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Definizione farmacologica di droga Una sostanza chimica, naturale o artificiale, che modifica la psicologia o l’attività mentale degli esseri umani e che può indurre uno stato di dipendenza Organizzazione Mondiale Sanità

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Definizione farmacologica

di droga

Una sostanza chimica, naturale o

artificiale, che modifica la psicologia o

l’attività mentale degli esseri umani e che

può indurre uno stato di dipendenza

Organizzazione Mondiale Sanità

Tossicodipendenza:

disturbo del comportamento

• USO: consumare una sostanza psicoattiva per scopi non medicinali

• USO RICREAZIONALE: uso di droghe limitato a occasioni sociali e durante il tempo libero

• ABUSO: uso anomalo e protratto di droga (quantità e frequenza) tale da comportare problemi per l’individuo (medico-clinici e sociali)

Caratteristiche della dipendenza

Dipendenza – può essere fisica e psicologica (si

manifesta con il desiderio incontrollabile di

continuare ad assumere la sostanza e di

procurarsela con ogni mezzo)

Sindrome da astinenza - E' l'insieme dei disturbi

fisici e psichici derivanti dalla brusca

sospensione dell'assunzione

Tolleranza – la sostanza perde di efficacia e

bisogna aumentare la dose per ottenere lo

stesso effetto

La tossicodipendenza

• Non e’ solo un problema medico ma anche

sociale e legale

• E’ un male che colpisce l’ individuo ma

anche la famiglia e la società

• E’ una malattia cronica, indotta da motivi

psicologici di origine sociale ed economica,

ma anche dagli effetti biologici della droga

Dipendenza fisica

Dipendenza psicologica

Modifica persistente delle funzioni cerebrali

Pensieri e comportamenti incontrollabili

Ricaduta

La dipendenza fisica caratterizza la maggior parte delle sostanza

d’abuso, con l’unica eccezione degli allucinogeni. Tale dipendenza

dipende dallo sviluppo di uno stato di adattamento dell’organismo

alle condizioni determinate dalla presenza di una specifica sostanza

con conseguente produzione di sintomi di natura opposta rispetto ai

suoi effetti immediati, quando si verifica la carenza di questa

sostanza. Tale forma di dipendenza scompare dopo un periodo di

interruzione dell’abuso della sostanza.

La dipendenza psichica sembra essere attribuibile a tutte le

sostanza d’abuso. Tale dipendenza si basa sull’insorgenza di una

forte motivazione all’assunzione periodica o continuativa della

sostanza allo scopo di ottenerne gli effetti piacevoli o di sfuggire,

grazie alla loro azione, le sensazioni di malessere che hanno spinto

all’uso della sostanza stessa

Le terapie attuali

• eroina e oppioidi:

– comunita’, metadone, buprenorfina

• alcolismo:

– terapia di gruppo, antabuse, naltrexone

• cocaina, stimolanti, ecstasy:

– psicoterapia

• nicotina/fumo:

– gomme e cerotti di nicotina, bupropione, vareniclina

Sviluppi futuri nella ricerca

• Studio della genetica (prevenzione)

• Identificazione degli effetti permanenti nella chimica del

cervello (diagnosi)

• Scoprire nuovi farmaci specifici e sicuri come

coadiuvanti delle terapie psico-sociali (cura)

Integrazione di prevenzione, diagnosi e cura

- Informazione e Conoscenza -

LA COCAINA

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Cocaina

COCAINA

Si trova in abbondanza nelle foglie di

Erythroxylon coca che gli abitanti delle Ande

masticano da centinaia di anni per l’azione

stimolante ed euforizzante.

Isolata nel 1860 da Albert Niemann, che ne sottolineo il gusto amaro e la

capacità di rendere insensibile la lingua, fu studiata da Sigmund Freud e

introdotta da Carl Koller nel 1884 nella pratica clinica come anestetico per

uso topico in chirurgia oftalmologica. In seguito Halstead ha introdotto

l’uso in anestesia per infiltrazione e per blocco della conduzione.

Gli anestetici utilizzati oggi derivano da queste osservazioni iniziali e dalla

ricerca di derivati sintetici meno tossici e che non diano dipendenza.

Il primo di questi è la procaina, sintetizzata da Einhorn nel 1905.

Come l’oppio anche la cocaina ha un’origine

antichissima. E’ stata riscontrata, insieme alla

nicotina, in mummie egiziane risalenti a più di

3000 anni fa. Quantità misurabili di cocaina sono

state altresì rinvenute in antiche tombe peruviane

e mummie cilene del 2000 a.C.

Inoltre, la scoperta di un incisione raffigurante

una testa umana nel tipico atteggiamento dei

masticatori del bolo di coca e di vasi e statue

riproducenti soggetti nell’atto di preparare le

“dosi”, fanno risalire a prima del 3000 a.C. la

tossicodipendenza da cocaina.

In Europa si diffuse ampiamente nel XIX secolo e vi erano in commercio

numerose bevande a base di cocaina, quali il Vin Mariani o la French

Coca Wine. Anno decisivo per la diffusione della cocaina fu il 1884

quando Freud pubblicò il libro “Uber Coca”. Egli scriveva: “una piccola

dose mi tira su in modo meraviglioso”.

LA DIPENDENZA DA COCAINA

Freud suggerì l’uso di questa sostanza per il trattamento della

dipendenza da morfina, sulla base della convinzione che le due

sostanze avessero un’azione opposta a livello centrale (la morfina

deprimente, la cocaina stimolante).

L’inefficacia della cocaina nel trattamento della dipendenza da

morfina fu presto chiara e Freud fu accusato di aver scatenato “il

terzo flagello dell’umanità” (gli altri due erano alcool e oppio).

Inoltre come era avvenuto anche per la morfina ed eroina si ebbe

una commercializzazione incontrollata dei farmaci che

contenevano cocaina, talora in dosi molto elevate, che non tenne

conto dei rischi di dipendenza.

La cocaina cloridrato è la forma farmaceutica usata come

anestetico locale e abusata dai tossicomani per via nasale e/o

endovena. Dalla ebollizione della cocaina cloridrato in ambiente

alcalino (bicarbonato; baking-soda) si libera la cocaina base che

può essere estratta con etere (free-base) o più semplicemente

raccolta come una pasta al termine della evaporazione dell’acqua.

La cocaina base, conosciuta come crack , può essere fumata

raggiungendo tassi ematici più elevati e più rapidi rispetto all’uso

intranasale del cloridrato. Il crack si presenta sotto forma di

cristalli di colore azzurrino/biancastro. Lo si assume con apposite

pipe di vetro o legno inalando il fumo dopo aver surriscaldato i

cristalli. Questa operazione provoca degli scricchiolii che danno

origine al suo nome

Distribuzione La cocaina viene rapidamente catturata dal cervello

Attraversa la barriera placentare

Passa nel latte

Metabolismo

La cocaina viene metabolizzata ad opera di esterasi nel plasma e nel fegato: i

principali metaboliti sono la benzoilecgonina e la norecgonina (idrosolubili) e

vengono eliminati per via renale

Nei cocainomani, il desiderio di ripetere l’uso compare dopo 10-30 minuti quindi

possono essere assunte, a brevi intervalli di tempo, numerose dosi di sostanza con

fluttuazioni ematiche ( on-off ) di principio attivo, a cui corrispondono ripetuti stati

di high.

Tossicodipendenza da cocaina

1) Assenza di dipendenza fisica

2) Tolleranza : inversa o sensibilizzazione comportamentale

3) Dipendenza psichica

4) Psicosi

3) Dipendenza psichica

si manifesta con la sindrome d’astinenza psichica: può comparire sia dopo un

periodo prolungato di uso a dosaggi elevati che dopo qualche giorno di uso

compulsivo.

. Dopo uso cronico la riduzione della concentrazione cerebrale di DA spinge il

soggetto ad un forte desiderio di assumere cocaina.

Il potere tossicomanigeno della cocaina è tale che durante una “binge” un individuo

può assumere fino a 30 gr. nelle 24 ore !

Il quadro clinico della “sindrome d’astinenza” viene distinto in 3 fasi:

a) Prima fase: crash (crollo)

b) Seconda fase: withdrawal (ritiro)

c) Terza fase: extinction (estinzione)

Modificazioni nell’attività cerebrale dopo cocaina

Cannabinoidi

• Marijuana, hashish

– Presenti nella lista WADA

– Il principale principio attivo è il tetraidrocannabinolo (THC)

– Uso di tipo voluttuario. Molti atleti usano i THC come

miorilassanti e ipnoinducenti

– Alcuni studi mostrano un maggior uso negli atleti maschi

rispetto ai non atleti, l’inverso per le femmine

– Più che migliorare possono peggiorare la prestazione sportiva

– Possono provocare percezione distorta, sindromi

amotivazionali, paranoia, disturbi psicomotori, tachicardia,

cefalea, diminuire il testosterone quando usati a lungo, tipici

problemi respiratori da fumo

Effetti del THC • Effetti sedativi ed euforici

• Effetti allucinogeni (a dosi alte)

• Sensazione di benessere

• Rilassamento, calore

• Aumento dell’appetito

• Arrossamento tipico degli occhi

• Percezione alterata del tempo

• Sollievo dall’ansia

• Ansia e panico (timore di perdere il controllo)

• Incoordinazione motoria

• Difficoltà alla concentrazione

• Stato confusionale

• Nausea

….paranoia….compromissione delle capacità mnemoniche…SLATENTIZZAZIONE DI PSICOSI…

…SINDROME AMOTIVAZIONALE (apatia, il soggetto appare inerte, perdita di interessi, abulia…)

• Distribuzione ai vari organi, soprattutto in quelli ad elevata concentrazione di adipe

• Eliminazione lenta: rimane nell’organismo per svariati giorni

• L’eliminazione lenta tende a prolungare ed intensificare gli effetti dei cannabinoidi successivamente fumati

• No sindrome astinenziale: tuttavia l’interruzione può determinare nervosismo, irrequitezza, diminuizione dell’appetito con perdita di peso, insonnia, aumento del sonno REM, tremore…

• Dipendenza psicologica soprattutto dovuta al piacere indotto dalla sostanza e al condizionamento del gruppo

• Forte tolleranza

Alcune caratteristiche del THC

L’alcol vietato in alcuni sport ma l’abuso dannoso per tutti

• Alcol

– Uso frequente

– In passato l’uso di liquori (es. brandy)

come doping era una pratica diffusa

– Tradizionalmente uno degli sport dove è

più frequente l’uso di alcol è il rugby

L’alcol vietato in alcuni sport ma l’abuso dannoso per tutti

• Alcol – Impatto negativo sui tempi di reazione, sulla cordinazione

occhio-mano e occhio-piede, sull’equilibrio, sulla contrazione muscolare per diminuita produzione di ATP (l'alcol etilico influenza il metabolismo epatico dei glucidi inibendo il processo di sintesi del glucosio, il suo deposito sotto forma di glicogeno e attivando il processo di demolizione del glicogeno, in questo modo tende a esaurire le scorte glicidiche e ostacola la loro reintegrazione)

– Squilibri ormonali (es. inibizione ipotalamica della produzione di GH)

– Eccessiva produzione di calore e disidratazione

– Reazioni avverse: effetti cardiovascolari e GI, deficit nutrizionali, patologie epatiche (cirrosi) e pancreatiche, osteoporosi (uso cronico), alterazioni SNC (atrofia cerebellare), dipendenza

Alcool

L’ingrediente tossico è l’alcool etilico (incolore e

insapore quando è puro). Si misura in grammi.

10 grammi di alcool (1 unità) corrispondono a:

Una birra piccola (circa 300 ml) (alc. vol. 4-6%)

Un bicchiere (piccolo) di vino (100 ml)

(alc. vol. 10-14%)

Un bicchierino di superalcolici (30 ml) (vodka, rum,

whisky, grappa, amari ecc.) (alc. vol. 37-43%)

Un consumo medio prevede non più di 4-5 unità al

giorno (in media) comunque non più di 6-7 nello

stesso giorno (due-tre in meno per le donne)

Alcool

Le donne sono più esposte (hanno minore

quantità di un enzima, l’alcol deidrogenasi)

Intossicazione acuta: la sintomatologia compare

con dosi di 1 grammo per kg di peso corporeo.

La morte può avvenire per dosi di circa 5-6

grammi per kg di peso corporeo

L’alcool interagisce con molte sostanze.

L’alcool aumenta l’effetto di tutte le droghe