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IME ISTITUTO BER GLI STUDI MIOENEI ED EGEO-ANATOLICI RELAZIONE DELL'ANNO 1969 E PROGRAMMI PER IL 1970 Premessa. - Il secondo anno di attività dell',Istituto ha segnato un note- vole incremento nei programmi di lavoro e nelle prospettive di ricerca. A tale sviluppo si accompagna un aumento del personale scientifico e ammini- strativo, che il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha attribuito prontamente all'Istituto; l'aumento è stato concesso secondo i termini contemplati nel piano quinquennale di sviluppo, di cui si è fatto cenno nella precedente rela- zione annuale (ved. SMEA IX, 1969, p. 143). Tutto ciò ha richiesto un ampliamento della sede attuale dell'Istituto in Viale dell'Università 11 (= Via Monzambano 9), nell'attesa che si possa alle- stire - con il promesso concorso del CNR - una nuova sede definitiva che, conservando i medesimi pregi di dislocazione dell'attuale, offra maggiore di- sponibilità di strutture e attrezzature. È auspicabile, fra l'altro, che si possa disporre di un laboratorio tecnologico per le analisi di campioni archeologici, e in particolare per lo studio delle caratteristiche fisico-chimiche delle argille e delle vernici, per l'indagine mineralogica delle ceramiche, e per l'esame del trattamento termico delle medesime. I vari programmi di ricerca scientifica e di preparazione tecnica, nel vasto arco di discipline afferenti all'Istituto, sono stati condotti innanzi con alacrità, e altri progetti sono stati discussi o varati, specialmente per quanto riguarda lavori di gruppo, sia nel campo filologico sia nell'ambito dell'esplo- razione archeologica. Purtroppo un arresto o una riduzione nei progetti di lavoro dovrà verificarsi a causa dei limiti imposti dal bilancio finanziario; infatti il CNR, e per esso il Comitato Nazionale di consulenza al CNR per le Scienze storiche filosofiche e filologiche, ha confermato per il 197,0 la dotazione ordinaria assegnata all'Istituto nella cifra di L. 75 milioni, pari a quella dell'anno precedente.

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IME

ISTITUTO BER GLI STUDI MIOENEI ED EGEO-ANATOLICI

RELAZIONE DELL'ANNO 1969 E PROGRAMMI PER IL 1970

Premessa. - Il secondo anno di attività dell',Istituto ha segnato un note­vole incremento nei programmi di lavoro e nelle prospettive di ricerca. A tale sviluppo si accompagna un aumento del personale scientifico e ammini­strativo, che il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha attribuito prontamente all'Istituto; l'aumento è stato concesso secondo i termini contemplati nel piano quinquennale di sviluppo, di cui si è fatto cenno nella precedente rela­zione annuale (ved. SMEA IX, 1969, p. 143).

Tutto ciò ha richiesto un ampliamento della sede attuale dell'Istituto in Viale dell'Università 11 (= Via Monzambano 9), nell'attesa che si possa alle­stire - con il promesso concorso del CNR - una nuova sede definitiva che, conservando i medesimi pregi di dislocazione dell'attuale, offra maggiore di­sponibilità di strutture e attrezzature. È auspicabile, fra l'altro, che si possa disporre di un laboratorio tecnologico per le analisi di campioni archeologici, e in particolare per lo studio delle caratteristiche fisico-chimiche delle argille e delle vernici, per l'indagine mineralogica delle ceramiche, e per l'esame del trattamento termico delle medesime.

I vari programmi di ricerca scientifica e di preparazione tecnica, nel vasto arco di discipline afferenti all'Istituto, sono stati condotti innanzi con alacrità, e altri progetti sono stati discussi o varati, specialmente per quanto riguarda lavori di gruppo, sia nel campo filologico sia nell'ambito dell'esplo­razione archeologica. Purtroppo un arresto o una riduzione nei progetti di lavoro dovrà verificarsi a causa dei limiti imposti dal bilancio finanziario; infatti il CNR, e per esso il Comitato Nazionale di consulenza al CNR per le Scienze storiche filosofiche e filologiche, ha confermato per il 197,0 la dotazione ordinaria assegnata all'Istituto nella cifra di L. 75 milioni, pari a quella dell'anno precedente.

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Tale cifra è insufficiente rispetto alla capacità programmatica e ope­rativa che risiede in un corpo scientifico ben preparato ed efficiente come è quello di cui dispone l'Istituto, e che attualmente comprende anche sette bor­sisti ed alcuni collaboratori interni italiani e stranieri, oltre al personale scientifico stabile che è costituito da un organico di 15 ricercatori e 5 tecnici.

In particolare l'Istituto deve rinunziare alla condotta della missione ar­cheologica a Topakli, già ben avviata negli anni precedenti, che sarà d'ora in poi amministrata direttamente dal CNR.

Organico dell'Istituto. - Per il ruolo del personale scientifico sono stati espletati nel 1969 due concorsi di «aiutante di laboratorio », di cui uno dedicato all'ufficio di Redazione e l'altro alla Fototeca; e sono stati espletati i concorsi a tre posti nella carriera di ricercatore, già annunciati nella precedente relazione (SMEA IX, p. 144), in aggiunta ai nove posti esistenti nel 1968.

Degli altri posti di ricercatore, assegnati dal GNR all'Istituto, due sono stati dedicati alle seguenti discipline: «Archeologia cretese e cipriota », e «Storia della religione greca ed egea ».

Sempre nel ruolo del personale scientifico è stato bandito ed espletato il concorso per un posto di «tecnico », specializzato per l'inventario del materiale bibliografico, ed è stata assunta a contratto un'aiutante scientifica per la Biblioteca.

Nel ruolo del personale amministrativo un ragioniere ed una biblio­tecaria del GNR sono stati trasferiti all"Istituto. Inoltre sono stati assunti due « ausiliari» per il ruolo corrispondente.

Il quadro del personale al l° gennaio 1970, e la struttura degli organi che compongono l'IME, si presentano qui di seguito in un unico prospetto Si rammenta che le Sezioni scientifiche sono due: 1) Micenea, 2) Anato­lica, ciascuna costituita da ricercatori del CNR e comprendente i reparti di archeologia, filologia e storia. I Servizi sono stati meglio articolati e portati a quattro: 1) Amministrativo, 2) Didattico, 3) Documentario, 4) Pub­blicazioni.

Direzione

Direttore: Carlo Gallavotti Segretario alla programmazione: N. N. Segretaria di redazione: Marcella Sinatra.

Commissione Consultiva: il direttore, i responsabili dei Servizi (Albini, Archi, Parise, Sportiello), e i responsabili delle Sezioni (Di Lello, Salvini).

Assemblea: costituita da tutto il personale dell'IME, compresi i borsisti.

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IME, Relazione 1969

Servizio amministrativo

Responsabile: Pier Luigi Albini Segreteria: Sandra Guerrini (fatturista)

Spedizioni: Mario Petrarca (fatturista) Archivio: Maura Gaggi (fatturista) Economato: Osvaldo De Luca (incaricato) Ragioneria: Pier Luigi Albini (di ruolo).

Servizio didattico

Responsabile: Nicola Parise

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A questo reparto fanno capo i professori visitatori italiani e stramen, gli insegnanti di materie tecniche per il personale, i consulenti per le lingue estere, infine i programmatori di ricerche di gruppo che sono estranei al­l'Istituto ma che partecipano alla ricerca insieme al nostro personale.

Servizio documentario

Responsabile: Alfonso Archi Biblioteca: capoufficio Anna Freddi (di ruolo)

Aiutante: Maria Teresa Dimitri (fatturista) Assistente: Elisabetta Fortunati (ausiliaria)

Fototeca: capoufficio Marilia Giannotta (aiutante di laboratorio) Tecnico: Roberto Valeri (ausiIlario), attualmente in congedo per ser­vizio di leva.

Servizio pubblicazioni

Responsabile: Luciamaria Sportiello Redazione: capoufficio Luciamaria Sportiello (aiutante di laboratorio)

Dattilografo: N. N. Acquisti e cambi: Osvaldo De Luca (tecnico), suddetto.

Sezione Micenea

Responsabile: Anna Lucia Di Lello Finuoli Grazia Attili, aspirante ricercatore, per «Epigrafia egea e cipriota» Domenico De Venuto, ricercatore, per «Filologia omerica» (in congedo

fino al 3 O novembre) Anna Lucia Di Lello Finuoli, ricercatore, per «Letteratura greca arcaica» Gianfranco Maddoli, ricercatore, per «Storia greca arcaica» (in congedo

fino al 31 luglio)

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Lorenzo Quilici, ricercatore aggiunto, per «Topografia archeologica delle zone di espansione egea»

Marcella Sinatra, ricercatore aggiunto, per «Dialettologia greca» Lucia Vagnetti, ricercatore aggiunto, per « Archeologia minoica e micenea » N. N. per «Storia della religione greca ed egea» N. N. per «Archeologia cretese e cipriota ».

Sezione anatolica

Responsabile: Miroslavo Salvini Alfonso Archi, ricercatore, per « Ittitologia » Nicola Parise, ricercatore aggiunto, per « Metrologia e preistoria monetaria» Paolo Emilio Pecorella, ricercatore, per « Archeologia egeo-anatolica» Miroslavo Salvini, ricercatore, per « Storia dei Hurriti e degli Urartei » Claudio Saporetti, ricercatore, per « Assiriologia ».

Borsisti e collaboratori interni

Claudio Barocas, per «Egittologia» Benito Bellé, per «Linguistica micenea» Gian Vittorio Bernardini, per «Filologia micenea » Onofrio Carruba, per « Ittitologia » Maria Vittoria Cremona, per «Filologia micenea» Sargon Erdem (Turchia), per « Ittitologia » Stefania Gigli, per «Archeologia e topografia cipriota» Louis Godart (Belgio), per «Epigrafia micenea » Rossana Santilli, per « Archeologia micenea » Renato Tamassia, per « Protostoria egea» Luigi Rocchetti, per «Archeologia cretese ».

Consiglio Scientifico. - Il Consiglio è formato dal Direttore e due ricercatori dell'Istituto, e da quattro membri esterni: Giovanni Pugliese Car­ratelli (Roma) presidente, Doro Levi (Atene), Piero Meriggi (Pavia), Luigia A. Stella (Trieste).

Il Consiglio è convocato presso la sede dell'Istituto tre volte all'anno, ed ha il compito di regolarne l'attività scientifica nelle linee generali svol­gendo opera di consulenza per i programmi disposti dall'Istituto; è chiamato inoltre ad esprimere una serie di pareri su atti relativi al governo e alla amministrazione dell'Istituto (programmi di attività dell'Istituto con i rela­tivi piani di spesa; relazione annuale del direttore; organizzazione e funzio­namento dell'Istituto; contratti di ricerca ed accordi di collaborazione che si concludono nell'interesse dell'Istituto).

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Servizio didattico. - L'attività didattica si svolge essenzialmente con l'organizzazione di corsi, seminari e convegni, con la assegnazione di borse di studio, e con la partecipazione di giovani studiosi a campagne di scavo.

Si è anche provveduto alla preparazione di un'aliquota del personale in lingue straniere (inglese, turco) e in tecnica fotografica, inoltre alla organizzazione di un corso di addestramento per l'acquisizione del linguaggio di programmazione elettronica, in funzione dei programmi che prevedono l'utilizzazione di computers (schedatura dei testi ittiti, e ricerche sulle iscri­zioni in Lineare A e B).

Per l'anno 1970 sono stati invitati due colleghi stranieri per l'illustra­zione di programmi che si preparano nell'Istituto: Vassos Karageorghis, direttore delle antichità nella Repubblica di Cipro, che svolge un corso spe­cifico di archeologia cipriota, e Hugo Miih1estein dell'Università di Basilea per il problema fondamentale della composizione dei poemi omerici in rap­porto con la civiltà micenea.

Il Servizio didattico ha inoltre promosso la costituzione di una com­missione, a cui partecipano gli ispettori delle Soprintendenze alle antichità di Salerno dotto D'Agostino, e di Siracusa dotto Voza, insieme ai ricercatori Parise e Vagnetti: la commissione ha il compito di delibare alcuni temi da svolgere in una tavola rotonda dedicata alla tarda età del bronzo e alla prima età del ferro in Sicilia, e ai relativi contatti con il mondo egeo ed orientale. Con questo programma si connette anche la proposta della Soprin­tendenza di Agrigento di affidare a ricercatori dell'Istituto la ripresa degli scavi a S. Angelo Muxaro.

Attività scientifica. - L'attività di ricerca dell'Istituto si indirizza ai campi d'indagine che sono propri dell'Istituto nell'ambito dell'archeologia, della filologia e della storia, e particolarmente ai seguenti:

1) Linguistica greca e anatolica. 2) Problemi storici e religiosi del mondo egeo nell'età del bronzo e

nel periodo greco arcaico, e i suoi rapporti con le coeve civiltà e culture del Mediterraneo, dall'Italia fino all'Asia Minore.

3) Esplorazioni archeologiche sulle culture dell'età del bronzo nel­l'Egeo, in Italia, a Cipro e in Anatolia, al fine di recuperare nuovi materiali e dati storici sul generale problema della protostoria mediterranea, e delle origini della civiltà greca.

. Le varie ricerche sono distribuite fra le due Sezioni scientifiche del­l'Istituto, micenea ed anatolica, e comprendono programmi sia di gruppo sia di singoli ricercatori e collaboratori.

Per lavori di gruppo in sedi decentrate si provvede attraverso speciali contratti di lavoro.

Nel campo eteo, un'indagine è affidata alla cura del prof. Meriggi, con la collaborazione di Onofrio Carruba, presso l'Università di Pavia, per la

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schedatura dei testi storici ittiti con il mezzo elettronico. L'altro programma che si svolge presso l'Università di Trieste, sotto la direzione della prof. Luigia Stella, ha come tema centrale la continuità della civiltà greca dal II al I millennio nei suoi aspetti storici letterari ed archeologici. Inoltre una colla­borazione è stata istituita con la Scuola Archeologica Italiana di Atene, che ha affidato a un nostro ricercatore, dotto Lucia Vagnetti, lo studio del mate­riale neolitico cretese che proviene dallo scavo di Festòs.

I programmi dei singoli ricercatori che lavorano presso l'Istituto sono stati delineati già nella precedente relazione, a cui si rimanda (SMEA IX, pp. 146-152).

In particolare prosegue l'opera dello schedario del lessico ittito con­dotto da Alfonso Archi, e l'Istituto si augura che si possa giungere alla pubblicazione di tale lessico. Nel 1970 l'Archi continua la sua indagine sulle fonti del diritto ittito non comprese nel Codice; e si propone inoltre di rac­cogliere la terminologia riguardante gli edifici ittiti, onde allestirne un ca­talogo.

Nicola Parise, continuando le ricerche iniziate nel 1969, affronterà il problema della formazione dei sistemi ponderali eginetico ed euboico-attico.

Paolo Emilio Pecorella nel 1970 continua lo studio dei sigilli orientali nelle collezioni italiane, e prepara la relazione degli scavi dei livelli etei e neo-etei di Arslantepe (Malatya); curerà inoltre le pubblicazioni di un pic­colo nucleo di materiale ceramico ciprioto e miceneo rinvenuto in Egitto, e depositato nel Museo Archeologico di Firenze.

Grazia Attili è stata assunta come aspirante ricercatore in data 10 otto­bre 1969 per «Epigrafia egea e cipriota », e si dedica in particolare allo studio dei testi minoici e al problema delle correlazioni fra i tre sillabari ABC.

Lorenzo Quilici, assunto come ricercatore aggiunto nel 1969, è stato occupato durante l'anno per la redazione della carta archeologica dei Campi Flegrei, e per diversi rilevamenti nel territorio di Gabii, nella piana di Sibari, e nell'isola di Cipro.

Per il 1970 sarà impegnato in ricerche già iniziate nel 1969 o nuova­mente programmate, e cioè: 1) Indagine storica e topografica del territorio di Gabii, per la redazione di un volume della Forma Italiae; 2) Prosecuzione delle indagini per la ricerca di Tèmesa; 3) Ricerca storico-topografica a Cipro, nelle zone di Ayios Nikolaos ed Ayia Irini, per redigere la carta archeologica delle due località. Inoltre il Quilici collabora presso !'Istituto Nazionale di Urbanistica per la ricerca di una soluzione urbanistica ai pro­blemi di tutela dei monumenti della Campagna Romana (che è un'impresa sostenuta dal CNR ma indipendente dall'IME).

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IME, Relazione 1969 169

Claudio Saporetti, assunto come ricercatore il lO luglio 1969, si sta ora dedicando allo studio di particolari testi commerciali (in collaborazione con il prof. Karlheinz Deller) e alla localizzazione delle città nominate in tutti i testi di epoca medio-assira. Precedentemente si era occupato dei testi antico­assiri (Diss. Milano u.C.S.c. 1962) e dell'accadico di Bogaz-Koy (SCO, 1965, 77), ed aveva poi iniziato lo studio sistematico dei testi in lingua medio-assira presso la Facoltà Orientale del Pontificio Istituto Biblico. I primi risultati della completa scheda tura di questi testi sono stati pubblicati in « Orientalia » e in « Oriens Antiquus » dal 1966 fino al 1969.

Sono qui da ricordare i contributi di studio e di ricerca che durante il 1969 i nostri ricercatori e borsisti hanno dato alle stampe:

A. Archi: La storiografia ittita (<< Athenaeum» 1969, pp. 7-20); Recensione a R. Haase, Die hethitische Gesetze (SMEA IX, 109 s.).

B. Bellè: Osservazioni linguistiche e micenologiche al Dizionario etimologico greco di P. Chantraine (SMEA IX, 110-114).

S. Quilici Gigli: La necropoli della Madonna dell'Olivo a Tuscania (<< Archeolo­gia» 1969); La necropoli della Castelluzza a Tuscania (<< Bollettino dell'Unione Storia ed Arte» 1969); Tuscania, tipologia tombale (<< Palladio» 1969); La carta archeo­logica della piana di Sibari (<< Atti e Memorie della Società Magna Graecia, 1969, in colI. con M. De Rossi, C. Pala, L. Quilici); Un gruppo di colombari sulla via vecchia Campana presso Pozzuoli (<< Atti e Memorie della Società Magna Graecia », 1969, in colI. con L. Quilici).

L. Godart: ,La série Fh de Cnossos (SMEA VIII, 39-65).

N. Parise: Sull'organizzazione della valuta di argento nella Sicilia greca (Circola­zione della moneta ateniese in Sicilia e in Magna Grecia, Roma 1969, p. 111 sgg.).

P. E. Pecorella: Una stele neo-etea da Malatya (<< Athenaeum» 1969, pp. 226-235).

L. Quilici: I beni culturali archeologici del territorio romano (<< Urbanistica» 1969, nn. 54-55, pp. 81-108, in colI. con V. Cabianca); Inventario e locaJizzazione· dei beni culturali archeologici nel territorio del comune di Roma (ibid. pp. I-XX e 2 tavv.); La via Campana antica e la nuova tangenziale est-ovest della città di Napoli (<< Italia Nostra» 1969, n. 62, pp. 32-48); Un parco archeologico lungo la via Campana antica (<< Civiltà delle Macchine» 1969, 2, pp. 47-52); II parco archeologico della via Appia antica: prima consolidare i monumenti (<< Capitolium» XLIV, 3, pp. 9-10); La Sardegna (in Le Coste d'Italia, Milano 1969, pp. 10, 20-21, 26, 30, 40, 46-47, 56-57, 66-67, 90-91, 98-99); La via Prenestina, i suoi monumenti, i suoi paesaggi (Roma 19692).

L. Rocchetti: Il deposito protogeometrico di Petrokephali presso Festòs (<< Ann. Se. Atene» 1967-68 (1969), pp. 181-209); Su una stele del periodo tetrarchico (ibid., pp. 487-498).

M. Salvini: Nuove iscrizioni urartee dagli scavi di Arin-Berd (SMEA IX 7-24).

C. Saporetti: Alcune puntualizzazioni dai testi di Tell ar-Rimah (OA 1969, pp. 185-188); I nomi di persona medio-assiri (Diss. Pontificio Istituto Biblico, Roma, pp. 430);

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170 IME, Relazione 1969

Recensioni a R. Borger, HK.L (OA 8/2, 160-175), a CRRA 15 (OA 8/3, 243-245), a A. Salonen, AASF B 149 (OA 8/4, 337-338).

M. Sinatra: Indici di SMEA VIII-X (nel fase. X, pp. 147-158).

R. Tamassia: Vasi ciprioti nelle collezioni veneziane (SMEA IX, 95-98).

L. Vagnetti: Vasi micenei nelle collezioni veneziane (SMEA IX, 99-103); Collabora­zione al Notiziario di SMEA IX (106-109 e 124-127).

Lavori di gruppo. - Quanto a nuovi programmi, una particolare cura è stata dedicata ad elaborare o ad avviare lavori non di singoli, ma di gruppo, che qui si elencano:

1) Raccolta sistematica e studio di «Realia» omenc!, secondo un ordine analogo a quello dell'Archaeologia Homerica promossa dall'Istituto Archeologico Germanico, ma su un piano organico di antologia omerica per soggetti, non senza un commento micenologico. A questo lavoro di gruppo, guidato dalla prof. Anna Sacconi dell'Università di Roma insieme alla re­sponsabile della Sezione micenea dotto Di Lello, prendono parte ricercatori e borsisti dell'Istituto (Attili, Cremona, Santilli, Sinatra), nonché laureandi in Filologia micenea.

2) Vocabolario greco-miceneo guidato dalla dotto M. Sinatra e affidato per il suo primo impianto alle borsiste De Magistris e Marcozzi. L'opera si pre­figge il compito di redigere un vocabolario maneggevole, con ingresso sia greco sia miceneo, cioè di comporre un vocabolario greco delle parole che trovano sicura o molto probabile corrispondenza nel lessico miceneo, e di aggiornare l'index verborum del miceneo secondo le revisioni e le nuove edizioni dei testi; si aggiunge inoltre un repertorio grammaticale e lessicale del miceneo attraverso indici disposti per categorie di vocaboli.

3) Studio comparato del sillabario urarteo con quello assiro da parte dei ricercatori M. Salvini e C. Saporetti.

4) Studio sulla scultura monumentale etea e neo-etea, secondo lo schema presentato dai ricercatori A. Archi e P. E. Pecorella.

Come lavori di gruppo sono state programmate, e come tali condotte, anche le imprese di scavo e le esplorazioni archeologiche che qui si ricordano:

Scavi di Topakli (Turchia): di questa impresa, diretta dal prof. Polacco dell'Università di Padova, si è già dato notizia in SMEA VIII (pp. 76-84), IX (p. 153 sg.) e X (pp. 54-68), pubblicando rapporti e relazioni di scavo, accompagnate da piante e illustrazioni di reperti. Nelle tre campagne di scavo finora eseguite sono stati esplorati un martyrion bizantino, un cimitero della stessa epoca, e un abitato di età greco-romana. Nel 1969 la missione è giunta a determinare, attraverso una fossa diacronica, la presenza di livelli preellenistici e frigi. L'indagine proseguirà nei prossimi anni come ricerca autonoma dall'Istituto, e finanziata direttamente dal CNR.

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IME, Relazione 1969 171

Si riporta qui di seguito un primo rapporto sulla campagna del 1969, redatto dal direttore dell'impresa, prof. Luigi Polacco.

Le operazioni di scavo della campagna 1969 hanno avuto inizio il 10 luglio e termine il 15 settembre. A partire da quest'anno la Missione dispone a Topakli, con affitto quin­quennale, di un'ampia casa di recente costruzione, di proprietà della Comunità di Topakli. In questa casa, oltre agli alloggi per i membri della Missione, si sono allestiti adeguati locali per i servizi tecnici (restauro, disegno, fotografia) e i magazzini.

La Missione 1969 era cosi composta: prof. Luigi Polacco, direttore; dotto Elena Di Filippo, Bianca Maria Scarfi, Guido Rosada, Umberto Dalle Mulle, assistenti di scavo; dotto Marisa Rigoni, addetta all'inventario e al magazzino; arch. Mario Bale­strazzi, geom. Giovanni Meng, tecnici rilevator.i; sig. Giuseppe Penello, restauratore; sig. Luigi Ruzzarin, fotografo; sig. Severino Ton, addetto al personale. Commissario per l'Autorità turca anche quest'anno è stato il sig. Semsettin Koksal. Le maestranze per i lavori di scavo e attività collaterali sono state reclutate sul posto, con una media di cinquanta presenze giornaliere.

Le operazioni di scavo si sono svolte in tre settori. I. Quadranti MNO 15-16-17 (<< Acropoli »). Rispetto allo scorso anno l'area di scavo si è estesa in superficie nei quadranti

MNO 17. Sono cosi complessivamente mq. 1.000: un'area al centro de110 hi.iyiik (cioè presumibilmente nel suo punto nevralgico) sufficientemente ampia per rilevare com­pIessi architettonici organici.

Livello A: cappella bizantina e cimitero. Le tombe messe in luce finora nelle varie campagne sono ormai oltre centocinquanta. Si è confermata la tipologia enun­ciata nella relazione 1968. Sono invece apparse alcune tombe, costru.ite con blocchi di maggiore dimensione e orientate NE-SW oppure NW-SE: esse sono a maggiore pro­fondità e precedono iI cimitero vero e proprio. Tra i reperti più interessanti un paio di orecchini in bronzo e piombo a filigrana, un orecchino in pasta vitrea legato in oro, una iscrizione.

Livello B: Strutture di un castello bizantino. Sono lacerti sparsi di identificazione formale, almeno per ora, difficile. Nel quadrante M 17 è chiaramente visibile una porta affiancata da una torre. Questo livello si distingue tanto dal superiore quanto dall'in­feriore per netti e continui strati di cenere.

LiveLli C e D: entr.iamo in area ellenistico-romana. Appare un complesso organico di abitazioni, scandite da cortili più o meno porticati. Questo abitato scendeva lungo le pendici dell'« acropoli» (v. settore II), dove però gli ambienti, terrazzati l'uno dietro l'altro, sembrano infittirsi. Le strutture si sovrappongono abbastanza costanti ai diversi livelli. Si distinguono parziali riprese ediHzie relative a singoli ambienti e dovute a restauri, migliorie ecc., e rifacimenti totali dovuti a terremoti e incendi. Non sembra però che tra i livelli C e D sia da segnalare una differenza di grado culturale, se non forse un maggior impegno architettonico e una migliore qualità di reperti in D. Da notare alcuni vasi a vernice rossa (tipo pergameno) di perfetta tecnica e di ottima qualità, tra cui un grande piatto (cm. 42 di diametro) e un'anfora. Una bella lucerna a vernice nera e un notevole bollo d'anfora potranno dare lumi in sede di cronologia assoluta: l'una, di tipo nettamente ellenistico, se non classico, è uscita dal liveLlo D, l'altro (livello Cl è senza dubbio di età romana.

II. Fossa diacronica (abbreviato FD). Le campagne 1967 e 1968 (v. le relazioni relative) avevano cominciato a scoprire

una trincea per una larghezza di m. 9, una lunghezza di m. 25 e una profondità

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massima di m. 6, accertando la presenza sotto il livello C di altri quattro livelli (D-G) appartenenti tutt~ all'orizzonte ellenistico-romano. Si tratta dello stesso impianto di abitazioni messo in luce sull'« acropoli» per i liveLli C e D e che quindi è presente nello hiiyiik con un forte strato alto circa m. 5.

Nella campagna 1969 lo scavo della FD ha proposto tre temi: a) riesaminare i passaggi C-G dello scavo 1968 per accertarne meglio la suc­

cessione; b) prolungare per aoltri 25 metri lo scavo della FD fino a farlo uscire sul fianco

dello hiiyiik; c) incidere quanto più possibile lo hiiyiik al di sotto del livello G. Quanto al primo tema, sono emerse in modo ancora più chiaro la continuità e la

omogeneità dei livelli ellenistico-romani. Si sa quanto poco noto è questo periodo, per la consuetudine negli scavi anatolici di soprassedere per questi livelli a precise osser­vazioni stratigrafiche. Ora noi abbiamo raccolto durante lo scavo una larga messe di dati di ogni genere e parallelamente abbiamo proceduto ad una minuziosa registrazione dei reperti (circa un centinaio di cassette di frammenti ceramici scelti, oltre a circa cento vasi più o meno interi o ricomposti per restauro e a molti altri vari oggetti in metallo, osso, pasta vitrea, ecc.).

Quanto al secondo tema, si è dovuto affrontare una grossa mole ·di lavoro ma­nuale, essendosi sterrati circa mc. 900. Purtroppo (se è lecito usare questa parola!) proprio sul ciglio della terrazza superiore dello hiiyiik, lo scavo della FD ha messo in luce subito alcune strutture bizantine che per la loro organicità hanno suggerito uno scavo a parte anche oltre i limiti della FD (cfr. settore III). Questo ha bloccato lo sbocco all'esterno della FD salvo che per un corridoio largo m. 2,50, complicando notevolmente il già di per sé difficile problema dello scarico della terra di scavo uscita dalla FD.

Il terzo tema è il più importante. Si è proceduto in profondità sino a oltre - m. 9. I livelli architettonici accertati sono quattro (H-M). L'orizzonte culturale è qui decisamente diverso. Al livello H è apparsa una struttura architettonica del tipo « a megaron », sottostante ad una absidata. La mancanza di reperti specifici ha impe­dito (per ora) di stabilire se si tratti di un edificio reli~ioso o ci'Vile. Accanto ad esso un cortile e un piccolo prothyron. La ceramica in parte risponde a tipi già noti nei livelli ellenistici in parte a nuovi, a vernice bruna e a forme più nette e metalliche, che sembrano piuttosto derivare da forme comunemente note come «frigie» (notevole una vasca quadrangolare a impasto grigio-bruno, tirata a lucido, con pro tomi taurine). È ap­parso anche qualche frammento dipinto a motivi geometrici di tipo appunto «frigio ». Tuttavia una moneta greca molto corrosa, comunque classificabile nell'ellenismo tardo, trovata negli interstizi di un muro di H, induce a una certa prudenza, anche se è noto quanto facumente le monete possano scendere da sole in profondità. Anche qui sarà assai interessante valutare la consistenza e il carattere culturale di questo periodo, che sembra di transizione.

A partire dal livello L, cioè all'incirca - m. 7,50, scompare decisamente nella ceramica ogni tipologia precedente. Abbiamo solo una bella ceramica a impasto bruno o nero (talvolta rosso), a profili taglienti e a forme ben definite: «frigie ». Quanto però sia valido questo termine, "Soprattutto per la zona di Topakli, esprimerei molte riserve e comunque siamo ben lungi per il momento dal possedere sufficiente materiale di base. Numerosi infatti anche i frammenti dipinti a motivi geometrici, ma purtroppo nessun vaso integro o ricomponibile.

E da notare negli ultimi strati -la comparsa di qualche frammento a vernice rossa già di tipo neo-eteo; è probabile che siamo pertanto giunti alle soglie di livelli ititti.

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Comunque la presenza di un forte strato «frigio» nello hiiyiik di Topak1i, se con­fermato e maggiormente documentato negli scavi successivi, sembra fatto di notevole importanza.

III. Edificio bizantino a E del martyrion. Mentre si procedeva allo scavo dei livelH superiori della FD verso il margine del

terrazzo superiore, sono apparse alcune strutture che per tecnica e sulla base dei reperti si sono rivelate come bizantine. Queste strutture, procedendo nello scavo, denotavano una certa accuratezza e organicità e pertanto si è deciso di conservarle, anche se questo voleva dire il blocco a valle per due terzi della fronte della FD. In un primo momento l'orientamento e la regolarità degli ambienti avevano fatto sospettare la presenza della basilica ipotizzata e inutilmente ricercata lo scorso anno accanto al martyrion (cfr. rela­zioni 1968). Ma la mancata simmetria di alcuni ambienti e la presenza di reperti inequi­vocabilmente legati alla vita quotidiana (macine, pestelli, frantoi, vomeri per arauro ecc.) hanno escluso questa possibilità: si tratta di un edificio civile, forse un palazzetto.

Le strutture continuano immediatamente sotto iJ martyrion. Appartengono ad una fase del livello B (la ininterrotta sezione in parete della FD comincia a permettere ormai dei collegamenti stratigrafici tra FD e «acropoli»). Al di sopra delle strutture di cui si parla ci sono dei lacerti di mura tura uguali a quelli trovati sopra il mart)"rion e sotto il cimitero. Si può già pertanto avanzare, sia pure in via provvisoria, un certa articolazione del periodo bizantino: 1) ,cappella con cimitero 2) castello 3) martyrion 4) pa1azzetto, in successione di cronologia relativa.

Restauro, conservazione, studio del materiale

Tutto il materiale è stato, ove possibile, restaurato, Il restauro è stato eseguito con molta perizia e abilità dal sig. Penello. Circa una cinquantina di vasi, tra cui alcuni pythoi e una grande e non frequente vasca di forma tronco-conica, sono stati ricomposti. Il materiale migliore è stato consegnato al museo di Nev~ehir, dove si spera verrà riservata una sala, al cui allestimento sarà provveduto nella prossima campagna. I pezzi consegnati al museo di Nev~ehir sono ormai un centinaio, tra bronzi, vasi, paste vitree, instrumenta vari, illustranti culture che vanno, per ora, dal proto­bizantino al «frigio ».

A Topak1i sono rimaste le cassette con i {rammenti fittili scelti, i vasi (più o meno interi) meno significanti, molto altro materiale minore e i resti paleonto-antropologici, I resti antropologici sono a disposizione dell'Istituto di Antropologia dell'Università di Ankara. Tutto il materiale è stato registrato con un numero di ingresso, distintamente oggetto per oggetto; le cassette dei cocci, distinte per tipo e per livello, sono state pure registrate con il numero progressivo della stessa serie. Anche le fotografie sono state re-gistrate per data e per soggetto. .

Finora il personale scientifico della Missione ha dato la sua opera neUa diuturna assistenza alle operazioni di scavo e relativa loro registrazione. L'esito dello scavo si è finora realizzato nelle varie relazioni preliminari. Ma la grande quantità di materiale ceramico, ellenistico-romano già uscito si presta ormai, direi necessariamente, ad uno studio specifico, che è già cominciato ad essere avviato dalla dotto M. Rigoni.

Esplorazioni

Quanto non si poteva mai fare durante le campagne precedenti, svoltesi sempre nella stagione primaverile, i dintorni di Topak1i essendo un mare di fango, il clima favo­revole della stagione estiva ha permesso di compiere agevolmente. Nei giorni festivi si è proceduto alla esplorazione dei dintorni di Topakli. La zona è molto ricca di hiiyiik,

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in buona parte già segnalati dal Meriggi, ma soprattutto di tumuli, alcuni di dimen­sioni assai cospicue, come i tre allineati sulla cresta del colle che a ovest domina Ozkonak. Nel corso di queste esplorazioni si è avuto modo, oltre che di intrattenere amichevoli e simpatici contatti con la popolazione del luogo, sempre molto ospitale, di compiere soprattutto interessanti osservazioni, indispensabili per un più esatto inquadramento storico-topografico dello hliyiik di Topakli.

Esplorazione anatolica: una fruttuosa ricognlZlone in Anatolia è stata condotta dai ricercatqri Archi, Pecorella e Salvini durante i mesi di set­tembre e ottobre. Sono stati esplorati i santuari classici della Cilicia Aspera e del Ponto per rilevare una eventuale continuità di insediamento a partire da epoca ittita; quindi la Cappadocia e in particolare la regione di Urfa, Gaziantep e Mardin per puntualizzare una ricerca geografica e storica basata sulla frequenza degli insediamenti d'età preclassica; e infine la regione del lago di Vano Il programma dovrà proseguire nel 1970 per mettere a punto un catalogo dei monticoli dispersi nelle provincie di Gaziantep, Urfa, Mardin ed Adiyaman (proseguendo l'opera già perseguita dal prof. P . . Meriggi), e comprende anche l'ambizioso progetto di eseguire il rilevamento completo della Rupe di Van, dove era situata la più antica capitale del regno di Urartu.

Questo progetto di rilevamento, presentato da Salvini, richiede l'opera di un architetto e di alcuni tecnici estranei all'Istituto, e dovrebbe concre­tarsi in una monografia che valorizzi appieno il patrimonio archeologico, ar­chitettonico ed epigrafico colà emergente, nella prospettiva storica della prima fase della storia urartea (sec. IX-VIII à. C.), ma senza omettere i monu­menti e le riutilizzazioni di epoche posteriori che vi hanno lasciato le loro imponenti vestigia.

Si attende per questa impresa il benestare delle autorità turche a cui il progetto è stato sottoposto per l'approvazione.

Esplorazione epirotica: il problema storico di approfondire le antiche vicende di rapporti fra costa pugliese ed isole Ionie fino al retroterra epiro­tico è stato affidato all'Istituto di Paletnologia dell'Università di Bari. Di una prima esplorazione condotta nel mese di agosto-settembre si pubblica qui il rapporto presentato dal prof. Franco Biancofiore.

In Epiro ho preso preliminari contatti con la Sig.ra Giulia Vocotopulu, direttrice del Museo Archeologico di Giannina ed eforo .fi. dell'Epiro, che mi ha gentilmente concesso di esaminare i materiali protostorici venuti in luce nell'ultimo decennio di ricerche nell'Epiro e pubblicati dal prof. Sotirios Dakaris, già eforo dell'Epiro ed ora professore nella Facoltà di filosofia dell'Università di Giannina.

Da Giannina ho raggiunto Arta, che corrisponde all'antica Ambracia nella Molossia meridionale; qui ho esaminato i materiali nell'antiquarium allestito provvisoriamente presso la chiesa bizantina di Panaghia Parigoritissa e ho potuto visitare anche la zona di scavo di Ambracia di età ellenistica. Ho inoltre compiuto sopraluoghi nella Montagna di Kastritza (m. 800), dove si osservano a vista i resti della muraglia perimetrale de1-

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l'antico oppidum di origine protostorica, come lasciano pensare le ceramiche ivi rinvenute. Altre scoperte di materiali micenei si sono avute a Mazaraki, dove è stata rinvenuta una tomba a fossa con una brocchetta a staffa del Miceneo IIIB e vasellame indigeno del Bronzo recente, pubblicato dalla sig.ra Vocotopulu.

A Parga, dopo averne studiato le ceramiche micenee nel Museo di Giannina, ho visitato i resti della tomba a tholos; queste non sono ormai le vestigia micenee più occidentali sulla penisola greca, dopo che alcuni frammenti micenei sono stati raccolti dallo Hammond a Treporti presso Vijose nel golfo di Valona.

A Corfù ho incontrato l'eforo delle isole Ionie Sig. Kalligas e la direttrice del Museo Sig.ra Còstoglu; ho studiato nel Museo i nuovi apporti sulla preistoria corcirese.

Quanto al vasellame cosidetto neolitico di Aphiona sulla costa nord-occidentale (baia di S. Giorgio), scavato nel 1950 dal 8ulle, ho potuto stabilire che questo non presenta contatti con quello di Molfetta. Piuttosto il vasellame di Capo Kephali, dove il Doerpfeld supponeva la «città dei Feaci », è interessante per tal uni rapporti che si potrebbero istituire con il vasellame della necropoli eneolitica di Laterza in Apulia.

Anche ad Ermones nella baia omonima, più a sud di Aphiona e di Paleokastritza, sempre sulla costa occidentale, sono venute in luce ceramiche identiche a quelle di Capo Kephali, e un'ascia di bronzo di tipo anatolico. Di questi trovamenti si ha notizia in «Arch. Deltion », 1965, p. 380 ss. (con una cartina delle località preistoriche di Corfù aggiornata al 1995). Ma nessuno delle summenzionate località di Corfù è stata oggetto di un'indagine sistematica, e perciò proporrei che !'Istituto miceneo si assuma l'iniziativa per una campagna di scavo in una località di Corfù, che mi propongo di precisare.

Localizzazione di Temesa: nell'Italia meridionale il problema della iden­tificazione del sito dell'antica Temesa, proposto da Paola Zancani, è stato assunto dai ricercatori Parise e Quilici in collaborazione con la Soprinten­denza alle Antichità della Calabria. A Pari se è affidato lo studio della mone­tazione di Temesa. Un'accurata esplorazione condotta dal Quilici, nel mese di settembre, non è giunta a provare per ora che Temesa sia da ricercare nella zona intorno a Malviso e Sant' Agata (ved. carte topografiche pp. 184-6).

Missione archeologica a Cipro: un vasto progetto di rilevante interesse è stato impostato nel 1969, con l'intento di costituire in Cipro una stabile missione archelogica dell'Istituto. Il problema storico a cui s'ispira il pro­getto, è quello di illustrare le relazioni intercorrenti fra Cipro e il mondo miceneo, dalla penisola ellenica fino a Creta, sia per quanto riguarda in generale rapporti di cultura e di scambi commerciali, sia per quanto si rife­risce alla più specifica questione della storia della scrittura e all'origine del sillabario ciprioto in relazione alle scritture egee del secondo millennio.

Nei mesi di settembre-ottobre il dotto Quilici e la sig.ra Stefania Gigli hanno eseguito un'attenta perlustrazione nella parte nord-occidentale dell'isola, precisamente nella penisola di Acamas e nella vasta zona costiera che va da Morphou e Kerynia. È stata individuato ad Haghios Nikolaos un insedia­mento per se stesso promettente, con reperti in superficie attribuibili all'età calcolitica e del bronzo. Nel territorio di Haghia Irini, meglio nota da pre­cedenti sondaggi, sono stati raccolti in superficie alcuni frammenti di cera-

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mica del Tardo Bronzo, provenienti da un complesso sepolcrale d'età sia micenea sia postmicenea, che è stato bene individuato, in un contesto archeo­logico cospicuo.

Il Governo della Repubblica di Cipro, con l'intervento del Direttore delle antichità prof. Vassos Karagheorghis, ha concesso l'autorizzazione per la missione archeologica dell'Istituto, assegnando all'impresa un vasto terreno nella zona prescelta. Da parte del nostro Ministero degli Esteri l'Ambascia­tore d'Italia a Cipro, S. E. Alessandro Capece di Bugnano, ha espresso al Pre­sidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche prof. Vincenzo Caglioti il suo compiacimento per l'iniziativa; inoltre ha assicurata la sua assistenza in Cipro per questo progetto che comporta un impegno scientifico e finanziario di vasta portata.

Si spera che ne11970, dopo un minuzioso rilievo topografico dell'intera zona, si possa avviare la prima campagna di scavo e allestire un 'dig-house' per il prosieguo dell'impresa.

Servizio documentario. - Nel 1969 è stata attrezzata la Fototeca, con l'annesso gabinetto fotografico. Per ora la Fototeca raccoglie le stampe e i clichés che sono serviti per le pubblicazioni dell'Istituto; inoltre il copioso materiale illustrativo che hanno riportato le varie missioni dell'Istituto dalle esplorazioni archeologiche.

Naturalmente si vuole avviare anche il progetto di raccogliere sistema­ticamente il materiale relativo a determinati argomenti, che siano di volta in volta posti allo studio nell'àmbito dell'Istituto.

La Biblioteca è stata costituita e viene rifornita attraverso acquisti e doni, e attraverso i cambi con le numerose pubblicazioni dell'Istituto. È suddivisa in vari settori oltre la sala delle riviste, e cioè i settori archeologico, orientalistico, miceneo, e il settore storico-filologico e linguistico, compreso un reparto omerico.

Per ora il patrimonio librario, malgrado il notevole incremento che ha avuto nel 1969, non è molto consistente; ma si provvede a rendere quanto più completo il settore miceneo (filologia micenea), e l'altro settore più spe­cializzato cioè l'orientalistico (storia e lingue dell'Anatolia).

Pubblicazioni scientifiche. - Le pubblicazioni dell'Istituto si raccol­gono quasi esclusivamente nella collana di lncunabula Graeca (= lG), e il programma già da tempo stabilito per essa è disposto in maniera da compren­dere in un'unica serie tanto i volumi miscellanei (SMEA) quanto opere e monografie di singoli autori, per i tre aspetti della ricerca (archeologica, filo­logica, storica) che afferiscono al programma generale dell'Istituto.

Il piano di lavoro, con cui si prospettava per il 1969 la pubblicazione di dieci volumi già annunciati nella precedente relazione (ved. SMEA IX, p. 155), è stato pienamente realizzato attraverso un gravoso impegno di

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sollecitudine e di assiduità che si è assunto la Redazione, in particolare la segretaria di redazione dotto M. Sinatra e il capoufficio L. Sportiello.

Per il futuro però, come si è detto a principio, s'imporrà probabil­mente una riduzione del programma annuale di IG, per il motivo economico. Già per il 1970 il progetto delle pubblicazioni è stato contenuto entro limiti più modesti; tuttavia risulta ancora ben nutrito, e comprende i seguenti volumi:

41. J.-P. Olivier and E. L. Bennett, The Pylos Tablets Transcribed 42. M. Lejeune, Mémoires de philologie mycénienne II 43. M. Lejeune, Mémoires de philologie mycénienne III 44-45. SMEA fascicoli XI e XII.

A titolo consuntivo si aggiunge qui di seguito l'elenco dei primi 40 vo­lumi della collana; fra questi i nn. 31-40 sono i volumi pubblicati in que­st'anno 1969 (solo il n. 37 porterà di fatto la data del 1970): l. Carlo Gallavotti e Anna Sacconi, Inscriptiones Pyliae ad Mycenaeam aetatem

pertinentes. 1961, pp. XVI, 208 con fig. 38.

2. Louis Deroy, Initiation à l'épigraphie mycénienne. (volume esaurito). 1962, pp. 136 con fig. 34.

3. Anna Morpurgo, Mycenaeae Graecitatis Lexicon. 1963, pp. XXXI, 408 con tabelle aggiuntive del sillabario miceneo.

4. Franco Biancofiore, La civiltà Micenea nell'Italia Meridionale: la ceramica. (volume esaurito). 1963, pp. 144 con tav. f.t. 42.

5. Chester G. Starr, Le origini della civiltà greca. 1964, pp. 348 con fig. 2, tav. f.t. 24 .

6. Luigia Achillea Stella, La civiltà micenea nei documenti contemporanei. 1965, pp. XX, 316 con fig. 1, tav. di ideogrammi.

7. Fiorella Imparati, Le leggi ittite. Prefazione di Giovanni Pugliese-Carratelli. 1964, pp. XVIII, 330.

8. Mario Doria, Avviamento allo studio del miceneo: struttura, problemi e testi. 1965, pp. 284 con fig. 15, tav. f.t. 6, con repertorio della scrittura micenea.

9. VIadimir L Georgiev, Introduzione alla storia delle lingue indeuropee. 1966, pp. VIII, 480 con fig. 4.

lO. Louis Deroy et Monique Gérard, Le cadastre mycénien de Pylos. 1965, pp. 198 con tav. f.t. Il.

11. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo primo. Articoli di: M. Lejeune, O. Szemerényi, E. Risch, P. E. Pecorella, P. Sacchi, A. Archi, O. Szemerényi. Notiziario e bibliografia. 1966, pp. 144 con tav. f.t. 1.

12. B. B. Piotrovskij, Il regno di Van: Urartu. 1966, pp. XI, 400 con fig. 89, tav. f.t. 56.

13. Piero Meriggi, Manuale di eteo geroglifico, parte prima: Grammatica. 1966, pp. 116.

14. Piero Meriggi, Manuale di eteo geroglifico, parte seconda: Testi I serie. 1967, pp. 148 con fig. 51, tav. f.t. 18.

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15. Piero Meriggi, Manuale di eteo geroglifico, parte seconda: Testi II serie. (in preparazione)

16. Mirjo Salvini, Nairi e Uruatri: contributo alla storia della formazione del regno di Urartu. 1967, pp. 112 con fig. 4, tav. f.t. 8.

17. J. P. Olivier, Les scribes de Cnossos. 1967, pp. 400 con tav. 67, tav. f.t. 67.

18. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo secondo. Articoli di: O. Szemerényi, O. Masson, H. Miihlestein, P. Walcot, M. S. F. Hood, J. P. Olivier, A. Sacconi, J. M. Cook, A. J. Windekens, S. Davis. Notiziario e bibliografia. 1966, pp. 144 con fig. 5.

19. J. Raison, Les vases à inscriptions peintes de l'age mycénien et leur contexte archéologique. 1968, pp. XXIV, 276 con fig. 191, tav. f.t. 128.

20. Lidia Baumbach, Studies in Mycenaean Inscriptions and Dialect 1953-1964. 1'968, pp. 332.

21. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo terzo. Articoli di: S. Marinatos, P. Chantraine, L. Vagnetti, M. Gérard, M. Durante, O. Szemerényi, C. H. Gordon, V. E. G. Kenna e V. Karageorghis, A. Sacconi. Notiziario e bibliografia. 1967, pp. 148 con tav. f.t. 12.

22. Franco Biancofiore, La civiltà micenea nell'Italia meridionale. (2a edizione accresciuta) 1967, pp. 144 con fig. 6, tav. f.t. 46.

23. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo quarto . .Articoli di: P. Astrom, G. Maddoli, J. Chadwick e M. Lejeune, A. Heubeck, C. J. Ruijgh, J. P. Olivier, V. I. Georgiev, L. G. Pocock. Notiziario e bibliografia. Indici di SMEA I-IV (1966-1967). 1967, pp. 144 con tav. f.t. 6.

24. Louis Deroy, Les leveurs d'impots. 1968, pp. 124 con tav. f.t. lO.

25. Atti e Memorie del I Congresso Internazionale di Micenologia, Roma 27 settembte-3 ottobre 1967. (3 volumi) 1968, pp. XXXIV, 1290 con fig. 36, tav. f.t. 162.

26. Studi micenei ed egeo·anatolici, fascicolo quinto. Articoli di: L. Alfonsi, K. Branigan, P. Robinson, K. Branigan, O. Carruba, C. Gallavotti, L. Godart, J. T. Hooker, A. Hurst, M. Salvini, O. Szemerényi, L. Vagnetti. Notiziario e bibliografia. 1968, 'PP. 144 con tav. f.t. 2.

27. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo sesto. Articoli di: O. Szemetényi, R. Gusmani, H. A. HoHner Jr., N. I. Barbu, R. H. Simpson, C. Hopkins, A. Archi, S. Davis, S. Davis. Notiziario e bibliografia. 1968, pp. 148 con fig. 25, tav. f.t. 5.

28. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo settimo. Articoli di: M. Durante, G. Maddoli, R. Schmitt-Brandt, A. Sacconi, C. Camera, L. Vagnetti. Notiziario e bibliografia. Indici di SMEA V-VII (1968). 1968, pp. 156 con fig. l, tav. f.t. 4.

29. Monique Gérard-Rousseau, Les mentions religieuses dans les tablettes mycéniennes. 1968, pp. 272 con tav. f.t. lO.

30. Ileana Ghitassi, Elementi di culture precereali nei miti e nei riti greci. 1968, pp. 216 con tav. f.t. 56.

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31. Françoise Bader, Etudes de composition nominale en mycénien, I: Les prefixes melioratifs du greco 1969, pp. 116.

32. Onofrio Carruba, Die satzeinleitenden Partikeln in den indogermanischen Spachen Anatoliens. 1%9, pp. 124.

33. Leonard R. Palmer, The penultimate Palace of Knossos. 1969, pp. 164 con fig. 19, tav. f.t . 13.

34. J. Raison, Le Grand Palais de Cnossos. 1969, pp. 124 con fig. 19, tav. f.t. 245.

35. William F. Wyatt Jr., Metrica! Lengthening in Homer. 1969, pp. 252.

36. Angelo Brelich, Paides e Parthenoi, primo volume. 1969, pp. 500.

37. P. Wathelet, Les traits éoliens dans la langue de l'épopée grecque. 1970, pp. 390 con sei grafici.

38. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo ottavo. Articoli e memorie di: R. Arena, K. Braoigan, L. Godart, S. Levin, L. Polacco, P. Considine. 1969, pp. 160 con tav. f.t. 14.

39. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo nono. Articoli di: M. Salvini, P. Meriggi, V. Georgiev, P. Faure, V. Georgiev, R. Halleux, H. Miihlestein, R. Tamassia, L. Vagnetti. Notiziario e bibliografia. Relazione annuale dell'Istituto per il 1968 (C. Gallavotti). 1969, pp. 160 con fig. 4, tav. f.t. 14.

40. Studi micenei ed egeo-anatolici, fascicolo decimo. Articoli e memorie di: C. Laviosa, M. Lejeune, L. Deroy, L. Polacco, L. Bottin. Indici di SMEA VIII-X (1969). 1969, pp. 160 con tav. f.t . . 44.

Fuori collana

1. Atti e Memorie del I Congresso Internazionale di Micenologia, «pro manuscriptis », in tre parti. 1967 (<< preprint» di IG voI. XXV), pp. XXIV, 898, con figure e tavole fuori testo.

2 I Micenei in Italia. 1967, pp. 24 con tav. f.t. 29.

L'Istituto partecipa alla spesa di ciascuna pubblicazione, in tiratura di 700 copie, per i due terzi del costo totale, consentendo in questo modo un prezzo di vendita piuttosto basso per ciascuna copia dei libri. Nella cifra a nostro carico è compresa la cessione gratuita all'Istituto, da parte dell'editore. di 100 copie di ciascun volume per omaggi, saggi e propaganda, con lo sconto del 50% per l'acquisto di copie ulteriori; ed è compresa inoltre l'opera di un tecnico editoriale, il sig. Sergio Petrelli, che collabora attiva­mente con la Redazione.

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Rendiconto contabile dell'anno 1969. - Si presenta qui di seguito, in riassunto, il rendiconto contabile per il 1969 che è stato presentato al CNR in forma analitica, e che comporta un'entrata e una pari uscita di L. 88.615.633. In questa cifra, alla dotazione annuale di L. 75 milioni risultano aggiunti proventi e residui dell'esercizio precedente pari a L. 13.615.633.

Le variazioni in più o in meno rispetto al bilancio di previsione per il 1969 (pubblicato in SMEA IX, p. 156 s.) sono dovute in parte ad effettive modificazioni nella realizzazione dei progetti di ricerca, ma più dipendono dalla utilizzazione dei residui del 1968, e derivano d'altro canto dall'aumento dei salari e costi che hanno reclamato somme maggiori di quelle preventivate.

Dotazione 1969 Proventi vari . Residui esercizio 1968

Totale

ENTRATA

USCITA

Spese di funzionamento

Assegni al personale Spese di ufficio

Spese per la sede . Spese per missioni del personale Spese per il Consiglio Scientifico Compensi ai collaboratori scientifici . Spese per la documentazione Spese varie ed impreviste . Stampa IG, estratti e clichés Compensi ai collaboratori di IG . Campagne di scavo: spese gen. e mano d'opera Campagne di scavo: collaboratori e missioni.

Totale spese di funzionamento.

L. 75.000.000 » 122.080

» 13.493.553

L. 88.615.633

L. 7.378.226 » 5.474.925 » 214.036 » 5.420.790 » 182.925 » 6.735.073 » 1.188.773 »

» 17.156.272 » 1.350.000 » 6.797.361 » 6.129.351

L. 58.027.732

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IME, Relazione 1969

Spese di investimento

Acquisto automezzo di campagna Acquisto libri e riviste . Gabinetto fotografico . Matrici sillabario miceneo Arredamento e macchine Spese varie ed eventuali

Totale spese di investimento

Residui

Totale a pareggio

181

L. 3.559.100 » 17.567.154 » 3.797.939 » » 3.384.605 »

L. 28.308.798

L. 2.279.103

L. 88.615.633

Bilancio di previsione per il 1970. - Rispetto alla spesa effettiva di L. 86 milioni dimostrata per il 1969, appare inadeguata la dotazione di 75 milioni che il CNR ha attribuito all'Istituto per il 1970. Tale assegna­zione di capitale non tiene conto dell'aumento dei salari e dei costi, e nep­pure dell'incremento del personale, ma soprattutto non considera il natq.rale sviluppo dei programmi di ricerca e dei progetti di lavoro.

Pertanto la ragioneria dell'Istituto ha dovuto riproporre una diversa e ridotta previsione della spesa, in sostituzione del bilancio di previsione che era stato presentato al CNR nel settembre 1969, con la richiesta di una adeguata assegnazione per il 1970. Nel nuovo bilancio, che qui di seguito si riproduce, si sono dovute comprimere le cifre predisposte per alcuni capitoli molto importanti nell'organizzazione e nell'attività dell'Istituto, e ciò al fine di raggiungere il pareggio fra l'entrata e la spesa presunta. Cosi i capitoli di spesa che si' riferiscono all'acquisto di libri, al programma delle pubblicazioni, alle missioni dei ricercatori, risultano notevolmente sacrificati.

ENTRATA

TITOLO I

CONTRIBUTI, REDDITI E PROVENTI

Categoria I - contributi

01 Fondo di dotazione del CNR investimento lire 12.000.000

. funzionamento lire 63.000.000 02 Assegnazioni straordinarie del CNR

L. 75.000.000 p.m.

Totale Categoria I L. 75.000.000

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182 IME, Relazione 1969

Categària II - redditi e proventi vari

0.3 Redditi e proventi vari ai sensi dell'art. 12 dello Statuto p.m. 0.4 Interessi bancari p.m. 0.5 Ricuperi. p.m.

Totale Catego~ia II

TITOLO II

ENTRATE CHE SI COMPENSANO CON LA SPESA

0.6 Anticipazioni varie 0.7 Trattenute al personale

Totale generale dell'entrata

SPESA

TITOLO I

SPESE DI INVESTIMENTO

Categoria I - spese generali

0.1 Acquisto automezzo di servizio 0.2 Acquisto libri e riviste . 0.3 Allestimento laboratorio fotografico. 0.4 Matrici per caratteri speciali di stampa 0.5 Acquisto mobili e macchine d'ufficio 0.6 Fondo riserva spese di investimento

Totale Titolo I

TITOLO II

SPESE DI FUNZIONAMENTO

Categoria II - spese generali

0.7 Spese per il funzionamento degli Organi dell'Istituto 0.8 Assegni al personale . 0.9 Incarichi, consulenze, corsi avanzati e seminari . lO. Spese per missioni e trasferte del personale dell'Istituto 11 Spese per la documentazione

p.m. p.m.

L. 75.0.0.0..0.0.0.

p.m. L. 8.0.0.0..0.0.0. » 30.0..0.0.0. » 400..0.0.0. » 700..0.0.0. » 50.0..0.0.0.

L. 9.90.0..0.0.0.

L. 40.0..0.0.0. » 7.0.0.0..00.0. » 7.80.0..0.0.0. » 7.0.0.0..0.0.0. » 1.0.0.0..0.0.0.

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IME, Relazione 1969 183

12 Spese di ufficio {postali, telefoniche, telegrafiche, eco-nomali, varie) » 3.500.000

13 Fondo di riserva spese di funzionamento » 600.000

Totale categoria II L. 27.300.000

Categoria III - spese editoriali

14 Stampa volumi IG, ed esecuzione di clichés . L. 10.000.000 15 Compensi ai collaboratori, ed esecuzione di estratti » 2.000.000

Totale categoria III L. 12.000.000

Categoria IV - spese dirette per ricerca

16 Campagna di scavo a Cipro L. 12.000.000 17 Ricognizione e rilevamento in Turchia » 4.800.000 18 Programma indagine elettronica e Realia omerici . » 3.000.000 19 Programma di ricerca Pavia » 3.000.000 20 Programma di ricerca Trieste » 3.000.000

Totale categoria IV L. 25.800.000

Totale titolo II L. 65.100.000

Totale generale della spesa L. 75.000.000

La somma di lire 2.279.103 residua del 1969 sarà utilizzata nel corso dell'esercizio finanziario del 1970.

Roma, 28 febbraio 1970 CARLO GALLAVOTTI

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_o_o DIRETTRICE VIAIIIA PROTOSTORICA

• INSEDIAMENTO DOCUMENTATO NELLA 'RIMA ETA'

• INSEDIAMENTO DOCUMENTATO DAll'UA' AlCAICA

Fig. 1. - La Sibaritide ed il suo contesto topografico in età protostorica.

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Fig. 2. Distinzione cronologica degli insediamenti nella piana di Sibari.

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L. uilici. 1969

Fig, 3. - I Casalini di S. Sosti. Planimetria delle rovine sulla cima.