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  • 8/9/2019 Denuncia+Inceneritori

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    Alla Direzione Generale della Concorrenza

    della Commissione Europea

    1. Autore della denuncia

    Nome: DaniloCognome: BallantiIndirizzo: Via del Mare, 95Localit/Citt: PavonaProvincia: RomaCodice postale: 00040Paese: ITALIACellulare: 335-5441129Indirizzo e-mail: [email protected]

    2. Sto presentando questa denuncia a nome di un'impresa o di un'altra persona.

    No

    3. Informazioni sullo Stato membro che ha concesso l'aiuto

    a) Paese: ITALIA

    b) Livello al quale stato concesso il presunto aiuto di Stato illegale. Governo centrale

    4. Informazioni relative alle presunte misure di aiuto

    a) Per quel che consta al mittente, quando stato erogato o deciso il presunto aiuto?

    LItalia lunico Paese europeo che finanzia con ingenti fondi pubblici il settore deitermovalorizzatori attraverso i fondi cosiddetti CIP6.

    Il finanziamento pubblico italiano al settore dei termovalorizzatori rappresenta

    una palese distorsione della concorrenza allinterno dellUnione Europea, che rendeinefficienti i mercati e lede alla competitivit delleconomia italiana ed europea.

    I CIP6 inizialmente ideati per finanziare le fonti energetiche alternative ma, solo inItalia attraverso linserimento nella normativa nazionale della semplice locuzione e

    assimilate, vengono oggi prevalentemente utilizzati per sostenere la politica dei

    termovalorizzatori.Ci in quanto tali impianti di incenerimento producono anche energia elettrica,

    sebbene il costo specifico sia ampiamente svantaggioso rispetto a qualsiasi altro

    sistema di produzione di energia e soprattutto producano ceneri ed emissionialtamente inquinanti con dei costi altissimi per la collettivit in termini economici,

    ambientali e sanitari.

    Ci costituisce una violazione delle direttive europee in materia, secondo le quali

    dovrebbe essere considerata assimilata a quella rinnovabile esclusivamente l'energiaprodotta dalla parte organica dei rifiuti (ovvero gli scarti vegetali).

    In conseguenza di detta violazione la Commissione Europea, in data 20 novembre

    2003, in merito alla distorsione della normativa comunitaria in Italia in riferimentoall'inclusione della parte non biodegradabile dei rifiuti quale fonte di energia

    rinnovabile, si cos espressa:

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    La Commissione conferma che, ai sensi della definizione dell'articolo 2,

    lettera b) della direttiva 2001/77/ CE del Parlamento europeo e del Consiglio,

    del 27 settembre 2001, sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da

    onti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricit (1), la

    razione non biodegradabile dei rifiuti non pu essere considerata fonte di

    energia rinnovabile.

    La direttiva intende principalmente promuovere un maggiore uso di fonti

    energetiche rinnovabili nella produzione di elettricit ma non istituisce un

    regime di sostegno finanziario al riguardo. Entro il mese di ottobre 2005 la

    Commissione presenter una relazione sui vari regimi di sostegno vigenti

    negli Stati membri e, se del caso, correder tale relazione di una proposta di

    quadro comunitario per l'elaborazione di regimi di incentivazione per

    l'energia prodotta da fonti rinnovabili, come ad esempio i certificati

    verdi.Per quanto riguarda l'ammissibilit agli incentivi previsti per le fonti

    di energia rinnovabili, le disposizioni della direttiva 2001/77/CE si limitano a

    stabilire che il regime di sostegno deve esplicarsi nel rispetto degli articoli 87e 88 del trattato. La normativa nazionale che annovera i rifiuti non

    biodegradabili tra le fonti di energia rinnovabili deve pertanto essere

    conforme alle norme della disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la

    tutela dell'ambiente.

    Risulta chiaro che le disposizioni specifiche della disciplina comunitaria

    relative agli aiuti destinati alle fonti energetiche rinnovabili (punti E.1.3 e

    E.3.3) sono applicabili soltanto alle fonti rinnovabili che rispondono alla

    definizione dell'articolo 2 della direttiva 2001/77/CE (cfr. punto 6 e nota a pi

    di pagina 7 della disciplina comunitaria). Le suddette disposizioni non si

    applicano pertanto agli aiuti per la produzione di energia da rifiuti non

    biodegradabili. Tali aiuti possono tuttavia essere conformi alle disposizioni

    relative agli aiuti al funzionamento concessi per la gestione dei rifiuti (punto

    E.3.1 della disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela

    dell'ambiente).

    Gli obiettivi della direttiva 2001/77/CE vanno considerati congiuntamente ai

    rincipi stabiliti dalla strategia comunitaria in materia di gestione dei rifiuti.

    Le disposizioni nazionali che prevedono aiuti non differenziati (riguardanti

    quindi anche la frazione non biodegradabile) per l'incenerimento dei rifiuti

    devono dimostrare che sono compatibili con il principio della prevenzione

    della produzione di rifiuti e che non costituiscono un ostacolo al reimpiego e

    al riciclaggio dei rifiuti stessi.La Commissione esaminer attentamente le disposizioni legislative,

    regolamentari ed amministrative messe in applicazione dagli Stati membri

    er conformarsi alla direttiva 2001/77/CE.

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    b) Qual l'ammontare del presunto aiuto? In quale forma stato concesso (prestiti,sovvenzioni, garanzie, incentivi o esenzioni fiscali ecc.)?

    Secondo lAutorit per lEnergia e il Gas sulla bolletta elettrica gravano un 8% di

    oneri impropri.

    LAuthority stessa ha sollecitato il Governo e il Parlamento Italiano a intervenire

    per ridurre gli oneri impropri che gravano sulla bolletta elettrica delle famiglie edelle imprese italiane.

    Nel 2002 sono stati prodotti 49,7 TWh da impianti incentivati per mezzo del

    provvedimento Cip n.6/92 di cui l82% da fonti assimilate e il 18% da fontirinnovabili. Il costo di ritiro dellenergia incentivata con il provvedimento di Cip n.

    6/92 risultato pari a 4.322 milioni di euro, il ricavo della cessione pari a 2.712

    milioni di euro. Pertanto il costo del meccanismo di incentivazione risultato pari a

    circa 2.216 milioni di cui solo 570 milioni, il 25%, imputabili al finanziamento diimpianti rinnovabili.

    c) Chi sono i beneficiari del presunto aiuto? Si prega di fornire il maggior numero possibiledi informazioni, inclusa la descrizione delle principali attivit dei beneficiari.

    Tutte le famiglie italiane, le piccole e medie imprese devono pagare sulla bolletta

    elettrica un tassa occulta, un pizzo che viene destinato al mantenimento dei

    privilegi dei pochi proprietari dei termovalorizzatori, attraverso il finanziamentoa fondo perduto di gran parte degli impianti stessi progettati, realizzati e gestiti inproprio dagli stessi soggetti privati che ne conseguono il profitto senza alcun

    confronto con la popolazione coinvolta.

    d) Qual , se noto, l'obiettivo del presunto aiuto?

    Sperpero di fondi pubblici.Finanziamento di grandi gruppi industriali italiani.

    5. Motivi della denunciaIllustrare in modo dettagliato i motivi della denuncia. Indicare, possibilmente, quali norme del

    diritto comunitario sarebbero state violate con la concessione del presunto aiuto.

    Con la presente si richiede labolizione del finanziamento pubblico, denominatoCIP6, che lItalia riserva al settore dei termovalorizzatori per i seguenti motivi:

    A) Il finanziamento pubblico italiano al settore dei termovalorizzatorirappresenta una palese distorsione della concorrenza allinterno

    dellUnione Europea, che rende inefficienti i mercati e lede allacompetitivit delleconomia italiana ed europea;

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    B) lAutorit per lEnergia e il Gas ha sollecitato il Governo e il ParlamentoItaliano a intervenire per ridurre gli oneri impropri che gravano sulla

    bolletta elettrica delle famiglie e delle imprese italiane;

    C) i finanziamenti pubblici al settore dei termovalorizzatori costituiscono unfreno alla competitivit dellintera economia italiana sui mercatiinternazionali;

    D) i finanziamenti pubblici al settore dei termovalorizzatori costituisconouna palese violazione della concorrenza allinterno del comparto dellosmaltimento rifiuti.

    6. Spiegare brevemente come la concessione del presunto aiuto incida negativamente

    a) sugli interessi dell'autore della denuncia o su quelli dell'impresa/della persona cherappresenta

    Evitare di partecipare al finanziamento delle politiche folli e pericolose di

    incenerimento dei rifiuti.

    b) sul mercato o sui mercati nei quali operano i beneficiari del presunto aiuto.

    Le nostre imprese sono oberate dal costo aggiuntivo dei cosiddetti CIP6, un costo

    che le altre imprese in Europa e nel mondo non hanno.

    Lenergia in Italia costa di pi a causa della politica di finanziamento pubblico deitermovalorizzatori e il paese meno competitivo.

    La dott.ssa Marcegaglia, Presidente della Confindustria, ha dichiarato che

    importante sostenere per lItalia lapertura alla concorrenza e allintegrazione

    internazionale, che devono essere affrontate a viso aperto, rinunciando alleprotezioni.

    Sempre la dott.ssa Marcegaglia auspica che un paese maturo pu crescere a ritmi

    interessanti se riesce a liberare le sue energie e mettere a frutto le sue capacit.

    LItalia purtroppo condannata alla bassa crescita, a causa di evidenti cause

    strutturali, tra cui lelevato costo dellenergia elettrica.

    I finanziamenti pubblici al settore dei termovalorizzatori costituiscono un freno

    alla competitivit dellintera economia italiana sui mercati internazionali.

    La politica di finanziamenti pubblici, tramite i CIP6, al settore dei

    termovalorizzatori determina, inoltre, una distorsione della concorrenzanellambito del settore dello smaltimento dei rifiuti.

    Il caso dello smaltimento dei rifiuti, provenienti dalla Regione Campania, in

    Germania ne un esempio: il settimanale tedesco Der Spiegel, in una sua

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    indagine, afferma che i rifiuti della Campania sono smaltiti in Germania in due i siti

    di destinazione: da una parte l'inceneritore di Bremerhaven (nord), gestito dallasociet Remondis; dall'altro lato, l'impianto per il trattamento meccanico-biologico

    dei rifiuti di Croebern, nei pressi di Lipsia (in Sassonia), controllato dalla societWEV.

    In Germania, paese europeo in cui non esistono finanziamenti pubblici perinceneritori e/o termovalorizzatori, si assiste ad una sana competizione tra diverse

    societ e diverse tipologie di smaltimento dei rifiuti che garantisce i seguentivantaggi:

    Maggiore efficienza; Maggiore competitivit; Maggiori investimenti in innovazione.

    In Italia, invece, la politica dei finanziamenti pubblici al settore dei

    termovalorizzatori ha determinato una situazione di grave inefficienza, che trovail suo apice nella situazione drammatica della Campania. Il finanziamento pubblico

    al settore determina le seguenti situazioni:

    Minore efficienza; Minore competitivit; Minori investimenti in innovazione.

    In particolare, gli impianti che utilizzano soluzioni alternative alla politica di

    incenerimento dei rifiuti, ad esempio gli impianti di trattamento meccanico-

    biologico dei rifiuti detti T.M.B., risultano particolarmente penalizzati da questapolitica di finanziamento pubblico degli impianti di termovalorizzazione.

    Infatti sebbene questi impianti di T.M.B. contribuiscano al recupero sino all80%

    delle materie prime, non abbiano nessun effetto in termini di emissioni in atmosfera

    di pericolosi composti cancerogeni e producano un indifferenziato finale nonsoggetto a discarica speciale come le ceneri degli inceneritori, non sono al momento

    appetibili non essendo oggetto di massicci flussi di denaro pubblico.

    I finanziamenti pubblici al settore dei termovalorizzatori costituiscono pertanto

    una palese violazione della concorrenza allinterno del comparto dello smaltimentorifiuti in quanto la minima quota di energia prodotta letteralmente annullata da

    quella spesa per avviare e sostenere il ciclo produttivo e da quella necessaria per

    depurare le acque reflue ed i suoli inquinati.

    Se poi vengono conteggiati i danni ambientali in termine di costi per la realizzazionedi discariche speciali per le ceneri, per le falde idriche irrimediabilmente inquinate,

    e soprattutto il costo umano in termine di salute pubblica e di patologie a caricodella sanit nazionale, se ne deduce lassoluta inconsistenza economica della relativa

    produzione di energia alternativa.

    Sulla base di queste considerazioni si richiede un intervento della DirezioneGenerale della Concorrenza della Commissione Europea per labolizione del

    finanziamento pubblico, denominato CIP6, che lItalia riserva in pratica solo al

    settore dei termovalorizzatori.

    Labolizione dei CIP6 sulle bollette elettriche darebbe una spinta ai consumi delle

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    famiglie, maggiore competitivit alle nostre imprese, un taglio allo sperpero di

    denaro pubblico.

    7. Informazioni relative ad altri procedimenti

    a) Il mittente si gi rivolto ai servizi della Commissione europea o ad un'altra autorit europea o

    nazionale per denunciare questo stesso caso?

    No

    b) Lo stesso caso gi stato segnalato alle autorit nazionali o gi stato oggetto di azioni legali

    o di altre procedure a livello nazionale?

    No

    8. Prendo atto che, per un sollecito trattamento della denuncia, le informazioni fornite

    sopra ai punti 3, 4 e 5 sono considerate d'ufficio come non riservate e potranno esserecomunicate allo Stato membro interessato.

    S

    9. Documentazione

    Legge 9 gennaio 1991, numero 9 (la legge che istituisce il finanziamento degli inceneritori).

    Roma, 22/11/2008 Danilo Ballanti