Davanti al tabernacolo...l’acqua che io gli darò, non avrà sete in eterno; ma l’acqua che gli...

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  • Fratello e Sorella in Gesù Cristo, eccoti unaguida perla tua Visita quotidiana a GesùSacramentato.Ti immaginerai di avere davanti a te Gesù equel personaggio indicato in ogni visita,che si incontra con Gesù.Il brano evangelico lo devi leggere adagio econ attenzione, anche se lo conosci già.L’Evangelo ha riempito di volumi le biblio-teche, perché dalle sue parole sgorganosempre nuovi significati e nuove appli-cazioni.Le poche parole, che metto dopo ogni epi-sodio evangelico, sono solamente dei brevisuggerimenti per quello che il tuo cuoresvilupperà adattandolo alla tua situazione.Non ti curare affatto di chi abbia scrittoqueste brevi riflessioni e preghiere.Sappi solo che anch’io desidero tanto, tantodi amare Gesù Eucaristico e che, nonsapendolo fare, bramo che lo faccia tu.Vorrei poter radunare in uno solo tutti icuori degli uomini e porli davanti all’Ostiaconsacrata, per dire un grazie universale atanto Benefattore dell’umanità. E sentoche, se ciò avvenisse, in quel giorno Dioscenderebbe ancora a conversare con gliuomini, come faceva nel Paradiso terrestre.Sappi infine che queste righe le ho scrittedavanti al Santissimo Sacramento e che,perciò, ti infiammeranno il cuore, se le leg-gerai in ginocchio, davanti allo stesso GesùSacramentato.Con questo ti saluto coi migliori auguri disantità e ti prego del grande favore di chie-dere a Gesù, anche per me, una scintilla diquell’amore eucaristico che infiammerà iltuo cuore. fr. Giuseppe Fermo, Capp.

    AD OGNI VISIT AEntrando in chiesa darai subito uno sguar-do al Santo Tabernacolo; poi, presa l’acquasanta, farai devotamente la genuflessione,dicendo queste parole:«Ti adoro, mio Signore Gesù Cristo, qui ein tutti i luoghi dove sei presente sotto lespecie eucaristiche. Aumenta in me la fedenella santa Eucaristia».Inginocchiandoti in un banco piuttostoappartato, ma dal quale possa vedere ilSacro Tabernacolo, dirai lentamente edevotamente questa preghiera:«O mio Dio Gesù Sacramentato, ti adoroprofondamente, con tutto il cuore, in com-pagnia di tutti i cittadini celesti e terrestri,che in questo momento ti adorano.Non badare alla mia grande miseria ed apri-mi il cuore alla più grande confidenza. Fa’che da questo mio cuore, freddo e arido,sbocci finalmente quell’amore che tu atten-di da me.Sia in eterno benedetto, o Gesù, quel gior-no nel quale ti donasti a noi, sotto le specieeucaristiche, in corpo, sangue, anima edivinità.Benedetto quel giorno nel quale decidestidi lasciare all’umanità, per la quale ti pre-paravi a morire, un dono tanto prezioso esublime, che neppure le intelligenze piùelette arrivano a comprendere.Benedetto quel mattino nel quale, per laprima volta, aprii la bocca per riceverti nelmio cuore.Sia in eterno benedetta la Santa Eucaristia,la quale quotidianamente dà all’umanitàforza, vita, grazia, amore puro.O Vergine Immacolata, o Angeli e Santi delCielo, o Anime sante del Purgatorio che

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    DAVANTI AL TABERNACOLO

    CON I PERSONAGGI DEL VANGELO

    P. GIUSEPPE FERMO VOLPI Cappuccino31 visite al Tabernacolo

  • attendete la corona, o anime di questa terra,innamorate della Santa Eucaristia, o creatu-re tutte dell’universo, venite e con me pie-gate il capo per adorare l’Onnipotentenostro Creatore, legato dal suo amore inquest’Ostia Consacrata. Così sia.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita ILA SAMARITANA (Gv. 4, 5-14)Se tu conoscessi il dono di Dio!

    Giunse (Gesù) ad una città della Samaria,detta Sichar, vicino al podere che Giacobbeaveva donato a suo figlio Giuseppe, e doveera pure il pozzo di Giacobbe.Or dunque Gesù, stanco dal viaggio, stavacosì a sedere sull’orlo del pozzo. Era circamezzogiorno.Venne ad attingere acqua una donna sama-ritana. Gesù le disse: - Dammi da bere.I suoi discepoli intanto erano andati in cittàa comprare da mangiare.Ma la samaritana gli rispose: - Come maitu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me chesono samaritana? I Giudei non van d’accor-do con i Samaritani.Gesù le rispose: - Se tu conoscessi il donodi Dio, e chi è Colui che dice a te: dammida bere, tu stessa ne avrèsti chiesto a lui, eti avrebbe dato dell’acqua viva.La donna gli disse: - Signore, non hai conche attingere, e il pozzo è profondo: dadove prendi quest’acqua viva? Sei tu forsepiù grande di Giacobbe, nostro padre, chediede a noi questo pozzo, da cui attinse dabere lui, i suoi figli e il suo bestiame?Gesù le rispose: - Chi beve di quest’acqua

    tornerà ad aver sete; chi invece beve del-l’acqua che io gli darò, non avrà sete ineterno; ma l’acqua che gli darò diventerà inlui sorgente di acqua zampillante fino allavita eterna.

    A GESU’Mio amabile Redentore, io ti vedo realmen-te davanti a me, nel santo Tabernacolo,come sorgente di acqua viva, cioè di grazia,per le anime... ti vedo stanco di attendere...ti sento dire: - Oh, se tu conoscessi il donodi Dio!...Mio adorato Signore, perché sono, dunque,così stolto da morire di sete, in un mondotanto arido e pur tanto vicino ad una fontecosì abbondante di grazia e di verità?...Quando sarà che la mia mente comprendal’ineffabile bontà di Dio nell’avermi datoquesto immenso dono eucaristico?...Potessi, Gesù, avere la fede della tua e miaMadre Maria!... beata perché credette..., ol’ardore serafico di Francesco di Assisi chequi, in terra, nulla voleva vedere se non ilCorpo e il Sangue tuo!... o la sete diGemma Galgani e di molti altri santi chenon potevano chiudere occhio per la bramadella S. Comunione!...Mio Dio, mio Dio... che pozzo di miseria èquesto mio cuore!... Ho perfino vergogna dialzare lo sguardo verso quell’Ostia consa-crata, trono di bontà... d’amore... e insiemedi rimprovero severo all’ingratitudine del-l’anima mia!...Signore, pietà di me...Ricordati della dolcezza usata a quella pec-catrice di Samaria... e con la stessa pazien-te carità, guarda all’anima mia... dammi unpo’ di quell’acqua viva che hai promesso...e fa’ che diventi fonte di virtù e di operesante per la vita eterna!...Cor Jesu, fons vitae et sanctitatis, misereremei..Cuor di Gesù, fonte di vita e di santi-

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  • tà, abbi pietà di me.

    A MARIAO Madre mia dolcissima, a Lourdescomandasti a Bernardette di scavare laterra... Essa lo fece... e ne sgorgò acquabenefica per ogni male spirituale e cor-porale...O Mamma, se l’acqua naturale da te bene-detta produce tanti prodigi, che non dovràessere di quella fonte misteriosa che è ilsacro Tabernacolo!... Aiutami tu a cresceree a perseverare nel desiderio di GesùEucaristico, a meditarlo, a scavare nei suoiricchi tesori...So bene che tu desideri ardentemente chesia amato. Lo comandasti ai piccoli diFatima...Fa’ dunque che trovi anch’io la sorgenteprodigiosa che sia sicura medicina ai mieimali spirituali e corporali...Maria, Mater divinae gratiae, ora prome!... Maria, Madre della divina grazia,prega per me.

    PROPOSITOProporrò di stare davanti al SantissimoSacramento col più grande raccoglimento.Non dirò parola con nessuno, non guarderòche al Tabernacolo o, se è esposto,all’Ostensorio. Vedrò Gesù come al pozzodi Sichar... Lo sentirò chiamarmi e dirmi: -Figlio, dammi da bere, ho tanta sete, sete dianime!

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita IIGUARIGIONE DELFIGLIO DELL’UF-

    FICIALE (Gv. 4, 46-53)Ritorniamo ai piedi del Tabernacolo!

    C’era un dignitario di corte il cui figlio sitrovava ammalato a Cafarnao.Avendo egli sentito dire che Gesù era tor-nato in Galilea, andò a trovarlo e lo pregòdi recarsi a guarire suo figlio che era mori-bondo.Ma Gesù gli disse: - Se non vedete segni eprodigi non credete. - E il dignitario dicorte insisté: - Signore, vieni prima chemuoia il mio bambino.Gesù gli disse: Va, tuo figlio vive.Quell’uomo prestò fede alle parole detteglida Gesù e partì.E mentre già era di ritorno, gli corseroincontro i suoi servi a dirgli: - Il tuo bambi-no vive.Domandò loro a che ora si era sentitomeglio.E quelli risposero: - Ieri alle tredici lolasciò la febbre.Allora il padre riconobbe che era quellal’ora in cui Gesù gli aveva detto: - Tuofiglio vìve; - e - credette lui e tutta la suafamiglia.

    A GESÙQuanti benéfici effetti ottiene l’amorepaterno e la fede di quel dignitario e cometu, Gesù mio, hai saputo, di credente, farneun apostolo! Tutta la sua famiglia si con-verte e si unisce alla nascente Chiesa!E non è forse quello che tu vuoi fare ancheadesso nel santo Tabernacolo? Forse nonsappiamo che tu desideri dai tuoi credentiun vivo spirito di apostolato per la tuaChiesa... per la tua presenza eucaristica?Quante persone, genitori, educatori, educa-trici, hanno figli, figlie, fratelli lontani date, con la fede languida come la fiammella

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  • di un lucignolo che sta per spegnersi!...Mio Gesù, io vengo a te con la fiducia e ildesiderio di quell’ufficiale... Ti prego tanto,con le lacrime agli occhi, per i miei fratellicristiani, vicini e lontani; perché tornino aituoi piedi, credenti e pentiti, guariti e risu-scitati...Fammi sentire la tua parola consolatrice: «Ituoi fratelli vivono!».Aumenta in me lo spirito di apostolatoeucaristico. Prima ti conosca e ti ami io, oGesù, poi ti faccia conoscere ed amaredagli altri!

    A MARIAO Vergine Santa, prima apostola dellaChiesa di Gesù e della santa Eucaristia, pri-vilegiata martire d’amore, guidami nelbene che voglio fare alle anime dei mieifratelli. Ispirami le parole adatte per fareamare il nostro caro Gesù, immolato nelSantissimo Sacramento dell’Altare.Tu desideri che le anime si rivolgano a lui,racchiuso in quella prigione d’amore, chegli tengano compagnia, che lo ringrazino,che lo adorino, che lo amino tanto:O Madre, compatisci la freddezza di questapovera umanità, gelida davanti all’incendiod’amore che divampa dall’Ostia Santa.Portaci a Gesù. Digli che compatisca lanostra debolezza ed insieme aiutaci perchépossiamo stare sempre vicini a Voi, almenocol pensiero, in quel Mistero ineffabile.

    PROPOSITOCome la fiamma non si può nascondere,così il mio amore eucaristico, se è vero, nonpotrà, anzi non dovrà stare racchiuso, mafarà tutto il possibile per attirare altre animeai piedi di Gesù. Questa è la più grandeaspirazione di un’anima eucaristica.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,

    vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita IIIL’INDEMONIATO GUARITO - (Mt. 8,

    14-17; Mc. 1, 23-24; Lc. 4, 31-41)Gesù, purifica il mio cuore!

    Or ecco c’era nella loro sinagoga un uomoposseduto dallo spirito di un demonioimpuro, il quale cominciò a gridare a granvoce: - Ah! che cosa abbiamo a fare noi conte, o Gesù Nazareno? Sei tu venuto perrovinarci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio.Ma Gesù lo minacciò intimandogli: - Tacied esci da costui.Allora lo spirito immondo, dopo aver agita-to convulsamente quell’uomo in mezzo allasinagoga, se ne uscì da lui, gettando unforte urlo, senza avergli fatto alcun male.Sicché tutti rimasero tanto stupiti, che sidomandavano a vicenda: - Che potere è maiquesto? Un insegnamento nuovo dato conautorità, poiché egli comanda agli spiritiimpuri con autorità e potenza, e gli obbedi-scono e se ne vanno!Sicché si divulgò subito la sua fama ovun-que per tutte le contrade della Galilea.

    A GESÙO adorato Maestro Gesù, quanto è ancornecessaria nel mondo la tua parola onnipo-tente che imponga ai demoni dell’impuritàdi lasciare questa terra e tornare al loroinferno!Quanto male fanno questi demoni impu-ri!... quante vittime!... Di tutto si servonoper raggiungere il loro intento... Dei teatri,dei cinema, della televisione, della parola,della stampa, dei monti e delle spiagge...Povera carne umana rovinata dall’impuri-

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  • tà!...E pensare che tu col battesimo, con laComunione, hai fatto di ogni cristiano untabernacolo vivente!...O Gesù, puro e vergine, figlio di una MadreVergine, come puoi sopportare tanto malein questo mondo... anche dopo la tua reden-zione?...Quale contrasto tra la tua Ostia bianca e ilcuore dell’uomo immerso nell’impurità!...O Dio nascosto, che ti pasci tra i gigli, vieniin aiuto di tutti noi.Purifica i nostri cuori... allontana da noiogni pensiero, ogni occasione che disonorila nostra purezza e il tuo candore... Se unapietruzza rovente poté mondare le labbradel tuo profeta Isaia, quanto più potrà mon-dare i nostri cuori la tua Ostia brucianted’amore per l’umanità.Fa’ che il tuo sguardo possa posarsi suinostri cuori senza sentire il ribrezzo di ciòche è immondo.

    A MARIACandore di luce eterna e specchio senzamacchia sei tu, o Maria.Ma la tua luce verginale, anziché spaven-tarmi, mi attira ai tuoi piedi, o Madre tuttapietà e misericordia. Come ad una mammache pazientemente ripulisce il suo bambinoche è inciampato ed è caduto nel fango,così io confuso ed umiliato vengo a te,infangato da tanti peccati.O Mamma, mondami, purificami, sgridamie castigami, se vuoi, ma accoglimi e damminuova forza e perseveranza.

    PROPOSITOQuando qualche pensiero men che onesto siaffaccia alla mia mente, ricorrerò subito aMaria dicendo: «O Madre purissima, aiuta-mi».

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Se ricevi questo pane ogni giorno, per teogni giorno è l’oggi della tua salvezza.Lui è medicina ad ogni tua ferita...Quindi se oggi Cristo è tuo, egli risorge inte e per te ogni giorno.(S. Ambrogio)

    Visita IVGUARIGIONE DELLA SUOCERADIPIETRO (Mt. 8,14-16; Mc. 1, 29-31; Lc.

    4, 38-39)Gesù, liberami dalla febbre delle cose

    terr ene!Gesù, appena uscito dalla sinagoga, si recòinsieme a Giacomo e Giovanni, nella casadi Simone e di Andrea.Or la suocera di Simone era a letto colpitada una grande febbre, e subito lo pregaronoper lei.Egli la vide a letto e, avvicinatosi, si chinòverso di lei e la sollevò, prendendola per lamano; poi comandò alla febbre e la febbresparì, sicché, alzatasi all’istante, si mise aservirli.

    A GESÙO mio Gesù, quando penso che tu inquell’Ostia consacrata sei lo stesso onnipo-tente Signore, che comandò alla febbre diquella donna di lasciarla all’istante e all’i-stante la lasciò, mi sento pieno di confi-denza nel tuo potere e, come un povero feb-bricitante, ti prego di guarirmi!.La mia febbre, lo sai, è l’attaccamento aquesta terra ed a tutto ciò che è terreno. Lamia febbre, per usare le parole del tuo servoAmbrogio, è l’egoismo, la lussuria, l’ambi-

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  • zione, l’iracondia.Le cose materiali mi attraggono e midistraggono. Vorrei pensare solo a te, edecco che esse mi disturbano; vorrei amaresolo te, ma ecco che esse mi entrano nelcuore e ti rubano il posto.È una febbre perniciosa che ho in granparte ereditato da questa mia natura umana:«Peccatore mi ha concepito mia madre»(Salmo 50).Ma tu puoi guarire la mia febbre come laguaristi in migliaia di Santi, innamorati intal modo della tua santa Eucarestia che,instancabili, si trattenevano davanti a tegiorno e notte, dimentichi del mondo, dellesue attrattive e fin di se stessi, pervasi dallafebbre eucaristica.Suvvia, Gesù; un po’anche a me di questafebbre: questa desidero, questa solo voglio.Toglimi quell’altra febbre che è .conse-guenza del peccato e guariscimi, come gua-risti la suocera di Pietro, cosicché anch’iopossa all’istante servirti, tra la gioia deifedeli, l’utilità della tua Chiesa e il sorrisodegli angeli.

    A MARIAO Vergine Madre, salute degli infermi, hovisto molte mamme vegliare pazientemen-te giorno e notte presso i loro figli febbrici-tanti.È quello che chiedo oggi a te, Madre mia,piena di bontà.lo sono un tuo figlio ammalato di una feb-bre che è diventata quasi cronica. Sonoanni che la sento e cerco di curarla, masenza profitto.Questa terra, con le sue attrattive inganna-trici, le sue gioie caduche mi attira, miinfiamma fino al delirio, tanto che, purvedendo ciò che è bene, ciò che devo fare,finisco per seguire il male, rendendomischiavo della terra.

    O Maria, ti prenda pietà del mio stato.Siimi madre paziente e premurosa.Assistimi, guariscimi... Dammi ali d’amoreper volare, come angelica farfalla, verso ilmio unico e vero bene, Gesù nel santissimoSacramento dell’Altare.

    PROPOSITOAscolterò le buone ispirazioni di Gesù chesono le medicine con le quali egli cerca didistaccarmi dalle mie malattie spiriturali.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Come gli apostoli con lo sguardo fisicovedevano solo la carne di Cristo ma crede-vano che egli era Dio, così anche noivedendo pane e vino con gli occhi delcorpo, fermamente crediamo che il suo SS.Corpo e Sangue sono veri. (S. Francescod’Assisi)

    Visita VGUARIGIONE DELPARALITICO (Lc.

    5,17-26)Gesù, guarisci la mia paralisi spirituale!Ed avvenne un giorno che Gesù stava inse-gnando e c’erano a sedere dei farisei e dot-tori della legge, venuti da ogni paese dellaGalilea e della Giudea e da Gerusalemme;e la potenza del Signore era lì a sanarli.Ed ecco degli uomini, portare sopra un let-tuccio un paralitico, e cercavano di intro-durlo, per posarglielo davanti.E, non trovando da qual parte farlo passare,a motivo della gran calca, salirono sul tetto,e, di fra i tegoli, lo calarono giù col lettuc-cio, in mezzo, davanti a Gesù.

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  • Egli, veduta la loro fede, disse: - Uomo, tisono rimessi i tuoi peccati.Allora gli scribi e i farisei cominciarono apensare e dire: - Chi è costui che pronunciabestemmie? Chi può rimettere i peccati senon Dio solo?Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, prese adir loro: - Che andate pensando nei vostricuori? Cos’è più facile dire: - Ti sonorimessi i tuoi peccati, o dire levati su e cam-mina?Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uo-mo ha sulla terra il potere di rimettere i pec-cati, dico a te (parlando al paralitico), leva-ti su, piglia il tuo lettuccio e vattene a casatua.E quello, rizzatosi sull’atto, in presenzaloro, prese il suo giaciglio e se ne andò acasa, glorificando Dio.E tutti, colmi di meraviglia, glorificavano,Dio e, pieni di stupore, dicevano: - Oggiabbiamo visto cose meravigliose.

    A GESÙÈ certamente degno della più grandecompassione, o Gesù, chi è colpito da para-lisi fisica.Ma è assai più degno di compassione quel-la paralisi spirituale che arresta ogni pro-gresso nella virtù e fa perdere ogni gustodelle cose celesti.Giustamente il tuo apostolo Paolo ciammonisce: «Cercate le cose di lassù, doveCristo siede alla destra di Dio, pensate allecose di lassù, non a quelle della terra»(Colossesi 3, 1-2).Quando penso ai miei primi anni nel tuoservizio ed ai miei numerosi proponimentidi fedeltà e di santità, mi sento coprire ilvolto di rossore...Quante volte ti ho tradito!... ti ho ripresoquello che ti avevo dato: volontà, cuore,anima... per darli al demonio col peccato...

    quanto tempo ed energie sprecate!La mia condizione attuale è quella di quelpovero paralitico, portato su di una barella,perché son diventato insensibile ai tuoiinviti e non so più camminare.Mi trovo in uno stato di abbattimento spiri-tuale per il quale temo anche della mia sal-vezza eterna. Se tu non mi vieni in aiuto, ilmio caso è da considerarsi disperato.Attorno al tuo Tabernacolo io vedo molteanime belle, innamorate del tuo dono euca-ristico..., immolate al tuo annientamento...O anime eucaristiche della terra, del purga-torio, del cielo; o angeli e santi, curvi inadorazione profonda, interessatevi a me;prendete questo povero paralitico spiritua-le... mettetelo sotto lo sguardo di Gesù...Se mi presenterete voi, il celeste Medicopronuncerà su di me quelle parole miraco-lose: «Alzati e cammina».

    A MARIAO Maria, rifugio dei peccatori, tu che dasola hai guarito ogni forma di malattia spi-rituale per le eresie sorte nella Chiesa, fon-data dal tuo Figlio Gesù, vieni in aiuto oggianche di questo tuo figlio ammalato.Può mai essere che una madre resti indiffe-rente davanti alla malattia del suo figlio?Potrai dunque non curarti di questa miaparalisi spirituale?...No, o Madre mia, non lo posso credere. Tiprego dunque che tu venga subito in mioaiuto. Il tuo intervento sarà certamente effi -cace, infallibile.

    PROPOSITODimostrerò a Gesù la mia buona volontà diguarire dalla mia infermità spirituale, visi-tandolo ogni giorno nel santissimoSacramento. Che se, qualche volta, non misarà proprio possibile recarmi in una chie-sa, lo visiterò dalla mia casa, portandomi

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  • col pensiero davanti al santo Tabernacolo.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita VILA MANO PARALIZZATA (Mt. 12, 9-

    14; Mc. 3,1-6; Lc. 6, 6-11)Gesù, donami un cuore semplice!

    Gesù, un altro sabato, entrò di nuovo nellasinagoga ed insegnava.Ed ecco vi era un uomo che aveva la manodestra paralizzata.Gli scribi e i farisei intanto spiavano Gesùper vedere se lo guariva di sabato, perdenunciarlo. E per avere un pretesto dipoterlo accusare, gli domandarono: - Èlecito curare in giorno di sabato? - Alloraegli, che conosceva i loro pensieri, disseall’uomo che aveva la mano paralizzata: -Alzati e mettiti in mezzo -. Egli si alzò e simise là in piedi.Poi Gesù disse loro: - Domando anch’io avoi: - In giorno di sabato sarà permesso fardel bene o del male, salvare la vita (ad uno)o toglierla? - Ma essi tacevano.Allora egli aggiunse: - Chi sarà tra di voiche avendo una sola pecora, se questa glicade nel pozzo in giorno di sabato, non laprenda e tiri fuori? Or quanto vale un uomopiù di una pecora! È dunque permesso ingiorno di sabato di fare del bene.Ma quelli tacevano.Allora, guardandoli indignato e rattristatoper la cecità del loro cuore, disse a quel-l’uomo: - Stendi la tua mano.Questi la stese e la mano fu guarita.Ma quelli, pieni di perfidia, si ritirarono ecombinarono con gli erodiani in che modo

    farlo morire.

    A GESÙQuale contrasto tra la bontà di Gesù cheguarisce quel povero paralitico e la cattive-ria dei farisei nel condannare Gesù, proprioperché vuol giovare a quell’infermo! Equale impressione fanno quelle parole:«Guardandoli indignato e rattristato!».O Gesù, sempre paziente e mansueto, sem-pre pronto a perdonare, a soccorrere, abeneficare, quanto dovesti soffrire davantia cuori tanto pieni di malvagità, di avver-sione al tuo Vangelo tutto amore verso ilprossimo!...Voglio sperare, o mio Signore, che questopeccato contro lo Spirito Santo, che nonsarà perdonato né in questa, né nell’altravita, non abbia mai trovato luogo nel miocuore, che pure è terreno infruttifero, pienodi sterpi e di rovi.Ma se qualche malignità, di qualsiasi spe-cie, allignasse in me, eccomi, o Gesù, aituoi piedi, contrito e risoluto di voler sem-pre seguire il tuo esempio.Non guardarmi con occhio indignato per lemie cattiverie passate, ma con occhio dibontà, come guardasti quel paralitico. Chese, col mio contegno, ti avessi qualchevolta rattristato, eccomi ora deciso a voler-ti consolare con la mia fede, in quel tuotrono d’amore e di perdono.Sì, o Signore, sia sempre lodato il tuoCorpo Sacramentato, pegno di eterna mise-ricordia.

    A MARIAO Maria, Virgo fidelis, mille volte beata,perché hai creduto: rendi semplice e docilequesto mio cuore alla parola evangelica.Non è ai superuomini che è promessa lavita eterna, ma ai piccoli, a quelli che rice-vono la Buona Novella come i fanciulli.

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  • Quanto bene seppe vivere e praticare que-sta verità S. Teresa del Bambino Gesù!Fa’, o Madre mia, che ti sia veramentefiglio, non solo di nome, ma anche di fatto.Guardami con occhio di bontà, prendi permano questa pecorella caduta nel pozzo delvizio, levami fuori pazientemente e accom-pagnami al nostro Gesù Sacramentato.Pregalo che mi guardi con occhio benigno,tolga la cecità dalla mia mente e mi diacoraggio per progredire nella virtù.

    PROPOSITOAd ogni ombra di dubbio nella fede, che siaffaccerà alla mia mente, specialmente sulmistero eucaristico, reagirò immediatamen-te dicendo: «Credo, Domine, àdiuva incre-dulitatem meam: credo, Signore, ma tuaiuta la mia debolezza».

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Il Vangelo di oggi ci grida che è da stoltipoggiare la vita sui beni materiali.«Cercate il cibo che non perisce» diràGesù nel discorso eucaristico. S. Agostinoaggiungeva: «Oggi ricchezza che non seiTu, è miseria per me».(Mariano Magrassi,vescovo)

    Visita VIIIL SERVO DEL CENTURIONE GUARI-

    TO (Mt. 8, 5-13; Lc. 7, 2-10)Gesù, perdona la nostra ingratitudine!

    Ora un centurione aveva un servo a luitanto caro, che era assai malato, e stava permorire.Avendo sentito parlare di Gesù, mandò da

    lui alcuni anziani giudei che gli dicessero: -Signore, il mio servo giace a casa immobi-lizzato e soffre terribilmente.Essi andarono e giunti da Gesù lo pregaro-no con insistenda dicendogli: - Egli meritache tu lo favorisca, perché ama il nostropopolo e ci ha perfino costruito la sinagoga.E Gesù rispose: - Va bene, verrò e guarirò ilsuo servo.E s’incamminò con loro.Ma quando fu poco lontano dalla casa, eccoil centurìone gli manda incontro alcuniamici che dicessero a Gesù queste parole: -Signore, perché ti disturbi? io non sonoaffatto degno che tu entri nella mia casa.Anzi appunto per questo io (che sono paga-no) non mi sono ritenuto degno di presen-tarmi a te. Ma se tu dirai una sola parola, ilmio servo guarirà all’istante. Infattianch’io, pur essendo soggetto ad altri, hodei militari miei dipendenti e se dico a uno:- va’- egli va, - vieni - egli viene, - fa’la talcosa - egli la fa.Sentendo queste cose, Gesù ne rimasemeravigliato e volgendosi a quelli che loseguivano disse: - In verità vi dico, cheneanche in Israele e tra il popolo ebraico hotrovato tanta fede.Essendo poi ritornati a casa gli ambasciato-ri, trovarono quel servo, che era moribon-do, perfettamente risanato.

    A GESÙO Signore, tu lodi e vuoi che si ammiri lafede e l’umiltà di quel centurione pagano.lo ammiro la tua smisurata umiltà, prontoad entrare nella casa di un infedele percompiacere lui e i suoi inviati.Ma cosa avrebbe detto quel centurione, seti avesse visto giungere all’estremo delladegnazione con l’entrare in un Tabernacoloe rimanertene giorno e notte sotto le specieeucaristiche, sempre pronto ad ascoltarci, a

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  • sanarci e ad intercedere per noi?... Questa èumiltà al massimo grado, che dovrebbe fareesclamare a tutti gli uomini: «Non s’è maipensata, né vista simile cosa!».E invece gli uomini ti passano vicino e, nonsolo non ti lodano, ma neppure ti guardano,neppure si curano di salutare il Signore ches’è degnato di venire a stare in mezzo a noi,doppiamente miserabili.O Gesù, perdonaci! Quante volte, anch’ioho di-menticato la tua presenza! Quantevolte sono stato davanti a te distratto...freddo... apatico!Ingrato che sono! Non è ora che mi sveglida questo sonno di indifferenza, tanto dan-noso per l’anima mia?...O S. Pasquale Baylon, o S. VeronicaGiuliani, o S. Teresa d’Avila, o voi tutteanime eucaristiche, scuotetemi da questainerzia spirituale, infondetemi profondastima e grande amore per il mio SignoreSacramentato, fate che almeno sappia direcon intima convinzione quel «Domine, nonsum dignus», che destò la meraviglia diGesù.

    A MARIAO Maria, ancella del Signore, umile ed altapiù che creatura, fu nella tua casa che Gesùincominciò a praticare quell’umiltà, chedoveva farlo giungere all’estremo delladegnazione nell’immolazione eucaristica!Fosti tu la prima che l’adorasti con la pro-fonda percezione del Dono immenso che iltuo figlio faceva all’umanità, mentre gliapostoli ancora non comprendevano lagrandezza del mistero.O Maria, so bene che, nella fede eucaristi-ca, non sono ammesse le mezze misure. Onon si crede e si è eretici, o si crede e ci sideve annientare col cuore, con la mente,con la volontà, davanti all’annientamentodel Figlio di Dio, Gesù.

    Ripara tu per me, o Maria, la mia incapaci-tà, affinché Gesù abbia da me un’adorazio-ne piena, umile e gradita.

    PROPOSITOOgni volta che sarò umiliato, offrirò a Diola mia umiliazione assieme a quella di Gesùnel santissimo Sacramento dell’Altare.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Partecipiamo con gioia all’Eucarestiaoggi, memori delle parole: «Chi mangia lamia carne ha la vita eterna e io lo risusci-terò». In Maria si è realizzata questa pro-messa che è per tutti noi. Rallegriamocitutti nel Signore. (Giovanni Paolo 11)

    Visita VIIIIL FIGLIO DELLA VEDOVA DI NAIM

    (Lc. 7,11-17)Gesù, convertimi!

    Avvenne in seguito che Gesù si recò in unacittà chiamata Naim, e se ne andavano conlui i suoi discepoli e una gran folla.Quando fu vicino alla porta della città, eccosi portava a seppellire un morto, figliounico di sua madre, che era vedova, e moltagente della città era con lei.Il Signore, avendola veduta, mosso a com-passione verso di lei, le disse: - Non pian-gere -. Quindi si avvicinò e toccò la bara.Quelli che la portavano si fermarono, edegli disse: - Giovanetto, io ti dico, sorgi!Il morto si levò a sedere e si mise a parlare;ed egli lo restituì a sua madre.Tutti furono presi da timore e glorificaronoDio, dicendo: - Un gran profeta è apparso

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  • in mezzo a noi. Dio ha visitato il suo popo-lo.E questo suo prodigio si divulgò in tutta laGiudea e in tutto il paese d’intorno.

    A GESÙAnima mia, non ti pare di rappresentareassai bene quel fanciullo morto che era por-tato alla sepoltura? Non vedi dietro di te latua Madre, Maria Santissima, che piangedirottamente per il dolore che le hai pro-curato dandoti la morte col peccato?Ma buon per te che sul tuo cammino haiincontrato Gesù, che, compassionando latua Madre, più ancora di quella. madre diNaim, le dice: «Non piangere», e toccando-ti col suo Pane Eucaristico, ti dice: «Alzati,te lo comando».Grazie, Gesù. Io non merito certamente latua compassione, ma ben la merita la tuaMadre, la quale, fin dalla mia infanzia, miha preso sotto la sua protezione. Ma io, pur-troppo, come un figlio disobbediente, ognitanto le sfuggo e la faccio piangere.Una Madre così santa meriterebbe decisa-mente un figlio migliore. Questo sarà còm-pito tuo, o Gesù, di migliorarmi ogni voltache vieni in me con la santa Comunione.Quale gioia daresti alla tua e mia carissimaMadre Maria!

    A MARIAO Vergine Santa, offri al tuo FiglioSacramentato le lacrime che ti ho fattospargere con la mia condotta. S. Monica,con le sue lacrime, ottenne la conversionedel suo figlio Agostino.E le tue non riusciranno ad ottenere la miarisurrezione dal peccato?... La mia santifi-cazione?...Vuoi proprio che finisca la mia vita cosìcome sono, nei peccati, nei vizi, nella piùnera ingratitudine verso di te verso il nostro

    Redentore Sacramentato?...No, non è possibile. Anzi io ho tanta fidu-cia che tu mi aiuterai a farmi santo, in modoche possa un giorno venirti a dire il miograzie davanti a tutta la Corte celeste ed acantare in eterno le tue misericordie.

    PROPOSITOBen sapendo che solo l’anima umile strap-pa le grazie a Gesù, imparerò a stare davan-ti al Santissimo con grande umiltà, cercan-do di fare altrettanto anche davanti al mioprossimo.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita IXIL FARISEO E LAPECCATRICE (Lc. 7,

    36-50)Gesù, vengo a Te pentito!

    Un fariseo invitò Gesù a mangiare da lui edessendo entrato nella casa del fariseo, preseposto su un divano a tavola.Ed ecco una donna che era conosciuta nellacittà come peccatrice, avendo saputo cheegli era a tavola nella casa del fariseo,venne portando un vaso di alabastro pienodi profumo e, postasi dietro, vicino ai suoipiedi, piangendo, incominciò a bagnarglie-li di lacrime, e li asciugava coi capelli delsuo capo, poi li baciava e li ungeva di pro-fumo.R fariseo che lo aveva invitato, vedendoquesto, pensava dentro di sé: - Se costuifosse profeta, saprebbe chi è, e che razza didonna è costei che lo tocca.Ma Gesù gli rivolse subito la parola dicen-dogli: - Simone, ho qualcosa da dirti. - Ed

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  • egli: - Dì pure, maestro.- Un creditore aveva due debitori, uno glidoveva restituire cinquecento denari e l’al-tro cinquanta, ma non avendo essi con chepagare, condonò a tutti e due il loro debito.Chi dei due gli sarà più obbligato?Simone rispose: - Quello, io credo, a cui hacondonato di più. - E Gesù soggiunse: - Haigiudicato bene. Poi, accennando alladonna, disse a Simone: - Vedi tu questadonna? Sono entrato in casa tua e tu non mihai dato acqua per i miei piedi; questadonna invece ha bagnato di lacrime i mieipiedi e li ha asciugati coi suoi capelli; tunon mi hai dato il bacio (dell’ospite) e lei,da quando sono entrato, non ha cessato dibaciare i miei piedi; tu non hai unto di olioil mio capo, e lei ha unto di profumo i mieipiedi. Per questo ti dico: i suoi numerosipeccati sono perdonati, perché essa haamato molto; colui invece al quale poco èperdonato, poco ama.Disse poi a lei: - Son perdonati i tuoi pec-cati. Allora i convitati cominciarono a diretra loro. - Chi è costui che rimette anche ipeccati?Ma egli disse alla donna: - La tua fede ti hasalvata; va’in pace.

    A GESÙNella sua intima convinzione di essere pec-catrice, questa donna trovò lacrime, balsa-mo, perdono.Sono tre cose, o Gesù, che occorrono anchea me. Lacrime per lavare i miei peccati piùnumerosi dei capelli del mio capo; balsamoper guarire le ferite profonde, prodottenella mia anima dagli stessi peccati; perdo-no perché il mio cuore si riapra alla fiduciad’essere da te bene accolto.Vengo dunque a te pentito come la donnapeccatrice.Mi prostro ai tuoi piedi, li bacio e li bagno

    con le mie lacrime.So, o Gesù, che i tuoi piedi mi rappresenta-no anche i miei fratelli bisognosi di aiuto.Dammi amore e comprensione verso diloro. Fammi vittorioso sull’ambizione esull’egoismo. Molti santi, come S.Giovanni di Dio, S. Camillo de Lellis, S.Francesco d’Assisi, S. Elisabetta d’Un-gheria, meritarono, nella persona dei biso-gnosi, di servire Te in persona, come fece ladonna in casa di Simone... Anime fortuna-te!...Infondi anche a me la virtù di queste animeelette e il loro amore soprannaturale verso imiei fratelli, affinché possa sentire nell’in-timo della mia coscienza la tua parola divita: «Va’ in pace, la tua fede ti ha salvato».

    A MARIAO Maria, se tanta fortuna toccò alla donnapeccatrice per un atto di amorevolezza fattoa Gesù, quale non sarà la tua che hai nutri-to e allevato il piccolo Gesù!E questa donna aveva tanti peccati da farsiperdonare, ma tu, bella e immacolata, nonavevi colpe da farti perdonare. Perciò io tiprego di far valere i tuoi diritti in mio favo-re, in modo che Gesù mi perdoni i miei pec-cati, che forse gli arrecarono più dispiaceredi quelli della donna.Mi consola il pensiero che Gesù è venutosu que-sta terra non per i giusti, ma per ipeccatori.Il mio titolo dunque alla sua misericordia èproprio quello di essere un peccatore da luiricercato con tanta premura, come la peco-rella smarrita, come la dramma perduta...Oh! Si faccia festa per me oggi in Cielo!O Maria, fa’che diventi sempre più degnodi stare alla presenza del SantissimoSacramento dell’Altare!

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  • PROPOSITODurante la visita a Gesù Sacramentato,ogni giorno, non mancherò di chiedere per-dono a Gesù dei miei peccati e di quelli deimiei fratelli.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XI DUE INDEMONIATI DI GERASA(Mt.

    8, 28-33; Mc. 5, 1-14; Lc. 8, 26-34)Gesù, salvami dall’inferno!

    E giunsero all’altra riva del lago, nel paesedei Geraseni, nella regione dei Gadareni,che sta di fronte alla Galilea.Or appena Gesù fu sceso a terra, subito glivennero incontro due indemoniati, uscitidai sepolcreti.Erano tanto furiosi che nessuno poteva pas-sare da quella via.Uno di essi, nativo di quella città, era pos-seduto dallo spirito impuro; e da lungotempo non portava più vesti e dimorava,non in casa, ma fra le tombe.Nessuno lo poteva più legare, neppure concatene, perché l’uomo posseduto dallo spi-rito immondo, anche legato con catene emesso ai ceppi e sorvegliato, rompeva ognilegame e fuggiva in luoghi deserti, sicchénessuno poteva più domarlo. Ma giorno enotte stava fra i sepolcri, girando per lemontagne, urlando e lacerandosi con pietre.Or vedendo Gesù da lontano, corse, si pro-strò davanti a lui e gridando a gran voce,disse: - Che cosa c’è fra noi e te, figliodell’Altissmo Iddio? Sei venuto a tor-mentarci prima del tempo? Ti supplico e tiscongiuro per Iddio non tormentarmi.

    Gesù infatti stava comandando allo spiritoimmondo: - Esci da quest’uomo, spiritoimpuro.Poi gli domandò: - Come ti chiami? - Michiamo Legione perché siamo in molti.Infatti i demoni entrati in quell’uomo eranomolti e supplicavano insistentemente Gesùa non mandarli fuori di quella regione,obbligandoli a rientrare negli abissi infer-nali.Or vi era là, alle falde del monte, un brancodi porci che stava pascolando.E i demoni lo pregavano dicendo: - Se cicacci da costui, concedici almeno cheentriamo in quei porci. Gesù lo permisedicendo: - Andate.Allora gli spiriti usciti da quell’uomo entra-rono nei porci.E immediatamente quel branco di porci sidiede a correre precipitosamente dalle faldedel monte fino al lago e vi si precipitaronotutti in numero di circa duemila.Allora i porcari, visto quanto era successo,fuggirono spaventati.

    A GESÙO mio Gesù Sacramentato, in questo fattoevangelico non so se ammirare di più la tuapotenza o la tua pazienza.Al solo tuo comando: «Esci da quest’uomo,o spirito immondo», una legione di demonitrema e supplica di non ricacciarli nell’in-ferno!...Quale potenza!... E insieme quanta pazien-za nel sopportare la perfidia, aderendo perdi più alla loro preghiera di entrare neiporci!...Dev’essere ben terribile l’inferno, se idemoni che lo governano, preferisconoentrare nei porci, piuttosto che nel lororegno!...Ed io vi penso così poco!... E molte voltemi sono messo sull’orlo di quel baratro

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  • eterno, sotto lo sguardo della tua paternabontà, che mi guardava da quelTabernacolo!... O Gesù, quale dolore ti hodato!...Ma ora, non avendo la tua misericordia per-messo che fossi cacciato ad ardere nell’in-ferno, bruciami con le fiamme del tuoamore... Questo tu vuoi e questovoglio anch’io: amarti, amarti tanto, fino adardere, come S. Filippo Neri, d’amore perte.Come posso temere che la mia preghieranon vengo ascoltata, vedendo come ascol-tasti anche quella dei demoni?

    A MARIAO Serafina d’amore, alle tue premure iodevo la mia salvezza.Ai tre piccoli veggenti di Fatima tu mostra-sti un lembo d’inferno e le anime che, comeuna grandine impetuosa, vi precipitanocontinuamente.Non avesti compassione della loro età edello spavento che avrebbero provato, ma liinvitasti, come piccole vittime, ad immolar-si alla giustizia divina per salvare le animedall’inferno.Imprimi anche in me un vivo desiderio disacrificio e una ferma volontà di strapparecon tutti i mezzi a me possibili, le anime,che il demonio vuol precipitare nell’infer-no.Dammi virtù, parola, opera, e ogni altromezzo necessario, per coadiuvarti nella sal-vezza delle anime!...

    PROPOSITOConsolerò efficacemente Gesù e Maria che,nonostante la Redenzione, vedono tanteanime precipitare ogni giorno nell’inferno,tra il ghigno beffardo di Satana e l’indiffe-renza dei cristiani.COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,

    vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XILA FIGLIA DI GIAIRO (Mt. 9, 18-26;

    Lc. 8, 41-56)Gesù, insegnami ad amare!

    Ed ecco presentarsi un uomo di nomeGiairo, capo della sinagoga, il quale, appe-na visto Gesù, gli si gettò ai piedi, suppli-candolo di andare a casa sua perché la suaunica figlia di dodici anni era sul punto dimorire. E lo pregava con insistenza, dicen-do: - Mia figlia è agli estremi, vieni adimporle le tue mani perché guarisca e viva.E (Gesù) alzatosi andò con lui, seguito daisuoi discepoli.Ed ecco che uno della casa del capo dellasinagoga venne a dirgli: - Tua figlia èmorta, non disturbare oltre il Maestro.Ma Gesù, avendo udito quelle parole, disseal capo della sinagoga: - Non temere, soloabbi fede ed ella sarà salva.E non permise a nessuno d’andare con lui,se non a Pietro, Giacomo e Giovanni, fra-tello di Giacomo.Giunti vicino alla casa del capo della sina-goga, egli sentì strepito e gente che piange-va e urlava forte, poiché il pianto e illamento sulla morta era generale.Entrato vide i pifferi e tutta la plebe chefaceva i piagnistei e disse: - Perché maiquesti urli e gemiti? La fanciulla non èmorta ma dorme, non piangete e ritiratevi.Ma quelli si beffavano di lui, ben sapendoche la fanciulla era morta veramente.Allora Gesù, fattili uscire tutti, chiamò ilpadre e la madre della giovinetta ed assie-me ai tre apostoli che erano con lui entrònella stanza dove era sdraiata la fanciulla

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  • morta.E, presala per la mano, le disse: - Fanciulla,alzati. - E, sull’istante, l’anima tornò in lei,e si alzò! e camminava, poiché aveva giàdodici anni.E Gesù comandò che le fosse dato da man-giare.I genitori rimasero strabiliati e Gesùcomandò loro di non dir nulla di quanto eraavvenuto. Ma la fama si divulgò veloce-mente per tutto il paese.

    A GESÙLa tua condiscendenza nel sacroTabernacolo, o Gesù, è sempre quella cheavesti con quel padre addolorato. Perciò iomi sento incoraggiato a ritornare più fidu-cioso ai tuoi piedi, nonostante la miacondotta, purtroppo assai diversa dalla tua.Osserva, anima mia, come Gesù, appenaode la necessità di Giairo, si alza e va conlui. Come lo rincuora quando riceve la noti-zia della morte della sua cara bambina!Dovresti anche tu imparare ad essere com-piacente col tuo prossimo, chiunque siacolui che ti chiede un favore, esponendotiuna sua necessità spirituale, morale o mate-riale.Ogni piccolo favore fatto anche all’ultimodei fratelli, Gesù lo considera fatto a sé.Quante occasioni hai per essere compiacen-te con Gesù!Quanto si sbagliano coloro che credono diamare Gesù perché pregano lungamente eperché fanno la Comunione, mentre poinon amano i loro fratelli e, quando temonodi essere richiesti di qualche favore, siallontanano, si nascondono, non ricevono,dicono di non avere tempo, di non potere otrattano malamente senza neppure unaparola di conforto.Medita la gentilezza di Gesù ed osservacome, dopo tanta premura usata a Giairo,

    vuole che tutto resti nascosto e neppur sidia importanza alla sua generosità.Che vergona per me, o Gesù, che appenafaccio qualcosa di buono, se pure è buonoagli occhi tuoi, vorrei che lo sapesse tutto ilmondo, che tutti lo conoscessero e tutti nedessero lode!...Almeno sapessi imparare dal tuo nascondi-mento nell’Eucarestia!«Vere tu es Deus absconditus», dice di te ilsalmista: tu sei un Dio del tutto nascosto.Insegnami, o Gesù, la pratica di questonascondimento, onorifico per te, utile all’a-nima mia, fruttuoso anche per il mio pros-simo.

    A MARIAO Maria, Madre mia dolcissima, Regina emodello perfetto di umiltà, tu che all’ange-lo Gabriele rispondesti come umile ancellae accettasti il mistero dell’Incarnazione, alquale era legata la Redenzione per me pec-catore, infondi in me uno spirito obbedien-te verso Dio nel seguirne i desideri, e pre-muroso verso il mio prossimo per aiutarloin tutte le sue necessità, secondo le ispira-zioni di Dio.Come la moglie di Giairo gioì alla guari-gione della sua figlia, fa’in modo che laguarigione dell’anima mia rechi anche a te,Madre mia, la gioia che tu desideri per laconversione di ogni anima redenta dal san-gue di Gesù.

    PROPOSITOQuando il demonio mi tenterà di dispera-zione per la salvezza dell’anima mia, dirò ame stesso quelle parole di Gesù: «Nontemere, solo abbi fede e la tua anima saràsalva».

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del mio

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  • cuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XIII DUE CIECHI DI CAFARNAO (Mt. 9,

    27-31)Gesù, aprimi gli occhi dell’anima!

    Mentre Gesù partiva da Cafarnao, lo segui-rono due ciechi che gridavano dicendo: -Figlio di David, abbi pietà di noi.Giunto alla casa, i due ciechi gli si avvici-narono e Gesù chiese loro: - Credete voiche io possa far ciò che domandate?Gli risposero: - Sì, Signore.Allora toccò loro gli occhi dicendo: - Vi siafatto secondo la vostra fede.E i loro occhi si aprirono.Allora Gesù li ammonì in tono severo: -Badate che nessuno lo sappia!Ma essi, appena usciti, diffusero la suafama per tutto il paese.

    A GESÙSignore, ogni qualvolta che su questa terrami sono incontrato con un cieco, ho sentitotanta pena! Ma che cosa è mai la cecitàmateriale, alla quale, con la morte, presto otardi tutti siamo destinati, di fronte allacecità spirituale?Quanta pena devi sentire, o Gesù, osservan-do gli innumerevoli ciechi volontari di que-sto mondo!Chi sa se anch’io sono, o sono stato, nelnumero di questi ciechi spirituali che, nonvedendo nulla di bene, vogliono tutto e tuttigiudicare: uomini, cose, Chiesa, avveni-menti, Provvidenza, Dio...Io temo che un giorno si faccia severo giu-dizio di me, che sono stato giudice ingiustoe stolto verso gli altri.Aprimi gli occhi, o Signore; fammi vedere

    le vie mirabili della Divina Provvidenza etoglimi dal cuore ogni umana velleità.Allora anch’io mi sentirò spinto a commet-tere la santa disobbedienza di propagareovunque la fama della tua bontà.

    A MARIAO Maria, mistica Veggente, prendi permano e guida al tuo Figlio Gesù questopovero cieco, che da anni va brancolandoper le vie di questo mondo, senza mai tro-vare l’oggetto delle sue brame.Tu sai, per esperienza, che il nostro cuore èfatto solo per Dio, e che sarà sempreinquieto fin che non lo trovi (S. Agostino).A te, guida sicura delle anime, affido l’ani-ma mia. Fa’che veda la strada da percorre-re, o meglio, guidami tu dove sai che èmeglio per me, anche se non vedo, anche senon voglio.

    PROPOSITOIncontrando qualche cieco, penserò che piùpenosa della sua è la mia cecità spirituale, acausa della quale, dopo tanti anni di vitacristiana, non sono ancora santo.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XIIIGUARIGIONE DELMUTO INDEMO-

    NIATO (Mt. 9, 32-34)Gesù, fammi dono della tua Sapienza!

    Ed ecco gli presentarono un muto indemo-niato. E, cacciato il demonio, il muto parlò;sicché la folla, meravigliata, esclamò: -Non s’è mai visto cose simili in Israele.Ma i farisei dicevano: - Caccia i demoni per

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  • mezzo del principe dei demoni.

    A GESÙÈ certamente un dono incalcolabile quellodella parola, ma quante volte invece di ser-vire alla gloria di Dio, diventa strumento dimale!Il demonio, con la sua esperienza, moltevolte trionfa, o inducendo a un silenzio col-pevole genitori, superiori e sudditi, o sug-gerendo una loquacità smodata e peccami-nosa.Guai a me, o Gesù, se nel mio cuore lasce-rò albergare il demonio muto, che mi impe-disca di dire la verità come l’hai predicatatu: «est est, non non», in qualunquemomento o circostanza della mia giornata.Che se, per disgrazia, fossi posseduto dallospirito muto o menzognero anche solo inminima parte, te ne prego, Gesù, scaccia dame questo demonio malefico e fa’chequando io parlo, parli per lodare Te, pergiovare alle anime dei miei fratelli, per dif-fondere la tua verità evangelica; parlisoprattutto per far conoscere a tutti il tuogrande dono eucaristico, fonte di vita, diverità e di amore puro.Dammi, o Signore, il dono della parola,prudente nel silenzio, sapiente nel dire.

    A MARIAO Maria, se devo giudicare il tuo parlaredal Vangelo, devo concludere che in quellesole cinque volte che hai parlato, lo haifatto unicamente o per necessità, o per cari-tà, o per magnificare le glorie di Dio, di-ventando così a noi maestra insuperabiletanto nel tacere, che nel parlare.Eccomi, o Madre della divina Sapienza,eccomi ai tuoi piedi, scolaretto inesperto.Ti presento la mia lingua e ti prego, per ilsilenzio ininterrotto di Gesù Sacramentato,di insegnarmi a tacere o a parlare a tempo e

    luogo e solamente per la gloria di Dio.

    PROPOSITOIl mezzo più sicuro per non offendere Diocon la lingua, è quello di, imitare Gesù nelsuo silenzio del Tabernacolo. Lo pregheròche mi insegni l’arte difficile del ben tace-re e del ben parlare.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    La Chiesa ha ricevuto un potere che com-pleta l’opera compiuta in Maria nel giornodell’Incarnazione; essa estende al mondointero la presenza reale di Gesù Cristo eapplica a tutte le anime i frutti dellaRedenzione. (S. Pier Giuliano Eymard)

    Visita XIVGUARIGIONE DELPARALITICO DI

    GERUSALEMME (Gv. 5,1-1-16)Gesù, voglio guarire dai miei vizi!

    Ricorrendo la festa dei Giudei, Gesù salì aGerusalemme.V’è in Gerusalemme, presso la porta dellepecore, una vasca, in ebraico dettaBetsaida, la quale ha cinque portici.Sotto questi portici giaceva una gran quan-tità d’infermi, ciechi, zoppi e paralitici, cheaspettavano il moto dell’acqua.Un angelo del Signore infatti scendeva, ditempo in tempo, nella vasca e ne agitaval’acqua. E chi, dopo mossa l’acqua, vi sigettava per primo, guariva, qualunque fossela sua infermità.Si trovava là anche un uomo che da trentot-to anni era infermo.Gesù, vistolo giacere, e sapendo che da

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  • lungo tempo era in quelle condizioni, glidisse: - Vuoi essere guarito? - Signore - glirisponde l’infermo - non ho nessuno che mimetta nella vasca appena l’acqua è agitata;e mentre io m’avvicino, un altro scendeprima di me. Gesù gli disse: - Alzati, pren-di il tuo lettuccio e cammina.E sull’istante l’uomo guarì e, preso il suolettuccio, incominciò a camminare.Ma quel giorno era sabato e i giudei diceva-no al guarito: - È sabato, non ti è lecito por-tare il lettuccio. Ma egli rispose: - Queglistesso che mi ha guarito, mi ha detto: -Prendi il tuo lettuccio e cammina.Gli domandarono: - E chi è quegli che ti hadetto - prendi e cammina?Ma il guarito non sapeva chi fosse perchéGesù si era allontanato dalla folla che erasul posto.Gesù lo ritrovò poi nel tempio e gli disse: -Ora che sei guarito, non peccare più, affin-ché non ti capiti qualcosa di peggio.Allora quegli andò a riferire ai Giudei chechi l’aveva guarito era Gesù.Quindi i Giudei perseguitavano Gesù per-ché guariva in giorno di sabato.

    A GESÙSenza farti conoscere, o Gesù, hai benefica-to quel povero infermo.Gli hai dato la salute del corpo e dell’ani-ma, gli hai rimesso i peccati e, prima anco-ra che potesse chiederti chi eri, o dirti ungrazie, tu già ti eri allontanato. Che meravi-gliosa umiltà e santità la tua!E in quel santo Tabernacolo che esempionon dài di modestia e di nascondimento!...Dimenticato, trascurato, non ti vendichimai, anzi basta che venga un povero infer-mo nell’anima, il quale forse per anni nons’è mai curato della tua presenza, perché tusubito riceva, dimentichi, perdoni, aiuti esalvi.

    Questa sì che è una meravigliosa piscinaprobatica!...Voglio anch’io approfittare della tua gene-rosità, voglio avvicinarmi a quel tesoronascosto, voglio guarire, Gesù, voglio gua-rire. Son troppi anni che giaccio ammalatosopra il letto dei miei vizi, della mia pigri-zia, dei miei peccati.Fa’ che oggi entri, finalmente, la gioia delgiorno festivo in questa tua povera creatu-ra, doppiamente tua: per creazione, perredenzione.Fa’che possa dire a tutti i viventi che chi miha guarito è Gesù di Nazareth, nascostonella santa Eucaristia.

    A MARIAOggi, o Maria, voglio metterti io sulle lab-bra la domanda che devi fare proprio a me,ed è questa: «Vuoi essere guarito?». Ed io tirispondo: «Mamma, non ho nessuno che sicuri di me e da solo non posso far nulla». Aquesta mia risposta ti vedo col sorriso sullelabbra e ti sento dirmi quelle parole:«Alzati, prendi la mia mano e cammina».Quale fortuna per un’anima camminare conte nella via del Signore, del suo vangelo!Stare vicino a te significa stare con tuoFiglio, con Dio; significa non peccare più,significa camminare speditamente nella viadella santità!...O Maria, ottienimi questa grazia dal mioGesù Sacramentato; te ne sarò riconoscenteper la vita e per l’eternità.

    PROPOSITOGuardando il sacro Tabernacolo, vi vedròvicino Maria. Dov’è il Figlio, ivi è laMadre.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, onde

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  • viva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XVLA MADRE CANANEA (Mt. 15, 22-28;

    Mc. 7, 25-30)Gesù, dammi fame e sete di Te!

    Ed ecco che una donna oriunda sirofenicia,di religione pagana, avendo una figlia pos-seduta dal demonio impuro, sentito parlaredi Gesù, venne dalla sua regione e dietroGesù gridava: - Signore, figlio di David,abbi pietà di me! Mia figlia è crudelmentetormentata dal demonio! - Ma egli non lerivolgeva nemmeno una parola.Allora i suoi discepoli, accostatisi a lui, lopregarono, dicendo: - Dille che se ne vadain pace, perché è qui dietro noi che ci stor-disce.Ma egli rispose: - Non sono stato mandatoche alle pecorelle sperdute della casa diIsraele.Intanto quella donna venne avanti, gli sigettò ai piedi supplicandolo di cacciare ildemonio dalla sua figlia, dicendo: -Signore, aiutami.Ma egli rispose: - Lascia che si sazinoprima i figli, perché non è bene togliere ilpane ai figli e gettarlo ai cani.Ma essa rispose dicendo: - È vero, Signore,tuttavia anche i cani mangiano, sotto lamensa, le briciole che cadono dai figliuoli.Disse allora Gesù: - Donna, è grande la tuafede. Va” e per questa parola ti sia fattocome desideri; il demonio è uscito da tuafiglia.Infatti, ritornata subito a casa, trovò la fan-ciulla guarita.Il demonio l’aveva già lasciata.

    A GESÙO Gesù, non come un cagnolino che sta

    sotto la mensa tu mi hai trattato, ma comeun figlio tuo mi hai preso per mano e corte-semente mi hai fatto sedere alla mensaimbandita dal tuo gran Cuore per il benedelle anime. E questo non una volta, mamigliaia di volte.Tuttavia, come mi sono io avvicinato allatua mensa eucaristica? Come ho io apprez-zato il tuo generoso invito?Quante volte sono venuto da te con fred-dezza, impreparato, con la mente chiusa adogni santa elevazione, piena di pensierimondani!Dovrei provare un desiderio incontenibile,una gioia ineffabile al pensiero di venire anutrirmi del tuo Corpo immacolato, e inve-ce certi giorni mi diventa quasi un peso..Oh! come invidio la fame e la sete eucari-stica di quelle anime che vengono a te, divi-no Prigioniero eucaristico, come cerve siti-bonde e veloci!...Povero figlio snaturato ch’io sono!Veramente meriterei che mi togliessi questoPane di vita per darlo a quelle anime che,pur non conoscendoti, sono inconsciamen-te sitibonde di verità, di Te, della tua giu-stizia.Quale fortuna è la mia d’essere nato nellatua casa, nella tua Chiesa, commensale for-tunato della Cena dell’AgnelloImmacolato!Chi mi darà d’esserti grato per tanti benefi-ci fatti a questo peccatore?Ancora una volta, ti chiedo perdono dellamia indifferenza. Spero che un giorno misia concesso di dirti il mio grazie più com-pleto, con slancio filiale che si prolunghinell’eternità.

    A MARIAA te, Maria, il compito di ricevere subitonelle tue mani questo grazie di doverosagratitudine e di presentarlo al tuo diletto

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  • Figlio Gesù.Un dono acquista molto valore se chi lopresenta è persona gradita.lo a Dio non posso dar nulla per i beneficiche mi ha fatto e che continuamente mi fa.Posso solo dirgli un grazie con tutto ilcuore e questo lo faccio per mezzo tuo.Accetta questo incarico.Chi sa quante volte l’hai fatto coi benefica-ti da lui, quando lo accompagnavi nella suavita terrena di apostolato!Digli dunque che accetti il mio ringrazia-mento e insieme che abbia pietà di me,come l’ebbe per quella povera Cananea, edia vita a questa piccola anima mia.

    PROPOSITONelle mani di Maria metterò sempre i mieiringraziamenti, dopo la Comunione e laVisita. Anche se varranno poco, ella pense-rà a valorizzarli.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    L’Eucarestia è presenza viva e reale diGesù, del suo ministero, del suo sacrificio,della sua Pasqua. Tutta la vicenda di Gesùsi ripropone a noi nell’Eucarestia, in forzadell’interiore efficacia del sacrificio pas-quale.(Carlo M. Martini)

    Visita XVIGUARIGIONE DI UN SORDOMUTO

    (Mc. 7,31-37)Gesù, fa’che io ascolti la tua voce!

    E gli condussero un sordomuto supplican-dolo che gli imponesse le mani.Ed egli, trattolo in disparte dalla folla, gli

    mise le mani nelle orecchie e, con la saliva,gli toccò la lingua, e poi, guardando il cielo,sospirò e disse: - Effeta, cioè: apriti.E subito gli si aprirono gli orecchi e gli sisciolse il nodo della lingua e parlava spedi-tamente.E Gesù ordinò loro di non parlarne ad alcu-no; ma quanto più loro lo vietata, tanto piùlo spargevano, e ne stupivano oltre modoesclamando: - Egli ha fatto bene ogni cosa,ha fatto sì che sentano i sordi e parlino imuti.

    A GESÙAdorabile mio Signore, con quella opera-zione umano-divina hai voluto dimostrareche dalla tua saliva e dalle tue dita uscivauna virtù divina capace di sanare ognimalore.Ti presento anch’io le mie orecchie perchévi introduca le tue dita, e la mia lingua per-ché la tocchi con la tua saliva miracolosa.Dice il tuo apostolo Paolo che la fede vienedall’udito: « fides ex auditu» (Rom. 10,17).Ed io ho proprio bisogno di sentire la tuaparola infallibile con vero spirito di fede.Ho tanto bisogno di sentire la tua voce nellebuone ispirazioni, nella mia coscienza enella parola dei miei superiori.Dammi udito docile a queste voci e linguaspedita nel cantare le tue lodi.Leggo di S. Felice di Valois che, per il suoamore e la sua puntualità nell’intervenire alcanto dell’Ufficio divino, meritò di cantarele divine lodi in coro con la VergineSantissima e gli angeli. Oh! paradiso antici-pato!E di S. Gemma Galgani si legge che unavolta il demonio la schernì, perché avevapronunciato male una paroladell’Ufficiatura.Dammi dunque, o Signore, udito finissimoper intendere la tua voce e loquela perfetta

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  • per saperti lodare come meriti.

    A MARIAA te, Vergine Santa, affido l’incarico pieto-so di coloro che condussero a Gesù quelpovero sordomuto, supplicandolo che gliimponesse le mani.Può mai darsi che Gesù non ti ascolti, se tulo supplicherai di santificarmi l’udito e laparola?Qual’è quella preghiera, da te fatta, cheGesù non abbia esaudito?Suvvia, Maria, fa’che riceva la parola diDio con quella fede e con quel raccogli-mento che avesti tu, quando ricevesti ilMessaggero celeste che ti annunciava ilvolere di Dio.Fa’ che ascolti la voce di Dio, non con ladiffidenza di Zaccaria, ma con l’abbando-no, la docilità e l’accettazione della tua pro-fonda umiltà.

    PROPOSITOQuando qualche sacerdote annunzierà laparola di Dio, l’ascolterò come se parlasseGesù stesso dal Tabernacolo e farò in mododi ricordare almeno qualche pensiero dasuggerire, poi, ai miei fratelli.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XVIIIL CIECO DI BETSAIDA(Mc. 8, 22-26)

    Gesù, fammi luce!Intanto giungono a Betsaida Giulia, ove glipresentarono un cieco e lo pregarono ditoccarlo.Egli, preso il cieco per la mano, lo condus-

    se fuori del villaggio e, dopo avergli messodella saliva negli occhi e avergli imposte lemani, gli domandò: - Vedi forse qualchecosa?Quello, levati gli occhi per guardare, disse:- Vedo gli uomini, perché scorgo comedegli alberi che camminano.Quindi gli pose di nuovo le mani agli occhie vide con precisione, sicché fu guarito,tanto che distingueva chiaramente tutto dalontano.Allora lo rimandò a casa sua, dicendogli: -Non entrare neppure nel villaggio.

    A GESÙQuale onore e fortuna per quel cieco l’esse-re stato preso per mano da te, o Gesù, eaccompagnato fuori del villaggio, lontanodalla gente curiosa!Se per villaggio e gente curiosa s’intende ilmondo, per il quale tu non hai pregato nel-l’ultima Cena prima della tua agonia, devoben riconoscere che prendesti anche me permano e mi conducesti lontano dal mondocol, sigillo del cristiano, al tuo seguito, altuo santuario... e, finalmente, alla SantaComunione... ai piedi di questoTabernacolo...Purtroppo però, o Guida divina, devo rico-noscere che la mia vista è ancora assaidifettosa.Confondo le esigenze della fede con quelledella ragione, i beni spirituali con quellimateriali, come quel povero cieco confon-deva gli uomini con gli alberi.Avessi la vista limpida di S. Lorenzo daBrindisi, di S. Antonio di Padova, di SantaCaterina da Siena, di S. Margherita MariaAlacoque e di tanti altri tuoisanti, che meritarono di vederti in sembian-ze umane in quell’Ostia consacrata!Metti, o Gesù, le tue mani sui miei occhi...Fa’ che veda chiaramente...

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  • A MARIAO Maria Santissima, che conosci profonda-mente i misteri di Dio, tu sai come nellamia vita mi sono diportato da cieco.E, anche con te, fui molte volte ingrato edimentico della bontà con la quale mi pren-desti fin da piccino sotto la tua celeste pro-tezione.Ti ho disgustato soprattutto col peccato.Non merito proprio che ti occupi ancora dime, perché ho rimesso in croce il tuo dilet-to Figlio Gesù. Sono stato veramente ciecoed insensato davanti alla tua premuramaterna.Tuttavia non mi voglio perdere di coraggioe mi presento a te con quella fiducia sapien-te che ebbe la donna di Tecua, quando sipresentò a David per ottenere il perdono diAbsalon, assassino di Amnon (2 Re, 14).Prego te di perorare per me davanti a Dio ilperdono del mio grande peccato versoGesù. Digli che mi apra gli occhi alle cosecelesti in modo che non lo offenda più.Ricordagli che nella storia della Chiesaha sempre manifestato la sua onnipotenzasoprattutto nel perdonare e usare misericor-dia, appunto per la nostra grande miseria edebolezza.

    PROPOSITOGuardando il Crocifisso che sormonta ilTabernacolo, appresserò le mie labbra aisuoi piedi, e come la Maddalena, piangeròi miei peccati.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Dobbiamo lasciare che la vittoria già rea-lizzata nella Pasqua e offerta a noinell’Eucarestia, pervada anche i momentipiù oscuri e dolorosi dell’esistenza e, attra-verso la nostra speranza, raggiunga laforza del male che è nel mondo.(VescoviItaliani)

    Visita XVIIIL’ADULTERA (Gv. 8, 2-11)

    Gesù, donami il tuo perdono!Sul far del giorno Gesù tornò di nuovo altempio e tutto il popolo si stringeva intornoa lui che, seduto, ammaestrava.Allora gli scribi e i farisei gli condusserouna donna sorpresa in adulterio e, postalain mezzo, gli dissero: - Maestro, questadonna è stata sorpresa in flagrante adulte-rio. Or Mosé nella legge ci ha comandatoche tali donne siano lapidate, e tu che nedici?Naturalmente essi parlavano così per met-terlo alla prova e trovar materia d’accusar-lo.Ma Gesù, chinatosi per terra, si mise a scri-vere, col dito, sulla sabbia.Quando però vide che quelli non la finiva-no di interrogarlo, si alzò e disse loro: - Chidi voi è senza peccato, scagli la prima pie-tra contro di lei.E di nuovo seduto, chinatosi, si rimise ascrivere per terra.Ma quelli, udito ciò, uno dietro l’altro, sene andarono, incominciando dai più vecchi,fino agli ultimi, sicché Gesù restò solo conla donna, là in mezzo.Allora Gesù alzatosi le chiese: - Dove sono,donna, quelli che ti accusavano? Nessuno tiha condannata? Ed ella: - Nessuno, oSignore.E Gesù: - Nemmeno io ti condannerò; va’ed’ora in avanti non peccare più.

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  • A GESÙO mio Signore Sacramentato, in questo epi-sodio io vedo in pratica la tua dottrina:«Non son venuto per condannare, ma persalvare; non son venuto per i sani, ma per imalati; non sono venuto per i giusti, ma peri peccatori...». (Mc. 2, 17).Questo tuo contegno mi apre il cuore allaconfidenza. Il ricordo dei miei peccati nonmi spaventa più, ché anzi mi incoraggia agettarmi ai tuoi piedi, come quell’adulterabisognosa di misericordia e di perdono.Mi sembra di vedere i miei nemici, i demo-ni, che per mettere alla prova la tua pazien-za, segnandomi a dito, davanti a questo tuoTabernacolo d’amore, gridano: «Lo abbia-mo trovato infedele alle sue promesse bat-tesimali, a tutte le grazie e alle buone ispi-razioni che gli hai dato... Vediamo ora se loscuserai, o non prenderai piuttosto la difesadel tuo onore conculcato, del tuo celestePadre, della sua giustizia infinita...».Ed io cosa risponderò, dal momento chetutto questo è vero?...Coperto di rossore, pienamente convintodel disonore che ti ho recato davanti ai tuoistessi nemici, mi getto a terra, riconoscen-do di essere degno del tuo disprezzo, per-ché ho dato occasione al demonio di van-tarsi delle mie infedeltà.Attendo, o Gesù, la tua sentenza, ma quellasentenza che pronunciasti sull’adultera:«Non ti condannerò, va’e d’ora in avantinon peccare più».

    A MARIAO Maria, Mater misericordiae, Madre dellamisericordia, oggi voglio dal tuo cuore unaprova di bontàmaterna; vorrei cioè che tu dicessi al tuoFiglio, presente nell’Eucarestia, di chiuderegli occhi alle infedeltà mie e di tutti gliuomini, e di aprirli alla fedeltà del tuo

    cuore.Tu sei la grande riparatrice e, per la tuaintercessione, anch’io spero non solo il per-dono, ma la stessa salvezza eterna, promes-sa ai peccatori pentiti. PROPOSITONelle mie visite a Gesù sacramentato, nondimenticherò di pregare per coloro che nonsi curano del dono eucaristico.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Non ritenerli come semplici e naturali quelpane e quel vino; sono, invece, secondo ledichiarazioni del Signore, il corpo e il san-gue. Anche se i sensi ti inducono a questo,la fede però ti sia salda. Fortifica il tuocuore, prendendo il Pane come spirituale esi rallegri il volto della tua anima. Il tuovolto riscoperto in una coscienza purapossa riflettere come in uno specchio lagloria del Signore. (S. Cirillo diGerusalemme)

    Visita XIXIL CIECO NATO (Gv. 9,1-41)

    Gesù, accresci il mio fervore eucaristi-co!

    Gesù passando vide un uomo cieco dallanascita.E i suoi discepoli gli domandarono: -Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genito-ri per essere nato così? Rispose Gesù: - Nélui, né i suoi genitori hanno peccato, maperché si manifestino per lui le opere diDio...Ciò detto sputò in terra, con la saliva fecedel fango e ne spalmò gli occhi al cieco,dicendogli: - Va’, lavati nella vasca di

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  • Siloe, che significa «Mandato».Costui andò a lavarsi e tornò che ci vede-va...Era sabato quando Gesù fece quel fango egli aprì gli occhi...Perciò alcuni dei farisei dicevano: - Non èda Dio questo uomo che non osserva ilsabato...Domandarono pertanto a colui che eracieco: - Che ti fece? Come t’aprì gli occhi?Rispose loro: - Ve l’ho detto e l’avete sen-tito; che volete sapere di più? Volete forseanche voi farvi suoi discepoli?Ma essi l’ingiuriarono... e lo cacciaronofuori. Seppe Gesù che l’avevano cacciatofuori e incontratolo gli disse: - Credi tu nelFiglio dell’uomo?Quello rispose: - E chi è, o Signore, perchéio creda in lui?Gli disse Gesù: - Tu lo vedi; è quegli stessoche parla con te.Allora egli esclamò: - Signore, io credo. El’adorò.

    A GESÙAmmiro in questo prodigio, o mio Gesù, latua potenza, non solo nel guarire fisicamen-te quel cieco, ma anche nell’infonderglitanto coraggio da renderlo impavido davan-ti ai tuoi giurati nemici.Simile coraggio ebbero anche molti santinell’affrontare la morte per la difesa dellatua presenza eucaristica.È quanto ti chiedo anch’io, mio adoratoSignore. Il poter dare la vita per la presen-za reale del tuo divinissimo Corpo, sarebbeper me un onore troppo grande. Capisco dinon meritarlo: ma dammi almeno tantaconvinzione che mi porti all’immolazionetotale della mia esistenza terrena, rinun-ciando ad ogni ideale che non ridondi a tuagloria, avverando così in me quelle tueparole: «Chi mangia di me, vivrà per me»

    (Gv. 6, 58); e quelle altre: «Chi odia la suavita in questo mondo, la salverà per la vitaeterna». (Gv. 12, 22).

    A MARIAO mia cara Madre Maria, Regina di tutte levirtù, oggi desidero, per mezzo tuo, offrirea Gesù un’adorazione profonda, sentita,generosa, come quella che offrì quel pove-ro cieco a Gesù, quando sentì dirsi che ilfiglio di Dio era proprio quegli che parlavacon lui. Aiutami a dare un’adorazione con-veniente a Dio, al Verbo incarnato, alRedentore.Quando, nato nel presepio, lo mettesti sullapaglia, lo adorasti con amore, beata di pre-cedere, in questo atto dovuto a Dio solo, glistessi pastori, chiamati dall’Angelo e imagi chiamati da una stella.Quando lo trafugasti in Egitto, quando loritrovasti nel tempio, quando lo vedesti allavoro nell’umile casetta di Nazaret, tu loadorasti sempre, ben sapendo che egli eraDio-Uomo.Quando lo vedesti pendere dalla croce, inmezzo agli insulti dei suoi nemici, tra leproteste spaventose del creato, sfigurato,dissanguato, morente, tu lo adorasti nel tuoatroce dolore.Fa’ parte anche a me, o Maria, della tuarassegnazione, di quel tuo amore, di queltuo dolore, perché simile omaggio offra almio Signore Eucaristico, sia quando è por-tato in trionfo, come quando è trafugato,profanato, sacrilegamente trattato.

    PROPOSITOPer quanto mi è possibile cercherò di faresempre le mie preghiere in chiesa davantialla Santissima Eucarestia, pur potendolerecitare altrove.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,

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  • vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Le comunità cristiane non sono credibili senon danno l’esempio della comunione nellacarità, che ha la sua fonte e il suo culminenell’Eucarestia.(Il catechismo degli adulti)

    Visita XXMARTA E MARIA (Lc. 10, 38-42)

    Gesù, voglio amarti di più!Mentre Gesù si trovava in cammino, entròin un villaggio e una donna di nome Martalo accolse in casa sua.Essa aveva una sorella chiamata Maria cheera seduta ai piedi del Signore e ascoltavala sua parola. Marta, occupata nelle faccen-de domestiche, si fece avanti e disse: -Signore, non t’importa che mia sorella miabbia lasciata sola a servire? Dille dunqueche mi aiuti.Ma il Signore le rispose: - Marta, Marta, tut’inquieti e ti affanni per molte cose; unacosa sola è necessaria; Maria infatti ha scel-to la parte migliore che non le sarà tolta.

    A GESÙPotessi, mio adorato Gesù, avere l’amore diMaria verso di te e l’amore di Marta versoil prossimo!Ma purtroppo non ho né l’uno, né l’altro;eppure ho qui davanti a me la più grandemanifestazione della carità verso Dio everso gli uomini.Nel santo Tabernacolo infatti tu, o Gesù,non fai che pregare il tuo celeste Padre per-ché abbia pietà di noi; semper vivens adinterpellandum pro nobis (Ebr. 7,25), mentre a noi uomini ripeti il tuo instan-cabile invito: «Venite a me voi tutti che sof-

    frite e siete affaticati, ed io vi ristorerò.Prendete su di voi il mio giogo e imparateda me che sono mansueto ed umile dicuore, e troverete riposo alle anime vostre,perché il mio giogo è soave e leggero il miocarico» (Mt. 11, 2830). Ci ricordi, inoltre,le consolanti parole del profeta Isaia: «Congaudio attingerete acqua alle fonti del Sal-vatore» (Is. 12, 3).Solo da te, dunque, io posso imparare comesi ama, si ringrazia, si prega Dio, e insiemecome si deve amare, rispettare e compas-sionare il prossimo.Fa’dunque che, imitando Maria nell’amorecontemplativo verso di te, vivo e veronell’Ostia consacrata, apprenda da Marta lasollecitudine, specialmente spirituale,verso i miei fratelli.

    A MARIAO Maria, dalla bocca infallibile del tuoFiglio uscì questa categorica espressione:«Una sola cosa è necessaria»: amare Dio e,in lui, il prossimo.Ma prima ancora che Gesù la dicesse, tu giàl’avevi praticata.Maestra a tutti e in tutto, vivesti solo d’a-morem, come d’amore moristi.Prestami, o Maria, il tuo cuore, come face-sti con S. Veronica Giuliani, perché possacome te, come lei, amare il nostro Gesù e,in lui, tutti i miei fratelli.

    PROPOSITODavanti a Gesù mi rimprovererò di nonamare veramente Dio, dal momento chenon amo sinceramente il mio prossimo:ricordando quelle decisive parole di Gesù:«Da questo capiranno se siete miei, se viamerete gli uni gli altri» (Giov. 13, 35).

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del mio

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  • cuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    Visita XXILA DONNA CURVA GUARITA DI

    SABATO (Lc. 13,10-13)Gesù, insegnami a gustare le cose del

    Cielo!Gesù stava insegnando in una sinagoga inun giorno di sabato.Ed ecco che si trovava là una donna posse-duta da uno spirito, che da diciotto anni larendeva inferma; essa era ricurva e nonpoteva in alcun modo sollevare la sua testa.Appena la vide Gesù la chiamò e le disse: -Donna, sei guarita dalla tua infermità, - e leimpose le mani. Sull’istante quella si rad-drizzò e dava gloria a Dio.

    A GESÙMio Gesù Sacramentato, in quella poveradonna curva all’ingiù, fino al punto di nonpoter mirare il cielo (e questo a causa diuno spirito perverso), io vedo assai beneraffigurato me stesso.Se non fosse per la pazienza che da te rice-vo per sopportare la mia abiezione, iocadrei nella disperazione, tanto mi sentoumiliato nell’attaccamento alla terra, versola quale sono curvo come un essere irrazio-nale.Il mio tatto vuole piaceri, il mio occhioguarda al mondo, il mio palato gusta cibimateriali, il mio udito e il mio odorato sidilettano di cose mondane e transitorie.Che cosa mi manca per essere, nello spiri-to, come quella donna curva che non pote-va guardare all’insù? E tu, che daquest’Ostia tutto vedi e osservi, non haicompassione di me?Pur riconoscendo che della santità non ho

    neanche il minimo grado, ti prego di far sìche almeno non perda la speranza nella sal-vezza eterna.Fammi vivere l’invito del tuo grandeApostolo: «Cercate le cose celesti... gustatele cose celesti, non quelle terrestri». (Col.3, 1-2).

    A MARIAO Mamma celeste, la Sacra Scrittura tiparagona ad una nuvoletta di fumo che,dritta e snella, vola verso il cielo.Oh, Te benedetta! E benedetti tutti coloroche ti hanno seguito in questa dirittura spi-rituale!E perché non sarà possibile anche a meliberarmi da tanta zavorra terrena che mitira in basso e m’impedisce di raddrizzar-mi, di alzarmi in alto come te e con te?Madre mia, stendi la tua mano benefica esollevami fino a te.Te lo chiedo per la brama che ha il tuo dilet-to Gesù d’avere anime innamorate di lui.Te lo chiedo per il grande desiderio che haidi portare ai suoi piedi anime sempre piùdistaccate dalla materia e desiderose divivere lo spirito di Dio.

    PROPOSITOPersuaso di essere un povero curvo spiri-tualmente, pregherò Gesù che mi guariscada questa malattia tanto penosa, che facompassione anche agli angeli. COMU-NIONE

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

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  • Visita XXIII DIECI LEBBROSI (Lc. 17,11-19)

    Gesù, suscita tante anime eucaristiche!Gesù, nell’andare a Gerusalemme, passòtra i confini della Samaria e della Galilea.Mentre entrava in un villaggio, gli si feceroincontro dieci lebbrosi, si fermarono adistanza e alzarono la voce, gridando: -Gesù Maestro, abbi pietà di noi.Appena li ebbe veduti, disse loro: - Andatee mostratevi ai sacerdoti.Or, mentre se ne andavano, avvenne che sitrovarono guariti.Uno di essi, vedendosi guarito, tornò indie-tro, glorificando Dio ad alta voce, e si gettòbocconi per terra ai suoi piedi, per ringra-ziarlo.E questi era un Samaritano.Ma Gesù osservò: - Non erano forse dieci iguariti? E gli altri nove dove sono? Non siè trovato chi tornasse a render gloria a Diose non questo straniero!E gli disse: - Alzati e va ‘, la tua fede ti hasalvato.

    A GESÙPurtroppo gli uomini si diportano come seGesù fosse insensibile alla loro indifferen-za per l’augusto Sacramento dell’Altare!Pensano, tutt’al più, che se l’andranno avisitare, ne sarà contento, ma che non nesenta la loro assenza se non andranno.Quanto sono in errore!Se ricordassero l’episodio evangelico deidieci lebbrosi e meditassero le parole acco-rate che tu, o Gesù, rivolgesti a quel lebbro-so straniero guarito: «E gli altrinove dove sono?», capirebbero come tusegui, vigile e premuroso, il bene di ognianima. Capirebbero come si macchiano dinera ingratitudine quelli che rimangonoindifferenti al tuo dono eucaristico, e quan-to ti fanno soffrire!

    Ci sarà almeno un decimo dei cattolici chesenta veramente la tua presenza e ti ami, tiriceva, ti ringrazi, come meriti, o almenocome può, come sa?Sono tanto deserte le chiese... e sono tantoaffollati i luoghi di divertimento!...O Signore, fa’che, mancando la quantità,supplisca almeno la qualità.Attira a te i sacerdoti, i religiosi, le religio-se, le anime buone del mondo... «Trahe mepost te» (Cant. 1, 3), tutto, totalmente e persempre.lo voglio vivere e voglio morire solo per te,per onorarti nel tuo Santissimo Sacramentodell’altare; per dirti un grazie per me, pertutti, con voce piena, potente, come quelladi un canto.Accetta dunque il mio grazie per avermimondato dalla lebbra del peccato, per aver-mi nutrito del tuo stesso Corpo.Non sono un tuo connazionale, sono unalienigena, cioè un forestiero, che però tuhai chiamato alla tua sequela. Ma tu accet-terai ugualmente il mio grazie. A te ora ilfarmi sentire quelle consolanti parole:«Va’, la tua fede ti ha salvato!».

    A MARIAAve, o Maria Immacolata, piena di grazia.Mille volte benedetta tu che non fosti maitocca dalla lebbra del peccato originale eattuale.Quanta bellezza risplende dal tuo essere!Tota pulchra es Maria, tota pulchra es!... Tusei la nostra gloria, tu sei la nostra gioia, tusei il nostro onore!Nell’umiltà e nella generosità del tuocuore, tu esclamasti: «Magnificat animamea Dominum».Oggi voglio far mie le tue parole e cantarea Dio il mio «Magnificat» per avermi gua-rito tante volte dalla lebbra del peccato,prima al fonte battesimale e poi nel sacra-

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  • mento della penitenza; non solo, ma peravermi reso forte nello spirito conl’Eucarestia. Vadano a Dio, per mezzo tuo,o Maria, tutti i miei più vivi ringraziamen-ti.Ad ogni battito del mio cuore intendo ripe-tere a lui il mio grazie pieno e riconoscentenell’esultanza dell’anima mia: «Et exulta-vit spiritus meus in Deo salutari meo». (Lc.1, 47).

    PROPOSITODavanti a Gesù Sacramentato concepirò ungrande rispetto per il sacerdote, che consa-cra l’Eucarestia e rende presente Gesù inmezzo a noi.

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    All’annuncio di tutta la grandezza che l’an-gelo le rivela, Maria non pensa che adesprimere la sua umiltà: «Ecco l’ancelladel Signore». Anche noi diciamo umilmen-te: che mi sia fatto secondo le parole diGesù che promette il Pane di vita.(S. PierGiuliano Eymard)

    Visita XXIIIIL GIOVANE RICCO (Mc. 10, 17-27)

    Gesù, aiutami a seguirti!Or, come fu nella via, un tale accorse einginocchiatosi, domandò: - Buon Maestro,che debbo fare per ottenere la vita eterna?Ma Gesù gli disse: - Perché mi chiamibuono? non è buono che Dio solo.Tu sai i comandamenti: «non fare adulterio,non ammazzare, non rubare, non attestare ilfalso, non frodare alcuno, onora tuo padre e

    tua madre».E colui rispose: - Maestro, tutte queste cosele ho osservate fin dalla mia giovinezza.Gesù guardatolo con amore, gli disse: - Timanca una cosa: Va’, vendi quanto hai edallo ai poveri, e ne avrai un tesoro nelcielo; poi vieni e seguimi.Contristato da queste parole, quello se neandò afflitto, perché aveva molte ricchezze.E Gesù, dato intorno uno sguardo, disse aisuoi discepoli: - Quanto difficilmenteentreranno nel regno dei cieli i ricchi!E i discepoli rimasero sbigottiti di questesue parole. Ma Gesù di nuovo replicò: -Figliuoli, quanto è difficile, per chi confidanelle sue ricchezze, entrare nel regno diDio! E più facile che un cammello passi peruna cruna d’ago, che un ricco entri nelregno di Dio.Ed essi vieppiù stupivano e dicevano den-tro di loro: - Allora chi mai potrà salvarsi?E Gesù, riguardatili, disse: - Agli uominiquesto è impossibile, ma non a Dio, chétutto a lui è possibile.

    A GESÙL’estrema povertà nella tua vita mortale, oGesù, e più ancora in questa vita sacramen-tale, insegna a noi come non con le parole,ma coi fatti si metta in pratica la tua dottri-na evangelica.S. Francesco d’Assisi, S. Francesco daPaola e molti altri santi, meditando le paro-le che dicesti a quel giovane ricco, abban-donarono ogni cosa e ti seguirono fedel-mente per tutta la loro vita.Infatti S. Francesco era solito dire che l’uo-mo non deve fare più stima del denaro diquello che farebbe dello sterco della strada.Quale confusione per gli uomini di questomondo, tanto avidi di denaro e di tutti i benicaduchi di questa terra!Quale umiliazione per te l’essere posposto

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  • ad essi, dopo aver riscattato l’umanità aprezzo di sangue ed averla arricchita deldono della tua presenza eucaristica!Che non avvenga mai di me, o Signore, cheinvece di seguirti, mi allontani triste comequel giovane ricco...Abbi compatimento per la mia debolezza,tu che compatisti gli apostoli stupiti per letue parole in merito ai beni temporali e acoloro che li posseggono... e dammi vigoreper vincere le passioni, che sono in me.

    A MARIAA te, o Maria, che amasti d’essere povera dicose terrene per abbondare di ricchezzecelesti, io mi rivolgo con fiducia perchém’insegni a camminare per la via strettache porta alla salvezza.Fa’ che distacchi il mio cuore da tutte lecose e comodità di questo mondo; aiutamia calpestare i piaceri e le attrazioni dellacarne, a disprezzare tutto ciò che mi allon-tana da Gesù e possa così volare con tra-sporto e dedizione nell’amore puro verso ilmio Signore Gesù Sacramentato, vittima didedizione totale per me.

    PROPOSITORicorderò e mediterò frequentemente leben chiare parole di Gesù: «Una cosa solati manca, rinuncia a tutto quello che hai,vieni, seguimi... e troverai un grande tesoroin cielo».

    COMUNIONE SPIRITUALE Vieni,vieni, Gesù mio, Nel possesso del miocuore, Tutto infiammalo d’amore, ondeviva sol per te. (pausa) Come giunto al cuorti stringo, o celeste e amato sposo, in te soltrovo riposo, nell’amarti sta il mio ben.

    La «carità» di Dio per l’uomo contenutanel sacrificio della croce, offerto nel memo-

    riale e nella comunione eucaristica, non èseparabile da quella «verità» sull’uomoche la parola di Dio annuncia e la Chiesaspiega in tutte le forme di predicazione e dicatechesi. (20° Congresso EucaristicoNazionale)

    Visita XXIVI FIGLI DI ZEBEDEO (Mt. 20, 20-28)

    Gesù, aumenta la mia fede eucaristica!Allora gli si accostò la madre dei figli diZebedeo con i propri figli, adorando e inatto ci chiedergli qualche cosa.- Che vuoi? - le disse Gesù.Quella rispose: - Dì che seggano questimiei due figli uno alla tua destra e l’altroalla tua sinistra nel tuo regno.E Gesù rispose: - Non sapete quello chedomandate. Potete voi bere il calice cheberrò io?Gli rispondono: - Lo possiamo.Dice loro: - Il mio calice voi certo lo berre-te: sedere però alla mia destra o alla miasinistra non sta a me concedervelo, ma èper quelli cui è stato preparato dal Padremio.Udito ciò, gli altri dieci si indignarono con-tro i due fratelli.Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: - Voi sape-te che i principi delle nazioni le signoreg-giano e i grandi esercitano il potere sopra diesse. Ma tra voi non sarà così; anzi chivorrà tra di voi diventare grande, sia vostroservo. E chi vorrà tra voi essere il primo,sia vostro schiavo. Come il Figliodell’Uomo che non è venuto per essere ser-vito, ma per servire e dare la sua vita inredenzione di molti.

    A GESU’O Gesù, ti stanno più vicino in cielo coloroche maggiormente ti amarono qui in terra.E qui in terra maggiormente ti stanno vici-

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  • no quelli che maggiormente aumentano laloro fede eucaristica.È quello che voglio fare io, o Signore: star-ti vicino qui in terra per poterti onorare piùda vicino in cielo. Quando quei due aposto-li e la loro compiacente madre ti domanda-rono di sedere alla tua destra e alla tua sini-stra nel tuo regno, non avevano ancoravista la porta del tuo Cuore, spalancata sulCalvario.In questa porta voglio entrare io, come inun asilo sicuro, temporale ed eterno.Molte volte le mie preghiere sono comequelle della madre di Giacomo e Giovannie, se tu potessi parlare, diresti anche a me:«Non sai quello che domandi; dovrestichiedermi la grazia di bere il calice che hobevuto io, cioè di portare giornalmente latua croce, di seguirmi, di servirmi nei mieifratelli, di umiliarti, come ho fatto io sullaterra, come hanno fatto i miei apostoli ecome fanno ancora tutti i santi che la abita-no e quelli che l’hanno abitata; invece nonchiedi che grazie materiali, grazie che ionon ho mai chiesto al mio celestre Padre, alquale invece ho sempre detto: «fiat volun-tas tua».Veramente hai ragione, o Gesù, di