PARTICELLE IDENTICHE - pv.infn.itrimini/MeccanicaQuantistica/MeccanicaQuantistica... · supponendo...
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11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 1
PARTICELLE IDENTICHE
Particelle che abbiano le stesse caratteristiche fisiche sono identiche.
Per caratteristiche fisiche di una particella intendiamo le sue proprieta fisiche permanenti
(quali massa, carica, spin, . . . ).
Nota
In realta la distinzione tra proprieta fisiche permanenti e non permanenti
non e cosı netta come appare a prima vista.
Torneremo in seguito su questo punto.
Identita e indistinguibilita
In meccanica classica due o piu particelle identiche sono comunque distinguibili
poiche le traiettorie permettono di identificarle per mezzo delle condizioni iniziali.
In meccanica quantistica le particelle identiche sono in generale indistinguibili
poiche il formalismo non permette di introdurre il concetto di traiettoria.
Definizione di sistema di N particelle identiche
E un sistema per il quale ogni grandezza fisica G ha la proprieta
(1) G(x1, p1, s1, . . . xN , pN , sN ) = G(xp1 , pp1 , sp1 , . . . xpN, ppN
, spN)
per ogni permutazione p1, p2, . . . pN degli indici di particella 1, 2, . . . N .
La condizione (1) deve essere vera in particolare per l’operatore hamiltoniano,
ma non solo, deve essere vera per tutte le grandezze fisiche.
Ruolo degli operatori fondamentali
Gli operatori fondamentali non rappresentano grandezze fisiche!
Anche se non rappresentano grandezze fisiche,
gli operatori fondamentali sono indispensabili per la costruzione del formalismo.
E infatti li abbiamo gia usati nel formulare la stessa condizione (1).
Anche se gli operatori G soddisfano la condizione (1)
essi sono operatori in H = H1 ⊗H2 ⊗ · · · ⊗HN .
Cominciamo quindi la costruzione del formalismo
formando lo spazio H e considerando in questo gli operatori G.
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Notazione
Usiamo la seguente notazione sintetica:
ψ(1, 2, . . . , N) sta per ψ(x1,m1,x2,m2, . . . ,xN ,mN )
(dove abbiamo usato la rappresentazione di Schrodinger in ciascuno spazio L 2(R3)
e la rappresentazione standard in ciascuno spazio `2s+1, ma cio e evidentemente irrilevante),
G(1, 2, . . . , N) sta per G(x1, p1, s1, x2, p2, s2, . . . , xN , pN , sN ).
La condizione (1) si riscrive allora
(2) G(1, 2, . . . , N) = G(p1, p2, . . . , pN ).
Nota
Si possono introdurre gli operatori di permutazione definiti da
Up1,p2,...,pNψ(1, 2, . . . , N) = ψ(p1, p2, . . . , pN ).
Essi sono lineari, ovunque definiti, dotati di inverso ovunque definito, isometrici (e quindi unitari).
Risulta subito
Up1,p2,...,pNG(1, 2, . . . , N)U+
p1,p2,...,pN= G(p1, p2, . . . , pN )
La condizione (2) si puo quindi scrivere
[Up1,p2,...,pN
, G]
= 0.
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SOTTOSPAZI INVARIANTI
La condizione (2) sulle grandezze fisiche del sistema ha la conseguenza rilevante
che esistono necessariamente sottospazi propri di H invarianti per tutte le grandezze fisiche stesse.
Studiamo questa questione cominciando dai casi semplici N = 2 e N = 3.
Caso N = 2
L’unica permutazione non identica e lo scambio delle due particelle
e la condizione (2) si riduce a
G(1, 2) = G(2, 1).
Consideriamo i seguenti sottospazi di H = H1 ⊗H2:
il sottospazio simmetrico per scambio H+
costituito dagli elementi ψ+(1, 2) di H che hanno la proprieta
ψ+(1, 2) = ψ+(2, 1);
il sottospazio antisimmetrico per scambio H−
costituito dagli elementi ψ−(1, 2) di H che hanno la proprieta
ψ−(1, 2) = −ψ−(2, 1).
Invarianza
Sia H+ che H− sono invarianti sotto l’azione di tutti gli operatori che rappresentano grandezze fisiche.
Infatti posto
φ+(1, 2) = G(1, 2)ψ+(1, 2), φ−(1, 2) = G(1, 2)ψ−(1, 2),
si haG(1, 2) G(1, 2)'& // '& //
φ+(2, 1) = G(2, 1)ψ+(2, 1) = φ+(1, 2), φ−(2, 1) = G(2, 1)ψ−(2, 1) = −φ−(1, 2). ! // ! //ψ+(1, 2) −ψ−(1, 2)
Ortogonalita
I sottospazi H+ e H− sono ortogonali.
Infatti ∫d1d2 ψ∗+(1, 2)ψ−(1, 2) =
∫d1d2 ψ∗+(2, 1)ψ−(2, 1) = −
∫d1d2 ψ∗+(1, 2)ψ−(1, 2).
Completezza
Risulta
H = H+ ⊕H−.
Infatti per ogni ψ(1, 2) di H si ha
ψ(1, 2) = 12
(ψ(1, 2) + ψ(2, 1)
)+ 1
2
(ψ(1, 2)− ψ(2, 1)
)= ψ+(1, 2) + ψ−(1, 2).
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 4
Caso N = 3
Consideriamo i seguenti sottospazi di H = H1 ⊗H2 ⊗H3:
il sottospazio completamente simmetrico H+,
costituito dagli elementi ψ+(1, 2, 3) di H che hanno la proprieta
ψ+(1, 2, 3) = ψ+(1, 3, 2), ψ+(1, 2, 3) = ψ+(3, 2, 1), ψ+(1, 2, 3) = ψ+(2, 1, 3),
cioe sono simmetrici per scambio di una qualsiasi coppia di particelle
e quindi sono invarianti per tutte le permutazioni delle particelle;
il sottospazio completamente antisimmetrico H−,
costituito dagli elementi ψ−(1, 2, 3) di H che hanno la proprieta
ψ−(1, 2, 3) = −ψ−(1, 3, 2), ψ−(1, 2, 3) = −ψ−(3, 2, 1), ψ−(1, 2, 3) = −ψ−(2, 1, 3),
cioe sono antisimmetrici per scambio di una qualsiasi coppia di particelle
e quindi sono invarianti per tutte le permutazioni pari
mentre cambiano segno per tutte le permutazioni dispari delle particelle;
il sottospazio H ,
costituito dagli elementi ψ(1, 2, 3) di H che hanno la proprieta
ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2) = 0.
Invarianza
H+, H− e H sono invarianti sotto l’azione di tutti gli operatori che rappresentano grandezze fisiche.
Per esempio, postoφ(1, 2, 3) = G(1, 2, 3) ψ(1, 2, 3),
si haG(1, 2, 3) G(1, 2, 3)'& // '& //
φ(1, 2, 3) + φ(2, 3, 1) + φ(3, 1, 2) = G(1, 2, 3) ψ(1, 2, 3) +G(2, 3, 1) ψ(2, 3, 1) +G(3, 1, 2) ψ(3, 1, 2)
= G(1, 2, 3)(ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)
)= 0.
Ortogonalita
H+, H− e H sono mutuamente ortogonali
Per esempio,
ψ∗−(1, 2, 3) ψ∗−(1, 2, 3)'& // '& //
∫d1d2d3ψ∗−(1, 2, 3) ψ(1, 2, 3)
= 13
∫d1d2d3ψ∗−(1, 2, 3) ψ(1, 2, 3) + 1
3
∫d1d2d3ψ∗−(2, 3, 1) ψ(2, 3, 1) + 1
3
∫d1d2d3ψ∗−(3, 1, 2) ψ(3, 1, 2)
= 13
∫d1d2d3ψ∗−(1, 2, 3)
(ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)
)= 0.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 5
Completezza
Risulta
H = H+ ⊕H− ⊕ H .
Infatti, per ogni ψ(1, 2, 3) di H poniamo
ψ+(1, 2, 3) = 16
(ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2) + ψ(1, 3, 2) + ψ(3, 2, 1) + ψ(2, 1, 3)
),
ψ−(1, 2, 3) = 16
(ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)− ψ(1, 3, 2)− ψ(3, 2, 1)− ψ(2, 1, 3)
),
ψ(1, 2, 3) = ψ(1, 2, 3)− ψ+(1, 2, 3)− ψ−(1, 2, 3).
Si ha ovviamente ψ+(1, 2, 3) ∈H+ e ψ−(1, 2, 3) ∈H−.
Inoltre
ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)
= ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)− ψ+(1, 2, 3)− ψ+(2, 3, 1)− ψ+(3, 1, 2)
− ψ−(1, 2, 3)− ψ−(2, 3, 1)− ψ−(3, 1, 2)
= ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)− 3(ψ+(1, 2, 3) + ψ−(1, 2, 3)
)= ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)− 3 2
6
(ψ(1, 2, 3) + ψ(2, 3, 1) + ψ(3, 1, 2)
)= 0
e quindi ψ(1, 2, 3) ∈ H .
Poiche ψ(1, 2, 3) = ψ+(1, 2, 3) + ψ−(1, 2, 3) + ψ(1, 2, 3) segue il risultato annunciato.
Esempi
Posto, per tre particelle di spin 12 ,
f(1, 2, 3) = exp(− (x2
1 + x22 + x2
3)/a2)δm1,1/2 δm2,1/2 δm3,1/2
= exp(− (x2
1 + x22 + x2
3)/a2)( 1
0
)1
(10
)2
(10
)3
si ha ad esempio
ψ = f,
ψ+ = f,
ψ− = 0,
ψ = 0
;
ψ = x1f,
ψ+ = 13 (x1 + x2 + x3)f,
ψ− = 0,
ψ =(
23x1 − 1
3x2 − 13x3
)f
;
ψ = x1x2f,
ψ+ = 13 (x1x2 + x2x3 + x3x1)f,
ψ− = 0,
ψ =(
23x1x2 − 1
3x2x3,− 13x3x1
)f
;
ψ = x1(x2 − x3)f,
ψ+ = 0,
ψ− = 0,
ψ = x1(x2 − x3)f
;
ψ = x2
1x2f,
ψ+ = 16
(x2
1(x2 + x3) + x22(x3 + x1) + x2
3(x1 + x2))f,
ψ− = 16
(x2
1(x2 − x3) + x22(x3 − x1) + x2
3(x1 − x2))f,
ψ =(
23x2
1x2 − 13x2
2x3 − 13x2
3x1
)f
.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 6
Caso generale
Per N generale lo spazio H = H1 ⊗H2 ⊗ · · · ⊗HN si puo scomporre nella somma diretta
H = H+ ⊕H− ⊕ H ,
dove H+ e il sottospazio completamente simmetrico,
costituito dagli elementi ψ+(1, 2, . . . , N) di H
simmetrici per scambio di una qualsiasi coppia di particelle
e quindi che godono della proprieta ψ+(p1, p2, . . . , pN ) = ψ+(1, 2, . . . , N),
H− e il sottospazio completamente antisimmetrico,
costituito dagli elementi ψ−(1, 2, . . . , N) di H
antisimmetrici per scambio di una qualsiasi coppia di particelle
e quindi che godono della proprieta ψ−(p1, p2, . . . , pN ) = εpψ−(1, 2, . . . , N),
dove εp e +1 o −1 secondo che la permutazione p e di classe pari o dispari.
I sottospazi H+, H− e H
sono tutti invarianti sotto l’azione degli operatori che rappresentano grandezze fisiche.
Per N > 3, H puo essere ulteriormente scomposto in sottospazi invarianti H1 . . . Hf .
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 7
BOSONI E FERMIONI
In base al principio SI di riduzione ai sottospazi invarianti precedentemente enunciato
dobbiamo ora identificare,
in corrispondenza a diverse situazioni fisiche,
quali siano i sottospazi invarianti nei quali effettivamente stanno gli stati del sistema.
Cio si ottiene enunciando il seguente principio che completa i principi E e C gia enunciati.
Principio BF: bosoni e fermioni
Lo spazio di Hilbert di un sistema di N particelle identiche di spin intero,
che si dicono bosoni ,
e il sottospazio completamente simmetrico H+ di H = H1 ⊗H2 ⊗ · · ·HN .
Lo spazio di Hilbert di un sistema di N particelle identiche di spin semidispari,
che si dicono fermioni ,
e il sottospazio completamente antisimmetrico H− di H = H1 ⊗H2 ⊗ · · ·HN .
Lo spazio di Hilbert di un sistema costituito da diverse specie di particelle tra di loro identiche
e il prodotto tensoriale degli spazi di Hilbert
appropriati a descrivere i sistemi delle particelle di ciascuna specie.
Nota
Nell’ambito della meccanica quantistica ordinaria
la connessione tra il valore dello spin e la simmetria o antisimmetria dello spazio di Hilbert
contenuta nel principio BF
deve essere presa come indotta dalle evidenze sperimentali.
Nell’ambito della teoria relativistica dei campi quantizzati
tale connessione puo essere dimostrata sulla base di assunzioni semplici e ragionevoli.
Nota
Gli spazi H+ e H− hanno struttura profondamente diversa
in termini degli elementi degli spazi di particella singola Hα.
Cio ha conseguenze importanti in meccanica statistica quantistica.
Precisamente, le particelle di spin intero obbediscono alla statistica di Bose–Einstein,
le particelle di spin semidispari obbediscono alla statistica di Fermi–Dirac.
Di qui i nomi attribuiti ai due tipi di particelle.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 8
BARRIERA INVALICABILE
Consideriamo un sistema di particelle identiche
supponendo che nello spazio fisico R3 esista una superficie che le particelle non possono attraversare,
sia per l’evoluzione di Schrodinger sia per la riduzione conseguente a un’eventuale misurazione.
Ad esempio, salvo condizioni eccezionali create ad arte,
gli elettroni contenuti in due distinti oggetti non possono passare da un oggetto all’altro.
Possiamo descrivere simbolicamente una situazione di questo tipo con la figura seguente,
dove la barriera invalicabile e indicata dalla linea spessa verticale
e le semirette contraddistinte dalle lettere L e R rappresentano le regioni di R3 separate dalla barriera.
! "L R
Le particelle in una regione sono distinguibili dalle particelle nell’altra,
essendo distinte le une dalle altre appunto dall’essere nell’una o nell’altra regione.
Siamo quindi indotti a ritenere che il sistema sia correttamente descritto
simmetrizzando o antisimmetrizzando i vettori di stato
limitatamente agli scambi tra particelle nella stessa regione.
Tuttavia il principio generale BF
impone di simmetrizzare o antisimmetrizzare completamente i vettori di stato,
cioe anche rispetto agli scambi tra particelle in regioni diverse.
Si pone quindi il problema di mostrare che le due descrizione sono equivalenti.
Nei fogli seguenti dimostreremo l’equivalenza
limitandoci al caso di solo due particelle identiche, bosoni o fermioni.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 9
Una particella
Se il sistema e costituito da una sola particella, che puo stare nell’una o nell’altra regione,
evidentemente non si pone alcun problema riguardo alla simmetrizzazione o antisimmetrizzazione.
E tuttavia ugualmente interessante
studiare la struttura dello spazio di Hilbert
e stabilire la forma che devono avere gli operatori che rappresentano le grandezze fisiche
a causa dell’esistenza della barriera invalicabile
e discutere le conseguenze di cio.
Spazio di Hilbert
Lo spazio di Hilbert H puo essere scomposto come somma diretta di due sottospazi ortogonali,
(5) H = H L ⊕H R,
dove H L e costituito dalle funzioni d’onda che hanno supporto nella regione L
e H R da quelle che hanno supporto nella regione R.
Grandezze fisiche
Per l’invalicabilita della barriera non possono esistere grandezze fisiche
aventi elementi di matrice non nulli tra un vettore di stato di H L e uno di H R,
cioe tutte le grandezze fisiche sono del tipo
(6) G(1, 2) =∑
iai |uL
i 〉〈uLi |+
∑jbj |uR
j 〉〈uRj | dove |uL
i 〉 ∈H L, |uRj 〉 ∈H R.
Cio e intuitivamente evidente e sara mostrato piu avanti.
Sottospazi invarianti
In conseguenza della proprieta (6)
(7) H L e H R
sono sottospazi invarianti.
Possiamo recuperare l’irriducibilita trattando separatamente i sistemi
particella in L, nello spazio H L,
particella in R, nello spazio H R.
Oppure possiamo trattare il sistema in H
e affermare che agisce una regola di superselezione
tra gli stati di particella in L e gli stati di particella in R,
cioe che uno stato |ϕL〉 ∈H L non puo trasformarsi in uno stato |ϕR〉 ∈H R e viceversa
e che le sovrapposizioni tra vettori di stato |ϕL〉 e |ϕR〉 non sono stati possibili.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 10
Dimostrazione
Poiche H L e H R sono sottospazi invarianti di ogni grandezza fisica del tipo (6)
(e in particolare dell’operatore hamiltoniano),
come mostrato nel fascicolo 11/3, foglio 11,
sia l’evoluzione dinamica che l’evoluzione in seguito a una misurazione
mantengono un vettore di stato appartenente a H L o H R nello stesso sottospazio.
Per mostrare che viceversa non possono esistere grandezze fisiche di tipo diverso
consideriamo, per semplicita, l’operatore
F = f(|uL〉〈uR|+ |uR〉〈uL|
), 〈uL|uL〉 = 1, 〈uR|uR〉 = 1.
Definiamo i vettori di stato
|+〉 = 1√2
(|uL〉+ |uR〉
), |−〉 = 1√
2
(|uL〉 − |uR〉
),
aventi le proprieta 〈+|+〉 = 1, 〈−|−〉 = 1, 〈−|+〉 = 0,
e i proiettori ortogonali con somma 1
P+ = |+〉〈+|, P− = |−〉〈−|, P0 = 1− P+ − P−
che proiettano rispettivamente sui sottospazi
H + (unidimensionale), H − (unidimensionale), H H + H − .
Risulta
F = f P+ − f P− + 0P0 .
Ammesso che F sia una grandezza fisica e sia pertanto possibile misurarla,
indicando con |ψ〉 = |ψL〉 ∈H L e |ψ′〉 i vettori di stato prima e dopo la misurazione,
i risultati possibili sono
f , con |ψ′〉 ∝ P+|ψL〉 = 12 〈uL|ψL〉
(|uL〉+|uR〉
)e probabilita 〈ψL|P+|ψL〉 = 1
2
∣∣〈uL|ψL〉∣∣2,
−f , con |ψ′〉 ∝ P−|ψL〉 = 12 〈uL|ψL〉
(|uL〉−|uR〉
)e probabilita 〈ψL|P−|ψL〉 = 1
2
∣∣〈uL|ψL〉∣∣2,
0, con |ψ′〉 ∈H H + H − e probabilita 〈ψL|P0|ψL〉 = 1−∣∣〈uL|ψL〉
∣∣2.Se 〈uL|ψL〉 6= 0 i risultati f e −f sono possibili e in entrambi i casi |ψ′〉 ha una componente in H R.
Pertanto una misurazione di F puo violare l’invalicabilita della barriera
e F non puo rappresentare una grandezza fisica.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 11
Due particelle identiche
Spazio di Hilbert
Lo spazio di Hilbert del sistema delle due particelle e
(8) H = H (1)⊗H (2).
Ciascuno spazio di particella singola H (α), α = 1, 2,
puo essere scomposto (con ovvio significato dei simboli) come somma diretta di due sottospazi ortogonali
(9) H (α) = H L(α)⊕H R(α).
Allora lo spazio di Hilbert H si puo scrivere come la somma diretta di sottospazi ortogonali
(10) H = H L(1)⊗H L(2)︸ ︷︷ ︸ ⊕ H R(1)⊗H R(2)︸ ︷︷ ︸ ⊕ H L(1)⊗H R(2)︸ ︷︷ ︸ ⊕ H R(1)⊗H L(2)︸ ︷︷ ︸ . ! // ! // ! // ! //H LL H RR H LR H RL
Si possono poi effettuare (con ovvio significato dei simboli) le ulteriori scomposizioni in sottospazi ortogonali
(11)
H LL = H +LL ⊕H −
LL,
H RR = H +RR ⊕H −
RR,
H LR ⊕H RL = (H LR ⊕H RL)+ ⊕ (H LR ⊕H RL)−.
Grandezze fisiche
Per l’identita delle due particelle tutte le grandezze fisiche devono avere la proprieta
(12) G(1, 2) = G(2, 1).
Per l’invalicabilita della barriera le grandezze fisiche non possono avere elementi di matrice non nulli
tra vettori di stato appartenenti a sottospazi H LL, H RR, H LR, H RL diversi.
Sottospazi invarianti
Le condizioni di invalicabilita della barriera
non sono altro che le condizioni di invarianza dei sottospazi
(13) H LL, H RR, H LR, H RL, e quindi anche H LR ⊕H RL.
Per la proprieta di identita delle due particelle sono inoltre invarianti i sottospazi
(14) H +LL, H −
LL, H +RR, H −
RR, (H LR ⊕H RL)+, (H LR ⊕H RL)−.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 12
Descrizione secondo il principio generale di simmetrizzazione o antisimmetrizzazione
Secondo il principio generale si deve descrivere
il sistema di due bosoni identici nel sottospazio H + di H
e il sistema di due fermioni identici nel sottospazio H − di H .
Poiche valgono le scomposizioni in sottospazi invarianti
H + = H +LL ⊕H +
RR ⊕ (H LR ⊕H RL)+,
H − = H −LL ⊕H −
RR ⊕ (H LR ⊕H RL)−,
il principio generale e compatibile con l’esistenza della barriera invalicabile
e si devono trattare i sistemi
due bosoni in L nel sottospazio H +LL,
due bosoni in R nel sottospazio H +RR,
un bosone in L e uno in R nel sottospazio (H LR ⊕H RL)+,
due fermioni in L nel sottospazio H −LL,
due fermioni in R nel sottospazio H −RR,
un fermione in L e uno in R nel sottospazio (H LR ⊕H RL)−.
Descrizione limitando la simmetrizzazione o l’antisimmetrizzazione
alle particelle identiche nella stessa regione
Secondo questo principio, ispirato alla considerazione del foglio 11,
possiamo trattare i sistemi
due bosoni in L nel sottospazio H +LL di H LL,
due bosoni in R nel sottospazio H +RR di H RR,
due fermioni in L nel sottospazio H −LL di H LL,
due fermioni in R nel sottospazio H −RR di H RR,
particella 1 in L, particella 2 in R nel sottospazio H LR,
particella 1 in R, particella 2 in L nel sottospazio H RL.
In tutti i casi di due particelle identiche nella stessa regione
i due principi sono equivalenti, come ovviamente doveva.
Si pone il problema di dimostrare l’equivalenza nei casi di una particella in ciascuna regione.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 13
Una particella in ciascuna regione
I sottospazi (H LR ⊕H RL)+, (H LR ⊕H RL)−, H LR e H RL
sono tutti sottospazi (invarianti) di (H LR ⊕H RL).
Per ogni |ϕLR(1, 2)〉 ∈H LR, consideriamo il corrispondente |ϕLR(2, 1)〉 = |ϕRL(1, 2)〉 ∈H RL.
Questa corrispondenza e tale che, considerati due vettori |ϕLR(1, 2)〉 ∈H LR e |ψLR(1, 2)〉 ∈H LR,
i seguenti prodotti scalari in H LR ⊕H RL hanno le proprieta:
(15) 〈ψLR(2, 1)|ϕLR(1, 2)〉 = 0, 〈ψLR(2, 1)|ϕLR(2, 1)〉 = 〈ψLR(1, 2)|ϕLR(1, 2)〉.
Per una data coppia di numeri complessi a, b non entrambi nulli, costruiamo la nuova corrispondenza
(16) |ϕab(1, 2)〉 = Tab |ϕLR(1, 2)〉 =1√
|a|2+ |b|2(a|ϕLR(1, 2)〉+ b|ϕLR(2, 1)〉
)∈H LR ⊕H RL.
La corrispondenza Tab ha le seguenti proprieta.
Essa e invertibile,
poiche da Tab|ϕLR(1, 2)〉 = Tab|ψLR(1, 2)〉 segue |ϕLR(1, 2)〉 = |ψLR(1, 2)〉; infatti, da
1√|a|2+ |b|2
(a|ϕLR(1, 2)〉+ b|ϕLR(2, 1)〉
)=
1√|a|2+ |b|2
(a|ψLR(1, 2)〉+ b|ψLR(2, 1)〉
),
se a 6= 0, proiettando su H LR si ottiene |ϕLR(1, 2)〉 = |ψLR(1, 2)〉,se a = 0, allora |ϕLR(2, 1)〉 = |ψLR(2, 1)〉, cioe ancora |ϕLR(1, 2)〉 = |ψLR(1, 2)〉.
La corrispondenza Tab e lineare;
infatti considerato il vettore |χLR(1, 2)〉 = %|ϕLR(1, 2)〉+ σ |ψLR(1, 2)〉dalla (16) segue subito che Tab|χLR(1, 2)〉 = %Tab|ϕLR(1, 2)〉+ σTab|ψLR(1, 2)〉.
La corrispondenza Tab conserva i prodotti scalari;
infatti dalle (15) risulta subito 〈ψab(1, 2)|ϕab(1, 2)〉 = 〈ψLR(1, 2)|ϕLR(1, 2)〉.
Sia H ab ⊂H LR ⊕H RL
l’insieme di vettori |ϕab(1, 2)〉 che si ottiene facendo correre |ϕLR(1, 2)〉 su H LR.
L’insieme H ab e uno spazio lineare;
infatti, per la linearita di Tab,
%|ϕab(1, 2)〉+σ |ψab(1, 2)〉 = %Tab|ϕLR(1, 2)〉+σTab|ψLR(1, 2)〉 = Tab(%|ϕLR(1, 2)〉+σ |ψLR(1, 2)〉
)∈H ab.
Lo spazio lineare H ab e un sottospazio di H LR ⊕H RL,
ove si introduca in esso il prodotto scalare di H LR ⊕H RL.
La corrispondenza Tab da H LR a H ab e un isomorfismo.
poiche e invertibile, lineare e conserva i prodotti scalari.
Sono quindi isomorfismi tutte le corrispondenze tra i diversi H ab.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 14
Sono casi particolari del sottospazio H ab,
per a = 1, b = 0, H ab = H LR,
per a = 0, b = 1, H ab = H RL,
per a = 1, b = 1, H ab = (H LR ⊕H RL)+,
per a = 1, b = −1, H ab = (H LR ⊕H RL)−.
Tra questi, oltre ad altri, sussistono i seguenti isomorfismi
H LR−−−−→←−−−−T11
T 111
(H LR + H RL)+, H LR−−−−→←−−−−T1 1
T 11 1
(H LR + H RL)−,
H RL−−−−→←−−−−T11T
101
T01T1
11
(H LR + H RL)+, H RL−−−−→←−−−−T1 1T
101
T01T1
1 1
(H LR + H RL)−.
Per ogni operatore G(1, 2) di H LR ⊕H RL che rappresenti una grandezza fisica,
dalla definizione (16) di Tab, e dalla proprieta (12) di G(1, 2) risulta subito che
(17) G(1, 2)Tab |ϕLR(1, 2)〉 = TabG(1, 2) |ϕLR(1, 2)〉
e quindi, dall’invarianza di H LR per G(1, 2), segue che
tutti i sottospazi H ab sono invarianti per G(1, 2).
Dalla (17) segue anche che
(18) T−1ab G(1, 2)Tab = G(1, 2),
cioe l’isomorfismo Tab non muta gli operatori G(1, 2).
Se T = TabT−1a′b′ e l’isomorfismo che porta dallo spazio H a′b′ allo spazio H ab
e Gab(1, 2) sono gli operatori che descrivono le grandezze fisiche nello spazio H ab,
la trattazione del sistema nei due spazi da gli stessi risultati fisici
ove si usino nello spazio H a′b′ gli operatori
T−1Gab(1, 2)T.
Poiche, in conseguenza della (18), T non muta gli operatori Gab(1, 2),
la trattazione del problema di una particella in ciascuna regione
nei diversi H ab con gli stessi operatori G(1, 2) di H LR ⊕H RL da sempre gli stessi risultati.
Le scelte (H LR ⊕H RL)+ e (H LR ⊕H RL)−,
corrispondenti secondo il principio generale
a "un bosone in ciascuna regione" e "un fermione in ciascuna regione",
sono equivalenti
alle scelte H LR e H RL,
corrispondenti secondo il principio di simmetrizzazione o antisimmetrizzazione limitata
a "particella 1 in L, particella 2 in R"e "particella 1 in R, particella 2 in L".
Nota
Tutte le altre scelte sono possibili, anche se stravaganti.
Ad esmpio possiamo trattare il sistema "un bosone in ciascuna regione" nello spazio (H LR ⊕H RL)−.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 15
Generalizzazione
Un’ovvia generalizzazione del risultato ottenuto nel caso semplice teste discusso
conduce ad affermare il principio che,
in presenza di una o piu barriere invalicabili,
la simmetrizzazione o l’antisimmetrizzazione possono essere limitate
alle perticelle della medesima specie confinate nella medesima regione.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 16
ISOSPIN
Le particelle possono avere, oltre allo spin, altre proprieta interne,
che sono descritte in un ulteriore spazio di Hilbert
che moltiplica tensorialmente lo spazio L2(R3)⊗ `2s+1.
Un esempio di particella cosiffatta e il nucleone,
che si introduce quando l’essere protone e l’essere neutrone
sono considerati stati interni diversi della medesima particella, il nucleone appunto.
Nota
L’utilita dell’introduzione del nucleone discende dal fatto che,
a parte le diverse interazioni elettromagnetiche,
le masse di protone e neutrone sono praticamente uguali
e le rimanenti interazioni (nucleari) sono uguali.
Il discorso che sara fatto per il protone e il neutrone
potrebbe, formalmente, ripetersi anche per due tipi di particelle di spin 12 completamente diversi,
ad esempio il protone e l’elettrone.
Ma sarebbe scarsamente utile.
Un formalismo analogo a quello per il nucleone
puo invece essere introdotto utilmente per altri multipletti di particelle,
ad esempio il tripletto dei pioni, π+, π0, π−.
Sistema di un nucleone
Spazio di Hilbert
Possiamo costruire lo spazio di Hilbert del sistema di un nucleone come somma diretta
dello spazio di Hilbert di un protone H p e dello spazio di Hilbert di un neutrone H n,
(19) H = H p ⊕H n.
! //
! // L 2(R3)⊗ `2L 2(R3)⊗ `2
Costruito H , la sua scomposizione (19) in H p e H n
e analoga alla scomposizione (5) operata nel caso della barriera invalicabile.
Poiche i due termini hanno in questo caso la stessa struttura, possiamo scrivere
H = L 2(R3)⊗ `2 ⊗ `2 = L 2(R3)⊗ `σ2 ⊗ `τ2 ,
dove `τ2 e lo spazio di Hilbert nel quale descriveremo, per mezzo di due stati ortogonali,
la proprieta del nucleone di essere protone o neutrone.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 17
Grandezze fisiche
Se identifichiamo gli stati di protone e di neutrone rispettivamente con i vettori di stato in `τ2
(20)(
10
)e
(01
),
questi sono gli autovettori della terza matrice di Pauli in `τ2
τ3 =(
1 00 −1
)corrispondenti agli autovalori +1 e −1.
Indichiamo con τ3 l’operatore che agisce come l’identita in L 2(R3)⊗ `σ2ed e rappresentato dalla matrice τ3 nella rappresentazione dei vettori (20) in `τ2 .
L’operatore t-3 = 12 τ3 descrive la grandezza fisica del nucleone, detta isospin,
che distingue tra il protone (valore + 12 ) e il neutrone (valore − 1
2 ).
E conveniente introdurre i proiettori sugli stati di protone e neutrone,
che sono rappresentati in `τ2 dalle matrici
Pp =(
1 00 0
)e Pn =
(0 00 1
)e sono le funzioni di τ3
Pp = Pp(τ3) = 12 (1 + τ3) e Pn = Pn(τ3) = 1
2 (1− τ3).
Gli operatori fondamentali del sistema nucleone sono
gli operatori x, p, s, che agiscono nel modo noto in L 2(R3)⊗ `σ2 e sono l’identita in `τ2 ,
e l’operatore di isospin t-3.
Tutte le grandezze fisiche del nucleone sono costruite con questi operatori.
Posto {x, p, s} ≡ A e {A, t-3} ≡ B, sia la grandezza fisica G descritta
dall’operatore Gp(A) nel caso del protone e dall’operatore Gn(A) nel caso del neutrone.
Allora la grandezza G del nucleone e descritta dall’operatore
(20′) G = Gp(A)Pp( t-3) +Gn(A)Pn( t-3) = G(B).
Ad esempio sono grandezze fisiche del nucleone
l’energia, H = HpPp + HnPn,
dove Hp = 12mp
(p− e0
c A(x))2
+ Vp(x, p, s), Hn = 12mn
p2 + Vn(x, p, s),
l’isospin, t-3,
la carica, Q = e0Pp + 0Pn = e0(
12 + t-3
),
il momento magnetico, µ = s (µpPp + µnPn) = s(
12 (µp+ µn) + (µp− µn) t-3
).
Le ultime due erano, prima dell’introduzione del nuovo formalismo,
proprieta del protone e del neutrone differenti per i due;
ora sono grandezze fisiche del nucleone.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 18
Sottospazi invarianti
Il fatto che l’unico operatore fondamentale agente in `τ2 sia l’operatore diagonale t-3 fa sı che
(21) H p e H n
siano sottospazi invarianti.
L’esistenza dei sottospazi invarianti H p e H n
e analoga all’esistenza dei sottospazi invarianti (7) nel caso della barriera invalicabile.
Introdurre la particella nucleone ovvero introdurre il formalismo dell’isospin
significa mantenere la descrizione in H
nonostante l’esistenza dei sottospazi invarianti.
Naturalmente si perde l’irriducibilita e agisce una regola di superselezione,
cioe gli stati di protone e gli stati di neutrone non possono trasformarsi gli uni negli altri,
ne sono fisicamente possibili stati sovrapposizione di quelli e di questi.
Notiamo l’analogia tra la scomposizione (5) e l’elenco (7) da un lato
e la scomposizione (19) e l’elenco (21) dall’altro.
Osserviamo che, per introdurre il formalismo dell’isospin,
siamo partiti dai due spazi di Hilbert H p e H n e abbiamo costruito lo spazio H = H p ⊕H n.
Nel caso della barriera invalicabile siamo partiti dallo spazio H
e lo abbiamo scomposto scrivendo H = H L ⊕H R.
A parte l’inversione del percorso, le due situazioni sono formalmente identiche.
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 19
Sistema di due nucleoni
Spazio di Hilbert
Lo spazio di Hilbert del sistema dei due nucleoni e
(22) H = H (1)⊗H (2).
Ciascuno spazio di nucleone singolo H (α), α = 1, 2,
e la somma diretta di due sottospazi ortogonali
(23) H (α) = H p(α)⊕H n(α).
Allora lo spazio di Hilbert H si puo scrivere come la somma diretta di sottospazi ortogonali
H = H p(1)⊗H p(2)︸ ︷︷ ︸ ⊕ H n(1)⊗H n(2)︸ ︷︷ ︸ ⊕ H p(1)⊗H n(2)︸ ︷︷ ︸ ⊕ H n(1)⊗H p(2)︸ ︷︷ ︸ . ! // ! // ! // ! //H pp H nn H pn H np
Si possono poi effettuare (con ovvio significato dei simboli) le ulteriori scomposizioni in sottospazi ortogonali
H pp = H +pp ⊕H −
pp,
H nn = H +nn ⊕H −
nn,
H pn ⊕H np = (H pn ⊕H np)+ ⊕ (H pn ⊕H np)−.
Grandezze fisiche
Indicando con α ≡ Bα ≡ {Aα, t-α3 }, dove Aα ≡ {xα, pα, sα}, gli operatori fondamentali del nucleone α,
gli operatori fondamentali del sistema di due nucleoni sono
{A1, t-13} ≡ B1 ≡ 1, {A2, t-
23} ≡ B2 ≡ 2 .
Tutte le grandezze fisiche del sistema sono costruite con questi operatori.
Posto
Pp(α) = 12
(1 + τα3
), Pn(α) = 1
2
(1− τα3
), con la proprieta Pp(α) + Pn(α) = Iα,
i proiettori sugli stati di due protoni, di due neutroni, di un protone e un neutrone sono rispettivamente
Ppp(1, 2) = Pp(1)Pp(2) = Ppp(2, 1),
Pnn(1, 2) = Pn(1)Pn(2) = Pnn(2, 1),
Ppn(1, 2) = Pp(1)Pn(2) + Pn(1)Pp(2) = Ppn(2, 1),
che proiettano rispettivamente sui sottospazi H pp, H nn e H pn ⊕H np di H .
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 20
Sia la grandezza G descritta
per il sistema di due protoni dall’operatore Gpp(A1, A2),
per il sistema di due neutroni dall’operatore Gnn(A1, A2),
che sappiamo avere le proprieta
(24) Gpp(A1, A2) = Gpp(A2, A1), Gnn(A1, A2) = Gnn(A2, A1).
Introducendo il formalismo dell’isospin, la grandezza G e descritta
nel caso di due protoni dall’operatore
(25pp) Gpp(1, 2) = Gpp(A1, A2)Ppp(1, 2) = Gpp(2, 1)
e nel caso di due neutroni dall’operatore
(25nn) Gnn(1, 2) = Gnn(A1, A2)Pnn(1, 2) = Gnn(2, 1).
Nel caso del sistema di un protone e un neutrone,
se quello e la particella 1 e questo la particalla 2,
sia la grandezza G descritta dall’operatore Gpn(A1, A2);
allora se il protone e la particella 2 e il neutrone la particella 1,
la grandezza G e descritta dall’operatore Gpn(A2, A1).
Introducendo il formalismo dell’isospin, la grandezza G e descritta
nel caso di un protone e un neutrone dall’operatore
(25pn) Gpn(1, 2) = Gpn(A1, A2)Pp(1)Pn(2) +Gpn(A2, A1)Pn(1)Pp(2) = Gpn(2, 1).
La grandezza G per il sistema di due nucleoni e descritta dall’operatore
(26) G(1, 2) = Gpp(1, 2) +Gnn(1, 2) +Gpn(1, 2) = G(2, 1).
I due nucleoni sono, per costruzione, identici.
Di norma gli operatori Gpp(A1, A2), Gnn(A1, A2) e Gpn(A1, A2)
sono la somma di un operatore a un corpo e di un operatore a due corpi, cioe
Gpp(A1, A2) = Gp(A1) +Gp(A2) +G(2)pp (A1, A2),
Gnn(A1, A2) = Gn(A1) +Gn(A2) +G(2)nn (A1, A2),
Gpn(A1, A2) = Gp(A1) +Gn(A2) +G(2)pn (A1, A2),
dove Gp(A) e Gn(A) sono le stesse grandezze che compaiono nella (20’).
Sostituendo queste espressioni nelle (25) e (26)
11/5 PARTICELLE IDENTICHE bozza 07/08 21
Ad esempio, sono operatori rappresentanti grandezze fisiche del sistema
H(1, 2) = Pp(1)Hp(1) + Pn(1)Hn(1) + Pp(2)Hp(2) + Pn(2)Hn(2)
+ Ppp(1, 2)Vpp(1, 2) + Pnn(1, 2)Vnn(1, 2) + Ppn(1, 2)Vpn(1, 2) = H(2, 1),
Q(1, 2) = e0(Pp(1) + Pp(2)
)= 2e0Ppp(1, 2) + e0Ppn(1, 2) = Q(2, 1),
eccetera.
Il fatto che gli unici operatori fondamentali del sistema di due nucleoni
che agiscono nello spazio `τ2(1)⊗ `τ2(2) siano gli operatori t-13 e t-
23
comporta che le grandezze fisiche G(1, 2) non abbiano elementi di matrice non nulli
tra vettori di stato appartenenti a sottospazi H pp, H nn, H pn, H np diversi.