Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo · 2012-12-01 · Auguri di Buon Natale e Felice Anno...

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BOLLETTINO PARROCCHIALE DI AZZANO DECIMO (PORDENONE) ITALIA DICEMBRE 1993 - Direttore responsabile: Mons. Domenico Cadore Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo La Famiglia La nuova Enciclica del Papa "Veritatis Splendor" Le tre "parole" che ne caratterizzano l'insegnamento All'indomani del Natale la Liturgia ci propone come esempio e modello la famiglia di Nazaret, cioè la famiglia di Giuseppe, Maria e Gesù. Il Padre Celeste, che è il Padre di Gesù diventato uomo, ha voluto che il suo Figlio avesse in terra una fa- miglia regolarmente costituita ed è per questo che mandò il suo Angelo a dire a Giuseppe: Non temere Giu- seppe di tenere con te Maria tua sposa, perché quello che è avvenuto in / @i = / É1 ffll!iteffi ità - è avvenuto per azione di Dio, per opera dello Spirito Santo. Essa avrà un figlio e tu gli por- rai nome Gesù, perché egli sarà il Salvatore del suo popolo. Giuseppe svolgerà per Gesù uomo, assieme a Maria, l'azione formativa e culturale che ogni genitore è chiamato a com- piere in favore dei figli. Pochi sono i cenni del Vangelo nei confronti della vita di famiglia di Gesù, ma sono suf- ficienti per farci capire che Gesù era rispettoso verso i genitori, "era ob- bediente a Maria e Giuseppe ", è stato educato alla pietà e alla vita re- ligiosa, "a dodici anni va con i ge- nitori alle funzioni, al tempio di Ge- rusalemme";· ha imparato un me- stiere "era chiamato il figlio del fa- legname' '. Probabilmente Giuseppe morì prima che Gesù iniziasse la vita pubblica, sarà pertanto Gesù che continuerà il lavoro di Giuseppe e manterrà con le sue fatiche la fami- glia. Ogni famiglia è chiamata a seguire l'esempio della famiglia di Nazaret. Gli sposi sono chiamati a prepararsi responsabilmente e cristianamente ad essere buoni coniugi e bravi edu- catori dei figli. Per questo il Consiglio Pastorale, seguendo le tracce volute dai Vescovi italiani, suggerisce: "O- gni famiglia educandosi, educa". Non si diventa buoni sposi e buoni genitori se non ci si prepara degna- mente. Gli sposi che celebrano il sa- cramento del Matrimonio, premetto- no la partecipazione almeno a un Corso preparatorio e poi continuano una efficace preparazione in Parroc- chia da quando, circa tre o quattro mesi prima, iniziano le pratiche per il Matrimonio. Dopo il Matrimonio de- vono sentire la necessità e l'urgenza di partecipare a incontri promossi per coppie di giovani sposi. Quando di- ventano genitori e chiedono il Batte- simo per i loro figli, partecipano a incontri di spirituale preparazione. Quando i figli iniziano il Catechismo parrocchiale ed in forma ordinata lo frequenteranno fino alla Terza Meqia, hanno modo di continuare la loro opera di cristiana educazione, se- guendo con attenzione il testo di Ca- techismo dei loro figli. Se sono e lo devono essere, sposi e genitori pra- ticanti, partecipando alla Messa do- menicale e ai Sacramenti della Con- fessione e Comunione, quanti aiuti di Fede e di Grazia ricevono dal Si- gnore per essere sapienti e prudenti educatori dei loro figli. Fortunati quei figli che hanno genitori così impe- gnati e preparati. Vedano i figli di seguire i buoni esem- pi dei genitori e si guardino dal fare scelte compromettenti per la fami- glia del loro domani. Vedano di non mettersi assieme, ragazzi e ragazze, prima di aver fatto una buona prepa- razione Spirituale e morale, prima di aver celebrato il Sacramento del Ma- trimonio. Siamo prossimi al Natale, voglia Gesù ispirare pensieri di bontà, di santità, di serietà e responsabilità per tutte le nostre famiglie. L'Àrciprete I tre capitoli dell'Enciclica sono tito- La domanda si può intendere al plu- lati con delle "parole" bibliche. Non rale: che cosa dobbiamo fare di buo- si tratta di semplici citazioni, ma di no? È tutta la Chiesa che riceve dal "parole" che definiscono i contenuti - Signore l'impegno a seguirlo e la centrali dei capitoli stessi. È azzar- missione di annunciare il Vangelo dato dire che tutta l'enciclica, in,' e di indicare la "via" di Gesù Cristo: qualche modo, è tutta in qué.ste tre . «Quando gli uomini pongono alla "parole". Prima di "incontrare" que- Chiesa le domande della loro co- ste parole della Sacra Scrittura, oc- scienza, quando nella Chiesa i fe- corre dire di quale uomo parla l'En- ,-o deli si rivolgono ai Vescovi e ai Pa- ciclica. Non quello che fa riferi!11ef)to . stori, nella risposta della Chiesa c'è a verità astratte o imperso'nali. la voce di Gesù Cristo, la voce del- L'uomo interpellato dalla parola di la verità circa il bene e il male». Dio e destinatario del documento del "Non conformatevi alla mentalità Papa è l'unico uomo realmente esi- di questo mondo" stente, creato da Dio e che fa l'espe- Se la salvezza è il dono di Dio al- rienza del peccato, che è chiamato l'uomo, la risposta al dono è l'offerta all'incontro col Padre, il Figlio e lo di tutta la propria vita. Conformarsi Spirito. Di questo uomo parla l'En- alla mentalità di questo mondo signi- ciclica: della sua dignità e della coe- fica, invece, contraddire il dono e il renza che il suo agire deve testimo- compito ricevuto. niare con la vita. Dinanzi alla presenza di orientamen- "Maestro, cosa devo fare di buo- ti culturali e pratici incompatibili con no ... " la "sana dottrina" - presenti anche Il dialogo fra il "giovane ricco" e in "alcune tendenze della teologia Gesù, che scandisce le partidel pri- morale odierna" - la Chiesa, me- mo capitolo della Veritatis Splendor, diante il suo Magistero, richiama i ha il "Maestro" al centro ed è Cri- principi dell'insegnamento morale sto che offre "l'unica risposta che "che sembrano oggi particolarmen- appaga pienamente il desiderio del te esposti all'errore, all'ambiguità o cuore umano". Questo dialogo, la alla dimenticanza". Lo scontro fra cui posta in gioco è la piena realiz- la "mentalità di questo mondo" e il zazione di sé, la "vita eterna", ap- "sano" insegnamento morale ri- partiene all'esperienza di ogni uomo guarda il problema decisivo del rap- ed è un fatto quotidiano perché "la porto tra libertà e verità. Dinanzi ai contemporaneità di Cristo all'uomo tentativi di voler negare la dipen- di ogni tempo si realizza nel suo denza della libertà dalla verità, la corpo, che è la Chiesa". La vita mo- Chiesa, con l'autorità che le viene rale è, dunque, una vita dialogica, dal Signore; la riafferma con le pa- un rapporto interpersonale; non è role di Cristo stesso: «Conoscerete solo l'ascolto di una dottrina o l'ob- la verità, e la verità vi farà liberi». La bedienza a un comandamento. denuncia della Chiesa è forte, ma La vita morale è "seguire" Gesù e amorevole perché ha come fine la si risolve nella vera libertà come ob- conversione, il ritorno alla verità e bedienza al Padre e servizio d'amo- al bene. Così si chiude il secondo re ai fratelli. segue a pag, 2

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BOLLETTINO PARROCCHIALE DI AZZANO DECIMO (PORDENONE) ITALIA

DICEMBRE 1993 - Direttore responsabile: Mons. Domenico Cadore

Auguri di Buon Natale e

Felice Anno Nuovo

La Famiglia La nuova Enciclica del Papa "Veritatis Splendor"

Le tre "parole" che ne caratterizzano

l'insegnamento

All'indomani del Natale la Liturgia ci propone come esempio e modello la famiglia di Nazaret, cioè la famiglia di Giuseppe, Maria e Gesù. Il Padre Celeste, che è il Padre di Gesù diventato uomo, ha voluto che il suo Figlio avesse in terra una fa­miglia regolarmente costituita ed è per questo che mandò il suo Angelo a dire a Giuseppe: Non temere Giu­seppe di tenere con te Maria tua sposa, perché quello che è avvenuto in /@i = /É1 ffll!iteffiità - è avvenuto per azione di Dio, per opera dello Spirito Santo. Essa avrà un figlio e tu gli por­rai nome Gesù, perché egli sarà il Salvatore del suo popolo. Giuseppe svolgerà per Gesù uomo, assieme a Maria, l'azione formativa e culturale che ogni genitore è chiamato a com­piere in favore dei figli. Pochi sono i cenni del Vangelo nei confronti della vita di famiglia di Gesù, ma sono suf­ficienti per farci capire che Gesù era rispettoso verso i genitori, "era ob­bediente a Maria e Giuseppe ", è stato educato alla pietà e alla vita re­ligiosa, "a dodici anni va con i ge­nitori alle funzioni, al tempio di Ge­rusalemme"; · ha imparato un me­stiere "era chiamato il figlio del fa­legname' '. Probabilmente Giuseppe morì prima che Gesù iniziasse la vita pubblica, sarà pertanto Gesù che continuerà il lavoro di Giuseppe e manterrà con le sue fatiche la fami­glia. Ogni famiglia è chiamata a seguire l'esempio della famiglia di Nazaret. Gli sposi sono chiamati a prepararsi responsabilmente e cristianamente ad essere buoni coniugi e bravi edu­catori dei figli. Per questo il Consiglio Pastorale, seguendo le tracce volute dai Vescovi italiani, suggerisce: "O­gni famiglia educandosi, educa". Non si diventa buoni sposi e buoni genitori se non ci si prepara degna­mente. Gli sposi che celebrano il sa­cramento del Matrimonio, premetto­no la partecipazione almeno a un Corso preparatorio e poi continuano una efficace preparazione in Parroc-

chia da quando, circa tre o quattro mesi prima, iniziano le pratiche per il Matrimonio. Dopo il Matrimonio de­vono sentire la necessità e l'urgenza di partecipare a incontri promossi per coppie di giovani sposi. Quando di­ventano genitori e chiedono il Batte­simo per i loro figli, partecipano a incontri di spirituale preparazione. Quando i figli iniziano il Catechismo parrocchiale ed in forma ordinata lo frequenteranno fino alla Terza Meqia, hanno modo di continuare la loro opera di cristiana educazione, se­guendo con attenzione il testo di Ca­techismo dei loro figli. Se sono e lo devono essere, sposi e genitori pra­ticanti, partecipando alla Messa do­menicale e ai Sacramenti della Con­fessione e Comunione, quanti aiuti di Fede e di Grazia ricevono dal Si­gnore per essere sapienti e prudenti educatori dei loro figli. Fortunati quei figli che hanno genitori così impe­gnati e preparati. Vedano i figli di seguire i buoni esem­pi dei genitori e si guardino dal fare scelte compromettenti per la fami­glia del loro domani. Vedano di non mettersi assieme, ragazzi e ragazze, prima di aver fatto una buona prepa­razione Spirituale e morale, prima di aver celebrato il Sacramento del Ma­trimonio. Siamo prossimi al Natale, voglia Gesù ispirare pensieri di bontà, di santità, di serietà e responsabilità per tutte le nostre famiglie.

L'Àrciprete

I tre capitoli dell'Enciclica sono tito- La domanda si può intendere al plu-lati con delle "parole" bibliche. Non rale: che cosa dobbiamo fare di buo-si tratta di semplici citazioni, ma di no? È tutta la Chiesa che riceve dal "parole" che definiscono i contenuti - Signore l'impegno a seguirlo e la centrali dei capitoli stessi. È azzar- missione di annunciare il Vangelo dato dire che tutta l'enciclica, in,' e di indicare la "via" di Gesù Cristo: qualche modo, è tutta in qué.ste tre . «Quando gli uomini pongono alla "parole". Prima di "incontrare" que- Chiesa le domande della loro co-ste parole della Sacra Scrittura, oc- scienza, quando nella Chiesa i fe-corre dire di quale uomo parla l'En- ,-o deli si rivolgono ai Vescovi e ai Pa­ciclica. Non quello che fa riferi!11ef)to . stori, nella risposta della Chiesa c'è a verità astratte o imperso'nali. .~ la voce di Gesù Cristo, la voce del-L'uomo interpellato dalla parola di la verità circa il bene e il male». Dio e destinatario del documento del "Non conformatevi alla mentalità Papa è l'unico uomo realmente esi- di questo mondo" stente, creato da Dio e che fa l'espe- Se la salvezza è il dono di Dio al-rienza del peccato, che è chiamato l'uomo, la risposta al dono è l'offerta all'incontro col Padre, il Figlio e lo di tutta la propria vita. Conformarsi Spirito. Di questo uomo parla l'En- alla mentalità di questo mondo signi-ciclica: della sua dignità e della coe- fica, invece, contraddire il dono e il renza che il suo agire deve testimo- compito ricevuto. niare con la vita. Dinanzi alla presenza di orientamen-"Maestro, cosa devo fare di buo- ti culturali e pratici incompatibili con no ... " la "sana dottrina" - presenti anche Il dialogo fra il "giovane ricco" e in "alcune tendenze della teologia Gesù, che scandisce le partidel pri- morale odierna" - la Chiesa, me-mo capitolo della Veritatis Splendor, diante il suo Magistero, richiama i ha il "Maestro" al centro ed è Cri- principi dell'insegnamento morale sto che offre "l'unica risposta che "che sembrano oggi particolarmen-appaga pienamente il desiderio del te esposti all'errore, all'ambiguità o cuore umano". Questo dialogo, la alla dimenticanza". Lo scontro fra cui posta in gioco è la piena realiz- la "mentalità di questo mondo" e il zazione di sé, la "vita eterna", ap- "sano" insegnamento morale ri-partiene all'esperienza di ogni uomo guarda il problema decisivo del rap-ed è un fatto quotidiano perché "la porto tra libertà e verità. Dinanzi ai contemporaneità di Cristo all'uomo tentativi di voler negare la dipen-di ogni tempo si realizza nel suo denza della libertà dalla verità, la corpo, che è la Chiesa". La vita mo- Chiesa, con l'autorità che le viene rale è, dunque, una vita dialogica, dal Signore; la riafferma con le pa-un rapporto interpersonale; non è role di Cristo stesso: «Conoscerete solo l'ascolto di una dottrina o l'ob- la verità, e la verità vi farà liberi». La bedienza a un comandamento. denuncia della Chiesa è forte, ma La vita morale è "seguire" Gesù e amorevole perché ha come fine la si risolve nella vera libertà come ob- conversione, il ritorno alla verità e bedienza al Padre e servizio d'amo- al bene. Così si chiude il secondo re ai fratelli. segue a pag, 2

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Pago 2 BOLLETTINO PARROCCHIALE Dicembre 1993

I giovani della Carità a Cugnan.

Le Unità pastorali prevedono un nuovo

modello di Parrocchia Dall'indagine del Centro di orienta­mento pastorale (Cop), sono risultate essere senza parroco residente il 17,20;0 delle parrocchie italiane com­prese in un campione di 143 diocesi su 226. Si tratta soprattutto di piccole parrocchie in zone rurali o montane, ia al Nord sia al Sud, e anche di al­

cune parroochl- comprese in centri storici. I risultati di questa ricerca del Cop appena conclusa sono stati presen­tati da mons. Valentino Grolla nel corso del convegno dal titolo "Uni­tà pastorali verso un nuovo model­lo di parrocchia?", organizzato dal­lo stesso Centro ad Assisi. Ai lavori hanno preso parte circa 150 rappresentanti di 70 diocesi, tra cui anche il vicario per la pastorale della nostra diocesi. /I Cop propone di reagire a tale situa­zione realizzando le "unità pastora­li", che riuniscano in comunità più sacerdoti destinati a servire più par­rocchie, che valorizzino il ruolo dei religiosi a servizio delle comunità par­rocchiali e il ministero del diaconato permanente e rendano, infine, re­sponsabili dell'animazione pastorale i laici. Dall'indagine emerge come solo po­co più del 200/0 delle 143 diocesi in­terpellate abbia avviato qualche e­sperienza di unità pastorale e solo il 150;0 abbia intrapreso qualche ini­ziativa per preparare operatori pa­storali (laici e religiose) al compito di "animazione e guida di comuni­tà senza prete residente". E solo la diocesi di Torino ha ufficialmente pro-

da pago 1

capitolo: «Bisogna però che noi Fra­telli nell'Episcopato, non ci fermia­mo solo ad ammonire i fedeli circa gli errori e i pericoli di alcune teo­rie etiche. Dobbiamo, prima di tutto, mostrare l'affascinante splendore di quella verità che è Gesù Cristo stes­so. In Lui l'uomo può vivere perfet­tamente la sua vocazione alla libertà nell'obbedienza alla legge che si compendia nel comandamento del l'amore di Dio e del prossimo».

spettato la possibilità che responsa­bili di tali comunità non siano preti. «Fa anche specie - rileva peraltro Va­lentino Grolla - che le religiose, che pure stanno rivedendo con coraggio la loro forma di presenza sul territo­rio, non ricevano specifica attenzione e siano nominate solo in forma esem­plificativa quando si parla di anima­tori di comunità». A fronte della diminuzione e dell'in­vecchiamento del clero, le unità pa­storali rappresentano dunque una sfida per il "superamento di forme chiuse di pastorale", la promozione dei "ministeri laicali", la definizione del "servizio diaconale", la rivalu­tazione del "ruolo delle religiose", "l'avvio di una redistribuzione del clero", per porre "attenzione a feno­meni di inurbamento" e per la "chia­rificazione dei rapporti tra zone pa­storali, vicariati e unità pastorali". AI convegno sono state anche ripor­tate le esperienze straniere di unità pastorali e animazione di parrocchie da parte di laici: Sergio Lanza, do­cente alla Pontificia Università Late­ranense, ha descritto l'esperienza tedesca di operatori laici (il 200/0 dei quali donne) assunti a tempo pieno dalle parrocchie e stipendiati. In Francia, invece, si stanno speri­mentando le "assemblee domenica­li" guidate da laici che presiedono la Liturgia della Parola. La Spagna registra esperienze di pic­cole comunità rurali animate da laici e di piccole città, con una sola par­rocchia ma più centro di culto ani­mati da un 'équipe di sacerdoti.

"Perché non venga resa vana la croce di Cristo" Il Vangelo si concentra tutto in Cri­sto crocifisso. La missione della Chiesa è di custodire la sapienza e la potenza della croce perché i cre­denti in essa trovino il criterio per i giudizi e per le scelte morali, supe­rando le tentazioni di ricorrere alla sapienza e alla potenza di questo "mondo" . Alla domanda che tormenta oggi tan-

Esaminate le linee programmatiche dal Consiglio

pastorale parrocchiale Sarebbe difficile tracciare un qua­dro esauriente delle problematiche emerse nel corso dell'ultima, recen­te riunione del consiglio pastorale e delle linee programmatiche emerse dai gruppi operanti nella realtà della nostra parrocchia. La famiglia, oggi tanto carica di si­tuazioni difficili e di attese, sarà il polo che orienterà l'attenzione e la riflessione della comunità in questo nuovo anno di impegno appena ini­ziato. Il tema conduttore dei centri zonali di incontro, "La famiglia edu­ca educandosi" prevede un'articola­zione in tre fasi; la prima, che si svol­gerà nell'arco dell'Avvento, si pro­pone di richiamare l'attenzione sulla famiglia aperta alla vita. È stata espressa la necessità di av­vicinare i genitori, particolarmente dei ragazzi che frequentano il cate­chismo, per un dialogo che li aiuti a sentirsi coinvolti nell'educazione alla fede dei ragazzi. Se si pensa che gli incontri di catechismo sono rivol­ti a circa 450 fanciulli e preadole­scenti, seguiti da oltre una quaran­tina di educatori, non si può che ri­conoscere la vastità e l'importanza di questa proposta e del progetto o­perativo che ne scaturisce. A modo di veloce presentazione, co­gliamo con una sommaria carrella­ta l'identità dei vari gruppi e il loro campo di impegno, nella consape­volezza che le caratteristiche di cia­scuno meriterebbero una più ade­guata considerazione. Il "gruppo giovanile", seguito da suor Bruna, comprende anche gli educatori che si dedicano ogni sa­bato pomeriggio ai gruppi dei ra­gazzi e dei giovanissimi che si in­contrano in oratorio. Nel loro pro-

gramma di riflessione settimanale sono previste anche testimonianze di persone che hanno realizzato va­rie scelte di vita. Il gruppo della "Carità" intende pro­seguire nel cammino di disponibilità e apertura alle molteplici realtà della sofferenza e di impegno nella cre­scita della fede. Fra i gruppi giova­nili è significativa la presenza degli Scouts, con la particolare fisionomia che è tipica di questa associazione. È anche molto consistente e attivo il gruppo sportivo dell'oratorio, cu­rato da una decina di allenatori-edu­catori con la collaborazione di mol­te famiglie. L'attenzione ai problemi degli an­ziani e delle persone in difficoltà è l'anima del volontariato che fa capo alla San Vincenzo e all'associazione interparrocchiale AVAN. Anche il gruppo disabili "V. Liut", con oltre un'ottantina di aderenti, svolge un'a­zione di squisita accoglienza e di partecipe presenza. Il gruppo "cop­pie sposi" e l'A.C. adulti intendono offrire un contributo di ricerca e di riflessione al tema della famiglia. Anche il movimento dei Focolarini si rende disponibile su questa linea proponendo esperienza e sussidi au­diovisivi sull'argomento. Il coro par­rocchiale e il coro giovanile meritano un particolare elogio per la loro co­stanza nella preparazione del canto liturgico che ravviva le celebrazioni festive. Per concludere, un cenno soltanto all'ottima riuscita del campo estivo del nostro oratorio, che ha mo­bilitato oltre trecento fra ragazzi ed educatori creando un clima di ami­cizia di cui si possono cogliere ora i buoni frutti.

Flavia Sacilotto

I santi della nostra terra Pare imminen­te la discus­sione sull'eroi­cità delle virtù del ven. padre Marco d'Avia­no; subito do­po dovrebbe seguire la con­statazione del miracolo com­

piuto per sua intercessione (già da tempo documentato) e quindi - si

ti uomini: come può conciliarsi l'ob­bedienza alle norme con la libertà della persona, il Papa risponde: «Cri­sto crocifisso rivela il senso autentico della libertà, lo vive in pienezza nel dono di sé e chiama i discepoli a prendere parte alla sua stessa liber­tà». E ancora: «La libertà ha biso­gno di essere liberata. Cristo è il li­beratore ( ... ). La sua carne crocifis­sa è la piena rivelazione del vinco­lo indissolubile tra libertà e verità,

spera senz'altro - la proclamazione a Beato. Così egli si aggiungerà ai Beati Odorico e Domicilia di Porde­none a dare - con i Santi Martiri di Concordia - autentico lustro alla no­stra terra. Sembrano intanto ben avviate anche le "Cause" del servo di Dio padre Bernardino di Portogruaro (un mira­colo sarebbe stato verificato di re­cente per sua intercessione) e di Suor Serafina Gregoris di Fiume Ve­neto.

così come la sua risurrezione da morte è l'esaltazione suprema della fecondità e della forza salvifica di una libertà vissuta nella verità». Se la grande questione, oggi, è la se­parazione della morale dalla fede, i fedeli devono "rivivere il mistero della Croce". Questo avviene quan­do la vita morale trasforma la fede in testimonianza davanti a Dio e da­vanti agli uomini.

Angelo Sceppacerca

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Dicembre 1993 BOLLETTINO PARROCCHIALE Pago 3

La chiesetta di Santa Croce Sei anni fa un piccolo gruppo di vo­lonterosi della Borgata di via Santa Croce, dinnanzi alla vista della loro chiesetta bisognosa di restauri, si propose di metterci mano e d'ini­ziarne la "cura" risanatrice.

mirarli. E il pavimento? La Soprinten­denza ci disse, - dopo aver fatto dei sondaggi, - che c'erano due solu­zioni: la prima scoprire un po' alla volta con la "pala" il pavimento, ve­derci quello che c'è e poi rifarlo con marmi o con pietre appositamente scelte: costo dell'opera lire 80 mi­lioni. La seconda soluzione, metterci sopra delle piastrelle in cotto. Con le nostre casse ... semivuote abbia­mo optato per la seconda e il lavoro ne uscì lo stesso bene e decoroso, con pochi soldi.

Vita nella nostra Scuola Materna

Si incominciò dal suo perimetro e­sterno, non avendo alcun marcia­piede che la difendesse e riparasse le sue fondamenta: così il lato sud fu trattato con una colata di ce­mento, mentre il lato nord la Soprin­tendenza volle che fossero messi dei vecchi mattoni come marciapiede, posati su un leggero strato di ce­mento. La chiesetta era però senza luce elettrica e con l'Enel prima e una ditta privata poi la si dotò dell' occorrente. Non si poteva lasciarla senza gron­daie, utili sia per riparare i muri dalla pioggia che cadeva dal tetto sia per un abbellimento e si provvide con grondaie in rame. Porte e finestre erano veramente bisognose di es­sere sostituite e un bravo e generoso artista di Azzano Decimo fece il tutto con serramenti in mogano, degni di un luogo sacro e così la porta cen­trale, quella che immette sulla stra­da a nord, la porta della sagrestia e le piccole finestre adornarono la chiesetta. Ora si presentavano due grossi, ma veramente grossi lavori @::: prgglgmi: il pavimento, rifarlo pereh@ @ t!i in OOffllJnte le pittu re che si intravedevano sui muri, vlolno al presbiterio, sotto una mano di calce. Per quest'ultimo lavoro, im­portantissimo e costoso, provvide come "sponsor" una Banca di Az­zano Decimo, sempre pronta e ge­nerosa, poi una squadra di pittori­restauratori di Pordenone, incaricati a ciò dalla Soprintendenza e ne ven­nero fuori dei magnifici capolavori del '500 che qui non posso descri­verli, ma che bisogna andare ad am-

Era quasi tutto a posto se non fos­sero mancate due cose: i banchi nuovi e la pittura interna con quella dell'atrio. La Soprintendenza ci die­de delle indicazioni e fu fatto il tutto, comodi i banchi e ben pulita di pit­tura nuova la chiesa. La chiesa non è vasta ma lo stesso ci voleva l'im­pianto di amplificazione e così fu fatto e ne venne bene! Tutto era fatto? No! Ci mancava l'inaugura­zione ufficiale e solenne così il 9 ot­tobre U.S., con la Messa solenne cantata, concelebrata dall'Arciprete e dal sottoscritto, prima col taglio del nastro e dopo la Messa con un ab­bondante rinfresco, fu ultimato un lavoro durato sei anni, forse tanti ma ne valeva la pena. lo ho descritto l'iter materiale di quanto fatto, ma quello che devo an­che far risaltare è la volontà tenace, la costanza del Comitato della Bor­gata, e inoltre la generosità di tanti - Parrocchia, Banche, Enti e tantis­simi privati -; il desiderio di vedere la prima chiesa - nel tempo - della Parrocchia, essere rinnovata per es­sere la vera e decorosa dimora del Dio Vivente. Tante generazioni han­no pregato nei secoli passati in essa, auspichiamo che altre e tante lo fac­ciano nei tempi che seguiranno.

Don Ernesto

Raccontare un'esperienza è sempre limitante, ma quando l'altro interlo­cutore è un bambino dai 3 ai 5 anni non è difficile sapersi soffermare e cercare quali sentimenti porti l'adulto nel cuore. Per noi, comunità educa­tiva della Scuola Materna parroc­chiale questo dono ci è offerto ogni giorno dai bambini con cui viviamo. L'inserimento dei piccoli di 3 anni è stato un momento significativo di collaborazione con la famiglia che rimane il primo punto di riferimento nella crescita del bambino, ma che in dialogo con le insegnanti cerca di salvaguardare per ogni bambino il diritto all'identità come scoperta di sé, come presenza di confronto e come stimolo a trovare punti fermi nel quotidiano. Significativa è stata all'inizio di quest'anno scolastico 1993/94 l'assemblea generale con i genitori in cui è stato esposto il pro­gramma educativo didattico e le va­rie tappe dello sviluppo del bambino nel suo inserimento nell'ambito della Scuola. A livello educativo e didat­tico è stato illustrato il nostro impe-

Festoso incontro in paese con l'arcivescovo Peressin

La nostra parrocchia ha celebrato domenica 4 luglio, con grande solen­nità, il decimo anno della consacra­zione episcopale di un suo figlio il­lustre: S.E. Mons. Mario Peressin,

arcivescovo metropolita dell'Aquila. Una decina di sacerdoti, originari o già in servizio ad Azzano, hanno con­celebrato con il Presule con una can­toria che ha dato il meglio di sé.

AI Vangelo l'arciprete mons. Cadore ha ringraziato il Vescovo per l'affetto che continua a portare alla sua terra e gli ha assicurato la preghiera e la vicinanza spirituale di tutti i fedeli az­zanesi. Mons. Peressin, con commosse e­spressioni, ha ricordato gli anni, ric­chi di fervore e di impegno, che lo hanno visto ragazzo, adolescente, chierico in questa nostra chiesa e ha ringraziato il Signore per averlo chiamato per vie misteriose ma sem­pre provvide in un servizio di gran­de responsabilità alla Santa Sede e quindi in una illustre diocesi italiana; ha poi ricordato gli obiettivi della sua missione apostolica, che intende pro­seguire con fermezza nonostante le difficoltà che il mondo d'oggi oppone al Vangelo. AI termine della S. Messa il "deca­no" dei sacerdoti azzanesi, don Er­nesto Gasparotto, ha porto un cor­diale augurio al Presule, a nome di tutti i confratelli e della popolazio­ne.

gno a far sì che ogni bambino possa raggiungere delle competenze che rispettino la sua realtà e una serena autonomia per porre in sé i capisaldi del suo essere ed entrare in rela­zione con chi incontra. Grande im­pegno, del nostro operare educativo, è profuso perché il bambino trovi al suo arrivo a Scuola un ambiente se­reno in cui si senta accolto, ricono­sciuto e corretto nel rispetto della sua autenticità. Per un cammino co­mune nel porci al bambino, vogliamo assieme alle mamme e ai papà edu­care - educandoci e perché questo sia vissuto con serenità e compe­tenza ci impegnano in alcuni mo­menti formativi con la dott. Laura Nota del Cepar di PN per essere ca­paci di trovare risposte adeguate alle rlchl et dei bambini. La Scuola Ma­terna ha riaperto I b tt nti dopo un'intensa estate in cui aveva visto all'opera una squadra di elettricisti che hanno messo a norma l'impianto luce. Nel nostro quotidiano sentiamo forte la presenza di famiglie che col­laborano con una presenza discreta e rispettosa del compito specifico, ma attiva e responsabile per rendere sempre più accogliente e ricca la no­stra grande casa. Un "GRAZIE" ca­rico di gioia e molta gratitudine va, allora, alle tante persone che nel si­lenzio tendono una mano per piccole o grandi necessità della Scuola, spendendo del loro tempo libero e, a volte, facendosi anche carico di spese concrete di materiale per quanto serve alla Scuola. L'elenco è lungo, ma non possiamo dimenti­care chi ci ha concesso di racco­gliere, assieme ad alcune mamme le mele da un frutteto di Azzano, dal dono delle panchine per la sala gio­co, ad alcuni pratici e funzionali ar­madi, alla verifica costante delle pic­cole manutenzioni per evitare rottu­re più gravi e ancora "GRAZIE" a chi con fedeltà e precisione si pren­de a carico la responsabilità dell'a­spetto amministrativo. E per conclu­dere non possono mancare i com­plimenti e la gratitudine per tutti i ge­nitori e gli amici della nostra Scuola che ci hanno aiutato a realizzare la castagnata animata da allegria, par­tecipazione e condivisione. Un elen­co può dire poco, ma noi sentiamo di far parte di una grande famiglia e che i problemi di uno diventano i problemi di tutti.

Le Suore e le Insegnanti

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Pago 4 BOLLETTINO PARROCCHIALE

LA NOSTRA CHIESA La nostra chiesa è un monumento una ricchezza, un valore immenso un patrimonio senza uguali lasciato in eredità dai nostri avi.

Andiamo col pensiero ai secoli passati alla fede profonda dei nostri antenati ai sacrifici, al valore, per apprezzarne la giusta dimensione.

Noi ci gloriamo anche per il gran dono di av~r~ San Pietro apostolo come patrono c~~ v!clno a San Paolo sull'altar maggiore CI inVita alla preghiera e alla riflessione.

AI centro di tutto vicino il tabernacolo con il Signore Iddio impreziosito in un blocco di marmo rosa di autentico marmo di Verona.

Le pale che adornano gli altari testimoniano la devozione per i Santi Sant'Antonio, San Valentino, San Sebastiano solo citarne alcuni fra i tanti.

Di fronte all'immagine della Vergine Maria vero capolavoro di arte e armonia

ANAGRAFE (Giugno-Novembre '93)

Battesimi Battiston Jordan Ivan di Atos e Margherita, Camata Edoardo di Giorgio e Loretta, Marin Marco di Alberto e Tatiana, Rizzutti Eleo­nora di Claudio e Dani, Ragogna Lisa di Flavio e Antonina, Mio Elena di Franco e Antonella, San­dre Desirée di Denis e Caterina Barbesin Drek di Gelindo e Da~ niela, Magarotto Lisa di Giovanni e Maria, Mascarin Andrea di Sante e Emanuela, Stefanuto Nicola di Ivo e Renata, Presta Federico di Paolo e Elena, Cattaruzza Roberta d~ Angelo e Daniela, Bottos Ayalah di Andrea e Sonia, Durofil Andrea di Maurizio e Anna, Lovisa Eleo­nora di Mario e Daniela, Briatti Marco di Alessandro e Gianna, Del Tedesco Valeria di Renzo e Mida Zoccolan Dario di Giorgio e Irene: Castellarin Andrea di Donato e Alma, Ravagnolo Maicol di Luca e Katia, Rota Simone di Orsino e Manola, Negrini Nicola di Graziano e Patrizia, Zucchetto Nico di Fa­bio e Cinzia, Bailot Romina di De­nis e Patrizia, Accordi Tommaso di Nicola e Anna, Pin Simone di Claudio e Lucia, Covre Marta di

. Corrado e Mariella.

Matrimoni Arabia Roberto e Battistella Nata­scia, Mangili Alessio e Zanato Eli­sabetta, Cecconi Paride e Ostanel Barbara, Pascolo Sergio e Giolo Monica, Velludo Ivan e Facca So­nia, Perosa Gino e Del Borgo Mi­lena, Bigolin Roberto e Trevisiol Lorella, Turchetto Pier Antonio e Trevisan Mara, Fasan Massimo e Manias Franca, Cervesato Fulvio e Lovisotto Claudia, Battistella Dario e Coran Raffaela, Stival Claudio e Perrulli Silvia, Paludetto Cristian e Bragatto Pina, Mascarin Mauri­~io e Gasparet Federica, Masche­nn Stefano e Longo Monica Chia­rioni Fabio e Giolo Daniela, Valza­no Luigi e Battiston Mariella Cam­pigotto Roberto e Fantin Ad~a Boz Sergio e Gava Maria Rosa. '

Funerali Stefanuto Enzo di anni 53 marito di Dirindin Maria Rosa, Grigolet­to Cesarina di anni 86 vedova di

s'inchina ogni devoto con fiducia viva dicendo tante volte Ave Maria.

Corre il pensiero a San Giuseppe umile e grande membro del presepe dono generoso di un gruppo compatto e leale fabbrichi ne e vedove della prima guerra mon­diale.

E il Sacro cuore di Gesù lo ha donato una pia donna che non c'è più ma il ricordo è qui in sua memoria un segno che commuove, un segno di gloria.

In chiesa ci si raduna per pregare per dar l'ultimo addio alle persone care per i Battesimi , le Cresime, le prime Comu­nioni, Matrimoni e tutte le funzioni.

La nostra chiesa è bella è la casa del Signore. A noi il decoro, il rispetto e ogni onore e un grazie per tutti di gran cuore ai Sacerdoti che ne curano le funzioni.

Nina Ceschin I trentenni (classe 1963).

Schiavo Gaetano, Gasparet Ermi­nio di anni 79 marito di ~,,1anias Ra~ chele, Gasparet Elisa di anni 87 vedova di Burella Agostino, Zorzit Gelinda di anni 75 moglie di Teso­lin Giovanni, Diana Rosaria Angela di anni 75 moglie di Burella Gio­vanni, Bariviera Lauretta di anni 65 moglie di Favretto Riccardo, To­nus Guglielmo di anni 51 marito di Bottos Mirella, Covolero Maria Regina di anni 73 vedova di Stival Giuseppe, Colautti Zaira di anni 81 vedova di Ragogna Remigio, Mo­retto Guseppe di anni 80 marito di Pasianot Luigia, Colossi Maria di anni 85 vedova di Sponga Giusep­pe, Facca Arialdo di anni 72 ma­rito di Novel Giuseppina morto a Toronto, Tesolin Gino di anni 68 vedovo di Elisa morto ad Avignone, Burola Aurora Ines di anni 73 mo­glie di Basso Emilio, Facca Benia­mino di anni 65 celibe, Fier Gia­cinto di anni 94 vedovo di Buodo Maria, Buttignol Santa di anni 91 vedova di Pighin Elia, Minatel Elisa di anni 61 moglie di Giacomazzi Giuseppe, Paludet Maria Luigia di anni 46 moglie di Tomasi Giu­seppe, Roncadin Antonia di anni 81 vedova di Belluz Remigio, Fa­vot Giuseppina di anni 66 nubile Del Bianco Italo di anni 65 marit~ di Not Virginia, Verardo Marianna di anni 81 vedova di Venier Luigi.

IL BUON CUORE (Giugno-Novembre '93)

Sposi Rigo Michele e Perosa Fiona 200.000, Mascarin Maria a ricordo suoi defunti 200.000, 25° Favret Antonio e Claudia 50.000, 60° De Luca Guglielmo e Maria 100.000, a ricordo di Tesolin Noemi 250.000, a ricordo di Stefanuto Enzo 100.000, a ricordo di Del Rizzo Veronica Laura e Riccardo Favretto 50.000, fam. a ricordo di Mercante Mario 100.000, fam. in morte di Tesolin Gelinda 100.000, sposi Tonel Paolo e Tatiana 50.000, Cassa di Risparmio 1.000.000, Cassa Rurale e Arti­giana 1.500.000, fam. in morte di Burella Angela 100.000, fam. in morte di Gasparet Erminio 100.000, fam. in morte di Tonus Guglielmo 100.000, i trentenni 100.000, figli in morte di Stival Ma­ria 130.000, fam. in morte di Fa­v~etto Laura 100.000 e cognata Fiorella 150.000, battesimi di Giu-

gn? 500.000, in morte di Ragogna Zalra 200.000, fam. Tondato a ri­cordo suoi defunti 100.000, sposi Pascolo Sergio e Giolo Monica 200.000, fam. in morte di Moretto Giuseppe 150.000, sposi Dell'Alba Denis e Valeria 100.000, sposi Vel­ludo Ivan e Facca Sonia 100.000, battesimi Luglio 100.000, sposi Turchetto Pier Antonio e Trevisan Mara 100.000, figli in morte di Sponga Maria 200.000, sposi Pe­rosa Gino e Del Borgo Milena 100.000, in morte di Tesolin Gi­no sorella Marcella 100.000, fam. in morte di Facca Beniamino 100.000, gruppo culturale di Ce­sena 100.000, battesimi di Ago­sto 390.000, Mercante Elisa per l'organo 100.000, fratelli Valvasori a ricordo mamma Tranquilla 100.000, sposi Bigolin Roberto e Trevisiol Lorella 100.000, fam. in morte di Schiavo Cesarina 150.000, sposi Fasan Massimo e Manias Franca 200.000, fam. Doretto 200.000, a ricordo di Bas­so Ines le Signore della pulizia 50.000, sposi Battistella Dario e Coran Raffaela 100.000, sposi Ce­resato Fulvio e Lovisotto Claudia 200.000, Santi n Alfonso 100.000, 60° di Sorgi Ernesto e Giselda 300.000, sposi Zorzes Vito e Si­gnora 50.000, battesimi di Settem­bre 280.000, figli in morte di Fier Giacinto 135.000, Andronaco Con­cetta 50.000, fam. in morte di Pi­ghin Santina 150.000, Filippi EI­so 60.000, sposi Chiarioni Fabio e Giolo Daniela 200.000, sessan­tenni 100.000, sposi Mascarin Maurizio e Gasparet Federica 300.000, sposi Mascherin Stefano e Longo Monica 200.000, battesimi di Ottobre 230.000, in morte di Bel­luz Antonietta il figlio 100.000, fam. in morte di Giacomazzi Elisa 100.000, sposi Valzano Luigi e Bat­tiston Mariella 200.000, quaran­tenni 100.000, in morte di Favot Giuseppina 200.000 e sorella Olga 1 OO.O~O., Maria a ricordo di Pego­rer LUigi 100.000, fam. in morte di Del B.ianco Italo 150.000, sposi Campigotto Roberto e Fantin Adua 150.000, 25° di Stival Franco e Mi­lena 200.000.

Scuola Materna Fam. in morte di Burella Angela 100.000, trentenni 522.000, Co­lautti Zaira in morte 200.000, Emi­lio Basso e figli a ricordo di Ines

Dicembre 1993

150.000, cognata Emilia e famiglie dei figli Loris e Fabio a ricordo di Ines Burola Basso 150.000, Dalla Pozza Giuseppina 50.000, fam. Da Ros Lorenzo e M. Luigia 100.000, N.N. 115.000.

Emigranti Sonego Angelo con Messa 50.000, Cardettini Dina 27.715, Maria Sponga con Messa 49.760, Teso­lin Maria con Messe di Suffragio 150.000, Taiariol Nello 20.000, N.N. 100.000, Facca Silvia con Messa 23.840, Basso Tranquillo e Giovanna 50.000, Simonetto Ma­ria 30.000, Zanette Antonietta 25.400, Bet Domenico 61.650, Facca Adelia 123.350 con due Messe, Moretti Narciso e Giannina 50.000, Giovanni Tonus 124.200, Wade Veronica 100.000, Ida Taia­rioI117.000, Sorgi Alfio e Alida con due Messe 59.400, Schincariol An­tonio con tre Messe 100.000, Ma­scarin Alfonso e Caterina 50.000 Silvio Zucchet con Messa 60.500: Carmela Marcuzzi con Messa 36.000, Favot Luciano 24.000.

~arissimi vi ricordo tutti e vi ringra­ZIO per le vostre offerte e saluti. Tanti auguri di ogni bene.

I VOSTRI CARI

VI RICORDANO

CON AFFETTO

Covolero Maria Regina vedo Stival m.26/6/93

Da Ros Antonio m.28/2/93

Facca Maura m. 12/9/92

Mascarin Maria vedo Santin m. 25/12/83

Gasparet Erminio m. 13/6/93