Depuratori ai carboni attivi - ETC Group S.r.l....I depuratori a carboni attivi sono macchinari che...
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Depuratori ai carboni
attivi
Manuale d’Installazione
d’uso e
Manutenzione
TRATTAMENTO E
ASPIRAZIONE
D’ARIA
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ATTENZIONE
• Il seguente libretto di istruzione costituisce parte integrante dell’apparecchiatura e deve essere tenuto a disposizione degli operatori per ogni possibile consultazione.
• Leggere attentamente, prima di effettuare qualsiasi operazione, le informazioni contenute nel manuale, relative alla sicurezza, all’installazione, all’uso ed alla manutenzione.
• L’apparecchiatura deve essere utilizzata esclusivamente per l’uso per il quale è stata concepita e solo da persone addestrate precedentemente.
• L’installazione, la manutenzione e le riparazioni devono essere effettuate esclusivamente da un centro di assistenza tecnica autorizzato o da personale professionalmente qualificato, in ottemperanza alle norme vigenti e secondo le istruzioni fornite dal costruttore. (utilizzare sempre ricambi originali)
• La Casa Costruttrice declina qualsiasi responsabilità per danni diretti ed indiretti causati da errata installazione,
manomissione, cattiva manutenzione, uso improprio e nel caso non vengano osservate le norme contenute nel manuale
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DESCRIZIONE GENERICA
Consiglio tecnico
Calcolo delle portate d’aria per cappe cucina
Il calcolo delle portate d’aria deve soddisfare due esigenze:
• assicurare il trasferimento all’esterno del calore sensibile e latente sprigionati dagli apparecchi di cottura;
• consentire l’evacuazione delle sostanze inquinanti prodotte dalla cottura dopo averle captate e filtrate.
Esistono diversi metodi per calcolare le portate d’aria d’estrazione ma noi abbiamo adotto il metodo
ufficiale,
con metodo ufficiale le cappe di estrazione, dette “tradizionali”, sfruttano il metodo della velocità
d’aspirazione per superfice della cappa. Questo metodo consiste nel calcolare la portata in funzione della
velocità di passaggio sulla superficie della cappa.
La velocità d’esercizio necessaria all’evacuazione delle sostanze inquinanti e soprattutto delle particelle
pesanti è di un minimo 0,3 m/s a un massimo di 0,5 m/s
Questo e’ il parametro da adottare quando si scelgono le nostre centraline,
in oltre viene consigliato una tolleranza di 15%-20 % in piu’ alla aspirazione complessiva della centralina dei
confronti d’aspirazione massima calcolato per la cappa
Depuratori ai carboni attivi
I depuratori a carboni attivi sono macchinari che servono per il trattamento dell’aria odorosa prelevata dalle
cappe delle cucine, ma possono servire anche per il trattamento delle sostanze chimiche in industria, se al
posto del carbone attivo classico vengono usate altre sostanze adsorbenti, con una specifica reattività
chimica.
Come funzionano i depuratori ai carboni attivi
I depuratori a carboni attivi presentano diversi stadi di filtrazione, mano a mano più fini, in modo da catturare
progressivamente le particelle di diverse dimensione; si passa dal primo filtro, classe G4 per polvere grossa,
ai filtri a tasche F8-F9 per polvere fine, e quindi al carbone attivo, per le sottili particelle odorose.
I filtri offrono una certa resistenza al passaggio dell’aria, per cui essa deve venir forzata attraverso di essi con
una ventola, posta a valle dei filtri stessi, all’interno dello stesso box dei filtri o in una sistemazione diversa
se gli ingombri impongono questa soluzione.
In linea di principio, più lenta scorre l’aria all’interno dei filtri, migliore è il filtraggio e minore il dispendio di
potenza. Per ottimizzare il lavoro della ventola, oltre a tener puliti i filtri, si raccomanda quindi di non sovra
impiegare l’unità di filtraggio, ovvero di non farle aspirare una quantità d’aria superiore a quella di progetto;
questo finirebbe per usurare il motore della ventola e per non far lavorare al meglio i filtri.
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Si consiglia inoltre di limitare allo stretto necessario la quantità d’aria aspirata, ponendo la cappa a parete e
se possibile chiudendola ai lati.
Carbone attivo
Descrizione degli stadi di filtraggio
Pre Filtraggio e affidato ai filtri G4 (EN 779:2012 ) Am _> 90% seguito dai filtri F8 (EN 779:2012 ) Em _> 95%
e con il massimo delle cartucce ai carboni attivi che si può contenere nelle centraline e con maggior spessore
3,5 cm per cartuccia .
Ventola
Il ventilatore centrifugo a doppia aspirazione è costruito con robuste lamiere zincate a caldo. La ventola a
pale avanti, è bilanciata staticamente e dinamicamente. La potenza è data da un motore elettrico trifase,
collegato alla ventola tramite cinghie. Il complesso è vincolato alla struttura esterna tramite piedini
antivibranti. La ventola deve essere regolata tramite un inverter
Un depuratore a carboni attivi è costituito da una struttura di profili estrusi di alluminio P40 e angoli in nylon.
Le facce del box così ottenuto sono in pannellatura sandwich spessore 25 mm, costituito da lamiera in
alluminio (spessore 0,5 mm) e schiuma poliuretanica tra le due lamiere.
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–Il ventilatore centrifugo a doppia aspirazione è costruito con robuste lamiere zincate a caldo. La ventola
a pale avanti, è bilanciata staticamente e dinamicamente.
- Cartucce Ai Carboni Attivi d. 140 x 400 mm, spessore carbone attivo 40 mm
- Filtro Per Polvere Fine F8
-Filtro Per Polveri Grossolane G4
– Sbocco aria
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Modello
Dati
BFMT 30 BFMT 45
BFMT 60
BFMT 75
BFMT 90
BFMT 120
BFMT 150
BFMT 180
BFMT 240
L-larghezza cm 210 210 230 230 250 270 300 350 360
P-Profondità cm 73 103 130 160 130 130 140 190 254
H- Altezza cm 73 73 73 73 103 130 160 160 160
FILTRI G4 287x592x48
1 1 2 2 2
FILTRI G4 592x592x48
1 1 2 2 3 4 4 6 8
FILTRI F8 287x592x525
1 1 2 2 2
FILTRI F8 592x592x525
1 1 2 2 3 4 4 6 8
PIASTRE CON 8 FORI
0 1 0 1 0 0 2
6 8
PIASTRE CON 16 FORI
1 1 2 2 3 4 4
cartucce ai carboni attivi
140x70
16 24 32 40 48 64 80 96 128
Ventilatore TDAR 9/9
TDAR 12/12
TDAR 12/12
TDAR 15/15
TDAR 15/15
TDAR 18/18
TLZ 500
TLZ 560 TLZ 630
Portata d’aria massima mc/h
3.400 5.100 6.800 8.500 10.200 13.600 17.000 20.400 27.200
Potenza Motore Kw/H
1,5 2,2 3,0 4,0 4,0 5,5 5,5 7.5 11
Alimentazione Volt/Hz/f
400/50/3 400/50/3
400/50/3
400/50/3
400/50/3
400/50/3
400/50/3
600/50/3
600/50/3
RPM 1848 1353 1353 1120 1120 980 1200 650 550
Pressione statica utile PA-m³/h
400 400 400 400 400 400 600 400 400
Nota 1 : per vedere potenze e prevalenze dei motori vedere il listino rispettivo dei ventilatori
Nota 2 le misure delle centraline con filtri elettrostatici verranno aumentate di 30 cm di lunghezza nel
confronto delle centraline normali
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Le centraline di grosse dimensioni si possono assemblare in due o tre pezzi e si possono costruire basamenti
in acciaio inox con superfice di appoggio ampie per distribuire il peso ina superficie maggiore
SOLUZIONI SU MISURA
Talvolta gli ingombri impongono soluzioni personalizzate. Sebbene si preferisca, per ragioni di semplicità,
attenersi alla configurazione standard, è possibile costruire depuratori a carbone attivo con forme diverse, o
con ventola scorporata rispetto al gruppo filtrante.
FILTRAGGIO SUPPLEMENTARE AD GEOLITE , ALLUMINA
Vi è la possibilità, come allestimento customizzato e senza alterazioni nelle dimensioni standard, di inserire
uno o più filtri piani in allumina (a seconda delle dimensioni del depuratore) tra il filtro F8 e gli alloggi del
carbone attivo.
Questo accorgimento contribuisce a potenziare il trattamento antiodore e ad eliminare l’umidità presente
nei fumi.
Le celle contenenti geolite, allumina sono di tipo piano, di dimensioni 592 x 592 mm e spessore 20 mm; esse
sono apribili, al pari delle cartucce, per permettere la sostituzione della sostanza attiva.
L’allumina è ossido di alluminio, Al2O3, che al pari del carbone attivo è una sostanza porosa. Essa viene
impregnata di sostanze debolmente reattive, come permanganato di potassio (KMnO4, dal potere ossidante)
e idrossido di ferro (FeOH3, sostanza debolmente caustica); queste sostanze contribuiscono a dissolvere le
particelle odorose. L’igroscopicità dell’allumina contribuisce, assieme ai filtri in pile e tessuto, ad attenuare
il contributo di umidità dei fumi; in casi estremi, può essere predisposto nel depuratore uno scarico condensa.
Il costo elevato dell’allumina ne sconsiglia di solito l’adozione al posto del carbone attivo nelle cartucce, ma
adottando un filtro piano come pre-trattamento al carbone attivo si riesce ad ottenere un buon
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compromesso, senza peraltro aggiungere nel complesso troppa resistenza e quindi dover adottare una
ventola maggiorata.
Nella foto: cella piana ad allumina. L’allumina ha un colore viola intenso, che vira al marrone con l’uso.
Di seguito, la descrizione dei filtri e delle sostanze impiegati.
NOTE RELATIVE ALL’INSTALLAZIONE ED ALLA MANUTENZIONE
Sebbene il depuratore a carboni attivi sia in sostanza un semplice box, vanno notate alcune peculiarità
relativamente all’installazione dell’impianto ed alla manutenzione dei filtri.
INSTALLAZIONE
1) Il depuratore viene solitamente installato in posizione elevata, all’altezza della cappa, dove ingombra
meno e può essere agevolmente canalizzato. Lo staffaggio deve essere costruito con staffe metalliche
adeguate per sopportare il peso del macchinario con una tolleranza di 50 % in piu’
2) Questo compito spetta alle dita installatrice autorizzata che deve rilasciare certificato di montaggio
a norma di legge
3) Le canalizzazioni devono essere adeguate al volume di aria da trattare.
La velocita dell’aria nel condotto deve essere più bassa possibile viene sconsigliato una velocita
superiore a 24 m/s, solitamente un d. 300 per volumi attorno a 2000-3000 mc/h, dove la velocita del
condotto non supera il 12 m/s, una valutazione deve essere fatta a livello di progettazione
dell’impianto. Un diametro carente, unito alla presenza di troppe curve (specie se strette o
consecutive) genera resistenza, con la conseguenza di dover tenere la ventola ad un règime più alto
di quanto altrimenti necessario. Tratti a T (es. scarichi condensa) a valle della ventola possono
generare fenomeni di riflusso con carenza di aspirazione; si usino di preferenza tratti ad Y.
Si sconsiglia installazione delle Curve 90° alla prossimità della uscita d’aria dall’aspiratore della
centralina.
4) Il volume d’aria da trattare è strettamente correlato alle dimensioni ed al tipo della cappa. Una cappa
centrale assorbe un volume d’aria molto maggiore rispetto ad una cappa a parete o ad angolo. Per
queste ragioni, si devono preferire soluzioni con cappe limitate (senza piani neutri a di sotto) e chiuse
il più possibile, meglio se su 3 lati. La differenza tra le varie soluzioni può essere dell’ordine di svariate
migliaia di mc/h, con la conseguenza di dover ricorrere ad impianti meno costosi, meno ingombranti
e con minore assorbimento di energia, e spesso senza la necessità di ventole per il reintegro forzato
dell’aria aspirata. (per portate molto basse)
5) La prevalenza della centralina montata e standard e si può controllare nella pagina dei aspiratori TDA
, per casi particolari le prestazioni verranno calcolate in base al progetto inviato prima del ordine
ISERIMENTO FILTRI
I filtri antipolvere vanno inseriti in apposito giuda. Ovviamente l’aria sporca investirà prima i filtri e poi le
sostanze adsorbenti (carbone attivo). Lavorare senza filtri porta ad un intasamento precoce del carbone
attivo. I filtri hanno durate varie a seconda della qualità dell’aria in entrata, normalmente la oro capacita di
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trattenere le particelle si misura in grami di sostanze inquinati trattenute che e legato con la superficie del
materiale filtrante che compone il filtro, una volta esausti i filtri verranno cambiati .
La loro saturazione si percepisce o tramite il prestato che viene montato (optional) o tramite inverter che
regola la velocità, se questo ultimo lo mandate l massimo e la cappa non tira come prima vuol dire che sono
da cambiare i filtri .
Le cartucce a carbone attivo vanno munite di apposita guarnizione adesiva in gomma nera, ed infilate
nell’attacco a baionetta. Vanno poi ruotate ad incastro. Il carbone attivo, a seconda dell’uso, va sostituito
ogni 6-12 mesi.
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VENTOLE E MOTORI
Le ventole TDA rinforzate E TLZ secondo dei casi di prevalenza piu’ u meno elevate sono state scelte
accuratamene per un corretto funzionamento, sono affiancati da motori con alte prestazioni. Motori
asincronici trifase IE 3 in esecuzione 400V/50 Hz, protezione IP 55 secondo gli standard UNELMECIl gruppo
motore-ventola viene inserito su un’apposita culla rigida, poi vincolata alla struttura del box tramite
antivibranti insieme alla ventola .
1) Ventola
2) Motore
3) Puleggia motrice
4) Puleggia condotta
5) Cinghie
6) Struttura di supporto
7) Slitta del motore
8) Antivibranti
9) Bussola
10) Grani di ritenuta
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La trasmissione della potenza avviene tramite una coppia di cinghie. Prima di avviare il motore, è il caso di
controllare che le pulegge siano allineate, e che i grani che trattengono le pulegge stesse siano ben stretti.
E’ possibile regolare il tensionamento delle cinghia agendo sulla vite della slitta. Le cinghie devono avere una
tensione tale da trasmettere la potenza senza slittare, ma non eccessiva per non logorarsi rapidamente.
Il motore è di tipo trifase. IE3 = efficienza Premium (nuova classe di efficienza in Europa oggi e identico a
"NEMA Premium" negli Stati Uniti per 60 Hz) a norma IEC 60034- 30 metodi di prova IEC 60034-2-1.2007.
Installati a 2, 4 o a 6 poli a seconda della trasmissione richiesta. Il montaggio è su di un telaio in acciaio inox
304 saldato su tutte le taglie, o supporti in alluminio, su tutti i modelli è montata la slitta tendicinghia.
Temperatura minima fluido: -20°C. Temperatura massima fluido: +60°C.
Esso può essere configurato per operare con 220 V o con 380 V a seconda che il motore sia configurato a
stella 380 o tensione maggiore o triangolo 220-230V o tensione minore. La configurazione si ottiene
sistemando le apposite linguette di metallo all’interno della scatola elettrica in modo opportuno, secondo lo
schema seguente:
Con la configurazione Y (stella) deve essere usato un inverter trifase/trifase per regolare il règime del motore;
con configurazione triangolo, va usato un mono/trifase. L’inverter deve essere programmato con un
accelerazione e decelerazione moderata 14-14 secondi minimo .
Senza inverter, il motore andrà sempre a règime massimo ed e non e’ consigliato per i nostri prodotti.
La ventola è posta a valle dei filtri, in modo da lavorare sempre con aria pulita, e non intasarsi di sostanze
varie (sospensioni di grasso, polvere, ecc.).
NOTA: se si ravvisano cali di tiraggio, il problema è di solito imputabile ad un intasamento dei filtri. Un filtro
intasato genera resistenza, e proseguire nell’uso può portare alla rottura, strappo dei filtri .
Dal genio 2018 le normative obbligano la regolazione della velocita dei motori Almenno con 7 gradi di
velocita.
La nostra azienda offre un servizio di fornitura con inverter Toshiba in base alle potenze dei motori.
Vedi pagina inverter regolatori di velocita
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STRUTTURA DELLA CENTRALINA
La Struttura portante con telaio e profili in alluminio 40 , Il cassone è composto in telaio profilato di alluminio e tamponato tramite pannellatura sandwich spessore 25 mm supporto interno e esterno alluminio 0,5 mm pre verniciato colore bianco grigio spessore 0,5 mm schiuma poliuretano espanso a celle chiuse (superiori al 95%) densità 47 kg /m3 conduttività termica W/(m°C) 47+_2 isolamento acustico 40 dB con peso della struttura estremamente leggera.
Porta di ispezione sul lato trasmissione con chiusura a norme CE.
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DICHIARAZIONE INCORPORAZIONE DI QUASI-MACCHINA
A (ALLEGATO II)
ll firmatario della presente dichiara, sotto la propria esclusiva responsabilità, che l’unita di ventilazione in
oggetto e’ conforme a quanto prescritto dalla direttiva macchine 2006/42/CE.
Denominazione generica
Peso Misure Rumore Numero di serie Denominazione commerciale
BFMT KG cm DB Depuratore ai carboni attivi
MC/H
IL LEGALE RAPPRESENTANTE
COKAJ ARTUR
Manuale di istruzioni per l’uso di ventilatori centrifughi
cassonati
1) PREFAZIONE
Tutti i ventilatori sono bilanciati e verificati prima della spedizione.
La nostra società’ non può rispondere dei danni avvenuti durante il trasporto.
Lo scopo di questo manuale è di consentire un installazione ed utilizzo sicuro delle nostre machine ;
pertanto le istruzioni in esso riportate devono essere eseguite ed applicate in modo completo .
Nonostante i principali componenti (ventilatore, motore) siano conformi alle direttive bassa tensione
(73/23-2006/95/CE) e compatibilità elettromagnetica (2004/108/CE) poiché il cablaggio elettrico e
demandato agli installatori, ricade su questi ultimi la responsabilità’ di conduzione delle prove pertinenti le
succitate direttive .
La manutenzione e l’installazione dei ventilatori deve essere eseguita solo da personale competente.
Divieto di messa in servizio prima che la machina in cui sarà incorporata sia stata dichiarata conforme alla
disposizione delle direttiva vigente .
Avvertenza : nel caso di installazioni che non prevedono canalizzazione dotare la machina di reti di
protezione antiinfortunistica
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La società ETC GROUP S.R.L . si impegna a trasmettere a organismi nazionali che ne facciano motivata
richiesta le informazioni relative alla quasi macchina mediante trasmissione elettronica .
1) -VENTILATORE 2) -MOTORE 3) -CINGHIA 4) -PULEGGIA VENTILATORE 5) -PULEGGIA
MOTORE
2) DESCRIZIONE DELLA MACCHINA
I ventilatori centrifughi cassonati sono macchine adatte alla ventilazione di ambienti in qui l’aria sia pulita e
con temperature compresa fra -20° e + 45° C per i modelli direttamente accoppiati doppia ventilazione e tra
-20° e +60°C per modelli a trasmissione doppia ventilazione .
3) PRECAUZIONI
Per la movimentazione della macchina usare dispositivi di protezione personale (guanti idonei ect.)
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Non accedere mai alle parti rotanti ne smontare le protezioni di sicurezza senza esserci assicurati
che il ventilatore non sia e non possa essere alimentato elettricamente (utilizzare cartelli che
indicano che si sta d’operando sulla macchina , e se fosse possibile utilizzare un lucchetto per
chiudere il panello dei comandi elettrici)
- l’asportazione dei panelli deve essere eseguita solo a macchina ferma .
-Se la macchina e’ installata a distanza dal quadro e/o punto di comando e’ obbligo prevedere
interruttore unipolare di servizio nelle vicinanze della machina stessa
4) INSTALLAZIONE
1- dottare la macchina di quadro di comando con protezioni termiche a norma di legge
2- ricavare foro di aspirazione nella parete del pannello opposto alla mandata praticano opportuna
apertura (normalmente uguale o piu’ grande della bocca di mandata)
3- fissare adeguatamente la macchina utilizzando materiali idonei
4- aprire la porta d’ispezione
5- controllare che tutti i organi siano liberi
6- verificare tensione delle cinghie (per modelli a trasmissione )
7- controllare il serraggio di tutta viteria
8- collegare elettricamente il motore secondo norme vigenti
9- controllare il corretto senso di rotazione della girante (indicato con la freccia )
10- controllare l’assorbimento motore non superi i valori indicati sulla targa
11- qualora sorgessero problemi , spegnere subito l’interruttore
5) MANUTENZIONE
Si consiglia di ispezionare periodicamente il motore elettrico , la girante ed in generale tutte le parti
componenti il ventilatore
La frequenza di manutenzione dipenderà dalle reali condizioni di esercizio.
Prima di oggi intervento assicurarsi che il motore elettrico sia disinserito ed in condizioni di sicurezza
Controlli periodici
Serraggio di tutta la viteria
Rimossione di depositi dalle pale della girante e dal motore , onde evitare vibrazioni e avarie ai cuscinetti
Mensilmente verificare tensione e usura delle cinghie di trasmissione (per modelli a cinghie)
Sostituzione dei cuscinetti ogni 30000 ore di funzionamento (per modelli a trasmissione )
Nb qualora sia necessaria la sostituzione di parti macchine si consiglia di utilizzare esclusivamente i ricambi
originali
6) NORME DI SICUREZZA
Le norme di sicurezza sotto riportate devono essere scrupolosamente rispettate durante tutte le fasi di
funzionamento e manutenzione del ventilatore.
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La società declina ogni responsabilità per danni al ventilatore o per lesioni all’utilizzatore derivanti dalla
insolvenza delle norme di sicurezza.
Prima di effettuare interventi di manutenzione e/o regolazione interrompere la fonte di alimentazione di
energia elettrica del ventilatore;
eventuali modifiche al ventilatore devono essere eseguite solo ed esclusivamente da personale autorizzato
dalla casa produttrice
non esporre il ventilatore a getti d’acqua
LEGENDA PER MODELLI A TRASMISSIONE :
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CENTRALINE AI CARBONI ATTIVI O DEPURATORI AI CARBONI ATTIVI
Le centraline ai carboni attivi sono macchinari che servono per il trattamento dell’aria odorosa prelevata
dalle cappe delle cucine, ma possono servire anche per il trattamento delle sostanze chimiche in industria,
se al posto del carbone attivo classico vengono usate altre sostanze adsorbenti, con una specifica reattività
chimica.
Come funzionano i depuratori ai carboni attivi
I depuratori a carboni attivi presentano diversi stadi di filtrazione, mano a mano più fini, in modo da catturare
progressivamente le particelle di diverse dimensione; si passa dal primo filtro, classe G4 per polvere grossa,
ai filtri a tasche F8 per tasche flosce E - F9 per tasche rigide per polvere fine, e quindi al carbone attivo, per
le sottili particelle odorose.
Alla serie di filtri standard si possono aggiungere sistemi di filtrazione supplementari come filtri G2 in rete
metallica, aumentando l’efficienza e diminuendo i costi di ricambio.
I filtri offrono una certa resistenza al passaggio dell’aria, per cui essa deve venir forzata attraverso di essi con
una ventola, posta a valle dei filtri stessi, all’interno dello stesso box dei filtri o in una sistemazione diversa
se gli ingombri impongono questa soluzione.
In linea di principio, più lenta scorre l’aria all’interno dei filtri, migliore è il filtraggio e minore il dispendio di
potenza. Per ottimizzare il lavoro della ventola, oltre a tener puliti i filtri, si raccomanda quindi di non sovra
impiegare l’unità di filtraggio, ovvero di non farle aspirare una quantità d’aria superiore a quella di progetto;
questo finirebbe per usurare il motore della ventola e per non far lavorare al meglio i filtri.
Si consiglia inoltre di limitare allo stretto necessario la quantità d’aria aspirata, ponendo la cappa a parete e
se possibile chiudendola ai lati.
Tipologie di filtri
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Spiegazione della porosità del carbone e modo di cattura delle particelle
Descrizione degli stadi di fltraggio
Prefiltraggio e affidato ai filtri G4 (EN 779:2012 ) Am _> 90% seguito dai filtri F8 (EN 779:2012 ) Em _>
95% e con il massimo delle cartucce ai carboni attivi che si può contenere nelle centraline e con maggior
spessore 3,5 cm per cartuccia .
Ventola
Il ventilatore centrifugo a doppia aspirazione è costruito con robuste lamiere zincate a caldo. La ventola a
pale avanti, è bilanciata staticamente e dinamicamente. La potenza è data da un motore elettrico trifase,
collegato alla ventola tramite cinghie. Il complesso è vincolato alla struttura esterna tramite piedini
antivibranti. La ventola può essere regolata tramite un inverter.
La costruzione dei depuratori ai carboni attivi centraline ai carboni attivi avviene tramite una struttura di
profili estrusi di alluminio ossidato P40 e angoli in nylon caricato con fibra di vetro. Tamponamento tramite
pannellatura sandwich spessore 25 mm supporto esterno lamiera in alluminio pre verniciato colore grigio
spessore 0,5 mm supporto interno lamiera in alluminio pre verniciato colore grigio spessore 0,5 mm IL
materiale isolante e’ composto da schiuma poliuretano espanso a celle chiuse (superiori al 95%) densità 47
kg /m3 conduttività termica W/(m°C) 47+_2 isolamento acustico 40 dB
In base alle caratteristiche tecniche, tipologia dei filtri e la quantità del carbone attivo si dichiara;
che la centralina così composta ha una efficienza di trattamento fino al 90%
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–Il ventilatore centrifugo a doppia aspirazione è costruito con robuste lamiere zincate a caldo. La ventola
a pale avanti, è bilanciata staticamente e dinamicamente.
- Cartucce Ai Carboni Attivi dimensioni Ø140mm esterno x70mm interno per lunghezza 400mm
- Filtro Per Polvere Fini F8 (F9)
-Filtro Per Polveri Grossolani G4
- Uscita Dalla Centralina
Le misure possono variare in base alle esigenze del cliente
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SOLUZIONI SU MISURA
Talvolta gli ingombri impongono soluzioni personalizzate. Sebbene si preferisca, per ragioni di semplicità,
attenersi alla configurazione standard, è possibile costruire depuratori a carbone attivo con forme diverse, o
con ventola scorporata rispetto al gruppo filtrante.
Indicare in verso della macchina in fase d’ordine
Sx Dx
CENTRALE
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Caratteristiche tecniche dei filtri G4
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Caratteristiche tecniche dei filtri a carbone attivo
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Caratteristiche tecniche dei filtri F8
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