DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI - Comune di Venezia · 6. Protezioni contro le sovracorrenti ....

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PROGETTO PRELIMINARE DON VECCHI VI RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

SOMMARIO

1. PREMESSA .................................................................................................................. 2

2. RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI ............................................................... 3

3. DATI DI PROGETTO .................................................................................................... 8

4. SISTEMA ELETTRICO ............................................................................................... 10

5. PROTEZIONE DEGLI IMPIANTI................................................................................. 11

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ................................................................................. 11

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI .............................................................................. 11

6. PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI ........................................................ 13

PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI .................................................................................... 13

PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI ..................................................................................... 13

7. ESECUZIONE DELLE CONDUTTURE E DEI QUADRI ELETTRICI.......................... 15

CONDUTTORI ........................................................................................................................... 15

GIUNZIONI E DERIVAZIONI ......................................................................................................... 15

TUBI E CANALI .......................................................................................................................... 16

QUADRI ELETTRICI ................................................................................................................... 16

8. CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI ...................................................................... 20

9. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA ....................................................... 21

10. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA ............................................................ 22

REQUISITI DELL’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE .............................................................................. 22

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA DA REALIZZARE .............................................................. 23

11. IMPIANTO DI TERRA ................................................................................................. 24

12. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI ............................................................................... 27

QUADRO GENERALE ................................................................................................................ 27

QUADRO ELETTRICI .................................................................................................................. 27

DISTRIBUZIONE IMPIANTI .......................................................................................................... 28

IMPIANTO ELETTRICO ............................................................................................................... 28

PULSANTI DI SGANCIO IMPIANTO ELETTRICO .............................................................................. 28

13. FOTOVOLTAICO ........................................................................................................ 30

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1

DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO .................................................................................................... 30

VERIFICA DI FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO ..................................................... 32

14. PRESCRIZIONI GENERALI PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI .............................. 34

15. LA SICUREZZA NEI LAVORI DI INSTALLAZIONE E DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI ............................................................................. 36

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1. Premessa

Il seguente elaborato preliminare ha lo scopo di descrivere le modalità di esecuzione degli

impianti elettrici ed elettronici da eseguire nel fabbricato Villaggio Solidale – Centro Don

Vecchi 6, Località Arzeroni Ve-Mestre.

N.B. : eventuali modifiche agli impianti previsti in questi elaborati di progetto, dovranno essere concordati con i progettisti e comportano l’aggiornamento finale degli elaborati stessi.

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2. Riferimenti legislativi e normativi

Nella stesura del presente elaborato la legislazione e la normativa presa a riferimento è quella

vigente nello Stato Italiano e relativa al settore degli impianti elettrici.

In particolare, le principali disposizioni legislative e normative sono:

Legislazione Italiana

L. 1 Marzo 1968 n. 186

Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni

ed impianti elettrici ed elettronici.

Decreto Ministeriale del 10/03/1998

Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro.

D.P.R. 22-10-2001 n. 462

Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi

di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici

e di impianti elettrici pericolosi.

D.M. 22 Gennaio 2008 n. 37

Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della

legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione

degli impianti all'interno degli edifici.

D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i.

Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e

della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano

Guida CEI 0-2

Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.

Guida CEI 0-10

Guida alla manutenzione degli impianti elettrici.

Guida CEI 0-14

DPR 22 ottobre 2001, n. 462.

Guida. all'applicazione del DPR 462/01 relativo alla semplificazione del procedimento per la

denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di

dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

CEI 17-82

Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione – Protezione contro le

scosse elettriche.

Protezione dal contatto diretto accidentale con parti attive pericolose.

CEI 20-45 e variante V1

Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti l'incendio, senza

alogeni (LSOH) con tensione nominale U0/U di 0,6/1 kV.

CEI 22-32

Sistemi statici di continuità (UPS).

Parte 1-1: Prescrizioni generali e di sicurezza.

CEI 23-51

Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per

installazioni fisse per uso domestico e similare.

CEI 46-136

Guida alle Norme per la scelta e la posa dei cavi per impianti di comunicazione

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CEI 64-8/1÷7

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e

a 1500 V in corrente continua.

CEI 64-14

Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.

CEI 64-52

Edilizia ad uso residenziale e terziario.

Guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di

impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati.

Criteri particolari per edifici scolastici.

CEI 79-2

Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto ed antiaggressione. Norme particolari per le

apparecchiature.

CEI 79-3

Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto ed antiaggressione. Norme particolari per gli

impianti antieffrazione, antintrusione.

CEI 79-15

Sistemi di allarme - Sistemi di allarme antintrusione. Parte 1: Prescrizioni generali.

Norma CEI 82-1

Dispositivi fotovoltaici. Parte 1: Misura delle caratteristiche fotovoltaiche corrente - tensione.

Norma CEI 82-2 e successive varianti

Dispositivi fotovoltaici. Parte 2: Prescrizioni per le celle solari di riferimento.

Norma CEI 82-3

Dispositivi fotovoltaici. Parte 3: Principi di misura per sistemi solari fotovoltaici (PV) per uso

terrestre e irraggiamento spettrale di riferimento.

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Norma CEI 82-8

Moduli fotovoltaici (FV) in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e

omologazione del tipo.

Guida CEI 82-25

Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti elettriche di

Media e Bassa tensione

CEI EN 50172 CEI 34-111

Sistemi di illuminazione di emergenza.

CEI EN 60598-2-22

Apparecchi di illuminazione.

Parte 2-22 : Prescrizioni particolari – Apparecchi di emergenza.

GUIDA CEI 306-2

Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici

residenziali.

GUIDA CEI 306-10

Sistemi di cablaggio strutturato

Guida alla realizzazione e alle Norme tecniche

UNI– Ente Nazionale Italiano di Unificazione

UNI EN 1838

Illuminazione d’emergenza.

UNI EN 12464-1

Luce e illuminazione – Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 1: Posti di lavoro interni.

UNI 10349

Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici.

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UNI 11224

Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi

UNI EN 11222

Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici. Procedure per la verifica periodica, la

manutenzione, la revisione e il collaudo.

Direttive ENEL

Direttiva DK 5940 Aprile 2007 Edizione 2.2

Criteri di allacciamento di impianti di produzione alla rete BT di ENEL distribuzione.

CEI 0-21

Norme CEI applicabili ai singoli componenti e/o apparecchiature elettriche degli impianti.

Tutte le apparecchiature elettriche installate soggette alla direttiva bassa tensione 93/68, e al

D. Lgs. 626/96, dovranno riportare la marcatura .

Per quanto riguarda l’installazione dei prodotti per i quali è esplicitamente specificata la marca,

la fabbricazione e/o la provenienza, sono da ritenersi ugualmente idonei i prodotti che

presentino caratteristiche equivalenti.

Le suddette norme dovranno essere rispettate scrupolosamente anche per l’esecuzione dei

lavori.

Gli impianti dovranno essere installati da personale qualificato ai sensi delle norme CEI 11-27,

CEI EN 50110-1 e CEI EN 50110-2 (CEI 11-48, CEI 11-49).

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3. Dati di progetto

Per la realizzazione degli impianti elettrici sono stati forniti dal Committente i dati di progetto di

seguito specificati:

• destinazioni d’uso degli ambienti: sono indicate nelle planimetrie delle tavole IE01,

IE02, IE03 e IE04;

• caratteristiche elettriche: il sistema elettrico è del tipo TT, tensione nominale 400 V,

frequenza 50 Hz, corrente di corto circuito presunta all’origine dell’impianto 10 kA;

• utenze elettriche significative: macchine di condizionamento;

• fotovoltaico: realizzazione impianto fotovoltaico di potenza 38 kWp.

La documentazione fornita dal Committente viene di seguito specificata:

• planimetrie: è stata fornita la planimetria dei locali.

Caratteristiche dell’impianto fotovoltaico

• potenza di picco dell’impianto fotovoltaico: 38 kWp;

• tipologia dell’impianto fotovoltaico: sul tetto dell’edificio;

• tipologia dei moduli fotovoltaici: silicio policristallino;

• spazi destinati all’installazione dei moduli fotovoltaici: sul tetto dell’edificio in direzione

sud;

• spazi destinati all’installazione del quadro di campo e degli inverter: locali tecnici;

• spazi destinati all’installazione del sistema di misura dell’energia prodotta dall’impianto

fotovoltaico: nel locale tecnico (adiacente agli inverter);

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• spazi destinati all’installazione del sistema di misura dell’energia scambiata con la rete:

consegna ENEL. La posizione verrà concordata congiuntamente ai tecnici dell’ENEL

nella fase di “richiesta di connessione”.

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4. Sistema elettrico

Il sistema di distribuzione dell’energia elettrica, in riferimento al collegamento di messa a terra,

è classificato come sistema TT1. In questo tipo di sistema il conduttore di neutro e il conduttore

di protezione sono separati per tutto l’impianto.

La consegna ENEL sarà di tipo trifase con tensione di 400 V e frequenza di 50 Hz.

Per la parte degli impianti lato corrente continua il generatore fotovoltaico risulterà isolato da

terra con controllo di perdita di isolamento integrato negli inverter. Tutti i componenti elettrici,

utilizzati sulla parte dell’impianto funzionante in corrente continua, saranno in Classe II o con

isolamento equivalente2.

1 Norma CEI 64-8/3 (art. 312.2.2). 2 Norma CEI 64-8/4 (art. 413.2.1).

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5. Protezione degli impianti

Protezione contro i contatti diretti

Le prime misure di protezione da prendere in considerazione sono quelle di tipo passivo, che

tendono a prevenire e ad evitare il contatto o a renderlo non pericoloso già all’origine.

Esse sono:

- l’isolamento principale delle parti attive, che deve poter essere rimosso solamente mediante

distruzione;

- la protezione mediante involucri o barriere o distanziamento od ostacoli.

Se tuttavia il contatto diretto con parti in tensione avviene comunque, per insuccesso delle

altre misure di protezione, l’unico dispositivo che può intervenire in modo attivo, aprendo

tempestivamente il circuito elettrico, è l’interruttore differenziale3 ad alta sensibilità (corrente

differenziale di intervento della protezione ≤ 30 mA).

Per la parte degli impianti lato corrente continua i componenti elettrici utilizzati saranno in

Classe II o con isolamento equivalente.

Protezione contro i contatti indiretti

La protezione contro i contatti indiretti viene effettuata mediante impiego di impianto di terra

unico.

Le masse dell’impianto devono essere collegate al punto di messa a terra del sistema di

alimentazione, come pure le masse estranee, le reti estese di tubazioni metalliche, i contatti di

terra delle prese di corrente e delle macchine alimentate direttamente.

3 Protezione addizionale mediante interruttori differenziali, norma CEI 64-8/4 (artt. 412.5.1 e 412.5.2).

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Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e la resistenza del dispersore devono essere tali

che, se si presenta un guasto tra conduttore di fase e conduttore di protezione o massa, sia

soddisfatta la seguente condizione4:

RE Idn ≤ 50 V

dove:

RE è la resistenza del dispersore al quale sono collegate le masse, in ohm;

Idn è la più elevata tra le correnti differenziali nominali d’intervento degli interruttori

differenziali installati, in ampere.

Per la parte degli impianti lato corrente continua i componenti elettrici utilizzati saranno in

Classe II o con isolamento equivalente. Il generatore fotovoltaico risulterà isolato da terra e

sarà presente un controllo d’isolamento.

4 Norma CEI 64-8/4 (art. 413.1.5.2).

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6. Protezioni contro le sovracorrenti

Protezione contro i sovraccarichi

Per proteggere dal sovraccarico il cavo si dovrà utilizzare un interruttore automatico le cui

caratteristiche dovranno rispettare le seguenti condizioni 5:

Ib ≤ In ≤ Iz

If ≤ 1.45 Iz

dove:

Ib è il valore della corrente di impiego della conduttura (carico),

In è il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione,

Iz è il valore della portata massima della conduttura,

If è la corrente di funzionamento, cioè il minimo valore di sovracorrente che fa

intervenire il dispositivo di protezione.

Protezione contro i cortocircuiti

I dispositivi di protezione saranno costituiti da fusibili o interruttori automatici con relè

magnetici; dovranno avere un potere di interruzione almeno uguale alla massima corrente di

cortocircuito presunta nel punto di installazione6.

Se Ics è il potere d'interruzione nominale di servizio e Icu è il potere d'interruzione nominale

estremo, si sceglierà un dispositivo di protezione con un rapporto Ics/Icu tanto più alto quanto

più è importante la continuità di servizio della parte di impianto protetta da quell'interruttore.

Dovrà essere rispettata la seguente relazione7:

5 Norma CEI 64-8/4 (art. 433.2). 6 Norma CEI 64-8/4 (art. 434.3.1). 7 Norma CEI 64-8/4 (art 434.3.2).

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I2 t ≤ K2 S2

dove:

I2 t è il valore, in ampere quadrato secondi dell'energia passante attraverso il

dispositivo di protezione per il tempo t di durata del cortocircuito;

K è il valore del coefficiente tipico del cavo;

S è il valore della sezione del cavo in esame.

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7. Esecuzione delle condutture e dei quadri elettrici

Conduttori

I conduttori per i quali è previsto l'impiego sono in rame, di tipo non propagante l'incendio, a

norme CEI 20-22; le condutture saranno di tipo N07G9-K, unipolare oppure, cavi in gomma

G7 tipo FG7OM1, a norme CEI 20-22, tensione di isolamento 600/1000 V. Saranno usati

anche cavi resistenti al fuoco FTG10(O)M1.

Il colore dei cavi dovrà essere scelto in base all'impiego specifico secondo le seguenti

indicazioni:

- colore giallo-verde per i conduttori di terra, di protezione ed equipotenziali;

- colore blu per i conduttori di neutro;

- colore nero, marrone, grigio per i conduttori di fase;

- colore rosso per i conduttori di bassissima tensione.

I cavi dovranno essere protetti meccanicamente fino a 2,5 m al di sopra del piano di lavoro

con tubi in materiale plastico autoestinguente o metallico.

Tutti i cavi utilizzati anche per gli impianti elettronici dovranno avere cavi di tipo a zero

emissione di alogeni LSOH.

Per la parte degli impianti lato corrente continua i conduttori per i quali è previsto l'impiego

sono in rame, unipolari, isolati del tipo solare.

Giunzioni e derivazioni

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Giunzioni e derivazioni dovranno essere effettuate all'interno di apposite custodie, oppure,

all'interno di apparecchi utilizzatori se provvisti di morsettiera idonea allo scopo, garantendo

comunque un grado di protezione minimo IP4X salvo dove diversamente indicato; non si

dovranno in alcun modo effettuare derivazioni entro tubazioni.

Non sono accettabili le connessioni attuate tramite semplice legatura e nastratura dei

terminali. Le connessioni dovranno essere effettuate con morsetti fissi o con morsetti mobili

(connettori a compressione) e ripristino dell'isolamento mediante apposita nastratura, e/o

mediante guaine termorestringenti.

La componentistica installata su strutture combustibili dovrà garantire quanto previsto dalla

norma CEI 64-8/7.

Tubi e canali

Verranno impiegati tubi rigidi o flessibili in PVC autoestinguenti a marchio I.M.Q..

Il diametro interno dei tubi sarà sempre superiore al diametro massimo del fascio dei cavi

contenuti moltiplicato per il coefficiente 1.3; per le canale portacavi la sezione massima del

fascio di cavi contenuti sarà inferiore alla sezione della canala stessa del 50%.

Negli attraversamenti dei muri resistenti al fuoco dei cavi elettrici, delle tubazioni e dei canali in

materiale combustibile dovrà essere garantita la compartimentazione installando, ad esempio,

sacchetti o collari termoespandenti.

Quadri elettrici

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I quadri dovranno avere grado di protezione minimo IP4X, salvo dove diversamente indicato,

ed essere conformi alla norma CEI 23-51; dovranno essere targati con chiare e indelebili

indicazioni relative a: il nome del costruttore o il marchio di fabbrica, il tipo e/o numero di

identificazione.

Gli interruttori magnetotermici dovranno essere di tipo modulare, conformi alle norme CEI 23-

3, con caratteristiche e poteri di interruzione come indicato negli schemi unifilari.

Gli interruttori differenziali dovranno essere di tipo modulare, conformi alle norme CEI 23-42 e

CEI 23-44, con caratteristiche e sensibilità come indicato negli schemi unifilari.

Tutte le apparecchiature indicate negli schemi unifilari dovranno essere montate e cablate con

cavo N07V-K CEI 20-22, capicorda preisolati ed eventuali morsetti con allacciamento a vite

tipo antiallentamento adeguati alla sezione dei conduttori.

Ogni interruttore dovrà essere corredato di targhetta, indicante la funzione o l'utenza

alimentata, posta sul fronte quadro.

In ciascun quadro dovrà essere previsto uno spazio di riserva pari a circa il 20%.

Se il quadro elettrico contiene dispositivi di azionamento interni, quali attuatori (es. pulsante,

levetta) o dispositivi sostituibili di avviso o protezione (es. fusibile a vite, luce lampeggiante)

manovrabili necessariamente da persone esperte o avvertite (CEI 11-27) e senza la necessità

di sezionare il quadro stesso, quest’ultimo deve essere costruito conforme alla norma CEI 17-

82, in modo tale da fornire protezione contro le scosse elettriche causate da contatto diretto

con parti attive in tensione.

Distanze minime di rispetto intorno ai quadri elettrici

Le distanze minime di rispetto, intorno ad un quadro elettrico di bassa tensione, da applicare

nell’installazione dei quadri sono quelle prescritte dalle normative NEC (National Electrical

Code).

Tali normative introducono le seguenti distanze di rispetto dai quadri elettrici.

Tensione nominale Distanza minima di rispetto (m)

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del quadro elettrico

(V) Condizione 1 Condizione 2 Condizione 3

0 ÷ 150 0,9 0,9 0,9

151 ÷ 600 0,9 1,1 1,2

Dove:

Condizione 1 = Assenza di fronte al quadro stesso di masse o di masse estranee.

Condizione 2 = Presenza di masse estranee di fronte al quadro.

Condizione 3 = Presenza di masse di fronte al quadro.

Le distanze indicate nella tabella valgono anche per l’accesso posteriore se i quadri sono

accessibili nel retro per sostituzioni o manutenzioni.

La larghezza del volume di rispetto di fronte al quadro, non necessariamente centrata sul

medesimo, coincide con la sua larghezza, con un minimo di 0,75 m. In entrambi i casi, deve

essere possibile aprire lo sportello del quadro a 90°.

L’altezza del volume di rispetto di fronte al quadro, misurata dal piano di calpestio, coincide

con l’altezza del quadro stesso, con un minimo di 2 m.

Altri elementi, funzionali al quadro, ad esempio un canale metallico porta cavi ancorato al

soffitto, possono interferire con l’altezza di cui sopra, purché lo spazio utilizzato non superi 15

cm.

Sopra il quadro, fino ad una distanza di 1,8 m dalla superficie superiore del quadro, non sono

ammessi tubazioni o altri elementi estranei contenenti fluidi che possano danneggiare il

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quadro, ad esempio acqua, a meno che non siano prese precauzioni per evitare danni al

quadro dovuti a condensa, gocciolamento di fluidi, ecc.

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8. Classificazione degli ambienti

I locali interni vengono classificati come ordinari.

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9. Impianto di illuminazione di sicurezza

L’impianto elettrico di emergenza verrà realizzato sia con corpi illuminanti di tipo autonomo

disposti in modo da garantire i livelli illuminotecnici richiesti dalla normativa nei luoghi di lavoro

e sia attraverso l’utilizzo di UPS di soccorso.

I corpi illuminanti, garantiranno 1 lux a livello terra sulle vie di fuga.

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10. Impianto di illuminazione ordinaria

Requisiti dell’impianto di illuminazione

I livelli di illuminamento mantenuto (Em) che sono stati adottati, sono conformi alla norma UNI

12494 (vedi tabella 1 riportante i valori limite prescritti dalla norma).

Nella tabella sono indicati inoltre i valori dell’indice unificato dell’abbagliamento (UGR) ed i

valori dell’indice di resa del colore (Ra) che dovranno caratterizzare i corpi illuminanti e le

lampade da installare.

Destinazione

d’uso del

locale

Livello di

illuminamento

medio

mantenuto Em

(lx) (*)

Indice unificato

abbagliamento

(UGRL) (**)

Indice di

resa del

colore (Ra)

(***)

Note

Corridoi ed

aree di

circolazione

100 28 40

1. Illuminazione

a livello

pavimento.

2. Ra e UGR

simili alle aree

adiacenti

Tabella 1 – Elenco dei requisiti illuminotecnici

(*) Il livello di illuminamento medio mantenuto Em (lx) non deve essere minore dei valori

indicati nella tabella 1.

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(**) L'abbagliamento molesto, direttamente prodotto dagli apparecchi di un impianto

d'illuminazione di interni, deve essere valutato utilizzando il metodo tabellare CIE dell'indice

unificato di abbagliamento UGR (Unified Glare Rating). Il valore di UGR dell'impianto

d'illuminazione non deve essere maggiore del valore LIMITE riportato nella tabella 1.

(***) Per fornire un'indicazione obiettiva delle proprietà di resa del colore di una sorgente

luminosa è introdotto l'indice generale di resa del colore Ra. Il valore massimo di Ra è 100.

Questo numero diminuisce al diminuire della qualità della resa del colore. L'indice generale di

resa del colore Ra non deve essere minore dei valori indicati nella tabella 1.

Impianto di illuminazione ordinaria da realizzare

I corpi illuminanti verranno scelti dalla Committenza per cui si indicheranno in planimetria

solamente i punti luce.

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11. Impianto di terra

L’impianto di terra dovrà essere realizzato seguendo le indicazioni della planimetria allegata n.

IE01 e come di seguito indicato:

- dispersori di terra8: saranno utilizzati picchetti a croce (50x50x5 mm, lunghezza 2 m) in

acciaio zincato dislocati come riportato nella planimetria;

- conduttore di terra9: saranno utilizzate corde in rame nudo di sezione 50 mm2 per il

collegamento tra loro dei dispersori e di rame isolato per il collegamento al collettore di terra;

- collettore o nodo di terra10: sarà realizzato in rame (Cu) posto in apposita custodia o nel

quadro elettrico generale cui saranno collegate tutte le masse, i conduttori di protezione, le

masse estranee e i collegamenti equipotenziali;

8 Norma CEI 64-8/5 art. 542.2.1 9 Norma CEI 64-8/5 art. 542.3.1 10 Norma CEI 64-8/5 art. 542.4.1

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- conduttori equipotenziali principali11: saranno realizzati con sezione minima non inferiore alla

metà della sezione del conduttore di protezione principale dell’impianto di 6 mm2 posti a

collegare le masse estranee (tubazioni idriche e del gas, strutture metalliche a contatto con il

terreno);

- conduttori di protezione12: dovranno essere di sezione pari a quella dei rispettivi conduttori di

fase fino a 16 mm2, non inferiore alla metà del conduttore di fase, con un minimo di 16 mm2,

per sezioni maggiori, posti a collegare le masse.

11 Norma CEI 64-8/5 art. 547.1.1 12 Norma CEI 64-8/5 sezione 543

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Quanto sopra indicato vale per i conduttori di terra e protezione in rame, inoltre per i conduttori

di protezione si è considerato che siano parte integrante dei cavi o quantomeno contenuti

negli stessi tubi; in caso contrario le sezioni minime ammesse sono:

- 2,5 mm2 se provvisti di protezione meccanica,

- 4 mm2 se privi di protezione meccanica.

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12. Descrizione degli impianti L’impianto elettrico sarà realizzato in base alle indicazioni seguenti:

Quadro Consegna ENEL

Il quadro sarà realizzato all’esterno in apposita conchiglia di protezione in vetroresina.

Dovrà avere un grado di protezione minimo IP44 e dovrà essere dotato di scaldiglia interna di

riscaldamento termostatata.

Saranno presenti 2 interruttori:

- Uno generale dotato di bobina di sgancio per lo sgancio generale dell’energia nel

fabbricato,

- Uno dell’impianto fotovoltaico anch’esso dotato di bobina di sgancio.

Avrà una carpenteria in vetroresina e conterrà le apparecchiature indicate nella tavola IE07

allegata.

Per la disposizione planimetrica del quadro elettrico vedere la tavola allegata IE01.

Il circuito di alimentazione verso il quadro generale verrà distribuito mediante dei cavidotti in

PVC di tipo rigido (resistenza allo schiacciamento 450 Newton), posati ad almeno 60 cm al di

sotto del piano di campagna oppure opportunamente protetti meccanicamente.

Quadro Generale

Il quadro verrà installato dove indicato nella planimetria della tavola IE02, fornirà

l’alimentazione ai sottoquadri distribuiti nel fabbricato. Sarà costituito da un quadro di tipo

metallico, grado di protezione minimo pari ad IP4X; conterrà le apparecchiature indicate nello

schema unifilare della tavola IE08.

Quadro elettrici

Verranno installati altri quadri elettrici dove indicati nelle planimetrie.

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Distribuzione impianti

La distribuzione degli impianti elettrici verrà realizzata all’interno con tubazioni in PVC da

posare sotto traccia a parete/pavimento/soffitto. I circuiti relativi agli impianti di energia

saranno sempre separati da quelli relativi agli impianti di segnale.

Verranno utilizzate anche canalizzazioni metalliche posate a soffitto.

All’esterno verranno utilizzati cavidotti in PVC a doppia parete.

La componentistica installata su strutture combustibili dovrà garantire quanto previsto dalla

norma CEI 64-8/7.

Impianto elettrico

La disposizione planimetrica delle apparecchiature elettriche da installare è individuabile nelle

planimetrie delle tavole IE01, IE02, IE03 e IE04 allegate.

I gruppi prese dei locali saranno composti da prese di tipo bipasso 10/16 A o universali.

Dovranno avere alveoli protetti.

Nel locale mensa verranno installate prese industriali CEE grado di protezione minimo IP44.

Pulsanti di sgancio impianto elettrico

I pulsanti di sgancio saranno installati dove indicato nella planimetria della tavola IE01.

I pulsanti saranno dotati di spia di segnalazione, indicante permanentemente la funzionalità

del dispositivo di comando (rif. norma CEI 64-8/5 articolo 537.4.3 e commento), e del cartello

monitore con la dicitura “Pulsante di sgancio impianto elettrico” o “Pulsante di sgancio

impianto fotovoltaico”.

Intervenendo su tali pulsanti verrà tolta tensione all’intero impianto elettrico, inclusi gli impianti

alimentati dal gruppo di continuità. Per gli UPS dell’impianto di illuminazione di sicurezza sarà

presente un pulsante di sgancio dedicato ad uso esclusivo dei VV.F..

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Il circuito relativo al pulsante di sgancio, verrà realizzato con cavo tipo FTG10OM1 conforme

alla norma CEI 20-45, con sezione e formazione 2x1,5.

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13. Fotovoltaico

Il presente capitolo ha lo scopo di descrivere le modalità di esecuzione dell’impianto

fotovoltaico, la cui potenza di picco è pari a 38.000 Wp. L’impianto fotovoltaico è destinato a

produrre energia elettrica in collegamento alla rete elettrica di distribuzione di bassa tensione

in corrente alternata.

Descrizione dell’impianto

Generatore fotovoltaico

Il generatore fotovoltaico sarà costituito da 4 campi afferenti a 4 inverter; per la disposizione

dei moduli fotovoltaici si veda la tavola allegata IE05.

I moduli fotovoltaici da utilizzare saranno realizzati con silicio policristallino; le caratteristiche

tecniche generali dei moduli sono di seguito riportate (riferite alle condizioni di test standard

STC).

CARATTERISTICHE DEI MODULI FOTOVOLTAICI

Potenza di picco (Wp) 250 W

Numero celle per modulo 60

Tensione di sistema massima ammessa 1000 V

Tolleranza di produzione -0+5 %

NB: Valori che possono variare in funzione del prodotto installato.

Strutture di sostegno

Il generatore fotovoltaico sarà posizionato sul tetto della struttura posto inclinato di 30° con

apposite strutture di sostegno. Le strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici saranno

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costituite da idonei travi profilati modulari in alluminio anodizzato; i profilati saranno collegati e

ancorati opportunamente al tetto con delle staffe e bullonerie in acciaio inossidabile.

Le strutture di sostegno saranno collegate in equipotenziale all’impianto disperdente (ogni fila

andrà collegata con corda di rame isolato da 6 mmq).

Gruppo di conversione e controllo “Inverter”

Il gruppo di conversione sarà composto da quattro inverter da collegare all’impianto di

produzione fotovoltaico.

Quadro di campo

Il quadro di campo sarà realizzato con un involucro in materiale plastico, grado di protezione

minimo pari ad IP55. Le caratteristiche dei dispositivi di protezione da utilizzare sono indicate

nello schema della tavola IE06.

Quadro Consegna ENEL

Il quadro Consegna ENEL è di nuova posa. Per la disposizione planimetrica del quadro

vedere la tavola allegata IE01; le caratteristiche dei dispositivi di protezione da utilizzare sono

indicate nello schema unifilare della tavola IE07.

Quadro generale Fotovoltaico

Il quadro è di nuova posa in materiale plastico/metallico con grado di protezione minimo pari

ad IP55.

Distribuzione impianti

Per la distribuzione degli impianti all’interno del fabbricato saranno impiegate delle

canalizzazioni in materiale plastico (posa a vista a parete, pavimento ed a soffitto) e delle

tubazioni in PVC (tipo flessibile, posa sottotraccia a parete ed a soffitto).

Per la distribuzione degli impianti all’esterno, saranno impiegate delle tubazioni in PVC doppia

parete.

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Verifica di funzionamento dell’impianto fotovoltaico

L’insieme delle operazioni di realizzazione dell’impianto fotovoltaico si conclude con la verifica

tecnico-funzionale dell’impianto stesso (rif. guida CEI 82-25). Le verifiche saranno effettuate

dalla ditta installatrice dell’impianto fotovoltaico. Per l’impianto da realizzare dovrà essere

effettuato un esame a vista13 e dovranno essere controllate:

- la continuità elettrica e le connessioni tra moduli;

- la messa a terra di masse e scaricatori;

- l’isolamento dei circuiti elettrici dalle masse;

- il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza

generata e nelle varie modalità previste dal gruppo di condizionamento e controllo della

potenza (accensione, spegnimento, mancanza rete, ecc.).

La guida per le connessioni alla rete elettrica di ENEL DISTRIBUZIONE indica le verifiche che

devono essere effettuate prima della messa in servizio dell'impianto (a cura della ditta

installatrice del’impianto); per l’impianto da realizzare dovranno essere effettuate le verifiche di

prima installazione di seguito indicate:

- esame a vista delle apparecchiature e del macchinario;

- verifica congruenza schemi unifilari d'impianto;

- verifica congruenza delle caratteristiche dell’impianto di produzione;

- verifica congruenza delle caratteristiche del dispositivo/i di interfaccia e dispositivo generale;

- verifica con impianto in tensione del regolare funzionamento in chiusura ed in apertura del

dispositivo di interfaccia e dell'apertura dello stesso per mancanza di tensione ausiliaria. 13 L’esame a vista ha il fine di controllare che l’impianto sia stato realizzato secondo le norme CEI. In particolare deve accertare che i componenti siano conformi alle prescrizioni delle relative norme, scelti e messi in opera correttamente e non danneggiati visibilmente. Inoltre l’esame a vista è teso a identificare, senza l’uso di attrezzi o di mezzi di accesso eventuali difetti dei componenti elettrici che sono evidenti allo sguardo quali ad esempio: la mancanza di ancoraggi, connessioni interrotte, involucri rotti, dati di targa, ecc.

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La guida per le connessioni alla rete elettrica di ENEL DISTRIBUZIONE indica di effettuare

delle verifiche periodiche con regolarità (almeno ogni 2 anni), l’elenco delle verifiche

periodiche coincide con quello delle verifiche iniziali. Per l’impianto fotovoltaico da realizzare

dovranno essere effettuate le verifiche periodiche con frequenza biennale (a cura del

proprietario dell’impianto).

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14. Prescrizioni generali per l’esecuzione dei lavori

Per una facile individuazione dei circuiti, ogni interruttore o altro componente installato dovrà

avere una etichetta fissata in modo sicuro con indicato il servizio.

Nel caso venga installato un quadro contenente parti attive collegate a più di una

alimentazione, una scritta od altra segnalazione deve essere posta in posizione tale per cui

qualsiasi persona, che acceda alle parti attive, sia avvertita dalla necessità di sezionare dette

parti dalle diverse alimentazioni.

Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione

di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all’articolo 7 del DM

37/2008. Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell’impresa installatrice o dal legale

rappresentante e dal responsabile tecnico, recante i numeri di partita I.V.A. e di iscrizione alla

Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, faranno parte integrante la

relazione contenente la tipologia dei materiali, nonché il progetto di cui all’art. 5 del DM

37/2008.

Formazione degli addetti ai lavori elettrici

Il 1° aprile 2005 è entrata in vigore la norma CEI 11-27 che fornisce gli elementi essenziali per

la struttura dei corsi di formazione, per il personale che deve eseguire lavori elettrici.

Tale norma prevede che il datore di lavoro attribuisca per iscritto il livello di qualifica ad

operare sugli impianti elettrici che può essere di “persona esperta”, “persona avvertita” o

“idonea ai lavori sotto tensione”. La norma CEI 11-27 fornisce quindi sia prescrizioni che linee

guida al fine di individuare i requisiti minimi di formazione, in termini di conoscenze tecniche, di

normative e di sicurezza, nonché di capacità organizzative e d’esecuzione pratica delle attività

del lavoro elettrico, che consentono di acquisire, sviluppare e mantenere le capacità delle

Persone esperte, avvertite o idonee ai lavori in tensione ad operare sugli impianti elettrici.

La stessa norma chiarisce, infine, le mansioni dei preposti alla conduzione degli impianti

elettrici e dei preposti alla conduzione dell’attività lavorativa dando un valido strumento

applicativo all’art. 26 del D. Lgs. 81/08 (contratto d’appalto o contratto d’opera).

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Il datore di lavoro deve affidare i lavori elettrici a personale (interno o esterno) in possesso di

qualifica scritta ad operare sugli impianti elettrici.

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15. La sicurezza nei lavori di installazione e di manutenzione degli impianti fotovoltaici

Gli impianti fotovoltaici si differenziano dai normali impianti elettrici principalmente per i motivi

seguenti:

1) non è possibile porre il generatore fotovoltaico fuori tensione (di giorno). Tutto ciò

che è posto a monte di un dispositivo di sezionamento sul lato c.c. di un impianto fotovoltaico

rimane in tensione (di giorno) anche dopo l’apertura di tale dispositivo;

2) sono in corrente continua, spesso a tensione nominale di 400 V o maggiore.

Per quanto riguarda il punto 1) precedente ogni intervento sulle parti attive delle stringhe va

considerato un lavoro elettrico sotto tensione; tali interventi possono essere svolti soltanto

dalle “Persone Idonee” (rif. norma CEI 11-27 art. 12.2), cioè da soggetti che abbiano

conoscenza ed esperienza tali da permettergli di lavorare in sicurezza sotto tensione.

I lavori sotto tensione all’aperto sono vietati nei seguenti casi (rif. norma CEI 11-27 art. 12.4.4,

norma CEI 11-48 art. 6.3.7):

- nebbia, pioggia o neve (soprattutto a causa della scarsa visibilità),

- temperature molto basse o vento forte (difficoltà di impugnare e manovrare gli attrezzi),

- temporali (a causa delle probabili sovratensioni sull’impianto).

Tutti i quadri e le scatole dell’impianto fotovoltaico, lato c.c., devono riportare un avviso che

indica la presenza di parti attive anche dopo l’apertura dei dispositivi di sezionamento

dell’inverter (rif. norma CEI 64-8, art. 712.536.2.2.5.1).

In corrispondenza dell’interruttore generale dell’impianto utilizzatore deve essere collocato un

avviso che segnali la presenza della doppia sorgente di alimentazione (rete pubblica e

generatore fotovoltaico. Rif. guida CEI 82-25, art. 6.2).

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PERICOLO

DOPPIA ALIMENTAZIONE

Prima di operare sui circuiti elettrici,

interrompere l’alimentazione

principale e i generatori locali.

Interruttore alimentazione principale presso:

__________________

Interruttore generatori locali presso:

________________________

Fig. 1: avviso di doppia alimentazione.

Per quanto riguarda il punto 2) precedente la corrente dovuta ad un arco elettrico negli

impianti fotovoltaici, conseguente ad un cortocircuito, è inferiore se paragonata a quella

riscontrabile negli impianti elettrici alimentati dalla rete, ma la sua durata è superiore in quanto

l’arco in corrente continua è più difficile da estinguere.

I lavori sugli impianti fotovoltaici comportano anche rischi di natura non elettrica, a titolo di

esempio citiamo quelli più significativi:

- bruciature derivanti dal contatto con i moduli (possono raggiungere temperature

superiori a 100 °C sul fronte esposto al sole e di 80 °C sul retro),

- cadute dall’alto per gli impianti installati sul tetto,

- punture di insetti che potrebbero aver nidificato sul retro del modulo che si rimuove.

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Manutenzione dell’impianto fotovoltaico

Per manutenzione di un impianto fotovoltaico si intende l’insieme di attività necessarie per

conservare in buono stato di efficienza, e soprattutto di sicurezza, l’impianto stesso.

Al fine di consentire al gestore dell’impianto fotovoltaico di redigere un idoneo piano di

manutenzione si riportano di seguito, a titolo non esaustivo, le periodicità consigliate di alcuni

interventi di manutenzione. Dovranno inoltre essere effettuate tutte quelle attività di

sorveglianza funzionale (controllo minimo frequente dell’impianto) che consentono di verificare

l’integrità costruttiva e funzionale.

Per conservare in buono stato di efficienza l’impianto il gestore dovrà verificare, con frequenza

mensile, la resa dell’impianto stesso (annotando i dati relativi all’energia prodotta).