Determinazioni Chimiche Sull'Olio d'Oliva

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 ITIS “Luigi Casale” Olio d’oliva Analisi di laboratorio prof. Pietro Rapisarda

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  • ITIS Luigi Casale

    Olio doliva

    Analisi di laboratorio

    prof. Pietro Rapisarda

  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    LA COMPOSIZIONE CHIMICA DELL'OLIO DOLIVA

    Le diverse famiglie di composti chimici che sono presenti nell'olio di oliva si trovano distribuiti

    nei vari tessuti che compongono la drupa, a causa della loro polarit e solubilit vengono a trovarsi in

    quantit diverse nell'olio. Quest'ultimo composto per circa il 98-95% da trigliceridi e, per la restante

    parte, da sostanze liposolubili e da composti polari, presenti prevalentemente nella polpa matura e nella

    mandorla del nocciolo, che si trovano disciolti nell'olio per ragioni naturali o per motivi tecnologici.

    I componenti non gliceridici possono essere suddivisi in due categorie:

    - le sostanze sensibili all'azione di alcali concentrati, definite SAPONIFICABILI, tra cui

    ricordiamo i fosfolipidi e le clorofille

    - - le sostanze che non subiscono alcuna alterazione se sottoposte all'azione di alcali concentrati,

    definite INSAPONIFICABILI, come gli alcoli, gli idrocarburi, gli steroli, i tocoferoli.

    L'insaponificabile riveste un ruolo importante sia dal punto di vista nutrizionale che da quello

    merceologico, contribuendo alla identificazione di eventuali frodi.

    La composizione della frazione insaponificabile degli oli di oliva risulta assai diversa da quella

    degli altri grassi alimentari e degli altri oli vegetali.

    I TRIGLICERIDI

    Come stato visto i trigliceridi

    costituiscono circa il 95-98% dell'olio di

    oliva e si trovano quasi esclusivamente

    nella polpa.

    Sono esteri della glicerina con

    acidi grassi a lunga catena, sia saturi che

    mono- e poli-insaturi. Tra gli acidi grassi

    che entrano a far parte delle molecole dei

    trigliceridi i pi importanti sono:

    - l'acido oleico, monoinsaturo, che presente per il 70-80%

    - l'acido linoleico, diinsaturo, che rappresenta il 10% circa

    - l'acido palmitico, saturo che rappresenta il 7-15%

    - l'acido stearico, anch'esso saturo, presente per l'1,5-3,5%.

    Figura 1 - Esempio di un trigliceride insaturo. Parte sinistra:

    glicerolo, parte destra dall'alto al basso: acido palmitico, acido oleico, acido alfa-linolenico, formula chimica: C55H98O6

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    La caratteristica peculiare della composizione trigliceridica dell'olio di oliva rappresentata dal

    particolare equilibrio nella composizione acidica: rispetto agli altri grassi alimentari risulta pi elevata

    la % di acido oleico e quella del linoleico, mentre la concentrazione degli acidi insaturi moderata.

    Questa elevata percentuale di acidi grassi mono- e poli-insaturi risulta particolarmente importante da un

    punto di vista medico.

    Gli acidi grassi insaturi sono essenziali per la dieta e devono essere assunti direttamente, in

    quanto non possono essere sintetizzati dall'organismo o lo possono essere solo in quantit limitata.

    Dopo l'assunzione essi vengono trasformati in altri composti, funzionando da precursori di molecole

    che svolgono nell'organismo azione regolatrice di importanti funzioni fisiologiche, come l'aggregazione

    piastrinica, la pressione arteriosa, la contrazione muscolare. Essi vengono inoltre incorporati, con

    funzione energetica e plastica, in tessuti ed organi.

    Studi epidemiologici rivolti alla identificazione di correlazioni tra regimi alimentari diversi ed

    incidenza di cardiopatie coronariche e mortalit hanno evidenziato una relazione stretta tra consumo di

    olio di oliva, colesterolemia, aterosclerosi, malattie cardiovascolari e mortalit ad esse connessa. L'uso

    di olio di oliva induce bassi livelli di colesterolo plasmatico ed alti livelli di colesterolo HDL, , forma

    utile, che previene la formazione di placche lipidiche sulle pareti arteriose. Questa corretta

    distribuzione dei grassi previene l'arteriosclerosi, ricucendo la frequenza delle malattie cardiovascolari

    e la mortalit causata da esse.

    Esistono studi anche sugli effetti positivi di una dieta che prevede l'olio di oliva come grasso

    principale in pazienti affetti da ulcera gastrica e duodenale. E' documentata anche una minor incidenza

    di litiasi biliare (calcoli della bile) in soggetti che fanno uso regolare di olio di oliva rispetto a soggetti

    consumatori di grassi animali.

    L'INSAPONIFICABILE

    Come stato detto in precedenza esso rappresenta solo una piccola parte dell'olio, dal 2 al 5%.

    Sotto questa classificazione rientrano composti assai diversi, quali IDROCARBURI, ALCOLI

    ALIFATICI E TRITERPENICI, POLIFENOLI, TOCOFEROLI, STEROLI. Molti di questi composti

    rivestono un ruolo prevalentemente merceologico, per la identificazione della qualit e genuinit del

    prodotto, altri invece hanno importanza anche da un punto di vista medico, nutrizionale ed edonistico.

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    ALCOLI TRITERPENICI

    Gli alcoli triterpenici, tra cui si ricordano i principali cicloartenolo e metilen-cicloartenolo,

    insieme al b-sitosterolo, che si trova come componente caratteristico e predominante nella frazione

    sterolica, ostacolano l'assorbimento del colesterolo nell'intestino. Essi sono precursori biogenetici degli

    steroli.

    STEROLI

    Costituiscono ancora oggi una importante

    classe di riferimento negli studi e nelle analisi

    sull'olio di oliva, non essendo stati, fin ad ora,

    coinvolti in alcuna manipolazione genetica,

    come capitato, ad esempio, per la

    composizione degli acidi grassi.

    Essi costituiscono come una sorta di

    impronta digitale che consente la identificazione

    delle sostanze grasse di origine diversa. Lo

    sterolo caratteristico degli oli vegetali il b-sitosterolo, mentre quello caratteristico degli oli di origine

    animale il colesterolo.

    POLIFENOLI E TOCOFEROLI

    Queste due classi di composti sono

    probabilmente le pi importanti tra quelle

    costituenti i componenti minori polari, e tra

    di esse un ruolo principale svolto dai

    polifenoli.

    Le ragioni di tale importanza sono

    riconducibili in modo sintetico alle seguenti

    - sono composti che prevengono le

    reazioni di ossidazione a carico degli

    acidi grassi e quindi contribuiscono alla stabilit dell'olio nel tempo, ritardandone l'irrancidimento;

    Figura 2 - Sterolo

    Figura 3 - Struttura di base dei tocotrienoli

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    - prevengono ed inibiscono le reazioni di tipo radicalico nell'organismo umano, limitando la

    formazione di molecole anomale che possono alterare il regolare funzionamento delle membrane

    cellulari.

    I tocoferoli, o vitamina E, sono presenti nell'olio nell'ordine dei 150-300 mg/kg, ma la loro

    concentrazione diminuisce all'aumentare del tempo di conservazione, specialmente se l'olio viene

    conservato in recipiente aperto non protetto dalla luce. La vitamina E definita vitamina antisterile e le

    sono riconosciute propriet antiabortive, ma non sull'uomo.

    I polifenoli sono soggetti, al pari dei tocoferoli, a degradazione durante la conservazione, ma la

    loro concentrazione assoluta dipende, non solo dal tempo di conservazione, ma soprattutto dalla

    cultivar e dal periodo di raccolta, essi infatti si trovano in concentrazione maggiore nelle olive verdi, ed

    il loro tenore cala con la maturazione.

    Nell'olio essi svolgono oltre al gi citato ruolo di tutela dall'ossidazione, anche un importante

    ruolo edonistico. Essi infatti influiscono sul giusto, contribuendo alla nota amara e piccante degli oli

    freschi. La loro degradazione porta a consistenti cambiamenti nel gusto, che nel tempo perde le

    caratteristiche di fruttato ed amaro per evidenziare la nota di dolce.

    Tra i pi importanti composti fenolici si ricorda l'oleoeuropeina, dalla spiccata nota amara; i

    suoi prodotti di degradazione, quali l'idrossitirosolo, non possiedono sapore amaro, ci spiega il

    cambiamento di sapore nel tempo.

    I polifenoli hanno interesse farmacologico e cosmetico e vengono impiegati in preparati

    medicinali capillaro-protettivi ed in prodotti antiet. Le propriet farmacologiche principali della

    oleoeuropeina sono l'azione coronaro-dilatatrice, quella ipoglicemica e quella anticolesterolemica.

    CAROTENI E CLOROFILLE

    I caroteni e le clorofille sono pigmenti colorati che contribuiscono alla definizione del colore

    dell'olio. I caroteni sono circa ottanta ed hanno colore arancione-rosso. Il pi importante di essi il b-

    carotene, la cui molecola il doppio di una molecola di vitamina A.

    La vitamina A tal quale nell'olio non esiste, ma l'enzima carotenasi, presente nel fegato causa la

    scissione del b-carotene in esso presente, producendo due molecole di vitamina A, il b-carotene per

    questo definito Provitamina A.

    La clorofilla una miscela di due sostanze: la clorofilla A di colore verde-blu e la clorofilla B di

    colore verde-giallo. Questi due pigmenti contribuiscono al colore verde dell'olio fresco. Durante la

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    conservazione la clorofilla si degrada e la riduzione del colore verde causa il viraggio del colore

    dell'olio verso il giallo.

    COMPONENTI VOLATILI

    A questo gruppo appartengono classi di composti che sono gi state prese in considerazione

    precedentemente, molto diverse le une dalle altre, come ALCOLI, ALDEIDI, CHETONI, ACIDI,

    IDROCARBURI. All'interno di ogni classe per sono considerati composti volatili quelli che

    Composizione chimica dell'olio d'oliva

    2%

    98%

    Frazione insaponificabile

    Trigliceridi

    Componenti minori

    P o l i f e n o l i 1 8 - 3 7 %

    S t e r o l i e c o m p o n e n t i c o l o r a t i

    < 1 %

    T o c o f e r o l i 2 - 3 %

    I d r o c a r b u r i 5 0 - 6 0 %

    A l c o l i 2 0 - 3 5 %

    Alcoli 20-35%

    Idrocarburi 50-60%

    Tocoferoli 2-3 %

    Polifenoli 18-37%

    Steroli e componenti colorati

  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    presentano la caratteristica comune di passare facilmente allo stato di vapore alla temperatura ambiente.

    Essi quindi sono quei composti di piccole dimensioni e di bassa tensione di vapore, che pi facilmente

    entrano in contatto con le cellule olfattive, sollecitando una sensazione odorosa. Sono quelli che

    contribuiscono al profumo dell'olio, ma sono anche quelli che ci avvertono della presenza di un

    eventuale difetto dell'olio durante l'analisi del Panel Test.

    LA CHIMICA DELL'OLIO

    L' olio di oliva un grasso alimentare vegetale, liquido a temperatura ambiente, ottenuto dalla

    frantumazione e spremitura delle olive dopo separazione dalla sansa e dalle acque di vegetazione.

    Alla temperatura di 15C , l' olio di oliva ha una densit di 0,916 g/cm3. Chimicamente

    costituito per il 98-99% da una miscela di trigliceridi detta frazione saponificabile e per il rimanente 1-

    2% da un insieme di componenti minori che rappresentano l' insaponificabile.

    Numerosi sono i fattori che influenzano la composizione chimica di un olio: in sintesi

    possibile riassumere quanto affermato con il seguente schema:

    Composizione chimica

    Variet (tipo di cultivar)

    Condizioni pedoclimatiche

    Tecniche agronomiche Trasformazione frutto:

    - raccolta - conservazione

    Condizionamento olio

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    I TRIGLICERIDI

    Ogni trigliceride costituito da tre acidi grassi che esterificano le funzioni alcoliche (-OH) di

    una molecola di glicerolo.

    GLI ACIDI GRASSI

    Nell' olio di oliva gli acidi grassi possono essere presenti in varie forme, secondo lo schema di

    seguito riportato.

    Gli acidi grassi si trovano soprattutto nella forma di trigliceridi; tra i trigliceridi le molecole

    OOO, POO, OLO, LOO; PLO; SOO; POP* rappresentano circa il 90% del totale. Fra i gliceridi

    parziali i 1,2-digliceridi sono circa il 2-3% e i monogliceridi circa 0.1-0.2 %.

    *OOO =glicerolo esterificato con tre molecole di acido oleico.

    POO= glicerolo esterificato con due molecole di acido oleico in posizione 2 e 3 e una di acido palmitico in posizione 1.

    OLO= glicerolo esterificato con due molecole di acido oleico in posizione 1 e 3 e una di acido linoleico in posizione 2.

    LOO=glicerolo esterificato con due molecole di acido oleico in posizione 2 e 3 e una di acido linoleico in posizione 1.

    PLO= glicerolo esterificato con una molecola di acido oleico in posizione 3, una di acido linoleico in posizione 2 e una di acido palmitico in posizione 1. SOO=glicerolo esterificato con due molecole di acido oleico in posizione 2 e 3 e una di acido stearico in posizione 1.

    POP= glicerolo esterificato con una molecola di acido oleico in posizione 2 e due di acido palmitico in posizione 1 e 3.

    Acidi grassi

    Esteri misti Liberi Esteri della glicerina Esteri con alcoli grassi

    Monogliceridi Digliceridi Trigliceridi

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    L' olio di oliva presenta i seguenti acidi grassi:

    La acidi inferiori assenti acidi laurico e miristico < 0,1 % acido Palmitico < 17 % acido stearico < 3,5 % acido arachico < 0,7 % acido behenico < 0,2 % acido palmitoleico 0,3-3% acido oleico > 65 % acido gadoleico < 0,2 % acido linoleico < 13,5 % acido linolenico < 1,5 %

    Come evidenziato nella tabella, gli acidi grassi presenti nell' olio di oliva possono appartenere

    alla classe delle molecole sature (s), monoinsature (m) e poliinsature (p).

    Dalle percentuali relative ad ogni acido grasso riportate si comprende che l' acido grasso pi

    abbondante nell' olio di oliva l' acido oleico, molecola monoinsatura: ci differenzia l' olio di oliva da

    tutti gli altri oli vegetali di semi , dove si ha prevalenza di acidi grassi poliinsaturi. Gli acidi grassi

    poliinsaturi nel lungo periodo possono essere dannosi in quanto favoriscono la produzione di radicali

    liberi, causando effetti collaterali pericolosi per l' organismo umano come invecchiamento cellulare,

    rischio oncogeno e coronarico, esposizione all' arteriosclerosi e alle malattie infiammatorie. D' altronde

    la presenza nell' olio di oliva di acidi poliinsaturi come l' acido linoleico e l'acido linolenico preziosa

    essendo nutrienti essenziali (AGE), che non possono essere sintetizzati dall' organismo umano (l'

    organismo umano, infatti, non pu introdurre doppi legami in posizione 6 e 3 della catena carboniosa) e pertanto devono essere necessariamente assunti nella dieta.

    Dalla presenza di acidi grassi insaturi dipende lo stato fisico a temperatura ambiente (liquido)

    dell' olio di oliva.

    CARATTERISTICHE DEGLI ACIDI GRASSI NATURALI

    A= numero pari di atomi di carbonio (C14, C16, C18)

    B= doppi legami non coniugati

    C= isomeria CIS e non TRANS al doppio legame.

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    D= gli acidi grassi insaturi occupano di preferenza la posizione 2 della molecola di glicerolo

    Un breve commento alle caratteristiche degli acidi grassi sopra riportate.

    A= il numero di atomi di carbonio presenti in ciascun acido grasso deve essere pari.

    L' esistenza nella composizione acidica di acidi grassi con un numero dispari di atomi di

    carbonio indice di sofisticazione.

    B= gli acidi grassi poliinsaturi (cio con un numero di insaturazioni superiori a uno) presentano

    solo doppi legami non coniugati: in pratica, tra un doppio legame e il successivo, ci deve essere almeno

    un atomo di carbonio "saturo".

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    Categoria Acidit %

    Valore perossidi

    mcq/O2/kg

    Solventi alogenati mg/kg ()

    Alcoli alifatici mg/kg

    Acidi saturi in posizione

    2 del trigliceride

    %

    Eritrodiolo + uvaolo

    %

    Trilinoleina %

    1. Olio di oliva extra vergine M 1,0 M 20 M 0,20 M 300 M 1,3 M 4,5 M 0,5 2. Olio di oliva vergine M 2,0 M 20 M 0,20 M 300 M 1,3 M 4,5 M 0,5 3. Olio di oliva vergine corrente M 3,3 M 20 M 0,20 M 300 M 1,3 M 4,5 M 0,5 4. Olio di oliva vergine lampante > 3,3 > 20 > 0,20 M 400 M 1,3 M 4,5 M 0,5 5. Olio di oliva raffinato M 0,5 M 10 M 0,20 M 350 M 1,5 M 4,5 M 0,5 6. Olio di oliva M 1,5 M 15 M 0,20 M 350 M 1,5 M 4,5 M 0,5 7. Olio di sansa di oliva greggio m 2,0 - - - M 1,8 m 12 M 0,5 8. Olio di sansa di oliva raffinato M 0,5 M 10 M 0,20 - M 2,0 m 12 M 0,5 9. Olio di sansa d'oliva M 1,5 M 15 M 0,20 - M 2,0 > 4,5 M 0,5

    M = massimo, m = minimo. Nota: Per classificare diversamente un olio o dichiararlo non conforme per la purezza sufficiente che uno solo dei requisiti non rientri nei limiti fissati. () Limite massimo complessivo per i composti rivelati dal rivelatore a cattura di elettroni. Per i componenti accertati singolarmente il limite massimo 0,10 mg/kg. () (Delta-5-23-Stigmastadiemolo+Clerosterolo+Betasitosterolo+Sitostanolo+Delta-5-Avenasterolo+Delta-5-24 Stigmastadienolo).

    Categoria Colesterolo% Brassicasterolo

    % Campesterolo

    % Stigmasterolo

    % Beta sitosterolo

    % () Delta 7 stigmasterolo

    % Steroli totalimg/kg

    1. Olio di oliva extra vergine M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 000 2. Olio di oliva vergine M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 000 3. Olio di oliva vergine corrente M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 000 4. Olio di oliva vergine lampante M 0,5 M 0,2 M 4,0 - m 93,0 M 0,5 m 1 000 5. Olio di oliva raffinato M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 000 6. Olio di oliva M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 000 7. Olio di sansa di oliva greggio M 0,5 M 0,2 M 4,0 - m 93,0 M 0,5 m 2 500 8. Olio di sansa di oliva raffinato M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 800 9. Olio di sansa d'oliva M 0,5 M 0,2 M 4,0 < Camp. m 93,0 M 0,5 m 1 800

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  • Analisi dellolio di oliva La composizione dellolio di oliva

    Composizione acidica Categoria Miristico%

    Linolenico%

    Arachico%

    Eicosenoico%

    Beenico %

    Lignocerico% K232 K270 K270 con allumina () Delta K Panel test

    1. Olio di oliva vergine extra M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 2,40 M 0,20 M 0,10 M 0,01 >6,5 2. Olio di oliva vergine M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 2,60 M 0,25 M 0,10 M 0,01 >5,5 3. Olio di oliva vergine corrente M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 2,60 M 0,25 M 0,10 M 0,01 >3,5 4. Olio di oliva vergine lampante M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 - > 0,25 M 0.11 - < 3.5 5. Olio di oliva raffinato M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 3,40 M 1,20 . M 0,16 - 6. Olio di oliva M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 3,40 M 1,00 - M 0,13 - 7. Olio di sansa di oliva greggio M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 - - - - - 8. Olio di sansa di oliva raffinato M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 5,50 M 2,50 - M 0,25 - 9. Olio di sansa d'oliva M 0,1 M 0,9 M 0,7 M 0,5 M 0,3 M 0,5 M 5,50 M 2,00 - M 0,20 -

    Nota: Ai fini della constatazione della purezza, qualora il K270 superi il limite della categoria corrispondente, si deve procedere alla

    determinazione del K270 dopo il passaggio su allumina.

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di acidit

    Analisi dellOlio di Oliva

    DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI ACIDITA

    (Acid value)

    Generalit e definizione:

    In chemistry, acid value (or "neutralization number" or "acid number" or "acidity") is the mass of

    potassium hydroxide (KOH) in milligrams that is required to neutralize one gram of chemical sub-

    stance. The acid number is a measure of the amount of carboxylic acid groups in a chemical compound,

    such as a fatty acid, or in a mixture of compounds. In a typical procedure, a known amount of sample

    dissolved in organic solvent is titrated with a solution of potassium hydroxide with known

    concentration and with phenolphthalein as a color indicator. (From Wikipedia, the free encyclopedia)

    Il numero di acidit (o "numero di neutralizzazione" o l'"acidit") di un campione la quantit di

    idrossido di potassio espressa in milligrammi necessaria per neutralizzare l'acidit di un grammo di

    campione. Il numero di acidit un indice della presenza di gruppi acidi (acidi carbossilici, fenoli, etc.)

    in un dato campione. Un metodo abbastanza generale prevede la dissoluzione del campione in un op-

    portuno solvente e la sua titolazione con una soluzione a concentrazione nota di idrossido di potassio in

    presenza di fenolftaleina come indicatore.

    I grassi e gli oli sono comuni sostanze alimentari. I grassi sono per lo

    pi di origine animale (burro, lardo) mentre gli oli hanno origine vege-

    tale (olio d'oliva, olio di semi di mais, olio di semi di soia, etc.).

    La struttura di base di grassi ed oli la stessa; sono, infatti, triesteri del

    glicerolo (triacil-gliceroli), ovvero trigliceridi. La struttura base dei tri-

    gliceridi rappresentata in figura 1, ove R, R' e R'' sono degli acidi

    grassi superiori.

    Gli acidi grassi possono essere saturi quando presentano legami semplici:

    acido laurico : CH3 - (CH2)10 - COOH,

    acido palmitico : CH3 - (CH2)14 - COOH

    acido stearico : CH3 - (CH2)16 - COOH,

    Figura 1

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 13 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di acidit

    od insaturi quando presentano uno o pi doppi legami:

    acido oleico : CH3 - (CH2)7 - CH = CH - (CH2)7 - COOH

    acido linoleico : CH3 - (CH2)4 - CH = CH - CH2 CH = CH -(CH2)7 -COOH,

    acido linolenico : CH3 - CH2 - CH = CH - CH2 - CH = CH - CH2 - CH = CH - (CH2)7 -COOH.

    In genere un grasso od un olio contiene pi di un AG, anche se uno , normalmente, in quantit

    preponderante. Ad esempio nell'idrolisi dell'olio d'oliva si ricava circa l' 83 % di acido oleico; dal burro

    possibile ricavare per idrolisi anche pi di 15 tipi di AG.

    Secondo la legislazione italiana (DM 31 -10 -1987, n.509) l'olio d'oliva classificato in base al-

    l'acidit espressa in acido oleico. Nell'olio extravergine d'oliva tale acidit in acido oleico deve essere 1

    g x 100 g di olio.

    La determinazione dell'acidit di un olio si effettua con una titolazione con idrossido di potassio

    sol. 0.1 M; da questa si ricavano sia il numero di acidit, ovvero i mg di KOH necessari a neutralizzare

    gli acidi liberi presenti in 1 g di olio, sia l'acidit espressa in %M di acido oleico.

    Reattivi:

    Campione: Olio extravergine d'oliva

    Idrossido di potassio sol. 0.1 M

    Etere etilico

    Alcool etilico assoluto

    Fenolftaleina sol. 0.1 %

    Apparecchiatura:

    Buretta da 25 mL

    Vetreria.

    Procedimento:

    Si pesano accuratamente su bilancia analitica, in una beuta da 250 mL, una quantit in grammi

    di olio in esame che dipende dal grado di acidit presunto, e che pu essere estrapolato dalla tabella 1.

    In un cilindro graduato si prepara una miscela 1:3 di alcool etilico ed etere etilico e la si travasa in una

    seconda beuta da 250 mL.

    Si prepara la buretta sul suo sostegno versando in essa la soluzione di idrossido di potassio 0.1

    M, e si azzera.

    Numero di acidit presunto

    Massa della sostanza da analizzare (in g)

    < 1 20 1 a 4 10

    4 a 15 2,5 15 a 75 0,5

    > 75 0,1

    Tabella 1

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 14 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di acidit

    Si prende la beuta contenente 10-20 ml della miscela alcool - etere e ad essa si aggiungono 1-2

    mL di fenolftaleina sol. 1 %; poich la miscela risulta debolmente acida necessaria neutralizzarla con

    alcune gocce di soluzione di KOH, fatte defluire dalla buretta, fino a evidente colorazione violetta.

    Si riazzera la buretta, si travasa la miscela prima preparata nella beuta contenente l'olio d'oliva, si agita

    per alcuni secondi al fine di rendere omogeneo il tutto, che, per la presenza degli acidi grassi, ritorna

    incolore. Si d inizio alla titolazione.

    Espressione dei risultati:

    Il risultato pu essere espresso sia in termini di numero di acidit sia in termini di % di acido oleico,

    secondo le seguenti equazioni:

    PMVaciditdinumero 1,56=

    PMVOleicoAcido 2,28% =

    dove:

    V = mL di soluzione di KOH usati,

    M = molarit della soluzione di KOH

    P = massa in g dell'olio.

    La reazione di neutralizzazione che avviene, riferita all'acido oleico pu essere cos schematizzata:

    CH3(CH2)7CH = CH(CH2)7COOH + KOH CH3(CH2)7CH = CH(CH2)7COOK + H2O

    Nota operativa:

    La miscela alcool etilico - etere etilico deve essere preparata, se possibile, sotto cappa a causa della vo-

    latilit dell'etere. Accertarsi che non siano presenti nelle vicinanze fiamme libere o riscaldatori elettrici

    in funzione.

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 15 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Standardizzazione KOH

    Analisi dellOlio di Oliva

    STANDARDIZZAZIONE DI KOH

    Principio del metodo

    La standardizzazione di KOH precedentemen-

    te preparato consiste nel titolare una quantit

    esattamente nota dello standard primario

    idrogenoftalato di potassio con la soluzione di

    KOH, con le modalit illustrate in seguito. Dal

    consumo di KOH (V, espresso in ml) necessario

    per il viraggio si calcola la normalit della

    soluzione di KOH preparata.

    La quantit opportuna di idrogenoftalato di

    potassio (P.M.=204,23) da pesare pu essere va-

    lutata mediante un calcolo preliminare e sar tale

    da richiedere nella titolazione un consumo di so-

    luzione di KOH (circa 0,1 N) non superiore alla

    capacit della buretta (in assenza di altre indica-

    zioni si suggerisce di utilizzare un volume di tito-

    lante pari a 25 ml).

    Apparecchiatura:

    - buretta da 50 ml

    - becker da100 ml

    Reattivi:

    - KOH

    - Ftalato acido di potassio

    - indicatore fenolftaleina

    Procedimento

    - Pesare alla 4a cifra decimale, in una navi-

    cella una quantit di idrogenoftalato di po-

    tassio all'incirca uguale a quella calcolata

    come specificato precedentemente. (N.B.

    Non importante che la quantit pesata

    sia esattamente uguale a quella calcolata,

    ma fondamentale annotarsi il valore del-

    la quantit pesata, perch tale valore dovr

    essere utilizzato nei calcoli)

    - Trasferire l'idrogenoftalato in un becker da

    100 ml e discioglierlo con circa 30 ml di

    acqua deionizzata.

    - Aggiungere 5-6 gocce di soluzione di fe-

    nolftaleina e titolare con KOH, agitando

    delicatamente (la soluzione non deve veni-

    re spruzzata fuori dal becker), fino al vi-

    raggio (colorazione rosa persistente per

    almeno 30 secondi). Per discernere meglio

    il colore osservare il becker contro uno

    sfondo bianco.

    - Dal consumo di KOH calcolare la norma-

    lit di KOH.

    Ripetere la titolazione su altre 2-3 aliquote di

    idrogenoftalato di potassio. Calcolare la normalit

    della soluzione di KOH come media dei valori ot-

    tenuti (che non dovrebbero avere scarti maggiori

    dello 0,2-0,3%).

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 16 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di perossidi

    Analisi dellOlio di Oliva

    DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI PEROSSIDI

    (Peroxide Value)

    Generalit e definizioni:

    Peroxide value is defined as the milliequalivalents of peroxidises per kilogram of sample. It is

    titrimetric determination (Owen R. Fennema., 1996) (From Wikipedia, the free encyclopedia)

    Il numero di perossidi il quantitativo delle sostanze presenti nel campione, espresse in

    milliequivalenti di ossigeno attivo per kg, che ossidano lo ioduro di potassio nelle condizioni che

    vengono descritte.

    Pu accadere che gli oli siano soggetti a difetti ed alterazioni. I difetti principali che si possono

    riscontrare sono legati ad aromi sgradevoli che possono deprezzare in modo rilevante gli oli di oliva

    vergini, per i quali anche la legislazione prescrive caratteri organolettici adeguati, mentre non

    rappresentano un grave danno per gli oli che vengono poi sottoposti a processi di rettifica.

    Olive molte sporche possono dare allolio un sapore di terra, sapore di metallo se sono

    rimaste per tropo tempo a contato con parti ferrose. Per quando riguarda le alterazioni il principale

    l'irrancidimento ossidativo o autossidazione. Si tratta di un irrancidimento di natura prevalentemente

    chimica. Colpisce gli acidi grassi insaturi, sia liberi sia legati al glicerolo. Diversi sono i fattori che

    favoriscono la serie di reazioni che caratterizzano l'autossidazione :

    - presenza di ossigeno

    - presenza di metalli (rame e ferro)

    - luce solare (radiazioni ultraviolette)

    - calore

    - numerosi doppi legami nella catena degli acidi grassi

    - presenza di radicali liberi (-OH, -O-O-)

    In presenza di luce la clorofilla e le feofitine hanno un effetto dannoso sugli acidi grassi,

    poich portano l'ossigeno allo stato di massima reattivit, pronto a scatenare fenomeni ossidativi. In

    assenza di luce tale azione inibita e i pigmenti suddetti lavorano in sinergia con le sostanze

    polifenoliche al fine di bloccare i fenomeni ossidativi.

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 17 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di perossidi

    L'irrancidimento ossidativo avviene in tre fasi:

    1) introduzione

    2) propagazione

    3) terminazione

    1) durante la fase di introduzione da un acido grasso insaturo si forma un radicale per

    estrazione di un atomo di idrogeno legato a un atomo di carbonio adiacente a quelli impegnati nel

    doppio legame. es.

    R-CH2-CH=CH-CH-R oppure R-CH-CH=CH-CH2-R * *

    2) durante la fase di propagazione il radicale libero addiziona ossigeno formando un

    radicale perossidico. Questo radicale pu reagire con un altra molecola di acido grasso insaturo

    formando un idroperossido, ma generando contemporaneamente un altro radicale libero che pu reagire

    con ossigeno, innescando una reazione radicalica a catena che pu essere cosi rappresentata:

    R-CH2-CH=CH-CH-R + O2 R-CH2-CH=CH-CH-R * |

    O-O Radicale perossidico

    R-CH2-CH=CH-CH-R + R-CH2-CH=CH-CH2-R R-CH2-CH=CH-CH-R + R-CH2- CH=CH-CH-R | | * O-O* O-OH acido grasso idroperossido

    3) La reazione a catena ha termine quando si incontrano due radicali. Nel caso di acidi

    grassi polinsaturi, l'autossidazione avverr con pi facilit perch pi numerosi sono i C in posizione

    allilica per esempio nel caso dell'acido linoleico i siti reattivi sono 4 e sono indicati con asterisco:

    CH3-(CH2)3 -CH2-CH=CH-CH2-CH=CH-CH2-(CH2)5-CH2-C-OOH * * * *

    Gli antiossidanti (AH) inibiscono l'ossidazione reagendo con i radicali liberi (trappole per

    radicali). Antiossidanti naturali sono i tocoferoli e i fenoli. I tocoferoli agiscono anche a livello dei

    radicali liberi nella fase di propagazione dell'autossidazione primaria, bloccandola loro azione di

    produzione a catena di ulteriori radicali. I perossidi sono i prodotti primari dell'autossidazione dei

    lipidi, infatti, quando la loro concentrazione sufficientemente elevata, essi reagiscono tra di loro

    dando origine a una serie di composti carbonilici, quali aldeidi chetoni, spesso volatili che forniscono

    lo sgradevole aroma di rancido. Attraverso la reazione di Kreiss si possono individuare questi ultimi

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 18 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di perossidi

    prodotti di ossidazione detti anche prodotti secondari, mentre la determinazione del numero di perossidi

    evidenzia la presenza dei prodotti primari. Per un buon olio di oliva la reazione di Kreiss deve essere

    negativa e il numero di perossidi deve essere inferiore a 20.

    Principio del metodo

    Questo metodo consiste nel valutare il contenuto dei prodotti primari dell'autossidazione delle

    sostanze mediante una titolazione iodometrica, ovvero una titolazione dello iodio libero formatosi

    dallossidazione di ioduro da parte degli idroperossidi, con una soluzione di tiosolfato di sodio

    standardizzato.

    Gli idroperossidi in presenza di KI si riducono secondo la seguente reazione redox:

    ROOH + 2H+ + 2 I- ROH + I2 + H2O

    La quantit di I2 che si libera da questa reazione direttamente proporzionale alla quantit di

    idroperossidi presenti nel campione, per cui si pu risalire alla loro quantit mediante titolazione con

    tiosolfato di sodio a concentrazione nota.

    Lo iodio formatosi viene titolato con tiosolfato di sodio 0,01 N. Avviene la seguente reazione

    redox:

    S2O32- + I2 S4O62- + 2I-

    (reazione di titolazione)

    Lindicatore utilizzato la salda damido, di colore blu viola in presenza di I2.

    Apparecchiatura:

    - ditale di vetro da 3 ml

    - beute a tappo smerigliato aventi capacita di 250 ml

    - buretta da 50 ml graduata in 0,05 ml

    Reattivi:

    - cloroformio

    - acido acetico glaciale

    - ioduro di potassio, soluzione acquosa satura, di recente preparazione, esente da iodio e da iodati

    - tiosolfato di sodio, 0,01 o 0,02, soluzione acquosa accuratamente standardizzata nello stesso giorno

    dell' uso

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 19 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di perossidi

    - salda damido (oppure: soluzione di amido, dispersione acquosa di 10 g/l, di recente preparazione da

    amido naturale solubile)

    Conservazione del campione

    Prelevare il campione e conservarlo al riparo dalla

    luce, tenendolo al fresco e mettendolo in contenitore di

    vetro completamente riempito, sigillato ermeticamente

    con tappi a smeriglio o di sughero.

    Procedimento

    Pesare in un ditale di vetro una massa di campione

    conformemente alla seguente tabella e al numero di

    perossidi previsto:

    Stappare un pallone ed introdurre il ditale di vetro contenente la sostanza da analizzare.

    Aggiungere 10 ml di cloroformio. Sciogliere la sostanza da analizzare rapidamente, agitando.

    Aggiungere 15 ml di acido acetico, quindi 1 ml di

    ioduro di potassio. Ritappare rapidamente, agitare

    per 1 minuto e lasciare a riposare per 5 minuti esatti

    al riparo dalla luce ad una temperatura compresa tra

    15 e 25 C. Aggiungere 75 ml di acqua distillata.

    Titolare lo iodio liberato con una soluzione di tiosolfato di sodio agitando vigorosamente,

    usando la salda damido come indicatore. Eseguire due determinazioni sullo stesso campione di

    sostanza.

    Espressione dei risultati:

    Il numero di perossidi viene espresso in milliequivalenti di ossigeno attivo per Kg.

    V = ml di soluzione di Na2S2O3

    N = normalit della soluzione di Na2S2O3

    m = massa in g di olio pesato

    Numero di perossidi previsto (meq)

    Peso della sostanza da analizzare (in g)

    0-12 5,0-2,0

    12-20 2,0-1,2

    20-30 1,2-0,8

    30-50 0,8-0,5

    50-90 0,5-0,3

    Tipo di olio Numero di perossidi

    oli d'oliva raffinati (privati dei perossidi) Inferiore a 5

    oli d'oliva in ottimo stato di conservazione inferiore a 10 oli d'oliva in buono stato di conservazione da 10 a 15

    oli d'oliva rancidi Superiore a 20

    =ml

    lxKg

    gxg

    xeq

    meqxl

    eqxmlm

    VxNxVP1000

    1000110001000..

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 20 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di iodio

    Analisi dellOlio di Oliva

    DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI IODIO

    Generalit e definizione:

    The iodine value (or "iodine adsorption value" or "iodine number" or "iodine index") in

    chemistry is the mass of iodine in grams that is consumed by 100 grams of a chemical substance. An

    iodine solution is yellow/brown in color and any chemical group in the substance that reacts with io-

    dine will make the color disappear at a precise concentration. The amount of iodine solution thus re-

    quired to keep the solution yellow/brown is a measure of the amount of iodine sensitive reactive

    groups. (From Wikipedia, the free encyclopedia)

    Il numero di iodio rappresenta la quantit di iodio espressa in grammi che pu essere fissata in

    100 g di sostanza grassa. Tale indice esprime il grado di insaturazione degli acidi che costituiscono il

    grasso, sia in forma libera che combinati. La determinazione si basa sulla propriet degli acidi grassi

    non saturi, di fissare in opportuni condizioni, gli alogeni: -CH=CH + I2 CHICHI .

    Lo iodio in forma molecolare non avrebbe la reattivit sufficiente a far avvenire questa reazio-

    ne, per cui si ricorre ad un suo composto particolarmente reattivo: ad esempio il tricloruro di iodio che,

    in soluzione acetica, si scinde in monocloruro di iodio e cloro: ICl3 ICl + Cl2, oppure il monocloru-

    ro di iodio.

    La reattivit espressa dal monocloruro che molto instabile e si addiziona al doppio legame

    secondo la reazione:

    CH=CH + ICl CHI CHCl Principio del metodo:

    La determinazione del numero di Iodio basata sulla effettuazione di una prova in bianco, in

    cui si usa lo stesso volume di monocloruro di iodio utilizzato poi nellanalisi vera e propria: si titola lo

    iodio liberato dalla reazione tra KI e monocloruro, con una soluzione di tiosolfato 0,1N (titolazione

    iodometrica):

    ICl + KI KCl + I2

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 21 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di iodio

    Viene effettuata contestualmente una analisi in cui al monocloruro di iodio si aggiunge anche la

    sostanza grassa: una parte di iodio viene fissato dallanalita, leccesso viene retrotitolato con Na2S2O3.

    Dalla differenza di volumi tra la prova in bianco e lanalisi si ricava la quantit di iodio fissato dalla so-

    stanza grassa

    Reattivi:

    - Ioduro di potassio, soluzione di 100 g/l, non contenente iodato o iodio libero

    - Soluzione di amido (salda damido: indicatore)

    - Tiosolfato di sodio soluzione volumetrica standard (Na2S2O3* 5H2O) = 0,1N, standardizzato non oltre

    7 giorni prima delluso.

    - Solvente preparato miscelando volumi uguali di cicloesano e di acido acetico

    - Reagente di Wijs, contenente monocloruro di iodio in acido acetico.

    Apparecchiatura:

    - beute avente capacit di 500 ml, provviste di tappi in vetro

    smerigliato e completamente asciutte

    - buretta da 50 ml graduata in 0.05ml

    - pipette graduate da 20 e25 ml

    - cilindro graduato da 100ml

    - bilancia analitica

    Procedimento:

    Pesare una quantit di sostanza da analizzare che varia a secondo del numero di iodio presunto,

    come indicato nella tabella a lato. Versare la sostanza da analizzare nella beuta da 500 ml . Aggiungere

    20 ml della miscela cicloesano/acido acetico in modo da sciogliere il grasso. Aggiungere esattamente

    25 ml del reattivo di Wijs, inserire il tappo, agitare il contenuto e riporre la beuta al buio per un tempo

    che varia, secondo il campione, da un ora a due ore.

    Analogamente preparare un bianco col solvente ad il reattivo di Wijs, ma tralasciando la sostan-

    za da analizzare. Trascorso il periodo necessario, aggiungere 20ml della soluzione di ioduro di potassio

    e 150 ml di acqua a ciascuna delle beute. Titolare con la soluzione standard di tiosolfato di sodio fino a

    colorazione giallo paglierino della soluzione. Aggiungere qualche goccia di salda damido e titolare fi-

    no alla scomparsa della colorazione blu. Effettuare almeno due determinazioni sullo stesso campione.

    NI presunto Massa da pesare < 5 3,00 g

    da 5 a 20 1,00 g da 21 a 50 0,40 g da 51 a 100 1,20 g

    Da 101 a 150 0,13 g da 151 a 200 0,10 g

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 22 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di iodio

    Osservazioni:

    Per la miscela si usa acido acetico perch miscibile col cicloesano e perch fornisce un pH

    leggermente acido. Il tempo necessario alla reazione determinato dalle insaturazioni presenti nellolio

    doliva. La reazione deve avvenire al buio perch in presenza di luce lo ioduro, in soluzione acida, ten-

    de a ridurre lossigeno atmosferico secondo la reazione:

    4 I- + O2 + 4H+ 2 I2 + 2 H2O

    In soluzione basica invece:

    I2 + 2 OH- IO- +I- + H2O

    In questo intervallo di tempo il monocloruro si addiziona ai doppi legami degli acidi grassi pre-

    senti nellolio. Lindicatore (salda damido) si aggiunge verso la fine della titolazione, altrimenti, in

    presenza di grandi quantit di iodio, verrebbe da esso adsorbito, sottraendolo alla reazione e causando

    un errore in eccesso.

    Espressione dei risultati:

    Il numero di iodio viene dato dalla seguente espressione:

    dove:

    N = la normalit della soluzione di tiosolfato di sodio

    VT= ml di tiosolfato di sodio usato per la titolazione del campione

    VB= ml di tiosolfato di sodio usato per la prova in bianco

    m = massa di olio pesato

    129,6 = massa equivalente di I2 (MM/2)

    == 1001

    100096,12)(

    10)(

    .. 012eqg

    gmllml

    leq

    mVVN

    mMEVVNIN ITB

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 23 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di iodio

    Valutazione dei risultati:

    La valutazione del risultato pu essere effettuata tenendo conto della seguente tabella:

    Indice di iodio comparati degli oli vegetali:

    Olio di oliva vergine o raffinato 75 - 94

    Olio di sansa di oliva raffinato 75 - 92

    Olio di arachide 80 - 106

    Olio di cotone 90 - 119

    Olio di colza 94 - 120

    Olio di granoturco 103 - 128

    Olio di girasole 110 - 143

    Olio di soia 120 - 143

    Olio di sesamo 140 - 120

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 24 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Standardizzazione Na2S2O3

    Analisi dellOlio di Oliva

    STANDARDIZZAZIONE DI TIOSOLFATO DI SODIO Na2S2O3

    Principio del metodo

    Il tiosolfato di sodio non uno standard primario. La sua standardizzazione pu essere effettuata con iodato di potassio, che uno standard prima-rio, mediante un metodo iodometrico indiretto. In presenza di un eccesso di ioduro ed in ambien-te fortemente acido (pH < 1), lo iodato si trasfor-ma quantitativamente in iodio secondo la reazio-ne:

    IO3 + 8 I- + 6 H3O+ 3 I3- + 9 H2O Lo iodio che si liberato dalla viene poi titolato dal tiosolfato sfruttando la reazione seguente:

    I3- + 2 S2O32- 3 I- + S4O62- Considerando la stechiometria delle reazioni, le moli di tiosolfato impiegate sono sei volte le moli di iodato presenti. Lindicatore

    Come indicatore del PE della titolazione si po-trebbe sfruttare il fatto che lo iodio in soluzione acquosa di colore rosso-giallo (dipende dalla sua concentrazione), mentre lo ioduro, il tiosolfa-to ed il tetrationato sono incolori. Lo iodio funge in tale caso da autoindicatore, poich la scom-parsa del colore giallo indica il raggiungimento del PE. Tuttavia il colore dello iodio viene facil-mente sopraffatto se in soluzione sono presenti altre specie colorate. Si preferisce pertanto utiliz-zare come indicatore una sospensione acquosa di amido, detta anche salda damido. Questo com-posto forma con la specie I3- dei complessi di co-lore blu scuro, nettamente preponderante su ogni altro colore della soluzione. Tali complessi sono forti ma non abbastanza da impedire la reazione. Quindi, una volta consumato lI3- libero presente in soluzione, il tiosolfato reagisce con quello lega-to alla salda damido. Il viraggio osservato al PE

    dal blu scuro ad incolore poich tutte le specie presenti dopo il PE (tiosolfato, tetrationato, amido libero, ioduro) sono incolori. Luso della salda damido richiede alcune precau-zioni. Innanzitutto la sospensione acquosa si de-compone in pochi giorni a causa dellattacco di microrganismi, e va quindi preparata al momento delluso.Unelevata concentrazione di iodio dena-tura lindicatore, e si formano complessi irrever-sibili, tali che il tiosolfato non riesce pi a reagire con lo iodio legato. Di conseguenza, la salda damido viene aggiunta solo verso la fine della ti-tolazione, quando la concentrazione di iodio in soluzione si sensibilmente ridotta, cio quando il colore giallo della soluzione stessa si sbiadito. Procedimento:

    In una beuta a tappo smerigliato da 300 ml si ver-sano 50 ml di acqua distillata, 6 8 ml di HCl conc. e 0,2- 0,3 g di NaHCO3. Terminato lo svi-luppo gassoso si introduce in beuta la esatta quan-tit di sostanza madre che stata pesata, dopo es-sere stata precedentemente essiccata in stufa a 110C per almeno unora. Si aggiungono 4 5 g di KI. Si chiude il tappo e si lascia a riposo al buoi per 5 minuti. Si sfila il tappo e si lava con soluzione di di KI e si titola rapidamente fino col tiosolfato fino a colore giallo bruno. Si aggiun-gono 2 ml di salda damido e si titola lentamente fino a viraggio da blu-violaceo a incolore. Note particolari

    Durante la titolazione il pH deve comunque esse-re maggiore di 0,5 per minimizzare la reazione parassita:

    6 I + O2 + 4 H3O+ 6 H2O + 2 I3-

    Nei calcoli tenere conto del particolare stato di ossidazione formale dello zolfo

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 25 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di saponificazione

    Analisi dellOlio di Oliva

    DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI SAPONIFICAZIONE

    (Saponification value)

    Generalit e definizione:

    Saponification value (or "saponification number", also referred to as "sap" in short) represents the

    number of milligrams of potassium hydroxide or sodium hydroxide required to saponify 1g of fat under

    the conditions specified. It is a measure of the average molecular weight (or chain length) of all the

    fatty acids present. As most of the mass of a fat/triester is in the 3 fatty acids, it allows for comparison

    of the average fatty acid chain length. The long chain fatty acids found in fats have low saponification

    value because they have a relatively fewer number of carboxylic functional groups per unit mass of the

    fat as compared to short chain fatty acids. If more moles of base are required to saponify N grams of fat

    then there are more moles of the fat the chain lengths are relatively small, given the following relation:

    Number of moles = mass of oil/relative atomic mass

    The calculated molar mass is not applicable to fats and oils containing high amounts of unsaponifiable

    material, free fatty acids (>0.1%), or mono- and diacylglycerols (>0.1%).

    Handmade soap makers who aim for bar soap use NaOH sap values which are derived from the saponi-

    fication value calculated by laboratories (KOH sap value). To convert KOH values to NaOH values,

    divide the KOH values by the ratio of the molecular weights of KOH and NaOH (1.403).

    Standard methods for analysis are for example: ASTM D 94 (for petroleum) and DIN 51559. (From

    Wikipedia, the free encyclopedia)

    Numero di saponificazione (o "indice di saponificazione") la quantit di idrossido di potassio e-

    spressa in milligrammi necessaria per saponificare un grammo di campione di grasso.

    usato come indice del peso molecolare medio degli esteri degli acidi grassi che costituiscono il cam-

    pione.

    I metodi standardizzati per la sua misurazione sono, da esempio, ASTM D 94 e DIN 51559.

    La sua misura basata su una retro-titolazione: il campione viene trattato con una quantit nota di solu-

    zione di idrossido di potassio in etanolo certamente in eccesso e scaldandolo a ricadere per almeno u-

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 26 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di saponificazione

    n'ora. Al termine dell'ora, dopo raffreddamento, l'eccesso di idrossido di potassio che non ha reagito

    viene misurato per titolazione con una soluzione di acido cloridrico in presenza di fenolftaleina.

    Principio del metodo

    La sostanza grassa in esame viene riscaldata a riflusso con un volume noto di soluzione di i-

    drossido di potassio. Trascorso il tempo di riscaldamento stabilito, lidrossido di potassio che non ha

    reagito viene titolato con soluzione di acido cloridrico. Si calcola quindi lidrossido di potassio consu-

    mato e si riferisce a 1g di campione.

    Apparecchiatura

    - Beute di vetro resistente agli alcali, da 250 mL, munite di refrigerante a ricadere con giunti a smeri-

    glio.

    - Pipetta tarata a 1 tratto da 25 mL.

    - Buretta da 50 mL, con divisioni in 0,1 mL.

    Reagenti

    - Potassio idrossido, soluzione 0,5 N in alcool etilico 95. Si prepara sciogliendo in poca acqua 32g

    di KOH e portando a 1 litro con etanolo a 95. Si conserva in bottiglie di vetro scuro, se necessario si

    filtra prima delluso.

    - Acido cloridrico, soluzione titolata 0,5 N.

    - Indicatore fenoftaleina, soluzione alcolica 1%.

    Procedimento

    - In una beuta da 250 mL si pesano esattamente circa 2g di campione secco e filtrato.

    - Si aggiungono, mediante pipetta, 25,0 mL di soluzione alcolica 0,5 N di idrossido di potassio, si

    adatta alla beuta il refrigerante e si riscalda a blanda ebollizione su bagnomaria per 60 agitando di tan-

    to in tanto.

    - Si toglie la beuta dal bagnomaria, si aggiungono 2-3 gocce di indicatore fenoftaleina e si titola la

    soluzione ancora calda con la soluzione di acido cloridrico 0,5 N.

    - Si esegue parallelamente una prova in bianco, impiegando un uguale volume di soluzione di idros-

    sido di potassio ed usando la stessa pipetta con identiche modalit di scolamento.

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione del numero di saponificazione

    Espressione dei risultati

    mNVVVS 1,56)(..

    ' =

    in cui:

    V = volume in ml di soluzione di HCl impiegato nella prova in bianco

    V = volume in ml di HCl impiegato nella prova reale

    N = normalit della soluzione di HCl

    m = massa in grammi del campione

    Il risultato si esprime con una cifra decimale.

    Valutazione dei risultati

    Dalla seguente tabella si pu evincere quali valori attendere.

    Grassi S.V. Sego di bue 196-200 Cera dapi 88-96 Grasso del burro 210-230 Olio di ricino 175-183 Olio di noci di cocco 253-262 Olio di mais 187-193 Olio di semi di cotone 194-196 Lardo 193-203 Olio di semi di lino 188-195 Sego di montone 195-196 Olio di oliva 185-196 Olio di arachidi 186-194 Olio di ravizzone 168-179 Olio di sesamo 188-193 Olio di spermaceti 120-137 Grasso di lana 82-130

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi polinsaturi metodo UV

    Analisi dellOlio di Oliva

    DETERMINAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI POLIINSATURI Metodo UV

    (Fatty Acid)

    Generalit e definizione:

    Lolio doliva contiene circa il 70-80% di acido oleico, che un acido grasso monoinsaturo con

    un solo doppio legame in corrispondenza del carbonio 9 e il 4-12% di acido linoleico, biinsaturo, con

    due doppi legami in corrispondenza del carbonio 9 e del carbonio 12. La presenza di questi acidi grassi

    insaturi, normali costituenti di un olio di qualit, determina fenomeni di assorbimento di radiazioni con

    lunghezza donda inferiore a 200 nanometri (nm).

    Se lolio doliva viene sottoposto a trattamenti di rettificazione chimici e/o fisici si ha la forma-

    zione di apprezzabili quantit di acidi grassi polinsaturi contenenti doppi legami coniugati, cio doppi

    legami alternati a legami semplici.

    La presenza di questi acidi grassi polinsaturi determina un assorbimento di radiazioni aventi

    lunghezza donda variabile da 200 a 350 nm: in particolare a 232 nm i dieni (due doppi legami coniu-

    gati, cio alternati a due legami semplici) presentano un maggiore assorbimento, mentre i trieni (tre

    doppi legami coniugati) assorbono a 270 nm e tetraeni (quattro legami coniugati) a 300 nanometri

    (nm).

    Lanalisi dei fenomeni di assorbimento delle radiazioni, effettuata con uno spettrofotometro,

    permette di accertare rapidamente se lolio vergine o miscelato con oli raffinati: la sensibilit del

    metodo tale che anche la sola addizione del 5% di rettificati viene accertata immediatamente.

    Acidi grassi polinsaturi

    Acidi Grassi

    Numero di

    Atomi di

    Carbonio

    Numero

    di doppi

    degami

    Primo

    doppio

    degame

    Codice

    Linoleico 18 2 6 C18:2 6

    -linolenico 18 3 3 C18:3 3 -linolenico (GLA) 18 3 6 C18:3 6

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi polinsaturi metodo UV

    Arachidonico(AA) 20 4 6 C20:4 6

    Eicoisapentenoico (EPA) 20 5 3 C20:5 3

    Docosatetrenoico 22 4 6 C22:4 6

    Docosapentenoico 22 5 3 C22:5 3

    Docosapentenoico 22 5 6 C22:5 6

    Docosaesaenoico (DHA) 22 6 3 C22:6 3

    Il simbolo seguito dal numero indica la famiglia di appartenenza dell'acido grasso. Ad esempio, l'a-

    cido linoleico compreso nella famiglia omega-6.

    Reattivi:

    Iso-ottano (2,2,4-trimetilpentano) puro per analisi

    Strumentazione e apparecchiature:

    1. Spettrofotometro fornito di cuvette al quarzo

    2. Palloni da 50 ml con tappo

    3. Matracci da 50 ml

    4. Pipette Pasteur.

    Procedimento

    Si prepara una soluzione di olio all1% (peso/volume), usando come solvente liso-ottano puro

    (si suggerisce di pesare circa 0,5 g dei vari campioni, e poi portarli a 50 ml con iso-ottano puro);

    La soluzione cos ottenuta viene portata allo spettrofotometro, e viene letta lassorbanza alle lunghezze

    donda = 232 nm, = 266 nm, = 270 nm e = 274 nm. Spesso capita che lassorbimento a 232 nm

    sia molto elevato, per cui opportuno preparare anche una soluzione a concentrazione 0,20 ~0,25%.

    Espressione dei risultati:

    Eseguite le letture si determina il cosiddetto valore di K detto estinzione specifica, che rappresenta

    lassorbimento di una soluzione all1% di una sostanza in esame (olio nel nostro caso), quando la ra-

    diazione lattraversa per uno spessore di 1 cm.

    Dalla Legge di Lambert e Beer, si determina nel seguente modo:

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi polinsaturi metodo UV

    K = A/cl in cui A = Assorbanza letta allo spettrofotometro

    c = concentrazione % p/v dellolio

    l = spessore della cuvetta (normalmente 1 cm)

    E importante determinare anche K = che esclude lassorbimento estraneo di fondo, dando cos

    lassorbimento reale.

    K= K270 - (K266 + K274)/2

    Valutazione dei risultati

    Il regolamento (CE) N. 1989/2003 della commissione del 6 novembre 2003 ha stabilito per

    lolio doliva i seguenti limiti:

    Categoria K232 K270 K

    Olio extravergine doliva

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi polinsaturi metodo UV

    Risultato Analisi Campioni: 1) ______________________________ 2) ______________________________

    3) ______________________________ 4) ______________________________

    Assorbimento dei campioni in esame Campione 1

    concentrazione %

    Campione 2 concentrazione

    %

    Campione 3 concentrazione

    %

    Campione 4 concentrazione

    %

    lettura = 232

    lettura = 266

    lettura = 270

    lettura = 274

    Valori di K Campione 1 Campione 2 Campione 3 Campione 4

    K232

    K266

    K270

    K274

    Valori di K Campione 1 Campione 2 Campione 3 Campione 4

    K

    Tipologia di olio identificata: ______________________________________ Torino, ______________ Firma_________________________________

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi liberi mediante GC

    Analisi dellOlio di Oliva

    DETERMINAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI LIBERI MEDIANTE GC

    Fase 1 - Preparazione degli esteri metilici di acidi grassi Transesterificazione a freddo con soluzione metanolica di idrossido di potassio

    Generalit e definizione:

    Questo metodo rapido applicabile agli oli di oli-

    va e di sansa il cui contenuto in acidi grassi liberi

    non sia superiore a 3,3%. Gli acidi grassi liberi

    non vengono esterificati dall'idrossido di potassio.

    Gli esteri etilici degli acidi grassi vengono transe-

    sterificati pi lentamente degli esteri gliceridici, e

    possono essere metilati solo parzialmente.

    Principio del metodo

    Gli esteri metilici si formano per transesterifica-

    zione con una soluzione metanolica di idrossido

    di potassio come fase intermedia prima della sa-

    ponificazione (punto 5 di ISO-5509:2000, punto 5

    del metodo IUPAC 2.301).

    Reagenti

    Metanolo dal contenuto in acqua non superiore

    allo 0,5% (m/m)

    Eptano puro per cromatografia

    Idrossido di potassio, soluzione metanolica circa

    2 N: sciogliere 11,2 g di idrossido di potassio in

    100 ml di metanolo.

    Apparecchiatura

    Provette con tappo a vite (volume 5 ml ) munito

    di giunto PTFE

    Pipette tarate o automatiche da 2 ml e 0,2 ml

    Procedimento

    Si pesano circa 0,1 g del campione di olio in una

    provetta da 5 ml con tappo a vite.

    Si aggiungono 2 ml di eptano e si mescola. Si ag-

    giungono 0,2 ml di soluzione metanolica di idros-

    sido di potassio 2N, si chiude con il tappo munito

    di giunto PTFE, si stringe bene il tappo e si agita

    energicamente per 30 secondi.

    Si lascia stratificare finch la soluzione superiore

    diventa trasparente.

    Decantare lo strato superiore che contiene gli e-

    steri di metile. La soluzione di eptano ottenuta

    adatta ad essere iniettata nel gascromatografo.

    Si consiglia di conservare la soluzione in frigori-

    fero fino al momento dell'analisi gascromatogra-

    fica. Non si consiglia di conservare la soluzione

    per un periodo superiore alle 12 ore

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi liberi mediante GC

    Fase 2 Determinazione Gascromatografica degli esteri metilici Il presente metodo d un orientamento generale per l'applicazione della gascromatografia, con l'uso di

    colonne a riempimento o capillari, per determinare la composizione qualitativa e quantitativa di una

    miscela di esteri metilici degli acidi grassi ottenuta in conformit con il metodo sopra riportato.

    Reagenti

    Gas vettore - Gas inerte (azoto, elio, argo, idrogeno, ecc.) completamente essiccato ed avente un tenore di ossigeno inferiore a 10 mg/kg.

    Eventualmente possibile utilizzare uno standard di riferimento: una miscela di esteri metilici di acidi grassi puri oppure esteri metilici di un grasso a composizione nota, di preferenza analo-

    go a quello della sostanza grassa da analizzare

    Apparecchiatura

    Le istruzioni precisano che deve essere usata la consueta apparecchiatura per gascromatografia, facen-

    do uso di colonne a riempimento e/o capillari nonch di un rivelatore a ionizzazione di fiamma.

    Colonna costruita in materiale inerte alle sostanze da analizzare (cio vetro o acciaio inossidabi-le) e avente le seguenti dimensioni:

    o lunghezza: 1-3 m. Se sono presenti acidi grassi a catena lunga (oltre C20) dovr essere usata una colonna relativamente corta. Se invece si analizzano acidi a 4-6 atomi di car-

    bonio, si raccomanda di usare una colonna avente una lunghezza di 2 m.

    o diametro interno: da 2 a 4 mm. Riempimento comprendente i seguenti elementi:

    o supporto: terra di diatomee lavata con acido e silanizzata, oppure altro idoneo supporto inerte con una gamma ristretta di granulometria (compresa tra 125 e 200 m, con varia-

    zioni di 25 m); la granulometria media correlata al diametro interno e alla lunghez-

    za della colonna;

    o fase stazionaria: tipo di poliestere di liquido polare (ad es. polisuccinato di dietilenglico-le, polisuccinato di butandiolo, poliadipato di etilenglicole ecc.), cianosiliconi o qualsia-

    si altro liquido che consenta la separazione cromatografica richiesta. La fase stazionaria

    deve essere compresa tra il 5 % (m/m) e il 20 % (m/m) del riempimento.

    Siringa - deve avere una capacit massima di 10 l ed essere graduata in divisioni di 0,1 l.

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi liberi mediante GC

    Diametro inter-no della colon-

    na mm

    Flusso del gas vettore

    ml/min 2 da 15 a 25

    3 da 20 a 40

    4 da 40 a 60

    Tabella 1

    Concentrazione della fase staziona-

    ria % (m/m)

    Temperatura della colonna

    C 5 175

    10 180

    15 185

    20 185

    Tabella 2

    Procedimento

    Nelle operazioni sopra descritte si fa accenno all'uso di un rivelatore a ionizzazione di fiamma. Come

    alternativa pu essere usato un gascromatografo munito di HWD (che funziona in base al principio del-

    la variazione di conducibilit termica).

    Condizioni dell'analisi

    Colonna a riempimento Nella scelta delle condizioni per effettuare la prova, devono essere

    prese in considerazione le seguenti varianti:

    a) la lunghezza ed il diametro della colonna;

    b) la natura e la quantit della fase stazionaria;

    c) la temperatura della colonna;

    d) il flusso di gas vettore;

    e) la risoluzione necessaria;

    f) le dimensioni del campione da analizzare, scelto in modo che il

    collegamento tra il rivelatore e l'elettrometro diano una

    risposta lineare;

    g) la durata dell'analisi.

    In linea di massima i valori riportati nella tabella 1 e nella

    tabella 2 danno i risultati auspicati, cio almeno 2000 piatti

    teorici per metro di lunghezza della colonna per quanto si

    riferisce allo stearato di metile, e l'eluizione dello stesso en-

    tro 15 minuti circa. Se l'apparecchiatura lo consente,

    l'iniettore deve trovarsi a una temperatura di circa 200C ed

    il rivelatore a una temperatura pari o superiore a quella della colonna. Di norma, il rapporto tra il flusso

    dell'idrogeno fornito al rilevatore a ionizzatore di fiamma e quello del gas vettore varia tra 1:2 e 1:1 in

    funzione del diametro della colonna. Il flusso dell'ossigeno di circa 5-10 volte quello dell'idrogeno.

    Colonna capillare Le caratteristiche di efficienza e di permeabilit delle colonne capillari indicano che la separazione tra i

    costituenti e la durata dell'analisi sono ampiamente dipendenti dal flusso del gas vettore nella colonna.

    pertanto necessario ottimizzare le condizioni operative influenzando questo parametro (o pi sempli-

    cemente la pressione di testa della colonna), a seconda che si desideri migliorare le separazioni o effet-

    tuare un'analisi rapida.

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi liberi mediante GC

    Determinazione del numero di piatti teorici (efficacia) e risoluzione (vedi figura 1)

    Effettuare l'analisi di una miscela di stearato di metile e di oleato di metile in proporzioni pi o meno

    equivalenti (ad es. esteri metilici del burro di cacao). Scegliere la temperatura della colonna e il flusso

    di gas vettore in modo che il massimo del picco dello stearato di metile venga registrato circa 15 minuti

    dopo il picco del solvente. Usare un quantitativo sufficiente della miscela di esteri metilici in modo che

    il picco dello stearato di metile occupi circa tre quarti della scala intera. Calcolare il numero dei piatti

    teorici, n (efficienza), con la formula:

    n = 16 {[dr (I) H] / [W (I)]}

    e la risoluzione R usando la formula:

    R = 2D / [W(I) + W (II)]

    dove:

    dr (I) = la distanza di ritenzione, in millimetri, dall'inizio del cromatogramma fino al massimo del

    picco dello stearato di metile;

    W(I) e W(II) = sono le ampiezze, in millimetri, del picchi rispettivamente dello stearato di metile e del-

    l'oleato di metile, misurati tra i punti d'intersezione delle tangenti ai punti di inflessione della curva con

    la linea di base;

    D = la distanza, in millimetri, tra i picchi massimi dello stearato di metile e dell'oleato di metile.

    Figura 1

    Cromatogramma per la determinazione del numero di piatti teorici

    (efficienza) e risoluzione

    Le condizioni operative da scegliere sono quelle idonee ad almeno 2000 piatti teorici per metro di lun-

    ghezza della colonna per quanto si riferisce allo stearato di metile e una risoluzione di almeno 1,25.

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  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi liberi mediante GC

    Sostanza da analizzare Usando la siringa prendere 0,1 l-2 l della soluzione di esteri metilici e iniettarli nella colonna. Se l'a-

    nalisi riguarda costituenti presenti soltanto in tracce, la quantit di sostanza da analizzare pu essere

    aumentata (fino a 10 volte).

    Espressione dei risultati

    Analisi qualitativa Identificare i picchi dell'estere metilico del campione dai grafici dei campioni standard, se necessario

    per interpolazione.

    Analisi quantitativa A parte casi eccezionali, usare il metodo di normalizzazione interno, cio presumere che la totalit dei

    componenti del campione siano rappresentati sul cromatogramma, in modo che il totale delle aree sotto

    i picchi costituisca il 100 % dei costituenti (eluizione totale). Se nell'apparecchiatura previsto un inte-

    gratore, usare i dati da esso ottenuti. In caso negativo, determinare l'area sotto ciascun picco moltipli-

    cando l'altezza del picco per l'ampiezza a met altezza e, se necessario, prendere in considerazione le

    varie attenuazioni usate durante la registrazione.

    Metodo di calcolo 1 Caso generale Calcolare il contenuto di un dato componente I, espresso come percentuale in massa degli esteri metili-

    ci, determinando la percentuale rappresentata dall'area del picco corrispondente relativa alla somma

    delle aree di tutti i picchi, usando la formula seguente:

    Concentrazione % Componente I = (Ai / A) * 100 dove:

    Ai = l'area sotto il picco corrispondente al componente i;

    A = la somma delle aree sotto tutti i picchi. Esprimere il risultato con l'approssimazione di una decimale.

    Nota: In questo caso generale, si ritiene che il risultato del calcolo basato sulle aree relative rappresenti

    una percentuale in massa.

    Metodo di calcolo 2 Fattori di correzione In taluni casi, ad esempio in presenza di acidi grassi aventi meno di 8 atomi di carbonio oppure di acidi

    aventi gruppi secondari, quando si usano rivelatori di conduttivit termica oppure quando necessario

    il grado pi elevato di accuratezza, devono essere usati fattori di correzione che convertano le percen-

    tuali delle aree e dei picchi in percentuali in peso dei componenti. Determinare i fattori di correzione

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 37 di 38

  • Analisi dellolio di oliva Determinazione degli acidi grassi liberi mediante GC

    con l'ausilio di un cromatogramma derivato dall'analisi di una miscela di riferimento di esteri metilici di

    composizione nota, effettuata in condizioni operative identiche a quelle usate per il campione. Per i det-

    tagli fare riferimento alla parte di teoria.

    Metodo di calcolo 3 Standard interno In alcune analisi (ad es. quando non tutti gli acidi grassi sono quantificati, ad esempio quando sono pre-

    senti acidi con 4 e 6 atomi di carbonio accanto ad acidi con 16 e 18 atomi di carbonio, oppure quando

    necessario determinare il quantitativo assoluto di un acido grasso in un campione) necessario ricorre-

    re ad uno standard interno. Vengono spesso usati acidi grassi con 5,15 o 17 atomi di carbonio. Deve es-

    sere determinato l'eventuale fattore di correzione per lo standard interno.

    Esprimere i risultati con l'approssimazione di una decimale.

    a cura di prof. Pietro Rapisarda - ITIS "Luigi Casale" - Torino Pagina 38 di 38