di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in...

16
I FOCUS DEL SOLE 24 ORE Il Sole 24 ORE, Milano, Sett. n. 26. In vendita abbinata obbligatoria con Il Sole 24 ORE a € 2,50 (I focus del Sole 24 ORE € 0,50 + Il Sole 24 ORE € 2,00) NORME & TRIBUTI FOCUS Mercoledì 31 Ottobre 2018 www.ilsole24ore.com/focus di Giuseppe Latour Piccole e medie imprese, agricoltura, energia, ambiente, ricerca, Industria 4.0 e cooperazione e sviluppo. L’universo delle agevolazioni euro- pee è decisamente articolato e multiforme, come dimostra nelle prossime pagine il lungo elenco di settori sui quali si concentrano bandi e risorse dell’Ue. Programmi a gestione diretta (come Horizon 2020, concentrato su ricerca e innovazione, o come Life, dedicato al contrasto dei cambiamenti clima- tici) e indiretta (Programmi operati- vi nazionali e regionali) creano uno scenario frammentato nel quale, per avere accesso ai fondi, è decisivo orientarsi meglio dei propri concor- renti. La vittoria si costruisce, in- somma, su dettagli piccoli. Come il reperimento delle informazioni sui bandi, l’avvio di collaborazioni con altri soggetti interessati agli stessi settori, l’attivazione di partenariati con ruoli definiti e funzionali ai diversi progetti. la situazione 1 A rappresentare plasticamente la difficoltà di alcune imprese, c’è il fatto che, in qualche settore, il nostro tasso di successo è stato a volte più basso rispetto ad altri Paesi Ue. Pur essendoci un livello di partecipazione molto elevato. Ad esempio, nei primi tre anni del programma quadro per la ricerca europea (Horizon 2020), come viene approfondito più avanti, il tasso di successo italiano è stato del 10,1%, contro il 14,6% medio dei primi otto Paesi. La situazione, per la verità, è poi cambiata, visti i buoni numeri che attualmente l’Italia vanta sui fondi diretti (si veda l’arti- colo a pagina 2). Ancora una volta, però, risulta chiaro come la cono- scenza degli strumenti possa dare una spinta decisiva per aggiudicarsi i fondi. gli scenari futuri 2 La conoscenza della strumen- tazione europea, poi, è desti- nata a diventare un valore aggiunto ancora più efficace nel prossimo futuro. Il ciclo di program- mazione della politica di Coesione post 2020 sarà, infatti, il primo dopo la Brexit e dovrà scontare, ovvia- mente, il difetto della contribuzione finanziaria del Regno Unito. Questo significa che tutti i Paesi membri saranno chiamati a utilizzare le risorse europee in maniera più efficace. E dovranno anche conosce- re meglio la relativa strumentazio- ne. Perché l’obiettivo, come spiegato nelle prossime pagine, è di poten- ziare in modo forte l’integrazione tra i programmi a disposizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi europei per le imprese ILLUSTRAZIONE DI STEFANO MARRA ALL’INTERNO Conoscenza decisiva per sfruttare le risorse Ue LA BUSSOLA NUOVE CHIAMATE La ricerca guarda all’ingresso sul mercato Alex Paiella - pagina 6 HORIZON 2020 La fabbrica digitale incassa 131 milioni Francesca Pozzar - pagina 8 CLIMA Per l’ambiente budget medio da circa 2 milioni Stefano Picchi - pagina 9 IL PERIODO 2021-27 La politica di coesione guarda agli strumenti integrati Giuseppe Settanni - pagina 15 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018

Transcript of di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in...

Page 1: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I FOCUS DEL SOLE 24 OREIl Sole 24 ORE, Milano, Sett. n. 26.In vendita abbinata obbligatoria con Il Sole 24 ORE a € 2,50 (I focus del Sole 24 ORE € 0,50 + Il Sole 24 ORE € 2,00)

NORME & TRIBUTIFOCUS Mercoledì 31 Ottobre 2018

www.ilsole24ore.com/focus

di Giuseppe Latour

Piccole e medie imprese, agricoltura,energia, ambiente, ricerca, Industria 4.0 e cooperazione e sviluppo. L’universo delle agevolazioni euro-pee è decisamente articolato e multiforme, come dimostra nelle prossime pagine il lungo elenco di settori sui quali si concentrano bandi e risorse dell’Ue. Programmi a gestione diretta (come Horizon 2020, concentrato su ricerca e innovazione, o come Life, dedicato al contrasto dei cambiamenti clima-tici) e indiretta (Programmi operati-vi nazionali e regionali) creano uno scenario frammentato nel quale, per avere accesso ai fondi, è decisivo orientarsi meglio dei propri concor-renti. La vittoria si costruisce, in-somma, su dettagli piccoli. Come il reperimento delle informazioni sui bandi, l’avvio di collaborazioni con altri soggetti interessati agli stessi settori, l’attivazione di partenariati con ruoli definiti e funzionali ai diversi progetti.

la situazione

1A rappresentare plasticamentela difficoltà di alcune imprese,c’è il fatto che, in qualche

settore, il nostro tasso di successo è stato a volte più basso rispetto ad altri Paesi Ue. Pur essendoci un livello di partecipazione molto elevato. Ad esempio, nei primi tre anni del programma quadro per la ricerca europea (Horizon 2020), come viene approfondito più avanti, il tasso di successo italiano è stato del 10,1%, contro il 14,6% medio dei primi otto Paesi. La situazione, per la verità, è poi cambiata, visti i buoni numeri che attualmente l’Italia vanta sui fondi diretti (si veda l’arti-colo a pagina 2). Ancora una volta, però, risulta chiaro come la cono-scenza degli strumenti possa dare una spinta decisiva per aggiudicarsi i fondi.

gli scenari futuri

2La conoscenza della strumen-tazione europea, poi, è desti-nata a diventare un valore

aggiunto ancora più efficace nel prossimo futuro. Il ciclo di program-mazione della politica di Coesione post 2020 sarà, infatti, il primo dopo la Brexit e dovrà scontare, ovvia-mente, il difetto della contribuzione finanziaria del Regno Unito. Questo significa che tutti i Paesi membri saranno chiamati a utilizzare le risorse europee in maniera più efficace. E dovranno anche conosce-re meglio la relativa strumentazio-ne. Perché l’obiettivo, come spiegato nelle prossime pagine, è di poten-ziare in modo forte l’integrazione trai programmi a disposizione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR

Incentivi europeiper le imprese

ILLUSTRAZIONE DI STEFANO MARRA

ALL’INTERNO

Conoscenzadecisivaper sfruttarele risorse Ue

LA BUSSOLA

NUOVE CHIAMATE

La ricerca guarda all’ingresso sul mercatoAlex Paiella ­ pagina 6

HORIZON 2020

La fabbrica digitale incassa 131 milioni Francesca Pozzar ­ pagina 8

CLIMA

Per l’ambientebudget medioda circa 2 milioniStefano Picchi ­ pagina 9

IL PERIODO 2021­27

La politica di coesione guarda agli strumenti integratiGiuseppe Settanni ­ pagina 15

Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018

Page 2: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 262 Incentivi europei per le imprese

Il quadro generaleLA MAPPA E L’UTILIZZO

Giuseppe Chiellino

pIl livello di utilizzo dei fondi euro-pei, diretti e indiretti, è un’importan-te cartina di tornasole delle capacità ma anche delle inefficienze del siste-ma-Paese. I fondi diretti, cioè quelli a cui i potenziali beneficiari possonoaccedere senza intermediari nazio-nali come le regioni o i ministeri, in aperta competizione con imprese eprivati degli altri Stati membri, dannola misura del dinamismo e del livello di internazionalizzazione del siste-ma imprenditoriale. Quelli indiretti,gestiti dalle regioni e dai ministeri at-traverso 51 programmi operativi (Pore Pon), descrivono un’articolata foto-grafia dell’efficienza e dei limiti delle pubbliche amministrazioni.

Basterebbe solo questo per dare lamisura del “valore aggiunto” che la partecipazione italiana ai program-mi europei porta al sistema economi-co, al sistema delle imprese, alla pub-blica amministrazione e in definitiva al Paese. Senza contare l’enorme si-gnificato redistributivo tra le regioni più ricche e quelle più povere, i premial merito e l’importanza di condivi-dere tempi e obiettivi con gli altri partner europei.

Pubblicare le classifiche, comespesso fa il Sole 24 Ore, può non avereutilità immediata per i professionisti e per le imprese a cui interessa solo accedere ai finanziamenti. In realtà, come accade in generale nella vita, il confronto con ciò che accade intornoa noi è fondamentale per conoscere i nostri pregi e i nostri difetti, i limiti e leeccellenze. Quando ormai la pro-grammazione 2014-2020 ha ampia-mente superato il giro di boa è possi-bile fare un bilancio.

Per i fondi indiretti, si avvicina lascadenza di fine anno quando biso-gnerà dimostrare di aver raggiunto i target di spesa (N+3), pena il disimpe-gno automatico delle risorse europeenon spese. Questo è il fronte più deli-cato. L’Italia, secondo beneficiario deifondi strutturali dopo la Polonia, è nelle ultime posizioni della classifica per spesa certificata. Secondo l’ulti-mo aggiornamento sul portale Cohe­siondata, peggio dell’Italia fanno sol-tanto Spagna e Malta. Il rischio chequalche programma italiano perda risorse perché non è riuscito a spen-derle è concreto, tanto che il governo è

corso ai ripari, chiedendo alla Ue il vialibera alla riduzione del cofinanzia-mento nazionale dei programmi. Hanno aderito solo poche regioni, quelle più in ritardo che non avevano margini di scelta. Il timore, infatti, è che si ripeta uno schema del passato: le risorse nazionali sottratte al cofi-nanziamento finiscono in un pro-gramma complementare (il Poc) doverestano parcheggiate per un po’, tan-to bisogna prima spendere quelle eu-ropee. Fino a quando il governo nondecida che quei soldi possono servire a coprire altre spese. Dubbio legitti-mo, rafforzato dalla difficile congiun-tura e dal disperato bisogno del go-verno di trovare coperture per poterrealizzare le promesse elettorali.

Diversa, quasi capovolta, è la situa-zione dei fondi diretti, per i quali non c’è una quota riservata a ciascuno Stato membro ma imprese, universi-tà, centri di ricerca devono confron-tarsi in campo aperto con i competi-tor di tutta l’Unione. Nei cinque pro-grammi principali (Erasmus Plus, Li-fe, Cosme, Creative Europe e Horizon2020) gli italiani sono al secondo po-sto per numero di progetti, appena dietro la Spagna e davanti a Germa-nia, Regno Unito e Francia.

Questo confronto, per quanto ba-nale, dice una cosa: che in Italia ci sonotante imprese, università e centri di ri-cerca in grado di affrontare la concor-renza, di stare sul mercato, anche quando si tratta di competere sulla qualità e la solidità dei progetti e non solo sui prodotti. Le cose cambiano quando c’è di mezzo la pubblica am-ministrazione. In qualche caso i mini-steri e le altre amministrazioni centralititolari di programmi operativi fanno peggio delle regioni. Qualche passo avanti si è visto, va riconosciuto, so-prattutto dove si è riusciti a ridimen-sionare il potere di intermediazione della politica. Ma le ragioni profonde della difficoltà italiana a realizzare gliinvestimenti pubblici, anche quando le risorse ci sono, restano quasi intatte:tempi della giustizia, qualità dell’azio-ne pubblica ordinaria, capacità ammi-nistrativa, mancanza di turnover, alta propensione a fare ricorso da parte di chi perde una gara d’appalto, grovigliodi regole di vario livello che impongo-no tutto e il suo contrario.

Tutto ciò non significa che a questerisorse, di cui il Paese ha estrema-mente bisogno, si debba rinunciare in partenza. Con questa pubblicazio-ne, che si aggiunge al progetto sui fondi strutturali realizzato con il so-stegno della Commissione europea (www.ilsole24ore.com/fondieuropei),Il Sole intende dare il proprio contri-buto per migliorare le capacità di uti-lizzare risorse e strumenti indispen-sabili per lo sviluppo del Paese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia leadernei fondi direttidietro la Spagna

LE PROPOSTE

Beneficiari finaliSono i destinatari finali (persone fisiche od organizzazioni) di un progetto; non ricevono finanziamenti ma beneficiano delle attività di un progetto

Beneficiario capofilaIn inglese «Lead beneficiary», è la persona giuridica che firma il contratto a nome di tutti i partner e che riceve il finanziamento. È responsabile della gestione del progetto e della sua rendicontazione

Call for proposalÈ un invito a presentare proposte progettuali su un Programma di

finanziamento europeo con la relativa richiesta di risorse finanziarie, erogate normalmente a fondo perduto o a condizioni agevolate. Sono selezionati i progetti che possano far raggiungere al programma gli obiettivi prefissati, nei limiti del budget disponibile

Call for tendersSi tratta di gare di appalto per l’acquisto di servizi, beni o lavori emesso da istituzioni europee o nazionali, con il contributo finanziario dell’Ue, in base ad un capitolato di gara dettagliato («terms of reference»)

I PARTNER

ConfinanziamentoSalvo eccezioni, il finanziamento europeo non copre il 100% dei costi di progetto ma solo una sua quota. La parte non finanziata dall’Ue dovrà essere finanziata da terze parti o dai beneficiari stessi del finanziamento

Contributo in naturaContributi di natura non­finanziaria da parte del soggetto cofinanziato dall’Ue che può essere considerata come equivalente al suo cofinanziamento al progetto. In genere, tale contributo corrisponde alla valorizzazione di una certa quantità di mesi/uomo di risorse umane allocate al progetto

Comitato di valutazioneÈ nominato dalla stazione appaltante che valuta le proposte pervenute in seguito a un bando di gara o un invito a presentare proposte. È generalmente composto da esperti indipendenti esterni

Criteri di aggiudicazioneAl termine del processo di valutazione di un’offerta, sono i criteri utilizzati per determinare il miglior offerente per l’aggiudicazione del contratto. Possono essere ponderati (qualità/prezzo) ovvero riferirsi esclusivamente al prezzo

LE RISORSE

Criteri di selezioneDefiniscono i requisiti di partecipazione a un bando e si riferiscono normalmente a criteri di capacità tecnica, finanziaria e operativa dei proponenti

Criteri di valutazioneSono i criteri utilizzati dai valutatori al fine di determinare il punteggio finale di una proposta o di un'offerta. Sono esplicitati nel bando

Fondi strutturali e di investimentoSono i fondi a gestione indiretta cioè gestiti da ministeri, Regioni e loro agenzie: Fondo europeo di

sviluppo regionale, (Fesr), Fondo sociale europeo, (Fse), Fondo di coesione, (Fc), Fondo europeo agricolo per lo sviluppo Rurale, (Feasr) e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, (Feamp)

Gestione direttaModalità di gestione dei finanziamenti Ue dove la gestione dei fondi spetta direttamente alla Commissione europea: direzioni generali dell’Ue, delegazioni dell'Ue o agenzie esecutive dell’Ue. Include: la selezione dei contraenti, l’assegnazione delle sovvenzioni, il trasferimento dei fondi, il monitoraggio delle attività

I REQUISITI

Il glossario ambito per ambito

Accordo di partenariatoPer ogni ciclo di programmazione ciascuno Stato membro elabora un Accordo di partenariato con la Commissione europea. L’accordo in questione fornisce un elenco dei Programmi operativi nazionali e regionali (anche chiamati Pon e Por), oltre alla dotazione finanziaria annuale destinata a ciascun programma operativo

Applicant/Lead applicantSoggetto che presenta una proposta per ottenere un finanziamento per sé e/o in nome dei partner Leader del partenariato

Application formFormulario per rispondere a un invito a presentare proposte. Descrive il progetto e fornisce informazioni dettagliate relative al piano di lavoro e al budget

Autorità di gestioneOrganismo pubblico o privato, nazionale, regionale o locale designato dallo Stato membro per la gestione di un intervento di politica strutturale. È responsabile della gestione e attuazione del programma operativo conformemente al principio della sana gestione finanziaria

Imprese, universitàe centri di ricerca competitivi per qualità e solidità dei progetti

Page 3: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 3Incentivi europei per le imprese

Il quadro generaleLA MAPPA E L’UTILIZZO

Il problema. Pochi progetti finanziati rispetto al totale

Aumentare la qualitàper ottenere più risorseSergio Praderio

pNei programmi di finanziamentoeuropei l’Italia è ai primi posti perpartecipazione. Ma storicamente iltasso di successo finanziario (fondiottenuti rispetto a quelli richiesti) èmediamente più basso, talvolta in modo significativo, rispetto ai princi-pali Paesi Ue. Nei primi tre anni del programma quadro per la ricerca eu-ropea (Horizon 2020), ad esempio, il tasso di successo italiano è stato del 10,1%, contro il 14,6% medio dei primiotto Paesi. La differenza corrisponde a circa un miliardo. Un’occasionepersa per un settore vitale.

Il basso tasso di successo è il sinto-mo evidente di una minore qualità dei progetti presentati. Sia per conte-nuti sia per forma. La costruzione della proposta progettuale per parte-cipare a un bando europeo è infattiun’attività complessa che richiede di coinvolgere numerosi soggetti, in-terni ed esterni, e di raccogliere dati, informazioni e analisi su tutti gliaspetti strategici ed operativi dell’ini-ziativa che si desidera intraprendere.

Questa attività va coordinata da unresponsabile appositamente nomi-nato, interno all’azienda o esterno.Ma il coordinamento delle varie atti-vità non è sufficiente a garantire il successo del progetto: è essenzialeconoscere i principali programmi di finanziamento, europei, nazionali eregionali, per potere individuare il bando più adatto, conoscendone gli obiettivi, i requisiti e le modalità di partecipazione, i progetti agevolati, la documentazione necessaria e le spese ammissibili.

Occorre conoscere anche le tecni-che e gli strumenti di impostazione edi gestione del progetto: il quadro lo-gico, ad esempio, che aiuta a dareuna struttura alla nuova iniziativacollegando gli obiettivi generali e quelli specifici alle attività da svolge-re e ai risultati attesi; le tecniche di gestione del ciclo di vita del progetto(project  cycle  management); il dia-gramma di Gantt, per definire latempistica delle varie attività.

La figura professionale che rac-chiude tutte queste competenze è quella del cosiddetto europrogetti-sta, che svolge, tra le altre, la funzionedi project developer: oltre a coordinarele risorse coinvolte nel progetto, par-tecipa alla definizione dell’idea pro-gettuale, dà un supporto per elabora-re studi di fattibilità e budget di pro-getto e per costruire il partenariatointernazionale, ove richiesto dal ban-do. Inoltre, seleziona il bando più adeguato, formalizza la proposta progettuale da presentare all’ente gestore e segue la gestione ammini-strativa del progetto finanziato.

Ciò consente di aumentare le pro-babilità di successo della domanda difinanziamento, anche se non può ov-viamente garantirla (è un impegno dimezzi e non di risultato).

L’europrogettista è generalmentepresente nelle organizzazioni che ac-cedono regolarmente ai bandi finan-

ziati con fondi Ue: grandi imprese,università, centri di ricerca, Ong, cittàmetropolitane eccetera. Questa solu-zione organizzativa è quella ottima-le: dà all’europrogettista una cono-scenza approfondita del soggetto ri-chiedente e un più agevole rapporto con i vari responsabili di funzione chedevono collaborare a predisporre e realizzare il progetto.

Il problema si presenta invece permicroimprese e Pmi, spesso obbliga-te a rivolgersi a un europrogettista esterno e ad affrontare quindi alcunecriticità: la selezione del professioni-sta, la definizione del suo compenso ela formazione del personale interno.

Non trattandosi di una professio-ne regolamentata, è opportuno che laselezione sia svolta tra più europro-gettisti, valutando attentamente ser-vizi offerti, compensi, esperienzapregressa e referenze fornite: sulmercato ci sono numerosi professio-nisti seri e competenti, ma anche eu-roprogettisti improvvisati o che chie-dono compensi troppo elevati.

Il compenso normalmente è com-posto da una parte fissa e una variabi-le (detta a successo) riconosciuta solo a seguito dell’esito positivo della do-

manda di finanziamento. Alcuni committenti offrono compensiesclusivamente a successo, non rico-noscendo il valore aggiunto fornitodall’europrogettista, rischiando peròdi ingaggiare professionisti poco esperti o poco motivati e di mettere a rischio il buon esito della domanda difinanziamento e dell’intero progetto.

Per quanto riguarda la formazio-ne del personale interno, si tratta diun’attività necessaria anche per leorganizzazioni di piccole dimensio-ni, in quanto la progettazione nonpuò essere delegata totalmente alconsulente esterno: conoscere ilbando al quale si partecipa significaessere in grado di verificare la com-patibilità del proprio progetto con gliobiettivi dell’ente gestore e di colla-borare al meglio con il consulenteesterno, fornendo tempestivamen-te tutte le informazioni utili a costru-ire una proposta progettuale vin-cente. La formazione può anche nonessere onerosa e può derivare dalla partecipazione a seminari gratuiti o ainfodays, dalla raccolta di informa-zioni in internet e dall’interlocuzionediretta con gli enti gestori. Ciò che conta è lo sviluppo di un adeguato grado di conoscenza e di consapevo-lezza interna, anche per non sottova-lutare l’impegno richiesto dalla par-tecipazione ai bandi europei.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA SOLUZIONEOccorre investire di piùsulla presentazionedelle iniziative. Centrale la figura dell’europrogettista per aiutarenell’accesso ai bandi

PartenariatoÈ l’insieme delle organizzazioni che partecipano a un progetto, ove il lead partner è il soggetto che presenta il progetto (applicant)

Partnership agreementÈ il contratto che regola i rapporti fra i partner individuando le responsabilità dell’applicant e degli altri partner del progetto

Programma operativo nazionaleÈ il piano in cui uno Stato membro definisce le modalità di spesa dei Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi Sie) sulla base dell’accordo di partenariato

Programma operativo regionaleÈ il programma di una regione europea che individua obiettivi e azioni dei fondi strutturali, insieme alle risorse

Quadro finanziario pluriennaleÈ lo strumento che definisce le priorità di bilancio dell’Ue. Determina gli importi relativi a vari settori di attività edura sette anni

Quadro logicoMatrice a supporto della definizione dell'idea progettuale. È una tabella che evidenzia la coerenza di un progetto. Riporta obiettivi generali e specifici, ipotesi iniziali, risultati attesi, attività, indicatori di performance, fonti di verifica

LA SPESA

Gestione concorrenteLa gestione dei fondi dell’Ue è delegata agli Stati membri. È la modalità di gestione dei fondi strutturali. Circa l’80% dei finanziamenti Ue rientra nella gestione concorrente

Gestione indirettaI programmi di finanziamento sono gestiti indirettamente quando vengono attuati da paesi partner dell’Ue, da paesi extra­UE, da organizzazioni internazionali o da agenzie per lo sviluppo dei paesi dell’Ue

Grant contractÈ il contratto per un cofinanziamento a

fondo perduto di un progetto fra l’Autorità contraente europea e il beneficiario

Griglia di valutazionePer le proposte e domande di finanziamento sui fondi strutturali è lo schema al quale si attengono i valutatori per dare un punteggio alle proposte

Gruppi obiettivoI Target group sono i soggetti sui quali si focalizza una certa azione. Non necessariamente ricevono dei finanziamenti, tuttavia possono trarre vantaggio o sono coinvolti dalle attività di progetto e dai suoi risultati

I CONTRATTI

Indicatore di performancePiù noto come Key performance indicator, rappresenta ciò che si dovrà misurare per valutare la performance di un progetto o di un’attività

MonitoraggioStrumento di gestione operativa del progetto che ha come scopo la verifica dell’avanzamento delle attività e il raggiungimento dei risultati attesi, l’identificazione e risoluzione di problemi di attuazione

Punti di contatto nazionaleSono strutture nazionali che forniscono orientamenti, informazioni e assistenza su tutti gli aspetti relativi

alla partecipazione ad un programma europeo. Sono presenti in tutti gli stati membri nonché negli stati terzi se partecipano al Programma specifico

Obiettivo generaleDefinisce i benefici di lungo termine che un progetto contribuirà a realizzare per la società. Deve essere coerente con gli obiettivi del Programma

Obiettivo specificoDefinisce i benefici che i destinatari delle attività progettuali otterranno dall’implementazione del progetto. Deve essere raggiungibile, misurabile e compatibile con i tempi del progetto

LA GESTIONE

Quadro strategico comuneDelinea la strategia d’investimento globale europea per ’implementazione della politica di coesione

TedTender electronic daily. È la piattaforma online dell’Ue per gli acquisti di servizi, beni, e lavori basata sulle direttive della Commissione europea sul procurement. Pubblica gli avvisi di appalti pubblici di tutte le istituzioni dell’Ue e di altri paesi

Tender dossierInsieme di documenti che forniscono tutte le informazioni per partecipare ai bandi per la parte legale e amministrativa, tecnica e di budget

Terms of referenceNelle call for tenders è il documento tecnico dove la stazione appaltante definisce contesto, obiettivi di un bando, compiti del contraente, risultati attesi, durata, budget di un progetto

ValutazioneProcesso che si propone di valutare periodicamente l’efficienza, impatto, la rilevanza e sostenibilità di un progetto

Work packageInsieme omogeneo di attività che tendono a uno stesso obiettivo. Costituiscono la struttura operativa di un progetto

GLI APPALTI

Il glossario ambito per ambito A CURA DI Francesco Pellizzari e di altri soci di AssoEpi

Page 4: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 264 Incentivi europei per le imprese

Gli strumenti baseLE FASI DI PARTECIPAZIONE

Dalla proposta all’accordogli step per l’accesso ai bandi

Dopo avereidentificatoil programma bisogna lavorare sulla partnership

PAGINA A CURA DI

Roberto Carpano Susanna Leonelli

pIl percorso per partecipare con successo a un bando europeo è arti-colato in passaggi consequenziali.Occorre innanzitutto stabilire un ra-gionevole orizzonte temporale. Lapartecipazione ai bandi Ue a gestio-ne diretta è complessa e caratteriz-zata da un tasso di successo tra il 5% eil 15%: non bisogna avere fretta né scoraggiarsi al primo tentativo.Inoltre, la pubblicazione dei bandi èspesso distribuita durante l’anno.Alcuni programmi lanciano invece bandi ad anni alterni. Pertanto, è ra-gionevole porsi un obiettivo tempo-rale di medio periodo per raggiun-gere un risultato.

individuare il bandoL’importante è identificare il bandopiù adatto per la propria proposta progettuale: i programmi a gestione diretta sono tematici e finanzianoproposte progettuali all’interno di aree d’intervento ampie, ma ben de-finite. È, innanzitutto, necessario

identificare i programmi che sianoadeguati alla propria idea: la coeren-za dell’idea progettuale rispetto agli obiettivi del programma è sempre trai principali criteri di valutazione. Ad esempio, se un’azienda ha un’idea per un progetto di ricerca o d’innova-zione tecnologica, H2020 rappre-senta una concreta opportunità.

costituire la partnershipUna volta identificato il bando, è in-dispensabile decidere il proprioruolo nell’ambito della partnership(capofila o partner), per assumereresponsabilità adeguate alla pro-pria organizzazione. Se quest’ulti-ma è finanziariamente solida, ha ca-pacità gestionali, di coordinamentoed esperienza nell’interfacciarsicon le stazioni appaltanti, può assu-mere il ruolo di capofila (cosiddettoapplicant o leader).

Se, al contrario, l’organizzazioneha un fatturato limitato, o è di recentecostituzione, o senza esperienza nel-la gestione di progetti Ue, ma possie-de una specializzazione puntuale su settori specifici, presentarsi come partner è la scelta giusta. Nell’operarequesta scelta, si consideri che il capo-fila ha la responsabilità legale dell’in-tera partnership nei confronti dellaCommissione europea e agisce cometramite tra i partner e la Commissio-ne per coordinamento e presentazio-ne della proposta. In caso di approva-zione del progetto il capofila firma il contratto, trasferisce quota parte del finanziamento ai partner, ne coordi-na e gestisce l’implementazione, re-

dige e presenta i rapporti periodici tecnici e finanziari. Le responsabilità dei partner si limitano al supporto nella redazione della proposta pro-gettuale e, in fase d’implementazio-ne, all’esecuzione delle attività di lorocompetenza e alla predisposizione del relativo reporting finanziario.

l’opzione transnazionaleLa costituzione di un partenariatotransnazionale con partner motivati,ruoli definiti e complementari è fon-damentale per il successo della pro-posta e per la riuscita del progetto.Composto da più soggetti (Pmi, entipubblici, associazioni, università, enti di ricerca, grandi imprese) ap-

partenenti a Stati membri diversi,deve essere costituito già nelle fasi iniziali di elaborazione dell’idea pro-gettuale: una volta indentificato ilbando e compreso il proprio ruolo, diviene necessario costruire o aderi-re ad un partenariato transnazionaleseguendo le linee guida del bando,che definiscono elementi come le nazionalità e la tipologia delle orga-nizzazioni eleggibili, il numero mi-nimo o massimo di partner.

Per contattare potenziali partner eraccogliere il loro interesse, è consi-gliabile che il capofila rediga una sin-tesi dell’idea progettuale delinean-done gli obiettivi generali, i principalicontenuti, le aree di intervento. Si

tenga presente che la maggior parte dei siti dei programmi offre un mec-canismo ad-hoc per ricercare o offrir-si come partner. Anche le banche datidei progetti già finanziati costitui-scono ottime opportunità per identi-ficare o proporsi come partner. Da evitare la costituzione di partenariati «generalisti»: ideale è combinarepartner con esperienza in progetti Uecon partner con esperienza tecnica o settoriale. Includere organizzazioni con le quali c’è già stata collaborazio-ne costituisce una garanzia di fluiditànella presentazione della proposta e nella futura gestione. Le relazioni tra ipartner sono formalizzate da un ac-cordo di partenariato, che regola il ruolo e le responsabilità, i principi di distribuzione del finanziamento, gli accordi su proprietà e utilizzo dei ri-sultati del progetto, la risoluzionedelle controversie.

gli info­dayAl momento del lancio di un bando ogni programma organizza degli in-fo-day per presentare contenuti del bando e modalità di presentazione delle proposte. Gli info-day costitui-scono un momento importante dicontatto con i rappresentanti dellestazioni appaltanti e di networkingcon altre organizzazioni. La parteci-pazione agli info-day va preparata: essenziale non dimenticare una sin-tesi della propria idea progettuale. Molto utile è anche studiare l’elencodei partecipanti per programmare gliincontri con i potenziali partner.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pScrivere una proposta proget-tuale implica una lettura attenta ditutti i documenti del bando e diprogrammazione, per garantire lacorrispondenza della proposta coni requisiti del bando. La concorren-za è molto elevata e solo alcune del-le proposte di maggiore qualità so-no finanziate.

La comprensione della strategiadel programma è fondamentale.Agendo su piani diversi ma paralle-li, il nostro progetto (micro) dovràessere concepito e implementatoentro i confini definiti dalla strate-gia del programma (macro) e con-correre al raggiungimento dei suoiobiettivi. Comprendere il contestosignifica identificare i settori d’in-tervento del programma e capirequale tipologia di progetti il pro-gramma si aspetta di finanziare. Da

tenere presente che la nostra pro-posta deve essere originale (non giàoggetto di altri progetti approvati),innovativa (rispetto a iniziative esi-stenti) e avere un valore aggiuntoeuropeo, ossia dimostrare che, inassenza del finanziamento erogato,il progetto avrebbe un impatto mi-nore e che la realizzazione del pro-getto a livello di più paesi dell’Ue ge-nererà benefici addizionali rispettoalla somma di interventi a livello lo-cale. Il consiglio è di studiare atten-tamente i documenti di program-mazione e di fare un’attenta analisidei progetti già finanziati per capirele tematiche affrontate, identificaresoluzioni innovative e capitalizzarei risultati già raggiunti.

Le regole di partecipazione ai ban-di sono stringenti non solo per i re-quisiti di eleggibilità delle azioni e

dei soggetti proponenti, la dimen-sione finanziaria del progetto, lacomposizione della partnership edurata, ma anche in termini di requi-siti di capacità finanziaria e operati-va dei singoli partner, specie per leorganizzazioni private.

Il consiglio è di valutare attenta-mente i criteri di ammissibilità e diassicurarsi che tutte le organizza-zioni della partnership li rispettinopienamente. La non rispondenza aun criterio di un solo partner impli-ca il rigetto dell’intera proposta. Incaso di dubbio è possibile formula-re delle domande scritte nella se-zione «Q/A» dei siti dei vari pro-grammi. Le risposte saranno pub-blicate a beneficio di tutti.

Per verificare la coerenza dellaproposta con i criteri di valutazionedefiniti dal bando e con i suoi obietti-

vi, è normalmente consigliato l’uti-lizzo del quadro logico. Altri elemen-ti rilevanti sono la qualità della pro-gettazione, l’efficacia, l’impatto, lasostenibilità e la cost-effectiveness.

La chiarezza del linguaggio e lacompattezza concettuale sono fon-damentali: i moduli («applicationform») vengono compilati on-line econsentono di scrivere un numero di caratteri limitato per ciascuna se-zione. Il capofila è il direttore d’or-chestra: coordina la redazione dellaproposta e ha cura di integrare gliinput dei partner e di armonizzarneconcetti e linguaggio. L’elaborazio-ne di una proposta è un’opera com-plessa che richiede la collaborazio-ne di diversi soggetti.

Il consiglio, in questo caso, è di ini-ziare la costruzione dell’idea proget-tuale, l’analisi dei progetti finanziati

e dei documenti con largo anticiporispetto alla scadenza del bando.Inoltre, è opportuno testare il fun-zionamento delle «e-application form» e non aspettare gli ultimi gior-ni per la presentazione della propo-sta per evitare che problemi tecnici compromettano l’invio entro i ter-mini perentori indicati.

I passi successivi alla presenta-zione del bando includono: la valu-tazione delle proposte (che può ri-chiedere tra i tre e i nove mesi), lanegoziazione e la firma del contrat-to, l’avvio del progetto, il monito-raggio in itinere delle attività, larendicontazione tecnica e finanzia-ria delle attività e la valutazione fi-nale dei risultati del progetto, checoinvolge anche valutatori esterni el’ente finanziatore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La stesura. Tra i punti da valutare con più attenzione ci sono i requisiti di accesso: l’esclusione di un solo partner implica il rigetto della proposta

Con i criteri di ammissibilità c’è il rischio blocco

Cosa sono e come funzionanoSono i programmi gestiti diretta­mente dalla Commissione euro­pea che, attraverso le sue Direzio­ni generali o Agenzie esecutive, si occupa della definizione delle linee programmatiche, della pubblicazione dei bandi («calls for proposals»), della selezione dei progetti, dell’erogazione diretta dei fondi ai beneficiari, del moni­toraggio e valutazione.Questi tipi di bandi richiedono la costituzione di partenariati tran­snazionali e progetti che abbiano una dimensione europea. Si tratta

normalmente di cofinanziamenti: il finanziamento a fondo perduto, salvo eccezioni, non copre intera­mente il budget proposto. In nessun caso l’ammontare del finanziamento ricevuto include forme di profitto per il beneficia­rio. Esempi di Programmi a gestio­ne diretta rilevanti per le imprese sono: H2020, Cosme, Erasmus+, Life. I bandi sono reperibili diretta­mente sui siti dei programmi. Informazioni specifiche possono essere richieste direttamente ai segretariati. Le proposte sono da redigere in lingua inglese.

programmi e bandi europeia gestione diretta

Page 5: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 5Incentivi europei per le imprese

SCADENZASIGLA BUDGET (MILIONI DI €)

15

25

12

10

20

LC-SC3-RES-8-19

LC-SC3-RES-15-19

LC-SC3-EE-1-19

LC-SC3-EE-4-19

LC-RUR-11-19

CE-SC5-07-19

11/12/2018

11/12/2018

03/09/2019

03/09/2019

23/01/2019

19/2/19 (fase 1) 30

La programmazione in corsoH2020: LE NUOVE CALL PER ICT, ENERGIA E AMBIENTE

La prima chiamatariguarderà tecnologie 5G, i cloud, big datae computer Hpc

Sergio Praderio

pHorizon 2020 è il programma quadro dell’Ue che mette a disposi-zione 80 miliardi di euro per la ricer-ca e l’innovazione per consentire ilraggiungimento degli obiettivi dicrescita intelligente, sostenibile e in-clusiva alla base della strategia Euro-pa 2020.

I progetti finanziati devono pertan-to contribuire a tale crescita attraversoscoperte scientifiche e tecnologiche ad alto contenuto innovativo che por-tino anche una crescita economica dell’area di riferimento. Al program-ma possono partecipare le persone giuridiche che hanno sede in uno Sta-to membro o in un Paese associato Ue,di solito attraverso la costituzione di un consorzio composto da almeno tremembri di tre Paesi diversi. Questo pergarantire un ambito sovranazionale aiprogetti finanziati. A questa regola vi sono alcune eccezioni, ad esempio perlo Sme Instrument, lo strumento de-dicato alle Pmi fortemente innovative che possono partecipare anche in as-senza di un consorzio.

i costi ammissibiliI finanziamenti a fondo perduto co-prono fino al 100% di tutti i costi am-missibili per i progetti di ricerca e in-novazione, mentre per i progetti diinnovazione la percentuale di coper-tura arriva generalmente al 70%, po-tendo salire al 100% per le organiz-zazioni senza scopo di lucro. I costiammissibili indiretti (ad es. costi diamministrazione, comunicazione einfrastruttura, forniture per ufficio)sono rimborsati a un tasso fisso del25 % dei costi diretti ammissibili.

Il programma si concentra su tresettori chiave: eccellenza scientifica,leadership industriale e sfide per lasocietà. Mentre il primo è più legatoalla ricerca sperimentale e al pro-gresso scientifico, la seconda si ponel’obiettivo di sostenere e fare progre-dire le tecnologie rivoluzionarie ne-cessarie per agevolare l’innovazionein tutti i settori, tra cui le tecnologiedell’informazione e della comunica-zione (o Ict) e quelle spaziali, a van-taggio dei cittadini, delle imprese e delle comunità scientifiche.

Le tecnologie Ict, in particolare,hanno un ruolo strategico in quanto forniscono le basi infrastrutturali, gli

strumenti e i sistemi fondamentali persostenere l’innovazione, la competiti-vità e un progresso scientifico diffuso.In questo settore, la partecipazione italiana ad Horizon 2020 è molto atti-va, anche se il tasso di successo dei progetti presentati (circa il 10% dei fi-nanziamenti richiesti) è inferiore alla media Ue (circa 13%), il che si riflesse inun contributo finanziario sensibil-mente più basso rispetto ai maggiori paesi concorrenti (tra il 30 e il 50% in meno). Quasi metà dei finanziamenti al settore Ict italiano sono destinati a Lombardia e Lazio.

il programma 2018­2020Il programma di lavoro 2018-2020 nelsettore Ict si pone pertanto l’obiettivo di promuovere la digitalizzazione del-l’industria europea e le tecnologie 5G, cloud, big data, internet di nuova ge-nerazione e i nuovi computer ad altis-sime prestazioni (Hpc) mettendo a di-sposizione 452 milioni di euro per 15 bandi con scadenza il 28 marzo 2019.

Le tematiche (topics) di tali bandisono le più diverse: si va dalle tecno-logie informatiche e dai metodi in-gegneristici per sistemi cyber-fisici di sistemi, alle tecnologie fotonicheper applicazioni nella sanità, dallarobotica al cloud computing, dalletecnologie nanoelettroniche avan-zate all’evoluzione di lungo termine

della tecnologia 5G. In particolare, al settore della ro-

botica sono destinati 92 milioni dieuro con due obiettivi principali:1 una maggiore diffusione di tale tecnologia in alcune aree prioritarie:agro-alimentare, sanità, produzio-ne flessibile (“agile”), ispezione emanutenzione delle infrastrutture;1 lo sviluppo della meccatronica co-gnitiva, l’applicazione dell’intelligen-za artificiale a fini cognitivi, la collabo-razione tra uomo e robot e nuovi stru-menti di configurazione e progetta-zione di facile utilizzo per gli utenti.

Sono invece destinati al settore dellafotonica applicata alla sanità 106,5 mi-lioni di euro, con l’obiettivo di sviluppa-re metodi per fornire al settore stru-menti per migliorare o valutare il suc-cesso delle terapie e per contribuire allosviluppo di apparecchiature mediche robuste ed affidabili. Tra gli obiettivi di questo bando vi è anche la promozionedi percorsi professionali nel settore della fotonica destinati a giovani ricer-catori, laureati e dottorandi.

Per lo sviluppo della tecnologia 5Gsono destinati invece 44 milioni di eu-ro, destinati alla realizzazione di servi-zi virtuali mobili pervasivi, attraverso una rete che gestisca le funzioni di con-nettività, di elaborazione, archiviazio-ne e trasporto in modo integrato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quindici bandi da 452 milioniper spingere la digitalizzazione

Roberta Casapietra

pI temi energetici e ambientali so-no al centro dell’agenda politica eu-ropea e sono richiamati in vari pro-grammi di lavoro di Horizon 2020 del pilastro “Sfide sociali”.

Il programma “Energia sicura, pu-lita ed efficiente” ha come priorità le fonti rinnovabili, i sistemi energetici Smart, l’efficienza energetica e la cat-tura e lo stoccaggio della CO2. Sul te-ma rinnovabili, sono stati aperti al-cuni bandi il 5 settembre con scaden-za il prossimo 11 dicembre. In parti-colare il bando Res-8-19, ha come obiettivo la dimostrazione, su reti di teleriscaldamento o teleraffresca-mento già operanti, di soluzioni che prevedano la copertura di almeno il 50% della domanda della rete me-diante fonti rinnovabili (finanziabili tra gli 8 e i 15 milioni di euro).

È il fotovoltaico invece il focus delbando Res-15-19 e più precisamente l’aumento della competitività della produzione europea attraverso in-novazioni di processo e di prodotto con dimostrazione in linee produtti-ve pilota (finanziabili in media 10-13 milioni di euro).

Sul fronte dell’efficienza energeti-ca, aprono a marzo con scadenza set-tembre 2019 una serie di bandi tra cuiEe-1-19 che ha come obiettivo la ve-locizzazione del processo di decar-bonizzazione del parco edilizio in-troducendo approcci e soluzioni per la riqualificazione spinta degli edificiche garantiscano innovazione e con-tenimento dei costi. Il finanziamen-to ipotizzato per proposte su questo bando è 3-4 milioni di euro.

Il bando Ee-4-19 si concentra in-

vece sugli impianti già installati negliedifici residenziali o del terziario, promuovendone l’upgrade al fine di rendere possibile la gestione del-l’energia all’interno dell’edificio e l’interazione con la rete, fornendo servizi di generazione, di accumulo eflessibilità. Le soluzioni devono pre-vedere l’impiego dell’automazione edell’Ict per dimostrare che i sistemi e le applicazioni Smart possono essereinstallate negli edifici esistenti (fi-nanziabili 3-4 milioni di euro).

Sugli edifici si concentra anche ilbando sul tema “Rinascimento rura-le” Lc-Rur-11-2019, avente come obiettivo lo sviluppo di nuove tecno-logie e soluzioni per l’utilizzo soste-nibile di materiali legnosi nella (ri)costruzione e riqualificazione de-gli edifici. Le proposte da presentare entro il 23 gennaio 2019, possono in-cludere la realizzazione di prototipi, dimostrativi, azioni pilota, devono coinvolgere tutti gli attori rilevantiquali ricercatori, aziende, professio-nisti, cittadini e istituzioni (finanzia-mento medio di 10 milioni di euro).

Infine il bando Ce-Sc5-07-19 ri-chiede lo sviluppo e la dimostra-zione in azioni pilota innovative diuna produzione sostenibile di ma-terie prime non agricole e nonenergetiche, per aumentare lacompetitività europea, contribuireagli obiettivi energetici e climaticial 2030 e minimizzare l’impattoambientale. Si tratta in questo casodi un bando in due fasi, in cui la pri-ma aprirà il 14 novembre 2018 perconcludersi il 19 febbraio 2019 (fi-nanziabili 8-13 milioni).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’agenda politica Ue. Bandi per le reti di teleriscaldamento

Energia e ambientedue settori trainanti

CODICE BANDO DESCRIZIONE BANDO BUDGET (IN MLN €)

ICT-01-19Computing technologies and engineering methods for cyber-physical system of systems

40,0

ICT-03-2018-2019

Photonics manufacturing pilot lines for photonic components and devices 30,0

ICT-05-19 Application driven Photonics components 76,5

ICT-06-19 Unconventional Nanoelectronics 30,0

ICT-08-19 Security and resilience for collaborativemanufacturing environments 11,0

ICT-09-2019-2020 Robotics in application areas 50,0

ICT-10-2019-2020 Robotics core technology 42,0

ICT-13-2018-2019

Supporting the emergence of data markets and the data economy 48,0

ICT-15-2019-2020 Cloud computing 30,0

ICT-20-2019-2020 5G Long term evolution 44,0

ICT-24-2018-2019

Next generation internet - Aon open internet initiative 21,5

ICT-30-2019-2020

An empowering, inclusive next generation internet 8,0

ICT-31-2018-2019 EU-US collaboration on Ngi 3,5

ICT-33-19 Startup Europe for growth and innovation radar 11,5

ICT-34-2018-2019 Pre-Commercial procurement open 6,0

Totale 452,0

Bandi Ict in scadenza il 28 marzo 2019

I prossimi bandi

Page 6: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 266 Incentivi europei per le imprese

La programmazione in corsoH2020: FAST TRACK TO INNOVATION

i prodottiin vetrina

radio 24Focus economia

Dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 18,30 su Radio 24 va in onda «Focus economia» con Sebastiano Barisoni. È un programma di approfondimento sui temi dell’attualità, dell’economia e della finanza, con commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.

master part timeAperte le iscrizioni

Sono aperte le iscrizioni al 2° modulo, in avvio a Roma l’11 gennaio 2019, del Master part time di 24Ore Business school «Europrogettazione, project funding e accesso ai finanziamenti comunitari». Lezioni venerdì pomeriggio e sabato l’intera giornata www.bs.ilsole24ore.com/europrogettazione

fondi ueSul sito del Sole 24 Ore

Tutti gli aggiornamenti sugli investimenti e le politiche di sviluppo dell’Unione europea sul sito del Sole 24 Ore, nella sezione di Economia, creata con il sostegno della Commissione europea e dedicata proprio ai «Fondi Ue». Un’analisi quotidiana sui progetti finanziati dall’Unione europea e sull’impatto che questi hanno sulla vita dei cittadini.

ilsole24ore.com/fondieuropei

La ricerca guarda al mercatocon 100 milioni nel 2019

Per partecipareal programma Ftivanno riunitidai tre ai cinquepartner

PAGINA A CURA DI

Alex Paiella

pDare alle innovazioni l’ultima spinta necessaria prima dell’arrivosul mercato e promuovere attività diinnovazione close-to-market. Insintesi, è l’obiettivo del programmaFast Track to Innovation (Fti), chemira ad aumentare la partecipazio-ne ad Horizon 2020 di industria,Pmi e imprese che partecipano perla prima volta a progetti di ricerca einnovazione a livello europeo.

la misuraIl Fti è l’unica misura di Horizon2020 che prevede il finanziamentodi progetti business driven, close tomarket (quindi, orientati alle richie-ste del mercato), aperta a propostedell’industria per ogni settore tec-nologico o applicativo, finalizzata alla cooperazione transdisciplinaree intersettoriale. A differenza delloSme Instrument non è limitato allePmi, ma richiede un forte coinvolgi-mento delle imprese. L’obiettivo è ridurre il tempo dall’idea al mercato,stimolare la partecipazione dei can-didati per la prima volta al finanzia-mento della ricerca dell’Ue e di au-mentare gli investimenti del settoreprivato in ricerca e innovazione.

gli obiettiviI progetti devono riguardare nuovetecnologie, concetti, processi e mo-delli di business maturi e che neces-sitano di un ultimo passo di sviluppoper raggiungere il mercato e ottene-re una più ampia diffusione. Le pro-poste devono includere un businessplan che descriva chiaramente il po-tenziale di mercato (potenziali uti-lizzatori o clienti e benefici per loro;mercati-target globali o europei), leopportunità di business per i parte-cipanti, le misure per migliorare laprobabilità di un’eventuale adozio-ne commerciale e una strategia dimarketing credibile. Particolare at-tenzione deve essere prestata allaprotezione della proprietà e tutelaintellettuale e alla possibilità disfruttamento commerciale.

A differenza di Sme Instrument,per presentare una proposta di pro-getto è necessario creare un parte-nariato: occorrono dai tre ai cinque

soggetti giuridici, stabiliti in almenotre Stati diversi, membri Ue28 o as-sociati ad Horizon 2020. Sono invi-tati a prendere parte anche attoriche possono svolgere un ruolo chia-ve nel processo di commercializza-zione, come ad esempio le organiz-zazioni di cluster, gli utenti finali, leassociazioni industriali, incubatori,investitori o il settore pubblico. So-no previste tre scadenze annuali(cut-off) per presentare le proposte,con budget 2019 di 100 milioni.

chi può partecipare Qualsiasi soggetto giuridico, indi-pendentemente dal luogo di stabili-mento, o organizzazione interna-zionale può partecipare a un’azionepurché soddisfi le condizioni mini-me, oltre ad eventuali condizioni stabilite nel programma di lavoro onel piano di lavoro pertinente.

Devono partecipare:1 almeno tre soggetti giuridici,ognuno dei quali deve essere stabili-to in uno Stato membro o in un Pae-se associato diverso; tutti e tre i sog-getti giuridici devono essere indi-pendenti l’uno dall’altro.1 al massimo cinque soggettigiuridici.1 Va rispettata almeno una delle se-guenti condizioni:1 almeno il 60% del budget com-

plessivo della proposta va allocato aorganizzazioni private for profit

un minimo di partecipanti (due sutre o quattro partner e tre su cinque)deve provenire dall’industria.

I consorzi quindi devono coinvol-gere partecipanti provenienti dal-l’industria. Le università, organiz-zazioni di ricerca e tecnologia e altriattori dell’innovazione possonopartecipare. È inoltre incoraggiatala presenza di attori che possano svolgere un ruolo chiave nella com-mercializzazione, come cluster,utenti finali, associazioni industria-li, incubatori, investitori o il settorepubblico. Le imprese che partecipa-no per la prima volta e le Pmi sonoparticolarmente benvenute.

come presentare la proposta Sul Participant portal è disponibileun modello di candidatura, che sicompone di una parte amministra-tiva e di una parte tecnica.

Per la parte amministrativa: 1 lo status di “settore industriale”viene automaticamente assegnatodal sistema in base ai dati inseriti almomento della registrazione sulportale e a seguito dell’ottenimentodel codice Pic.

Per la parte tecnica:1 la lunghezza massima della pro-posta è di 30 pagine. Le prime tre se-

zioni si focalizzano sui tre criteriprincipali di impatto, eccellenza equalità dell’implementazione.1 il business plan deve contenereuno studio approfondito del mer-cato, dei competitors in atto, dellestrategie di commercializzazionepreviste, delle esigenze di finan-ziamento per assicurare l’impiegodelle soluzioni proposte su largascala, dei rischi e degli ostacoli po-tenziali, del rendimento degli inve-stimenti una volta commercializ-zato il prodotto, non solo in terminieconomici, ma soprattutto in ter-mini di benefici per la società, l’eco-nomia, l’industria e l’ambiente a li-vello comunitario.1 l’idea progettuale dovrà esserepresentata in modo chiaro e convin-cente, partendo dallo stato dell’artedell’Unione europea nel settorespecifico e mostrando i progressiche deriverebbero dal finanziamen-to del progetto proposto.1 il progetto dovrà evidenziare l’ef-ficienza e la complementarità di ri-sorse e competenze, per cui la sceltadei partener è fondamentale

il processo di valutazioneLe proposte di progetto sono valuta-te in remoto da esperti indipendentisulla base di tre criteri: impatto eco-nomico; eccellenza dell’innovazio-ne; qualità ed efficienza dell’imple-mentazione. Gli esperti valutano ipunti di forza e debolezza della pro-posta, nonché le opportunità e gliostacoli che il progetto potrebbe ge-nerare. Non è previsto un consensusmeeting, l’esito della valutazionesarà dato dalla media aritmetica deipunteggi dati da ciascun esperto.Per ogni criterio viene assegnato unpunteggio variabile da un minimodi 1 a un massimo di 5. Il punteggiominimo affinché le proposte sianoprese in considerazione per il finan-ziamento nella misura del budgetdisponibile è di 13/15.

differenze con sme instrument Lo Sme Instrument é concepito co-me un mezzo per accompagnareuna piccola e media impresa a por-tare la propria idea innovativa sul mercato, attraverso il finanziamen-to a fondo perduto ed una serie diservizi miranti ad inserire il benefi-ciario all’interno di un . Questa for-ma di accompagnamento non é pre-vista nell’Fti. Il Fast Track to Innova-tion non é strumento specifico perPmi e potrà anche finanziare pro-getti che non includono le piccole emedie imprese. Inoltre Fti é basatosu una logica di consorzio, di condi-visione del lavoro, con l’obbligo diimmissione del prodotto sul merca-to entro 36 mesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Durata: 12­24 mesi Modalità: obbligatorio coinvolgere il mondo industriale garantendo almeno una di queste condizioni:a almeno il 60% del budget del progetto in capo ai partner industriali;a il numero minimo di soggetti appartenenti al mondo industriale deve essere 2 per consorzi di 3 o 4 partecipanti e 3 per consorzi di 5.Contributo a fondo perduto fino ad un massimo di 3 milioni di euro è del 70% dei costi ammissibili per i partner for profit e del 100% per i

no profit. Il contributo indicativo per progetto è tra 1 e 2 milioni di euro. La firma del Grant Agreement con la Commissione europea e successiva erogazione del finanziamenteo è prevista entro 6 mesi dalla presentazione della propostaRisultato atteso: commercializzazione del prodotto entro i 36 mesi dal termine del progettoScadenze per la presentazione:21 febbraio 2019, 23 maggio 2019, 22 ottobre 2019

il programmain sintesi

Page 7: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 7Incentivi europei per le imprese

La programmazione in corsoH2020: PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Lo Sme instrumentprevede ancheservizi commercialie per l’accessoa capitali privati

PAGINA A CURA DI

Alex Paiella

pIl programma Sme Instrumentè uno schema di finanziamentocompreso nelle misure di Horizon2020 e dedicato esclusivamentealle piccole e medie imprese (Pmi),incluse le start up. Con oltre 47miladomande di finanziamento pre-sentate, lo Sme Instrument conti-nua ad essere uno dei programmipiù attrattivi per le piccole e medieimprese, con progetti di businessambiziosi ed innovativi. A causadella sua attrattività, il program-ma è molto competitivo e presentaun tasso di successo pari all’8% peri progetti di fase 1 e al 4,8% per iprogetti di fase 2. Fino ad ora, sonostate finanziate 3.200 Pmi euro-pee, per un budget allocato di 1.318milioni di euro.

Il programma è caratterizzatoda un approccio bottom up, con lapossibilità per le imprese di pre-sentare proposte in diversi ambititecnologici e applicativi, senza lanecessità di dover circoscrivere ilprogetto in un settore specifico. Èpensato per le Pmi innovative conun forte potenziale di crescita chenecessitano di un finanziamentoper continuare lo sviluppo delleinnovazioni (di prodotto, di servi-zio, di processo o di business mo-del) allo scopo di accrescere lapropria competitività sui mercatiinternazionali.

le fasiIl programma prevede due fasi, allequali le imprese possono accederein maniera indipendente. La fase 1prevede un finanziamento a fondoperduto di 50.000 euro per la reda-zione di uno studio di fattibilitàtecnica ed economica, mentre lafase 2 finanzia attività di sviluppotecnico con un contributo a fondoperduto compreso tra i 500.000 e i2.500.000 euro.

Al contributo economico si ag-giunge una serie di servizi, corri-spondenti alla fase 3 dello Sme In-strument. Sono servizi pensati perfavorire la commercializzazionedelle soluzioni innovative proget-tate nella fase 2 e per favorire l’ac-cesso al capitale privato, offrendoallo stesso tempo servizi di sup-

porto specifici.La fase 3 non prevede un finan-

ziamento diretto, ma servizi disupporto al fine di facilitare il dia-logo con il finanziamento privato(ad esempio: venture capital, busi-ness angels) e di cogliere ulteriori opportunità economiche-finan-ziarie (finanza di rischio, appaltipubblici all’innovazione e/o pre-commerciali).

le cifreSecondo i dati forniti dalla Com-missione europea, dall’inizio delprogramma le imprese con un pro-getto innovativo selezionato dalloSme Instrument sono state capacidi attrarre investimenti privati perun ammontare di 1.35 miliardi dieuro dei quali 996 milioni di euro (71%) provenienti da investitori diprivate equity e, la parte restante,distribuita tra Ipo e acquisizioni.

Inoltre, accedendo alla fase 3 siavrà accesso ai servizi specializzatiofferti dalla rete europea Enterpri-se Europe Network (Een), in parti-colare quelli dedicati all’innova-zione e all’internazionalizzazione.

Complessivamente, per il perio-do 2014-2020 la Commissione eu-ropea ha stanziato per lo Sme In-strument circa 3 miliardi di euro.Per l’anno 2019 il programma hauna dotazione finanziaria di555,26 milioni di euro di cui il 10 %per i progetti di fase 1 e l’87 % per fi-nanziare i progetti di fase2, la parterestante viene utilizzata per le atti-vità di coaching. Per l’anno 2020 siprevede un budget ancora maggio-re para a 600.99 milioni di euro.

È possibile presentare propostein più scadenze (cut-off di valuta-zione) nel corso dell’anno, quattroper ciascuna fase.

il funzionamentoLa fase 1 finanzia un’analisi dellafattibilità tecnico-scientifica e delpotenziale economico-commer-ciale dell’idea progettuale. Le atti-vità in questa Fase possono quindicomprendere: l’analisi dello statodell’arte, la valutazione del rischio,l’analisi del regime della proprietàintellettuale, la ricerca di eventualipartner, l’analisi di mercato e losviluppo di una prima

La fase 2 dello Sme Instrumentprevede la realizzazione e il finan-ziamento del progetto di marketreplication vero e proprio. Le atti-vità si incentrano sullo sviluppodel prototipo su scala industriale,sulla verifica delle performance esulla eventuale miniaturizzazio-ne, fino ad una prima replicazionesul mercato strategia di commer-cializzazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre mezzo miliardo in un annoper le Pmi ad alta innovazione

pLe proposte per beneficiare degli incentivi previsti dal pro-gramma Sme Instrument, sia difase 1 sia di fase 2, vengono valuta-te a distanza da esperti indipen-denti. La valutazione avviene sullabase di tre criteri: impatto econo-mico; eccellenza dell’innovazio-ne; qualità ed efficienza dell’im-plementazione.

Per ogni criterio viene assegnatoun punteggio variabile da un mini-mo di 1 a un massimo di 5. Le pro-poste che raggiungono il punteg-gio complessivo di 13 su 15, avendosuperato la soglia di 4 su 5 per ognicriterio, sono prese in considera-zione per il finanziamento nella misura del budget disponibile.

Nella fase alla valutazione da re-moto descritta si aggiunge una se-conda fase consistente in una in-tervista dal vivo a Bruxelles di fron-te a un panel di valutatori.

I valutatori sono selezionati traun elenco di esperti reperibile sulsito dell’Easme. Dall’analisi del-l’elenco è possibile individuare ilprofilo professionale degli esper-ti: investitori, imprenditori edesperti di business. In particolare,

l’elenco comprende il 15% di busi-ness angels, il 20% di imprendito-ri, il 20% di venture capitalist,esperti di grandi aziende, hub e ac-celeratori di innovazione.

È ammesso un massimo di trerappresentanti per proposta. È vie-tata la presenza di consulenti ed èfortemente raccomandata la pre-senza di figure aziendali chiavedell’impresa. Le aziende devonopreparare un pitch di 10 slides e in-viarlo con anticipo.

Ai progetti, che pur avendo su-perato la soglia di qualità non han-no avuto accesso al finanziamentoper mancanza di budget la Com-missione europea assegna il Sealof Excellence.

Questo attestato costituisce unvero marchio di qualità con cui laCommissione europea certifical’alto grado di innovazione del pro-getto e segnala i progetti meritevo-li di essere finanziati attraverso al-tre fonti di finanziamento disponi-bili sul territorio. La logica adottataè quella di favorire l’attuazione disinergie tra i fondi europei diretti,gestiti direttamente dalla Com-missione europea attraverso le

proprie agenzie esecutive, e i fondieuropei indiretti, gestiti dagli Statimembri e dalle Regioni.

Al momento solamente un nu-mero limitato di Regioni italianeha destinato fondi in via esclusi-va o privilegiata alle imprese as-segnatarie del Seal of Excellence.Tra queste: la Lombardia, il Pie-monte, le Marche e, in misura li-mitata, il Lazio.

Per riuscire a beneficiare degliincentivi Sme Instrument, ci sonocinque errori da non commettere:e focalizzarsi molto sugli aspettitecnici e non abbastanza sull’op-portunità di business;rdescrivere l’azienda in modonon convincente (occorre spiegareperché l’azienda avrà successo nel-la competizione nel mercato); tnon dare informazioni suffi-cienti sulle soluzioni concorrenti;uavere un livello di innovazionetroppo basso, progettando di svi-luppare un prodotto già esistentesul mercato;iproporre solo un progetto senzaun piano concreto per la sua com-mercializzazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il processo di valutazione. Al vaglio di esperti indipendenti si aggiungono interviste dal vivo

Pesano impatto, novità e qualità

il percorsofase per fase

Fase 1 ­ Valutazione dell'idea e della fattibilità

Durata: 4­6 mesi. Contributo a fondo perduto di 50.000 euro come somma forfettaria per sviluppare uno studio di fattibi­lità tecnica ed economica. I risultati sono pubblicati entro due mesi dalla presentazione del progetto. Poi la firma del Grant Agreement con la Commissione europea e la successiva erogazione del finanziamen­to, prevista dopo un mese dall'esito della valutazione

Modalitá: presentazione telematica del progetto utilizzando il portale della Commissione Europea. Si utilizza il modello il modello standard di 10 pagine reperibile sul sito del programma. Template (http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/call_ptef/pt/2018­2020/h2020­call­pt­sme­1­2018­20_en.pdf)

Risultato atteso: studio di fattibilità con un busi­ness plan

Scadenze per la presentazione: 13 febbraio 2019, 7 maggio 2019, 5 settembre 2019 e 6 novembre 2019

Fase 2 ­ Dimostrazione, Market Replication, R&S

Durata: 12­24 mesi Contributo a fondo perduto della Commissione Ue che varia da 500.000 euro a 2.500.000 euro in funzione dell'importo totale del budget (co­fi­nanziamento pari al 70%). I risultati sono pubbli­cati entro quattro mesi dalla presentazione del progetto. La firma del Grant Agreement con la Commissione europea e successiva erogazione del finanziamento è prevista dopo 2 mesi dall'esi­to della valutazione

Modalitá: presentazione telematica del progetto utilizzando il portale della Commissione europea. Si utilizza il modello standard di 30 pagine reperibile sul sito del programma(http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/call_ptef/pt/2018­2020/h2020­call­pt­sme­2­2018­20_en.pdf)

Risultato atteso: realizzazione delle attività tecni­che di sviluppo del prodotto/servizio necessarie ad avere un soluzione market ready

Scadenze per la presentazione: 9 gennaio 2019, 3 aprile 2019, 5 giugno 2019 e 9 ottobre 2019

Page 8: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 268 Incentivi europei per le imprese

La programmazione in corsoH2020: TECNOLOGIE 4.0

Horizon, la fabbrica digitale incassa 131 milioni nel 2019

Pe le Pmi un ruolodi primo pianoper garantirealle misureimpatti concreti

PAGINA A CURA DI

Francesca Pozzar

pAnche nell’ultimo biennio dellaprogrammazione Horizon 2020 laCommissione europea continueràa finanziare progetti sulle fabbri-che digitali 4.0. Attraverso l’inizia-tiva di partnership pubblico-priva-ta «Factories of the future», laCommissione dialoga con i rappre-sentanti dell’industria e decidequali dovranno essere i temi finan-ziati nel 2019 (già definiti) e nel2020 (da confermare).

Ciò che è certo, è il ruolo di primopiano che avranno le Pmi, il cuicoinvolgimento diretto nei progettifinanziati garantirà un impattoconcreto alle misure sostenute con ifondi europei nei prossimi 24 mesi.Inoltre, l’impatto sociale dei pro-getti sarà un altro aspetto che i can-didati dovranno garantire, a partireda un assunto che si sta facendostrada tra gli addetti ai lavori, che ri-guarda la capacità di alcune tecno-logie 4.0 (soprattutto le stampanti3D) di riportare a una dimensionefisica e locale – garantendo la crea-zione di nuovi posti di lavoro alta-mente qualificati - i processi indu-striali digitali. Beni più personaliz-zati, prodotti vicino al consumatorefinale: sembra essere la promessa

della manifattura additiva. Ma, perarrivarci, la strada è ancora lunga eil tempo concesso per cogliere que-sta opportunità è limitato.

In Italia solo l’8,4% delle impreseha adottato finora tecnologie 4.0.Tra queste, la stampa 3D è la tecno-logia produttiva innovativa più dif-fusa, insieme all’impiego dei robotcollaborativi e alle simulazioni vir-tuali. Secondo i dati di un’indagineMise (relativi al 2017), la capacitàdelle nostre imprese di introdurre emaneggiare le tecnologie 4.0 in uncombinato di strumenti, sia per laproduzione che per l’analisi dei dati– posseduta da un gruppo ancoraminoritario, ma in prospettiva inforte crescita –, ha effetti incontro-vertibilmente positivi sul business.

horizon 2020La maggior parte dei bandi europeiche finanzieranno progetti sul-l’advanced manufacturing nel 2019sono contenuti nel sotto-program-ma di Horizon 2020 «Nanotecno-logie, Materiali avanzati, Biotecno-logie e Processi per il manifatturie-ro avanzato». Segnaliamo in questasede i principali, che complessiva-mente mettono in palio circa 131milioni di euro.

Le imprese, anche Pmi, possonopartecipare in consorzio con altrisoggetti (almeno tre da tre diversipaesi dell’Unione europea tra entidi ricerca, industria, organizzazio-ni no profit) e riceveranno un finan-ziamento a fondo perduto che variadal 50% al 100% dei costi sostenuti.

i bandi principaliOpen Innovation for collaborativeproduction engineering: proposteprogettuali del valore di circa 4-6

milioni di euro, che rispondano allesfide poste da una produzione di beni di consumo sempre più custo-mizzati, resa possibile proprio dalletecnologie additive.

Poiché ciò comporta la rivoluzio-ne dei modelli di business tradizio-nali, il bando chiede di creare retieuropee «open-innovation» chesupportino una produzione mani-fatturiera «customer-driven»; svi-luppare modelli di business specifi-ci adatti alle Pmi per l’ingegneriz-zazione di prodotti personalizzatiin base ai desideri dei clienti, per ri-spondere ai cambiamenti improv-visi della domanda e alla necessitàdi un minor time to market, per di-minuire i costi di sviluppo di nuoviprodotti/servizi grazie a un ap-proccio di «co-design».

Pilot lines for modular factories:è un bando del tipo «Innovation ac-tion», ovvero per progetti che pro-

mettono di sviluppare soluzioni giàprossime alla commercializzazio-ne. In questo caso specifico la ri-chiesta è di proporre soluzioni cheprevedano la dimostrazione di unprototipo di sistema (impianti in-dustriali modulari) in ambienteoperativo. Poichè il bando finanziainvestimenti per impianti pilotafunzionanti in fabbrica (grazie aiquali le imprese partecipanti go-dranno di un vantaggio competiti-vo nel tempo), il cofinanziamentoconcesso alle imprese è «solo» del50% della spesa. L’obiettivo è ren-dere le linee di produzione suffi-cientemente flessibili per avviareproduzioni in piccole serie di pro-dotti altamente customizzati.

Handling systems for flexiblematerials: si tratta di una Researchand innovation action, quindi con un focus anche sulla parte di ricer-ca, a cui possono partecipare anche

le Pmi con un finanziamento al100%. L’obiettivo è l’automazionedi processi industriali che prevedo-no il trattamento di materiali flessi-bili. Le industrie che beneficerannomaggiormente di una crescita diknow-how in questo ambito sono iltessile, l’agrofood e la carta, con unpotenziale ritorno in Europa diqueste produzioni, grazie all’intro-duzione di robot a basso costo ca-paci di maneggiare i materiali fles-sibili. Il taglio finanziario dei pro-getti è di 6-8 milioni di euro.

Sustainable nano-fabrication: èun’azione di coordinamento e sup-porto finanziata al 100% anche per ipartecipanti privati, che mette abando quattro milioni di euro.L’obiettivo è principalmente quellodi costituire reti europee di compe-tenze sulle nanotecnologie e deinanomateriali in particolare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pTra le tecnologie additive (processi che aggregano polveri dimateriali per creare oggetti par-tendo da modelli matematici tri-dimensionali, procedendo in ma-niera opposta rispetto ai tradizio-nali processi industriali sottratti-vi), il prossimo biennio vedrà unacrescita esponenziale della stam-pa 3D dei metalli.

Secondo il 23esimo rapportoWholers sull’additive manufactu-ring), nel 2017 sono state vendutinel mondo 1.768 sistemi per lastampa additiva metallica, rispet-to ai 983 del 2016 (+80%) e si stimache il valore complessivo di questosegmento del mercato «additive»

(a livello globale) nel 2026 sarà dioltre 9 miliardi di dollari. Tutti i maggiori analisti di scenari tecno-logici confermano queste previ-sioni, concordando sul fatto che, se i materiali plastici l’hanno fattada padrone nel campo della proto-tipazione, sarà la stampa 3D con imetalli che porterà questa tecno-logia all’interno del manifatturie-ro per la produzione di parti finali,in fabbriche del futuro che combi-neranno impianti tradizionali eadditivi.

L’importanza di questo ambitodi ricerca e sviluppo industriale èconfermata dalla dotazione par-ticolarmente sostanziosa – 20,4

milioni di euro – del bando diHorizon2020 «Advanced mate-rials for additive manufactu-ring» (scadenza per la presenta-zione delle manifestazioni di in-teresse: 22 gennaio 2019). Enti diricerca e imprese, anche Pmi,possono partecipare in consor-zio (almeno tre organizzazionida tre diversi paesi Ue, cofinan-ziamento al 70% a fondo perdutoper i privati), proponendo pro-getti per migliorare l’efficienza,la qualità e l’affidabilità dei pro-dotti realizzati con tecnologiaadditiva, migliorando simulta-neamente l’impatto ambientaledel ciclo produttivo selezionato.

Le Pmi sono i candidati privile-giati secondo la Commissione eu-ropea, essendo anche i primi attoriin Europa della ricerca sui nuovimateriali. Quelle italiane, in parti-colare, si pongono sopra la mediadegli altri paesi industrializzati(insieme a Germania, Francia eUsa) per l’adozione di queste tec-nologie, forse anche grazie al pia-no Industria 4.0 che, nella misuradell’iperammortamento, ha in-cluso tra i beni soggetti all’agevo-lazione fiscale l’intero set di stru-menti hardware e software neces-sari per implementare tutta la fi-liera di produzione additiva.

Tra le sfide principali per arriva-

re a sfruttare appieno l’additivemanufacturing, tuttavia, persisteil problema di definire modelli dibusiness nuovi, capaci di risolverele molteplici problematiche pro-duttive e gestionali connesse a unambiente ibrido tradizionale-ad-ditivo. In questo senso, l’Associa-zione italiana tecnologie additive(Aita) individua tra gli aspetti pe-culiari del nostro Paese la diffusio-ne di centri di servizio, ben pre-senti nelle principali aree mani-fatturiere, in grado di svolgere at-tività di progettazione erealizzazione sia di prototipi, siadi manufatti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’opportunità. La stampa 3D dei metalli viaggia verso una crescita esponenziale: le opportunità a disposizione

Fondi anche per l’additive manufacturing

BANDO TIPO DI PROGETTO % COFINANZIAMENTOUE A PARTNER PRIVATI

SCADENZAPRESENTAZIONE

PROGETTiBUDGET

IN MLN €

DT-FOF-05-2019 Open Innovation for collaborative production engineering

Innovation Action 70 21/02/2019

106, 6 DT-FOF-08-2019 Pilot lines for modular factories

Innovation Action 50 21/02/2019

DT-FOF-12-2019 Handling systems for flexible materials

Research and Innovation Action 100 21/02/2019

DT-NMBP-19-2019 Advanced materials for additive manufacturing

InnovationAction 70

22/1/2019first stage

20,43/9/2019

second stageDT-NMBP-12-2019 Sustainable Nano-Fabrication

Coordination & Support Action 100 03/09/2019 4

I bandi a disposizione

Page 9: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 9Incentivi europei per le imprese

alcuni esempidi recenti progetti life

La programmazione in corsoCAMBIAMENTI CLIMATICI

Dal 1992 finanziatioltre 850 progetti con risorseper oltre650 milioni di euro

PAGINA A CURA DI

Stefano Picchi

p Tra i fondi comunitari, Life è l’unico strumento finanziario di-retto all’ambiente e ai cambiamen-ti climatici come primo obiettivo.Solo in Italia, dal 1992 ha finanziatooltre 850 progetti (su circa 5milaprogetti a livello europeo), inve-stendo oltre 650 milioni di euro,classificando il nostro Paese tra iprimi per i fondi ottenuti. Che sia merito dei tanti studi di progetta-zione europea di questo Paese odella competenza degli enti vinci-tori poco importa: il risultato è sta-to lo sviluppo di una grande mole diesperienze pilota per ridurre l’im-patto umano sul nostro ambiente esul clima e nel proteggere la biodi-versità. Imprese ed enti pubblicisono stati i principali beneficiaridei fondi Life e non è raro che unavolta vinto e terminato un proget-to, ne venga proposto un altro.

In effetti, superata la difficoltàiniziale di questo finanziamento,costituita da una rigida selezione edalla numerosità di norme alle qua-li attenersi nella gestione del pro-getto, i beneficiari possono contaresu una buona puntualità nei paga-menti europei e in un monitoraggio

esterno accurato che agevola labuona esecuzione del progetto, ol-tre che a una certa pubblicità deiprogetti migliori che viene pro-mossa dal programma Life.

come funzionaIl programma ha una dotazione dicirca 3,4 miliardi di euro nel perio-do 2014-2020, budget che forse au-menterà nel prossimo periodo diprogrammazione, come è stato ri-chiesto a gran voce da più parti.

Amministrato dall’Agenzia eu-ropea per le piccole e medie impre-se Easme, Life permette la parteci-pazione a enti singoli o partenariaticostituiti da soggetti pubblici e/oprivati, attraverso bandi che, dinorma, sono a cadenza annuale. InItalia, negli ultimi anni, i principalibeneficiari sono stati imprese diogni grandezza, istituti di ricerca,autorità locali, regionali e naziona-li, università.

Tra le varie tipologie di progettipresentabili, la maggior parte deifondi è destinata a sostenere pro-getti della durata media dai 3 ai 6anni, con budget attorno ai 2 milio-ni di euro (sostenuti dalla Ue per il55% a fondo perduto, di norma) cheriguardino uno o più temi indicaticome prioritari nel bando annuale.All’interno del tema scelto, vi è mol-ta libertà nel proporre progetti pilo-ta che riguardino il settore di inte-resse del proponente. I bandi nor-malmente aprono in tarda prima-vera e chiudono dopo circa tre mesi.

Dall’anno scorso è stata intro-dotta una modalità di invio dei pro-getti a due fasi, per facilitare i pro-ponenti: nella prima fase occorrepresentare una sintesi progettuale

di dieci pagine che comprenda ladescrizione del problema ambien-tale individuato, la lista delle azioniproposte e del budget di massima.Nel caso di una valutazione positi-va occorre elaborare e inviare entrocirca tre mesi il progetto completoche, normalmente, si aggira attor-no alle 180 pagine.

Questa modalità intende facili-tare i proponenti, evitando che in-vestano tempo e risorse nel conce-pire lunghi dossier che magari nonvengano accettati per motivi fon-damentali di base, come una scarsafattibilità o una bassa sostenibilità.Occorre chiarire che, negli ultimianni, il rapporto tra progetti vin-

centi e progetti presentati è stato di13 a 100, un valore medio rispetto altasso di successo che si riscontra inaltri finanziamenti europei diretti.

le tematiche ammesse Life si divide in due branche: Am-biente e Azione per il clima. Il sotto-programma Ambiente ha la mag-gior parte dei finanziamenti nel pe-riodo 2014-2020, ovvero circa 2,6miliardi di euro. Al suo interno èpossibile presentare progetti inuna delle tre tematiche principali: eambiente e uso efficiente delle ri-sorse, con il fine di diminuire l’im-patto delle attività umane, comequelle industriali e produttive in

genere, sull’ambiente;rnatura e biodiversità;tgestione/governance dell’am-biente e miglioramento della con-sapevolezza ambientale dei citta-dini.

Il sottoprogramma Azione per ilclima, con una dotazione di circa800 milioni euro nel periodo 2014-2020, permette di finanziare pro-getti in una delle seguenti aree:emitigazione dei cambiamenticlimatici, cioè sperimentazione dimetodi per ridurre le cause delcambio climatico, quali ad esempiola riduzione dei gas serra prodottidai processi industriali;radattamento ai cambiamenti cli-matici, ovvero la dimostrazione dipratiche e metodi per adattarsi aquesti cambiamenti (ad esempio lagestione urbana per ridurre gli ef-fetti degli eventi naturali estremiche colpiscono sempre più spessole nostre città);tgovernance e informazione deicittadini in materia.

Tipicamente, un progetto Life ècomposto da un set di azioni (da 10a 20 in media, a seconda dell’am-piezza del progetto) che compren-de attività iniziali preparatorie,azioni concrete per la riduzione delproblema ambientale individuato,monitoraggio dei risultati del pro-getto in corso d’opera, comunica-zione ambientale e gestione delprogetto. È consigliabile informar-si su Life e sui progetti già finanziatinel sito del programma ec.euro-pa.eu/environment/life, ricco diinformazioni e con una newslettere pagine social dedicate che per-mettono di tenersi aggiornati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Budget medio da circa 2 milioniper chi investe nell’ambiente

a Natura e Biodiversità: Life Redune: avviato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, con due enti regionali e le imprese Epc e Selc, migliorerà varie aree costiere naturali e la sostenibilità del turismo balneare del Veneto. Con un budget di 2 milioni di euro, cofinanziato dalla Ue per il 60% (come i progetti seguenti), si concluderà nel 2022. a Ambiente e uso efficiente delle risorse: Pla4Coffee, delle imprese bolognesi Aroma system e Ica e due centri di ricerca pubblici, negli ultimi 3 anni ha sperimentato con successo delle cialde per il caffè che possano essere gettate tra i rifiuti organici. Budget 2,5 milioni.a Governance e informazione

ambientale: Life­Food.Wa­ste.StandUp, portato avanti da un consorzio costituito da Federali­mentare (capofila), Federdistribu­zione, Fondazione banco alimen­tare e Unione nazionale consuma­tori, dal 2015 sta sensibilizzando contro lo spreco alimentare le imprese della produzione agroali­mentare, quelle della Gdo e i consumatori. Budget 1,57 milionia Mitigazione dei cambiamenti climatici: Life­Diademe, realizza­to da Reverberi Enetec e Agire, sperimenterà nel quartiere Eur a Roma entro il 2020 un sistema di controllo dell’illuminazione stra­dale intelligente che ridurrà con­sumo energetico e inquinamento luminoso. Budget 1,43 milioni.

pPer partecipare al program-ma Life è opportuno pianificareun approccio di medio periodo,dato che, nonostante la disponi-bilità di dettagliate linee guida ininglese, non sempre il progettoviene approvato al primo tentati-vo.Per avere più successo vi sonodunque varie strade: dal coinvol-gimento di un consulente Life, al-la partecipazione a eventi dedi-cati quali, ad esempio, il «Life in-fo day», la giornata informativaannuale (nel 2018 si è svolta amaggio) organizzata a Roma dalPunto di contatto nazionale Lifepresso il ministero dell’Ambien-te. Ma, oltre a ciò, è consigliabile:

e iniziare la concezione del pro-getto ben prima dell’apertura delbando, verificando la coerenzadella idea con i temi finanziabili;rcoinvolgere nel partenariato iportatori d’interesse nel tematrattato nell’area considerata;tcostituire un gruppo di lavoroche includa un europrogettista,un referente tecnico e uno ammi-nistrativo per ogni partner;u confrontare l’idea progettocon quelle finanziate in passatonel database europeo Life, ela-borare un quadro logico e unalista di azioni da condividerecon i partner;ielaborare la concept note nel

sistema online d’invio delle pro-poste attenendosi alle istruzionidelle linee guida, illustrando laproposta con sintesi e chiarezza,includendo il più possibile datiquantitativi rispetto alle attività,ai prodotti e ai risultati attesi.

Bisogna ricordare che è sem-pre più importante garantirequattro aspetti nei nuovi pro-getti:evalore aggiunto europeo, intermini di benefici ambientali at-tesi quantificabili ma pure d’in-ternazionalità della proposta:sebbene non sia obbligatorio unpartenariato internazionale èpremiante;

r replicabilità e trasferibilità delprogetto, includendo azioni diprogetto che permettano di repli-carlo facilmente dove sussistanogli stessi problemi, e di trasferirloin ambiti di lavoro simili;t sostenibilità del progetto, at-traverso opportune misure chegarantiscano la vitalità del pro-getto anche dopo la sua conclu-sione, fornendo risultati anche alungo termine;u indicatori utili per misurarel’impatto del progetto e una basedi partenza documentata relativaa pratiche e metodi che il proget-to intende innovare e migliorare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mini­guida. Per partecipare al programma bisogna adottare un approccio di medio periodo, che tenga conto di possibili insuccessi

Quattro aspetti chiave da inserire nei progettiil convegnoa ecomondo

Possibilità di colloqui bilateraliGiovedì 8 novembre dalle 9,30 a Rimini nell’ambito di Ecomondo, la fiera della green e circular economy nell’area euro­ medi­terranea, si svolgerà il convegno «Il finanziamento delle imprese ecologiche e operanti nell’eco­nomia circolare: opportunità offerte dal programma Life dell’Ue». I rappresentanti Life saranno disponibili per colloqui allo stand Easme

Page 10: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 2610 Incentivi europei per le imprese

La programmazione in corsoAGRICOLTURA

Cento miliardi per sostenerelo sviluppo rurale della Ue

L’Italia punta su gestione del rischio,irrigazione e miglioramento genetico animale

PAGINA A CURA DI

Gina Leo Alessandro Sacrestano

pLa politica di sviluppo rurale del-l’Unione europea trova il suo princi-pale strumento di finanziamento nelFondo europeo agricolo per lo svi-luppo rurale (Feasr) che, per il perio-do di programmazione 2014-2020, dispone di una dotazione comples-siva di circa cento miliardi di euro. Lerisorse del Fondo sono state ripartitetra gli Stati membri dell’Ue, che leimpiegano in funzione dei bisognidei propri contesti territoriali espressi nell’ambito di programmi operativi, definiti Programmi di svi-luppo rurale (Psr).

i programmi di sviluppo ruraleL’elaborazione dei Psr, sia a livellonazionale che regionale, è avvenu-ta nel rispetto delle sei priorità del-lo sviluppo rurale considerate co-muni dall’Unione europea e, inparticolare: epromuovere il trasferimento diconoscenze e l’innovazione nel set-tore agricolo e forestale e nelle zonerurali; rpotenziare la redditività e la com-petitività di tutti i tipi di agricoltura epromuovere tecnologie innovativeper le aziende agricole e una gestio-ne sostenibile delle foreste; t favorire l’organizzazione della fi-liera alimentare, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nelsettore agricolo; upreservare, ripristinare e valoriz-zare gli ecosistemi relativi all’agri-coltura e alle foreste; i incoraggiare l’uso efficiente del-le risorse, il passaggio a un’econo-mia a basse emissioni di CO2 e resi-liente al clima nel settore agroali-mentare e forestale; opromuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo svilup-po economico nelle zone rurali.

Ogni priorità è ripartita in aree diintervento dettagliate (aspetti spe-cifici) per le quali sono stabiliti degliobiettivi quantificati in base aun’analisi delle esigenze dell’areageografica interessata dal Psr. Inogni caso, l’intera programmazio-ne del settore rurale - in linea con lastrategia Europa 2020 e gli obiettivigenerali della Pac (Politica agricola

comune) - è destinata al persegui-mento di tre distinti obiettivi stra-tegici (assi):1 stimolare la competitività del set-tore agricolo;1 garantire la gestione sostenibiledelle risorse naturali e l’azione peril clima;1 realizzare uno sviluppo territorialeequilibrato delle economie e comu-nità rurali, compresi la creazione e ilmantenimento di posti di lavoro.

il livello nazionaleLa programmazione delle azionidell’Italia a favore dello sviluppo ru-rale ha dato vita al Psrn (Programmadi sviluppo rurale nazionale) 2014-2020, approvato dalla Commissio-ne europea con decisione (C2015) 8312 del 20/11/2015 (ultima versio-ne con recente decisione C(2018)6758 del 09/10/2018) che, con un fi-nanziamento pubblico di 2,14 mi-liardi di euro, è diretto al sostegno ditre specifiche linee di intervento:gestione del rischio; investimenti ininfrastrutture irrigue; migliora-mento genetico del patrimonio zoo-tecnico e biodiversità animale. La

gestione del programma è affidataal ministero delle Politiche agricolealimentari e forestali.

il livello regionaleAl piano nazionale si affiancano i 21programmi di sviluppo rurale (Psr) adottati dalle singole regioni e pro-vince autonome, che operano in ma-niera sinergica e complementare con il piano nazionale, al fine di ga-rantire la coerenza e l’efficacia dellestrategie e misure attivate.

I programmi regionali contengo-no nella sezione dedicata agli assi diintervento una descrizione detta-gliata, con riferimento a ciascun obiettivo perseguito, delle misureagevolative e dell’importo dei fondidisponibili. Inoltre, allo scopo di ga-rantire un’azione ambientale ade-guata e promuovere anche strategiedi sviluppo locale dal basso versol’alto, almeno il 30% della dotazionefinanziaria di ciascun programma èdestinato a misure ambientali e cli-matiche specifiche e almeno il 5% al-l’approccio Leader che contribuisce allo sviluppo locale di tipo partecipa-tivo (Community led local develop-ment, Clld), integrato e sostenibile dei territori rurali. Tale approccio, sibasa sul concetto “bottom-up” e po-ne al centro della procedura di attua-zione delle misure Psr i Gal (Gruppidi azione locale), costituiti da un par-tenariato pubblico – privato che ela-borano e realizzano a livello localeuna strategia di sviluppo pilota, in-novativa, multisettoriale e integrata(Ssl - Strategia di sviluppo locale).

Il sostegno allo sviluppo rurale peril tramite del Feasr rappresenta il co-siddetto secondo pilastro della Pac(Politica agricola comune). Il primoPilastro si basa, invece, sul regimedei pagamenti diretti agli agricoltorie sulle misure di gestione dei mercatiagricoli, finanziati dal Feaga (Fondoeuropeo agricolo di garanzia). I pa-gamenti diretti assicurano ai pro-duttori una sorta di stabilità di livellodi reddito, salvaguardando le azien-de dalla fluttuazione dei prezzi. Rap-presentano, allo stesso tempo, un compenso per le attività degli agri-coltori che non hanno uno sbocco dimercato. Sono previsti “pagamenti unici”, ossia gli aiuti erogati indipen-dentemente dalle produzioni cor-renti calcolati su base storica (aiutidisaccoppiati), e “sostegni specifici”,costituiti dagli aiuti destinati in viaprioritaria a garantire il manteni-mento di specifici tipi di agricoltura.

Le misure di mercato sono desti-nate, attraverso gli aiuti finanziari, aevitare che crisi economiche o sani-tarie o eventi climatici sfavorevolipossano impedire il perseguimentodell’attività produttiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pLe misure di intervento con-template nei Piani di sviluppo ru-rale (Psr) prevedono la concessio-ne degli aiuti pubblici ai soggettibeneficiari con modalità diffe-renti e con un’intensità che varia aseconda della tipologia di investi-mento. Le agevolazioni possonoessere erogate sotto forma di sov-venzioni (contributi a fondo per-duto), premi, assistenza rimbor-sabile e strumenti finanziari. Di-versi i programmi di spesa che po-tranno essere finanziati con ifondi dei Psr: investimenti, crea-zione d’impresa, interventi a fa-vore dei giovani agricoltori, infra-strutture, attività per la costitu-zione del capitale umano e paga-menti per la fornitura di benipubblici, incluse le attività fina-lizzate a migliorare l’ambiente e agarantire una gestione sostenibi-le delle risorse naturali.

Per verificare l’avvenuta attiva-zione dei bandi di proprio interes-se, i soggetti beneficiari potrannoconsultare i siti web delle Regionicompetenti alla gestione del Psr e ilsito web del ministero delle Politi-che agricole e forestali contenentela banca dati di tutti i bandi emana-ti dalle Regioni e Province autono-me. Le agevolazioni potranno es-sere erogate, in linea generale, afronte delle spese sostenute per: ecostruzione, acquisizione, in-cluso il leasing, o miglioramento dibeni immobili; racquisto o leasing di nuovi mac-chinari e attrezzature fino a coper-tura del valore di mercato del bene;tspese generali collegate alle pre-cedenti, come onorari di architetti,ingegneri e consulenti, compensiper consulenze in materia di soste-nibilità ambientale ed economica,inclusi gli studi di fattibilità; u investimenti immateriali: ac-quisizione o sviluppo di program-mi informatici e acquisizione dibrevetti, licenze, diritti d’autore,marchi commerciali; icosti di elaborazione di piani digestione forestale e equivalenti.

Le spese per l’acquisto di animalipossono essere ammesse solo nelcaso di ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiatoda calamità naturali o eventi cata-strofici nell’ambito degli investi-menti agricoli. I soggetti che si ap-prestano alla partecipazione ai

bandi devono, tuttavia, prestareparticolare attenzione agli adem-pimenti richiesti per la finanziabi-lità delle diverse categorie di spesa,tra cui l’obbligo di dimostrare lacongruità e ragionevolezza dei co-sti da sostenere. A tal fine, per gliimpianti, macchinari e attrezzatu-re e per le opere edili non a misura onon compresi nei prezzari regio-nale di riferimento è necessariofornire tre diversi preventivi di al-trettanti fornitori. In caso di im-possibilità, occorrerà predisporreuna dichiarazione nella quale si at-testi altri offerenti concorrenti ingrado di procurare gli stessi benioggetto del finanziamento, alle-gando altresì una specifica relazio-ne tecnica giustificativa.

Sono ammissibili a finanzia-mento anche i costi di gestione,consistenti in spese di funziona-mento, del personale, di formazio-ne, di pubbliche relazioni, spese fi-nanziarie e di rete. Gli studi sono,invece, ammissibili solo se correla-ti a uno specifico intervento delprogramma o agli obiettivi specifi-ci dello stesso. L’acquisto dei terre-ni è agevolabile, in linea generale,nel limite del 10% del totale del pro-gramma di investimento subordi-natamente alla dimostrazione, at-traverso l’attestazione di un tecni-co qualificato, che il costo di acqui-sto sia non superiore al valore dimercato e che esiste un nesso di-retto tra l’acquisto del terreno e gliobiettivi perseguiti dal program-ma di spesa. L’acquisto di un beneimmobile, ad esclusione degli im-pianti e delle attrezzature mobili dipertinenza, costituisce una spesaammissibile purché funzionale al-le finalità dell’operazione presen-tata. Anche nel caso dell’immobileoccorre la relazione di un tecnicoqualificato che attesti che il prezzodi acquisto è inferiore al valore dimercato. L’immobile, in ogni caso,non deve aver fruito, nei dieci anniprecedenti, di un finanziamento pubblico. I soggetti beneficiari po-tranno richiedere l’erogazione di un anticipo non superiore al 50% del contributo pubblico spettanteper l’investimento, subordinata-mente al rilascio di una garanziabancaria, o equivalente, corri-spondente al 100% dell’ammonta-re dell’anticipo stesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le misure. I bandi passano dai siti delle Regioni

Immobili e hardwaretra i beni rimborsabili

La Pac rappresenta la prima politica comunitaria adottata con riguardo al settore agricolo ed è articolata su due pilastri. ­1° pilastro: pagamenti diretti e misure di gestione del mercato agricolo attraverso finanziamenti annuali non cofinanziati dagli Stati membri – Fondo Feaga. • I pagamenti diretti assicurano ai produttori una sorta di stabilità di livello di reddito; • Le misure di mercato sono destinate a impedire gli ostacoli al perseguimento dell'attività pro­duttiva agricola. ­2° pilastro: sostegno dello svilup­po rurale attraverso finanziamenti pluriennali cofinanziati dagli Stati membri – Fondo Feasr che interviene negli Stati membri nel quadro di Psr. I programmi attuano una strategia intesa a realizzare le priorità individuate dall'Ue in materia attraverso una serie di misure che sostengono, tra l'altro, programmi di investimento pro­duttivi, regimi di qualità dei prodot­ti agricoli, servizi di consulenza, sostituzione e assistenza alle aziende agricole, trasferimento di conoscenze e azioni di informazio­ne, servizi per il rinnovamento dei villaggi rurali, l'agricoltura biologi­ca, benessere degli animali.

la strategia in sintesi

Page 11: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 11Incentivi europei per le imprese

La programmazione in corsoCOOPERAZIONE E SVILUPPO

Finanziamenti «misti»per l’Africa e i paesi vicini

Con 4,1 miliardidel budget Uel’obiettivo è mobilitarne44 entro il 2020

PAGINA A CURA DI

Roberto CarpanoSusanna Leonelli

pIl nuovo Piano europeo per gli investimenti esterni (Pie) nasce su iniziativa del presidente della Com-missione Ue, Jean Claude Juncker, asettembre 2016 ed è stato avviato unanno dopo. L’iniziativa è dunque re-lativamente nuova. Tutto nasce dal-la volontà dell’Ue di muoversi oltrel’assistenza allo sviluppo in sensoclassico, creando nuovi strumentifinanziari per stimolare progettid’investimento pubblici e privati inPaesi particolarmente fragili (Africae paesi del vicinato), che altre banchecommerciali non supporterebbero.Gli obiettivi sono chiari: contribuireal raggiungimento dei target globalidi sviluppo sostenibile; stimolare gliinvestimenti privati; migliorare ilclima degli investimenti, creare cre-scita economica e posti di lavoro neipaesi beneficiari, per affrontare alleradici le cause delle migrazioni.

cos’è il pieIl Pie propone ad investitori pubblici e

privati un meccanismo di finanzia-mento misto, che integra una nuova generazione di strumenti finanziari (garanzie, strumenti di condivisione dei rischi, nonché nella combinazione di sovvenzioni e prestiti) alle modalità di assistenza più tradizionali a dono con lo scopo di fungere da catalizzatoredi nuovi capitali. Iniettando 4,1 miliardidal proprio budget, la Ue si aspetta di mobilitarne fino a 44 miliardi di inve-stimenti complessivi entro il 2020.

Il Pie si articola su tre pilastri com-plementari: Il primo, il Fondo euro-peo per lo sviluppo sostenibile (Ef-sd) è il braccio finanziario e com-prende una nuova garanzia (1,5 mi-liardi di euro), a favore di Istituzionifinanziarie nazionali e multinazio-nali selezionate dalla Commissionee utilizzata per coprire i rischi ine-renti agli strumenti di finanziamen-to. È gestita dalla Commissione instretta collaborazione con la Bei(Banca europea degli investimenti).

A questa si aggiungono le Blen­ding operations (2,6 miliardi di euro)veicolate attraverso due piattafor-me regionali: Africa Investment Pla-tform e Neighbourhood InvestmentPlatform. Entrambe opereranno siaex-novo sia accogliendo gli stru-menti blended della Ce già operativi.

Gli altri due pilastri riguardano in-terventi di assistenza tecnica a sup-porto di autorità pubbliche locali eimprese nel rendere i loro progettiidonei al finanziamento, e iniziativeper migliorare il clima degli investi-menti, la governance economica edialogo tra Ue e Paesi beneficiari.

blending euIl Pie terrà conto dell’esperienza giàmaturata sull’esistente BlendingEu, uno degli strumenti finanziariinnovativi gestiti dalla Commissio-ne Ue nell’ambito della cooperazio-ne internazionale che “miscela” (ininglese, blend) aiuti tradizionali adono dell’Ue con altri fondi istitu-zionali pubblici e finanza privata persupportare, tramite loans o equity, progetti di sviluppo in determinatisettori prioritari d’intervento.

La componente a dono può es-sere usata strategicamente per at-tirare investimenti in paesi terzipartner dell’Ue, riducendo l’espo-sizione al rischio. Secondo i casi, lacomponente a dono può assumereforme diverse a supporto di pro-getti di investimento: sovvenzioniper gli investimenti o agevolazionisui tassi di interesse che riducanol’investimento iniziale e il costototale del progetto per il paesepartner; assistenza tecnica; capi-tale di rischio (equity & quasi-equity) per attrarre ulteriori finan-ziamenti; garanzie che favorisca-no finanziamenti allo sviluppo ri-ducendone il rischio.

i settori di interventoI settori prioritari di intervento(detti finestre di investimento) sonoattualmente cinque: energia so-stenibile e connettività (energierinnovabili, efficienza e sicurezzaenergetica, cambiamento climati-co); accesso al credito per micro,piccole e medie imprese e miglio-

ramento delle loro capacità tecni-che, professionali, finanziarie emanageriali; agricoltura sosteni-bile e agroindustria (imprenditorirurali e agroindustria); città soste-nibili (meccanismi innovativi peruno sviluppo urbano sostenibile);digitale per lo sviluppo (soluzionidigitali innovative per soddisfare ibisogni sociali locali e l’inclusionefinanziaria e promuovere la crea-zione di lavoro).

Le proposte di progetti di inve-stimento devono rispettare i se-guenti requisiti:1 essere attuate in Africa o nei Paesidi vicinato dell’Ue;1 contribuire allo sviluppo sosteni-bile, nelle sue dimensioni economi-che, sociali e ambientali, con atten-zione alla sostenibilità, alla creazio-ne di posti di lavoro, soprattutto pergiovani e donne, al rafforzamentodello stato di diritto, di una buonagovernance e dei diritti umani;1 prevedere un’adeguata riparti-zione dei rischi;1 non falsare la concorrenza sulmercato;1 essere addizionali (ovvero opera-zioni a più alto rischio che, senza ilsupporto dell’Efsd, non si sarebberopotute realizzare – così da assicura-re che la garanzia dell’Efsd non so-stituisca il supporto proveniente da-gli Stati membri, dai fondi privati,dall’Ue o da altri enti);1 rispondere a carenze del merca-to o a situazioni d’investimentonon ottimali.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo PianoTutti i dettagli sul nuovo Piano europeo per gli investimenti esterni sono illustrati dalla Commissione europea sul web: https://ec.europa.eu/commission/eu­external­investment­plan_en

Il Piano già esistenteIl nuovo Piano si aggiunge a quello già esistente, chiamato Blending Eu, illustrato sul sitohttps://ec.europa.eu/europeaid/policies/innovative­financial­instruments­blending_en

I programmi di garanziaI programmi di investimento finora approvati sono: Africa GreenCo, Desco Financing Programme, Room2Run, Slig (Sustainable logistics and interconnectivity guarantee), Energy Efficiency and Sustainable Cities in Eu Neighbourhood, Boosting Investment in renewable energy,Nasira Risk­sharing facility, African Local Currency Bond Guarantee Programme, InclusiFI – financial inclusion driven by diasporas, Recide – Resilient City Development, Digital European Health Guarantee Platform e Digital Transformation Platform and Broadband Investment Programme

i siti webe i programmi

pI beneficiari diretti della garan-zia Efsd sono banche multilaterali(Bei, Ebrd, Afdb) e le istituzioni fi-nanziarie (Fis) dei Paesi membriselezionate dalla CommissioneUe, che in tal modo agiranno comevere e proprie banche di sviluppo,supportando progetti di investi-mento nei Paesi beneficiari e ga-rantendo il rischio delle impreseche investono dove altrimenti nonpotrebbero andare. In Italia l’isti-tuzione finanziaria di riferimentoè la Cassa Depositi e Prestiti (Cdp).

Oltre alle banche multilaterali,gli enti che possono presentareProgrammi di investimento (Pip)per ricevere la garanzia del Efsdsono: Agence Française de Déve-loppement (Afd), Casa di Depositii Prestiti (Cdp), CompañíaEspañola de Financiación del De-

sarrollo (Cofides), Deutsche Inve-stitions- und Entwicklungsgesel-lschaft (Deg), Kreditanstalt fürWiederaufbau (Kfw), AgenciaEspañola de Cooperación Inter-nacional para el Desarrollo (Ae-cid), Nederlandse Financierings-Maatschappij voor Ontwikkelin-gslanden N.V. (Fmo), Promotionet Participation pour la Coopéra-tion économique (Proparco).

Nel primo trimestre del 2018 laCommissione europea ha invitatole Fis a presentare proposte con-crete di programmi di investimen-to (Pipss) nelle 5 finestre menzio-nate. Dopo una valutazione daparte della Commissione e diesperti indipendenti, nel luglio2018 sono stati approvati 12 Pro-grammi di garanzia, allocando800 milioni di euro dal Efsd gua-

rantee e affidandone la gestionealle Fis selezionate. Altri dovreb-bero essere approvati a breve.

Trattandosi di una nuova ini-ziativa, alcune procedure opera-tive devono ancora essere messea punto, specie a livello delle Fisnazionali.

Operativamente, le imprese in-teressate a beneficiare del Pie pos-sono richiedere informazioni suglistrumenti disponibili per il loro progetto e su eventuali possibilitàdi investimento direttamente alle Fis che gestiscono i fondi nel pro-prio Paese o che gestiscono le fine-stre di investimento di interesse.In ogni caso saranno poi indirizza-te alla Fi competente per il settore.

Apprezzabile è la creazione sulsito del Pie di un sportello dedicato(«one-stop-shop»), dove gli inve-

stitori o i promotori di progetti diinvestimento possono presentareil loro progetto attraverso un mo-dulo in formato elettronico.

Le aziende potranno anche ri-chiedere accesso a finanziamenti ea garanzie per un progetto di inve-stimento direttamente al Segreta-riato del Pie, che avrà il compito dimettere l’impresa in contatto conuna delle istituzioni finanziarie se-lezionate. Nel caso il progetto nonsia eleggibile nell’ambito del Pie, ilSegretariato potrà suggerire al-l’azienda una lista di altre istitu-zioni finanziarie attive nelle regio-ni di interesse.

Quali sono i vantaggi per le im-prese locali e per le imprese euro-pee? Si è visto che il supporto delEfsd è veicolato attraverso le isti-tuzioni finanziarie selezionate.

La Commissione europea consi-dererà progetti basati su partner-ship con attori del settore privatoeuropei e locali. Aumentare la vi-sibilità delle opportunità di inve-stimento al di fuori dell’Ue, in co-operazione con i paesi partner,porterà ulteriori vantaggi a tuttele parti coinvolte.

A loro volta, i maggiori investi-menti genereranno interventi diassistenza tecnica e conseguentigare d’appalto per servizi, forni-ture e lavori. Questo creerà unasituazione ottimale (win­win)sia per il settore privato locale,che risulterà più dinamico, siaper le aziende europee che desi-derano estendere o sviluppare lapropria attività nei Paesi africanio del vicinato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Istruzioni per le imprese. Le informazioni possono essere richieste alle istituzioni finanziarie dei Paesi membri che beneficiano delle garanzie

Sportello ad hoc e progetti in formato elettronico

Page 12: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 2612 Incentivi europei per le imprese

La programmazione in corsoGLI SCAMBI TRANSFRONTALIERI

Erasmus giovani imprenditoriaperto anche ai professionisti

Obiettivo: mettere in contatto chi sta avviando un’attivitàcon soggetti già affermati

PAGINA A CURA DI

Desiree Scalia

pErasmus per i giovani imprendi-tori («Erasmus for young entrepre-neurs» o «Eye») rappresenta una op-portunità per chi ha appena avviato un’attività imprenditoriale o intende farlo. È un programma di scambiotransfrontaliero, parzialmente fi-nanziato dall’Ue, che ha lo scopo di favorire l’imprenditorialità, aiutan-do neoimprenditori e aspiranti im-prenditori ad acquisire le competen-ze per gestire e far crescere una picco-la impresa, lavorando in un altro pae-se con un imprenditore già affermatoper un periodo da uno a sei mesi.

come funzionaI neo-imprenditori, o coloro che han-no un progetto di impresa a cui vor-rebbero dare un respiro europeo,possono sviluppare le proprie com-petenze professionali, prendere spunto da idee sviluppate all’esteroed acquisire know-how ed esperien-za dagli imprenditori più esperti.

L’opportunità, però, è anche a di-sposizione degli imprenditori affer-mati, che potranno trarre vantaggi dallo scambio con menti giovani e motivate, con competenze diverse potenzialmente utili per innovare prodotti e servizi. Esiste, inoltre, la possibilità per entrambi di individua-re partner commerciali che possano contribuire ad incrementare le op-portunità di mercato.

chi può accederePossono partecipare al programma i neo-imprenditori (Ne, New entre-preneurs) e gli imprenditori ospitanti(He, Host entrepreneurs) di ogni set-tore. Il neo imprenditore deve aver compiuto 18 anni, essere residente inun paese dell’Ue oppure in un paese che è parte del programma Cosme (28Stati membri dell’Ue, oltre ad Arme-nia, ex repubblica jugoslava di Mace-donia, Islanda, Montenegro, Moldo-va, Turchia, Albania e Serbia), dar prova della propria motivazione e ferma intenzione di avviare un’attivi-tà oppure averla avviata da non più ditre anni. Inoltre, deve dimostrarsi in-teressato allo sviluppo delle attivitàdell’imprenditore ospitante e ad ac-quisire il know-how che può favorireil proprio business.

Per avanzare la propria candidatu-ra, il neo-imprenditore dovrà pre-sentare un’idea imprenditoriale vali-da e un business plan realistico e so-stenibile. Infine, dovrà essere in gra-do di integrare i fondi del programma

nella misura necessaria a coprire i co-sti del soggiorno all’estero.

gli host entrepreneursAnche gli imprenditori ospitanti de-vono possedere alcuni requisiti fon-damentali, come la residenza stabile nel paese partecipante, titolarità del-la piccola e media impresa, una ge-stione pluriennale della stessa e la vo-lontà di mettere a disposizione delneo-imprenditore le proprie cono-scenze, competenze e abilità.

È importante segnalare che il pro-gramma Erasmus per giovani im-prenditori, così come tutti i finanzia-menti europei, è aperto anche a tito-lari di partita Iva, in quanto soggettiequiparati alle piccole e medie impre-se come esercenti attività economica,a prescindere dalla forma giuridica rivestita, dal titolo I dell’allegato allaraccomandazione 2013/361/CE del-la Commissione, del 6 maggio 2013, edall’articolo 2, punto 28, del regola-mento (Ue) n. 1303/2013 del Parla-mento europeo e del Consiglio, del 17dicembre 2013.

chi lo gestisceErasmus per giovani imprenditori è coordinato, a livello europeo, dall’Uf-ficio di supporto previsto dal pro-gramma. Inoltre, è gestito a livelloterritoriale da centri di contatto loca-le, selezionati dalla Commissione e attivi nel settore del sostegno alle im-prese, come Camere di commercio e industria, Centri di appoggio alle

start up, incubatori e co-working. Questi centri rappresentano il

punto di riferimento degli imprendi-tori, fornendo loro ogni informazio-ne necessaria prima della partenza edurante lo scambio. Inoltre, facilita-no le relazioni tra il Ne e l’He, attra-verso l’informazione, la convalida delle candidature, la gestione deicontatti, il sostegno logistico e il sup-porto nella ricerca del partner estero.Ogni relazione tra il neo-imprendi-tore e l’imprenditore ospitante ri-chiede due intermediari, uno per ilneo-imprenditore e una per l’im-prenditore ospitante, che devono es-sere di paesi differenti.

le risorse a disposizioneLo scambio è co-finanziato dallaCommissione Ue con un accordo conl’imprenditore che offrirà ospitalità etramite un contributo erogato men-silmente per coprire i costi di viaggioe di sussistenza durante il soggiorno.È la stessa organizzazione interme-diaria che eroga il sostegno finanzia-rio al nuovo imprenditore e monito-ra e rileva la qualità del percorso di formazione/lavoro.

Il supporto è calcolato utilizzandouna griglia disponibile nella guida uf-ficiale al programma, predisposta te-nendo conto del costo della vita nel paese ospitante. Per esempio: il con-tributo mensile per una mobilità in Danimarca è di 1.100 euro, mentre per la Croazia è di 720 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pIl programma si articola in quattro diverse fasi. Si parte daquella di candidatura. Il giovaneimprenditore può collegarsi al si-to del programma (http://w w w . e r a s m u s - e n t r e p r e -neurs.eu) e consultare ogni ulte-riore informazione sulle modali-tà di partecipazione al program-ma europeo. Dovrà preparare ilproprio Cv e il business plan e do-vrà compilare la propria candida-tura attraverso l’apposito stru-mento di registrazione online,selezionando l’organizzazioneintermediaria locale che sarà re-sponsabile della valutazione del-la candidatura (https://webga-te.ec.europa.eu/erasmusentre-preneurs/index.cfm?fuseac-tion=app.welcome)

C’è, poi, la fase di selezione delpartner europeo: se la candidatu-ra viene valutata positivamente

dal centro di contatto, si passa allaricerca di un partner. Per questosi può utilizzare una banca daticontenente la lista degli impren-ditori; l’organizzazione interme-diaria del «Ne» può fornire unsupporto utile all’identificazionee selezione del partner estero.

Fase di stipula del contratto eredazione del progetto: a sele-zione avvenuta, le parti coinvol-te (gli imprenditori e l’organiz-zazione intermediaria), previaapprovazione da parte dellaCommissione, preparano unprogetto di «Impegno per laqualità», con il quale si defini-scono il programma lavorativo, icompiti, le responsabilità, i ri-sultati attesi, le condizioni fi-nanziarie e le implicazioni legalidello scambio. Tutto ciò con il fi-ne di garantire l’istaurazione diun buon rapporto di lavoro con

l’impresa ospitante. Si passa alla fase d’implemen-

tazione. Quando tutto è stato de-finito, può avere inizio il soggior-no all’estero, di durata compresatra uno e sei mesi. Lo scambio puòeffettuarsi in una o più fasi (delladurata minima di una settimana),a seconda delle esigenze degliimprenditori coinvolti, alternan-do quindi periodi all’estero conperiodi nel proprio territorio, do-ve il giovane imprenditore sta im-plementando il proprio progettodi impresa. Il percorso deve con-cludersi entro dodici mesi. Alla fi-ne dell’esperienza, il giovane im-prenditore deve redigere un re-port, evidenziando le peculiaritàdell’esperienza svolta e le compe-tenze acquisite.

Le organizzazioni intermedia-rie si occuperanno di monitorarela qualità dell’attività svolta e va-

lutare i risultati ottenuti.Per ottenere informazioni sul

programma si può visitare il sitoweb: www.erasmus-entrepre-neurs.eu oppure contattare l’Erasmus for young entrepre-neurs support office a questa e-mail: [email protected]

La guida al programma èdisponibile, invece, al se-g u e n t e l i n k : h t t p s : / /w w w . e r a s m u s - e n t r e p r e -neurs.eu/upload/Program-me%20Guide%20EN%20May%202015.pdf

Numerosi sono i benefici dellapartecipazione al programma,come traspare dalle varie testi-monianze. Alcuni neo-imprendi-tori affermano di aver miglioratole proprie tecniche di gestioned’impresa e di aver appreso spun-ti per lo sviluppo della strategia di

marketing e di approccio al clien-te, mentre altri dichiarano di averstretto partnership con gli He.

Tra gli imprenditori affermati,c’è chi dichiara di aver miglioratoi propri servizi e di aver sviluppa-to nuove pratiche per la misura-zione dell’efficacia del proprioprodotto e chi invece pensa diaver migliorato le proprie cono-scenze e di aver beneficiato delleidee innovative del Ne. Infine, siaalcuni neo-imprenditori che al-tri già affermati dichiarano diaver modificato il proprio pianod’impresa a seguito dell’espe-rienza di scambio.

È disponibile un database con-tenente le mobilità finanziate,consultabile tramite filtri al se-guente indirizzo: https://w w w . e r a s m u s - e n t r e p r e -neurs.eu/stories_archive.php

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La guida. Come funziona in concreto: dalla selezione del partner al momento dell’implementazione e del soggiorno all’estero

Uno scambio di idee che si articola in quattro fasi

Obiettivoa Aiutare gli aspiranti impren­ditori europei ad acquisire le competenze necessarie per avviare e gestire con successo una piccola impresa in Europa. I nuovi imprenditori apprendono e scambiano conoscenze e idee di business con imprenditori già affermati, dai quali sono ospitati e con i quali collaborano

Beneficiaria Il programma incoraggia la partecipazione di:•Nuovi imprenditori o aspiranti tali, persone che hanno appena avviato un’attività imprendito­riale o intendono farlo;•Imprenditori già affermati, proprietari di Pmi con la volontà d di mettere a disposizione del neoimprenditore le proprie conoscenze, competenze e abilità; Da sottolineare che il program­ma è aperto anche a titolari di partita Iva

Finanziamentoa Il soggiorno è cofinanziato dalla Commissione europea sotto forma di contributo per il soggiorno all’estero

il programma in sintesi

Page 13: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 13Incentivi europei per le imprese

Gestione indirettaI PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI (PON)

Infrastrutture, legalità e cultura:fondi alle regioni meno sviluppate

Erogazioni in tuttaItalia solo per cittàmetropolitane,inclusione, lavoro,scuola e campagne

PAGINA A CURA DIGina LeoAlessandro Sacrestano

pI Programmi operativi (Po), di-stinti in nazionali (Pon) e regionali(Por), costituiscono il punto di arri-vo della fase di programmazionedei Fondi europei. Attraverso que-sti piani, i documenti strategici, al-la base della Politica di coesione2014-2020, sono tradotti in con-crete priorità d’investimento, conl’individuazione di obiettivi chiarie misurabili.

In Italia, la programmazionecomunitaria 2014-2020 si carat-terizza per la realizzazione di 75Programmi operativi cofinanziatia valere sui quattro fondi struttu-rali e di investimento europei:Fondo europeo di sviluppo regio-nale (Fesr), Fondo sociale europeo(Fse), Fondo europeo agricolo perlo sviluppo rurale (Feasr) e Fondoper la politica marittima e dellapesca (Feamp).

I Pon sono in tutto quindici, inparte cofinanziati dal Fesr e dalFse (12 programmi), in parte dalFeasr (due programmi), e in partedal Feamp (un programma).Ognuno di essi declina un aspettotematico di particolare rilevanzaper il Paese, corrispondente a unoo a più degli obiettivi definiti a li-vello comunitario. Le tematicheindividuate sono, per il correnteperiodo di programmazione, in-frastrutture, cultura, legalità, im-prese, ricerca, politiche urbane,governance, inclusione sociale,giovani, occupazione, scuola, svi-luppo rurale e pesca.

l’ambito di azionePer quanto riguarda l’ambito terri-toriale di applicazione, alcuni Ponsono destinati solo ad alcune aree,rappresentate dalle regioni menosviluppate (Basilicata, Calabria,Campania, Puglia e Sicilia) e daquelle in transizione (Abruzzo,Molise, Sardegna).

In particolare, i Pon dedicati a«Infrastrutture e reti», «Cultura esviluppo» e «Legalità» agisconosolo nelle regioni meno sviluppate,mentre i Pon che riguardano «Im-prese e competitività», «Ricerca einnovazione» e «Iniziativa Pmi»

sono destinati, oltre che alle regio-ni meno sviluppate, anche a quellein transizione. I restanti Pon ope-rano, invece, sull’intero territorionazionale (si tratta di quelli dedica-ti a «Città metropolitane», «Gover-nance e capacità istituzionali», «Inclusione», «Iniziativa occupa-zione giovani», «Sistemi di politi-che attive per l’occupazione»,«Scuola», «Rete rurale», «Svilupporurale» e «Feamp»).

la struttura dei ponSebbene la struttura di ciascunprogramma operativo - così comeè stata approvata dalla Commis-sione europea - risulti abbastanzacomplessa e voluminosa, la rela-tiva lettura è semplificata dal fat-to che l’elaborato consta di unaserie di sezioni che sono uguali

per tutti i programmi.In particolare, le misure di soste-

gno a favore dei potenziali benefi-ciari delle agevolazioni pubblichesono individuate nella apposita se-zione dedicata alla descrizione de-gli «Assi prioritari». In tale sezioneè contenuta, infatti, un’analisi det-tagliata degli interventi finanzia-bili, delle relative risorse allocate,delle priorità d’investimento e de-gli obiettivi specifici per ogni prio-rità, dei risultati attesi e dei relativiindicatori, delle azioni da sostene-re e dei soggetti beneficiari. Un’ul-teriore sezione è dedicata al pianodi finanziamento, riportando lasintesi degli stanziamenti per an-no e per ogni asse prioritario. Altresezioni riguardano le indicazionisu alcune esigenze specifiche dialcune zone geografiche colpiteda svantaggi naturali o demogra-fici, o da povertà, nonché le azionidi coordinamento tra i fondi, il Fe-asr, il Feamp e altri strumenti di fi-nanziamento dell’Unione e nazio-nali con la Bei (Banca europea de-gli investimenti).

come funziona la gestioneLa gestione dei Pon, compresa ladefinizione, la pubblicazione e l’at-tuazione dei bandi, il monitorag-gio dei progetti, nonché l’eroga-zione dei contributi e l’attuazionedelle attività collegate, non spettaalla Commissione europea ma alleAutorità di gestione operanti a li-vello nazionale.

I Fondi strutturali rappresenta-no i cosiddetti finanziamenti euro-pei a gestione indiretta. Pertanto,tutte le informazioni sui bandi atti-vati e sulle modalità di partecipa-zione agli stessi, sono reperibilipresso le amministrazioni indivi-duate come Autorità di gestionedel programma (attraverso il rela-tivo sito web).

In genere, tali autorità di gestio-ne sono rappresentate dalle dire-zioni generali designate all’inter-no dei ministeri competenti nellematerie oggetto di ciascun Pon. Ciòrende più semplice e immediata lapartecipazione dei soggetti bene-ficiari alle procedure di attribuzio-ne delle risorse comunitarie, a dif-ferenza di quanto accade per i pro-grammi comunitari a gestione di-retta che fanno capo alla solaCommissione europea. La possibi-lità di presentare progetti nellapropria lingua e di interloquire conun’autorità di gestione nazionaleper reperire le necessarie informa-zioni sugli interventi ammissibilisono elementi particolarmente ap-prezzati dai potenziali beneficiaridelle misure Pon.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutto il territorio nazionale a Città Metropolitane (agenzia per la Coesione territoriale)a Governance e capacità istitu­zionale (agenzia per la Coesione territoriale)a Inclusione (ministero del Lavoro e delle politiche sociali)a Iniziativa occupazione giovani (ministero del Lavoro e delle politiche sociali) a Sistemi di politiche attive per l'occupazione (ministero del Lavoro e delle politiche sociali) a Scuola (ministero dell’Istruzio­ne, dell'università e della ricerca) a Rete rurale (ministero delle Politiche agricole) a Sviluppo rurale (ministero delle Politiche agricole); a Affari marittimi e pesca (mini­stero delle Politiche agricole)

Regioni meno sviluppate (Cam­pania, Puglia, Basilicata, Cala­bria, Sicilia)a Infrastrutture e reti (ministero delle Infrastrutture e dei trasporti)a Cultura e sviluppo (ministero dei Beni e delle attività culturali)a Legalità (ministero dell’Interno)

Regioni meno sviluppate (Cam­pania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e in transizione (Molise, Abruzzo, Sardegna)a Imprese e competitività (mini­stero dello Sviluppo economico); a Ricerca e innovazione (ministe­ro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca); a Iniziativa Pmi (ministero dello Sviluppo economico)

i pon 2014­2020 e le autorità di gestione

pI bandi Pon si differenziano per le tematiche affrontate, la ti-pologia di interventi finanziabi-li, i soggetti beneficiari (imprese,pubbliche amministrazioni, entie organismi di ricerca, Universi-tà, associazioni, enti no profit,eccetera), l’ambito territoriale diapplicazione, le spese ammissi-bili. Nonostante tutte queste dif-ferenze, è possibile individuarealcuni elementi comuni nell’am-bito delle procedure di accessoalle agevolazioni.

La decisione di partecipazionea uno qualsiasi di tali bandi ri-chiede alla base una buona ideaprogettuale, che sarà oggetto divalutazione da parte delle am-ministrazioni competenti.L’idea dovrà essere espressa inun piano di impresa (businessplan) che presenti:7 il soggetto proponente;7 un’analisi dettagliata del con-

testo di riferimento in cui sicolloca l’iniziativa;

7 gli obiettivi da perseguire;7 i punti di forza e di debolezza;7 le potenzialità di mercato;7 i costi da affrontare con l’in-

dicazione delle fonti di co-pertura;

7 l’eventuale disponibilità dimezzi propri. Il piano di impresa (o business

plan) integra la documentazioneda allegare alla domanda di par-tecipazione, che dovrà esseresempre predisposta utilizzandola modulistica approvata dalbando. In genere, la domandadeve essere corredata dalla do-cumentazione amministrativa,consistente in dichiarazioni so-stitutive rese ai sensi del Dpr445/2000, attestanti il possessodei requisiti richiesti per l’acces-so alle agevolazioni, nonché daibilanci e dagli altri documenti at-testanti la capacità tecnica edeconomica del proponente.

Deve essere fornita anche ladocumentazione tecnica. Peresempio, elaborati grafici e tec-nici per i progetti di spesa cheprevedono la realizzazione di in-vestimenti produttivi, nonché ladocumentazione finanziaria asupporto dei costi da sostenere.In particolare i preventivi dellespese da affrontare, tenendo

conto dei limiti massimi di inve-stimento ammissibile, eventual-mente stabiliti dal bando, e dellapercentuale massima di finan-ziamento concedibile.

Relativamente alla tipologia diaiuti, i bandi possono prevederefinanziamenti sotto svariate for-me, come ad esempio contributia fondo perduto (in conto im-pianti o in conto capitale), con-tributi agli interessi, finanzia-menti a tasso agevolato, creditodi imposta eccetera.

In conformità, inoltre, alledisposizioni normative attual-mente vigenti per le proceduredi assegnazione dei contributipubblici, i medesimi bandipossono stabilire che la parte-cipazione dei soggetti benefi-ciari avvenga in base a proce-dure valutative, a sportello op-pure attraverso procedure ditipo negoziale.

In corso di esecuzione dei pro-getti finanziati e a conclusionedegli stessi, i soggetti beneficiaridovranno attenersi al complessodelle regole dettate per la corret-ta rendicontazione delle spesesostenute, al fine di ottenerel’erogazione delle agevolazionispettanti. Proprio per evitarecomportamenti difformi e noncoerenti con le disposizioni co-munitarie in materia, le autoritàdi gestione dei Pon rendono di-sponibili sui propri siti web degliappositi manuali che dettaglia-no i principali adempimenti daattuare, dalle modalità di paga-mento delle spese alla predispo-sizione della documentazione edelle informazioni a supportodella rendicontazione.

Inoltre, non bisogna dimenti-care che i beneficiari dei finan-ziamenti, insieme alle autoritàdi gestione, sono chiamati apromuovere i progetti finanzia-ti e a dare evidenza ai cambia-menti avvenuti grazie alle ri-sorse comunitarie. Per questaragione, è previsto l’obbligo, acarico dei beneficiari, di infor-mazione e di comunicazionedel sostegno ottenuto medianteesposizione di tabelle oppurecartelloni pubblicitari in luoghiaccessibili al pubblico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’accesso. Le procedure comuni a tutti gli strumenti

Business plan completocon i documenti tecnici

Page 14: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 2614 Incentivi europei per le imprese

Gestione indirettaI PROGRAMMI OPERATIVI REGIONALI (POR)

Importante concentrarsi sugli Assi dedicatia ricercae competitività

PAGINA A CURA DI

Sergio Amato

pI fondi strutturali hanno oltre metà delle risorse Ue a disposizione per attuare le politiche di investimen-to e sviluppo. Sono il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo euro-peo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e il Fondo europeo per gli affa-ri marittimi e la pesca (Feamp).

Il budget totale per l’Italia, nell’at-tuale periodo di programmazione 2014-2020, è di circa 76 miliardi (in-clusa la quota di cofinanziamento nazionale). La maggior dotazione è quella del Fesr, con un oltre 34 miliar-di (45% del totale).

Sono definiti «fondi a gestione indi-retta», perché gestiti dai Paesi membriattraverso accordi di partenariato, ri-feriti ad un determinato periodo di at-tuazione. Questi accordi prevedono una serie di programmi per la distribu-zione delle risorse che può avvenire subase regionale, attraverso i Piani ope-rativi regionali (Por), o nazionale attra-verso i Piani operativi nazionali (Pon). Dato che quasi tutte le Regioni attuanoun Por per ogni fondo strutturale e chele tematiche di intervento su base na-zionale su cui si declinano i Pon sono molteplici, ne derivano una pluralità diprogrammi (in Italia, 75) ed un insiemedi meccanismi, sigle e procedure tra cui è spesso difficile orientarsi.

le indicazioniPer potersi approcciare con consape-volezza ed avere maggiori possibilitàdi cogliere le opportunità previste, èfondamentale focalizzare alcune no-zioni chiave. In questa sede ci si con-centrerà principalmente sui Por del Fesr, anche se la maggior parte dei contenuti sono validi anche per gli al-tri programmi.

Un punto di partenza è l’identifica-zione del soggetto preposto alla ge-stione del singolo programma. Tale soggetto, denominato «Autorità digestione», è un organismo pubblicocui si demanda l’attuazione del pro-gramma: questi diventa il principale interlocutore da consultare per infor-mazioni e documenti.

Altro elemento chiave per compren-dere meglio i programmi è la loro strut-tura. Ognuno si compone di più Assi, che identificano le tematiche di inter-

vento. I beneficiari delle risorse sono molteplici, dalle imprese alla pubblica amministrazione. Per semplificare la lettura dei documenti le imprese po-tranno concentrarsi sugli Assi a loro dedicati. Essi sono abitualmente l’Asse 1 (incentivi connessi alla ricerca, svilup-po ed innovazione) e l’Asse 3 (connessoall’incremento della competitività).

Ogni Asse si declina su obiettivispecifici e priorità di investimento, ma l’attenzione degli utenti dovrà concentrarsi principalmente sulleAzioni che andranno a tradursi nei bandi di agevolazione.

requisiti e criteriA fissare le regole per la partecipazio-ne ai singoli bandi concorrono dueconcetti chiave, i requisiti di ammis-sibilità ed i criteri di selezione. I primidefiniscono gli elementi che il sog-getto deve possedere per poter acce-dere alla procedura, i secondi fissanoi criteri sulla base dei quali verranno selezionate le operazioni, atteso che gli stanziamenti previsti difficilmen-te riescono a soddisfare tutte le ri-chieste. Requisiti di ammissibilità ecriteri di selezione sono già indicatinei Programmi operativi e sono ri-presi nei bandi di agevolazione: co-noscerli per tempo consente di arri-vare preparati alle procedure e riusci-re a sviluppare progetti competitivi.

Le procedure di selezione delle ope-razioni abitualmente utilizzate sono a sportello o a graduatoria. Nella prima le risorse sono attribuite secondo l’or-dine temporale di presentazione delle richieste. Si tratta di procedure semprepiù diffuse, preferite per la loro veloci-tà; nella procedura a graduatoria inve-ce viene stilata una classifica delle ini-ziative sulla base di determinati pun-teggi (definiti dai criteri di selezione). Per ovviare agli evidenti limiti della procedura a sportello, anche per que-sta viene sempre più usata l’attribuzio-ne di punteggi per scartare le iniziativeche non raggiungono una soglia quali-tativa minima.

Le risorse previste dalle Azioni ven-gono messe a disposizione attraverso bandi che coprono finestre temporali ristrette: è possibile che su un ciclo di programmazione della durata di sette anni venga attivato un unico bando perAzione. Diventa fondamentale quindi acquisire le giuste informazioni in tempo utile, cosa non sempre agevole data la molteplicità di programmi, la pluralità di soggetti coinvolti e la man-canza di un coordinamento a livello in-formativo. Regola fondamentale, in unperiodo in cui i social network sembra-no divenuti il principale canale di in-formazione, è quella di utilizzare cana-li informativi ufficiali riferibili princi-palmente alle Autorità di gestione e a fonti informative autorevoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I fondi regionali per le impresepassano da due aree di azione

pDa Nord a Sud prosegue l’at-tuazione dei regimi di aiuto per leimprese previsti dai vari Por: talistrumenti possono assumere for-me e connotazioni molto diversetra loro.

In Emilia Romagna è attival’Azione 3.1.1 «Contributi per mi-cro, piccole e medie imprese». Be-neficiari degli incentivi sono le Pmi(piccole e medie imprese) operantiin settori ritenuti strategici per losviluppo dell’innovazione. L’Azio-ne finanzia progetti finalizzati arendere più competitive le impreseattraverso investimenti che com-portino innovazioni del processoproduttivo o di servizio. Gli incen-tivi consistono in un contributo afondo perduto pari al 20%, elevabi-le fino al 35% sulla base del soggettoche presenta l’istanza e la localiz-zazione dell’intervento. Gli inve-stimenti dovranno necessaria-mente essere realizzati tramite ilricorso a finanziamenti a medio/lungo termine erogati dal sistemabancario e creditizio. I programmidovranno essere compresi tra i40.000 e i 500.000 euro e la sogliamassima di contributo è di 150.000euro. La selezione delle istanze av-

verrà secondo procedura valutati-va a sportello, la presentazione del-le domande dovrà avvenire esclu-sivamente per via telematica entroil 28 febbraio 2019.

La Regione Umbria punta sullestart up innovative con l’Azione1.3.1. Possono presentare istanza lemicro, piccole e medie imprese co-stituite da non più di 48 mesi. I pro-getti, per essere ammissibili, do-vranno soddisfare requisiti di inno-vatività, validità tecnico economi-ca, equilibrio finanziario epertinenza con le Aree strategichedi innovazione identificate dallaRegione. Le agevolazioni consisto-no in un contributo a fondo perdutopari al 40% della spesa ritenuta am-missibile. Gli investimenti dovran-no essere compresi tra 30.000 e500.000 euro. I progetti sarannoselezionati mediante proceduravalutativa a sportello. Le istanze, dapresentare esclusivamente per viatelematica, dovranno essere pro-dotte entro il 21 dicembre prossimo.

Interessante l’opportunità offer-ta dalla Regione Calabria attraversoil Fondo di ingegneria finanziariaattivato con le risorse dell’Azione3.6.1 del Po Fesr – Fse. L’Intervento

prevede la concessione di finanzia-menti a tasso agevolato e contributiin conto capitale per micro, piccolee medie imprese per progetti fina-lizzati a realizzare programmi diinvestimento produttivo e/o all’ac-quisizione di servizi per l’interna-zionalizzazione. I soggetti che pre-sentano le istanze dovranno esserecostituiti da almeno tre anni e sod-disfare alcuni requisiti di soliditàeconomico patrimoniale. Le age-volazioni consistono in un inter-vento finanziario massimo pari al-l’80% dell’investimento di cui unacomponente minima, pari al 75%, atitolo di finanziamento agevolato.Nel caso di investimenti che ricado-no nella Strategia regionale dell’in-novazione (S3), è possibile ottenereanche una componente di fondoperduto nella misura massima del25%. Le soglie di intervento per gliinvestimenti produttivi vanno daun minimo di 80.000 euro ad unmassimo di 600.000 euro, per i pia-ni di internazionalizzazione da20.000 a 50.000 euro. Lo sportelloè attivo a partire dal 17 luglio 2018ed e sarà rifinanziato, su base an-nuale, fino al 2021.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lavori in corso. Le iniziative più interessanti per innovazione e internazionalizzazione

L’Emilia offre fino a 150mila euro

REGIONE DOTAZIONEFINANZIARIA € ASSI AUTORITA' DI GESTIONE

Abruzzo 271.509.780 7 Dip.della Presidenza e Rapporti con l’Europa Basilicata 826.031.332 9 Dip.o Programmazione e FinanzeCalabria* 2.378.956.842 14 Dip. di Programmazione Nazionale e ComunitariaCampania 4.113.545.843 11 Dir. Generale Autorità Fondo Europeo di Sviluppo RegionaleEmilia Romagna 481.895.272 7 Dir. generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell'impresaFriuli Venezia Giulia 230.779.184 5 Servizio gestione fondi comunitariLazio 969.065.194 6 Dir. Regionale per lo Sviluppo Economico e le attività produttiveLiguria 392.545.240 6 Dipartimento sviluppo economicoLombardia 970.474.516 6 Dir. Generale “Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internaz.Marche 585.383.288 8 P.F. Prog. naz. e comunitaria servizio risorse Finanziarie e bilancioMolise* 153.607.454 9 Dip. delle politiche di sviluppo e dei servizi alla persona Piemonte 965.844.740 7 Direzione Competitività del Sistema regionalePuglia* 7.120.958.992 13 Dir. del Servizio di Attuazione del ProgrammaSardegna 930.979.082 8 Centro Regionale di Programmazione Toscana 792.454.508 6 Dir. Generale della Giunta regionale settore autorità di gestione Por FesrProv. Trento 108.668.094 6 P.A.T. ufficio Fesr e progetti europei Prov. Bolzano 136.621.198 5 Rip. Europa, Ufficio per l'integrazione europeaUmbria 412.293.204 8 P.A.BZ Servizio programmazione ComunitariaValle D’Aosta 64.350.950 5 Dip. politiche strutturali e affari europei – Presidenza della RegioneVeneto 600.310.716 7 Direzione programmazione unitariaSicilia 4.557.908.024 10 Dip. della programmazione - Presidenza della Regione

Le risorse a disposizione

(*) per le Regioni Calabria, Puglia e Molise il programma è comune per i fondi Fesr e Fse

Page 15: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 26 15Incentivi europei per le imprese

La nuova programmazioneIL PERIODO 2021­2027

La Commissione Uepunta a rafforzaremeccanismi che combininole diverse azioni

Giuseppe Settanni

pIl ciclo di programmazione della politica di Coesione post 2020 sarà il primo dopo la Brexit e dovrà scontare ildifetto della contribuzione finanziaria del Regno Unito. Questa consapevo-lezza aleggia su tutto il negoziato con gli Stati membri che sta accompa-gnando la discussione attorno alla nuova piattaforma regolamentare per l’uso dei Fondi strutturali e di investi-mento europei nel periodo 2021/2027.La sfida dichiarata è quella di «fare di più con meno», ma il dibattito interna-zionale è ancora aperto, soprattutto sulcome tale sfida dovrà compiersi.

il futuro della coesioneTralasciando il dibattito, forse abu-sato, attorno alla quantità più o menoadeguata della dotazione finanziariadestinata alla politica di Coesione (la performance di spesa di gran partedegli Stati membri, infatti, mette in luce segnali antitetici rispetto alle re-ali capacità di investire ingenti quan-

tità di danaro), sembra piuttosto op-portuna una riflessione attorno allacapacità degli Stati membri di «spen-dere bene» le risorse assegnate, cre-ando effetti positivi più duraturi sui rispettivi territori.

Benché certamente non costituiscauna novità assoluta, i ragionamenti avviati attorno al futuro della politica diCoesione sembrano riaccendere i ri-flettori sul tema dello sviluppo territo-riale integrato, riconoscendo nell’ap-proccio «place-based» il modo più ef-ficace ed efficiente per innescare pro-cessi di sviluppo endogeno nei territoriin condizioni di ritardo.

l’approccio «place­based»In proposito, vale la pena ricordare cheil motto dell’Unione europea è «uniti nella diversità»; questo concetto pre-lude alla considerazione che la diversi-tà dei territori è una risorsa, ma è allo stesso tempo una sfida, in quanto sot-tende la necessità di agire le leve dello sviluppo in modo altrettanto differen-ziato. Comprendere la diversità dei territori e gestirne il relativo sviluppo in modo differenziato è ancora oggi la sfida forse principale che dovrà porsi lapolitica di Coesione nel post 2020.

L’Italia, forte di una significativaesperienza nella programmazione dello sviluppo territoriale integrato (la stagione della cosiddetta «program-mazione negoziata», di cui alla legge 662/1996, che nel bene e nel male ne è una delle evidenze principali), ha di-

mostrato che non esiste alcun livello governativo autonomo che possa af-frontare più efficacemente degli altri lesfide sociali, economiche ed ambien-tali che derivano dai territori.

L’agenda della politica di Coesioneper il post 2020 rimette, allora, alcentro della propria strategia l’ap-proccio «place-based»; ne escono in questo modo molto rafforzati stru-menti come gli Investimenti territo-riali integrati e le Strategie locali disviluppo partecipativo (i cosiddetti «Clld – Community-led local deve-lopment»), già previsti per il ciclo diprogrammazione 2014-2020, madei quali si è fatto – almeno in Italia –un uso piuttosto limitato.

La politica di coesione post 2020guarda agli strumenti integrati

Andrea Boffi

pÈ iniziata a settembre la discus-sione sulla proposta legislativapresentata il 2 maggio dalla Com-missione europea per definire ilnuovo Quadro finanziario plurien-nale (Qfp o, in inglese, Mff), testoche definisce il budget della nuovaprogrammazione 2021-2027, in-clusi i fondi da destinare ai pro-grammi di finanziamento europei,nazionali e regionali.

La Commissione propone un Qfp2021-2027 (Ue a 27 Paesi) di impor-to complessivo pari a 1.135 miliardidi euro ai prezzi del 2018, equiva-lente all’1,11% del Pil dell’Unione eu-ropea. Il precedente Qfp, convertitoai prezzi del 2018 a fini comparativi,

ammontava a 1 138 miliardi di euro(Ue a 28 Paesi), equivalente al-l’1,03% del Pil dell’Unione Europea.È opportuno sottolineare come il ci-clo di programmazione della politi-ca di Coesione post 2020 sarà il pri-mo dopo la Brexit e dovrà scontarela mancanza di contribuzione fi-nanziaria da parte del Regno Unito.

Considerando le tempistiche pro-poste dalla Commissione europeanel suo testo legislativo, l’approva-zione definitiva del nuovo Qfp 2021-2027 viene ipotizzata a maggio 2019.Cioè al termine della corrente tornatalegislativa, in altri termini alla vigilia delle prossime elezioni europee.

Alla fine dello stesso mese avran-no, infatti, luogo le elezioni europee

per definire i nuovi membri del Parla-mento, ed anche la Commissione eu-ropea verrà rinnovata.

Parlamento e Consiglio stannoal momento lavorando sul testo inmaniera separata, come da proce-dura legislativa di codecisione,tuttavia stanno emergendo le pri-me difficoltà relative al’approva-zione del bilancio rispetto alletempistiche dettate dalla stessaCommissione.

La commissione Bilancio del Par-lamento europeo sta infatti discu-tendo una proposta più ambiziosa,che comporterebbe un aumento dicontributo al bilancio Ue per cia-scuno degli Stati membri. Per il no-stro Paese, l’aumento lordo è stima-

bile in circa 2,5 miliardi di euro:questo importo non include però ipossibili incrementi derivanti daifondi strutturali e di investimentodestinati all’Italia, anche a seguitodell’aumento del numero di regionicaratterizzate da Pil inferiore alla media europea (regioni «in transi-zione» e regioni «meno sviluppa-te»). Questa proposta verrà, conogni probabilità, votata nella ses-sione plenaria di novembre 2018 e,se accettata, passerà poi al Consi-glio, che ricordiamo rappresenta glistati membri. È pertanto prevedibi-le un lavoro di conciliazione tra ledue parti (Parlamento e Consiglio),al fine di trovare una mediazionesui testi dagli stessi elaborati. Il ri-

sultato di tale discussione dovrà es-sere un testo finale condiviso.

Al momento non è possibile pre-vedere l’esito di questa negoziazio-ne: il termine della legislatura si av-vicina velocemente e questo rap-presenta un ulteriore stimolo per ladiscussione di un tema così rilevan-te per il futuro di tutti i cittadini eu-ropei. Se queste divergenze perma-nessero nel medio termine, e fosse-ro formalizzate in due documenti dicontenuto diverso, diverrebbe dif-ficile rispettare la tempistica sugge-rita dalla Commissione europea e sirimanderebbe tutto alla nuova legi-slatura, con il concreto rischio diun’approvazione tardiva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo scenario. La discussione sul primo Quadro finanziario pluriennale post Brexit potrebbe slittare in avanti

Pericolo rinvio per il nuovo bilancio europeo

I periodi a confronto

DESCRIZIONE TITOLO DI SPESA 2014-2020

’14/’20UE 28

DESCRIZIONE TITOLO DI SPESA 2021-2027

’21/’27 UE 27

Competitività per la crescita e il lavoro 144 Mercato unico,

innovazione e digitale 166Coesione economica, sociale e territoriale 378 Coesione e valori 392Crescita sostenibile; risorse naturali 428 Risorse naturali e

ambiente 337

Sicurezza e cittadinanza 18 Migrazione e gestione confini 31

Europa globale 68 Sicurezza e difesa 24Edf 31 Rapporti di vicinato e il

mondo 109

Amministrazione 71 Pubblica amministraz, europea 76

Budget totale (mld euro) 1138 1135

Come cambia la programmazione

le caratteristicheL’uso di questa strumentazione, cui peraltro la Commissione europea in-tende destinare un’apposita riserva fi-nanziaria pari al 6% delle risorse del Fe-sr, passa attraverso una rinnovata at-tenzione a questi aspetti principali:1 l’integrazione territoriale, attra-verso l’identificazione della scala d’intervento più opportuna per le po-litiche di sviluppo, che sia in grado di comprendere e valorizzare le connes-sioni e le interdipendenze attivabili tra differenti luoghi e dimensioni ter-ritoriali, anche al fine di raggiungere un’adeguata massa critica per l’attua-zione delle politiche;1 l’integrazione tematica, capace di

leggere il territorio nelle sue differen-ti dimensioni di funzionamento (economica, sociale, insediativa, am-bientale, culturale), con l’obiettivo comune del benessere della popola-zione che su di esso vive e lavora;1 il coinvolgimento allargato dei pri-vati e delle varie categorie di stakehol-der nei processi decisionali e di investi-mento, nella prospettiva di rafforzare ilsenso di appartenenza al territorio e la mobilitazione delle migliori energie per il relativo sviluppo;1 l’integrazione delle fonti di finan-ziamento, capace di convogliare le ri-sorse pubbliche e private attivabili ver-so il conseguimento di obiettivi con-vergenti rispetto a un’unica strategia disviluppo, piuttosto che il contrario;1 l’attivazione della competizione ter-ritoriale, che premi e valorizzi i miglioriterritori, innescando effetti di emula-zione a scale territoriali più ampie;1 il rafforzamento dei collegamenti a scala paneuropea tra differenti territo-ri, con l’obiettivo di sviluppare le capa-cità di pianificazione e gestione dei processi attuativi;1 l’innalzamento del livello di intera-zione e complementarità tra la pro-grammazione nazionale e quella loca-le, con l’obiettivo di guidare il processodi programmazione dello sviluppo a scala territoriale e ridurre il rischio di sovrapposizioni e duplicazioni delle azioni, nella prospettiva di accrescernele sinergie e l’efficacia combinata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

DIRETTORE RESPONSABILE Fabio Tamburini

CAPOREDATTORE

Maria Carla De CesariCOORDINAMENTO

Giuseppe Latour

INSERTO A CURA DI

Enrico Bronzo e Maurizio CaprinoI FOCUS DEL SOLE 24 ORE Settimanale - Registrazione Tribunale di Milano n. 170 del 07-06-2013

IN COLLABORAZIONE CON

AssoEpi, associazione degli europrogettisti italiani

Page 16: di PROGRAMMI A GESTIONE DIRETTA, PON E POR Incentivi ... · 9 7 7 2282 452006 8 0 0 2 6 Chiuso in redazione il 27 ottobre 2018. I focus del Sole 24 Ore 2 Incentivi europei per le

I focus del Sole 24 OreMercoledì 31 Ottobre 2018 ­ N. 2616