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PROVINCIA Barletta Andria Trani Settore 9° Cultura, Sport, Turismo e Politiche Sociali Viale De Gemmis, 42-44 Trani 76125Tel: 0883/1978511Fax 0883/1978011 e-mail: [email protected] Primo Protocollo Operativo della Rete Antiviolenza della Provincia di Barletta Andria Trani (RE.P.AV. BAT) per l’attivazione e la gestione integrata territoriale di percorsi di accoglienza delle persone vittime di violenza di genere tra Provincia di Barletta Andria Trani Prefettura di Barletta Andria Trani ASL BT Ambiti Territoriali Sociali di Andria, Barletta, Canosa di Puglia, San Ferdinando di Puglia e Trani Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio VII - A.T. Bari-Bat Consigliera di Parità della Provincia Barletta Andria Trani Centro Antiviolenza “ Futura” e Casa Rifugio "Donne Libere"

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Viale De Gemmis, 42-44 ● Trani 76125● Tel: 0883/1978511● Fax 0883/1978011 e-mail: [email protected]

Primo Protocollo Operativo

della Rete Antiviolenza della

Provincia di Barletta Andria Trani

(RE.P.AV. BAT) per l’attivazione e la gestione integrata

territoriale di percorsi di

accoglienza delle persone vittime di violenza di genere

tra

Provincia di Barletta Andria Trani

Prefettura di Barletta Andria Trani

ASL BT

Ambiti Territoriali Sociali di Andria, Barletta, Canosa di Puglia, San

Ferdinando di Puglia e Trani

Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio VII - A.T. Bari-Bat

Consigliera di Parità della Provincia Barletta Andria Trani

Centro Antiviolenza “ Futura” e Casa Rifugio "Donne Libere"

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PREMESSO CHE:

• la violenza di genere è presente pressoché in tutti i paesi ed è trasversale a tutte le culture,

indipendentemente da fattori sociali, economici e culturali;

• la violenza di genere si declina in:

Violenza Sessuale: ogni imposizione di pratiche sessuali non desiderate. Vi sono compresi

comportamenti quali: coercizione alla sessualità, essere insultata, umiliata o brutalizzata durante

un rapporto sessuale, essere presa con la forza, essere obbligata a ripetere delle scene

pornografiche, essere prestata ad un amico per un rapporto sessuale;

Maltrattamento Fisico: ogni forma d'intimidazione o azione in cui venga esercitata una violenza

fisica su un'altra persona. Vi sono compresi comportamenti quali: spintonare, costringere nei

movimenti, sovrastare fisicamente, rompere oggetti come forma di intimidazione, sputare contro,

dare pizzicotti, mordere, tirare i capelli, gettare dalle scale, cazzottare, calciare, picchiare,

schiaffeggiare, bruciare con le sigarette, privare di cure mediche, privare del sonno, sequestrare,

impedire di uscire o di fuggire, strangolare, pugnalare, uccidere;

Maltrattamento Economico: ogni forma di privazione e controllo che limiti l'accesso

all'indipendenza economica di una persona. Vi sono inclusi comportamenti quali: privare delle

informazioni relative al conto corrente e alla situazione patrimoniale e reddituale del partner, non

condividere le decisioni relative al bilancio familiare, costringere la donna a spendere il suo

stipendio nelle spese domestiche, costringerla a fare debiti, tenerla in una situazione di privazione

economica continua, rifiutarsi di pagare un congruo assegno di mantenimento o costringerla a

umilianti trattative per averlo, licenziarsi per non pagare gli alimenti, impedirle di lavorare,

sminuire il suo lavoro, obbligarla a licenziarsi o a cambiare tipo di lavoro oppure a versare lo

stipendio sul conto dell'uomo;

Maltrattamento Psicologico: la violenza psicologica accompagna sempre la violenza fisica ed in

molti casi la precede. È ogni forma di abuso e mancanza di rispetto che lede l'identità della donna.

Il messaggio che passa attraverso la violenza psicologica è che chi ne è oggetto è una persona priva

di valore e questo può determinare in chi lo subisce l'accettazione in seguito di altri

comportamenti violenti. Si tratta spesso di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella

relazione e che finiscono con l'essere accolti dalla donna al punto che spesso essa non riesce a

vedere quanto siano dannosi e lesivi per la sua identità. Il maltrattamento psicologico procura una

grande sofferenza e si manifesta con molteplici tipologie e modalità: svalorizzare, trattare come un

oggetto, eccessiva attribuzione di responsabilità, indurre senso di privazione, distorsione della

realtà oggettiva, comportamento persecutorio (stalking), indurre una paura cronica.

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• La violenza è un fenomeno che si sviluppa soprattutto nell'ambito dei rapporti familiari e

coinvolge donne di ogni estrazione sociale, di ogni livello culturale, provocando danni fisici e gravi

conseguenze sulla salute mentali e comportando alti costi socioeconomici, non solo alle donne,

ma anche alle comunità ed agli stati in cui vivono.

CONSIDERATO CHE:

il tema della violenza nella legislazione nazionale italiana viene trattato dalle seguenti disposizioni

normative :

• legge n. 66 del 1996, attraverso la quale la violenza sessuale è stata iscritta nei reati contro

la persona;

• legge n. 269 del 1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione e pornografia”;

• legge n. 38 del 2006 “Lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini, e pedopornografia

anche a mezzo internet”;

• legge n. 154 del 2001 “Misure contro la violenza nelle relazioni familiari”;

• legge n. 96 del 2010 che attua la legge comunitaria del 2009 relativa alla decisione quadro

2001/220, GAI relativa alla posizione della vittima nel reato, art. 52/53;

• legge n. 38 del 2009 recante “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto

alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”, che ha inasprito le pene per la violenza

sessuale, mediante l'introduzione di una nuova figura di reato ex art. 612 bis c.p. per atti

persecutori, il c.d. STALKING, apportando modifiche al codice penale ed a quello di procedura

penale, volte ad assicurare un più efficace contrasto al fenomeno della violenza sessuale; da tale

innovazione sorgono problematiche concernenti gli aspetti investigativi e giudiziari e gli obblighi di

tutela delle vittime, chiaramente delineati nel citato decreto quali elementi essenziali nel quadro

generale delle azioni di contrasto a tali forme di violenza;

• nel marzo 2006 il governo italiano ha promosso l’attivazione “di una rete nazionale

antiviolenza” e l’organizzazione di un servizio di call center mediante l’attivazione del numero

verde “1522” di pubblica utilità (multilingue ed operante 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno) a

sostegno delle donne vittime di violenza intra ed extra familiare;

• La legge 27.06.2013 n° 77 Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa

sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica,

fatta a Istanbul. Recentemente è stata sottoscritta dai 10 Stati Membri previsti, pertanto il 1

agosto 2014 entrerà in vigore.

• la legge n. 119 del 15 ottobre 2013: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-

legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il

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contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento

delle province;

• la legge regionale approvata dalla Regione Puglia il 24.06.2014 recante "Norme per la

prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della

libertà e dell'autodeterminazione delle donne";

RILEVATO CHE :

- è importante, nell'affrontare il problema della violenza contro le donne, che si confermi

una metodologia di lavoro interdisciplinare per favorire una migliore tutela della donna e

dei minori coinvolti, attraverso una collaborazione e una metodologia operativa condivisa

tra le istituzioni e/o le organizzazioni a vario titolo coinvolte o coinvolgibili nei percorsi

operativi. Il preminente interesse della donna è, infatti, efficacemente perseguito se

sistema giudiziario e sistema dei servizi riescono a trovare un modus operandi comune.

L'interdisciplinarietà è infatti uno dei principali veicoli di protezione;

- è necessario, quindi, che l’approccio alle vittime avvenga ad opera di personale

specializzato e secondo regole condivise, al fine di garantire sia l’efficacia dell’azione

investigativa che la protezione della persona offesa;

- ognuno degli attori coinvolti svolge un ruolo necessario per combattere il fenomeno;

- occorre promuovere la diffusione della cultura dei diritti fondamentali delle donne, della

non discriminazione di genere, dei diritti umani: un cambiamento nel tessuto sociale

rispetto alla cultura della violenza richiede l’azione integrata e sinergica di servizi sociali,

dei servizi sanitari, delle forze dell'ordine, degli istituti scolastici e altri enti che a titolo

diverso lavorano con le famiglie ed i/le cittadini/e;

- la costruzione di una rete di sostegno efficace tra gli/le operatori/trici, la forte integrazione

fra i professionisti attivi nelle varie fasi dell’intervento (rilevazione, protezione, valutazione,

trattamento) è la condizione fondamentale per predisporre progetti integrati che possano

concretamente offrire ad una donna l'opportunità di uscire dal circuito della violenza;

- le donne che tentano di uscire da situazioni di violenza si rivolgono a diversi soggetti

(assistenti sociali, medici, forze dell'ordine) per chiedere aiuto. Ogni momento di

comunicazione all'esterno del proprio vissuto è un momento delicato e spesso decisivo

rispetto alla possibilità di costruire un percorso di uscita dalla violenza. Sovente, però, le

donne si rivolgono alle/agli operatrici/tori, in diversi contesti istituzionali, proponendo

richieste di aiuto di varia natura ( ad es. aiuto economico, malesseri fisici), senza parlare in

modo esplicito della violenza subita. La vittima incontra serie difficoltà a far emergere il

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problema: teme di non essere creduta, prova vergogna, può rifiutarsi di parlarne pensando

che non la si prenderà sul serio, che sia "inutile", o perché pensa che lei sia meritevole della

violenza subita. Molti elementi hanno contribuito a creare silenzio attorno alla violenza di

genere e le donne sono state costrette a tacere non solo dall'autore della violenza, ma

anche dalla stessa società che, per molto tempo, lo ha considerato un "problema privato"

che non doveva assolutamente entrare sulla scena pubblica. Il momento cruciale di

qualsiasi intervento è allora rappresentato dall'individuazione degli indicatori e dal

riconoscimento, da parte dell/la operatore/trice a cui si rivolge la donna, della violenza da

questa vissuta;

- occorre realizzare una connessione stabile ed efficace tra Istituzioni, Enti, Associazioni ed

Organizzazioni per giungere alla costituzione di un sistema unitario di servizi rivolti a donne

e minori in grado di predisporre progetti integrati, che offrano ad una persona vittima di

violenza di genere adeguato sostegno e concrete opportunità di uscita dal circuito della

violenza. In questo assume una dimensione rilevante la definizione dei compiti e delle

connessioni tra i diversi attori, per garantire un processo di protezione e aiuto alle donne

che intendono uscire da una situazione di violenza.

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO

in accordo con le indicazioni contenute nelle “Linee Guida Regionali sulla gestione e

funzionamento della rete dei servizi per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere”

e con quanto sottoscritto nel Piano di Interventi Locali della Provincia Barletta Andria Trani, si è

stabilito di sottoscrivere il presente protocollo operativo, i cui principali obiettivi riguardano:

1) la costituzione di una rete territoriale provinciale quale spazio di confronto e condivisione

aperto alla partecipazione dei soggetti firmatari;

2) la definizione di strategie condivise per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno,

avvalendosi delle competenze e del contributo di ciascuno dei firmatari stessi, allo scopo di

migliorare le capacità d’intervento nelle azioni di contrasto alla violenza e alle varie forme

di disagio sociale ad essa legate, in tutte le fasi di gestione dei progetti di uscita dalla

violenza;

3) la formazione e l’aggiornamento degli operatori nonché la specializzazione nel trattamento

delle specifiche situazioni di maltrattamento;

4) l’individuazione di strategie di prevenzione e di intervento sulle cause e le situazioni che

possono portare ad agire e a subire comportamenti di violenza;

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5) la realizzazione di iniziative volte a facilitare la raccolta delle denunce, l’assistenza e il

sostegno delle vittime della violenza in tutte le fasi susseguenti al verificarsi di un episodio;

6) l’implementazione del sistema, l’ottimizzazione delle risorse ed energie, la qualità delle

risposte offerte dai servizi interessati;

7) il costante mantenimento di un rapporto di interlocuzione tra le differenti componenti che

operano nel settore; tutto ciò in sintonia con le linee guida, le strategie ed i principi

generali contenuti nel quadro normativo di riferimento.

VISTE

le competenze di legge attribuite ai vari soggetti della rete, firmatari del presente protocollo,

sulla base delle quali ogni soggetto agirà all’interno della rete

TUTTO CIO' PREMESSO

I SOGGETTI FIRMATARI CONVENGONO QUANTO SEGUE:

La premessa forma parte integrante e sostanziale del presente protocollo d’intesa

Articolo 1 – Oggetto

La presente intesa ha per oggetto:

- la formalizzazione tra i soggetti firmatari di una rete territoriale per tutelare e sostenere le

persone vittime di violenza di genere, che vivono in condizioni di disagio e che subiscono violenza

o minaccia di violenza, in tutte le sue forme, dentro o fuori la famiglia;

- la predisposizione di strumenti per una programmazione e gestione integrata e coordinata degli

interventi e delle iniziative, anche di sensibilizzazione, volte a contrastare il fenomeno della

violenza.

Al fine di avviare nell’immediato i contenuti operativi del presente protocollo, la Rete Provinciale

Antiviolenza opererà a due livelli:

� PARTENARIATO DI LIVELLO OPERATIVO: rappresentato da Provincia di Barletta Andria

Trani, dagli Ambiti Territoriali Sociali, la ASL/BT, le Forze dell’Ordine, il Centro Antiviolenza

FUTURA e la Casa Rifugio “Donne Libere”. Questi soggetti creeranno e gestiranno i

percorsi integrati di accoglienza delle persone vittime di violenza secondo le indicazioni

contenute nel MANUALE OPERATIVO (parte integrante dell’intesa), che sarà così oggetto

di prima sperimentazione sul territorio della Provincia di Barletta Andria Trani e

perfezionamento in sede di formazione specialistica;

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� PARTENARIATO DI LIVELLO INTERISTITUZIONALE: oltre ai soggetti del Partenariato

Operativo, è composto dalla Prefettura di Barletta Andria Trani, dall’Ufficio Scolastico

Regionale, dalla Consigliera di Parità. Il contributo delle istituzioni coinvolte sarà finalizzato

a dare impulso a politiche di intervento innovative a rilevanza provinciale nonché

all’attuale percorso programmatorio e normativo intrapreso dalla Regione Puglia.

IL MANUALE OPERATIVO SI RITERRÀ UFFICIALMENTE ADOTTATO DALLA RETE ANTIVIOLENZA

PROVINCIALE A SEGUITO DELL’AVVENUTA SOTTOSCRIZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI

COMPONENTI DEL PARTENARIATO DI LIVELLO OPERATIVO.

Articolo 2 - Finalità

Con il primo protocollo operativo, coerentemente con le finalità e i compiti istituzionali proprie di

ogni soggetto firmatario, ci si propone di:

1) realizzare connessioni stabili tra servizi ed istituzioni per pervenire alla costituzione di un

sistema unitario di servizi rivolti alle persone che abbiano subito violenza, in modo da

raggiungere un' efficace integrazione nelle azioni e fornire risposte adeguate, tempestive ed

omogenee al complesso problema della violenza intra ed extra familiare;

2) sviluppare procedure operative (es. manuali) che permettano interventi efficaci ed integrati

tra i servizi competenti, i quali si attiveranno con immediatezza al verificarsi delle situazioni di

violenza;

3) garantire percorsi personalizzati di accoglienza e di sostegno alle vittime di violenza, per il

superamento della situazione di disagio;

4) promuovere sul territorio iniziative volte a favorire il superamento dei fattori scatenanti atti di

violenza e ad agevolare l’emersione di tali forme di devianza;

5) attivare misure volte a facilitare la raccolta delle denunce, l’assistenza ed il sostegno delle

vittime della violenza in tutte le fasi successive al verificarsi di un episodio;

6) promuovere un rapporto sinergico con il Centro Antiviolenza FUTURA della Provincia Barletta

Andria Trani per coordinare strategie ed interventi nel contrasto del fenomeno della violenza

di genere.

7) promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione e formazione per gli operatori degli

enti che fanno parte della rete, su specifiche aree tematiche (giuridica, sociale, psicologica);

8) costruire un sistema di indicatori per la rilevazione dei dati, condiviso dagli Enti componenti la

rete promuovendo azioni di ricerca sulle cause le conseguenze e i costi della violenza;

9) predisporre e sviluppare un piano annuale di programmazione condivisa

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10) promuovere e consolidare azioni di educazione e sensibilizzazione sul tema della violenza di

genere, rivolte agli Istituti scolastici di ogni ordine e grado a e alla popolazione in generale;

11) beneficiare, nelle rispettive attribuzioni e competenze, degli apporti messi in rete da ciascuno

dei soggetti sottoscrittori.

12) collegarsi e integrarsi per l’eventuale partecipazione a bandi regionali nazionali ed europei sul

tema della violenza di genere, dopo una attenta valutazione circa la congruenza e l’impatto

con le azioni già realizzate sul territorio.

Art. 3 Impegni generali

I soggetti sottoscrittori del presente protocollo si impegnano a:

1) implementare la Commissione di azione, coordinamento e monitoraggio, già istituita con il

Protocollo d'Intesa di approvazione del PIL e finalizzata ad attivare percorsi di tutela sociale e

giuridica delle donne e dei minori abusati e di supporto alle vittime di violenza di genere. Il

ruolo principale della Commissione sarà quello di garantire il pieno coordinamento e

l’integrazione funzionale tra il PARTENARIATO DI LIVELLO OPERATIVO e il PARTENARIATO DI

LIVELLO INTERISTITUZIONALE.

La Commissione sarà, quindi, ampliata nella sua costituzione secondo i seguenti componenti:

- n. 1 rappresentante della Provincia di Barletta Andria Trani

- n. 2 rappresentanti delle Forze dell'Ordine (nello specifico, saranno designati n. 1

referente del Comando Provinciale dei Carabinieri e n. 1 referente della Questura)

- n. 1 Consigliera di Parità

- n. 2 rappresentanti componenti le équipe multidisciplinari antiviolenza di ciascun Ambito

Territoriale Sociale (nello specifico, saranno designati n. 1 referente di Ambito e n. 1

referente della Asl/Bt)

- n. 2 rappresentanti del Centro Antiviolenza Provinciale

- n. 1 rappresentante della Casa Rifugio convenzionata con la Provincia

- n. 1 rappresentante dell'Ufficio Scolastico Regionale.

2) individuare un proprio referente che partecipi ai lavori della rete interistituzionale per il

tramite della Commissione (come specificato al precedente punto 1);

3) garantire e favorire la presenza del referente ai lavori della rete interistituzionale per il tramite

della Commissione nonché ai lavori dei sottogruppi tecnici;

4) mettere a disposizione le proprie competenze per la realizzazione degli obiettivi condivisi;

5) sostenere la più ampia informazione tra tutti i componenti della Rete Antiviolenza Provinciale

circa le modalità di accesso ai servizi della rete.

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Nell’ambito dell’attività operativa della rete:

a) verificare l’effettiva applicabilità e funzionalità del protocollo per quanto di propria

competenza;

b) valutare e proporre il confronto su iniziative e interventi da effettuarsi;

c) prendere atto di nuove risorse o nuovi servizi attivati sul territorio;

d) partecipare alla individuazione di un set di indicatori condiviso per la rilevazione dei dati sul

fenomeno a livello territoriale e allo studio di un sistema di rilevazione ed elaborazione dei

dati sui casi intercettati dalla rete;

e) partecipare alla promozione di momenti formativi per gli operatori organizzati da istituzioni

firmatarie del Protocollo ovvero promuovere all’interno della propria organizzazione cicli di

aggiornamento per il personale impegnato e attività di prevenzione primaria rivolta a

specifici target di popolazione;

f) predisporre, nell’ambito delle attività formative di secondo livello promosse dalla Provincia

e con la consulenza degli esperti che le realizzeranno, la eventuale rielaborazione e

revisione del MANUALE OPERATIVO allegato al presente protocollo quale parte

integrante, al fine di adeguare le procedure e le prassi operative alle specifiche esigenze

della rete della Provincia di Barletta Andria Trani, (nelle fasi di primo ascolto, nella gestione

e presa in carico, nell'individuazione di percorsi di uscita ecc ...) e nell'ottica di una sempre

più efficace integrazione ed interazione delle competenze;

g) conseguire una piena informazione ed attuazione dei contenuti del presente Protocollo

all’interno di ciascuna Istituzione firmataria, nonché curare la piena realizzazione, ai vari

livelli, di quanto stabilito nel presente documento e nelle ulteriori orientamenti che

scaturiranno dai lavori della Commissione di azione, coordinamento e monitoraggio;

h) favorire progettualità comuni e condivise sull’oggetto del protocollo, nel rispetto reciproco

delle specifiche diverse competenze.

LA RETE È APERTA AD ULTERIORI CONTRIBUTI CHE NEL TEMPO POTRANNO ESSERE FORNITI DA

ALTRE ASSOCIAZIONI O ISTITUZIONI OPERANTI NEL TERRITORIO.

Art. 4 Azioni di sistema

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Per il perseguimento degli obiettivi di cui all’art 1, i soggetti firmatari mettono in rete le proprie

competenze attinenti all’oggetto del presente protocollo. Di seguito si elencano gli impegni

specifici di ciascun firmatario:

Art. 4-A - L’Amministrazione Provinciale BARLETTA-ANDRIA-TRANI si impegna a:

1) Promuovere, coordinare e attivare le azioni fra i soggetti aderenti alla Rete;

2) Sostenere la presente Intesa con eventuali ed ulteriori interventi volti alla formazione degli

operatori, all’informazione, alla prevenzione e sensibilizzazione della cittadinanza (previa

autorizzazione ed erogazione delle risorse regionali del PIL);

3) Promuovere interventi di prevenzione, informazione e formazione sul tema del contrasto

alla violenza di genere rivolti agli Istituti Scolastici, agli operatori sociali, al terzo settore e alla

cittadinanza, in collaborazione e per il tramite il Centro Antiviolenza provinciale;

4) Svolgere attività di informazione/consulenza/supporto/orientamento a favore delle donne

lavoratrici, vittime di violenza nei posti di lavoro, tramite l’Ufficio della Consigliera di Parità

provinciale;

5) Promuovere, per il tramite del Centro Antiviolenza Provinciale e con la collaborazione

dell'Osservatorio Sociale Provinciale (compatibilmente con le risorse provinciali e regionali a tal

fine stanziate), la raccolta, l'elaborazione e la diffusione dei dati inerenti il fenomeno della violenza

di genere e rivenienti dai soggetti che operano sul territorio;

6) Sostenere le donne vittime di violenza prese in carico dalle equipe multidisciplinari con

interventi di sostegno al reddito (canone di locazione) e con tirocini formativi (borse lavoro),

avvalendosi delle risorse finanziarie programmate nel PIL, previa autorizzazione ed erogazione

dei finanziamenti da parte della Regione Puglia. Le utenti beneficiarie di questa tipologia di

interventi saranno individuate congiuntamente tra Servizi Sociali professionali territoriali ed

équipe del CAV, al fine di attuare un progetto di aiuto condiviso e multidisciplinare. Le modalità

operative di implementazioni di tali misure saranno condivise in un Regolamento che verrà

redatto in maniera congiunta tra i referenti tecnici della Provincia e quelli degli Ambiti Territoriali

Sociali e, successivamente, sarà adottato dalla Provincia Barletta Andria Trani. Le risorse assegnate

alle singole utenti saranno, preferibilmente, trasferite al Comune di residenza della donna presa in

carico, che provvederà all'erogazione secondo le modalità già adottate da ciascuna

Amministrazione per interventi economici similari;

7) Individuare le risorse necessarie a garantire il funzionamento della rete anche attraverso la

partecipazione a bandi regionali nazionali ed europei;

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8) Mettere a disposizione i propri spazi per le attività di coordinamento informazione,

formazione e sensibilizzazione.

La Provincia di Barletta Andria Trani per il tramite dei CENTRI PER L’IMPIEGO, si impegna a:

9) Individuare modalità di facilitazione nell'accesso ai servizi, al fine di realizzare gli

inserimenti lavorativi di persone vittime di violenza di genere di cui al presente protocollo anche

d’intesa con gli uffici provinciali;

10) Sensibilizzare e promuovere sinergie sul territorio provinciale e tra le parti sociali, al fine di

facilitare l'inserimento lavorativo delle donne vittime di abuso, maltrattamento e violenza;

11) Sensibilizzare il territorio ed il contesto sociale, anche attraverso campagne di

informazione;

12) Individuare, promuovere e sostenere soluzioni idonee a risolvere problemi di conciliazione

tra vita privata e lavoro nei casi oggetto del presente protocollo;

13) Informare tutto il personale che opera presso i CPI dei contenuti del presente Protocollo di

Intesa e delle relative prassi operative;

14) Collaborare con il Centro Antiviolenza provinciale al consolidamento della rete territoriale

dei servizi che a vario titolo si occupano di fenomeni di violenza e discriminazione;

15) Garantire l'apporto tecnico-professionale utile all'attivazione dei tirocini formativi (di cui al

precedente punto 6), in collaborazione con i servizi della Rete, in particolare con le equipe

multidisciplinari antiviolenza, con i servizi sociali professionali e con il CAV, al fine di promuovere

percorsi di inserimento lavorativo in favore delle donne vittime di violenza;

16) Promuovere la conoscenza del Centro Antiviolenza Provinciale e dei servizi offerti.

La Provincia di Barletta Andria Trani per il tramite del CENTRO ANTIVIOLENZA PROVINCIALE

FUTURA che opera in stretta sinergia con gli altri soggetti firmatari del presente protocollo, si

impegna a:

1) Garantire una linea telefonica di pronto intervento 24 ore su 24, mettendo a disposizione

come risorse umane le diverse componenti dell’équipe;

2) Garantire l’accoglienza, il sostegno, l’orientamento psicologico, sociale e legale delle

persone vittime di violenza di genere, che chiedono aiuto recandosi al Centro Antiviolenza, anche

inviate dagli altri servizi del territorio, in stretta sinergia con le equipe multidisciplinari e con le

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altre organizzazioni firmatarie del protocollo, nel pieno rispetto delle modalità e dei protocolli

operativi che verranno adottati in base a specifici accordi;

3) Assicurare, laddove necessario e nell'ambito della propria competenza, ogni opportuna

collaborazione con l’Autorità Giudiziaria;

4) Promuovere e realizzare iniziative di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione sul

tema della violenza di genere, insieme agli altri soggetti firmatari del presente protocollo, miranti

alla preparazione degli operatori che nelle diverse agenzie del territorio vengono a contatto con

vittime di violenza;

5) Promuovere l'adozione del MANUALE OPERATIVO e della SCHEDA PERSONALE UTENTE

(allegata quale parte integrante del presente Protocollo) nella presa in carico delle vittime,

compatibilmente con le procedure già adottate, in un'ottica di sperimentazione e condivisione

degli strumenti e delle metodologie di intervento adottate all'interno della Rete, nonché al fine di

rilevare tutte le informazioni e i dati utili per il monitoraggio e la ricerca sul fenomeno;

6) Provvedere annualmente alla raccolta, elaborazione e diffusione dei dati in proprio

possesso, integrandoli con i dati provenienti dai servizi territoriali e/o dalle altre organizzazioni

firmatarie, relativi al fenomeno della violenza, in vista di attività di ricerca e di approfondimento

della tematica promosse dalla Provincia di Barletta Andria Trani, che manterrà la titolarità delle

indagini sul fenomeno;

7) supportare i servizi territoriali e gli altri referenti della Rete per l’adozione e l’utilizzo della

cartella utente, già predisposta dal suddetto CAV quale strumento unico di rilevazione e di lavoro,

allegata al presente Protocollo quale parte integrante del MANUALE OPERATIVO ;

8) Garantire la presenza di personale qualificato all’interno della Commissione di azione,

coordinamento e monitoraggio, secondo la composizione specificata all'art. 3-punto1;

La Provincia di Barletta Andria Trani per il tramite della “ CASA RIFUGIO "DONNE LIBERE" che

opera in stretta sinergia con gli altri soggetti firmatari del presente protocollo, si impegna a:

1) Garantire una linea telefonica di pronto intervento 24 ore su 24, mettendo a disposizione

come risorse umane le diverse componenti dell’équipe;

2) Garantire l’accoglienza, il sostegno, l’orientamento psicologico, sociale e legale delle

persone vittime di violenza di genere, in stretta sinergia con le equipe multidisciplinari e con le

altre organizzazioni firmatarie del protocollo, nel pieno rispetto delle modalità e dei protocolli

operativi che verranno adottati in base a specifici accordi;

3) Assicurare, laddove necessario e nell'ambito della propria competenza, ogni opportuna

collaborazione con l’Autorità Giudiziaria;

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4) Garantire la partecipazione degli operatori dell’equipe e dei servizi di Pronto Intervento ai

percorsi di formazione e aggiornamento organizzati dalla Provincia di Barletta Andria Trani;

5) Collaborare, con gli altri soggetti firmatari, a momenti coordinati di formazione degli

operatori coinvolti a vario titolo, nell’accoglienza, consulenza, orientamento, presa in carico delle

vittime di violenza in particolare donne sole o con minori;

6) Curare la raccolta e l’elaborazione dei dati e delle informazioni disponibili, allo scopo di

collaborare all’attività di costante monitoraggio del fenomeno e di acquisizione di dati certi

promossa dalla Provincia di Barletta Andria Trani;

7) Promuovere l'adozione del MANUALE OPERATIVO e della SCHEDA PERSONALE UTENTE

(allegata quale parte integrante del presente Protocollo) nella presa in carico delle vittime,

compatibilmente con le procedure già adottate, in un'ottica di sperimentazione e condivisione

degli strumenti e delle metodologie di intervento adottate all'interno della Rete, nonché al fine di

rilevare tutte le informazioni e i dati utili per il monitoraggio e la ricerca sul fenomeno;

8) Garantire la presenza di personale qualificato all’interno della Commissione di azione,

coordinamento e monitoraggio, secondo la composizione specificata all'art. 3-punto1;

Art. 4-B – LA PREFETTURA DI BARLETTA ANDRIA TRANI nel ruolo di rappresentanza generale del

Governo nella provincia, nonché anche attraverso le articolazioni territoriali e in ottemperanza ai

propri compiti istituzionali, nella consapevolezza del ruolo strategico da esso ricoperto in un'ottica

non solo repressiva, ma soprattutto preventiva, si farà carico di:

1) promuovere periodici momenti di verifica e di analisi congiunta, sia sull’andamento del

fenomeno, in base alle indagini statistiche compiute con il contributo dei soggetti firmatari,

sia sulle ricadute delle azioni scaturite dagli impegni assunti, sia sul funzionamento dei

dispositivi operativi predisposti;

2) curare, altresì, d’intesa con i soggetti firmatari del presente protocollo, la realizzazione di

occasioni di confronto allargato sul tema, di divulgazione delle azioni condotte e dei

risultati conseguiti;

3) favorire la diffusione e l’adozione dei contenuti della presente intesa da parte del

personale dei Commissariati locali di Polizia di Stato e dei Carabinieri (vedi impegni all'art.

4-D);

4) garantire la presenza di personale qualificato all’interno della Commissione di azione,

coordinamento e monitoraggio, secondo la composizione specificata all'art. 3-punto1;

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5) stipulare un apposito protocollo d'intesa tecnico-operativo che coinvolgerà tutte le Forze

dell'Ordine e l'Autorità Giudiziaria Civile, Penale e Minorile al fine di Coordinare le azioni di

sicurezza sociale e prevenzione al fenomeno;

6) garantire la presenza di personale qualificato dei Carabinieri e della Polizia di Stato

all’interno della Commissione di azione, coordinamento e monitoraggio, secondo la

composizione specificata all'art. 3-punto1;

7) promuovere la più ampia diffusione, adozione e applicazione dei contenuti del presente

Protocollo e dei relativi allegati all'interno dei propri servizi e del proprio personale,

assicurandone la piena integrazione nella Rete Antiviolenza Provinciale;

8) garantire ed assicurare la più ampia partecipazione del personale dei Carabinieri e della

Polizia di Stato ai percorsi di formazione e aggiornamento organizzati dalla Provincia di

Barletta Andria Trani;

9) assicurare che la raccolta delle denunce di cui sopra avvenga in ambienti consoni a tale

scopo, considerata la particolare condizione di fragilità psicologica in cui si trova la vittima

di una violenza;

10) curare la raccolta e l’elaborazione dei dati e delle informazioni disponibili, allo scopo di

collaborare all’attività di costante monitoraggio del fenomeno e di acquisizione di dati certi

promossa dalla Provincia di Barletta Andria Trani;

11) promuovere l'adozione della SCHEDA PERSONALE UTENTE (allegata quale parte integrante

del presente Protocollo) nel contatto con le vittime, compatibilmente con le procedure già

adottate, in un'ottica di sperimentazione e condivisione degli strumenti e delle

metodologie di intervento adottate all'interno della Rete, nonché al fine di rilevare tutte le

informazioni e i dati utili per il monitoraggio e la ricerca sul fenomeno;

Art. 4- C -GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI di Andria, Barletta, Canosa di Puglia, San Ferdinando

di Puglia e Trani (nello specifico i Servizi Sociali componenti delle equipe multidisciplinari

antiviolenza, i Servizi di Pronto Intervento -ove presenti- e il Servizio Sociale Professionale) si

impegnano a:

1) garantire il funzionamento degli Sportelli di Pronto intervento (laddove costituiti) e delle

Equipe multidisciplinari antiviolenza (EMAV), in stretto accordo con le altre equipe multidisciplinari

che intervengono nell'ambito della promozione e della tutela dei diritti delle persone, dei minori e

delle famiglie, con il Distretto Socio Sanitario ed in sinergia con il Centro Antiviolenza provinciale;

2) garantire la presenza di personale qualificato all’interno della Commissione di azione,

coordinamento e monitoraggio, secondo la composizione specificata all'art. 3-punto1;

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3) garantire la partecipazione degli operatori componenti l’equipe integrata dedicata al

fenomeno e degli operatori del Servizio Sociale professionale di ciascun Comune ai percorsi di

formazione e aggiornamento organizzati dalla Provincia di Barletta Andria Trani. Al fine di dare la

più ampia diffusione dei contenuti formativi per il primo contatto con le vittime di violenza,

ciascun Ambito Territoriale si impegna a promuovere la partecipazione ai suddetti corsi anche da

parte di una delegazione della Polizia Municipale delle Amministrazioni Comunali afferenti all'AT;

4) promuovere, sostenere e gestire iniziative volte a favorire le pari opportunità tra uomini e

donne, la cultura della non violenza e, in particolare, il contrasto delle violenze di genere, intra-

familiari e su minori, operando in rete con Servizi sociosanitari, Istituzioni, Forze dell’Ordine e

Terzo Settore;

6) sviluppare una progettualità reticolare tra istituzione pubblica e terzo settore;

6) realizzare una sostanziale integrazione tra interventi sanitari, socio-sanitari e sociali, per

assicurare una globalità di sostegno;

7) collaborare, con gli altri soggetti firmatari, a momenti coordinati di formazione degli

operatori coinvolti a vario titolo, nell’accoglienza, consulenza, orientamento, presa in carico delle

vittime di violenza in particolare donne sole o con minori;

8) prevedere nella programmazione dei Piani di zona adeguate politiche di sostegno, tese al

superamento di condizioni di disagio e di difficoltà delle persone coinvolte (chi agisce e chi subisce

violenza) con interventi di sostegno al reddito e progetti per gli inserimenti lavorativi;

9) sostenere, attraverso le equipe multidisciplinari, la presa in carico e la realizzazione di

progetti individuali di carattere socio-assistenziale per l’uscita dalle situazioni di violenza,

attivando specifici interventi in collaborazione con il CAV provinciale. Nello specifico, le équipe

concorreranno ad individuare le utenti che beneficeranno degli interventi di sostegno al reddito

(canone di locazione) e dei tirocini formativi (borse lavoro). Tali interventi saranno realizzati

avvalendosi delle risorse finanziarie programmate nel PIL, previa autorizzazione ed erogazione

dei finanziamenti da parte della Regione Puglia. Le équipe di AT si avvarranno della

collaborazione del Centro Antiviolenza provinciale sia nell'individuazione delle beneficiarie che

nella realizzazione dei progetti in loro favore. Al fine di garantire trasparenza, universalità e

uguaglianza di accesso ai suddetti benefici, gli Ambiti Territoriali Sociali parteciperanno alla

redazione del Regolamento che disciplinerà le modalità di accesso ed erogazione delle risorse;

10) curare la raccolta e l’elaborazione dei dati e delle informazioni disponibili, allo scopo di

collaborare all’attività di costante monitoraggio del fenomeno e di acquisizione di dati certi

promossa dalla Provincia di Barletta Andria Trani;

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11) promuovere l'adozione del MANUALE OPERATIVO e della SCHEDA PERSONALE UTENTE

(allegata quale parte integrante del presente Protocollo) nella presa in carico delle vittime,

compatibilmente con le procedure già adottate, in un'ottica di sperimentazione e condivisione

degli strumenti e delle metodologie di intervento adottate all'interno della Rete, nonché al fine di

rilevare tutte le informazioni e i dati utili per il monitoraggio e la ricerca sul fenomeno;

12) prevedere, nella programmazione dei Piani Sociali di Zona, interventi di protezione

sull’abuso infantile e sulla violenza alle donne, anche collaborando con il Centro Antiviolenza

Provinciale.

13) realizzare campagne di sensibilizzazione ed informazione rivolte alla popolazione in

generale e alle famiglie in particolare.

Art. 4-D - L' AZIENDA SANITARIA LOCALE BT: in ottemperanza ai propri compiti istituzionali, nella

consapevolezza che ogni contesto sanitario, in caso di violenza di genere, è un luogo ove è

possibile riconoscere i segnali manifesti della violenza, in molti casi per la prima volta, si impegna

a:

1) Garantire la presenza di personale qualificato all’interno delle equipe multidisciplinari

antiviolenza istituite in ciascun Ambito Territoriale Sociale e ai lavori della Commissione di azione,

coordinamento e monitoraggio, secondo la composizione specificata all'art. 3-punto1;

2) Promuovere la più ampia diffusione, adozione e applicazione dei contenuti del Presente

Protocollo e dei relativi allegati tra il personale del Pronto Soccorso, del 118, dei Reparti di

Ginecologia e Pediatria, dei Consultori Familiari, dei SERT e dei Distretti di Salute Mentale

garantendone la piena integrazione nella Rete Antiviolenza Provinciale.

3) Garantire ed assicurare la partecipazione degli operatori dell’equipe multidisciplinari

antiviolenza e di tutti i servizi distrettuali ai percorsi di formazione e aggiornamento organizzati

dalla Provincia di Barletta Andria Trani;

4) Collaborare, con gli altri soggetti firmatari, a momenti coordinati di formazione degli

operatori coinvolti a vario titolo, nell’accoglienza, consulenza, orientamento, presa in carico delle

vittime di violenza in particolare donne sole o con minori;

5) Realizzare una sostanziale integrazione tra interventi sanitari, socio-sanitari e sociali, per

assicurare una globalità di sostegno;

6) Curare la raccolta e l’elaborazione dei dati e delle informazioni disponibili, allo scopo di

collaborare all’attività di costante monitoraggio del fenomeno e di acquisizione di dati certi

promossa dalla Provincia di Barletta Andria Trani;

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7) Promuovere l'adozione del MANUALE OPERATIVO e della SCHEDA PERSONALE UTENTE

(allegata quale parte integrante del presente Protocollo) nella presa in carico delle vittime, con le

procedure già adottate, in un'ottica di sperimentazione e condivisione degli strumenti e delle

metodologie di intervento adottate all'interno della Rete, nonché al fine di rilevare tutte le

informazioni e i dati utili per il monitoraggio e la ricerca sul fenomeno.

Art. 4- E- L’ UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE - UFFICIO VII - AMBITO TERRITORIALE BARI-BAT, per

il tramite delle SCUOLE del territorio provinciale, si impegna a:

1) garantire la presenza di personale qualificato all’interno della Commissione di azione,

coordinamento e monitoraggio, secondo la composizione specificata all'art. 3-punto1;

2) diffondere, tramite i propri canali, ogni iniziativa sul tema della violenza di genere,

organizzata dai soggetti firmatari il presente protocollo;

3) favorire la partecipazione del personale delle scuole alle iniziative di formazione

organizzate dalla Rete Antiviolenza Provinciale, affinché la trattazione di contenuti di prevenzione

e di contrasto alla violenza di genere diventi una metodologia diffusa nell’azione

formativa/educativa delle giovani generazioni;

4) coordinare la realizzazione di iniziative formative specifiche da attuarsi a livello territoriale

per sensibilizzare ed informare le componenti scolastiche (docenti, studenti, genitori, personale

ausiliario, tecnico ed amministrativo, allo scopo di promuovere e educare all’affettività, favorire

momenti di riflessione e formazione, stimolando una diversa consapevolezza nei rapporti tra

uomo e donna;

5) sensibilizzare le componenti scolastiche a rappresentare tempestivamente alle forze di

polizia situazioni di disagio di possibili casi di violenza nei confronti di minori.

Art. 4-F - LA CONSIGLIERA DI PARITÁ DELLA PROVINCIA BARLETTA ANDRIA TRANI si impegna a:

1) valorizzare i progetti del Centro Antiviolenza e promossi nell’ambito dell’intera Provincia;

2) collaborare per la realizzazione di momenti di orientamento e accompagnamento al lavoro

per donne che hanno subito violenza e/o in temporanea difficoltà;

3) fornire ai soggetti Istituzionali e del Terzo Settore assistenza tecnica e materiale

informativo (documentazione, testi di legge e quanto ritenuto utile) per la diffusione della

conoscenza degli interventi di promozione delle pari opportunità e della normativa

antidiscriminatoria in ambito lavorativo.

Articolo 5 - Modalità operative per la gestione del percorso di rete

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Il percorso integrato, per esigenze metodologiche, è stato inserito in un MANUALE OPERATIVO

(che contiene, quale appendice, la summenzionata SCHEDA PERSONALE UTENTE) che, allegato al

presente Protocollo, ne costituisce parte integrante e sostanziale. Il Manuele Operativo e la

Scheda utente, nel corso delle attività formative e in base alle indicazioni rivenienti dai

componenti della rete e/o della Commissione di azione, coordinamento e monitoraggio,

potranno essere soggette a modifiche ed ulteriori integrazioni tecniche.

Articolo 6 – Referenti - verifica impegni assunti

Ciascuno dei firmatari del presente protocollo si impegna ad individuare e comunicare uno o più

referenti per l’attuazione di quanto in esso previsto. I soggetti firmatari per il tramite dei loro

referenti si impegnano a verificare almeno quadrimestralmente gli impegni assunti e gli accordi

previsti nel presente atto, al fine di una più attenta applicazione delle prassi. Si precisa che, per

ragioni di urgenza, il presente protocollo sarà immediatamente sottoscritto dagli Enti definiti come

appartenenti alla rete operativa.

La Provincia e la Prefettura si impegnano alla successiva sottoscrizione da parte del Tribunale

Ordinario, Procura Generale, Tribunale per i minorenni , Procura della Repubblica presso il

Tribunale dei minorenni, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, l’Università LUM e tutti gli altri

soggetti interessati, istituzionali e non, allegando a questo protocollo ulteriori ed eventuali articoli

per gli impegni dei nuovi soggetti firmatari. Saranno valutate, altresì, anche eventuali adesioni di

altri soggetti e organismi territoriali interessati al tema.

Articolo 7 – Durata

Il presente protocollo avrà la durata di due anni decorrenti dalla data di sottoscrizione, con facoltà

di esplicito rinnovo.

Si ribadisce che l'intesa, per il periodo in cui ha validità, è aperta alla possibilità di successiva

adesione da parte di altri enti locali e soggetti pubblici e privati operanti nell'area tematica di

riferimento.

Articolo 8 – SEDE DELLA RETE - COORDINAMENTO

La Sede della Rete territoriale e del Coordinamento del presente Protocollo rimarrà in capo alla

Provincia di Barletta Andria Trani (presso gli Uffici della Provincia a Trani in via De Gemmis 42- 44)

sino ad eventuale e successivo variazione nell'assetto istituzionale dell'Ente.

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I firmatari