DELIBERAZIONE N° X / 2933 Seduta del...

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DELIBERAZIONE N° X / 2933 Seduta del 19/12/2014 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente MASSIMO GARAVAGLIA VALENTINA APREA MARIO MELAZZINI VIVIANA BECCALOSSI MAURO PAROLINI SIMONA BORDONALI ANTONIO ROSSI MARIA CRISTINA CANTU' FABRIZIO SALA CRISTINA CAPPELLINI ALESSANDRO SORTE GIOVANNI FAVA CLAUDIA TERZI Con l'assistenza del Segretario Fabrizio De Vecchi Su proposta dell'Assessore Mario Mantovani Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014: Il Dirigente Mauro Agnello Il Direttore Generale Walter Bergamaschi L'atto si compone di 37 pagine di cui 21 pagine di allegati parte integrante Oggetto DETERMINAZIONI IN MERITO AL MIGLIORAMENTO DELL’ATTIVITÀ DI SOCCORSO E ASSISTENZA AI PAZIENTI IN CONDIZIONI CLINICHE DI URGENZA

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DELIBERAZIONE N° X / 2933 Seduta del 19/12/2014

Presidente ROBERTO MARONI

Assessori regionali MARIO MANTOVANI Vice Presidente MASSIMO GARAVAGLIA VALENTINA APREA MARIO MELAZZINI VIVIANA BECCALOSSI MAURO PAROLINI SIMONA BORDONALI ANTONIO ROSSI MARIA CRISTINA CANTU' FABRIZIO SALA CRISTINA CAPPELLINI ALESSANDRO SORTE GIOVANNI FAVA CLAUDIA TERZI

Con l'assistenza del Segretario Fabrizio De Vecchi

Su proposta dell'Assessore Mario Mantovani

Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014:

Il Dirigente Mauro Agnello

Il Direttore Generale Walter Bergamaschi

L'atto si compone di 37 pagine

di cui 21 pagine di allegati

parte integrante

Oggetto

DETERMINAZIONI IN MERITO AL MIGLIORAMENTO DELL’ATTIVITÀ DI SOCCORSO E ASSISTENZA AIPAZIENTI IN CONDIZIONI CLINICHE DI URGENZA

VISTI:

● il Decreto del Presidente della Repubblica del 27/03/1992 "Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza";

● il Decreto del Ministro della Sanità del 15/05/1992 “Criteri e requisiti per gli interventi di emergenza;

● l’Accordo dell’11/04/1996 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento "Linee-guida sul sistema dell'emergenza sanitaria" in applicazione del richiamato Decreto del Presidente della Repubblica del 27/03/1992;

● l’Accordo del 25/10/2001 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento di Linee guida sul sistema di Emergenza sanitaria concernente tra gli altri: "Triage intraospedaliero (valutazione gravità all'ingresso)”;

VISTA la legge regionale n. 33 del 30/12/2009 "Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità" (che ha abrogato la l.r. n. 32/2007) e, in particolare, l’art. 8, così come integrato dalla l.r. n. 3/2011, che istituisce l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) con funzioni di coordinamento dell’attività di emergenza urgenza extra-ospedaliera;

RICHIAMATA la d.g.r. n. VIII/6994 del 2/04/2008 “Attivazione dell'Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) in attuazione della l.r. n. 32/2007 <Istituzione dell'Azienda Regionale Emergenza Urgenza, modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 luglio 1997, n. 31 (norme per il riordino del Servizio Sanitario Regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali)>" che ha attivato l’Azienda Regionale dell’Emergenza Urgenza, dotandola di una struttura tecnico-organizzativa con articolazioni territoriali, cui spetta il compito di supportare la programmazione in tema di emergenza urgenza e di organizzare in modo omogeneo ed efficiente il soccorso sanitario nel territorio regionale;

RICHIAMATA la d.g.r. n. IX/1964 del 6/07/2011 “Soccorso sanitario extraospedaliero – aggiornamento dd.g.r. n. VI/37434 del 17.7.1998, n. VI/45819 del 22.10.1999, n. VII/16484 del 23.2.2004 e n. VIII/1743 del 18.1. 2006”, ultima di una serie di interventi finalizzati a garantire un assetto organizzativo del servizio di emergenza-urgenza

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territoriale in grado di coniugare programmazione, processi di miglioramento continuo e appropriatezza delle risorse;

DATO ATTO che la programmazione e l’attivazione di sistematici momenti di confronto tra gli attori delle Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza, che la d.g.r. n. IX/1964/2011 sopra richiamata, pone in capo alle ASL, si sono nel tempo strutturati e consolidati nei Tavoli provinciali di Emergenza–Urgenza e che, pertanto, essi costituiscono la modalità più idonea con cui si realizzano ambiti di approfondimento e condivisione fra gli attori della Rete stessa;

DATO ATTO che:

● l’assetto organizzativo del soccorso sanitario regionale si declina in una Rete dell’Emergenza–Urgenza, quale insieme delle risorse del Servizio di Emergenza Territoriale 118 e delle Strutture di Primo Intervento - Pronto Soccorso (PS), Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) di primo livello e di Alta Specialità (EAS) - accreditate presso le Strutture ospedaliere regionali;

● tali risorse devono essere integrate organizzativamente tra loro secondo il consolidato modello, che prevede la concentrazione della casistica più complessa in un numero limitato di centri (Hub), i quali, a loro volta, sono strettamente integrati con i centri a minore complessità organizzativa e più diffusi sul territorio (Spoke);

RILEVATO che:

● il fenomeno del sovraffollamento periodico dei PS, dei DEA di primo livello e EAS di Alta Specialità, definito nella letteratura scientifica “overcrowding”, si concretizza in una situazione nella quale le richieste per i servizi di emergenza superano le risorse disponibili per la cura dei pazienti in PS, in ospedale o in entrambi;

● tale fenomeno è largamente conosciuto in tutto il territorio nazionale e in molti altri Paesi dotati di sistemi sanitari avanzati;

● il problema del sovraffollamento si presenta sia nei PS delle aree metropolitane con la loro pluralità di offerta di Presidi ospedalieri anche iper-specialistici, sia nei contesti rurali o montani;

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DATO ATTO che le cause di tale fenomeno, come descritto in letteratura, sono molteplici, alcune legate a fattori esterni all’ospedale, come l’invecchiamento della popolazione, l’inappropriato ricorso al PS, la carenza di Strutture territoriali alternative, ecc., altre, invece, interne all’ospedale, come la possibile riduzione di posti letto o i ritardi nella diagnostica di supporto e quale concausa rilevante, il ritardo nelle dimissioni dei pazienti ricoverati nei reparti per acuti e di conseguenza, la loro non sollecita presa in carico nei reparti di Medicina Riabilitativa;

DATO ATTO, inoltre, che:

● i dati a disposizione evidenziano che i pazienti soccorsi dal Sistema di Emergenza-Urgenza Territoriale 118, sono in gran parte rappresentati da pazienti affetti da patologie minori per criticità evolutiva (più del 60%);

● frequentemente accedono ai PS pazienti anziani e/o affetti da patologie croniche spesso concomitanti, non bisognosi di trattamenti “salvavita” immediati;

EVIDENZIATO:

● che il sovraffollamento periodico dei PS/DEA/EAS è un problema rilevante che impatta sulla qualità dell’offerta sanitaria sia in termini di sicurezza e qualità delle cure ai pazienti, che di benessere psicofisico degli operatori e che esso richiede una risposta diversificata attraverso la sperimentazione di iniziative e di soluzioni organizzative integrate e innovative;

● che l’azione a contrasto di tale fenomeno, deve tendere a favorire la realizzazione di una rete di offerta con interventi articolati su più fronti, ma strettamente interconnessi tra loro;

CONSIDERATO che l’attivazione congiunta di azioni e soluzioni nelle seguenti direttrici, può concorrere a contrastare il periodico sovraffollamento dei PS/DEA/EAS e migliorare l’attività di soccorso ai pazienti in condizioni cliniche di urgenza:

● potenziamento dell’attività di medicina preventiva;

● potenziamento della capacità di risposta della medicina del territorio e della continuità assistenziale ai bisogni di cure primarie dei cittadini;

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● più efficiente distribuzione dei pazienti soccorsi dalla rete di emergenza territoriale;

● sperimentazione di soluzioni organizzative da attivare nelle Strutture sanitarie afferenti alla rete dell’emergenza e urgenza nei periodi di massimo afflusso;

● miglioramento dell’organizzazione interna dei PS/DEA/EAS e della ricettività ospedaliera per situazioni di acuzie;

● sollecita disponibilità ricettiva delle strutture dedicate al trattamento della fase post acuta e riabilitativa;

RICHIAMATI il Piano Regionale di Sviluppo (PRS) della X^ legislatura - approvato con d.c.r. n. X/78 del 9/07/2011 - e il Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014 - approvato con d.c.r. n. IX/88 del 17/11/2010 - che nell’ambito dei rispettivi livelli di indirizzo e programmazione, tra le linee strategiche di intervento del governo regionale in materia sanitaria sottolineano:

● che l’evoluzione del sistema sanitario deve essere fortemente caratterizzata da efficienza e appropriatezza delle prestazioni che si declina in: contrazione dei tassi di ospedalizzazione, potenziamento delle attività ambulatoriali, interventi finalizzati alla regolamentazione della rete di emergenza e urgenza e degli accessi in pronto soccorso;

● che il sostegno alle attività di prevenzione e promozione della salute attraverso programmi di screening, sorveglianza e controllo negli ambienti di vita e di lavoro per ogni fascia di età, rivestono un ruolo di primaria importanza nelle politiche sanitarie;

● che la promozione e lo sviluppo della presa in carico integrata delle condizioni di cronicità in stretta sinergia con le diverse realtà operanti all’interno della rete di assistenza territoriale e delle cure primarie (sviluppo CReG, cure intermedie, cure sub acute, ecc.), concorre ad evitare ricoveri inappropriati e il ricorso eccessivo e inadeguato alle strutture di emergenza;

RICHIAMATA la d.g.r. n. X/1185 del 20/12/2013 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario regionale per l'esercizio 2014” che tra gli altri:

● ribadisce l’impegno costante in azioni di prevenzione;

● stabilisce lo sviluppo di un Piano Strategico pluriennale per affrontare la

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cronicità dove si integrano interventi di prevenzione e promozione della salute con il sistema territoriale delle Cure Primarie (anche alla luce del modello CReG) e dove particolare attenzione è posta al segmento ospedaliero della presa in carico del malato cronico che deve essere in grado, già in fase di accesso, di individuare percorsi più adeguati per il paziente;

DATO ATTO che in data 5/10/2011, è stata sottoscritta una specifica convenzione tra Regione Lombardia e l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) allo scopo di partecipare alla sperimentazione ed alla realizzazione dell’“Obiettivo prioritario e di rilievo nazionale: cure primarie, assistenza H24 e riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso e miglioramento della rete assistenziale”, ai sensi dell’art. 1, commi 34 e 34-bis della Legge 27/12/1996, n. 662 e s.m.i;

VISTO il Decreto della DG Sanità (ora Salute) n. 5520 del 22/06/2012 di presa d’atto dell’avvenuta sottoscrizione della convenzione con AGENAS - della durata di 18 mesi - per l’attuazione del progetto “Sperimentazione di un modello organizzativo gestionale per i gruppi di Cure primarie (GCP) in associazionismo evoluto ed integrato” nell’ambito dell’“Obiettivo prioritario e di rilievo nazionale: cure primarie, assistenza H24 e riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso e miglioramento della rete assistenziale” e secondo le Linee guida dell’11/05/2009 predisposte dal Ministero della Salute per i progetti di sperimentazione inerenti le modalità organizzative per garantire l’assistenza sanitaria H/24;

RICHIAMATA la d.g.r. n. IX/3379 del 9/05/2012 “Ulteriori indicazioni in materia sanitaria in merito alla d.g.r. n. X/2633 del 06 dicembre 2011 <Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2012>” che, tra gli altri, promuove i progetti delle Strutture sanitarie per la costituzione di Ambulatori per i codici minori, allo scopo di favorire le condizioni che permettano, all’interno dei Pronto Soccorso coinvolti, di migliorare la qualità della prestazione sui codici urgenti, ridurre l’inappropriatezza dell’accesso, razionalizzare le prestazioni sanitarie rivolte ai codici di accesso che identificano i pazienti con bassa priorità alla visita e favorire il rientro di questi pazienti alle cure territoriali;

PRECISATO che la d.g.r. n. X/1185/2013 sopra richiamata, stabilisce per il 2014, nell’ambito degli interventi specifici finalizzati a una sempre maggiore funzionalità

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dei PS, il proseguimento della progettualità riferita ai codici minori e Pronto Soccorso che vedrà attivata la fase di monitoraggio periodico sulla riduzione degli accessi impropri al PS e la valutazione dell’attuale modello organizzativo al fine di contribuire a salvaguardare la vocazione del PS per l’urgenza-emergenza;

VISTE:

● l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano del 10/07/2014 concernente il nuovo Patto per la Salute che all’art. 3 “Assistenza ospedaliera”, recita che “si conviene sull’adozione del regolamento di definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, previa intesa con la Conferenza Stato – Regioni in attuazione dell’art. 15, comma 13, lettera c) del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135”;

● l’Intesa sancita dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 5/08/2014 sullo schema di decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, concernente il regolamento recante: “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” in attuazione dell’rt.1, comma 169, della legge 30 dicembre 2014, n. 311 e dell’articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto-legge 6 luglio 2012, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in particolare all’articolo 1, comma 3, dove viene indicata la necessità di adeguare la rete dell’emergenza-urgenza anche prevedendo specifiche misure per assicurare la disponibilità di posti letto di ricovero nelle situazioni ordinarie e in quelle in cui sono prevedibili picchi di accesso;

PRESO ATTO che gli atti di indirizzo e programmazione regionale in materia sanitaria e i provvedimenti attuativi sopra elencati, nell’ambito della complessiva azione di riqualificazione della rete di offerta dei servizi sanitari, hanno previsto e messo in campo un ampio spettro di soluzioni integrate e interconnesse anche al fine di prevenire a monte il fenomeno del sovraffollamento dei PS/DEA/EAS;

CONSIDERATO che:

● il tema del corretto, appropriato, efficiente utilizzo del Sistema di Emergenza-Urgenza è di cruciale importanza per l’intero Sistema Sanitario e di

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fondamentale rilievo per poter assicurare ai cittadini cure migliori, eque, sostenibili ed efficaci;

● è necessario agire anche con un’azione ulteriore “a valle” del fenomeno del sovraffollamento dei PS, attraverso la definizione di linee guida e indicazioni operative rivolte alle Strutture Sanitarie sede di PS/DEA/EAS, per supportare le Strutture stesse nel compito di attivare soluzioni organizzative per il miglioramento delle attività di soccorso ai pazienti in condizioni cliniche di urgenza;

VISTI i documenti presentati dalla DG Salute in raccordo con AREU che, al fine di perseguire un maggiore efficientamento dell’attuale capacità di risposta dell’intera Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza, mettono a disposizione delle Strutture sanitarie interessate, alcune indicazioni e linee guida di carattere organizzativo e gestionale in merito:

● alla distribuzione degli accessi dei pazienti trasportati dal 118 ai PS/DEA/EAS;

● all’introduzione, in ciascun Presidio Ospedaliero dotato di PS/DEA/EAS, di un piano interno di gestione dei pazienti necessitanti di ricovero ospedaliero urgente, sia per le situazioni “ordinarie” che per quelle di iper-afflusso;

● al miglior utilizzo del sistema informativo di riferimento per le Strutture che agiscono nella rete regionale dell’Emergenza-Urgenza;

● alla sperimentazione di soluzioni organizzative di ampliamento temporaneo della ricettività in coincidenza con i periodi di iper-afflusso nei PS/DEA/EAS;

VALUTATO che le proposte formulate, avendo lo scopo di fornire strumenti per indirizzare le iniziative programmatorie e organizzative che dovranno essere attivate da ciascuna Struttura afferente alla rete dell’Emergenza - Urgenza, contribuiscono a completare il quadro degli interventi integrati e interconnessi necessari al miglioramento dell’attività di soccorso e assistenza ai pazienti in condizioni cliniche di urgenza e a contrastare il fenomeno del sovraffollamento periodico dei PS/DEA/EAS;

RITENUTO, quindi, di approvare il documento riguardante le “Indicazioni per la distribuzione dei pazienti soccorsi dal Servizio di Emergenza Territoriale 118 e per la stesura di Piani di Gestione del Sovraffollamento (PGS) dei pazienti urgenti nei

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PS/DEA/EAS ospedalieri” - Allegato 1) parte integrante del presente provvedimento;

STABILITO che:

● ogni Struttura sanitaria pubblica e privata del territorio, dotata di PS/DEA/EAS, predisponga un Piano di Gestione del Sovraffollamento dei pazienti urgenti nei PS/DEA/EAS, secondo le indicazioni di cui all’Allegato 1);

● che ogni Piano di Gestione del Sovraffollamento deve essere approvato dalla ASL di riferimento territoriale, d’intesa con AREU, anche attraverso il preventivo passaggio nei Tavoli provinciali di Emergenza-Urgenza;

RITENUTO di dare mandato alle ASL di riferimento territoriale per le Strutture pubbliche e privare del territorio, dotate di PS/DEA/EAS, di monitorare l’attivazione e l’andamento dei Piani di Gestione del Sovraffollamento anche ai fini di una più coerente individuazione del ruolo che ciascuna Struttura deve garantire all’interno della Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza, ruolo che deve essere modulato alla luce dei seguenti parametri:

● indirizzi della programmazione regionale vigenti in materia ed eventuali sviluppi/ integrazioni che dovessero intervenire;

● dimensione della Struttura;

● presenza delle diverse specialità nella Struttura;

● parametri di efficienza organizzativa assicurati dalla Struttura;

RITENUTO di approvare il documento riguardante le “Linee Guida operative di utilizzo in Lombardia del Sistema Informativo Emergenza On Line (E.U.O.L)” – sistema informativo di supporto alle Strutture che agiscono nella Rete regionale dell’Emergenza–Urgenza – Allegato 2) parte integrante del presente provvedimento;

CONSIDERATO che per affrontare efficacemente le situazioni di criticità determinate dall’iper-afflusso dei pazienti nei PS, Regione Lombardia intende sperimentare una modalità organizzativo-gestionale flessibile che prevede la possibilità di un temporaneo ampliamento del contingente di posti letto in alcune

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Aziende/IRCCS pubbliche che afferiscono alla Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza;

RITENUTO di approvare, quindi, il documento riguardante le “Indicazioni per la sperimentazione di un modello di ampliamento temporaneo del contingente di posti letto dell’area metropolitana milanese durante i periodi di iper-afflusso ai PS” delle Aziende/IRCCS pubbliche afferenti a tale area, dotate di PS/DEA/EAS – Allegato 3) parte integrante del presente provvedimento;

STABILITO che le Aziende/IRCCS pubbliche dotate di PS/DEA/EAS che partecipano a detta sperimentazione afferiscono ai seguenti ambiti territoriali, come definiti dalla l.r. n. 33/2009:

● ASL di Milano;

● ASL della Provincia di Milano 1;

● ASL della Provincia di Milano 2;

STABILITO che:

● le Aziende/IRCCS che partecipano alla sperimentazione di cui trattasi, integrano i Piani di Gestione del Sovraffollamento - PGS, con l’individuazione della procedura per l’attivazione dei posti letto aggiuntivi e delle modalità organizzative di gestione dell’incremento stesso, secondo le indicazioni contenute nell’Allegato 3);

● i PGS integrati devono contenere l’indicazione delle voci di costo che in via presuntiva dovranno sostenere il temporaneo ampliamento del contingente di posti letto relativamente alle risorse assistenziali;

● i PGS integrati, sono presentati alla DG Salute dalla ASL di riferimento territoriale;

● i PGS integrati sono approvati dalla DG Salute con apposito provvedimento con il quale sono, altresì, quantificate le risorse necessarie;

● la sperimentazione di cui trattasi, ha la durata di un anno dalla data del provvedimento di approvazione dei PGS integrati;

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STABILITO che l’importo per l’attuazione della sperimentazione di cui trattasi, è quantificato in via presuntiva fino a un massimo complessivo di 2.000.000,00 euro e trova copertura al capitolo 8374 dell’esercizio finanziario 2015, previa approvazione del bilancio per il suddetto esercizio;

STABILITO che:

● la procedura per l’attivazione dei posti letto aggiuntivi in ogni Azienda/IRCCS pubblica che partecipa alla sperimentazione, è autorizzata dalla Direzione Sanitaria della stessa Azienda/IRCCS e comunicata alla ASL competente territorialmente;

● il numero massimo di giornate di ampliamento dei posti letto pro tempore non può essere superiore a 40 giorni/anno, compreso il ripristino della situazione di normalità, pena il non riconoscimento delle risorse a copertura delle spese per le giornate aggiuntive;

RITENUTO di dare mandato:

● alle ASL competenti per territorio, in raccordo con AREU, di monitorare l’andamento della sperimentazione nei propri ambiti di competenza e di presentare alla DG Salute la relazione intermedia, dopo i primi sei mesi dall’inizio della sperimentazione stessa e la relazione finale;

● alla DG Salute di valutare, dopo i primi sei mesi di sperimentazione, l’adeguatezza della soluzione organizzativa attivata indicando gli eventuali opportuni correttivi organizzativo-gestionali utili al buon andamento delle attività e in funzione di un eventuale successiva implementazione della sperimentazione stessa in altre Strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio lombardo;

STABILITO che il contributo ad ogni singola Azienda/IRCCS pubblica che partecipa alla sperimentazione, è corrisposto in un'unica soluzione posticipata al termine della sperimentazione stessa, a fronte della presentazione alla DG Salute da parte delle ASL di riferimento territoriale, della relazione intermedia e finale e della rendicontazione economica contenente il dettaglio dei costi sostenuti da ogni Azienda/IRCCS afferente ai propri ambiti di competenza, con l’indicazione del numero di giornate di ampliamento dei posti letto pro tempore e il numero di letti attivati;

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CONSIDERATO che la riorganizzazione del sistema regionale dell’Emergenza-Urgenza – di cui alla d.g.r. n.1964/2011 -, orientata alla massima efficacia degli interventi di soccorso e trasporto nell’intero territorio regionale, si fonda in primo luogo sulla omogeneità di procedure operative e a tal fine, si ritiene utile fornire ulteriori linee guida per l’organizzazione dei trasporti secondari, sia negli ambiti di competenza delle Aziende Ospedaliere/Strutture Sanitarie, sia relativamente al coinvolgimento del Servizio di Emergenza Territoriale 118;

RITENUTO, pertanto, di approvare il documento riguardante le “Indicazioni per la collaborazione tra il Sistema dell’Emergenza Territoriale e la Rete ospedaliera in merito ai trasporti sanitari secondari” – Allegato 4) parte integrante del presente provvedimento;

VISTO l’Accordo del 10/02/2011 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento concernente il “Piano di indirizzo per la Riabilitazione” che indica come il governo clinico in questo settore, imponga innanzitutto una definizione chiara e precisa dei criteri di accesso alle prestazioni di riabilitazione secondo direttrici di "accessibilità", "tempestività”, "continuità", per garantire maggior appropriatezza;

DATO ATTO che la circostanza della non sempre tempestiva dimissione dei pazienti ricoverati nei reparti per “acuti” dovuta alle difficoltà di una loro sollecita presa in carico nei reparti di medicina riabilitativa, si inserisce anch’essa nel quadro complessivo delle cause che concorrono a determinare il fenomeno della periodica congestione nei PS;

RITENUTO necessario, a supporto e completamento degli interventi integrati per contrastare efficacemente il sovraffollamento dei PS, agire anche sul fronte delle Strutture accreditate di riabilitazione attraverso la regolamentazione degli accessi alle Strutture stesse;

RITENUTO, pertanto, di dare mandato alla DG Salute di predisporre una proposta di regolamentazione degli accessi alle Strutture accreditate di riabilitazione, secondo un principio guida di appropriatezza e di compensazione tra la disponibilità dei ricoveri dal domicilio e di quelli a favore di pazienti provenienti dai reparti ospedalieri per acuti;

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RITENUTO, inoltre, di dare mandato alla DG Salute di individuare una Struttura/Dipartimento sanitario pubblico dell’area metropolitana milanese quale realtà campione per testare l’efficacia e l’adeguatezza della proposta di regolamentazione, al fine dell’esportazione del modello organizzativo in tutte le altre Strutture sanitarie del territorio;

VAGLIATE ed ASSUNTE come proprie le predette considerazioni;

A VOTI unanimi espressi nelle forme di legge;

DELIBERA

1) di approvare il documento riguardante le “Indicazioni per la distribuzione dei pazienti soccorsi dal Servizio di Emergenza Territoriale 118 e per la stesura di Piani di Gestione del Sovraffollamento (PGS) dei pazienti urgenti nei PS/DEA/EAS ospedalieri” - Allegato 1) parte integrante del presente provvedimento;

2) di stabilire che ogni Struttura sanitaria pubblica e privata del territorio, dotata di PS/DEA/EAS, predisponga un Piano di Gestione del Sovraffollamento dei pazienti urgenti nei PS/DEA/EAS, secondo le indicazioni di cui all’Allegato 1);

3) di stabilire che ogni Piano di Gestione del Sovraffollamento deve essere approvato dalla ASL di riferimento territoriale, d’intesa con AREU, anche attraverso il preventivo passaggio nei Tavoli provinciali di Emergenza-Urgenza;

4) di dare mandato alle ASL di riferimento territoriale per le Strutture sanitarie pubbliche e privare del territorio, dotate di PS/DEA/EAS, di monitorare l’attivazione e l’andamento dei Piani di Gestione del Sovraffollamento anche ai fini di una più coerente individuazione del ruolo che ciascuna Struttura deve garantire all’interno della Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza, ruolo che deve essere modulato alla luce dei seguenti parametri:

● indirizzi della programmazione regionale vigenti in materia ed eventuali sviluppi/ integrazioni che dovessero intervenire;

● dimensione della Struttura;

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● presenza delle diverse specialità nella Struttura;

● parametri di efficienza organizzativa assicurati dalla Struttura;

5) di approvare il documento riguardante le “Linee Guida operative di utilizzo in Lombardia del Sistema Informativo Emergenza On Line (E.U.O.L)” – sistema informativo di supporto alle Strutture che agiscono nella Rete regionale dell’Emergenza–Urgenza – Allegato 2) parte integrante del presente provvedimento;

6) di approvare il documento riguardante le “Indicazioni per la sperimentazione di un modello di ampliamento temporaneo del contingente di posti letto dell’area metropolitana milanese durante i periodi di iper afflusso ai PS” delle Aziende/IRCCS pubbliche afferenti a tale area, dotate di PS/DEA/EAS – Allegato 3) parte integrante del presente provvedimento;

7) di stabilire che le Aziende/IRCCS pubbliche dotate di PS/DEA/EAS che partecipano a detta sperimentazione afferiscono ai seguenti ambiti territoriali, come definiti dalla l.r. n. 33/2009:

● ASL di Milano;

● ASL della Provincia di Milano 1;

● ASL della Provincia di Milano 2;

8) di stabilire che:

● le Aziende/IRCCS che partecipano alla sperimentazione di cui trattasi, integrano i Piani di Gestione del Sovraffollamento - PGS, con l’individuazione della procedura per l’attivazione dei posti letto aggiuntivi e delle modalità organizzative di gestione dell’incremento stesso, secondo le indicazioni contenute nell’Allegato 3);

● i PGS integrati devono contenere l’indicazione delle voci di costo che in via presuntiva dovranno sostenere il temporaneo ampliamento del contingente di posti letto relativamente alle risorse assistenziali;

● i PGS integrati, sono presentati alla DG Salute dalla ASL di riferimento

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territoriale;

● i PGS integrati sono approvati dalla DG Salute con apposito provvedimento con il quale sono, altresì, quantificate le risorse necessarie;

● la sperimentazione di cui trattasi, ha la durata di un anno dalla data del provvedimento di approvazione dei PGS integrati;

9) di stabilire che l’importo per l’attuazione della sperimentazione di cui trattasi, è quantificato in via presuntiva fino a un massimo complessivo di 2.000.000,00 euro e trova copertura al capitolo 8374 dell’esercizio finanziario 2015 previa approvazione del bilancio per il suddetto esercizio;

10) di stabilire che:

● la procedura di attivazione dei posti letto aggiuntivi in ogni Azienda/IRCCS pubblica che partecipa alla sperimentazione, è autorizzata dalla Direzione Sanitaria della stessa Azienda/IRCCS e comunicata alla ASL competente territorialmente;

● il numero massimo di giornate di ampliamento dei posti letto pro tempore non può essere superiore a 40 giorni/anno, compreso il ripristino della situazione di normalità, pena il non riconoscimento delle risorse a copertura delle spese per le giornate aggiuntive;

11) di dare mandato:

● alle ASL competenti per territorio, in raccordo con AREU, di monitorare l’andamento della sperimentazione nei propri ambiti di competenza e di presentare alla DG Salute la relazione intermedia, dopo i primi sei mesi dall’inizio della sperimentazione stessa e la relazione finale;

● alla DG Salute di valutare, dopo i primi sei mesi di sperimentazione, l’adeguatezza della soluzione organizzativa attivata indicando gli eventuali opportuni correttivi organizzativo-gestionali utili al buon andamento delle attività e in funzione di un eventuale successiva implementazione della sperimentazione stessa in altre Strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio lombardo;

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12) di stabilire che il contributo ad ogni singola Azienda/IRCCS pubblica che partecipa alla sperimentazione, è corrisposto in un'unica soluzione posticipata al termine della sperimentazione stessa, a fronte della presentazione alla DG Salute da parte delle ASL di riferimento territoriale, della relazione intermedia e finale e della rendicontazione economica contenente il dettaglio dei costi sostenuti da ogni Azienda/IRCCS afferente ai propri ambiti di competenza, con l’indicazione del numero di giornate di ampliamento dei posti letto pro tempore e il numero di letti attivati;

13) di approvare il documento riguardante le “Indicazioni per la collaborazione tra il Sistema dell’Emergenza Territoriale e la Rete ospedaliera in merito ai trasporti sanitari secondari” – Allegato 4) parte integrante del presente provvedimento;

14) di dare mandato alla DG Salute di predisporre una proposta di regolamentazione degli accessi alle Strutture accreditate di Riabilitazione, secondo un principio guida di appropriatezza e di compensazione tra la disponibilità dei ricoveri dal domicilio e di quelli a favore di pazienti provenienti dai reparti ospedalieri per acuti, a completamento del quadro complessivo degli interventi integrati per contrastare efficacemente il fenomeno del sovraffollamento dei PS/DEA/EAS;

15) di dare mandato, inoltre, alla DG Salute di individuare una Struttura/Dipartimento sanitario pubblico dell’area metropolitana milanese quale realtà campione per testare l’efficacia e l’adeguatezza della proposta di regolamentazione, al fine della replicazione del modello organizzativo in tutte le altre Strutture sanitarie del territorio.

IL SEGRETARIOFABRIZIO DE VECCHI

15

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Allegato 1

Indicazioni per la distribuzione dei pazienti soccorsi dal Servizio di Emergenza Territoriale

118 e per la stesura di Piani di Gestione del Sovraffollamento (PGS) dei pazienti urgenti nei

PS/DEA/EAS ospedalieri

Premessa

L’istituzione, da parte di Regione Lombardia, delle Reti di patologia ha contribuito a definire

funzioni e ruoli attribuiti a ciascuna Struttura ospedaliera accreditata all’interno del Sistema

Sanitario Regionale. Il rispetto di tali ruoli è di particolare importanza nella gestione delle situazioni

cliniche acute, il cui esito è strettamente correlato al tempo che intercorre tra insorgenza e

trattamento delle patologie (patologie tempo-dipendenti) e la cui complessità gestionale, richiede

organizzazioni e competenze professionali adeguate.

Viene definita Rete dell’Emergenza – Urgenza (EU), l’insieme delle risorse del Servizio di

Emergenza Territoriale 118 e delle Strutture di Primo Intervento, Pronto Soccorso, DEA, EAS

accreditate presso le Strutture ospedaliere regionali: tali risorse devono essere integrate

organizzativamente tra loro secondo il consolidato modello Hub e Spoke, che prevede la

concentrazione della casistica più complessa in un numero limitato di centri (Hub) i quali a loro

volta, sono strettamente integrati con i centri a minore complessità organizzativa e più diffusi sul

territorio (Spoke).

Il modello organizzativo della Rete regionale dell’Emergenza – Urgenza

Ogni Struttura appartenente alla Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza deve sempre assicurare la

propria specifica funzione:

o il Sistema di Emergenza Territoriale 118 (in Lombardia gestito dall’Azienda Regionale

Emergenza Urgenza - AREU) è chiamato ad indirizzare i pazienti con patologie acute

tempo-dipendenti non solo ai presidi più vicini, ma, già in prima istanza, a quelli più

competenti e più vicini;

o i presidi Hub devono essere di riferimento per la gestione delle patologie che richiedono

organizzazioni complesse e competenze di elevata specializzazione;

o i presidi Spoke devono svolgere un ruolo di integrazione nella rete, assicurando la continuità

delle cure nella gestione delle patologie di loro competenza.

N.B. E’ possibile che in un Presidio coesistano Unità di cura Hub per alcune patologie e Unità di

cura Spoke, per altre.

In particolare:

1. AREU deve gestire le fasi del soccorso extra-ospedaliero nel rispetto delle indicazioni

contenute nei provvedimenti regionali istitutivi delle Reti di patologia, indirizzando

prioritariamente le persone affette da patologie con prognosi tempo-dipendente, alle Unità di

cura Hub della rete ospedaliera, fatte salve situazioni particolari, quali ad esempio:

la contingente contemporaneità di più emergenze,

la non competitività dei mezzi di soccorso avanzato,

la situazione di gravi e incontrollabili instabilità cliniche dei pazienti.

In questi casi, il servizio di Emergenza Territoriale 118 deve supportare il Presidio Ospedaliero

Spoke, di norma non sede di DEA o di EAS, per organizzare un efficace e tempestivo

trasferimento secondario precoce, anche impegnando, ove disponibili e competitivi, i mezzi di

soccorso territoriale a sostegno dei mezzi e delle equipe che ciascuna Struttura sanitaria deve

ALLEGATO 1) ALLA D.G.R. N. X/………………………………. DEL ……………………………………

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assicurare in funzione della propria competenza istituzionale (come previsto dalle indicazioni

dell’Allegato 4).

2. Le Unità di cura delle patologie acute tempo-dipendenti (Hub), devono assicurare

l’accettazione dei pazienti affetti da patologie complesse per cui hanno specifica competenza e

provenienti dal territorio di riferimento, il quale è individuato in funzione del parametro tempo,

indipendentemente dai confini territoriali amministrativi, provinciali e regionali. La sola

carenza di posti letto, non giustifica la mancata accoglienza dei pazienti di riferimento. Le

uniche situazioni che danno luogo alla possibilità che le Sale Operative Regionali Emergenza

Urgenza (S.O.R.E.U.) 118 ricerchino una struttura alternativa a quella di riferimento ordinario,

compatibilmente con le condizioni di stabilità clinicamente controllabile del paziente, sono

rappresentate da:

un oggettivo iper-afflusso di pazienti nei PS/DEA/EAS, così come definito nel

successivo punto A e il contestuale superamento delle potenzialità di gestione delle

situazioni di criticità programmate nel Piano di Gestione del Sovraffollamento del PS

(PGS) di cui al successivo punto B;

la contestuale occupazione della sala e dell’équipe chirurgica di riferimento (non fruibile

in tempi brevi per concomitante intervento di emergenza) nelle ore serali, notturne,

prefestive e festive. Nelle ore diurne feriali (generalmente 7.00 – 17.00) viene di norma

considerata sempre disponibile una sala e la relativa équipe chirurgica, per un intervento

di emergenza; eventuali problematiche di carattere straordinario sono rilevate e

pubblicate nel sistema informativo denominato “Emergenza Urgenza On Line”

(E.U.O.L.), cosi come descritto nell’Allegato 2;

una contestuale occupazione della sala e dell’équipe di emodinamica o di angiografia

interventistica, non fruibile in tempi brevi, nelle ore serali, notturne, prefestive e festive.

Nelle ore diurne feriali (generalmente 7.00 – 17.00) viene di norma considerata sempre

disponibile una sala e la relativa équipe di emodinamica o di angiografia interventistica:

in caso di presenza di una sola sala di emodinamica o di angiografia interventistica nel

Presidio, tale condizione deve essere dichiarata e in tal caso, valgono le indicazioni

riportate nel punto precedente per le ore serali, notturne, prefestive e festive.

3. Le Unità di cura non di riferimento per il trattamento delle patologie acute tempo- dipendenti

(Spoke), sia della stessa Azienda/Presidio Ospedaliero, sia di altra afferente alla rete delle

strutture accreditate, devono assicurare l’accoglienza di pazienti in trasferimento (dopo la fase

acuta e di elevata complessità) dalle Unità Hub, per consentire a queste ultime di accogliere

pazienti in emergenza. A tal riguardo, nel sistema E.U.O.L. andrà previsto un apposito campo

in cui registrare la proposta della Unità HUB di trasferimento di un Paziente ad una Unità

SPOKE di altra Struttura, correlato all’accoglimento di un’emergenza, e la relativa risposta

della Struttura a cui viene proposto tale trasferimento.

La Direzione Generale Salute provvederà inoltre, già dal 2015, a modificare l’indicatore

relativo ai trasferimenti tra strutture previsto dal modello di valutazione della performance

degli ospedali lombardi adottato da Regione Lombardia con il Decreto n. 349 del 23/1/2012,

onde non penalizzare la dimissione e l’ammissione del paziente nello stesso giorno tra presìdi

appartenenti anche a diverse aziende ospedaliere quando questo è finalizzato alla necessità

sopra richiamata.

In attuazione della DGR n. 1964/2011 che mette in capo alle ASL la programmazione e la

realizzazione di sistematici momenti di confronto con i soggetti che partecipano alla Rete regionale

dell’Emergenza – Urgenza, in questi anni si sono attivati positivamente dei tavoli tecnici provinciali

- con la partecipazione di AREU e delle Strutture Ospedaliere erogatrici di prestazioni di emergenza

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e urgenza, con il compito di monitorare il corretto svolgimento dell’attività realizzata e di

promuovere azioni di miglioramento.

Stato dell’arte e possibili criticità nella Rete

I pazienti che afferiscono alla Rete dell’Emergenza-Urgenza, risultano attualmente essere in

Lombardia, più di 3.900.000 per anno (Regione Lombardia 2012), il 18% dei quali (696.700 nel

2012) soccorsi dal Servizio di Emergenza territoriale 118.

Poiché i criteri di attribuzione dei codici di gravità del Servizio di Emergenza Territoriale 118 non

sono esattamente sovrapponibili ai criteri in uso nelle Strutture Ospedaliere, il confronto tra la

numerosità dei casi di maggiore gravità e complessità clinica soccorsi e trasportati in Ospedale dal

Servizio Territoriale 118 rispetto a quelli che si auto presentano, non è facilmente quantificabile: si

osserva, tuttavia a livello regionale, una maggior proporzione di ricoveri tra i pazienti trasportati ai

PS dal 118, rispetto ai pazienti auto presentati.

In tutte le Nazioni con Sistemi Sanitari evoluti il fenomeno dell’iper-afflusso e del sovraffollamento

dei Pronto Soccorso è un evento noto, studiato e non privo di conseguenze anche gravi. Si definisce

come “crowding” o “overcrowding” una situazione nella quale le richieste per i servizi di

emergenza superano le risorse disponibili per la cura dei pazienti in Pronto Soccorso, in Ospedale o

in entrambi. Vengono indicate in letteratura numerose cause del fenomeno, alcune legate a fattori

esterni all’Ospedale (invecchiamento della popolazione, eccesso di ricorso al Pronto Soccorso,

carenza di Strutture territoriali alternative, ecc.), altre interne agli Ospedali, (riduzione di posti letto,

ritardi nella diagnostica di supporto, ritardi nelle dimissioni, ecc.). Altrettanto numerose sono le

conseguenze negative, sia in termini di sicurezza e qualità delle cure ai pazienti, che di benessere

psicofisico degli Operatori.

Anche nel nostro Paese e nella nostra regione il problema del corretto, appropriato, efficiente

utilizzo del Sistema di Emergenza-Urgenza è di cruciale importanza per l’intero Sistema Sanitario e

di fondamentale rilievo per poter assicurare ai cittadini cure migliori, eque, sostenibili ed efficaci.

Al fine di perseguire un ulteriore efficientamento dell’attuale capacità di risposta dell’intera Rete

regionale dell’Emergenza-Urgenza, la programmazione sanitaria regionale, attraverso il supporto di

AREU, mette a disposizione delle Strutture sanitarie interessate, alcune indicazioni di carattere

organizzativo e gestionale, in particolare:

A. Indicazioni per la distribuzione e l’accoglienza dei pazienti soccorsi e trasportati dal Servizio

di Emergenza Territoriale 118 ai PS/DEA/EAS

B. Indicazioni per la stesura di Piani di Gestione del Sovraffollamento (PGS) dei pazienti

urgenti nei PS/DEA/EAS.

A. Indicazioni per la distribuzione e l’accoglienza dei pazienti soccorsi e trasportati dal

Servizio di Emergenza Territoriale 118 ai PS/DEA/EAS

Sulla base dei dati di afflusso storico dei pazienti ai PS/DEA/EAS, ciascuna Struttura dotata di

PS/DEA/EAS si impegna ad accogliere i pazienti soccorsi territorialmente senza segnalare

difficoltà alle S.O.R.E.U. 118 e senza chiedere il dirottamento delle ambulanze ad altra

Struttura, salvo nei casi di concomitante presenza di “straordinario iper-afflusso” e di

“sovraffollamento” del PS/DEA/EAS, o per gravi e impreviste anomalie strutturali o

tecnologiche della Struttura (ad es. incendio, allagamento, crollo, black out elettrico, black out

informatico, ecc.).

Si definisce straordinario iper-afflusso la situazione nella quale la sommatoria dei pazienti

trasportati dal Servizio di Emergenza Territoriale 118 e di quelli auto-presentatisi supera il

91° percentile dei pazienti quotidianamente e storicamente accolti (calcolato cioè sulla

base della distribuzione degli accessi dell’anno precedente). Si possono classificare gli

accessi/die secondo le seguenti soglie di percentili:

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o bassa affluenza = presenze <25° percentile

o media affluenza = presenze comprese tra il 25° e il 75° percentile

o alta affluenza = presenze tra 75° e 90° percentile

o straordinario iper-afflusso = presenze > al 91° percentile

Si definisce sovraffollamento la situazione nella quale viene raggiunto e/o superato, in

modo oggettivamente misurabile, il numero massimo di pazienti contemporaneamente

gestibili nello specifico PS/DEA/EAS. Si può esprimere il grado di affollamento del PS

impiegando algoritmi validati in letteratura, ad es. NEDOCS (Weiss et al. Acad. Emerg.

Med. 2004; 11:38-50), basati sulla misurazione di variabili legate al numero di pazienti

presenti nelle diverse fasi di trattamento nel PS e ai relativi tempi di gestione. Rilevando

questi dati dai sistemi gestionali di PS, interfacciati con E.U.O.L. e con il sistema

gestionale delle S.O.R.E.U., sarà possibile monitorare ed esprimere quantitativamente la

presenza e la gravità del sovraffollamento del PS.

Qualora nel singolo Presidio il numero complessivo di pazienti accolti nel PS, comprensivo dei

pazienti trasportati dal Servizio 118 e auto-presentatisi, superasse il 91° percentile e ci si

trovasse in una situazione di sovraffollamento, la Direzione Sanitaria della Struttura stessa

segnala alla S.O.R.E.U. la criticità in essere, comunicando, altresì, l’avvenuta attivazione delle

azioni previste dal Piano di Gestione del Sovraffollamento del PS (PGS) di cui al successivo

punto B. In tal caso e fino a disattivazione del PGS, nei limiti del possibile e purché la

situazione di criticità non sia estesa ad un numero elevato di Strutture Ospedaliere, la

S.O.R.E.U. 118, mediante il monitoraggio del raggiungimento della stessa soglia nelle 24 ore e

in appropriate fasce orarie, si impegna ad alleggerire l’afflusso dei pazienti verso la Struttura,

individuando una diversa destinazione dei mezzi di soccorso. La S.O.R.E.U. terrà, inoltre,

conto della contemporanea presenza in PS di pazienti con codice di gravità elevata.

Nelle ore notturne, prefestive e festive la S.O.R.E.U. 118 terrà in debita considerazione anche

le segnalazioni di occupazioni dell’equipe e delle sale operatorie/emodinamiche/angiografiche

interventistiche, evitando durante tali evenienze e per quanto possibile, l’indirizzamento a

quelle Strutture di ulteriori emergenze da trattare immediatamente.

B. Indicazioni per la stesura di Piani di Gestione del Sovraffollamento (PGS) dei pazienti

urgenti nei PS/DEA/EAS

Ogni Struttura definisce un Piano di Gestione del Sovraffollamento (PGS) dei pazienti urgenti

che ordinariamente affluiscono alle proprie strutture di Emergenza-Urgenza, il quale deve

essere approvato dalla ASL di riferimento territoriale. La sommatoria dei PGS deve trovare

piena compatibilità con le esigenze complessive espresse quotidianamente dall’utenza e deve,

altresì, contenere le azioni che in ogni Struttura devono essere attivate per fronteggiare

situazioni di afflusso superiore all’ordinario. Tali azioni sono definite per livelli di “intensità”

crescente in funzione della gravità degli iper-afflussi, fino ad innescare, nelle situazioni di

assoluta straordinarietà, i Piani di Emergenza Interni per il Maxi-afflusso Feriti (PEIMAF). Gli

stessi PEIMAF, nonostante debbano essere attivati assai meno frequentemente rispetto ai PGS,

è opportuno che prevedano steps di azioni successive, in relazione alla gravità degli eventi che

devono essere fronteggiati.

Il PGS deve essere redatto per ogni Presidio e deve esplicitare:

a) la definizione del ruolo che la programmazione regionale ha assegnato al Presidio

all’interno della Rete di Emergenza – Urgenza, specificando:

1. se sede di PPI (in tal caso precisando gli orari di attività) o PS o DEA o EAS;

2. se CTS o CTZ o PS nella Rete Trauma Maggiore;

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3. se Centro di Riferimento (in tal caso precisando se di I° o di II° livello) nella Rete

del Trauma complesso della mano e dell’arto superiore;

4. se Centro di I°, II°, III° o IV° livello della Rete STEMI;

5. se Centro STROKE di I°, di II° o di III° livello;

6. se Centro di I° o di II° livello per la Rete Emorragie Digestive;

7. se sede di punto nascita e se Centro di Riferimento per la Rete STEN;

8. se sede di riferimento per le urgenze pediatriche;

9. se sede di SPDC per la malattia mentale in fase acuta;

10. se sede di riferimento per accessi urgenti specialistici (dermatologici, oftalmici,

ecc.), dotati di percorsi separati dal PS.

Nel caso in cui il Presidio non si collochi nel livello di maggiore complessità organizzativa

della specifica rete di patologia, lo stesso indicherà la Struttura di riferimento (Hub) con

cui relazionarsi in caso di necessità di trasferimento bidirezionale di pazienti per

proseguimento cure, rispettando, nei limiti del possibile, le competenze territoriali.

b) il numero di pazienti che si rivolgono giornalmente alle Strutture di emergenza-urgenza di

ciascun Presidio, suddiviso per centili su base annua (ripartito, se ritenuto significativo, su

base stagionale) scorporando e indicando separatamente eventuali pazienti che si

presentano direttamente ad eventuali “settori” fisicamente separati dai PS/DEA/EAS (quali

ad esempio accessi diretti dermatologici, oftalmici, ecc.).

c) il numero di posti tecnici e posti letto del PS/DEA, (che servono come base per l’algoritmo

che calcola il grado di affollamento) precisando:

1. n° barelle di Pronto Soccorso;

2. n° sale visita;

3. n° letti in “shock room”;

4. n° ventilatori;

5. n° letti tecnici di Osservazione Breve Intensiva (OBI);

6. n° letti dell’Unità di Degenza Breve (intesa come unità di degenza non superiore a 72

ore, riservata all’accesso diretto di pazienti dal PS).

d) il numero di pazienti (comprensivo di quelli trasportati dal Servizio 118 e di quelli che si

auto-presentano) che quotidianamente richiedono:

I. un’Osservazione Breve Intensiva (OBI), intendendo con OBI i letti tecnici di

osservazione ove i pazienti vengono trattenuti per un periodo di norma non

superiore alle 12 ore, senza registrazione di ricovero e senza compilazione di

SDO;

II. un ricovero in Unità di Degenza Breve di PS (indicativamente non superiore alle

72 ore), registrato come tale e rendicontato con una SDO;

III. un ricovero nelle Unità di degenza del Presidio, suddivisi per area (medica,

chirurgica, intensiva, …) e/o per disciplina e, conseguentemente, il numero di

posti letto che quotidianamente devono essere messi a disposizione del PS per

accogliere i pazienti necessitanti di ricovero, suddivisi per area (ed eventualmente

per disciplina) e, se ritenuto utile, per fascia oraria di disponibilità nella giornata;

N.B. E’ auspicabile che nei Presidi Ospedalieri, secondo le modalità che ciascuna

Direzione Sanitaria riterrà opportuno adottare, venga attivato un “Comitato ristretto”,

un Ufficio, o anche solo una Figura dedicata alla gestione dei posti letto (bed

management), con l’obiettivo di attuare ogni possibile iniziativa per ottimizzare

l’utilizzo dei letti di degenza, con particolare attenzione all’accoglienza dei pazienti

urgenti.

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e) il numero di pazienti che la/le Struttura/e Riabilitativa/e o per Pazienti Sub-acuti di

riferimento, direttamente (se presente/i nel medesimo Presidio/Azienda), o tramite formale

accordo (se Struttura esterna), si impegnano ad accogliere giornalmente o settimanalmente

per proseguimento cure (l’accordo deve, altresì, prevedere criteri di ammissione coerenti

con i criteri definiti a livello regionale e con le indicazioni ASL;

f) il numero massimo di pazienti gestibili in PS/DEA/EAS in situazioni ordinarie (cioè prima

dell’attivazioni delle azioni di cui al punto successivo).

Oltre all’affollamento complessivo, una particolare attenzione va riservata alla rilevazione

dei pazienti di maggior gravità clinica: a tal fine, ogni Presidio ha facoltà di dichiarare un

numero massimo di codici di maggiore gravità gestibili contemporaneamente. In attesa di

tale definizione, si considera opportuno non superare, per quanto possibile, i seguenti

limiti:

se P.S. - non più di un paziente di maggiore gravità (codice rosso) ogni tre ore,

se DEA/EAS - non più di due pazienti di maggiore gravità (codice rosso) ogni tre

ore.

g) le azioni che in ciascun Presidio devono essere adottate, secondo steps successivi, in

funzione del grado di affollamento del PS/DEA/EAS.

In ogni Presidio devono essere individuate:

1. le azioni da attuare per rafforzare la presenza di personale in PS in occasione di

quelle situazioni di congestione dello stesso (anche se in assenza di saturazione di

letti disponibili nel Presidio), compresi meccanismi di compensazione/rafforzamento

del personale (pronta disponibilità, modelli gestionali dipartimentali, ecc.) già

presenti nel Presidio o la rimodulazione delle presenze del personale medico e

infermieristico in funzione del grado di attività in PS;

2. le azioni da attuare in caso di saturazione dei posti letto del Presidio con conseguente

perdurante stazionamento dei pazienti in OBI o comunque in attesa di ricovero oltre

le sei ore. Tali situazioni (che non dovrebbero superare il 15 – 20 % delle

giornate/anno, dovrebbero prevedere, a titolo esemplificativo:

i. l’attivazione di un team interdisciplinare dedicato alla ricerca di pazienti da

trasferire per proseguimento cure;

ii. la richiesta di accelerazione dell’esecuzione di prestazioni diagnostiche (e

relativa refertazione) in favore delle Unità di degenza deputate a garantire

accoglienza per i pazienti da PS;

iii. la possibilità per il PS di occupare posti letto indipendentemente dalle sezioni

ordinariamente assegnate alle singole discipline;

iv. la riduzione (prima) e il blocco (poi) dei ricoveri programmati anche nelle

discipline specialistiche da adottare in funzione di criteri uniformi di

valutazione della saturazione dei posti letto.

Le Strutture ospedaliere pubbliche dotate di PS/DEAS/EAS afferenti alla competenza territoriale

delle ASL dell’area metropolitana milanese, ovvero della ASL di Milano, della ASL della Provincia

di Milano 1 e della ASL della Provincia di Milano 2 partecipano alla prima fase di sperimentazione

di una nuova modalità organizzativa di gestione dell’iper-afflusso di accessi ai PS. Tale modello

consente la pianificazione di un incremento modulare di posti letto attivati in area medica o

chirurgica, per far fronte ai picchi di iper-afflusso. Le predette Strutture coinvolte nella

sperimentazione dovranno, accanto ai Piani di Gestione del Sovraffollamento, predisporre dei Piani

di Attivazione dei Posti Letto Aggiuntivi secondo le indicazioni di cui all’Allegato 3.

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Allegato 2

Sistema informativo Emergenza Urgenza On Line (E.U.O.L.)

Linee Guida operative di utilizzo in Lombardia

Premessa

Il sistema informativo Emergenza-Urgenza On Line (E.U.O.L.) nasce all’interno di un più

complessivo progetto di Regione Lombardia finanziato dal Ministero della Salute (D.M.S. del

5/4/2001), nell’ambito della “Riorganizzazione e riqualificazione dell’assistenza sanitaria nella

Città di Milano” previsto dalla Legge Finanziaria n. 448/98, - Articolo 71, comma 1 - che ha

stabilito una serie di interventi di riorganizzazione e riqualificazione dell’assistenza sanitaria nei

grandi centri urbani.

In particolare, il progetto regionale si poneva i seguenti obiettivi specifici:

la promozione di sinergie tra ospedale e territorio per favorire l’ospedalizzazione domiciliare;

la facilitazione dell’accesso ai servizi in modo appropriato e nei tempi adeguati;

il miglioramento della viabilità attraverso azioni specifiche, in collaborazione con il Comune

di Milano;

il potenziamento dei flussi informativi del sistema di Emergenza-Urgenza e attivazione della

telemedicina;

il potenziamento dell’offerta di riabilitazione, anche in connessione con l’attività di ricerca;

il potenziamento del sistema di prevenzione con l’aumento della capacità di risposta;

il potenziamento del sistema territoriale per la presa in carico di pazienti con gravi problemi

psichiatrici;

l’attuazione di percorsi guidati per l’integrazione socio-sanitaria dell’assistenza all’anziano.

La DGR n. VII/18228/2004 ha approvato, tra gli altri, la realizzazione di un flusso informativo ad

hoc per fornire al "118" l’informazione dinamica ed in tempo reale, dello stato delle risorse da

utilizzare nella gestione dei casi di emergenza. Dal 2007 la Direzione Generale Salute ha affidato la

gestione e lo sviluppo del sistema informativo E.U.O.L, a Lombardia Informatica SpA.

Inoltre, negli stessi anni, Regione ha sviluppato il progetto denominato S.I.S.S. (Sistema

Informativo Socio Sanitario), stabilendo l’integrazione del sistema E.U.O.L. con il S.I.S.S. e la

contemporanea diffusione dell’applicativo di supporto alla rete dell’Emergenza-Urgenza, nelle

Strutture sanitarie regionali.

Stato di avanzamento del progetto E.U.O.L.

Al primo trimestre 2013 l’adesione delle Strutture al modulo “monitoraggio delle Risorse Critiche”

(RC) risulta essere la seguente:

Strutture attualmente afferenti alla Sala Operativa Regionale Emergenza-Urgenza (S.O.R.E.U.) di

Milano:

dal 2006

Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Cà Granda

Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo

Azienda Ospedaliera Istituto Ortopedico Gaetano Pini

Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento – Buzzi e C.T.O.

Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico – Ospedale Fatebenefratelli

Azienda Ospedaliera Polo Universitario Luigi Sacco

Azienda Ospedaliera San Paolo

ALLEGATO 2) ALLA D.G.R. N. X/………………………………….. DEL …………………………………….

Pagina 2

Fondazione I.R.C.C.S. Ospedale Maggiore Policlinico, Regina Elena e Mangiagalli

Fondazione San Raffaele

dal 2009

Auxologico - Istituto Scientifico San Luca

I.R.C.C.S. Multimedica Sesto San Giovanni

dal 2010

Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento:

Ospedale di Sesto San Giovanni

Ospedale Bassini

Azienda Ospedaliera G. Salvini:

Ospedale di Garbagnate Milanese

Ospedale di Rho

Ospedale di Bollate

Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico – Ospedale Macedonio Melloni

dal 2011

Ospedale di Saronno – A.O. Ospedale di Circolo di Busto Arsizio

Istituto Besta di Milano

Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo di Melegnano

Ospedale di Vizzolo - Melegnano

Ospedale di Cernusco

Centro Cardiologico Monzino

Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo di Melegnano

Ospedale di Melzo

Azienda Ospedaliera Ospedale Civile di Legnano

Ospedale di Abbiategrasso

Ospedale di Cuggiono

Ospedale di Magenta

Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza

Fondazione M.B.B.M. – Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma

Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate

Ospedale di Desio

Ospedale di Vimercate

Ospedale di Carate

Ospedale di Giussano

dal 2012

Istituto Humanitas

Istituto Ortopedico Galeazzi

Multimedica San Giuseppe

Policlinico di San Donato

Clinica San Carlo di Parderno Dugnano

Istituto Clinico Città Studi

Policlinico di Monza

Strutture attualmente afferenti alla Sala Operativa Regionale Emergenza-Urgenza (S.O.R.E.U.) di

Como

dal 2012

Azienda Ospedaliera Sant’Anna:

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Ospedale di Como

Ospedale di Menaggio

Ospedale di Cantù

Ospedale Valduce di Como

Ospedale Fatebenefratelli di Erba

Ospedale Moriggia-Pelascini-Italia Hospital di Gravedona

Clinica Ortopedica Fisioterapica di Lanzo Intelvi

Casa di Cura Villa Aprica di Como

dal 2013

Azienda Ospedaliera di Lecco:

Ospedale di Lecco

Ospedale di Merate

Indicazioni per l’utilizzo del monitoraggio Risorse Critiche di E.U.O.L.

Dopo il periodo di sperimentazione e implementazione del sistema informativo E.U.O.L. nel

territorio lombardo nel quale si è potuto testare da un lato, il grado di efficacia e di funzionalità e,

dall’altro, gli elementi di criticità del sistema in termini di completezza e tempestività delle

informazioni rese disponibili, appare ora necessario fornire ulteriori indicazioni di miglior uso, al

fine di rendere E.U.O.L. sempre più un sistema efficiente, omogeneo e di riferimento operativo per

le Strutture che agiscono nella rete regionale dell’Emergenza e Urgenza.

Il sistema di monitoraggio delle Risorse Critiche di E.U.O.L. in regione Lombardia deve essere

utilizzato per fornire informazioni utili:

1) alle Sale Operative Regionali di Emergenza e Urgenza (S.O.R.E.U.) 118, per favorire

l'individuazione della Struttura di destinazione del paziente, nel rispetto delle indicazioni e

dei criteri costitutivi della Rete delle Strutture Sanitarie per acuti afferenti alla Rete di

Urgenza e Emergenza (PPI/PS/DEA/EAS) e alle Reti di Patologia correlate all’emergenza -

urgenza (STEMI, STROKE, Trauma maggiore, Trauma della mano, Ostetrico-Neonatale,

Emorragie Gastrointestinali, ecc.);

2) alle Strutture ospedaliere per una più funzionale ed efficace gestione delle risorse interne

(quali ad esempio quelle presenti nei PS, nelle Unità operative di diagnosi e cura e nelle Sale

Operatorie) e per favorire una migliore organizzazione dei trasferimenti secondari

interospedalieri (da Pronto Soccorso o da Unità di Degenza);

3) alle Strutture/Istituzioni deputate alla programmazione e al controllo delle prestazioni di

Emergenza e Urgenza sanitaria e, più in generale, delle prestazioni sanitarie.

Affinché il sistema di monitoraggio possa rispondere pienamente alle esigenze informative sopra

descritte, devono essere limitate al minimo possibile le operazioni di inserimento manuale di dati e

informazioni già disponibili nei sistemi gestionali ospedalieri, e deve essere, altresì, prevista e

realizzata ogni possibile facilitazione per “automatizzare” l’aggiornamento e la tracciabilità del dato

(ad esempio, al momento dell’impegno della sala operatoria deve essere inserito il tempo stimato di

durata dell’intervento, al termine del quale, in assenza di un inserimento di una diversa

informazione da parte dell’operatore, la sala stessa torna a risultare “libera”).

Responsabilità

Le informazioni inserite in E.U.O.L. rivestono un’importanza strategica in quanto determinano, sia

per la rete ospedaliera di riferimento, che per il sistema d’Emergenza e Urgenza territoriale, un

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orientamento che può condizionare la scelta del Presidio e del percorso clinico – assistenziale per

pazienti affetti da patologie con prognosi tempo-dipendenti.

Per consentire il corretto utilizzo dello strumento informativo, è essenziale che ogni Presidio

collegato ad E.U.O.L. debba inserire e tenere costantemente aggiornate le informazioni di propria

competenza, realizzando gli opportuni collegamenti con i sistemi informativo – gestionali aziendali.

Risorse Critiche da monitorare (e profili autorizzati a raccogliere, inserire e visualizzare tali

risorse)

Ogni Direzione Aziendale deve formalmente dichiarare le potenzialità organizzative della singola

struttura e, conseguentemente, le risorse critiche che devono essere monitorate per Presidio: tale

organizzazione deve essere coerente con la classificazione attribuita dalla programmazione

regionale e validata dall’ASL di riferimento nell’ambito dei Tavoli di Emergenza Urgenza. Deve

cioè essere indicato, per ogni Presidio, se lo stesso:

è sede di PPI/PS/DEA/EAS,

se sono attivi “accessi diretti” specialistici che non “transitano” dal PS,

il numero dei letti di osservazione nel PS e il numero di eventuali letti di degenza breve (fino

a 72 ore),

il numero delle TAC operative nel Presidio,

il numero di letti di T.I. e di S.I., distinti per settore/disciplina,

il numero di Sale Operatorie attivabili nelle ore notturne/prefestive e festive,

il numero di sale di Emodinamica e di Angiografia interventistica.

Ogni Direzione Medica di Presidio deve individuare, all’interno della propria organizzazione, gli

Operatori, per qualifica e/o funzione, da identificare quali Pubblicatori, Rilevatori e Visualizzatori,

secondo le competenze di seguito specificate:

Rilevatori - sono tenuti a raccogliere i dati e trasmetterli al Pubblicatore, qualora non

coincidente;

Pubblicatori - sono tenuti ad inserire i dati;

Visualizzatori - hanno la facoltà di visionare i dati e le informazioni contenute nel sistema.

L’accesso al sistema è personale tramite account (username e password). Le Direzioni dei Presidi

inoltrano la richiesta dell’accredito di nuovi operatori, secondo il profilo individuato anche per il

tramite dei propri Sistemi Informativi, al servizio di assistenza operativa E.U.O.L. (email:

assistenzamergenzaurgenza.net). Le richieste di inserimento di nuovi utenti nel sistema devono

comprendere le seguenti informazioni:

codice fiscale,

indirizzo mail,

profilo (Rilevatore, Pubblicatore, Visualizzatore),

Unità Operativa presso cui lavora,

risorsa a cui è autorizzato ad accedere.

Dall’indirizzo [email protected] arriverà all’utente una mail di conferma della

creazione dell’utenza in E.U.O.L., contenente username creato e password di accesso.

Il sistema E.U.O.L. è erogato da Lombardia Informatica e tutti gli accessi avvengono attraverso il

sistema IdPC di Regione Lombardia, quindi, accedono al sistema solo gli utenti abilitati e profilati

sul sistema IdPC ed E.U.O.L..

Si evidenzia che ogni operazione è registrata e collegata alla persona che l’ha effettuata, che,

conseguentemente, si assume la responsabilità del dato inserito.

Rispetto alle potenzialità organizzative di struttura, ogni Presidio inserito nel network di ciascun

Presidio deve rilevare e inserire le disponibilità/criticità di risorse eventualmente in essere nella

struttura, e in particolare:

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DEA - P.S.: Generale/Pediatrico/Ostetrico-Ginecologico

Deve essere pubblicato il numero di pazienti, suddivisi per codice di gravità, che stanno

impegnando il PS – DEA, sia in fase di visita, sia in fase di osservazione (in area di

Osservazione Breve Intensiva - OBI, fino ad un massimo di 12 ore), sia in Degenza Breve

(intesa come unità di degenza non superiore a 72 ore, riservata all’accesso diretto di pazienti

dal PS). L’aggiornamento di tali dati deve avvenire in maniera automatica, attraverso un

collegamento diretto tra Sistema gestionale di PS ed E.U.O.L., da realizzarsi a cura del

Presidio.

Sale Operatorie

Nell’ambito delle Discipline Chirurgiche accreditate in ciascun Presidio, nella fascia oraria

diurna di ordinaria operatività (7.00 – 17.00), giorni feriali da lunedì a venerdì, si considera

sempre operativa/rapidamente attivabile almeno una sala per attività di urgenza/emergenza.

Nelle giornate di sabato, festivi e nella restante fascia oraria dei giorni feriali, si considera

sempre attivabile (anche in reperibilità) almeno una Sala Operatoria con relativa equipe tra

quelle dichiarate attivabili dalla Struttura. Il Rilevatore e il Pubblicatore devono dichiarare

impegnata tale sala/sale da quando la stessa/e viene/vengono attivata/e per un’emergenza (e

non è possibile, quindi, gestirne altre in contemporanea) evidenziandone il tempo stimato di

occupazione (incluso il tempo di ripristino); allo scadere di tale temporizzazione il sistema

tornerà ad evidenziare la sala come disponibile, pur consentendo di inserire, al bisogno, un

prolungamento di impegno “in progress”.

Diagnostiche TAC

Per ogni Presidio vengono dichiarate il numero di diagnostiche TAC indicandone la fascia

oraria di operatività.

Una eventuale straordinaria indisponibilità delle apparecchiature (o dell'equipe), deve essere

specificata motivando la causa e annunciando il tempo previsto per la risoluzione della

problematica; allo scadere di tale temporizzazione il sistema tornerà ad evidenziare la

diagnostica come disponibile.

Terapie Intensive adulti, pediatriche e neonatali, Unità di Cure Coronariche,

Stroke-Unit

I Decreti della Direzione Generale Salute che hanno istituito le Reti di Patologia già hanno

disposto che la sola mancanza di posto letto, non giustifica la mancata accoglienza di pazienti

di riferimento in quanto per ogni singolo Presidio si considera sempre disponibile almeno un

posto letto intensivo e/o uno semi intensivo (comprese le Stroke Unit e le Unità di Cura

Coronariche) compatibile con la possibilità diagnostico-terapeutica del Presidio stesso.

Eventuali disponibilità multiple (superiori cioè all’unità per singola TI/SI), vanno segnalate.

A questo proposito, il posto letto delle Terapie Intensive è da considerarsi:

libero: quando è fisicamente e funzionalmente libero;

occupato: quando un paziente vi risiede;

impegnato: quando è fisicamente libero, ma funzionalmente e irreversibilmente

occupato dal momento in cui il paziente che deve essere sottoposto, ad esempio, ad

intervento chirurgico, per il quale è previsto l’utilizzo del letto di Terapia Intensiva,

accede al Blocco Operatorio, oppure in quanto dovrà accogliere un paziente al termine

di procedure diagnostico-terapeutiche già in corso di svolgimento. Inoltre anche quando

siano stati raggiunti accordi definitivi per l'accoglienza di un paziente proveniente da

altra Struttura, il posto letto è da considerarsi impegnato. Quando il paziente accede in

Terapia Intensiva il letto diviene occupato.

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liberabile: quando le condizioni cliniche del paziente sono tali da far ritenere possibile a

breve un suo trasferimento in un’area di minore intensità di cura.

Emodinamica e Radiologia Interventistica

Nei Presidi di III e IV livello della rete STEMI, individuati secondo i criteri del Decreto della

Direzione Generale Salute n° 10446 del 15/10/2009 e sulla base degli ulteriori requisiti

specificati nell’Allegato 2 della DGR n° IX/1962 del 6/7/2011, nella fascia oraria tra le ore

07,00 e le ore 17,00 dei giorni feriali dal lunedì al venerdì si considera sempre

operativa/rapidamente attivabile almeno una sala per attività di urgenza/emergenza.

Nelle giornate di sabato, festivi e nella restante fascia oraria dei giorni feriali, una sala, e la

relativa equipe, è considerata attivabile in reperibilità.

ll rilevatore e il pubblicatore devono dichiarare impegnata tale sala da quando la stessa viene

attivata per un’emergenza (e non è possibile quindi gestirne altre in contemporanea)

evidenziandone il tempo stimato di occupazione (dato inclusivo del tempo di ripristino); allo

scadere di tale temporizzazione il sistema tornerà ad evidenziare la sala come disponibile, pur

consentendo di inserire, al bisogno, un prolungamento di impegno “in progress”. In caso di

presenza di una sola sala di emodinamica o di angiografia interventistica nel Presidio tale

condizione deve essere dichiarata e in tal caso valgono le indicazioni riportate nel comma

precedente per le ore serali, notturne, prefestive e festive.

Posti letto delle Unità di degenza accreditate ed altre risorse specifiche di Presidio

In ogni Presidio per acuti viene individuato l’elenco dei posti letto accreditati e attivi,

suddivisi per disciplina o area di intensità di cura.

Per ogni disciplina o area viene rilevata e inserita l’occupazione di tali posti letto. E’

preferibile che l’aggiornamento sia “agganciato” al sistema gestionale dei posti letto in uso

all’interno della struttura. Nel caso in cui tale automatismo non fosse ancora disponibile,

l’aggiornamento deve essere effettuato dinamicamente almeno tre volte al giorno.

La visualizzazione di tali risorse può risultare utile per la gestione interna delle risorse da

parte dei PS – DEA, oltre che per fornire preziose informazioni per le esigenze di

programmazione in capo alla DG Salute e alle AA.SS.LL.. Tale visualizzazione non viene di

norma utilizzata dal S.S.U.Em. "118".

Profili autorizzati a raccogliere, inserire e visualizzare dati in E.U.O.L.

A solo titolo esemplificativo, nella tabella 1 vengono indicati i “Rilevatori/Pubblicatori”

individuabili da ciascuna Direzione di Presidio:

Risorsa Critica da rilevare “Rilevatore”/”Pubblicatore”

(per qualifica e/o funzione)

P.S. Generale, Pediatrico, Ostetrico-

ginecologico, ecc.

Es: Medico Specialista operante nello specifico

settore

Sale Operatorie (specificare se il caso) Es:

a) Coordinatore Clinico del Blocco Operatorio e

Responsabile di struttura semplice Anestesia

o

b) Coordinatore Infermieristico dal lunedì al venerdì

dalle 08:00 alle 17:00 (su indicazione del

Coordinatore Clinico del Blocco Operatorio)

o

c) Infermiere h 24 su indicazione dell’Anestesista di

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guardia, durante il turno notturno, sabato, festivi.

Diagnostiche TAC Es: Medico Radiologo di guardia

Terapie Intensive (specificare) Es: Medico Anestesista Rianimatore di guardia

Stroke Unit/ Unità Coronarica Es: Medico Neurologo/Cardiologo di guardia

Terapia Intensiva Neonatale Es: Medico Patologo Neonatale di guardia

Emodinamica e Radiologia Interventistica Es: Medico Specialista reperibile dei singoli settori

Posti letto Unità di degenza Es: Coordinatore infermieristico di Unità

Indicazioni specifiche per il S.S.U.Em. "118"

Gli operatori della Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza (S.O.R.E.U.) "118", visualizzano

i dati inseriti in E.U.O.L.. I dati riferiti alla attività e alla disponibilità delle risorse extraospedaliere

(fondamentalmente mezzi di soccorso) vengono pubblicati nel sistema gestionale E.M.M.A. in uso

nelle S.O.R.E.U. "118". Le strategie regionali prevedono inoltre la realizzazione di un link tra

sistema E.M.M.A. e i sistemi gestionali informatici in uso nei PS – DEA dei presidi accreditati

regionali, al fine di rendere ancora più efficiente lo scambio di informazioni tra le aree extra e intra

- ospedaliere.

In considerazione delle situazioni di criticità evidenziate dalle Strutture Ospedaliere, gli operatori di

S.O.R.E.U. adottano gli opportuni comportamenti al fine di assicurare alle urgenze/emergenze

sopravvenienti la migliore gestione possibile.

E’ praticamente impossibile prefigurare tutte le situazioni di criticità di risorse che si possono

determinare; a titolo esemplificativo si forniscono le seguenti indicazioni:

Settori Criticità Comportamenti da adottare in S.O.R.E.U.

"118"

PS

N° Codici rossi presenti in PS entro

tre ore dall’accoglienza > N° codici

rossi gestibili.

Se ulteriore codice Rosso territoriale stabile,

gestibile e indirizzabile in sede alternativa.

Se instabile si indirizza comunque al PS,

informando il PS stesso e supportando

l’equipe di PS con equipe "118".

PS

Sommatoria dei pazienti trasportati

dal 118 + autopresentatisi > 91°

cent.

E superamento indice oggettivo di

iper-afflusso.

Per il ricovero di ulteriori pazienti, ricerca di

strutture alternative se disponibili,

compatibilmente con le condizioni cliniche

del paziente e la disponibilità di

coinvolgimento di Mezzi di Soccorso avanzati

e di Base.

Sale Operatorie/

Emodinamiche/

Radiologie

Interventistiche

Sala o equipe impegnata nelle ore

serali, notturne, prefestive e festive.

- Se Paziente stabile e gestibile sul

territorio si indirizza ad altri Ospedali, se

disponibili.

- Se instabile si indirizza comunque al PS

informando il PS stesso e collaborando

per l’eventuale trasporto secondario

tempestivo del Paziente.

Letti intensivi,

sub-intensivi Saturazione

Salvo evidenti disponibilità alternative,

prevale il criterio della competenza e

competitività territoriale

Letti degenza

ordinaria Saturazione Nessuna variazione x "118"

TC Inagibilità - Se Paziente stabile e gestibile sul

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territorio si indirizza ad altri Ospedali, se

disponibili.

- Se instabile si indirizza comunque al PS

informando il PS stesso e collaborando

per l’eventuale trasporto secondario

tempestivo del Paziente

N.b. eventuali altre criticità devono essere segnalate dalla direzione sanitaria/presidio,

contestualmente alle iniziative messe in atto per superare la criticità

Indicazioni per il monitoraggio del sistema

E’ previsto un report mensile finalizzato al monitoraggio delle Risorse Critiche da inoltrare alle

Direzioni Ospedaliere, alle AA.SS.LL. e ad A.R.E.U.

Assistenza Help - Desk

In caso di:

problemi infrastrutturali di connettività dell’Ospedale alla rete E.U.O.L., gli operatori

dovranno interpellare, attraverso l’help-desk informatico aziendale, l’help-desk E.U.O.L.,

attivo h/24, 7 giorni su 7, reperibile ai recapiti di seguito riportati:

E-mail: [email protected]

Telefono 1: 02 366 31 647 Orari: 9:00 - 18:00 Lun - Ven

Telefono 2: 393 93 44 562 Orari: 18:00 - 9:00 Lun - Ven,

H24 Sab e Dom

Si raccomanda di contattare l'Help-desk E.U.O.L. tramite telefono per i casi urgenti di richiesta

d'assistenza e tramite e-mail per i casi non urgenti.

Pagina 1

Allegato 3

Indicazioni per la sperimentazione di un modello di ampliamento temporaneo del contingente

di posti letto dell’area metropolitana milanese durante i periodi iper-afflusso ai PS.

Premessa

E’ stato già evidenziato nell’Allegato 1) come tutti i Sistemi Sanitari evoluti conoscano il ricorrente

fenomeno dell’iper-afflusso e del sovraffollamento dei Pronto Soccorso (“overcrowding”), una

situazione nella quale le richieste per i servizi di emergenza superano le risorse disponibili per la

cura dei pazienti in PS e/o in Ospedale. Vengono indicati in letteratura tra le possibili cause del

fenomeno, l’invecchiamento della popolazione, l’eccesso di ricorso ai PS, la carenza di Strutture

territoriali alternative.

La situazione di criticità per la carenza di posti letto, oltre che essere determinata dai ricorrenti

picchi di iper-afflusso di pazienti in PS sopra descritti, può verificarsi anche quando la maggiore

affluenza è dovuta ad eventi climatici, epidemici o a manifestazioni che richiamano in un territorio

un cospicuo numero di persone. Il fenomeno del sovraffollamento del PS, qualunque ne sia la causa,

comporta numerose conseguenze negative, sia in termini di sicurezza e qualità delle cure ai pazienti,

che di benessere psicofisico degli Operatori.

Sperimentazione dell’ampliamento temporaneo del contingente dei posti letto: finalità e

obiettivi.

Per affrontare efficacemente le situazioni di criticità sopra descritte, Regione Lombardia – DG

Salute - intende sperimentare una modalità organizzativo-gestionale flessibile che prevede la

possibilità di un temporaneo ampliamento del contingente di posti letto in alcune Strutture

Ospedaliere che afferiscono alla Rete regionale dell’Emergenza-Urgenza.

La sperimentazione si basa sul modello di previsione anticipata dei picchi di accesso ai PS,

necessaria per programmare una serie di azioni atte ad assicurare un ampliamento crescente e

temporaneo di posti letto di ricovero, accompagnato da un adeguato supporto di risorse strutturali e

operative.

Obiettivi specifici:

- ridurre i tempi di permanenza dell’utenza nell’astanteria in attesa di ricovero;

- evitare che il personale dedicato all’emergenza-urgenza svolga un’attività assistenziale

aggiuntiva e non specifica, (assistenza ai malati in astanteria) che comporta un importante

sovraccarico lavorativo per chi svolge mansioni particolarmente impegnative;

- evitare che a cascata, si producano ritardi nell’accoglienza e nella gestione dei nuovi arrivi

in PS.

Indicazioni per attivare la sperimentazione

Il numero quotidiano di accessi in PS è condizionato da diversi fattori. L’analisi delle serie storiche

consente di individuare gli andamenti che si replicano nel tempo: circadiani, settimanali, stagionali

etc. Si può ragionevolmente affermare che, analizzando la progressione giornaliera del numero di

accessi, è possibile prevedere con anticipo l’insorgere del livello di afflusso critico (“pressione”)

sino ad individuare il momento di “rottura” dell’equilibrio accessi/risorse che produce le

conseguenze sopra descritte.

ALLEGATO 3) ALLA D.G.R. N. X/…………………………….. DEL ………………………

Pagina 2

Analizzando l’andamento degli accessi giornalieri nel tempo è possibile applicare modalità di

“smoothing” o modelli autoregressivi in grado di evidenziare la tendenza temporale ed

eventualmente di proiettare delle frequenze attese nell’immediato futuro.

Ad esempio, utilizzando lo smoothing basato sulla “moving average” si può studiare l’andamento

del numero degli accessi al PS utilizzando i dati di un periodo immediatamente precedente (ad es. 7

giorni), eliminando il rumore di fondo di oscillazioni casuali. Sulla base di tale rappresentazione, si

può evidenziare una tendenza all’incremento del tasso di accesso e prevedere con un livello di

confidenza misurabile, l’occorrenza di un afflusso superiore ad una determinata soglia critica. Per

ciascuna Struttura, tale soglia può essere definita operativamente da una media mobile calcolata sui

7 giorni precedenti che supera il 91° percentile dei tassi di accesso giornaliero dell’anno precedente.

E’ lasciata, comunque, ad ogni singola Struttura, la definizione dei livelli di attenzione.

Tenuto conto dei dati che emergeranno dall’analisi delle serie storiche, per ogni Struttura

Ospedaliera è possibile definire un sistema previsionale, che in relazione al numero di accessi/die

(auto presentati + soccorsi e trasportati dal Servizio Territoriale 118), definisca differenti soglie di

percentili che, a titolo esemplificativo, possono essere suddivise nel modo seguente:

bassa affluenza = presenze <25° percentile

media affluenza = presenze comprese tra il 25° e il 75° percentile

alta affluenza = presenze tra 75° e 90° percentile

straordinario iper-afflusso = presenze > al 91° percentile

Qualora l’attivazione degli interventi previsti nei Piani di Gestione del Sovraffollamento (di cui

all’Allegato 1), non fossero sufficienti ad evitare l’insorgenza dello stato di crisi e si sia superato il

numero di accessi che definisce lo “straordinario iper-afflusso” normalizzato dalla media mobile, si

prevede la possibilità di intervenire ulteriormente attraverso la sperimentazione di una modalità

organizzativa che comporta il temporaneo ampliamento del contingente di posti letto della Struttura.

Partecipano alla prima fase di sperimentazione della nuova modalità organizzativa di gestione

dell’iper-afflusso, le Aziende/IRCCS dotate di PS/DEAS/EAS afferenti alla competenza territoriale

delle ASL dell’area metropolitana milanese, ovvero:

ASL di Milano,

ASL della Provincia di Milano 1,

ASL della Provincia di Milano 2.

A questo scopo, tali Aziende/IRCCS devono integrare i Piani di Gestione del Sovraffollamento –

PGS – con una sezione specifica in cui vengono definite:

a) la procedura per aumentare temporaneamente il contingente di posti letto di area medica o

di area chirurgica;

b) le modalità organizzative di gestione dell’incremento stesso.

Ogni Struttura, a fronte della valutazione delle proprie capacità strutturali ed organizzative, deve

provvedere ad indicare nel Piano:

l’individuazione del numero di accessi che fissa la condizione necessaria per intervenire con

un ampliamento temporaneo del numero di posti letto;

la previsione dell’attivazione a steps successivi di moduli costituiti da almeno 5/6 posti letto

(PL) da aggiungere nei reparti di degenza preferibilmente di area medica. E’ necessario che

l’aggiunta di PL pro-tempore abbia la consistenza minima di 5/6 PL e sia pianificata

all’interno di reparti pienamente funzionanti, in quanto l’eventuale apertura parziale o totale,

seppure pro-tempore, di nuovi spazi (reparti), comporterebbe costi notevolmente superiori;

il numero, l’ubicazione dei PL aggiuntivi e la sequenza temporale di apertura dei vari slots;

la quantificazione delle risorse infermieristiche e di supporto necessarie ad integrare

l’organico di reparto, in stretta correlazione con il numero di PL via via attivati.

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Nell’identificazione dei profili professionali necessari, occorre considerare il carico di

lavoro strettamente infermieristico e quello che può essere supportato da OSS. La

distribuzione del carico tra i 2 profili, varia in relazione alla specialità considerata;

l’indicazione delle voci di costo che in via presuntiva dovranno sostenere il temporaneo

ampliamento del contingente di posti letto relativamente alle risorse assistenziali.

le modalità con cui viene effettuata la temporanea integrazione degli organici di reparto (nel

rispetto della normativa vigente in materia di personale).

L’attivazione dell’ampliamento temporaneo del contingente dei posti letto è autorizzata dalla

Direzione Sanitaria della Azienda/IRCCS e comunicata alla ASL competente territorialmente.

Lo stato di attivazione pro-tempore di posti letto aggiuntivi dovrà perdurare esclusivamente fino a

che:

1. il Pronto Soccorso non sia tornato nella situazione di afflusso gestibile con le consuete

modalità e dotazioni organizzative;

2. tutti i pazienti accolti nei PL pro-tempore non siano stati dimessi. Se il numero dei “letti

flessibili” attivato è coerente con il fabbisogno eccezionale espresso dal PS, la durata

sarà sostanzialmente sovrapponibile alla degenza media della tipologia di ricoveri per la

quale i “letti flessibili” sono stati attivati. Per l’area medica tale periodo è stimabile in

circa 10 gg. Trascorso questo intervallo di tempo, si procede al ripristino dello stato quo

ante e si disattivano, quindi, i letti aggiuntivi pro-tempore utilizzati.

La cessazione della procedura di ampliamento dei posti letto deve essere, comunque, dichiarata a

seguito della valutazione da parte della Direzione Sanitaria della Struttura.

Il numero di giorni massimo previsto di attivazione dei posti letto pro-tempore non può essere in

qualsiasi caso superiore a 40 giorni/anno compreso il periodo di ripristino.

La Direzione Generale delle Aziende/IRCCS, al termine dell’attivazione della procedura di

ampliamento dei posti letto aggiuntivi, deve comunicare con formale dichiarazione alla ASL

competente territorialmente, il ripristino della situazione di normalità indicando il numero di

giornate, il numero di letti aggiuntivi attivati e i costi sostenuti.

Pagina 1

Allegato 4

TRASPORTI SANITARI SECONDARI

Indicazioni per la collaborazione tra

Sistema Emergenza Territoriale e Rete ospedaliera

Premessa

Il trasporto sanitario dei pazienti rappresenta un momento importante nel continuum dell’assistenza sanitaria

al paziente in quanto prosegue anche nella fase intraospedaliera richiedendo pertanto una gestione articolata

con competenze specifiche in grado di garantire equità di accesso in un contesto organizzativo di rete

ospedaliera integrata (modello Hub e Spoke). E’ essenziale, soprattutto nelle situazioni di urgenza, che la

risposta sia codificata ed omogenea in tutto l’ambito regionale, attraverso integrazione organizzativa di

processi, protocolli e procedure.

La recente riorganizzazione del Sistema regionale dell’Emergenza-Urgenza (DGR n. 1964/2011), finalizzata

alla razionalizzazione delle risorse del soccorso extra-ospedaliero e alla massima efficacia degli interventi di

soccorso e trasporto sull’intero territorio regionale, necessita di omogeneità di procedure operative e

pertanto si ritiene utile fornire un ulteriore strumento in tal senso indicando le linee guida

dell’organizzazione dei trasporti secondari, sia negli ambiti di competenza delle Aziende

Ospedaliere/Strutture Sanitarie, sia relativamente al coinvolgimento del Servizio di Emergenza Territoriale

118.

Finalità e Obiettivi

Il presente documento definisce criteri di attivazione e le modalità del trasporto sanitario secondario con la

finalità primaria di rendere sempre più omogenee le modalità operative dei Presidi Ospedalieri, delle Sale

Operative Regionali Emergenza-Urgenza (SOREU 118) e delle Articolazioni Aziendali Territoriali (AAT

118) sull’intero territorio regionale. In particolare, si intendono perseguire i seguenti obiettivi:

garantire la continuità e la sicurezza delle cure favorendo l’accesso in urgenza dei pazienti (degenti o

in osservazione in Pronto Soccorso) presso le Strutture Sanitarie di destinazione;

facilitare l’integrazione ospedale – territorio;

ottimizzare l’utilizzo delle risorse intra ed extra-ospedaliere e favorire l’appropriata richiesta di

mezzi ed equipe del Servizio di Emergenza Territoriale 118;

Definizioni

Per trasporto sanitario secondario (TSS) si intende il trasporto di pazienti in continuità di assistenza da un

ospedale ad un altro ospedale per necessità diagnostico-terapeutiche non disponibili nella struttura che

propone il trasferimento, come nel caso di trasferimento da una struttura spoke ad un hub della rete sanitaria.

Il trasporto sanitario secondario, in funzione delle condizioni cliniche del paziente e della finalità del

trasporto può essere distinto in:

Trasporto sanitario secondario programmato (TSSP): trasporto dei pazienti ricoverati, autonomi o

che necessitano di assistenza, verso altre strutture sanitarie al fine di:

completare accertamenti diagnostici, trattamenti terapeutici e/o consulenze in elezione e/o

differibili;

proseguire le cure verso il Centro più appropriato (back transport dall’ospedale Hub e Spoke);

trasferire il paziente non autonomo o privo di assistenza dei familiari in struttura residenziale.

In generale, le condizioni cliniche del paziente consentono la programmazione del trasporto con

diverse ore o anche con qualche giorno di anticipo rispetto alla data prefissata del trasporto.

Trasporto Sanitario secondario urgente differibile (TSSUd): trasferimento del paziente ricoverato

presso una Unità di degenza della Struttura o in osservazione presso il PS, che presenta un’esigenza

di approfondimenti diagnostico-terapeutici e/o un aggravamento delle condizioni cliniche, ma non

tali da richiedere con immediatezza un trasporto verso altra Struttura della rete più adeguata per la

ALLEGATO 4) ALLA D.G.R. N. ………………………… DEL ……………………………..

2

corretta gestione del stato di salute. Indicativamente, e in funzione della patologia e delle condizioni

cliniche, il trasporto del paziente può essere differito di 2-6 h.

Trasporto sanitario secondario urgente prognosi tempo-dipendente (TSSUtd): trasporto del

paziente critico e/o clinicamente instabile, che si trova in osservazione presso il PS (Trasporto

Secondario precoce o Trasporto Primario Differito) oppure ricoverato presso una degenza. Le

condizioni cliniche del paziente sono tali da richiedere in brevissimo tempo (indicativamente entro i

30 min) il trasferimento per l’esecuzione di accertamenti diagnostici, assistenza e cure presso altra

Struttura sanitaria appartenente ad una rete di patologia specifica.

A titolo di esempio, si possono indicare le seguenti patologie: paziente con IMA STEMI atteso in

emodinamica per angioplastica; paziente con stroke ischemico atteso in Stroke Unit per fibrinolisi;

paziente con aneurisma addominale o toracico in rottura atteso in Sala operatoria; paziente con

patologia emorragica intracranica che necessita di terapia chirurgica immediata; paziente con trauma

maggiore da trasferire ad un centro Hub.

Organizzazione dei trasporti secondari

La responsabilità dell’organizzazione e della gestione di un eventuale trasferimento di un paziente

dall’interno di una Struttura Sanitaria è in capo alla Struttura stessa sia, per quanto attiene alla disponibilità

del Mezzo di Trasporto corredato di tutte le attrezzature necessarie, sia per la composizione dell'equipe.

La garanzia della continuità dell’assistenza e delle cure ai pazienti in caso di urgenza-emergenza rientra,

infatti, tra i requisiti organizzativi di accreditamento delle Strutture Sanitarie, attraverso la redazione di

protocolli/procedure assistenziali e gestionali che prevedano anche il trasferimento dei pazienti in altra

Struttura Sanitaria e che, in caso di Aziende Ospedaliere con più Strutture Sanitarie afferenti, possano

avvalersi di collaborazioni interpresidio.

In caso di Trasporti Secondari Urgenti ed in alcune situazioni specifiche, è appropriato che il Servizio di

Emergenza Territoriale 118, con le sue Sale Operative Regionali di Emergenza-Urgenza (SOREU) con le

équipes ed i mezzi di soccorso messi a disposizione dalle Articolazioni Aziendali Territoriali (AAT) di

AREU, collabori, su richiesta, all’effettuazione dei trasporti sanitari urgenti, compatibilmente con le

situazioni contingenti in essere e con le modalità che saranno di seguito esplicitate.

Si ritiene appropriata un’eventuale richiesta di supporto del Servizio di Emergenza Territoriale 118 solo

per i Trasporti Sanitari Secondari con prognosi tempo/dipendente data la necessità di assicurare cure

tempestive. Per i trasporti sanitari secondari urgenti differibili, le Strutture Sanitarie hanno a disposizione il

tempo sufficiente per potersi organizzare autonomamente, anche avvalendosi delle collaborazioni

interpresidio della stessa Azienda.

Indicazioni operative per la collaborazione ospedale–servizio di Emergenza Territoriale 118

Nei Trasporti Secondari Urgenti prognosi tempo/dipendente, la collaborazione tra Ospedale e servizio di

Emergenza Territoriale 118 si può realizzare in modo differenziato, in funzione delle diverse tipologie di

Strutture che richiedono la collaborazione, della presenza nel Presidio di una Terapia Intensiva e della

distanza del Presidio dalla Struttura sede di DEA/ EAS della propria Azienda:

1. i Presidi Ospedalieri con o senza EAS, DEA o PS, con Terapia Intensiva Generale, disponendo di

servizi di guardia attiva e di pronta disponibilità anestesiologica, possiedono adeguate risorse

sanitarie per assicurare una tempestiva gestione dei pazienti durante il trasporto (opzione 1^scelta). A

tali Strutture AREU, se richiesto, può mettere a disposizione, compatibilmente con le proprie attività

di soccorso territoriale e nel più breve tempo possibile, un Mezzo di Trasporto di Base (MSB) con

due soccorritori certificati qualora previsto da apposita convenzione.

I MSB sono attrezzati al soccorso territoriale e al trasporto primario e non comprendono nelle

proprie dotazioni monitor-defibrillatori, sistemi di monitoraggio multiparametrico, ventilatore

automatico, pompe d’infusione, farmaci o soluzioni infusionali. La Struttura richiedente pertanto

dovrà provvedere al completamento delle dotazioni sanitarie necessarie e dell’equipaggio sanitario.

Solo in caso di comprovata indisponibilità dell’equipe di accompagnamento ospedaliera per

contestuale impegno in altro trasporto, il Servizio di Emergenza Territoriale 118 può mettere a

disposizione, se richiesto e compatibilmente con le attività sul territorio, una propria equipe sanitaria

(2^ opzione).

3

2. Il Presidio Ospedaliero sede di PPI o di P.S. senza Terapia intensiva oppure il Presidio Riabilitativo,

che siano afferenti ad un’Azienda/Struttura Ospedaliera che gestisce anche una struttura sede di

DEA/EAS o di P.S. con Terapia Intensiva, distante meno di 20 Km dal Presidio stesso, nel caso in

cui non siano in grado di costituire un’equipe sanitaria in proprio per il trasporto possono avvalersi

del supporto dell’equipe sanitaria di trasporto proveniente dall’Ospedale sede DEA/EAS/P.S. con

Terapia Intensiva (1^ opzione). AREU, se previsto da apposita convenzione, può fornire, se richiesto

e compatibilmente con le attività di soccorso territoriale, un mezzo di trasporto MSB. Solo in caso di

comprovata indisponibilità dell’equipe di accompagnamento ospedaliera per contestuale impegno in

altro trasporto, il Servizio di Emergenza Territoriale 118 potrà mettere a disposizione, se richiesto,

una propria equipe sanitaria (2^ opzione), se non già impegnata nell’attività di soccorso territoriale.

3. Il Presidio Ospedaliero sede di PPI o di P.S. senza Terapia Intensiva o il Presidio Riabilitativo non

afferenti ad un’Azienda/Struttura Ospedaliera che gestisce anche una struttura sede di DEA/EAS o

di P.S. con Terapia Intensiva oppure con DEA/EAS distante più di 20 Km dal Presidio stesso,

potrebbero avere maggiori difficoltà nell’assicurare assistenza sanitaria in tempi adeguati sia per

l’attesa del trasporto del paziente alla struttura sede di DEA o altro reparto/servizio anche di altra

Azienda, sia per l’impossibilità di garantire in tempi brevi un’adeguata equipe sanitaria da mettere a

disposizione per il trasporto. Se presso il Presidio o nelle sue vicinanze, vi è una sede di postazione

di un Mezzo di Soccorso Avanzato del 118 (MSA), tale mezzo può essere considerato come prima

risorsa da attivare per i Trasporti Secondari prognosi Tempo dipendenti se non già impegnata

nell’attività di soccorso territoriale. Questa modalità di intervento per il trasporto sanitario precoce

del paziente potrà avvenire solo previa sottoscrizione di rapporto convenzionale con AREU. Il

Presidio Ospedaliero (o l’Azienda di appartenenza) sono tenute, comunque, a garantire e a prevedere,

in una esplicita e specifica procedura, la disponibilità di un mezzo e l’attivazione di un’equipe

sanitaria per il trasporto nei casi in cui l’MSA del 118 sia impegnato in altri soccorsi e non possa

essere competitivo per l’effettuazione del TSSUtd.

4. Struttura sede di RSA o Presidio Territoriale Ospedaliero a gestione dei MMG: il Servizio di

Emergenza Territoriale 118 invierà il mezzo ritenuto più appropriato per la gestione dell’emergenza-

urgenza che si verifica (analogamente al paziente presso il proprio domicilio)

La collaborazione tra Strutture Ospedaliere e Servizio di Emergenza Territoriale 118 per l’attività dei

Trasporti Secondari Urgenti prognosi tempo-dipendenti, così come sopra definiti, nel rispetto dei criteri e

dei limiti definiti nel presente documento, è da ritenersi, a tutti gli effetti, attività istituzionale di pari

importanza e rilievo per i cittadini assistiti rispetto all’attività di soccorso territoriale.

La responsabilità della gestione dei pazienti urgenti da trasportare resta in capo alla Struttura Sanitaria che

ha richiesto il trasferimento del paziente fino a che lo stesso non viene preso in carico da un’equipe sanitaria

del Servizio di Emergenza Territoriale 118 o dall’ un’equipe sanitaria dell’Ospedale ricevente.

Il livello di assistenza sanitaria da garantire al paziente durante il trasporto secondario precoce deve essere

almeno pari a quella assicurata al paziente da parte della Struttura inviante, ossia, il paziente non può essere

affidato a personale medico non specialista qualora, all’atto della richiesta di trasporto secondario, la

Struttura inviante stia assicurando al paziente un’assistenza medica specialistica e tale assistenza ( stante le

perduranti necessità cliniche del paziente e a garanzia della continuità di cura) sia necessaria anche durante

il trasferimento del paziente stesso .

Le collaborazioni possibili tra Servizio di Emergenza Territoriale 118 e le Strutture Sanitarie Lombarde, in

funzione della loro tipologia, della gravità del quadro clinico del paziente e dalla distanza del Presidio dal

DEA di riferimento,possono essere sintetizzate nella seguente tabella:

4

Criteri di collaborazione Ospedale - Servizio di Emergenza Territoriale 118

nell’organizzazione dei Trasporti Sanitari Secondari

H con o senza

DEA/EAS/PS/PPI

con Terapia

Intensiva

1.H con o senza

PS/PPI

senza Terapia

Intensiva

2. Presidio

Riabilitativo

distanti meno di 20

KM

da Struttura

aziendale sede di

DEA/EAS o PS con

T.I.

1. H con o senza

PS/PPI

senza Terapia

Intensiva

2. Presidio

Riabilitativo

distanti più di 20

KM

da Struttura

aziendale sede di

DEA/EAS o PS con

T.I.

RSA/ POT

TSSP

Trasporto soccorso

sanitario

programmato

Equipe sanitaria e mezzo di trasporto dell’Ospedale

Nessun coinvolgimento 118 : no MSA no MSB

Trasporto

sanitario

secondario

URGENTE

da Reparto

Differibile

( TSSUd) Equipe sanitaria e

mezzo H

Equipe sanitaria e

mezzo H

Equipe sanitaria e

mezzo H

Mezzo ed

equipe

soccorso

Servizio 118

Tempo

dipendente

(TSSUtd)

1^opzione:

equipe e mezzo

dell’ H

MSB 118, se conv.

con AREU

2^ opzione

solo se equipe H è

già impegnata in

altro trasporto,

equipe e mezzo

Servizio 118

1^opzione:

equipe e mezzo dell’

H

MSB 118, se conv.

con AREU

2^ opzione:

solo se equipe H è

già impegnata in

altro trasporto,

equipe e mezzo

Servizio 118

1^opzione:

MSA, se in sede

competitiva e se non

già impegnato

(con MSB, se MSA

è su VLV)

2^ opzione:

Equipe sanitaria e

mezzo H

Mezzo ed

equipe

sanitaria

Servizio 118

Trasporto

sanitario

secondario

URGENTE

da Pronto

Soccorso

Differibile

(TSSUd) Equipe sanitaria e

mezzo H

Equipe sanitaria e

mezzo H

Equipe sanitaria e

mezzo H /

Tempo

dipendente

(TSSUd)

1^opzione:

equipe e mezzo

dell’ H

MSB 118 se conv.

con AREU

2^ opzione

solo se equipe H è

già impegnata in

altro trasporto,

equipe e mezzo

Servizio 118

1^opzione:

equipe e mezzo dell’

H

MSB 118, se conv.

con AREU

2^ opzione:

solo se equipe H è

già impegnata in

altro trasporto,

equipe e mezzo

Servizio 118

1^opzione:

MSA, se in sede

competitiva e se non

già impegnato

(con MSB se MSA è

su VLV)

2^ opzione:

Equipe sanitaria e

mezzo H

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