Ddl Stabilità, emendamento per incompatibilità FARMACIE ......Attualmente sono altresì in corso...

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Anno III Numero 540 Lunedì 15 Dicembre 2014, S. Valeriano, Nino AVVISO Ordine 1. Campagna antinfluenzale 2014- 2015 2. Crisi occupazionale: Istituito un fondo di solidarietà per i colleghi iscritti all’ albo in stato di disoccupazione Notizie in Rilievo Professione e Salute 3. Ddl Stabilità, emendamento per incompatibilità farmacie-grossisti 4. Liberalizzazioni, in bozza ddl Concorrenza fascia C, numero farmacie e licenze per i titolari Scienza e Salute 5. Con un prelievo di sangue si prevederà il rischio di infarto 6. Salute: il medico, occhio ai 10 effetti del freddo intenso Prevenzione e Salute 7. Gli energy drink non sono per bambini: rischio intossicazione ORDINE/UCFI: serata di BENEFICENZA “UN REGALO PER UN REGALO” Grande partecipazione all’evento organizzato da Ordine e UCFI Raccolti e donati alla Parrocchia di Santa Brigida 1.300 euro ed un televisore. Ddl Stabilità, emendamento per incompatibilità FARMACIE-GROSSISTI C’è anche la proposta di ripristinare l’incompatibilità tra farmacie e distribuzione all’ingrosso di medicinali tra gli emendamenti al ddl Stabilità presentati in commissione Bilancio del Senato. La modifica consistente nella mera abrogazione dell’art. 100, comma 1bis, del d.lgs 219/2006 ha per firmatari i senatori Mandelli, Serafini e Piccinelli (Fi) e mira a porre un freno al parallel trade: «Alcune recenti ricerche hanno evidenziato l’aumento di fenomeni di carenza di farmaci nel mercato nazionale causati dal frequente ricorso a pratiche di commercio parallelo, anche favorito dal numero crescente di farmacie autorizzate alla distribuzione all’ingrosso». Il ripristino dell’incompatibilità tra vendita al dettaglio e distribuzione all’ingrosso del farmaco è un tema sul quale anche Federfarma insiste da tempo: come si ricorderà, era stato proprio il sindacato titolari a chiedere ad Asl e Regioni massima severità nei confronti di chi grossisti o farmacie avviano attività all’ingrosso con l’obiettivo principale di praticare il parallel trade. (AS) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……….. Chi vo’ mettere ‘o pede ‘ncopp ‘a tutt’ ‘e pprete, nun arriva maje Chi vuol mettere il piede su tutte le pietre, non arriva mai

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Anno III – Numero 540 Lunedì 15 Dicembre 2014, S. Valeriano, Nino

AVVISO Ordine

1. Campagna

antinfluenzale 2014-

2015

2. Crisi occupazionale:

Istituito un fondo di

solidarietà per i colleghi

iscritti all’ albo in stato

di disoccupazione

Notizie in Rilievo

Professione e Salute

3. Ddl Stabilità,

emendamento per

incompatibilità

farmacie-grossisti

4. Liberalizzazioni, in

bozza ddl Concorrenza

fascia C, numero

farmacie e licenze per i

titolari

Scienza e Salute 5. Con un prelievo di

sangue si prevederà il

rischio di infarto

6. Salute: il medico,

occhio ai 10 effetti del

freddo intenso

Prevenzione e Salute

7. Gli energy drink non

sono per bambini:

rischio intossicazione

ORDINE/UCFI: serata di BENEFICENZA “UN REGALO PER UN REGALO”

Grande partecipazione all’evento organizzato da Ordine e UCFI Raccolti e donati alla Parrocchia di Santa Brigida 1.300 euro ed un televisore.

Ddl Stabilità, emendamento per incompatibilità FARMACIE-GROSSISTI

C’è anche la proposta di ripristinare l’incompatibilità tra farmacie e distribuzione all’ingrosso di medicinali tra gli emendamenti al ddl Stabilità presentati in commissione Bilancio del Senato.

La modifica – consistente nella mera abrogazione dell’art. 100, comma 1bis, del d.lgs 219/2006 – ha per firmatari i senatori Mandelli, Serafini e Piccinelli (Fi) e mira a porre un freno al parallel trade: «Alcune recenti ricerche hanno evidenziato l’aumento di fenomeni di carenza di farmaci nel mercato nazionale causati dal frequente ricorso a pratiche di commercio parallelo, anche favorito dal numero crescente di farmacie autorizzate alla distribuzione all’ingrosso». Il ripristino dell’incompatibilità tra vendita al dettaglio e distribuzione all’ingrosso del farmaco è un tema sul quale anche Federfarma insiste da tempo: come si ricorderà, era stato proprio il sindacato titolari a chiedere ad Asl e Regioni massima severità nei confronti di chi – grossisti o farmacie – avviano attività all’ingrosso con l’obiettivo principale di praticare il parallel trade. (AS)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

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Proverbio di oggi……….. Chi vo’ mettere ‘o pede ‘ncopp ‘a tutt’ ‘e pprete, nun arriva maje

Chi vuol mettere il piede su tutte le pietre, non arriva mai

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 540

PROFESSIONE E SALUTE

LIBERALIZZAZIONI, in BOZZA DDL CONCORRENZA FASCIA C, NUMERO FARMACIE e LICENZE per i TITOLARI

A giudicare dalle ultime indiscrezioni sui contenuti dell'ultima bozza del ddl

Concorrenza per le farmacie non tira un'aria buona.

Il Governo, infatti, è realmente intenzionato a fare interventi corposi sul settore, mirati a "incrementare la concorrenza nella distribuzione farmaceutica".

Si comincia da uno dei capitoli più discussi ossia:

la vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie.

Le due opzioni contenute nell'ultima bozza, infatti, precisano come le parafarmacie potrebbero essere autorizzate a vendere tutti i farmaci contenuti nella fascia C, senza obbligo di ricetta, oppure solo i medicinali generici equivalenti a quelli presenti nella fascia C.

Ma non finisce qui. L'intento del Governo è quello di intervenire sia sul:

numero di farmacie sul limite massimo di licenze per il titolare di farmacia.

Per quel che riguarda il numero di farmacie l'intenzione sembra quella di trasformare, come preannunciato "l'attuale numero massimo in numero minimo".

La norma prevede che alla legge 475 del 2 aprile del 1968 dopo le parole "una farmacia" sia inserita la parola "almeno". Il nuovo testo, perciò, recita

"il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia almeno ogni 3.300 abitanti".

Licenze: l'intenzione è di

cancellare il limite di quattro che ogni titolare può avere nella stessa provincia dove ha sede la società.

Un altro intervento finalizzato a diminuire i limiti per l'apertura di nuove farmacie. Verrebbe così cancellato il comma 4bis dell’art. 7 della legge 362 del 8 novembre 1991: "Ciascuna delle società" titolare dell'esercizio della farmacia "può essere titolare dell'esercizio di non più di quattro farmacie ubicate nella provincia dove ha sede legale".

Medicinali generici: l'ultimo tassello inserito dal Governo nella bozza del ddl Concorrenza riguarda i

medicinali generici, equivalenti a quelli di cui è in scadenza il brevetto o il certificato di protezione complementare, che, al contrario di quanto previsto ora, potranno essere classificati come farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale.

"In sede di periodico aggiornamento del Prontuario farmaceutico nazionale" si legge nella norma che si chiede di stralciare, "i medicinali equivalenti, ai sensi di legge, ai medicinali di cui è in scadenza il brevetto o il certificato di protezione complementare non possono essere classificati come farmaci a carico del Ssn con decorrenza anteriore alla data di scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare, pubblicata dal ministero dello Sviluppo economico ai sensi delle vigenti disposizioni di legge".

SI TRATTA DI UNA BOZZA E IL MINISTERO PER ORA NON CONFERMA MA IL MOMENTO DELLA VERITÀ È SEMPRE PIÙ VICINO. (Farmacista 33)

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 540

SCIENZA E SALUTE

CON UN PRELIEVO DI SANGUE SI PREVEDERÀ IL RISCHIO DI INFARTO

Scoperto un composto presente nel plasma di individui destinati ad ammalarsi alle coronarie. La ricerca su 3.600 individui pubblicata su Plos Genetics

Con un prelievo di sangue si potrà un giorno predire con largo anticipo se un individuo rischia di

andare incontro ad un infarto in futuro.

In una ricerca pubblicata sulla rivista Plos Genetics è stato

infatti scoperto un composto (una molecola di grasso

chiamata monogliceride) presente nel plasma di individui

destinati ad ammalarsi della cosiddetta patologia delle arterie

coronarie, ovvero i vasi sanguigni che circondano il cuore e

che gli portano l’ossigeno.

La malattia delle coronarie è direttamente collegata al rischio

individuale di infarto perché se uno di questi vasi si rompe,

collassa o viene ostruito dalla rottura di una placca di

arteriosclerosi il risultato è l’infarto del miocardio, che altro non è che il «soffocamento» di quella

porzione di cuore non più normalmente irrorata dal vaso.

Lo studio su 3600 individui : Il lavoro - da ritenersi ampiamente attendibile in quanto è stato

condotto su varie popolazioni di persone arrivando sempre allo stesso risultato - è stato condotto dalla

università di Uppsala in Svezia.

Gli esperti hanno esaminato campioni di sangue raccolti da oltre 3600 individui il cui stato di salute è

stato poi monitorato e tenuto sotto osservazione per i 10 anni successivi.

Il sangue di ciascuno è stato passato al setaccio con modernissime e sofisticate tecniche di medicina

molecolare ed è stata catalogata una lunga lista di molecole (metaboliti) in esso presenti.

Le tre molecole. Gli esperti hanno identificato in tre gruppi di popolazioni due molecole di grasso

che riducono il rischio di sviluppare malattia delle arterie coronariche

(lisofosfatidilcolina e sfingomielina).

Poi hanno isolato una terza molecola,

un monogliceride (a sua volta un grasso),

associata, al contrario, a un maggior rischio di malattia coronariche favorenti l’infarto. Lo stesso

risultato è stato ottenuto su diversi campioni di popolazione, a dimostrazione che si tratta di un

risultato solido.

Il futuro. I metaboliti grassi isolati nel sangue potrebbero in futuro rivelarsi utili per stimare il rischio

individuale di malattia cardiovascolare con un semplice prelievo di plasma.

Attualmente sono altresì in corso esperimenti su animali per verificare se esista un vero e proprio

ruolo causale da parte di questi metaboliti nello sviluppo della malattia cardiovascolare e quindi nel

rischio di infarto.

Se confermati, questi risultati potrebbero condurre anche allo sviluppo di nuovi bersagli terapeutici

anti-infarto.

(Fonte Ansa)

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 540

PREVENZIONE E SALUTE

GLI ENERGY DRINK NON SONO PER BAMBINI: RISCHIO INTOSSICAZIONE

Una lattina di un energy drink può contenerne anche 150 milligrammi di caffeina, contro i 40-100 di un espresso. Troppi anche per un adulto sano

Negli Stati Uniti si registra un aumento preoccupante delle intossicazioni causate da energy drink nei bambini con meno di sei anni. Stando a quanto riportato all’ultimo convegno dell’American Heart Association, dal 2010 al 2013 le telefonate ai centri antiveleni telefonici sono state più di 5.100; in pratica in quattro segnalazioni su 10 fra quelle che riguardavano queste bevande la vittima era un bambino.

Sotto accusa la caffeina contenuta nelle bevante energetiche Il dato complessivo, inoltre, è certamente maggiore, perché lo studio non ha considerato i casi giunti direttamente in un ospedale o in un pronto soccorso, né quelli sottoposti a medici sul territorio, né tantomeno quelli (probabilmente numerosi) di bambini che in seguito ai malesseri non hanno ricevuto nessuna assistenza medica. «Gli avvelenamenti riportati dai 55 centri monitorati sono solo la punta dell’iceberg», ha spiegato Steven Lipschultz, pediatra dell’Ospedale infantile del Michigan, a Detroit, che ha deciso di approfondire l’argomento dopo aver osservato il fenomeno fra i suoi piccoli pazienti. I sintomi più comuni sono: manifestazioni neurologiche (convulsioni, agitazione), alterazioni del battito o della funzione cardiaca e disturbi digestivi.

In diverse occasioni, le condizioni dei bambini sono state definite gravi. Il principale ingrediente accusa è la caffeina: una lattina di un energy drink può contenerne anche 150 milligrammi, contro i 40-100 di un espresso. Sono già molti per un adulto sano, che non dovrebbe superare i 250-300 milligrammi al giorno, ma sono decisamente troppi per un bambino, che non ne dovrebbe assumerne affatto e per il quale può risultare tossica anche una dose superiore a 2,5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.

Attenzione anche verso gli adulti con problemi cardiaci o neurologici «Non c’è posto per gli energy drink nelle diete dell’infanzia» ha concluso Lipschultz. «E anche gli adulti con problemi cardiaci, neurologici o altre malattie importanti dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumere queste bevande». La caffeina comunque non è il solo componente a preoccupare. I medici di Detroit, infatti, fanno notare che gli energy drink contengono anche altre sostanze la cui sicurezza non è stata testata nei bambini. Lo studio rileva infine che il 40% delle intossicazioni era dovuto all’ingestione non volontaria di bevande energizzanti. All’origine di questo dato potrebbe esserci il fatto che spesso gli energy drink sono considerati semplici bibite. Questo fraintendimento, del resto, è molto comune anche da noi: nei mesi scorsi uno studio dell’Università di Catanzaro, che ha coinvolto 870 studenti delle scuole superiori della Calabria, ha rivelato che appena il 13% dei ragazzi era consapevole dell’elevato contenuto di caffeina presente in questi prodotti. Molti, invece, li consideravano al pari di un’aranciata o di un integratore idrosalino, del tipo di quelli che si assumono dopo aver fatto sport. (salute, Corriere)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 540

SCIENZA E SALUTE

Salute: il medico, occhio ai 10 effetti del freddo intenso

Il crollo delle temperature rischia di incidere su salute e terapie di molti italiani.

"Adattare il nostro organismo al freddo comporta un sovraccarico di energie e di impegno per cuore e vasi.

1. L'esposizione diretta a temperature rigide può avere degli effetti negativi prima di tutto sui pazienti con patologie cardiovascolari".

A mettere in guardia i cardiopatici, ma anche chi assume determinate terapie che risentono del freddo, è Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), che ricorda i dieci effetti del gelo sulla salute e le terapie da non dimenticare.

2. Al secondo posto troviamo le terapie che diminuiscono la resistenza al freddo. "Si tratta di medicinali per patologie del sistema nervoso centrale: chi li assume, in pratica, rischia di non accorgersi del freddo, perché non lo sente, con il risultato di sottovalutarne gli effetti".

3. Al terzo posto altri medicinali, che questa volta "rallentano la termoregolazione. Penso ai farmaci per Parkinson e depressione".

4. al quarto posto ci sono i dispositivi medici: "Esistono alcuni reagenti che in presenza del freddo estremo funzionano peggio. E' il caso anche di alcune striscette per la glicemia - avverte Cricelli - dunque bisogna tenere conto di questo aspetto".

5. Al quinto posto, un po' a sorpresa, troviamo l'acol. "Si pensa che sia un rimedio contro il freddo, ma invece ha un effetto paradosso: l'alcol, infatti, peggiora la termoregolazione. Per cui si finisce per sentire ancora di più l'effetto del gelo", dice Cricelli.

6. Al sesto posto troviamo le malattie vascolari. "Il freddo è un vasocostrittore, dunque l'esposizione a basse temperature peggiora i sintomi di chi ha patologie legate ai vasi sanguigni".

7. Dopodichè, al settimo posto, c'è l'effetto sulla pelle: secchezza, irritazioni, rossori e screpolature incombono sulle parti del corpo esposte direttamente a temperature gelide e vento.

8. E ancora: con il freddo potrebbe ridursi, per alcune persone, il senso di sete. Il rischio è quello di 'dimenticare' di bere e disidratarsi.

9. Al nono posto troviamo un monito per gli sportivi: "Chi si allena al mattino presto o alla sera, naturalmente all'aperto, deve curare in particolar modo il riscaldamento prima dell'attività fisica, altrimenti si rischia di incappare in fastidiose contratture, strappi e altri traumi", dice Cricelli.

10. Infine, al decimo posto, anche gli ipertesi rischiano di vedere alterazioni della pressione legate alle temperature, con valori che scendono molto o salgono troppo, ricorda il medico.

"Il consiglio è quello di misurare bene la pressione, con regolarità, evitando l'esposizione diretta e improvvisa alle temperature rigide". (AdnKronos Salute) -