DI GIUSEPPE BARZAGHI sulla domenica C Il dramma del Sud Sudan · 2019. 12. 17. · Referendum,...

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Referendum, incontro al «Veritatis Splendor» DI VERA NEGRI ZAMAGNI * Il Comitato Regionale Scienza e Vita terrà domani un incontro a tre voci per rivisitare le questioni che sono emerse più insistentemente nella campagna informativa (o deformativa?) relativa al Referendum sulla Legge 40 (procreazione assistita). In sostanza, le questioni sono le seguenti: 1) ammissibilità "etica" del non voto al referendum e sua rilevanza pratica 2) statuto dell’embrione (se c’è o non c’è continuità nella crescita dell’essere umano) 3) diritti del figlio e diritti della madre (nessun diritto al padre?) 4) ricerca sulle staminali embrionali e cura di malattie 5) mettere al mondo figli con qualunque mezzo (compresa la fecondazione eterologa) 6) selezione genetica Su ciascuna di queste questioni si è scatenato un vero e proprio putiferio mediatico, compreso un sedicente sciopero della fame, da parte dei sostenitori del sì al referendum, per oscurare le ragioni di chi sostiene l’astensionismo, con il fine di impaurire chi non è d’accordo con il sì, facendolo sentire superato dal "progresso" e afflitto da antipatia per le nuove vite che "provetta libera" potrebbe generare e da mancanza di compassione per i malati che le cellule embrionali potrebbero curare. Il Comitato Scienza e Vita regionale, già fortemente impegnato attraverso i suoi esponenti a chiarire concetti e raddrizzare argomentazioni in numerosi incontri organizzati localmente, nella serata del 30 maggio vuole tracciare un bilancio delle linee di pensiero che l’occasione del referendum ha sollecitato. Quel che qui si può anticipare è che l’esperienza delle passate settimane è stata soddisfacente almeno da un angolo visuale, quello cioè di essere presenti nel dibattito pubblico sui destini delle persone nella nostra società, sfruttando le modalità mediatiche che oggi vengono offerte e misurandosi sul piano della scienza e della concettualizzazione filosofica, senza sensi di inferiorità. Abbiamo sempre proclamato che la Fede non è contraria alla Ragione, ma anzi che facilita un funzionamento più corretto della Ragione. A noi l’onere della prova in corpore vili, ossia nelle varie questioni che vengono sollevate oggi. La sfida che stiamo affrontando ha dimostrato ad abundantiam che spesso la ragione lasciata a se stessa si convince della sua verità parziale e finisce per assolutizzarla con procedure che di scientifico hanno veramente poco. E’ anche vero, tuttavia, che la Fede senza l’uso della ragione non permette di esplicitare i contenuti della verità, un’operazione che è in sé appassionante e ci avvicina sempre di più alla Fonte della razionalità del mondo. * presidente del Comita- to «Scienza & Vita» dell’Emilia- Romagna I giornalisti cattolici di fronte al referendum «C’è una censura sulle ragioni dell’astensione» i sono, nel dibattito innescato dal referendum, delle evidenze clamorose che pescano nelle più elementari esperienze umane, così come nelle più recenti e consolidate scoperte scientifiche sulla vita nascente. I mass media, se fossero animati da ansia di verità e da rispetto del reale, potrebbero svolgere un ruolo importante per portare all’attenzione di tutti queste evidenze. Purtroppo su questo tema spesso prevale nei grandi mezzi di informazione uno spirito fazioso e un nichilismo militante dietro cui si nascondono forti interessi di bottega e di portafoglio di cui quasi nessuno parla. La prima evidenza clamorosa è che io sono stato un embrione. Mio figlio è stato un embrione. Se quell’embrione fosse stato cancellato, usato per sperimentazioni, congelato, io non ci sarei. Mio figlio non ci sarebbe. Il tema sollevato dal referendum mi interessa perché in gioco ci sono io e ciò che di più caro ho al mondo. In quel punto è l’inizio di un uomo che, senza soluzione di continuità, giungerà alla giovinezza, alla maturità, alla vecchiaia. Quel punto merita perciò il massimo di amore, di rispetto, di tutela pur a fronte di altri legittimi interessi. Una seconda evidenza clamorosa di questo referendum è che la scelta di una larga parte del popolo italiano di esercitare il diritto costituzionale all’astensione pone in questo caso a confronto due posizioni che non sono il tradizionale sì o no, ma che sono da una parte l’invito alla partecipazione, dall’altra l’invito ad astenersi. Chiunque andrà a votare, indipendentemente da quello che segnerà sulla scheda, favorirà infatti la vittoria dei sì, aiutando il raggiungimento del quorum. I cattolici che dicono di voler andare a votare no o lo fanno da sprovveduti o lo fanno per tacitare la coscienza pur consapevoli, per malcelati interessi politico/partitici, di favorire di fatto la vittoria della parte avversa. In questa situazione ancora una volta sui mass media le ragioni dell’astensione trovano spazio marginale. Sconcertante è ad esempio lo spot televisivo istituzionale, quello che dovrebbe rappresentare il massimo dell’equilibrio tra le parti. Lo spot (per intenderci quello con le discutibili immagini della macchia di inchiostro che si diffonde in un liquido trasparente, ma l’embrione non è C liquame) dura 280 secondi. Il diritto costituzionale all’astensione viene liquidato in 7 secondi, il 3% dello spazio, con queste parole: «perché il referendum sia valido occorre che si rechi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto». Quasi un invito a recarsi alle urne! Emilio Bonicelli presidente regionale Club Santa Chiara l dovere di giornalista si sposa, in occasione dei prossimi referendum, col dovere di prendere posizione. E noi vogliamo stare dalla parte della vita, senza tornare al far west. Questione non semplice, perché tutti gli attori in scena dicono di prodigarsi per la vita. In seno alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici abbiamo già dichiarato e formulato un invito all’astensione. La formula referendaria lo prevede come opzione pienamente legittima. Capitò fra gli altri sull’art. 18 (2003) o su questioni di caccia (1990) e ciò non ha affatto diminuito il senso democratico di partecipazione degli italiani. Se resta in vigore l’attuale legge, pur con tutti i suoi limiti, rimane in essere un minimo di regole riguardo la procreazione assistita. Ecco, con i nostri settimanali cerchiamo di far capire i contenuti della legge, perché e come va difesa. È da migliorare? Se ne discuta in Parlamento, non ideologicamente, ma tenendo I parimenti conto del desiderio femminile di maternità, come dei diritti di ogni nascituro. E con molti non credenti, condividiamo l’idea che questi diritti maturino nell’atto della fecondazione e non al 14° giorno o a qualche altro punto intermedio di una gravidanza. Giulio Donati delegato regionale Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) l mondo dell’informazione di fronte al referendum si trova in una situazione piuttosto complessa. Infatti, in una questione così delicata come quella riguardante l’embrione, la fecondazione assistita, non è facile capire, spiegare e informare in un confronto sereno senza toni aspri. A questa complessità va aggiunto il vecchio vizio di molti protagonisti della vita politica e culturale di usare schemi e pregiudizi ideologici, compromessi politici o complicate acrobazie referendarie invece di guardare la realtà. Non si tratta, dunque, di un lavoro facile per gli operatori del mondo della comunicazione, ma è proprio in occasioni come queste che il servizio alla verità della notizia rende più responsabile il compito di informare e comunicare. I giornalisti, poi, impegnati nel servizio pubblico o in testate di I varie ispirazioni, devono garantire e rappresentare pluralità di posizioni e sono esentati dalla partecipazione diretta a comitati. Salvaguardando tale principio, i giornalisti cattolici sono chiamati, in questo momento, a fare conoscere la realtà dei fatti, a sostenere il principio del rispetto della vita in un mondo dell’informazione che tende a fare prevalere le opinioni sui fatti. L’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) Emilia- Romagna ha in programma, nel direttivo regionale dei prossimi giorni, di verificare tale responsabilità di fronte al referendum, ponendosi in attento ascolto delle indicazioni del Comitato Scienza & Vita e facendole conoscere attraverso i vari strumenti e media. Il giornalista deve essere, quindi, testimone cosciente e responsabile dei valori che sono in gioco in questo momento, divulgatore sensibile alle tematiche della vita e, nel rispetto della professionalità e degli specifici ambiti di competenza, anche promotore di una mentalità che valorizzi l’uomo, specialmente quello più debole che è oggi l’embrione. Alessandro Rondoni presidente Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) Emilia-Romagna contributi. Ucsi, Fisc e «Club Santa Chiara» I media hanno il naso lungo www.bo7.it versetti petroniani DI GIUSEPPE BARZAGHI hi ben comincia è a metà dell’opera! Sì, ma se uno comincia dalla metà ... ha già quasi finito. Questa si chiama scorciatoia, vero? Eufemismo. Beh, è una gran furbata. Effettivamente è roba da far venire il nervoso! Eufemismo anche questo. E’ il mestiere del divulgatore: rubare qua e là e spacciare. E allora si chiami spacciatore e non divulgatore. Anche le parole hanno una loro dignità! Per divulgare occorre concepire tre volte: le idee fondamentali di una materia; le idee particolari di chi ascolta; le idee che mettono insieme le une e le altre. E’ un concepimento complesso e faticoso quello che porta al parto semplice. I filosofi sanno bene che cos’è «la fatica del concetto». Tutti i passaggi vanno rispettati in natura, perché la natura non fa salti. Perciò il vero divulgatore è solo l’esperto: quello che conosce il pericolo, la prova, l’esperimento e ha esperienza. Solo lui sa fare gli esempi e conosce le parole-chiave: sono suoi figli. Li ha concepiti lui: ne portano il segno indelebile, il suo DNA. Il divulgatore inesperto non concepisce (non concepisce neppure perché si debba concepire…). E quando crede di sentire i dolori del parto, partorisce vento! (Is, 26, 18). C Spacciatori di scorciatoie: le furberie dei divulgatori Domenica 29 maggio 2005 • Numero 19 • Supplemento al numero odierno di Avvenire Riflessione sulla domenica Il dramma del Sud Sudan Don Elli, il prete del Pratello a pagina 4 a pagina 2 a pagina 5 fratello embrione Incontro con Ferrara Sabato 4 giugno alle11.00 al Centro Congressi ATC, via Saliceto 3, il Centro Manfredini, Il Foglio e Tempi organizzano l’incontro «Fratello em- brione, sorella verità. Il nostro no alla dittatura del relativismo» con Giuliano Ferrara (direttore de Il Foglio), Eleono- ra Porcu (gine- cologa), Luigi A- micone (diret- tore di Tempi), Davide Rondoni (poeta). INTERVENTI ASTENSIONE PER UCID E SAN VINCENZO onsapevolmente il 12 giugno non andrò a votare perché si tratta di un referendum sbagliato: nega infatti il diritto alla vita a persone umane concepite e apre la strada a pericolosi percorsi eugenetici. La legge 40 può non essere perfetta ma, in ogni caso, é quanto di meglio il legislatore ha potuto fare, nelle condizioni date e considerata la precaria situazione esistente. Tale legge, infatti, promuove la ricerca nel rispetto della vita, tutela la salute della donna e dell’embrione, protegge i diritti dei figli e dei genitori: ai figli consente di conoscere le proprie origini, ai genitori consente il diritto di riconoscere i propri figli. Aggiungo che, astenendomi dall’andare a votare, esercito un mio espresso e pieno diritto di non riconoscere, invalidandolo per mancato raggiungimento del quorum prescritto dei votanti, il referendum proposto. Aggiungo infine, che come presidente dell’UCID di Bologna, ho ragione di ritenere che i nostri associati si atterranno alle precise indicazioni autorevolmente espresse dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Camillo Ruini, dal mio Arcivescovo, mons. Carlo Caffarra e dal Comitato «Scienza e vita». Filippo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti di Bologna. a Società di S.Vincenzo de’ Paoli di Bologna, tramite il suo Consiglio centrale, dà la sua convinta adesione alla difficile battaglia a difesa dell’embrione umano. La San Vincenzo si sente coinvolta nel dibattito in corso nel mondo cattolico che sta affrontando la diatriba sul modo migliore in cui deve manifestarsi la partecipazione attiva alla vita pubblica di ogni cittadino ed il ricorso all’astensione come strumento valido ed efficace per contrastare il tentativo di imporre scelte contrarie alla vita. La San Vincenzo di Bologna, unitamente a quella nazionale, aderendo al richiamo del proprio pastore e della Cei, è apertamente schierata a favore dell’astensione dal voto in occasione del prossimo referendum. La San Vincenzo è al servizio dei poveri e dei più piccoli; è un suo specifico compito cercare di dare voce a chi non ce l’ha. Entrando con i suoi 250 volontari operanti nella diocesi (15.000 in Italia) nelle case dei più bisognosi è naturalmente sensibile a tutte le tematiche legate alla famiglia e alla vita dal suo sorgere fino alla fine. La San Vincenzo quindi non può che unirsi a quanti stanno difendo l’embrione, l’essere più piccolo di tutti ed il meno tutelato. Conscia che la posta in gioco va ben oltre il tema referendario e coinvolge scelte che avranno enormi ripercussioni sul futuro del mondo (dall’eutanasia all’ingegneria genetica) la Società di San Vincenzo de’ Paoli si unisce alla Chiesa e a tante altre associazioni cattoliche a difesa dei basilari valori cristiani. La San Vincenzo è convinta che la legge attuale, pur essendo imperfetta, regola quantomeno scelte che altrimenti sarebbero lasciate esclusivamente all’arbitrio degli interessati. Sottolinea come lo strumento referendario appaia inadeguato ad affrontare tematiche di tale complessità, poiché una legge di questa portata assume un valore compiuto solo nella sua interezza e non «ritagliandola» a proprio uso e consumo. Il Consiglio nazionale della «San Vincenzo» ha aderito al «Comitato Scienza & Vita» e, in Emilia-Romagna, come nelle altre regioni in cui è presente l’associazione, i suoi volontari promuovono azioni di sensibilizzazione a favore dell’astensione dal voto. Daniele Falavigna, presidente Consiglio centrale di Bologna L C «Referendum: si può mettere ai voti la vi- ta?». Ne parlano do- mani alle 20.30, al Veritatis Splendor (Via Riva Reno, 57) Vera Zamagni (Refe- rendum e democra- zia), Carlo Ventura (Il mondo della ri- cerca di fronte alla vita), Giorgio Carbo- ne (L’embrione uma- no: qualcosa o qual- cuno?). Modera Francesco Spada. Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 46,00 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-18) Concessionaria per la pubblicità Publione Loris Zanelli Via Punta di Ferro 2/d 47100 Forlì - telefono: 0543/798976 I media hanno il naso lungo

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Referendum, incontro al «Veritatis Splendor»DI VERA NEGRI ZAMAGNI *

Il Comitato Regionale Scienza e Vitaterrà domani un incontro a tre vociper rivisitare le questioni che sonoemerse più insistentemente nellacampagna informativa (odeformativa?) relativa al Referendumsulla Legge 40 (procreazioneassistita). In sostanza, le questionisono le seguenti:1) ammissibilità "etica" del non votoal referendum e sua rilevanza pratica2) statuto dell’embrione (se c’è o nonc’è continuità nella crescita dell’essereumano)3) diritti del figlio e diritti dellamadre (nessun diritto al padre?)4) ricerca sulle staminali embrionalie cura di malattie5) mettere al mondo figli conqualunque mezzo (compresa lafecondazione eterologa)6) selezione genetica

Su ciascuna di queste questioni si èscatenato un vero e proprio putiferiomediatico, compreso un sedicentesciopero della fame, da parte deisostenitori del sì al referendum, peroscurare le ragioni di chi sostienel’astensionismo, con il fine diimpaurire chi non è d’accordo con ilsì, facendolo sentire superato dal"progresso" e afflitto da antipatia perle nuove vite che "provetta libera"potrebbe generare e da mancanza dicompassione per i malati che lecelluleembrionalipotrebberocurare. Il ComitatoScienza e Vitaregionale, giàfortementeimpegnatoattraverso isuoi esponenti

a chiarire concetti e raddrizzareargomentazioni in numerosi incontriorganizzati localmente, nella seratadel 30 maggio vuole tracciare unbilancio delle linee di pensiero chel’occasione del referendum hasollecitato. Quel che qui si può anticipare è chel’esperienza delle passate settimane èstata soddisfacente almeno da unangolo visuale, quello cioè di esserepresenti nel dibattito pubblico suidestini delle persone nella nostrasocietà, sfruttando le modalitàmediatiche che oggi vengono offertee misurandosi sul piano della scienzae della concettualizzazione filosofica,senza sensi di inferiorità. Abbiamo sempre proclamato che laFede non è contraria alla Ragione, maanzi che facilita un funzionamentopiù corretto della Ragione. A noi l’onere della prova in corporevili, ossia nelle varie questioni che

vengono sollevate oggi. La sfida che stiamo affrontando hadimostrato ad abundantiam chespesso la ragione lasciata a se stessa siconvince della sua verità parziale efinisce per assolutizzarla conprocedure che di scientifico hannoveramente poco. E’ anche vero, tuttavia, che la Fedesenza l’uso della ragione nonpermette di esplicitare i contenutidella verità, un’operazione che è in séappassionante e ci avvicina sempre dipiù allaFonte dellarazionalitàdel mondo.* presidentedel Comita-to «Scienza

& Vita» dell’Emilia-

Romagna

I giornalisti cattolici di fronte al referendum«C’è una censura sulle ragioni dell’astensione»

i sono, nel dibattitoinnescato dal referendum,delle evidenze clamorose

che pescano nelle più elementariesperienze umane, così comenelle più recenti e consolidatescoperte scientifiche sulla vitanascente. I mass media, se fosseroanimati da ansia di verità e darispetto del reale, potrebberosvolgere un ruolo importante perportare all’attenzione di tuttiqueste evidenze. Purtroppo suquesto tema spesso prevale neigrandi mezzi di informazione uno

spirito fazioso eun nichilismomilitante dietrocui sinascondono fortiinteressi dibottega e diportafoglio di cuiquasi nessunoparla.La primaevidenza

clamorosa è che io sono stato unembrione. Mio figlio è stato unembrione. Se quell’embrione fosse statocancellato, usato persperimentazioni, congelato, ionon ci sarei. Mio figlio non cisarebbe. Il tema sollevato dalreferendum mi interessa perché ingioco ci sono io e ciò che di piùcaro ho al mondo. In quel puntoè l’inizio di un uomo che, senzasoluzione di continuità, giungeràalla giovinezza, alla maturità, allavecchiaia. Quel punto meritaperciò il massimo di amore, dirispetto, di tutela pur a fronte dialtri legittimi interessi.Una seconda evidenza clamorosadi questo referendum è che lascelta di una larga parte delpopolo italiano di esercitare ildiritto costituzionaleall’astensione pone in questo casoa confronto due posizioni chenon sono il tradizionale sì o no,ma che sono da una parte l’invitoalla partecipazione, dall’altral’invito ad astenersi. Chiunqueandrà a votare,indipendentemente da quello chesegnerà sulla scheda, favoriràinfatti la vittoria dei sì, aiutando ilraggiungimento del quorum. Icattolici che dicono di volerandare a votare no o lo fanno dasprovveduti o lo fanno per tacitarela coscienza pur consapevoli, permalcelati interessipolitico/partitici, di favorire difatto la vittoria della parte avversa.In questa situazione ancora unavolta sui mass media le ragionidell’astensione trovano spaziomarginale. Sconcertante è adesempio lo spot televisivoistituzionale, quello che dovrebberappresentare il massimodell’equilibrio tra le parti. Lo spot(per intenderci quello con lediscutibili immagini dellamacchia di inchiostro che sidiffonde in un liquidotrasparente, ma l’embrione non è

C

liquame) dura 280 secondi. Ildiritto costituzionaleall’astensione viene liquidato in 7secondi, il 3% dello spazio, conqueste parole: «perché ilreferendum sia valido occorre chesi rechi alle urne il 50% più unodegli aventi diritto al voto». Quasiun invito a recarsi alle urne!

Emilio Bonicellipresidente regionale

Club Santa Chiara

l dovere di giornalista si sposa,in occasione dei prossimireferendum, col dovere di

prendere posizione. E noivogliamo stare dalla parte dellavita, senza tornare al far west. Questione non semplice, perchétutti gli attori in scena dicono diprodigarsi per la vita. In seno allaFederazione Italiana SettimanaliCattoliciabbiamo giàdichiarato eformulato uninvitoall’astensione. Laformulareferendaria loprevede comeopzione pienamente legittima.Capitò fra gli altri sull’art. 18(2003) o su questioni di caccia(1990) e ciò non ha affattodiminuito il senso democratico dipartecipazione degli italiani. Seresta in vigore l’attuale legge, purcon tutti i suoi limiti, rimane inessere un minimo di regoleriguardo la procreazione assistita. Ecco, con i nostri settimanalicerchiamo di far capire i contenutidella legge, perché e come vadifesa. È da migliorare? Se ne discuta inParlamento, nonideologicamente, ma tenendo

I

parimenti conto del desideriofemminile di maternità, come deidiritti di ogni nascituro. E conmolti non credenti, condividiamol’idea che questi diritti maturinonell’atto della fecondazione e nonal 14° giorno o a qualche altropunto intermedio di unagravidanza.

Giulio Donatidelegato regionale Fisc

(Federazione italiana settimanali cattolici)

l mondo dell’informazione difronte al referendum si trova inuna situazione piuttosto

complessa. Infatti, in unaquestione così delicata comequella riguardante l’embrione, lafecondazione assistita, non èfacile capire, spiegare e informarein un confronto sereno senza toniaspri. A questa complessità va aggiuntoil vecchio vizio di moltiprotagonisti della vita politica eculturale di usare schemi epregiudizi ideologici,compromessi politici ocomplicate acrobazie referendarieinvece di guardare la realtà. Non si tratta, dunque, di unlavoro facile per gli operatori delmondo della comunicazione, maè proprio in occasioni comequeste che il servizio alla veritàdella notizia rende piùresponsabile il compito diinformare e comunicare. I giornalisti, poi, impegnati nelservizio pubblico o in testate di

I

varie ispirazioni, devono garantiree rappresentare pluralità diposizioni e sono esentati dallapartecipazione diretta a comitati. Salvaguardando tale principio, igiornalisti cattolici sono chiamati,in questo momento, a fareconoscere la realtà dei fatti, asostenere il principio del rispettodella vita in un mondodell’informazione che tende a fareprevalere le opinioni sui fatti. L’Ucsi (Unionecattolica stampaitaliana) Emilia-Romagna ha inprogramma, neldirettivoregionale deiprossimi giorni,di verificare taleresponsabilità di fronte alreferendum, ponendosi in attentoascolto delle indicazioni delComitato Scienza & Vita efacendole conoscere attraverso ivari strumenti e media. Il giornalista deve essere, quindi,testimone cosciente eresponsabile dei valori che sonoin gioco in questo momento,divulgatore sensibile alletematiche della vita e, nel rispettodella professionalità e deglispecifici ambiti di competenza,anche promotore di una mentalitàche valorizzi l’uomo,specialmente quello più deboleche è oggi l’embrione.

Alessandro Rondonipresidente Ucsi (Unione

cattolica stampa italiana) Emilia-Romagna

contributi.Ucsi, Fisc e «Club Santa Chiara»

I media hannoil naso lungo

www.bo7.itversetti petroniani

DI GIUSEPPE BARZAGHI

hi ben comincia è a metà dell’opera! Sì, ma se uno cominciadalla metà ... ha già quasi finito. Questa si chiama scorciatoia,

vero? Eufemismo. Beh, è una gran furbata. Effettivamente è robada far venire il nervoso! Eufemismo anche questo. E’ il mestieredel divulgatore: rubare qua e là e spacciare. E allora si chiamispacciatore e non divulgatore. Anche le parole hanno una lorodignità! Per divulgare occorre concepire tre volte: le idee

fondamentali di una materia; le idee particolari di chi ascolta;le idee che mettono insieme le une e le altre. E’ unconcepimento complesso e faticoso quello che porta al partosemplice. I filosofi sanno bene che cos’è «la fatica del concetto».Tutti i passaggi vanno rispettati in natura, perché la natura non fa

salti. Perciò il vero divulgatore è solo l’esperto: quello che conosceil pericolo, la prova, l’esperimento e ha esperienza. Solo lui sa faregli esempi e conosce le parole-chiave: sono suoi figli. Li ha concepitilui: ne portano il segno indelebile, il suo DNA. Il divulgatoreinesperto non concepisce (non concepisce neppure perché si debbaconcepire…). E quando crede di sentire i dolori del parto, partoriscevento! (Is, 26, 18).

C

Spacciatori di scorciatoie:le furberie dei divulgatori

Domenica 29 maggio 2005 • Numero 19 • Supplemento al numero odierno di Avvenire

Riflessione sulla domenica

Il dramma del Sud Sudan

Don Elli, il pretedel Pratello

a pagina 4

a pagina 2

a pagina 5

fratello embrione

Incontro con FerraraSabato 4 giugno alle11.00 al CentroCongressi ATC, via Saliceto 3, ilCentro Manfredini, Il Foglio e Tempiorganizzano l’incontro «Fratello em-brione, sorella verità. Il nostro noalla dittatura del relativismo» conGiuliano Ferrara(direttore de IlFoglio), Eleono-ra Porcu (gine-cologa), Luigi A-micone (diret-tore di Tempi),Davide Rondoni(poeta).

I N T E R V E N T I

ASTENSIONEPER UCID

E SAN VINCENZO

onsapevolmente il 12 giugnonon andrò a votare perché sitratta di un referendum

sbagliato: nega infatti il diritto allavita a persone umane concepite e aprela strada apericolosi percorsi eugenetici.La legge 40 può non essere perfettama, in ogni caso, é quanto di meglio illegislatore ha potuto fare, nellecondizioni date e considerata laprecaria situazione esistente. Tale legge, infatti, promuove la ricercanel rispetto della vita, tutela la salutedella donna e dell’embrione, protegge idiritti dei figli e dei genitori: ai figliconsente di conoscere le proprieorigini, ai genitori consente il diritto diriconoscere i propri figli.Aggiungo che, astenendomidall’andare a votare, esercito un mioespresso e pieno diritto di nonriconoscere, invalidandolo per mancatoraggiungimento del quorum prescrittodei votanti, il referendum proposto.Aggiungo infine, che come presidentedell’UCID di Bologna, ho ragione diritenere che i nostri associati si atterranno alleprecise indicazioni autorevolmenteespresse dal Presidente della ConferenzaEpiscopale Italiana, il CardinaleCamillo Ruini, dal mio Arcivescovo, mons. Carlo Caffarrae dal Comitato «Scienza e vita».Filippo Sassoli de Bianchi, presidentedell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti di Bologna.

a Società di S.Vincenzo de’ Paolidi Bologna, tramite il suoConsiglio centrale, dà la sua

convinta adesione alla difficilebattaglia a difesa dell’embrioneumano. La San Vincenzo si sentecoinvolta nel dibattito in corso nelmondo cattolico che sta affrontando ladiatriba sul modo migliore in cui devemanifestarsi la partecipazione attivaalla vita pubblica di ogni cittadino edil ricorso all’astensione come strumentovalido ed efficace per contrastare iltentativo di imporre scelte contrariealla vita. La San Vincenzo di Bologna,unitamente a quella nazionale,aderendo al richiamo del propriopastore e della Cei, è apertamenteschierata a favore dell’astensione dalvoto in occasione del prossimoreferendum. La San Vincenzo è alservizio dei poveri e dei più piccoli; èun suo specifico compito cercare didare voce a chi non ce l’ha. Entrandocon i suoi 250 volontari operanti nelladiocesi (15.000 in Italia) nelle casedei più bisognosi è naturalmentesensibile a tutte le tematiche legatealla famiglia e alla vita dal suo sorgerefino alla fine. La San Vincenzo quindinon può che unirsi a quanti stannodifendo l’embrione, l’essere più piccolodi tutti ed il meno tutelato. Consciache la posta in gioco va ben oltre iltema referendario e coinvolge scelteche avranno enormi ripercussioni sulfuturo del mondo (dall’eutanasiaall’ingegneria genetica) la Società diSan Vincenzo de’ Paoli si unisce allaChiesa e a tante altre associazionicattoliche a difesa dei basilari valoricristiani. La San Vincenzo è convintache la legge attuale, pur essendoimperfetta, regola quantomeno scelteche altrimenti sarebbero lasciateesclusivamente all’arbitrio degliinteressati. Sottolinea come lostrumento referendario appaiainadeguato ad affrontare tematiche ditale complessità, poiché una legge diquesta portata assume un valorecompiuto solo nella sua interezza e non«ritagliandola» a proprio uso econsumo. Il Consiglio nazionale della«San Vincenzo» ha aderito al«Comitato Scienza & Vita» e, inEmilia-Romagna, come nelle altreregioni in cui è presente l’associazione,i suoi volontari promuovono azioni disensibilizzazione a favoredell’astensione dal voto.Daniele Falavigna, presidenteConsiglio centrale di Bologna

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C

«Referendum: si puòmettere ai voti la vi-ta?». Ne parlano do-mani alle 20.30, alVeritatis Splendor(Via Riva Reno, 57)Vera Zamagni (Refe-rendum e democra-zia), Carlo Ventura(Il mondo della ri-cerca di fronte allavita), Giorgio Carbo-ne (L’embrione uma-no: qualcosa o qual-cuno?). ModeraFrancesco Spada.

Pagine a cura del Centro Servizi Generalidell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna - tel. 051 64.80.707 -051 64.80.755 fax 051 23.52.07email: [email protected] annuale: euro 46,00 - Contocorrente postale n.° 24751406 intestato ad

Arcidiocesi di Bologna - C.S.G.Per informazioni e sottoscrizioni: 051.6480777 (dal lunedì al venerdì,orario 9-13 e 15-18)Concessionaria per la pubblicità PublioneLoris Zanelli Via Punta di Ferro 2/d47100 Forlì - telefono: 0543/798976

I media hannoil naso lungo

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Il tempo del lavoro e il tempo della festaDI ALESSANDRO ALBERANI*

l XXIV Congresso EucaristicoNazionale di Bari ha moltoopportunamente messo al centro il

tema della Domenica sul quale leorganizzazioni sociali come la Cisl el’Mcl hanno, in questi anni fatto, unaprofonda riflessione.L’appello alle Istituzioni ed alla forzepolitiche sociali a sostegno del ripososettimanale domenicale partiva dallaconsiderazione che ogni individuosviluppa la propria personalità attraversole relazioni familiari ed amicali e che iltempo comune della festa è un valoreper tutta la comunità civile e diviene,quindi, un bene collettivo degno ditutela sociale.Come Cisl, da sempre, abbiamo fatto delvalore della responsabilità un punto

Iimprescindibile della nostra azione.Abbiamo affermato nei nostridocumenti che non ci si può sottrarrealle problematiche legate allo sviluppoeconomico, che non si può rifiutare laconcertazione sul tema della flessibilitàal fine che questa non producaprecarietà.Dobbiamo però essere, come sindacato,certamente flessibili alle esigenze delleimprese ma coniugare questo con idiritti fondamentali delle persone tra cuiil diritto al giorno domenicale di riposo.Sappiamo bene che alcuni lavori alladomenica si devono obbligatoriamentesvolgere: penso a chi guida gli autobus,agli operatori del turismo, al settoreospedaliero, a quello della sicurezza.Su questi settori c’è la nostradisponibilità da sempre a negoziare lecondizioni di lavoro. Ma dove èpossibile bisogna evitare di fare lavorare

la domenica, perché quel giornorappresenta per noi cristiani unmomento di riflessione e partecipazioneimportante, ma per tutta la collettivitàun motivo di stare insieme, di riposarsi,di godere del tempo libero nello sport,nella lettura ed altro.A Bologna, come Cisl, supportati daaltre organizzazioni di ispirazionecristiana, abbiamo fortemente difeso laDomenica delle Palme come momentoin cui non si poteva allargare l’ordinanzadel Comune di Bologna sulle aperturedomenicali. E’ stata una battaglia diprincipio vinta che ci ha fatto ragionareanche sui tempi di vita e sulle modalitàdi organizzare i servizi al cittadinosalvaguardando i principi ed i valoriculturali e religiosi.E’ su questa strada che dobbiamo, tuttiinsieme, continuare a lavorare.

*Segretario generale Cisl Bologna

Giorno del Signore, lo sport ha un compitoDI MATTEO FOGACCI

ono state inaugurate ieripomeriggio con una sfilata inpiazza Maggiore che ha coinvolto

oltre 3000 atleti, le Bologniadi, larassegna sportiva organizzata dal CONIe dagli assessorati di Comune eProvincia di Bologna che avràquest’anno anche un aspetto benefico,ovvero è stata aperta una sottoscrizione(C/C n. 100000002696 - ABI 06385 -CAB 02412 - CIN J - presso CARISBOfiliale di San Felice, con la causale:CEFA - "Bologniadi ... Gioca per laSomalia") per raccogliere fondi per lacostruzione in Somalia di un impiantosportivo, la cui organizzazione è stataaffidata al CEFA.Anche la Consulta Pastorale per losport è stata chiamata a partecipare al

Sgrande evento: ha infatti organizzatoun incontro sul tema: «La Domenicagiorno del Signore, giorno dell’uomo;la funzione dello Sport per unautentico riposo» che si svolgerà alteatro tenda dell’Isola Montagnolamercoledì 1 Giugno alle ore 21 e alquale parteciperanno il vescovoausiliare monsignor Ernesto Vecchi e irappresentanti delle Associazioni dellaConsulta Diocesiana dello Sport.Sempre in Montagnola domenica 5giugno la Consulta ha organizzato unpomeriggio di giochi per tutti i ragazzie i loro animatori econtemporaneamente si svolgeranno lefinali giovanili del Centro SportivoItaliano di Bologna. Dopo lepremiazioni, alle 18.30 saràl’Arcivescovo a chiudere ufficialmentele Bologniadi con la celebrazione della

Messa. Il tema scelto quest’anno dallaConsulta Pastorale per lo sportriguarda la domenica vissuta sia comegiorno dedicato al Signore, ma purecome giornata nel quale riposare ilcorpo magari svolgendo un’attivitàsportiva. Compito dello sportivocattolico è quello di conciliare le duerealtà, come da anni cerca di fare lapolisportiva Antal Pallavicini, nata nel1959 dalla volontà del cardinaleGiacomo Lercaro e avviata damonsignor Giulio Salmi.Sono stati tanti i campioni usciti dallefila delle diverse sezioni dellapolisportiva e ultimamente il difensoreTedeschi ha già esordito in primasquadra nel Bologna. Nonostante leporte siano comunque sempre aperte atutti, sui valori non si transige. «Dasempre siamo fedeli al nostro statuto

che vuole i valori cristiani alla base delnostro comportamento» afferma ilpresidente della polisportiva LucianoFinelli, «tanto che una volta ladomenica tutte le attività iniziavanodopo la celebrazione della Messa delle8.00. Ora abbiamo un po’ più dielasticità, anche perché lasciamo libertàai nostri tecnici e collaboratori dipartecipare o meno alle funzioni.Possiamo però affermare che per tutti,credenti o meno, la presenza delsacerdote è divenuta sempre piùimportante, una figura che guida e allaquale sono chiesti consigli e confessatepaure o ansie. Inoltre cerchiamosempre di partecipare comepolisportiva alle iniziative della Chiesabolognese e di rispettare, ancherinviando partite e incontri, momentisignificativi, come i giorniimmediatamente precedenti la Pasqua,un modo pratico per far capire ai nostrigiovani che i nostri valori non sipossono piegare a semplici esigenze dicalendari sportivi».

Domenica, asse portante della storia«Essa si presenta come un’autenticascuola, un itinerario permanente di pedagogia ecclesiale e insostituibile»

DI ERNESTO VECCHI *

a Chiesa in Italia oggi si trova di frontea un uomo «nuovo», nato nellaseconda metà del sec. XX, i cui caratteri

mettono radicalmente in questione la fedeCristiana: il soggettivismo radicale,individualista e libertario; il secolarismo, sialaicista sia connesso all’indifferenzareligiosa; la ricerca di sempre nuoveesperienze ed emozioni; il naturalismomaterialista; la dipendenza dai media. Lecomunità cristiane, di fronte a questo«maremoto», non tirano i remi in barca, maraccolgono l’invito del Signore e gettano lereti (Cf. Lc 5, 5). Lo Spirito del Signore,infatti, le spinge «a fare memoria grata delpassato, a vivere con passione il presente, adaprirsi con fiducia al futuro», perché «GesùCristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre» (Eb13, 8) (Cf. NMI, 3). Nonostante la«dispersione» e la crescente «complessitàsociale», oggi più che mai è necessarioinsistere sulla praticabilità pastorale dellariscoperta della domenica, che si presentanon solo come «antidoto a questadispersione» (NMI, 36), ma soprattuttocome fondamento di un’autenticaspiritualità «laicale», in quanto «sintesi»della vita cristiana e «condizione» per viverlabene (Cf. DD, 81). La vera «laicità» non èautonomia da ciò che accade nel «tempio»ma l’assunzione delle istanze vissute nel«tempio», riverberate nel contesto dellasocietà secondo una visione realmente«cattolica». Ciò significa cogliere la propostacristiana nella sua «universalità» e «totalità»,per cui il laico «cattolico» diventa capace di«esportare» e di «importare» tutto ciò che di«vero», di «bello» e di «buono» ha nella suaesperienza di fede o incontra nell’esperienza

Ldel suo essere nel mondo. Pertanto, ladomenica non è una realtà «clericale», dagestire solo all’interno del «tempio», perchéè «l’anima degli altri giorni» (DD, 83). Intale prospettiva, la domenica si presentacome «un’autentica scuola, un itinerariopermanente di pedagogia ecclesiale.Pedagogia insostituibile, specie nellecondizioni dell’odierna società, segnatasempre più fortemente dallaframmentazione e dal pluralismo culturale»(DD, 83). Infine, «i cristiani convocati ognidomenica per vivere e confessare la presenzadel Risorto sono chiamati a farsi"evangelizzatori" e "testimoni"» (DD, 45),consapevoli che il «legame tra il giorno delSignore e il giorno del riposo nella societàcivile ha un’importanza e un significato chevanno al di là della prospettivapropriamente cristiana» (DD, 65).Infatti, «l’intera domenica diventa unagrande scuola di carità, di giustizia, di pace»

e, ogni otto giorni introduce nel tessutosociale una «spinta a cambiare le "strutturedi peccato" in cui i singoli, le comunità,talvolta i popoli interi sono irretiti"» (DD,73). Ora, è proprio nel contestodell’Eucaristia domenicale che "fioriscono"le comunità cristiane, tra le quali occupanoun posto preminente le parrocchie che«rappresentano in certo modo la Chiesavisibile stabilita su tutta la terra» (SC, 42).La pastorale eucaristica domenicale, dunque,deve sfociare nella «pastorale dellaecclesialità», che si fonda su una teologia euna coscienza della Chiesa radicate proprionell’Eucaristia, di cui gli uomini hannobisogno per diventare «immagini» di Dio.Inoltre ne hanno bisogno «perché possonocostituire la Chiesa, Corpo vivo di Cristo,figura e iniziale avveramento del Regno diDio, "sacramento universale di salvezza"»(LG, 48).

* Vescovo ausiliare

«Fmr-Art’è» e lo «scrigno della fede» crigno della fede» così monsignor Francesco Cacucci,arcivescovo di Bari-Bitonto definisce la Cattedrale

della città pugliese, gioiello dell’architettura romanica, conardite anticipazioni del gotico. Il completamento dei lavoridi restauro viene ora festeggiato con un libro prestigioso,edito da FMR- Art’è, che ha la prefazione dell’Arcivescovo, itesti dell’architetto Fernando Russo, l’introduzione storica diGianni Guadalupi. Le foto sono di Luciano Romano.«Durante il restauro, visitando la Cattedrale, ho sperimentatocome, con il progredire dei lavori, cresceva in me anche ildesiderio e la gioia di vederla al più presto riportata al suoprimitivo splendore» scrive monsignor Cacucci. Questopercorso è testimoniato dall’importante volume che saràdonato al Pontefice e alle autorità presenti al XXIV CongressoEucaristico Nazionale. L’architetto Russo, che ha curato ilrestauro degli esterni, ricorda: «Era dal 1940 che non venivafatto un intervento così radicale, quindi la situazione eramolto compromessa. È stato un lavoro impressionante,anche per l’altezza, trentasette metri, della costruzione. Ilvolume racconta questo percorsoin modooriginale. L’idea che avevo era di proporre untour all’interno della Cattedrale. In questa sortadi visita guidata, dal restauro alle opere più note.attraverso le immagini, si parte dall’esterno e poisi prosegue all’interno, dedicando attenzione alleopere più importanti che la Cattedrale custodisce.La Cattedrale è espressione del romanico pugliese,un romanico internazionale, con sue peculiarità.È molto vicino a quello lombardo-emiliano, peròè più classicheggiante degli altri». In questa visitac’è qualcosa che il visitatore non potrà perdere?«Abbiamo molti archetti con figure zoomorfeaggettanti, protese nel vuoto, come poi succederàsempre nel Gotico. Nel transetto sud c’è una dellebifore più eleganti del mondo con due leoniispirati alla scuola sveva».

Laudave, o piena di grazia: il Signore è con te,su te sarà lo Spirito, e diverrai Madre.

Ave, o madre Gaudiosa: sarà Re, il Figlio tuo edell’Altissimo, di un Regno di pace. Ave, o Madre dolorosa: regnerà tuo Figlio, dal-la solitudine della Croce. Ave, o Madre gloriosa: risorgerà, tuo Figlio, perun Regno eterno. Ave, o Madre pietosa: a Te verranno i figli di E-va: sono tuoi figli, o Vergine Madre del Signo-re. Prega per noi, o Santa Madre di Dio...

Serafino Zardoni (1997)

A

Si conclude oggia Bari il XXIVCongressoeucaristiconazionale. Sultema dell’assiseun contributodel vescovoausiliare di BolognamonsignorErnesto Vecchi

2 Domenica29 maggio 2005

Biffi, vent’anni da cardinaleenti anni fa, nel concistoro del 25 maggioconvocato da Papa Giovanni Paolo II, l’alloraarcivescovo della diocesi di Bologna,

Giacomo Biffi, veniva creato e pubblicatoCardinale, con il titolo dei Santi GiovanniEvangelista e Petronio a Campo de’ Fiori. Inoccasione di tale significativo anniversarioporgiamo a Sua Eminenza i nostri più vivirallegramenti, con l’augurio che possa ancora alungo servire la Chiesa con la sua sapienza edesperienza. Oltre alla Cattedra bolognese, in questiventi anni diversi sono i ruoli che il CardinaleGiacomo Biffi ha ricoperto su incarico della SantaSede. È stato membro di numerose CongregazioniPontificie, tra le altre per la Dottrina della Fede eper il Culto divino e la disciplina della fede. Èattualmente membro di tre Congregazioni: per ilClero, per l’Educazione cattolica, e perl’Evangelizzazione dei popoli. In aprile hapartecipato, nella sua qualità di Cardinale, alConclave iniziato il giorno 18 che ha elettoPontefice il cardinal Joseph Ratzinger, poi PapaBenedetto XVI. Si è trattato del primo conclave cuil’Arcivescovo emerito Giacomo Biffi ha preso parte.

V

Il cardinale Giacomo Biffi,arcivescovoemeritodi Bologna

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3Domenica29 maggio 2005

«Mission impossible:liberi per amare»

on è il titolo di un film ma un percorsoper imparare ad amare veramente, sul

serio. L’iniziativa, promossa dall’associazionelaicale «Orientamento familiare», ha avuto i-nizio lo scorso autunno e ha coinvolto una cin-quantina di giovani universitari in un cammi-no di riflessione sui fondamenti del mondodell’amore e sui legami intimi alla base dellacostruzione di ogni nuova famiglia. I parteci-panti hanno dedicato un’intero sabato ognimese, per circa un anno, alla ricerca e alla di-scussione sulla verità dell’amore umano. «Ilcorso ha voluto essere un’opportunità - spie-gano gli organizzatori - per il mondo giovani-le che oggi più che mai chiede dei punti di ri-ferimenti certi per cercare di amare fino infondo, in maniera vera. Rivolgendoci a quan-ti sono già fidanzati, ma anche a quanti ancoranon lo sono, abbiamo voluto soddisfare una ri-chiesta e un bisogno forte di formazione. Ab-biamo cercato di offrire chiarezza e speranzaalle famiglie che andranno a formare». Spintianche dalla paura di non riuscire ad amare«per sempre», i giovani hanno accettato di met-tersi in discussione e analizzare le premesse, ifondamenti primi dell’amore. Un percorso si-curamente antropologico ma illuminato dal-la luce della fede cristiana. Domenica 5 giu-gno l’Arcivescovo concluderà il ciclo di incon-tri con una conferenza a Villa S. Giacomo. «E’importante per noi la venuta dell’Arcivescovo- dicono gli organizzatori - perché per il cri-stiano non basta la conoscenza antropologicaper affrontare il matrimonio. Occorre una cre-scita nella fede, un’unità tra dottrina antro-pologica e teologica». Il corso verrà ripropostoil prossimo autunno, per offrire anche ad altrigiovani mezzi e strumenti di crescita nei rap-porti d’amore. Chi fosse interessato all’inizia-tiva può contattare Gianluca Aureliano al nu-mero 333/3861636. (L.T.)

N

Il Villaggio «Pastor Angelicus». Nel riquadro don Mario Campidori

n grande gesto dicarità ci è dato dicompiere già nel-

la fase ante-preparatoriadel Congresso Eucaristi-co Diocesano. Un gestoche ci porta geografica-mente lontano, nellagrande Africa e nei suoidrammi attuali. Un se-

gno che ci porta vicino a quella parte di noi tanto pre-ziosa e cara che nella diocesi di Iringa e nella Missionedi Usokami celebra il grande incontro tra la Chiesa diBologna e questa Chiesa sorella che ormai molti bolo-gnesi hanno conosciuto e continuano a sostenere con lapreghiera e la carità. L’argomento è grave. L’Aids ha in-vaso l’intero continente africano e il terrirorio di Iringane è gravemente colpito. In questo orizzonte triste si ac-cende una piccola luce. Il progetto Dream, ideato e ge-stito dalla Comunità di Sant’Egidio, prevede una terapiaper la mamma sieropositiva che aspetta un bambino. La

terapia porta il bambino a nascere sano e soccorre an-che la sua mamma. A Usokami si potrebbero seguire eaiutare le persone che trovandosi in questa condizionefarebbero un cammino terapeutico guidate e assistitedalle Suore, dai Padri e dal personale del Dispensario.Le medicine sono economicamente più accessibili per-chè un’industria farmaceutica indiana le offre a prezzimolto ridotti rispetto ai farmaci dell’occidente. Un ge-neroso e valente medico di Modena, Giovanni Guaral-di, ha dato lavoro e competenza, e ha pure trovato fi-nanziamenti per le apparecchiature necessarie al nostrodispensario che lavorerà in stretta collaborazione con ilpiù specializzato centro di Iringa gestito dal S.Egidio. Anoi bolognesi si offre la meravigliosa possibilità di so-stenere finanziariamente la nascita di ognuno di questibambini. Per ogni percorso terapeutico sono necessari400 Euro; che è una bella cifra, ma non è neppure trop-po grande. Qui da noi può diventare occasione per unaclasse di scuola di compiere un gesto comune di solida-rietà; per una famiglia l’invito a stringere la mano adun’altra famiglia lontana e ferita; per una Parrocchia può

essere quell’appuntamento di solidarietà che aiuta tuttia vivere concretamente la fraternità cristiana. Un’impre-sa semplice e bella, dunque. Una piccola goccia in ungrande mare di dolore, certamente. Ma certe volte è pro-prio un evento anche piccolo a mettere in movimentola speranza e tutta l’operosità che ne può nascere. Per laChiesa Bolognese un buon atto di preparazione alla gran-de Festa dell’Eucaristia. Il nostro Arcivescovo ha subitoapprovato e amato il progetto, e ha voluto Lui perso-nalmente firmare l’intesa tra la Missione di Usokami, laComunità di Sant’Egidio e la Chiesa di Bologna. Un con-tatto telefonico con i nostri missionari di laggiù ci por-ta la loro gioia e la loro gratitudine per questa impresacomune. Adesso tocca a noi. Presto sarà comunicata lamodalità con cui offrire il proprio contributo. Intanto rin-graziamo il Signore che sempre guida i suoi figli, e conla potenza del suo Spirito li previene e li illumina versocelebrazioni sempre nuove e sempre belle del Suo A-more infinito.

Giovanni Nicolini, vicario episcopale per la caritàe la cooperazione missionaria tra le Chiese

U

La grande festadel «Villaggio»DI MASSIMILIANO RABBI

omenica prossima sarà unagiornata di grande festa al«Villaggio senza barriere

"Pastor angelicus"» di Tolè perricordare il ventesimoanniversario dell’intronizzazionedella statua di Maria Assunta.Quel 2 giugno di vent’anni fa fuper don Mario Campidori,fondatore del Villaggio, unatappa importante nel camminodi realizzazione della sua opera.In quel giorno «l’ospite piùgradito» prese possesso dellacasa, per proteggere, dareconforto e forza a tutti coloro chel’avrebbero accolta come patronae protettrice.Riflettere oggi su questa presenza,fortemente voluta da don Mario,significa andare al cuore diquanto Egli ha vissuto nella fede

De desideratorealizzare con il Villaggio. Don Mario affidando larealizzazione della sua opera aMaria Assunta, ha voluto creareun luogo di incontro dove a tuttifosse data la possibilità diincontrare Gesù. Maria Assuntain cielo collocata al centrodell’Opera e della vita che inessa si svolge, è il riferimento,Colei che indica la direzione, lameta da raggiungere. Il Villaggio è il frutto della fedeche don Mario ha riposto nelSignore pronunciato ognigiorno, anche nei momenti piùdifficili, segnati dalla malattia edalla sofferenza. Colto in questaprospettiva, il Villaggio è uneffetto della Resurrezione diGesù, che nella Chiesa,attraverso la vita e il ministerosacerdotale di don Mario,

illumina i nostri passi. La festa sarà impreziosita dallapresenza dell’arcivescovomonsignor Carlo Caffarra, chepresiederà la celebrazioneeucaristica in suffragio di donMario alle ore 11. Per tutta la giornata sarannoinoltre presenti i responsabili emolti ragazzi dell’Azione cattolicadi Bologna che, nel triennio2003/2005, hanno scelto diaiutare nella carità la nostraopera.Ai ragazzi dell’Azione Cattolica diBologna, sarà dedicato ungiardino, per ricordarel’iniziativa, segno dicollaborazione e comunioneecclesiale. Nel pomeriggio didomenica, dopo il pranzocomunitario, i festeggiamenticontinueranno con alcuni giochie la recita del rosario alle 16,30.

I nostri auguri all’Arcivescovo Caffarrad multos annos!». E’ questol’augurio del Comitato

editoriale e della redazione delsettimanale diocesano «Bologna Sette»a monsignor Carlo Caffarra chemercoledì compirà 67 anni.L’Arcivescovo è nato infatti aSamboseto di Busseto il 1° giugno del1938. Lo scorso anno monsignorCaffarra festeggiò il suo primocompleanno in terra bolognese allaCasa della Carità di Borgo Panigale.Una grande torta e la gioia degliospiti della struttura furono iprincipali ingredienti di quella graditae riuscitissima «festa a sorpresa».

Farneto, un nuovo centro culturaleDI PAOLO ZUFFADA

omenica 5 giugno alle 18 verràinaugurato al Farneto il Centroculturale intitolato a monsignor

Giulio Salmi che nei giorni successivimuoverà i suoi primi passi: martedì 7giugno alle 21 vi si terrà infatti unincontro col senatore Giovanni Bersanisul tema «Il cristiano sale della terra eluce del mondo» (riflessioni nel 40°anniversario della Costituzioneconciliare «Gaudium et spes»); mercoledì8, sempre alle 21 don Antonio Alloriparlerà sul tema «Don Giulio Salmi: unavita da testimone del Vangelo» e giovedì9 il vicario generale monsignor ErnetoVecchi vi presiederà una celebrazioneeucaristica.La nascita del Centro culturale«Monsignor Giulio Salmi», nuovo puntodi aggregazione e di accoglienza per la

Dcomunità del Farneto, è promossa dallaparrocchia di S. Lorenzo del Farneto (viaJussi 131, S. Lazzaro di Savena), edavviene nel contesto delle celebrazioniper i 150 anni della festa della Madonnadella Cintura. Il Centro culturale non èstato edificato ex novo ma è sorto sullerovine di un edificio carico di storia. «Abbiamo intitolato il nostro Centroculturale a don Giulio Salmi», spiega ilparroco don Marco Cristofori, «perché ènato a Murolungo ed è il più grandeinnamorato del Farneto. Ogni tanto,come amico silenzioso e fedele torna alleradici profonde della sua spiritualità, diquella fede su cui si è formata la suavicenda di uomo e di sacerdote. Arrivaquasi sempre all’improvviso e comeprima cosa si fa portare in chiesa dovevicino all’altare della Madonna dellaCintura prega e piange, poi, nel gesto diuscire dalla chiesa, sulla soglia, si gira e

getta uno sguardo stupito egrato all’insiemedell’interno della chiesa.Poi, sempre sulla soglia, lostesso sguardo pieno distupore lo rivolgeall’esterno, alla terra, aicampi, al cielo, a"Murolungo" e dice sempre:"bello". Credo che questosia il vero spirito con cui uncredente affronta la realtà:uno sguardo al cuore dellafede, alla sua esperienzafondante fatta di preghiera,di sacramenti, di grazia di Dio e diconseguenza uno sguardo stupito emissionariamente proteso verso ilmondo». »Questo», conclude don Marco, «è ilsenso che anima il nostro centroculturale: esso è una delle occasioni

privilegiate che il Signore ci affida perchéil nostro vivere la fede si protenda versoil mondo facendosi cultura cristiana ecioè accoglienza, testimonianza edintelligente elaborazione del pensierocristiano che con gioiosa speranzadiventa proposta e casa per tutti».

Istituti secolariEucaristia fonte di una vitaautenticamente pervasa

dallo Spirito Santo. È il cuore del-l’intervento che don Gian PaoloSambri, vicario episcopale per la Vi-ta consacrata di Modena ha tenu-to ieri nell’ambito del Convegno re-gionale degli Istituti secolari. «Dal-l’Eucaristia» ha affermato il realto-re «scaturisce la capacità di testi-moniare nel mondo la santità. Essadona infatti la «capacità di farememoria e il coraggio di partire sen-za indugio, come si dice dei disce-poli di Emmaus, per aiutare il mon-do, nel segno dell’Eucaristia, a re-cuperare il senso del ringraziamen-to, una rinnovata solidarietà versotutti gli uomini, e costruire una so-cietà più giusta».

’L«

convegno

Parrocchia di Argelato, nove secoli di presenza

a tutta la comunità un grazieall’Arcivescovo per la sua paternità, per le

sue parole che hanno infuso coraggio ainumerosi presenti di tutte le età. L’incontro dimercoledì, promosso per festeggiare 900 annidi presenza certa di una comunità cristiana sulnostro territorio, è stato aperto dal benvenutodel parroco don Massimo Fabbri. Eranopresenti il predecessore canonico Marino Ghinie molte autorità civili quali il sindaco diArgelato, assessori comunali, vigili urbani,prova di una solidale volontà di confermare etrasmettere i valori cristiani alle futuregenerazioni, magari... per i prossimi 900 anni.Le parole dell’Arcivescovo sono rimasteimpresse nei nostri cuori e in modo specialequel suo sottolineare la figura centrale di Cristonella vita di ogni uomo. «E’nella figura centraledi Cristo« ha ricordato «che si differenzia la vitadi un cristiano da un non cristiano. La nostafede non è una serie di codici dicomportamento, ma è l’incontro con unapersona vivente. Il cristianesimo è il gusto difare cose normali ma con lo sguardo rivolto aGesù Cristo». In questo contesto eccovalorizzata la parrocchia che diventa il luogoprivilegiato della presenza di Cristo. Ci èpiaciuto infine il richiamo dell’Arcivescovo a unracconto di Guareschi («Giacomone e ilcrocifisso») dove il personaggio, sfortunato epovero, osservando il crocefisso nudo compie ilgesto di coprirlo con il proprio vestito volendocosì condividere con il prossimo la propriapovertà.

La comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo di Argelato

D

compleanno

Medicina, nuova sala parrocchialea quanto tempo si aspettava questo giorno? Don Nata-le, parroco a Medicina dal 1968 al 1998, aveva a più ri-

prese lavorato per questo progetto, attraverso vicende moltotribolate e alternate. La parrocchia di Medicina era fornita dimolte chiese, ma non di locali adatti per il lavoro pastorale:incontri, momenti di aggregazione. Giunto al termine del suoincarico, con la collaborazione dei fedeli, era finalmente riu-scito a predisporre il progetto per la nuova sala parrocchiale,nonché una buona base finanziaria per poter iniziare questaopera. Ma, come spesso succede, i problemi non erano e non sonoancora finiti! Tuttavia ora siamo arrivati al punto di poter i-naugurare almeno una parte consistente: una grande sala po-livalente e alcune aule per gli incontri di catechismo e altreattività, oltre, ovviamente ai servizi, impianti. La collabora-zione di tanti, che hanno dato il loro tempo, ha accompagnatoil lavoro di questi anni. Un grazie grande a tutti! Non possia-mo dimenticare chi, con grande generosità, ha contribuito fi-nanziariamente alla costruzione: dai fedeli alla «FondazioneCarisbo», che ha voluto dare il consistente finanziamento di150.000 euro, alla Cei che pure ha sostenuto quest’opera. O-ra parte la sfida dell’uso di questa struttura, che necessiteràdi grande impegno da parte di tanti. È una sfida educativa eformativa, che sicuramente troverà risposta generosa dal mo-mento che tutti sentiamo urgente il bisogno dei giovani e deimeno giovani di trovare spazi, tempi, occasioni, opportunitàdi incontro, riflessione, dialogo, sano di-vertimento. Uno spazio, quindi apertonon solo alla comunità cristiana (che nesarà ovviamente la principale fruitrice)ma anche a quanti altri fossero interes-sati agli scopi sopra elencati. Infine ungrazie ai Vescovi che ci hanno sostenu-to: da ultimo l’arcivescovo monsignorCarlo Caffarra, che inaugurerà la nostrasala parrocchiale sabato 4 giugno alle 18.

Don Marcello Galletti, parroco a San Mamante di Medicina

D

La sede del nuovo centro culturale del Farneto

Aids, la missione di Usokami ha bisogno di noi

Domenicaprossima il «Pastorangelicus» di Tolèricorderà ilventesimoanniversariodell’intronizzazionedella statua di MariaAssunta

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Sud Sudan,un silenzioassordante

Bergonzoni, la stella della fede cristiana ha guidato il suo cammino di architettoDI LUCA TENTORI

Studioso di valore FrancoBergonzoni si è adoperato nel

custodire e avvalorare le vestigiaromane della città petroniana, neimonumenti «simbolo» che lacaratterizzano. In campoecclesiale il suo apporto è statonotevole e di qualità. Non solo halasciato la sua impronta nelrestauro e nella riorganizzazionedegli spazi della chiesa della Pietà,ma ha ridato slancioarchitettonico e capacità diaccoglienza al Santuario dellaMadonna dell’Acero e al Santuariodella Beata Vergine del Soccorso,dove ha profuso un respiropastorale nelle nuove strutture per

Sl’evangelizzazione e l’educazionedella gioventù. Profondo è statoanche il suo impegno per ilrestauro della Cattedrale, inoccasione del 23° CongressoEucaristico Nazionale del 1997. Laformazione cristiana diBergonzoni è maturata nellaparrocchia di S. Maria della Pietà ein seguito nella parrocchia dellaBeata Vergine del Soccorso, nelBorgo San Pietro. «La fede nellavita dell’architetto FrancoBergonzoni - ha detto il vescovoausiliare monsignor ErnestoVecchi durante il rito funebre allaBeata Vergine del Soccorso - èapparsa come una stella, perindicargli il cammino dapercorrere, nel tentativo di faresintesi tra la bellezza del creato e

l’opera dell’uomo, fatto aimmagine e somiglianza di Dio e,perciò, capace di esprimere neglielaborati umani le risorse delleproprietà trascendentalidell’essere: la verità, la bellezza, labontà e la giustizia. L’architettoFranco Bergonzoni si è sentitospinto a guardare a se stesso e alcreato con occhi capaci di"contemplare" e "ringraziare" Dio,trasformando la sua quotidianitàin un inno di lode».«Nel suodialogo con le persone - haproseguito il Vicario generale -emergeva sempre la sua visioneintegrale della realtà, anchequando si occupava dei problemiparticolari come il restauro dellaGarisenda o la messa in sicurezzadella torre degli Asinelli».

Il cardinal Ruini alle esequie di Carlo Rizzoliarlo era per me quasi un fratello, un uomo pieno di vita cheha amato la vita, una persona di grande intelligenza e

cultura animato da una forte curiosità intellettuale». Queste leparole pronunciate dal presidente della Cei cardinale CamilloRuini nel corso della celebrazione della Messa lunedì pomeriggioper i funerali di Carlo Rizzoli, professore di Istologia edEmbriologia generale all’Università di Bologna, di cui è stato ancherettore dal 1976 al 1985. «Mi ricordo ancora il periodo tra il 1944ed il 1945 - ha continuato il cardinale Ruini - Carlo, allora studentedi medicina, è stato il mio maestro ed io il suo allievo, e mi tenevalezione quando le scuole erano chiuse. Abbiamo letto il Vangeloed in particolare abbiamo sentito le parole di Gesù a Marta, scossaper la morte di suo fratello Lazzaro. Il Signore le dice: "Io sono laresurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà. Echiunque vive e crede in me non morirà in eterno". Gesù concludedomandando a Marta: "Credi tu questo?". E Marta risponde: "Sì, oSignore, io credo". Questa è oggi la domanda a cui tutti noidobbiamo rispondere». «Alla radice di tutto sta la questione di Dio- ha concluso il cardinale Ruini - che Dio ci sia e che sial’intelligenza creatrice non è affatto una convinzione superata.Quanto più conosciamo l’evolversi dell’universo ed in particolarequell’enorme quantità d’informazioni che presiedono lo sviluppodi ogni singolo individuo e dell’intera vita, tanto più la nostraintelligenza è spinta ad interrogarsi sulla condizione che rendepossibile tutto questo». (E.Q.)

Franco Bergonzoni

Si è spento l’architetto FrancoBergonzoni. Nella sua intensa vitaha ricoperto vari incarichi: daDirettore dei lavori pubblici delComune di Bologna negli anni ’70alla dirigenza dell’Archiginnasio,passando per preziose collaborazionicon il Comitato per Bologna storicae artistica e con il Museoarcheologico.

La testimonianza di monsignor CesareMazzolari, 68 anni, comboniano,vescovo della diocesi di RumbekUn’immagine del sud Sudan. Nel riquadro monsignor Cesare Mazzolari

DI STEFANO ANDRINI

i aspettiamo che qualcuno vengaa vedere, studi la situazione erompa l’assurdo silenzio sul sud

Sudan martoriato da un conflitto duratocinquant’anni. Provocato dal tentativo diislamizzare la popolazione e dall’aviditàper le risorse naturali che sono concentrateal sud». E’ il drammatico appello lanciatoa Bologna da monsignor Cesare Mazzolari,68 anni, comboniano, vescovo delladiocesi di Rumbek. In Italia è nataun’associazione, «Cesar», appositamenteper sostenere i progetti di sviluppo nellasua diocesi.Quale conseguenze ha lasciato la guerracivile?Un vero disastro umano e materiale. Ildisastro umano è rappresentato dalnumero impressionante delle vittime diguerra: circa 3 milioni. Si è trattato per lamaggior parte di civili. Lo sfollamentostesso ha decimato le persone permancanza di cibo e sicurezza. La tragediadi questi uomini strappati dalle loro case èimpressionante, tanto che il Sudan è ilPaese con il maggior numero di sfollati almondo: uno su sei di essi è un sudanese. Iventitré anni di guerra hanno devastatoanche le risorse del Paese. Non esistonostrade, né pozzi. Non esiste neppurel’educazione, se non per quel poco che hafatto la Chiesa: solo il 2% delle donne saleggere e scrivere nel sud Sudan, e solo il15% degli uomini. Quali sono le difficoltà della Chiesa catto-lica in Sudan?Il nostro processo di evangelizzazione ècontinuamente interrotto da guerre,espulsione di missionari da parte del

C«potere islamico. C’è poi una graveinsufficienza di clero locale e missionario.Manca una tradizione cristiana, perchénon ha mai avuto il tempo di essereformata a causa delle espulsioni, dellaguerra e delle continue interruzioni. Nelsud Sudan, dove vivono 10 milioni dipersone, la popolazione è per l’85%ancora animista, segue cioè le religionitradizionali. La percentuale dei cattolici intutto il Sudan è solo del 5%. C’è un lungocammino quindi ancora da fare.È difficile la convivenza con l’Islam?Stiamo trattando con un governofondamentalista islamico che al più tollerala presenza cristiana, ma dove può laostacola. Soprattutto al nord, dove nonvendono terreni alla Chiesa e rende moltodifficile ai missionari fare raduni cristiani ecelebrare la Messa. Al sud, dove la

presenza islamica al momento non è forte,i musulmani si sono organizzati perpenetrare massicciamente, distruggendomolto del lavoro fatto dalla Chiesa. Fortidi fondi ingenti che gli provengono daiPaesi arabi, dagli Stati Uniti e dalle diverseLeghe arabe garantiscono salari altissimi, eportano via infermieri, insegnanti e altropersonale preparato da noi. L’accoglienza che l’Italia riserva ai musul-mani è ben diversa...In Italia c’è un accoglienza non informata.Lo si fa per buonismo, senza sapere checosì si apre la porta a una situazione chenon si saprà poi più controllare. Per naturai musulmani sono invadenti, sconvolgonola società e tendono a prendere lasupremazia a livello sociale e giuridico.Tendono a imporsi facendo valere i lorodiritti, senza rispettare le leggi locali.

La strategia dell’Islamn piano da quasi 29 milioni di dolla-ri per islamizzare il sud del Sudan, og-

gi a maggioranza cattolica, ritenuto «pun-to strategico» per il lancio dell’islamismoe della cultura araba in Zaire, Congo, U-ganda, Kenya. Il tutto attraverso canali disicura efficacia in una terra martoriata dal-la povertà: scuole, cibo, stampa, sanità, ser-vizi sociali. È quanto sta realizzando da al-cuni anni l’Ird (Ilsamic relief development),con il progetto denominato «Organizza-zione per la diffusione islamica in sud Su-dan». Cinque in particolare i «nodi sociali»che l’organizzazione sta finanziando mas-

sicciamente: costruzione di moschee escuole, cura degli orfani, realizzazione dipozzi, formazione di insegnanti e attivistiislamici. L’educazione, della quale si sot-tolinea nel progetto la funzione di «mezzomigliore per la diffusione dell’Islamismo edella cultura araba in mezzo ai giovani delsud che sono ancora flessibili» è al centrodella strategia. Sono in via di realizzazio-ne 50 scuole elementari e 15 secondarie,è stato dato stipendio a mille insegnanti eattivati 50 corsi di arabo e islam per 1500insegnanti; mentre per attirare la fre-quenza si distribuisce cibo integrativo per30 mila ragazzi, libri e vestiario.

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L’Arcivescovo alla Brigata Friuli

Arcivescovo, recatosi invisita al comando

generale della Brigata Friuli,ha risposto alle domande deisoldati. A proposito dellapresenza delle donnenell’esercito ha detto: «In tuttii luoghi fondamentali dellasocietà civile è necessario checi sia sempre la presenza didonne, quindi vedo bene lavostra presenza. Ma èevidente che c’é difficoltà aconiugare lavoro e maternità,segno che qualcosa nonfunziona. Quando una donnadeve scegliere tra essere donna ed essere al serviziodel bene comune, è il segnaleche deve essere ripensata la

nostra convivenza». Alladomanda se se sia possibile essere cristiano dovendoobbedire agli ordini deisuperiori l’Arcivescovo harisposto: «Bisogna distingueretra uso legittimo della forza equello illegittimo quando laforza diventa violenza. Il fattoche la Chiesa abbia riconosciuto la santità dialcuni soldati significa che lavostra professione noncontraddice quella cristiana,perché il ricorso alla forza èlegittimo quando è l’unicomodo per difendere i dirittidegli innocenti e impedire laviolazione della dignità deipiù piccoli e deboli. In questola Chiesa ha sempre visto lagrandezza e la dignità dellavostra professione».

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«Giovanni XXIII», preghieraper sconfiggere la prostituzione

arà presente anche l’Arcivescovo alla serata di preghiera pro-mossa dall’associazione Papa Giovanni XXIII, venerdì 3 giu-

gno, per liberare le donne schiave della prostituzione. «Tuttoè nato dall’incontro avvenuto poche settimane fa tra monsi-gnor Caffarra e don Oreste Benzi, nel quale il nostro fondato-re ha presentato all’Arcivescovo la realtà della nostra comunità- spiega Luisa Tassi Tonelli, responsabile di zona per l’associa-zione - Don Oreste gli ha riferito della "catena di preghiera instrada" che in diverse città d’Italia si sta facendo per sconfig-gere la prostituzione. L’Arcivescovo ha manifestato molto in-teresse per l’iniziativa, e ha espresso il desiderio di essere pre-sente se l’avessimo promossa anche a Bologna. Da parte no-stra siamo davvero molto lieti di averlo con noi. Anche perchél’appuntamento rappresenterà il primo incontro con lui. An-che l’Arcivescovo desiderava un momento con noi, per cono-scerci di persona. Tant’è che si è raccomandato di portare "tut-ti i nostri poveri", ovvero tutte le persone in difficoltà delle qua-li l’associazione si prende cura». «L’associazione comunità Pa-pa Giovanni XXIII da tanti anni cerca con la condivisione e l’ac-coglienza di contrastare la grave emarginazione delle donneschiave della prostituzione, un fenomeno purtroppo grave an-che sulle strade di questa città - afferma don Benzi - Memori

delle parole di Gesù "Questa specie di demoninon si può scacciare in alcun modo se non conla preghiera", promuoviamo una preghierapubblica, cui ci farà l’onore di essere presenteanche l’Arcivescovo». L’associazione è presen-te a Bologna da 20 anni, e conta un’ottantinadi membri. Tra le opere vi sono 15 Case fami-glia per bimbi in affido, con handicap, adulti bi-sognosi, ragazze madri. «Il tentativo - spiegaLuisa Tassi Tonelli - è quello di dare il calore diuna famiglia a coloro che ne sono privati». Sem-pre a Bologna vi sono inoltre comunità tera-peutiche per tossicodipendenti, e si seguonocon particolare attenzione i «senza tetto». (M.C.)

S

Appuntamentoalle 20.30 in PiazzaMaggiore per il RosarioSi giungeràquindi nel santuario di Santa Mariadella Vita (viaClavature 10),dove alle 21.30verrà celebrata la Santa Messa la denuncia

ateneo. Il rettore Pier Ugo Calzolari rieletto al primo turno. Ricerca e piano casa le priorità

essun particolaresegreto. Mi sonolimitato a

presentare ai miei colleghiun programma, Il resto loha fatto l’Ateneo che difronte ai problemi difficili èin grado di organizzarsi perrisolverli rapidamentecome è accaduto in questa

occasione». Così il Rettoredell’Università Pier UgoCalzolari, rieletto al primoscrutinio, spiega il suosuccesso a tempo di record.Un secondo mandato nelsegno della continuità? Nello stile certamente. Maper quanto riguarda i punti diaggregazione della attivitàparlerei di discontinuità.Questo perché in campo na-zionale e in campo europeostanno maturando eventi cheobbligano a rivedere inprofondità il sistema della ri-cerca d’Ateneo.A questo proposito qual è ilcontributo dell’Ateneo allaricerca?Straordinario. Di recente il«Sole 24 ore» individuava

in Bologna il quinto polosotto il profilo dellaconcentrazione distrumenti di ricerca inItalia. La ricerca diventa iltema dominante perl’Università di Bolognaperché questa Università siè resa conto non da oggiche la ricerca devecostituire il polo diriferimento per un Ateneoche voglia rimanere allivello dei grandi Ateneiitaliani. Noi speriamo chequesto atteggiamentovenga fatto proprio anchedall’intero Paese che dellaricerca negli ultimi tempista parlando senza ancoraconcludere nulla.E i rapporti con la città?

C’è uno slogan usato inmodo maldestro secondo ilquale l’Università dovrebbeaprirsi alla città. Ma è veroil contrario. La città, chein larga misura soffredell’esistenza di questastruttura, deve rendersiconto che l’Università haesigenze che vannosoddisfatte e onorateperché essa rappresentauna delle sue colonneportanti.Un messaggio agli studen-ti?Dobbiamo corrispondere

alle richieste degli studentinon foss’altro perché sonoormai tra i nostri maggiorifinanziatori. In primoluogo spazi per le aule, peri laboratori, per lebiblioteche. In questaprospettiva stiamopredisponendo unimponente piano edilizio.

Poi c’è il problemadell’accoglienza. Noi siamoobiettivamente stanchi divedere i nostri studenti«scorticati» dalla città. Nelleprossime settimaneincontreremol’amministrazionecomunale per cominciare apredisporre un piano casacon l’obiettivo di arrivaread una vera e propriaagenzia. Università e Chiesa di Bo-logna, un legame antico...Ci sentiamo parti entrambecostitutive dell’ossatura diquesta città. E questaconsapevolezza generanell’Università un granderispetto per la Chiesa e peri suoi reggitori. Dunquenon ci sono tra le dueistituzioni problemi se nonquelli di governare la loroamicizia.

Stefano Andrini

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5Domenica29 maggio 2005

«Musica Coelestis», ultimo atto a S. Biagio di CentoDI CHIARA DEOTTO

omenica prossima, alle ore 21, la basilica collegiata di San Biagio a Cento ospital’ultimo appuntamento della rassegna Musica Coelestis. Il programma è quellodelle grandi occasioni: il Magnificat RV 610a di Antonio Vivaldi e il Magnificat BWV

243 di Johann Sebastian Bach. Tra i due il Concerto grosso in si bemolle maggiore op. 3 n.2 di Georg Friedrich Händel. L’esecuzione è affidata ai musicisti ed ai solisti che hannofrequentato il Laboratorio per l’opera e la musica barocca di Bazzano, diretti da PaoloFaldi. Il coro è il Color Temporis diretto da Marco Belluzzi. Ne parliamo con il direttorePaolo Faldi, docente di oboe e flauto dolce ai corsi.Se non fosse che gli esecutori sono già diplomati, che questa è una scuola di perfezio-namento superiore, che i due Magnificat sono di difficoltà notevolissima, diremmo chesi tratta di un «saggio di fine anno»...È stato un esperimento imponente, ma sono molto contento del risultato raggiunto.Abbiamo scelto queste due opere, perché sullo stesso testo, il Magnificat in latino,troviamo modi di comporre assai diversi». Il primo quello italiano, più leggero, con situazioni molto interessanti e intime, mentrequello di Bach è più concettuale e profondo. In Vivaldi oltre agli archi abbiamo solo dueoboi, usati peraltro in un’unica aria. In Bach ci sono trombe, flauti traversi, fagotto, oboi,timpani, organo cembalo e tutti gli archi. Era un pezzo per situazioni celebrative moltoimportanti. In Bach al coro a cinque parti si aggiungono le quattro voci soliste. Mentre inVivaldi il coro è a quattro parti e, tra i solisti manca il basso. Forse perché poteva essereeseguito esclusivamente da donne, le allieve del compositore dell’Ospedale della Pietà, etra queste c’erano anche delle «tenore» soliste. Il Magnificat vivaldiano è più breve e sembrapiù semplice, ma eseguendolo ci si accorge quanto, soprattutto per il coro, non manchinole difficoltà». Caratteristica delle vostre esecuzioni è il rispetto della prassi esecutiva antica. Cosa si-gnifica? Sono tutti strumenti originali, ma più che altro la prassi «filologica» ripropone il modo disuonare del Sei-Settecento. Questo permette di recuperare un fraseggio e i cosiddetti«affetti» che nell’Ottocento si sono persi per un’uniformità non solo stilistica, ma anche diintenti. Lo strumento barocco è più agile, ha un suono più leggero. La sonorità risulta più tenue,ma ne guadagna l’insieme. Il suono diventa più trasparente e rispettoso del contrappuntoche risulta moltochiaro in ognisezione.Seguiamo anchela tendenza,affermatasi negliultimi anni, dieseguire questorepertorio conpochi strumenti.Infatti, all’epocain cui lecomposizioni,anche quelle piùimpegnative,sono state scrittegli ensemble nonerano mai moltonumerosi.

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Ghirlandaio: «S.Jerome nel suo studio»

orna, ed è la terzavolta, il Concorso

internazionale perdirettori di coro «MarieleVentre». A dieci anni dallascomparsa della famosadirettrice, la Fondazionea lei intitolata continua aricordarla conun’iniziativa che, spiegala sorella MariaAntonietta Ventre,presidente dellaFondazione, aiuta ariflettere sull’importanzadel direttore di coro.IlConcorso seguirà laconsueta formula. Entro il5 luglio i direttoripotranno inviaredomanda dipartecipazione agliorganizzatori, allegandoun curriculum e unavideocassetta o un DVD diuna loro esecuzione. Lagiuria internazionale,

composta da setteeminenti personalità delmondo della musica(Filippo Maria Bressan,Stanislaw Krawczynski,direttore del Coro dacamera di Cracovia, ilnorvegese Karl Hogset,Walter Marzilli, ordinariodi musica corale alPontificio istituto dimusica sacra di Roma,Peter Neumann, direttoredel Coro di Colonia, PierPaolo Scattolin e MarcelSeminara, il primo dirigeil Coro Euridice, ilsecondo il Coro del TeatroComunale di Bologna) frai candidati ne sceglierà almassimo dodici. IlConcorso si svolgerà aBologna, nel Museo dellaMusica, dal 5 al 9 ottobre.Tre gruppi vocali, italianie stranieri, (Ars CanticaChoir, Coro da camera di

Cracovia, Bristol BachChoir), «particolarmentemalleabili», spiegaDaniele Proni, direttoreartistico dell’iniziativa,saranno a disposizionedei candidati chedovranno istruire cantoriche non conoscono. Nonmancheranno iniziativeper coinvolgere la città: alconcorso è ammesso ilpubblico. Inoltre il Museodella Musica, che, haricordato Cristiana MorigiGovi, direttrice del settorecultura del Comune,compie proprio in questigiorni il suo primo annod’attività, con risultatiimportanti, come 27500ingressi e un calendariodi proposte tanto ampioda sembrare un piccolomiracolo, organizzeràattività e stage aperti atutti. (C.S.)

T

Fondazione«Mariele Ventre»:ritorna il Concorsoper direttori di coro

Non è il teologoche fa la ChiesaDI GIUSEPPE BARZAGHI

l destino ecclesiale della teologiacome scienza. Questo è il titolo deln.1 (2005) della rivista

internazionale di teologia e filosofia«Divus Thomas». I saggi in esso raccolti sono il risultatodi uno dei percorsi di ricerca annualedella «Scuola di Anagogia» dell’IstitutoVeritatis Splendor. I contributi raccolti sono del cardinal G.Biffi, Inos Biffi, G. Barzaghi, M. Rainini,A. Olmi, A. Strumia, G. Bertuzzi, G.Carbone, M. Salvioli. Il tema affrontatoporta in sé una duplice chiave di lettura. Per un verso, esso sembra indicare unasorta di prescrizione operativaestrinseca, così che per fare teologia cisi debba collocare all’interno della vitadella Chiesa. Per altro verso, invece, esso indica piùpropriamente l’inesorabilità di unastruttura: il sapere teologico non soloavviene all’interno della Chiesa comeun fatto, ma porta iscritto nella propriaanima questa dimensione ecclesiale.

IQuesto è il senso della espressionedestino: uno stare inamovibile e a talpunto intrinseco da non ammetterealternative. Si tratta di uno stare senzaoscillazione, così come non oscilla unistinto. Ed è proprio nel senso di istinto che vapreso il senso del destino ecclesialedella teologia come scienza. La scienzateologica, quale comprensionerazionale della fede teologale,appartiene alla modalità criticadell’istinto contemplativo generatodalla fede teologale. Come la fedeteologale si distingue dalla fede umanae dalla pura credenza in forza della suadinamica percettiva della stessa realtàche è Dio, così la teologia - che ha nellafede teologale la propria premessaradicale - vive della stessa fisiologiadivina. La Chiesa è l’ambiente mistico esacramentale nel quale questa fisiologiadivina si manifesta e si comunica. Come non si dà scienza che nonpresupponga l’esistenza del propriooggetto di indagine e l’attrattiva di

interesse che esso suscita, così non si dàteologia senza la percezione del suooggetto: Cristo, in cui Dio dice tutto etotalmente se stesso, e la Chiesa che neè il compimento (Christus totus). Perciò, il compito del teologo è duplice:da una parte, mostrare nell’ordine deiconcetti l’arrendersi critico allacontemplazione di Cristo, Signore delcosmo e della storia; dall’altra,rintracciare etracciare le lineedi unaecclesiologiacosmica. In una battuta:non è il teologoche fa la Chiesa,ma è la Chiesache fa il teologo;non c’è la Chiesaperché c’èS.Tommasod’Aquino, ma c’èS.Tommasoperché c’è laChiesa.

Istituto «Veritatis Splendor»: nellarivista «Divus Thomas» un nuovocontributo della «Scuola di Anagogia»

Don Elli, prete a San RoccoDI GIOVANNI CATTI

on desidero chequesto mio rac-conto susciti del-

l’odio verso i tedeschi. Co-me già ho detto, non vi eraDio ma Satana in quei cuo-ri»: nelle ultime parole chedon Giuseppe Elli, cappella-no delle Carceri di S. Gio-vanni in Monte e rettore del-l’oratorio di S. Rocco, scrissenel libro di memorie «Miaprigionia - mio internamen-to» si riflette tutta la delica-tezza e la fede del sacerdotebolognese che per tredici me-si, dall’aprile 1944 al mag-gio 1945, venne internatodai nazi-fascisti prima allaCasa penale di CastelfrancoEmilia, quindi al Campo diFossoli, e infine ai campi diconcentramento di Mathau-

N«sen e Dachau. È profondo ilsegno che questo sacerdoteha lasciato dietro di sé, gra-zie alla sua straordinaria ca-pacità di amore e donazioneper il prossimo, frutto di u-na spiritualità sempre vissu-ta con altrettanta intensità.Don Elli fu apprezzato perl’opera di animazione all’o-ratorio di S. Rocco, dove riu-scì ad attirare non solo mol-tissimi giovani, ai quali of-friva preghiera e sani diverti-menti, ma anche tanti adul-ti per i quali organizzava con-ferenze di formazione. Ine-stimabile la sua opera nellecarceri di S. Giovanni inMonte: numerosissime fu-rono le relazioni personalicon i detenuti e con le lorofamiglie, tanto che parecchiedi esse continuarono per cor-rispondenza ben oltre i limiti

della detenzione. Venne ar-restato il 15 aprile del ’45, ac-cusato di complicità per lafuga di alcune notizie dalCarcere. Egli dichiarò sem-pre la sua estraneità ai fatti,ma non ci fu possibilità didifendersi: «l’arrestato nonmerita alcuna fiducia, nes-sun ecclesiastico in Italia me-rita più fiducia» è la secca re-plica dell’ufficiale che lo in-terrogò. Un mese dopo ve-niva deportato nei campi diconcentramento. In quel pe-riodo dovette assistere ad e-pisodi terribili, e poi di suopugno documentati, quali losparo in volto ad un anzia-no reo di non capire un or-dine in tedesco. Pur nellaprova conservò chiaro il sen-so della sua missione sacer-dotale: fu di conforto ai fra-telli di prigionia e non ma-turò mai sentimenti di av-versione neppure nei con-fronti dei suoi carcerieri. An-

zi di costoro riuscì a valoriz-zare persino i più piccoli se-gni di umanità: «due agentimi invitano, gentilmente, aseguirli». Rientrò a Bolognail 6 febbraio del ’45, strema-to, tanto che il suo corpo ce-dette poco meno di due an-ni dopo. Già il giorno suc-cessivo volle essere al suoconfessionale, in S. Petronio.La lapide, a lui dedicata, nel-la chiesa di S. Rocco sinte-tizza la sua storia: «di qui fustrappato reo soltanto di a-vere troppo amato i soffe-renti privati della libertà coiquali divise la prigionia el’interna-mento,diffon-dendosempre at-torno a séla luce vi-va dellacarità diCristo».

San Salvatore ritrova l’affresco di Cavedoni

«Salvatore con gli angeli», particolare

DI CHIARA SIRK

affresco del «Salvatore con angeli»di Girolamo Cavedoni osservadall’alto quanti si fermano nella

sacrestia della chiesa abbaziale del SS.Salvatore. Anche a chi passa viene daguardare in su, verso la luminosa figurache sovrasta il visitatore, splendentenella luminosità ritrovata dal recenterestauro. Un’operazione che ha resogiustizia a questo ennesimo tassello checompone la bellezza magniloquentedella chiesa. Luogo monumentaleeppure di accogliente spiritualità,all’interno del complesso, che una voltacomprendeva anche il grande chiostro etutti i locali annessi, la sacrestiarappresenta la parte più nascosta. Perquesto, martedì, alle ore 12, in occasionedella cerimonia di chiusura delle

’Lcelebrazioni per il centenario dellaCongregazione di Gesù bambino per glistudenti, il Centro di Orientamentoculturale e spirituale SS.Salvatore,presenterà il restauro dell’affresco.Interverranno monsignor Lino Goriup,Vicario episcopale per la cultura e lacomunicazione, prof.Alberto Clò,presidente ordinario del CentroCulturale S.Salvatore, Marco Poli,Segretario generale della Fondazione delMonte di Bologna e Ravenna, monsignorSalvatore Baviera, delegato arcivescovileper i Centri culturali cattolici, e donErcole Turoldo, Priore della chiesaabbaziale del SS.Salvatore. Sarà presenteil Presidente della Camera dei Deputation. Pier Ferdinando Casini. «Laconclusione del restauro rappresenta lafine del lungo lavoro di recupero dellachiesa, che dal 1999 impegna la

Sovrintendenza»,dice don Turoldo.Cavedoni era unartista moltoapprezzato daiCanoniciLateranensi che glicommissionaronodiverse opere: i dueprofeti, Davide eIsaia, presenti nellaCappella Maggiore,i quattro ovali raffiguranti dottori dellachiesa sopra le cappelle minori e ilfamoso dipinto degli «Ebrei seduti amensa che disputano sul Crocifisso diBeirut» in quattro scene. Confermandouna facilmente comprensibilepredilezione per il soggetto del Salvatore,al pittore fu chiesto un affresco per laSacrestia. L’artista, formatosi alla scuola

dei Carracci, lo realizzò. Purtroppol’opera nel corso degli anni era statacompromessa da uno strato diincrostazioni. Per questo lo studio MetaRestauri di Pietro Biavati è intervenutoripulendola e consolidando la pellicolapittorica e l’intonaco. Il risultato è unaritrovata luce, soprattutto nella parte delvolto di Cristo.

Corpus Domini, trent’anni di storiaon il titolo «I trent’anni del "Corpus Domini" dal Savena al Fos-solo: storia, attualità e futuro» la parrocchia del Corpus Domi-

ni ha curato una pubblicazione in occasione della sua 3°Decenna-le eucaristica. Il volume racconta il territorio dove si è insediata lacomunità parrocchiale, per la sua parte preponderante, a partiredagli anni’70. E dove sono state ritrovate tracce del villanoviano eresti dell’epoca preromana, già attraversato dal torrente Savena,quindi sede di fornaci che utilizzavano le cave d’argilla, fino alla na-scita dell’attuale «Fossolo 2 ». La pubblicazione è stata realizzata gra-zie alla Fondazione Carisbo e può essere richiesta in parrocchia.

C

libri

Bach e Vivaldi,i due «Magnificat»Bach e Vivaldi,i due «Magnificat»

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A San Bartolomeo la prima pietra della nuova chiesa ndrà a completare il panorama della recente piazza Amendola di Castel Maggiore lanuova chiesa della parrocchia di S. Bartolomeo di Bondanello. Martedì, alla presenza

dell’Arcivescovo, del sindaco di Castelmaggiore e di altre autorità civili, è stata posta la primapietra della nuova costruzione. «E’ sin dal mio insediamento in questa comunità nel 1984 -spiega il parroco don Pier Paolo Brandani - che si cominciò a sentire la necessità di unanuova chiesa e di nuove strutture parrocchiali in una posizione più centrale rispettoall’urbanizzazione che stava velocemente avanzando». La «vecchia» chiesa, del 1570 erivisitata nel 1850, sorge infatti piuttosto decentrata rispetto ai nuovi assetti di sviluppoedilizio che si sono concentrati in altre zone, verso Castelmaggiore. Nel piano regolatore del1988 il Comune previde uno spazio per la nuova chiesa proprio su una piazza che tutt’oggivede già affacciarsi una sede comunale e diverse attività e servizi. Lo studio del nuovoedificio di culto e dell’adiacente complesso furono affidati all’architetto Adriano Calza. Nel2001 fu realizzata la canonica e un edificio con alcune aule adibite alla catechesi e a diverseattività pastorali. «Nei nuovi spazi abbiamo ricavato un grande salone in cui celebriamoquotidianamente la Messa - racconta ancora il parroco - è anche questo un modo per iniziarea creare un senso di appartenenza tra i fedeli e la futura chiesa che sorgerà qui tra qualcheanno». «In questo luogo, di cui oggi benediciamo la prima pietra - ha detto monsignorCaffarra -vi riunirete per ascoltare la parola di Dio, e nutrire così la vostra fede, e percelebrare i santi sacramenti che vi inseriscono in Cristo come i tralci nella vite. Questo sarà illuogo dove sarete rigenerati in Cristo». Questo il testo della pergamena che ha accompagna laprima pietra: «In honorem Sancti Bartholomaei apostoli regnante Benedicto XVI Pont Maxfeliciter novi templi lapis primarius Bundanelli in Castello Maiori ad urbem bononiam aCarolo Caffarra viro excellentissimo bononiensium archiepiscopo moderatore Carolo AzeglioCiampi rei publicae Petripauli Brandani curionis iuvante opera Adriani Calza aedificandiratione confirmata sollemniter positus est ut fidem in agro bononiensi semper servatam essetestimonium extaret in aevum. IX kalendas iunias MMV. Arcivescovo di Bologna mons. Carlo

Caffarra, parroco diBondanello don Pier PaoloBrandani, moderatore delC.P.P. Oreste de Pietro,architetto progettistaAdriano Calza». (L.T.)

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incontro.Alle religiose: «Siate per il mondo come gocce di rugiada»

ome una goccia dirugiada che riflette ilsole, fragilissima ma

bellissima, così deve essereanche la religiosa per ilmondo: una goccia dirugiada che, seppur fragile,riflette l’amore assoluto,l’amore di Dio, per lei eper ogni uomo. E’ statol’invito più caldo e forteche l’Arcivescovo harivolto domenica scorsaalle religiose della diocesi,che incontrava per laprima volta al completodopo il suo arrivo aBologna. «"Rimanere inCristo", è questo che ci haesortato a fare monsignorCaffarra - afferma suorGermana Burzo, segretariadiocesana Usmi - Questoil carisma proprio dellareligiosa e allo stessotempo il servizio più

Cgrande che può fare allasocietà per rispondere allepiù autentiche domande enecessità che da essaemergono». «L’Arcivescovoci ha fatto l’esempio diun’opera d’arte - proseguela segretaria Usmi - Per

vederla in tutta la suabellezza bisogna guardarlanell’angolatura giusta,altrimenti non la si gusta.Così è per la realtà:occorre vederladall’angolatura di Cristo.Solo rimanendo in lui la

religiosa potrà vedere nelmodo giusto la realtà edare risposte adeguate almondo». Dopo averraccomandato la fedeltà alfondatore della propriafamiglia religiosa, dono diDio per tutta la Chiesa,monsignor Caffarra haindicato il ruolofondamentale dellereligiose nella riscopertadel volto autentico dellafemminilità. «Tanto malein atto proviene da undisprezzo della donna -dice suor Germana - Noireligiose abbiamo ilcompito di incarnare unmodello autentico difemminilità. In particolarel’Arcivescovo ci ha invitatoa fare riferimento allaMulieris dignitatem diGiovanni Paolo II». L’ultima parte dell’inter-vento ha avuto come og-

getto le domande che lasocietà rivolge alla Chiesae quindi alle religiose. «Lasocietà chiede educazione- riferisce suor Germana -poiché gli adulti hannoabdicato a questo compi-to. Tale mancanza priva gliadolescenti della libertà,rendendoli incapaci dipensare e ragionare. L’altrogrande grido del mondo èquello di rapporti inter-personali veri, non im-prontati all’utilità dellapersona nella società». Intutto questo contesto, haraccomandato monsignorCaffarra, le religiose devo-no dare «un punto fermo etestimoniare a tutti la mi-sericordia di Dio attraver-so una accoglienza incon-dizionata, con una caritàimmensa e un amore tota-le verso ciascun uomo». (M.C.)

Corpus Domini,il duplice miracolo

La celebrazione diocesana del Corpus Domini

L’incontro delle religiose con l’Arcivescovo

6 Domenica29 maggio 2005

OGGIPartecipa alla conclusione del XXIVCen di Bari.

DOMANI E MARTEDI’ 31 MAGGIOPartecipa a Roma ai lavoridell’Assemblea generale della Cei.

MERCOLEDI’ 1 GIUGNOAlle 20.15 al Royal Hotel Carltontiene una relazione al Lyons Club diBologna.

VENERDI’ 3 GIUGNOAlle 21, nel Santuario di S. Mariadella Vita di via Clavature, partecipaad un’iniziativa di preghieradell’associazione «Giovanni XXIII».

SABATO 4 GIUGNOAlle 10 a Villa S. Giacomo incontra ipartecipanti al corso di

«Orientamento all’amore umano eal matrimonio per i ragazzi dai 17ai 25 anni». Alle 18 nella parrocchiadi Medicina inaugura una nuovasala parrocchiale.

DOMENICA 5 GIUGNOAlle 11 al «Villaggio senza barriere"Pastor angelicus"» di Tolè celebral’Eucarestia nel XX anniversario diintronizzazione della statua diMaria Assunta nella struttura. Lastessa Celebrazione, in suffragio didon Mario Campidori fondatore delVillaggio, ricorderà il X anniversariodi riconoscimento della comunità.Alle 18.30 in Montagnola celebrauna Messa nell’ambito dellaGiornata dello sport.

Bondanello DI CARLO CAFFARRA *

on dimenticare il Signore tuoDio che ti ha fatto uscire dalpaese d’Egitto, dalla condizione

servile». Carissimi fratelli sorelle, lamemoria costituisce la nostra persona, e lasua perdita ci impedisce di viveredegnamente. Avviene così anche quandoparliamo; se ci capita di dimenticare ciòche stiamo dicendo, il nostro discorso siinterrompe. «Non dimenticare il Signoretuo Dio», ci ammonisce questa sera laparola di Dio. La disgrazia più grande perl’uomo è dimenticarsi del Signore suo Dio,poiché ciò equivale a vivere senzaricordarsi più da dove veniamo e a qualefine siamo destinati. Dimenticandosi diDio, l’uomo cade nell’ignoranza di sestesso. Ma il Dio che la sua Parola questasera ci ammonisce di non dimenticare,non è un Dio lontano e separatodall’uomo, disinteressato alla sua vicenda:«ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dallacondizione servile». È un Dio che cambiala condizione umana. Carissimi fratelli esorelle, per noi, noi credenti discepoli diCristo, queste parole sante hanno unsignificato nuovo. Dio ci ha fatto uscire dalpaese d’Egitto, dalla condizione servileperché eravamo schiavi del nostroegoismo, incapaci di costruire veri rapportidi fraternità, destinati alla morte non solofisica. Egli, il Padre, ha compiuto questocambiamento della nostra condizioneumana quando ha donato il suo Figliounigenito. Questi morendo ha distrutto lanostra morte, e risorgendo ci ha resipartecipi della stessa vita divina.Nell’incarnazione del Verbo, nella suamorte e risurrezione è accaduto che Dio «ciha fatto uscire dal paese d’Egitto, dallacondizione servile». E questa sera, la suaParola ci ammonisce: «non dimenticare»,perché se tu dimenticassi quanto il Signoretuo Dio ha fatto per te, saresti perduto. Aquesto scopo, perché noi custodissimo lamemoria e non divenissimo deglismemorati, Cristo ha istituito l’Eucarestia,nella quale - come abbiamo detto nellapreghiera iniziale - ci ha lasciato ilmemoriale della sua Pasqua. È per nondimenticare mai il Signore nostro Dio checi ha fatto uscire dal paese d’Egitto e dallacondizione servile, che noi celebriamo

N«l’Eucarestia. Che cosa accade quandocelebriamo l’Eucarestia? Un doppiomiracolo simultaneo in forza del qualel’Eucarestia è istituita come il sacrificio diCristo e come il sacramento di Cristo.Attraverso la celebrazione dell’Eucarestiasiamo resi presenti al sacrificio di Cristosulla Croce: noi che viviamo ora. È ilprimo miracolo: il tempo che ci separadall’avvenimento della Croce è abolito enoi siamo resi presenti ad esso come lofurono Maria e Giovanni. Attraverso lacelebrazione dell’Eucarestia poi il Corpoed il Sangue gloriosi di Cristo e quindiCristo stesso è reso presente in questoluogo nel quale ci troviamo. È il secondomiracolo: è abolita la distanza, e Cristo èin mezzo a noi. Voi comprendete quindiperché è la celebrazione dell’Eucarestia checi impedisce di dimenticare il Signorenostro Dio. Nel significato più forte. Nondimentichiamo, perché siamo presentiall’avvenimento che ci ha fatto uscire dallanostra condizione servile, dal momentoche nell’Eucarestia è «veramente,realmente, sostanzialmente» presente ilCorpo di Cristo offerto ed il Sangue effusoper la remissione dei peccati.Carissimi fratelli e sorelle, stiamocelebrando l’Eucarestia nel centro dellanostra città. Quale è l’apporto piùimportante, più grande che la Chiesa puòoffrire ad essa? Quale il suo principalecontributo? La celebrazione dell’Eucarestia.È nella e a causa della celebrazionedell’Eucarestia che il mondo è salvo. Senzadi essa il mondo intero ed in esso la nostracittà sarebbero già crollati. Niente è piùnecessario ad essa di quanto stiamofacendo ora, poiché niente è più necessarioalla nostra città che la presenza in essa delsacrificio di Cristo, che la possibilità dataagli uomini e alle donne che vivono inessa, di partecipare al Corpo di Cristo ecostruire così una vera comunionefraterna. Siamo venuti qui questa sera, nelcentro della nostra città, a proclamare lanostra fede nell’Eucarestia. Per dire allanostra città che ciò di cui non può farsenza, ci ascolti o non, è la presenza diCristo. Una presenza che non può esserechiusa nel tempio, ma che attraverso noisuoi discepoli diventa costruttiva di unavera comunità.

* Arcivescovo di Bologna

«Siamo presenti all’avvenimento che ci ha fattousciredalla nostracondizioneservile»

Lyons club di Bologna: conferenza dell’Arcivescovo per il cinquantesimoercoledì 1 giugno alle 20.15, al Royal Hotel Carlton, l’Arcivescovo terrà una conferenza per i soci del Lyonsclub di Bologna, il più antico della provincia, nell’ambito delle celebrazioni per il 50° di fondazione. Per

festeggiare la ricorrenza l’associazione ha già proposto diversi momenti tra il 2004 e il 2005, invitando autoritàcivili e culturali del mondo bolognese. «Siamo particolarmente lieti di ospitare ora monsignor Caffarra - spiegaRomano Bonaga, il presidente - La nostra è infatti una realtà indipendente da religione e politica, ma si riconoscenei grandi valori laici del servizio, della fedeltà, della correttezza, dell’amicizia; gli stessi che promuove la Chiesa.Ci è sembrato quindi interessante invitare l’Arcivescovo per ascoltarlo sui temi che noi sosteniamo laicamente». Il«lionismo» nasce in America nel 1917 e arriva a Bologna 38 anni dopo. Ne fanno parte persone di varia cultura efede. Ciò che accomuna i soci è un’etica ispirata alla solidarietà, a cominciare dall’ambiente di lavoro.

M

Un momento dellacerimonia a Bondanello diCastel Maggiore:l’Arcivescovo firma lapergamena

Page 7: DI GIUSEPPE BARZAGHI sulla domenica C Il dramma del Sud Sudan · 2019. 12. 17. · Referendum, incontro al «Veritatis Splendor» DI VERA NEGRI ZAMAGNI * Il Comitato Regionale Scienza

Estate ragazzi a Sant’Antonio di Savena. Missionarie dell’Immacolata, riprendono i SabatiConfraternita della Misericordia, incontro sul referendum. San Vittore, concerto di Brandi

parrocchieS. LORENZO. Sabato 4 giugno alle 18 nellaparrocchia di S. Lorenzo il vescovo ausiliaremonsignor Ernesto Vecchi celebrerà la Messanel corso della quale istituirà Lettorel’accolito Guglielmo Diazzi, candidato aldiaconato. S. ANTONIO DI SAVENA. Sabato 4 giugno«Festa d’Estate 2005», a partire dalle ore 16,darà inizio all’Estate ragazzi della parrocchiadi S. Antonio di Savena. Il ricavatodell’iniziativa, dal titolo «Sport: messaggio diPace e Solidarietà», sarà devoluto a favoredei bambini dell’asilo di Chita in Tanzania.Il programma prevede dalle 16 alle 18.30 untorneo sportivo. Durante il pomeriggioincontro con personaggi dello sport dellesquadre di: Bologna Rugby, BolognaPallamano, Bologna Virtus Basket, BolognaFortitudo Basket e Bologna F.C. 1909. Alle19 seguirà il lancio dei palloncini («Esprimiun desiderio e mandalo in cielo»). Treristoranti apriranno i battenti alle 19.30. Aseguire alle 20 il gruppo giovani terrà unbreve spettacolo sul tema: «Libertà». Dalle 21Concerto Live del gruppo «Vero cuoio».S. GIOVANNI BOSCO. Si conclude oggi la festadella comunità di S. Giovanni Bosco (viaDal Monte 14). Alle 9.45, dalla chiesaparrocchiale, partirà la processione per le viedella parrocchia che si concluderà con laMessa. Seguirà un’esibizione deglisbandieratori petroniani che darà inizio aitornei sportivi che si concluderanno nelpomeriggio. Alle 17 esibizioni e gare diarrampicata libera, palo della cuccagna esaggio di chitarra. Alle 20 i vincitori del«John Wood free music festival» siesibiranno con il duo New life. S. EUGENIO. Settimana di festa per laparrocchia di S. Eugenio (via di Ravone 2).Giovedì 2 giugno alle 16.30 Messapresieduta da don Alessandro Benassi,cancelliere arcivescovile. Al termineprocessione col Santissimo (per le vieCasaglia, Saragozza e Dotti). Seguirà la festanei locali parrocchiali con intrattenimentodella Banda Puccini. Venerdì 3 alle 20.30incontro sul tema «La famiglia luogo diamore e carità» (testimonianze di sposiimpegnati presso le Case della Carità).

Sabato 4 alle 16 Messa con la celebrazionedell’Unzione degli infermi e domenica 5 alle10 Messa con il rinnovo delle promessenuziali, alle 11.30 Messa e alle 12.30 pranzoinsieme. Nei giorni della Festa di S. Eugeniosaranno aperti il piccolo mercatinodell’usato, stand gastronomici e il Giocodella ruota.

istituti secolariMISSIONARIE DELL’IMMACOLATA. Riprende lapratica dei Primi sabati del mese promossadalle Missionarie dell’Immacolata - PadreKolbe al Cenacolo Mariano di Borgonuovodi Pontecchio Marconi. Tema dell’iniziativa,nello spirito del messaggio di Fatima, sarà:«In cammino con Maria, donna eucaristica».Alle 20.45, sabato 4 giugno, fiaccolata dallaChiesa parrocchiale al Cenacolo Mariano,alle 21.30 Messa prefestiva celebrata damonsignor Alberto Di Chio. Perinformazioni: Missionarie dell’Immacolata -Padre Kolbe, tel. 051.845607-051.845002.

associazioniSACRO CUORE. L’associazione Adoratrici eAdoratori del Santissimo Sacramento pressole Ancelle del Sacro Cuore di Gesù di viaS.Stefano 63 promuovono alcune iniziativein occasione della solennità del Sacro Cuore.Mercoledì 1 e giovedì 2 giugno alle 17adorazione eucaristicacomunitaria. Venerdì 3giugno celebrazioneeucaristica presieduta dadon Massimo Cassani.

bioeticaPADULLE. Domani alle 20.45nella «Casa della cultura»della Biblioteca di Padulle(Sala Bolognese) ilComitato locale «Scienza evita - Area Terre d’Acqua»organizza un incontro sultema «Astensione, una sceltaper la vita». Interverannol’on. Maria BuraniProcaccini e il dott. EdoardoPatriarca.MCL. Martedì 31 maggio alle21, nella sala conferenze del Circolo diVenezzano di Castello d’Argile del Mcl siterrà un dibattito sul tema «Fecondazioneartificiale: conoscere per scegliereresponsabilmente». Condurrà l’incontroPierluigi Lenzi, docente di Fisiologia umanaall’Università di Bologna.CONFRATERNITA MISERICORDIA. LaConfraternita della Misericordia el’Associazione Medici Cattolici Italiani diBologna, promuovono martedì 31 maggioalle 20.30 un incontro sul tema «LaProcreazione artificiale tra Scienza, Dirittoed Etica» che si terrà nella sala don Bedettidella Confraternita della Misericordia(Strada Maggiore 13). InterverrannoPierluigi Strippoli, docente di Biologia e

Genetica alla Facoltà di Medicina eChirurgia dell’Università di Bologna, PaoloCavana, docente di diritto ecclesiastico ediritto pubblico all’Università Lumsa diPalermo e Roma e monsignor FiorenzoFacchini, docente di Antropologiaall’Università di Bologna.S. ANTONIO DI SAVENA. Domani alle 21 nella

mosaico

dalla diocesi

le saledellacomunità

«Sala Bertocchi» della parrocchia, in viaMassarenti, 59, incontro sulla fecondazioneassistita dal titolo «Quali valori sono ingioco?». Relatore della serata Aldo Mazzoni. BUDRIO. «Scienza e vita», Cl ed Mclorganizzano un incontro dal titolo «Per lavita: una scelta consapevole, la vita non puòessere messa ai voti». L’incontro si terràmercoledì 1 giugno alle 21 a Budrio, nella«Cà ed Metusco» (viale 1° Maggio 22).Interverranno Paolo Cavana, docente diDiritto all’Università di Roma e PatrizioCalderoni, ginecologo all’Ospedale S.Orsola.

culturaCATECHESI. Domani al Veritatis Splendor (viaRiva Reno 57), dalle 18.30 alle 19.15, ilcardinale Giacomo Biffi proseguirà le sue«Catechesi del lunedì» sul tema «L’enigmadell’esistenza e l’avvenimento cristiano».LIBRI Martedì 31 maggio alle 18, nella Saladelle assemblee della Fondazione Carisbo(via Farini 15) verrà presentato il volume«Federico II Enciclopedia fridericiana», a curadella Fondazione Carisbo, dell’Università diBologna e dell’Istituto della Enciclopediaitaliana. Interverranno Fabio RoversiMonaco, Anna Laura Trombetti e OrtensioZecchino.

concertiS. FILIPPO NERI. Oggi alle 11, nell’Oratorio diSan Filippo Neri, settimo incontro con ilciclo di concerti, «Tre quarti d’ora dimusica», promosso dal Conservatorio. Inprogramma musiche di Beethoven e delcontemporaneo Marco Montaguti eseguitedal Quartetto Alkman e dal baritonoGabriele Lombardi.S. RITA. Mercoledì 1 giugno alle 21 nellachiesa di S. Rita (via Massarenti 418) laCorale polifonica S. Rita e il Coro Mènein diToscanella di Dozza terranno un Concerto dicanti sacri.CENOBIO. Per la IV edizione di «Note nelchiostro» giovedì 2 giugno alle 21 nelCenobio di S. Vittore si terrà un recitalpianistico di Gino Brandi che eseguiràmusiche di Bach, Chopin, Liviabella,Debussy e Franck.SALA MOZART. Giovedì 2 giugno alle 17 nellasala Mozart di via Guerrazzi 13 si terrà il«Concerto Finale dei Cantanti del CorsoPerfezionamento di Canto Lirico». L’eventosi svolgerà in collaborazione con il «Newnational theatre of Tokyo, young artiststraining programme». Docenti del corso imaestri Sergio Bertocchi e Paola Molinari.Ingresso libero.

economiaASSINDUSTRIA.La nuova sede di Assindustriaa Imola è stata inaugurata venerdì allapresenza del presidente degli industriali diBologna Gaetano Maccaferri e del vescovo diImola monsignor Tommaso Ghirelli.

lavoro. A «Focus» si parlerà della legge BiagiOspite in studio Alessandra Servidori

artedì prossimo a«Focus» alle 9.30 si

parlerà di legge Biagi e dellavoro interinale. Ospite del

talk-show di approfondimento giornalistico, condotto da FrancescoSpada, sarà Alessandra Servidori, editorialista e consulente delministero.Questo tema è stato suggerito da alcuni ascoltatori, che hanno chiestoalla nostra emittente di trattare il tema della flessibilità nel mondo dellavoro, da non confondere con la precarietà.Il talk-show «Focus» va in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle9.30 alle 11.00, e coinvolge gli ascoltatori che possono interveniredurante la trasmissione con le telefonate allo 0516381871 o0516381873, oppure con gli sms al 3337294991.Le frequenze sono: Bologna: 97.00 - 96.650; Parma e Reggio Emilia:98.100; Forlì, Cesena e Ravenna: 96.800; Ferrara: 97.00; Rimini ePesaro: 98.400.

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12 Porte. Nel settimanale del giovedì le immaginidel Corpus Domini e del XXIV Cen di Bari

ome di consuetol’appuntamento settimanale di

giovedì sera con «12 Porte» suE’TV- Rete 7 si pone la serviziodell’informazione diocesana. Alcentro della prossima puntata lacronaca e le immagini dellasuggestiva processione del CorpusDomini di giovedì scorso nelcentro di Bologna. Numerosissimii fedeli che vi hanno preso partecon gli stendardi delle loroparrocchie, associazioni e

confraternite. Alcuneimmagini giunte dalCongresso eucaristico diBari racconteranno la

particolare e intensa esperienzadella Chiesa italiana e delladelegazione bolognese che vi hapartecipato in ricordo delprecedente Congresso eucaristicocelebrato proprio a Bologna nel1997. Nelle prossime settimaneinoltre riprenderanno i nostrireportage dalle esperienzeparrocchiali di Estate ragazzi.Tutte le puntate del programmapossono essere riviste accedendoal sito www.12porte.tv.

C

Pilastro. Conferenza diTonini alla festa parrocchiale

esta parrocchiale a S. Caterina da Bolognaal Pilastro. Oggi alle 10.30 Messa solenne

(con battesimi e seconde comunioni) cuiseguirà la processione eucaristica. Domani,conclusione del mese di maggio dedicato allaMadonna, alle 20.45 Rosario nel Parco del

Virgolone, animato dai bambini del catechismo e dai ragazzi deigruppi parrocchiali e processione verso la chiesa, atto diaffidamento alla Madonna e Benedizione. Martedì 31 maggio«Giornata della riflessione», alle 20.45 in chiesa il cardinaleErsilio Tonini , arcivescovo emerito di Ravenna, parlerà sul tema:«E’ possibile all’uomo di oggi, disorientato e spesso in fuga da sestesso, l’incontro con il Signore Gesù?». Giovedì 2 giugno,«Giornata eucaristica», alle 8.30 Messa ed esposizione delSantissimo, alle 17.30 Ora di Adorazione e alle 18.20 reposizionedel Santissimo e Messa. Alle 21, in chiesa, rappresentazione diimmagini, parole e suoni per meditare sul tema: «Gesù, panespezzato per noi. Noi, pane spezzato per i fratelli». A seguire,inaugurazione mostra fotografica. Venerdì 3 giugno alle 17.50Rosario e alle 18.30 Messa per i defunti. Sabato 4 giugno alle10.30 Messa per i malati e unzione infermi. Domenica 5«Giornata della famiglia» alle 10.30 Messa. Sabato e domenicadalle 16 stand gastronomici, mercatini e giochi.

F

San Lazzaro. La parrocchiacelebra i suoi primi 80 anni

ACEC E-Ra festa della famiglia è a San Lazzaro unmomento importante: è festa per le

famiglie, per gli sposi che ricordanoanniversari particolari del loro matrimonio,per tutta la comunità parrocchiale. Laparrocchia di S. Lazzaro infatti celebra in

quest’anno il ricordo particolare dei suoi primi 80 anni di vita, e vivequesta festa come un’occasione bella per riscoprire l’appartenenza ditutti alla grande famiglia della Chiesa. Come negli anni scorsi, la festasi sviluppa dal venerdì alla domenica, con vari momenti e iniziative didiverso carattere dal gastronomico al ricreativo. Il vero culmine però èla Messa di oggi nel parco 2 Agosto, in cui tutta la comunità si ritrova acelebrare il senso più profondo del suo essere famiglia. Questo ilprogramma della giornata: alle 10 Messa nel parco 2 Agosto, cui sonoparticolarmente invitati tutti gli sposi che ricordano 10, 20, 25, 30, 40,50, 60... anni di matrimonio. Chi festeggia uno di questi anniversarisignificativi è pregato di comunicarlo in parrocchia. Alle 12.30,«pranzo delle famiglie»; alle 14.30, gara di briscola e giochi in piazzaorganizzati dal Csi Zinella; alle 16.30, spettacolo dei bambini di quarta(«Gli 80 anni della parrocchia»); alle 17.30, spettacolo dei ragazzi di IIImedia: «Robin Hood»; alle 19 tombola e Stand gastronomico; alle20.30, gruppi giovanili in concerto e alle 22 estrazione premi lotteriadi beneficenza. Informazioni sul sito www.parrocchiasanlazzaro.it

L

Roller earrampicata

Isola Montagnola

ue nuove opportunità nell’areasportiva del Parco della Montagnola:

tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato sipuò provare la rampa da roller e daskate, in collaborazione con gli istruttoridi «Team Rollerblade», mentre al martedìe al giovedì si tengono sessioni diaddestramento sulla parete daarrampicata sportiva assieme a PgsBologna. L’ingresso è libero.Per informazioni: tel. 051.4228708oppure www.isolamontagnola.it

D

Incontro consiglieri ecclesiastici Coldirettinsegnamento della Chiesa e tematiche di mondo agri-colo, ambiente e alimentazione sono stati i temi trat-

tati a Bologna in un incontro dei consiglieri ecclesiasticidi Coldiretti regionale, guidati dal responsabile don Car-lo Gallerani, con il consigliere ecclesiastico nazionale, pa-dre Renato Gaglianone. L’incontro è stato occasione perapprofondire il «Piano d’Azione territoriale» di Coldirettiregionale, alla luce della Nota pastorale Cei «Frutto dellaterra e del lavoro dell’uomo. Mondo rurale che cambia eChiesa in Italia», pubblicata il 19 marzo. Padre Gagliano-ne ha sottolineato i passi della Nota che ribadisce l’im-portante ruolo che gli agricoltori hanno non solo perchéproducono beni fondamentali, ma anche perché «custo-di di un territorio amato», che «non può sopravvivere nel-le sue funzioni di utilità all’uomo senza chi lo lavora».

I

«Il senso della vita»itratta di una Sacrarappresentazione che vuole

testimoniare il valore assoluto dellavita. Partendo dalle singoleesperienze, il Gruppo Magnificatriflette in questabreve opera che unisce voce, canto edanza alla luce del Vangelo. Testi:SuorStella; regia: Daniele Matteucci.Prossimo appuntamento: martedì 31maggio 2005, ore 21, presso l’Abbaziadi Monteveglio, in occasione dellaSolennità della Visitazione.

S

Il gran priore dell’Ordine di S. Giorgio a Bolognaarà presente in città il cardinal Mario Francesco Pompedda, gran Prioredel «Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio», mercoledì 1 giu-

gno per il rito delle investiture dei nuovi cavalieri e delle nuove dame dell’or-dine. La cerimonia avrà luogo al termine della celebrazione eucaristica pre-sieduta dallo stesso Cardinale, alle ore 18, nella chiesa costantiniana dei SantiVitale e Agricola nel complesso basilicale di Santo Stefano. Le origini di quest’ordine militare sono fatte risalire all’epoca di Costantino,ed esattamente alle vicende del 313 che riguardarono la vittoria del futuroimperatore sul Ponte Milvio presso Roma. Gli attuali Statuti dell’ordine si pro-pongono la «glorificazione della Croce» e la «propagazione della Fede»,soprattutto tramite attività di beneficenza e col sostegno alla Chiesa cattolica. Ciò è stato costantemente perseguito dai cavalieri nei secoli. Numerose sonostate le speciali benemerenze acquisite nella difesa e nella propaganda dellaFede, riconosciute dai Sommi Pontefici. Nel 1973 è stato eretto l’Ente morale«Associazione Nazionale dei Cavalieri Costantiniani», che esplica la sua attivitàattraverso il volontariato, la donazione di apparecchiature medico-scientifichee la fornitura di mezzi di soccorso e sostegno ai malati e alle popolazioni col-pite da calamità naturali. Oggi l’Ordine, oltre ai tradizionali metodi del volon-tariato, rivolge la sua attenzione alle moderne tecniche di divulgazione delmessaggio cristiano attraverso l’uso dell’informazione.

S

7Domenica29 maggio 2005

il postino

Una fregaturaanti-cattolica

[email protected]

La festa Il cardinal Tonini

ingrazio Tonino Rubbi per iltesto «Maggioritario non tisopporto più»; è un tema che

anch’io ho «sul gozzo» e condividol’esposizione di Rubbi parola perparola. Aggiungo solo il rammarico per ilpassato, quando cercavo diconvincere gli amici a non votare afavore del maggioritario nelreferendum (sarebbe passato lostesso, ma almeno non ne saremmostati complici).Era chiaro che sarebbe finita così.Non perché io sia un profeta, maperché ho la mia bussola sicura. LaChiesa cattolica? No, MarcoPannella, la bussola sicura che indicasempre il sud. In Italia i cattolici hanno la«fortuna» di avere Pannella e i suoiamici, un gruppo che ha un lucidoprogetto contro il diritto naturale,contro la Chiesa cattolica, contro lapresenza significativa dei cattolici inpolitica. Le cause sposate daPannella sono sempre da rigettare(come! rigettare anche la sua anticabattaglia contro la fame nel mondo?Sì, perché teneva uniti lotta alla famee aborto, un binomio che confondele idee e le coscienze. E l’impegno in«Nessuno tocchi Caino»? Bellissimo,ma promuovono l’uccisione di Abelenel seno materno). Pannella voleva il maggioritario enoi potevamo stare certi che c’eradentro la fregatura anticattolica.Quale altro gruppo si è trovatolacerato dal maggioritario? Solo icattolici, perché hanno una doppiaappartenenza. Divisi in politica,devono poi trovarsi di nuovo uniti inchiesa o in parrocchia: unosdoppiamento durissimo da gestire,checché se ne dica.Il maggioritario è stato concepitocon lo scopo primario di dividere icattolici. Tutto il resto (stabilità digoverno, efficienza di governo,vicinanza dei candidati alla gente...)erano solo balle, come ognuno puòconstatare.Giovanni Lazzaretti, San Martino inRio (Re)

R

cine

ma ANTONIANO

v. Guinizelli 3 Chiuso051.3940212

BELLINZONAv. Bellinzona 6 Manuale d’amore051.6446940 Ore 20.20 - 22.30

CASTIGLIONEp.ta Castiglione 3 Un uomo perfetto051.333533 Ore 20.30 - 22.30

GALLIERAv. Matteotti 25 Chiusura estiva 051.4151762

ORIONEv. Cimabue 14 La febbre051.382403 Ore 20.30 - 22.30

PERLAv. S. Donato 38 Chiusura estiva051.242212

TIVOLIv. Massarenti 418 Cuore sacro051.532417 Ore 21

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco)v. Marconi 5 Chiusura estiva051.976490

CASTEL S. PIETRO (Jolly)v. Matteotti 99 Star Wars III051.944976 Ore 15.30 - 18.15 - 21

CREVALCORE (Verdi)p.ta Bologna 13 XXX 2051.981950 Ore 17 - 19 - 21

LOIANO (Vittoria)v. Roma 35 Chiusura estiva051.6544091

S. GIOVANNI IN PERSICETO (Fanin)p.zza Garibaldi 3/c Star Wars III051.821388 Ore 15 - 17.30 - 20

22.30

S. PIETRO IN CASALE (Italia)p. Giovanni XXIII Star Wars III051.818100 Ore 16 - 18.30 - 21

VERGATO (Nuovo)v. Garibaldi Chiusura estiva051.6740092

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Scienza & Vita.Comitato regionale, tantebuone ragioni per scegliere l’astensione

IL F

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M

l Comitato regionale«Scienza & Vita» dell’EmiliaRomagna ha le stesse

finalità del Comitatonazionale, che si riportanointegralmente:«L ’alleanza tra scienza e vita èmolto forte nella coscienza diogni persona. Da una parte,infatti, la scienza è avvertitacome valore decisivo permigliorare la vita e rafforzarnela qualità, dall’altra la vita dellepersone e delle comunitàspinge la scienza a nonarrendersi, fino a produrrebenefici concreti a vantaggionon solo di pochi privilegiatima di tutti.Tuttavia è essenzialericonoscere la scala dellepriorità. Solo il primato dellavita garantisce ilperseguimento dei dirittidell’uomo e lo svilupposcientifico ardimentoso e

I controllato. La tecnica èdivenuta troppo potente perpoter essere lasciata in balia dise stessa, o per essere affidataesclusivamente agli addetti ailavori.Trasparenza e giustizia,uguaglianza ecorresponsabilità, valoricertamente condivisi dallamaggior parte delle persone,hanno un senso solo seincominciamo a metterli alservizio dei più deboli e deimeno garantiti: in primoluogo il concepito che, nonavendo voce propria, habisogno della solidarietàsociale. Questo è il primopasso per la difesa in concretodella vita, da sviluppare intutti i suoi aspetti e in tutti isoggetti.Con questo spirito nasce ilComitato per impedire ilpeggioramento della legge 40

sulla fecondazione assistita,di cui fanno parte personalitàdel mondo scientifico,culturale, professionale,politico e associativo. IlComitato si propone dipromuovere una campagnacapillare di sensibilizzazionesui valori in gioco, perl’adozione delcomportamento più efficacenella prossima convocazionereferendaria.Il Comitato giudica la legge40 sulla fecondazioneassistita un risultatoimportante, che finalmenteha fissato delle regole per ilaboratori che operano nelcampo molto delicato dellafecondazione umana. Non sitratta di una legge perfetta,tuttavia essa pone fine alcosiddetto «far westprocreatico», assicurando adogni figlio le garanzie di una

vita umana e la protezione diuna vera famiglia.Una legge, dunque, che meritadi essere difesa. Al contrario, ilreferendum la vuolestravolgere, prima di darletempo di essere applicata,sperimentata e verificata neirisultati. Di per sé il referendumpuò essere uno strumento didemocrazia, ma in questo casoè profondamente inadeguato,per la tipologia e la complessitàdella materia e per laformulazione volutamenteequivoca dei quesiti chepropone. Davanti al rischio diuna società che sembra nonfarsi scrupolo di manipolarel’uomo, il Comitato indica lascelta del «doppio no» : alcontenuto dei quesitireferendari e all’uso distorto delreferendum in materia difecondazione.Dunque non andremo a votare,

proprio per esprimere con fermezzaquesto nostro «doppio no». Ma ancheper ribadire alcuni obiettivi strategici:riaffermare - contro ogni derivascientista - che gli esseri umani nonsono cavie; dare ai figli genitori veri econosciuti, garantendo loro la certezzadi specchiarsi nello sguardo di un padree di una madre; dare nuovo slancio aduna società che, a partire dal rispettodei più deboli, consolidi i valorifondamentali del nostro vivere civile,quali solidarietà, giustizia, uguaglianza,libertà e pace.

Gli aderential manifesto

Il Comitato regionale«Scienza & Vita», presieduto da Vera NegriZamagni e Carlo Ventura,ha diffuso un manifestoche riportiamo in calcealla pagina. Si ricorda cheè ancora possibile aderireI riferimenti sono: telefono051.6259536; fax051.6285688; e-mail:[email protected]

8 Domenica29 maggio 2005

l manifesto del Comitato regionale «Scienza &vita» hanno fino ad oggi aderito:Mario Paolo Agnoli, Giudice, già membro

del consiglio superiore della magistratura;Rocco Alagna, Avvocato del Foro di Bologna eassegnista di ricerca della Facoltà diGiurisprudenza dell’Università di Bologna;Stefano Andrini, giornalista; EmerenzioBarbieri, Deputato UDC membro commissionecultura, scienza ed istruzione; Luisa BassaniLeoni, Neuropsichiatria infantile, Consulentetribunale per i minori; Marco Benassi MCLBologna; Giuseppe Bentivoglio presidenteA.Ge.S.C. Emilia Romagna; Giovanni Bersani,Presidente onorario CEFA, Già senatore dellaRepubblica; Francesco Bianchi, Docente ClinicaMedica Università di Bologna; Paolo Biavati,Avvocato del Foro di Bologna e Docente dellaFacoltà di Giurisprudenza dell’Università diBologna; Marcello Bignami, Consigliereregionale AN; Pietro Bologna, Associazione NoèModena; Marco Calandrino, Avvocato del Forodi Bologna; Ester Camellini D’Astuto,insegnante - Movimento dei Focolari; GiorgioCampanini, Già Professore di Storia delledottrine politiche Università di Parma; RobertoCasanova, Primario Cardiologia OspedaleFaenza; Fabio Catani, Professore Associato diClinica Ortopedica, Università di Bologna,Istituto Ortopedico Rizzoli; Paolo Cavana,Avvocato del Foro di Bologna e Docente dellaFacoltà di Giurisprudenza Della Lumsa diRoma; Giovanni B. Cavazzuti, Già DirettoreClinica Pediatrica Modena; Bona Cavedoni Cellini, Presidente MOICA RegioneEmilia Romagna; Leonardo Cesaretti, PresidenteACLI Emilia Romagna; Paolo Ciotti,Federazione Regionale per la Vita; Maria Civetta,Medico ginecologo; Giuseppe Coccolini,Ingegnere; Pietro Coccolini, Ingegnere;Giuseppe Coliva, Avvocato libero professionista;Ivo Colozzi, Docente Sociologia Università diBologna; Andrea Corbo, MEIC; Liliana Cosi,Etoile di Balletto, Presidente AssociazioneBalletto Classico Reggio Emilia; Mario D’Astuto,medico chirurgo - Movimento dei Focolari:Vittorio De Lorenzi, Capogruppo AN QuartiereStanto Stefano Bologna; Davide Donati, MedicoOrtopedico. IOR Bologna; Pierpaolo Donati,Ordinario di Sociologia, Università di Bologna;Emanuela Elmo, Avvocato del Foro di Bologna -Presidente Regionale UCIPEM; FiorenzoFacchini, Docente Antropologia Università diBologna; Paola Fanin, Responsabile formazioneinfermieristica; Fabio Federici,Vicesindaco diCrespellano . Pres. «Amici Sc.MaternaGaragnani»; Silvia Federici Gazza, AssociazioneFamiglia Più - Parma; Giuliano Ferlini, Giàispettore Scolastico; PaoloFoschini, Consigliere comunale - Comune diBologna; Luigi Frizziero, PresidenteAssociazione Medici Cattolici Bologna; BarbaraFrontali, TSRM Medicina nucleare Faenza;Giacomo Gaddoni, Medico - presidenteFederazione Regionale Vita; Paola GaddoniCasarotti, Insegnante; Giuseppe Gervasio,Avvocato, già presidente ACI; Stefano Giannasi,Sociologo; Carlo Giovanardi, Ministro per irapporti con il Parlamento; Gian Luigi Goratti,Segretario Associazione «Le Querce di Mamre»;Fabio Grassi, esperto informatico; EfremGuaraldi, Amministratore diocesano dell’AzioneCattolica di Bologna; Adriano Guarnieri,docente Università di Bologna- portavoceArcivescovo di Bologna; Grazia Guiducci,Medico; Giancarlo Knerich, MovimentoFocolari; Pier Luigi Lenzi, Direttore cattedra diFisiologia, Università di Bologna; Pier GiorgioMaiardi,Vice Presidente CDdF Emilia Romagna;

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Adriana Marchi Rigon, Insegnante - FamiglieNuove, Movimento dei Focolari; CristinaMarri,Già consigliere regionale EmiliaRomagna; Enrico Masini, AnimatoreComunità Papa Giovanni XXIII; GiuseppeMazzella, Ordinario di GastroenterologiaUniversità di Bologna; Aldo Mazzoni, giàProfessore Ordinario di Microbiologia,Università di Bologna, Presidente Centro diConsulenza Bioetica «A. Degli Esposti»; FabioMedri, TSRM Medicina nucleare Faenza; LuigiMelini, Già primario Medicina GeneralePoliclinico Modena; Paolo Mengoli, DirettoreCaritas della Diocesi di Bologna; BrunoMinelli, SIDEF; Pietro Moggi, Ordinario diChimica Organica e Industriale, Università diParma, Presidente Forum AssociazioniFamiliari Reggio Emilia; FrancescoMurru Presidente Prov. ACLI BO, Federico Neri, Avvocato; Silvia Noè, Imprenditrice;Paolo Paccagnella, Impiegato - Ref.Associazione. Famiglie per il Didaskaleion;Emiliano Pancaldi, Cooperatori SalesianiSacro Cuore; Franco Pannuti, PresidenteAssociazione Nazionale Tumori; MariaParma, Avvocato del Foro di Bologna;Edoardo Patriarca, Dirigente Terzo Settore.Già presidente AGESCI; Anna LisaPadroncini, Medico cardiologo O. Faenza;Adriano Pessina, Docente Filosofia Morale.Università Cattolica di Milano; AndreaPorcarelli, Docente di filosofia; Angela

Porcarelli, Segretaria federazione regionaleper la vita; Alberto Pracucci, Avvocato - pres.AFI Forlì Cesena; Angelo Rambaldi, Settoresanità Partito della Margherita; FrancescaRicciardi, Farmacista; Ermes Rigon, Presidentedel Comitato regionale dell’Emilia Romagnaper i Diritti della Famiglia; Pier AntonioRivola, Già Assessore Regionale allaprogrammazione territoriale, PoliticheAbitative, Riqualificazione urbana, Edilizia;Floriano Roncarati, Presidente MCL EmiliaRomagna; Massimo Rovatti, Delegatoregionale per l’Emilia Romagna dell’AzioneCattolica Italiana; Giuseppe e SilvanaSalomoni, AIBI regione Emilia Romagna;Laura Serantoni, Presidente CIF RegioneEmilia Romagna; Liviana Sgarzi Bullini,Presidente diocesana dell’Azione Cattolica diBologna; Leonello Solini,Vicepresidentediocesano dell’Azione Cattolica di Bologna,Francesco Spada,Giornalista; Mauro Tonello,Coldiretti Emilia Romagna; Sante Tura, Giàprimario Istituto di Ematologia Osp.S.Orsola; Gianni Varani, Ex ConsigliereRegione Emilia Romagna; Stefano Versari,AGESC; Gianfranco Viviani, Area margherita-Ulivo, già Capogruppo Cons. ComunaleFerrara;Stefano Zamagni, Ordinario di Economia,Università di Bologna; Marco Zanini,Giurista; Giovanni Zappellini, AssociazioneFamiglie per l’Accoglienza Bologna.

I «contadini» scelgonodi non andare a votare

proposito della discussionesull’atteggiamento dell’Aci di Bolognasul prossimo referendum sulla legge 40,

riferisco un’osservazione di un mioparrocchiano, contadino sapiente, iscrittoall’Aci da oltre trent’anni. «Faccio fatica acapire l’atteggiamento e i distinguodell’Azione cattolica di Bologna riportati suBo 7: la nostra Associazione si è sempredistinta per la piena adesione agliorientamenti del Papa e dei Vescovi, anche inmateria non strettamente di fede, comecaratteristica fondamentale della suaimpostazione. Ora su questo argomento (ilreferendum) sono state date indicazionichiarissime sia dal Presidente della Cei chedal nostro Arcivescovo, oltre che dallapresidenza nazionale dell’Aci e noi stiamoqui a fare distinzioni...» (P.D.).Mi è subito venuto da pensare alla fraseevangelica: «...Ti ringrazio, o Padre, che hainascosto queste cose ai sapienti e agliintelligenti e le hai rivelate ai piccoli:...». (Ilparrocchiano poi mi ricordava l’inno dell’Aciche indirizzandosi al Papa diceva: «...inciascun di noi confida, su noi tutti puoicontar...»).Certo, queste sono cose del passato; quandol’Aci era «gloriosa»; si potrà dire che è unlinguaggio superato, un atteggiamento disudditanza alla gerarchia; oggi si parlacertamente in un altro stile, si preferisceparlare di associazione laicale, di autonomia,di appello alla coscienza, di maturità eresponsabilità. A queste sempliciosservazioni mi par già di sentire: «...non èquesto il problema...si è rimasti prima delConcilio...sono atteggiamenti dei solitinostalgici...qui c’è un’interferenza dei Vescoviin questioni laicali...». Tutto questo si puòdire, ed altro ancora; ma mi piacerebbe chequeste parole (e atteggiamenti) fosseroconiugati con altre parole che da undecennio non leggo nei documenti dell’Acibolognese: umiltà, obbedienza, comunioneecclesiale; non sono parole di un linguaggioattuale, ma non per questo menoevangeliche. E sarei molto dispiaciuto se l’Acia forza di fare distinzioni su gli Orientamentidei Vescovi, perdesse l’adesione deicontadini.

Don Silvano Cattani, parroco a Castel San Pietro

Medicina la parrocchia e il comitatomedicinese per la vita hannoorganizzato una serata di

approfondimento sui referendum e la legge40. L’ incontro, fatto in un luogo pubblico,vede la presenza di un centinaio di personefra cui la metà giovani, attentissimi adascoltare il professore Paolo Cavana,docente di diritto, che spiega la legge 40 e ireferendum. È stato chiaro a spiegare chedentro a un quesito referendario ci sono, difatto, sette domande, sette quesiti diversi, equindi non è democratico votare un sì o unno ad un pacchetto di domande. Cosìfacendo non si abolisce un aspetto dellalegge ma se ne crea una nuova. Sì, con ilreferendum il comitato promotore fa votareuna legge nuova, senza dibattitoparlamentare, senza emendamenti, ed inparte in contrasto con la convenzione diOviedo. Questo sul fronte del diritto e delleleggi. Della parte medica si è occupato ildott. Calderoni sottolineando che la legge40, anche se è ancora fresca, sta funzionandoe gli oltre trecento centri di fecondazioneassistita che ci sono in Italia continuano alavorare. Allora , perché tutto questoaccanimento? Per avere le mani liberesull’embrione umano con la prospettiva dicurare le malattie, e di lauti guadagni per icentri che commercializzano gli embrionistessi. Così ancora una volta l’uomo più fortevuole il potere di vita o di morte su un altroessere umano. Ma la storia va in un’altradirezione: le donne, gli schiavi, i neri, ibambini, hanno poi ottenuto dignità dipersona e tutela giuridica. Anche al deboleembrione gli spetta e va difeso da coloro chelo vogliono usare per i loro interessicommerciali. Tutto questo rafforza in noi lascelta di non andare a votare e anche se cidicessero che il quorum è stato raggiunto,rimane valida la motivazione per cui maiandremo a votare questi referendum.

Enzo Dall’Olio, Medicina

l Centro volontari della sofferenza siunisce al suggerimento dei Vescovi diastenersi dal votare al Referendum indetto

per l’abrogazione della legge 40. E’ nello stiledel Cvs difendere la vita come dono, dalconcepimento alla morte naturale, comerisposta alla chiamata di Dio. Siamoconsapevoli che la vita è comunque e sempreun valore, e questo è un dato di fatto che nondipende dall’opinione della maggioranza. Ildibattito intorno all’attuale legge si è legatoper larga parte al rapporto con la malattia,arrivando perfino a presentare come undiritto l’eliminazione di embrioni ritenutiammalati. L’equazione è: ammalato ugualepersona infelice per la quale è meglio nonvivere. Il Cvs testimonia con dignità chequesto non è affatto vero. Che la sofferenza,vissuta in comunione con Dio, ha un valoregrande; è una missione e un dono per il benedi tutta l’umanità. L’ammalato che prendecoscienza di questo è felice. Egli non è unpeso, ma parte attiva nella vita della società.Dagli ammalati si può imparare tanto, chi liha al proprio fianco lo sa; sono una scuola divita preziosissima.

Centro volontari della sofferenza, sezione di Bologna

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