DETTI IZZO LENCI ANICHINI ELBA · 2020. 4. 22. · video dalla propria cameretta, figuriamoci se...

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ELBA LA PROFEZIA DI NERINA LENCI ANICHINI IZZO DETTI ELBA L’EREDITA DI NAPOLEONE IN OMAGGIO IL DVD-ROM CON IL WEBMOVIE INTRODUZIONE DI DANIELE CALURI E EMILIANO PAGANI

Transcript of DETTI IZZO LENCI ANICHINI ELBA · 2020. 4. 22. · video dalla propria cameretta, figuriamoci se...

  • EL

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    E L B AL A P R O F E Z I A D I N E R I N A

    LENCI ANICHINIIZZODETTI

    E L B AL ’ E R E D I tA D I N A P O L E O N E

    IN OmAggIO IL DVD-rOmCON IL WEBmOVIE

    INTrODuZIONE DIdAniELE cALuri

    EEmiLiAnopAgAni

  • E L B AL a p r o f e z i a d i N e r i N a

    LENCI ANICHINIIZZODETTI

    ASSOCIAZIONECULTURALE

    DOUbLe SHOt

  • I Licaoni non avranno mai successo.

    Perché quindi perdere tempo a scrivere questa prefazione?Sì, ok, sono nostri amici che stimiamo e apprezziamo da anni, e con cui abbiamo spesso collaborato in un mutuo scambio di competenze. E con questo?Pensate forse che l’amicizia possa bastare a giustificare il tempo tolto ai tuffi al mare, allo scandaglia-mento delle coane nasali e alla lettura di Saramago, anche se queste ultime due attività sono svolte, spesso, in contemporanea?No, evidentemente ci conoscete poco.I Licaoni sono un gruppo multiforme di giovani(li) livornesi attivi da tanti anni nel campo delle auto-produzioni video, con lungometraggi, mediometraggi, cortometraggi, micrometraggi, pizze al metro e web series (e usate Google per qualcosa che non siano le foto delle puppe di Emily Ratajkowski una buona volta, maledetti lavativi viziati) che negli anni si sono coltivati un pubblico di affezionati che li segue, li ama e soprattutto li stima tantissimo. Ma non saranno mai famosi.Non avranno mai neanche un decimo della popolarità dell’ultimo youtuber del menga che pubblica video dalla propria cameretta, figuriamoci se potranno mai aspirare ai livelli di un Favij (questo paragone vale solo se leggerete questa prefazione nei mesi immediatamente successivi alla data di pubblicazione, altrimenti sostituite il nome con uno qualsiasi di quelli che imperverseranno sulla colonnina destra di Repubblica.it) o di altre star del firmamento video di improvvis indipendente.Ma fermiamoci un attimo a riflettere su questo termine: indipendente.Un autore indipendente è spesso identificato come uno che non ha una casa di produzione alle spalle (spesso che non ha una casa tout-court), che non ha dei finanziatori a cui rendere conto e che deve (o sceglie di) assumersi il rischio e l’impegno di autofinanziare le proprie produzioni, seguendo per-sonalmente tutti i passi necessari perché vengano alla luce, mettendosi in gioco sia dal punto di vista creativo che economico.Ma è proprio così?Sono davvero i produttori, gli editori o i finanziatori a castrare la creatività, la voglia di sperimentare, di rischiare, di azzardare? Sì, certo. Che discorsi.Ma è anche vero che, se fossero esclusivamente loro i responsabili, con l’avvento delle nuove tecno-logie e dei nuovi canali di distribuzione e diffusione, che permettono di bypassare le forche caudine poste davanti alla scrivania di un produttore/editore, dovremmo esser pieni di prodotti e proposte nuove, coraggiose, vitali, alternative al già visto. E invece, guarda caso, siamo pieni delle solite cose, ripetute all’infinito con un effetto ridondante e declinate in maniera più o meno ruffiana o più o meno volgare, a seconda dei casi.Questo perché troppi pochi autori sono veramente indipendenti dall’unico vero censore: sé stessi.Un autore si autocensura se la sua tendenza è quella di assecondare i gusti del pubblico, cercando di sfruttare i filoni di moda per inserirsi nella scia luminosa di un successo di massa e godere un po’ della sua luce riflessa (e di ricavi e visibilità più sicuri).

    I N T R Od i e m i L i a N o p a g a N i e d a N i e L e c a L u r i

  • Chiariamoci, ciascun autore – noi compresi – spera che le cose che realizza piacciano a un pubblico più ampio possibile. Però una cosa è scrivere, filmare, disegnare opere e augurarsi che vadano bene, impegnandosi in tal senso; un’altra cosa, e ben diversa, è realizzarle avendo a monte, come motore primario, lo scopo di avere successo. Il successo dovrebbe sempre essere una conseguenza, non uno scopo.Ecco perché i Licaoni non lo raggiungeranno mai. Non perché non siano bravissimi, coraggiosi, in-novativi, intelligenti, onesti, etc... anzi. Ma proprio perché questo loro essere intransigenti li porta a compiere scelte difficili.Con questo albo, ad esempio, hanno voluto fare una scelta (l’ennesima) complicata. Questi gioviali zuzzurelloni mal pettinati hanno realizzato una web-series tecnicamente ineccepibile, con una trama affascinante e intrigante, oltre che ricca di effetti speciali incredibili, in cui si mescolano i filoni nar-rativi, le epoche, i personaggi, e che ha avuto anche numerosi riconoscimenti, ultimo dei quali il Prix de l’Innovation al Marseille Web Festival (e forza, con quelle manine: toglietele dalla patta dei pantaloni e tornate su Google per cancellare Emily Ratajkowski e cercare “Elba+Licaoni”, su...). Una serie, soprattutto, fuori dalle mode del momento e dalle strizzatine d’occhio al pubblico di YouTube.Ma (la letteratura c’insegna che, specie nelle storie più belle, c’è sempre un “ma” a rompere i coglio-ni) il progetto originale era più grande e complicato di quello che è stato possibile realizzare: danna-te, avarissime produzioni.Per fortuna, il Signore non turba mai la quiete dei propri figli, se non per preparargliene una più grande e certa. E così, l’Altissimo ha compiuto il miracolo, riportando in vita l’Associazione DOU-bLe SHOt; la quale, a sua volta, con l’aiuto di validissimi collaboratori come Luca Lenci e Bernardo Anichini, ha permesso la realizzazione dell’albo che avete fra le mani (se le avete effettivamente tolte dalla patta). Il fumetto racconta la parte mancante di ELBA e, allegato, trovate il dvd della serie, che è meglio guardare PRIMA di leggere l’albo che avete in mano.Un albo che dimostra come i nostri Alessandro e Francesca sappiano muoversi con incredibile agi-lità (come Licaoni, appunto) anche fra vignette e balloon, oltre che con telecamere e obiettivi. Cosa tutt’altro che scontata, vista la grande differenza tra i due linguaggi: il fumetto e il cinema.La storia che state per leggere è un continuum organico e indissolubile rispetto alle vicende che si sviluppano nella serie, e che ritroverete anche nei contenuti extra del volume. Una sfida metalin-guistica fra media vicini, eppure fra loro stranieri. Se non provate almeno un sussulto con questo, tornate pure a cercare Emily Ratajkowski per galoppare spediti incontro alla cecità, perché è quello che meritate.Un’operazione grande, ambiziosa e complicata, realizzata con il massimo impegno e la massima cura, come quando si deve rendere conto a qualcuno del proprio operato.Cosa che, in effetti, avviene anche in questo caso, dal momento che, secondo noi (ed evidentemente secondo anche i Licaoni), ognuno dovrebbe rendere conto del proprio lavoro principalmente a se stesso, e vedere poi se riesce a ritenersi soddisfatto delle cose che fa. Tutto il resto viene in secondo piano.È per questa affinità di pensiero e approccio ai rispettivi lavori che abbiamo scritto questa prefazione, ed è per tutto quanto abbiamo qui scritto, che vi consigliamo di leggere questo volume.In alternativa, su YouTube ci sono milioni di filmati buffi di gente che fa scorregge con le ascelle e anche con la tastiera di un computer, sentite un po’: PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!

    Emiliano e Daniele

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    Elba, Spiaggia di Capobianco, 1800.

    Nonavrete mica

    paura?!

    Stiamo arrivando, Pietro!

    Siete delle femminucce, ecco che

    siete!

    Parla per Lindo! Vedrai che tuffo ti

    faccio!Oh, femmina a

    chi?! Ora vengo lì e ti...

    Levati la sottana, vai, che forse t’arrampichi

    meglio.

    Ora lo vedi, eh, chi c’ha il coraggioa tuffarsi più alto... Puff...

    Oh, la signorina si è offe-

    sa...

    Ah ah! La signorina

    Linda!smettetela!

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    Uff...

    Ohi!

    Ih ih ih!

    lindo, guarda un po’. è arrivata una più femmi-

    nuccia di te.

    Già! Che dite, la spingiamo

    giù?Vedrai che que-

    sta s’ammazza da sola. E poi se la mangiano i

    gabbiani.

    Allora come abbiamo deciso a pagliuzze: prima Lindo e poi te, Secco. E se avete

    paura siete fuori, va bene?

    Lindo, vieni, tocca a te!

    Maperché prima io?

    Perchéhai perso te a

    pagliuzze.

    Ma te Pietro non ti tuffi?

    Luil’ha già fatto.

    Ma noi non ci s’era...

    Oh Pietro, Lindo dice che sei un bugiar...

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    Una piccola conchiglia nasconde una perla.

    Così una piccola creatura un enorme coraggio.

    Preservalo per quando incontrerai l’uomo valoroso.

    Perché quel giorno la vita di noi tutti sarà nelle vostre mani.

    Nerina che nasci dal mare...*

    ...nel mare cercami.

    Nerina! Nerina! Oh Madonnina Santa!!!

    Scappa! Scappa!

    * Nerina: dal greco Nereine, ninfa marina figlia del dio Nereo.

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    Portoferraio, Villa dei Mulini, 1814.

    Pss… Pietro, ma cosa sta facendo?

    Zitto scemo! Sua Signoria sta

    pensando!

    No, sto ascoltando.

    Siete Voi che vi siete interrotto. Continuate, s’il

    vous plaît.

    Ah! Ehm… ho detto più omeno tutto, Vostra Maestà. È che il mulino è proprio sul Fosso di San Francesco…

    …e con ilcanale nuo-vo ci arriverà meno acqua e la mola rischia di non girare. In estate c’è sem-pre la secca, si sa, ma così i contadini dico-no che certo

    non cela fa.

    Questo lo avetegià detto, Monsieur. Quel che continuate a non dire è perché dovrei cambiare il

    mio piano.

    Una riforma della rete idrica già

    predisposta dall’inge-

    gnere e ap-provata dal Bertrand.

    Er… Certo che no, Vo-

    stra Maestà… cioè… ecco… se il piano è approvato… non c’è ra-gione, no.

    Ma sei scemo Pietro?!

    OhMadonni-

    na…!

    Zitti voi!

    Ridotto acombattere coi mulini ad acqua...

    Mpf.

    Qualcuno di lor

    signori ha forse un perché?

    No no, Vostra Maestà! Vostra Maestà ha ragione! l’avevo detto a questi villici che

    non dovevano disturbare la Signoria Vostra.

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    Ce l’ho io un

    perché.

    Perché se noi non lavoriamoe andiamo in miseria, poi letasse che chiedete come

    le paghiamo?

    Interessante, Ma-demoiselle. Ma ho notato – per

    quanto sia con voi da poco – che

    alcuni Elbani san-no essere molto intraprendenti.

    Una solu-zione la

    troverete, n’est-ce-

    pas?

    E ora, si-gnori, se permet-tete…

    Ci man-cherebbe

    Maestà! Per-donate il disturbo. i

    miei ossequi, Maestà!

    Se ti pieghi dell’altro ti

    spezzi, Pietro.

    Zitto, Nedo!

    Per di qua.

    Razza di cretina!!! A

    momenti ci fai decapitare!

    Ma stai zitto, stai, che ha fat-to bene la Nerina…

    Buone alavare, siete, e basta! La poli-tica non è af-far vostro.

    Ha parlato il Podestà, ha parlato...

    Qui êtes-vous?! Come avete fatto a superare le guardie?

    Perdono, Maestà. Sono

    solo un vostro umile servitore.

    Che cosa volete?

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    Solo offrirViun omaggio, Maestà, per celebrare il

    Vostro insediamento sull’isola.

    Qu’est-ce que c’est?

    Un manufatto antico. Molto antico. Forgiato col ferro della no-

    stra amata isola.

    Che cosa rappre-senta?

    è una chiave, Maestà.

  • 12

    Ohiohi ohi…

    che botta.

    L’aleatico… ‘cidenti a me, mai più degu-stazioni di mattina…

    Porca miseria che male... e con Sara che

    oggi se ne va e io qui da solo

    a casa. Aspe’... casa? Mica

    sono a letto... eravamo

    al museo!

    Sì. Con Sara.Lei che vuole partire. E io che non voglio che vada.

    Litigio.

    Che vai a fare a Parigi? Per quel troiaio etrusco, eh?

    Sara, non partire...Mi senti Sara? Sara?!

    SARA!!!

    MA COSA...?!

    ? CHE È ‘STA ROBA?!