di 200.000 euro (per la Casa del Popolo) e di 156 · Anagrafe, Elettorale, Leva, Protocollo Silvana...

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quando vi sarà consegnato questo numero de Il Punto saranno trascorsi ben quattro anni dal giorno in cui, con il vostro consenso, abbiamo assunto la re- sponsabilità di governare questa comunità. Ci accingiamo ad affrontare insieme l’ultimo breve tratto di percorso, ma non per questo meno intenso ed impegnativo. Ci siamo trovati quattro anni fa, come primo impat- to ad affrontare problemi che avrebbero sfiancato qualsiasi altra squadra amministrativa. In primis la scuola: abbiamo affrontato con solerzia il disagio di una possibile chiusura anche delle elementari. Erano necessari, per evitare il pericolo chiusura, una serie di interventi di messa in sicurezza, sollecitati più volte dalle autorità scolastiche, ma mai eseguiti da chi ci ha preceduto. Siamo quindi intervenuti e, ad oggi, abbia- mo ancora la nostra scuola. Altro grosso grattacapo è stato l’annullamento dell’appalto di pubblica illuminazione del 19 gennaio 2004, che ancora non siamo riusciti a sbloccare dalle aule del Tribunale, quindi la discarica abusiva in locali- tà Passo risalente al 2000-2001. Questi problemi non ci hanno piegato ma la nostra determinazione e l’impegno di realizzare il programma promesso agli elettori hanno fatto sì che quanto pro- messo sarà ampiamente realizzato se non raddoppiato. Abbiamo messo in cantiere parecchi lavori ed altri se- guiranno da qui alla fine del quinquennio, interventi che daranno un’altra immagine al paese, dove sarà più allettante abitare. Già si intravedono iniziative private, costruzioni im- mobiliari come mai si erano viste nel nostro territorio, frutto di una ritrovata fiducia e speranza di crescita della nostra comunità. Il nostro orgoglio di amministra- tori deriva dal fatto che, nonostante i problemi a cui prima accennavo, sono sotto gli occhi di tutti le opere in via di realizzazione, opere che stiamo concretizzan- do senza penalizzare i nostri conti, mantenendo in e- quilibrio il nostro bilancio. Abbiamo ricevuto dalla Regione a fondo perduto i seguenti finanziamenti: 197.000 euro (per la Casa del Popolo), 246.000 euro (per la pista ciclabile), 142.000 euro (per la sistemazione spogliatoi e servizi della pa- lestra, nonché per i bagni nelle scuole elementari), 90.000 euro (per la realizzazione di due rotatorie), 21.000 euro (per l’installazione di un ascensore nell’edificio comunale), 140.000 euro (per la pista ci- clabile tra Adige e Po). La Fondazione Cassa di Rispar- mio di Padova e Rovigo ci ha assegnato un contributo di 200.000 euro (per la Casa del Popolo) e di 156.000 euro (per la pista ciclabile). Il totale dei finanziamenti ricevuti ammonta così a 1.192.000 euro a fondo perduto per la realizzazione di tutte queste opere pubbliche e senza fare eccessivi indebitamenti. Sentiamo dire dai soliti “l’amministrazione comunale sta facendo molto ma sta caricando di debiti la comu- nità”. Questo è ingannevole: lo si può affermare solo se si è in male fede, anzi credo si tratti di chiacchiere di profani delle norme che regolano l’operare dell’Ente pubblico in materia di finanza locale. In realtà, ricorrere al mutuo è l’unica possibilità per il nostro comune di reperire risorse di investimento necessarie ad integrare i contributi regionali, altrimenti insufficienti per realizzare le opere pubbliche occorrenti alla comunità. Precisamente, è una fonte di finanziamento che ci consente di realizzare le nostre infrastrutture, che ac- crescono il conto patrimoniale del comune, determi- nando un maggior valore attivo rispetto al passivo dell’ammontare del mutuo contratto. Inoltre, per accedere al prestito il comune deve di- mostrare legittima capacità di indebitamento e dare garanzia di bilancio corrente per l’assolvimento delle rate di ammortamento, cosa sostenuta e certificata per il nostro comune dal responsabile del servizio finanzia- rio e dal revisore dei conti. L’attivo dei risultati finanziari a consuntivo (avanzo di amministrazione) dimostrano il contrario di tali voci- ferazioni! Auspichiamo quindi vivamente di smetterla con questi spunti polemici e guardiamo ai fatti concreti dai quali poter trarre interessanti e costruttive opportunità di miglioramento e di crescita. Come diceva Confucio (permettetemi questa citazio- ne): “Solo i grandi sapienti e i grandi ignoranti sono immutabili”. E noi non siamo gli uni ma non vogliamo neppure essere gli altri. Concludo con una buona notizia, che la prossima Festa Provinciale del Volontariato si svolgerà a Frassi- nelle nell’aprile del 2009: a Badia, l’otto giugno, ho ricevuto il testimone per l’organizzazione di questo e- vento. Termino con l’augurio di trascorrere l’estate con grande serenità, lasciando emergere i valori più alti, quali la solidarietà, l’amicizia, la pace! Ennio

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Page 1: di 200.000 euro (per la Casa del Popolo) e di 156 · Anagrafe, Elettorale, Leva, Protocollo Silvana Siviero, Franco Bovo, protocollo@comune. ... alla Croce Rossa. Devo ammettere che

quando vi sarà consegnato questo numero de Il Punto saranno trascorsi ben quattro anni dal giorno in cui, con il vostro consenso, abbiamo assunto la re-sponsabilità di governare questa comunità.

Ci accingiamo ad affrontare insieme l’ultimo breve tratto di percorso, ma non per questo meno intenso ed impegnativo.

Ci siamo trovati quattro anni fa, come primo impat-to ad affrontare problemi che avrebbero sfiancato qualsiasi altra squadra amministrativa. In primis la scuola: abbiamo affrontato con solerzia il disagio di una possibile chiusura anche delle elementari. Erano necessari, per evitare il pericolo chiusura, una serie di interventi di messa in sicurezza, sollecitati più volte dalle autorità scolastiche, ma mai eseguiti da chi ci ha preceduto. Siamo quindi intervenuti e, ad oggi, abbia-mo ancora la nostra scuola.

Altro grosso grattacapo è stato l’annullamento dell’appalto di pubblica illuminazione del 19 gennaio 2004, che ancora non siamo riusciti a sbloccare dalle aule del Tribunale, quindi la discarica abusiva in locali-tà Passo risalente al 2000-2001.

Questi problemi non ci hanno piegato ma la nostra determinazione e l’impegno di realizzare il programma promesso agli elettori hanno fatto sì che quanto pro-messo sarà ampiamente realizzato se non raddoppiato. Abbiamo messo in cantiere parecchi lavori ed altri se-guiranno da qui alla fine del quinquennio, interventi che daranno un’altra immagine al paese, dove sarà più allettante abitare.

Già si intravedono iniziative private, costruzioni im-mobiliari come mai si erano viste nel nostro territorio, frutto di una ritrovata fiducia e speranza di crescita della nostra comunità. Il nostro orgoglio di amministra-tori deriva dal fatto che, nonostante i problemi a cui prima accennavo, sono sotto gli occhi di tutti le opere in via di realizzazione, opere che stiamo concretizzan-do senza penalizzare i nostri conti, mantenendo in e-quilibrio il nostro bilancio.

Abbiamo ricevuto dalla Regione a fondo perduto i seguenti finanziamenti: 197.000 euro (per la Casa del Popolo), 246.000 euro (per la pista ciclabile), 142.000 euro (per la sistemazione spogliatoi e servizi della pa-lestra, nonché per i bagni nelle scuole elementari), 90.000 euro (per la realizzazione di due rotatorie), 21.000 euro (per l’installazione di un ascensore nell’edificio comunale), 140.000 euro (per la pista ci-clabile tra Adige e Po). La Fondazione Cassa di Rispar-mio di Padova e Rovigo ci ha assegnato un contributo

di 200.000 euro (per la Casa del Popolo) e di 156.000 euro (per la pista ciclabile).

Il totale dei finanziamenti ricevuti ammonta così a 1.192.000 euro a fondo perduto per la realizzazione di tutte queste opere pubbliche e senza fare eccessivi indebitamenti.

Sentiamo dire dai soliti “l’amministrazione comunale sta facendo molto ma sta caricando di debiti la comu-nità”. Questo è ingannevole: lo si può affermare solo se si è in male fede, anzi credo si tratti di chiacchiere di profani delle norme che regolano l’operare dell’Ente pubblico in materia di finanza locale.

In realtà, ricorrere al mutuo è l’unica possibilità per il nostro comune di reperire risorse di investimento necessarie ad integrare i contributi regionali, altrimenti insufficienti per realizzare le opere pubbliche occorrenti alla comunità.

Precisamente, è una fonte di finanziamento che ci consente di realizzare le nostre infrastrutture, che ac-crescono il conto patrimoniale del comune, determi-nando un maggior valore attivo rispetto al passivo dell’ammontare del mutuo contratto.

Inoltre, per accedere al prestito il comune deve di-mostrare legittima capacità di indebitamento e dare garanzia di bilancio corrente per l’assolvimento delle rate di ammortamento, cosa sostenuta e certificata per il nostro comune dal responsabile del servizio finanzia-rio e dal revisore dei conti.

L’attivo dei risultati finanziari a consuntivo (avanzo di amministrazione) dimostrano il contrario di tali voci-ferazioni!

Auspichiamo quindi vivamente di smetterla con questi spunti polemici e guardiamo ai fatti concreti dai quali poter trarre interessanti e costruttive opportunità di miglioramento e di crescita.

Come diceva Confucio (permettetemi questa citazio-ne): “Solo i grandi sapienti e i grandi ignoranti sono immutabili”. E noi non siamo gli uni ma non vogliamo neppure essere gli altri.

Concludo con una buona notizia, che la prossima Festa Provinciale del Volontariato si svolgerà a Frassi-nelle nell’aprile del 2009: a Badia, l’otto giugno, ho ricevuto il testimone per l’organizzazione di questo e-vento.

Termino con l’augurio di trascorrere l’estate con grande serenità, lasciando emergere i valori più alti, quali la solidarietà, l’amicizia, la pace!

Ennio

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Sommario il Punto

Periodico del Comune di

Frassinelle Polesine

Anno 2008 Numero 7

Distribuzione gratuita

Direttore

Responsabile: Luigino Boarin

Controllo Editoriale:

Valentina Merlini

Redazione: Simone Capuzzo

Cinzia Ferro Stefania Ferro Giovanni Grego Valentina Merlini

Paolo Milani Ornella Peratello

Carlo Salvan Barbara Segato

Erika Volpe

Ideazione Grafica:

Giulia Bianchini Matteo Monaco

Realizzazione

grafica: Erika Volpe

Il Logo è di:

Simone Pampado,

rivisto da Matteo Monaco

Le Fotografie, salvo

diversa indicazione, sono di

proprietà della Redazione.

Editore:

Comune di Frassinelle Polesine

Stampa: Tipografia

Artestampa via B. T. da

Garofolo, 14/16 Rovigo

Direzione, Redazione:

c/o Biblioteca Civica Comune di Frassinelle Polesine

0425 933013

Redazioneil punto@comune.

frassinelle-polesine.ro.it

Tiratura di questo

numero: 800 copie

Reg. Tribunale di

Rovigo n. 1/05

A.A. 73/05

Recapiti del

Comune

Tel.: 0425 933013 Fax: 0425 933560

Orari d’apertura

al pubblico: giorni feriali

dalle 9.00 alle 12.00

Servizi Sociali, Tributi, Segreteria,

Gestione Rifiuti Oriana Girotti,

Morena Legnaro girotti@comune.

frassinelle-polesine.ro.it

Ragioneria, Economato, Contratti,

Gestione Personale, Servizi Cimiteriali Michelangelo Osti, Morena Legnaro osti@comune.

frassinelle-polesine.ro.it

Stato Civile, Anagrafe, Elettorale,

Leva, Protocollo Silvana Siviero, Franco Bovo,

protocollo@comune. frassinelle-polesine.ro.it

Edilizia Privata,

Edilizia Pubblica, Urbanistica, Appalti,

Lavori Pubblici, Commercio,

Manutenzione Territorio

Luigi Griguolo, Armido Osti

tecnico@comune. frassinelle-polesine.ro.it

Segretario Comunale

Silvana Siviero

Servizi Esterni,

Manutenzione

Territorio, Servizi

Cimiteriali

Dario Calzavarini,

Ermanno Sicchieri,

Emma Chiarion

La Giunta

Comunale

Il Sindaco

Ennio Pasqualin Riceve tutti i giorni

dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Massimo Maggiolo

Vice Sindaco;

Assessore

all’agricoltura,

attività produttive

e commerciali,

ambiente, viabilità Riceve il mercoledì

dalle ore 11.00 alle ore 12.00

Oscar Gardinale

Assessore

ai lavori pubblici,

urbanistica e sport Riceve il

mercoledì dalle 16.00 alle 17.00;

sabato dalle 10.00 alle 12.00

Donatella Giacobbe

Assessore alle

politiche giovanili,

servizi

socio-assistenziali,

rapporti con

l’associazionismo locale Riceve il mercoledì

dalle ore 16.00 alle ore 17.00

Stefania Ferro

Assessore alla

cultura, istruzione,

rapporti con la

Biblioteca

e con la redazione

del periodico

“Il Punto” Riceve il mercoledì

dalle ore 16.00 alle ore 17.00

1. Lettera aperta ai cittadini di Ennio Pasqualin

2. Rubriche

3. Edificabilità rurale: tutte le novità di Massimo Maggiolo

4. Quando il dialogo è costruttivo di Oscar Gardinale

5. La crescita del nostro paese parte dalla collaborazione di Donatella Giacobbe

6. Perché vivere a Frassinelle? di Stefania Ferro

7. Le nostre scuole in pole position di Stefania Ferro

8. La Costituzione italiana: 60 anni ben portati di Erika Volpe

9. Donne, la forza di vivere di Esmeralda Pampado

10. Lipamana: un toponimo dalle origini veneziane di Valentina Merlini

11. “De là dal Mar” ricordando Istria, Fiume e Dalmazia di Lorenzo Maggi e Francesca Pivirotto

12. Sententiae di Giovanni Chioldin

13. La storia del Palio della Valle dei Frassini di Annamaria Sgualdo

14. Il nuovo presidente provinciale Pro Loco: Gianni Ghisellini a cura dei ragazzi del Servizio Civile

15. Avis: da 30 anni nella nostra realtà a cura del direttivo. Aido: nuove presenze per gli stessi obiettivi a cura del direttivo

16. Tennis Club Frassinelle: novità non stop! di Cinzia Campion Sportivando: la festa dello sport! di Gianfranco Bianchini

17. U. S. Calcio Frassinelle: una ricca stagione! di Paolo Milani Il rugby: una squadra in continua evoluzione! di Raffaele Mora

18. Michele Caselli: “Quante strade deve percorrere un uomo prima di essere chiamato uomo?” di Paolo Milani

20. Ultima ora e agenda 2008

Chiuso per la stampa il 15 giugno 2008

Rubriche

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Massimo Maggiolo Vicesindaco

Cari concittadini, l’ultimo periodo è trascorso con importanti confer-

me da parte del Gruppo della Protezione civile comu-nale, impegnato in attività di formazione e di esercita-zione. Sono soddisfatto perché il Gruppo sta assumen-do una sua fisionomia, sta acquisendo determinate professionalità e si sta amalgamando con altre realtà esistenti in ambito provinciale. Non tutti sanno che a metà maggio il Gruppo è stato impegnato in un’esercitazione distrettuale, una manifestazione orga-nizzata dalla Protezione civile dell’Unione dei Comuni dell’Eridano, in collaborazione con la Provincia. Hanno preso parte tutti i gruppi di protezione civile della Pro-vincia, insieme ai Vigili del Fuoco, al Nucleo cinofilo di Ferrara, alla Croce Rossa. Devo ammettere che sono state due giornate impegnative; hanno rappresentato un importante banco di prova per tutti i volontari che hanno avuto modo di confrontarsi anche con altre real-tà, che hanno potuto mettere in pratica quelle che so-no le regole basilari in caso di emergenza.

Segnalo inoltre una novità, approvata dal Consiglio Regionale del Veneto in data 5 giugno 2008: si tratta dell’approvazione di alcune modifiche agli articoli 44 e 48 della Legge Regionale 11/2004 in materia di urbani-stica e particolarmente rilevanti per gli operatori agri-coli. Si sblocca finalmente una situazione che, con il suo perdurare, teneva con il fiato sospeso gli agricolto-ri che non potevano intervenire con sollecitudine nei programmi di adeguamento aziendale imposti dalle normative comunitarie. In modo particolare si tratta delle disposizioni legate alla Direttiva Nitrati che preve-de norme obbligatorie in materia di ambiente, sanità e benessere animale. Ora, con le variazioni approvate, possono essere rispettate e affrontate con sensibili semplificazioni burocratiche.

I 22 articoli del provvedimento in materia, collegato alla legge finanziaria 2007, introducono alcune modifi-che significative nella normativa urbanistica, tra le

quali la possibilità di ampliare le abitazioni esistenti in zona rurale fino a 800 metri cubi e gli agriturismi fino a un massimo di 1200 metri cubi, purché si rispetti la tipologia originaria del fabbricato, la possibilità per le aziende agricole di realizzare impianti di produzione energetica a fonti rinnovabili in zona rurale. Sempre nell'ambito della gestione del territorio agricolo, le nuove norme approvate consentono ad agriturismi, bed&breakfast e ad unità abitative ammobiliate ad uso turistico di realizzare piscine a completamento della propria offerta turistica, permettono l'installazione di serre mobili senza permessi di costruzione purché sia-no senza fondamenta in muratura, mentre per la rea-lizzazione di pollai, piccoli ricoveri per animali e ricoveri rimovibili per attrezzi si stabilisce che siano i comuni a disciplinarla nel piano degli interventi.

Sarà inoltre consentita l’edificazione in zona agricola solo all’imprenditore che realizza un livello di reddito minimo e che risulta regolarmente iscritto alla sezione previdenziale agricola Inps. Le modifiche possono sem-brare puramente tecniche, invece, l’assenza del prov-vedimento ha di fatto bloccato, ad esempio, la possibi-lità per molti imprenditori agricoli di edificare la propria abitazione, ponendoli in un’ingiusta condizione di svan-taggio. Faccio presente che, a più riprese Coldiretti Veneto, anche attraverso il coinvolgimento delle ammi-nistrazioni comunali, aveva sollecitato l’amministra-zione regionale per il varo del provvedimento. Ricordo che sono ancora al vaglio del Consiglio regionale la proposta di legge che regola la bonifica e la sicurezza del territorio, nonché quella riguardante la legge 40/2003, ovvero la legge fondamentale per l’agricoltura veneta.

Massimo

Esercitazione della Protezione Civile di Frassinelle a Polesella

Edificabilità rurale: tutte le novità

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Oscar Gardinale Assessore ai lavori pubblici

C Carissimi, anziché dedicarmi alla consueta elencazione di lavo-

ri finiti o in via di ultimazione nonché ai cantieri che andremo ad aprire entro fine legislatura, vorrei soffer-marmi su un aspetto a noi molto caro: la cultura di relazione.

Sono trascorsi ben quattro anni dal momento in cui il vostro voto ci ha dato l’onere e l’onore di ammini-strare questa comunità. Si sa che quando si realizza molto, come stiamo facendo noi, ci si espone anche alle critiche che vorremmo fossero costruttive e che invece rischiano di risultare sterili polemiche.

Si sa che anziché avanzare proposte e progetti con-creti per far crescere il nostro paese, la politica del “no” e della “derisione” è la più facile perché non ti fa

assumere nessuna responsabilità. Tra le diverse posizioni politiche non necessaria-

mente deve esserci la benevolenza, ma neanche il con-flitto per partito preso. Per quel che ci riguarda quelli trascorsi sono quattro anni di grande impegno e di grandi realizzazioni come mai si sono viste a Frassinel-le, per quanto se ne dica…

La nostra coalizione è consapevole della fatica di governare e non si sottrae alle proprie responsabilità talvolta pesanti, che derivano soprattutto da errori al-trui e che tutti ben conosciamo.

La buona amministrazione di questa giunta troverà riscontro anche nel balzo in avanti che il nostro comu-ne sta facendo in termini di qualità della vita.

Quanto realizzato è frutto di un lavoro d’insieme e questo è un dato su cui è bene riflettere e che ci inco-raggia a fare ancora meglio.

La nostra è una coalizione molto unita che trova nella discussione e nel confronto al proprio interno e con la comunità, la sua ragione di essere. La partecipa-zione nelle decisioni è caratteristica dell’intero gruppo, che ha a cuore le aspettative dei suoi cittadini, dai quali ha ricevuto il compito di amministrare.

A questa prospettiva noi ci ispiriamo e su questo obiettivo noi concentreremo le nostre forze e le nostre

azioni. Un importante obiettivo che il lavoro di squadra ha ottenuto riguarda la realizzazione del Pati che ci ha impegnati insieme ad altri sette comuni in un’ottica che va oltre i confini di ogni singolo comune.

Si tratta di un progetto corposo, presentato nel me-se di maggio all’assessore regionale Renzo Marangon e a tutto lo staff tecnico del dipartimento all’urbanistica della Regione per un primo esame e per un loro auto-revole giudizio, anche se informale.

Quando tutto, alla fine di giugno o primi di luglio, sarà presentato ufficialmente in Regione per l’esame definitivo, sarà più agevole per la commissione regio-nale dare in breve il parere, che noi confidiamo essere favorevole.

Si tenga presente che forse il nostro sarà il primo Pati presentato in Regione, ma soprattutto unico con la aggregazione di ben sette comuni veneti.

Vorrei sottolineare che la nostra caparbietà e la vo-glia di costruire ci ha spinti ad impegnarci anche in questo ambizioso progetto urbanistico intercomunale.

Le azioni, concrete e mirate, hanno caratterizzato il nostro operato. Di questo siamo fieri; il resto sono solo chiacchiere.

Inutili… Oscar

Casa del Popolo e pista ciclabile: due lavori pubbli-ci in fase di attuazione

NOVITA’

Tra i prossimi interventi che saranno realizzati vi annuncio l’installazione di un ascensore presso la sede municipale per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Quando il dialogo è costruttivo

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C

Donatella Giacobbe Assessore ai Servizi Sociali

Carissimi, quest’inverno laborioso comincia finalmente a far

vedere i suoi frutti. I primi mesi dell’anno, infatti, sono stati impegnati

ad organizzare varie attività sociali in collaborazione con l’associazionismo locale.

Di particolare importanza si è rivelata la serata dell’ANDOS intitolata “Donne, la forza della vita” che si è svolta presso il teatro sociale “S. Giuseppe” in località Chiesa. Animata dal gruppo locale “Loco Ma-mas” (coordinato da Esmeralda Pampado) la serata ha voluto donare un momento di riflessione sulla deli-cata tematica dei tumori femminili.

Grazie alla completa collaborazione offerta dalla

presidente dell’ANDOS Annamaria Monesi e dal coor-dinamento scientifico dell’associazione stessa sarà possibile realizzare un’altra occasione di incontro, pro-babilmente dopo l’estate.

Vorrei poi evidenziare nel ricco calendario degli eventi dei prossimi mesi un’altra iniziativa esclusiva: si tratta di “Sportivando, due settimane di sport all’insegna dell’amicizia”. Il progetto, patrocinato dall’amministrazione comunale, in collaborazione con ACLI, Assessorato allo Sport e Assessorato ai Servizi Sociali, vuole essere un momento di incontro e inte-grazione fra associazioni e sport. Si svolgerà dal 7 al 19 luglio, periodo nel quale l’ACLI organizzerà una rassegna di manifestazioni sportive, con lo scopo di fare conoscere i vari sport praticati a livello locale: l’evento avrà così non solo uno scopo illustrativo, ma sarà anche l’occasione per creare un momento di co-munità e cooperazione.

Tuttavia, il nostro lavoro non si limita al pur impor-tante ambito comunale, ma spazia verso l’ interazione con gli altri comuni, al fine di renderlo efficacemente presente e attivo nella realtà della nostra provincia. Mi riferisco in particolare all’istituzione del Comitato In-tercomunale per le Pari Opportunità, approvato con delibera del Consiglio Comunale, per i comuni di Costa di Rovigo, che è l’ente capofila del progetto, Arquà Polesine, Frassinelle Polesine e Villamarzana.

Il suo scopo è rimuovere gli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne, valorizzando le loro esperienze e prestando particolare attenzione alle loro esigenze

sociali e politiche. Per affrontare il tema delle Pari Opportunità si

svolgeranno conferenze, seminari, incontri serali e manifestazioni anche a carattere ricreativo. Particola-re rilievo ha poi la necessità di comprendere la visione politica delle donne: a questo scopo è stato distribuito un questionario da compilare in forma assolutamente anonima e da riconsegnare presso il proprio comune. L’analisi dei dati che ne conseguirà sarà di grande aiu-to per capire la prospettiva che il mondo femminile ha della politica.

Questo importante organismo sarà istituito entro la fine di giugno. Per tale data, ogni persona che abbia la residenza o una attività lavorativa o di interesse personale in uno dei quattro comuni interessati può presentare la domanda di partecipazione al proprio comune.

I campi di cui il Comitato si occuperà sono molte-plici: economico-lavorativo, territoriale- ambientale, sociale-sanitario, culturale, sportivo, giovanile, asso-ciazionismo e volontariato, istruzione. Tutti coloro, uomini e donne, che sono in possesso di una di que-ste competenze e che sono mossi da forte motivazio-ne sono invitati a partecipare!

A conclusione del mio intervento, colgo l’occasione datami da questo spazio per segnalare l’istituzione, da parte dell’ENAIP, dello “ Sportello Futuro”, un impor-tante progetto che aiuta i giovani e qualunque perso-na anche meno giovane che abbia il desiderio di cam-biare lavoro ad orientarsi offrendo informazione, acco-glienza, orientamento e sostegno per realizzare un progetto personale e professionale. Questo progetto vuole essere un aiuto non tanto nel trovare lavoro, quanto nel cercarlo, tramite, ad esempio, l’assistenza nella compilazione di curricula vitae e di domande di assunzione.

Presso gli uffici comunali, da metà giugno, ci sarà la presenza di un orientatore che sarà a disposizione, prendendo un appuntamento telefonico al numero 0425 933013 (chiedere della signora Girotti Oriana).

Nella speranza che questa estate sia produttiva come lo scorso inverno, auguro a tutti voi buone va-canze!

Donatella

L’assessore Donatella Giacobbe con i rappresentanti delle associazioni locali

Il sindaco Ennio Pasqualin con

Esmeralda Pampado,

Ornella Rossin e Annamaria

Monesi durante un momento della serata

dedicata all’ANDOS

La crescita del nostro paese parte dalla collaborazione

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L

Stefania Ferro Assessore alla cultura

Le notizie da comunicare e raccontare in poche pagine sono tante e spesso si corre il rischio di lasciar-ne qualcuna per strada! O addirittura di dimenticarsi di ringraziare qualcuno! Inizio subito quindi chiedendo perdono per una mia dimenticanza!

Nell’ultimo numero, nel mio pezzo, citando la sfilata di moda non ho ringraziato il negozio “Bomboniere Gaia” che, nelle persone di Donatella e Lamberto han-no curato le scenografie ed i decori del Comune; mi scuso e li ringrazio, ma la fretta spesso mi porta a fare questi spiacevoli errori!

Siamo nell’ultimo anno di questa nostra legislatura: la strada fatta è stata tanta ed al traguardo manca davvero poco. Tempo di bilanci? Non ancora, ma sfo-gliando i sei numeri precedenti mi accorgo di quante notizie abbiamo dato e di quanta strada abbiamo fatto assieme.

Il mio settore, cultura ed istruzione, con Biblioteca e “Il Punto” mi fa occupare di tante iniziative, organizza-zione di conferenze, incontri con le scuole di ogni gra-do, ragazzi ed insegnanti, con il Comitato di gestione della Biblioteca, con la redazione della rivista, con le associazioni e con le istituzioni: è solo con l’aiuto di tanti che vengono messe in opera le iniziative. Vorrei tra tante ricordarne solo una delle ultime, organizzata dall’Auser di Frassinelle, il 2 giugno, ossia la “Festa della Grande età”, che ha visto anche la partecipazione del presidente Provinciale Auser, Vanni Franceschi.

Tra gli impegni di assessore a maggio sono stata a Roma a rappresentare il nostro comune al “Forum della Pubblica Amministrazione”; un’occasione di confronto aperta a tutte le pubbliche amministrazioni, una vetri-na nazionale e non solo, che mi ha portato a scoprire nuove realtà.

La pubblica amministrazione punta sempre più al risparmio di tempi ed energie, l’esigenza del taglio del-la spesa pubblica deve concordarsi con le nuove tecno-logie, con l’uso dell’informatica e delle nuove tecniche. Ecco che nascono progetti pensati per far risparmiare,

come l’uso dell’energia eolica e solare anche per i co-muni, le nuove politiche volte al riciclaggio dei rifiuti, al compostaggio domestico, all’incentivazione dell’uso dei mezzi pubblici nelle grandi città. Tempo fa parlare di salvaguardia ambientale strideva con i costi elevati, oggi invece con lo sconsiderato aumento del prezzo del petrolio ed a cascata di tutto il resto, è indispensabile puntare sulle energie alternative meglio se pulite!

Da tutto questo ne sono uscita rinfrancata! Frassi-nelle Polesine è un piccolo comune d’Italia, dove è bel-lo vivere, dove non abbiamo problemi di spazzatura, di smog e di polveri sottili. Nel 2007 Frassinelle è stato premiato come “Comune riciclone d’Italia” per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, abbiamo aderito alle campagne di risparmio dell’energia pro-mosse da Enel e con l’ultimo numero della rivista vi sono state distribuite le nuove lampadine a basso con-

sumo energe-tico. Non solo! Voler bene al nostro paese ha portato Frassinelle ad aderire da due anni all ’ iniziativa “Voler bene all’Italia” di Legambiente. Inoltre, tra le iniziative ap-

pena partite con il Consorzio di Sviluppo, spicca il pro-getto di installare pannelli solari negli edifici pubblici come quello comunale, le scuole elementari, gli im-pianti sportivi, e se riusciamo anche per la Casa del Popolo! Queste strutture quindi useranno l’energia pu-lita del sole e l’energia prodotta in più sarà immessa nella rete pubblica con un notevole risparmio economi-co per le casse comunali.

In uno degli ultimi Consigli Comunali, con mio gran-de dispiacere, un consigliere ha definito il nostro paese un “paese sottosviluppato” e questa affermazione mi ha veramente deluso!

Non sono per niente d’accordo e l’ho detto pubblica-mente: Frassinelle è un paese dove è bello vivere, do-ve si respira aria pulita, dove si può uscire la sera a fare una passeggiata o un giro in bici senza alcuna pa-ura, dove non ci sono cumuli di spazzatura per le stra-de, dove le persone curano le proprie case, dove si può andare a vedere un qualsiasi evento sportivo la dome-nica in paese, anche con i bambini piccoli!

E scusate se è poco! La speranza è che Frassinelle rimanga un paese

tranquillo, dove è bello vivere e dove venire a vivere!

Stefania

Una delle prime edizioni della Festa del 2 giugno: l’affluenza ogni anno è sempre più numerosa!

Voler bene all’Italia - Piccola grande Italia - edizione 2008

Perché vivere a Frassinelle?

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A

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il Punto sulla scuola

La Festa della mondialità e della pace

I bambini sono scesi in pista contro la discrimi-

nazione razziale. Il circolo Francesco d’Assisi, in colla-borazione con la Fondazione Banca del Monte, lo scor-so mese di maggio, ha organizzato l’ottava “Festa della mondialità e della pace”. Tra le iniziative in programma ci soffermiamo a parlare del concorso interculturale “Sogno e realtà” dedicato ai bambini delle scuole pri-marie e secondarie di primo grado, che sono stati pre-miati nella sala consiliare di palazzo Celio a Rovigo.

Ai ragazzi è stato chiesto di creare dei disegni e dei collage sul tema della diversità culturale come ricchez-za, e moltissimi lavori pervenuti hanno colpito per la profondità e la sensibilità dimostrata da ragazzi così giovani. Secondo gli organizzatori l’iniziativa sicura-mente avrà un seguito nei prossimi anni in quanto lo scopo, ossia valorizzare la cultura del rispetto per gli altri, è stato pienamente raggiunto.

Tra tutte le scuole partecipanti Frassinelle si è di-stinta ed ha ricevuto un importante riconoscimento: le classi terza e quarta della scuola primaria di Frassinelle hanno ricevuto il primo premio del valore di 500 euro!

“Tutti i disegni saranno raccolti in un calendario—spiega l’assessore provinciale Tiziana Virgili—che sarà poi messo in vendita durante la fiera di ottobre a Rovi-go. Tutto il ricavato sarà poi donato all’Associazione Missionaria di don Giorgio Poletto”.

Per la primaria di Frassinelle è un risultato molto importante: ha premiato la sensibilità dei ragazzi e l’attenzione delle insegnanti a veicolare determinate tematiche di grande valore etico e sociale.

Nutrilandia

Agli inizi di maggio è stata organizzata Nutrilan-

dia: la scuola alberghiera di Adria, l’Asl 19, l’Asl 18 e l’Ente Parco Delta del Po sono stati promotori di questa manifestazione che ha coniugato il messaggio pedago-gico con quello nutrizionale.

Sono stati tre giorni all’insegna del mangiar sano e dell’attività fisica, in scena all’istituto alberghiero, con il cortile della scuola trasformato per l’occasione in un vero e proprio parco del benessere. Nutrilandia ha po-sto l’accento sull’emergenza e sulla necessità di una sana alimentazione applicando sul campo, non sola-mente in ambito scolastico, i principi dei corretti stili di vita, come peraltro sta già avvenendo, seppur in picco-la parte, in alcune scuole. L’obiettivo primario è la pro-mozione di corretti stili alimentari fin dall’infanzia, con lo scopo di prevenire l’insorgenza di malattie croniche, stimolando anche la pratica di un’adeguata attività fisi-ca.

Sono state molteplici le associazioni di categoria del mondo agricolo che hanno presentato i loro prodotti di qualità e della tradizione. “Merenda sana”, progetto presentato dalle associazioni nell’anno 2007, ha visto coinvolte ben 19 scuole in provincia di Rovigo.

Anche la scuola dell’infanzia “Maria Adalgisa Calza-varini” di Frassinelle ha partecipato al progetto portan-do a casa uno dei migliori riconoscimenti. Le insegnan-ti della scuola dell’infanzia hanno saputo stimolare i bambini più piccoli e li hanno fatti riflettere sull’importanza di una sana alimentazione: è fonda-mentale infatti, alla luce di una martellante pubblicità che propone il consumo di alimenti troppo ricchi di zuccheri e grassi, usarne di più sani. Le insegnanti hanno trasmesso al meglio questo messaggio all’insegna della genuinità dei cibi da assumere.

Libri Infiniti

Si è tenuto giovedì 31 gennaio l’incontro tra i

nostri ragazzi della Scuola primaria e l’autore di libri per ragazzi Alfredo Stoppa.

Alfredo ha saputo rispondere alle tantissime do-mande che i ragazzi, provetti intervistatori, gli hanno rivolto. L’autore ha spiegato come nasce un libro, quali sono le idee di un racconto, quanto c’è di personale nei libri, chi realizza le magnifiche illustrazioni presenti nei suoi testi.

Ha saputo tenere alta l’attenzione dei ragazzi per più di due ore con grande maestria, alternando raccon-ti e giochi di ruolo, portando la fantasia di tutti i pre-senti a volare in alto.

Hanno partecipato all’incontro, oltre ai ragazzi con le insegnanti, il nuovo dirigente scolastico dr. Lucio De Santis ed Ennio.

Le nostre scuole in pole position!

I nostri bambini in occasione dell’Incontro con l’Autore

di Stefania Ferro

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L La giornata del 25 aprile, anniversario della Libe-razione, è stata anche quest’anno festeggiata con la solennità che merita: il sindaco Ennio Pasqualin non ha mancato di sottolineare l’importanza che la patria deve ricoprire nella vita di ogni cittadino. La presenza al suo fianco di Validio Sicchieri, presidente dell’Associazione Reduci Combattenti, ha ricordato ad ognuno di noi il valore aggiunto rappresentato dal sacrificio dei molti caduti per la libertà del popolo italiano.

A seguito di questo percorso di sensibilizzazione civile, la biblioteca civica “Dino Ghinatti” ha organizza-to il 30 maggio, in occasione della vicinanza della Festa della Repubblica, una serata di approfondimento sulla Costituzione Italiana, che quest’anno compie 60 anni!

Ospiti della serata sono stati Carlo Salvan ed Enrico Cottu, studenti di giurisprudenza all’Università di Fer-rara, che sono riusciti a dimostrare, con la loro passio-ne e la loro preparazione, come la Costituzione sia un testo giuridico tanto importante quanto poco conosciu-to.

La serata ha avuto inizio con una presentazione sto-rica della stesura della Carta Costituzionale, approfon-dita da Carlo, che ha poi ceduto la parola al collega Enrico: da qui, prendendo spunto da alcuni articoli, ci è stato fatto capire quanto la Costituzione sia non solo un testo attuale, ma anche completo. Essa descrive non solo i diritti dei cittadini, ma anche i loro doveri in tutti gli ambiti della vita civile.

Di fatto, per semplificare un po’ i concetti a chi non è solito parlare in linguaggio giuridico, il fondamentale testo è stato paragonato ad un regolamento indispen-sabile per sancire un patto di civile convivenza, come se fossimo gli “inquilini” di un “condominio”.

Durante la serata ha preso la parola anche Emanue-le Giatti, presidente dell’Avis, che ha voluto sottolinea-re l’importanza della vita associazionale, e di come anch’essa sia regolamentata nel testo costituzionale.

È stata poi regalata una copia della Costituzione italiana a tutti i presenti, ringraziando in modo partico-lare i neo maggiorenni che sono voluti intervenire su invito speciale dell’assessore alla cultura Stefania Fer-ro.

Dopo un breve dibattito con i presenti, la serata si è conclusa lasciandoci la consapevolezza dell’effettiva attualità di questo documento, ma avendo ben presen-te che un argomento così vasto e importante merite-rebbe certo qualche ora di discussione in più!

Il punto sulla cultura di Erika Volpe

Il sindaco Ennio Pasqualin e Validio Sicchieri durante la manifestazione del 25 aprile

Nell’Assemblea Costituente - seduta del 13 marzo 1947- Aldo Moro, nel parlare della Costituzione la definisce “una casa comune nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme”. Fanno riflettere queste parole di grande attualità a distanza di 60 anni.

La Costituzione italiana: 60 anni ben portati!

Enrico Cottu in un momento della serata del 30 maggio

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D Dopo la splendida serata del 5 aprile scorso de-dicata alle “Donne, la forza della vita” ho incontrato il presidente Annamaria Cavallari ed il coordinatore scientifico Lalla Monesi dell’Associazione ANDOS Onlus comitato provinciale di Rovigo che si occupa del recu-pero psico-fisico delle donne operate di cancro al seno.

Presidente Annamaria Cavallari, come nasce ed opera sul territorio polesano l’Associazione?

Nella nostra provincia ANDOS si è legalmente costi-tuito nel 1986 anche se già da un paio d’anni un grup-po di “amici”, che poi ne divennero il gruppo fondatore, aveva iniziato a dedicare il proprio tempo libero a cer-care di far comprendere alla gente che cos’era il tumo-re al seno e come si poteva combatterlo. Ovviamente di questo gruppo facevano parte anche alcuni medici, ancora oggi nostri collaboratori. Questo a far capire il massimo rigore scientifico che da sempre accompagna il lavoro dell’associazione. L’esigenza principale fu quella di occuparci di una patologia estremamente in-validante che spesso colpisce la donna dopo l’intervento chirurgico e cioè il linfedema dell’arto o, come è più tristemente noto, il “braccio grosso”. Ov-viamente poi l’attenzione si è allargata a tutte le ne-cessità della donna colpita dalla malattia. Per primi abbiamo applicato il concetto di riabilitazione globale intesa come progetto riabilitativo in cui vanno inseriti i vari programmi specifici, sia sanitari sia socio-assistenziali, coinvolgendo la persona e la sua famiglia nel pieno recupero di una vita attiva familiare, lavorati-va e sociale per integrare armonicamente l’aspetto fisi-co con quello psicologico.

La particolarità della malattia ha richiesto che fosse l'associazione ad avvicinarsi alla donna e non vicever-sa. Abbiamo tre ambulatori operativi per l’assistenza psico-fisica (Trecenta, Rovigo e Rosolina) e sei sezioni nelle quali una volontaria opera come centro di ascolto, mantiene i rapporti con il territorio di competenza e indirizza poi la donna alla sede operativa più vicina.

A Frassinelle il 5 aprile scorso c’è stata sicura-mente una grande affluenza di pubblico. Come sono i vostri rapporti con il territorio?

Se intende i rapporti con le Istituzioni direi ottimi, perché ANDOS ha sempre perseguito l’integrazione e mai la sostituzione al lavoro della struttura, sia essa di competenza amministrativa che sanitaria. Siamo parte attiva di numerose consulte provinciali e comunali per l’handicap, il volontariato e l’assistenza. Le faccio due esempi: nel 1998 abbiamo collaborato alla campagna di promozione e divulgazione dello screening mammo-grafico nel territorio di competenza dell’ULSS 18 e da alcuni mesi abbiamo fatto lo stesso con l’ULSS 19 che finalmente ha avviato lo screening anche sul suo terri-torio; e da quattro anni in collaborazione con l’assessorato provinciale ai servizi sociali dedichiamo una specifica attività di prevenzione e diagnosi precoce alle donne extracomunitarie: nel mese di ottobre scor-so il materiale relativo all’invito per accedere ai nostri ambulatori per una visita senologica gratuita oltre che in italiano è stato tradotto in francese, inglese ed ara-bo.

Dottoressa Monesi, nel corso della serata lei ha voluto ricordare alle donne presenti “il ruolo attivo che le stesse possono avere nella gestione della malattia”.

Certamente, e credo che ciò vada ribadito. La dia-gnosi precoce è il primo passo per la gestione del tu-more, così come la conoscenza sull’argomento è suffi-ciente per poter prevenire almeno un terzo dei tumori. La consapevolezza dell’impegno personale nella gestio-ne della propria salute rappresenta una delle maggiori conquiste per la lotta al tumore. Ogni anno in Polesine registriamo circa 150 nuovi casi. Come ama ricordare la dottoressa Danesi, la nostra psicologa che anche voi avete conosciuto, il tumore è estremamente democra-tico, può colpire chiunque. Fare regolarmente la mam-mografia, sottoporsi a visita senologica, aderire allo screening può salvarci la vita. La paura non salva la vita anzi, rischia di favorire un esito tragico, perché il ritardo diagnostico diminuisce la probabilità di guari-gione e rende peggiore la qualità dell’ esistenza.

Lei ha citato la psicologa, qual è la tipologia dei vostri operatori?

Sono distinti in due categorie: da un lato ci sono le volontarie, che sono donne che hanno incontrato la malattia, hanno fatto un percorso di cura ed ora condi-vidono la loro esperienza come testimonianza positiva di riconquistata salute, e dall’altro lato ci sono gli ope-ratori sanitari ed i terapisti della riabilitazione che met-tono a disposizione le loro conoscenze, ma soprattutto il loro tempo per le donne che affrontano la malattia. Il Comitato scientifico infatti è formato da medici con varie specializzazioni (chirurghi, oncologi, ginecologi, ortopedici, fisiatri, radiologi, internisti ecc.), per garan-tire un livello di assistenza globale. Con i colleghi poi garantiamo l’attività di divulgazione, formazione ed informazione sul territorio.

Allora Presidente, pensa che anche a Frassi-nelle si potranno organizzare degli incontri per aiutarci a capire meglio questo problema?

Assolutamente sì! Da parte nostra c’è piena collabo-razione, e non è detto che in futuro non si possa esclu-dere l’apertura di una sezione ANDOS nel vostro Co-mune. In fondo occorre solo qualcuno di buona volontà che abbia voglia di dedicare un po’ di tempo agli altri, ma traendone grande beneficio personale. Ed ovvia-mente la collaborazione dell’Amministrazione locale.

Mentre ascoltavo le parole delle rappresentanti

dell’ANDOS pensavo ad uno slogan per chiudere que-ste poche righe e mi è venuto in mente che “partecipare e sostenere significa capire e che non i-gnorare fa crescere” ed ho realizzato che se mai mi dovesse succedere di vivere su di me o su qualcuno che amo anche solo un sospetto di diagnosi di cancro al seno vorrei che in quel momento una volontaria dell’Andos mi stesse vicino.

Mi auguro che si possano presto attivare nuove pro-poste ed iniziative concrete in ambito locale.

Donne, la forza di vivere

il Punto sulla salute di Esmeralda Pampado

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E’

il Punto sulla storia di Erika Volpe di Valentina Merlini

Il punto sulla storia

È il nome di una delle quattro contrade del Palio; si tratta di un toponimo (nome proprio di un luogo) molto conosciuto in paese, che vanta origini veneziane. Si tratta della Lipamana, il cui nome appare in un map-pale conservato in Fondazione Querini Stampalia a Ve-nezia. Nel 2006 un gruppo di frassinellesi si era recato in visita alla Fondazione: tra i documenti antichi c’era anche un mappale di Frassinelle Polesine. Un’analisi effettuata su questo mappale antico svela alcuni dati importanti sul nostro paese e sulla presenza di nobili veneziani nell’entroterra polesano. Tra i mappali della Fondazione un primo (n° 281 risalente al 1686) descri-ve proprietà di Priuli site in località Bina di Frassinelle, un secondo (n° 282 risalente al 1742), ad opera dell’agrimensore Domenico Rosati, descrive le proprie-tà di Sebastiano Lippomano site a Frassinelle (Catalogo del Fondo Cartografico queriniano a cura di Giuseppe Mazzariol).

L’attenzione si focalizza su questo secondo mappale che, nel 1742, attesta i possedimenti nel nostro terri-torio da parte della famiglia veneziana dei Lippomano, una famiglia originaria di San Basegio, che come molte altre, aveva delle proprietà sulla terraferma. Sul map-pale si legge “Dissegno di una Possesione nominata la Lipõmana di ragne de N.H.C. Sebastiano Lippomano…”: è evidente come la denominazione “Lipomana”, diffusa ancora oggi, derivi proprio dal nome della famiglia ve-neziana. Altre interessanti informazioni sono indicate sul mappale 282, soprattutto quando l’agrimensore ne indica i confini. “La Possesione, quale è posta nella Frassinella frà questi Confini, cioè da un cappo a Le-vante il N.H.C. Vincenzo Foscarini, a Ponte la Strada Pubca, a Mezzo Giorno il N.H.C. Lunardo Pesaro, a Tra-montana la Strada Consorta: nominata la Viazza..”

La famiglia dei Lippomano, originaria dell’isola greca di Eubea (chiamata dai veneziani Negroponte) si tra-sferisce a Venezia nel 908. Ottiene il patriziato veneto nel 1381 per aver fornito uomini e denari alla Repub-blica di Venezia, impegnata a combattere contro i ge-novesi nella guerra di Chioggia. Troviamo i Lippomano ancora presenti su territorio frassinellese nel 1775. Dall’Estimo del 1775, Comuni di qua della Fossa (Frassinella – carta n°33), conservato in Accademia dei Concordi a Rovigo, appare il nome del N.H.C. Gaspare Lippomano. I possedimenti comprendono ancora, come nel mappale del 1742, sia il caseggiato rurale, sia i terreni prativi ed arativi.

Gaspare Lippomano è figlio di Francesco che “possedeva terre in tutto il Veneto e principalmente nel Trevisano” e fratello di Maria Teresa, che, nel 1790 va in sposa ad Alvise Querini Stampalia, (Paolo Gaspari, Terra patrizia – Aristocrazie terriere e società rurale in Veneto e Friuli, Istituto editoriale Veneto Friulano, 1993).

Interessante è questo legame tra le due famiglie: si pensi infatti che Maria Teresa è madre di Giovanni Querini Stampalia, fondatore dell’attuale Fondazione Querini Stampalia. Non vi sono però legami diretti tra Giovanni Querini Stampalia e le terre frassinellesi. Ma-ria Teresa non lascia in eredità nulla al figlio. La moti-

vazione è di carattere personale, e al contempo sociale (molto importante per l’epoca): la nobildonna avrebbe desiderato per il figlio un matrimonio decoroso ed una sicura discendenza.

Le ultime disposizioni della nobildonna prevedevano almeno 1.000 messe ed altre regalie varie in oggetti e denaro a parenti e domestici. Per il figlio Giovanni, in realtà, ben poco sarebbe spettato: “La parte de’ miei beni […] la lascio a mio figlio, ed avendo figli di legitti-mo matrimonio saranno loro (quando siano Maschi) gli eredi […] egli sarà solo usufruttuario, ed altrimenti questa mia parte disponibile dovrà essere annualmente impiegata come segue…”. (dal Testamento di Maria Lippomano vedova di Alvise Querini, 22 febbraio 1847). In realtà Giovanni Querini Stampalia non si sposò e non ebbe mai figli, né legittimi, né illegittimi. La madre lasciò parte dei suoi beni in eredità ad enti religiosi.

Giovanni Querini Stampalia, dal canto suo, aveva tutt’altri interessi e priorità differenti dalla volontà ma-terna. Il conte era una persona molto generosa: ”Stabilì una serie di donazioni che possono essere in-terpretate come tributi ad amicizie, altre come desideri di render giustizia a destini avversi o di compensare servizi ricevuti […]. Principale protagonista del testa-mento è l’erigenda Fondazione Querini Stampa-lia” (Tesi di Laurea di Antonio Fancello – Per un profilo di Giovanni Querini Stampalia ).

Nonostante le disposizioni della madre è lo zio Ga-spare Lippomano a nominare Giovanni Querini Stam-palia, nel 1854, erede universale delle sue proprietà.

Ma, nonostante ciò, da quanto appare dal Catasto austriaco (Archivio di Stato di Rovigo) in data 1846, le proprietà (caseggiato rurale e terreni prativi ed arativi) sono di Giordano Bombarda, del fu Giuseppe, ed am-ministrate da Giovanni Moroni. Nonostante non vi sia più la presenza della famiglia veneziana, la proprietà continua ad essere chiamata “Lipomana”, proprio come la “possessione” indicata dall’agrimensore Domenico Rosati sul mappale del 1742. Da allora il toponimo è rimasto ad indicare, ancora oggi, una precisa zona del paese. La dizione in realtà oscilla tra “Lipomana” e “Lipamana”: interessante, senza dubbio, la sua origine storica, che si lega alla presenza dei veneziani nell’entroterra polesano.

Lipamana: un toponimo dalle origini veneziane

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L La sera dell’8 febbraio si è tenuto presso la Bi-blioteca di Frassinelle un incontro per ricordare il dramma delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata. Oltre ai relatori erano presenti i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, la professoressa Franca Potenza Dapas ed il professor Mario Grassi.

Dopo i saluti del sindaco Ennio Pasqualin e dell’assessore Stefania Ferro ha preso la parola Floria-no Cosmi che ha esposto un’approfondita relazione su ‘Le vicende del confine orientale italiano’. Fondamenta-le per la comprensione degli avvenimenti è lo studio di quanto avvenuto dopo il Trattato di Parigi del 1919, quando l’Italia, fino a quel momento Stato sostanzial-mente monoetnico, con l’allargamento dei confini na-zionali si trovò a fare i conti con realtà multietniche. L’avvento del Fascismo accentuò i tentativi di assimila-zione delle minoranze slave presenti nella Venezia Giu-lia. La privazione dei caratteri nazionali delle minoran-ze etniche era, allora, una prassi comune in tutta Euro-pa e non un’invenzione del regime, ma certamente creò fra gli slavi risentimenti molto forti, che col passa-re del tempo sarebbero sfociati in odio verso tutto ciò che era italiano. In questo clima si poterono costituire organizzazioni clandestine slave, anche con fini terrori-stici. Altro elemento che peggiorò una già difficile si-tuazione fu l’aggressione di Germania e Italia alla Ju-goslavia nell’aprile del 1941. La campagna militare fu troppo veloce, gli italiani penetrarono nel territorio ju-goslavo in profondità lasciando molte sacche di resi-stenza, le quali presto si organizzarono in bande arma-te e cominciarono a dare filo da torcere alle forze di occupazione. Dopo lo sbandamento dell’esercito italia-no, seguito all’8 settembre 1943, le bande partigiane, prevalentemente slave e comuniste, assieme ai nazio-nalisti che si erano alleati per combattere le truppe italiane, crearono un clima di terrore ed ebbe inizio la prima ondata di massacri, ondata che si ripeté dopo il 1945. L’Italia con il trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 pagò a caro prezzo le conseguenze delle sue scelte in periodo bellico, ma più di tutti pagarono le popolazioni italiane dell’Istria, di Fiume e della Dalma-zia passati sotto la dittatura comunista di Tito, e co-strette, sperimentata l’efferatezza del regime, ad eso-dare in massa. Più di 300.000 italiani lasciarono l’Istria e la Dalmazia distruggendo permanentemente un tes-suto sociale, culturale etnico ed economico consolidato da secoli in quei territori. Il piano politico ideato da Tito e i sui seguaci si era avverato: indurre in un modo o nell’altro tutti gli italiani ad andarsene. E così fu fatto.

Noi abbiamo voluto invece raccontare la tragedia degli italiani di Dalmazia. Circa nel 1830, mano a mano che prendeva corpo l’idea di un’Italia unita. Di qua dal mare si “faceva” l’Italia, mentre di là dal mare si strin-geva la morsa intorno agli italiani. Soprattutto dal 1848, ma ancor più dopo il 1866, la politica anti-italiana portata avanti dagli austriaci nel regno di Dal-mazia viene perseguìta troppo spesso fomentando gli odi etnici e gli impulsi nazionalisti croati, e prende cor-po attraverso una serie di iniziative in campo politico,

amministrativo, culturale, ma anche con atti di pura violenza, tanto da poter definire ciò che avvenne nella seconda metà dell’800 come “il massacro dell’italianità dalmata”. In questo modo l’Austria infranse il secolare equilibrio che si era instaurato nel tempo, innestando un processo che culminerà con le persecuzioni subite dagli italiani dopo lo scoppio della prima guerra mon-diale e che troverà la drammatica conclusione ben do-po l’uscita di scena dell’Impero Austro-ungarico. Nel 1920, l’Italia ed il neonato Regno dei Serbi Croati Slo-veni concludono il Trattato di Rapallo col quale la Dal-mazia viene assegnata quasi interamente alla Jugosla-via. Solo Zara, con le frazioni più vicine, entrerà a far parte del Regno d’Italia. Dopo Rapallo avviene il primo massiccio esodo degli italiani di Dalmazia. La situazio-ne si aggrava nel 1941: l’Italia dichiara guerra alla Ju-goslavia, e Zara subisce un primo bombardamento. La tragedia si compie dopo l’occupazione tedesca seguita all’8 settembre 1943. Il 2 novembre iniziano i bombar-damenti angloamericani su Zara. Sono i primi di una lunga serie che riducono la città ad un cumulo di ma-cerie uccidendo almeno 2000 persone. Il 28 ottobre 1944 i tedeschi lasciarono Zara ed il 31 i partigiani en-travano in città. Per gli italiani sopravvissuti ai bom-bardamenti e agli eccidi dei comunisti titini non restò che la strada dell’esodo.

Daniele Milan ha infine rasserenato un po’ gli animi conducendoci virtualmente in viaggio per l’Istria, in visita a Cittanova, Verteglio, Buie, Grisignana e Monto-na. Attraverso le immagini ci ha svelato il fascino di questi luoghi ed il profondo legame con l’Italia tutta e con il Veneto in particolare. Le chiese, i palazzi, gli edi-fici più antichi, ma anche epigrafi, stemmi ed iscrizioni “parlano italiano” e raccontano di una cultura millena-ria che l’esodo, pur svuotando in qualche caso interi paesi, non è comunque riuscito a cancellare. Si è sof-fermato sulle famiglie veneziane che spesso costitui-scono la congiunzione fra il nostro Polesine e l’Istria, citando i Morosini, i Grimani, i Dolfin. Ci ha poi raccon-tato dei “rimasti” ovvero di quegli italiani che non han-no voluto o potuto lasciare la Jugoslavia di Tito e che hanno continuato, anche in periodi molto difficili, ad incontrarsi nelle “Comunità degli Italiani”, contribuendo così a mantenere anche in loco i resti di una cultura millenaria.

Il punto sulla storia

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di Lorenzo Maggi e Francesca Pivirotto

Lorenzo Maggi, Francesca Pivirotto, Floriano Cosmi e Daniele Milan in un momento della serata

“De là dal Mar” ricordando Istria, Fiume e Dalmazia

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Q Qual è la differenza tra lingua e dialetto? La domanda, che potrebbe apparire scontata e ba-

nale, ha invece risposta tutt’altro che semplice: il dia-letto, al pari di ogni sistema linguistico, è una lingua a tutti gli effetti, con proprie regole di morfologia e sin-tassi, con un proprio lessico, con proprie strutture pragmatiche e retoriche…

La tendenza generale, in campo linguistico, è piut-tosto quella di esaminare le differenze lingua/dialetto in termini sociologici e politico-geografici più che sotto l’aspetto linguistico in senso stretto. Ecco che il dialetto si rivela, in linea di massima, come sistema linguistico usato in zone geograficamente limitate, in un ambito socialmente e culturalmente definito, divenuto secon-dario rispetto a un altro sistema dominante e non uti-lizzato in ambito ufficiale o tecnico-scientifico.

Il dialetto, in tale ottica ed in quanto operante in un dominio culturale specifico, diviene per forza di cose serbatoio di quella stessa cultura per la quale vive, di cui si nutre e della quale si fa, in ultima analisi, porta-tore esclusivo, verace e pertinente a tal punto da risul-tare, spesso e volentieri, non facilmente traducibile in altra lingua.

Uno dei settori in cui il dialetto la fa da padrone è, senza dubbio, quello della “gnomica” cioè delle senten-ze proverbiali. Far ricorso ad esse significa non solo cambiare di registro, grazie al cambio di lingua, ma evocare un mondo intero in poche parole. Il proverbio non ha una vera e propria dimensione temporale e, come tale, si può ritenere sempre vero; allo stesso modo può essere citato per argomentare anche l’esatto contrario di quello che comunemente esprime.

Premesso questo, ci divertiremo ora pescando tra qualche proverbio della nostra tradizione dialettale, fermo restando che ben volentieri accetteremo sugge-rimenti! Chi avesse in mente qualche proverbio simpa-tico, magari un po’ desueto, lo comunichi pure alla Re-dazione de “Il Punto”. I più simpatici e significativi sa-ranno sicuramente pubblicati. Per questa volta comin-ciamo noi.

Bàtare le nòse, spalàre la nève e copàre la zènte i’è tre fatùre fàte par gnénte. Bacchiare le noci, spalare la neve e uccidere esseri umani sono tre attività inutili. È un invito alla moderazione, occorre saper attendere: prima o poi le noci casche-ranno dall’albero, prima o poi il sole scioglierà la neve, prima o poi i nostri nemici moriranno… “da soli”.

Mèjo fare un pasacuòre contro vòja che laorà-

re òto ore de gusto. Meglio farsi un pisolino malvolentieri che lavo-

rare otto ore con entusiasmo. È il precetto di chi preferisce non eccedere nel lavo-

ro: lo stacanovismo è un’altra cosa. La ròda del càro ca zìga l’è sempre quéla più

trista. La ruota del carro che cigola è sempre quella

più malandata (quindi, tutto sommato, inutile per reggere il peso del carico).

Chi si lamenta di continuo, nel proprio lavoro, spes-so è il meno capace.

Andare in procèso l’è come spartirse un ovo: el

rosso se lo tièn l’avocato, col bianco se paga le spese e a chi che vinze ghe resta el sgùso.

Impegnarsi in un processo vale quanto spar-tirsi un uovo: il rosso se lo tiene l’avvocato, con l’albume si pagano le spese, a chi vince rimane il guscio.

Anche questa è la legge… D’istà le vache le va’ in montagna a fare le sio-

re e, sempre d’istà, zerte siòre le va’ al mare a fare le vache.

D’estate le mucche vanno in montagna a far le signore (pascolando tra le fresche erbe montane) e, sempre d’estate, certe “signore” vanno al ma-re per fare le “vacche” (passeggiando fra le calde sabbie marine...

Beh, qui non c’è molto da commentare…

Il punto sul dialetto di Giovanni Chioldin

Sententiae

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E El Palio de la Valle di Frassini, el nase in te l’ano 1995, da l’idea del Grupo Parochiale de la Ciesa de San Bartolomeo Apostolo de Frassinele, par soddisfare la voia de ricordarse de la nostra storia, le nostre tradi-zion e poderla pasare anca ai fioi de anquò.

E alora el grupo el sa messo de bona lena, con tan-ta voia de fare: ia zercà le notizie, in ti libri de la Paro-chia, scoltando le persone anziane, rumando in te le biblioteche, e a la fine dopo tanto ià catà tante sorpre-se! Che la Ciesa la ga ben de la radise storiche, pensè che za in te la bola del Papa Martino III (anno 944) la Valle di Frassini la iera za scrita in ti beni de la Ciesa de Adria. L’è stà propria na sorpresa, a semo proprio veci! E alora ... La saria sta tropo complicà andare cus-sì tanto indio in te la nostra storia, a ghemo pensà alo-ra de partire da l’otozento, el periodo storico che l’è più vizin ai nostri costumi a la nostra cultura. La saria stà n’impresa tropo difizile e intrigà zercare in ti libri cussì veci.

El nome non l’è stà inventà, a l’emo tolto dal nome che a se dise a deriva el nome Frassinelle, e che come a ghemo dito el iera za sta scrito anca da libri de storia (come la bola del Papa).

Le persone de na volta, la storia del paese, i disea che in tel nostro teritorio a ghe iera tanti frassini: ade-so a ghe restà solo na pasaia a la scola materna de la parochia!

I culuri del Palio no iè sta inventà: el blù el ricorda l’acqua ca traversa el paese (el Canale) el grigio la ter-ra: i tanti campi ca ghemo par tuto el Comune. Ma ri-cordemo che iè anca i coluri del nostro Comune.

I primi abitanti del nostro teritorio iè stà i frati che ià tatno laorà par bonificare la nostra tera che la iera tanto paludosa!

In te la nostra Parochia del San Bortolo a ghe iera un tempo anca tante “Congregazion” che le iera com-poste da fedeli laici che i gheva lo scopo de promovare la vita cristiana con opere bone, de culto e de carità. Pensè che a iera sta riconosù nel 1700 nella nostra Parocchia ben 4 confraternite: Santissimo (i gheva 100 iscriti), la Vergine del Carmine, del Santissimo nome

de Dio e quela del Rosario. I fasea tanto ben i se pre-occupava de aiutare la tanta zente poareta: alora a ghin iera tanti!

I “siti” iera de le proprietà e anca a Frasinele a ghin iera: Cà Pesaro, Maltolto, Cà Morosina, Cuccagna, Rez-zina, Palazzotto, Minotta, Pisana-Frutteto, Soranza, Mora, Terre, Pigozza, Cornere, Campagnola, Colomba-re, Casazza, Crosarola, Palazzina, Motton, Minotella, Cà Mula, Bundie, Venante, Foscarina, Livelli Cascinet-ta, Barbarina, Zanforlinetta, Zanforlina, Nane, Foscari-na, Palazzi, Lipamana, Cà Punti, Ciavega.

I nostri “veci” i se li ricorda tuti, e par ognuno a ghiera na storia fata de tante persone, de cle storie bele cle te incanta, le pare de le fole…. anca nantri a vorisimo che el Palio el se ricordese nel tempo come na “bela fola” fata de tanti bei momenti, fata de tanta be-la zente!

il Punto sulla tradizione di Annamaria Sgualdo

Fabio, che ha vinto la corsa delle rane, della contrada Crosara vincitrice dell’ultima edizio-ne del Palio, tra Annamaria ed Ennio

Alcuni momenti salienti dello svolgimento dei giochi: la corsa col bazol. Un tempo per il trasporto dell’acqua era usato un lungo bastone (bazol) alle cui estremità venivano fissati due recipienti per l’acqua. Nel proporre questa prova gli organizza-tori riportano l’attenzione sulla nostra cultura rurale.

La storia del Palio della Valle dei Frassini

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Q

Il punto sulle associazioni

Quando è nata e perché la tua passione per il volontariato? Quali sono state le tue esperien-ze sul campo?

La mia prima esperienza è stata indubbiamente il rugby, sport basato sulla pura passione. Ricordo con particolare affetto il periodo in cui, insieme a Raffaello Salvan, la nostra squadra di rugby ha vinto numerosi titoli italiani portando così in alto il nome del nostro paese. Dopo l’esperienza sportiva mi sono avvicinato al mondo politico per diversi anni, cosa che mi ha por-tato anche a diventare sindaco di Frassinelle.

Sono entrato nel mondo della Pro Loco per merito di alcuni miei amici già impegnati nei loro paesi in atti-vità di questo tipo. Dal 1996 sono presidente a Frassi-nelle: grazie all’impegno di tanti volontari abbiamo raggiunto obiettivi importanti di carattere nazionale e questo è per noi motivo di grande soddisfazione.

Qual è stato il momento che ricordi con mag-gior affetto?

Non c’è un momento particolare a cui sono legato, ma ricordo con soddisfazione i momenti in cui sono stato in grado di superare con le mie forze ostacoli che mi sembravano insormontabili.

Quanto tempo dedichi alle attività della Pro Loco?

Dedico la giornata alle attività della Pro Loco anche se riesco a ritagliare del tempo per i miei impegni per-sonali. La mia giornata non ha orari: spesso dopo cena partecipo a numerose riunioni e convegni.

Ti pesano tutti questi impegni? Assolutamente no, perché il volontariato è una scel-

ta e non lo vivo come un obbligo. Oltre ai lati positivi del volontariato, quali so-

no quelli negativi? Ovviamente non sono tutte rose e fiori: ci sono si-

tuazioni critiche in cui si ha il timore di non riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati, per cui il morale va a terra e viene voglia di dire “basta”. Ma per fortuna sono solo momenti!

Come risponde Frassinelle alle iniziative? Nonostante le associazioni in paese siano moltepli-

ci, la gente partecipa con entusiasmo alle iniziative proposte. A Frassinelle c’è una buona collaborazione fra le diverse Associazioni, e spesso cooperiamo assie-me per la riuscita delle manifestazioni: ad esempio, con l’AUSER per la “Festa della grande età”, con l’Associazione Reduci Combattenti per il 25 aprile, con le Acli per la Fiera di S. Bartolomeo. Gran parte di que-sti successi sono attribuibili al nostro assessore all’associazionismo, Donatella Giacobbe, che è riuscita a far sedere attorno ad un tavolo tutte le associazioni del paese.

Ti spaventa questo nuovo incarico di Presiden-te Provinciale dell’UNPLI e cosa ti aspetti per il tuo futuro?

La scelta di candidarmi come Presidente Provinciale l’ho maturata dopo un anno dalla proposta, natural-mente insieme alla mia famiglia, consapevole che i miei impegni raddoppieranno.

Questo incarico non mi spaventa perché so di aver maturato molta esperienza, e se sono arrivato a creare tutto questo è grazie all’aiuto di tutti coloro che hanno fatto crescere insieme a me la Pro Loco di Frassinelle.

Per il futuro mi auguro che ci sia più collaborazione fra tutte le Pro Loco del Polesine così da creare una fitta rete di scambio e di idee, cosa che oggi non c’è.

Colgo l’occasione per ringraziare l’Amministrazione Comunale che da sempre ci sostiene per quanto le è possibile, e ciò che desidero per il futuro della nostra Pro Loco è di avere un luogo dove poter lavorare in modo autonomo.

Da sempre il volontariato è sinonimo di grande al-

truismo, determinazione e volontà di mettersi in gioco in prima persona per il benessere della collettività.

Gianni da anni è un esempio concreto di impegno e amore per la nostra comunità, grazie alla sua predi-sposizione e volontà di vivere e lavorare insieme agli altri in modo creativo.

Noi ragazzi del Servizio Civile, ormai da qualche mese, abbiamo l’opportunità di lavorare quotidiana-mente a stretto contatto con Gianni e possiamo con-fermare la sua disponibilità e attenzione alle esigenze altrui. Sarebbe auspicabile, dunque, che ci fossero più persone che come lui hanno tanta motivazione e crea-tività a disposizione per tutti noi e per il nostro paese.

I ragazzi del Servizio Civile

Il nuovo presidente provinciale Pro Loco: Gianni Ghisellini

Il gruppo dei volontari Pro Loco durante una festa

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N

I Il 2008 è un anno da ricordare per l'Avis di Fras-sinelle, in quanto celebra il suo 30° anno di istituzione in paese, trent'anni di solidarietà gratuita, di crescita e di aiuto concreto verso il prossimo, al quale è stato dato (è proprio il caso di dirlo) ... il sangue!

In questo periodo il direttivo dell'Avis, nell'ormai ventennale collaborazione con l'Aido, si sta impegnan-do per organizzare una festa che si terrà sabato 21 giugno, in località Chiesa, durante la quale esprimerà un grande “grazie”, a nome di tutti coloro che hanno beneficiato del dono di tanti donatori.

La Festa del Donatore, che come sempre sarà an-che la festa dei soci Aido, avrà inizio alle 17.30 con la celebrazione della messa presso la parrocchia di San Bartolomeo, alla quale seguirà un momento di infor-mazione e di divulgazione su “L'importanza del dono” presso il Teatro S. Giuseppe; in seguito si festeggerà con un momento conviviale presso lo stand Acli, assie-me ai soci, alle rispettive famiglie e a tutti coloro che vorranno prendervi parte. La serata sarà poi allietata dal noto gruppo “Simpatia” di Musicallegria, con canzo-ni e balli di gruppo per tutti.

Il Direttivo coglie l'occasione di questo spazio per invitare tutti i soci, attivi e non, nonché tutti gli amici di questa associazione, alla celebrazione di questo im-

portante traguardo. Il Direttivo ricorda che: “donare il sangue è un gesto di solidarietà… Significa dire con i fatti che la vita di chi sta soffrendo mi preoccupa. Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indi-spensabile alla vita: è indispensabile nei servizi di pri-mo soccorso, in chirurgia nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche e nei trapian-ti” (www.avis.it il 4/06/2008). Il sito Avis, a livello na-zionale, offre approfondimenti molto interessanti ed aiuta a comprendere meglio l’operato di ogni singola associazione in sede comunale.

Il Direttivo AVIS

il Punto sulle associazioni

Nei primi mesi di quest'anno, l'Aido frassinellese ha conosciuto l'importante rinnovo delle cariche diretti-ve, dopo il termine del mandato quadriennale della presidente Bianca Bombonati. Nell'assemblea di fine febbraio i soci hanno eletto il nuovo direttivo, che ha confermato alcuni componenti e visto l'arrivo di nuove forze. Il nuovo presidente è Carlo Salvan, il vice è Gra-ziano Valeriani; Fabiana Salvan è segretario mentre i consiglieri sono Bianca Bombonati, Liliana Bianchini e Fabio Vanzelli. Questa nuova dirigenza proseguirà sulla strada fatta finora nella proficua collaborazione con l'Avis, con la quale condivide non solo la sede ma scopi e iniziative comuni.

Aido e Avis hanno aderito infatti all’iniziativa pro-mossa il 30 maggio scorso in occasione del 60° anni-versario della Costituzione Italiana: in questa circo-stanza le associazioni hanno ribadito i contenuti e le finalità indirizzando il messaggio soprattutto ai giovani presenti alla serata.

Il numero degli iscritti nell’ultimo anno è cresciuto: e pensare che l’Aido, a livello nazionale, è un’associazione molto “giovane”. Nasce infatti il 26 febbraio del 1973 a Bergamo, come espressione, all’epoca, di una realtà solo cittadina. Dopo quattro anni l’Aido supera i 70.000 iscritti e le sedi comunali arrivano a quota 600; stipula in quegli anni un accordo con il Ministero dell’Istruzione per far conoscere l’associazione, i suoi scopi e l’importanza della donazio-ne nelle scuole. Nel 1986 l’allora Presidente della Re-pubblica Francesco Cossiga conferisce all’Aido la Meda-glia d’oro al merito della Sanità Pubblica.

Da allora tutte le associazioni a livello comunale si sono prodigate per diffondere, soprattutto tra i giovani, il messaggio di solidarietà che sta alla base della dona-zione di organi, tessuti e cellule. Anche l’Aido frassinel-lese, in tutti questi anni, ha ben lavorato in questa di-rezione. Che, visti i numeri, sembra quella giusta…

Il Direttivo AIDO

AVIS: da 30 anni nella nostra realtà

AIDO: nuove presenze per gli stessi obiettivi

La festa del donatore AVIS – AIDO dello

scorso anno: il sinda-co e i due presidenti

Un momento di ristoro dopo la biciclettata di agosto

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I

E Ebbene sì, era il 1978 quando un gruppo di amici e appassionati sportivi (circa 25 persone), di propria iniziativa e col proprio contributo fisico ed economico, decidevano di dare vita all’associazione sportiva. Veni-va così realizzato un campo in terra rossa che, ancora oggi, è un fiore all’occhiello delle strutture sportive del paese e fa una dignitosa concorrenza agli impianti sportivi dedicati al tennis delle zone limitrofe.

Anche quest’anno la stagione sportiva ha riaperto i battenti con regolarità e le iniziative non mancano: tornei di categoria, tornei tra soci, corsi per principianti e corsi per ragazzi… Ma la novità è rappresentata dal corso per gli alunni delle scuole di Fit Ranking Program tenuto dal presidente, nonché socio fondatore, Oscar Ghirardello.

A luglio si terrà il torneo maschile di IV categoria; ad agosto il torneo tra soci (circa 30 persone) che avrà il suo culmine durante la sagra di S. Bartolomeo.

Sempre ad agosto ci sarà anche spazio per una sin-golare iniziativa che ha debuttato lo scorso anno e che ha riscosso notevole successo: una 24 ore non stop di incontri che coinvolgerà grandi e piccoli, soci e non, e che, iniziando il pomeriggio, si concluderà alla stessa ora del giorno seguente, senza pause notturne! Come abbiamo potuto verificare lo scorso anno, questi due

giorni di intensa attività sono un’ottima occasione per familiarizzare con il tennis e con chi ne ha la passione.

Nessuna possibilità di noia, quindi! Infine, ricordiamo a tutti coloro che volessero gioca-

re, che per prenotare il campo basta rivolgersi all’Angel’s Café di via Matteotti.

Cinzia Campion

Il punto sullo sport

Inizia il 7 luglio la seconda edizione di Sportivan-do, manifestazione che coinvolge tutte le associazioni sportive operanti in paese (U.S. Calcio Frassinelle, Centro Auto Rossi Frassinelle Rugby, Tennis Club Fras-sinelle, Volley Frassinelle, Gruppo di tiro con fionda, Compagnia Arcieri Rovigo).

Ogni serata sarà caratterizzata da un evento sporti-vo: sarà una sorta di vetrina per capire meglio le rego-le del gioco, i tempi e le difficoltà, la passione che ani-ma chi pratica quella determinata disciplina.

L’iniziativa, coordinata dai soci Acli, mette in giusto risalto l’importanza di tutte le discipline ed i valori che esse veicolano. Si tratta di valori che l’atleta, sia che la pratichi sia che segua l’evento sportivo in qualità di tifoso, deve rispettare.

Si punta l’attenzione soprattutto su questi aspetti, sul rispetto delle regole del gioco, sul rispetto dell’avversario, dell’arbitro e del pubblico, sulla capaci-tà di accettare la sconfitta e di onorare l’avversario in caso di vittoria.

Ovviamente il tutto avverrà all’insegna del diverti-mento che caratterizza lo sport.

Gli incontri e le gare si terranno presso il campo parrocchiale di Chiesa; per quanto concerne il tennis sarà utilizzato il campo in terra rossa presso gli im-pianti sportivi comunali “S. Malin”.

Acli e società sportive invitano la cittadinanza a prendere parte all’iniziativa; l’invito è rivolto soprattut-

to ai giovani. Lo sport, da sempre, è un’ottima scuola di vita!

Gianfranco Bianchini

I ragazzi e l’insegnante durante una lezione di tennis estiva

Quando t’accorgi che stai guardando lontano, guarda ancora più lontano.

Robert Baden-Powell Fondatore scoutismo

Tennis Club Frassinelle: novità non stop!

Sportivando: la festa dello sport!

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C Cari amici sportivi, anche quest’anno l’U.S. Frassinelle ci ha regalato

delle belle soddisfazioni. Per l’intera durata della stagione infatti l’équipe,

guidata dal tenace Alberto Agnoletto, è sempre stata competitiva e ben piazzata in classifica, cosa non certo facile da ottenere in un campionato a sedici squadre.

“Il sano lavoro svolto, la serietà, l’attenzione e la dedizione profusa dal mister, dai nostri ragazzi e dalla società sono stati premiati meritatamente per la soddi-sfazione di tutti”: con queste parole il presidente Fran-co Fredini ha commentato il termine del campionato.

Ottimi risultati inoltre arrivano anche dal brioso set-tore giovanile, che riscuote complimenti e grande se-guito partita dopo partita. Attualmente il gruppo di pic-coli atleti si è ampliato ed è formato da circa una venti-na di componenti, sostenuti in ogni performance da numerosissimi ammiratori, i genitori in primis! Dopo aver disputato il campionato i bambini sono attualmen-te impegnati con vari tornei F.I.G.C. in provincia; a tal proposito segnaliamo che probabilmente verrà organiz-zato un torneo presso i nostri impianti sportivi dopo la prima metà del mese di agosto.

Ringraziamenti sentiti e doverosi da parte dell’U.S. Frassinelle vanno a tutti coloro che aiutano, sostengo-no e sponsorizzano in varie forme lo svolgersi di tutte

queste fondamentali attività sportive. Tutti noi tifosi, speranzosi di poter assistere al co-

perto ai prossimi eventi calcistici,rivolgiamo un caloro-so “grazie” ai nostri beniamini e a tutti gli addetti ai lavori. Oggi e per sempre: “Forza bianco-azzurri”! Paolo Milani

A

Il punto sullo sport

Anche quest’anno siamo arrivati alla conclusione del campionato: è quindi tempo di riflettere sui nostri errori e su ciò che abbiamo fatto di buono in questi dieci mesi di attività agonistica. Riflessioni che devono essere i presupposti per preparare la prossima annata sportiva. In fondo un campionato, di calcio, di rugby o di qualsiasi altro sport, è un po’ la metafora della vita. Ci sono progetti, si coltivano illusioni, sogni, si sperano vittorie, poi non tutto si avvera e allora ci si imbatte in delusioni, veniamo sconfitti, qualche volta non solo sul campo ma anche sul piano umano (ben più importan-te).

Come nella vita anche quest’anno abbiamo avuto degli arrivi e delle partenze, per fortuna queste ultime sono state meno numerose. I “nuovi” arrivi sono stati per gran parte di qualità, è stato veramente piacevole veder giocare i vari Pagliarini, Bettarello, Ottoboni, A-spidistria, Franco, Sgarbi, Mortella e Panaitescu unita-mente alla “vecchia” guardia dei Panin, Pasquin, Arzi-liero, Benetti, eccetera. Con il loro inserimento è au-mentato il tasso tecnico della squadra e finalmente il Frassinelle non è più una squadra di solo cuore. In quest’ultima parte di campionato abbiamo visto una buona predisposizione al gioco e una personalità collet-tiva ben definita che unitamente allo splendido lavoro di Alberto Osti hanno portato a delle vittorie importanti e a guadagnare il rispetto di tutte le società del cam-

pionato di serie C. Questo conferma la validità del pro-getto partito qualche anno fa: dare la possibilità a chi per vari motivi, impegni di lavoro, di studio, o stan-chezza, non era più disponibile ad allenarsi per un mi-nimo di quattro volte la settimana, con il forte obiettivo della vittoria. Bisognava creare dunque le condizioni perché giocatori anche di categorie superiori giocasse-ro con noi, affiancando e aiutando anche neofiti di que-sto sport. La serenità e la voglia di divertirsi, unite alla serietà e alla competenza di Osti, ci fanno sommessa-mente affermare di essere sulla strada giusta per dare a Frassinelle e al rugby polesano una squadra senz’altro degna del suo glorioso passato.

Per quanto riguarda le partenze, alcuni ci hanno salutato per la fine della loro carriera, altri invece per importanti motivazioni personali. A tutti questi nostri amici auguriamo sinceramente buona fortuna!

Ma un caro amico, nostro e di Frassinelle, ci ha la-sciato per sempre: è sceso dalla corriera della vita, ci ha salutati tutti con un sorriso sotto i grandi baffoni e ci ha detto che adesso tocca a noi continuare, lascian-doci la sua eredità di valori e l’onore di averlo cono-sciuto.

Ciao Doro Quaglio! Raffaele Mora

La squadra dei Pulcini e l’allenatore

U.S. Calcio Frassinelle: una ricca stagione !

Il rugby: una squadra in continua evoluzione!

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Q

I volti di Frassinelle di Paolo Milani

Queste sono le parole di una delle canzoni prefe-rite dal protagonista di questa intervista, il suo nome è Michele Caselli classe ’78, un ragazzo semplice e solare che fin da sempre è stato attratto dallo sport, e dalle sfide con se stesso. Proprio queste peculiarità lo hanno portato ad intraprendere da diversi anni delle “vacanze” che apparentemente nulla hanno a che fare con il significato che solitamente attribuiamo alla paro-la, insomma delle ferie a dir poco atipiche.

Infatti chi tra di noi affronterebbe con lo zaino in spalla, lontano da casa, tre o quattro settimane di cammino? Pochi scommetto!

Da dove nasce questa tua passione? Si tratta di qualcosa di innato in me; sicuramente

hanno contribuito le vacanze montane, trascorse insie-me agli amici, organizzate durante le estati, dal nostro parroco don Licio Boldrin.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere queste e-sperienze?

Volevo allontanarmi dalla quotidianità e tornare ad una dimensione più umana, ad un ritmo più lento, lon-tano dalla frenesia che caratterizza la nostra era, in modo da vedere le cose da un altro punto di vista, do-ve al centro del sistema c’è l’uomo. Si dice infatti che “le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”, giusto?

Quali sono state le tue esperienze più interes-santi?

Il cammino di Santiago de Compostela, che attra-versa l’intera Spagna, an-che se il vero cammino è quello che parte da casa propria fino a giungere per l’appunto a Santiago, per poi ritornare indietro, natu-ralmente sempre a piedi. Ed il cammino di San France-sco, che parte dalla bassa Toscana per poi attraversa-re l’intera Umbria e giunge-re nel Lazio. Perché hai deciso di af-frontare il viaggio in soli-taria? In questo modo ero sicuro di avere una separazione netta con tutto ciò che ho

citato prima, poi se fossi partito con qualche conoscen-te avrei sicuramente portato con me parte delle cer-tezze e dei riferimenti di tutti i giorni. Da soli siamo più aperti e predisposti a percepire la diversità che ci cir-conda e quello che normalmente diamo per scontato, o non notiamo affatto. Ad esempio la potenza che risiede in un semplice sorriso regalato o ricevuto, la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con una persona sola, che quasi sicuramente in altre occasioni non avremmo mai notato… Si tratta apparentemente di piccole cose, ma che riempiono di felicità.

Come è avvenuta l’organizzazione di queste avventure?

Ogni sera mi documentavo sul tracciato secolare del pellegrino medievale cercando approfondimenti sulla storia di cui è intriso il cammino. Mi interessavo inoltre di esperienze vissute da altri viaggiatori, di informazio-ni su come pianificare le tappe e sul materiale da por-tare al seguito. Un ottimo sito che consiglio a chiunque è www.pellegrinando.it, dove è presente moltissimo materiale in merito.

Come si è svolto il cammino verso Santiago? Le strade per Santiago sono più frequentate e mag-

giormente organizzate di quelle di pellegrinaggio italia-ne; ciò si deve all’esperienza secolare e alla fama in-ternazionale del tragitto.

“How many roads must a man walk down Before you call him a man?....” - Bob Dylan.

Alcuni momenti del viaggio di Michele

Michele Caselli: “Quante strade deve per-correre un uomo prima di essere chiamato uomo?”

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I volti di Frassinelle

Il percorso che ho pre-diletto è sta-to quello f r a n c e s e : sono salito in treno a Bolo-gna e dopo molti scali e scambi ho r a g g i u n t o Ventimigl ia in Liguria,

poi Nizza (Francia) per giungere a Saint Jean Pied de Port, nei Pirenei francesi.

Lì è cominciata l’avventura vera e propria: a piedi ho attraversato i Pirenei, passando per molti paesini caratteristici e alcune città iberiche famose, come ad esempio, Pamplona, nota ai più per la famosa corsa dei tori, Burgos, Leon, e molte altre. Il mio viaggio si è concluso dopo 22 giorni di cammino arrivando alla cat-tedrale di Santiago, dove sono raccolte le spoglie del santo, per un totale di circa 775 Km percorsi tutti a piedi.

C’è il pericolo di smarrirsi? Bisogna porre un po’ d’attenzione quando si entra

nelle grandi città; lì magari è facile perdersi, come è capitato a me. Per il resto il percorso è sempre ben segnalato. Il simbolo da seguire è quello che identifica da sempre i pellegrini cioè una conchiglia, più precisa-mente una Capasanta.

Perché proprio una conchiglia? Si narra che i primi pellegrini, una volta giunti a

Santiago, si spingessero fino a Finisterra, sulla costa oceanica; lì anticamente si credeva che finisse il mon-do. Su quelle spiagge raccoglievano le conchiglie che venivano portate ai luoghi di origine come prova dell’avvenuto pellegrinaggio. Da allora la conchiglia è divenuta il simbolo che identifica il pellegrino che com-pie il cammino di Santiago, ed è usato come segnaleti-ca, per indicare il percorso stesso.

Come organizzavi la tua giornata di cammino? All’inizio, un po’ sopravvalutando le mie potenziali-

tà, partivo tra le sette e le otto, ma dopo pochi giorni mi sono reso conto che non era abbastanza… Dopo aver riposato negli ostelli, mi alzavo alle 5, facevo co-lazione e mi mettevo in marcia fino all’ora, molto va-riabile, di pranzo. Riprendevo il cammino e continuavo

finché il fisico me lo permetteva, arrivando con molta stanchezza e molta fame alla cena del pellegrino. Camminavo dalle otto alle dodici ore giornaliere, a se-conda della tappa.

C’é un percorso mistico e spirituale nei tuoi viaggi?

È quasi inevitabile: passando otto/nove ore al gior-no da soli, all’aria aperta, viene spontaneo porsi delle domande ed intraprendere un percorso interiore, il quale spesso ti porta a ragionare, a riflettere e a cer-care delle risposte. Ho perciò constatato su me stesso che il corpo è sì uno dei mezzi per raggiungere uno scopo, ma non certo l’unico, la mente se si vuole può essere fonte di energia quasi inesauribile per superare moltissime difficoltà. La grandezza della perseveranza e la volontà d’animo ti portano a compiere quanto pre-fissato. Percorrendo questi sentieri dove si incontrano persone provenienti da ogni dove sorge spontaneo pensare quanto bello sarebbe il mondo senza confini e libero da pregiudizi dove la diversità è una risorsa e non una minaccia.

Cosa ti senti di trasmettere alle persone che non hanno avuto l’opportunità, la forza o la vo-glia di intraprendere un’avventura così bella?

Voglio dire a tutti i lettori che questa intervista, non vuole essere una vetrina per me. Al contrario si pone come un incentivo, un’importante testimonianza per chiunque voglia intraprendere esperienze di questo tipo. Posso assicurare che è un toccasana per l’anima; si incontrano inoltre persone che in pochi secondi ti regalano “cose” che altre nemmeno in una vita intera ti saprebbero trasmettere.

“…The answer, my friend, is blowing in the wind,

The answer is blowing in the wind. ....“

Bob Dylan

La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento, la risposta sta soffiando nel vento…

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Luglio

Animazione estiva

Sportivando (dal 7 al 19)

Agosto

Animazione estiva

Sagra di San Lorenzo (Passo, 10)

Fiera di San Bartolomeo (22-25)

Torneo tennis

Biciclettata (24)

Torneo di bocce (1-9)

Settembre

Sagra S. Teresa (Caporumiatti, 28)

Cena delle associazioni (20)

Ottobre

Festa dei Nonni (5)

Festa degli alberi

Novembre

Castagnata (7-9; 14-16)

Commemorazione alluvione del 1951 (14)

Dicembre

Mercatino missionario (8)

Gita ai mercatini (14)

Chiarastella per le vie del paese

Animazione estiva Anche quest’ anno parte l’animazione estiva comu-

nale, aperta a tutti i ragazzi dai 6 ai 12 anni che si terrà presso gli impianti sportivi.

Si parte lunedì 30 giugno e si termina venerdì 29 agosto, dal lunedì al venerdì (tranne il giorno di ferra-gosto), dalle 15.00 alle 19.00. Il costo settimanale ri-mane invariato, 15 euro (12 per fratello o sorella) comprensivo di quota assicurativa e di merenda pome-ridiana. Informazioni presso la segreteria comunale.

Dal 19 luglio alla fine di agosto, ogni sabato sarà invece possibile far partecipare i ragazzi delle elemen-tari e medie all’animazione organizzata dal Gruppo Giovani e Acli, dalle 15.30 alle 19.00 presso il campo sportivo di Chiesa. La tematica dell’animazione sarà: “Nelle favole la nostra avventura con Gesù”. Per infor-mazioni rivolgersi a Ornella Peratello o direttamente in campo il sabato pomeriggio.

Stefania ICI Queste le principali novità per quanto concerne

l’Ici: esclusione per abitazione principale e relative pertinenze (cantine, box e posti macchina coperti e scoperti).

Art. 1 D.L. 93/2008 pubblicato in Gazzetta ufficiale n° 124 del 28.05.2008: dall’anno 2008 è esclusa

dall’imposta comunale sugli immobili l’unità immobilia-re adibita ad abitazione principale del soggetto passi-vo, ad eccezione delle unità immobiliari di categoria catastale A1 A8 e A9. Si applica anche alle abitazioni concesse in uso gratuito a parenti in linea retta ed ai collaterali entro il secondo grado, che vi hanno stabili-to la propria residenza.

Il versamento dell’I.C.I. anno 2008 va effettuato sul c.c.p n° 88628151 intestato a: Equitalia Polis Spa Frassinelle Polesine RO ICI.

In alternativa al bollettino di conto corrente postale è possibile versare gratuitamente con mod. F24

Oriana Girotti Progetto Provincia e giovani La Provincia farà partire un progetto rivolto a ragaz-

zi normodotati e disabili chiamato “Cantieri di futuro e lavori in corso”. I risultati del progetto saranno presen-tati al Parlamento Europeo. Presto sarà pubblicato il bando presso l’albo comunale.

Donatella

Andos

Per chi fosse interessato, presso la biblioteca è in distribuzione il materiale informativo dell’associazione.

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Il Punto sull’agenda… gli eventi dei prossimi mesi 2008

Il punto sugli avvenimenti

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