Diario di un Bassotto...

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Diario di un Bassotto viaggiatore... Guido on the road Guido Attinà I BASSOTTI GUIDO E VALENTINA 1

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Diario di un Bassotto viaggiatore...

Guido on the road

Guido Attinà

I BASSOTTI GUIDO E VALENTINA !1

Il mio primo viaggio verso una nuova casa

Verso una nuova vita... Ero solo, in mezzo a tanta sporcizia, solo con il mio lamento che nessuno ascoltava, facevano finta di non udirmi, avevo freddo anche se faceva caldo, avevo paura, paura soprattutto la notte li solo abbandonato, venivo da lontano, con me ce ne erano degli altri, un lungo viaggio ma non riuscivo a vedere bene dove stavo andando era tutto buio, sentivo solo un forte rumore di asfalto, c'era chi soffriva più di me ed io ero impaurito, avevo appena aperto gli occhi in questa vita ma non so per chi e per quale motivo mi lasciavano li dentro costretto a non vedere, a non respirare, a non vivere, sono stato portato via troppo presto da quella che era la mia mamma, dicevano che ero più grande, dicevano che stavo bene ma non era così, il viaggio é stato lungo ed arrivai in un nuovo posto, non era molto piccolo, ma non potevo andare dove volevo, non avevo l'affetto caldo di qualcuno che mi accudisse, non avevo niente e mi sentivo incredibilmente solo....

Un nuovo viaggio

Un giorno sentii parlare di me, vennero mi controllarono e dissero di si, non capivo cosa succedeva ma in cuor mio speravo....

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La mia nuova famiglia Vennero in un freddo ottobre del 2010, era passato poco più di un mese da quel lungo viaggio, li sentivo parlare da un'altra stanza, non sapevo chi fossero ma il solo sentire le loro voci così belle e buone mi faceva sentir felice, sapevo che erano li per me e cominciai a piangere, piangere tanto forte che gli altri che erano con me, cominciarono anche loro ad ululare a piangere, venne lui, quello che in questi lunghi interminabili giorni mi dava dell'acqua e del cibo, mi prese e mi portò in quel lungo corridoio, guardavo gli altri e non sapevo se dovevo esser triste per loro o per me, non sapevo dove mi stava portando, speravo non in un posto buio e freddo, speravo di non dover più soffrire e poi....

Mi mise per terra, per me un mondo nuovo, potevo correre ma le mie piccole zampette erano tremanti, non sapevo dove andare, poggiai il mio musetto in terra e cercai un'odore da seguire poi sentii finalmente quelle voci belle e rassicuranti di prima e nella mia goffaggine cominciai a correre inciampando e rinciampando e li vidi…lì emozionati che aspettavano me, erano li per me, cominciai a piangere tanto forte, ero molto emozionato qualcosa mi diceva che da quel momento in poi non avrei più sentito freddo, non avrei più tremato e che non avrei più avuto paura del buio!

Lei si piegó e mi prese tra le sue braccia, gli tremava la voce come a me, mi disse "ciao amore mio", si giró a guardare lui che mi accarezzava con le sue grandi manone e dissero"É lui il nostro Guido, da oggi ti chiamerai così!”. Passai subito tra le braccia di lui, ancora non sapevo chi fosse ma sentivo che mi avrebbe protetto per sempre, cominciai a fare su e giù da lei a lui e mi accoccolai sul suo collo, la riempii di bacetti e lei mi disse "come sei piccolo amore mio, ti piace il nome Guido? Credo di si é giusto per te!" Firmarono dei fogli, facevano tante domande, il signore gli disse che purtroppo ero rimasto l'unico della cucciolata e io pensavo…”Quale cucciolata? Io non ho fratelli di sangue qui! I miei fratellini non li ho più rivisti da quel lungo viaggio!” e aggiunsero che la mia mamma e il mio papà erano in ottima salute ma che in quel momento non potevano essere visti perché fuori…”Fuori dove? dove sono? Io nemmeno li ho mai conosciuti!” e avevo paura che quell'attimo bellissimo finisse li, mi poggiarono in terra e cominciai a piangere a tremare, mi rivedevo li in quel posto freddo e li guardavo con gli occhietti pieni di lacrime, lui mi disse "tranquillo piccolo vieni via con noi" e mi prese tra le sue grandi mani e cominciò a darmi bacetti, io lo ricambiai dimostrandogli tutta la mia

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felicità, improvvisamente non so perché ma feci pipi, giusto un po', ma non era la pipì che mi facevo addosso quando avevo paura, credo fosse per la tanta felicità! Tra le loro braccia guardavo quel posto sempre più lontano, poi vidi che ci avvicinammo a una macchina, non ne vedevo una da quando feci quel lungo viaggio, ma stavolta ero sdraiato davanti, tra le sue braccia che mi coccolavano, c'era il sole, un bellissimo sole e tante cose da vedere fuori, lei continuava a dirmi di non tremare, di non aver paura, poi il mio odore e il mio pelo sporco gli fecero capire che non ero stato trattato bene, non mi lavavano mai, puzzavo di pipì e per me era una cosa normale, ma lei mi rassicuró dicendomi "quando arriviamo a casa ti farò un bel bagnetto e ti sentirai meglio, sarai ancora più bello" la guardai e chiusi gli occhi mi appoggiai sul suo collo e finalmente dopo tanto tempo riuscii a dormire tranquillo!

Lungo la lunga strada del non so dove, facemmo sosta in un posto bellissimo, pieno di tante cose da mangiare e di tanti giochi, tutti gli umani che erano li dentro mi volevano accarezzare dicendo ai miei nuovi genitori che ero bellissimo, loro comprarono tante cose, tante cose per me, tanti giochi, un attrezzo che mi avrebbe aiutato a camminare in strada senza rischiare di farmi male e allontanarmi da loro, gli umani lo chiamano Guinzaglio, era veramente bello, poi mi comprarono una cuccia molto grande per me a forma di macchina e da quel momento ho capito che ero io Guido il viaggiatore....arrivammo in un luogo molto trafficato, c'erano tante persone, tante macchine e io avevo tanta paura, tremavo ma tra le loro braccia mi sentivo al sicuro, entrammo in un posto bellissimo che loro chiamano Casa, un posto molto bello e caldo, cominciai subito ad annusare dappertutto ed era tutto così pulito e profumato, un ambiente molto grande dove avrei potuto correre tanto e non mi sarei mai sentito più stretto in un metro quadro!

Esplorai ogni angolo e poi mi misi tranquillo comodo nella mia cuccia e dormii dormii così tanto che loro si preoccuparono, non mi andava di giocare volevo solo dormire, ma loro non sapevano, loro non immaginavano cosa avevo passato e cosa stavamo per passare....

Arrivò la notte loro misero la mia cuccia vicino al loro letto, dissero che non potevo salire, mi fecero vedere dove dovevo fare i bisognini, c'erano delle cose bianche molto grandi di plastica distese in terra, io li guardai e feci la mia prima pipì li sopra, loro mi batterono le mani erano felici, dissero che ero molto intelligente, poi andammo tutti a dormire....passò qualche ora, io avevo paura e piangevo un po’, ma lei la mia nuova mamma, mi tranquillizzava con la sua

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voce, così mi alzai e tutto felice andai scodinzolando verso il loro letto, cercai il modo di farmi sentire, accesero la luce e mi guardarono insieme, io scodinzolavo con la mia codina e indirizzai i loro occhi verso la cosa che mi avrebbe fatto battere le mani e dirmi che ero stato bravo....ma non fu così!

Avevo appena fatto i miei bisogni più grandi nella loro camera, credevo che soltanto facendola in qualsiasi posto loro mi avrebbero premiato, volevo attirare la loro attenzione, non mi sgridarono ma mi portarono vicino a quelle cose grandi bianche nell'altra stanza e mi dissero che andava fatta li, io umiliato piangevo ma poi preso tra le loro braccia passava tutto!

Passarono 3 giorni e rimanevo sempre nella mia cuccia, non mangiavo, bevevo poco e non mi sentivo bene, loro non capivano, cercavano di farmi giocare, cercavano di farmi camminare e mangiare ma io me ne stavo li triste nella mia cuccia, un giorno non so perché cominciai a fare dei brutti versi, la mia mamma disse che era tosse ma il mio papà diceva che non era possibile, passó ancora un giorno e quella tosse peggioró, la mia mamma diceva che ero troppo magro e che non mangiavo, così mi portarono da un dottore, loro lo chiamano "veterinario" mi misero dentro una macchina che scatta le fotografie, loro la chiamano “lastra” e gli disse subito che stavo molto male e che non ce l'avrei fatta e io impaurito li guardavo con gli occhietti lucidi, cosa significa non farcela? gli disse che avevo una brutta broncopolmonite, io non sapevo cosa fosse, ma avevo tanta paura, cercavo di salire tra le loro braccia e vedevo i loro occhi pieni di lacrime, gli consiglió di riportarmi dove mi avevano preso, perché avevano firmato una specie di foglio che loro chiamano “contratto” dove in caso di malattia potevano prendere un'altro come me ed erano obbligati a farmi visitare solo dal loro veterinario, ovviamente risposero di no, ma quel dottore disse loro che in quel caso avrebbero perso i soldi che avevano pagato per me! Risposero che non aveva importanza quanto mi avessero pagato, l’importante era curarmi!

La mia mamma prese il telefono e chiamo quella signora con cui stavo prima, anche lei diceva di essere un dottore, gli spiegó il mio problema e lei si offrì di farmi la visita, così partimmo ancora una volta per un viaggio, io ero ignaro di quello che stava succedendo, ma non mi sentivo bene e non avevo la forza nemmeno di respirare, la mia tosse peggiorava e il mio respiro si faceva sempre più lento!

Arrivammo con il buio e c'era un uomo ad aspettarci, disse di lasciarmi a lui, che mi avrebbero portato in un ospedale dove lavorava la mia dottoressa e che

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l'indomani mattina avrebbero chiamato i miei nuovi genitori, la mia mamma si mise a piangere mentre mi consegnava a quell’uomo e io non avevo la forza di reagire....

Improvvisamente mi ritrovai in quel lurido e freddo posto in cui avevo vissuto per mesi, non era più la calda e profumata casa che mi aveva accudito negli ultimi giorni, improvvisamente mi sentìi di nuovo solo e pensavo "perché anche loro mi hanno riportato in questo posto? Non mi volevano bene? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Chiusi gli occhi e piansi tutta la notte! Quell'uomo non mi portò dal dottore e nessuno venne ad accudirmi, rimasi solo al buio della notte!

La mattina seguente mentre dormivo udii delle bellissime voci, le loro bellissime voci, era molto presto, ma non erano calme come di solito, li sentivo strillare, forse discutevano con un altro signore. Venne il solito che mi dava acqua e cibo e mi portò da loro, ero felicissimo ma non ce la facevo tanto a muovermi, così lentamente con la coda tra le gambe cercai di correre da loro, la mia mamma mi guardò e gli scesero le lacrime, mi prese subito in braccio mentre quel signore brutto disse “Vede nessuna tosse, con noi non ha mai tossito, abbiamo fatto le lastre ed è tutto perfetto”, in quel momento non so perché se perché dovevo proprio farlo o se perché volevo che capisse quel brutto signore e cominciai a tossire, tossivo molto e mi strozzavo, tremavo e chiudevo gli occhietti stanco di tossire…la mia mamma e il mio papà guardarono quel signore e gli dissero “Questa che cosa è?” Lui aggiunse semplicemente che poteva essere una tracheite, gola arrossata, ma ero strato controllato e stavo bene. Senza pensarci su, i miei, mi presero e mi portarono via, dicendo al signore brutto che se mi fosse successo qualcosa lo avrebbe denunciato. Non so cosa significa, ma improvvisamente comincia a scodinzolare felice, per quel poco di forza che avevo, scodinzolavo e baciavo il mio papà! Ora non avevo più paura, stavo tornando a casa con loro sicuro che li in quel posto brutto non mi avrebbero più lasciato.

Il tragitto verso casa era più lungo del solito, ci fermammo in un grande garage, sentivo tanti cani abbaiare e c’era un grande via vai, ci mettemmo seduti su delle sedie in attesa di qualcuno, vedevo cani entrare ed uscire in tutte le condizioni, chi aveva la gamba ingessata, chi ferite sulla testa, ma stavo tranquillo perché avevo capito che quelli che entravano come me avevano tanta paura, ma poi li rivedevo uscire scodinzolando.

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Chiamarono il nostro nome e vidi un signore che si presentò, era un dottore, mi mise su un lettino di metallo e cominciò a visitarmi, nel frattempo la mia storia scorreva dalle labbra dei miei genitori, il dottore rimase sbalordito nel vedere quel contratto firmato, lo gettò sulla scrivania e disse “Assurdo! La solita storia che si ripete”, poi aggiunse che ero piccolino, non sembrava che avessi i miei 3 mesi di vita, mi portarono di corsa nella sala delle fotografie, me ne scattarono tante tante, in tante posizioni, i miei genitori erano li che mi sorridevano e io non ero solo, mi sentivo tranquillo.

Tante ragazze mi facevano la corte, mi baciavano e mi toccavano le mie grandi orecchie, mi prendevano in braccio, tante braccia buone tutte per me, tanti baci e tante carezze…non avevo mai provato tanto amore!

La visita continuò per qualche ora e sentii dinuovo quella frase “Sarà dura speriamo di salvarlo, la situazione è molto grave e se va avanti così non arriverà nemmeno a 15 giorni”! Disse che avevo una brutta Polmonite, che il mio piccolo polmone aveva tanto liquido e che dovevamo mandarlo via, la mia mamma e il mio papà piangevano, mi presero in braccio e delicatamente con il nodo alla gola mi dissero “Dobbiamo farcela, tu sei forte sei il nostro piccolo Guido, devi rimanere con noi”.

Il dottore mi fece tante punture, mi rubò un po' di sangue, si prese la mia….”Cacchina” e la mise in un barattolino, poi diede una lunga lunga lista di cose da comprare ai miei e tornammo a casa sfiniti.

Casa dolce cosa…il mio divano…la mia

cuccia…il ! calore di una vera casa!

Questa è la mia vita, qui voglio vivere e devo mettercela tutta per guarire, lo devo fare per loro, mi amano così tanto e non voglio vederli piangere di nuovo! La mia mamma era stata tutta la sera a mandare quelle che loro chiamano “Denunce” tramite uno schermo, io mi chiedevo guardandola scrivere ed

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innervosirsi, perché parla e scrive a un televisore? Qui ce né un’altro dove un signore canta e tutti applaudono! Bah che strano mondo! Ma devono essere abbastanza bravi, perché tramite uno che loro chiamano “Sito internet” sono riusciti a risalire al mio codice a barre, loro lo chiamano “Microchip” solo che sono rimasti un po' perplessi perché risulta che sono nato in una zona diversa, parlano di Liguria…forse…forse…quel lungo viaggio che mi ricordo è cominciato da li!

Hanno provato a farmi mangiare, ma non ho molta fame, voglio dormire, dormire, dormire…sono stanco, questa tosse mi da il mal di testa, vado spesso in apnea e non riesco a calmarmi, il mio respiro si fa sempre più lento e faticoso, il papà mi prende in braccio e mi coccola, mi bacia con le lacrime agli occhi, le assaggio…sono salate, non vorrei farli piangere, so che piangono per me e non voglio che soffrano ancora…Oggi mi hanno comprato una borsa da viaggio, ma non ho capito bene cosa ci devo fare li dentro, continuano a ripetermi di stare tranquillo che durerà poco, mi mettono li dentro con il mio gioco preferito e la mia super copertina, chiudono la lampo e io rimango li a piangere disperato, ho paura del buio, non lasciatemi qui da solo, improvvisamente vedo infilarsi dei tubi bianchi trasparenti dai quali esce tanto vapore…mi metto li ad annusarlo, cosa sarà mai? Loro lo chiamano “Aerosol” e mi dicono che mi farà bene! Se devo fare questo per non vederli piangere e per non stare più male…Ok! Facciamolo! Lo respiro tutto mentre dormo tranquillo.

3 lunghi mesi di patibolo Ricapitoliamo i miei primi mesi di vita…

Aerosol 2 volte al giorno, chiuso nella mia borsa ad inalare gas amaro

Costretto a vedere il mio bravissimo dottore ogni 3 gg per 2 lunghissimi mesi, si mi piace, un bravo e buono dottore, per un pò ho resistito poi ho cominciato a ribellarmi appena vedevo l’entrata della clinica. Non potevo essere messo a terra altrimenti sapete che fugone avrei fatto? Oh no credo di no, mi portano sempre in giro con il guinzaglio….

Pasticche, pasticche e ancora pasticche, tutto il giorno pasticche…una noia e una fatica farmele ingoiare, cercavo vi giuro di sbarrare la bocca, ma la mia

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mamma mi faceva il solletico e come resistere a quegli occhioni pieni di amore per me….alla fine vinceva sempre lei!

Poi arrivava il momento del liquido sparato in bocca da una siringa, vabbè che la mamma e il papà sono delicati, ma basta con queste torture….dicono che mi faceva bene per lo stomaco….

Fotografie ai miei polmoni piccolini numero 2 al mese ho un bel repertorio di fotografie…ma shhhhhhhh devo confidarvi una cosa….”Quanto mi piaceva essere coccolato da tutte quelle graziose infermiere che giocavano con le mie orecchie”.

Mi chiamo Guido, ho 5 mesi e non posso ancora uscire di casa, posso solo camminare in braccio ai miei genitori, non conosco il mondo visto dal basso, i miei simili li vedo camminare al guinzaglio con i loro genitori, fanno i bisogni in strada e corrono e giocano con altri simili, io sono costretto a fare i miei bisogni sulla grande coperta di plastica bianca, non posso giocare con altri cani, non posso annusare gli alberi e non so cosa significa correre, sono costretto ad uscire con un maglioncino di lana, mi piace tanto e mi tiene tanto caldo.

Ho 6 mesi ed oggi ho la visita di controllo…

La mia ultima fotografia rileva che sono guarito!

Mamma, Papà ce l’abbiamo fatta abbiamo sconfitto quella brutta parola che inizia con la “M”, sono vivo, sto bene e finalmente posso fare il mio vaccino per poter uscire come tutti i miei simili.

“Grazie super dottore” Non so se mai il mio dottore leggerà questa mia storia, spero di si! Lui l’ha vissuta insieme a noi, lui mi ha salvato, lui ha creduto in me, mi ha sempre detto di essere forte e combattivo, lui è un grande dottore e io gli sarò sempre riconoscente! Grazie dottor Valerio.

P.S. Però per un pò vorrei non vederlo, ci siamo visti troppe volte, per un pò vorrei starmene a casuccia e esplorare il mondo.

Sono stati dei lunghi lunghi mesi di cure, ce l’abbiamo fatta, ho messo su peso e le mie costoline non si vedono più e sono qui a raccontarvi la mia storia, sono ancora molto delicato, spesso mi strozzo e ho un pò di tosse e ogni tanto devo prendere degli antibiotici, quelle pasticche tanto amare che ho preso per un

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lungo periodo. Ma sono vivo e lo sono grazie ai miei super genitori, grazie al mio super dottore e a tutte le persone che hanno creduto in me. Ora posso uscire, conoscere i miei simili e annusare tutto ciò che voglio. Mi piace correre e camminare per strada, ci metto molto tempo a fare tante pipì, mi viene da

farle in ogni angolo che incontro, non so perché ma mi piace tanto farla sulle buste di plastica o su pezzi di carta che trovo in terra, a volte assaggio quella degli altri e mi trema la bocca, devo dire che è un po' acida. Mamma dice che non tiro e che sono bravo al guinzaglio, ma papà mi ha abituato anche senza guinzaglio e io sono bravissimo non mi allontano mai….e dove potrei andare? Non potrei allontanarmi da loro, non posso perderli, non posso perdermi senza di loro mi sentirei perso….

Io Guido un piccolo basso Ungherese… I miei genitori hanno fatto molte denunce, abbiamo scoperto che vengo dall’Ungheria perché è tutto tracciato, hanno scoperto che quando mi hanno preso con loro avevo solo un mese. Hanno scoperto che come me ce ne sono molti…ma tutto il loro duro lavoro non è servito a niente, la mia storia sarà la storia di qualche altro “Esserino docile come me”, che magari non avrà la mia stessa fortuna di essere curato, non avrà la mia stessa fortuna di non essere abbandonato e non possiamo farci niente! Sento la mia mamma che si lamenta ogni giorno guardando quello schermo che chiama computer, si lamenta di chi dice che per fermare tutto questo bisogna solo “Non comprare in allevamenti o negozi non certificati, prendere in canile”, si lamenta perché lei non è d’accordo, mi hanno comprato, hanno speso molti soldi per me perché volevano un piccolo cane come me, perché mi volevano a tutti i costi, ma non per questo sono brutte persone, da quando era piccola la mia mamma ha sempre avuto un peloso come me in famiglia, ha fatto da sorella ha molti cani randagi, solamente accudendoli per un weekend o per soli 3 mesi estivi nella casa di montagna, li tenevano tutti nel giardino per tutto il tempo che erano li, gli offrivano da mangiare e da bere, per tutto il giorno, gli facevano il bagno e li spazzolavano, mio nonno li ha sempre accuditi, ma erano in tanti e portarli in un appartamento in città non era possibile, non si poteva tra tanti sceglierne uno, così tutti quanti avevano una famiglia, anche se per poco tempo, ma

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avevano la fortuna di sapere cosa volesse dire essere “Amati”, hanno avuto la mia “zia pelosa” per 14 lunghi anni, una Yorkshire di nome Minù, mamma me ne parla sempre, gli era stata regalata da una zia per il compleanno, dice che era la sua sorellina pelosa, insieme a lei aveva quello che per noi cani dovrebbe essere il peggior nemico…un gatto…si chiamava Geroloboloamo (che strano nome) aveva 19 anni, con Minù erano fratelli, giocavano e si proteggevano l’un l’altro, hanno vissuto insieme per 14 lunghi anni, poi come purtroppo è nostro destino, sono volati sul ponte dell’Arcobaleno e ora sono li che mi proteggono, mamma mi parla spesso di loro, mi dice che gli sarebbe piaciuto vederci giocare insieme! Invece il mio papà non ne ha mai avuto uno suo, ha curato per molto tempo un grande Husky di una sua zia e gli voleva molto bene….Adesso ho un’altra zia pelosa, un po' strana, un incrocio di no si sa che cosa, di sicuro un volpino perché ha tanto tanto pelo roscio, si chiama Stella ed è la mia migliore amica! Poi ho altre due cugine due grandi cugine Labrador ma ho un po' di timore a giocare con loro sono molto grandi e mi acciaccano sempre.

Mi hanno comprato in un allevamento con tanto di certificazioni, mi hanno comprato in un posto dove dicevano che ero nato li…ma come facevano a sapere tutta la verità? E seppur l’avessero saputa, oggi dicono che mi avrebbero comprato lo stesso, avrebbero lo stesso speso quei soldi per me, per salvarmi e darmi una vita, perché anche noi meno fortunati che veniamo dall’Est abbiamo diritto ad essere amati, abbiamo diritto ad essere salvati, non abbiamo scelto noi di essere rubati e allontanati dalle nostre mamme, non scegliamo noi di essere trasportati per lunghi viaggi dentro un cofano di una macchina, in tanti, tanti, malati, in tanti non arrivano vivi…Io ce l’ho fatta…sono arrivato malato ma vivo, ho trovato una famiglia che mi ha preso con se, solo grazie a loro posso dire di essere vivo!

I nostri sguardi si sono incrociati il 13 ottobre 2010 e da li siamo diventati una

cosa sola.

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Il mio primo vero viaggio

Aprile 2011

Mi chiamo Guido ormai ho 8 mesi…

E vedo tanto movimento in casa…la mamma e il papà passano da una stanza all’altra in continuazione, buttano dei grandi borsoni sul letto e fanno su e giù aprendo armadi e riempendo le borse…sono euforici! Io sdraiato sul lettone in mezzo alle valige li guardo da sinistra a destra, con il mio occhio bianco languido, lo sguardo curioso ma serio, il mio nuovo gioco indistruttibile tra le zampe, la mia amica “Corda”, sono giorni che provo a romperla ma proprio non ci riesco, quindi mi sfogo con lei agitandola il più possibile e loro intanto corrono a destra e sinistra.

Mi guardano ogni tanto e sorridono, li sento vociferare “Chissà se gli piacerà viaggiare”, chissà che buon turista sarà e scherzano su accarezzandomi dicendomi “Guido il bassturista per caso” io li guardo e penso “Ma sono fuori di testa?”

Cominciano a tirare fuori le mie cose, le piegano e le mettono in una valigia, prendono le mie copertine, i miei giochi, l’impermeabile e il maglioncino…appena si voltano ritiro tutto fuori, perché…perchè me le portate via queste cose, sono le mie cose preferite! La mamma sorride e rimette tutto in valigia ma io abbaio e ritiro tutto fuori, lo facciamo per circa 4 volte, il papà mi prende in braccio e mi dice “Non ti preoccupare piccolo, stiamo partendo tutti e 3 insieme”, io lo guardo con occhi strani, alzo lo sguardo e penso “Si dici bene tu, partiamo, tutti e 3 insieme…ma dove andiamo e perché a cosa mi servono tutte queste cose, quanto tempo staremo fuori casa, stiamo traslocando!” Aspetto un pochino, che si distraggono, tiro fuori la “Giangia” e corro nella mia cuccia, staremo anche partendo tutti e 3 insieme, ma la Giangia rimane con me…Sempre!

Passo tutta la notte attaccato alla mia Giangia, nessuno ci dividerà mai…ore 05:00 papà si sveglia e io penso “Ma sono le 5 dove vai così presto io ho sonno”, mi rinfilo sotto le coperte e cerco di dormire…ma non ci riesco, anche

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mamma si è alzata, vedo che si preparano li fisso da sotto le coperte, aspetto il momento per addormentarmi e poi….eccoli tutti e due che vengono “Buongiorno piccolo”, mmmhhh qui gatta ci cova, un buongiorno diverso dal solito, un buongiorno troppo euforico….cosa mai avranno in mente? Eccoli, mi prendono in braccio, 3 valige grandi, giacche, maglioncino e guinzaglio e usciamo di casa…Hei? Hei? Fermatevi la mia Giangia è rimasta di la…ma dove cavolo stiamo andando alle 6 di mattina? Prendono la grande macchina e mi sistemano sul sedile posteriore…sono triste guardo il sedile ma c’è qualcosa che mi manca…ed ecco arrivare papà con la mia Giangia, sono felice si sono ricordati di lei…ora posso dormire ancora un po’, il viaggio lo vedo lungo. Ci fermiamo spesso a passeggiare in un grande spazio con tante macchine, papà si prende tanti caffè mentre mamma mi porta a fare un giretto sull’erba, loro lo chiamano Autogrill, un posto dove i viaggiatori mangiano, passeggiano con i loro figli pelosi e fanno benzina alla macchina.

Ci rimettiamo in viaggio, comincio ad essere felice, li guardo mentre viaggiamo e sono contenti, loro i miei genitori che mi portano dappertutto insieme a loro, mi guardano, sorridono e dicono “Siamo quasi arrivati” io li riguardo pensando “Dovunque siamo quasi arrivati era ora sono 6 ore che siamo seduti in macchina”, scendiamo in una zona nuova, mai vista, tanti odori mi attraggono, comincio a fare tante pipì, devo pur far sapere a tutti quelli del luogo che sono arrivato, saliamo in una casa con delle persone molto gentili, mi guardano e mi accarezzano, dicono ai miei che sono il benvenuto! Arriviamo in una camera con un grande letto…lo so, lo so non potrei salirci, ma la mia mamma è partita provveduta e ben organizzata, tira fuori il lenzuolo di casa e io in mezzo secondo sono li sopra che mi gratto la schiena, mi giro e rigiro felice e contento, comincio a fare il mio show, salto, corro e abbaio felice in meno di 2 metri, sono super contento, ma così tanto contento che sprofondo in un sonno lunghissimo…

Mi pareva un sonno lunghissimo…ma credo ci siamo addormentati tutti per circa un’oretta, poi ci siamo preparati e siamo usciti. I miei parlano di prendere un autobus, camminiamo per un po' e poi arriva questo grande bus dove saliamo e ci sediamo, tutti mi guardano, ma i loro sguardi non mi sembrano poi tanto felici di vedermi…Oh ma che vi ho fatto? Sono un bassviaggiatore io, sono in braccio al mio papà e non do fastidio a nessuno, anzi lo sapete che faccio…quasi quasi mi faccio un pisolino!

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Bè la zona non mi dispiace, non so dove siamo ma sento in continuazione dire dai miei “Guido siamo a Venezia”, Venezia? E cosa è? camminiamo, camminiamo e camminiamo, ore ed ore a camminare, vicoli strettissimi e pieni di umidità, fa un po' freddino, ci sono tanti umani che passeggiano, i miei scattano foto in continuazione, dicono che è la più bella delle città Italiane “Ovviamente dopo la nostra meravigliosa Roma”, mi piace affacciarmi su questi ponticelli di ferro, guardo giù verso il canale e vedo tante tante “Gondole” così le chiamano, trainate da un signore vestito a righe che accompagna i turisti su e giù navigando. Comincio ad avere fame, abbaio e cerco di farmi capire, ma loro sono i miei genitori e sanno capirmi al volo. Un signore molto gentile ci dice che possiamo sederci fuori che io sono il benvenuto, mamma mi prepara la mia ciotolina da viaggio con dell’acqua e papà mi scende la mia Giangietta da viaggio (questa è la copertina che uso per stare comodo sotto i tavoli dei ristoranti) e mi scende le mie crocche, non è che mi piacciono tanto e proprio non voglio mangiarle, poi dalla cucina arriva un buon odorino di carne…mmhhh come me la mangerei! Piango mentre loro prendono l’ordinazione, ehi, ehi ci sono anche io, sono qui sotto al tavolo, ehi mi ascoltate, ho voglia di una bella bistecca anche io, le crocche le lascio volentieri a voi, le sposto con il muso e qui sembra che mi ha capito solo il cameriere…

Ecco che arrivano i piatti, li conto…ma uffa sono solo 2! E per me? Mammaaaaa mi dai qualcosina…papàaaaaa mi dai un pezzo della tua bisteccona…Ok ragioniamo, sono qui sotto, ho i polpastrelli che mi fanno male perché mi avete fatto camminare tanto, sono qui sotto tutto solo mentre voi ridete e mangiate…Alloraaaaaaa mi vedete? Se non mi vedete mi sentirete, comincio il mio solito fischiettio, si mamma dice che quando ero piccolo mi sono ingoiato anche il fischietto di Orso e che da allora se voglio qualcosa fischio, lo faccio per attirare la vostra attenzione e se non mi considerate così, comincerò con il mio forte abbaio bassotto, perché io ho scoperto il mio “Abbaio” e mi piace molto farlo sentire a tutti….1 2 3 via col concerto…

Mamma si precipita e mi allunga un bel po' di carne alla brace, me la gusto di tutto cuore, loro se la ridono, certo ridete ridete intanto tutti ci guardano e io ho ottenuto quello che volevo! Ho la mia bistecca buona buona…ora posso dormire tranquillo sulla mia Giangetta mentre voi finite di mangiare. Un paio di ore di sonno mi hanno fatto rigenerare, sono pronto per andare via…Ci alziamo tutti da tavola e ricominciamo a camminare e camminare e camminare, a me sembra che facciamo sempre lo stesso giro, siamo su un ponte

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famoso, lo chiamano Rialto, è molto bello ma io proprio non ce la faccio a salirlo così mi butto a terra, sbirciando con l’occhio a triangolo aspettando che mamma o papà mi prendano in braccio, il mio papà con tutta la stanchezza mi prende tra le sue grandi braccia, lo slappo più volte…lo vedo un po' sofferente ma peso solamente 5 kg non posso essere così pesante. Finalmente riprendiamo l’autobus e torniamo nella nostra camera in hotel, ho molta voglia di giocare ma loro hanno sonno, allora comincio ad abbaiare e correre sul letto, sto facendo un gran baccano ed è passata la mezzanotte, papà già russa beato, la mamma cerca di farmi giocare un po' ma poi stanca si addormenta, sbuffo e vabbè vi raggiungo anche io giocheremo domani mattina.

Uffi, di già siete svegli? Ma che ore sono è presto voglio dormire…cercano in tutti modi di svegliarmi, io voglio dormire, non mi va di uscire, però ho la vescica un po' gonfia credo che scendo un attimo, faccio un po' di pipì e mi rimetto nel letto.

Facciamo una bella colazione, io ho i miei biscottini preferiti e mentre i miei prendono caffè mi diverto un po' a rosicchiare il mio osso. Già pronti? Ma come ieri sera siamo stati due ore seduti al ristorante ora solamente 20 minuti? Ora che avevo cominciato ad ammorbidire il mio grande osso!

No, hei scusate, hei che fate la direzione non è questa per il letto, dobbiamo salire le scale, vi ricordate le scale? quelle che portano al primo piano dove aprirete la porta e ci sarà il grande lettone ad accoglierci…Hei non mi ascoltate, perché continuiamo ad andare nella stessa direzione di ieri, perché vedo arrivare il bus di ieri, perché saliamo sul bus di ieri, perché vedo la strada di ieri….Hei ma siete pazzi? Siamo nello stesso posto di ieri!

Capito! Oggi si ricammina tanto…saliamo su una grande barca, che bello siamo sul mare? E questo vento bellissimo che mi accarezza le orecchione mi fa proprio venire sonno…dormo un po’!

Siamo arrivati in una bellissima piazza molto grande, oggi fa molto caldo, c’è tanto sole e tanta gente, incontro un mio simile solo che lui è molto più ciccione di me e ha anche la barba…ci guardiamo da lontano, voglio avvicinarmi, i miei genitori sorridono e mi portano verso di lui, ma il suo papà ha uno sguardo brutto, ci guarda mi guarda e se ne va…il suo basso continua a guardarsi indietro, guarda verso di me e piange…ma perché “Umano strano lo stai portando via?” La mamma dice una parola che non posso ripetere, ma al suo commento io abbaio convinto che abbia ragione! E’ stato proprio un bassST”.

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Corro a destra e a sinistra, o mamma quante persone, annuso di qua, annuso di la, cerco, ci provo a trattenermi ma se scappa scappa…Ho fatto la mia cacchina un bel po' di cacchina in piena Piazza San Marco, la più bella piazza di Venezia, piena di gente…bè non riuscivo proprio a trattenerla, tutti mi guardavano e io li riguardavo…bèh che volete quando la natura chiama non c’è tempo per trovare un posto appartato, ma tanto i miei hanno tutto l’occorrente per raccoglierla e lasciare pulito…sono persone molto educate e brave loro! A volte mi capita di prenderne un po' di quella degli altri con le mie zampette in strada e mamma si arrabbia molto, dice che ci sono dei padroni Ignorati e ha ragione nel dire che poi se la prendono con noi, poveri e indifesi che non c’entriamo niente. Abbiamo visto molte cose, abbiamo comprato tante maschere belle per casa nostra, abbiamo anche passeggiato sul lungo mare a Chioggia e mangiato della buona pizza…si si anche io l’ho assaggiata la crosta della pizza ed era molto ma molto buona! Finalmente dopo il lungo viaggio siamo di nuovo nella nostra dolce casetta, ho ritrovato la mia cuccia, tutti i miei giochi sparsi per casa, ma vedo mamma che prende le mie Giange e le mette nella lavatrice…gira, gira, gira, ma quando me le ridai mamma? Ah ma non devo preoccuparmi ne ho altre due nuove nuove, mamma mi tira fuori Giangia blu con l’elefante…come profuma, vieni con me nuova giangia andiamo ti faccio conoscere cuccia e corda e insieme faremo tante ma tante ninne.

Sono un bassotto molto testardo Mi chiamo Guido, sono un bassotto nero testardo, ho 11 mesi e a volte mi diverto a far spaventare i miei genitori.

Ogni tanto mi tocca andare a far visita al mio dottore Valerio, non posso non vederlo almeno una volta al mese, si sentirebbe male…

Così quando posso, ingoio qualcosa che non dovrei, oppure mi diverto a mangiare cose che mi fanno star male di pancia e quando non posso farlo da solo, chiedo ai miei amici insetti di essere punto, oppure vedo un vetro per strada e decido di passarci sopra per trafiggermi il polpastrello, a volte ho anche vomitato cosi tante volte che sono stati costretti a portarmi dal mio dottore, ebbene si siamo stati li ben 5 ore, con me attaccato a una flebo perché avevo perso molti liquidi, ma che volete avevo solo 1 anno, mi piaceva giocare con Orso, mi piaceva così tanto che però mi ha fatto arrabbiare, gli ho dovuto

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per forza staccare una zampa e un orecchio, glielo ho spiegato ai miei genitori che proprio non riuscivo a capire che fine avessero fatto quei pezzi una volta staccati, non mi ricordavo proprio dove fossero andati a finire, li cercavo per tutta casa ma poi ho ragionato un po' mi ci sono volute 12 ore, poi ho cominciato a pensare che forse quei doloretti che avevo alla pancia e allo stomaco potessero essere Orso…mi sono avvicinato a mamma piangendo, lei mi prese in braccio e senza volerlo la morsicai sulla mano, mi aveva fatto sentire un dolore forte allo stomaco, vomitai tanto e corremmo dal dottore, bè non ci crederete mai…dopo tanto tempo mi hanno fatto una fotografia speciale ed Orso era con me…nella mia pancia…orecchio nello stomaco e zampa nell’intestino tutto ben legato da un groviglio di fili e capelli della mamma. 5 ore attaccato con un filo che mi iniettava un liquido, ma poi hanno dovuto ricoverarmi per una notte, mamma e papà avevano le lacrime agli occhi, improvvisamente sono tornato indietro nel tempo e vedere il loro dolore mi ha dato la forza di combattere, vabbè che volevo vedere le belle infermiere, ma addirittura dormire con loro…..dove è il mio grande lettone di mamma e papà, dove sono le gambe dei miei genitori che mi tengono caldo, dove è la mia super copertina “Giangia”.

In pochi minuti mi addormentai in un sonno profondo….mi risvegliai che stavo bene, le infermiere mi portarono a fare la passeggiata e stavo bene, chiamarono i miei genitori e in pochi minuti erano li da me, l i baciai scodinzolando e piangendo in continuazione, facevo su e giù dalle braccia di mamma a

quelle di papà, la gente ci guardava stupita dal mio comportamento. Il dottore disse che non mi avevano aperto la pancina, era bastato un intervento di Endoscopia e tutte quelle ore di flebo mi avevano fatto bene, Orso era stato rimosso e io stavo alla grande!

Ma io volevo solo passare del tempo col mio dottore, non volevo stare così male, non volevo far stare preoccupati i miei genitori.

Ma io sono un bassotto testardo e faccio a modo mio…tanto bastano due slappini e un’occhiata alla Guido che subito vengo perdonato.

Quello che rimaneva di Orso a casa non l’ho ritrovato, piangevo e lo cercavo ma papà mi ha detto che mi comprerà un nuovo gioco indistruttibile. Ma io penso….se sarà indistruttibile con chi mi sfogo io?

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UN BASSOTTO CON PASSAPORTO Luglio 2011

Ora ho il passaporto, sono un bassviaggiatore a tutti gli effetti io devo averlo per forza, mi hanno dovuto fare un vaccino contro la rabbia delle volpi, dicono che in altri posti fuori dall’Italia è obbligatorio altrimenti io non posso andare.

Ma perché mai dovrei andare fuori dall’Italia? Quante ore di viaggio ci vogliono?

Mi devo sentire fortunato, quando il mio papà parla con la gente che loro mi portano dappertutto e che stiamo per partire per un lungo viaggio, tutti ripetono “Ma lascialo a qualcuno”, il mio papà si arrabbia e risponde sempre…”Lui viaggia con noi, verrà sempre con noi”, io sono contento e scodinzolo e penso a tutti quei poveri cani come me che vengono abbandonati solamente perché i loro padroni devono partire per le vacanze, che brutto destino hanno, abbandonati per strada, senza cibo ne acqua, a volte non ce la fanno e muoiono soli aspettando che il loro padrone torni a prenderli. Quelli un po' più fortunati finiscono in canile, delle grandi case dove ci sono tantissimi cani abbandonati in attesa che delle buone persone li accolgano nella loro casa.

Io non ho due padroni, io ho due genitori, si perché la differenza delle due categorie secondo me si distingue da come veniamo trattati, i padroni sono quelli che spesso pensano a noi come solamente “Cani”, quattrozampe che fanno spesso da compagnia o da gioco per bambini cresciuti capricciosi, non possiamo stare comodi sul divano a guardare la tv vicino a loro, non possiamo azzardarci a salire sopra il letto e non possiamo assolutamente andare in vacanza con loro, saremmo troppo di impiccio, a volte si scordano anche di farci le vaccinazioni e i controlli annuali per la nostra salute e spesso ci abbandonano in strada perché il capriccio del bambino è finito, ora vuole un gatto! Poi ci sono i padroni che invece non hanno figli, ci accolgono in famiglia e ci voglio bene, per un po' giusto un po' per colmare l’assenza di un figlio umano, poi quando il bipedino arriva…per noi non c’è più posto, il bambino non potrà mai vivere con un cane, non potrà mai giocare dove cammina un cane, non potrà assolutamente mai farsi leccare da un cane…ma purtroppo se la prendono con noi se poi noi diventiamo gelosi, perché improvvisamente dormiamo fuori al balcone, o fuori nel giardino al freddo e al gelo dell’inverno, o in estate con il caldo afoso, improvvisamente se avanza qualcosa possiamo

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mangiare, improvvisamente i nostri bisogni giornalieri li dobbiamo trattenere a lungo troppo a lungo e se per forza maggiore li facciamo in casa….la nostra nuova casa sarà un canile o peggio ancora…una strada!

Quelli che io considero I genitori umani sono diversi, loro ci mettono allo stesso piano dei figli bipipedi, possiamo guardare la tv tutti insieme, possiamo dormire tutti insieme, possiamo giocare con i bambini e dargli tanti slappini, stiamo ore ed ore insieme a loro e se partono per un viaggio andiamo con loro, pronti con la nostra valigia piena delle nostre cose per farci sentire come a casa, ci accarezzano, ci curano e si preoccupano per noi se stiamo male, i genitori non ci lasciano mai soli e se lo fanno perché sono costretti appena tornano ci riempiono di coccole perché noi rimarremo sempre li ad aspettarli, per 5 minuti o per poche ore loro tornano sempre e non ci abbandoneranno mai per una stupida vacanza o per igiene del bambino.

Noi saremmo sempre i figli pelosi.

La mia mamma e il mio papà non hanno ancora figli e io non ho ancora un fratellino o una sorellina bipipide, ma sono sicuro che sarà stupendo quando arriveranno…ho 6 piccoli cuginetti, di tutte le età, dai 10 ai 2 anni, con loro gioco molto, li slappo quando voglio e quando dormono da noi io dormo solo con loro, li proteggo quando vengono sgridati dai genitori, sono loro complice nelle marachelle, sono il loro peluche vivente e non mi fanno mai male, perché i miei zii hanno imparato loro ad amare gli animali, gli hanno imparato quando lasciarmi stare, gli hanno imparato quando voglio essere coccolato e quando voglio da mangiare, gli hanno imparato che sono come loro, che anche io ho un cuore e dei sentimenti e che anche io mi posso far male, mi abbracciano e si preoccupano per me quando sto male, ad ogni natale mi fanno il regalino e ad ogni foto sono sempre con loro. Sono i miei dispensatori di cibo, basta che mi metto sotto ai più piccoli sui seggioloni che loro delicatamente senza farsi accorgere dai grandi mi passano della roba buona, cibo che posso mangiare, pane, carne non condita, pizza…perché a loro hanno imparato anche cosa mi può far male….questa è una famiglia, questa è la famiglia che ognuno di noi “animale” dovrebbe avere.

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Mi chiamo Guido e oggi compio 3 anni 10 agosto 2010 sono nato in questo giorno, o per lo meno è il giorno che c’è segnato sul mio documento di identità…i miei genitori voglio pensare che sia nato veramente quei 3 mesi prima di quando mi hanno adottato. Compio 3 anni e la mia mamma dice che vuole farmi un bellissimo regalo….ma cosa avrà in mente? il più bel regalo per me è avere loro, sentirmi come un re, avere una casa calda e del cibo ogni giorno, il più bel regalo è festeggiare ogni mio compleanno in qualche parte del mondo….sono un bassviaggiatore io! Ma la mia mamma insiste e ripete in continuazione che vuole darmi una sorella….mmmhhh qui gatta ci cova cosa avrà in mente?

E questa bassotta tutta chiazzata chi è?

13 ottobre 2013

Papà e mamma oggi sono arzilli, non stanno nella pelle, dicono che hanno una sorpresa per me, il mio regalo di compleanno….ma non era stato ad agosto? Ci prepariamo e montiamo sulla nostra bassmobile, si va fuori Roma mamma mi guarda in continuazione mentre papà guida e continua a

ripetermi “Vedrai Guido, oggi sceglierai la tua compagna per la vita, una sorellina tutta per te” ABBAIO….è l’unico modo per dissentire….sto tanto bene da solo…Almeno credo!

Eccole li….sono in due piccole, profumate e ben curate, una tutta nera come me e una tutta macchiata ma che razza sono? La nera prova a baciarmi ma reagisco molto male, mi ha proprio urtato…cosa vuoi? ho pensato, non ti conosco e già tenti di baciarmi? No no allontanati subito da me non mi piaci non ti voglio…poi arriva quell’altra cosetta…dicono sia un Arlecchina, sembra timida ma a me non la da a bere, mi snobba del tutto, ma io non voglio essere snobbato e sono più cocciuto di lei….mi avvicino e l’annuso…ha un buon odore, con il mio tartufo la sballottolo un po’, ok va bene prendiamola sarà il mio nuovo giochino!

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Ma non so perché torniamo a casa noi 3 da soli come sempre…la mia mamma e il mio papà hanno parlato molto con quella “Mamma di bassi” pensate aveva 4 figli pelosi come me tutti bassotti, 3 femmine e un maschio, ben tenuti e curati anche loro sono fortunati e da quanto ho capito una di quelle due piccoline diverrà la mia compagna….di giochi si intende ma sopratutto di viaggi e di compagnia per tutta la vita.

Il grande giorno 6 novembre 2013

Oggi è il grande giorno quella cosetta arlecchina verrà a vivere con noi, sono molto emozionato, talmente emozionato che ho nascosto per bene tutti i miei giochi, ho sistemato la mia Giangia dentro la cuccia e controllato più e più volte che tutto fosse in ordine, sono un gentiluomo io….

Mamma prende un’altra Giangia per me di sicuro per il viaggio, ma ha un colore strano è rosa e io detesto il rosa, ma non fa niente me la farò andar bene lo stesso, montiamo sulla bassmobile e papà è molto contento….arriviamo lì dove ad attenderci c’è già lei la mamma di quei tanti bassotti, un po' di chiacchiere, mentre io sgranocchio qualcosa di non mio, altre chiacchiere e io che mi annoio rubo un giocattolo che mi piace tanto…ancora chiacchiere e Abbaio….”Avete finito?” sono stanco voglio andare a casa mia.

Montiamo in macchina, mamma si siede dietro con me e in braccio ha lei, la principessa la chiamano di già e dicono che da oggi sarà la nostra Valentina, quella coperta rosa è per lei, la tiene in braccio e mi dice che va rassicurata, mi dice di non essere troppo invadente….”Ma mamma io non sono invadente, sto cercando piano piano solo di sfilargli la Giangia per prendermela”….la mamma è così buona che ride, mi prende in braccio anche a me….perchè noi condividiamo ogni momento e questo è un gran bel momento! Arriviamo nella nostra grande casa….questa cosetta qui Valentina non è tanto normale, corre

per tutta casa, annusa, annusa….e poi zacchete…..eccola li nella mia cuccia, no che fai? quella è la mia Giangia, no che fai quello è la mia ruota, no quella è la mia palla e no anche quella è la mia preziosa corda, ma come avrà fatto a trovarli erano nascosti così bene dietro le gambe delle sedie? Mamma mi dice in continuazione Guido fai piano, Guido falla giocare, Guido di qua, Guido di là un bacio su e un

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bacio giù insomma….mamma che devo fare? Non voglio mica che questa qua prenda il mio posto? Il papà mi prende in braccio e mi dice che io sarò sempre il loro piccolo grande Guido….ah tiro un sospiro di sollievo…in fin fine avere una compagna di giochi non sarà poi così male.

Io e te due cuori e una grande cuccia

Io e Valentina siamo diventati amici per la pelle, ho capito che lei mi fa molta compagnia quando mamma e papà vanno a lavorare, ho capito che insieme possiamo abbaiare tanto, a tutti e tutto, ho capito che il nostro abbaio unito è più bello, più potente….ci divertiamo molto a farci sentire!

Stiamo sempre insieme, lei vuole dormire abbracciata a me, mi si mette sul collo, mi si attorcina sempre addosso, vuole sempre giocare e giocare….ed io sono molto contento. Quando siamo insieme diventiamo più forti siamo una cosa sola ormai noi 4 siamo una gran bella famiglia e i nostri genitori sono stati bravissimi a non farci ingelosire l’uno con l’altro perché per ogni cosa siamo sempre in due io e lei sempre come se fossimo una cosa sola. Ed ora dormiamo tutti insieme nella grande immensa cuccia dei nostri genitori.

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Due bassotti

viaggiatori Eggià oggi abbiamo fatto il passaporto anche alla piccola Vale, è ora che anche lei veda le cose che vedo io quando viaggiamo, vedrai piccoletta come ci divertiremo a farci chiamare i “Sausage dog”, vedrai che bello farsi fotografare dai turisti di tutto il pianeta, vedrai che bello scoprire luoghi nuovi e fare tante pipì in giro per il mondo…vedrai piccola dolce Valentina quanto siamo fortunati a viaggiare con i nostri genitori!

Guido e Valentina due bassotti in giro per il mondo…..a dire

“NOI CI SIAMO STATI” a quattro zampe!

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