Guida Cicloturismo Lifeintravel Free
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO
ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Una guida pratica per Una guida pratica per viaggiatori alle prime pedalateviaggiatori alle prime pedalate
CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Immagine di copertina:
In bici in Cambogia verso il lago Ang Trapeang Thmor
© lifeintravel.it
Prima edizione - Febbraio 2013
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
LE GUIDE DI LIFEINTRAVEL.IT
CICLOTURISMOIL BELLO DEL VIAGGIARE
IN BICICLETTA
Una guida pratica per viaggiatori alle prime pedalate
di Veronica Rizzoli e Leonardo Corradini
lifeintravel.it
VERSIONE FREE
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
La seguente guida costituisce la versione gratuita della Guida al
Cicloturismo di lifeintravel.it – Su www.lifeintravel.it troverete la
versione completa della guida per cicloviaggiatori.
Tale volume è distribuito gratuitamente.
I contenuti, testi, immagini e grafica, del presente volume restano di
proprietà di lifeintravel.it e ne è vietata la riproduzione salvo previa
autorizzazione dei proprietari stessi.
Parte dei contenuti di questo volume sono trascrizioni di articoli
presenti sul sito www.lifeintravel.it, integrati da nuovi ed originali
inserti redatti appositamente per questa guida.
Testi di: Veronica Rizzoli e Leonardo Corradini
Redazione e realizzazione grafica di: Leonardo Corradini
Foto di: Veronica Rizzoli e Leonardo Corradini
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Indice dei contenuti
Cicloturismo - Uno stile di viaggio riscoperto............................6
Annie Londonderry.......................................................................7
Perchè viaggiare in bicicletta?.................................................10
Cosa sapere per viaggiare in bicicletta...................................12
Quale bici scegliere.................................................................14
Gli accessori... cosa serve?....................................................16
Caricare la bici: borse o carrello?............................................22
GPS o cartina vecchio stile?...................................................27
Farmacia da viaggio................................................................29
Consigli di viaggio... perché anche il paesaggio conta!..........33
In bici sulle vecchie ferrovie dismesse....................................38
Bello il cicloviaggio... ma quanto mi costa?.............................40
Cicloturismo da soli, in coppia o con la famiglia.....................44
Organizzare il viaggio o andare all’avventura?.......................47
Risorse utili..............................................................................49
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Cicloturismo - Uno stile di viaggio riscoperto
Per quanto solo in questi ultimi anni si
stia riscoprendo uno stile di viaggio
lento e rilassato, già nel XIX secolo
c’era chi inforcava la bicicletta e
partiva alla scoperta del mondo. Tra i
personaggi principali che vogliamo di
ricordare, una menzione speciale va a
Paul de Vivie, in arte Velòcio che in
Francia fu uno dei primi a creare un
club che offrisse l’opportunità alla
gente di spostarsi con la bicicletta per
svago e non, come era stato fino ad
allora, soltanto per necessità. Nel nostro paese il Touring Club
Italiano, all'inizio del secolo scorso, fu sicuramente una delle
istituzioni che più spinse e favorì lo svilupparsi del cicloturismo
mentre, per citare una singola persona, prendiamo quale simbolo
Luigi Masetti che nel 1893 viaggiò da Milano all'Inghilterra e poi a
Chicago sulle due ruote... e che ruote! Nonostante quelli nominati
siano tra i più importanti personaggi della nascita del cicloturismo, la
storia che vi vogliamo raccontare è quella di una donna. Oltre a
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
combattere contro lo scetticismo di chi non vedeva di buon occhio il
mezzo meccanico, questa piccola grande donna infatti, dovette
combattere anche contro il maschilismo ancora fortemente radicato
nella società del XIX secolo.
Annie LondonderryVi siete mai chiesti come sarebbe stato viaggiare in bicicletta nel
1800? E se il viaggiatore in questione fosse stato una donna?
Immaginate quanti problemi, quante difficoltà, quanta diffidenza
incontrata sulla strada... La prima grande viaggiatrice sulle due ruote
dovette affrontare tutte queste avversità. Annie Londonderry Cohen
Kopchovsky, semplicemente conosciuta come Annie Londonderry,
partì alla fine del 1800 e non per intraprendere una scampagnata
qualunque, ma per esplorare il mondo intero.
Annie nacque a Riga intorno al 1870 e con la famiglia si trasferì ben
presto negli Stati Uniti. Intorno al 1888 si sposò con Max
Kopchovsky ed ebbe tre figli. In quegli anni, chissà per quali strane
coincidenze, l'azienda di imbottigliamento di acqua Londonderry
Lithia le offrì di apporre sulla propria bicicletta una targa con il nome
Londonderry per 100$. In poco tempo, Annie aggiunse ai suoi
cognomi anche quello dell'azienda che, dopotutto, suonava piuttosto
bene! Probabilmente per una scommessa, ma questo non si saprà
mai con certezza, ad Annie fu proposto di affrontare il giro del
mondo in bicicletta, un viaggio insolito, insidioso e particolarmente
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
impegnativo per quegli anni: in 15 mesi avrebbe guadagnato 5000$,
una cifra niente male per la fine del 1800. L'avventura si catapultò
nela vita di Annie, una giovane donna qualsiasi che, per uno strano
caso del destino, finì con l'entrare nella Storia. Annie non aveva mai
affrontato neppure brevi percorsi in bicicletta, ma attratta
dall'incredibile viaggio e dall'inusuale mezzo a due ruote, lasciò
marito e figli per raggiungere Boston.
Al posto della sua pesantissima bici di oltre 40 kg iniziò il viaggio con
una da uomo molto più leggera e, cosa quanto mai improponibile
per il periodo, iniziò ad indossare mutande al posto di scomode
sottane e gonnelle. Viaggiò da New York a Chicago sulla sua bici
e si imbarcò per la Francia che raggiunse nel 1894. Proseguì fino a
Marsiglia e poi nel Mediterraneo con escursioni fra Egitto, Yemen e
Gerusalemme. Lasciato il Medio Oriente continò a pedalare in Asia
con tappe anche nello Sri Lanka e a Singapore. Dopo moltissime
avventure, storie da narrare ed ammiratori in giro per il mondo,
rientrò negli Stati Uniti e giunse a Boston nel settembre del 1895, 15
mesi dopo la sua partenza. Prima di Annie mai nessuna donna
aveva tentato un'impresa simile, mai nessuna viaggiatrice aveva
dimostrato così tanta tenacia e spirito di adattamento. Annie
Londonderry morì quasi dimenticata alla fine della prima metà del
XX secolo. Il suo viaggio era stato soppiantato da altri avvenimenti,
da altre avventure, da altre donne... nonostante questo Annie fu la
prima donna a viaggiare intorno al mondo in sella ad una bicicletta
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
ed il regista Gillian Klempner Willman ce lo ha ricordato nel 2007
quando ha prodotto un documentario sulla vita di questa grande
viaggiatrice del passato!
“Il viaggio arricchisce, insegna, è maestro di vita. La
bicicletta è un'amica fedele che può condurti ovunque tu
desideri. Viaggiare in bicicletta è un'emozione forte:
dapprima le difficoltà e la fatica scoraggiano, deludono,
inquietano... ma poi, chi ha spirito indomito non si fa
sconfiggere dalla staticità e dalla routine, perchè l'unica
possibilità che ha di vivere realmente è quella di seguire la
strada che gli indicano le emozioni.”
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Perchè viaggiare in bicicletta?La domanda che più spesso ci viene rivolta da chi non ha mai
provato un viaggio in bicicletta è proprio questa: perché? Perché
dovrei faticare e sudare sulle due ruote in vacanza riuscendo a
raggiungere, tra l’altro, molte meno località di quelle che riuscirei a
visitare spostandomi in automobile?
La nostra risposta è sempre la stessa, banale e poco illuminante:
“provaci e poi ne riparliamo...”
Non si può spiegare a parole la piacevole sensazione che si prova
pedalando verso una meta che non è ne certa ne scontata. In un
mondo che corre verso chissà quali traguardi urgenti da
raggiungere, rallentare, veder scorrere il paesaggio lentamente,
fermarsi a fare due chiacchiere con il contadino incontrato sul ciglio
della strada o con i vecchietti che giocano a dama davanti al bar del
paese, è un lusso che nessun pacchetto turistico include nel prezzo.
Se avessi pensato che le suddette attività fossero soltanto una
perdita di tempo molto probabilmente non avresti nemmeno aperto
questa guida, quindi siamo convinti che capisci ciò che vogliamo
dire.
La bicicletta permette di avanzare alla giusta andatura: si possono
percorrere in un giorno anche un centinaio di chilometri, ma allo
stesso tempo non sfugge nulla di ciò che è compreso tra il nostro
punto di partenza e quello di arrivo. Dal finestrino di un’auto o da
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
quello di un treno i dettagli si perdono, scappano via... per non
parlare di quel mostro che a volte siamo costretti ad utilizzare che si
chiama aereo. Con la bicicletta ci si può fermare dove si vuole, si
può arrivare ovunque senza dipendere dai mezzi pubblici, incorrere
in un divieto o in una zona a traffico limitato, senza dover tornare sui
propri passi perché la strada d’improvviso diventa un sentiero. E poi,
viaggiare in bicicletta è sano, fa bene al corpo e libera la mente,
viaggiare in bicicletta permette di riscoprire il tempo dimenticato. Il
nostro stile di vita affannato e veloce, quel vortice tiranno che ruba
quotidianamente il respiro senza remore alcuna, ci obbliga sempre
più frequentemente a dimenticare quella sensazione di leggerezza e
libertà data dalla gestione personale del nostro tempo. Prova anche
solo per un attimo a pensare a te stesso, a come ti sentiresti meglio
gettando il malefico cellulare giù dal quinto piano ed a cancellare
dalla mente appuntamenti, scadenze e pranzi di lavoro, meglio
vero? Il viaggio in bici è in grado di regalarci anche quella corretta e
naturale gestione del tempo ormai persa. Camminare sarebbe
un’alternativa valida e forse un giorno proveremo anche noi!
Non vi vogliamo convincere che il cicloviaggio sia la vacanza
perfetta, ma lo è per noi... ed è per questo che vi consigliamo
vivamente di provarci, anche solo per qualche facile giorno lungo
una delle innumerevoli ciclovie che stanno nascendo in Europa ed in
Italia.
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Cosa sapere per viaggiare in biciclettaPer intraprendere un viaggio in bicicletta non serve essere
professionisti del pedale o avere migliaia di chilometri alle spalle...
anzi, a dire la verità, non serve nemmeno essere mai andati in
bicicletta con continuità: certo, saper tenere in piedi la bici e stare in
equilibrio è il requisito minimo, ma anche quello massimo!
Detto questo, avere un po’ di allenamento di base può aiutare
soprattutto nei primi giorni di viaggio e per questo ti consigliamo,
prima di partire per località esotiche e remote, di esplorare anche le
zone nei dintorni di casa tua dal sellino di una bici oppure di coprire
il tragitto casa-avoro, se possibile, con quella che diverrà poi la tua
fedele compagna.
La principale caratteristica richiesta a chi decide di inziare un
cicloviaggio non è l’esperienza nel montare e smontare una
bicicletta da cima a fondo, nè l’avere un fisico perfetto senza un filo
di grasso. Una abilità fondamentale se si decide di salire in sella ad
una bici e partire per un viaggio indipendente è la capacità di
adattamento: mentre viaggerai vi ritroverai in luoghi off the beaten
tracks, lontani dai classici percorsi turistici e dalla civiltà, selvaggi...
sapersi adattare a qualsiasi situazione sarà assolutamente
indispensabile per vivere il viaggio al meglio.
In viaggio ti sarà utile saper cambiare una camera d’aria, svolgere
qualche piccolo lavoretto di manutenzione che dipenderà anche
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
dalla meta del tuo irtinerario, ma per le problematiche più serie come
sistemare un cerchio, cambiare i pignoni o altro, troverai senz’altro
un’officina o un meccanico che in un modo più o meno
professionale, a seconda della nazione e dell’esperienza, saprà
come aiutarti.
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Quale bici scegliereNon è necessario possedere una bici da diecimila euro con tutte le
componenti di ultima generazione per poter viaggiare, anzi. A chi
comincia i propri vagabondaggi in bicicletta o a chi si avventura in
viaggi in paesi fuori dall’Europa, consigliamo di scegliere la
semplicità e la solidità al posto della tecnologia e dell’estetica.
Abbiamo attraversato i Balcani con una city bike da venti chili e
cento euro, mentre per gli altri viaggi abbiamo sfruttato le mountain
bike che avevamo già a disposizione, ma cercando sempre di avere
una bicicletta che reggesse a tutte le sollecitazioni e le avversità. Un
chilo o due in più non fanno la differenza quando si tratta di
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
cicloturismo o cicloviaggio, mentre fa la differenza dover riparare un
telaio in carbonio o uno in acciaio in Cambogia, per fare un esempio:
il primo, se dovesse subire danni, sarebbe da prendere e cestinare
all’istante; il secondo si potrebbe portare da un fabbro qualsiasi per
una rapida saldatatura!
Come sempre, a nostro giudizio, la virtù sta nel mezzo: una
bicicletta confortevole, magari in alluminio, con un cambio robusto e
stabile e senza troppi fronzoli. A seconda del viaggio che prevedi di
fare, opta per una bici da trekking o una mountain bike con forcella
anteriore (nel caso di viaggi su percorsi offroad impegnativi).
Ultimamente si sta diffondendo anche la moda della bicicletta
pieghevole, sicuramente comoda se si pensa di alternare anche
spostamenti con i mezzi pubblici al quotidiano pedalare, ma poco
utile e performante in caso contrario.
Personalmente vi sconsigliamo l’uso di bici da corsa, perchè,
restando molte ore in sella per più giorni consecutivi, la posizione in
sella potrebbe risultare, a lungo andare, poco adatta ad un
viaggiatore e causare fastidiosi indolenzimenti muscolari alla
schiena ed al collo.
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Gli accessori... cosa serve?Quando, chiacchierando con amici, parenti e conoscenti, abbiamo
espresso il nostro desiderio di intraprendere un lungo viaggio in
MTB per il sud-est asiatico, abbiamo avuto la fortuna di assistere
alla passerella più varia ed inimmaginabile di espressioni e reazioni
emotive, una vera performance di sensazioni e sentimenti. Ad ogni
carico di dubbi, perplessità e curiosità, abbiamo cercato di
rispondere in modo obiettivo ed anche un po' vago, visto che il
progetto completo di viaggio non aveva ancora totalmente preso
forma dall'idea iniziale. La domanda più ricorrente è sempre stata
quella inerente l'organizzazione del bagaglio di viaggio necessario
per così tanto tempo... una domanda ("Cosa pensi di portare in
viaggio per così tanto tempo?") che non trova nell'immediato una
facile risposta, ma che in mesi di preparazione potrei abbozzare
così...
Se decidi di fare come noi, di girare quasi sempre in sella alla tua
bicicletta e di esplorare così le località raggiunte fra giungla,
montagne e risaie a perdita d'occhio, il primo consiglio è quello di
assicurare alla cavalcatura un buon portapacchi che possa reggere
il peso con cui lo caricherai (la tentazione di portare una maglietta in
più è sempre grande, ma non esagerare!). Se, come noi, vuoi
dedicarti anche all'escursionismo a piedi, sarà indispensabile uno
zaino da 40-50 litri. Ma basta essere generici... ecco alcuni tra i più
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
comuni accessori che potrebbe essere utilr trasportare duranter
un’avventura in bicicletta:
● portapacchi : deve essere robusto
● borse posteriori : di questo parliamo dopo
● borsello da manubrio
● sandali
● scarpe da outdoor
● calze da bici e calzettoni
● guanti da bici
● intimo tecnico : reggiseni sportivi per le ragazze, canottiere
sintetiche e mutande
● pantaloni
● maglie
● magliette
● abbigliamento pesante : 1 cappellino di lana - 1 paio di guanti
di lana
● gps o mappa cartacea vecchio stile : a questo argomento
abbiamo dedicato un capitolo apposito
● guida di viaggio : smartphone o carta
● un buon libro : un peso superfluo a cui non rinunceremo mai
● medicinali : un kit di pronto soccorso, vedi capitolo a parte
● coltellino svizzero
● matita e penna
● moleskine o block notes
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Il beauty (consigliamo un sacchetto di plastica per risparmiare
spazio e peso) contiene in generale:
● spazzolino da denti e dentifricio
● una saponetta
● un deodorante
● filo interdentale
● pinzetta : utile non solo per i peli!
Se durante il viaggio deciderai di campeggiare (e noi te lo
consigliamo vivamente: cicloturismo e campeggio si sposano alla
grande), dovrai pianificare il trasporto di ulteriore attrezzatura:
● tenda
● sacco a pelo
● materassino autogonfiante o gommapiuma
● fornelletto
● kit da cucina
● frontalino
● accendino
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Logicamente per un viaggio in bici sono necessari almeno gli
attrezzi basilari per permettere di riparare la propria bici (sostituire
una camera d’aria, sistemare la catena o i freni):
● camere d ’ aria di scorta
● kit di riparazione della camera d ’ aria : mastice e pezze
● kit multiuso : con brugole, chiavi, smagliacatena
● tiraraggi
● raggi di scorta
● maglie di scorta della catena
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Un altro grosso dilemma per gli amanti della fotografia è: reflex o
compatta? La scelta non è facile soprattutto perché il peso è molto
differente ed anche perché a volte si attraversano luoghi poco sicuri,
dove si può avere il timore di essere derubati anche se a noi, in
quindici anni di viaggi, non è mai capitato nulla. Come puoi intuire
noi abbiamo sempre optato - a parte il primo viaggio in Argentina,
quando la passione fotografica non era ancora così forte - per la
reflex, spesso anche con un obiettivo aggiuntivo.
In caso tu scelga questa strada dovrai considerare la seguente
attrezzatura:
● corpo macchina reflex :
● uno o due obiettivi
● batteria e carica batteria
● schede di memoria : hdsc...in abbondanza
● hard disk esterno senza alimentazione, se deciderai di
restare in viaggio a lungo
● cavalletto
● scatto remoto
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Che tu parte per un viaggio di quindici giorni o per un tour di qualche
anno, il peso del bagaglio varierà di pochi chili. Con qualche viaggio
alle spalle, possiamo stimare che un peso adeguato, se viaggerai
con attrezzatura da campeggio e fotografica, potrebbe aggirarsi sui
30 chilogrammi inclusa la bicicletta. Se ti avventurerai in paesi freddi
o deciderai di partire in inverno, il peso potrebbe aumentare anche
di cinque o sei chili.
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Caricare la bici: borse o carrello?
Spesso durante l'organizzazione di un viaggio in bicicletta ci siamo
chiesti se valesse la pena acquistare un carrello da fissare alla
bicicletta per trasportare i bagagli o se dovessimo continuare ad
utilizzare le borse laterali con cui avevamo già effettuato i precedenti
raid. Di seguito cercheremo di fare il punto su queste due
alternative, elencandone vantaggi e svantaggi, cercando di
consigliare l'utilizzo dell'una o dell'altra.
Prima di proporre un confronto dobbiamo premettere che in Europa
solitamente si predilige viaggiare utilizzando le borse mentre nei
paesi anglosassoni, ed in particolare negli Stati Uniti, in Australia ed
in Nuova Zelanda, è molto più diffuso l'utilizzo del carrello
portabagagli (trailer). A nostro parere questa differente impostazione
della bicicletta e distribuzione dei carichi su di essa, perchè di
questo si tratta in definitiva, non dipende soltanto da un fattore
culturale ma soprattutto da un fattore pratico e dinamico. Per capire
il perchè in Europa si sia diffuso maggiormente l'utilizzo delle borse
laterali mentre oltreoceano i carrelli sono più ben visti, si deve
pensare alle caratteristiche geografiche e topografiche dei due
continenti: una molteplicità di stati, città, paesi e strade nel vecchio
continente riducono le distanze tra i diversi punti d'interesse che si
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
possono incontrare lungo un tragitto; enormi distese desertiche o
agricole, strade dritte e infinite, distanze abissali tra una località e
quella successiva caratterizzano invece la morfologia di nazioni
come gli Stati Uniti, il Canada ma anche l'Argentina, il Brasile,
l'Australia, l'India...
In Europa quindi vi è la necessità di fronteggiare strade più strette e
trafficate, di dover effettuare soste più frequenti e magari lasciare la
bicicletta per qualche passeggiata in città tenendo con sè solo parte
di tutti i nostri bagagli. In America ed Oceania è presente la
necessità invece di percorrere distanze più lunghe su strade poco
trafficate e contorte senza la necessità di lasciare a volte incustodito
il proprio bagaglio in aree densamente popolate.
Entriamo dunque nei particolari. La maggior discriminante che
spesso fa pendere l'ago della bilancia a favore delle borse nella
scelta tra esse ed il carrello portabagagli è la durata del viaggio e di
conseguenza il tipo ed il peso del bagaglio da trasportare. Un
viaggio breve, di un paio di settimane, può essere affrontato
serenamente in leggerezza, avendo un ricambio o due, pochi
attrezzi per la manutenzione della bicicletta e pianificando le soste
per evitare il trasporto di cibo e viveri superflui. In questo caso un
paio di borse posteriori, da circa 40 litri (la coppia) saranno più che
sufficienti.
Un altro fattore che si deve considerare è la tipologia di viaggio che
si ha intenzione di affrontare: se decidi di campeggiare, dovrai
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
aggiungere al peso da trasportare tenda, stoviglie e cucina
(fornelletto, pentoline, torce...). In questo caso potrebbe essere utile
passare al carrello, mentre se si decide di dormire in ostello o in
albergo e di cenare al ristorante, si può tranquillamente propendere
per le borse da bici posteriori. Il percorso che andrai a seguire, se
prevede tratti sterrati e sconnessi, può provocare danni al carrello o
causarne il ribaltamento, se esso non è adeguatamente progettato e
testato, anche se oggi sul mercato è possibile trovare trailer di
ottima fattura e resistenza.
Se programmi di affrontare viaggi di un paio di mesi o più lunghi,
l'idea di acquistare un carrello dovrebbe essere valutata visto la sua
indubbia comodità e manovrabilità nelle lunghe distanze. Un carrello
è capiente e ti permetterebbe di trasportare un peso maggiore senza
inficiare il baricentro della tua bicicletta e riducendo il tuo sforzo.
Dovrai controllare la velocità, soprattutto in discesa, ma le tue
gambe te ne saranno probabilmente grate nell'affrontare le salite.
Tra i carrelli, sono da preferire quelli con una singola ruota, più
stabili in caso di sconnessioni sul terreno. Se invece sceglierai le
borse (fino ad ora sono state la nostra scelta), cerca di distribuire il
peso anche sulla ruota anteriore per mantenere un certo
bilanciamento del tuo mezzo.
In entrambe le scelte, dovrai prestare molta attenzione alla
impermeabilità del tessuto con cui i contenitori sono costruiti... la
pioggia è purtroppo sempre in agguato e quando la sera si giunge
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
stanchi a destinazione, poter indossare dei vestiti asciutti è un
piacere impagabile!
In definitiva, possiamo riassumere quanto segue:
VANTAGGIVANTAGGI
BBORSEORSE DADA BICIBICI MONTATEMONTATE SULSUL PORTAPACCHIPORTAPACCHI
CCARRELLOARRELLO PORTABAGAGLIPORTABAGAGLI ((TRAILERTRAILER))
• Costo
• Disposizione separata di diversi materiali (più borse, tasche...)
• Possibilità di utilizzo a tracolla del singolo colle
• Maggiore sicurezza su terreni sconnessi, offroad
• Bicicletta più bilanciata e quindi stabile su strade asfaltate
• Peso con baricentro più basso e quindi minor sforzo nel trasporto
• Accesso al materiale più comodo
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
SVANTAGGISVANTAGGI
BBORSEORSE DADA BICIBICI MONTATEMONTATE SULSUL PORTAPACCHIPORTAPACCHI
CCARRELLOARRELLO PORTABAGAGLIPORTABAGAGLI ((TRAILERTRAILER))
• Capienza ridotta
• Sbilanciamento della bicicletta (se si utilizza solo quelle posteriori)
• Accesso al materiale più difficoltoso
• Impossibilità di sistemare i bagagli per comparti
• Costo elevato per carrelli di qualità
• Rischio di ribaltamento su terreni sconnessi
• Impossibilità di utilizzo senza la bicicletta
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
GPS o cartina vecchio stile?Nonostante il romanticismo spesso prenda il sopravvento, volendo
essere obiettivi non possiamo non ammettere la comodità e la
versatilità di un dispositivo GPS al confronto di una cartina
geografica stampata su carta. Ormai la tecnologia è matura e in
pochi pollici possiamo avere a disposizione gratuitamente la
mappatura di tutto il globo alla scala che desideriamo. Non sono
poche le cartografie disponibili sul web, tra cui noi consigliamo
opencyclemap.
Detto questo, bisogna ammettere che il gusto di consultare una
cartina srotolandola ogni volta, almeno a noi, dà molta più
soddisfazione che non far scivolare un dito su uno schermetto di due
o tre pollici. Ma non è solo per semplice romanticismo che ti
consigliamo di integrare, se puoi, la cartografia digitale con quella
cartacea. Sul suddetto piccolo schermo potrai visualizzare la tua
posizione ed una porzione di territorio piuttosto limitata rispetto a
quella che potrai visualizzare sulla carta a parità di scala. Continuare
a zoomare ed a spostare la schermata, a volte può risultare
complesso se si cerca di osservare dettagli distanti dalla propria
posizione. Un altro caso in cui tornano utili le mappe “vecchio stile” è
quello che riguarda i cicloviaggi in località isolate e remote. In questi
casi potresti restare senza corrente elettrica per alcuni giorni - è
vero, esistono i pannelli fotovoltaici portatili, ma se piove o sei
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
immerso in una foresta? - e la durata di una batteria di un dispositivo
GPS non va oltre le 15-16 ore. Ammettiamo che tu riesca a
ricaricare le batterie in tempo, ma se ti trovi in zone impervie in
mezzo alle montagne, il segnale GPS difficilmente raggiungerà
quella località ed ancora una volta il tuo navigatore risulterà poco
utile.
In definitiva, un dispositivo GPS può andare bene per la maggior
parte dei casi e dei viaggi, ma sia per abitudine che per effettiva
comodità o necessità, ci possono essere situazioni in cui le mappe
cartacee svolgono un servizio migliore.
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Farmacia da viaggioI mesi prima della partenza sono i più movimentati ed impegnativi in
termini di tempo e salute mentale. Tutto deve essere un minimo
pronto per la giusta data ed il nostro cervello inizia a fumare sempre
più frequentemente. Una delle problematiche più fastidiose da
gestire è quella riguardante le vaccinazioni e l'organizzazione della
farmacia da viaggio!
Pastiglie, bustine, cerotti, garze, bende, flaconcini... insomma un
vero delirio di alternative. Essendoci trovati spesso a dover scegliere
cosa portare e cosa non portare in viaggio, ecco una serie di consigli
per chi, come noi, ha qualche difficoltà nel capire cosa sia davvero
indispensabile e cosa invece no.
Prima di tutto, se vuoi viaggiare in un paese dove c'è un'alta
diffusione di malattie ormai scomparse in Europa, recati dal tuo
medico o all'ASL per valutare insieme la situazione. Nel nostro caso,
per Thailandia, Laos, Vietnam e Cambogia ci sono state suggerite le
vaccinazioni contro epatite A, epatite B (tutti i nati dopo il 1980
dovrebbero già essere coperti perchè divenuta obbligatoria in
quell'anno!), colera e tifo, durante il viaggio in Brasile anche la
febbre gialla. Ma te lo ripetiamo, per avere una valutazione completa
e affidabile delle vaccinazioni richieste e consigliate, vai dal tuo
medico o all’Azienda Sanitaria Locale. Sempre per viaggi in zone
tropicali o equatoriali, è consigliabile valutare il rischio di contrarre la
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malaria. E' impossibile avere la certezza di non essere infettati, ma
ci sono certe precauzioni che è meglio seguire per ridurre ai minimi
termini i rischi di contagio: indossare abiti chiari e lunghi che
coprano la maggior parte del corpo, comprare uno spray a base di
permetrina da spruzzare su braccia, gambe, vestiti ed anche sulla
tenda in modo da creare un'efficace barriera contro vari tipi di insetti
(fra cui la zanzara), uscire il meno possibile nelle ore notturne ed
evitare l'utilizzo di profumi e creme dall'aroma dolce che attirano gli
animali. Fatevi prescrivere poi, come profilassi antimalarica, il
Mallarone o il Lariam, il primo costoso ma forse più efficace per
brevi periodi, il secondo gratuito! (Fate però attenzione agli effetti
collaterali essendo medicinali piuttosto invasivi). L'assunzione dei
due farmaci varia: dovrai ingerire una pastiglia di Mallarone
quotidianamente durante il probabile periodo di esposizione mentre,
per quanto riguarda il Lariam, per rendere più efficace la protezione,
dovrai iniziare la profilassi una settimana prima della partenza e
concluderla quattro settimane dopo il rientro, assumendo una
pastiglia ogni sette giorni.
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Detto questo, passiamo alla vera e propria scelta dei medicinali e
attrezzature che comporranno il tuo kit di emergenza - per chi come
noi effettua trekking e viaggia in mtb i rischi di infortunio aumentano
rispetto ad un viaggio in autobus, auto, treno... - :
● cerotti,
● garze e cotone idrofilo,
● disinfettante,
● enterogermina, lacto 5 o un altro antidiarroico contro la
diarrea del viaggiatore,
● una pomata antisettica come per esempio il Gentalyn,
● aspirina e analgesici antinfiammatori,
● termometro e salviette sterili
● antibiotico a largo spettro come l'augmentin e specifico per
diarrea come il tiorfix
Questo dovrebbe essere sufficiente a proteggerti in caso di
escoriazioni, cadute impreviste o primi sintomi di infezioni intestinali
lievi, se dovessi incappare in qualcosa di più serio, non esitare a
recarti immediatamente presso le strutture sanitarie più vicine e
competenti. Molti medicinali necessitano di ricetta medica per
essere acquistati, quindi è fondamentale recarsi dal proprio medico.
Per l'eventualità remota di trascorrere qualche giorno senza
possibilità di reperire acqua potabile, acquista amuchina da usare
moderatamente e superdiluita in acqua, proprio per disinfettare
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quest'ultima rendendola bevibile in situazioni di emergenza.
Esistono anche le pastiglie disinfettanti apposite (molto più costose).
Non abusare comunque di questa utile alternativa durante il tuo
viaggio. Dai importanza al kit di pronto soccorso che avrai con te
perchè, facendo tutti i possibili scongiuri e sperando di portarlo a
casa inutilizzato, potrebbe toglierti davvero qualche grattacapo!
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Consigli di viaggio... perché anche il paesaggio conta!
Certo, è vero, ognuno ha i propri gusti e i propri ritmi, quindi dare dei
consigli sulle migliori mete di viaggio per il cicloturismo risulta
sempre difficile oltre che discriminante per chi non viene citato.
Detto ciò, questa guida come tutte le guide, è scritta da delle
persone che hanno un proprio giudizio. Sulla base, dunque, del
nostro gusto soggettivo, di seguito ti consigliamo alcune località
dove viaggiare in bici potrebbe essere più appagante.
● Ciclabile del Danubio: partiamo dalle mete classiche e “facili”.
Le ciclabili e le ciclovie stanno nascendo ed espandendosi
velocemente in tutta Europa. La sicurezza di restare fuori dal
traffico e poter viaggiare senza ansia, rende questi percorsi
ideali anche e soprattutto per chi è alla prima esperienza o per
le famiglie. La ciclabile del Danubio è forse l’itinerario più
conosciuto ed affascinante: attraversa città d’arte e paesaggi
variegati. Il tratto più pedalato è quello tra Passau e Vienna in
Austria ed è percorribile comodamente in una settimana. Altre
ciclabili interessanti in Italia sono quella dell’Adige in Trentino-
Alto Adige e la ciclopista del Sole.
● Corsica: per un viaggio di qualche giorno o per una vacanza di
un paio di settimane in bici, le isole del Mediterraneo, Corsica
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in testa, sono l’ideale. Si può conciliare il viaggio di scoperta ed
esplorazione del territorio con qualche giorno di relax al mare.
Sia la Corsica che la Sicilia e la Sardegna, sono adatte ad un
cicloviaggiatore un po’ allenato, vista la difficoltà a trovare
tappe completamente pianeggianti. Dal punto di vista logistico
la Corsica è da ritenersi una meta facile, soprattutto in estate
quando tutte le strutture ricettive sono aperte, campeggi per
primi. Nota dolente di tutte le isole citate è la presenza di un
traffico di vacanzieri sostenuto nel periodo di alta stagione
turistica. Il periplo dell’isola richiede una settimana circa ad un
buon ritmo ma personalmente ti consigliamo di lasciare la costa
almeno per un paio di giorni da trascorrere nell’entroterra
montuoso. Cambiano i paesaggi, cambiano le strade e
cambiano le persone...
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● Nuova Zelanda: due libricini molto popolari tra i cicloturisti che
affrontano le strade di Aotearoa, la definiscono come “Il
paradiso dei cicloviaggiatori”: effettivamente la Nuova Zelanda,
la Terra dalla lunga nuvola bianca, è davvero la meta ideale
per il cicloturismo. Grandi spazi, poco più di quattro milioni di
abitanti concentrati in poche aree urbane e tutto il resto del
territorio attraversato da strade comode e suggestive
praticamente senza traffico o quasi. L’isola del Nord è
costellata da sorgenti termali, geyser e vulcani. L’isola del Sud
è divisa longitudinalmente dalla catena alpina dove dominano il
Mount Cook ed i suoi ghiacciai che si protendono fino al mare.
Se ami i paesaggi selvaggi e struggenti, questa è una meta da
non perdere, anche perchè non è difficile trovare una
sistemazione per la notte a buon prezzo e del buon cibo.
● Laos: il paese che ci ha conquistato maggiormente tra quelli
attraversati nel sud est asiatico, soprattutto il nord, montuoso,
remoto e punteggiato da decine di villaggi di etnie differenti. Il
sorriso ed il saluto dei bambini lungo le strade sterrate e
polverose, sarà uno dei ricordi del nostro viaggio che
conserveremo per sempre. Non è un territorio facile da
attraversare, soprattutto per le difficoltà altimetriche, ma anche
per le condizioni delle strade non sempre ottimali. Lo sviluppo
sta raggiungendo anche le aree più lontane del paese e
l’asfalto sostituisce ogni anno decine di chilometri di strade
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
sterrate, ma la natura selvaggia di queste zone rende dura la
vita al “progresso”, conservando culture e tradizioni locali. I
punti dove fare meta per ristorarsi lungo il percorso esistono
ma non sono molti e quindi se deciderai di affrontare un viaggio
in questo splendido paese, munisciti di tenda e attrezzatura da
campeggio.
● Patagonia: per alcuni potrebbe essere il “viaggio della vita”.
Una meta mistica, alla fine del mondo, un territorio aspro ed
inospitale ma per questo suggestivo ed attraente. La
Patagonia, soprattutto nelle sue immense distese centrali, non
è un territorio da attraversare sprovvisti di un minimo di
consapevolezza e confidenza in se stessi e nel proprio mezzo.
Ma se si affronta il viaggio con il giusto spirito, la solitudine e
l’immensità del paesaggio diverranno un valore aggiunto
notevole al proprio itinerario. Visti gli spazi sconfinati, a volte
può essere difficile reperire generi alimentari e ricoveri per la
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notte quindi, oltre ad una buona programmazione prima della
partenza, è altamente consigliabile fornirsi di tenda e
attrezzatura da campeggio per poter affrontare qualche giorno
“Into the wild”. Per cicloviaggiatori che amano l’avventura!
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In bici sulle vecchie ferrovie dismesseIl viaggio lento su un treno, il rumore ritmato dei binari che scorrono
e delle stazioni che scompaiono veloci alle nostre spalle. La
scoperta dei ricordi custoditi in pezzi di ferro incastrati l'uno all'altro
per formare un percorso lungo centinaia di chilometri. Percorsi ormai
dimenticati. In Italia sono tantissime le ferrovie dismesse, un tempo
utilizzate quotidianamente per i trasporti ed ora lasciate scomparire
fra l'erba alta e le radici degli alberi. Il nostro sarà un viaggio alla
rincorsa di questi percorsi in bici, lento, come quelle carrozze che
procedevano su questi binari per giorni interi e che ormai non
esistono più.
La prima affinità fra un itinerario percorso in bici ed uno in treno è
quella del viaggiare lentamente, senza fretta, senza pretese, solo
con l'animo sereno fra paesaggi naturali di inestimabile valore e
bellezza. La seconda, e non meno importante, è quella che
concerne i luoghi che si attraversano, spesso incontaminati e
difficilmente raggiungibili con altri mezzi di trasporto. Oggi molte
ferrovie dismesse vivono solo nei ricordi degli ultimi viaggiatori che
le hanno percorse prima del totale abbandono. Alcune fra queste
però, le più fortunate, sono state negli ultimi anni, in parte o
totalmente ripristinate per permettere ancora a qualche girovago di
seguire quei vecchi percorsi su rotaia finiti ormai nel dimenticatoio
in sella ad una bicicletta! Girando qua e là per l'Italia e negli altri
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paesi del mondo, abbiamo scoperto alcuni di questi splendidi
itinerari ferroviari (e ce ne sono davvero tantissimi!!!):
● Ferrovia tra Spoleto e Norcia
● Ferrovia Parenzana, tra l'Italia, la Slovenia e la Croazia
● Otago central rail trail
● Ferrovia delle Dolomiti da Dobbiaco a Calalzo di Cadore
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Bello il cicloviaggio... ma quanto mi costa?
Visto quanto detto nei precedenti capitoli in cui abbiamo cercato di
spiegare quale bici scegliere e quali accessori servono per un
viaggio in bici , dovrebbe essere abbastanza chiaro il fatto che non
serve essere milionari per poter partire sulle due ruote! Oltre al
budget iniziale per acquistare l’attrezzatura, ciò che dovrai
considerare, saranno i costi di vitto ed alloggio... il trasporto è
gratuito! Pedalando per il mondo non avrai bisogno di aspettare
l’autobus o un taxi collettivo, non ti servirà acquistare il biglietto del
treno, non avrai bisogno di attraversare un lago, lo potrai aggirare
sui pedali... In alcune situazioni però, come è capitato anche a noi,
integrare l’utilizzo di un altro mezzo di trasporto sarà indispensabile,
un esempio? Con la bicicletta purtroppo non si vola (anche se la
sensazione mentre si pedala è proprio quella!!!) e quindi per
raggiungere un’isola bisognerà obbligatoriamente appoggiarsi ad un
traghetto o ad un volo aereo, ma a condurti in ogni altro luogo, ci
penserà la tua fedele compagna.
Logicamente viaggiare in bici può essere costoso se si sceglie di
alloggiare in hotel a quattro stelle e mangiare bistecche alla
fiorentina ed ostriche tutte le sere, ma se non hai vinto al
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superenalotto e i soldi sono un discriminante più del tempo a tua
disposizione, hai scelto il mezzo giusto!
Ciò che ti permetterà di viaggiare a lungo e non spendere molto sarà
una semplice equazione: se sei amante della bicicletta, sei amante
della natura, quindi, sei amante del campeggio. Questi passaggi
fanno di te un viaggiatore che sa essere anche un ottimo
risparmiatore. Se vuoi viaggiare a lungo e costantemente,
campeggia, anche in zone libere, perlomeno nei paesi in cui è
concesso. Fai la spesa al supermercato, porta con te un fornelletto e
divertiti a cucinare al chiaro di luna davanti alla tua tenda: sarai
felice e lo sarà soprattutto il tuo portafogli. Una tenda ed un
fornelletto ti faranno risparmiare, nel lungo periodo, molto più di
quanto tu li avrai pagati e saranno indispensabili se viaggierai in
aree poco abitate o in riserve naturali dove difficilmente si incontrano
guesthouse e hotel. Inoltre, in certi paesi, non è obbligatorio piantare
la propria tenda in un campeggio. Un esempio pratico è il Sud Est
Asiatico dove, all’interno dei parchi nazionali e riserve naturali,
talvolta gratuitamente, talvolta pagando una piccola quota, è
possibile campeggiare ovunque risparmiando e gustando appieno le
bellezze naturalistiche. Se viaggierai da una città ad un’altra,
difficilmente potrai avere questo privilegio...
Per non restare sul vago ed entrare nel dettaglio, proviamo a fare un
esempio sulla base della nostra esperienza tra Nuova Zelanda e
Sud est asiatico. Consideriamo il primo come un paese costoso ed
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
i secondi come economici. Se per esempio ti troverai in Nuova
Zelanda, potrai considerare di spendere circa 35-40€ al giorno per
persona dormendo negli ostelli e concedendoti una cena decente al
ristorante. Se anziché concederti il tepore di un ostello, ti godrai la
meraviglia delle splendide location dei campeggi D.o.C. e cucinerai
davanti ad uno splendido lago o in riva ad un fiume incontaminato, la
tua spesa potrà scendere fino a 10-15€ al giorno per persona o
ancor meno se sarai bravo. Questo ti potrebbe regalare qualche
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settimana in più di viaggio. Il rapporto si abbassa ulteriormente se ti
trasferisci nel sud est asiatico, dove davvero non vale la pena
cucinare con il fornelletto (con 1€ o poco più puoi mangiare un piatto
di riso con carne o verdure). Dormendo in hotel economici o ostelli,
potrai spendere circa 12-15€ al giorno a persona che scendono a 6-
7€ se campeggi. Capisci quanto potrebbero essere lunghi i tuoi
viaggi?
Per tornare alla domanda che ci siamo posti all’inizio, ossia quanto
costa viaggiare in bici? Beh la risposta è... dipende principalmente
da te, da ciò che cerchi da un viaggio in bicicletta, da come ti piace
scoprire i paesi, dagli alloggi che sceglierai, ma ti assicuriamo che,
rispetto ad un backpacker, spenderai meno!
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Cicloturismo da soli, in coppia o con la famiglia
La bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più efficienti ed utilizzati in
ogni parte del mondo. Talvolta per necessità, talvolta per comodità,
altre volte per scelta, la bicicletta, nella sua semplicità, è l’esempio
perfetto del veicolo a misura d’uomo. Fin da piccoli anzi,
piccolissimi, la bicicletta allieta i nostri pomeriggi di ginocchia
sbucciate e graffi. La presenza delle due ruote è una costante nella
nostra crescita ed, in certi casi, arriva ad alimentare anche i nostri
sogni di fuga e cambiamento più fantasiosi. Il cicloturismo è
un’evoluzione spontanea dell’incontro fra il viaggio lento e quel
mezzo di trasporto che incentiva la mobilità sostenibile conosciuto
con il nome di bicicletta.
Viaggiare da soli è un’esperienza unica: permette di conoscere
alcuni antri nascosti del proprio carattere, di levigare gli aspetti più
duri della nostra personalità, di crescere attraverso il confronto e la
condivisione con altri viaggiatori e diverse culture. I cicloviaggi in
solitaria garantiscono una percezione amplificata della realtà e delle
esperienze vissute, grazie ad una sensibilità acuita dall'impossibilità
di un confronto con amici o persone conosciute. Le piccole grandi
faccende quotidiane vanno risolte in autonomia e questo ne
aumenta il valore. Viaggiare da soli non è per tutti.
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
Certo, prima di essere sicuri che il viaggio in solitaria non faccia per
te, dovresti provarci almeno una volta.
Il cicloturismo si può praticare da soli? La nostra risposta può essere
solo una: si, assolutamente si! Il cicloturismo è adatto anche a chi
predilige il viaggio in solitaria! Avete mai sentito parlare di Annie
Londonderry, Ian Hibell, Claude Marthaler... dal 1800, sono
tantissimi i viaggiatori che hanno scelto di spostarsi lentamente per il
mondo in sella ad una bicicletta e un buon motivo c’è sicuramente!
Molti altri cicloviaggiatori scelgono invece di muoversi in coppia,
seguendo un ritmo costante di pedalata a non più di un metro di
distanza l’uno dall’altro: stiamo parlando di chi si avventura per il
mondo in tandem. Indispensabile un buon affiatamento e
conoscenza dell’altro perchè non è affatto facile trascorrere diverse
ore al giorno pedalando sullo stesso mezzo di trasporto
sincronizzati.
C’è anche chi decide di viaggiare in due ma su differenti mezzi di
trasporto (dalle bici ai recumbent...), condividere momenti unici
insieme ed anche, in caso di necessità, prendersi del tempo per
riflettere in solitudine durante le lunghe giornate sui pedali.
Con la diffusione del cicloturismo anche tante famiglie decidono di
trascorrere le vacanze ed i caldi fine settimana primaverili ed estivi
in bicicletta. Da ricordare è sicuramente il viaggio della famiglia
americana Vogel che, dall’Alaska alla Patagonia, percorse in bici
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CCICLOTURISMOICLOTURISMO – – ILIL BELLOBELLO DELDEL VIAGGIAREVIAGGIARE ININ BICICLETTABICICLETTA
17300 miglia. I Vogel viaggiavano in quattro: mamma, papà ed i due
figli... un’avventura niente male, non trovate?
In conclusione la bicicletta è un mezzo adatto ad ogni tipo di
viaggiatore... che tu sia un lipo solitario, un animale sociale o un
padre (madre) di famiglia, salta in sella e pedala!
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Organizzare il viaggio o andare all’avventura?
Un viaggio inizia molto prima della reale partenza. Un viaggio
comincia dal momento in cui nella nostra testa si inizia a formare
l’idea di un’avventura, da quando decidi di aprire la cartina
geografica per studiare un possibile percorso, da quando sogni notte
e giorno un certo luogo...
Piste ciclabili, itinerari agli antipodi, pianure e distese di ghiaccio,
ogni posto del mondo potrebbe essere quello giusto per un
cicloviaggio, ma è necessario organizzare tutto prima della
partenza?
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No!
Studiando una cartina geografica, leggendo una guida turistica o
articoli di viaggio avrai un’idea indicativa di un paese: cosa vedere a
livello turistico, due locali che ti vengono consigliati per fare uno
spuntino, un buon alloggio se non hai voglia di campeggiare ma
niente di più. Un luogo, una città, una riserva naturale è fatta da
ambienti, da persone, da situazioni impreviste e da, molto spesso,
incontri. Programmare nel dettaglio le tappe da seguire sarebbe
estremamente limitativo per qualsiasi cicloviaggiatore: oggi 60 km,
domani 80 km, mercoledì 40 km... e se una città ti conquista? e se
fori una camera d’aria di troppo? e se incontri la tua anima gemella?
e se un giorno non ti senti troppo bene? Imprevisti, ma anche
possibilità, avventure, episodi da ricordare, sono questo che
rendono speciale ogni viaggio e sono proprio questi fattori che ti
devono impedire di programmare prima della partenza tutte le tappe
del tuo itinerario. Sappiamo che molto spesso il tempo a
disposizione è estremamente limitato: 15, 10, 20 giorni al massimo,
ma piuttosto che delineare un percorso impegnandoti totalmente
ogni singola ora della giornata, abbozza qualche itinerario indicativo
che ti conceda elasticità nei movimenti e nella scelta delle tue attività
quotidiane: man mano che il viaggio prenderà forma, sceglierai se
dedicare più tempo alle pedalate o all’esplorazione di villaggi e
riserve naturali. Il viaggio in bicicletta è libertà, non mettiamoci le
catene ancora prima di partire!!!
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Risorse utili
Cicloturismo
travellingtwo.com
biketouringtips.com
downtheroad.org
trentobike.org
ilcicloviaggiatore.it
amicoinviaggio.it
tour.tk
Campeggio
campingeoutdoor.it
joyofcamping.com
cyclocamping.com
GPS, mappe e itinerari
opencyclemap.org
everytrail.com
gpsies.com
Viaggiatori
Claude Marthaler - yaksite.org
Alastair Humphreys
Feel the earth - Keiichi Iwasaki
Rob Lilwall
Bici Clown
Mathias Recondo
Going Slowly
Paul Jeurissen
Pablo Garcia
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Mariano Lorefice
Ospitalità
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