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Sicilia... nel cuore della A spasso Prosegue il nostro viaggio nell’isola. Dopo Ragusa e Modica, ci spostiamo verso il centro pedalando da Nicosia a Gangi, passando per Sperlinga Panorami, “ingrottati” e sapori unici Prosegue il nostro viaggio nell’isola. Dopo Ragusa e Modica, ci spostiamo verso il centro pedalando da Nicosia a Gangi, passando per Sperlinga Panorami, “ingrottati” e sapori unici Sicilia... nel cuore della A spasso NICOSIA I P ARADISI di Cicloturismo I P ARADISI di Cicloturismo

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Sicilia...nel cuore dellaA spasso

Prosegue il nostro viaggio nell’isola. Dopo Ragusa e Modica, ci spostiamo

verso il centropedalando da Nicosia

a Gangi, passando per Sperlinga

Panorami, “ingrottati” e sapori unici

Prosegue il nostro viaggio nell’isola. Dopo Ragusa e Modica, ci spostiamo

verso il centropedalando da Nicosia

a Gangi, passando per Sperlinga

Panorami, “ingrottati” e sapori unici

Sicilia...nel cuore dellaA spasso

NICOSIA

I PARADISIdi CicloturismoI PARADISIdi Cicloturismo

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per ammirare le bellezze del posto, manon senza difficoltà. L’itinerario infatticonta più di mille metri di dislivello el’assenza di pianura vera e propria.

Partiamo in discesa, con quattrochilometri regolari su una strada chelasceremo ben presto per una menotrafficata, più adatta a chi si vuole go-dere una passeggiata tra amici. Sedelarga, asfalto in buone condizioni,poche macchine: non serve altro perdivertirsi. Ci fanno da ciceroni Salva-tore Pidone e Salvatore Restivo, cheper comodità chiamiamo Totò perdistinguerlo dal suo omonimo. Abi-tano a pochi chilometri da Nicosia econoscono la zona a menadito.

Totò ci indica con la mano destrail borgo arroccato di Sperlinga.

«Guarda bene - dice - perché quici passeremo al rientro verso Nico-sia, nel pomeriggio. Per il momentopuoi ammirarlo da sotto, dopo lo ve-drai dall’interno...».

Cercando di contrastare la curiositàtipica dei ciclisti, seguiamo le nostredue speciali guide, oltrepassiamo iltorrente Salso e iniziamo a risalire pri-ma all’interno di una piccola gola chesembra catapultarci quasi in mezzoalle Alpi, poi dopo pochi chilometri inun territorio dalle tinte più appennini-che, con la strada soleggiata e pochi

alberi a dare conforto alla calura siciliana. Siamo a circa sette-cento metri di quota e si pedala davvero bene.

Arrivati a Villadoro, una breve discesa fino al bivio di Cac-chiamo e poi risaliamo verso Nord. Circa quattro chilometricon il naso all’insù, senza indicazioni, con le mucche al pa-scolo a scandire con i loro campanacci la cadenza delle no-stre pedalate, a guardarci incuriosite, quasi minacciose, e al-l’orizzonte, davanti agli occhi, il massiccio delle Madonie,con le sue cime che sfiorano i duemila metri di quota. E me-no male che la Sicilia di solito viene accostata al mare...

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Siamo al centro della Sicilia, in provincia di Enna, a circa 720metri di quota, dove una volta passava la “regia trazzera” checollegava le città di Palermo e Catania. L’appuntamento con iragazzi del gruppo Ruota Libera di Nicosia è alla piazza Cadutidi Nassirya, uno dei punti più spettacolari del borgo, posizionedalla quale si può vedere tutta la città, o almeno tutta la partestorica, come un solo blocco incastonato nella montagna.

La foto di gruppo è solo una scusa per ammirare ancora unminuto lo scenario, poi iniziamo a farci guidare all’interno del-le viuzze, come turisti in uno straordinario patrimonio cultura-le che va dalla chiesa di San Nicolò alla Biblioteca comunaleche custodisce un’eredità di 14.600 volumi che narrano anchele tradizioni di questa terra. Una di queste è la Casazza, rappre-sentazione itinerante (che si tiene nella Settimana Santa) discene del Nuovo e dell’Antico Testamento, tradizione ripropo-sta negli ultimi due anni da un’insieme di associazioni culturalidel luogo. Un evento senza eguali, che nel 1810 portò a Nico-

sia più di 15.000 persone e che durava ben 12ore, in un borgo che di notte ha un fascino parti-

colare grazie alle sue luci gialle soffuse e di gior-no lascia scoprire gli “ingrottati”, abitazioniscavate nella roccia e adagiate sul dorsodella montagna.

L’ultima sosta prima di ripartire è alla chiesadel Santissimo Salvatore, da cui si gode di una vi-

sta ancor più unica. Siamo dei privilegiati, daqui lo sguardo può spaziare a 270 gradi fi-no all’Etna, riconoscibile in lontananza dal-la colonna di fumo che la sovrasta.

Iniziamo il nostro giro in bici passando pro-prio davanti ad alcuni ingrottati, nella discesa a tor-

nanti in pavé che ci porta fuori dal centro storico. Ilprogramma è un anello “turistico”, una sessantina di chilometri

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ICOSIA - Si narra che agli inizi del 1800 questofosse uno dei borghi più popolosi della Siciliacentrale. Un punto di riferimento, spartiacque trala Val Demone, la Val di Mazara e la Val di Noto.E proprio per questo centro di scambi molto im-

portante, di mercati e viandanti, zona di passaggio delle trazze-re, gli antichi assi viari dell’epoca. Fondato dai Bizantini agliinizi del VII secolo come roccaforte per difendersi dagli Arabie scelto successivamente negli anni dagli Arabi stessi, dai Gre-ci, dai Lombardi e perfino dai Normanni...

Una città demaniale, dipendente direttamente dal Re, che siporta dietro la bellezza di ogni popolo che l’ha dominata edabitata. La “città dei 24 baroni”, che simboleggia bene anche lasua ricchezza, con i suoi palazzi raffinati, le chiese intarsiate ele testimonianze di architettura rinascimentale e barocca.

Dal nostro inviato Daniele Simonetti

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Una sosta nel borgo di Sperlinga, dove sono presenti segnidell’uomo delle caverne. A sinistra, un vecchio cartello

stradale: Gangi, Sperlinga e Nicosia sono sulla Statale 120che collega le Madonie (Cerda) e l’Etna (Fiumefreddo).

Dalla Chiesa del SantissimoSalvatore lo sguardo spazia fino all’Etna

Dalla Chiesa del SantissimoSalvatore lo sguardo spazia fino all’Etna

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parla un dialetto gallo-italico, testimonianza dell’influenza del-le popolazioni lombarde dell’XI secolo, periodo in cui è statoanche edificato il castello che si vede in cima, che ha influitosullo sviluppo del borgo ed è uno dei rari esempi di forti-ficazione rupestre. E’ stato costruito probabilmente nel1080, sempre dalla famiglia Ventimiglia, gli stessi no-minati per il borgo di Bordonaro.

Ammiriamo la torre merlata, poi le grotte, risalentiall’età della pietra, che sono ben visibili nel corsoprincipale del paese. Ci fermiamo sotto un altro cartel-

lo che presenta ancora l’indicazione per Fiumefreddo. E’ quasiora di pranzo e bisogna rientrare a Nicosia, sulla collina di fian-co. C’è ancora una corta discesa da fare, poi si risalirà di nuo-vo. Il computerino segna quasi 60 chilometri, i metri di dislivel-lo sono 1.080. E’ ora di pensare al relax, alla cultura e al gusto.

Il programma prevede un bel giro turistico, poi per la serauna cena tipica in un ingrottato della zona per assaggiare la fa-mosa “picciotta”. Totò e Salvatore durante il giro in biciclettal’hanno nominata più volte. Hanno detto che è la sorella siculadella polenta ed è preparata con farina di cicerchie, guanciale,aglio e borraggine, accompagnata da crostini di pane. E’ unpiatto della tradizione popolare, unico, forse più adatto al fred-do all’inverno che al clima caldo. Però la sua fama l’ha prece-duta, quindi non possiamo non accettare l’invito ad assaggiar-la. Magari insieme ad un buonissimo bicchiere di rosso, agliimmancabili nocattoli, dolci tradizionali a base di pasta di man-dorle, e il buccellato, una delizia di pasta sfoglia con al suo in-

terno fichi, frutta e pezzetti di cioccolato, ma ne esistono ditante altre varianti. La tradizione culinaria di questa zona, infat-ti, è una miniera di antichi sapori provenienti dal Medio Orien-te e dalla cultura contadina.

E’ stato un tour corto, ma pieno di piccole scoperte. Se passate da queste parti e avete voglia di fare un giro in

compagnia, contattate i ragazzi della Ruota Libera Nicosia. Cipenseranno loro a farvi apprezzare (e assaporare) tutte le co-

se più belle. Rimarrete affascinati dai sapori di questaterra e dalla disponibilità di questa gente, semprepronta al sorriso. Pedalarete, faticherete (occhio,perché qui le salite non scherzano) e assaggerete ditutto, più e più volte. E vi chiederete come avete fat-to a non essere venuti qui prima...

Daniele Simonetti

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collegando la periferia di Palermo a Fiumefreddo, in provinciadi Catania. Non è raro trovare queste indicazioni e ne vedremoancora più avanti.

Giusto il tempo per costeggiare Gangi, famosa per l’iniziati-va di vendere le case del centro storico ad un euro per ripo-polare il borgo, poi procediamo proprio lungo la statale 120lasciandoci alle spalle questa cittadina, dichiarata il più bellotra i Borghi più belli d’Italia nel 2014, che spesso è ritratta infotografia con l’Etna alle sue spalle, poi una lunga discesatutta da pedalare ci porta sotto Sperlinga. E torniamo alla no-stra prima curiosità...

A Sperlinga si arriva con una salitella di due chilometri.Curve larghe, ma pendenze sempre al 6-8 per cento.

Questo paesino rupestre di appena novecento animesorge su un’escrescenza rocciosa a circa 750 metri di

quota. La vera particolarità è quella di essere com-pletamente scavata nella roccia arenaria. Qui si

Finalmente discesa, dolce e sinuosa in mezzoad un bosco di salici. Fino ad ora solo cinquemacchine “tra i piedi”, nessuna delle quali ha suo-nato il clacson per segnalarci il loro arrivo, segnoche qui i ciclisti sono ben visti.

«Tra poco passeremo in un punto molto bello -dice Salvatore - ma poco conosciuto, se non daiciclisti più esperti del posto».

In pochi chilometri, infatti, compare su uno spe-rone roccioso davanti ai nostri occhi la masseriafortificata di Bordonaro Soprano, di cui resta benvisibile la torre di guardia. Una sosta è d’obbligoper fare uno scatto con il cellulare, ma non possia-mo fare a meno di fermarci anche pochi chilometripiù avanti, davanti alla rocca di Regiovanni, che daBordonaro s’intravede in fondo alla valle. Probabil-mente questa rocca fu costruita dalla famiglia deiVentimiglia di Sicilia tra il XII e il XV Secolo, unadelle signorie più forti ed influenti dell’isola, di origine franca eindipendente dallo Stato della Chiesa. L’ambiente è mutato dinuovo e dai panorami tipici dell’Appennino centrale siamopassati a scenari quasi desertici battuti dal vento. La tranquillitàè massima. Solo il richiamo dei falchi in cerca di prede da cac-ciare.

In pochi chilometri si torna a salire e Gangi ci appare davantiagli occhi con tutta la sua imponenza. Il paese sembra quasiscivolarti contro, con una scalinata di tetti, tutti attaccati gli uniagli altri. Ci colpisce un cartello, che indica la distanza per Fiu-

mefreddo: ben 127 chilome-tri. Gangi, infatti, si tro-va lungo la strada statale120 “dell’Etna e delle

Madonie”, cheattraversa in

orizzontaleg r a np a r t ed e l l aSiciliad e l

Nord

Gangi nel 2014 è stato eletto il miglior borgo tra quellipiù belli d’Italia. Particolare la sua “scalinata di tetti”.Tutte le chiese, come anche quelle di Nicosia e Sperlinga,sono costruite con roccia locale, dal tipico colore ocra.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Un territorio dominato dacolori accesi, dal verde delle

colline al giallo delle rocce

Un territorio dominato dacolori accesi, dal verde delle

colline al giallo delle rocce

Scopril’elendo deiParadisi su

www.biciclub.it/Cicloturismo

Scopril’elendo deiParadisi su

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slivello elevato da superare,soltanto 1.150 metri. Leuniche salite di rilievo sonoquella che da Pancallo por-ta a Cerami, lungo la stata-le 120 e quella da Vitale adAdrano, un’anteprima diquello che vi aspetta se con-tinuerete verso l’Etna. Do-vrete proseguire verso sini-

stra transitando per il Pas-so dello Zingaro. Da Adra-no mancheranno circa 12chilometri, tutti di saliscen-di. La vista è incantevole, isapori pure. Prendetevi tut-to il tempo a vostra disposi-zione e assaggiate il piùpossibile...

UNA PASSEGGIATATRANQUILLALunghezza: 16 kmDifficoltà: facile

Il quarto che vi proponia-mo è un percorso adattoanche alle famiglie. Si par-te da piazza Caduti di Nas-

sirya e si risale il paese daVia Roma, uscendo (transi-tando poi davanti al lapiazza del comune) da ViaVittorio Emanuele. L’anelloha inizio con i due tornan-ti della statale 117, versosinistra, in senso orario.Leggerissima salita fino a

San Basile, per sei chilome-tri, poi si scende sulla Pro-vinciale 120. Potrete bypas-sare un tratto procedendosu una viuzza parallela.Arrivati a Nicosia avreteaffrontato 16 chilometri. Ildislivello è di soli 250 me-tri.

NEBRODI-MADONIE(E’ UNA RANDONNEE)Lunghezza: 212 kmDifficoltà: estremo

I due parchi della zona inun solo giro, davvero bellis-simo ma molto impegnativo.Sono 3.706 metri di ascesa.Si passa per Pancallo, Ca-pizzi e Pizzo Fau, sulla stes-sa rotta (ma al contrario)

del primo itinerario. Da qui,lunghissima discesa verso ilmare (Marina di Caronia)e altrettanto lungo tratto sullungomare (40 chilometri).Quando il computerino se-gnerà 100 chilometri si ini-zia a “ballare”. Si puntaverso l’interno risalendo aCastelbuono, Mongerrati esi scollina ad oltre 1.400metri di quota. Poi VivaioPiano Noce e un lunghissi-mo tratto ondulato transi-tando per Castellana Sicula,Pietralia, e Gangi. Da Gan-gi basta seguire il tratto dirientro del secondo itinera-rio. Ammirerete Sperlingaprima di rientrare a Nico-sia. Vi aspettano (soste com-prese) dieci oltre ore sui pe-dali!

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on conoscete la zo-na? Nessun proble-ma. Ecco cinque iti-

nerari per tutte le prepara-zioni. Ma seguite anche iconsigli dei ciclisti del po-sto...

UN TOUR VERSOIL MARE... Lunghezza: 117 kmDifficoltà: impegnativo

Iniziamo subito con unodei tracciati più difficili daaffrontare, ma che per pano-rami non è secondo a nessu-no. Si va verso il mare, versoNord, direzione Santo Stefa-no di Camastra. Uscendo daNicosia si prende in salita

verso la Sella del Contrasto,poi si tira dritti verso il MonteSan Cuono. Giunti a Mistret-ta, si può scegliere di scende-re sul mare da due versanti.Quello di Motta d’Affermo, oquello più corto di Reitano.Giunti a Santo Stefano diCamastra si procederà lungola costa fino a Marina diCaronia, sulla Statale 113,poi si risalirà a Caronia. Lastrada da prendere è la pro-vinciale 168, una strada pa-noramica davvero molto bel-la che vi porterà fino ai1.510 metri di Pizzo Fau,un itinerario totalmente im-merso nel verde. Le tappesuccessive sono Capizzi ePancallo. Dislivello di2.280 metri.

IL GIRO DI BOAA GANGILunghezza: 60 kmDifficoltà: medio

E’ l’anello che abbiamoaffrontato noi, aiutati escortati da Salvatore e Totò.Non una distanza eccessiva,ma comunque circa millemetri di dislivello altimetricoe la totale assenza di pianu-ra. Dopo lo start in discesasi risalirà pian piano versoVilladoro. Ancora due salite,la prima di tre chilometri ela seconda di uno soltanto,

poi inizierà l’ascesa piùlunga verso Gangi. E’abbastanza facile e da570 metri vi porterà fi-no ad 800. Il tratto piùimpegnativo è l’ultimo,quello che costeggia ilpaese. Una decina dichilometri in leggeradiscesa, la risalita diSperlinga e poi infine

quella verso Nicosia. Ilgioco è fatto. Con una bicielettrica potranno affron-tarlo tutti.

NEL REGNODEI PISTACCHI Lunghezza: 87 kmDifficoltà: medio

Quasi novanta chilome-tri per assaggiare i pistac-chi di Bronte, ai piedi del-l’Etna, ma c’è da calcolareanche la strada per tornareindietro, a meno che nonabbiate una macchina diassistenza. Non c’è un di-

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Sopra, un giro tra le viuzze di Nicosia. In alto a destra, il borgo storico (dominato dal Castello) di Sperlinga.

Storie di vita quotidiana nel centro di Gangi. Qui sopra Salvatore imita un venditore di carciofi, proponendone un mazzoai passanti. Sotto, i nostri due accompagnatori nella piazza del comune di Nicosia, che potete vedere anche in basso.

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ITINERARIdapedalare

ITINERARIdapedalare

NICOSIA

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra “ingrottati”parchi naturalie... il Vulcano

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disposizione un’ampia scel-ta. Ve ne segnaliamo alcuni“amici” dei ciclisti e conven-zionati con i CamminiFrancescani in Sicilia: B&BSan Fancesco (Nicosia),Agriturismo Oasi Basciana(Nicosia), B&B NonnaGrazia (Gangi), B&BCasa e Putia (Gangi),Hotel Villa Rainò(Gangi), TurismoRurale Villa Nives(Mistretta).

COSAMANGIARE La “picciotta”Specialità di Nicosia

La l is ta sar ebbelunga, ma dovete as-

solutamente assaggiare i“nocattoli” (dolci di pastadi mandorle), il buccellato(pasta sfoglia con cioccola-to) e la

“picciotta”, lasorella siculadella polenta.E poi c’è la ri-cotta... Tra i ri-storanti vi se-

gnaliamo inveceLa Torretta (a Nico-

sia), la trattoria San-t'Anna, (Gangi) e il Ca-

salvecchio (Geraci Siculo).

COSAVEDERE Due città culturalientrambe in quota

Anche la lista delle coseda vedere è infinita. A Nico-sia e Sperlinga (circa 700metri di altitudine) un mustsono gli “ingrottati”, Merita-no una visita le tantissimechiese rupestri. Gangi (oltremille metri di quota), eletto

nel 2014 il più bello tra iBorghi più belli d’Italia, èuna città d’arte. Se amate lacultura dovete visitare pa-lazzo Buongiorno, la ChiesaMadre, il santuario delloSpirito Santo, la chiesa dellaBadia e la bellissima Torredei Ventimiglia. Ma questalista, solo parziale, può esse-re ampliata con la Torre Sa-racena, la chiesa del Salva-tore, il Castello e Madonnadella Catena.

COSA PORTAREIN BICICLETTA Cercate di essere sempre autonomi

I percorsi nei dintorni diNicosia sono davvero spetta-colari (soprattutto per i pa-norami) e praticamente sen-za traffico automobilistico

(solo avvicinandosi alla co-sta se ne trova) ma i paesiniche si incontrano sono mol-to piccoli. Proprio per questobisogna essere pressoché au-tonomi nelle uscite, portan-do con sé tutto il necessarioper gestire un’emergenza,da un pratico kit sottoselladi riparazione (per le fora-ture) fino allo smagliacate-na. Di negozi e meccaniciper ogni evenienza ve ne se-gnaliamo due: CiclofficinaBonina Nunzio (Nicosia) eil Centro Moto Mp (Gangi). La regola di essere auto-

nomi vale ovviamente ancheper l’acqua. Viaggiare condue borracce al seguito èconsigliabile, poiché difficil-mente troverete fontane aldi fuori dei centri abitati. Eappena potete, non esitate ariempirle...

icosia è al centrodella Sicilia, sulla“regia trazzera”, un

antico asse viario che colle-gava Palermo e Catania,perfettamente in mezzo trala Val Demone, la Val diMazara e la Val di Noto. DaNicosia partono anche due

tracciati dei Cammini Fran-cescani in Sicilia (www.camminifrancescanisicilia.it), uno verso Mistretta, l’al-tro verso Gangi.

COMEARRIVAREAereo verso Cataniapoi il viaggio in macchina

Non scherzavamo quandoabbiamo detto che Nicosia si

trova al centro della Sicilia.In verità è un po’ spostataverso Nord, ma dista 150chilometri da Palermo, 180da Messina e un centinaioda Catania. L’aeroporto piùvicino è sicuramente quellodi Catania, dove potrete no-leggiare una macchina e poi

proseguire prima in direzio-ne Enna, poi Nicosia. Se pas-sate lo stretto con la vostramacchina avete due possi-bilità: procedere lungo lacosta Nord, passandoper Barcellona Pozzodi Gotto, Capo d’Or-lando, Sant’AgataMilitello e SantoStefano di Cama-stra. Da qui siarriva a Nicosiatransitando prima

per Mistretta. Altrimenti po-tete scendere verso Catania(Statale 114) e risalire pas-sando a Paternò, Regalbutoe Agira. Il primo è un giromolto più panoramico ed èlungo 177 chilometri. Il se-condo è più veloce, ma mi-sura una ventina di chilo-

metri in più. Dipende dallafretta che avete di arrivare...

QUANDO ANDARESe non amate il caldo, meglioin primavera e autunno

Le estati da queste partisono davvero bollenti, quin-di se non amate molto ilcaldo (e non avete intenzio-ne di andare al mare) evita-te la stagione calda. La Sici-lia è godibilissima anchenelle stagioni intermedie(ma pure in inverno). Letemperature sono ideali perpedalare e si può star fuoritutto il giorno. Ovviamentesempre in maniche corte. Imanicotti e la mantellina liuserete difficilmente...

DOVEDORMIRETante le strutture bike friendly

Trovare una struttura perdormire non è un problema

e nella zona avete a

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La ricotta in Sicilia vi verrà proposta in ogni variante.Nella foto a sinistra, con marmellata di pomodori...

E poi a tavolafacciamo largoalla “picciotta”

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MINIGUIDAtrovareil meglio

MINIGUIDAtrovareil meglio

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Sopra, l’artigiano Fabrizio Fazio, famoso per la costruzionedei tamburi. La sua piccola bottega si trova a Gangi.

NICOSIA