IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno...

16
5 ANNO XII GIUGNO 2012 Periodico mensile - Registrazione n. 5129 del 15/12/01 del Tribunale di Firenze - Direttore Responsabile Massimo Cervelli - stampa Litografia I.P. - Firenze - Poste Italiane Spa - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1. c. 1. DCB FI - Redazione piazza Baldinucci, 8r - 50129 Firenze - 15 tramite c/c postale n. 99856627 intestato a Associazione In Marcia L.P. - Per informazioni: Tel. 055 486838, Fax 055 4625985, E-mail: [email protected] - Proprietà Associazione Augusto Castrucci onlus - contiene i.r. Una vita di lavoro e sacrifici per farsi Una vita di lavoro e sacrifici per farsi la casa con mutui che hanno la casa con mutui che hanno arricchito le banche… arricchito le banche… …Ora con l’IMU ci mettono l’affitto… …Ora con l’IMU ci mettono l’affitto… voltate le spalle a chi sostiene queste voltate le spalle a chi sostiene queste INGIUSTIZIE SOCIALI INGIUSTIZIE SOCIALI Pagano invece l’IMU coloro Pagano invece l’IMU coloro che sono ricoverati negli ospizi e che sono ricoverati negli ospizi e chi sta ancora pagando pesanti mutui chi sta ancora pagando pesanti mutui

Transcript of IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno...

Page 1: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

N° 5ANNO XII

GIUGNO 2012

Per

iodi

co m

ensi

le -

Reg

istr

azio

ne n

. 512

9 de

l 15/

12/0

1 de

l Trib

unal

e di

Fire

nze

- D

iretto

re R

espo

nsab

ile M

assi

mo

Cer

velli

- s

tam

pa L

itogr

afi a

I.P.

- F

irenz

e -

Pos

te It

alia

ne S

pa -

Spe

d. a

bb. p

ost.

- D

.L.

353/

2003

(con

v. L

. 27/

02/2

004

n. 4

6) -

art.

1. c

. 1. D

CB

FI -

Red

azio

ne p

iazz

a B

aldi

nucc

i, 8r

- 50

129

Fire

nze

- € 1

5 tr

amite

c/c

pos

tale

n. 9

9856

627

inte

stat

o a

Ass

ocia

zion

e In

Mar

cia

L.P.

- P

er in

form

azio

ni:

Tel.

055

4868

38, F

ax 0

55 4

6259

85, E

-mai

l: le

lotte

deip

ensi

onat

i@al

ice.

it -

Pro

prie

tà A

ssoc

iazi

one

Aug

usto

Cas

truc

ci o

nlus

- c

ontie

ne i.

r.

Una vita di lavoro e sacrifi ci per farsiUna vita di lavoro e sacrifi ci per farsila casa con mutui che hannola casa con mutui che hannoarricchito le banche…arricchito le banche……Ora con l’IMU ci mettono l’affi tto……Ora con l’IMU ci mettono l’affi tto…

voltate le spalle a chi sostiene questevoltate le spalle a chi sostiene queste

INGIUSTIZIE SOCIALIINGIUSTIZIE SOCIALI

Pagano invece l’IMU coloroPagano invece l’IMU coloroche sono ricoverati negli ospizi eche sono ricoverati negli ospizi e

chi sta ancora pagando pesanti mutuichi sta ancora pagando pesanti mutui

Page 2: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

IL DRAMMA DELLE PENSIONI2

Abbiamo già parlato nei numeri precedenti di quello che sta succedendo alle nostre pen-sioni. Abbiamo anche denunciato le criminali e imperdonabili volontà del quadro politico PD-PDL-UDC, di aver distrutto il virtuoso siste-ma pensionistico italiano (ancora in attivo!) e di aver ceduto alla voracità degli interessi finan-zieri (dall’UNIPOL alle Generali ecc.) da tempo in attesa di mettere le mani su quella ingente massa di danaro che ruota intorno alle pensioni. Così di riforma in riforma, portate avanti sia dai governi di centrosinistra e centrodestra con la pacifica acquiescenza dei sindacati Cgil-Cisl-Uil-Ugl, il nostro sistema pensionistico, basato sul sociale e sul retributivo che garantiva una pensione pari all’80% dello stipendio ed una adeguata rivalutazione annuale in relazione all’aumento del costo della vita (come prevedo-no gli art. 36 e 38 della costituzione) è stato com-pletamente stravolto. Da una parte si è messo in atto uno strumento truffaldino basato sui dati Istat (ritenuto “inadeguato” dalla sentenza n. 30 della Corte Costituzionale) che ha impo-verito le nostre pensioni, dall’altro sono nati i fondi pensione gestiti dai sindacati e dai privati. Ora governo, partiti e sindacati hanno gettato la maschera con tre provvedimenti allucinanti, antisociali e addirittura drammatici come gli “esodati” che, avendo il governo cambiato le carte in tavola, si trovano ora senza lavoro e senza pensione.

In sintesi:

1) È stata rialzata di alcuni anni per uomini e donne e perfino per i lavori usuranti, l’età pensionabile. Pensate ad esempio che i mac-chinisti F.S.sono passati dal primo gennaio 2012 dai 58 anni del passato ai 66 e così via… (proprio in questi giorni in Francia con la vittoria della sinistra, Holland ha riportato a 60 anni tutte le pensioni che Sarcozy aveva elevato… Se qualcuno pen-sasse che Bersani in caso di vittoria facesse altrettanto, si sbaglia di grosso.

2) Dopo averle impoverite le pensioni negli ultimi 10 anni del 40%, ora è stato impo-sto il blocco per due anni (… per ora!). Provvedimento chiaramente incostituzio-nale (vedi sentenza n. 316 del 2010 della suprema Corte Costituzionale).

3) Si è passati subito al sistema del calcolo “contributivo” imposto dalla Fornero. Un sistema sul quale sindacati e partiti tac-ciano e che fa diminuire le pensioni medio base e rialzare quelle d’oro. Un sistema vergognosamente antisociale.

Monti peggio di BerlusconiPER CHIEDERE L’INTERVENTO

DEL GIUDICE DEL LAVORO, DEVI PAGARE!

Con la Circolare 14/5/2012 il Ministro della Giustizia ha chiarito le novità introdotte del D.L.6-7-2011 n° 98 con il quale il governo Berlusconi aveva eliminato la gratuità delle cause di lavoro in vigore da oltre quarant’anni introducendo l’obbligo di pagamento di un contributo anche sostanzioso per chi avesse un reddito annuo superiore ai 31.880 euro lordi.Il governo Monti perfeziona l’attacco al diritto di difesa dei lavoratori precisando che tale limite non si riferirebbe al INDIVIDUALE – come sinora ritenuto e applicato da tutti i Tribunali del Lavoro - BENSI’ è quello riferito al NUCLEO FAMILIARE.

Page 3: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

3

94 senatori hanno detto si alle

PENSIONI D’ORO

DAL 2013 PENSIONI ANCORA PIU’ BASSE

Sono pronti i coefficienti di trasfor-mazione del montante contributivo in rendita di pensione. Lo ha dichiarato la Ministra Fornero facendo presente diplomaticamente che il governo non ha da dar conto neanche al Parlamento, così come prevede la legge (figuria-moci se pensa a una confronto con le parti sociali).Secondo il giornale di Confindustria, la pensione per chi lascerà il lavoro dal 2013 con il sistema contributivo diminuirà del 3%.Quando mi chiedono se ci sono novità per le nostre pensioni, rispondo che ormai per noi vecchi è meglio che non ce ne siano, poiché, come si può constatare, ogni volta che si parla di pensioni al futuro il succo è sempre lo stesso: i lavoratori di oggi andranno più tardi e con meno soldi! E sono talmente tante le occasioni per tartas-sare i soliti sudditi, che non ci si fa più caso.Altro esempio, infatti: il montante contributivo serve a determinare la futura pensione e ogni anno si dovreb-be rivalutare anche sulla base della crescita del PIL. In tutti questi anni di depressione con PIL negativo, esso non cresce, con sicuro altro danno per i futuri pensionati.

L.G.

È accaduto il 2 maggio ma la notizia non è stata riportata adeguatamente dalla stampa anche se riguardava un argomen-to importante: un limite alle pensioni d’oro.Il decreto è arrivato al senato con un comma n. 2 con aggiunte 10 righe che di fatto salvaguardavano alcuni alti buro-crati dello Stato come Mastropasqua (presidente Inps), come Attilio Befera (presidente di Equitalia) e tanti altri che percepiscono stipendi milionari che gli garantiscono altrettante pensioni d’oro.Accortesi di questa aggiunta alcuni sena-tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi)

hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que-sto comma (addirittura inesistente nella prima stesura del decreto governativo), trovando il consenso della maggioranza dei senatori presenti fra i quali anche 34 del PD, 108 del PDL e altri dei grup-pi minori. Ora il provvedimento deve andare alla camera e non sappiamo come andrà a finire.Certo è che senatori come Ichino, la

Finocchiaro che non hanno esitato a tagliare le nostre pensioni hanno inve-ce votato per salvaguardare le pensioni d’ooro. Un particolare curioso perché la vergognosa manovra di inserimento del comma 2 era stata scoperta e denunciata dal giornale L’Unità ma evidentemente per questi 70 senatori del PD è stato più importante sostenere Monti e le pensio-ni d’oro che un minimo di decenza su l’equità delle pensioni.

ECCO I NOMI DEGLI AMICI DELLE PENSIONI D’ORO

Partito Democratico (PD) n. 70 su 104Anna Finocchiaro, Enzo Bianco, Vincenzo De Luca, Marco Follini, Pietro Ichino, Ignazio Marino, Tiziano Treu, Franco Marini, Fiorenza Bassoli, Mariangela Bastico, Benedetto Adragna, Franca Biondelli, Tamara Blazina, Filippo Bubbico, Antonello Cabras, Anna Maria Carloni, Stefano Ceccanti, Mario Ceruti, Franca Chiaromonte, Carlo Chiurazzi, Lionello Cosentino, Mauro Agostini, Luigi De Sena, Mauro Del Vecchio, Silvia Della Monica, Roberto Della Seta, Paolo Roberto Di Giovani, Cecilia Donaggio, Lucio D’Ubaldo, Marco Filippi, Marilena Adamo, Anna Rita Fioroni, Teresa Armato, Vittoria Franco, Guido Galperti, Maria Pia Garavaglia, Luigi Zanda, Costantino Garraffa, Rita Ghedini, Barbolini Giuliano, Vincenzo Vita, Giovanni Legnini, Massimo Livi Bacci, Andrea Marcucci, Francesca Maria Marinaro, Mauro Marino, Maria, Vidmer Mercatali, Francesco Monaco, Walter Vitali, Enrico Morando, Fabrizio Morri, Achille Passoni, Carlo Pegorer, Flavio Pertoldi, Leana Pignedoli, Roberta Pinotti, Donatella Poretti, Raffaele Ranucci, Giorgio Roilo, Nicola Rossi, Antonio Rusconi, Gian Carlo Sangalli, Francesco Sanna, Anna Maria Serafini, Emilio Silvio Sircana, Albertina Soliani, Marco Stradiotto, Salvatore Tomaselli, Giorgio Tonini, Luigi Vimercati.

Partito della Libertà (PdL) n. 17 su 126Maurizio Gasparri, Cesare Cursi, Beppe Pisanu, Antonino Strano, Mauro Cutrufo, Ulisse Di Giacomo, Vincenzo Galioto, Simona Vicari, Achille Totaro, Cosimo Latronico, Lorenzo Piccioni, Basilio Giordano, Antonio Gentile, Salvatore Mazzaracchio, Giacomo Santini, Giuseppe Saro, Maurizio Castro.

TerzoPolo (UDC, FLI, API) n. 5 su 29Achille Serra, Cristina De Luca, Emanuela Baio, Riccardo Milana, Claudio Gustavino.

Gruppo Misto n. 2 su 14Giai Mirella, Astore Giuseppe.

Page 4: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

di Liberato Galluccio

Con l’IMU prelevano dalle nostre tasche ben 21 miliardi! E quel che è peggio ci costringono ad andare dal commercialista o a un patronato perché, per esempio, la sola circolare esplicativa è composta di 64 pagine, ed è ancora solo la prima puntata! Solo per spiegare come si compila il Mod. F 24 cosiddetto semplificato, da utilizzare per pagare l’imposta a par-tire dal 1° giugno, ci sono volute 900 parole, tra cui spicca un’avvertenza: Eventuali errori commessi nella com-pilazione possono comportare richie-ste di pagamento della stessa somma già versata.La materia è complessa, il paese è in crisi, ma il cervello del paese – cioè LA BUROCRAZIA – è talmente disturbato che, se fosse analizzato da un alieno, potrebbe apparire fritto! Dalle complicazioni non ci si salva, esse sono la rovina del paese (cittadini e imprese) e avvelenano anche la buona volontà diffusa in tante persone oneste ben disposte a pagare ogni tipo di tributo.

Abbiamo il Ministero della Semplifi cazione che in passato ha fatto anche dei danni incredibili al nostro patrimonio legislativo; ricordate la pagliacciata di quel campione di civiltà che fu il ministro Calderoli quando bruciò decine di scatoloni per dimostrare ai suoi sudditi come aveva ben operato eliminando migliaia di leggi ormai inutili e non più applicate: riuscì anche a abrogare la legge che aveva abolito la pena di morte, a far sparire diecine di Comuni e la stessa Corte dei Conti. Fu necessario un decreto “salva-leggi” per rimediare alla superfi cialità del precedente

decreto “taglia-leggi”. Gli attuali governanti ce la mettono tutta, ma essendo soprattutto dei grandi teorici, è chiaro che più di tanto non possono fare, cioè riuscire a facilitare ai comuni mortali il pagamento delle gabelle proprio non riesce a nessuno.

Dell’IMU abbiamo già parlato sul n.1/2012 della nostra rivista, oltreché nella copertina, alcune valutazioni politiche nonché ignobili ingiustizie sociali. Non riportiamo le modalità dei calcoli perché quando vi giungerà questo giornale sicuramente avrete già pagato la prima rata. Naturalmente la più bassa… Perché da qui alla fi ne dell’anno i comuni e gli estimi catastali saranno sicuramente aumentati.

L’IMU: LA TASSA PIÙ INGIUSTA

4

Page 5: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

5

L’8 maggio l’onorevole Karl Keller (SVP) ha rivolto un’interrogazione al Viceministro dell’Economia Vittorio Umberto Grilli per avere chiarimenti dal Governo in merito all’applicazione dell’IVA sulla tariffa per la gestione dei rifi uti solidi urbani. “Siamo in presenza di una situazio-ne piuttosto delicata, perché in seguito alla sentenza della Corte di cassazione, che ha stabilito la non assoggettabilità all’IVA di questa tariffa, tanti cittadini hanno presentato istanza di rimborso ai comuni o ai soggetti gestori. Per cui, si rende urgente o un chiarimento legislati-vo da parte del Governo o un indirizzo ai comuni su come comportarsi”. La risposta del Viceministro ripercorre in sintesi la storia di questo balzello per ricordare che la Corte costituzionale ha affermato, alcuni anni fa, la natura tri-butaria di quella tariffa, un’affermazione che è stata però messa in forse da una norma interpretativa sopravvenuta, pur se la stessa era da riferire alla non identi-ca tariffa comunemente nota come TIA2. Gli uffi ci dell’amministrazione fi nanzia-ria hanno nel tempo seguito la tesi della natura non tributaria della TIA1 (ndr: consentendo il prelievo dell’IVA). Ora una recente sentenza della Corte di cas-sazione sembra rimettere in discussione interpretazioni e prassi, nel senso della natura non tributaria della tariffa, che si sono ampiamente accreditate, specie in considerazione del più diffuso modello organizzativo della gestione dei rifi uti da parte degli enti locali, per esempio l’affi -damento a società private della gestione ed erogazione ai cittadini dei servizi di raccolta e smaltimento rifi uti.Il problema, innanzitutto, non si presen-terà - riteniamo - in futuro. Infatti, l’arti-colo 14 del decreto-legge n. 201 del 2011 ha abrogato, a decorrere dal 1o gennaio 2013, i prelievi sui rifi uti attualmente in vigore ed ha istituito il tributo comunale sui rifi uti e sui servizi, destinato a coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifi uti urbani avviati allo smaltimento. Lo stesso articolo, al comma 29, stabi-lisce che i comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità dei rifi uti conferiti, possano,

con regolamento, prevedere in luogo di tale tributo, l’applicazione di una tariffa avente natura corrispettiva e, come tale, soggetta ad IVA. Questo naturalmente per il futuro (2013) ma per il contenzioso aperto dai cittadini che pretendono la restituzione dell’IVA pagata indebitamente negli ultimi 10 anni con una media che va dai 150 ai 250 € tutto è aperto.Per di più dopo la recente sentenza della cassazione che ritiene l’IVA sulla nettez-

za illegittima ed addirittura il contenzioso neppure di carattere tributario ma civile, alcuni cittadini sono ricorsi al giudice di pace ottenendo già ricorsi positivi. Anche alcuni membri d questa redazione che avevano da tempo praticato l’autoridu-zione dell’IVA sono ricorsi, per gli arre-trati, al giudice di pace e sono in attesa del suo giudizio. Vi porteremo a cono-scenza degli sviluppi.

IVA SULLA TIA:LA PAROLA AI GIUDICI

a cura di Liberato Galluccio

L’INPS NELLE REGIONI TERREMOTATETrascriviamo il messaggio 8802 del 22 maggio con il quale l’INPS rassicura gli abitanti delle zone che hanno subito il recente terremoto circa la sua disponibilità a non venir meno ai suoi compiti istituzionali:A seguito del sisma che ha colpito i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova il 20 maggio 2012, l’Istituto assicura la predisposizione di tutte le misure che si dovessero rendere necessarie per garantire la piena continuità dei pagamenti delle pen-sioni e delle prestazioni a sostegno del reddito (Cassa integrazione guadagni, disoccupazione, mobilità e le altre prestazioni temporanee) a tutti i beneficiari residenti nelle zone interessate.In caso di inagibilità delle proprie Sedi territoriali, la presenza dell’Inps sarà assicurata da strutture mobili dove gli assicurati e i pensionati Inps potranno rivolgersi per avere informazioni nonché per presentare domande di prestazioni o per la gestione dei paga-menti.Con un successivo messaggio saranno comunicate le misure che potranno essere adottate a seguito della deliberazione, assunta in data odierna dal Consiglio dei Ministri, dello stato di emergenza per i territori sopra menzionati e delle eventuali ordinanze che saranno successivamente adottate.

Il Dirett ore Generale Nori

Page 6: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

6

Con la legge costituzionale 20 aprile 2012 n. 1 - di riforma di alcuni articoli della nostra Carta Costituzionale - è stata approvata una “buona” intenzione. Le persone che ci governano in questi mesi possono essere criticate per tanti aspetti, possiamo dirgliene di tutti i co-lori, ma a quasi nessuno si può dare di disonesto o in mala fede. Eppure queste persone, che sono il meglio di quanto ci possa offrire la cultura economica (sa-ranno liberisti, liberali, destrorsi, non particolarmente affezionati alle vecchie condizioni del nostro stato sociale, ma competenti lo sono!) non hanno ancora capito abbastanza dell’andazzo della no-stra politica, o, meglio, di questa genera-zione di politici.In effetti stanno facendo un buon lavoro, dal punto di vista di banche e fi nanziarie, forse riuscirebbero, se avessero tempo, a portare fuori del tunnel i poteri forti, cioè questa classe dirigente politico-fi nanzia-ria (riducendo di un’altra buona percen-tuale il reddito delle famiglie e aumen-tando disoccupazione e povertà), tuttavia non si sono resi conto che le loro buone intenzioni si andranno a dissolvere nel triste decadente sorriso del vecchio pre-mier (se mai dovesse risorgere insieme ai suoi abbacchiati compari in verde) o nella incorreggibile sempiterna disunione delle categorie della sinistra. E così lastricano la loro strada di buone intenzioni.Tale è la discussa modifi ca dell’art. 81 della Costituzione. Quello originario è confl uito per tre quarti in quello nuovo, con l’importante eliminazione del vec-chio c.3: l’approvazione del bilancio pre-ventivo non può essere più occasione e pretesto per “stabilire nuovi tributi e nuo-ve spese”.Se c’è un atto importante e signifi cativo politicamente è certamente l’approvazio-ne del bilancio preventivo, poiché è attra-verso di esso che il governo può manife-stare le scelte circa gli obiettivi di politica economica. La riforma prevede tra l’altro l’approva-zione di una legge di attuazione, con la quale sarà isti tuito “presso le Camere un organismo indipendente al quale attribui-re compiti di analisi e verifica degli anda-

menti di finanza pubblica e di valutazio-ne dell’osservanza delle regole di bilan-cio”. E’ previsto anche che “le Camere esercitano la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferi-mento all’equilibrio tra entrate e spese nonché alla qualità e all’efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni”.Già questo organismo indipendente lo vedo come un certo numero di poltrone spartite tra personalità marginali della politica come tutti gli analoghi organismi indipendenti; poi con l’ultimo comma del nuovo art.81 si affi da al Parlamen-to (di cui sono note le qualità morali e tecniche) il compito di approvare la c.d.

legge quadro di contabilità entro il feb-braio 2013; alle Camere è affi data anche la funzione di controllo sulla fi nanza pub-blica, soprattutto riguardo all’equilibrio tra entrate e spese, nonché alla qualità e all’effi cacia della spesa delle pubbliche amministrazioni; infi ne c’è l’immancabi-le eventuale deroga al principio in argo-mento prevista per fronteggiare gli effetti del ciclo economico ed eventi ecceziona-li: tra gli eventi eccezionali, per esempio, il premier sempre sorridente aveva posto la visita del papa a casa della madonna!! Il percorso di questo sfortunato paese è lastricato di buone intenzioni, per rea-lizzare le quali occorrerebbe un evento traumatico forte che coinvolgesse tutto il popolo e spazzasse via questa generazio-ne di classe dirigente, con la speranza che dalle macerie si potesse rinascere tutti in-sieme, come si sperò venti anni fa; invece negli ultimi decenni siamo passati dalla padella nella brace, per cui ancora oggi i problemi da risolvere sono quelli di sem-pre, ma ancora più gravi.

LE PIE ILLUSIONI DELGOVERNO MONTI

di Liberato Galluccio

Quanti sono gli “esodati”: Gli esodati “sarebbero 390mila” per l’ Inps - “Altro che 65mila”

CHIEDIAMO LEDIMISSIONI DI FORNEROI lavoratori esodati sono 65mila per il ministero del Lavoro, 390.200 per l’Inps: tanti lavoratori nell’im-possibilità di andare in pensione e di riprendere un lavoro. Sono coloro che hanno diritto ad andare in pensione con le vecchie regole. La relazione inviata al ministero, firmata dal direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, è stata inviata prima della firma del decreto, varato il 1° giugno, che fissa il numero degli esodati con diritto alla pensione a 65.000. Un numero troppo ristretto quello di 65mila persone per un decreto, visto che lo stesso governo “è consapevole che il provvedimento non esaurisce la platea di persone interessate alla salvaguardia”, come si leggeva il primo giugno in un comunicato della Presidenza del Consiglio. Manca la Tra-sparenza : Il ministro sa perfettamente che i 65 mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, è stato compiuto un grande errore”.In realtà i numeri sono anche maggiori. Perché in quei dati l’Inps dice che 390mila sono le persone che hanno il diritto alla pensione con le previgenti norme solo nei prossimi quattro anni. Ci sono molti che hanno diritto anche oltre i 4 anni. La spro-porzione di numeri è enorme. La Fornero conosce questi numeri, e sta facendo di tutto per nasconderli e addirittura licenzierebbe chi li ha diffusi. Le platee che fanno lievitare il numero degli esodati sono quelle dei contributori volontari (133.000 persone autorizzate ai versamenti volontari - ma sono molti di più - nati dopo il 1946 e con un ultimo versamento contributivo antecedente il 6 dicembre 2011) - il Governo ne prevede 10.250 nel decreto attuativo.Bisogna trovare le risorse con una patrimoniale da 25 miliardi UNA TANTUM sui patrimoni dei “ ricchi “. Va emesso un decreto ad hoc per sanare definitivamen-te una situazione “ illegittima” , con l’obiettivo che nessuno di coloro che hanno firmato accordi di esodo incentivato rimanga senza reddito e senza pensione.Oppure facciamo cadere il governo MONTI e Fornero e si voti SUBITO. Un nuovo governo saprà trovare le soluzioni giuste.

Comitato Esodati - Claudio Ardizio 3294206516

Page 7: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

7

La parificazione dell’età pensionabile tra donne e uomini è stata fatta, ma senza alcuna “contrattazione” per riequilibrare il differenziale sociale, tanto più necessario con le regole della pensione contributiva. Nel sistema previdenziale preceden-te a tutte le donne veniva riconosciu-ta la possibilità di maturare il diritto alla pensione di vecchiaia 5 anni prima degli uomini, così da un lato si “risar-civa” il maggiore impegno delle donne nel lavoro di cura (figli, anziani ecc.), dall’altro si suppliva al fatto che la donna, proprio a causa della maggiore discontinuità del lavoro connessa agli impegni familiari, raramente riusciva a maturare le condizioni per la pensione di anzianità (prima dell’ultima riforma erano necessari 35 anni di versamenti). La pensione inoltre era rapportata alle mensilità degli ultimi anni di lavoro (1, 5 o 10 a seconda dei casi), permettendo di non risentire eccessivamente del minor numero di anni di contribuzione e di “sanare” eventuali periodi di part time, se questi non interessavano l’ultima fase della vita lavorativa (un anno a part time comunque veniva computato per intero). Con l’ultima riforma (decreto legge n. 201, 6 dicembre 2011, riforma Fornero): - l’età minima per la pensione di vecchia-ia delle donne (dal 2018) diventa 66 anni come per gli uomini, anche nel settore pri-vato, ed è destinata a salire nel tempo con l’aumento della speranza di vita (conside-rata ancora più penalizzante per le donne con una maggior aspettativa di vita). - le condizioni per la pensione anticipata (che sostituisce la pensione di anziani-tà, maturata sulla base del numero di anni di contribuzione) sono diventate molto più restrittive e c’è stata un’ac-celerazione della transizione al con-tributivo, sempre svantaggioso per le donne. La pensione perde così ogni ele-mento solidaristico e le donne saranno ancor più danneggiate per tre motivi: 1) perché hanno redditi più bassi e quindi rischiano ancora di più degli uomini pensioni insufficienti ad assi-curare una vecchiaia dignitosa; 2)perché scontano maggiori discontinu-ità lavorative legate alla disoccupazione (il tasso di disoccupazione femminile è costantemente più elevato) e al lavoro di

cura. 3)perché c’è una percentuale ele-vata e crescente di donne che lavora con contratti poco o per nulla tutelati e che perciò non accede ai congedi parentali (o vi accede in misura minima e senza copertura pensionistica) o addirittura che non ha neppure diritto all’indennità di maternità. Queste donne avranno dirit-to a recuperare i 5 mesi dell’indennità di maternità (ma non i congedi) solo se successivamente approderanno ad un lavoro dipendente, da artigiane o com-mercianti. Sarebbe necessario proporre l’introduzione di un sistema di crediti ai fini pensionistici per la cura dei figli, attraverso il conferimento ai genitori di contributi figurativi, pari a tre anni per il primo figlio e due per ogni successi-vo. Questi contributi dovrebbero esse-re riconosciuti indipendentemente dallo status lavorativo (lavoratori dipendenti o autonomi, occupati o disoccupati nello

specifico periodo), comunque non cumu-labili ai periodi maturati durante il con-gedo parentale e a quelli per maternità/paternità. In questo modo potrà essere riequilibrata la situazione di chi non ha avuto la possibilità di farsi riconoscere la copertura pensionistica dei periodi di maternità e congedo. Potrebbe inoltre essere un primo accantonamento ai fini pensionistici per favorire la decisione delle madri all’ingresso nel mercato, o alla ripresa del lavoro, o anche all’emer-sione dal lavoro nero.

DALLA PARTE DELLE PENSIONATE… SEMPRE PIÙ POVERE

a cura di Maria Laura Massai

MA SIAMO SICURI CHE

Andare in pensione faccia bene a tutti? È una domanda che mi sono posta alcuni giorni fa quando, confrontandomi con un signore pen-sionato, mi sono sentita dire: “eh, certo che avanzare richieste di questi tempi…” Premesso che nessuno di noi azzarda richieste, ma rivendica semplicemente dei diritti, sono davvero rimasta senza parole! Io dico sempre che abbiamo il dovere di rispettare tutti, anche per non avere la presunzione di possedere l’unica verità.Continuo a rimanere convita che sia doveroso rispettare tutte le persone, ma onestamente il senso critico che mi appartiene non intendo certo sacrificarlo.Personalmente penso che, mai come in questo momento, abbiamo diritto di lottare per rivendicare i nostri diritti. Se è vero che stiamo attraversando un periodo così difficile, perché i nostri politici che dovrebbero essere i primi a dare l’esempio non vogliono rinuncia-re ai loro privilegi?Tra diritti e privilegi c’è davvero tanta differenza e allora io continuo ad inco-raggiare a lottare e ad insorgere con tutti gli strumenti democratici che sono a nostra disposizione.Siamo pensionati, abbiamo lavorato 40 anni, ma abbiamo ancora tante energie e abbiamo il dovere - anche come genitori - di sfruttarle al massimo. Restando in attività forse potremmo evitare certe affermazione davvero infelici!Ciao a tutti e, con tanto affetto vi dico: alla prossima puntata!

Oriana CIL-Pensionati cell. 333 430 94 42

La prof. M.L. Massai consegna i premi letterari alla Festa di Pistoia

Page 8: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

8

Non avremmo mai immaginato che prima di morire dovessimo vedere il nostro paese riportato indietro di oltre cento anni sul piano delle diseguaglianze sociali e dei servizi. Così è, cari amici pensionati, ed oltre alla fine della pensione pubblica, legata ai salari, alle privatizzazioni dei trasporti, assistiamo di giorno in giorno alla privatizzazione della sanità per tutti, ma per noi anziani in particolare, fonte di sopravvivenza e di qualità della vita. Già oggi in “regime di sanità pubblica”spesso siamo costretti a ricorre-re al privato per evitare lunghe attese , a pagamenti supplementari anche in ospedali pubblici per superare urgenti necessità. Ma ora, senza pudore, pur indolcendoli con sani principi, si pianificano e si sosten-gono interventi strutturali (pagamenti di ticket – introduzione di fasce di reddito o di “bonus una tantum” ecc.) che nella pratica danno il colpo mortale alla sanità pubblica, mentre nei fatti spremono ancora di più i meno abbienti e limitano sempre più il ricorso ai medici, ai medicinali ed alla prevenzione da parte della povera gente. Il rispetto della nostra Costituzione, dei diritti del lavoro, del sociale ed il valore della solidarietà è ormai incompatibile con le politiche oggi dominanti del liberismo, del mercato e dei giochi della finanza. Non è un caso che vengono approvate di giorno in giorno ingiustizie sociali come l’IMU, che penalizzano i sacrifici di chi lavorando si è fatto una casa ed arricchi-

scono ancora di più i ricconi( vedi meto-do contributivo scelto per il calcolo delle pensioni). Si mettono in atto politiche non finalizzate alla salvaguardia dei beni comu-ni ed alle necessità umane, ma funzionali ai profitti ed ai giochi finanziari (SPREAD), anche se questi provvedimenti mettono in ginocchio popoli e generazioni. Certo queste politiche non nascono ora e sono sicuramente frutto di even-ti più grandi di noi (globalizzazio-ni…), ma vengono governati a loro uso e consumo dai potentati del mondo. Nel nostro paese le liberalizzazioni, le privatizzazioni, la vendita dei servizi, dei trasporti pubblici (ora dei beni e delle pro-prietà dello Stato) sono diventate una tragi-ca attualità, invocate sempre più da destra e da sinistra (senza mai momenti di verifica dei risultati..). Se possono soddisfare le necessità dei benestanti, in realtà costrin-gono i lavoratori ed i pensionati sempre più alla miseria, a fare i conti con servizi spes-so costosi e protezioni sociali inefficienti. I grandi partiti ed i sindacati, che stori-camente nel bene e nel male tutelavano gli interessi degli operai e dei pensionati, non ci sono più e l’oligarchia politica, le “caste” sono divenute una triste realtà quo-tidiana, che si allontana sempre più da noi. Naturalmente nessuno ammetterà il tragico ed incivile trapasso dalla sanità pubblica a quella privata, anzi le motivazioni saranno” per una migliore efficienza” o addirittu-ra sociali:” chi ha di più, deve pagare di

più” e così via. Ma il quadro politico che abbiamo di fronte non ammette scampo… Pensate che partiti e sindacati hanno per-messo a Monti di tagliare del 75% (dico settantacinque per cento!!) le spese socio-sanitarie ed i LEA (livelli essenziali di assistenza), senza muovere un dito.. Così i migliaia di non autosufficienti, di anziani bisognosi di assistenza, di malattie cro-niche, di malattie rare, di Alzheimer, di mutilati, di handicappati, sono condannati ed abbandonati alle tragiche condizioni assistenziali delle famiglie o alle caritate-voli associazioni di volontariato, che per fortuna ancora albergano nel genere umano. Persino le regioni, una volta definite rosse, come la Toscana e l’Emilia, che vantavano tradizioni popolari, strutture pubbliche e sensibilità sociale, si stanno ”aggiornando” dando vita a costose convenzioni con clini-che private, con ospizi, gestiti da privati che spesso vi si arricchiscono, subendo spes-so dure manifestazioni e contestazioni da malati e familiari. Insomma la salute non è più quella gratuita garantita dall’articolo 32 della Costituzione, ma un bene di consumo e di spesa.Non a caso gli ospedali hanno cambiato nome in “aziende sanitarie”. Non sono queste solo preoccupazioni, ma una sconcertante attualità, sottaciuta dai partiti, dai sindacati e dalla stampa. Ci sono già in atto “i piani regionali di assistenza”, progetti sanitari presentati alla “Conferenza delle regioni”, disegni di Legge, già presen-tati dal Governo ed ulteriori provvedimenti che obbligano figlioli e persino nipoti a presentare l’ ISEE per valutare il corri-spettivo economico per pagare gli ospizi. Progetti tutti tesi a risparmiare dai 5 ai 10 miliardi, che i sindacati sostengono, inse-rendo nei nuovi contratti di lavoro “l’ob-bligatorietà” dei “fondi sanitari integrativi (gestiti anche da loro..) e che prefigurano una sanità su due livelli: uno per chi paga o è assicurato ed uno per gli indigen-ti, condannati a finire nuovi lazzaretti. Ci sono, purtroppo sempre per questo fine, proposte di ticket su scaglioni, a fasce di reddito, o a franchigia che prevedono fino a 200€ per i ricoveri ospedalieri. L’avvenire è molto nero, specie per noi anziani, bisognosi di cure e senza prote-zioni assicurative. Se cadono gli art. 32 e 38 della Costituzione chi ci garantirà più il diritto al mantenimento e all’assistenza? Ne riparleremo nella prossima puntata.

Ezio Gallori M.L. M.

DOPO LE PENSIONI ORA TOCCA ALLA SANITA’!

Page 9: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

Gli articoli sull’IMU e sulla privatizza-zione della sanità, pubblicati in questo giornale, sottolineano le ultime mazzate allo stato sociale, che pesano sui lavo-ratori e sui pensionati. Ma non siamo ancora al fondo e le prospettive (salvo stravolgimenti) sono anche peggiori. Eppure noi pensionati siamo 18 milioni, un terzo dei votanti di questo paese e non contiamo assolutamente niente… Ormai in Italia contano le caste, le lobby e soprattutto quel 10% di cittadini che detengono il 50% delle ricchezze del paese, oltre ai giornali e alle televisioni che fanno, attraverso lo strumento dei partiti, il bello ed il cattivo tempo nel Governo. I cittadini, soprattutto gli anziani ed i pen-sionati, sono ormai emarginati da questo contesto. Partendo da questa amara con-statazione e prendendo atto che le ignobi-li ingiustizie sociali si susseguono giorno dopo giorno senza pudore, assieme ad un impoverimento costante, dobbiamo rile-vare che il nostro ed il vostro contributo dato nel mondo delle pensioni è stato inutile e continuando così arriveremo a fine corsa, senza modificare niente.. State certi che se non si cambia qualcosa la fine sarà questa, come già tanti bravi collabo-ratori, animati da buoni propositi, sono trapassati ad altra vita, rendendo spesso inutile il loro encomiabile impegno.Potremmo imputare gli insuccessi agli stravolgimenti politici e sociali del paese, oppure più facile sarebbe dare le colpe ai governi di centrosinistra e centrode-stra che hanno governato questo paese. Ma non cambierebbe nulla, anche se le colpe ricadessero sulle masse dei pen-sionati, che dopo aver conquistato con le lotte del lavoro tanti diritti, hanno una volta a riposo, tirato i remi in barca, illudendosi che tutto sommato se l’erano cavata e si lasciavano andare a più gaudenti impegni verso i nipoti o le soddisfazioni dell’or-to e della campagna. Potremmo fare osserva-zioni più profonde, ma lasciamo andare, con-vinti che bisogna cam-biare e che tirare avan-ti così serve a poco.

Partiamo da tre constatazioni:a) i pensionati sono divisi fra di loro da militanze del passato ideologiche e sin-dacali, da appartenenze al centrodestra ed al centrosinistra. Alcuni credono ancora “nella parte buona” e nelle promesse elettorali;b) 6 milioni sono addirittura iscritti ai sindacati confederali, senza aver bene compreso che il loro ruolo oggi non è più di antagonisti, ma, in tempi di con-certazione, è quello di “ammorbidire” la demolizione dello stato sociale, di “addolcire” la fine della pensione pubbli-ca e di “tacere” sulle ingiustizie sociali (IMU – SANITA’ – fondi integrativi - sistema contributivo, ecc.). Unica preoccupazione dei sindacati oggi è quella di apparire come difensori dei pensionati con slogan, parole d’ordine e perfino con raccolte di firme…, quando nei fatti approvano una riforma delle pensioni dopo l’altra, con l’innalzamento dell’età pensionabile e persino il bloc-co anticostituzionale delle pensioni più basse e tassate d’Europa.Insomma il tempo nel quale i sindacati portavano a Roma due milioni di pensio-nati contro la riforma è ormai passato e seppellito;c) al di fuori di queste irreggimenta-zioni sindacali e politiche esistono gli “agnostici”, gli “incazzati del giorno”, i “rivoluzionari” (a parole) ed una “ arma-ta brancaleone” sparpagliata in piccoli gruppi, più interessata alla salvaguardia del proprio gruppo (o della “pagnotte”per il Capo), ma del tutto ininfluenti, sia sul piano politico che organizzativo”. Fino a che esisterà questa situazione, la marcia verso la miseria e la demolizione dello stato sociale continueranno all’infinito.Cambiare questa situazione è assoluta-

mente necessario e crediamo che oggi sia possibile perché la crisi dei partiti, la mancanza dei servizi, le ingiustizie socia-li e la miseria cominciano a farsi sentire e vedere.Ma assieme alla rottura di questi equilibri si devono realizzare due obiettivi: - 1) la ricerca dell’unità dei pensionati di destra e di sinistra;2) un potere contrattuale reale dei pen-sionati.Ormai le manifestazioni, specie se picco-le, non servono a nulla, come servono a poco gli incontri con volenterosi politici, o la bontà e la giustezza delle nostre ragioni. Serve la forza! E siccome lo sciopero dei pensionati non esiste, serve il voto.., serve la lobby.., serve un’oppo-sizione sociale molto vasta, che difenda il sociale, la solidarietà, la tutela della salute, dell’ambiente, della vita.O noi riusciamo a creare un’organizza-zione di pensionati (non solo finalizzata alla difesa delle pensioni, ma anche del sociale) oppure non conteremo mai nulla, né nei partiti di vecchio stampo, né in quelli, che si dicono “nuovi”, che stan-no nascendo. Per intenderci meglio, o noi facciamo come Grillo e ci portiamo dietro milioni di pensionati, aggregati su grandi valori sociali, oppure non avremo un peso decisionale, né dentro i partiti, né fuori dai partiti.Questa proposta può essere l’inizio di un dibattito, nel quale verificare forze e con-tenuti che possono cambiare la situazione che stiamo vivendo.Non ho dubbi sul consenso dei pensio-nati e degli anziani, ma è necessario che ognuno democraticamente dica la sua e manifesti le proprie disponibilità a questo progetto.

Ezio Gallori

9

li i li ll ll i iGli i li ll’IMU ll i i i d i iP i d i i i di h ii di h i

Pensionati: occorrono svolte e strumenti nuoviSIAMO 18 MILIONI… MA NON CONTIAMO NIENTE

Page 10: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

Recentemente nella suggestiva atmosfera dell’abbazia benedettina di Farfa, nell’alta Sabina in pro-vincia di Rieti, la presidenza del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) di Roma ha promosso un incontro atto a dare il via ad un progetto di formazione dei cattolici nella vita politica del nostro Paese.Da qualche anno, soprattutto a seguito del chiaro invito di Papa Benedetto XVI alle associazioni di matrice cattolica a testimoniare la dottrina sociale della Chiesa, l’MCL si è attivato ad ogni livello per dare sostanza alla propria presenza nel confronto con le Istituzioni e il mondo della politica. A Farfa è intervenuto nel dibattito anche Gerardo Giannini responsa-bile degli anziani e pensionati MCL di Roma e Lazio che ha detto di ritenere opportuno e doveroso un moderno e rinnovato impegno dei cattolici in politica.«Il Movimento Cristiano Lavoratori- ha continuato Giannini - è innanzi-tutto espressione Ecclesiale. Esso oggi più che mai a fronte della condizione economica, sociale e politica disastrata del nostro Paese,

ha il compito di rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni che gli giungono dall’enciclica papale “Caritas in Veritate” che significa “l’amore cristiano nella verità”.Attorno ad essa ruota la dottrina sociale della Chiesa che da essa prende forma operativa in criteri orientativi dell’azione morale quali la giustizia e il bene comune. L’enciclica ci ricorda che “la Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minima-mente d’intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua digni-tà, della sua vocazione.”A fronte di così grande e nobile enunciazione - ha aggiunto Giannini – l’azione sociale del MCL non può che indirizzarsi verso un fat-tivo impegno dei suoi dirigenti e associati nel sostegno diretto ad una politica basata sui valori cristiani. Diventa necessario pertanto riorga-nizzare la formazione dei cattolici in ordine ad una presenza storica di un cattolicesimo di popolo, seppu-re di minoranza.

Nell’attuale contesto sociale e cul-turale l’adesione ai valori del cri-stianesimo è elemento non solo utile ma indispensabile per la costruzione di una buona società e di un vero sviluppo umano inte-grale.Questo significa coinvolgere nel progetto politico- formativo del MCL soprattutto le nuove gene-razioni e vuole dire che i cattolici si assumono la responsabilità nel contesto deteriorato della politica italiana, di cantare spesso e volen-tieri fuori dal coro per dare “il buon esempio”.Naturalmente è impensabile e limi-tativo che i cattolici possano da soli risolvere i problemi della poli-tica. E’ necessario incontrarsi e allearsi con tutti quegli uomini e quelle donne di buona volontà che da posizioni laiche e di buonsenso desiderano innanzitutto fare piazza pulita del marciume che ha avvolto la politica del nostro paese.E il momento immediatamente suc-cessivo dovrà essere quello della ricostruzione della buona politica che, fuori e lontano da ogni pres-sapochismo o demagogia, sappia evitare visioni utopistiche e ideo-logiche che ne pregiudicherebbero la qualità etica ed umana. E sarà presumibilmente quello il tempo in cui i cattolici potranno dare piena attuazione alla dottrina sociale della Chiesa.»

Gerardo Giannini,responsabile anziani e pensionati

MCL di Roma e Lazio

I CATTOLICIE LA POLITICA

10

“Noi” ed i “cattolici”La ricchezza di questo giornale, oltre all’unità, si basa sugli eterni valori di solidarietà, di pace e di giustizia sociale. Valori che sicura-mente uniscono tutti gli uomini di “buona volontà” sia del mondo “operaista” che del mondo “cattolico”.Siamo perciò felici che uomini come Gerardo Giannini e Giovanni Marcato di cultura militante cattolica partecipino con noi alla ricer-ca di nuovi strumenti operativi per creare quel mondo migliore, di solidarietà e di pace che la redazione di questo giornale da sempre persegue.

La Redazione

Page 11: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

11

Il “governo dei tecnici” ha fatto pensare a molti che dopo lo stop alla candidatura di Roma per le Olimpiadi, al progetto del ponte sullo Stretto, potesse togliere anche l’enorme spesa per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La speranza è venuta meno quando hanno allargato le recinzioni dell’area sottoposta a perforazione geognostica di Chiomonte e quando Monti ha pronunciato “si va avanti”. Il primo studio di fattibilità di quest’opera è del 1991. Da quella data è cambiata l’ampiezza del movimento d’opinione contro la Tav e il contesto sociale ed economico. Il mondo scientifi co, assieme a molte associazioni ambientali, fa un forte appello: Oggi è possibile uscire con dignità da un progetto inutile, costoso e non privo di importanti conseguenze ambientali. Occorre individuare le priorità e la Torino-Lione non è prioritaria, né per i passeggeri, né per le merci. Investendo in un’opera inutile, come vogliono le lobby del cemento, si sottraggono preziose risorse ad altri settori più strategici per il nostro Paese. I sottoscrittori chiedono un confronto scientifi co che valuti l’opera nelle mutate situazioni economiche e geopolitiche nell’interesse dell’Italia. Il primo argomento a dimostrare l’inutilità della nuova ferrovia Torino-Lione sono i dati sui fl ussi di traffi co attraverso i valichi alpini: negli ultimi dieci anni l’asse principale lungo cui corrono le merci è quello sud-nord, a discapito di quello est-ovest. Nel 2010 secondo i dati Alpinfo dell’uffi cio Trasporti svizzero, fra Italia e Francia sono transitate 23,6 milioni di tonn. Di merci (l’85,5% su strada, il 16,5% su ferrovia), in netto calo rispetto ai circa 33 milioni di tonn. registrati mediamente negli anni scorsi. Nello stesso periodo è invece cresciuto il traffi co merci verso il centro e il nord Europa: sono 38,4 milioni le tonn. transitate nel 2010 attraverso la Svizzera (il 62,6% su ferro, il 37,4% su strada), 43 milioni quelle attraverso i valichi austriaci (66,6% su strada, 33,4% su ferrovia). Di questo mutamento - denuncia il movimento No Tav- il progetto della Torino-Lione non ha mai tenuto conto, confermando sempre una

previsione di crescita del traffi co verso la Francia fi no a 40 milioni di tonn. al 2030. Per togliere i TIR da statale e autostrada del Frejus, piuttosto che costruire una nuova infrastruttura, si potrebbe utilizzare a pieno regime l’attuale linea ferroviaria, percorsa oggi da appena 57 treni al giorno a fronte di una capacità di 226, magari adottando, come avviene da diversi anni in Svizzera, politiche fi scali e tariffarie che disincentivino il trasporto su gomma. Ma sono soprattutto i risvolti economici di un’opera come la Tav ad aver mobilitato nelle ultime settimane una parte sempre più ampia di società civile. Il solo progetto del tunnel di base ha un costo di 8,2 miliardi di euro (anche se sul sito uffi ciale della Lyon Turin ferroviaire la cifra sale a 9,5 miliardi). Un costo chilometrico che oscilla tra i 130 e i 160 milioni di euro. Investimenti che il movimento No Tav chiede di destinare al trasporto pendolare, al sistema ferroviario metropolitano torinese, da anni fermo al palo per mancanza di fondi. Al costo dell’opera si sommano quelli ambientali e sociali, sia in fase di cantiere che a lavori ultimati. Adiacente al centro di Susa dovrebbero impiantare il cantiere principale dove giorno e notte ci sarà movimento di camion e ruspe. I

LA TAV NON E’ PRIORITARIAECCO PERCHE’a cura di Romano Boldrini

cantieri e gli scavi rischiano di deviare le falde acquifere come accadde con l’Alta Velocità nel Mugello e lasciare a secco paesi e torrenti. Le Valutazioni di Impatto Ambientale, VIA, non hanno mai indagato l’opzione “zero” come chiedeva il movimento No Tav. Forti di questi elementi e di molti altri Legambiente, WWF, Pro Natura e Italia Nostra hanno deciso di impugnare davanti al Tar in quanto lo scavo si confi gura come una vera e propria galleria di servizio di 7,5 km del tunnel, e non come galleria esplorativa. Il livello dello scontro raggiunto in questi giorni potrebbe far pensare a battute fi nali, ma la determinazione del movimento No Tav e le criticità che il progetto della Torino-Lione porta con sé suggeriscono che la partita proseguirà ancora per molto tempo. L’ultima intesa Italia-Francia di gennaio parla di “accordo che prevede un protocollo di partecipazione della UE al progetto”. Bruxelles dovrebbe partecipare con un 40% agli 8,2 miliardi di spesa di previsione.

“DI DESTRACHI È CONTRO LA TAVE I TERMOVALORIZZATORI”

Caro Romanoil presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha recentemente affermato perentoriamente: “Chi è contro la Tav, contro i termovalorizzatori è di destra, perché è contro lo sviluppo!”Niente di più falso perché noi siamo per lo sviluppo, per l’innovazioni tecnologiche e strutturali purché salvaguardino l’ambiente e non siano le solite spese inutili per far contenti i grandi costruttori.

SaluteVoglio pubblicamente ringraziare il Dott. Corelli Gaetano di Roma per avermi cura-to risolvendo problemi di circolazione degli arti, flebite-varici-Morbo di Burger-cancrena evitando l’amputazione del piede soltanto con le sue efficaci cure (via di Villa Albani, 24 - tel. 06 8551212). Grazie.

Casasole Orvieto

Page 12: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

12

Assemblea Pensionati a Varese Venerdì 25 maggio 2012 a Varese nella sala cinematografi ca di V. De Cris-toforis si è tenuta l’assemblea provinciale sulla controriforma delle pen-sioni del governo Monti . L’assemblea è stato un successo inaspett ato che ha visto la partecipazi-one di un centi naio tra pensionati ed esodati infatti i posti a sedere erano quasi tutti occupati . Dopo l’apertura di Rolando Fariselli di USB Pensionati Varese si sono susseguite le relazioni di Ezio Gallori di ALPI, Marco Galli di USB pen-sionati Varese, Oriana Venturi di “CIL Pensionati ”, Claudio Ardizio del “Comitato esodati ” e Luca Marcello che ha lett o un contributo scritt o di Francesco Vitanza di “pensionati per la qualità della vita” impossibilitato a partecipare mentre Giulio Moretti (Pensionato Orsa), presente fi n dalla riunione preparatoria del matti no, si è dovuto allontanare poco prima della relazione e Riccardo Dobrilla (comitato fondo pensioni CRR), assen-te per moti vi personali, si è scusato ed ha inviato un contributo scritt o. Di seguito c’è stato un interessante dibatti to con numerosi interventi in parti colare da parte di alcuni esodati Whirlpool (azienda metalmeccanica di Varese) dove molti di loro si trovano nelle condizioni di terminare la mobilità senza avere diritt o alla pensione per le modifi che introdott e dal governo Monti e dal rifi uto del Ministro Fornero di allargare la platea dei 65000 a cui mantenere il vecchio regime pensionisti co. Dal dibatti to è poi emersa la volontà di costi tuire un comitato regionale per aff rontare la questi one esodati che dovrà farsi carico di aff rontare il problema degli esodati della Whirlpool e per discutere più in generale sulla questi one delle pensioni nel nostro paese che, dopo l’ulti ma con-troriforma Monti , sono diventate le pensioni peggiori d’Europa. A questo punto si è deciso di atti varci per promuovere, con l’adesione più larga possibile delle forze confl itt uali e del sindacalismo di base, una as-semblea nazionale a Milano invitando anche forze Europee, per analizzare la situazione Italiana del sistema pensionisti co e raff rontarla alla situazione Europea. Il prossimo incontro del comitato pensionati neo costi tuito è previsto per il giorno 21 giugno per organizzare il convegno nel mese di sett embre e organizzare una iniziati va di lott a alla Whirlpool in sostegno degli esodati .

Per USB Pensionati - Varese Marco Galli

UN REGALO PER I LETTORI

Per allietare le vacanze dei nostri fedeli abbonati, col regolare paga-mento dell’abbonamento al giorna-le verrà inviato in omaggio il libro “Compagni di Viaggio”.

Page 13: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

13

Abbonamento annuale €15

3 euro in più per aderireall’Associazione Consumatori

Puoi farlo attraverso i responsabili o a mezzo c/c postale:

99856627intestato a: Associazione in Marcia L.P.

Come contattarciLe lotte dei pensionati

Piazza Baldinucci, 8r - 50129 FirenzeTel. 055 486838 - Fax 055 4625985

E-mail [email protected]

Per conoscere… discutere… lottare…ABBONATI E PROCURAABBONAMENTI! PIÙ ABBONAMENTI PIÙ FORTI I PENSIONATI

Sede di MontevarchiVia Burzagli, 54

(pressi Stazione)APERTA MARTEDÌ-GIOVEDÌSABATO DALLE 16 ALLE 18

055 3991992

Le nostre pensioni sono le più basse e le più tassate d’Europa…

Stiamo preparando un importanteConvegno europeo

a MILANOil 14 SETTEMBRE

ORE 10,00-17,00con delegazioni di pensionati europei

(locale da definire)

introdurrà il Prof. Mazzettiautore del libro “Il pensionato furioso” e parteciperà un importante deputato europeo esperto di pensioni

TUTTI SONO INVITATI

Caf (730 - ICI ecc.)Assistenza anziani

(diritti e suggerimenti)II e ultimo mercoledì del mese ore 17-19

Elettrosmog martedì ore 9-12

Consulenza pensionimercoledì 9,30 - 11,30

Consulenza medicaper appuntamento telefonico

Consulenza legaletutti i giovedì dalle 15 alle 16

(luglio 11,30 - 12,30)

Consulenza consumatorilunedì 16.30-18.00

Consulenza affi ttie prima casa

Unione inquilini - lunedì 16.30-18.00

Associazione malattie rareVenerdì 16-18

Servizio PatronatoTelefonare in Sede

I NOSTRI SERVIZI GRATUITI

QUESTO GIORNALE VIVE SOLO DI ABBONAMENTI

È nata la nostraASSOCIAZIONECONSUMATORIsi chiamerà, contriariamentea come previstoCONSUMATORI IN MARCIA

Sede di MilanoStazione Centrale

(Scala E - Piano 3° - stanza 40)APERTA MERCOLEDIDALLE 10 ALLE 12

392 0024074

Page 14: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

PAOLA – Domenico DI DIO Precariato per i giovani

Ricordo cha da ragazzo era in auge una canzone con la quale si auspicava uno stipendio di mille lire al mese: “Se potessi avere mille lire al mese, farei tante spese, comprerei tante cose …” Cifra importante a quell’epoca. Ci ripensavo, a distanza di settant’anni; ma oggi gli italiani, i giovani in particolare, si accontenterebbero di mille euro al mese, ma al contrario di come diceva la canzone, mille euro non bastano nemmeno a tirare avanti un mese, ossia fare quasi la fame! Al centro ci sono i giovani, una dozzina di milioni tra i diciannove e i trentacinque anni, che dopo aver terminato gli studi non fanno che sospirare e scontrarsi con il diffi cile mondo del lavoro. Questi giovani, oltre ad avere un diploma, una laurea e magari corsi di specializzazione, alla fi ne non trovano la strada per una sistemazione stabile.. E per rendersi parzialmente indipendenti e gravare meno sui propri genitori, accettano lavori mal retribuiti e precari. I datori di lavoro propongono lavori a nero, contratti a progetto, con intervalli di disoccupazione di mesi. Questo andazzo ha per scopo di non accampare troppi diritti; i commessi di negozio vengono assunti come associati in partecipazione anziché come subordinati, e vengono retribuiti anche meno. Poi c’è il periodo di formazione che si sta dilatando a dismisura, aumentando i contratti di collaborazione autonoma con partita IVA occulta per nascondere il normale lavoro subordinato.Questi problemi riguardano tutte le categorie di lavoratori.E i giovani? Questi non riescono a mantenersi con il proprio impiego o sono alla ricerca della prima occupazione, che allo stato delle cose possono solo sognare. La Costituzione sancisce il diritto al lavoro e a una retribuzione suffi ciente ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa, invece milioni di persone lavorano gratis o sottopagati. Questo stato di cose sta producendo una generazione facilmente ricattabile, poco tutelata, sfruttata e nell’impossibilità di lasciare la famiglia e crearsene una propria.Finisco auspicando provvedimenti mirati e urgenti, se si vuole evitare ai giovani il furto del loro avvenire.

14

DALLEREGIONI

AGRIGENTO – Salvatore CARAPEZZALa fi ducia in questi partiti

La storia recente ci insegna che le dittature e le democrazie si distruggono e si sostituiscono a vicenda quando viene a mancare l’equilibrio.Viviamo in un periodo di estrema diffi coltà, una crisi economica e fi nanziaria che ci coinvolge tutti, ma i più coinvolti sono coloro che non hanno una fonte di vita: un’occupazione. Ogni giorno anziché trovarsi un posto di lavoro si trovano un licenziamento. La disperazione, senza speranza.In Italia da tempo i nostri partiti hanno perso la fi ducia per come si comportano. Il rigetto assoluto sta nella distanza abissale che passa tra loro e i cittadini. I politici vivono nell’empireo! La gente non sopporta più il oro stile di vita. Ad aggravare la situazione è la corruzione dilagante. Ferie da nababbi, vacanze esclusive, cene luculliane, auto di lusso. Si aggiunga un fi ume di denaro pubblico che viene versato ai partiti senza un rendiconto di spese. Contro uno standard di vita della povera gente a dir poco mortifi cante.Non credo che i partiti avranno vita facile; le elezioni tra un anno saranno la rivalsa di chi è stato costretto a vivere da ramingo!La chiave di lettura della risoluzione dei nostri problemi sta nelle riforme, sempre rimandate.E’ indispensabile decurtare il numero di tutti i politici, il numero più esagerato di rappresentanti in Parlamento, nelle Regioni, Provincie, Comuni. Un costo elefantiaco che va oltre le nostre possibilità economiche. Tutti i giorni abbiamo in TV e giornali il resoconto della gravità del momento, di gente portata alla disperazione, al suicidio. Non si è mai visto un parlamentare in cassa integrazione o licenziato. Sanno bene come aggirare i loro problemi. Se vogliono cambiare direzione di marcia debbono indossare il SAIO e adattarsi a una condotta moderata, accettabile. In un periodo di crisi così profonda sono insopportabili i privilegi e gli sciali della quasi totalità della nostra casta.

UDINE – Attilio BRAGAGNOLO

7° Comandamento NON RUBARE

Spett.le RedazioneIl 1° giugno 1960 entrai a far parte della grande famiglia delle F.F.S.S.52 anni fa non era così. Quante cose sono cambiate!Tante persone al vertice dirigenziale sono peggiorate, per questo non posso fare a meno di mettere nero su bianco e per l’ennesima volta mi rivolgo a voi tramite la vostra rivista, con un senso di malcontento e di rabbia verso una società corrotta, politici e governanti: ttti mi fanno ribrezzo. Da tempo in televisione si sentono pronunciare parole pesanti, nauseanti, chi ruba di più e più bravo!Politici che rubano, dirigenti che portano via, amministratori che imbro-gliano, sindacati che tradiscono, giudici ostinati che non fanno il loro dovere con sentenze mal interpretate, aumenti ingiustificati e tante tasse. Chi ci rimette e paga è sempre l’indifeso, in speciale modo i più poveri e pensionati. A questo punto mi sorge un dubbio: i 24 milioni di euro stan-ziati e accantonati per la legittima TRIENNALITÀ dei ferrovieri, dove sono finiti? Se non ci sono più chi li ha rubati?Le tanto tribolate 220.000 lire, delle quali il 94% pensionabili, che strada hanno preso? Chi le ha intascate? Quali sono i nostri legittimi diritti dopo tanti anni di disagio responsabilità ed onorato servizio? Chi può darci una mano per avere verità e giustizia? A voi un giudizio.Augurandovi buon lavoro vi saluto e vi ringrazio.

Page 15: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

15

La posta dei lettoria cura di Galluccio Liberato

ANCONA – Sauro FIARA

Assegni al nucleo familiare

Nell’intento di portare il mio modesto contributo ti scrivo per l’articolo pubblicato a pag. 11 della nostra rivista di aprile n.4, riguardo all’assegno per il nucleo familiare dove va aggiunta la corresponsione ai vedovi inabili sulla pensione di reversibilità. Già prima del 2005 facevamo queste pratiche presso INPS con ottimi risultati, successivamente ritenemmo di inviare gli interessati ai patronati i quali, non tutti erano a conoscenza di tale possibilità, rifi utandosi di istruire tali richieste. Dietro nostre insistenze e degli interessati documentati da noi (ANLAFER) si sono ricreduti, sino ad appendere nelle loro sedi comunicati e avvisi, invitando coloro che avevano parenti (suoceri, genitori) in condizione di avere diritto all’assegno a presentare la domanda.In sostanza i pensionati vedovi possono benefi ciare dell’Assegno per il Nucleo Familiare a condizione di percepire la pensione di reversibilità e essere invalidi. Per ulteriore chiarimento allego una pagina del giornalino Diritti sociali di INAC.

Risposta: Ringrazio FIARA per la segna-lazione. La materia degli assegni fami-liari effettivamente non è ben curata neanche dai patronati, almeno per ciò che riguarda situazioni poco frequenti, e noi non si pensava di aver esaurito l’argomento con quella pagina sul n. 4 della rivista.

Ritengo sufficiente trascrivere uno stral-cio della circolare con la quale INPS prese subito atto della sentenza Cassaz. 7668/96 e dispose per la sua applica-zione. La circolare porta il n° 98 e fu diramata il 6.5.1998 “A seguito di pronuncia della Corte di Cassazione, l’assegno per il nucleo fami-liare su pensione ai superstiti può essere erogato anche quando il nucleo e costi-tuito unicamente dal coniuge superstite.“Con la sentenza n.7668 del 1996 la Corte di Cassazione ha precisato che l’assegno per il nucleo familiare su pen-sione ai superstiti può essere erogato anche quando il nucleo e costituito uni-camente dal coniuge superstite.“Come noto, la disposizione contenuta nell’art.2, c.8, della legge 13 maggio 1988, n. 153 prevede che il nucleo fami-liare può essere composto da una sola persona qualora la stessa sia titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipen-dente ed abbia un’età inferiore a diciotto anni compiuti ovvero si trovi, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilita di dedicarsi ad un proficuo lavoro.“La Corte ha sostenuto che l’espressione nucleo composto da una sola persona e astrattamente riferibile a ciascuno dei componenti la famiglia: pertanto, la per-sona che, ai sensi del citato art.2, c.8, può costituire nucleo da sola può essere non solo l’orfano, ma anche il coniuge superstite (ovviamente se minore o mag-giorenne inabile).“A seguito dei ricorsi presentati in mate-

ria e al fine di evitare eventuali soccom-benze dell’Istituto in giudizio, si ritiene di dover tenere conto del nuovo princi-pio stabilito dalla Corte. E pertanto da considerarsi superato il criterio sino-ra seguito - e riportato nella circolare 12.1.90, n.12, parte II, p.2.1) - in base al quale, nel caso di pensione ai superstiti da lavoro dipendente, il nucleo familiare può essere composto da una sola perso-na unicamente quando si tratti di orfano minorenne o maggiorenne inabile.“Le Sedi provvederanno a dare attuazio-ne alla sentenza - che troverà applica-zione nei limiti della prescrizione quin-quennale - e liquideranno la prestazione, su richiesta degli interessati, anche in caso di nuclei costituiti dal solo coniuge superstite, ovviamente se in possesso dei presupposti fondamentali per l’esistenza di un nucleo composto da una sola per-sona (minore età o inabilità).“A tali nuclei si applicheranno le tabelle in vigore per i nuclei orfanili.”Va aggiunto che l’INPS stesso accerta la sussistenza dell’inabilità per tutti i soggetti maggiorenni, a esclusione di coloro che siano già “provvisti della documentazione comprovante lo stato di invalidità al 100 per cento, rilasciata dalle apposite commissioni, o delle copie autentiche dei certifi cati di pensione di inabilità a carico dell’INPS o di rendita per inabilità permanente assoluta a carico dell’INAIL” (circ. 11/1999).Per completare l’informazione sull’argomento riportiamo l’ultima tabella dei redditi e del rispettivo assegno.

Tavola:19 Nucleo familiare Orfanili solo maggiorenni inabili in vigore dal 01/07/2011 al 30/06/2012

Scaglioni di reddito Importo ( in euro) in funzione del numero componenti il nucleo familiare

N. da euro e sino a euro 1 2 3 4 5 6 7

1 ,00 26.035,89 52,91 98,00 254,79 411,60 569,03 725,84 882,632 26.035,90 29.205,92 19,59 82,97 239,77 385,46 550,10 718,00 864,343 29.205,93 32.377,18 0,00 64,02 209,72 359,33 523,96 706,89 849,314 32.377,19 35.546,00 0,00 37,88 183,58 332,54 497,17 691,87 830,375 35.546,01 38.716,05 0,00 0,00 156,79 306,41 478,87 680,76 811,436 38.716,06 41.885,44 0,00 0,00 130,66 276,35 452,10 661,82 792,477 41.885,45 45.057,36 0,00 0,00 0,00 250,22 407,01 635,68 766,348 45.057,37 48.227,38 0,00 0,00 0,00 224,08 361,94 609,54 740,219 48.227,39 51.398,64 0,00 0,00 0,00 0,00 316,86 582,76 721,27

10 51.398,65 54.568,07 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 481,49 695,1311 54.568,08 57.738,13 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 578,84

Page 16: IINGIUSTIZIE SOCIALINGIUSTIZIE SOCIALI · tori dell’IDV (Belisario, Sannutti e Pardi) hanno denunciato la cosa e presentato un emendamento soppressivo di que- ... alla sentenza

PISTOIA 5 GIUGNO 2012UNA GRANDE… GRANDE FESTA!

Sono stati circa 600 i par-tecipanti quest’anno al ri-trovo nazionale di Pistoia e ben 182 hanno addirittura pernottato in alberghi di quella città.Anche se i tempi che vivia-mo sono per i lavoratori e pensionati molto bui, il ri-trovarsi assieme in un cli-ma di festa è sempre motivo di gioia e soddisfazione ed un motivo in più per riaf-fermare il valore del lavoro e dei diritti conquistati nel passato con l’entusiasmo di tante lotte comuni. Erano arrivati da Bussoleno, da Trieste, da Palermo e anche con delegazioni numerose a cominciare da quella di Napoli (21) capeggiata da Avolio e per questo premiata con una particolare coppa.La festa quest’anno, come è stato ben eviden-ziato prima di consegnare i tradizionali ricono-scimenti ai neo pensionati, ai giornalisti “dalla schiena dritta” appositamente invitati, ai vinci-tori dei premi letterari e sportivi nonché le due promozioni Honoris causa ai due personaggi ri-tenuti meritevoli (prof. Ruggeri ed il regista TV Colangeli) si basava su due signifi cativi valori universali: la solidarietà e la pace.Infatti la presenza alla festa della “società di mutuo soccor-so Cesare Pozzo, (mutua da 135 anni) signifi ca rilanciare i valori della solidarietà putroppo oggi appiattiti dalla socie-tà liberista basata sul profi tto nella mercifi cazione della vita e della natura.Come la presenza alla festa di “Emergency” ci rafforza i sentimenti e gli impegni, sempre insuffi cienti, contro ogni guerra e per un mondo di pace.All’arrivo del treno storico partito da Firenze e trainato da una stupenda locomotiva gruppo 685 che con i suoi 120 km/h ha strapazzato le 12 moto (alcune del 1907) e le 5 mac-chine d’epoca che aevano avuto l’ordine di sfi dare il nostro treno, la banda del macchinista Pavesi ha intonato alcune musiche operaie da tempo inascoltate.Poi il pranzo autogestito dai nostri 10 cuochi e le musiche del grande Sibani hanno completato una festa che è stata tanto bella da apparire irripetibile…Comunque a tutti un arrivederci per l’anno prossimo!(per vedere la festa www.resettatutto.org)