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Con il termine “antropologia” si intende

lo studio del genere umano Antropologia filosofica Antropologia fisica Antropologia culturale

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Antropologia

L’antropologia culturale nasce nella

seconda metà dell’Ottocento allo scopo di studiare le popolazioni extraoccidentali

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Antropologia culturale

L’oggetto di studio dell’antropologia

culturale è la cultura

La “cultura antropologicamente intesa” non è riducibile al solo bagaglio di conoscenze che si acquisiscono attraverso il processo di apprendimento formale

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• La cultura Antropologia culturale

Definizioni di cultura «Il termine cultura indica le tradizioni

socialmente apprese ed acquisite e i modi di vivere dei membri di una società, ivi inclusa la loro maniera strutturata e reiterata di pensare, sentire e agire » (Harris, 1987)

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Definizioni di cultura «La “cultura” è un complesso di idee, di

simboli, di azioni e di disposizioni storicamente tramandati, acquisiti, selezionati e largamente condivisi da un certo numero di individui mediante i quali questi ultimi si accostano al mondo in senso pratico e intellettuale» (Fabietti, 2004)

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La cultura come complesso di modelli

La cultura presenta forme interne di organizzazione: i modelli culturali

Modello culturale: complesso di idee,

simboli, azioni, disposizioni

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Plasticità dei modelli culturali

I modelli culturali orientano le attitudini pratiche e intellettuali di coloro che li condividono, ma non sono rigidi e meccanici

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Carne Gli europei mangiano carne bovina e suina, ma non canina I cinesi mangiano carne bovina, suina e canina I musulmani e gli ebrei non mangiano carne suina e canina Gli indù non mangiano carne

Luoghi sacri Entrando in chiesa un cristiano si scopre il capo; una

cristiana se lo copre Gli ebrei (uomini e donne), entrando in una sinagoga, si

coprono il capo I musulmani (uomini e donne), entrando in una moschea,

si tolgono le scarpe

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La cultura è operativa

I modelli culturali sono il presupposto dell’operatività umana

Permettono di accostarsi al mondo in senso pratico e intellettuale

Senza modelli culturali, gli esseri umani non potrebbero pensare e agire

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La vita degli esseri umani è guidata dalla cultura.

Anche gli aspetti più basilari:

Cibo Riproduzione Riposo ecc.

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La cultura è un complesso di modelli tramandati, acquisiti, ma anche selezionati

Divario generazionale: le giovani generazioni non subiscono passivamente i dettami di quella precedente

Diffusione: le culture si influenzano a vicenda, introducendo nuovi elementi nei modelli culturali

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• Selettività


In virtù della selettività, le culture mostrano il loro carattere di sistemi aperti e chiusi allo stesso tempo

Gli elementi vengono accolti o rifiutati a

seconda che possano rivelarsi utili o dannosi

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Le culture sono prodotti storici, ovvero il

risultato di contatti, prestiti, cessioni

Le culture non sono entità statiche

I modelli culturali cambiano nel tempo

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Le culture sono stratificate e non omogenee

Variabili delle stratificazioni:

Potere Prestigio Ricchezza Conoscenze

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• Stratificazione


Conseguenze delle stratificazioni

Differenze interne Modi diversi di percepire il mondo Modi diversi di rapportarsi agli altri Modi diversi di esprimersi

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• Stratificazione


E’ estremamente problematico etichettare la cultura di un gruppo Es. la cultura dei Sardi, Es. la cultura degli Esquimesi, Es. la cultura dei Maori…

In generale l’immagine che noi abbiamo

di una cultura coincide con quella diffusa dai dominatori

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L’esistenza di una cultura dipende dalla capacità di comunicare degli uomini Comunicazione orizzontale

(quotidianità) Comunicazione verticale (tra

generazioni)

Le idee e i comportamenti si diffondono e si rafforzano attraverso la loro comunicazione che porta alla loro condivisione

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Dinamica culturale «Ogni formazione culturale» (…) «vive» una sua

sorta di «vita: comincia ad esistere, o «nasce», in un qualche luogo e momento, e ad opera di qualcuno; dura più o meno a lungo nel tempo, da una generazione all’altra, e si propaga da un luogo all’altro e dall’uno all’altro strato

sociale; in questi suoi «movimenti» nel tempo, nello spazio e nella società, si conserva talvolta

inalterata e talvolta subisce trasformazioni più o meno profonde; infine «muore» (…) e cioè

cessa di esistere nell’uso di agire negli individui e nei gruppi» (Cirese 1977)

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Trasmissione culturale Esperienza di apprendimento (conscia o

inconscia) per cui la generazione anziana induce quella giovane ad adottare le proprie forme tradizionali di pensiero e comportamento (Harris)

L’integrazione degli individui giovani nella propria cultura è chiamata inculturazione (Cirese 1977)

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Diffusione

La diffusione concerne il passaggio di caratteristiche culturali da una cultura e

da una società all’altra.

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Creatività culturale

La creatività culturale consiste nella nascita di nuovi significati che modificano il nostro modo di concepire o di manipolare le cose o il mondo

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La cultura è olistica

La cultura è olistica (òlos = intero), ovvero complessa e integrata, formata da elementi che stanno in un rapporto di interdipendenza reciproca

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La cultura è olistica

I modelli culturali interagiscono fra loro, componendo un insieme più complesso

più o meno coerente che chiamiamo cultura

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Olismo culturale:

I modelli di una cultura si influenzano reciprocamente

Sistema alimentare: non mangiamo i

cani Sistema emotivo/valoriale: possediamo

un’idea di intimità con questa specie animale

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L’idea di “tradizione”

Il concetto di tradizione è frutto del pensiero moderno, legato alla rivoluzione industriale

Si basa sull’idea di “progresso”

Distinzione fra società progredite (moderne) e società statiche (tradizionalil)

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L’idea di “tradizione”

La tradizione ha l’aspetto di un prodotto del passato che giunge ai contemporanei

In realtà è frutto dello sguardo del presente sul passato È legata agli interessi del presente, sulla

base dei quali seleziona e plasma il ricordo del passato

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L’antropologia culturale è una disciplina universalista

Considera tutte le culture come degne di

attenzione e utili alla conoscenza del genere umano nel suo complesso

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Universalismo vs Etnocentrismo

L’universalismo si oppone all’etnocentrismo Etnocentrismo: tendenza di ogni cultura a

ritenere i propri modelli culturali come migliori di quelli altrui

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Etnocentrismo «le forme e i contenuti e più in genere i

«valori» della propria cultura vengono assunti come metro di misurazione e di valutazione delle forme, dei contenuti e dei valori delle

culture altrui. Di conseguenza vengono giudicati positivamente tutti i fatti che

rientrano nei propri quadri mentali (e cioè appaiono positivi secondo i propri metri di misura), e si respingono nel negativo (fuori dell’umanità) tutti quelli che rispondono ad

altre concezioni e visioni del mondo» (Cirese, 1971)

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Esclusivismo culturale Variante dell’etnocentrismo che agisce nei

rapporti interni delle società «superiori» : «i comportamenti e le concezioni degli strati

subalterni e periferici vengono rigettati fuori dei confini della «cultura», perché non collimanti con gli atteggiamenti e i valori dei ceti dominanti «colti», e più in generale perché non collimanti con i modi ufficiali di vedere il mondo» (Cirese 1977)

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La centralità del contesto culturale in Antropologia

Le informazioni individuate, raccolte e

selezionate in una ricerca devono essere considerate in “relazione” al loro contesto di provenienza: non si tratta di un relativismo assoluto,

ma di un relativismo rispetto al contesto culturale

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IL RELATIVISMO CULTURALE Punto di vista secondo cui «ogni modello

culturale è intrinsecamente degno di rispetto» (Harris 1987)

«La condizione per lo studio dei gruppi socio-culturali «altri» dal nostro è dunque che si accetti di considerare come «relative» (e non «assolute») tutte le culture, ivi compresa la nostra» (Cirese 1977)

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IL RELATIVISMO CULTURALE

Le culture “altre” non possono essere interpretate attraverso l’applicazione scontata e ingenua delle categorie della cultura dell’osservatore

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IL RELATIVISMO CULTURALE

Il relativismo culturale è un atteggiamento scientifico:

mira alla conoscenza e alla

comprensione non mira alla giustificazione morale è indispensabile per collocare il senso

delle cose nel loro contesto

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