Debito Pubblico Italiano- Nomi, Numeri e Date Da Sapere

8/6/2019 Debito Pubblico Italiano- Nomi, Numeri e Date Da Sapere

1/14

06/08/11 16.15Signoraggio: Informazione Corretta: Debito pubblico italiano: nomi, numeri e date da sapere

Pagina 1 di 14http://signoraggioinformazionecorretta.blogspot.com/2010/04/debito-pubblico-italiano-nomi-numeri-e.html

DOMENICA 11 APRILE 2010

Debito pubblico italiano: nomi, numeri e date dasapere

Pubblico una nota tratta da un ottimo video di Weierstrass, diviso indue parti:

Debito pubblico italiano: nomi, numeri e date da sapere (1)

e

Debito pubblico italiano: nomi, numeri e date da sapere (2)

Spesa e debito pubblico

italiano: un po' diinformazione

COS' IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO?

E' l'insieme dei debiti contratti dallo Stato italiano nei confronti di tutte

le persone e delle imprese che gli hanno prestato del denaro (di solito

comprando titoli di stato.

MA PERCH LO STATO SI INDEBITA?

Perch ogni anno spende pi soldi di quanti ne incassa attraverso le

entrate tributarie.

Diamo un'occhiata ad una sintesi delle entrate/spese dello stato (pagina

148)

SIGNORAGGIO: LE BASI

Propriet della moneta

all'atto dell'emissione

Depositi bancari e prestiti:

cosa dice la legge?

La BCE non privata

Bankitalia non privata

A quanto ammontano e a chi

vanno gli utili della BCE

ARCHIVIO

! 2011 (6)

" 2010 (79)! dic (6)

! nov(13)

! set (1)

! ago (1)

! lug (9)

! giu (3)

! mag (5)

" apr (6)Un metodo corretto per

contabilizzare la moneta

Condividi Segnala una violazione Blog successivo Crea blog Entra


2/14



Anno 2005

Entrate statali: 44.2% del PIL (prodotto interno lordo), circa 630

miliardi di euro

Spesa pubblica: 48.5% del PIL, circa 690 miliardi di euro

Anno 2006

Entrate statali: 45.8% del PIL, circa 680 miliardi di euro


Anno 2007

Entrate statali: 46.9% del PIL, circa 725 miliardi di euro


Anno 2008

Entrate statali: 46.6% del PIL, circa 740miliardi di euro


E' evidente che, spendendo ogni anno pi denaro di quanto se ne ha a

disposizione, c' un progressivo indebitamento. Ma come vengono

spesi tutti questi soldi?

Nel 2007 la spesa complessiva per le regioni, considerando tutti gli enti

implicati (Stato, enti previdenziali, comunitari etc.) stata pari circa a

750 miliardi di euro

Leggiamo la Spesa statale regionalizzata nel 2007, totale e pro-capite

(pag. 9 e 11 del documento omonimo della Ragioneria generale delloStato)

brrrainblog

Forum di

SignoraggioInformazione

Corretta

Forum su economia

La soda caustica

Loschi traffici nazifascisti

MrAleferrax Youtube

channel

Perle complottiste

Weierstrass88 Youtube

channel

ne...

Sul film Zeitgeist

Revisione dei contenuti

Debito pubblico italiano:

nomi, numeri e date da s...

Il signoraggio di Willem

Buiter

Signoraggio: video educativi

! mar (35)

Signoraggio: informcorretta su Facebook

Mi iace 2 162

BLOG AMICI

DEBUNK

La moneta dal nulla, tra

signoraggio e truffa

legalizzata ? (Conti)

Un metodo corretto per

contabilizzare la moneta

nel bilancio della Banca

centrale (Colignatus)

Il signoraggio di Willem

Buiter

Banche centrali in periodi dicrisi finanziaria (Werner)


3/14



Spesa complessiva (Bilancio Stato, Enti, Fondi) Anno 2007

Vediamo la spesa per abitante di ogni regione.


4/14



Le regioni con minor spesa pro-capite sono state il Veneto (7193 euro

per abitante), la Campania (7525 euro), la Puglia(7756 euro) e la

Lombardia(7840 euro)

Le regioni con maggior spesa pro-capite sono state la Valle d'Aosta

(17557 euro), il Trentino Alto Adige (13521 euro), il Friuli Venezia

Giulia (11603 euro) e il Lazio (10304 euro).

La media della spesa pubblica regionalizzata per abitante quindi 8524

euro.

C' inoltre una componente della spesa pubblica (2076 euro per

abitante) che non "regionalizzabile" ovvero differenziabile tra le varie

regioni. La media totale quindi 10600 euro per abitante.

Nell'analizzare questi dati bisogna tener presente che il costo della vita

nelle regioni meridionali inferiori di circa il 16.5% (stima del 2009 [1])

rispetto a quelle del centro-nord.

Quindi la spesa pro-capite dovrebbe essere inferiore, o perlomeno pari,

a quella di Veneto e Lombardia (le regioni meno onerose, nel centro-

nord per l'erario pubblico).

In ogni caso non si spiegano i 10364 euro di differenza (ossia il 144% in

pi) tra un valdostano (17557 euro) ed un veneto(7193 euro), perch il

costo della vita dovrebbe essere all'incirca uguale per entrambi.Nulla ci garantisce che non ci siano sprechi di denaro pubblico anche in

Veneto, ma sicuramente ci sono delle regioni che spendono molto di pi


5/14



di quest'ultimo (tra cui anche Liguria, Molise e Sardegna).

Se consideriamo solo la spesa gestita dallo Stato, escludendo la spesa

degli enti previdenziali e dei fondi comunitari (che SPERIAMO siano

meno esposti sprechi e corruzione), notiamo che le regioni con pi

spesa pro-capite sono Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia

Giulia, Molise, Sardegna, Lazio e Sicilia: tutte queste spendono

ALMENO il 55% in pi del Veneto.

Guarda caso, fatta eccezione per Molise e Lazio, queste regioni sono

quelle a statuto speciale. Ovvero: hanno una maggiore autonomia

amministrativa.

Siccome ogni regione non tenuta a spendere in base alle proprie

entrate fiscali, e siccome le regioni a statuto speciale decidono da se

come spendere i soldi pubblici, ecco che ne spendono pi delle

regioni ordinarie.

Ma non sono solo quest'ultime a spendere troppo: anche in Campania e

Calabria (per esempio) si spende circa il 33% in pi del Veneto.

Dove vanno a finire tuttiquesti soldi?

Sar un caso che il Corruption Perception Index classifichi l'Italia al

63mo posto, al pari dell'Arabia Saudita e sotto a Turchia, Cuba e

Namibia?

Per inciso, gli USA sono al 19mo posto.

Se ogni regione avesse speso, pro-capite, quanto in Veneto, si sarebbero

spesi 180 miliardi anzich 235. Si sarebbero risparmiati 55 miliardi di

Euro.

Non ci sarebbe stato il deficit di 25 miliardi, che invece c' stato, e si

sarebbero potuti utilizzare i 30 miliardi rimanenti per diminuire il

debito pubblico o le tasse.

E' evidente che la politica la causa del debito pubblico. I

politici sprecano denaro pubblico. L'elevato debito pubblico oggi

esistente il frutto dei deficit statali del passato.

Prima della crisi economica, il rapporto debito pubblico / PIL

ammontava al 103.5% (dati 2007).

poich il PIL cresce ogni anno, il deficit statale spesso non si traduce in

un aumento percentuale del debito.

Anzi: se il PIL cresce pi del debito, allora diminuisce il rapporto

debito/PIL. Questo significa che in passato il governo non solo si

indebitato, ma ha speso pi di quanto cresceva l'economia del paese.

Chi stato dunque adindebitare il paese?


6/14



Osserviamo l'andamento della spesa pubblica negli anni dal 1960 al

1995

Si passati dal 26.2% del PIL nel 1960 al 52.9% nel 1993. Nel 2007, la

spesa pubblica ammontava al 48.4% del PIL.

Mentre aumentava la spesa, non aumentavano di pari grado le entrate

fiscali: nel 1988 le entrate si attestavano al 40.2% del PIL contro una

spesa pari al 50.9%.Tutto ci ben spiegabile: i governi che si sono susseguiti dagli anni 70

in poi hanno aumentato la "spesa sociale" in maniera vertiginosa al fine

di riscuotere maggiore consenso elettorale.

Sempre allo stesso fine, si sono ben guardati dal tassare i cittadini

proporzionalmente alla spesa statale: se l'avessero fatto, la gente si

sarebbe resa conto del costo di tali politiche "assistenzialiste".

Vediamo un po' di dati relative alle entrate e alle spese tra il 1988 e il

1997. Notiamo che il deficit di fine anni 80 era al 10% del PIL, mentre a

fine anni 90 era meno del 3%.

Deficit negli anni dal 1988 al 1997 (pag. 157 del bilancio della Banca d'

Italia 1997):


7/14



Vediamo ora l'andamento del debito italiano, in rapporto al PIL, negli

anni dall'unit d'Italia in poi.

Debito italiano in rapporto al PIL dall' unit agli anni 2000(pag. 20 del

documento "Il debito pubblico italiano dallUnit a oggi. Una

ricostruzione della serie storica" della Banca d' Italia):


8/14



Si nota che dalla met degli anni 60 ai primi anni 90 il rapporto

debito/PIL aumenta pressoch continuamente. Il debito passato dal

30% al 120% del PIL. L'aumento del debito rispetto al PIL ha

un'immediata conseguenza: l'aumento della spesa per interessi.

Ogni titolo di debito che lo Stato cede ai cittadini in cambio di denaro

comporta l'impegno dello Stato a restituire nel futuro quella stessa

somma di denaro con, in aggiunta, degli interessi.

E' infatti normale che, qualora in cittadino si privi della possibilit di

investire i propri soldi e li dia invece allo Stato, egli voglia ottenerne un

qualche guadagno. Gli interessi, per l'appunto.

Se inoltre lo Stato ha bisogno di molti soldi, e quindi di "vendere" molti

pi titoli di debito, allora aumenta il tasso di interesse che disposto a

pagare, cos da invogliarne l'"acquisto".

LEGGE DELLA DOMANDA E DELL'OFFERTA

In sostanza, lo Stato italiano si indebitato troppo, e nel farlo ha

causato un aumento vertiginoso della spesa per interessi. Cosa che,

assieme al mancato taglio delle altre spese, ha prodotto ulteriore

indebitamento.Il rapporto massimo tra debito pubblico e PIL stato raggiunto nel


9/14



1994: 124.3%

CHI ERA AL GOVERNO NEGLI ANNI DEL BOOM DELDEBITO?

A.Moro, G.Leone, M.Rumor, E.Colombo, G.Andreotti, F.Cossiga,

A.Forlani, G.Spadolini, A.Fanfani, B.Craxi, G.Goria, C.De Mita,

G.Amato e C.A. Ciampi.

Tutti governi della Democrazia Cristiana o dei suoi alleati, spesso con

l'appoggio di PSDI, PLI, PRI e PSI.

Da notare che, durante i due governi Craxi, il debito pubblico passato

(circa) dal 70%(1983) al 90% (1987) del PIL.

Da notare che, dal '91 al '94 il debito passato (circa) dal 100% al 120%

del PIL "grazie" ad Andreotti, Amato e Ciampi.

Sarebbe per "scorretto" attribuire la colpa solo a questi ultimi.

Durante gli anni 70 i governi italiani alimentavano l'inflazione,

dettando la politica monetaria alla banca centrale.Quest'ultima era obbligata a comprare i titoli di debito pubblico che lo

Stato no riusciva a vendere ai privati, e lo poteva fare solo stampando

nuova moneta.

Aumentando notevolmente la quantit di moneta in circolazione, ne

diminuiva il valore.

Equazione quantitativa degli scambi.

Si raggiunse cos un tasso di inflazione annua del 25% circa. Se un

oggetto costava 100, l'anno dopo ne costava 125. Ma, aumentando i

prezzi (in lire), aumentavano anche il PIL e le entrate fiscali (in lire).Aumentando il PIL, diminuiva il rapporto debito/PIL. Quindi il

governo poteva spendere senza preoccuparsi del debito. Nel frattempo,

i risparmi e gli stipendi dei cittadini venivano erosi dall'inflazione.

Non erano quindi meno ladri i governi precedenti a Craxi, ma solo pi

furbi. L'inflazione permetteva al governo di indebitarsi a spese dei

cittadini e senza che questi sapessero di chi fosse la colpa.

Vediamo la serie storica dell'inflazione italiana dal 1970 al 1990.

Notiamo che nei '70 c' un notevole incremento, mentre dal 1981 (apoco pi di met del grafico) inizia a calare costantemente.

Serie storica dell' inflazione italiana dal '70 al '90 (elaborazione

WWW.RIVALUTA.IT su dati ISTAT):


10/14



Nel 1981 infatti, la Banca d'Italia stata esonerata dall'obbligo di

comprare i Titoli di Stato invenduti. Ci ha portato ad una notevole

diminuzione dell'inflazione con beneficio dei cittadini.

Non un caso se l'Unione Europea vieta alle banche centrali dicomprare titoli di Stato all'emissione. E' consentito farlo solo dopo che

un privato (cittadino o azienda) li abbia gi comprati.

Ma lo Stato italiano, non volendo tagliare gli sprechi e diminuire la

spesa pubblica, continu ad emettere titoli di debito ad alto interesse,

indebitandosi sempre di pi (poich l'inflazione diminuiva).

PROPRIO COME HANNO FATTO CRAXI E ANDREOTTI

L'eredit che hanno lasciato questi politici pesa ancora oggi su di noi,

nonostante i governi precedenti alla crisi di fine 2007 abbiano

aumentato (molto) le tasse e diminuito (di poco) la spesa pubblica.Come abbiamo visto per, ci sono notevoli incongruenze nella spesa

pubblica odierna.

Pur avendo ridotto il debito dal 124.3% (1994) al 103.8% (2004) del

PIL, ogni governo continua ad avere deficit di bilancio. La spesa per

interessi continua ad essere circa il 10% della spesa pubblica.

Inoltre, l'attuale crisi economica ha portato ad una diminuzione del PIL

e ad un incremento della spesa pubblica per sostenere disoccupati e

imprese in difficolt. Il debito cos tornato al 116% del PIL.


11/14



OGNUNO TRAGGA LE SUE CONCLUSIONI

[1]

Costo della vita al sud rispetto al centro-nord (pag. 13 del documento

"Le differenze nel livello dei prezzi al consumo tra Nord e Sud" della

Banca d' Italia)http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/quest_ecofin_2/QF_

49/QEF_49.pdf

BY HIRES ALLE 4/11/2010 12:14:00 PM

TA G DEBITO PUBBLICO, DEFICIT, PIL, SPESA PRO-CAPITE

1 0 C O M M E N T I :

Gian ha detto...

la misura dei costi medi assai ingannevole per varieragioni

la prima che c' una componente fissa e una variabile esolo la seconda diminuisce al diminuire degli abitanti oaumenta all'aumentare degli abitanti

poi le regioni si comportanto in modo diverso. La valled'aosta ad esempio paga costi che altrove sono a carico dellostato come la scuola

Quindi non si possono fare facilmente confronti

Ci sono poi spese che variano molto in base a certecaratteristiche della popolazione. Le spese sanitarie diregioni + vecchie sono maggiori delle spese in regioni pigiovani.Una parte della spesa sanitaria delle regioni del sud serve apagare le regioni del nord, dove si trasferiscono i malati delsud quando vogliono ricevere cure d qualit superiore aquelle che possono ricevere nella propria regioneLa conseguenza di ci che un'operazione a carico della

Calabria ma effettuata in Lombardia costa molto di + che sefosse fatta in Calabria

Non a caso ad es. la regione Liguria sta riorganizzandoalcuni ospedali per trasformarli in centri di eccellenza. Sivuole evitare che i liguri vadano in Lombardia per riceverecerte cure (che possono ricevere anche in Liguria ma contempi d'attesa + lunghi) e si vogliono attirare malati dallealtre regioni

Dove ci sono grandi citt servono maggiormente posti in

asilo, mentre dove esistono citt di piccole dimensioni sirifilano + facilmente i figli ai nonni e si risparmia sull'asilo


12/14



Cos i costi per strade o ferrovie dipendono molto dalla reteesistente e sono, pro-capite, tanto maggiori quanto minore la densit della popolazione su un territorio

Insomma i confronti per avere un minimo di credibilitdovrebbero tener presenti tutta una serie di elementi che lemedie non offrono

06/07/10 14:59

Gian ha detto...

poi il fatto che il costo della vita sia diverso c'entra davveropoco con i costi della pubblica amministrazione che noncompra fette di prosciutto o detersivi

06/07/10 23:27

Anonimo ha detto...

Perch questo post non presente anche su facebook ????

11/07/10 01:30

Hires ha detto...

l'ho scritto quando la pagina di facebook era bannata e misono dimenticato di copiarlo anche li..

11/07/10 01:39

Hires ha detto...

Dato che ci sono molte tabelle, un poco laborioso dariportare.. l'importante che sia qui. Poi ovviamente c'sempre il video di Weierstrass su youtube, l'articolo suo atutti gli effetti.

11/07/10 01:40

Anonimo ha detto...

Faresti meglio a metterlo anche su facebook cos chi interessato lo trova anche nelle note.Carlo

11/07/10 23:56

yazid ha detto...

Su Ciampi come corresponsabile non sono d'accordo..lui arriv al governo come tecnico non come politico e nel

96, da ministro dell'economia, fece miracoli,abbassandovertiginosamente il rapporto deficit/pil e riusc nell'impresaimpossibile (insieme a prodi) di farci entrare nell'euro (cosaritenuta impossibile dagli osservatori,soprattutto tedeschi).se l'Italia ha ancora una parvenza di paese occidentale grazie a lui.

09/12/10 13:30

Hires ha detto...

Strano, Weierstrass lo riporta tra il '91 ed il '94, se vai nellasua pagina di youtube glielo puoi far notare, uno sempre in

prima linea, come noi!09/12/10 13:34


13/14



P O S T A U N C O M M E N T O

Ogni intervento, opinione, critica o consiglio BEN accetto, purch sia

fatto con rispetto ed educazione. Sotto tali premesse saretecontraccambiati . In caso contrario i commenti saranno cancellatiall'istante.

yazid ha detto...

si, fu presidente del consiglio nel 93, dopotangentopoli(governo tecnico che dur meno di una anno,difficile dargli colpe..).nel 96 fu ministro dell'economia del primo governo prodi (lasua manovra finanziaria per entrare nell'euro, per alcunispericolata, ma che ora portata ad esempio accademico nei

manuali di macro).era solo una precisazione..mi dispiace vedere uno dei pochiuomini onesti di questo paese associato a personaggiquantomeno ambigui.yazid

09/12/10 13:53

gabriele116 ha detto...

Noto che non viene messo in luce uno dei rari periodi dirisanamento e austerit che fu quello dall'83 all'87(GovernoCraxi-Visentini). La spesa pubblica venne bloccata insieme

alla pressione fiscale, l'inflazione abbattuta(dal 16 al 4%),laripresa avviata, la bilancia dei pagamenti dal disavanzoall'avanzo il rating per la prima e unica volta and in triplaA.Era dunque il momento di bloccare il debito perch ormail'economia lo permetteva,ma Craxi e Visentini furonocacciati e ricominci lo sperpero...Gabriele116

14/12/10 20:02


14/14



Post pi recente Post pi vecchio

Commenta come: Seleziona profilo...Posta commento Anteprima

L I N K A Q U E S T O P O S T

Crea un link

Home page

Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

CONDIVIDI L'ARTICOLO SU FACEBOOK O SUTWEETER

Share this on Facebook

Tweet this

This has been shared 2 times.

Get more gadgets for your site

Debito Pubblico Italiano- Nomi, Numeri e Date Da Sapere

Documents

Transcript of Debito Pubblico Italiano- Nomi, Numeri e Date Da Sapere