Immagini di:Luca Domenico Fumero, Andrea Giorio, Claudio Mainini,Severino Marcato, Alberto Peroli,iStockphoto

Realizzazione editoriale:Well Com - Alba

Realizzazione grafica,Dtp e Stampa:L’Artigiana - Alba

La rivista viene stampata in 50.000 copie e inviata omaggioa tutti i Soci di Banca d’Alba

Cento Torri lascia agli Autori la responsabilità delle opinioniespresse negli articoli firmati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 19 novembre 2015

In copertina:un simbolico annullo filatelico,per celebrare i 120 annidi Banca d’Alba

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o diceva Oscar Wilde: “La tradizione è una innovazione benriuscita”. Ma potrebbe dirlo anche Banca d’Alba, che nelle scorsesettimane ha raggiunto un traguardo importante: quello dei 120 anni dalla propria fondazione, avvenuta nel 1895 con lanascita della Cassa di Prestiti dell’Unione Agricola in Diano d’Alba.Una festa per tutti i Soci, i clienti e per tutto il territorio,

più che una semplice commemorazione, che la Banca ha interpretatoconiando un accattivante slogan dal sapore wildiano: “Giovani, da 120 anni”. E lo ha accompagnato con un efficace, quanto anacronistico selfie in bianco e nero. Un bell’escamotage per accostare modernizzazione e identità, per affermare che, più che una contrapposizione, si dovrebbe cercare una interrelazione: se non c’è dubbio che l’elemento “tradizione” abbia una valenza identitaria, al tempo stesso va ricordato che non esiste “identità”senza scambio ed evoluzione. Ed è proprio questo il doppio binario su cui scorre la crescita di Banca d’Alba, fedele alle proprie origini e al tempostesso pronta a cogliere le sfide del presente e del futuro. Lo hannotestimoniato i tanti personaggi che hanno condiviso la festa per i 120 anni e che ritroverete nelle prossime pagine: Daniel Pennac, Pupi Avati, WalterVeltroni, Francesco Profumo, Aldo Cazzullo, solo per citarne alcuni.Ma a ben vedere, anche il Carnevale potrebbe essere definito “una innovazione ben riuscita” da chissà quanti secoli. Ce lo ricorda Bruno Gambarotta, con la sua solita arguzia utile anche a evitare il rischio di eccessive autocelebrazioni.

Buona lettura.

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La tradizione?È unainnovazione ben riuscita

Joan Mirò, Il Carnevale di Arlecchino1924/1925, olio su tela

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La locandina del film Ritorno al futuro, 1985

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a riuscitadi un compleannoimportante stanell’avere molti amicipresenti. E l’aver vistoquante persone hanno

voluto condividere con noi la festa per il traguardo dei 120 anni raggiuntoda Banca d’Alba, ci ha fatto un grandepiacere. È proprio questo lo spirito a cui pensavamo quando abbiamoorganizzato il calendario degli eventi,per stare insieme e ripercorrere la storiadi questo territorio, della sua gente,della sua economia, della sua Banca. In questo percorso, Banca d’Alba non è l’attore principale, ma è da semprepresente al fianco delle piccole e medieaziende, delle famiglie e dei giovani.Siamo orgogliosi di essere parte dellaloro storia e penso che loro possanoesserlo della nostra, in una simbiosi che ha contribuito a rendere unicoquesto meraviglioso territorio, insignito del riconoscimento Unesco.Centoventi anni sono una lunga storia.Nel 1895, a Diano d’Alba, venivacostituita la Cassa di prestiti dell’UnioneAgricola, una società di mutuo soccorsoil cui scopo era promuovere progressomorale e prosperità economica dei Soci.Questa istituzione era il risultato di un movimento cooperativo locale, di ispirazione liberale, che già nel 1882aveva portato alla costituzione di una società di agricoltori, l’UnioneAgricola. Valori encomiabili e forti che di lì a qualche anno trovavano radicianche a Vezza, con la fondazione nel 1899 della Cassa Rurale e Artigianadi Vezza d’Alba, e a Gallo Grinzane, dovenel 1900 nasceva la locale Cassa Ruralee Artigiana. Le tre Casse Rurali iniziaronoa operare in un contesto prettamente

e di noi banche; ma difendendoli perché ancora oggi ci permettono di essere banche “differenti”, dove il tempo è un valore e non un costo, e il rapporto personale basato sulla fiducia vale più di ogni altra cosa.Sono tempi duri, ma la storia insegna che se ne esce solo grazie a ingredientisenza età: cultura del lavoro, rapporto di vicinanza col cliente, tutela del benessere della compagine sociale.Occorre pensare come il vignaiolo:quando inizia il suo lavoro, non sa ancora quali saranno i fattori atmosferici che accompagneranno la crescita della vite o la raccolta delle uve. Eppure si dedica alla vigna fin da inizio anno con passione e capacità, anche con l’incertezza del raccolto, guardandoal futuro con la fiducia di chi sa di mettercela tutta. Io penso che si riassuma nel lavoro dei contadini la vera forza per essere ancora più vicinial nostro territorio, ricordandoci, quandosi parla di progetti futuri, di tutto il percorso fatto insieme ai Soci e ai clientiin oltre 120 anni. Se è vero che siamotenuti a operare con attenzionenell’interesse dei Soci per la tutela dei loro risparmi, non possiamo nonessere vicini alle aziende che produconoricchezza e ai giovani che iniziano unanuova attività e investono nel loro futuro.Più volte abbiamo parlato di “fiducia al quadrato”: da un lato i Soci ripongonofiducia in noi e dall’altra ci impegniamo a ripagare questa fiducia sostenendo i loro progetti e aspirazioni. Dobbiamoascoltare di persona le esigenze dei Sociche hanno il coraggio di guardare al futuro e accompagnare chi se lo meritacon tutti gli strumenti in nostro possesso.È questo il ruolo della banca locale, è questo ciò che facciamo da 120 anni.

agricolo, combattendo il fenomenodiffuso del tempo: l’usura. Continuandola loro opera di cooperazione con la gente, verso la fine del XX secolosono giunte alle porte di Alba.Il comune interesse commerciale si è ben conciliato con la volontà di offrire alla popolazione un sostegnoeconomico solido e duraturo e ha portato alla fusione e alla nascita di Banca d’Alba. Un sentiero nondissimile da quello compiuto da moltealtre realtà del Credito Cooperativo nel territorio cuneese. Ci accomuna un percorso fatto di difficoltà iniziali e di fusioni anche sofferte, che haportato le nostre banche oggi a esserepiù forti, più strutturate e consapevolidei punti di forza, traendo insegnamentodal passato che è il nostro patrimoniopiù grande. Una cosa, però, non è maicambiata: la nostra mission fatta di valoriche da oltre un secolo portiamo con noi. Sta a noi renderli sempreattuali, mettendoci al passo coi tempicon strumenti innovativi che possanomigliorare il lavoro dei nostri clienti

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Orgogliosi e differenti da 120 anni

di Felice CerrutiPresidente di Banca d’Alba

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SOC I & T E RR I TOR IO

GALLO GRINZANE

ra tanti australiani e neozelandesi,

un giovane italiano – la cuifamiglia è originaria di Vezzad’Alba – che vive a Trofarello e studia Biotecnologie a Torino, per un concentratodi piemontesità: Marco Ferrio,classe ‘96, Socio di Moncalieri,si è imposto sui più quotatiavversari dell’emisferoaustrale, conquistando a Montpellier, nel 2014, la medaglia d’oro di Salvamento. Non una, ma due volte, aggiungendo al proprio bottino anche un argento. In forza al CentroNuoto Nichelino, difendendoperò i colori della nazionaleazzurra Juniores ai Campionati mondiali di Rescue, Marco – a livello individuale – ha conquistato

il gradino più alto del podio nei 100 metri trasportomanichino con pinne,ripetendosi poi nella staffettamaschile della 4x25 manichino,con il tempo di 1’11’’ e 16,migliorando di oltre 3 secondi il record del mondo precedente.L’argento è arrivato nella 4x50ostacoli, restando dietro agli australiani per soli 25 centesimi di secondo.“Mi alleno sei giorni a settimana,due o tre ore al giorno: si trattadi un impegno significativo per uno sport faticoso, in grado di regalare però grandisoddisfazioni”.

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olly è un bovaro del bernese: una

cagnetta – si fa per dire, visti i 39 kg di peso –paralizzata dal collo in giù a causa di un embolomidollare. “Vederla di nuovocamminare, al termine delle terapie, è stata la mia piùgrande soddisfazione professionale: ed era una sfida ancor più grandevisto il peso dell’animale”,afferma la dottoressa EricaGiustetto, Socia di GalloGrinzane, dove ha aperto“Animal Wellness”, l’unicocentro fisioterapicoveterinario operativo nelle province di Cuneo e Asti.

mi accompagna fin da quando ero bambina.L’ho trasformata in un lavoro,interessandomi sempre di piùalla pratica fisioterapica”.

Franco Sordara, 73 anni,Socio di Costiglioled’Asti, insegnante di inglese al “LeonardoDa Vinci” di Asti, ora inpensione, ha la passioneper rebus, sudoku, parolecrociate, anagrammi,quiz, enigmi e rompicapi.

Fin qui, tuttavia, niente di eccezionale. Il fatto è che Franco non solo li risolve: li crea.“Ho cominciato a coltivarequesta passione nel 1992.Ero e sono tuttora un grande appassionatodella Settimana Enigmisticae, per puro diletto, oltre a risolverli ho cominciatoa proporli. Prima ad amici e conoscenti, poi ai giornali dell’Astigiano, che li pubblicavano. Il più grande cruciverbal’ho realizzato anni faper una vecchia edizionedella Sagra delle Contadinerie, ad Asti: 50 caselle per 50. Da allora, ho perso il contodi quanti ne ho ideati… Oggi è ancora un passatempo con cuitengo la menteimpegnata, regalando agli amici le mie creazioni”.

TEMPO LIBERO

ASTI

PAROLECROCIATEASTIGIANE

Campione del mondoMONCALIERI

La dottoressa Dolittle

ALBENGA

BALLO IN CARROZZINALa parola “impossibile” non fa parte del suovocabolario. Enrico Gazzola, 54 anni, Socio di Albenga, nel luglio dello scorso anno ha trionfato ai Campionati Italiani di DanzaSportiva organizzati dalla FIDS. Affetto da tetraparesi spastica sin dalla nascita –dipendente dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove lavora allo sportello di Radiologia –, nel 2007, dopo una bruttacaduta da cavallo, durante un’esercitazione di ippoterapia, ha cominciato questa nuovaesperienza. A Rimini, insieme a Giordana Di Tivoli, ha conquistato l’oro per l’esibizionenella disciplina Show Dance, classe combi. A luglio di quest’anno, dopo aver vinto il campionato regionale e il Trofeo LiguriaOpen 2015, e dopo essersi esibito a Romadavanti a Papa Francesco, per il primo GalàParalimpico dello Sport, ha sfiorato il bis

Conseguita la laurea inMedicina Veterinaria pressol'Università degli Studi di Torino, Erica è volata negli Stati Uniti per sei mesi,dove ha approfondito la conoscenza della riabilitazione negli animali da compagniapresso l’ARWI (AnimalRehabilitation and WellnessInstitute) di Raleigh, in North Carolina, e presso la University of Tennessee.“La passione per gli animali

Sopra:la dottoressa Giustetto con uno dei suoi “pazienti”

Sotto, a sinistra:al centro, Marco Ferrio sul podio di Montpellier

Sotto, a destra:Enrico Gazzola e Lorella Brondo a Rimini 2015

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SANTA VITTORIA D’ALBA

Occitania, mon amourosso, come la passione della gente per la terra

in cui vive e lavora. Giallo come l’alba di un nuovo progetto.Verde come la natura, da rispettaree proteggere. Blu come il cielo,dove punta lo sguardo di Alessandro Raina, Socio di SantaVittoria d’Alba, e Luca Isoardi,braidese. Insieme hanno dato vita a “Occitania.land”, piattaforma on-line per la vendita di prodottiprincipalmente alimentari (con una linea dedicata alla curadella persona), che nel suo logo

a livello nazionale, arrivando secondoai Campionati Italiani con LorellaBrondo (coreografo: Edo Pampuro).“La nostra associazione, l’ASD SoulDance, di cui sono presidente, è natada poco, ma il gruppo sta prendendosempre più forma – afferma Enrico –.Tecnici, atleti, collaboratori: insiemestiamo dimostrando al mondoche con la forza di volontà e la voglia di mettersi in gioco si possonoannullare tutte le barriere”.

racchiude questi 4 colori.“Oltre alle radici comuni, in Val Maira, condividiamo la passione per la nostra terra d’origine, l’Occitania.Dare vita a ww.occitania.landè stato un viaggio durato anni,alla scoperta dei valori che vogliamo trasmettere col nostro ‘mercato’. Un viaggio nel quale abbiamoincontrato, e ancoraincontreremo, persone ricchedi storie da raccontare, ricchedi passione per la terra dove

Acquisti solidaliIVREA ALBA

Un ragazzo d’oroa tagliato il traguardo a braccia larghe,

con la consapevolezza di aver vinto il titolo di Campione europeoJuniores nei 10.000 metri, lo scorso luglio a Eskilstuna,in Svezia: Pietro Riva, 18enneSocio di Alba, mezzofondistadi sicuro avvenire, studia al Liceo Scientifico “Cocito” di Alba, e corre per passione.Ha cominciato quasi per scherzo, quando –nell’ottobre del 2009 – il suo amico e compagno di squadra Alex Palumbo dai campi da calcio lo ha portato alla pista di San Cassiano, giusto per provare. “Lui continua a giocare a calcio, io ho scopertol’atletica”. E ora è, a pieno titolo, nel giro della nazionale azzurra.Nonostante la giovanissimaetà, il palmares di Pietro – inforza all’ASD Atletica Alba – è già strabiliante: 3 titoliitaliani (di cui due su strada e uno su pista), 3 argenti (unosui 5.000 metri, uno sui 1.500,uno nella corsa campestre)

H e una serie di altri trionfi, in Italia e a livello europeo.Prossimo obiettivo: “Scenderesotto i 30 minuti nei 10.000metri: adesso il mio personale è di 30’16’’ e 90 su pista e 30’06’’su strada”.

vivono e per i prodotti che fanno, nel rispetto della natura. Donne e uomini che hanno saputo modellare la natura in cui vivono e le sue risorse,aggiungendo gusto e fantasia e riuscendo così a interpretare le tradizionigastronomiche a cui appartengono”.

“Ci siamo costituiti in associazionenel 2004, dopo esserci presentati, un anno prima, con un’iniziativadal titolo ‘Liberi da questomercato’ – spiega Patrizia DalSanto, presidente di Ecoredia –. Oggi ci sono circa 200 nucleifamiliari che partecipano alla vitadel gruppo. Gli aderenti al GASaccedono al sito www.ecoredia.it in un'area dove possono consultare i listini e compilare i loro ordini. I prodotti vengono pagati al ritirosenza alcun ricarico rispetto al prezzo fissato dal produttore, se non il costo netto del traspostosuddiviso tra tutti gli acquirenti”.Una menzione merita poi l’operadi promozione dello svilupposostenibile del territorio, con il sostegno di 30 aziendelocali che possono contare su una base di acquisto sicura.“Ogni due anni, in autunno,organizziamo anche ‘Sana Terra’,fiera dell’economia solidale:all’attivo abbiamo già 6 edizioni”.

Sopra:un cesto con una selezione

di prodotti di Occitania.land

A sinistra:il logo di “Sana Terra”, organizzata

dal GAS Ecoredia

Sotto:il giovane atleta

albese Pietro Riva

lla base del Gruppo di AcquistoSolidale “Ecoredia”, Socio di Ivrea

(operativo allo ZAC! in zona Movicentro),ci sono principi semplici: ricercarepiccoli produttori rispettosi di uomo e ambiente, raccogliere gli ordini tra chiaderisce, acquistare e distribuire i prodotti (alimentari, ma anche per la detergenza e qualche capo di abbigliamento).

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ilindro, monocolo, barbae baffi. Un giovane alla moda, insomma.Quella del 1895, anno in cui è ambientato lo scatto del primo selfie

della storia, nel cuore dei territori di Banca d’Alba, in piazza del Duomo:sullo sfondo, le torri della capitale delle Langhe e Palazzo Banca d’Alba.Gioco fotografico a parte, siamodavvero “Giovani, da 120 anni”: quello di quest’anno è un compleannoimportante, un grande traguardotagliato senza mai venir meno al carattere vivace e vitale che da oltreun secolo contraddistingue la compagine sociale delle tre CasseRurali di Diano d’Alba, Vezza d’Alba e Grinzane Cavour, insieme dal 1998.Lo slogan racconta tutto quelloche siamo: in queste quattro parolec’è l’essenza di Banca d’Alba. Modernae innovatrice, al passo con i tempie all’avanguardia, proiettata versoil futuro. Allo stesso tempo, salda nella tradizione e nei valori di una volta,radicata sul territorio con quellaconcretezza che – insieme alla fiduciareciproca che la lega alla compaginesociale – è stato, è tuttora e sarà anche domani il faro che guida le scelte di ogni giorno.

Per celebrare degnamente questoanniversario, Banca d’Alba ha pensato a un ricco programma di eventi, mostre,convegni e spettacoli da condividereinnanzitutto con i giovani, ma anchecon le famiglie e le aziende del territorio,perché diventi la festa di tutti.Tanti gli appuntamenti in calendario,spaziando tra economia (con il C.d.A.aperto che ha dato il via alle celebrazionie il convegno “Cooperare”, cui hannopreso parte ospiti di caraturainternazionale) e cultura (con la mostratra storia e cinema organizzatadagli Amici di Alec), arte (con la mostradi Paolo Fresu) e mondo della scuola(con gli spettacoli teatrali di DanielPennac e della Compagnia Magog e l’incontro con il poeta Bruno Tognolini),spettacolo (con gli appuntamentidedicati a Pupi Avati e Walter Veltroni) e poesia (nell’ambito di Poetica, in compagnia del prof. Giovanni Tesio).

C BANCA D’ALBA IN FESTA PER CELEBRARE IL TRAGUARDORAGGIUNTO

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uanti fotogrammi si possono inserire, in una pellicola lunga120 anni? Impossibilecontarli. Anche perché la Storia, quella

con la “S” maiuscola, si intreccia millevolte con la storia minuscola, locale e quotidiana, porta in primo pianocerti personaggi e lascia sfocatiinfiniti volti. Lo hanno ben descrittoil 20 ottobre 2015 – data simbolodella nascita di Banca d’Alba,avvenuta 120 anni prima, e festeggiata con un Consiglio di Amministrazione aperto – ospiticome Edoardo Borra, responsabile del Centro di documentazione “BeppeFenoglio” della Fondazione Ferrero, e Bartolomeo Salomone, direttoreFinanza del Gruppo Ferrero, offrendoun’intensa carrellata tra gli episodi,gli eventi culturali, i mutamentieconomici che hanno trasformatoAlba e le Langhe dalla fine dell’800 ai giorni nostri. Un viaggio che ha

consentito di fissare valori e obiettivi.“Non c’è paragone tra bancheinternazionali e banche del territorio –ha detto Salomone –. Solo questeultime possono garantire risposteimmediate, flessibilità e personalizzazione, senza il peso di troppa burocrazia. Il numero di Socidi Banca d’Alba significa fiducia, che è l’asset più importante. Non si devono imitare i giganti della finanza, ma rimarcare le differenze, vero punto di forza”. Un concetto espresso anche dal Direttore Generale di Federcasse,Sergio Gatti: “Tutto è nato dal principiodi auto aiuto, grazie al quale le comunità più in difficoltà, comequelle rurali, si sono date un futuro”.“Siamo una banca con l’anima – ha sottolineato il presidente FeliceCerruti –; i nostri Soci vogliamoguardarli negli occhi. Andremo avanticon i principi e i valori che ci hannomosso oltre un secolo fa. Per questo il futuro non ci spaventa”.

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120 ANN I

Il valore del temp

Siamo una banca ‘differente’,perché da noi il tempo è un valore e non un costo, e il rapporto personale basato sulla fiducia vale più di ogni altra cosa

IMMAGINI E PAROLE PER SCOPRIRE I PRINCIPI CHE, DA OLTRE UN SECOLO, GUIDANO BANCA D’ALBA

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Anche Poste Italiane ha resoomaggio al 120° anniversariodi Banca d’Alba. Martedì 20 ottobre, presso la sede di via Cavour,è stato allestito uno sportellotemporaneo dove è statoreso disponibile lo specialeannullo filatelico realizzatoper ricordare l’evento.È stata timbrata tuttala corrispondenza in partenzapresentata direttamenteallo sportello, nonchécentinaia di cartolinee biglietti celebrativi emessiin ricordo della giornata e regolarmente affrancati.

ANNULLO FILATELICO

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120 ANN I

Non c'è storia, neppureeconomica, senza cultura. Il confronto con scrittori,registi, poeti è una ricchezzache vogliamo offrire ai nostriSoci, soprattutto giovani, e a tutta la comunità

Per i ragazzi, l’importante è trovare dei buoni maestriche sappiano trasmettere la gioia di imparare cosenuove. Con fermezza, ma anche con benevolenza

Se lo vuoi, mondofa rima con noi.Fare rima significastar bene insieme

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Se non ci fosse il passato cosa sarebbe il nostro presente...

Con il libro Ciao, ho deciso di compiere un viaggioattraverso il dolore per la perdita di mio padre,quando avevo solo un anno, e la meraviglia per la ricercadelle mie radici

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120 ANN I

dal latino COOPERARI composto di CO (insieme) e OPERA (impresa). Operare insieme e quindi aiutare,contribuire a ottenere un fine

Cooperare

utto merito di quel quidin più. “Di quello spiritointraprendente e vogliadi fare che hannodeterminato la differenzadalla Malora in poi

e sono ancora oggi i pilastri fondanti di un territorio ricco e dinamico”. Così il presidente Felice Cerruti ha aperto il convegno “Cooperare”,andato in scena al Teatro Sociale di Albasabato 7 novembre, durante la giornata clou dei festeggiamenti per i 120 anni di Banca d’Alba. E ha aggiunto: “Mi piace parlare di un ‘DNAlba’, una capacità innata per il fare e il condividere tipico dei langhetti”.Una virtù che anche il vicepresidentedel Parlamento europeo, AntonioTajani, ha riconosciuto al territorioalbese, intervenendo già in mattinata a un incontro rivolto alle istituzioni e le associazioni imprenditoriali locali.Al centro del dibattito pomeridiano,due temi apparentemente distanticome “cooperazione” e “albesità”,

ma che in realtà rappresentano la forzadi un territorio e di una banca che affonda le sue radici nel lontano 20 ottobre 1895. Lo sanno bene dueosservatori di eccezione come gli ospitisaliti per primi sul palco: Aldo Cazzullo e Francesco Profumo, legatiindissolubilmente alla città di Alba, ma con ruoli importanti nella societàitaliana. L’editorialista del Corriere della Sera ha definito bene la distinzione tra piemontesi e torinesi da una parte e langhetti e albesi dall’altra: “I primisono strutturati, militari. Gli altri estrosi e fantasiosi, vignaioli, artisti, scrittori: una terra matta, fatta di gente che lavora”. Tra questi, Cazzullo ha citato “Beppe Fenoglio che sfornava un capolavoro dopo l’altro, un geniocome Pinot Gallizio, un personaggiocompleto come Teodoro Bubbio,Giacomo Morra che spediva il tartufo a Truman e padre Giuseppe Girotti, un santo che ha offerto

la sua vita per aiutare partigiani ed ebrei”. Di formazione ha invece parlato l’ex ministro all’Istruzione ed ex rettoredel Politecnico di Torino Profumo, da vedere sempre come “forma di investimento e responsabilità nei confronti dei giovani che stannoriprendendo fiducia”. Da qui, “il buonesempio di Banca d’Alba, che pensa al futuro e investe in persone, propriocome deve fare un’azienda”.Ancora una volta si sono ribaditii concetti chiave della Banca: Soci,territorio, capitale umano. “Il fine ultimodel Credito cooperativo non è l’utile, ma la valorizzazione. Non è l’incrementodel patrimonio, ma la sua affidabilità. E il percorso di Banca d’Alba è semprestato in questo senso positivo e lungimirante” hanno conclusoMaurizio Gardini e Alessandro Azzi, ai vertici della cooperazione nazionale.

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Le banche di Credito cooperativohanno una funzione sociale: quella di supportare le famiglie e le piccole e medie imprese, favorendo la loro crescita

I langhetti sono personaggi estrosi e fantasiosi, vignaioli,artisti, scrittori: una terra matta, fatta di gente che lavora

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AUGUR I D I NATAL E

uest’anno, in occasione del Natale, come da tradizione e per commemorarei 120 anni di storia,

Banca d’Alba ha deciso di donareall’Ospedale di Alba uno strumento e un software che permettano di migliorare e rendere molto più efficaci il monitoraggio e il referto di chi ha problemi di cuore. “Con questo gesto – dice il Presidente di Banca d’Alba, FeliceCerruti – ci auguriamo che siadavvero un buon Natale per tutti,soprattutto per chi ha qualcheproblema di salute, e siamo convintiche questa donazione possagarantire un futuro migliore alle famiglie del territorio, aiutandolenei momenti difficili”. Grazie alla donazione della Banca,l’Ospedale di Alba potrà effettuare,nei prossimi mesi, la risonanzamagnetica cardiaca, un esamediagnostico avanzato che permettedi studiare in modo approfonditotutte le strutture cardiache e, in particolare, il miocardio (la parte muscolare del cuore),

il suo movimento, la sua perfusionee la sua vitalità. Questo esameconsente di valutare malformazioni e tumori cardiaci, cardiomiopatie,

la fibrosi cardiaca dopo un infartodel miocardio, le malattie del pericardio e offre la possibilità di studiare l’apparato valvolarecardiaco, l’aorta e i vasi polmonari. Il vantaggio principale della risonanza magnetica rispettoad altre metodiche di immaginerisiede nell’alta risoluzione di contrasto e nella possibilità di caratterizzare, entro certi limiti, la composizione tissutale.“L’aggiornamento tecnologico

della Risonanza Magnetica Nucleare,già presente e attivo presso l’Ospedaledi Alba, con l’implementazione del software cardiologico, assumeuna duplice valenza: quellatecnologica e quella professionale, a riprova che questa Asl persegue una continua crescita su entrambi i fronti in vista del prossimo Ospedaledi Verduno”, afferma il direttoregenerale dell’Asl CN2, FrancescoMorabito. “Molte specialità mediche e chirurgiche presenti presso i nostriOspedali di Bra e Alba necessitano di un esame di risonanza magneticaper l’accuratezza diagnostica di svariate patologie, ed è importanteintervenire per l’aggiornamento della macchina alla tecnologiaattuale. In particolare, lo sviluppo del software cardiologico completeràil servizio con lo studio dettagliato di molte malattie del cuore e permetterà studi ancora più dettagliati di molte patologieneurologiche, ortopediche o urologiche. In tempi difficili comequello attuale – aggiunge –, questadonazione che la Banca d’Alba offrealla nostra Asl assume l’importantesignificato di una perfetta

Q

e per il cuore

Auguri

GRAZIE ALLA DONAZIONE DI BANCA D’ALBA, L’OSPEDALE ALBESE POTRÀ ORA EFFETTUARE LA RISONANZA MAGNETICA CARDIACA

di cuore

IL NUOVOSTRUMENTOCONSENTIRÀ DI STUDIARE A FONDO TUTTE LE STRUTTURECARDIACHE

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integrazione tra la struttura sanitariae il territorio, una sinergia oggisempre più indispensabile e che contribuisce fortemente a garantire un servizio efficiente per la salute del cittadino”.Spiega il dottor Antonio Dellavalle,direttore della Cardiologiaall’Ospedale di Alba: “La risonanzamagnetica cardiaca assume un valore di completezza diagnosticain molte patologie del cuore,risultando indispensabile in alcune di esse. Può ritenersi a tutti gli effetticomplementare all’ecocardiografia,con alcune peculiarità uniche per la diagnosi. Una RM cardiaca è infatti indispensabile in moltepatologie come per lo studio del ventricolo destro del cuore,talvolta sede di insorgenza di aritmiegiovanili, dove l’ecocardiografiaspesso non offre la stessaaccuratezza diagnostica. Così come nello studio delle miocarditi, patologieinfiammatorie del cuore, anch’esse a carico di una popolazionegiovanile, delle malattie infiltrativedel cuore e dei cuori ‘ipertrofici’,delle miocardiopatie ipertrofiche,causa di aritmie anche potenzialmentepericolose per la vita”. Aggiunge quindi Dellavalle: “Inoltreoffre informazioni dettagliate sulla

estensione degli infarti del miocardio,ponendo indicazioni sulla necessità o meno di intraprendere interventi di rivascolarizzazione delle coronarie,sia con angioplastica che con by-passcoronarico. La risonanza magneticacardiaca è ancora metodica di elezione per la valutazione delle cardiopatie congenite, nel bambino e nell’adulto, offrendouna descrizione anatomicaindispensabile per la correzionechirurgica e il follow-up dei difetti e soprattutto per lo studio delle patologie dell’aorta, come le dilatazioni o aneurismi aortici,

permettendo una ricostruzionetridimensionale dell’arteria e valutando con precisionel’eventuale evoluzione della malattia e l’indicazione alla chirurgia”. E conclude: “Si evince quindi che l’utilizzo della risonanzamagnetica cardiaca interessa una popolazione per lo più giovanile,e la ripetizione degli esami necessariper il follow-up verrebbe garantito da una metodica esente da radiazioni e dall’uso del mezzo di contrasto, come succede invece per altre diagnostiche come la Tac e l’angiografia coronarica”.

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Sopra:l’apparecchiatura

donata da Banca d’Alba

all’Ospedale albese

Sotto, da sinistra:Francesco Morabito,

Felice Cerruti,

Antonio Dellavalle,

Maria Cristina Frigeri,

Giampiero Murialdo

e Riccardo Corino

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FONDAZ IONE BANCA D ’A L BA

uest’anno è stato riccodi appuntamenti, per la FondazioneBanca d’Alba, Onlus la cui mission consiste nella promozione

di iniziative dirette a migliorare la qualità di vita della popolazione.Sensibilizzazione e prevenzione: queste le parole chiave che hannoportato nel 2015 all’organizzazione di ben 8 diverse attività.Il primo appuntamento è stato quello del 18 aprile, per il convegnosugli ambiti applicativi e di ricerca degli “Interventi assistiti con gli Animali”(comunemente chiamati Pet-Therapy),organizzato dall’équipe ConTatto incollaborazione con La Collina degli Elfi.Il 16 e 17 maggio, quindi, è stata la voltadi “Take care of children” (cioè “prendersicura dei bambini”), proposta formativaper Pediatri, Ostetriche, Infermiere e Farmacisti per affrontare la complessitàdell’approccio alla salute dei più piccoli,con il patrocinio dell’Asl CN2. In collaborazione con Fidapa, il 5 giugno Palazzo Banca d’Alba è statoteatro dell’incontro-dibattito sul libroIsis. Dietro il palcoscenico dell’orrore, cui è intervenuta la giornalista e scrittrice Souad Sbai.Il 20 e 21 giugno sono stati dedicatiall’importanza dello sport di squadraper persone con disabilità: l’evento, dal titolo “We are together: la valorizzazione della diversità nel gioco di squadra”, è statoorganizzato dall’associazione SportAbiliAlba Onlus Asd e dalla CooperativaSociale Progetto Emmaus, in collaborazione con Olimpo BasketAlba e Abili Semper Onlus.Il 24 giugno è stato presentato il libroAnziani verso il 2020: da sopravvissuti a protagonisti sociali (editor DarioBracco e Ugo Marchisio), cercando

di esplorare alcuni dei punti fortidell’invecchiamento, specialmente dei cosiddetti Baby Boomers.Il 24 settembre, da un’idea di MassimoSainato, “Cuori in cammino” ha fattotappa ad Alba, con due momentisignificativi: una camminata noncompetitiva attraverso un percorsocittadino, e il Villaggio del Cuore,all’interno del quale si sono svoltiattività sportive e controlli cardiologici,anche grazie alla collaborazione del dott. Antonio Dellavalle, DirettoreCardiologia e Utic dell’Ospedale San Lazzaro di Alba.Un confronto interculturale sulle tematiche del fine vita è statooggetto di “Questo paese sconosciuto”,evento formativo del 28 settembreorganizzato in collaborazione con l’AslCN2, volto a sensibilizzare gli operatorisanitari sull’importanza di curare il dolore quando non è più possibilecurare la malattia.Infine, il 14 novembre, per il quartoanno consecutivo, in collaborazione con il Servizio di Diabetologia dell’AslCN2, la consueta attività di controllogratuito della glicemia, con lo screening per valutare il rischio di sviluppare il diabete.

Q

Fondazione Banca d’Alba,un 2015 da incorniciareBEN 8 APPUNTAMENTI PROPOSTI QUEST’ANNO, PER PREVENIRE E SENSIBILIZZARE

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davvero un impegno a 360°, quello che ognianno la FondazioneBanca del Canavesedispiega sul territorio,interessando vari ambiti

della vita quotidiana, a cominciaredalla salute. Prosegue senza sosta,infatti, il percorso finalizzato alla prevenzione delle malattie. A febbraio di quest’anno sono statieffettuati gratuitamente 150 esamiecocardiografici, grazie alla collaborazione con l’équipe

del Primario del DipartimentoCardiologia 2 dell’Ospedale Molinette di Torino, dottor Sebastiano Marra, e con i volontari dell’associazione“Amici del Cuore Piemonte Onlus”. “La Fondazione ci tiene al benessere di tutti i Soci – dichiara il presidente della Fondazione, Gianni Cucco –e siamo fieri di avere iniziato tre anni faquesto percorso, ma non ci fermiamo agli screening preventivi: organizziamoanche camminate in campagna e corsisulla corretta alimentazione”.A cavallo tra salute e mondo della scuola si colloca poi “Il gusto della salute”, progetto di educazionealimentare – giunto alla secondaedizione – che coinvolge le classi della scuola primaria dei plessi di Caluso, Mazzè e Vische, mirato alla creazione di un cammino di ricerca e tutela delle risorse naturali,stimolando nelle giovani generazionile buone prassi verso l’ecologia. Da qui l’idea di attivare un ortodidattico nel cortile della scuola.Non è tutto: con il risultato di averdato vita a quella che può essere

definita una “Mini Expo”, ecco “Orti in festa”, una due-giorni – targataCircolo Didattico di Caluso – a favore della scuola che ha fruttato 7.238,08euro, somma che andrà a finanziareattività e progetti nelle scuole.Ancora, in ambito scolastico, il “Premio Gianni Regis”, con gli studenti che hanno ricevutopremi e attestati dalle mani dell’ing.Piera Levi -Montalcini, presidentedell’associazione Levi-Montalcini, e dalla prof. Lidia Dematteis,Responsabile del Centro di Orientamento di Caluso.Infine, successo replicato perl’edizione 2015 dell’Erbaluce NightTrail, con 215 coppie di atleti chehanno partecipato alla sesta edizione(31 km e un dislivello di 800 metri),sulle colline intorno al lago di Candia,cui vanno ad aggiungersi gli oltre 250partecipanti all’Erbaluce Run, corsanon competitiva abbinata. A chiudere la gara, la tradizionalefesta nell’area Lido del lago di Candiacon musica dal vivo e cena con premiazione conclusiva.

È

Cento Torri

ono cifre impressionanti, quelle relative alle prestazioni fornitedalla CooperativaSociale Cento Torri,attraverso la quale

Banca d’Alba, a titolo gratuito per il primo ciclo di cure ogni anno, si prende cura della salute dei Soci. Le proiezioni per l’anno in corso,infatti, parlano di 6.150 Soci che hanno usufruito dei servizi offerti,cui vanno ad aggiungersi 600 loro familiari che, a tariffeagevolate, hanno varcato le porte dei Centri medici fisioterapici,

arrivando al dato di 115.000 terapieerogate. Numeri da record, che tuttavia non raccontano la grandeprofessionalità del personale al servizio dei Soci nelle quattro struttureoperative a Borbore di Vezza d’Alba,Gallo Grinzane, Asti e Albenga, in attesa che in primavera aprala quinta struttura, a Torino,all’angolo tra via Nizza e corso Spezia. Gli operatori fisiatrici e fisioterapici possonocontare su apparecchiatureall’avanguardia capaci di favorire la sinergia

per il benessere dei Soci

UN ANNO DI PROGETTI PER LA FONDAZIONE BANCA DEL CANAVESE

S tra l’uomo e la macchina, per trattamenti di ultima generazionead altissimo livello, come la “Diater due”(con tecnologia esclusiva PWM, PulsedWidth Modulation), che ha rivoluzionatoin maniera radicale la tecarterapia.

MIGLIAIA DI TERAPIE EROGATE AI SOCI, PER L’ANNO DEI RECORD

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Sotto:la squadra

della Cooperativa

Sociale Cento Torri

insieme ai vertici

di Banca d’Alba

A sinistra:una delle iniziative

organizzate

dalla Fondazione

Banca del Canavese

in collaborazione

con la Croce Rossa

di Strambino

Salute, scuola e sport

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RUOTAL I B E RA

un anno insiemeRuotaLiberaTANTE LE PROPOSTE DEDICATE AI GIOVANI SOCIUNDER 30 DI BANCA D’ALBA

el 2015RuotaLibera,l’associazionelanciata da Bancad’Alba nel corsodell’Assemblea

di tre anni fa, riservata ai Giovani Socila cui fascia di età sia compresa tra i 18 e i 30 anni, ha cominciato con una novità. Per la prima volta, nel calendario delle attività è stato inseritoil folcloristico Carnevale di Ivrea.Per il resto, in un mix di iniziative già collaudate e nuove proposte,non sono certo mancate le idee per offrire alla componente giovaniledella compagine sociale – che, al 31ottobre scorso, contava 8.494 Soci – la possibilità di partecipare a momentiludici e formativi.L'8 marzo RuotaLibera è partita per la consueta gita sulla neve: la destinazione di quest'anno è stataValtournenche, nel comprensorio di Breuil-Cervinia, con oltre 50partecipanti.Ad aprile è stata quindi la volta del convegno in cui è stato trattato il tema di stretta attualità del SocialMedia Marketing: decisamente grandel’attenzione del mondogiovanile, visto il centinaio di under 30 che ha aderitoall’iniziativa.A maggio è stataconfermata la presenzanell'Assemblea dei Soci con uno stand dedicato ai giovani.A luglio, nell’ambito del festival di musica e letteratura “Collisioni”, a Barolo, l’associazione era presente proponendo il tradizionale gioco delle cartoline,

N in cui è stata premiata la fantasia dei partecipanti con 6 biglietti per il concerto di Sting.A settembre, spazio allo sport, grazie a “Corri sotto le Torri”, corsanon competitiva per la città di Alba,con molti giovani Soci iscritti alla gara; nello stesso weekend del 19 e 20 settembre, Ruotalibera hapreso parte, a Milano, anche al Forumnazionale dei Gruppi Giovani Soci.A ottobre, il grande successo della gitaa Expo, con oltre 120 adesioni per visitare l’esposizione dedicata a “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.Per chiudere l’anno in bellezza, la consueta Cena di Natale (che dovrebbe aver luogo a Torino il prossimo 12 dicembre), prima di partire nel 2016 con una nuova gitain montagna e con la programmazionedi alcuni corsi formativi, in collaborazione con enti del territorio albese.Per maggiori informazioni, per suggerire nuove iniziative e per partecipare alle attivitàorganizzate da RuotaLibera, basta un click su Facebook o un’e-mail a [email protected].

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UFF I C IO SOC I

TACCU INO D I V I AGG IO D I ENR I CA A L B E SANO E P I E R CAR LO SCOT TO

d aprile siamopartiti per la Grecia:dall’aereo lo spettacolodelle isole del Peloponneso

ci ha affascinati, facendocipensare ai navigatori che solcavano l’Egeoaffidandosi agli dei per affrontare tempeste e luoghi sconosciuti. La nostra prima tappa è stataSalonicco, dove abbiamopernottato un po’ fuori città.Salonicco è un’antica cittàdella Macedonia, seconda per numero di abitanti soload Atene, in cui abbiamoosservato testimonianzedell’impero di AlessandroMagno e dell’antica regionedella Tessaglia. PiazzaAristotele è il centro della modernità: ristoranti e negozi fanno di Saloniccouna città turistica sotto tuttigli aspetti.

Il viaggio più affascinante ed emozionante è statoquello per le Meteore, luogoche – dal punto di vistageografico e naturalistico – ci ha lasciati a bocca aperta. I monti della Tessaglia sonopareti di roccia calcareavertiginose, che i monaciortodossi hanno scelto fin dal Medioevo come luogo di vita spirituale, distaccatodal resto del mondo e inaccessibile.Abbiamo potuto visitarealcuni monasteri e la cosa che ci ha colpiti di più, oltre la difficoltà di raggiungerli,sono state le cappelledorate e ornate da innumerevoli icone: la spiritualità del luogo è indescrivibile. Le montagne imponentie torreggianti, con i lorodislivelli, ci han riempitogli occhi e il cuore di bellezza ed emozione.La visita al Museo

archeologico di Pella ci ha riportato ai nostri studigiovanili, ricordandoAlessandro Magno, le armi, la mitologia, Omero e i filosofi. Andando in pullman tra Tessaglia e Macedonia, tra i boschi che testimonianouna natura disabitata e selvaggia che scende al mare, abbiamo visto il monte Olimpo, il più alto della Grecia: ci aspettavamodi vedere Giove e Giunone,che ci salutavanoaugurandoci un buon ritornoa casa.

IL VIAGGIO ALLE METEORE,RACCONTATO DAENRICA ALBESANOE PIER CARLOSCOTTO. FOTO DICLAUDIO MAININI

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Il fascino dell’AmericaCentrale concentrato in dieci intensissimi giorni.La quota (indicativamente di 2.600 euro) comprende i voli internazionali e interni, i trasferimenti, la sistemazionein hotel, quasi tutti i pasti, e una serie di visite ed escursioni. Dalle molte attrazioni della capitale (su tutte, la splendida Basilica di Guadalupe) alla zonaarcheologica di Teotihuacan,con i suoi numerosi templirisalenti all’epoca pre-colombiana, da Merida a Uxmal, da Chichen Itza alle spiagge di Playa del Carmen, passando per la cittadina coloniale di Izamal, nello Yucatán. Il Messico come non l’avetemai visto!

Intere giornate dedicate allo sci o alle attivitàproposte dalla strutturadell’Hotel Dolomiti (4 stelle)a Canazei, a 1.450 metri, nel cuore della Val di Fassa.Fra i “Monti Pallidi” alla scoperta di centinaia di km quadrati di pareti,torri, guglie e vallate.Il comprensorio DolomitiSuperski offre più di 400 km di piste sempre innevate,mentre la Sellaronda è uno dei tour più affascinantiche si possano effettuare in zona. L’hotel, in stileasburgico, dispone anche di un pub interno, un centrowellness con idromassaggio,sauna, bagno turco e palestra. Il costo, con trattamento di mezzapensione, è di 680 euro per i Soci, 730 per i non Soci.

5-12marzo

Un villaggio da 30.000 mq(resort con giardini, 6 piscine, ristorante, bar e discoteca) a disposizioneper una settimana di vacanza in Costa Brava,rilassandosi a Lloret de Mar,a partire da 590 euro (cifraindicativa), comprensivi del volo A/R. Acquistabile a parte (180 euro), un pacchetto di 4 escursioni facoltativecomprensivo del pomeriggiocon cena tipica e spettacolomedievale a Girona, di un’intera giornata a Barcellona, della visita al borgo medievale di Tossa(con degustazione di prodotti tipici catalani e spettacolo di flamenco) e di una giornata alla scopertadi Besalù, in Catalogna, con il suo caratteristico ponte.

5marzo

La migliore occasione per scoprire tutte le novità e le anteprime dei prossimimesi sulle strade: nuoveauto, nuovi allestimenti,prototipi e numerosi conceptda ammirare per calarsi tra le evoluzioni del design e le più moderne soluzionitecniche delle maggiori caseautomobilistiche. I Soci potranno partire per la Svizzera, destinazioneGinevra, alla volta dell’86ªedizione del “Saloneinternazionale dell’auto”:nato nel 1905 – quandola prima auto presentata fu una Clément-Bayard –e interrotto solo a causa dei due conflitti mondiali, è tuttora uno dei piùimportanti eventi europeidedicati alle quattro ruote.Costo: 70 euro.

UFF I C IO SOC I

Ufficio Soci,

UNA SELEZIONE DI OTTO PROPOSTE TRA VIAGGI, GITE E SOGGIORNI INVERNALI

non solo Expo

Visita al Salonedell’Auto

GINEVRA

Alla scoperta di Maya e Aztechi

MESSICO

Escursioni e relaxa Lloret de Mar

Settimana biancain Trentino

CANAZEI SPAGNA

20-29gennaio

9-16gennaio

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13-19marzo

3-10aprile

10-17aprile

22-29aprile

Una sistemazione lussuosa e accogliente, presso l’HotelToscana di Alassio, mètaormai consolidata per i soggiorni mariniinvernali organizzati in Liguria, al costo di 350euro a settimana per i Soci,390 per i non Soci. Compresi nel prezzo, oltre al trasferimento in pullman, la sistemazionein camera doppia con trattamento di pensionecompleta, inclusi animazionetutte le sere, centrobenessere (nel mondo del “Sogno di Adelasia”),bagno turco a vapore,minipiscina idromassaggio e cromoterapia, bio saunafinlandese, percorso docceemozionali, palestratechnogym e terrazzasolarium.

La possibilità di rilassarsipresso i soggiorni termali,unita alla scoperta degli angoli più incantevoli delle Isole Flegree, al largodella Campania, nel Golfodi Napoli, con le passeggiate tra i sentieri fioriti in collina, la visita alle aziende vinicoleisolane, le escursioni (la Costiera Amalfitana,Pompei, Vesuvio, Amalfi,Ercolano, gli scavi di Paestum), i Musei e il Castello Aragonese. Tutto questo nell’offertaprimaverile di Ischia. La quota (450 euro per i Soci,490 per i non Soci) comprende il trasferimento in pullmanprivato e la sistemazionein hotel (4 stelle) con trattamento di pensionecompleta; le escursioni sonoquotate a parte.

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27-2mar-apr

Nomi esotici come Urgench,Khiva, Ayazkala, Toprakkala,Bukhara e Tashkent: l’Asiacentrale si svela agli occhi dei visitatori, tra oasi nel deserto, scintillanticupole di moschee, minareti,rovine di antiche fortezze,nella terra che fu preda di conquista per le ordeselvagge di Gengis Khan. Il momento più intenso?L’arrivo nella miticaSamarcanda, una delle piùantiche città del mondo, con i suoi 4.000 anni di storia. La quota (indicativa) è di 2.200 euro, comprensivadi voli internazionali e interni, trasferimenti in buse treno, pernottamento in hotel, quasi tutti i pasti,mance e una serie di visite ed escursioni.

23-28aprile

La suggestione di due delle più celebri mete di pellegrinaggio in tutto il mondo, tra Portogallo e Spagna. Il viaggio a Fatima e Santiago de Compostela,con visite alle città di Lisbona, La Coruña e Capo Finisterre, è una sei giorni in equilibriotra turismo e spiritualità, tra i luoghi dell’apparizionemariana del 1917 e la terra in cui sorge la cattedralecostruita, secondo la tradizione, sul sepolcrodell’apostolo Giacomoe resa celebre dal romanzodi Paulo Coelho. La quota è di 1.060 euro per i Soci, 1.100 per i nonSoci, comprensiva di voli di linea, trasferimenti in pullman e pernottamentocon pensione completa.

Il mare d’invernoin Riviera

ALASSIO

Viaggio nella steppa

UZBEKISTAN

Benessere alle Isole Flegree

ISCHIA

Sul Cammino di Santiago

SPAGNA E PORTOGALLO

ono 1.800 i Soci che, nel corso di questo 2015,hanno aderitoalle tante

attività organizzate dall’UfficioSoci di Banca d’Alba, a testimonianza della grandeattenzione riservata alle proposte lanciatedall’ufficio di piazza Michele

Ferrero (già piazza Savona), nel cuore di Alba. Il successo più grande è rappresentato certamente dalla visita all’Expo di Milano, dal tema “Nutrire il Pianeta,energia per la vita”, cui hannoaderito mille persone.Ma non finisce qui:per il futuro, infatti, sono già pronte diverse opzioni di viaggi, che qui presentiamo

brevemente (con costi ancoraindicativi): dalle Dolomititrentine alle cività pre-colombiane del Messico, dal Salone dell’Auto in Svizzeraalle escursioni in Catalogna,passando per il relax ad Alassioe la steppa dell’Uzbekistan, finoad arrivare alle terme di Ischiae al viaggio nella penisolaiberica. Per i dettagli, rivolgersidirettamente all’Ufficio Soci.

[email protected]

Alba - Piazza Michele Ferrero, 2

0173/659399

PER INFORMAZIONIE PRENOTAZIONI

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T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

e lo stereotipodi piemontesi e liguri vi parefreddo e algido,dediti al lavoro

e alla famiglia – insomma,mestamente borghese –,osservare le celebrazioni del Carnevale nelle austereterre sabaude vi faràcertamente cambiare idea.Nei freddi giorni che precedono la Quaresima, le nostre terre sonoattraversate da un brividosanguigno di follia, dove la voglia di far festa, romperele regole e “insanire” prendeironicamente il sopravventosul carattere trattenuto e schivo dei suoi abitanti.

Dal Piemonte alla Liguria, i simboli dei festeggiamenti che precedono la Quaresima

S

Trad

izio

ni p

opol

ari

Come spiegare le migliaia di maschere che, resuscitateda tradizioni antichissime,popolano le festecarnevalesche dei borghi più sperduti? O tradizioniancestrali come il Carnevaled’Ivrea o di Chivasso, che mobilitano interecomunità all’interno di un ritocollettivo che schiude le energie invernali alla bellastagione?L’origine di tanti e talifesteggiamenti, concordanogli storici, va ricercataall’interno delle radicicontadine che caratterizzano queste regioni e che, di conseguenza, hannosegnato la vita e le tradizioni

delle persone. Come scrivevaPavese: “Tutte le civiltà sono state contadine, pertantol’uomo di oggi ha radici in un mondo agricolo i cui misteri e le cui usanzeoccorre scoprire e comprendereper capire la sua essenza di oggi”. Il Carnevale, in origine,rappresentava il passaggiodalla stasi invernaleall’energia vegetativa della primavera, il percorsoda una stagione sopita a una piena di vita: una “sovversione del mondo” che si traduceva in feste,dove le leggi umanevenivano sospese e ribaltate.Solo in seguito questi riti

Le maschere di Carnevale

A sinistra:maschere

carnevalesche

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ancestrali vennero inquadratidalla Chiesa all’interno dei festeggiamentiquaresimali, che liberavano le energie prima del lungodigiuno in preparazione della Pasqua.

I CARATTERI DEL CARNEVALEPIEMONTESE E LIGUREPiemonte e Liguria hanno regalato all’Italia due sue celebri maschereche, ogni anno, compaiononei rispettivi Carnevaliincarnando una lo spiritodelle sue genti, l’altra lo sberleffo dell’invasore. Si tratta di Giôvan d’la dôja(il “Giovanni dal boccale”)ovvero Gianduja, e CapitanRodomonte Spaventa di Vald'Inferno, il mitico CapitanFracassa. Il primo è il contadino allegro e bonaccione, dal cuore d’oroe l’intelligenza fine, semprepronto a una bevuta. Mentre il secondo raffigurail militare spagnolo durante la dominazione iberica della Liguria, prima spavaldoe millantatore di imprese, poi codardo e goffo.A grandi linee, Gianduja e Capitan Fracassa delineanole peculiarità sulle quali si sono sviluppate le mascheree le tradizioni del Carnevalesul nostro territorio. Da una parte le maschere di carattere, i “tipi”, individuatidai loro vizi, dal loro mestiere,soprannome o abitudini.Dall’altra le figure più o menostoriche: i nobili e i popolaniche si sono distinti per qualche impresa, i protagonisti di un fatto di cronaca, i matti o i ciarlonidel paese, a volte trasfiguratifino a diventare diavoli

o masche, le temutissimestreghe. Altra imprescindibile fonteper le locali maschere di Carnevale sono le specialitàculinarie trasformate in personaggi e le grandi“abbuffate” come le fagiolatedel Torinese e i polentonissimidell’Astigiano, retaggio di epoche in cui la fame era endemica e l’abbondanzaun’utopia degna dei migliori,seppure brevi, festeggiamenti.

I NOBILI, I TURCHI E PRODOTTI TIPICISui territori della Bancad’Alba il Carnevale offrecentinaia di mascheredifferenti. Molte di questeaffondano la loro originenella storia locale o leggendaria, evocandoantichi personaggi. Ne è un esempio la maschera del Robaldo di Brayda, il qualesalvò gli abitanti di Pollenzodalle scorrerie barbareoffrendo loro il luogo elevato

dove sorse la città di Bra.Anche Albaretto Torrecelebra un personaggiostorico, la Regina Giovanna di Napoli (1327-1382):leggenda vuole che la sovranasi rifugiò nella torre del paesee operò miracoli in nome del Signore, rendendo le terrefertili e fermando la grandine. La storia ci regala altre curiosemaschere, come i Catari

di Monforte d’Alba,condannati al rogo nel 1028,che tornano in paese come protagonisti della festa, in un ribaltamentotipicamente carnevalesco. A La Morra, al contrario, la maschera del Turcoesorcizza la paura per le invasioni moresche,ricordati nel toponimo Serradei Turchi, non lontano dal centro abitato. Anche Canelli deve la sua maschera a uno stranopersonaggio, un popolanoveramente esistito a cavallofra il ‘600 e il ‘700 chiamatoBlincin. Muratore, gran burlone,interpretava il “bengodi” del Carnevale distribuendo,in tempi di carestia, ravioli con la cazzuola. Oggi Blincinviene portato in trionfo e il suo fantoccio bruciato al termine della festa. La maschera più famosadell’Alessandrino è GagliaudoAulari, conosciuto come

A sinistra:Raviolina,Lasagnon

e Ciuciabarlet,maschere

della

tradizione

albese,

accanto

al celebre

Gianduja

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T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

nascono dalle eccellenzetipiche delle rispettive zone. Gli albesi Lasagnone Ciuciabarlet (rinate nel 1962, dopo un periodo di oblio, grazie alla FamijaAlbèisa) rappresentano il riccomercante albese proprietariodi pastifici (le “lasagne” del suo appellativo) e il mediatore di vini, sempre pronto a scolarsi la sua botticella (il barlet). Anche Asti celebra il vino con Barberina e Spumantino,in rappresentanza di Barberae Asti Spumante.

I CARNEVALI STORICINon si può parlare di Carnevalesenza guardare a due cittàsimbolo di questa tradizione:Ivrea e Chivasso. Qui è cosìsentito che assume i contorni di un’ordalia, un rito di passaggio di tutta la comunità che si ripete da generazioni. A Chivasso il “Carnevalone” prevedefesteggiamenti che duranofino alla prima domenica di Quaresima e affonda le radici nel XIV secolo. Re e Regina del Carnevalesono l’Abbà, il mecenate della festa, e la Bela Tolera,maschera ispirata all’anticatorre del Duomo, rivestita

di latta (tola). Particolarità del Carnevale di Chivasso è la grande fagiolata della domenica mattina: in 14 marmitte vengonocucinati 26 quintali di fagioli e mille preive, rotoli di cotenna aromatizzati.Il più incredibile ritocarnevalesco – nonché il più affascinante – resta,tuttavia, quello di Ivrea, con la “Battaglia delle arance”. Da tutto il Piemonte, ognianno, giungono squadre di lanciatori pronti a tutto pur di prender parte a questa

“apocalisse arancione”. Anche qui il Carnevale ha le sue sfilate, le fagiolate e le maschere ufficiali (La Mugnaia, il Generale, il Podestà), ma il centro dei festeggiamenti resta la Battaglia, simboloancestrale di tutte le guerre: i poveri contro i ricchi, i dominatori contro gli oppressi. Quattrocentotonnellate di agrumivengono così scagliate tra i lanciatori appiedati e quelli sui carri secondo la regola cavalleresca che “tirare il più forte possibile è segno di rispetto per l’avversario”.

Nel Carnevale di Ivreavale la regolacavalleresca secondocui tirare il più fortepossibile è segno di rispetto per l’avversario

l’astuto contadino Gajoud.Mentre la città era sul puntodi capitolare sotto l’assediodel Barbarossa, Gajoud feceingozzare una vacca di granoe la portò agli imperiali come segno di abbondanza:Alessandria non avrebbeceduto perché in possesso di tante granaglie da nutrirepure le bestie. Fu così che l’imperatore tolsel’assedio ed è così che ancoraoggi si grida: “…alûra i Gajoude \ J’ann mûstrà tantvigur; \ Adess nûi Lisandren \J’ûma l’istess calûr!”.

Caso particolare è quello di Mango, dove le mascherelocali prendono vita da un’usanza nata negli anni ‘60. In mancanza di donne da maritare, i contadini di Mango cominciarono a cercar moglie facendogiungere in Piemonteragazze dal Sud Italia. I personaggi di questausanza divennero mascheredel Carnevale: Stangun, il contadino langhetto,Concetta, la ragazzacalabrese, e il Bacialè, il mediatore che organizzava il loro incontro. Le mascherepiù popolari di Alba e Asti

Sopra:la battaglia

delle arance

che caratterizza

il Carnevale

di Ivrea

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el Medioevo i divertimenti di tipocarnevalescoavevanoun'importanza

enorme; era una società con rigidi steccati gerarchici,con regole minuziose che stabilivano i privilegi, le precedenze, i riti. Era come vivere in una pentolaa pressione che per nonscoppiare aveva bisogno, una volta all'anno, di uno sfogo. Questo sfogo era il Carnevale, che non conosceva distinzioni fra attori e spettatori. Era “il mondo alla rovescia”.Mentre ora, con la sfilata dei carri allegorici checaratterizza molti carnevali –famoso per il nostro Piemontequello di Santhià – questaseparazione è tornata a esserenetta. Oggi, poi, in un clima di crescente globalizzazionedei consumi e degli stili di vita, il Carnevale ha assuntoil ruolo di una rivendicazionedell'appartenenza a un'identitàlocale. Le maschere tipicheconoscono una nuova caricavitale e i centri urbani che non avevano la fortuna di averne di tradizionali, se le sono inventate, legando il loro profilo ai prodotti tipicidel territorio. Così la città di Asti ha fatto nascerele maschere di Barberina e Spumantino. Vecchie o nuove che siano, le maschere viaggianosempre in coppia, ma mentre

di Bruno Gambarotta

N

il cittadino che interpreta il personaggio maschile può continuare a farlo per decenni, la donna no,deve cambiare ogni anno,deve essere sempre giovane e fresca. Coloro che lottanoper la parità fra uomo e donnaavrebbero qui un motivo di intervenire. I personaggistorici del Carnevale nel corso del tempo hanno assunto un profilo che disegna i caratteri del popolo che lo esprime. Come Giandujanelle parole di Alberto Viriglio,nel suo Torino e i Torinesidel 1898: “Gianduja non è una maschera: è un carattere.Sotto apparenza d'ingenuità e ruvidezza cela talenti,prontezza all'espediente,ottimo umore. È allegro, fine,furbo: sembra spaventato per un grillo, e lotta col diavolo”.Anche Norberto Bobbio

pensava che la maschera fossein realtà un carattere. Disseuna volta che i piemontesi si dividono in due categorie: i Gianduja e gli Alfieri. Va da séche la sua preferenza andavaper il trageda astigiano, che non aveva bisogno di compiacere nessunpadrone per sopravvivere,essendo nobile e ricco. Fino alla metà del secoloscorso c'era ancora qualchebuon motivo per augurarsil'arrivo del Carnevale: la divisione fra le classi socialiera ancora netta e il grandeveglione del sabato grasso,con la possibilità di andarci in maschera, permetteva il formarsi di coppie, nella danza e non solo, che in altra stagione sarebberostate impensabili o scandalose.Fatta salva la felicità dei bambini che fino al terminedel ciclo di scuola elementareprovano un piacere autenticonel mettersi in maschera, per gli adulti il Carnevalesuona autentico nei piccolicentri piuttosto che nelle metropoli, dove è vissutocome una stanca ripetizione.Ricordiamo tuttavia il deliziosoMercu scur, il Mercoledì delle Ceneri di Borgosesia: nel primo giorno di Quaresimasi celebrano i funerali di PèruMagunella, il paladino della città, con un corteo di centinaia di uomini vestititutti col frac, il papillon biancoe un mestolo di legno appesoal collo per brindare al defunto.

I PIEMONTESI SI DIVIDONO

IN DUE CATEGORIE: I GIANDUJA

E GLI ALFIERI

Il mondoalla rovescia

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Due parole con...

Intervista di:Sergio Miravalle,astigiano,giornalista, per oltre 30 anni a La Stampa. È stato Presidentedell’Ordine deiGiornalisti delPiemonte. Ha un blog: Giro di vitesuLa Stampa.ite dirige la rivistadi storia e culturaAstigiani

Voglio tornare

Piemonteina fare un film

upi Avati è cittadinoonorario di Cuneo.“Non ci ho fattoil militare, ma, come Totò, mi considero un uomo di mondo. Andò

che a metà degli anni Ottanta mi ritrovai una sera a Cuneo per una premiazione con AlessandroHaber, uno degli attori più straordinari del cinema italiano.Dopo cena, dopo aver mangiato

e bevuto benissimo e forse anche un po’ esagerato,

abbiamo fatto quattropassi sotto i portici.

D’incanto,

vedendo quelle luci notturne, le insegne, l’infilata di colonne, mi ritrovai nella mia Bologna degli anni Cinquanta: stessaatmosfera, stessi silenzi, stessavelata eleganza e fu così che venniad ambientarci anni dopo Gli amici del Bar Margherita, con DiegoAbatantuono e Neri Marcorè.Spacciammo Cuneo per gli esterni di Bologna nel 1954. Durante le riprese, nel 2009, fummo accolti come solo i piemontesi sanno farequando superi la loro scorza iniziale di ruvidezza. Il film andò bene e l’assessore Nello Streri mi fececoncedere le chiavi della città di Cuneo. Dunque un po’ piemonteselo sono anch’io”. Il regista PupiAvati è stato tra gli applauditiprotagonisti delle giornate di festa

per i 120 anni di Banca d’Alba. La sua lezione-confessione sul

valore della memoria hasorpreso, commosso,

divertito.

P

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A 77 anni , con 45 film all’attivo, lei è considerato un maestro del racconto della provinciaitaliana. Trame spesso ambientate nei primi decenni del Novecento e nel secondo Dopoguerra.“È la stagione dei miei ricordi e dei ricordi della mia famiglia. La memoria è una inesauribile fonte di ispirazione ed è meno pericolosadella nostalgia, che rischia invecedi deformare le cose. Ognuno di noi ha momenti e parole che suonanodiverse solo per lui. Racconto sempre

che, se mi dicono la parola ‘frappé’, il mio ricordo va al 9 giugno del 1946quando io e mio fratello fummomandati fuori casa perché mia madrestava partorendo. Sulle scaleincontrammo mia zia che stavasalendo con un bicchieroneappannato dal freddo con un liquidobianco e una cannuccia. ‘Che cosa è,zia?’, chiedemmo curiosi noi bambini. ‘È il frappé per vostra madre. Lo volete assaggiare?’. Ecco, da allora la parola ‘frappé’, ascoltata anche da altri, la associo a quel momentodella mia vita. Il cinema è questo:raccontare una storia personalefacendola diventare collettiva”.Da bolognese doc, con cittadinanza onoraria a Cuneo,ritiene che il Piemonte possadiventare il set di film importanti e fare da sfondo a storieraccontate da grandi registi?“La Film Commission piemontese in questi anni ha portato a girare a Torino ottimi registi e produrrebellissimi film. Anche il resto della regione può offrire grandipotenzialità. Per esempio l’epopea del vino è un bellissimo sfondo

per storie intense da portare sul grande schermo e anche in televisione. E penso a figure comeMichele Ferrero la cui vicendaumana – gli esordi, la tenacia, il successo – è avvincente comeun romanzo e di fatto è già una sceneggiatura”.A proposito di sceneggiature, è tornato d’attualità in questesettimane il suo lavoro di riscrittura con Pasolini di Salò o le 120 giornate di Sodoma.“Arrivai a Roma dopo la delusione dei primi due film horror girati a Bologna che furono un fiascocommerciale. Ero già sposato e per sfangarla scrivevo sceneggiature.L’incontro con Pasolini fu quasicasuale, ma decisivo e coinvolgente,almeno quanto quello con Tognazzi,che trovò per caso un mio copionelasciato a una festa da Paolo Villaggio,cui era destinato. Mi telefonò da Parigie volle conoscermi. Ci sono incontriche ti cambiano la vita. C’è chi li chiama colpi di fortuna, altri il treno che passa una sola volta e bisogna saperci salire sopra”.Nella sua intensa biografiacolpisce anche il periodo da venditore di surgelati.“Fu quando mi resi conto che non sareimai diventato un musicistaprofessionista. Suonavo il clarinetto in una Jazz band a Bologna, ma venni scalzato da un piccoletto di eccezionale talento che portava il nome di Lucio Dalla. All’inizio mi eraantipatico, ma poi diventammo amicie scrisse, anni dopo, anche musicheper i miei film”. E i surgelati?“Bisognava pur vivere. La Findus stavaaprendo i magazzini di distribuzione e per quattro anni fui il responsabiledell’Emilia Romagna. Ma da grandevolevo fare il regista e dopo qualchecantonata ci sono riuscito”. E anche bene, visto il successo dei suoi film e i molti riconoscimentiottenuti. A proposito, è vero che da anni ha pronto il discorso in inglese di ringraziamento per l’Oscar?“Lo racconto per dire ai molti ragazziche incontro alle università dove si studiano i miei film e anche

alle scuole per attori di non accontentarsi e perseguire l’eccezionaleche c’è in ciascuno di loro. Il rischio è il conformismo, il volare basso, il porsi limiti,il non rischiare mai”.L’età fa diventare più saggi?“L’esperienza aiuta, ma disegno la vita comeuna sorta di cerchio dovetutto torna e andandoavanti negli anni si ritornacon le sensazioni, i bisogni e le paure dei bambini”.Che rapporto ha con il denaro?“Ho avuto anni di ristrettezze e difficoltà e conosco l’ansia di chi ha bisogno di soldi per vivere e non li trova. Per fare cinema e farlo di qualità ci vuole moltodenaro. È un investimento a rischio e il sistemabancario italiano ha aiutatoper molti anni il nostrocinema a crescere. A 77 anni ho ancora tantiprogetti impegnativi. In Calabria ho appena finito di girare una storia per la Rai intitolata Le nozze di Laurache andrà in onda nel 2016.Protagonista una donnaitaliana che ha una storiad’amore con un raccoglitore di arance di origineafricana. Una vicenda dei nostri giorni”. Così come è dei nostrigiorni lo spot che hagirato per Trenitalia. Ci ha però messo un bambino degli AnniCinquanta che ha perso il treno per andare in colonia e sale sui nuoviFrecciarossa... “Quel bambino sono io, anzi siamo tutti noi. Con un passato, un presentee una grande voglia di futuro. Senza badaretroppo all’età”.

Nato a Bologna nel 1938,Pupi Avati è uno dei piùamati registi del cinemaitaliano. Inizialmentetenta una carriera nel jazz: dal 1959 al 1962 fa partedella Doctor Dixie JazzBand come clarinettista,ma rinuncia dopol’ingresso nella band di Lucio Dalla. Illuminatodalla visione di 8½di Fellini, tenta la stradadel cinema. Nel 1970ottiene i finanziamentiper girare due film“orgogliosamenteprovinciali”: Balsamus,l’uomo di Satanae Thomas e gli indemoniati.Dopo aver collaboratoalla sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma, l’ultima faticadi Pasolini, dirige il suoterzo lungometraggio, La mazurka del barone,della santa e del ficofiorone (1975), seguito dal giallo-horror La casadalle finestre che ridono(1976). È l’inizio di una lunga carrierache lo porterà a dirigereoltre 40 pellicole, tra cuiUna gita scolastica,Impiegati, Regalo di Natale, Storia di ragazzie di ragazze, Ma quandoarrivano le ragazze?, Bix,La seconda notte di nozze.I suoi ultimi film sonoUna sconfinata giovinezza,Il cuore grande delleragazze e Un ragazzo d’oro.

CHI È

IL REGISTABOLOGNESE PUPI AVATI, CUNEESED’ADOZIONE,A 77 ANNIPARLA DI MEMORIA E DI FUTURO

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SOC I &CULTURA

LibriTRA SOLE DONNE

La rievocazione del propriopassato, le pene confidate, il conforto vicendevole:due donne, malate di solitudine, ripercorrono le proprie esistenze. Il mionome è Daniela (2015, ArabaFenice editore) è l’ultimoromanzo di Franca Benedusi,Socia di Castagnole Lanze,che ha all’attivo altre seipubblicazioni: questa è l’avvincente storia di due

amiche – ammantata da una venadi poetica malinconia –, nata da un incontro casuale su una spiaggia ligure, raccontatacon delicatezza attraverso una lunga serie di flashback. “Due sconosciute si avvicinano, si conoscono, si piacciono. Nasceun’amicizia, nasce la voglia di raccontarsi”. Fino all’epilogodrammatico, dal quale filtra tuttaviauno spiraglio di felicità per una delle due.

STORIA DELLA FERRERO

Ventotto anni nell’aziendaFerrero, raccontati con humorraffinato e precisioneingegneristica nell’autobiografiadi Bruno Solaro, classe 1949,Socio di Govone, oggi editoredella testata on-line AtNews.Scarpette e cioccolato (2014,Araba Fenice editore) è la storia di “ventotto anni di corse, bytes, persone, in un grande gruppo industriale

italiano”: dagli inizi, nel 1972, comedisegnatore tecnico, all’organizzazione, fino al settore informatico. L’epopea del colosso dolciario riviveattraverso le parole dell’autore,testimone della crescita mentre seguel’evoluzione informatica da New Yorka Hong Kong, da Mosca all’Equador.Sempre con le sue fedeli scarpe da ginnastica ai piedi, pronte per una salutare e rigenerante corsaprima del lavoro.

Arte

Torino, il Natales’illumina d’arte.Puntuale come ogni anno, tornaanche fra 2015 e 2016l’appuntamento

con “Luci d’Artista”, la mostra a cieloaperto che fino al prossimo 10 gennaio impreziosirà spazi non canonici, ma accessibili a tutti, quali vie e piazze cittadine, che verranno illuminate con suggestive installazioni di forte impatto visivo. La rassegna,giunta alla diciottesima edizione,costituisce l’evento centrale e propulsore di “Contemporary ArtsTorino”, che ha diffuso nel mondo

A un’immagine inedita e innovativadella città. Il progetto risale al 1997, in risposta a una richiesta di aiuto al Comune da parte del mondo del commercio,soggetto storicamente responsabiledell'illuminazione decorativa in occasione del Natale. FiorenzoAlfieri, allora assessore al Commercioe alla Promozione della Città,propose all’artista genoveseEmanuele Luzzati di creare un intervento di forte impattoscenografico nei Giardini Sambuy, di fronte alla Stazione di Porta Nuova.Venne così ideato e realizzato il Presepio, rappresentazione della Natività. Il progetto raccolse

Visitabile fino al 10 gennaio,a Torino, l’edizione 2015

Luci d’Artista

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Oltre 5.000 persone, dal 26 settembre

all’8 novembre scorsi, hanno varcato la soglia

di Palazzo Banca d’Alba per ammirare i tantissimi

documenti di cui è composta la mostra

“1945-2015: 70 anni di storia tra musica

e cinema”. Realizzata dall’Assessorato

alla Cultura del Comune di Alba e curata

dall’associazione “Alec – Gianfranco

Alessandria”, è un racconto evocativo

e coinvolgente della storia d’Italia e della città

di Alba, tra suoni, parole, volti, nomi e immagini.

Nell’ambito degli eventi culturali della Fiera

Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba,

la capitale delle Langhe ripercorre 70 anni

di crescita e sviluppo attraverso racconti visivi

e sonori: copertine di dischi, testi di canzoni,

vinili e manifesti di cinema, spezzoni di film

e locandine provenienti dalla collezione

dell’associazione “Alec”, che continua

e attualizza l’impegno culturale di Gianfranco

Alessandria. A 10 anni dalla sua scomparsa,

un bel modo per ricordare una delle figure

di riferimento nel mondo culturale albese:

Alec era dotato di una intelligenza vivace,

una curiosità straordinaria, accompagnata

dall’ironia e dalla ricerca di ciò che unisce,

anche se imperfetto, o di ciò che è raro e bello.

La mostra esplora, grazie alla lente privilegiata

della musica e del cinema, il percorso compreso

fra due date fondamentali per la storia

dell’Italia e del mondo intero: il 1945, anno

della fine della seconda guerra mondiale,

e il 2015, anno dell’Expo di Milano, proiettati

verso il futuro. In questo spazio temporale

emergono i momenti più significativi della storia

della città, dalla Liberazione al boom turistico

dei nostri giorni.

Mostra

1945-2015:70 ANNI DI STORIA

da subito l’approvazione e l’apprezzamento non solo dei commercianti, ma anche dei cittadini e dei turisti.L’anno seguente vennero coinvolti14 artisti di diverse scuole e tendenze attive in città, che concepirono l'illuminazionenatalizia non come una semplicedecorazione, ma come un'operad'arte a cielo aperto, creando scenariinediti nel campo dell’artecontemporanea. Fu solo l’inizio di una rassegna in continua crescita, sia per il numero e per il grande impattoscenografico delle opere, sia per la notorietà degli artisticoinvolti. Peculiarità della rassegna,giunta alla diciottesima edizione, è mettere in mostra opere che interagiscono con gli spazipubblici con allestimenti d’arterealizzati utilizzando l’elemento“luce” come mezzo di espressione.Le installazioni, riconosciute in tuttoil mondo, sono diventate un importante simbolo della città,arrivando per questa edizione a quota 25. Le opere della collezioneche si potranno ammirarequest’anno sono: Vele di Nataledi Vasco Are in via Lagrange; Ancorauna volta di Valerio Berruti in viaAccademia delle Scienze; Palle di neve di Enrica Borghi in via CarloAlberto; Volo su... di FrancescoCasorati in via Pietro Micca e viaCernaia; Regno dei fiori: nido cosmicodi tutte le anime di Nicola De Maria in piazza San Carlo; GiardinoVerticale, Giardino Barocco, Come se a Torino ci fosse il mare e La Mascheradi Richi Ferrero in via Alfieri 6 -Palazzo Valperga Galleani; L’energiache unisce si espande nel blu di MarcoGastini, opera offerta da Bancad’Alba, in Galleria Umberto I (PortaPalazzo); Planetario di CarmeloGiammello in via Roma; IlluminatedBenches di Jeppe Hein in piazzaCarignano; Piccoli Spiriti Bludi Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza CarloAlberto 3 (facciata BibliotecaNazionale); Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi in via Garibaldi; Il volo dei numeri

di Mario Merz sulla cupola della MoleAntonelliana; Vento solare di LuigiNervo alla Porta Palatina; L’amore non fa rumore di Domenico LucaPannoli in piazza Bodoni; Palomardi Giulio Paolini in via Po; Amarele differenze di MichelangeloPistoletto sull’Antica Tettoiadell’Orologio a Porta Palazzo; My noon di Tobias Rehberger in piazza Palazzo di Città (accesatutto il 2015 in omaggio al gemellaggio “Torino incontraBerlino”) e Luce fontana ruotadi Gilberto Zorio al Laghetto Italia ’61.La grande novità di questa edizionesarà l’allestimento di Migrazione(“Climate change”) opera dell’artistatorinese Piero Gilardi, direttoreartistico del PAV, Centrosperimentale d’arte contemporanea:12 sagome di pellicani sospesiall’interno della Galleria Subalpina,che evocano le grandi migrazioniprovocate dal riscaldamento globalee volano alla ricerca di climi più freschi.In aggiunta, quest’anno verrannoinoltre ospitate: Mosaico di EnricaBorghi, in via Montebello e via Verdi,e Il Mito di Lello Ferrigno, in via SanFrancesco d’Assisi (opere in prestitodal Comune di Salerno); MattangLucente. La rete celeste di Gaiaideato da Ugo Locatelli, in piazzaCastello, per la curatela scientificaINAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), e il lighting designdi Mariateresa Crosta e DavideGroppi; Mai Visti e Altre Storiedi Arteco e Atelier dell’Errore, in largo IV Marzo (una serie di insegne luminose bifacciali che popolano la piazza di animali rarie meravigliosi); Lumen Flumen a curadell’Associazione Culturale NomenOmen (facciata del Palazzo ServiziSociali, Lungo Dora Savona).A completare il tutto, la musica: 15 composizioni di giovani artistidanno vita a una colonna sonoraunica che abbraccia luoghi di interesse culturale e urbanisticodella città, dialogando attraversoalcuni totem in 9 postazionimultimediali con le installazioni di Luci d’Artista, per il progetto A Great Symphony for Torino,realizzato dall’Associazione SituazioneXplosiva per il British Council.

Sopra:

l’installazione

Ancora una volta

di Valerio Berruti

in via Accademia

delle Scienze

a Torino

in una delle

precedenti edizioni

di “Luci d’Artista”

Visitabile fino al 10 gennaio,a Torino, l’edizione 2015

Luci d’Artista

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L E T T E R E&COMMENT I

POTETE SCRIVERE:per posta:Banca d’Alba - Redazione Cento TorriVia Cavour 4, 12051 Alba (CN) per e-mail: [email protected] redazione si riserva di ridurre la lunghezza delle lettere per esigenze di spazio

i sono sportivi,videomaker, poeti,istituzioni, giornalisti,bambini festosi,cartoni animati,marionette.

C’è chi recupera vecchi disegni dei tempi delle Scuole superiori, chi sale su una panchina, chi si cala da una montagna, chi compone un jingle musicale, chi si lancia in creazioni grafiche, chi si fa filmarenelle situazioni più improbabili, chi immortala il paesaggio, chi compone poesie.Non c’è limite alla fantasia dei partecipanti al contest lanciato da Banca d’Alba su due dei più celebrisocial network, Facebook e Instagram,con la possibilità aggiuntiva di inviare il materiale anche tramite e-mail. Banca d’Alba è giovane da 120 anni, e ha voluto festeggiare questaricorrenza con un’iniziativa tutta socialche coinvolgesse i Soci e l’interoterritorio. Testi, immagini e video per un concorso che vedrà premiati gli auguri più fantasiosi.Tra tutti i messaggi postati tra il 20 ottobre e l’8 novembre, segnati con gli hastag #bancadalbae #120auguri, i più creativi verrannopremiati entro la fine dell’anno con tre iPad Air 2: uno per la sezioneFacebook, un altro per la sezioneInstagram e uno per l’augurio più originale ricevuto da un Socio di Banca d’Alba.

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120 auguri, Banca d’AlbaUN SOCIAL CONTEST PER PREMIARE LA CREATIVITÀ DEI SOCI

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