DIALISI PERITONEALE - nephromeet.com · funzione renale (dialisi e/o trapianto), è possibile...

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EMODIALISI DIALISI PERITONEALE TRAPIANTO Realizzazione e progetto grafico di Marina Lo Re

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F. Caputo (Palermo) - G. Cabiddu (Cagliari) - G. d’Adamo (Roma)A. Limido (Gallarate) - M. Lombardi (Firenze) - G.Viglino (Alba)

M. Feriani (Mestre) - V. La Milia (Lecco) L. Manili (Brescia) - C. Rugiu (Verona)

INDICE

1. Le funzioni dei reni

2. L’insufficienza renale cronica

3. La terapia conservativa

4. La terapia sostitutiva

4.1 La dialisi

Emodialisi (dialisi extracorporea)

Dialisi Peritoneale(dialisi intracorporea)

4.2 La vita in dialisi

La dialisi a casa

La dieta

Il lavoro

I rapporti con gli altri

4.3 Il trapianto renale

Trapianto da vivente

Trapianto da donatore deceduto

La lista di attesa

4.4 La vita con il trapianto

Le complicazioni

5. Glossario

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Questo tubo lungo e sottileriassorbe le sostanze utili ebuona parte dell’acqua con-tenuta nella pre-urina e latrasforma nell’urina vera epropria. L’urina prodotta da tutti itubuli del rene viene versa-ta nella pelvi renale, entranell’uretere e si raccoglienella vescica da cui poiviene eliminata all’esternocon la minzione.

I reni producono anche alcuni importanti ormoni:-- la forma attiva della vitamina D che regola l’assorbi-mento del calcio dall’intestino e ne favorisce la depo-sizione nell’osso

-- l’eritropoietina che stimola la produzione dei globulirossi

-- la renina ed altre sostanze che contribuiscono a rego-lare la pressione arteriosa.

1. LE FUNZIONI DEI RENI

I reni sono due organi diforma simile ad un fagiolo,lunghi circa 12 cm e larghi6, posti nella regione lom-bare ai lati della colonnavertebrale.

Il compito principale dei reni è quello di filtrare il san-gue per eliminare nell’urina scorie, sali ed acquanella quantità necessaria. Tra le sostanze eliminate dal rene ricordiamo quelle checontengono azoto (urea, creatinina e acido urico), ilsodio, il potassio, gli acidi e molti farmaci.

Ogni rene contiene circa unmilione di piccole unità fun-zionali (nefroni) composteda un glomerulo ed untubulo.Il glomerulo è formato dauna matassa di vasi sangui-gni che filtrano il sangueformando un liquido chia-mato pre-urina che scorrepoi dentro il tubulo.

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Rene

Uretere

Vescica

Uretra

APPARATO URINARIO

Pelvi renale

TUBULO

Glomerulo

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Ci sono malattie renali che guariscono se vengono dia-gnosticate e curate precocemente. Altre invece compro-mettono progressivamente il funzionamento dei reni.Tuttavia, anche quando la funzione renale è già ridotta, èpossibile rallentare e in alcuni casi arrestare l’evoluzionedell’insufficienza renale con la terapia conservativa.

Quando i reni perdono quasi completamente la loro fun-zione, l’organismo “si intossica” perchè le scorie, i sali el’acqua si accumulano e possono causare un insieme didisturbi definito ”uremia”:

--stanchezza --nausea e/o vomito -- ipertensione --pericardite (infiammazione della membrana che avvol-ge il cuore)

--edema polmonare (presenza di liquido nei polmoni)--alterazioni del ritmo cardiaco

Con l’inizio tempestivo della terapia sostitutiva dellafunzione renale (dialisi e/o trapianto), è possibile evita-re che insorgano o si aggravino questi disturbi che, diver-samente, porterebbero a morte.

2. L’INSUFFICIENZA RENALE CRONICA

Tutte le strutture che compongono i reni possono esserecolpite da malattie che, in un tempo più o meno lungo, nedanneggiano la funzione, riducendo sia la capacità di eli-minare normalmente scorie, sali ed acqua che quella diprodurre ormoni.

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Molto spesso sono la pressione arteriosa elevata (iper-tensione) o il diabete a danneggiare i reni, ma ci sonoanche malattie che colpiscono esclusivamente i reni(ad es., le glomerulonefriti) o le vie urinarie (ad es., lacalcolosi) e malattie ereditarie (ad es., la malattiarenale policistica).

Alcune malattie renali possono manifestarsi con alte-razioni visibili come:

--l’urina rossa o color coca-cola per la presenza disangue (ematuria)

--il gonfiore (edema) o la difficoltà di respirare per laritenzione di liquidi

--il pallore per l’anemia.

Spesso, però, gli unici segni di malattia sono costituitidall’aumento della pressione arteriosa e/o da alterazio-ni delle analisi di laboratorio:

--l’esame dell’urina può mostrare la presenza di unaquantità eccessiva di proteine (proteinuria) o disangue non visibile ad occhio nudo (microematu-ria)

--l’esame del sangue può mostrare l’aumento di alcu-ne sostanze che si accumulano nell’organismo per-chè non vengono eliminate normalmente dai reni. Il dato più frequente è l’aumento della creatinine-mia e dell’azotemia

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3. LA TERAPIA CONSERVATIVA

Quando non si può ottenere la guarigione di una malattiache compromette progressivamente la funzione renale, sipuò comunque rallentarne l’evoluzione e ridurre i dannicausati all’organismo. E’, pertanto, molto importanterispettare le prescrizioni del nefrologo ed eseguire conregolarità i controlli clinici e di laboratorio consigliati,anche quando la malattia si manifesta solo con alterazio-ni dei valori di laboratorio. Per il resto, è generalmente possibile continuare a svolge-re tutte le proprie attività, sia lavorative che di svago;solo per affrontare sforzi fisici molto intensi è importantechiedere consiglio al nefrologo.

Alcuni farmaci, la dieta ed il controlloottimale della pressione arteriosa pos-sono favorire il mantenimento di unafunzione renale sufficiente a svolgereuna vita normale anche per molti anni.

Infatti, anche poco tessuto renale funzionante può svol-gere a lungo il lavoro necessario all’organismo.

In alcuni casi la somministrazione di vitamina D permet-te di prevenire i danni a carico dell’osso. La terapia coneritropoietina può correggere la frequente anemia cau-sata dalla ridotta produzione di questo ormone.

E’ inoltre opportuno consultare il nefrologo prima di pren-dere nuovi farmaci perchè alcuni, in particolare certi anti-dolorifici venduti anche senza ricetta medica, possonorisultare dannosi per il rene. Per altri farmaci è importan-te che la dose venga adattata alla ridotta capacità delrene di eliminarli dall’organismo. E’ importante l’abolizione del fumo.

Quando la funzione renale è moltoridotta è necessario decidere - insiemeal nefrologo curante – con quale tipo diterapia iniziare a sostituire la funzionedei reni malati.

I nefrologi sono concordi nel considera-re la dialisi peritoneale, l’emodialisie il trapianto renale come opzionidiverse ma strettamente integrate neltrattamento dell’insufficienza renale,che possono o devono essere adottatein momenti successivi della vita dellapersona secondo un programma perso-nalizzato.

La conoscenza di queste opzioni da parte della personamalata è importante per esprimere la propria preferenzae collaborare attivamente alla buona riuscita della terapiaadottata.

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La dieta in corso di insufficienza renale cro-nica:--riduzione delle proteine e dei fosfati --riduzione dei grassi animali--riduzione del sodio e del --potassio--calorie in quantità adeguata.

Per ottenere un apporto adeguato di proteinee calorie è spesso necessario utilizzare alimen-ti preparati con farine "aproteiche" (pane,pasta, biscotti…) disponibili in farmacia.

emodialisi

dialisi peritoneale

trapianto renale

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In questo modo è possibile: --scegliere, insieme al nefrologo curante, il tipo di diali-si più adatto alle proprie condizioni cliniche ed al pro-prio stile di vita per iniziare la terapia sostitutiva

--concordare tempi e modi della preparazione alla diali-si e dell’inizio della nuova terapia, tenendo conto siadelle necessità cliniche che delle esigenze familiari,lavorative e sociali

--evitare il ricovero in ospedale o ridurne al minimo ladurata

--ridurre il rischio di complicazioni.

4. LA TERAPIA SOSTITUTIVA

4.1 La Dialisi

Esistono due tipi di dialisi(extracorporea e peritonea-le). Con entrambe il sanguedella persona intossicatadall’uremia viene pulitomettendolo a contatto,attraverso una membrana,con un liquido (soluzione didialisi) in cui passano lescorie, i sali e l’acqua chedebbono essere eliminati edal quale vengono assuntesostanze necessarie a cor-reggere l’eccessiva aciditàdel sangue.

La dialisi dovrebbe essereiniziata prima che compaia-no i sintomi dell’uremia,quando la persona si senteancora discretamente bene.

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La dialisi dura tutta lavita o fino a quando sieffettua un trapiantorenale; non cura lamalattia renale, masostituisce la funzionedepurativa dei reni.

Per sostituire la pro-duzione di ormoni(vitamina D, eritro-poietina) è quasisempre necessarioassumere anche deimedicinali.

Allo stato attuale delle conoscenze mediche, l’emodia-lisi e la dialisi peritoneale consentono di ottenere risul-tati ugualmente buoni. La scelta del tipo di dialisi potrà comunque esseremodificata quando le condizioni cliniche o la persona lorichiedano.

Soluzionedi dialisi

Sangue

Soluzionedi dialisi

Sangue

EMODIALISI

DIALISI PERITONEALE

Membrana

Peritoneo

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Il trattamento viene personalizzato sce-gliendo il tipo di membrana e la tecnicadialitica più idonea alla persona (emodia-lisi standard, emodiafiltrazione, ecc).Per preparare la soluzione dialitica, pro-grammare il trattamento e controllarnelo svolgimento viene utilizzata una appa-recchiatura (rene artificiale).

La seduta dialitica dura generalmente 4 ore e viene effet-tuata 3 volte alla settimana (Lun – Merc - Ven oppureMart – Giov - Sab) a orario fisso, perché ogni “posto dia-lisi” è utilizzato da più persone che si alternano.Chi esegue la dialisi a domicilio può variare più facilmentel’orario delle sedute, d’accordo con il proprio Centro Dialisi.

Durante tutta la seduta, il sangue dadepurare viene prelevato e restituito allapersona attraverso un apposito “accessovascolare” perché una semplice vena del braccio non puòfornire la quantità di sangue necessaria. L’accesso vasco-lare più utilizzato è una vena dell’avambraccio che ricevesangue direttamente da un’arteria vicina.

La comunicazione tra l’arteria e la vena (“fistola artero-venosa”) viene realizzata chirurgicamente in anestesialocale, preferibilmente alcune settimane prima dell’iniziodel trattamento dialitico per consentirne la “maturazione”.

Emodialisi (dialisi extracorporea)

L’emodialisi si esegue generalmente inuna struttura sanitaria (ospedale o cli-nica) assistiti da medici ed infermieri.

Alcune persone possono eseguire il trat-tamento presso Centri dialisi in cui sono assistite dagliinfermieri con la supervisione periodica del medico oppu-re possono fare la dialisi a casa, aiutate da un “partnerdialitico” (generalmente un familiare) che impara a gesti-re il trattamento durante un periodo di formazione dialcuni mesi presso il Centro dialisi.

Il sangue viene fatto scorrere in un filtroche si trova al di fuori dell’organismodove entra in contatto, attraverso unamembrana artificiale, con la soluzione didialisi.

Passando nel filtro il sangue cede allasoluzione di dialisi le sostanze tossiche, isali e l’acqua che si accumulano nell’orga-nismo tra una seduta dialitica e l’altra.Durante la circolazione extracorporea ilsangue è mantenuto fluido somministran-do dei farmaci.

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DOVE?

COME FUNZIONA?

QUANDO?

L’ACCESSO VASCOLARE

Filtro

RENEARTIFICIALE

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La parete della vena si irrobustisce progressivamente epuò essere punta con due aghi ad ogni seduta dialitica. Il dolore da puntura della vena è generalmente lieve etransitorio.

In alcune condizioni non vi èil tempo necessario per ilconfezionamento della fisto-la oppure le arterie o levene della persona non sonoadatte perché molto esili odanneggiate. In questi casisi utilizza come accessovascolare un catetere collo-cato in una grossa vena o sicostruisce una fistola con unvaso sintetico.

Durante la seduta emodialitica sono possibili il calo della-pressione arteriosa e/o i crampi; nelle ore successive altrattamento è frequente la sensazione di stanchezza.

In caso di infezione della fistola artero-venosa viene subi-to prescritta una cura con antibiotici e, se l’accesso vasco-lare è un catetere, può anche essere necessario sostituir-lo.

E’ possibile che l’accesso vascolare funzioni male o si chiu-da e se ne debba preparare uno nuovo. Raramente, semanca un accesso vascolare o i trattamenti extracorporeisono molto mal tollerati, può rendersi necessario il pas-saggio alla dialisi peritoneale.

Cura della fistola

--Lavaggio conacqua e sapone

--Autocontrollo quo-tidiano del funzio-namento

--Misurazioni di pres-sione arteriosa

--Prelievi ematici

Dialisi peritoneale (dialisi intracorporea)

La dialisi peritoneale si esegue general-mente a casa.

La persona malata, o un “partner dialitico”, vengonoistruiti in alcuni giorni (generalmente una settimana) agestire il trattamento. Il Centro dialisi istruisce la personache effettuerà le procedure dialitiche, prescrive e control-la la terapia, valuta l’andamento clinico e fornisce i mate-riali necessari.

In rari casi la dialisi peritoneale viene eseguita in ospedale.

La soluzione di dialisi, introdotta nellacavità peritoneale, entra in contatto conil sangue attraverso la membrana peri-toneale che riveste gli organi addominalie che in questo caso viene utilizzatacome un filtro.

La depurazione avviene durante la sostadel liquido nella cavità peritoneale, senzadare disturbi, mentre la persona svolgele sue usuali attività. Il sangue che scorre nei vasi sanguignidella membrana peritoneale cede allasoluzione di dialisi le sostanze tossiche ei liquidi in eccesso.

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COMPLICANZE

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DOVE?

COME FUNZIONA?

Cavità Peritoneale

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Il posizionamento del catetere attraverso la parete del-l’addome viene realizzato chirurgicamente in anestesia locale, preferibilmente alcune settimane prima dell’iniziodel trattamento dialitico.

Il catetereresta nascostosotto gli abiti esi utilizza solodurante lemanovre dialiti-che.

In caso di infezione del punto di uscita del catetere peri-toneale viene prescritta una cura a base di antibiotici esolo in alcuni casi può essere necessario sostituire il cate-tere.

L’infezione peritoneale (peritonite) è possibile ma attual-mente meno frequente. Si viene istruiti a riconoscerne iprimi segni per comunicarli con tempestività al personaledel Centro dialisi; la terapia antibiotica porta a rapidaguarigione nella maggior parte dei casi.

Talora la membrana peritoneale si usura e la depurazionedelle scorie o la rimozione dei liquidi diventano insuffi-cienti e può rendersi necessario il passaggio all’emodiali-si.

Il liquido di dialisi viene sostituito periodicamente (scam-bio) con una soluzione nuova. Questo tipo di dialisi favorisce, talora anche per anni, ilmantenimento della diuresi (volume urinario).

Gli scambi si possono effettuare manual-mente, cioè senza apparecchiature, 4volte durante il giorno con una manovrache richiede 25-40 minuti (DialisiPeritoneale Ambulatoriale Continua =CAPD). Gli orari degli scambi sono abba-stanza flessibili e possono essere adatta-ti alle abitudini della persona.

In alternativa, gli scambi possono essereeseguiti di notte, per 8-9 ore mentre sidorme, con l’aiuto di una semplice appa-recchiatura opportunamente programma-ta (Dialisi Peritoneale Automatizzata =APD) che viene fornita dal Centro dialisi.La durata della seduta di APD viene pre-scritta dal medico, ma l’orario di iniziopuò essere variato.

La cavità addominale viene messa incomunicazione con l’esterno attraversoun catetere sottile e flessibile che si usaper immettere e far defluire la soluzionedi dialisi.

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Cura del catetere

--Lavaggio con acqua e saponeo disinfezione

--Autocontrollo quotidiano delpunto di uscita dalla cute

--Traumi o trazioni

COMPLICANZE

IL CATETEREPERITONEALE

QUANDO?

APD

CAPD

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Il Centro dialisi --valuta l’idoneità degli ambienti--valuta l’idoneità psicofisica della persona e dell’even-tuale “partner dialitico” ad iniziare ed a proseguire iltrattamento a domicilio

--stabilisce e verifica le competenze tecniche acquisitedalla persona e dall’eventuale “partner dialitico”durante il periodo di training

--verifica il corretto approntamento dell’impianto elet-trico (per l’emodialisi e per la dialisi peritoneale auto-matizzata) e dell’impianto idraulico (per l’emodialisi)

--fornisce le apparecchiature (per l’emodialisi e per ladialisi peritoneale automatizzata)

--fornisce tutti i materiali di consumo --esegue periodicamente i controlli clinici e di labora-torio

--assicura l’assistenza telefonica per la risoluzione dieventuali problemi clinici e tecnici

--assicura la gestione delle eventuali complicanze--assicura, se necessario, la prosecuzione della terapiapresso il Centro.

4.2 La Vita in Dialisi

La dialisi a casa

Sia l’emodialisi che la dialisi perito-neale possono essere eseguite a casapropria, ma il tipo di organizzazionenecessaria è molto diverso nei due casi.

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L’emodialisi a domicilio è adatta soprattutto alle personeche non hanno altri importanti problemi di salute. Inoltreè una terapia complessa che richiede l’aiuto e la presen-za durante le sedute di una persona adeguatamente pre-parata (“partner dialitico”). Generalmente il “partner dialitico” è un familiare cheacquisisce le conoscenze e le competenze necessariedurante un periodo di formazione di alcuni mesi a curadel Centro dialisi. E’ inoltre necessario installare a casa un appositoimpianto per preparare l’acqua per la dialisi.

Nella dialisi peritoneale il partner dialitico è necessariosolo se la persona non può eseguire da sola le mano-vre dialitiche che sono semplici e richiedono alcunigiorni di apprendimento (generalmente una settima-na). In CAPD la presenza del partner è necessaria solodurante la manovra di scambio; in APD è generalmen-te necessaria solo all’inizio ed al termine della seduta,mentre durante la seduta è sufficiente che il partnerpossa sentire e provvedere agli eventuali allarmisegnalati dall’apparecchiatura.

emodialisi dialisi peritoneale

partner dialitico si se necessario

impianto di preparazionedell’acqua

si no

impianto elettrico a norma si solo per APD

durata dell’apprendimento alcuni mesi alcuni giorni

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Il lavoro

Molte persone in dialisi possono svolge-re quasi tutte le normali attività e quin-di lavorare a tempo pieno o parziale,andare a scuola, occuparsi della casa edella famiglia. Molte persone non interrompono il lorolavoro neppure quando iniziano il tratta-mento o lo riprendono al più presto. E’ comunque necessario conciliare l’orario di lavoro con ilprogramma dialitico ed è utile una certa flessibilità dell’o-rario di lavoro.

La dieta

Alimentarsi in maniera corretta è fonda-mentale per la buona riuscita di ogni pro-gramma di dialisi e aiuta a mantenere oa recuperare una buona condizione fisica.

Nefrologo e dietista potranno consigliare una dieta perso-nalizzata e gli alimenti da escludere o da assumere inquantità limitata. Non è comunque più necessario usarealimenti speciali (aproteici).

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La dieta in corso di dialisi:--proteine in quantità normale--potassio e fosfati in quantità ridotta --sale e liquidi in quantità ridotta--pochi grassi animali.

In dialisi peritoneale si consiglia di assumere una mag-giore quantità di proteine e generalmente la sceltadegli alimenti è meno limitata.

Il potassio è presente in quasi tutti gli alimenti.Nefrologo e dietista conoscono il contenuto di potassiodei diversi alimenti e consigliano quali scegliere.Per diminuire l'assunzione di potassio si deve:

--mangiare poca frutta e poca verdura --evitare legumi, frutta secca, banane, albicocche,brodo vegetale, cioccolato, integratori minerali e salidietetici.

I fosfati sono presenti in quantità elevata negli ali-menti che contengono molte proteine.Per diminuire l'assunzione di fosfati si deve:

--bere poco latte --evitare o ridurre latticini ed alimenti conservati con polifo-sfati o che contengono ortofosfati (coca-cola, spuma, ecc).

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Chi esegue l’emodialisi presso un Centro può general-mente scegliere il “turno” che meno interferisce conl’orario di lavoro. L’emodialisi viene quasi sempre ese-guita tre volte alla settimana o di mattina o di pome-riggio. Ad esempio: lunedì, mercoledì e venerdì matti-na oppure martedì, giovedì e sabato pomeriggio.In alcuni centri è possibile fare la dialisi anche di sera.I “turni” però sono fissi ed occorre rispettare gli orari.Chi effettua l’emodialisi a casa è più libero di scegliereed eventualmente variare l’orario delle sedute, madeve comunque accordarsi con il Centro dialisi.

Il programma di dialisi peritoneale può essere imposta-to tenendo conto degli impegni lavorativi. Chi esegue la CAPD può effettuare uno o due scambi algiorno sul posto di lavoro, purchè disponga di uno spa-zio pulito ed isolato. La dialisi peritoneale automatizza-ta (APD) lascia le ore diurne completamente libere,tranne nei casi in cui sia utile eseguire anche unoscambio nel corso della giornata.

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4.3 Il Trapianto Renale

Attualmente la percentuale di successo dei trapianti èmolto alta e il trapianto renale costituisce la modalità piùcompleta di terapia sostitutiva della funzione renale;infatti corregge l’insufficienza renale meglio della dialisiperché svolge tutte le funzioni di un rene normale.

Un rene prelevato da dona-tore vivente o decedutoviene collocato nella parteanteriore dell’addome,lasciando nella loro sede ireni che non funzionanopiù. Durante l’interventochirurgico l’arteria e la venadel nuovo rene vengonocollegate ad un’arteria e aduna vena del ricevente; ilnuovo uretere viene colle-gato alla vescica.

In alcuni casi particolari di trapianto da donatore decedu-to, può essere opportuno trapiantare entrambi i reni aduna sola persona.

E’ necessario un attento studio con esami strumentali e dilaboratorio per valutare se la persona è idonea a riceverel’organo e se può tollerare la terapia anti-rigetto chedovrà poi proseguire nel tempo per salvaguardare l’orga-no trapiantato.

I rapporti con gli altri

Una buona conoscenza della propriamalattia e della terapia dialitica pratica-ta consentono di conciliare le proprieattività ed abitudini con i cambiamenticausati dalla malattia e dalla terapia. Iconsigli del nefrologo e degli infermieridi dialisi, insieme al supporto di familia-ri ed amici, favoriscono la progressivarealizzazione degli adattamenti neces-sari.

Chi fa dialisi può svolgereuna normale vita di relazio-ne; potrà quindi andare apranzo o a cena al ristoran-te o a casa di amici, assi-stere ad uno spettacolo,praticare uno sport a livellonon agonistico, fare unviaggio o una vacanza.

Il consiglio del nefrologo sarà importante per decidere sededicarsi ad una attività sportiva e come organizzare unviaggio od una vacanza.Chi esegue l’emodialisi può prendere accordi con un altroCentro dialisi per essere “ospitato” per una o più sedute. Chi fa la peritoneale può richiedere al proprio Centro dia-lisi di ricevere il materiale occorrente direttamente nelledestinazioni prescelte.

Anche la vita sessuale può continuare senza cambiamen-ti. Il disagio per la presenza del catetere peritoneale vienesolitamente superato indossando una piccola fascia.

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4.4 La Vita Con Il Trapianto

La persona con un trapianto funzionante non deve piùeffettuare la dialisi e può, quindi, essere molto più liberanella gestione della propria vita. Deve, tuttavia, sottopor-si ai controlli consigliati dal Centro trapianti ed assumerescrupolosamente tutte le medicine prescritte per evitare ilrigetto dell'organo trapiantato. Infatti l'organismo ricono-sce come diverso il nuovo rene ed è necessario assumerefarmaci che riducono la capacità di reazione del sistemaimmunitario, controllare spesso la regolarità del funziona-mento del rene e riferire tempestivamente al nefrologol'insorgenza di qualunque problema di salute.

Le complicanze

La terapia necessaria per evitare il rigetto riduce le capa-cità di difesa dell'organismo contro le infezioni e, nellungo periodo, può aumentare il rischio di sviluppare unaneoplasia.

Nonostante si seguano tutte le prescrizioni, può taloraverificarsi un rigetto che deve essere curato con terapiepiù impegnative.

Se la funzione del nuovo rene diventa insufficiente ènecessario riprendere la dialisi e sottoporsi agli accerta-menti necessari per iscriversi nuovamente in lista di atte-sa per un secondo trapianto.

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La lista di attesa

Chi è idoneo al trapianto e attende un organo da donato-re deceduto deve iscriversi in lista di attesa presso unCentro autorizzato ad effettuare i trapianti e deve esegui-re controlli periodici, perché la durata dell'attesa non èprevedibile.Quando è disponibile un rene da trapiantare, viene indivi-duata tra le persone in lista di attesa quella più adatta aricevere quell'organo in base alle caratteristiche del dona-tore e del ricevente ed alla “compatibilità” tra le loro cel-lule. La persona selezionata viene convocata dal Centrotrapianti il quale, dopo un definitivo controllo clinico diidoneità, provvede ad effettuare l'intervento.

Trapianto da donatore vivente

La legge italiana permette,con l’autorizzazione delgiudice, il trapianto traconsanguinei (genitore,fratello, figlio , ecc.) e tranon consanguinei (coniuge,ecc.).L’eventuale donatore vienestudiato per valutare la“compatibilità” con ilricevente ed escluderepossibili conseguenzenegative sulla sua salute osu quella del ricevente. Questo trapianto può esse-re effettuato anche primache la persona malata inizila dialisi.

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Trapianto da donatore deceduto

Il trapianto da donatore dece-duto viene effettuato di normadopo un periodo di dialisi.Il rene può essere prelevato dalcadavere a cuore battente dipersone vittime di incidentimortali o decedute per lesionicerebrali in assenza di altremalattie. Una commissione accerta l’av-venuta “morte cerebrale”secondo criteri molto precisifissati dalla Legge e autorizza ilprelievo degli organi.Il numero di organi da donatoredeceduto non è sufficiente a soddi-sfare tutte le richieste ed è neces-sario iscriversi in lista di attesa.

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255. GLOSSARIO24

Anemia

Azotemia

Creatinina

Diffusione

Edema

Elettroliti

Emergenza cutanea

Eritropoietina

Riduzione dei globuli rossi pre-senti nel sangue.

Concentrazione nel sangue dellesostanze che contengono azoto.

Prodotto del metabolismo musco-lare che si accumula nel sanguein corso di insufficienza renale.

Principio fisico sfruttato perrimuovere scorie ed elettroliti dal-l'organismo in corso di dialisi.

Accumulo anomalo di liquidi conconseguente gonfiore del corpo.

Sostanze chimiche presenti neiliquidi corporei (ad es: sodio,potassio, calcio, fosforo). I renine regolano la concentrazione nelsangue.

Punto di uscita dalla pelle di uncatetere peritoneale o venosocentrale.

Ormone che stimola la produzio-ne dei globuli rossi. La sua produ-zione si riduce progressivamentein corso di insufficienza renale.

Filtro (di dialisi)

Fistola artero-venosa

Glucosio

Paratormone

Elemento fondamentale dell'e-modialisi; contiene la membra-na semipermeabile attraversocui avviene la depurazione delsangue. Nel filtro scorrono,separati dalla membrana, ilsangue e la soluzione di dialisi.

Comunicazione tra un'arteriaed una vena creata chirurgica-mente per aumentare il flussodi sangue che scorre nellavena.

Zucchero. E' indispensabile perla vita delle cellule ed è nor-malmente presente nel sanguein piccola quantità. Le soluzioniper dialisi peritoneale lo con-tengono in quantità molto ele-vata per rimuovere l'acqua ineccesso dall'organismo.

Ormone prodotto dalle ghian-dole paratiroidi che contribui-sce alla regolazione della con-centrazione del calcio e delfosforo nel sangue. In corso diinsufficienza renale la sua pro-duzione può aumentare moltocausando alterazioni delleossa.

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Peritoneo

Peritonite

Potassio

Proteinuria

Rigetto acuto

Rigetto cronico

Membrana che riveste interna-mente la cavità dell'addome eriveste gli organi in essa conte-nuti.

Infiammazione del peritoneoche si manifesta con doloreall’addome e, in dialisi perito-neale, con intorbidimento delliquido peritoneale.

Elettrolita necessario per la vitadelle cellule. Nell'insufficienzarenale si accumula nell'organi-smo e deve essere allontanatocon la dialisi.

Perdita eccessiva di proteinenelle urine.

Reazione che si verifica rara-mente in alcune persone nelleprime settimane o mesi dopo iltrapianto e può danneggiare iltrapianto.

Reazione che si verifica in alcu-ne persone dopo il trapiantonel corso degli anni e che puòdanneggiare il rene trapianta-to.

Per altre notizie e link utili http://www.sin-italia.org/sinpathy/

Passaggio di liquidi da un latoall'altro di una membranasemipermeabile per differenzadi pressione. L'ultrafiltrazione del liquidocontenuto in eccesso nell'orga-nismo si ottiene utilizzando lapressione idraulica in emodiali-si e la pressione osmotica indialisi peritoneale.

Ultrafiltrazione

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NOTE28

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