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ISTITUTO COMPRENSIVO DI VAZZOLA Comuni di Vazzola e Mareno di Piave Via Nardi 29 - 31028 VAZZOLA - Tel. 0438.441252 - Fax 0438.740990 codice fiscale 82003770268 - codice Scuola TVIC83600E – e.mail [email protected] Plesso PRIMARIA DI MARENO DI PIAVE Dirigente scolastico Maria Zamai Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Maurizio Gamba Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza -- Medico Competente -- DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI PLESSO Versione 2 (modifica la precedente versione in 2.1, 3.1 e intero cap.5) Gli aspetti generali della normativa sulla sicurezza riguardanti l’Istituto Comprensivo sono contenuti nel Piano di gestione della sicurezza e in altri documenti più specifici, quali: - Piano di emergenza - D.U.V.R.I. (documento unico di valutazione rischi da interferenza) - Tutela della maternità - Stress da lavoro correlato. Questo documento esamina invece gli aspetti strutturali, impiantistici e organizzativi propri della scuola primaria “ Conti Agosti” di Mareno di Piave (TV), come richiesto dalla legge 81/2008. Esso non riporta: - Elementi di valutazione dei rischi comuni a ogni plesso (compresi i criteri seguiti per l’elaborazione di questo stesso documento e i rischi collegati alle attività delle varie figure scolastiche), contenuti nel Piano di gestione della sicurezza. - Problematiche minori o occasionali, periodicamente esposte nel Rapporto annuale sugli interventi da fare per il miglioramento della sicurezza e comfort in ogni plesso. - Problemi strutturali non evidenti, sui quali solo una perizia specialistica potrebbe esprimersi (v. stabilità della struttura o eventuale presenza occulta di amianto). La legge prevede l’aggiornamento periodico di questo documento; per questo il titolo riporta anche il numero di versione, con un riferimento alle parti modificate rispetto alla versione precedente. Primaria di Mareno di Piave (TV) Doc. di valutazione rischi di plesso v.2 Pagina 1 di 34

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI VAZZOLAComuni di Vazzola e Mareno di Piave

Via Nardi 29 - 31028 VAZZOLA - Tel. 0438.441252 - Fax 0438.740990codice fiscale 82003770268 - codice Scuola TVIC83600E – e.mail [email protected]

Plesso PRIMARIA DI MARENO DI PIAVEDirigente scolastico Maria Zamai Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Maurizio GambaRappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza --Medico Competente --

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DI PLESSO

Versione 2

(modifica la precedente versione in 2.1, 3.1 e intero cap.5)

Gli aspetti generali della normativa sulla sicurezza riguardanti l’Istituto Comprensivo sono contenuti nel Piano di gestione della sicurezza e in altri documenti più specifici, quali:

- Piano di emergenza- D.U.V.R.I. (documento unico di valutazione rischi da interferenza)- Tutela della maternità- Stress da lavoro correlato.

Questo documento esamina invece gli aspetti strutturali, impiantistici e organizzativi propri della scuola primaria “ Conti Agosti” di Mareno di Piave (TV), come richiesto dalla legge 81/2008. Esso non riporta:

- Elementi di valutazione dei rischi comuni a ogni plesso (compresi i criteri seguiti per l’elaborazione di questo stesso documento e i rischi collegati alle attività delle varie figure scolastiche), contenuti nel Piano di gestione della sicurezza.

- Problematiche minori o occasionali, periodicamente esposte nel Rapporto annuale sugli interventi da fare per il miglioramento della sicurezza e comfort in ogni plesso.

- Problemi strutturali non evidenti, sui quali solo una perizia specialistica potrebbe esprimersi (v. stabilità della struttura o eventuale presenza occulta di amianto).

La legge prevede l’aggiornamento periodico di questo documento; per questo il titolo riporta anche il numero di versione, con un riferimento alle parti modificate rispetto alla versione precedente.

Indice:Cap. 1 Situazione infortuni

Cap. 2 Edificio e spazio di pertinenza2.1 Dati generali2.2 Elementi strutturali e architettonici 2.3 Impianti

Cap. 3 Gestione dell’edificio e dello spazio di pertinenza3.1 Certificazioni a disposizione della scuola 3.2 Attività didattica3.3 Servizi presenti3.4 Destinazione d’uso dei locali

Cap. 4 Arredo e materiali presenti4.1 Mobilio

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4.2 Attrezzature / macchine collegate ad ambiti della sicurezza

Cap. 5 Pericoli e rischi trasversali5.1 Affollamento nelle aule 5.2 Amianto5.3 Attività al videoterminale5.4 Discomfort5.5 Elettrocuzione5.6 Elettromagnetismo / radiazioni non ionizzanti5.7 Evacuazione disordinata5.8 Incendio5.9 Inquinamento atmosferico / nube tossica esterna5.10 Interferenza cantieri5.11 Malattie infettive5.12 Radon / radiazioni ionizzanti5.13 Rumore5.14 Scossa sismica5.15 Stress da lavoro correlato

CAP. 1 SITUAZIONE INFORTUNI

La valutazione del rischio deve essere formulata anche sulla base degli incidenti accaduti. La tabella riporta i dati di 36 infortuni segnalati nel registro infortuni dal novembre 1999 al luglio 2011 e nelle schede di registrazione infortuni dal settembre 2010 a luglio 2011. Anche se la documentazione è spesso difettosa (non tutto viene registrato), la sua lettura fornisce utili indicazioni e permette spesso di escludere la presenza di particolari problemi.

InfortunatiN.° infortuni % sul totale

alunni 33 92docenti 1 3collaboratori scol. 2 5altri 0 0

Luogo d’infortunio degli alunni giardino palestra corridoi / scale servizi aula itinere altron.° % tot. n.° % tot. n.° % tot. n.° % tot. n.° % tot. n.° % tot. n.° % tot.22 67 2 6 2 6 1 3 5 15 0 0 1 3

Come si vede, i pericoli maggiori si annidano durante le attività non strutturate, specialmente nel cortile.Nel 55 % dei casi nell’infortunio c’è stato il coinvolgimento di un compagno (urto, spinta …).Quasi la totalità degli interventi di Primo Soccorso hanno riguardato piccoli incidenti (abrasioni e contusioni) e solo in 1 caso, dal settembre 2010 al giugno 2011, è stato richiesto l’intervento del SUEM.

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CAP. 2 EDIFICIO E SPAZIO DI PERTINENZA

2.1 DATI GENERALI Ente proprietario Amministrazione comunale di Mareno di PiaveUbicazione Piazza Municipio, Mareno di Piave

L’intero complesso è costituito da un edificio principale che dà direttamente su piazza Municipio, da un edificio staccato e da uno spazio di pertinenza interno. L’edificio principale è costituito da due volumi: l’edificio originario e l’ampliamento del 2001 collegati tra loro da un corridoio all’altezza del primo piano.L’edificio staccato è composto da tre corpi realizzati in epoche distinte: la zona del vano scala e gli spazi ad esso direttamente accessibili risale agli anni 70, gli due altri blocchi, di ampliamento (uno a nord, l’altro ad est), agli anni ’80.

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2.2 ELEMENTI STRUTTURALI ED ARCHITETTONICI Questi i rilievi effettuati a terra sugli elementi costruttivi dell’edificio e sullo spazio di pertinenza.

2.2.1 Spazio di pertinenza Lo spazio interno, a ghiaia e erba, è alberato ed attrezzato.La recinzione in buono stato è parte a muro in c.a., parte a rete metallica.

AccessiI cancelli di accesso sono 5, tutti in ferro e ben incernierati ai supporti.Su piazza Municipio,

cancello d’ingresso ad un’anta, di larghezza 1,20 m, elettrificato, munito di campanello e apricancello cancello a due ante di larghezza 3,80 m (a norma per l’ingresso degli automezzi di soccorso: ≥3,5 m), non

elettrificato cancello ad un’anta di larghezza 1,20 m, non elettrificato.

Sullo spazio di pertinenza del municipio, di servizio,: cancello a un’anta di larghezza 1,00 m, non elettrificato cancello di larghezza 4,00 m, non elettrificato.

Scale esterneLa scala di sicurezza è in profilato metallico, dimensionata a norma: larga 120 cm, con scalini 16 x 30, con corrimano h 117 cm, con spazio tra i montanti di 10 cm.

PensilineNello spazio di pertinenza sono presenti alcune pensiline con una struttura portante in profilato metallico, tutte in buono stato e ben ancorate al basamento:

pensilina d’ingresso: agganciata per mezzo di tiranti all’edificio principale e ricoperta da lamiera grecata pensilina di collegamento tra l’edificio principale e quello staccato ricoperta da lamiera grecata tettoia, coperta da lastre in materiale fibrocementizio.

2.2.2 EdificioCoperturaI tetti dei due edifici sono a falde, coperte da tegole apparentemente stabili. Nell’edificio principale:

i canali di gronda corrono interni ai cornicioni. i pluviali, in pvc rigido e in lamiera, sono fissati alla struttura in modo sicuro i cornicioni esterni in c.a. appaiono efficacemente ancorati alla muratura la copertura del tetto garantisce l’impermeabilità, non essendo visibili infiltrazioni né interne né esterne (ad

eccezione del locale 28) i due camini appaiono ben ancorati e non presentano visibili fessurazioni.

Nell’edificio staccato: i canali di gronda, in lamiera, corrono esterni ai cornicioni i pluviali, in lamiera, scaricano le acque piovane nei pozzetti dell’impianto di smaltimento i cornicioni esterni in c.a. anche se appaiono ancorati alla muratura presentano delle fessurazioni da monitorare

periodicamente

Rivestimento esterno Il rivestimento esterno è ad intonaco, ben ancorato alla struttura. Il rivestimento in piastre di pietra rossa su piazza Municipio è stato messo in sicurezza da possibili cedimenti e crolli, con il fissaggio mediante tasselli metallici nel 2010.

Accessi L’edificio principale ha diversi accessi, tutti agibili. Le porte sono in alluminio anodizzato, in buono stato di conservazione, quasi tutte munite di maniglione per l’apertura a spinta e vetrate a vetrocamera.

Pavimenti interni I pavimenti dei locali sono generalmente a piastrelle antisdrucciolevoli e salvo qualche eccezione (v. servizi igienici) sono in buono stato. Il pavimento della palestra 10 è in materiale plastico antiurto.Il pavimento in 32 è in laminato.

Partizioni interne Le partizioni interne e le tamponature in laterizio non presentano fessurazioni, se non in 27, 32, 33 e 34. Le partizioni interne in cartongesso dei locali 17, 18, 36, 37, 38, 39 e 40 appaiono ben ancorate alla struttura dell’edificio.Il locale 43 è delimitato da due paretine in profilato metallico, fissate in modo sicuro. Primaria di Mareno di Piave (TV) Doc. di valutazione rischi di plesso v.2 Pagina 4 di 23

SolaiI solai sono in putrelle e tavelloni con intonaco. Gli intradossi sono privi di segni di degrado e distacco e non presentano fessurazioni. Non sono state rilevate deformazioni in mezzeria significative. Non sono presenti controsoffitti.

ScaleNell’edificio principale esistono tre scale interne:

due di collegamento tra il piano terra e il primo piano, entrambe con andamento regolare ed omogeneo, illuminate da punti luce e da finestre laterali:

o scala in C5 composta da una prima rampa di larghezza 240 cm + due rampe laterali di larghezza 120 cm (norma: min. 120 cm); gli scalini hanno un’alzata di 15 cm (norma: max 18 cm) e una pedata di 29 (norma: min 30 cm), il rapporto tra alzata e pedata è di 59 cm (norma 62/64 cm). Il corrimano, doppio, è su ambo i lati solo sulla rampa iniziale: è posto ad una altezza di 105 cm (norma: min. 100 cm) e 91 cm. La ringhiera in profilato metallico è ben fissata alla struttura, ma la distanza tra i montanti è superiore ai 10 cm indicati dalla norma come limite massimo. Gli scalini sono dotati di striscia antiscivolo adesiva.

o scala in C3 di larghezza minima 133 cm, con scalini a norma (16 x 30) muniti di striscia bocciardata antiscivolo. Il corrimano è doppio ma posto su un solo lato ad altezza 107 e 78 cm (in quanto edificio pubblico la scala dovrebbe essere dotata di corrimano su entrambi i lati).

una nel locale 24, di collegamento tra il piano terra con il locale al piano interrato, con caratteristiche non a norma: andamento non regolare né omogeneo, larghezza utile ridotta a 75 cm, priva di corrimano, con 11 scalini in cemento 17 x 26, priva di accorgimenti antiscivolo, poco illuminata. Per questo stato di cose, e in attesa che l’ente proprietario intervenga con misure atte a ridurre il rischio di infortunio, la scala deve essere utilizzata in modo sporadico.

Nell’edificio staccato è presente una scala di collegamento tra i piani con alcune misure non a norma. Larghezza della scala di105 cm (min. 99 cm), scalini con alzata di 17 e pedata di 27 cm, ringhiera, ben fissata alla struttura, ma con fori dei montanti superiore ai 10 cm, corrimano, doppio, su un lato solo della scala ad altezza 90 e 100 cm.

Servizi igienici I servizi igienici sono facilmente raggiungibili da ogni punto e distribuiti su tutti i piani.I servizi igienici in 04, 05, 06, 13, 14, 15, 16 e 50, hanno pavimenti e rivestimenti in piastrelle facilmente lavabili e disinfettabili. Lo stato di conservazione è ottimo.I servizi igienici in 07, 26, 27, 28 e 34 sono piuttosto usurati e andrebbero rifatti sia i pavimenti, le piastrellature alle pareti e i serramenti.

Finestre e vetrateNell’edificio principale se finestre hanno il telaio in alluminio anodizzato e sono in buono stato di conservazione. Il meccanismo di fissaggio delle ante al telaio non dà garanzie di sicurezza e in due episodi, nel 2009 e 2010, un’anta si è staccata, cadendo. È indispensabile quindi un controllo periodico dello stato delle cerniere da parte del personale tecnico e cautela nell’apertura e chiusura di tali finestre, da riservare solo al personale adulto.Le vetrate a vetrocamera danno garanzie di resistere in caso di urto o scossa sismica. I sopraluce delle porte verso i corridoi sono stati ricoperti da pellicola certificata antischeggia nel 2010.Le porte nell’edificio principale le porte sono di due tipi:

in legno, in discreto stato di conservazione; le cerniere garantiscono un fissaggio abbastanza sicuro dell’anta al telaio ma dovrebbero essere controllate periodicamente per evitare cedimenti e pericolose cadute dell’anta

in laminato plastico con stato di conservazione ottimo Nell’edificio staccato le porte sono il legno, piuttosto usurate. Da controllare periodicamente il fissaggio dell’anta al telaio.

2.2.3 Barriere architettonicheAccesso allo spazio di pertinenza e all’edificioLa larghezza del cancello d’ingresso è a norma.L’accesso all’edificio al disabile in carrozzina è consentito da due rampe, entrambe dotate di corrimano:

rampa di accesso a C3, larga 180 cm con pendenza 8% rampa di accesso a C4, larga 110 cm con pendenza 13% (norma max 8%).

Spostamenti all’interno Non sono stati rilevati impedimenti alla mobilità e all’accesso agli spazi nella parte più nuova dell’edificio principale, munito di ascensore a norma (v. ascensore). Nell’edificio originario la rampa di collegamento tra l’atrio e il corridoio C4 ha una pendenza del 9%.Nell’edificio staccato la mobilità è limitata solo al piano terra.

Utilizzo dei servizi igienici

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I servizi igienici 13 e 15 hanno delle caratteristiche che li rendono utilizzabili da parte del disabile in carrozzina: porta larghezza 85 cm (norma min. 90 cm), sanitari sagomati, maniglione d’appoggio lungo la parete, doccetta a parete, campanello di chiamata.

2.3 IMPIANTI2.3.1 Impianto elettricoL’impianto è sezionato da un quadro esterno con contatore e sezionatore generale, posto accanto la centrale termica, un quadro principale posizionato nel locale 25, da 3 quadri di zona (25, C3 e C1) e da tre quadri d’ambiente (centrale termica, 03, 11). Ogni quadro è munito di differenziali e magnetotermici. Gli interruttori e prese sono in numero adeguato nell’ampliamento, invece nell’edificio originario e in quello staccato sono in numero limitato. Fanno parte dell’impianto elettrico:

l’impianto di messa a terra il circuito di chiamata dalle aule con il quadro sinottico in 25 4 pulsanti di sgancio esterno l’impianto di sicurezza autoalimentato per l’impianto di allarme incendio e per le luci di emergenza.

Le canalizzazioni elettriche corrono generalmente esterne alle pareti, internamente nella parte più nuova dell’edificio. 2.3.2 Impianto di riscaldamento L’impianto di riscaldamento è di tipo centralizzato comandato da una propria centralina, programmata da tecnici esterni.L’impianto è composto da una centrale termica, dalle tubazioni di adduzione acqua calda e da radiatori nei locali.Gli elementi che lo compongono sono:

Centrale termica. È posta in un locale appositamente approntato all’utilizzo, con accesso indipendente. La manutenzione, le certificazioni (conformità dell’impianto, denuncia all’ISPESL, C.P.I. …) e i controlli, imposti dalle leggi vigenti, sono sotto la responsabilità dell’Ente proprietario.

Tubazioni di adduzione acqua calda. Corrono generalmente all’interno delle pareti, esternamente nell’edificio staccato.

Corpi radianti ad elementi in acciaio o ghisa. Dimensionati in modo adeguato per il riscaldamento dei locali. Nel locale per l’attività psicomotoria il riscaldamento è a pavimento.

2.3.3 Impianto idrico L’impianto idrico rifornisce di acqua calda e fredda i sanitari dei servizi igienici, quelli dei locali 04, 25, 33 e 46 e il lavello in cortile.In 04, C2, è presente un boiler per il riscaldamento dell’acqua.Ogni servizio igienico è fornito di valvola di intercettazione acqua.L’impianto idrico è in ottimo stato di conservazione nella parte più nuova dell’edificio principale, in discreto stato nella parte vecchia e nell’edificio staccato. Il pozzetto contenente il contatore e la valvola di intercettazione è nello spazio di pertinenza della scuola. 2.3.4 Impianto fognarioFunzionante in modo corretto.

2.3.5 Impianto naspiI naspi, interni, sono alimentati da tubazioni che corrono internamente alle pareti.Il controllo dell’efficienza dell’intero impianto è affidato a tecnici esterni.I naspi sono collegati alla rete idrica con tubazioni che corrono internamente alle pareti.Il serbatoio di accumulo, per l’idrante esterno soprassuolo e i naspi, non è posizionato nello spazio di pertinenza dell’edificio.

2.3.6 Impianto contro le scariche atmosfericheL’edificio non è munito di gabbia di Faraday.

2.3.7 Ascensore L’impianto è sotto la diretta gestione di una ditta esterna che interviene nei tempi e modalità definite con l’Ente proprietario. La scuola non è in possesso della dichiarazione di conformità dell'impianto. Il meccanismo per l’azionamento manuale dell’ascensore in caso di blocco a metà piano non è accessibile in caso di necessità in quanto si trova nel piano interrato, di stretta pertinenza del Comune.L’ascensore è dotato di dispositivo di allarme.Le dimensioni interne sono 1,1 x 1,4 m (norma per disabili: 1,1 x 1,4 mt), la porta di accesso è larga 80 cm. 2.3.8 Impianto di comunicazione internaNell’edificio staccato e in C8 sono installati dei citofoni comunicanti con la portineria 25.

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CAP. 3 GESTIONE DELL’EDIFICIO E DELLO SPAZIO DI PERTINENZA

L’edificio e lo spazio di pertinenza sono esclusivamente adibiti all’attività scolastica.Alcuni gruppi o associazioni, col permesso dell’Amministrazione Comunale e normalmente fuori dell’orario didattico, possono utilizzare alcuni locali per lo svolgimento di attività sportive, culturali, ricreative, politiche.

3.1 CERTIFICAZIONI A DISPOSIZIONE DELLA SCUOLASi avverte spesso l’esigenza di una documentazione su vari aspetti dell’edificio, che purtroppo manca o non è disponibile. La scuola non possiede, in particolare, il certificato di agibilità né quello di idoneità statica, che competono all’ente proprietario. I documenti in possesso sono:

certificato di collaudo statico copia del libretto di esercizio dell’ascensore aggiornato al 9/01/2006 C.P.I. -scaduto il 13/10/2006- certificato di conformità dell’impianto termoidraulico certificato di conformità dell’impianto elettrico, aggiornato al 2006 certificato di idoneità igienico – sanitaria dei locali 01, 02 e 03 adibiti refettorio (nov. 2013 ULSS 7) monitoraggio sulla vulnerabilità di elementi non strutturali in caso di scossa sismica” (giugno 2009) perizia statica di corpo secondario (edificio staccato) (nov. 2012)

3.2 ATTIVITÀ DIDATTICAL’attività didattica segue il calendario dell’Istituto.La scuola è aperta tutti i giorni dalle 7,30, chiude alle 18,30dal lunedì al venerdì, alle 13,30 il sabato. Saltuariamente ci possono essere degli incontri pomeridiani tra i docenti o assemblee con i genitori.Le lezioni si svolgono al mattino dalle 8,00 alle 16,00, il sabato fino alle 12,30. Alcuni alunni arrivano a scuola alle 7,30. L’affollamento  della struttura durante l’attività didattica è di circa 260 unità tra alunni, docenti, collaboratori scolastici.

3.3 SERVIZI Pulizia Svolta dai collaboratori scolastici.

Accoglienza alunni prima dell’inizio delle tempo scuolaOrganizzato dalla scuola.

Scuolabus Organizzato dall’Amministrazione comunale

RistorazioneOrganizzato dall’Amministrazione comunale

Controllo e manutenzioneDel personale esterno si occupa della centrale termica, dei presidi antincendio, della manutenzione della struttura e del giardino, della gestione del distributore automatico di bevande, della manutenzione dei fotocopiatori.

Rifiuti Vengono smaltiti attraverso il servizio pubblico di nettezza urbana. Non vi sono rifiuti speciali e tossico – nocivi che rendono obbligatorio l’iscrizione dell’Istituto Comprensivo al SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti). Il toner delle fotocopiatrici viene ritirato da una ditta esterna.

3.4 DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALII locali sono stati adibiti al seguente utilizzo (v. planimetria Utilizzo dei locali):

01 Refettorio 31 Aula02 Refettorio 32 Laboratorio03 Refettorio 33 Laboratorio di scienze / pluriuso04 Pluriuso per personale mensa 34 Servizio igienico alunni05 Servizio igienico alunni 36 Laboratorio di inglese06 Servizio igienico alunni 37 Laboratorio di informatica07 Servizio igienico alunni 38 Aula10 Locale per attività psicomotoria 39 Aula11 Deposito attrezzi ginnici 40 Deposito 12 Servizio igienico 41 Aula13 Deposito 42 Aula14 Servizio igienico alunni 43 Auletta attrezzata con alcuni computer15 Servizio igienico alunni 44 Aula

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16 Servizio igienico per docenti e collaboratori scol. 45 Aula17 Aula 46 Deposito materiali di pulizia18 Aula 47 Servizio igienico alunni19 Vano ascensore 48 Servizio igienico per docenti e collaboratori scol.20 Aula 49 Servizio igienico alunni21 Aula 50 Servizio igienico22 Aula C1 Corridoio piano terra edificio staccato23 Aula C3 Corridoio piano terra24 Deposito interrato C4 Corridoio piano terra aule 20-2125 Pluriuso / portineria C5 Atrio ingresso piano terra 26 Servizio igienico alunni C6 Corridoio piano primo edificio staccato27 Servizio igienico per docenti e collaboratori scol. C7 Atrio primo piano sede nuova laboratori 28 Servizio igienico alunni C8 Corridoio di collegamento al piano primo29 Locale pompe impianto riscaldamento CT Centrale termica30 Aula

3.4.1 Aule I locali in cui si svolge l’attività didattica sono in possesso dei requisiti idonei in fatto di illuminazione, arieggiamento e microclima (v. 5.4). L’altezza rientra nella norma (norma: min.3 m), ad eccezione del laboratorio 32 (h 2,85 m). Le pareti sono in buono stato di conservazione. Ritinteggiate nell’estate 2009. La superficie vetrata e la superficie aerante apribile dei serramenti nelle aule e laboratori sono adeguate. Le porte sono:

a un’anta di larghezza 90 cm nell’edificio originario a doppia anta, una fissa (50 cm) e una mobile (85 cm) nell’ampliamento a un’anta di larghezza 80 cm nell’edificio staccato.

Gli armadi e le scaffalature sono in legno o metallo, in buono stato di conservazione. Non appaiono in equilibrio precario ma, per ridurre il rischio di caduta, andrebbero tutti ancorati alle pareti.Le sedie e i banchi, in legno, metallo e laminato plastico, hanno superfici facilmente pulibili e appaiono ergonomicamente adeguati per l’utilizzo da parte degli alunni, anche se le dimensioni non seguono appieno le norme UNI ENV 1729-1 e UNI ENV 1729-2. 3.4.2 DepositiSono stati adibiti a deposito i seguenti locali: 11 (attrezzature della palestra), 24 (magazzino di materiali e prodotti chimici di pulizia), 25 (materiali vari), 40 (materiali didattici) e 46 (materiali e prodotti chimici di pulizia). 3.4.3 Laboratori attrezzati Alcuni locali sono attrezzati in modo specifico per l’attività di laboratorio: 01 (laboratorio video), 10 (palestra), 37 (laboratorio di informatica). 3.4.4 Servizi igieniciI servizi igienici riservati agli alunni:

sono separati per sesso, ad eccezione di quelli in 05 e 34 hanno un numero di vasi adeguato al numero di classi hanno un numero di lavandini e rubinetteria adeguati al numero di alunni sono dotati di sapone, salviette monouso e di raccoglitore di rifiuti

I servizi igienici riservati al personale scolastico: sono forniti di lavandini e rubinetteria adeguati all’utilizzo sono dotati di sapone, salviette monouso e di raccoglitore di rifiuti

Il servizio igienico adibito al disabile in carrozzina è in 13 e in 15.Il servizio igienico per il personale mensa è il 06 (rubinetto comandato da fotocellula).Alcuni vasi dei servizi igienici sia al piano terra che al primo piano (es. 07, 26, 28, 47) sono utilizzati come depositi per i materiali ed attrezzature di pulizia.

3.4.5 Spazio ricreativo La superficie dello spazio di pertinenza che viene utilizzata per la ricreazione appare adeguata al numero di alunni presenti. Gli alberi ad alto fusto e i cespugli sempreverdi favoriscono la protezione degli alunni dal soleggiamento. Non vi sono cespugli spinosi o infiorescenze che possono attirare imenotteri, pericolosi in caso di presenza di alunni soggetti a shock anafilattico.

3.4.6 InfermeriaNon è stato individuato alcun locale da essere adibito ad infermeria.

3.4.7 RefettorioPrimaria di Mareno di Piave (TV) Doc. di valutazione rischi di plesso v.2 Pagina 8 di 23

I locali 01, 02 e 03 sono attrezzati con mobilio in metallo e laminato plastico dalle superfici facilmente pulibili. Le sedie e i tavoli sono ergonomicamente adeguati per l’utilizzo da parte degli alunni. L’Istituto possiede la certificazione dell’idoneità igienico sanitaria dell’ULSS ma non la certificazione HACCP (Sistema di Analisi dei Rischi e di Controllo dei Punti Critici) della ditta appaltatrice del servizio mensa, il cui personale svolge anche la pulizia e la sanificazione di tutte le attrezzature.

CAP. 4 ARREDO E MATERIALI PRESENTI4.1 MOBILIO Per le aule v. 3.4.1. Per i depositi v. 3.4.2.Per il refettorio v. 3.4.7.Del mobilio presente manca qualsiasi certificazione riguardo la conformità dei materiali utilizzati.

4.2 ATTREZZATURE / MACCHINE COLLEGATE AD AMBITI DELLA SICUREZZA4.2.1 Di proprietà della scuolaApparecchiature elettriche Delle apparecchiature elettriche presenti (frigorifero, tv, computer, aspirapolvere …) non è stato possibile rintracciare né i libretti riportanti le caratteristiche e le certificazioni di conformità, né accertare se nel corso degli anni siano state effettuate riparazioni o modifiche all’originario, tali da pregiudicane la sicurezza.

Attrezzatura di puliziaQuesta l’attrezzatura a disposizione del personale addetto alle pulizie:

aspirapolvere su carrello carrello porta rifiuti quattro scale portatili a libro:

o in alluminio anodizzato a 6 scalini, certificata EN 131, in buono statoo in metallo a due scalini, certificatao in legno (n.2), senza certificazione.

carrelli pulizia pavimenti con secchi e strizzatore. Tutta l’attrezzatura è in buono stato e adeguata all’attività da svolgere.

Materiale di Primo SoccorsoIl materiale di Primo Soccorso, definito dal “Piano di gestione della sicurezza” è stato dislocato in modo da permetterne il veloce utilizzo da parte del soccorritore in caso di intervento su un infortunato:

una cassetta a parete in C3, in 25 e in 33 un deposito di prodotti per Primo Soccorso in 25 una valigetta portatile e una brandina pieghevole in C5.

4.2.2 Di proprietà di terziLe attrezzature / macchine elettriche posizionate o utilizzate da ditte esterne all’interno della scuola sono:

1. distributore di bevande in 252. fotocopiatore in 253. contenitori termici per il servizio ristorazione in 03

La scuola non possiede le certificazioni di idoneità e conformità di tali macchine.

CAP. 5 PERICOLI E RISCHI TRASVERSALI

Si dicono trasversali i rischi non legati in modo specifico ad una sola attività lavorativa. Data la loro eterogeneità, vengono qui presentati in ordine alfabetico:

5.1 Affollamento nelle aule5.2 Amianto5.3 Attività al videoterminale5.4 Discomfort5.5 Elettrocuzione5.6 Elettromagnetismo / radiazioni non ionizzanti5.7 Evacuazione disordinata5.8 Incendio5.9 Inquinamento atmosferico / nube tossica esterna5.10 Interferenza cantieri5.11 Malattie infettive5.12 Radon / radiazioni ionizzantiPrimaria di Mareno di Piave (TV) Doc. di valutazione rischi di plesso v.2 Pagina 9 di 23

5.13 Rumore5.14 Scossa sismica5.15 Stress da lavoro correlato

Per ciascun punto vengono riportate: le possibili situazioni pericolose, il possibile danno, la valutazione del rischio, le misure da adottare per la riduzione/eliminazione del rischio.

Per quanto riguarda l’in-formazione del personale le iniziative in essere sono contenute nel cap. 4 del doc. Piano di gestione della sicurezza, i materiali informativi invece sono elencati nel cap. 5.3 dello stesso documento di Istituto.

5.1 AFFOLLAMENTO NELLE AULE5.1.1 Situazioni pericoloseSi parla di sovraffollamento quando una attività didattica si svolge in modo non saltuario in un ambiente con un parametro inferiore a 1,8 mq per alunno (DM 18/12/75, funzionalità didattica) o con più di 26 alunni (D.M. 26/8/1992, normativa antincendio).5.1.2 Danno possibileIn riferimento al parametro indicato dal DM 18/12/75 un affollamento eccessivo potrebbe comportare:

- trasmissione di malattie infettive (virus e batteri) e dei parassiti (pediculosi);- infortunio per urto / inciampo / caduta- situazione di disagio / malessere per insufficiente ricambio d’aria, specialmente in caso di condizioni di tempoavverse- situazioni di stress per il docente e alunni

In riferimento al parametro indicato dal D.M. 26/8/1992 un affollamento eccessivo potrebbe comportare l’uscita rallentata in caso di evacuazione per emergenza.

5.1.3 Valutazione del rischio In riferimento al parametro indicato dal DM 18/12/75, il rischio è tanto maggiore quanto il numero degli alunni presenti si discosta da quello indicato in tabella:

Ambiente e utilizzo Superficieambiente

in m2

Superficie arredi (1)

in m2

Superficie netta in m2

m2 / alunno(D. M. del

18/12/1975)

Numero alunni

ammessi per legge

17 Aula 47 1,5 45,5 1,8 2518 Aula 45,4 1,5 43,9 1,8 2420 Aula 38,4 1,5 36,9 1,8 2121 Aula 42 1,5 40,5 1,8 2322 Aula 47,6 1,5 46,1 1,8 2623 Aula 47,6 1,5 46,1 1,8 2630 Aula 40,4 1,5 38,9 1,8 2231 Aula 40,1 1,5 38,6 1,8 2132 Lab. pluriuso 59,836 Aula 44,5 1,5 43 1,8 2337 Lab. di informatica 44,538 Aula 48,6 1,5 47,1 1,8 2639 Aula 45,4 1,5 43,9 1,8 2441 Aula 38,8 1,5 37,3 1,8 2142 Aula 42,7 1,5 41,2 1,8 2344 Aula 50,3 1,5 48,8 1,8 2745 Aula 50,1 1,5 48,6 1,8 27

(1) Superficie degli arredi al netto degli arredi essenziali (banchi, sedie e cattedra).

In riferimento al parametro indicato dal D.M. 26/8/1992 il rischio assume valori limitati per la distanza, generalmente ridotta, esistente tra ogni aula e l’esterno. Più critica la situazione per le aule del piano superiore dell’edificio staccato dove la larghezza della scala esistente non permette la discesa delle classi in fila doppia. Per un’analisi più dettagliata del rischio di evacuazione disordinata e di incendio si rimanda comunque al par. 5.7 e 5.8.

Ambiente e utilizzo Rischio Ambiente e utilizzo Rischio17 Aula Lieve 36 Aula Basso18 Aula Lieve 37 Lab. di informatica Basso

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20 Aula Lieve 38 Aula Basso21 Aula Lieve 39 Aula Basso22 Aula Lieve 41 Aula Lieve23 Aula Lieve 42 Aula Lieve30 Aula Basso 44 Aula Lieve31 Aula Basso 45 Aula Lieve32 Laboratorio pluriuso Medio

5.1.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio

Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola In riferimento

al parametro indicato dal DM 18/12/75

- Segnalazione formale all’Ente proprietario delle situazioni di sovraffollamento con la richiesta di interventi strutturali di adeguamento delle aule o laboratori.- Segnalazione formale all’organo scolastico competente delle situazioni di sovraffollamento con la richiesta di riduzione del numero di alunni per classe rispetto a quanto indicato dal D.M. n° 331 del 24 luglio 1998, soprattutto in caso di presenza di alunni con handicap. - Dislocazione delle classi numerose nelle aule più ampie. - Attenzione maggiore delle condizioni igieniche dell’ambiente: v. par. 5.4.2.- Interventi sul mobilio presente: riposizionamento, sostituzione con mensole a parete, eliminazione di quello non indispensabile.- Posizionamento ordinato dell’attrezzatura scolastica degli alunni (cartelle, borse, trolley…).

In riferimento al parametro indicato dal D.M. 26/8/1992

- Segnalazione formale all’Ente proprietario delle situazioni di sovraffollamento con la richiesta di interventi alla struttura intesi a favorire ai presenti un’uscita più veloce all’esterno.- Posizionamento delle classi numerose nelle aule del piano terra e/o in prossimità delle porte di uscita all’esterno.- Disposizione dei banchi nelle aule tale da non rallentare l’uscita in caso di evacuazione (sconsigliabile, ad esempio, la disposizione ad U priva di spazi per il passaggio degli alunni verso la porta d’uscita).- Quelle generali, indicate nel par. 5.7.4.

Ente proprietario

In riferimento al parametro indicato dal DM 18/12/75

- Intervento strutturale all’edificio per l’adeguamento della superficie delle aule o laboratori al parametro di 1,8 m2 / alunno.

In riferimento al parametro indicato dal D.M. 26/8/1992

- Interventi strutturali che favoriscono l’uscita veloce e ordinata all’esterno dei presenti: v. par. 5.7.4

5.2 AMIANTO o asbesto 5.2.1 Situazioni pericoloseSono derivate dalla possibile presenza di manufatti contenenti asbesto (es. nella pavimentazione o nella copertura) considerato il periodo storico di costruzione degli edifici scolastici.

5.2.2 Danno possibileLa respirazione di fibre di asbesto può provocare diverse malattie:

asbestosi mesotelioma carcinomi polmonari tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe e di altre sedi

5.2.3 Valutazione del rischio Il rischio dovrebbe essere nullo in quanto non sono visivamente rilevabili materiali cementizi o plastici, deteriorati o friabili, in grado di rilasciare nell’aria fibre potenzialmente inalabili. La copertura della tettoia esterna, in fibrocemento, è in uno stato non degradato.L’eventuale presenza di materiali contenenti amianto, con il relativo livello di esposizione per gli occupanti, potrebbe essere

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accertata solo da una perizia qualificata.

5.2.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio: /Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischio

Scuola - Richiesta formale all’Ente proprietario di accertamento della presenza negli edifici scolastici di manufatti contenenti amianto.

Ente proprietario

- Intervento di accertamento della presenza di manufatti contenenti amianto e di bonifica nel caso di eventuale loro presenza.

5.3 ATTIVITÁ AL VIDEOTERMINALE (VDT)5.3.1 Situazioni pericoloseLa situazione pericolosa per alunni e docenti deriva dall’utilizzo dello strumento informatico durante lo svolgimento delle attività didattiche.

5.3.2 Danno possibileUna prolungata attività al videoterminale può comportare nelle persone stress, affaticamento visivo e disturbi all’apparato musco-scheletrico. Non vengono qui considerati i rischi derivanti da radiazioni, ionizzanti e non, in quanto i livelli di emissione delle onde elettromagnetiche sono ampiamente inferiori, come riportato dalla letteratura scientifica, ai valori limite raccomandati.

5.3.3 Valutazione del rischio Per alunni e docenti il rischio può considerarsi lieve in base a questi rilievi:

Utilizzo del computer per attività di breve durata. Schermi video, pur non di qualità elevata, esenti da fenomeni evidenti di sfarfallio e/o instabilità. Possibilità di schermare i raggi solari ed evitare il riverbero sugli schermi per mezzo di tende alle finestre. Scelta dell’arredo e posizionamento degli schermi video rispetto all’illuminazione naturale dettati da ragioni di

opportunità piuttosto che dalle indicazioni del D.Lgs. 81/08.

5.3.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischio

Scuola Per gli utilizzatori del laboratorio di informatica:- Utilizzo di schermi video di buona qualità.- Utilizzo di sedili regolabili in altezza per posizionarsi in modo corretto davanti lo schermo video. - Posizionamento corretto degli schermi video rispetto all’illuminazione naturale.

Ente proprietario

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5.4 DISCOMFORT5.4.1 Situazioni pericoloseSi parla di disconfort quando gli ambienti di lavoro non sono confortevoli per gli occupanti in quanto a microclima, illuminazione e qualità dell’aria.

5.4.2 Danno possibileMicroclima. Valori medi non adeguati di temperatura ed umidità nei vari ambienti, oppure sbalzi sensibili di temperatura all’interno di uno stesso ambiente o tra un ambiente e l’altro possono generare nell’individuo, specialmente quello più sensibile, conseguenze diverse: dal semplice disagio al malessere, fino a situazioni di stress.

Qualità dell’aria. Alcune sostanze tossiche, biologiche o chimiche, presenti nell’aria possono portare a conseguenze sull’organismo come allergie, infezioni o irritazioni della cute e delle mucose, soprattutto nelle persone particolarmente sensibili o affette da patologie respiratorie, come le asmatiche.Sostanze di provenienza esterna all’edificio scolastico:

polveri sottili PM10 pollini sostanze aerodisperse di prodotti chimici utilizzati in agricoltura (es. fitofarmaci)

Sostanze interne: polveri carta, gessi da lavagna, pennarelli particolari, solventi organici per la detersione delle superfici, arredi

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polveri da materiali da costruzione (rivestimenti delle pareti) vapori di prodotti chimici utilizzati per la pulizia fumo da sigaretta.

Illuminazione. L’illuminazione inadeguata può portare nelle persone a delle conseguenze come l’affaticamento della vista e l’assunzione di posture scorrette ma essere anche causa di infortuni, per scivolamento, inciampo o urto, soprattutto nei depositi attrezzi, nei corridoi e nelle scale.

5.4.3 Valutazione del rischioMicroclima Durante gran parte dell’anno l’assenza di lamentele da parte del personale scolastico farebbe ritenere il rischio basso e non necessaria una valutazione strumentale affidata a personale qualificato. Questi i rilievi:

L’isolamento termico delle pareti e delle finestre è apparentemente buono. Il rapporto aerante nelle aule è nella norma e garantisce di norma una buona ventilazione naturale. I corpi radianti negli ambienti sono dimensionati in modo corretto. Le aule e i laboratori hanno dispositivi oscuranti (persiane, balconi in legno e tende) alle finestre per schermare

l’irraggiamento solare diretto.Quando il soleggiamento è più marcato, il rischio diventa invece medio per gli ambienti 17, 18, 20, 21, 36, 37, 41, 42 per la temperatura fastidiosamente alta (effetto serra).

Qualità dell’aria Il rischio può essere considerato basso in base a questi rilievi:

L’area, in cui sorge la scuola, non è particolarmente inquinata dal transito di autoveicoli e/o da attività produttive. Nei locali non vi sono materiali in grado di assorbire e rilasciare polveri in modo pericoloso (es. moquette). I rapporti aeranti nelle aule garantiscono una buona ventilazione naturale. Le pareti dei locali generalmente sono privi di muffe, scrostamenti o macchie di umidità. I tendaggi presenti in qualche ambiente vengono lavati periodicamente.

Una valutazione più precisa del rischio potrebbe essere fatta sulla base delle certificazioni relative ai materiali presenti (composizione degli intonaci, tinte utilizzate per la tinteggiatura delle pareti, vernici e colle degli arredi in legno…), e dei dati sul livello delle polveri sottili (PM10) o di altre sostanze tossiche aerodisperse nella zona, ad esempio quelle dei trattamenti fitosanitari in agricoltura.

IlluminazioneAnche se il rischio potrebbe essere valutato in modo più preciso con strumenti fotometrici, può essere considerato lieve in base ai seguenti rilievi.

Il livello di illuminazione naturale ed artificiale a terra appare generalmente adeguato. Nei locali la superficie finestrata è nella norma e vi è la possibilità di schermare l’irraggiamento solare diretto

attraverso dispositivi oscuranti (persiane, balconi in legno e tende). Non sono state registrate lamentele da parte dei docenti sull’intensità e sul colore della luce nelle aule e laboratori. I corpi illuminanti sono in numero sufficiente e dotati di diffusori che evitano fenomeni di abbagliamento. I banchi nelle aule sono disposti in modo corretto rispetto la fonte di luce naturale. Possibilità di accensioni separate delle plafoniere a soffitto.

5.4.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischio

Scuola Microclima

- Umidificazione delle aule nel periodo invernale con l’apertura frequente delle finestre o il posizionamento di vaschette con acqua sui radiatori.- Regolazione del soleggiamento agendo sui dispositivi oscuranti alle finestre.

Qualità dell’aria

- Arieggiamento delle aule con l’apertura frequente delle finestre durante l’attività didattica, specialmente nel periodo invernale.- Gestione ordinata delle attrezzature e materiali all’interno dell’aula per facilitare la pulizia del locale.- Pulizia giornaliera dei locali con l’utilizzo di attrezzature e detergenti adeguati.- Pulizia periodica delle aule (nello specifico: radiatori, armadi, cassonetti persiane, pavimenti, eventuali tende) secondo un programma definito ad inizio anno.- Arieggiamento dei locali al termine delle pulizie.- Rimozione di eventuale muffa alle pareti o scrostamenti dell’intonaco.- Rispetto della normativa antifumo all’interno dell’edificio.

Illuminazione --

Ente proprietario

Microclima - Bilanciamento termico periodico dei termosifoni nelle aule e laboratori.- Applicazione di tapparelle esterne agli ambienti 36 e 37 per evitare il

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soleggiamento.

Qualità dell’aria

- Tinteggiatura dei locali con prodotti certificati.- Acquisto di arredi con materiali certificati e di facile pulizia. - Sostituzione delle tende presenti con tapparelle a veneziana in plastica.- Pulizia periodica dei condotti e dei filtri aria dell’impianto di riscaldamento ad aria calda della palestra 10.- Pulizia periodica della parte superiore della pensilina negli ingressi C5 e C8.

Illuminazione - Tinteggiatura periodica delle pareti con colori chiari, non riflettenti e materiali opachi..- Manutenzione preventiva e periodica degli impianti di illuminazione con la regolare pulizia dei corpi illuminanti e la sostituzione di quelli non funzionanti.- Potenziamento dell’illuminazione artificiale nei locali del piano interrato.

5.5 ELETTROCUZIONE5.5.1 Situazioni pericoloseSituazioni pericolose potrebbero essere:

l’utilizzo di apparecchiature elettriche il contatto con elementi dell’impiantistica nell’emergenza:

o lo spegnimento di un focolaio di natura elettricao il soccorso di un folgorato.

5.5.2 Danno possibileL’attraversamento del corpo da parte della corrente per il contatto con un elemento sotto tensione elettrica, potrebbe portare a effetti diversi: da una sgradevole sensazione di scossa, alle lesioni cutanee simili a ustioni, fino all’arresto cardiocircolatorio mortale.

5.5.3 Valutazione del rischio Per le persone che operano nella scuola il rischio può essere considerato basso1 in base a questi rilievi:

nessuna segnalazione di infortunati per elettrocuzione (testimonianze o dati del registro INAIL dal giugno 1999 al luglio 2011)

elementi dell’impiantistica apparentemente sicuri ed affidabili controllo semestrale dell’efficienza dei differenziali dei quadri (pulsante test) quadri elettrici muniti di differenziali impianto elettrico del laboratorio di informatica in 37 apparentemente a norma, con computer sollevati da terra, e

protetto con proprio quadro di comando ascensore in C1 dotato di un proprio quadro elettrico di protezione.

1Il rischio potrebbe essere ridotto a lieve se la scuola fosse in possesso delle certificazioni di conformità dell’impianto elettrico L.46/90 e di efficienza della messa a terra.

5.5.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio:

Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Utilizzo di macchine certificate CE, IMQ.

- Gestione (installazione, riparazione e manutenzione) delle macchine ed attrezzature elettriche da parte di personale qualificato. - Controllo periodico dell’integrità ed efficienza delle macchine ed attrezzature elettriche.- Controllo semestrale dell’efficienza dei differenziali elettrici (pulsante test).- Sollevamento da terra delle prese multiple per evitare contatti in caso di versamento accidentale di acqua durante le pulizie. - Intervento di in-formazione al personale scolastico e agli alunni sui rischi elettrici e i relativi comportamenti di prevenzione e protezione. Nell’emergenza:- Sezionamento dell'impianto e utilizzo di estintori a polvere o a CO2 (e non a acqua) per spegnere un focolaio di natura elettrica- Sezionamento dell'impianto prima di soccorrere l’eventuale folgorato ancora a contatto con parti metalliche o elettriche.

Ente proprietario

- V. gli interventi richiesti nell’ultimo rapporto “Interventi per il miglioramento della sicurezza e del comfort nelle scuole” o “Rapporto sul controllo agli impianti dei plessi” inviato all’amministrazione

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comunale di Mareno di Piave.

- Controllo biennale della messa a terra.- Verifica biennale del tempo di scatto dei differenziali elettrici.

Altri Ditta proprietaria del distributore di bevande:- Installazione di un quadro elettrico di protezione al distributore di bevande.

5.6 ELETTROMAGNETISMO / radiazioni non ionizzanti5.6.1 Situazioni pericoloseIl pericolo di esposizione alle radiazioni non ionizzanti artificiali per le persone che operano nella scuola viene dato dalle sorgenti di onde elettromagnetiche (es. elettrodotti o installazioni elettriche nelle vicinanze della scuola, rete wireless nell’istituto) o dall’uso ravvicinato di macchine e attrezzature elettriche (es. videoterminali, utilizzati da alunni e docenti o fotocopiatrice, utilizzata dal personale ATA).

5.6.2 Danno possibileGli effetti biologici, che dipendono dall’energia del campo magnetico e dalla durata dell’esposizione della persona, sono il riscaldamento dei tessuti e le possibili interferenze con il sistema nervoso. Qui viene esaminato il rischio da elettromagnetismo anche se scientificamente non è stato ancora comprovato un nesso di causalità tra esposizione alle onde elettromagnetiche ed effetti nocivi sull’organismo umano.

5.6.3 Valutazione del rischio Il rischio può essere considerato lieve in base a questi elementi:

non visibili nelle vicinanze della scuola emettitori di onde elettromagnetiche quali elettrodotti, impianti o cabine di trasformazione elettrici d’alta tensione, ripetitori fissi di telefonia o stazioni radio,

utilizzo limitato di apparecchiature elettriche per il personale scolastico.Il rischio per gli utilizzatori del laboratorio di informatica potrebbe essere valutato con maggior precisione con la misurazione del livello di radiazioni elettromagnetiche a computer accesi.

5.6.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Utilizzo di macchine con certificazione CE o IMQ, che garantisce un’emissione elettromagnetica non

pericolosa.- Le misure indicate nei libretti di accompagnamento delle singole macchine.

Ente proprietario

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5.7 EVACUAZIONE DISORDINATA 5.7.1 Situazioni pericoloseUn particolare evento calamitoso (focolaio d’incendio, presenza di gas all’interno dell’edificio, crollo per scossa sismica…) che richieda l’evacuazione degli occupanti dall’edificio.

5.7.2 Danno possibileUna evacuazione disordinata e poco fluida potrebbe comportare per i presenti l’aumento del panico e del tempo di esposizione al pericolo, con conseguenze collegate allo scenario dell’evento.

5.7.3 Valutazione del rischio A) Nell’edificio principale il rischio è basso per i seguenti rilievi:

il personale scolastico e le classi hanno svolto regolarmente le prove di evacuazione con le modalità indicate nel Piano di Emergenza d’istituto e in un tempo inferiore al limite indicato nel D.M. 10 marzo 1998 (v. Verbali di prova di evacuazione),

la presenza di elementi strutturali favorevoli ad una evacuazione rapida:o porte di uscita delle aule e laboratori di larghezza 80, 85 e 90 cm (norma larghezza minima fino a 25

persone: 80 cm) generalmente con apertura nel senso dell’esodo,o piano terra con ben 8 uscite all’esterno, di cui 5 munite di maniglione ad apertura a spinta,o uscite di sicurezza al piano terra dell’edificio principale con numero moduli a norma per permettere

l’uscita veloce del numero massimo di persone potenzialmente presenti (9 moduli = 540 persone),o uscite di sicurezza al piano terra dell’edificio staccato con numero moduli a norma per permettere l’uscita

veloce del numero massimo di persone potenzialmente presenti (4 moduli = 360 persone),

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o uscite al primo piano nell’edificio principale in numero adeguato ai parametri di legge: due scale interne di larghezza superiore al 1,20 m e una porta di sicurezza con apertura 2 moduli sulla scala di sicurezza esterna,

o lunghezza del percorso per raggiungere da ogni ambiente la più vicina uscita nella norma (30 - 45 m),o lunghezza del percorso di uscita in un'unica direzione nella norma (9 - 30 m),o corridoi d’uscita con larghezza adeguata per permettere l’esodo delle persone come indicato nella

planimetria dei percorsi di evacuazione (v. planimetria Percorsi di evacuazione), o spazio di pertinenza che permette ai VV.F. di utilizzare autoscale per prestare soccorso agli occupanti del

primo piano, o percorsi orizzontali delle vie di evacuazione senza gradini o ostacoli (ad eccezione del corridoio interno di

collegamento con la palestra),o locali 02 -03 e 10, di possibile maggior affollamento, con 2 uscite (norma almeno 2) di cui almeno una di

sicurezza, o lampade di emergenza e indicatori di direzione, alimentati da autonoma sorgente ad inserimento

automatico, in numero adeguato, o impianto di allarme, autoalimentato e composto da pulsante e campanella per facilitare l’evacuazione in

caso di incendio. B) Nell’edificio staccato il rischio è medio per questi rilievi negativi:

o una sola uscita al primo piano (norma almeno 2) o larghezza della scala esistente non a norma (norma min. 120 cm)

Il rischio aumenterebbe proporzionalmente in queste circostanze: poca preparazione delle classi alla gestione dell’evento, presenza contemporanea di più eventi calamitosi (es. terremoto + scoppio gas / incendio), accadimento dell’evento in situazione di sovraffollamento nelle aule o durante lo svolgimento di un’attività

scolastica collettiva (es. rappresentazione teatrale nella palestra).

5.7.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischio Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Richiesta formale all’Ente proprietario del Certificato di Prevenzione Incendi.

- Svolgimento di esercitazioni periodiche.- In-formazione dei presenti sulle procedure di evacuazione e dei percorsi d’esodo (v. 5.7.5.)- Discesa di più classi dai piani in file parallele lungo le scale di larghezza superiore ai due moduli , per diminuire il tempo di uscita. - Fissaggio a parete degli armadi, che, cadendo in caso di scossa sismica, potrebbero ostruire la via d’esodo.- Divieto di posizionamento, lungo le vie d’esodo e nei pressi delle porte di uscita, di arredi che potrebbero ostruire il passaggio delle persone durante l’evacuazione.- Posizionamento ordinato nelle aule di zaini e cartelle. - Disposizione dei banchi tale da non rallentare l’uscita in caso di evacuazione (sconsigliabile, ad esempio, per le classi al primo piano la disposizione ad U priva di spazi per il passaggio degli alunni verso la porta d’uscita).- Modifica / aggiornamento dei percorsi di esodo in caso di modifiche strutturali dell’edificio o di variazione del numero di alunni o delle classi.- Adozione delle misure indicate nel par. 5.1.4 per le classi in situazione di sovraffollamento.

Ente proprietario

- Interventi strutturali previsti dal Certificato di Prevenzione Incendi.Interventi possibili nell’attesa dell’ottenimento del Certificato:

potenziamento del sistema di allarme incendio con l’installazione di un maggior numero di pulsanti e sirene.

modifica del verso di apertura delle porte di uscita delle aule nel senso dell’esodo installazione di una scala di sicurezza esterna nell’edifico staccato.

5.8 INCENDIO 5.8.1 Situazioni pericoloseUn focolaio di incendio potrebbe essere causato da:

innesco causato da un corto circuito all’impianto o ad una attrezzatura elettrica, fuoriuscita di gas dall’impianto della centrale termica, caduta di un fulmine, utilizzo di fiamme libere da parte del personale scolastico o di manutentori esterni.

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5.8.2 Danno possibileNella fase iniziale di un incendio le persone presenti potrebbero andare incontro a problemi di asfissia e intossicazione per il fumo e poi, se il focolaio aumenta e non viene contrastato, a ustioni di vario grado per lo sviluppo di fiamme.

5.8.3 Valutazione del rischio L’attività scolastica del plesso rientra tra quelle valutate a rischio incendio medio dall’allegato IX del D.M.10/03/1998, data la presenza contemporanea di un numero di persone compreso tra 101 a 300. Nel caso specifico, il rischio potrebbe essere considerato ancora minore in base a questi rilievi:

probabilità di innesco accidentale spontaneo piuttosto bassa per l’assenza di lavorazioni con utilizzo di fiamme libere e/o contenitori in pressione

assenza nei pressi della scuola di attività industriali o artigianali, con riconoscibili lavorazioni a rischio incendio e/o esplosione

sviluppo lento di un eventuale focolaio per l’assenza nell’edificio di materiali fortemente infiammabili (ad eccezione del gas nella centrale termica e dei prodotti di pulizia in 24)

posizionamento dei materiali cartacei in armadi metallici numero limitato di locali a rischio incendio pericoloso:

o centrale termica CT: la caduta di un fulmine sulla centrale termica o l’accensione accidentale del gas fuoriuscito dall’impianto di alimentazione caldaia potrebbero causare un incendio dalle conseguenze molto pericolose

o locali 11, 24, 25 e 46 : un corto circuito elettrico potrebbe innescare un focolaio pericoloso per il carico d’incendio presente nei locali

o locale 01 e 37 : un corto circuito elettrico o il surriscaldamento delle macchine elettriche sotto tensione potrebbero innescare un focolaio pericoloso per la tossicità dei fumi

possibilità d’intervento veloce su un eventuale focolaio da parte del personale scolastico formato alla lotta antincendio o, in caso di mancato spegnimento, dei Vigili del Fuoco della vicina stazione di Conegliano (in zona entro 30 minuti dalla chiamata di soccorso)

compartimentazione del laboratorio video 01, a rischio incendio, mediante porta blindata presenza nell’edificio di naspi e di estintori, questi ultimi:

o fissati al muro in modo visibile lungo i corridoi e negli atrio posizionati in modo corretto (distanza inferiore ai 30 m per essere presi da ogni punto dell’edificio)o in numero adeguato in relazione alla superficie dell’edificio o di tipo a polvere per incendi di classe A, B, C e a CO2

o posizionati lungo i corridoi e negli atri in posizione visibile e fissati al muro controllo certificato semestrale delle attrezzature antincendio e della centrale termica presenza di un cancello scorrevole di larghezza a norma per permettere l’accesso all’area da parte dei mezzi di

soccorso (norma: ≥3,5 m) centrale termica fornita di:

o porta in metallo con fori di aerazione per disperdere eventuali fughe di gaso foro finestra con grata per l’aerazione o valvola manuale esterna di intercettazione del combustibileo interruttore di sgancio elettrico esterno o estintore

spazio di pertinenza che permette ai VV.F. di utilizzare autoscale per prestare soccorso agli occupanti del primo piano

Una valutazione più precisa del rischio incendio potrebbe essere fatta sulla base di alcuni documenti, non in possesso della scuola (v. 5.8.4):

Prevenzione Incendi Corretta installazione dei componenti ed attrezzature antincendio Conformità dell’impianto elettrico e di efficienza della messa a terra Destabilità strutturale dell’edificio in caso di incendio Classe di reazione al fuoco degli arredi presenti (classe di reazione al fuoco non superiore a 1) e della

pavimentazione della palestra (classe di reazione al fuoco non superiore a 2). Collaudo della rete idranti Denuncia di protezione dalle scariche atmosferiche

5.8.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Richiesta formale all’Ente proprietario dei seguenti certificati per la valutazione:

- Utilizzo di fiamme libere solo negli esperimenti didattici e per breve durata.- Stacco dell’alimentazione elettrica delle apparecchiature se non utilizzate (es. macchine dispensatrici di alimenti durante il periodo estivo, i computer a fine attività, la fotocopiatrice a fine giornata,…).- Utilizzo solo in modo temporaneo di prolunghe elettriche.

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- Non sovraccarico delle prese.- Rispetto della normativa antifumo.- Posizionamento limitato di materiale espositivo negli atrii, corridoi e altre vie di fuga e a distanza di sicurezza da prese o interruttori elettrici.- Smaltimento periodico dei materiali ed attrezzature non più utilizzabili.- Gestione attenta dei prodotti chimici di pulizia:

in armadi metallici chiusi, con arieggiamento continuo del locale/deposito 24, in quantità strettamente necessaria al fabbisogno.

- Assegnazione al docente con disabilità motoreo e/o in stato di gravidanza di ambienti di lavoro posizionati al piano terra.

Ente proprietario

- Interventi strutturali previsti dal Certificato di Prevenzione Incendi.Interventi possibili nell’attesa dell’ottenimento del Certificato:

installazione di alcuni sensori fumo al primo piano dell’edificio principale, nell’edificio staccato, nel laboratorio di informatica e di video,

compartimentazione del corridoio di collegamento C8 tra parte vecchia e nuova dell’edifico principale per mezzo di porta REI munita di dispositivi di auto chiusura.

- Installazione di un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, se previsto dalle norme CEI 81-1.- Fornitura di arredi con classe di reazione al fuoco 1. - Sostituzione degli armadi in legno in 46 con altri metallici.

5.9 INQUINAMENTO ATMOSFERICO / NUBE TOSSICA ESTERNA5.9.1 Situazioni pericoloseUna situazione di inquinamento atmosferico potrebbe essere causata da un incendio, dalle esalazioni di una attività produttiva nei pressi della scuola, dalla presenza di polveri sottili PM10 e PM2.5 oltre i livelli ammessi, dalla dispersione accentuata di pollini, dalle conseguenze di un incidente ad un automezzo adibito al trasporto di materiale infiammabile o chimico, da una perdita di gas esterna o anche più semplicemente da un trattamento di lotta antiparassitaria.

5.9.2 Danno possibileLe conseguenze dipendono dalla pericolosità dell’inquinante e dalla sua concentrazione. Alcuni inquinanti potrebbero causare danni all’apparato respiratorio altri portare a conseguenze più gravi (v. diossina provocata da un incendio). Gli individui più a rischio sono quelli già soggetti a patologie respiratorie, come gli asmatici.

5.9.3 Valutazione del rischio inquinamento atmosferico Escludendo situazioni di emergenza dovute ad eventi calamitosi, il rischio di inquinamento atmosferico appare basso in quanto:

la scuola si trova in un contesto poco urbanizzato e dunque con supposta limitata presenza nell’atmosfera di polveri sottili PM10 e PM2.5

nelle vicinanze vi sono zone agricole soggette a trattamenti agricoli fitosanitari periodici l’edificio scolastico non sorge immediatamente a ridosso di insediamenti artigianali ed industriali il passaggio di autoveicoli lungo la strada e le vie adiacenti non è molto sostenuto.

*La qualità dell’aria dovrebbe essere misurata nella zona della scuola dall’ARPAV mediante il posizionamento di centraline di monitoraggio, secondo quanto previsto dal D.Lgs.155/2010.

5.9.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola In situazione di emergenza:

- Applicazione delle procedure per la gestione corretta dell’evento (v. cap 3 del Piano di Emergenza)

Ente proprietario

- Fornitura alla scuola di informazioni sulla pericolosità degli eventuali prodotti utilizzati in zona per i trattamenti insetticidi, antiparassitari e di disinfestazione e sulle norme di precauzione da adottare.

ULSS - Interventi definiti in caso di qualità dell’aria con valori di inquinanti (NO2, polveri PM10 e PM2.5, O3, SO3, CO) oltre il limite ammesso.

5.10 INTERFERENZA CANTIERI 5.10.1 Situazioni pericoloseUna qualsiasi attività lavorativa svolta nella scuola da personale esterno.

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5.10.2 Danno possibileL’attività svolta potrebbe comportare per i presenti e per lo stesso personale esterno dei rischi di infortunio, di genere e pericolosità dipendenti dall’attività svolta.

5.10.3 Valutazione del rischioIl rischio va valutato di caso in caso, in relazione al tipo e alle modalità di intervento da svolgere.

5.10.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioLe misure specifiche di riduzione del rischio vanno determinate di caso in caso.Quelle di carattere generale (es. quelle collegate all’utilizzo della corrente elettrica) sono contenute nel D.U.V.R.I. (Documento Unico di Valutazione Rischi da Interferenza) di plesso.

5.11 MALATTIE INFETTIVE5.11.1 Situazioni pericoloseOgni persona, sia portatore sano o malato in fase iniziale o di incubazione, può diffondere e trasmettere, ad altri, agenti patogeni: si va dalle semplici sindromi influenzali alle più gravi malattie infettive.

5.11.2 Danno possibileLe conseguenze sono dipendenti dall’agente patogeno trasmesso e dallo stato di salute del ricevente.

5.11.3 Valutazione del rischioIl rischio va valutato di caso in caso, in quanto legato ad una molteplicità di fattori. In alcuni casi è di competenza dell’ULSS.

5.11.4 Misure di prevenzione per la riduzione/eliminazione del rischio*Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Da parte del docente:

- applicazione della procedura indicata nel cap.6.2 del Piano di Emergenza in caso di un alunno con malattia presumibilmente contagiosa

- aerazione frequente degli ambienti, con l’apertura delle finestre 5-10 minuti ogni ora, specialmente nel periodo invernale, per ridurre il rischio di malattie a trasmissione aerea (morbillo, meningiti, tubercolosi, ecc.).

- Da parte dell’alunno:- lavaggio delle mani dopo l’utilizzo dei servizi igienici, il gioco in aree aperte, le esercitazioni

con materiali didattici particolari (pitture, creta, argilla, ecc.), l’attività sportiva o in palestra, prima e dopo la manipolazione o il consumo di alimenti

- utilizzo e igiene di oggetti ed indumenti personali.

- Da parte del collaboratore scolastico:- sanificazione quotidiana di arredi e locali- sanificazione programmata degli ambienti - rimozione rapida ed eliminazione attenta dei rifiuti contaminati biologicamente- sanificazione immediata dei materiali biologici con soluzioni a base di candeggina.

- Da parte del personale addetto alla mensa:- quelle previste dalla legislazione in materia di alimenti.

- Da parte della Direzione:- fornitura per i servizi igienici di sapone liquido e salviette asciugamani monouso- definizione scritte delle procedure e modalità di effettuazione delle pulizie per i collaboratori

scol..

- Da parte del personale scolastico:- effettuazione delle vaccinazioni per le persone non immuni da morbillo, parotite, rosolia,

varicella (le donne in gravidanza non immuni da queste malattie, dovrebbero evitare il contatto con bambini potenzialmente infetti –non immuni- e vaccinarsi dopo il parto).

- svolgimento degli interventi di assistenza / medicazione sugli alunni in sicurezza, evitando il contatto con i liquidi biologici quali sangue, vomito, feci, urine.

Famiglie degli alunni

- Ritiro sollecito dalla scuola del figlio ammalato/ indisposto / con presunta malattia contagiosa.- Effettuazione al figlio delle vaccinazioni raccomandate per l’infanzia dal settore igiene pubblica del

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distretto sanitario.- Visita al pediatra curante del figlio in caso di malattia o di allontanamento dalla scuola e adozione delle prescrizioni mediche, sia in tema di terapia sia di permanenza a casa.- Rientro del figlio a scuola solo alla risoluzione dei disturbi.

USSL / Distretto sanitario

- Invio per iscritto ai genitori degli alunni del calendario vaccinale.- Intervento a seguito di una segnalazione di malattia infettiva in un alunno con azioni, secondo procedure proprie convalidate, per il contrasto della diffusione della malattia.

Medico curante

- Segnalazione all’ULSS di malattia infettiva in un alunno.

* documento di riferimento: Salute a scuola. Malattie infettive nelle comunità scolastiche: come prevenirle e limitarne la diffusione.(APSS provincia di Trento).

5.12 RADON / radiazioni ionizzanti 5.12.1 Situazioni pericoloseIl maggior contributo del pericolo di esposizione alle radiazioni ionizzanti per le persone che operano nella scuola viene dato dal gas radon. Le principali sorgenti di questo gas sono il suolo, e, in misura non significativa nel Veneto*, dai materiali utilizzati per la costruzione (additivi edili, materiali di origine vulcanica come tufi, graniti e porfidi) e l’acqua, proveniente da terreni vulcanici. Il gas si infiltra nell’edificio dal terreno attraverso crepe e fessure nei pavimenti, intercapedini, tubature ed entrando in ambienti scarsamente ventilati può aumentare la propria concentrazione fino a livelli pericolosi.

5.12.2 Danno possibileStudi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione tra l’esposizione al radon e l’incidenza di cancro polmonare.

5.12.3 Valutazione del rischio L’entità del rischio è valutabile solo da tecnici specializzati a seguito di specifiche indagini strumentali sulla concentrazione del gas. La valutazione riguarda comunque solo gli ambienti occupati con continuità (tempo maggiore di 10 ore al mese) soprattutto al piano terra. Anche se non si esclude la presenza di radon in quanto gli edifici scolastici che compongono il plesso sono privi di vespaio di ventilazione e, considerati i tempi di costruzione, probabilmente anche di uno strato di ghiaia e di un foglio di materiale impermeabile al radon su tutta la superficie di contatto edificio-suolo, il rischio potrebbe essere lieve-basso in quanto il rapporto della stessa ARPA sulla presenza di gas radon nel Veneto* indica per il territorio trevigiano una bassa percentuale di edifici con livelli di radon superiori ai 200 Becquerel per metro cubo, limite oltre il quale si renderebbero necessarie azioni di rimedio.

5.12.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Ventilazione dell’edificio per favorire la dispersione dell’eventuale gas radon.

- Richiesta all’ente proprietario di un monitoraggio sulla presenza di gas radon nell’edificio.- Nel caso che il monitoraggio indichi una concentrazione maggiore del valore limite fissato dalla normativa:

- intervento di un Esperto Qualificato per la sorveglianza fisica- intervento del Medico per la sorveglianza medica dei lavoratori

Ente proprietario

- Nel caso che il monitoraggio indichi una concentrazione maggiore del valore limite fissato dalla normativa:

- aumento della ventilazione con l’ausilio di ventilatori appositi- isolamento dell’edificio dal suolo al fine d’impedire l’ingresso del radon (sigillatura di crepe,

fessure, tubazioni, rivestimento in cemento del pavimento in cantina…).

* v. doc. Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale di radon nel territorio Veneto (ARPAV nov. 2000)5.12.3 Valutazione del rischio Il rischio dovrebbe essere lieve in quanto il rapporto dell’ARPAV sulla presenza di gas radon nel Veneto* indica per il territorio trevigiano una bassa percentuale di edifici con livelli di radon superiori ai 200 Becquerel per metro cubo, limite oltre il quale si renderebbero necessarie azioni di rimedio.Tuttavia, considerato che gli edifici scolastici che compongono il plesso sono privi di vespaio di ventilazione e, considerati i tempi di costruzione, probabilmente anche di uno strato di ghiaia e di un foglio di materiale impermeabile al radon su tutta la superficie di contatto edificio-suolo, non si esclude la presenza di radon negli ambienti, infiltratosi dal terreno attraverso crepe e fessure nei pavimenti, intercapedini, tubature.

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L’entità del rischio è valutabile solo da tecnici specializzati a seguito di specifiche indagini strumentali sulla concentrazione del gas. La valutazione riguarderà comunque solo gli ambienti occupati con continuità (tempo maggiore di 10 ore al mese) soprattutto al piano terra, considerato che il locale al piano interrato viene utilizzato unicamente come deposito.

5.12.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Ventilazione dell’edificio, soprattutto del piano interrato, per favorire la dispersione dell’eventuale gas

radon.- Richiesta all’ente proprietario di un monitoraggio sulla presenza di gas radon nell’edificio.- Nel caso che il monitoraggio indichi una concentrazione maggiore del valore limite fissato dalla normativa:

- intervento di un Esperto Qualificato per la sorveglianza fisica- intervento del Medico per la sorveglianza medica dei lavoratori

Ente proprietario

- Nel caso che il monitoraggio indichi una concentrazione maggiore del valore limite fissato dalla normativa:

- aumento della ventilazione con l’ausilio di ventilatori appositi- isolamento dell’edificio dal suolo al fine d’impedire l’ingresso del radon (sigillatura di crepe,

fessure, tubazioni, rivestimento in cemento del pavimento in cantina…).

* v. doc. Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale di radon nel territorio Veneto (ARPAV nov. 2000)

5.13 RUMORE5.13.1 Situazioni pericoloseIl rumore è correlabile a queste tre situazioni pericolose:

1. Il rumore generato all’interno dell’ambiente di lavoro. 2. La riverberazione dei locali.3. Il livello di isolamento acustico rispetto al rumore esterno.

5.13.2 Danno possibile1) Le condizioni acustiche durante l’attività didattica, ossia il rumore di fondo (alunni), il riverbero dell’ambiente e il rumore proveniente dall’esterno possono comportare per i docenti l’esigenza di alzare sempre più la voce per comunicare (sforzo vocale) con gli alunni. Questo può causare loro effetti diversi, dai semplici disturbi vocali (pizzicore alla gola, afonia, raucedine, rigidità del collo, mal di testa e malessere generale) a patologie alla laringe, effetti che aumentano nella persona in presenza di altri fattori quali il fumo, la familiarità e il tempo di fonazione durante il lavoro in aula.2) Il rumore in determinati momenti dell’attività scolastica (refezione scolastica, attività in palestra, ricreazione all’interno dell’edificio scolastico…) può comportare effetti diversi sia all’alunno che al docente: dal semplice fastidio, all’affaticamento, a situazioni di malessere fino allo stress se la situazione è continuativa e mal sopportata.

5.13.3 Valutazione del rischio rumore Il rischio di sviluppare patologie vocali per i docenti può essere valutato medio, considerato che la categoria lavorativa presenta un indice superiore a quello della popolazione generale*. Questo avviene specialmente in determinate situazioni: in palestra o in mensa, in aula nelle ultime ore di lezione, in presenza di classi numerose o con problemi di disciplina… .Il rischio è mitigato da:

assenza di lamentele da parte dei docenti riguardo il rumore proveniente dall’esterno, a finestre chiuse o aperte, ad eccezione del giorno di mercato per i docenti delle aule fronte piazza.

assenza nell’edificio di macchine e impianti con livelli di rumorosità fastidiosi o elevati. situazioni che appaiono nella norma specificatamente a:

o isolamento acustico delle pareti tra un aula e l’altra o spazio a disposizione per lo svolgimento delle lezioni in rapporto agli alunni presenti o assorbimento acustico all’interno delle aule / riverbero.

Per la valutazione oggettiva del rischio da rumore soprattutto nei momenti con maggiore criticità (ricreazione all’interno dell’edificio durante le giornate piovose, refezione scolastica) servirebbe una specifica misurazione fonometrica.

5.13.4 Misure per la riduzione/eliminazione del rischioCompetenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Assegnazione delle aule più spaziose alle classi più numerose.

- Riduzione del rumore dell’aula: miglioramento delle modalità di svolgimento dell’attività didattica e del clima classe, definizione del regolamento di classe… .- Per i docenti:

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- Controllo della propria voce- Riduzione del tempo di fonazione con l’alternanza di attività operative alle attività di

spiegazione. - Per i docenti soggetti a patologie vocali:

- Visita otorinolaringoiatrica e foniatrica- Valutazione logopedica relativa a funzionalità respiratoria e fonatoria.

Ente proprietario

- Riduzione del rumore dell’aula: - Rivestimento con materiale fonoassorbente delle pareti di alcuni ambienti più a rischio (es. refettorio 02 e 03, palestra)

- Sostituzione dei reattori esausti delle lampade al neon.- Sostituzione dei gommini usurati dei banchi e sedie.

* v. doc. Effetto del rumore e della riverberazione sullo sforzo vocale degli insegnanti di scuola primaria (http://gimle.fsm.it)

5.14 SCOSSA SISMICA 5.14.1 Situazioni pericoloseL’edificio scolastico potrebbe essere interessato agli effetti di un terremoto in quanto per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il territorio in cui si esso si trova è soggetto a possibili fenomeni sismici rilevanti (livello di pericolosità sismico 3 su una scala da 1- sismicità alta- a 4 -sismicità molto bassa-).

5.14.2 Danno possibileIl movimento del terreno causato da un terremoto può portare al ferimento delle persone presenti per la caduta di parti strutturali e non strutturali dell’edificio scolastico. Il danno è collegato principalmente all’entità della scossa.Per l’analisi di altre possibili conseguenze alle persone derivabili da una scossa sismica (situazioni di panico, incendi ed esplosioni dovuti a perdite di gas…) si rimanda al cap. 1 del doc. Piano di emergenza.

5.14.3 Valutazione del rischioIl rischio ad un terremoto di media intensità può essere considerato medio-basso per l’edificio principale, medio per l’edificio staccato in base ai seguenti rilievi:

scuola in una zona sismica di livello 3, ma confinante con zone di livello 2 struttura portante dell’edificio principale senza visibili fessurazioni nei solai, pareti portanti e pilastri ma da verificare

se rispetta i parametri di resistenza sismica indicati nelle Norme Tecniche per le Costruzioni del Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008*

struttura portante dell’edificio staccato con fessurazioni dovute al cedimento differenziato sulle fondazioni dei tre corpi che lo costituiscono***

parti non strutturali (cornicioni, vetrate..) con garanzie di tenuta** vetrate generalmente protette da pellicola antischeggia.

*Una valutazione più precisa sulla resistenza delle parti strutturali dell’edificio dovrebbe essere fatta dall’Ente Proprietario, mediante prove di idoneità statica e sismica.** V. doc. Monitoraggio sulla vulnerabilità di elementi non strutturali in caso di scossa sismica (giu 2009)*** V. doc. Perizia statica (nov. 2012)

5.14.4 Misure da attuare per la riduzione/eliminazione del rischio.Competenza Misure per la riduzione/eliminazione del rischioScuola - Svolgimento di prove di evacuazione con simulazione di terremoto.

- Posizionamento dei materiali ed attrezzature più pesanti nella parte inferiore delle scaffalature ed armadi.- Divieto di posizionamento, lungo le vie d’esodo e nei pressi delle porte di uscita delle aule, di arredi che, cadendo in caso di scossa sismica, potrebbero causare il ferimento delle persone. - Controllo periodico del corretto fissaggio delle attrezzature presenti (mensole…).

Ente proprietario

- Eventuali interventi di miglioramento sulla struttura, individuati a seguito dello studio sulla verifica di resistenza simica dell’edificio.- Interventi individuati dalla perizia da parte di tecnici competenti sulla stabilità degli elementi non strutturali che potrebbero cadere in caso di scossa sismica: plafoniere, paretine, intradossi (fessurati), camini, tettoia e pensiline esterne…- Interventi di riduzione del rischio di caduta oggetti e materiali:

Fissaggio a parete degli armadi e delle scaffalature nelle aule Applicazione della pellicola antischeggia alle vetrate a lastra unica degli armadi.

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5.15 STRESS DA LAVORO CORRELATO La valutazione e le misure di riduzione del rischio sono contenuti nel doc. Stress da lavoro correlato.

Il Dirigente Scolastico Maria Zamai

Vazzola, 15 luglio 2016A cura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Maurizio Gamba.

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