DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone...

24
D G lP S Direzione Generale Programmazione Sanitaria, livelli di assistenza e principi etici di sistema Linee di Indirizzo per la Riorganizzazione dei Servizi di Medicina di Laboratorio nel Servizio Sanitario Nazionale Marzo 2009

Transcript of DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone...

Page 1: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

D G l P SDirezione Generale Programmazione Sanitaria,livelli di assistenza e principi etici di sistema

Linee di Indirizzo per la Riorganizzazione dei Servizi di p g

Medicina di Laboratorio nel Servizio Sanitario Nazionale

Marzo 2009

Page 2: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

Componenti del Gruppo di lavoro Giuseppe Zuccatelli Esperto SIVEAS - Ministero del Lavoro della Salute e

delle Politiche Sociali Marina Cerbo Dirigente Sezione Innovazione, Sperimentazione e

Sviluppo – age.na.s Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali – Roma

Direttore Reggente age.na.s Laura Arcangeli Economista - Ministero del Lavoro della Salute e delle

Politiche Sociali - Direzione Generale Programmazione Sanitaria, livelli di assistenza e principi etici di sistema

Piero Cappelletti Direttore Dipartimento Medicina di Laboratorio,

Direttore SOC Patologia Clinica - Azienda Ospedaliera S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL

Giovanni Fadda Direttore del Dipartimento di Diagnostica Morfologica,

Microbiologica, Molecolare e delle Malattie del Sangue - Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Universitario “A. Gemelli”, Roma

Renzo Fenoil Direttore f.f. Dipartimento Servizi Diagnostici A

Direttore della S.C. Patologia Clinica - Ospedale Martini ASL TO1.

Claudio Maria Maffei Servizio Salute - Regione Marche Cosimo Ottomano Direttore U.S. Laboratorio Analisi Chimico-Cliniche

Direttore Dipartimento di Medicina di Laboratorio - A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo

Mario Plebani Cattedra di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare

Clinica - Università degli Studi, Padova Direttore Dipartimento Interaziendale Medicina di laboratorio - Azienda Ospedaliera-Università di Padova Presidente Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBioC)

Alberto Spanò Direttore di Dipartimento dei Servizi Diagnostici e del

Farmaco - ASL Roma B Vicepresidente AMCLI

Page 3: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

INDICE 1. Linee di Indirizzo per la Riorganizzazione dei Servizi di Medicina

di Laboratorio nel Servizio Sanitario Nazionale 1) Premessa ................................................................................................................1

2) Obiettivi ....................................................................................................................1

3) La medicina di laboratorio: un quadro generale di riferimento .................................2

4) La situazione italiana................................................................................................5

5) Laboratori generali, laboratori specializzati e laboratori di ricerca ...........................8

6) Laboratori di analisi privati .....................................................................................10

7) I principi generali ed i criteri specifici cui ispirare i processi di

riorganizzazione dei laboratori di analisi ................................................................11

8) Il sistema di monitoraggio dei progetti regionali .....................................................12 2. ALLEGATO 1

Principi Generali e Criteri Specifici nella Gestione e Riorganizzazione in Rete dei Laboratori di Analisi

3. ALLEGATO 2

Check List per la Valutazione dell’Attuazione dei Piani Regionali di Riorganizzazione della Rete delle Strutture Pubbliche e Private di Diagnostica di Laboratorio

Page 4: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 1 -

Linee di indirizzo per la riorganizzazione dei servizi di Medicina di Laboratorio nel Servizio Sanitario Nazionale

1. PREMESSA

La Medicina di Laboratorio italiana è stata oggetto negli ultimi anni di interventi di riorganizzazione, a livello delle singole Regioni, disomogenei e spesso contraddittori, privi di un comune disegno organico basato su solide prove di efficacia, ispirato a criteri scientifico-professionali che garantiscano la corretta risposta ai bisogni assistenziali ed allo sviluppo della qualità complessiva dell’ assistenza sanitaria.

La Finanziaria 2007, sulla base delle necessità di riequilibrio economico del sistema, aveva previsto che le Regioni definissero piani per la riorganizzazione della rete delle strutture di diagnostica di laboratorio. In particolare per le Regioni con l’obbligo di Piano di rientro fu predisposto al riguardo dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze un documento di indirizzo.

In tale contesto alcune delle più rappresentative Società Scientifiche italiane afferenti alle discipline della Medicina di Laboratorio insieme al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali hanno avviato a livello nazionale un percorso per la definizione di un documento di pianificazione della Medicina di Laboratorio che, nel rispetto della autonomia delle Regioni, possa proporre soluzioni per garantire la qualità della diagnostica ed evitare che i processi di riorganizzazione avvengano sulla base di esclusive considerazioni di carattere economico, facendo in modo che si tenga adeguatamente conto delle indicazioni di tipo tecnico-professionale che la comunità scientifica può mettere a disposizione.

Per arrivare a definire il documento di pianificazione è stato costituito presso l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, che lo coordina, un gruppo di lavoro con rappresentanti delle Società Scientifiche della Medicina di Laboratorio e del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

2. OBIETTIVI

Gli obiettivi del documento sono:

a) orientare le iniziative regionali per la riorganizzazione delle attività di laboratorio erogate dalle strutture pubbliche, definendo con le stesse logiche i criteri di selezione delle strutture private del settore e di

Page 5: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 2 -

gestione degli accordi di fornitura con le stesse per una corretta sinergia fra pubblico e privato, nell’ottica di un servizio effettivamente centrato sul paziente e sui reali bisogni di salute;

b) definire i requisiti essenziali, le tipologie di servizi erogati, e gli

indicatori di qualità ed efficienza, anche in rapporto alle aree specialistico-disciplinari, nonchè i criteri di funzionamento delle reti di laboratorio a livello locale e regionale, ed anche, per quanto attiene le strutture di riferimento, interregionale e/o nazionale;

c) predisporre i criteri di verifica da adottare per il monitoraggio a livello

centrale dai Piani regionali di riorganizzazione comprensivi dei livelli qualitativi, di efficienza ed efficacia di tutte le strutture di laboratorio clinico siano esse pubbliche e/o private.

3. LA MEDICINA DI LABORATORIO: UN QUADRO GENERALE DI

RIFERIMENTO

Alla base del presente documento vi è una considerazione di fondo: la Medicina di Laboratorio è una componente fondamentale dei processi assistenziali, che determina il 60-70% delle decisioni cliniche, oltre che una variabile organizzativa che influenza l’utilizzo delle risorse. I percorsi diagnostico-terapeutici non possono pertanto prescindere dal contributo e dall’integrazione con i servizi di medicina di laboratorio che rappresentano un elemento fondamentale per la gestione della salute del singolo e della collettività. I piani di organizzazione delle strutture delle diverse discipline della medicina di laboratorio devono pertanto garantire contemporaneamente i due obiettivi della razionalizzazione e della qualificazione.

Ciò premesso, la Medicina di Laboratorio è una delle aree pluridisciplinari cliniche che si sono evolute in modo più significativo negli ultimi decenni. L’inimmaginabile aumento della tipologia e numerosità degli esami di laboratorio richiesti e praticati ogni giorno nei Paesi avanzati ha mutato definitivamente la concezione tradizionale del laboratorio clinico ed il suo contributo all’assistenza, sia in senso di cura dei pazienti che di prevenzione delle patologie. Esistono documentate evidenze dell’importanza del contributo e dell’innovazione in Medicina di Laboratorio nel migliorare gli outcome clinici non solo di singole patologie, ma in generale nell’allungamento della vita media e nella riduzione dell’inabilità sociale.

La definizione stessa di Medicina di Laboratorio, fortemente incentrata fino a qualche anno fa sull’ aspetto analitico, che resta fondamentale, si è ampliata a favore di una visione più integrale ed olistica, volta a riconoscere l’apporto delle discipline in un’ottica centrata sul paziente e, più in generale, sui bisogni clinici. In sostanza, la fase pre-analitica e quella post-analitica

Page 6: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 3 -

che prevedono il rapporto diretto con i clinici hanno assunto un fondamentale rilievo.

In generale, il cambiamento del modo tradizionale di intendere e praticare la Medicina di Laboratorio, può essere sinteticamente documentato dai seguenti fenomeni:

a) possibilità di eseguire e refertare gli esami di laboratorio in tempo reale. In particolare, nella medicina d’urgenza, la disponibilità di informazioni di laboratorio in tempo reale ha modificato l’approccio al paziente e la gestione clinica di numerose condizioni e patologie;

b) crescente disponibilità di esami di laboratorio sempre più sensibili e specifici e come tali determinanti per il ragionamento clinico ed essenziali nella scelta delle opzioni terapeutiche. E’ il caso a titolo di esempio dei nuovi marcatori biochimici di danno miocardico ed in particolare della Troponina cardiaca che è considerata il gold standard nella diagnosi e stratificazione del rischio nella sindrome coronarica acuta;

c) disponibilità di esami molecolari essenziali nella definizione della natura di patologie ad elevata prevalenza, specie nell’area delle patologie da infezione, ed ugualmente indispensabili nelle scelte terapeutiche. L’esempio più clamoroso è l’approccio alle epatopatie ad eziologia virale (epatiti A, B e C);

d) disponibilità di esami nell’area della biologia molecolare clinica per la diagnosi precoce e certa di numerose patologie genetiche ed ancor più per lo studio della suscettibilità individuale e del rischio di contrarre patologie finora considerate incurabili. E’ il caso delle malattie tumorali nelle quali, specialmente in ambito oncoematologico, le indagini di laboratorio sono essenziale presupposto per una diagnosi precisa, per la scelta terapeutica e per la valutazione della malattia minima residua. In molti casi la diagnosi tempestiva, anche attraverso screening neonatali od a cascata, consente l’avvio immediato di terapie “personalizzate” che possono garantire al paziente outcome migliori.

Di fronte a questi elementi sicuramente positivi, l’evoluzione della Medicina di Laboratorio si orienta verso assetti organizzativi accentrati e delocalizzati legati al fabbisogno logistico e di automazione della fase produttiva, con il rischio di generare talvolta un “allontanamento” del laboratorio dalla Medicina Clinica. Questa, che può essere una criticità, si è aggravata per l’assenza di linee guida condivise di organizzazione del settore, generando una situazione di forte disomogeneità strutturale-organizzativa a livello nazionale e regionale, tale da condizionare, sia pure in parte, tanto l’efficienza operativa del sistema che le potenzialità qualitative, anche connesse alle ricadute in termini di efficacia.

Non va dimenticato che in origine i pochi, basilari e semplici esami di laboratorio disponibili venivano eseguiti dai medici e dal personale infermieristico dei reparti di cura. Tale modo tradizionale di intendere la

Page 7: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 4 -

pratica del laboratorio clinico ha condizionato e condiziona tuttora sia l’insegnamento nelle Scuole di medicina e pertanto la formazione dei nuovi medici, sia la formazione nelle scuole di specializzazione rivolta a tutti i professionisti dirigenti medici, biologi e chimici. Il gap creatosi tra conoscenza (ricerca di base) e pratica clinica (assistenza) è destinato a divenire ancor più ampio con l’emergere delle “omics” e cioè della genomica, transcrittomica, proteomica, epigenomica, metabolomica.

E’ ormai evidente, sia nella letteratura scientifica che nella pratica clinica, l’esigenza di saldare in modo più coerente e valido la traduzione delle nuove conoscenze e dell’innovazione nella pratica clinica, in una logica di integrazione tra medicina ospedaliera e medicina territoriale. La Medicina di Laboratorio rappresenta un contesto culturale e professionale ideale che rende possibile la saldatura tra i due ambiti che necessariamente devono convivere.

A livello globale, altri fondamentali vettori del cambiamento della natura e del ruolo dei laboratori clinici sono:

a) le prove sulla natura dell’errore in Medicina di Laboratorio. L’errore analitico nelle ultime tre decadi si è fortemente ridotto per l’apporto di tecnologie evolute e per l’innalzamento delle competenze professionali. Attualmente sono le fasi pre e post-analitica ad essere le più frequenti fonti di errore, ed in particolare nella fase pre-analitica sono emersi i problemi del rischio legato ad errori nella richiesta di esami di laboratorio ed a pratiche, ritenute erroneamente semplici, nelle modalità di identificazione/accettazione del paziente e dei campioni biologici, di etichettatura/codifica delle provette/contenitori, di tecniche di prelievo e manipolazione in sicurezza dei campioni, incluso trasporto e conservazione;

b) le prove sull’impatto di errori di interpretazione degli esami di

laboratorio sulla gestione del paziente e sugli esiti clinici. La crescente complessità delle indagini di laboratorio e l’insufficiente attività di formazione continua per i clinici hanno determinato difficoltà nell’interpretare i risultati di singoli esami o pannelli di esami, specialmente di nuova generazione, e che pertanto non erano materia di insegnamento nel corso di studi;

c) la crescente pressione economica in sanità ha fatto individuare nel

laboratorio clinico una delle aree destinate ad interventi volti a ridurre i costi, per la trasparenza dei fattori che contribuiscono a determinare la produzione dei risultati e per la immotivata presunzione che i risultati degli esami di laboratorio dipendano esclusivamente dalle tecnologie, a loro volta ritenute confrontabili e standardizzate. La pressione alla riduzione del costo per esame, disgiunta da iniziative sull’ appropriatezza o meno del numero e della tipologia di esami eseguiti, e sul loro corretto inserimento in un profilo diagnostico

Page 8: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 5 -

condiviso tra clinico e specialista della medicina di laboratorio, può comportare un’errata visione del laboratorio clinico come commodity, ossia di un bene standardizzato e distinguibile solo in base al prezzo praticato;

d) l’evoluzione tecnologica, attraverso processi di consolidamento delle

piattaforme ed integrazione, ha reso possibile ed in parte opportuna la riduzione numerica, o meglio la razionalizzazione del numero delle strutture di laboratorio clinico di dimensione produttiva al di sotto di certi livelli. Infatti, oltre all’ammortamento degli investimenti tecnologici, l’adeguato dimensionamento dei laboratori clinici è necessario anche per rispondere ai requisiti di qualità previsti dai processi di accreditamento e certificazione. Inoltre, specie per le diagnostiche di livello avanzato, il corretto dimensionamento del numero e della complessità delle casistiche afferenti è condizione essenziale per garantire qualità ed efficacia. Il laboratorio clinico è stato e rimane un contesto sperimentale ideale per i processi di assicurazione di qualità in medicina e per il miglioramento della sicurezza del paziente;

e) l’evoluzione dell’informatica in sanità ha trovato nel laboratorio clinico

uno dei principali campi di applicazione. Inizialmente, l’informatica ha svolto un ruolo insostituibile per facilitare la gestione dei processi interni e per sostenere l’incredibile aumento di richieste di esami provenienti da utenti in regime di ricovero ed ambulatoriale. Successivamente, l’informatica ha sostenuto il miglioramento della comunicazione da e verso i reparti di cura, dimostrandosi strumento insostituibile per gestire l’informazione di laboratorio e la comunicazione in tempo reale. Attualmente l’informatica deve sostenere la realizzazione delle Reti di laboratorio locali e regionali e l’integrazione dell’informazione di laboratorio con tutte le altre informazioni cliniche e rendere disponibile in tempo reale la ricompattazione dell’informazione centrata sul paziente.

4. LA SITUAZIONE ITALIANA

Se il quadro globale è pressochè comune a tutti i sistemi sanitari dei paesi evoluti, in Italia i problemi, come in parte già delineato, sono caratterizzati da alcuni fenomeni specifici:

a) la diversa configurazione numerica ed organizzativa dei laboratori clinici a livello regionale si caratterizza, in alcune realtà, per un numero eccessivo di strutture al di sotto di una massa critica prestazionale accettabile, solo in parte giustificata da peculiari situazioni orografiche. Dall’altro lato, in altre regioni, si sono poste le basi per una riduzione del numero dei laboratori clinici potenzialmente disancorata da una corretta logica di rete assistenziale e per la creazione di strutture ad

Page 9: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 6 -

esclusivo orientamento produttivo. La dissociazione si può sinteticamente concettualizzare nell’esasperata differenza fra le oltre 500 strutture di laboratorio di alcune Regioni e la previsione di non più di 5 laboratori clinici in altre con simile numero di abitanti;

b) il differente rapporto tra presenza di strutture pubbliche e private

esistente a livello regionale, con situazioni di assoluto predominio del pubblico nella maggior parte delle realtà e rapporti del tutto diversi in altre. Al di là dei rapporti quantitativi esistenti, è la corretta e compiuta applicazione della normativa sull’autorizzazione e l’accreditamento istituzionale che deve regolare la possibile integrazione tra pubblico e privato. A tale riguardo va sottolineata l’esigenza di garantire l’avvio e la messa a regime dell’attività di accreditamento, assente in alcune Regioni, quale presupposto per garantire la presenza dei requisiti di accreditamento previsti, la corretta selezione degli erogatori, la definizione degli specifici accordi contrattuali, nel rispetto dei vincoli della programmazione e delle risorse finanziarie disponibili;

c) carente elaborazione e successiva attivazione di modelli condivisi di

strutturazione, programmazione della rete dei servizi e di regolamentazione delle attività di laboratorio clinico. In poche realtà regionali, i processi di autorizzazione ed accreditamento sono stati compiutamente attivati, dopo aver condiviso con i professionisti del settore la definizione degli standard e dell’iter procedurale. Mancano chiare evidenze sulla soddisfazione dei requisiti non solo strutturali ed organizzativi, ma più in generale della qualità dei processi, inclusa la scarsa attenzione ai programmi di valutazione esterna di qualità. Vi è pertanto un’altra fonte di dissociazione tra normativa esistente e relativa attuazione;

d) permanenza di situazioni di non chiara distinzione fra assistenza ed

attività di ricerca, specialmente a livello di Policlinici universitari ed Aziende miste, con creazione di microstrutture specialistiche che si appropriano di sfere di attività assistenziale proprie della medicina di laboratorio, senza possedere, talvolta, i medesimi requisiti strutturali e professionali richiesti per legge;

e) permanenza di frammentazione e parcellizzazione delle strutture

specialistiche afferenti all’area della medicina di laboratorio che comprende le discipline della Patologia clinica, Biochimica clinica, Microbiologia e Virologia, Genetica di laboratorio, Anatomia patologica e, almeno per alcuni aspetti, la Medicina trasfusionale. L’unicità dell’area, sancita a livello internazionale, deve portare ad una più efficace interazione ed integrazione dell’informazione di laboratorio per il clinico ed il paziente, ed anzi si prospettano nuove necessità di interrelazione in particolare con l’area disciplinare dell’Anatomia patologica, specialmente per quanto attiene a biomarcatori di malattia. Vi è perciò necessità di riarticolare l’erogazione dei servizi di medicina di laboratorio secondo il

Page 10: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 7 -

modello del Dipartimento strutturale o con altre modalità che favoriscano una maggior integrazione, preservando la dignità e lo sviluppo delle singole discipline;

f) possibile dissociazione fra programmi di riduzione numerica e

consolidamento dei laboratori “istituzionali” e proliferazione incontrollata di analisi decentrate, sia nella forma di Point-Of-Care-Testing (POCT) sia degli esami eseguiti nelle Farmacie. Gli esami decentrati, in realtà, rappresentano un aspetto organizzativo della attuale Medicina di Laboratorio, che deve essere considerato integrativo e non sostitutivo, ed in ogni caso da attivare solo e se l’attività del Laboratorio non sia in alcun modo possibile o tempestiva. Il presupposto dell’attivazione del POCT, come di ogni altro tipo di analisi decentrate, rimane comunque la “neutralità del sito”, sancita nella legge di regolamentazione dei laboratori clinici negli USA ed in altri Paesi, e cioè l’esigenza di omogenea qualità degli specifici esami per i quali è possibile il decentramento, in risposta alle esigenze cliniche, a prescindere dal sito di erogazione. E’ evidente, infatti, che le specifiche di qualità sono diverse se l’esame è utilizzato per la diagnosi ovvero quando invece è utilizzato per il monitoraggio. Quest’esigenza di garantire omogenee specifiche di qualità è pre-requisito alla continuità assistenziale ed alla confrontabilità dei dati di laboratorio nella documentazione clinica del singolo paziente. Vi è, inoltre, la necessità di adeguata connettività ai fini del controllo remoto delle prestazioni e dell’archiviazione dei dati. Il rischio di uno scambio inappropriato tra immediatezza ed accuratezza, le evidenze sulla natura degli errori dei POCT, la scelta degli stessi come scorciatoia organizzativa, rendono assolutamente necessario, per non compromettere la sicurezza dei pazienti, l’affidamento diretto di responsabilità ai professionisti del laboratorio clinico, di adeguata formazione, il controllo delle strumentazioni, controlli di qualità ed appropriati programmi di verifica della qualità dei risultati gestiti direttamente dagli specialisti della medicina di laboratorio, e soprattutto una rigorosa regolamentazione;

g) degna di considerazione per le ricadute nel medio-lungo termine, è la

diminuzione di “vocazioni” nelle discipline della medicina di laboratorio per effetto di una serie di demotivanti interventi avvenuti negli ultimi anni. La crisi, che colpisce tutte le figure professionali, trova precise ragioni di natura economica, scarso apprezzamento delle necessità formative e professionali, e scarsa valorizzazione delle professioni negli interventi di razionalizzazione. La lezione che proviene da altri Paesi insegna che non è possibile assicurare qualità in medicina di laboratorio basandosi esclusivamente sul ruolo della tecnologia, e che invece bisogna investire fortemente nelle risorse professionali. .

Page 11: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 8 -

5. LABORATORI GENERALI, LABORATORI SPECIALIZZATI E

LABORATORI DI RICERCA

Si assiste, in tutta la evoluzione della organizzazione sanitaria, a due

fenomeni apparentemente in contrasto tra loro. Da una parte vi è una spinta alla forte specializzazione all’interno delle diverse aree generali di attività clinica (da quelle chirurgiche a quelle di supporto, ai processi assistenziali come il laboratorio analisi e la diagnostica per immagini, passando per tutte le altre) che finiscono così per articolarsi in una serie di linee di attività con una propria caratterizzazione culturale, professionale ed organizzativa, fino a delimitare ambiti scientifico disciplinari ed assistenziali tali da configurare discipline specifiche ed autonome. D’altra parte, vi è sempre più l’esigenza di unitarietà e di un servizio centrato sui bisogni del paziente piuttosto che sulle particolari realtà organizzative.

Per la Medicina di Laboratorio, ricompresa nell’Area della Medicina Diagnostica e dei Servizi, questo è il caso della Patologia clinica, della Biochimica clinica, della Microbiologia e Virologia, della Anatomia patologica, della Medicina trasfusionale, della Genetica di laboratorio. Inoltre all’interno dell’area si vengono a configurare articolazioni operative di tipo specialistico.

La presenza nella rete assistenziale di strutture specialistiche afferenti a

tali discipline specifiche ed a tali settori consente di promuovere la qualità e di caratterizzare i servizi in risposta ai bisogni assistenziali, considerando comunque che anche nell’ambito dei cosiddetti laboratori generali, da organizzare in rete, non tutti fanno necessariamente tutto, ma ogni punto di erogazione può specializzarsi in qualche settore/processo. Allo stesso tempo anche nell’Area della Medicina di Laboratorio vi è una forte esigenza di unitarietà sia sul piano culturale che organizzativo e strutturale, e ciò per evitare diseconomie organizzative ed una parcellizzazione dei processi nell’ottica della centralità del paziente.

In un assetto organizzativo evoluto è possibile valorizzare le diverse competenze specialistiche senza farle entrare in conflitto, ma anzi promuovendone lo sviluppo armonico ed integrato. Nel caso dei laboratori di analisi cliniche ciò significa che va innanzitutto sviluppata l’integrazione dipartimentale di tutte le attività specialistiche in cui si articola la medicina di laboratorio come previsto anche dal documento di indirizzo del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, citato in premessa, ivi comprese le attività svolte nei confronti del servizio trasfusionale, secondo quanto disposto dall’art. 5, comma 1 della Legge 21 ottobre 2005, n. 219.

Al riguardo le attività di laboratorio necessarie all’erogazione dei livelli di assistenza trasfusionali, in una logica di razionalità tecnico-organizzativa, afferiscono alle strutture competenti per disciplina, ovvero Patologia clinica, Biochimica clinica, Microbiologia e Virologia, Genetica di laboratorio, poiché queste possono assicurare la necessaria competenza, i livelli adeguati di qualità ed economicità, restando in capo alle strutture di medicina

Page 12: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 9 -

trasfusionale il controllo finale del processo, nonché l’esecuzione degli esami immunoematologici e le attività di produzione, distribuzione e razionale utilizzo di sangue ed emoderivati.

La rete dei laboratori prevederà un corretto equilibrio tra laboratori generali, articolati anche in settori specialistici, e laboratori specializzati con autonomia organizzativa. Ciò potrà avvenire, in rapporto alla disciplina e alla tipologia di attività interessata, anche per bacini di utenza sovra-aziendali e nel rispetto esplicito di tutti i criteri previsti nel percorso di riorganizzazione dei laboratori. Dovrà, comunque, essere sviluppata la effettiva integrazione dipartimentale delle strutture nella rete aziendale, sovra-aziendale e regionale, attraverso un forte livello di coordinamento, la condivisione dei processi gestionali, delle politiche per la qualità e la formazione continua del personale.

La ricerca clinica, anche finalizzata alla messa a punto di nuove tecniche

diagnostiche, è attività istituzionale della rete dei laboratori pubblici e costituisce momento di formazione professionale. Un problema particolare viene posto da quei laboratori che definiamo convenzionalmente “di ricerca”, esclusivamente o prevalentemente impegnati in tali attività al di fuori dei laboratori “istituzionali”. Tali laboratori hanno spesso un doppio filone di finanziamento in cui alle risorse istituzionali (Fondi Pubblici per la ricerca, Comunità Europea,etc.) si aggiungono quelle derivanti da partecipazione a trials clinici, altri progetti di ricerca e sperimentazione.

Il mantenimento e ancor più l’attivazione di tali laboratori non è

perseguibile con oneri a carico del SSN, ma sviluppando l’area dei finanziamenti centrali per la ricerca e quella delle sponsorizzazioni/partnership. Tali laboratori con specifica vocazione per la ricerca possono divenire “risorsa assistenziale” e allora come tale ricevere finanziamenti dal SSN, qualora gli stessi vengano integrati nella rete, come nel caso degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, e laddove la vocazione alla ricerca tenda ad integrarsi armonicamente con la vocazione per l’assistenza, con una specifica attenzione ai seguenti punti:

� il laboratorio che è impegnato in attività di ricerca clinica garantisce

comunque l’adesione alle specifiche organizzative che caratterizzano le attività clinico- diagnostiche nella rete integrata dei laboratori;

� vanno evitate inutili duplicazioni di omogenee linee di diagnostica

avanzata; � nella logica dipartimentale che si viene a creare, deve esistere un

meccanismo continuo di trasferimento ai laboratori “istituzionali” degli esami/sistemi diagnostici di riconosciuto valore, presenti nelle linee-guida cliniche e nei protocolli diagnostico-assistenziali;

Page 13: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 10 -

� deve essere prevista l’eventuale integrazione organizzativa del personale per la gestione delle attività esclusivamente assistenziali.

In sede di riorganizzazione della rete dei laboratori analisi occorre che:

� il mantenimento o la creazione di laboratori specialistici ad elevata

autonomia organizzativa o di laboratori con settori di diagnostica avanzata con compiti assistenziali venga verificata in base alle reali necessità che emergono nei processi di riorganizzazione dei laboratori diagnostici ed in rapporto alla creazione di una rete assistenziale;

� i laboratori specialistici e di ricerca vengano integrati a livello

dipartimentale con tutti i laboratori della rete. 6. LABORATORI DI ANALISI PRIVATI

Per quanto riguarda i Laboratori di Analisi privati occorre tenere conto di

alcune considerazioni preliminari:

a) il rapporto tra erogatori pubblici ed erogatori privati è da inquadrare rigorosamente all’interno della normativa nazionale e regionale sull’autorizzazione accreditamento istituzionale, nonché all’interno delle recenti disposizioni governative in materia finanziaria;

b) i principi generali e i criteri specifici esposti nel presente documento

vanno utilizzati non solo nella riorganizzazione della rete dei Laboratori pubblici, ma anche nel ridefinire l’assetto dei Laboratori privati e la committenza nei loro confronti.

Date tali premesse e tenuto conto della grande variabilità che esiste tra le

Regioni in termini di peso delle due componenti nell’area dei Laboratori di Analisi, si ritiene che:

a) vada perseguita una razionalizzazione della rete dei Laboratori privati parallela e coerente, sia in termini metodologici che cronologici, in rapporto a quella generale del settore, partendo dal presupposto che il sistema pubblico deve comunque porsi l’obiettivo di ottimizzare l’uso delle risorse umane e tecnologiche disponibili;

b) la committenza locale (e quindi piani di attività e controlli) nei

confronti dei Laboratori privati deve prevedere il coinvolgimento della rete locale dei Laboratori pubblici specie per quanto attiene alla politica dell’appropriatezza e del controllo di qualità che vanno condivise.

Page 14: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 11 -

7. I PRINCIPI GENERALI ED I CRITERI SPECIFICI CUI ISPIRARE I

PROCESSI DI RIORGANIZZAZIONE DEI LABORATORI DI ANALISI

Perchè i Piani regionali di riorganizzazione del settore possano perseguire il duplice obiettivo della razionalizzazione e della qualificazione occorre partire da alcuni principi generali cui ispirarli e tradurli poi in criteri specifici da adattare sia alla disciplina della Medicina di Laboratorio nel suo complesso che alle singole linee di attività più significative in cui essa si subarticola.

L’obiettivo finale è la costituzione in ogni Regione della Rete Assistenziale dei Servizi di Medicina di Laboratorio, articolata per livelli di complessità e per settori specializzati, che può risultare subarticolata in reti disciplinari specifiche, sottoposta unitariamente ad una attività di “clinical governance” posta in capo ad una Commissione regionale tecnico-scientifica della medicina di laboratorio, costituita da specialisti afferenti alle diverse discipline costitutive dell’area stessa.

Si ritiene che i principi generali da cui far discendere i criteri specifici siano i seguenti:

1) stretta interrelazione tra tipo di ospedale e tipo di laboratorio ospedaliero: la presenza o meno e la configurazione del laboratorio deve dipendere dalla natura dell’attività svolta nella struttura ospedaliera (presenza di reparti di malattie infettive, svolgimento o meno di attività in urgenza, attività chirurgiche e intensive, etc.); in altre parole nella condizione di regime del riordino della rete ospedaliera regionale, in ogni ospedale per acuti deve essere prevista la presenza di un laboratorio clinico con una organizzazione adeguata rispetto la complessità e specificità dei servizi clinici erogati;

2) continuità ospedale-territorio: il Piano deve favorire al massimo la

copertura da parte dei Laboratori ospedalieri del territorio di riferimento (bacino di utenza) in modo da favorire la condivisione orizzontale dei criteri di accesso ai vari esami, intervalli di riferimento comuni che consentano un corretto approccio ai modelli interpretativi dei relativi risultati tra componente ospedaliera e componente territoriale;

3) prossimalità al bisogno del paziente: alcune attività come quella di

prelievo vanno ragionevolmente capillarizzate, favorendo l’accessibilità al servizio preservando, nel contempo, la qualità pre-analitica;

4) prossimalità al bisogno del clinico: la riorganizzazione deve favorire il

rapporto tra Medicina di Laboratorio e le discipline più direttamente coinvolte nei processi assistenziali e quindi la qualificazione della fase pre e post-analitica;

Page 15: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

- 12 -

5) ruolo della formazione continua e della ricerca: perchè la Medicina di Laboratorio possa esprimere al massimo il proprio valore aggiunto occorre che essa sia quanto più possibile sostenuta dalla formazione continua degli operatori e dalla attività di ricerca clinica;

6) ruolo dei sistemi informatici: l’informatizzazione delle attività di

laboratorio può e deve favorire la creazione di reti di strutture che condividono protocolli e dati;

7) ruolo del technology assessment: è decisiva la validazione sia delle

nuove tecnologie, che delle nuove tecniche e delle relative indicazioni;

8) ruolo della verifica esterna della qualità: è elemento essenziale per permettere ai laboratori di valutare l’affidabilità dei risultati ed assumere decisioni basate sulle evidenze. Appare sempre più necessario superare la frammentazione dei programmi di natura locale-regionale per assicurare qualità, adeguata numerosità e validità del trattamento statistico dei dati, come già avviene negli altri Paesi europei (Regno Unito, Olanda, Belgio, etc);

9) centralità della promozione e controllo della appropriatezza: il ricorso al

laboratorio va migliorato attraverso la costruzione di linee guida, protocolli e profili di assistenza da sperimentare e monitorare sul campo per ridurre inefficienze, esami inutili ed obsoleti e costi impropri;

10)ruolo di un sistema di reporting mirato sulle attività di laboratorio:

occorre guidare e monitorare il processo di riorganizzazione con un sistema informativo dedicato che rilevi i dati sia sulle strutture e sui costi che sulla produzione e sui consumi.

Le ricadute dei diversi principi generali sul piano di riorganizzazione

regionale dei Laboratori si traducono nei criteri specifici dell’Allegato n.1 da adottare – come già anticipato - per la costruzione e successiva verifica dei piani per le attività di laboratorio nel loro complesso e per i diversi settori specialistici di maggiore rilevanza.

Con la sigla “A” vengono identificati i criteri ritenuti essenziali ai fini della definizione e del monitoraggio dei Piani Regionali di Riorganizzazione. 8. IL SISTEMA DI MONITORAGGIO DEI PROGETTI REGIONALI

Per il monitoraggio dei progetti regionali si potrebbe utilizzare un sistema di indicatori analogo a quello riportato nella check-list dell’Allegato 2.

Page 16: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

A

llega

to 1

pag

1

A

lleg

ato

1 Pr

inci

pi g

ener

ali e

cri

teri

spe

cifi

ci n

ella

ges

tion

e e

rior

gani

zzaz

ione

in

ret

e de

i Lab

orat

ori d

i Ana

lisi

Pr

inci

pio

gene

rale

R

icad

ute

spec

ific

he (c

rite

ri d

i rio

rgan

izza

zion

e)

Cri

teri

di v

erif

ica

Stre

tta

inte

rrel

azio

ne t

ra t

ipo

di

Osp

edal

e e

tipo

di

labo

rato

rio

Ogn

i os

peda

le c

on a

ttiv

ità

per

acu

ti d

i ti

po c

hir

urg

ico

e/o

inte

nsi

vo d

ovre

bbe

aver

e u

n la

bora

tori

o ge

nera

le (A

) A

ttiv

ità

chir

urg

ica

e/o

inte

nsi

va c

orre

lata

ad

at

tivi

di

labo

rato

rio

24h

(g

uar

dia/

re

peri

bilit

à)

O

gni

ospe

dale

co

n

atti

vità

di

pr

onto

so

ccor

so

e m

edic

ina

d’u

rgen

za d

ovre

bbe

aver

e u

n la

bora

tori

o ge

nera

le (A

) Pr

onto

so

ccor

so

e m

edic

ina

d’u

rgen

za

corr

elat

i ad

at

tivi

di

labo

rato

rio

24h

(g

uar

dia/

rep

erib

ilità

)

Ogn

i al

tro

ospe

dale

de

ve

esse

re

sost

enu

to

da

un

’att

ivit

à in

tegr

ata

della

ret

e az

iend

ale

dei l

abor

ator

i (A

) A

ttiv

ità

di l

abor

ator

io i

nte

grat

e (la

bora

tori

o ge

nera

le/s

atel

lite/

poct

/ecc

.)

Ogn

i os

peda

le c

on a

ttiv

ità

spec

ialis

tich

e (m

alat

tie

infe

ttiv

e,

trap

ian

ti,

ecc.

) de

ve

aver

e la

bora

tori

/set

tori

sp

ecia

listi

ci

rela

tivi

alle

dis

cipl

ine

inte

ress

ate

(A)

Pres

enza

di

st

rutt

ure

/set

tori

sp

ecia

listi

ci

nel

la r

ete

di l

abor

ator

io d

egli

ospe

dali

con

atti

vità

sp

ecia

listi

che;

n

. es

ami

spec

ialis

tici

/an

no

Le

dot

azio

ni

orga

nic

he e

str

um

enta

li de

l la

bora

tori

o e

la s

ua

orga

niz

zazi

one

spec

ialis

tica

do

vreb

bero

es

sere

co

rrel

ate

ai

volu

mi

di u

ten

za d

ell’o

sped

ale,

alla

tip

olog

ia d

elle

str

utt

ure

sp

ecia

listi

che

clin

iche

ed

al

m

ix

di

pato

logi

a de

i pa

zien

ti

ambu

lato

rial

i, n

ella

lo

gica

de

lla

inte

graz

ion

e e

della

ec

onom

icit

à

Rap

port

o tr

a do

tazi

oni,

sett

ori

del

labo

rato

rio

ed in

dica

tori

des

crit

ti

Cont

inui

tà O

sped

ale

– Te

rrit

orio

Ogn

i La

bora

tori

o os

peda

liero

dov

rebb

e av

ere

una

sig

nifi

cati

va

atti

vità

per

est

ern

i gar

ante

ndo

l’acc

esso

dir

etto

dei

paz

ien

ti

Vol

um

i di

att

ivit

à pe

r es

tern

i pe

r ti

polo

gia

anal

itic

a e

rapp

orto

con

esa

mi p

er in

tern

i

Il La

bora

tori

o os

peda

liero

dov

rebb

e es

sere

su

ppor

tato

da

un

se

rviz

io p

relie

vi e

ffici

ente

ed

acce

ssib

ile

N. c

entr

i pre

lievi

col

lega

ti/

n.a

bita

nti

Il

Labo

rato

rio

ospe

dalie

ro

dovr

ebbe

es

sere

co

llega

to

info

rmat

icam

ente

con

la

rete

dei

med

ici

di m

edic

ina

gene

rale

e

dei p

edia

tri d

i lib

era

scel

ta

N. d

i am

bula

tori

ter

rito

rial

i in

ret

e

Page 17: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

A

llega

to 1

pag

2

Le

lin

ee

guid

a cl

inic

he

dovr

ebbe

ro

esse

re

con

divi

se

con

i m

edic

i di m

edic

ina

gene

rale

ed

i ped

iatr

i di l

iber

a sc

elta

N

. di

lin

ee g

uid

a e

prot

ocol

li co

ndi

visi

e

mon

itor

ati

D

ovre

bbe

esse

re

prev

ista

la

po

ssib

ilità

di

es

egu

ire

esam

i u

rgen

ti a

nch

e pe

r pa

zien

ti a

mbu

lato

rial

i M

odal

ità

di a

cces

so a

gli

esam

i u

rgen

ti e

fa

sce

orar

ie

D

ovre

bbe

esis

tere

un

pia

no d

i in

con

tri

peri

odi

con

clin

ici

e m

edic

i del

ter

rito

rio

Nu

mer

o di

in

con

tri

real

izza

ti n

egli

ult

imi

3 an

ni

Pros

sim

alit

à al

bi

sogn

o de

l pa

zien

te

L’ac

cess

o di

rett

o o

tram

ite

sist

emi

di p

reno

tazi

one

faci

litat

a de

ve e

sser

e ga

ran

tito

in t

utt

i i c

entr

i pre

lievo

(A)

% d

i cen

tri p

relie

vo c

on a

cces

so d

iret

to

% d

i acc

essi

dir

etti

am

bula

tori

ali s

u a

cces

si

ambu

lato

rial

i tot

ali

A

d og

ni

labo

rato

rio

o re

te d

i la

bora

tori

, de

ve f

are

rife

rim

ento

u

no

o pi

ù p

un

ti p

relie

vo (A

) N

um

ero

di p

un

ti p

relie

vo p

er l

abor

ator

io o

re

te d

i lab

orat

ori

Il

nu

mer

o de

i Pu

nti

Pre

lievo

dov

rebb

e co

nse

nti

re,

idea

lmen

te,

che

la d

ista

nza

dal

l’abi

tazi

one

dei

clie

nti

al

Pun

to P

relie

vo d

i ri

feri

men

to

deve

es

sere

pe

rcor

ribi

le,

con

m

ezzo

pr

opri

o o

pubb

lico,

in u

n t

empo

def

init

o

Ver

ifica

dei

tem

pi m

edi

di a

cces

so d

a pa

rte

dei p

azie

nti

ai p

un

ti p

relie

vo

O

gni r

ete

di la

bora

tori

o do

vreb

be a

ssic

ura

re la

dis

pon

ibili

tà d

i pr

elie

vo

a do

mic

ilio

per

i pa

zien

ti

che

vers

ano

in

grav

e di

sagi

o, c

on u

n’a

ppro

pria

ta p

olit

ica

sui c

osti

Nu

mer

o di

pr

elie

vi

a do

mic

ilio/

anno

n

.ese

guit

i

L’

acco

glie

nza

de

i cl

ient

i do

vreb

be

esse

re

rico

ndo

tta

alla

m

aggi

ore

um

aniz

zazi

one

poss

ibile

, n

onch

é al

la s

alva

guar

dia

delle

reg

ole

per

la p

reve

nzi

one

degl

i err

ori p

re-a

nal

itic

i

Tem

pi

med

i co

mpl

essi

vi

di

atte

sa

per

il pr

elie

vo in

feri

ori a

45’

. So

mm

inis

traz

ione

ai

pazi

enti

di

u

n

ques

tion

ario

ad

h

oc

a ca

den

za a

lmen

o bi

enn

ale

Pros

sim

alit

à al

bi

sogn

o de

l cl

inic

o Il

Rep

erto

rio

degl

i es

ami

deve

es

sere

ad

egu

ato

alla

co

mpl

essi

tà c

linic

a ed

alle

pat

olog

ie t

ratt

ate

nell’

isti

tuzi

one

(A)

Tipo

logi

a de

gli

esam

i in

rap

port

o al

cas

e-m

ix

A

ppro

pria

tezz

a de

i tem

pi d

i ris

post

a in

rap

port

o al

le n

eces

sità

cl

inic

he (A

) TA

T di

es

ami

“sen

tin

ella

” (g

licem

ia,

K,

trop

onin

a, H

b, P

TT)

D

ispo

nib

ilità

di

serv

izio

att

ivo

nell’

arco

del

le 2

4 or

e e

nelle

fe

stiv

ità

(A)

N. e

sam

i in

ser

vizi

o no

ttu

rno/

fest

ivo

D

ispo

nib

ilità

di

u

n se

rviz

io

di

cons

ule

nza

n

ella

ri

chie

sta/

inte

rpre

tazi

one

degl

i esa

mi

N. c

onsu

lenz

e e

con

tatt

i

E

sist

enza

sis

tem

i di

val

uta

zion

e e

veri

fica

della

sod

disf

azio

ne

dei c

linic

i Pr

esen

za d

i in

dagi

ni

ed i

nco

ntr

i su

l gr

ado

di s

oddi

sfaz

ione

Part

ecip

azio

ne

a pr

ogra

mm

i co

llabo

rati

vi,

disc

uss

ione

di

casi

cl

inic

i, jo

urn

al c

lub

Evi

den

ze d

i rap

port

i in

terd

isci

plin

ari e

co

llabo

rati

vi

D

evon

o es

sere

red

atte

ed

attu

ate

linee

gu

ida

oper

ativ

e pe

r la

ra

ccol

ta d

ei m

ater

iali

biol

ogic

i (A

) Pr

esen

za

e n

um

eros

ità

di

linee

gu

ida

disp

onib

ili

Page 18: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

A

llega

to 1

pag

3

D

ovre

bber

o es

sere

co

dific

ati

mom

enti

fo

rmat

ivi

per

il pe

rson

ale

infe

rmie

rist

ico

per

la fa

se p

re-a

nalit

ica

Nu

mer

osit

à de

gli

even

ti

form

ativ

i pr

ogra

mm

ati e

d es

egu

iti

D

ovre

bber

o es

sere

pr

odot

ti

docu

men

ti

sulla

re

dazi

one

e ag

gior

nam

ento

de

lle

linee

gu

ida

per

il co

nte

nim

ento

de

gli

erro

ri p

re-a

nal

itic

i e

sull’

orga

niz

zazi

one

e ca

lend

ariz

zazi

one

dei m

omen

ti fo

rmat

ivi

N. e

rror

i rile

vati

e n

um

eros

ità

di in

terv

enti

D

ovre

bber

o es

sere

pro

dott

e fo

rme

di r

efer

to c

omm

enta

to n

ei

casi

rit

enu

ti u

tili/

nec

essa

ri

Nu

mer

o di

com

men

ti/r

efer

to d

ispo

nib

ili

D

ovre

bber

o es

sere

cod

ifica

te d

iscu

ssio

ni

di c

asi

clin

ici

per

il m

iglio

r es

ito

dei

qual

i l’a

ppor

to

del

Labo

rato

rio

è st

ato

pred

omin

ante

e/o

nec

essa

rio

Nu

mer

o di

di

scu

ssio

ne

dei

casi

cl

inic

i/an

no

D

ovre

bbe

esis

tere

un

a co

nco

rdan

za d

i va

lori

fra

i r

isu

ltat

i in

el

ezio

ne/u

rgen

za

e fr

a el

ezio

ne

in

ambi

to

ospe

dalie

ro

e te

rrit

oria

le

N. d

i dis

cord

anze

D

ovre

bber

o es

sere

pre

vist

i e r

ealiz

zati

inco

ntr

i con

i cl

inic

i per

la

di

scu

ssio

ne

delle

ri

cadu

te

delle

pr

inci

pali

linee

or

gan

izza

tive

su

ll’im

patt

o pe

r il

con

ten

imen

to d

elle

gio

rnat

e di

de

genz

a

N. a

udi

t

Ruo

lo d

ella

for

maz

ione

con

tinu

a e

dell

a ri

cerc

a Pr

ogra

mm

azio

ne d

i ev

enti

for

mat

ivi

in b

ase

alle

nec

essi

tà d

el

Ser

vizi

o (A

) Pr

esen

za

del

Pian

o e

n.

even

ti

form

ativ

i ef

fett

ivam

ente

rea

lizza

ti

V

alu

tazi

one

delle

ri

cadu

te

del

pian

o di

fo

rmaz

ione

e

dell’

effic

acia

S

ched

e pe

rson

ali

e va

luta

zion

e de

ll’ag

gior

nam

ento

de

lle

com

pete

nze

ne

i se

ttor

i ope

rati

vi

E

sist

enza

di b

udg

et p

er p

arte

cipa

zion

e ad

eve

nti

form

ativ

i D

ocu

men

tazi

one

sulle

mod

alit

à di

ges

tion

e de

l bu

dget

per

la fo

rmaz

ion

e

Prod

uzi

one

di

abst

ract

, po

ster

, la

vori

sc

ien

tific

i, co

mu

nic

azio

ni a

con

gres

si e

d ev

enti

form

ativ

i an

che

inte

rni

N.

di p

ubb

licaz

ion

i in

est

enso

o i

n a

ltra

fo

rma

Pa

rtec

ipaz

ion

e a

prog

etti

di

rice

rca,

sia

in

tern

i al

la s

tru

ttu

ra

che

este

rni

N. p

roge

tti d

i ric

erca

Pr

oget

ti

inn

ovat

ivi

in

term

ini

di

effic

ien

za/e

ffica

cia

con

rica

dute

nel

la p

rati

ca a

ssis

ten

zial

e N

. di

in

nova

zion

i in

trod

otte

ed

es

ito

sui

proc

essi

di c

ura

Inte

graz

ione

con

le

Un

iver

sità

e S

cuol

e di

spe

cial

izza

zion

e pe

r cr

eare

la r

ete

form

ativ

a C

onve

nzi

oni

con

Scu

ole

di

spec

ialit

à,

Un

iver

sità

e p

arte

cipa

zion

e a

rete

form

ativ

a

Part

ecip

azio

ne

ad e

ven

ti p

rom

ossi

da

soci

età

scie

nti

fiche

o d

a sc

uol

e di

form

azio

ne d

i val

ore

scie

nti

fico

Pers

onal

e ch

e h

a pa

rtec

ipat

o ad

ev

enti

fo

rmat

ivi

D

ovre

bbe

esis

tere

u

n

pian

o pe

r va

luta

re

le

rica

dute

as

sist

enzi

ali d

ell’a

ttiv

ità

form

ativ

a e

di r

icer

ca

Indi

cato

ri

di

tras

feri

men

to

nella

pr

atic

a de

lla fo

rmaz

ione

Page 19: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

A

llega

to 1

pag

4

Ruo

lo d

ei s

iste

mi

info

rmat

ici

Son

o pr

esen

ti l

inee

di

indi

rizz

o su

ll’in

tegr

azio

ne

info

rmat

ica

tra

i lab

orat

ori p

er lo

sca

mbi

o di

ric

hie

ste

e re

fert

i (A

) Pr

esen

za d

i nor

mat

iva

o lin

ea g

uid

a

Le

lin

ee d

i in

diri

zzo

prev

edon

o l’i

nvio

via

ret

e de

i re

fert

i a

dom

icili

o e/

o pr

esso

il m

edic

o cu

ran

te

N. d

i lab

orat

ori c

on fu

nzi

onal

ità

atti

va

I

cen

tri

prel

ievo

so

no

con

nes

si

via

rete

al

la

bora

tori

o di

ri

feri

men

to

%

di

cen

tri

prel

ievo

co

nne

ssi

su

cen

tri

prel

ievo

tot

ali

E

’ pre

vist

a u

na

codi

fica

un

ica

delle

an

alis

i su

bas

e re

gion

ale

al fi

ne

di fa

vori

re l’

inte

rsca

mbi

o de

lle r

ich

iest

e D

ispo

nib

ilità

o c

rite

ri s

celt

i pe

r la

cod

ifica

re

gion

ale

I

labo

rato

ri

sono

in

re

te

con

i

repa

rti

di

dege

nza

pe

r la

ri

chie

sta

di e

sam

i e la

tra

smis

sion

e de

i ris

ult

ati

N. d

i lab

orat

ori c

on r

epar

ti c

onn

essi

in r

ete

O

gni

labo

rato

rio

dovr

ebbe

ave

re u

n LI

S (S

iste

ma

Info

rmat

ivo

di L

abor

ator

io)

in g

rado

di

collo

quia

re b

idir

ezio

nal

men

te c

on

gli u

ten

ti c

linic

i

Inte

rope

rabi

lità

del L

IS/H

IS

Il

LIS

dov

rebb

e es

sere

in

tegr

ato

nel

HIS

(S

iste

ma

Info

rmat

ivo

Osp

edal

iero

) S

cala

bilit

à de

l LIS

LI

S

e H

IS

dovr

ebbe

ro

esse

re

inte

grat

i ne

l S

IR

(Sis

tem

a In

form

ativ

o R

egio

nal

e)

Sca

labi

lità

del L

IS

Il

LIS

do

vreb

be

gara

nti

re

la

con

nes

sion

e di

tu

tte

le

appa

recc

hia

ture

di

la

bora

tori

o,

com

pres

o PO

CT,

ed

i

mid

dlew

are

uti

lizza

ti

Con

net

tivi

tà d

el L

IS

Il

LIS

dov

rebb

e ga

ran

tire

la

racc

olta

di

dati

sta

tist

ici

e de

l to

urn

arou

nd t

ime

(TA

T)

Con

trol

lo d

i pro

cess

o

Il

LIS

do

vreb

be

con

sen

tire

l’e

labo

razi

one

e la

ge

stio

ne

di

refe

rti c

ompl

essi

, com

pres

a la

firm

a di

gita

le

Au

tove

rific

a e

sist

emi e

sper

ti

Il

LIS

do

vreb

be

cons

enti

re

l’in

terc

ambi

abili

di

dati

e

proc

essi

fra

tu

tti

i pu

nti

di

prod

uzi

one

dei

risu

ltat

i/re

fert

i de

lla r

ete

di la

bora

tori

o os

peda

liero

App

licab

ilità

di

pr

otoc

olli

e sc

ambi

o di

ca

mpi

oni/

pazi

enti

O

gni

labo

rato

rio

dovr

ebbe

ren

dere

esp

licit

a og

ni

info

rmaz

ione

pe

r la

mi g

liore

fru

ibili

tà d

ei p

ropr

i ser

vizi

/pre

staz

ion

i N

um

ero

e ca

ratt

eris

tich

e de

i do

cum

enti

ad

hoc

Ogn

i la

bora

tori

o do

vreb

be o

rgan

izza

re i

pro

pri

refe

rti

in m

odo

da n

on in

durr

e al

larm

e n

ei p

azie

nti

A

ssen

za

nel

re

fert

o di

te

rmin

i co

me

“Mar

cato

ri

Tum

oral

i”

o al

tri

com

unq

ue

equ

ivoc

abili

, pe

r es

empi

o di

ffere

nzi

ando

gli

inte

rval

li di

ri

feri

men

to

risp

etto

ai

lim

iti

deci

sion

ali.

Pres

enza

de

ll’in

vito

a

rife

rirs

i se

mpr

e ad

un

med

ico

per

la c

orre

tta

lett

ura

de

l ref

erto

R

uolo

del

tec

hnol

ogy

asse

ssm

ent

Dev

ono

esis

tere

cri

teri

per

l’in

trod

uzi

one

di n

uov

e te

cnol

ogie

e

esam

i dia

gnos

tici

(A)

Nu

mer

o di

tip

olog

ie d

i n

uov

e te

cnol

ogie

e

esam

i in

trod

otti

neg

li u

ltim

i 3 a

nn

i

Page 20: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

A

llega

to 1

pag

5

D

evon

o es

iste

re c

rite

ri p

er l’

elim

inaz

ione

di e

sam

i obs

olet

i (A

) N

um

ero

di

tecn

olog

ie

di

esam

i ob

sole

ti,

elim

inat

i dal

men

u n

egli

ult

imi 3

an

ni

D

ovre

bber

o es

iste

re

indi

cato

ri

di

cost

o/op

port

un

ità

per

l’in

trod

uzi

one

di n

uov

e te

cnol

ogie

/esa

mi d

iagn

osti

ci

Nu

mer

o di

tec

nolo

gie

e es

ami

diag

nos

tici

ch

e h

ann

o ot

ten

uto

pu

nte

ggi f

avor

evol

i

Dov

rebb

ero

esis

tere

cr

iter

i di

ag

giu

dica

zion

e de

lle

gare

(p

un

tegg

io q

ual

ità

e pr

ezzo

) R

appo

rto

qual

ità/

prez

zo

D

ovre

bber

o es

sere

pre

vist

e m

odifi

che

dei

sist

emi

diag

nost

ici

in

risp

osta

ai

ri

sult

ati

dei

prog

ram

mi

di

valu

tazi

one

e co

ntr

ollo

del

la q

ual

ità

(VE

Q e

CIQ

)

Nu

mer

o di

ca

mbi

amen

ti

a se

guit

o de

i ri

sult

ati d

ella

VE

Q e

CIQ

D

ovre

bbe

esis

tere

un

a po

litic

a su

ll’ac

quis

to e

l’u

so d

ei s

iste

mi

POC

T

Nu

mer

o di

in

con

tri

real

izza

ti n

egli

ult

imi

3 an

ni

La

sce

lta

dei

sist

emi

POC

T, l

a fo

rmaz

ione

all’

uso

ed

il lo

ro

con

trol

lo d

ovre

bbe

esse

re g

esti

ta a

ffida

ndon

e la

res

pon

sabi

lità

al la

bora

tori

o

Nu

mer

o di

la

bora

tori

in

cu

i la

no

rma

è at

tuat

a

D

ovre

bbe

esse

re p

revi

sta

la c

onne

ssio

ne d

ei s

iste

mi

POC

T ai

si

stem

i in

form

ativ

i del

labo

rato

rio

e de

ll’O

sped

ale

Nu

mer

o di

lab

orat

ori

in c

ui

i si

stem

i PO

CT

sono

co

nne

ssi

oppu

re

%

sist

emi

POC

T co

nne

ssi s

ul t

otal

e

D

ovre

bbe

esis

tere

un

a po

litic

a pe

r la

com

un

icaz

ione

dei

val

ori

crit

ici s

ia a

paz

ien

ti r

icov

erat

i che

est

ern

i Pr

esen

za

di

docu

men

ti

ed

evid

enza

de

ll’im

plem

enta

zion

e ne

lla p

rati

ca c

linic

a R

uolo

de

lla

veri

fica

es

tern

a de

lla

qual

ità

Tutt

i gl

i es

ami

effe

ttu

ati

devo

no

esse

re

sott

opos

ti

a pr

ogra

mm

i di c

ontr

ollo

ed

assi

cura

zion

e di

qu

alit

à (A

) N

° di

esa

mi n

on s

otto

post

i a C

IQ e

/o V

EQ

I

prog

ram

mi

di c

ontr

ollo

in

tern

o di

qu

alit

à de

von

o es

sere

sv

olti

in

co

nfo

rmit

à a

linee

-gu

ida

diffu

se

dalle

S

ocie

Sci

enti

fiche

(A)

Ade

sion

e al

le li

nee-

guid

a sc

ien

tific

he

I

prog

ram

mi

di

VE

Q

devo

no

esse

re

gest

iti

da

orga

nis

mi

scie

nti

fici a

ccre

dita

ti/c

erti

ficat

i (A

) C

rite

ri d

i as

segn

azio

ne d

ei p

rogr

amm

i di

V

EQ

Nei

pro

gram

mi

di V

EQ

dov

rebb

ero

esse

re b

en d

efin

iti

i cr

iter

i co

n i

qual

i ven

gono

ass

egn

ati i

val

ori “

targ

et”

n. c

rite

ri

N

ei p

rogr

amm

i di

VE

Q d

ovre

bber

o es

sere

def

init

i e

cono

sciu

ti

dai

part

ecip

anti

i c

rite

ri d

i se

lezi

one

dei

mat

eria

li, d

elle

lor

o co

nce

ntr

azio

ni,

la n

um

eros

ità

e le

mod

alit

à di

tra

ttam

ento

st

atis

tico

dei

dat

i

Cri

teri

di s

celt

a

N

ei p

rogr

amm

i di

VE

Q d

ovre

bber

o es

sere

pre

vist

i es

erci

zi p

er

la

valu

tazi

one

della

qu

alit

à pr

e e

post

-an

alit

ica,

in

clu

sa

l’app

ropr

iate

zza

dei v

alor

i di r

iferi

men

to

Pres

enza

di

eser

cizi

per

val

uta

re t

utt

e le

fa

si d

el c

iclo

di a

nal

isi

Le

pe

rfor

man

ce

nei

prog

ram

mi

di

VE

Q

dovr

ebbe

ro

esse

re

adeg

uat

e e

nel

cas

o di

per

form

ance

in

suffi

cien

ti d

ovre

bber

o A

nda

men

to

nei

prog

ram

mi

di

VE

Q

degl

i u

ltim

i 3

ann

i. N

° az

ion

i

Page 21: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

A

llega

to 1

pag

6

esse

re a

ttu

ate

azio

ni c

orre

ttiv

e e/

o pr

even

tive

co

rret

tive

/pre

ven

tive

att

ivat

e pe

r ev

iden

za

di p

erfo

rman

ce in

suffi

cien

ti

Cent

rali

dell

a pr

omoz

ione

e

cont

roll

o de

lla

appr

opri

atez

za

Ogn

i la

bora

tori

o de

ve

dich

iara

re

la

prop

ria

polit

ica

della

pr

omoz

ione

e c

ontr

ollo

del

l’app

ropr

iate

zza

(A)

Pres

enza

de

l do

cum

ento

ad

h

oc,

con

spec

iale

m

enzi

one

dello

st

rum

ento

u

tiliz

zato

pe

r l’i

ntr

odu

zion

e de

lle

linee

gu

ida

(ad

es. A

GR

EE

).

Dov

rebb

e es

sere

esp

licit

ata

la d

ura

ta d

i ci

ascu

na

linea

gu

ida.

Le

lin

ee g

uid

a ch

e h

ann

o im

patt

o su

i m

edic

i di

med

icin

a ge

nera

le

e su

i pe

diat

ri

di

liber

a sc

elta

do

vreb

bero

es

sere

re

datt

e di

con

cert

o co

n l

oro

rapp

rese

nta

nti

e s

otto

l’e

gida

de

ll’A

uto

rità

San

itar

ia T

erri

tori

ale.

N. d

i lin

ee g

uid

a re

datt

e

O

gni

labo

rato

rio

dovr

ebbe

red

iger

e lin

ee g

uid

a, d

i co

ncer

to

con

i si

ngo

li sp

ecia

listi

di r

iferi

men

to,

per

tutt

i gli

ambi

ti p

er i

qual

i si

pos

sa d

imos

trar

e ca

ttiv

o u

so d

ella

ris

orse

lab

orat

orio

o

per

mig

liora

re l’

outc

ome

dei p

azie

nti

Nu

mer

o di

lin

ee g

uid

a di

spon

ibili

Le

qu

ote

di

budg

et

risp

arm

iate

gr

azie

al

l’in

crem

ento

di

ap

prop

riat

ezza

do

vreb

bero

es

sere

si

gnifi

cati

vam

ente

im

pieg

ate

per

l’ese

cuzi

one

di n

uov

i esa

mi u

tili/

nec

essa

ri

Rap

port

o tr

a n

uov

i es

ami

intr

odot

ti

e ri

spar

mi d

a ap

prop

riat

ezza

D

ovre

bbe

esse

re d

ich

iara

ta la

pol

itic

a ve

rso

gli e

sam

i obs

olet

i N

um

eri

di e

sam

i/qu

inqu

enn

io e

limin

ati

dal

prop

rio

men

u, p

erch

é ob

sole

ti

Ruo

lo d

i un

sis

tem

a di

rep

orti

ng

mir

ato

sull

e at

tivi

di

labo

rato

rio

Ogn

i la

bora

tori

o de

ve a

vere

una

pol

icy

rigu

ardo

il

sist

ema

di

repo

rtin

g m

irat

o su

lle a

ttiv

ità

di la

bora

tori

o (A

) Pr

esen

za d

i un

doc

um

ento

form

ale

di p

olic

y

D

eve

basa

rsi s

ul n

omen

clat

ore

tari

ffari

o (A

) V

ocab

olar

io u

tiliz

zato

Dov

rebb

e ri

leva

re

cost

i di

rett

i e

indi

rett

i ed

in

dica

tori

di

pe

rfor

man

ce, c

on c

aden

za a

lmen

o tr

imes

tral

e C

onsu

mi;

volu

mi

di

atti

vità

; pr

esta

zion

i/an

no/

adde

tto

D

ovre

bbe

con

tene

re

i da

ti

rela

tivi

al

le

pres

tazi

oni

e ag

li u

tiliz

zato

ri

Ese

mpi

: vol

um

i; sc

osta

men

ti; r

ich

iede

nti

D

ovre

bbe

prev

eder

e la

do

cum

enta

zion

e de

gli

erro

ri

e le

op

port

une

azi

oni c

orre

ttiv

e Ta

sso

di

erro

ri

e n

. az

ion

i co

rret

tive

/pre

ven

tive

Dov

rebb

e co

nte

nere

in

form

azio

ni

sull’

effic

acia

cl

inic

a e

sull’

effic

ien

za d

el s

ervi

zio

Qu

alit

à de

l sis

tem

a di

rep

orti

ng

Page 22: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

Allegato 2 pag 1

Allegato 2

CHECK LIST PER LA VALUTAZIONE DELL’ATTUAZIONE DEI PIANI

REGIONALI DI RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DELLE STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE DI DIAGNOSTICA DI LABORATORIO

1) Va verificato quanti dei seguenti punti sono stati presi in considerazione

dell’analisi della situazione di partenza (si assume che le analisi siano state fatte a livello di singola ASL ed Azienda Ospedaliera):

a) numero di strutture di laboratorio pubbliche (in rapporto alla rete ospedaliera e tenendo conto della distinzione tra strutture complesse e semplici) e private;

b) volumi prestazionali complessivi e per singola linea analitica erogati nell’ultimo anno da ciascuna struttura separatamente per interni (reparti di degenza, urgenza) ed esterni espressi come numero di prestazioni e valorizzazione delle stesse;

c) analisi del rapporto tra consumi di esami per interni ed attività di ricovero nelle strutture ospedaliere (numero medio esami per ricovero e/o per reparto);

d) analisi del rapporto tra consumi di esami esterni e popolazione di riferimento (numero medio esami per cittadino);

e) appropriatezza delle richieste per esami sentinella come i marcatori tumorali, cardiaci e tiroidei;

f) gestione degli aspetti correlati all’attività consulenziale nella richiesta ed interpretazione degli esami di laboratorio;

g) numero per qualifica e costi del personale delle strutture a gestione diretta; h) costi analitici delle strutture a gestione diretta; i) budget riconosciuto e valore fatturato delle singole strutture private.

2) Vanno verificati i criteri utilizzati per la riorganizzazione dei laboratori pubblici a gestione diretta con particolare riferimento a:

a) modalità di organizzazione del laboratorio in funzione della tipologia di ospedale in cui lo stesso è collocato;

b) modalità di organizzazione del servizio in orario notturno e festivo; c) saturazione delle capacità produttive del servizio pubblico (anche in

considerazione dell’utenza ambulatoriale e territoriale); d) criteri per acquisizione di beni e servizi, in rapporto alla necessità di

riconoscere le specificità delle singole strutture all’interno della rete e dei servizi che debbono erogare;

e) criteri proposti per la individuazione e reingegnerizzazione dei laboratori da consolidare;

f) criteri proposti per la concentrazione di specifiche linee analitiche in laboratori dedicati;

g) costi della logistica (trasporto dei campioni e procedure connesse per salvaguardare la qualità e sicurezza);

Page 23: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

Allegato 2 pag 2

h) costi dell’informatica di laboratorio; i) eventuali problematiche legate alla gestione di esami decentrati (POCT) ed

alle responsabilità medico legali correlate; j) ipotesi di impatto economico del progetto proposto; k) crono-programma del progetto ed individuazione delle fasi in cui lo stesso

viene articolato; l) atti previsti per la sua adozione; m) criteri proposti per il suo monitoraggio.

3) Vanno verificati i criteri con i quali è stato eventualmente reso operativo il

progetto di cui al punto 2) con particolare riferimento a:

a) numero di laboratori oggetto di riordino organizzativo-strutturale; b) numero di linee analitiche ricollocate in laboratori specializzati; c) revisione complessiva dei costi con particolare riferimento al personale ed ai

materiali.

4) Va verificato il coinvolgimento delle società scientifiche e dei gruppi professionali più coinvolti per la messa a punto di percorsi di appropriatezza con particolare riferimento a:

a) numero di linee guida approvate, rese operative e monitorate a livello di Regione e di ASL per la richiesta di specifiche prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza (markers tumorali, marcatori tiroidei, esami allergologici, esami per le epatiti, ecc.);

b) numero di esperienze ospedaliere con documentata riduzione dei consumi interni a seguito di specifiche iniziative;

c) messa a punto di un sistema di verifica esterna della qualità a supporto del processo di riorganizzazione e qualificazione dei laboratori.

5) Modalità di gestione della committenza nei confronti dei laboratori privati con

particolare riferimento a:

a) atti regionali di definizione dei tetti di produzione e dei tetti massimi di spesa;

b) atti regionali sulle procedure per l’autorizzazione di nuovi laboratori; c) esistenza di criteri di selezione dei fornitori per la scelta dei laboratori

privati più qualificati; d) linee storiche di tendenza della spesa per l’acquisto di prestazioni di

laboratorio da privati a livello regionale e di singola ASL.

Page 24: DGlP SDirezione Generale Programmazione Sanitaria, livelli ... · S.Maria degli Angeli di Pordenone Presidente Nazionale SIMeL ... nell’allungamento della vita media e nella riduzione

age.na.s - Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali

Sezione A.G.P. - Centro Stampa

Via Puglie 23, 00187 – Roma . Tel. 06.427491 – fax. 06.42749488

www.agenas.it e-mail [email protected]