DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO SUPERIORE PER LE ANTICHITÀ … · 2015. 7. 29. · ASTI. - Canton del...

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Di Don Gelasio Caetani potrà dirsi che la nobiltà di una vita di lavoro si associò armonicamente alla nobiltà di sangue; che egli si trovò sempre in prima linea ovunque ci fu un lembo di patria da difendere, ovunque ci fu una forza viva da far sprigionare dal nostro suolo e da recare a funzione utile pel nostro paese, una materia prima da ricercare e da valorizzare. E l'Arte è per 1'Italia appunto materia prima del terreno, forza viva della stirpe; ed egli, nell'alta missione che si era posta, l'ha amata, l'ha servita, l'ha difesa con le stesse cure intelli- genti ed amorose che dedicava alle memorie della sua famiglia, alla conservazione dei borghi e dei castelli aviti, alla fecondità nuova delle sue terre. E noi che gli siamo stati accanto e che raccogliamo l'insegna caduta dalle sue mani, rivolgiamo a lui un pensiero di affetto e di gratitudine. Al suo ricordo l'animo nostro e di quanti lo conobbero risponderà sempre : "presente ,,! GUSTAVO GIOVANNONI DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO SUPERIORE PER LE ANTICHITÀ E LE BELLE ARTI ASCOLI PICENO. - Ponte Romano. - Esaminato il progetto di consolidamento e di adattamento del Ponte Romano di Ascoli Piceno, presentato da quell'Ammini- strazione Comunale e udita la relazione del consigliere Giovannoni, recatosi sul luogo i14 corrente, sulle condi- zioni dell'importantissimo monumento; esprime il voto che siano da approvarsi i provvedimenti volti a reintegrare con malta di cemento, possibilmente me- diante iniezioni a pressione, la solidità elementare della costruzione, compromessa dal disgregarsi delle malte sotto l'azione delle intemperie; che nella carreggiata stradale un manto impermeabile eviti ulteriori infiltra- zioni; che siano da escludere i progettati mutamenti nella struttura del riempimento alle reni dell'arco, come quelli che modificherebbero le condizioni di solle- citazione e di equilibrio ormai stabiliti da secoli; nei riguardi delle trasformazioni proposte ritiene che non siano da ammettere opere di allargamento in sporgenza, le quali potrebbero al massimo limitarsi ad una ricostru- zione del parapetto pieno, pochi centimetri più in fuori. Esso è convinto che il carattere architettonico del ponte e della sua torre medioevale di testata escludano modificazioni essenziali di forma e che le condizioni statiche, pur dopo il consolidamento non consentano affatto di assoggettare la costruzione ai forti carichi del traffico pesante. Dovrà questo essere tolto tassativa- mente e definitivamente dal ponte romano, non adatto per tale nuova funzione, per essere fin d'ora condotto ad al tri valichi e poi incanalato nelle arterie di un piano rego- latore della città, che realizzino il principio elementare dell'urbanistica dei vecchi centri, di allontanarlo dal- l'attraversamento del nucleo interno. Il Consiglio attende pertanto di esaminare un nuovo progetto ispirato a questi criteri. ASTI. - Canton del Santo. - Esaminate nuova- mente le questioni relative alla progettata demolizione e ricostruzione su di un'area della città di Asti, sulla piazza di San Secondo, per sostituire l'edificio della locale Cassa di Risparmio al gruppo di case ivi esistenti; non ravvisa nella nuova richiesta dell'ono Podestà di Asti nessun elemento nuovo per ritornare sul voto emesso nella precedente tornata; e solo ritiene opportuno precisare maggiormente la portata di quel voto. Il valore d'arte assegnato alle case in parola non tanto è intrinseco, quanto ambientale, e specialmente riguarda le condizioni di apprezzamento della magnifica fac- ciata del tempio a cui la piazza di San Secondo, con le linee modeste e frastagliate dei suoi edifici, costituisce adatto spazio, raccolto e tranquillo. La demolizione pertanto di quelle fabbriche va subordinata all'accet- tazione di un progetto pel nuovo palazzo della Cassa di Risparmio che non sia inarmonico col monumento maggiore e col carattere edilizio della piazza. Tali qualità il Consiglio non ha ancora potuto riscon- trare nel presente progetto, forse anche pel modo tra- scurato e troppo schematico con cui ne furono eseguiti i disegni. Si augura di poterlo trovare in un progetto più studiato, sia che segua un criterio di pittoresca e varia associazione di masse ispirate al carattere locale, op- pure adottando schemi architettonici regolari, che tuttavia rispettino i rapporti di massa, di asse, di colore con la chiesa monumentale. BOLOGNA. - Palazzo del Podestà. - Esaminati i progetti presentati dall' Amministrazione Comunale di Bologna per opere di completamento o di aggiunta al Palazzo del Podestà; richiamati i voti espressi sullo stesso argomento dal Consiglio superiore nel 1910 e nel 1914 e da una speciale Commissione nel 1947; preso atto delle relazioni ora presentate dalla R. So- printendenza all'arte medioevale e moderna dell'Emilia e dal Comitato di Bologna storico-artistica, e del parere della R. Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti, mentre plaude ai nobili intendimenti del Podestà S. E. Manaresi volti a curare e valorizzare il patrimonio monumentale della città, ritiene che, specialmente per un'opera insigne di significati e d'arte qual'è il palazzo bentivogliesco, non si possa derogare dalle norme stabilite per mantenere al restauro dei monumenti carattere di autenticità storica ed artistica, e non può che seguire la via tracciata in generale dalla sua " Carta del restauro" ed in particolare dai prece- denti voti del Consiglio e dalle relative deliberazioni ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

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  • Di Don Gelasio Caetani potrà dirsi che la nobiltà di una vita di lavoro si associò armonicamente alla nobiltà di sangue; che egli si trovò sempre in prima linea ovunque ci fu un lembo di patria da difendere, ovunque ci fu una forza viva da far sprigionare dal nostro suolo e da recare a funzione utile pel nostro paese, una materia prima da ricercare e da valorizzare. E l'Arte è per 1'Italia appunto materia prima del terreno, forza viva della stirpe; ed egli, nell'alta missione che si era posta, l'ha

    amata, l'ha servita, l'ha difesa con le stesse cure intelli-genti ed amorose che dedicava alle memorie della sua famiglia, alla conservazione dei borghi e dei castelli aviti, alla fecondità nuova delle sue terre. E noi che gli siamo stati accanto e che raccogliamo l'insegna caduta dalle sue mani, rivolgiamo a lui un pensiero di affetto e di gratitudine. Al suo ricordo l'animo nostro e di quanti lo conobbero risponderà sempre : "presente ,,!

    GUSTAVO GIOVANNONI

    DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO SUPERIORE PER LE ANTICHITÀ E LE BELLE ARTI

    ASCOLI PICENO. - Ponte Romano. - Esaminato il progetto di consolidamento e di adattamento del Ponte Romano di Ascoli Piceno, presentato da quell'Ammini-strazione Comunale e udita la relazione del consigliere Giovannoni, recatosi sul luogo i14 corrente, sulle condi-zioni dell'importantissimo monumento; esprime il voto che siano da approvarsi i provvedimenti volti a reintegrare con malta di cemento, possibilmente me-diante iniezioni a pressione, la solidità elementare della costruzione, compromessa dal disgregarsi delle malte sotto l'azione delle intemperie; che nella carreggiata stradale un manto impermeabile eviti ulteriori infiltra-zioni; che siano da escludere i progettati mutamenti nella struttura del riempimento alle reni dell'arco, come quelli che modificherebbero le condizioni di solle-citazione e di equilibrio ormai stabiliti da secoli; nei riguardi delle trasformazioni proposte ritiene che non siano da ammettere opere di allargamento in sporgenza, le quali potrebbero al massimo limitarsi ad una ricostru-zione del parapetto pieno, pochi centimetri più in fuori. Esso è convinto che il carattere architettonico del ponte e della sua torre medioevale di testata escludano modificazioni essenziali di forma e che le condizioni statiche, pur dopo il consolidamento non consentano affatto di assoggettare la costruzione ai forti carichi del traffico pesante. Dovrà questo essere tolto tassativa-mente e definitivamente dal ponte romano, non adatto per tale nuova funzione, per essere fin d'ora condotto ad al tri valichi e poi incanalato nelle arterie di un piano rego-latore della città, che realizzino il principio elementare dell'urbanistica dei vecchi centri, di allontanarlo dal-l'attraversamento del nucleo interno.

    Il Consiglio attende pertanto di esaminare un nuovo progetto ispirato a questi criteri.

    ASTI. - Canton del Santo. - Esaminate nuova-mente le questioni relative alla progettata demolizione e ricostruzione su di un'area della città di Asti, sulla piazza di San Secondo, per sostituire l'edificio della locale Cassa di Risparmio al gruppo di case ivi esistenti; non ravvisa nella nuova richiesta dell'ono Podestà di Asti nessun elemento nuovo per ritornare sul voto emesso nella

    precedente tornata; e solo ritiene opportuno precisare maggiormente la portata di quel voto.

    Il valore d'arte assegnato alle case in parola non tanto è intrinseco, quanto ambientale, e specialmente riguarda le condizioni di apprezzamento della magnifica fac-ciata del tempio a cui la piazza di San Secondo, con le linee modeste e frastagliate dei suoi edifici, costituisce adatto spazio, raccolto e tranquillo. La demolizione pertanto di quelle fabbriche va subordinata all'accet-tazione di un progetto pel nuovo palazzo della Cassa di Risparmio che non sia inarmonico col monumento maggiore e col carattere edilizio della piazza.

    Tali qualità il Consiglio non ha ancora potuto riscon-trare nel presente progetto, forse anche pel modo tra-scurato e troppo schematico con cui ne furono eseguiti i disegni. Si augura di poterlo trovare in un progetto più studiato, sia che segua un criterio di pittoresca e varia associazione di masse ispirate al carattere locale, op-pure adottando schemi architettonici regolari, che tuttavia rispettino i rapporti di massa, di asse, di colore con la chiesa monumentale.

    BOLOGNA. - Palazzo del Podestà. - Esaminati i progetti presentati dall' Amministrazione Comunale di Bologna per opere di completamento o di aggiunta al Palazzo del Podestà; richiamati i voti espressi sullo stesso argomento dal Consiglio superiore nel 1910 e nel 1914 e da una speciale Commissione nel 1947; preso atto delle relazioni ora presentate dalla R. So-printendenza all'arte medioevale e moderna dell'Emilia e dal Comitato di Bologna storico- artistica, e del parere della R. Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti, mentre plaude ai nobili intendimenti del Podestà S. E. Manaresi volti a curare e valorizzare il patrimonio monumentale della città, ritiene che, specialmente per un'opera insigne di significati e d'arte qual'è il palazzo bentivogliesco, non si possa derogare dalle norme stabilite per mantenere al restauro dei monumenti carattere di autenticità storica ed artistica, e non può che seguire la via tracciata in generale dalla sua " Carta del restauro" ed in particolare dai prece-denti voti del Consiglio e dalle relative deliberazioni

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    ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

  • del Ministero; esprime pertanto il voto che possano essere consentite quelle aggiunte volte a sostituire ele-menti evidentemente mancanti ed a restituire all'edifi-cio il suo schema architettonico di massa, non quelle che, col tradurre in pietra ipotesi incerte e col ricercare effetti di ricchezza e di particolare forma stilistica, ver-rebbero a snaturare il carattere d'arte che attualmente conserva ed a comprometterne l'autenticità. Ritiene pertanto che possa accogliersi la proposta di eseguire la cimasa della cornice di coronamento che mai è stata iniziata; ma in forma semplice e schematica, più per completare l'effetto d'insieme di un organismo archi-tettonico che per inventare sagome ed ornati quattro-centeschi, e con chiari segni che denotino la data nuova ed escludano la falsificazione; che invece sia da rinun-ziare alla progettata aggiunta della sovrastante merla-tura ed alla inserzione di bifore nei grandi vani di finestra del primo piano, cioè ad elementi di cui non è dimostrata, nonchè la forma, neanche la esistenza intenzionale. Un monumento perfetto nella nobile ed ampia austerità delle linee classiche qual'è il Palazzo del Podestà, non richiede affatto la sovrapposizione di siffatti elementi, lontani ormai dalle nostre esigenze e dalla nostra sensibilità, i quali forse con l'avvicinarlo artificiosamente alle forme di più modesti palazzi coevi, quali quello degli Strazzaroli ed il Fava, accentuerebbe un suo carattere regionale medioevalizzante a scapito di un'affermazione di "spiccata e larga Rinascenza italiana" direttamente ispirata al sentimento della romanità.

    Ancor più questi concetti la Sezione pensa che do-vrebbero applicarsi nell' escludere il loggiato proposto nel lato volto verso il Nettuno, che tradurrebbe la gene-rica documentazione dell' iter in voltis in una composi-zione arbitrariamente nuova di una tipica falsificazione stilistica.

    Forse non sarebbe invece da escludere che la siste-mazione di quel lato avvenisse col prolungarsi del por-tico della fronte meridionale, che, dopo le due arcate del risvolto, mostra un inizio, non proseguito, di un'altra successiva, cioè un preciso intendimento di un'opera di sicura forma geometrica ed artistica; ovvero col riprendere gli studi per lasciare libero e visibile l'interno cortile.

    In una meditata ricerca relativa a questo tema po-trebbe volgersi l'attività dell'Amministrazione pode-starile in sostituzione della rinunzia agli abbellimenti non necessari; e sarà benemerita della città sia per quello che avrà fatto che per quello che avrà risparmiato.

    Il presente parere è votato da tutti i componenti della Sezione, eccetto il consigliere Supino, astenuto.

    FERRARA. - Palazzo di Ludovico il Moro. - Avuta dal Consigliere Giovannoni relazione sui risultati del-l'adunanza in Ferrara della speciale Commissione da lui presieduta per l'esame dei quesiti relativi al restauro del palazzo di Ludovico il Moro, riconferma il voto sull'opportunità che vengano riaperti i vani murati della galleria al primo piano sul cortile, anche se risulti che la chiusura sia avvenuta quasi contemporaneamente

    alla ricostruzione, nei riguardi delle soluzioni tecnico-artistiche per dare ai sostegni la necessaria resistenza senza alterare il carattere del monumento. Esaminate le fotografie dei saggi eseguiti per disporre pilastrini in muratura retrostanti alle colonne sì da ottenere il neces-sario rinforzo, è di parere che di troppo ne verrebbe appesantito l'aspetto della galleria, e che sia piuttosto da studiare di sostituirvi montanti in ferro quadro, tali da rappresentare insieme la intelaiatura principale degli infissi di chiusura; ed invita il consigliere Gioavannoni a prendere accordi col R. Soprintendente all'arte medioe-vale e moderna dell' Emilia e cogli altri Commissari per la preparazione degli studi e dei relativi saggi.

    LUGO. - Santuario della Beata Vergine. - In me-rito al progetto dell'arch. Capezzuoli per la costruzione di un nuovo tempio da erigersi in Lugo in onore della Beata Vergine del Molino sul luogo del vecchio San-tuario, sentito il parere del competente direttore dello Ufficio Monumenti e udita la relazione del consigliere mons. Costantini che ha eseguito apposito sopraluogo; esprime il parere che il sacro edificio, del cui organismo originario rimane soltanto qualche traccia, possa essere demolito e che la nuova costruzione sorga su una linea di arretramento rispetto all'antico campanile che dovrà rimanere integro ed in perfetta evidenza sull'area anti-stante al Santuario; raccomanda, poi, che sia distaccato e custodito nella nuova chiesa un affresco del secolo XV ora visibile su un pilastro e che si eseguano dei saggi nelle paraste dei pilastri stessi per l'eventuale ritrova-mento di altri affreschi.

    MANTOVA. - Palazzo ex Nonio. - Vista la delibe-razione del Consiglio di amministrazione degli istituti ospedalieri di Mantova di vendere all'Opera Nazionale Balilla il palazzo ex Nonio di proprietà dell'Ospedale civile; visto l'art. 2 della legge 20 giugno 1909, n. 364, modificato con R. decreto 24 nove-mbre 1927 n. 2461, esprime parere favorevole all'alienazione dello immobile suddetto.

    NOVI LIGURE. - Teatro Carlo Alberto. - Sulla proposta del Municipio di Novi Ligure di modificare l'interno del teatro Carlo Alberto eliminando tutto il triplice ordine di palchi e sostituendo ampie gallerie e gradinate in cemento armato; sentito il parere del competente Soprintendente; ritenuto che l'edificio, di carattere neo classico, non abbia notevole importanza artistica; esprime il parere che nulla osti alla trasforma-zione progettata.

    PADOVA. - Sede dell'Università. - Esaminato il progetto dell'arch. Fagioli per la rinnovazione della sede dell'Università di Padova e il progetto della nuova torre Littoria dell'arch. Vallot, che dovrà sorgere al posto dell'antica, di cui non rimane che la parte infe-riore; udita la relazione storica del consigliere Mor-purgo, che ha illustrato le caratteristiche architettoniche

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  • del progetto; sentito il parere del competente So-printendente e della Commissione provinciale per la conservazione dei monumenti; accoglie in linea di massima le direttive seguite nello studio del progetto di ampliamento e di sistemazione della vetusta sede dell' Università; riconosce la necessità di demolire il tronco pericolante dell'antica torre e ne approva la ricostruzione secondo il progetto dell'arch. Vallot; solo raccomanda che l'alternanza di fasce laterizie sia appena accennata da lieve diversità di tono tra le fasce sovrapposte e suggerisce che tale alternanza sia inter-rotta in corrispondenza delle aperture della cella campa-naria; approva la costruzione di un attico cieco e con due sole piccole aperture laterali sul lato nord del cortile cinquecentesco e il coordinamento degli attici esistenti sugli altri tre lati; approva la proposta di aprire a portico il pianterreno della facciata su via 8 febbraio, raccomandando però che prima dell'attuazione sia stu-diato il proporzionamento delle luci dei forni ci con particolare riferimento alla soluzione di testata.

    Consiglia, nell'ipotesi che si intenda continuare il portico su via S. Francesco, anzichè attuare il progetto Fagioli, che suppone l'apertura di due soli archi esistenti all'estremità est della Casa Capodivacca, di restituire sulla residua fronte le aperture di finestre oggi murate senza ulteriore alterazione del carattere di muro pieno della zona basamentale dell'edificio.

    PALERMO. - Chiesa della Magione. - In merito alla costruzione di una nuova strada progettata dal Municipio di Palermo in prosecuzione dell'attuale via della Magione intersecante l'atrio antistante alla Basi-lica; udita la relazione del consigliere Morpurgo che ha esaminato la questione sul luogo; ritiene che nessun danno possa derivare all' insigne monumento dalla demolizione degli edifici di nessun interesse storico-artistico che ne fiancheggiano il prospetto; esprime il parere che il portale barocco che forma l'attuale ingresso all'atrio antistante alla Basilica, possa essere demolito e ricostruito su una linea arretrata secondo le esigenze del nuovo allineamento stradale; fa voti che, per bene-vola concessione del Ministro delle Finanze, dal quale sono attualmente occupati i locali del convento, il chio-stro attiguo alla chiesa e che di essa forma parte inscin-dibile, venga liberato per essere opportunamente rico-stituito nel suo conveniente assetto e decoro.

    PALERMO. - Piano di risanamento. - In merito alla tutela di alcune chiese di cui è prevista la demoli-zione nel piano di risanamento di Palermo; udita la relazione del consigliere Morpurgo che ha eseguito apposito sopraluogo; esprime il parere che le chiese di S. Nicolò lo Gurgo, di S. Andrea degli Aromatari e di S. Marco, d'importante interesse monumentale e arti-stico, debbano essere conservate, con opportune varianti al piano e con rispetto non solo dell' integrità di esse ma anche delle condizioni ambientali in cui sorgono; per quanto concerne la chiesa del Rifugio all' Alberghe-

    ria e dei Santi Giovanni e Paolo a Porta Carini, ritiene che si possa consentirne la demolizione, purchè l'intero prospetto dell'una e il portale cinquecentesco dell 'altra vengano ricostruiti sui nuovi allineamenti stradali; raccomanda che gli elementi d'arte recuperabili delle altre chiese di minore importanza, di cui la Soprinten-denza ha autorizzato la demolizione vengano conservati e possibilmente reimpiegati nelle ricostruzioni. Fa voti che le mura dell' Itria vengano conservate con la crea-zione di un' isola verde nel cuore della vecchia città e segnala l'opportunità che il piano di risanamento, nella sua attuazione, venga coordinato con un organico e aggiornato piano regolato e di ampliamento che garan-tisca l'armonico sviluppo avvenire della città ricca di elementi di storia e d'arte e pulsante di vita e di fervore di opere.

    PALERMO. - Porta Carini. - Esaminato il piano di risanamento del l'ione di Porta Carini in Palermo compilato a cura di quell 'Amministrazione; udita la relazione del consigliere Morpurgo che ha eseguito apposito sopraluogo; esprime parere contrario al pro-gettato allacciamento fra corso Olivuzza e via Volturno; afferma che l'insieme di cinte fortificate, testimonianza della continuità di vita della città attraverso i secoli, deve essere conservata; suggerisce lo studio di una soluzione che contemperi le necessità dei traffici con quella della conservazione dei monumenti.

    PALERMO. - Zisa. Strada di accesso. - Esaminato il progetto di una nuova strada di accesso al Castello ddla Zisa, elaborato dal Municipio di Palermo; udita la relazione del Consigliere Morpurgo che ha eseguito apposito sopraluogo; esprime il parere che la soluzione plani metrica proposta per la costruzione della nuova arteria non sia da accogliersi e suggerisce che sia invece adottato il tracciato rettilineo in asse al monumento con opportuno raccordo alle linee di viabilità esistenti verso il centro della città; afferma la necessità che siano con-servate libere le visuali dell' insigne monumento fian-cheggiando la nuova via con ampie zone di verde. For-mula il voto che la destinazione delle residue aree fab-bricabili venga corretta evitando che su di esse sorgano le Case di tipo ultrapopolari progettate, e si riserva di espri-mere il suo definitivo parere sull'argomento in base ad un progetto di variante che traduca le direttive suesposte.

    PARMA. - Arco Farnesiano. - In merito alla pro-posta del comune di Parma di abbattere l'arco farnesiano sulla via Emilia per ovviare agli inconvenienti della disa-giata viabilità in quel punto; sentito il parere del compe-tente Soprintendente; esaminata la planimetria della zona che mostra la località libera da costruzioni per lungo tratto intorno all'arco, non ravvisa la necessità di risolvere le difficoltà del traffico a danno del monu-mento ed esprime pertanto il parere che la sistemazione del traffico possa eff(!ttuarsi con la costruzione di due arterie laterali all'arco medesimo. '

    Istituto Poligrafico dello Stato - Roma Redattore capo: Luigi Serra Dirett. Resp.: Francesco Pellati

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