absent presence / hunt

Danza2012/2013

Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, 2013A cura dell’Area comunicazione ed editoria

L’editore si dichiara pienamente disponibile a regolare le eventuali spettanze relative a diritti di riproduzione per le immagini e i testi di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

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Teatro Ariostosabato 26 gennaio 2013 ore 20,30

TERO SAARINEN COMPANY

Absent Presenceprima italianaCoreografia Tero SaarinenMusica Jarmo Saari | Jarmo Saari Solu Luci Mikki KunttuCostumi Erika TurunenAssistenti del coreografo Satu Halttunen, Sini LänsivuoriDanza Satu Halttunen, Henrikki Heikkilä, Carl Knif, Natasha Lommi, Maria Nurmela, Heikki VienolaProduzione Tero Saarinen Company in collaborazione con Alexander Theatre, Helsinki, FinlandiaDebutto 23 novembre 2011, Alexander Theatre, Helsinki, Finlandia

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HuntCoreografia e danza Tero SaarinenMusica Igor Stravinskij, Le sacre du printempsEffetti multimediali Marita LiuliaLuci Mikki KunttuCostumi Erika TurunenProgrammazione effetti multimediali Jakke KastelliProduzione Tero Saarinen Company in collaborazione con La Biennale di Venezia e Octobre en Normandie (Francia)Debutto 2 giugno 2002, La Biennale di Venezia

AVVISO: HUNT contiene forti effetti stroboscopici.

Diritti musicali: Boosey & Hawkes, editore musicaleRecording: Esa-Pekka Salonen & Philharmonia Orchestra, Sony Classical SK45796

in collaborazione con ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna

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LA COMPAGNIA

Direttore Artistico Tero SaarinenDirettore generale Iiris AutioDirettore tecnico Ville KonttinenDirettore delle prove Henrikki HeikkiläEffetti multimediali live Marita LiuliaTecnico in tournée Juho ItkonenTecnico del suono Marco MelchiorAmministratrice di compagnia e di tournée Maiju LempinenResponsabile comunicazione Reeta Ruotsalainen

DanzatoriTero SaarinenSatu Halttunen, Henrikki Heikkilä,Carl Knif, Natasha Lommi, Maria Nurmela, Heikki Vienola

Ringraziamenti al Ministero dell’Istruzione e della Cultura in Finlandia, Città di Helsinki

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Absent Presencefoto Sakari Viika

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Absent Presencefoto Sakari Viika

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Absent Presence

Una sorta di ‘sala d’attesa’ – uno spazio intermedio fisico e menta-le – permeato da angoscia, fretta e dal desiderio di essere altrove. Nella routine della vita quotidiana, una comunità e i suoi membri ricercano il prossimo gesto, una nuova direzione, una soluzione.

Saarinen spiega la sua ispirazione per questa coreografia specchio del nostro mondo frenetico:

“Sono incuriosito e turbato dallo ‘stato di emergenza’ preponderante nella nostra società. Penso che le aspettative impossibili a cui siamo sottoposti ci tengano in preda ad una furia sfrenata e ci facciano perdere i nostri obiettivi – concentrandoci su cosa era o cosa potrebbe essere e non sul cos’è. Il bisogno spesso apparente di continuo cambiamento ci conduce verso uno stato intermedio in cui tutto e tutti sono di passaggio, e quindi perdono il loro significato. Sono frustrato da questa ossessione di voler essere ovunque e quindi non essere realmente da nessuna parte – essendo presente assente.” Tero Saarinen

Dalla stampa Coreografia magistrale. Helsingin Sanomat, 2011 (Finlandia)

I ballerini sono straordinari, come accade sempre nelle coreografie di Saarinen. Il suo linguaggio è possente, i ballerini giocano un ruolo molto importante, sono tutti originali. Il movimento scorre. Il flusso della danza è estetico e sempre bello da vedere. Dansportalen.se, Anita Jokela, 2011 (Svezia)

L’ultima creazione di Tero Saarinen rimane a lungo impressa nella mente. Keskisuomalainen, Reija Palttala, 2011 (Finlandia)

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Absent Presencefoto Sakari Viika

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Huntfoto Marita Liulia

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Hunt

Commissionato dalla Biennale di Venezia nel 2002, il solo HUNT è una delle più significative reinterpretazioni contemporanee della Sagra della Primavera. Diversamente da altre versioni di questo classico di Stravinskij, Saarinen si focalizza sui conflitti interni dell’individuo - mascolinità e femminilità, egoismo e altruismo - e sull’inevitabile declino della bellezza. Saarinen esamina il concetto di sacrificio personale: è cacciatore e preda allo stesso tempo, di fronte ad un virtuale “assedio di luce” creato dall’artista multimediale finlandese Marita Liulia. La danza pone una serie di domande fondamentali: in una società guidata dalla tecnologia e stracolma di informazioni, chi ci dirige? A chi apparteniamo? Di chi è la vita? Saarinen ha danzato questa coreografia oltre centocinquanta volte presentandola in circa trenta paesi, e la interpreterà per le ultime volte nel 2013, anno del centenario del grande classico di Stravinskij.

Dalla stampa

Un solo straordinario. Bellissimo, travolgente, poetico! Ballet-Dance Magazine, Rosella Simonari, 2004 (USA)

Formidabile, Saarinen incanta gli spettatori – un eccellente inizio per il Festival! Dance Light Magazine, Patrick Herrera, 2008 (Francia)

[Saarinen è] un eccellente danzatore e coreografo. È un vero interprete, riesce a imporre la sua sola presenza sulla partitura imponente de “La Sagra della Primavera”. Ballet 2000, Sonia Schoonejans, 2008 (Francia)

La coreografia di Saarinen sembra sempre viva e originale. L’effetto d’insieme è straordinario, un perfetto incontro con la musica. The New York Times, 2006 (USA)

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Huntfoto Marita Liulia

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Tero SaarinenDirettore artistico, danzatore, coreografo

Il danzatore e coreografo Tero Saarinen inizia la sua carriera con il Finnish National Ballet nel 1985 e presto ne diviene solista. Da al-lora inizia a collaborare con coreografi di fama internazionale, quali Carolyn Carlson, Jorma Uotinen e Murray Louis. Nel 1992 lascia la Compagnia alla ricerca di nuove ispirazioni in Europa occidentale e in Giappone, dove studia danza tradizionale giapponese e Butoh. Fonda la sua Compagnia nel 1996. Durante la sua carriera ha creato circa 30 coreografie. Come coreografo, Saarinen è apprezzato per il suo originale stile di movimento, in continuo gioco fra equilibrio e assenza di equilibrio. Il suo linguaggio coreografico riflette l’in-fluenza del Butoh e delle arti marziali, del balletto classico e del-la danza contemporanea occidentale. Le sue creazioni, che hanno riscosso grande successo a livello internazionale, sono considerate “opere d’arte totali”: un’unione di coreografia originale, danzatori d’eccezione, forte impatto visivo e, a volte, musica dal vivo. Oltre alle creazioni per la Tero Saarinen Company e all’insegnamenn-to della sua tecnica coreografica, Saarinen ha creato coreografie per altre Compagnie, tra queste: Nederlands Dans Theater, Batsheva Dance Company, Ballet Gulbenkian, Ballet de l’Opéra National de Lyon, Gothenburg Opera Ballet, Ballet National de Marseille, Ballet de Lorraine, Finnish National Ballet. Tero Saarinen è stato insignito di vari premi e riconoscimenti, tra questi: il Finland Prize, il premio della Fondazione culturale finlan-dese per il merito artistico; la Pro Finlandia medal – il più presti-gioso riconoscimento finlandese conferito agli artisti; il primo pre-mio nella sezione contemporaneo del Concours International de Danse di Parigi; il German International Movimentos Dance Prize for Best Performance—Male, e nel 2004 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere da parte del Governo francese.

“La danza è il mio tentativo di capire la natura umana e le sue molteplici manifestazioni – l’amicizia, l’amore, e la forza d’animo. Anche se credo nel cambiamento costante e nella continua evoluzione, nutro tuttavia un forte rispetto per la tradizione e il passato: non possiamo fare a meno di essere portatori dell’eredità dei nostri avi attraverso le nostri menti e i nostri corpi.

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Hunt foto Laurent Philippe

Con la mia danza voglio raggiungere il non-detto, l’inspiegabile e ciò che non ha nome. Credo nella danza che tocca – nella danza che parla da sé.” Tero Saarinen

Tero Saarinen Company

Il danzatore e coreografo Tero Saarinen fonda la sua compagnia nel 1996 come cornice per il suo lavoro coreografico. Tero Saarinen è famoso per il suo stile unico, originale che prende spunto dal ballet-to classico, dal Butoh e dalla danza contemporanea. Un’altra caratteristica delle sue creazioni è il forte impatto visivo, risultato della lunga collaborazione di Tero Saarinen con il suo team: il lighiting designer Mikki Kuntu, la costumista Erika Turu-nen e l’artista multimediale Marita Liulia. La compagnia ha prodotto le seguenti creazioni di Saarinen: We-stward Ho! (1996), Overdosed Mood (1997), Could you take some of my weight…? (1999), Kaze (2001), Petrushka (2001), HUNT (2002), Borrowed Light (2004), Next of Kin (2008), Vox Balaenae (2011) e Absent Presence (2011). La compagnia ha sede a Helsinki e si esibisce spesso all’estero, ha toccato circa quaranta Paesi, e tra le sue attività gestisce un pro-gramma internazionale di insegnamento. È in residenza permanente presso l’Alexander Theatre di Helsinki – la precedente sede del Teatro Nazionale Finlandese, dove Tero Saarinen ha iniziato la sua carriera negli anni ’80. L’attività della Compagnia gode del sostegno del Ministero dell’Istruzione finlan-dese e della città di Helsinki.

Le sacre du printemps Quadri della Russia pagana, in due parti

A Le sacre du printemps (che significa “rito”, non sagra, della primave-ra) Stra vinskij pose mano dopo la prima rappre sentazione di Petruška nel 1911 (anche se ne aveva già concepita l’idea durante la composizio-ne dell’Uccello di fuoco): il nuovo balletto fu rappresentato a Parigi il 29 maggio 1913 e suscitò un memora bile scandalo. Anche in seguito a quella storica serata, la partitura del Sacre di venne subito l’emblema delle avanguar die musicali del tempo.Il soggetto, dello stesso Stravinskij in collaborazione con il pittore Ni-cholas Roerich, evoca i riti primordiali della Russia pagana per l’avven-

Stra vinskij

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to della primavera, culminanti nel sacrificio di una fanciulla che doveva danzare fino alla morte. L’apparizione del Sacre parve sconvolgere tut-ti i canoni della bellezza e del gusto, per la inaudita violenza con cui vi si scatenava revocazione di forze selvagge e primordiali, l’irrompere di un primitivismo “barbarico” che di lì a poco sarebbe diventato una moda.La radicale novità della partitura dipende anche da una sorta di sem-plificazione degli aspetti melodici e armonici, a van taggio dell’inven-zione ritmica. Sono aspetti caratteristici il frequente uso dell’ostinato e del pedale, le sovrapposizio ni politonali, il libero trattamento delle dissonanze che non eliminano l’esisten za di centri tonali, ma li giustappongono ed as-sociano secondo prospettive libere e nuove. Le melodie si riducono per lo più a frasi brevi e incisive, quasi formule elementari. Il gigantesco organico, più di una volta trattato come un mastodon tico strumento a percussione, si coagula in una serie di pietrificati blocchi sonori. Tut-to ciò concorre a porre in evidenza un’invenzione ritmica di ricchezza e complessità senza precedenti: più di una pagina del Sacre provoca l’im-pressione di un impulso ritmico allo stato puro.Gli episodi delle due parti del balletto sono meno individuati di quel-li di Petruška perché tendono a fondersi in una successione di sezio-ni strettamente lega te (anche per l’assenza di una vera e propria narra-zione). Le due parti presen tano a grandi linee un percorso simile, dalla calma sospesa dell’inizio, attraver so contrasti tra zone di quiete ed epi-sodi di crescente tensione, fino al culmine di intensità segnato dalle se-zioni finali, do ve sembra giungere al limite estremo il progressivo sca-tenamento di energie.L’evocazione di un arcaico mondo miti co e ancestrale, del tutto fuo-ri dalla storia, definisce con chiarezza le pro spettive del nazionalismo stravinskiano in senso antirealistico, associabile alla cultura del deca-dentismo. La stilizzazio ne compiuta sui vocaboli di un folclore inventa-to (unica citazione di un materia le popolare è la celebre melodia litua-na intonata all’inizio dal fagotto) ne proiet ta fuori dalla storia i caratte-ri, a definire con inaudita violenza e implacabile oggettività una condi-zione fatale, insieme primordiale ed eterna. (Piero Santi)

Prima parte. L’adorazione della terraIntroduzione; Gli auguri primaverili, danze degli adolescenti; Gioco del rapi-mento; Ronde primaverili; Giochi delle città rivali; Corteo del Saggio; Adorazio ne della terra (il Saggio); Danza della terra.

Seconda parte. Il sacrificioIntroduzio ne; Cerchi misteriosi degli adolescenti; Glorificazione dell’Eletta; Evo-cazione degli antenati; Azione rituale degli ante nati; Danza sacrificale (l’Eletta).

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Le sacre du printemps, disegno di Jean Cocteau (1913)

GRUPPO BPER

Le attività di spettacolo e tutte le iniziative per i giovani e le scuole sono realizzate con il contributo e la collaborazione della Fondazione Manodori

Luigi Bartoli, Paola Benedetti Spaggiari, Bluezone Piscine, Franco Boni, Achille Corradini, Donata Davoli Barbieri, Anna Fontana Boni, Mirella Gualerzi, Insieme per il Teatro, Paola Scaltriti, Gigliola Zecchi Balsamo

Annalisa Pellini

Davide Addona, Giorgio Allari, Carlo Artioli, Maurizio Bonnici, Gianni Borghi, BST Studio Commercialisti Associati, Andrea Capelli, Umberto Cicero, Francesca Codeluppi, Giuseppe Cupello, Emilia Giulia Di Fava, Ennio Ferrarini, Milva Fornaciari, Giovanni Fracasso, Alice Gherpelli, Marica Gherpelli, Silvia Grandi, Claudio Iemmi, Luigi Lanzi, Paolo Lusenti, Franca Manenti Valli, Silvana Manfredini, Graziano Mazza, Clizia Meglioli, Ramona Perrone, Francesca Procaccia, Teresa Salvino, Viviana Sassi, Fulvio Staccia, Alberto Vaccari

Vanna Belfiore, Deanna Ferretti Veroni, Corrado Spaggiari, Vando Veroni

Benemeriti dei Teatri