Diario Missionario n.30

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1 M i s s i o n a r i o 30 Pasqua 2008 Foglio di corrispondenza con i missionari Lolau, 21.01.08 Carissime/i del gruppo Movimento della Speranza, Ho ricevuto ieri sera la gradita sorpresa della “Befana” che ci avete fatto. Arrivata in ritardo sulla data a causa del peso (€ 1.500) che doveva portare e dell’arrivo qui da noi in questi giorni di don Luciano Bordignon, che ogni anno regala due mesi del suo tempo insegnando nel Seminario Teologico di Maroua. A voi tutta la gratitudine personale, del mio confratello don Maurizio e della nostra popolazione. Probabilmente il vostro sostanzioso dono sarà utilizzato per dare una - mano alle comunità che stanno costruendo delle cappelle, per l’apprendistato del taglio della pietra e per acquistare dei sacchi di miglio in previsione dei mesi di luglio / settembre per i quali si prevede forte carenza alimentare a causa della cattiva stagione che quest’anno ha condizionato parecchio negativamente i raccolti. Grazie dunque di cuore e tutto l’incoraggiamento per la preziosa funzione che so il vostro gruppo svolge con pazienza, umiltà e tenacia nel nostro paese. Confido anche nelle vostre preghiere e vi assicuriamo il pensiero nelle nostre. Ancora con affetto e gratitudine vi saluto e tanti auguri di buon proseguimento dell’anno. don Giuseppe Pettenuzzo Cameroun Don Giuseppe Pettenuzzo Giappone P.Riccardo Magrin Egitto Sr.M.Cristina Pesavento Guatemala Indirizzo: Diario Missionario -Parrocchia San Lorenzo piazza Prandina –35010 San Pietro in Gu–(PD)–ITALIA email: [email protected]

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M i s s i o n a r i o

n°30 Pasqua 2008

F o g l i o d i c o r r i s p o n d e n z a c o n i m i s s i o n a r i

Lolau, 21.01.08

Carissime/i del gruppo Movimento della Speranza,

Ho ricevuto ieri sera la gradita sorpresa della “Befana” che ci avete fatto. Arrivata in

ritardo sulla data a causa del peso (€ 1.500) che doveva portare e dell’arrivo qui da noi

in questi giorni di don Luciano Bordignon, che ogni anno regala due mesi del suo tempo

insegnando nel Seminario Teologico di Maroua.

A voi tutta la gratitudine personale, del mio confratello don Maurizio e della nostra

popolazione. Probabilmente il vostro sostanzioso dono sarà utilizzato per dare una -

mano alle comunità che stanno costruendo delle cappelle, per l’apprendistato del taglio

della pietra e per acquistare dei sacchi di miglio in previsione dei mesi di luglio /

settembre per i quali si prevede forte carenza alimentare a causa della cattiva stagione

che quest’anno ha condizionato parecchio negativamente i raccolti.

Grazie dunque di cuore e tutto l’incoraggiamento per la preziosa funzione che so il

vostro gruppo svolge con pazienza, umiltà e tenacia nel nostro paese.

Confido anche nelle vostre preghiere e vi assicuriamo il pensiero nelle nostre. Ancora

con affetto e gratitudine vi saluto e tanti auguri di buon proseguimento dell’anno.

don Giuseppe Pettenuzzo

Cameroun

Don Giuseppe Pettenuzzo

Giappone P.Riccardo Magrin

Egitto Sr.M.Cristina Pesavento

Guatemala

Indirizzo: Diario Missionario -Parrocchia San Lorenzo piazza Prandina –35010 San Pietro in Gu–(PD)–ITALIA email: [email protected]

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La Chiesa in Giappone I cristiani in Giappone non sono nemmeno 1,1 % della popolazione. Cosa

sono 750.000 persone di fronte a 111 milioni di abitanti? Eppure questo pugno di uomini, che vivono nella società più industrializzata del mondo, hanno dietro alle spalle una storia affascinante che dovete conoscere e stanno tentando di dare un’anima al mondo dei computer. Durante l’epoca delle grandi conquiste coloniali (1542), quando la Spagna e il Portogallo facevano a gara nel conquistare terre, una nave portoghese, sbattuta da un tifone, approdava per caso in una delle 3000 isole che formano l’arcipelago giapponese. Ma il cristianesimo non è arrivato in Giappone con questo primo contatto con l’Europa, ma, attraverso la strana amicizia di un santo e un criminale convertito. Il santo era Francesco Saverio, il grande missionario gesuita che a Goa (colonia Portoghese nel sud ovest dell’India) aveva sentito una bellissima descrizione del Cipangu, cioè del Giappone da parte di un indomito lupo di mare, di nome Yajiro, giapponese, ex pirata dei mari della Cina. Arrivò infatti il 15 agosto 1549, precisamente a Kagoshima insieme ad un suo compagno missionario e Yajiro che frattanto aveva ricevuto il battesimo prendendo il nome di Paolo della Santa Fede:e sarebbe stato il suo interprete. Ricevettero una buona accoglienza dai giapponesi, popolo curioso di ogni novità e ben disposto ad ascoltare. Francesco Saverio ha una grande intuizione: «Se vogliamo far capire il vangelo a questa gente — dice ai suoi compagni — dobbiamo adattarci ai loro usi e costumi; sforzarci insomma di vivere come fanno loro ». Nel novembre 1551 Francesco Saverio fa ritorno a Goa e lascia la cura delle tre comunità, con circa 1000 cristiani, ai suoi compagni. Ben presto il numero dei cristiani cresce sempre più fino a raggiungere, nel 1580, 150.000 membri e addirittura due seminari per la formazione del clero locale: la chiesa del Giappone è stata la prima ad avere sacerdoti del posto. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio si scatena una violenta persecuzione che sarà anche una delle più lunghe della storia del cristianesimo.

Nel 1587 Hideyoshi, che come reggente del sovrano del paese era riuscito a con-quistare un potere quasi illimitato, decreta l’espulsione in massa di tutti i missionari, accusandoli di essere uno strumento in mano ai colonialisti per conquistare i paesi stranieri e ordina che tutti i cristiani siano messi a morte.

Quando nel 1588 muore Hideyoshi, aumentano le rivalità interne di potere e anche la persecuzione contro il cristianesimo, religione dell’occidente e vista perciò come un pericolo nazionale.

Malgrado ciò i missionari continuano a lavorare e il numero dei cristiani aumenta ulteriormente, nonostante le persecuzioni, e nel 1614 si aggirano attorno ai 300.000

Così negli anni che seguono, la persecuzione si fa sempre più aspra, tanto che nel 1637-38, durante la rivolta di Shimabara, vengono uccisi 30.000 cristiani. UN’ ANIMA DI COMPUTER

Il Giappone si sottrae sempre più al mondo esterno: i rapporti commerciali con l’occidente diventano minimi, il cristianesimo è bandito ed i cristiani vivono l’esperienza delle catacombe. Immaginatevi perciò a gioia dei nuovi missionari quando, dopo la

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riapertura delle frontiere nel 1859, durante l’inaugurazione di una chiesa di Nagasaki, uno di loro è avvicinato da una donna di 60 anni che, mettendosi una mano sul petto, gli dice: «lI cuore di noi tutti qui presenti è come il tuo; siamo di Urakami (la parte di Nagasaki colpita dalla bomba atomica durante la seconda guerra mondiale). E a Urakami quasi tutti hanno il medesimo nostro cuore». Dopo più di due secoli di persecuzioni, il cristianesimo era ancora vivo; c’erano ancora piccole comunità di persone che si riconoscevano nel nome di Gesù e testimoniavano il vangelo. Ma i missionari hanno dovuto ricominciare un po’ da capo e oggi in Giappone ci sono di nuovo circa 750.000 cristiani (i cattolici sono 350.000). Sì, se facciamo il paragone con il numero degli abitanti, non è che un piccolo seme, ma capace di far nascere un grande albero.

Un missionario che lavora in Giappone mi ha detto: « Noi siamo come il sale di cui parla Gesù nel vangelo. Siamo sciolti in una massa di uomini che corrono e sembrano senza tempo per pensare. Noi diamo sapore a questa massa un’ anima ai computer. Non per nulla la Bibbia è libro più letto in Giappone».

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Ho ricevuto questa lettera da un Padre Francescano del Guatemala, che

ritengo opportuno portare a conoscenza. Ciao. don Giuseppe Miola Diocesi di S. Marcos Guatemala C.A.

ALL’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA La Regione Pastorale dell’Altopiano della Diocesi di San Marcos, porta a conoscenza della società guatemalteca e della comunità internazionale che in data odierna, nella città di San Marcos, una suora è stata vittima di un atto di intimidazione da parte di soggetti che le hanno sbarrato il passo, in un veicolo, al fine di renderla ambasciatrice di una minaccia di morte a monsignor Alvaro Ramazzini. Davanti a tale fatto intimidatorio e altri ancora, che sono accaduti a diversi agenti pastorali della nostra Diocesi, desideriamo esprimere la nostra preoccupazione per come la vita umana, soprattutto di quegli uomini e donne che lottano per la verità, la pace e la giustizia, sia minacciata da coloro che promuovono progetti di morte. In questi giorni, in cui abbiamo celebrato la Resurrezione di Gesù, ci viene ricordato il valore sacro della vita umana e che minacciare una persona significa attentare al progetto di vita che Gesù stesso è venuto a instaurare sulla terra: “Io sono venuto perché abbiano vita e vita in abbondanza” (Giovanni 10,10).

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Da questa coscienza cristiana desideriamo esprimere la nostra profonda e fraterna solidarietà a Monsignor Alvaro, così come a tutti gli agenti di pastorale delle parrocchie della Diocesi di San Marcos che, in diverse forme, hanno sofferto di qualche intimidazione o minaccia della propria vita. Allo stesso tempo CHIEDIAMO alla comunità internazionale di essere attenta a questo caso ed ESIGIAMO che le autorità e le forze di sicurezza dello Stato salvaguardino la cura ed il rispetto della vita in Guatemala.

Tajumulco, San Marcos 31 Marzo 2008 home

Dall’ EGITTODall’ EGITTODall’ EGITTODall’ EGITTO

sr. M.Cristina Pesaventosr. M.Cristina Pesaventosr. M.Cristina Pesaventosr. M.Cristina Pesavento

Scuole comboniane e Percorso educativo 2007/2008

Educazione "Apertura all'altro"

Il richiamo a ridisegnare le nostre presenze ha portato le Scuole Comboniane ad un cammino di riflessione d'insieme che, per quest'anno scolastico, ha determinato la scelta di un tema comune per la crescita di studenti ed insegnanti : "Apertura all'altro". Si tratta di un cammino che porta ad uscire dalla "propria" scuola per entrare in una visione d'insieme sulla realtà educativa a noi affidata. Tutto ciò implica la collaborazione tra le scuole delle Comboniane e dei Comboniani, nell'impegno degli insegnanti chiamati a riflettere ed interrogarsi su dinamiche di accoglienza e di chiusura all'altro, a partire dalle relazioni vissute all'interno della propria scuola. Mentre ogni scuola ha assunto l'impegno di realizzare attività sul tema dell'anno, il programma educativo prevede il lavoro degli studenti nella realizzazione di una comune mostra artistica sull'Apertura all'altro". Tale mostra verrà aperta ad Helouan nella ricorrenza della Nascita di Daniele Comboni : 15 marzo 2008. L'attenzione all'altro, all'accoglienza del diverso, sostiene l'impegno per il programma interculturale che vede l'incontro tra studenti sudanesi ed egiziani, nella crescita della conoscenza, amicizia e stima reciproca. Nella ricerca di una fisionomia sempre più comboniana delle nostre Scuole, la Commissione tecnica per l’educazione continua a radunarsi cercando di ipotizzare, per un futuro immediato, la formazione accurata dei laici perchè i valori del Carisma Comboniano possano determinare sempre più lo stile del nostro "fare educazione". Ci auguriamo che il cammino intrapreso consolidi sempre più la comunione e la collaborazione di coloro che sono incaricate del ministero educativo, crescendo nella consapevolezza e apprezzamento della ricchezza dei diversi doni e talenti di ciascuna.

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