Dall’osservazione al progetto

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Dall’osservazione al progetto Come definire bisogni e obiettivi

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Dall’osservazione al progetto. Come definire bisogni e obiettivi. PARTIAMO DAL CURRICOLO COME POSSIAMO DEFINIRLO?. IL CURRICOLO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA. Il Ministro della Pubblica Istruzione… definisce …: - PowerPoint PPT Presentation

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Dall’osservazione al progetto

Come definire bisogni e obiettivi

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PARTIAMO DAL CURRICOLO

COME POSSIAMO DEFINIRLO?

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IL CURRICOLO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA

Il Ministro della Pubblica Istruzione… definisce …: a) gli obiettivi generali del processo formativo;

b) gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni;c) le discipline e le attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale;d) l'orario obbligatorio annuale complessivo dei curricoli comprensivo della quota nazionale obbligatoria e della quota obbligatoria riservata alle istituzioni scolastiche;e) i limiti di flessibilità temporale per realizzare compensazioni tra discipline e attività della quota nazionale del curricolo;f) gli standard relativi alla qualità del servizio;g) gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni, il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi;h) i criteri generali per l'organizzazione dei percorsi formativi finalizzati all'educazione permanente degli adulti, anche a distanza, da attuare nel sistema integrato di istruzione, formazione, lavoro, sentita la Conferenza unificata Stato-regioni-città ed autonomie locali.

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IL CURRICOLONELLE INDICAZIONI 2007

Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta

formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle

competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle

Indicazioni.

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IL CURRICOLO UNA POSSIBILE DEFINIZIONE

Complesso organizzato delle esperienze di apprendimento che una scuola

intenzionalmente progetta e realizza per gli alunni al fine di conseguire le mete

formative desiderate

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IL CURRICOLO COME PROCESSO DI RICERCA

La costruzione del curricolo è il processo attraverso il

quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa

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Cosa contiene un CURRICOLO

METE FORMATIVEFinalitàCompetenzeConoscenze, abilità, atteggiamenti

PERCORSI DI APPRENDIMENTOUnità, progetti…

VALUTAZIONE

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DEVE RISPONDERE A…

SOCIETA’

Molteplicità stimoli contraddittori

Cambiamento continuo, veloce, ampio, profondo

SCUOLA

Dare senso alle esperienze

Insegnare ad apprendere

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CULTURA SCUOLA PERSONA

SOCIETA’

Globalizzazione

Multiculturalità

SCUOLA

Educare alla consapevolezza delle interdipendenze

Trasmettere le tradizioni e le memorie nazionali

Educare alla cittadinanza unitaria e plurale

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FINALITA’ DEL CURRICOLO:PROMOZIONE DEL PIENO SVILUPPO DELLA

PERSONA

• ELABORARE IL SENSO DELLA PROPRIA ESPERIENZA

• PRATICARE CONSAPEVOLMENTE LA CITTADINANZA ATTIVA

• ACQUISIRE GLI ALFABETI DI BASE DELLA CULTURA

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Quali COMPETENZE?DEFINIZIONI

Pietro Boscolo

“La competenza può essere definita come l’insieme delle conoscenze, abilità e

atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio

adattamento negli ambienti per lui significativi e che si manifesta come capacità di affrontare

e padroneggiare i problemi della vita attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali”

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COMPETENZEDEFINIZIONI

Allegato alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 18 dicembre 2006

“Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto”

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I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

I traguardi esplicitati nelle nuove indicazioni nazionali, posti al termine dei

più significativi snodi del percorso curricolare, dai tre a quattordici anni,

rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa

allo sviluppo integrale dell’alunno

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OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Sono obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze previsti dalle Indicazioni.

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CONOSCENZE E ABILITA’

CONOSCENZE

Informazioni

Procedure

Concetti

ABILITA’ Fare correlato a

prestazioni circoscritte a specifici settori

Svolgere determinate azioni in modo funzionale, con perizia e destrezza

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GLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOPISTE DI RICERCA:

L’ANALISI DEGLI OBIETTIVI

OBIETTIVO

Determinare l’area di rettangoli e triangoli e di altre figure per scomposizione

Quali conoscenze e abilità sono implicate?

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Elementi per la stesura di un buon progetto educativo

1. Quale risposta desidero avere?

2. Quale stimoli possono facilitare questa risposta?

3. Quali conseguenze rendono più probabile che la risposta si ripeta in futuro?

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Quali bisogni• Definire i “bisogni educativi speciali” significa rendersi

conto delle varie difficoltà e rispondere in modo adeguato.

• Gli alunni con BES richiedono interventi individualizzati.

l’individualizzazione prenderà la forma:• di un Piano Educativo Individualizzato-Progetto di vita• di una serie di attenzioni psicologiche • di uno specifico intervento psicoeducativo.

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Leggere i bisogni educativi speciali attraverso l’ICF

• L’ICF ( International Classification of Functioning, Disability and Health, Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) è modello concettuale antropologico caratterizzato da un linguaggio (codici e qualificatori) standard e unificato che serve da modello di riferimento per descrivere lo stato di salute e gli stati ad essa correlati di tutta la popolazione a livello mondiale

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CONDIZIONI FISICHE

FUNZIONI CORPOREE

STUTTURE CORPOREE

FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI

PARTECIPAZIONE SOCIALE

FATTORI CONTESTUALI

ATTIVITÀ PERSONALI

modello

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Costruire una progettazione individualizzata

• Individuazione di una prima mappa generale dei bisogni: griglia secondo il modello concettuale ICFDefinizione del fabbisogno di risorse per l’individualizzazione

a partire dalle caratteristiche dell’alunno

• Condizioni fisiche(malattie, situazioni cromosomiche)• Strutture corporee (mancanza di un arto…)• Funzioni corporee (deficit motori percettivi, visivi, di memoria)• Attività personali (capacità di apprendimento, di comunicazione…)• Partecipazione sociale (difficoltà ad assumere un ruolo rispetto ai

vari contesti di partecipazione)• Fattori contestuali ambientali (famiglia problematica,scarsità di

risorse)• Fattori contestuali personali (scarsa motivazione, autostima, reazioni

emozionali eccessive)

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Risorse per l’individualizzazione• organizzazione scolastica (tempi, attività)• gestione degli spazi• partnership e alleanze extrascolastiche• necessità formative specifiche• necessità di documentazione, contatti con scuole che hanno sperimentato

situazioni analoghe• modalità didattiche ordinarie (modifiche)• materiale didattico ordinario (modifiche)• didattica individuale (in aggiunta alle precedenti)• materiale didattico individuale specifico• interventi educativi ordinari( es. attività rivolte all’autonomia per tutti gli alunni)• interventi educativi individuali (es. percorso per l’apprendimento dell’uso dei

trasporti)• interventi educativi relazionali ordinarie (es. percorso di ins.- apprendimento

socioaffettivo)• interventi educativi relazionali individuali (es. percorso per il riconoscimento delle

emozioni)• ausili o tecnologie di aiuto• interventi riabilitativi• interventi sanitari- terapeutici

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DALL’OSSERVAZIONE AL PROGETTO

• Quando si valuta si mettono in atto una pluralità di attività:

• Accertamento• Controllo• Verifica• Valutazione• Monitoraggio• Metavalutazione

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Attività valutative

• Con l’accertamento si osservano le situazioni di apprendimento e insegnamento, si rilevano gli elementi che si considerano importanti per comprendere tali situazioni.

• Alcuni elementi ( prestazioni, comportamenti, attività ) si potranno misurare;

• Altri (processi, atteggiamenti, stili) si potranno solo descrivere e raccontare;

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• Esistono procedure (sequenze di passi nello svolgimento di un progetto) attivate e controllate in momenti cruciali;

• si confrontano dati emersi (misurazioni e descrizioni) con le ipotesi e i traguardi prefissati dal progetto didattico o con gli standard. Questa attività comparativa è la verifica che produce dati ordinati per livelli ;

• i dati vanno interpretati rispetto ai processi individuali di sviluppo, alla loro qualità e alla personalizzazione delle competenze.

• Da tale interpretazione si ottengono informazioni significative sui modi personali di apprendere, di insegnare o di sviluppare competenze.

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La valutazione processo di sintesi… di osservazioni sistematiche e non dei risultati ottenuti dalle verifiche di informazioni significative provenienti dalle

interpretazioni la metavalutazione è il controllo riflessivo delle

strategie, delle tecniche e degli strumenti utilizzati in tutte le fasi precedenti;

• alcune attività di insegnamento e di apprendimento periodicamente sottoposte a monitoraggio per analizzare lo stato del sistema sulla base di indicatori precedentemente fissati

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L’accertamento

• L’accertamento consiste nel sottoporre le situazioni didattiche ad attenta osservazione, a rilevazione e registrazione sistematica, quando è possibile, a precisa misurazione.

• Il compito è rappresentare una realtà nel modo il più possibile fedele.

• Perché osservare • Che cosa osservare?• Tra tutto ciò che si osserva, che cosa rilevare,

estrapolare?• Con quali strumenti?• Come elaborare i dati raccolti?

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Imparare ad osservare• Il processo di osservazione è basilare alla costruzione

delle attività valutative.• osservare è un processo situato al di là della

percezione, che non solo rende coscienti le sensazioni, ma le organizza.

• L’osservazione implica una serie di operazioni di focalizzazione dell’attenzione, di confronto, di giudizio, guidati dall’intenzionalità.

• L’osservazione , che si traduce nell’intervento interpretativo di un soggetto sul suo ambiente circostante, è legata all’immagine che egli ha di sé, alla rappresentazione che egli ha del contesto e degli altri, alla rappresentazione che gli altri hanno di lui e del contesto.

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La procedura• La procedura : è un’operazione di selezione e di strutturazione dei

dati in modo da far emergere una rete di significati.

• La selezione è funzionale ad una ipotesi o all’obiettivo dell’analisi.

• La strutturazione dei dati consiste nel ripartirli in categorie e classificarli secondo criteri di equivalenza.

• La procedura di osservazione può essere rappresentata in tre fasi:

identificazione dei fatti

costruzione di una rete di relazioni tra fatti

interpretazione

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Spontaneità o intenzionalità

• L’accertamento intenzionale si ha quando l’osservatore si interroga in modo esplicito sui processi analizzati (ad es. quanti studenti hanno portato il materiale? Quanti hanno risposto positivamente alla domanda numero 4?);

• l’accertamento spontaneo si ha quando “i fatti parlano da soli” e l’osservatore osserva e ascolta.

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L’accertamento intenzionale• attraverso tecniche di osservazione sistematica, le operazioni di

rilevazione e di misurazione sono predisposte in modo da sapere cosa cercare (indicatori o soglie), quando cercare (tempi/durate e spazi /luoghi predefiniti).

Le fasi sono:• l’osservazione sistematica delle situazioni, dei comportamenti,

delle azioni;• la rilevazione e la registrazione delle caratteristiche significative

e dei dati necessari per formulare e verificare le ipotesi;• la descrizione delle informazioni qualitative che si considerano

significative( processi, atteggiamenti, stili personali, modi specifici di porsi)

• la misura degli elementi quantitativi, individuando i differenziali tra prima e dopo, tra un alunno e gli altri

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STRUMENTI PER L’ACCERTAMENTO INIZIALE:

L’osservazione sistematica• Categorie delimitate. • gli strumenti di rilevazione sono schemi di classificazione

di comportamenti o atteggiamenti che ipotizziamo • Prima di mettere a punto uno strumento di osservazione

strutturata è opportuno chiedersi:• a chi ci rivolgiamo (età, livello scolastico, caratteristiche

culturali)• che cosa vogliamo osservare• quali sono i comportamenti che ci danno maggiore

informazione• che criteri vogliamo seguire per la formazione delle

categorie (background teorico che orienta il nostro operato)

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Le griglie di osservazione• La griglia, serie di comportamenti bersaglio ,

l’osservatore“legge” la realtà educativa.• Il contenuto: chiarezza. • riferimento a dimensioni quantitative (la dimensione

partecipativa: assenze, punteggi, risultati…) oppure considerare ambiti di tipo psicologico e relazionale con una dimensione qualitativa.

• In ambito psicopedagogico le aree/dimensioni:

intellettivo – cognitiva socio – relazionale affettivo – emotiva motorio – prassica• ciascuna si articola in indicatori • ciascun indicatore viene osservato attraverso descrittori.

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Per gli alunni con disabilità si costruisce il PEI dopo aver analizzato le dimensioni.

Assi Settori

Sensoriale

• Funzionalità visiva• Funzionalità uditiva• Funz. Olfattiva, gustativa, tattile

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Motorio-prassica

• Area grossomotoria• Area finemotoria• Prassie

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Neurologico

• Capacità mnestiche• Capacità attentive• Organizzazione spazio-temporale• Cognitivo• Capacità cognitive• Capacità metacognitive

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Affettivo-relazionale

• Area del sé• Rapporto con gli altri• Motivazione ai rapporti

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Autonomia

Autonomia personaleAutonomia sociale

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Comunicazione

• Mezzi privilegiati• Contenuti prevalenti• Modalità d’interazione

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Apprendimento

• area “abilità di studio”• Conoscenze generali sulle attività di studio• Consapevolezza delle proprie attività di studio• Conoscenza di strategie utili• Uso e controllo delle strategie

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Apprendimento• – area linguistica• Ascolto• Parlato• Lettura• ScritturaApprendimento• area matematica• Abilità matematiche

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Gli strumenti di indagine

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Il TEST• è uno strumento che presenta una situazione comune cui tutti gli

studenti rispondono, un comune insieme di istruzioni, un comune insieme di regole per vagliare le risposte degli studenti. I test sono usati principalmente per determinare le attitudini e il rendimento e sono indicati quando lo scopo della valutazione è conoscere cosa ha appreso lo studente o qual è la sua performance ottimale in certe abilità. I test standardizzati sono necessari quando si vogliono informazioni molto accurate per la valutazione e in generale sono molto affidabili; presentano tuttavia alcuni svantaggi tra cui il fatto di richiedere un costo eccessivo, di non misurare esattamente ciò che è stato insegnato e di essere limitati in ciò che possono misurare. I test creati dagli insegnanti presentano rispetto ai precedenti il vantaggio di essere costruiti su misura per valutare ciò che realmente viene insegnato.

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Le check-list (o griglie di controllo)

• La check – list è un metodo sistematico per valutare se alcune importanti caratteristiche sono o non sono presenti in una data prestazione o in un dato prodotto

• Quando si intende sviluppare una check – list per valutare certe prestazioni, è necessario concentrare la propria attenzione sui comportamenti

• se la check – list è finalizzata alla valutazione di un prodotto, occorre invece mettere in rilievo le caratteristiche o qualità osservabili.

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Le check-list servono a “sistematizzare” l’osservazione.

• Servono a constatare la presenza o l’assenza di un oggetto o di un fenomeno, senza che si formulino giudizi di valore”(de Landsheere).

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Come si realizza una check – list• La check – list è un metodo sistematico per valutare

se alcune importanti caratteristiche sono o non sono presenti in una data prestazione o in un dato prodotto

• Quando si intende sviluppare una check – list per valutare certe prestazioni, è necessario concentrare la propria attenzione sui comportamenti

• se la check – list è finalizzata alla valutazione di un prodotto, occorre invece mettere in rilievo le caratteristiche o qualità osservabili.

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Il processo di elaborazione di una check – list

• In primo luogo, è necessario elencare le caratteristiche o i comportamenti rilevanti ai fini della valutazione.

• In seguito, dopo aver aggiunto gli errori più comuni, bisogna riadattare l’elenco in modo da renderlo il più comprensibile possibile.

• L’aggiunta degli errori più comuni serve a rendere la check – list uno strumento diagnostico; tuttavia, se il suo scopo è solo quello di rendere possibile una valutazione finale sulla prestazione, non è necessario specificare il tipo di errori.

• Individuare i comportamenti rilevanti ai fini della valutazione della prestazione presenta maggiori difficoltà rispetto a identificare le qualità osservabili per la valutazione del prodotto

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Una check – list adeguatamente sviluppata dovrebbe soddisfare i seguenti criteri:

• Un elenco di item relativamente breve• ciascun item deve essere chiaro• ciascun item deve essere centrato su un

comportamento o su una caratteristica osservabile• devono essere inclusi solo i comportamenti e le

caratteristiche rilevanti• gli item devono essere sistemati in modo tale che

l’elenco, nel suo complesso, sia facile da utilizzare.

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La SCALA DI VALUTAZIONE

• è uno strumento che offre una scala di valori che descrivono ciò che deve essere valutato. A differenza dello strumento precedente, consente di effettuare una valutazione sia qualitativa sia quantitativa della prestazione dello studente.

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Sviluppare una scala di valutazione.

• Mentre la check – list ci aiuta a determinare se certi comportamenti o caratteristiche sono presenti in una prestazione o in un prodotto, le scale di valutazione servono invece ad individuare le qualità delle caratteristiche e dei comportamenti stessi.

• Una scala di valutazione viene sviluppata prendendo in esame un elenco di comportamenti o caratteristiche e costruendo una scala qualitativa per valutare ciascuno di essi.

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• Esempio. Istruzioni: valutare la conduzione della discussione su ognuna delle voci riportate tracciando una X sotto ogni item lungo la linea orizzontale.

• In quale misura il conduttore incoraggia la discussione?– scoraggia la discussione con commenti negativi – non scoraggia né incoraggia la discussione – incoraggia la discussione con commenti positivi

• Quanto di frequente il conduttore tenta di chiarire le questioni controverse?– Mai – Occasionalmente – Continuamente

• Come risponde il conduttore ai commenti inopportuni?– Mette in ridicolo la persona che ha fatto i commenti – Tratta i commenti inopportuni allo stesso modo di quelli opportuni – Scoraggia i commenti inopportuni

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Le scale di valutazione • Le scale di valutazione rilevano la presenza o l’assenza di una

determinata caratteristica, ma ci dicono in aggiunta il livello in cui essa è presente (quindi una misurazione), una classificazione dei dati secondo un criterio prestabilito.

• Si costruisce una scala di valutazione elencando una serie di atteggiamenti dei quali si ritiene utile valutare l’intensità o la frequenza: viene affiancata una scala graduata adeguata all’obiettivo conoscitivo, contrassegnata da numeri (1, 2, 3, …), da affermazioni (mai, qualche volta, spesso, sempre) o da simboli grafici indicanti un ordine generalmente progressivo: essi costituiscono i livelli della scala.

• Una classica scala di valutazione è rappresentata dai voti/giudizi

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I sistemi di categorie• La valutazione effettuata con l’utilizzo dei sistemi di

categorie considera una situazione nel suo aspetto dinamico e nella sua globalità (es. una discussione, una seduta di lavoro di gruppo).

Esempio• 1. Attutisce le tensioni• 2. Fa progredire la discussione• 3. Collabora• 4. Frena o si limita a parlare• 5.Aumenta la tensione.

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Osservazione in differita: la videoregistrazione

La videoregistrazione di un avvenimento, a patto che sia svolta facendo in modo che i soggetti osservati si comportino in modo naturale, garantisce più di qualsiasi altro strumento attendibilità e affidabilità all’osservazione svolta:

• permette di avere una descrizione precisa e fedele degli avvenimenti osservati e di poter in un secondo momento, analizzare quanto osservato per cogliere tutti gli elementi significativi senza perdere informazioni

• evita errori di rilevazione dovuti ad affaticamento dell’osservatore• consente l’osservazione di più soggetti che interagiscono

all’interno di un gruppo• è molto utile per effettuare un’analisi su livelli/variabili differenti

come ad esempio la relazione tra alunni, il comportamento non verbale…

• permette il confronto intersoggettivo tra più osservatori.

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STRUMENTO PER L’ACCERTAMENTO SPONTANEO:l’osservazione esperienziale

• il lavoro formativo è caratterizzato da continuità e dinamicità ed è quindi importante che gli strumenti di osservazione siano funzionali ad una rilevazione costante nel tempo, capace di cogliere sia gli elementi facenti parte all’individualità che alla dimensione relazionale relativa all’interazione tra i soggetti e alla loro evoluzione.

• E’ essenziale cogliere le sfumature più sottili, i cambiamenti quotidiani.

• Dalle considerazioni fatte si evince come la scelta dello strumento di rilevazione sia di fondamentale importanza .

• I metodi così detti narrativi, basati su un tipo di osservazione esperienziale, sembrano essere i più rispondenti agli obiettivi evidenziati.

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Il QUESTIONARIO

è un insieme di domande per ottenere le informazioni rilevanti ai fini della valutazione, siano esse opinioni, sentimenti o interessi degli studenti. Il vantaggio del questionario sta nel fatto di consentire all’insegnante di ottenere le stesse informazioni per ogni studente ma, non essendoci risposte giuste o sbagliate, presenta lo svantaggio della decodifica dei dati ottenuti e della loro sintesi.

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Altri strumenti

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Il diario• << Il diario è una tecnica osservativa e retrospettiva che

consiste nel descrivere nel linguaggio abitualmente usato le proprie attività o quelle degli altri>>. Le annotazioni sotto forma di diario sono indicate in particolar modo per la raccolta di materiale da utilizzare per la riflessione a posteriori e costituiscono uno strumento molto più affidabile rispetto alle informazioni lasciate alla memoria e al ricordo. Attraverso il diario l’educatore può seguire le linee di sviluppo del soggetto e contemporaneamente del proprio lavoro.

• La compilazione può essere quotidiana, settimanale o sintetizzata in resoconti mensili.

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Il diario di bordo

La tecnica del diario di bordo è più ricca e completa di quella del diario in quanto non si limita all’annotazione degli avvenimenti quotidiani, ma si arricchisce di ulteriori annotazioni a cura dell’osservatore: analisi personale rispetto al proprio vissuto, bisogni, aspettative ecc. E’ uno strumento utilizzato soprattutto nell’ambito della formazione degli adulti.

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La tecnica degli episodi critici

• Consiste nell’annotare il più rapidamente possibile, subito dopo che essi hanno avuto luogo, brevi episodi critici relativi ad azioni che si ritengono significative. Nelle rilevazioni è importante evidenziare anche le verbalizzazioni degne di nota, omettendo opinioni e giudizi. L’utilizzazione di questa tecnica spesso si configura come tappa iniziale per la messa a punto di strumenti più strutturati quali ad es. griglie di osservazione.

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I COMPITI DELLA SCUOLA TRATTEGGIATI DALLE “INDICAZIONI”

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• Successo scolastico di tutti gli studenti, riconoscere le diversità e prendersi cura “facendo le differenze”, in positivo, alla Don Milani;

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• Scuola inclusiva che ha bisogno di condizioni ordinarie di funzionamento rispondendo alla complessità dei Bisogni Educativi Speciali di molti alunni;

Page 64: Dall’osservazione al progetto

• le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, ciò significa comprendere a fondo il reale funzionamento dell’alunno, non accorgersi solo delle difficoltà;

Page 65: Dall’osservazione al progetto

• L’importanza del gruppo degli alunni La classe di per sé non è né un gruppo, né una comunità prosociale. Le relazioni vanno pazientemente e strategicamente costruite con percorsi educativi formali ed attenzioni informali.

”Progetto di vita”: orientare il Piano Educativo Individualizzato al progetto di vita significa definire obiettivi legati alle competenze richieste dalla vita adulta. In questo la scuola non può muoversi da sola ma in collaborazione con i genitori e la comunità territoriale

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• Un percorso formativo per la vita e le alleanze con le famiglie e il territorio. L’alunno in difficoltà ha bisogno di un ampliamenti di orizzonti nel momento in cui si definiscono gli obiettivi significativi.

Page 67: Dall’osservazione al progetto

• L’importanza del gruppo degli alunni La classe di per sé non è né un gruppo, né una comunità prosociale. Le relazioni vanno pazientemente e strategicamente costruite con percorsi educativi formali ed attenzioni informali.

Page 68: Dall’osservazione al progetto

Attenzione all’apprendimento

Page 69: Dall’osservazione al progetto

• La relazione d’aiuto : ogni alunno deve sentirsi “riconosciuto, sostenuto e valorizzato”, ascoltato, compreso, guidato in una relazione d’aiuto che accompagni i suoi percorsi.

Page 70: Dall’osservazione al progetto

• La partecipazione democratica alle decisioni: l’attenzione al coinvolgimento motivazionale, alla codecisione di una direzione di senso di quello che si sta per fare risulta fondamentale

Page 71: Dall’osservazione al progetto

• La ritualità e la strutturazione: incoraggiano il bambino a ritrovarsi nell’ambiente e ad averne cura e responsabilità;

Page 72: Dall’osservazione al progetto

• Lo spazio, l’ambiente fisico, parlano di bisogni e di valori. Il tempo disteso che permette il dialogo, il gioco, un tempo vissuto e non subito.

Page 73: Dall’osservazione al progetto

• Le esperienze e le conoscenze degli alunni: la vera comprensione e l’apprendimento significativo, parafrasando Asubel, avvengono quando il nuovo si intreccia in modo profondo con il vecchio, con ciò che già si sa.

Page 74: Dall’osservazione al progetto

• La problematizzazione, l’esplorazione e la ricerca: gli alunni apprendono meglio se si confrontano con il reale, se cercano nuovi modi per risolvere problemi concreti.

• Chi lavora con alunni in difficoltà di apprendimento sa quanto sia utile il terreno della concretezza, insegnando i decimali al supermercato, la lettura sulla guida dei programmi televisivi, i concetti temporali con l’orario dei treni, e così via.

• La concretezza è utile anche per le competenze metacognitive.

Page 75: Dall’osservazione al progetto

• L’interazione tra pari. Si apprende meglio interagendo, in gruppo,in coppia di tutoring.

Page 76: Dall’osservazione al progetto

• La consapevolezza metacognitiva:si apprende meglio se si usano sistematicamente una serie di dimensioni metacognitive del pensiero: l’autoconsapevolezza, l’autoregolazione,

• l’automotivazione, il controllo delle attribuzioni causali di successo e dell’insuccesso.

Page 77: Dall’osservazione al progetto

• I laboratori. La metodologia laboratoriale riassume ed espande quanto detto finora ma lo arricchisce di tempi e spazi dedicati all’essere ancor di più protagonisti, di realizzare prodotti socialmente valorizzati e condivisi

Page 78: Dall’osservazione al progetto

• La documentazione; chi lavora all’inclusione ha grande cura dei processi di documentazione, raccolta di tracce,di materiali, prodotti su cui riflettere per orientare meglio l’intervento.

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Riepilogando

CURRICOLO E VALUTAZIONE

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Val. iniziale – funzione diagnostica: acquisizione delle informazioni utili per impostare il piano di lavoro

Val. in itinere – funzione formativa: acquisizione delle informazioni relative al raggiungimento dei traguardi intermedi previsti e agli eventuali problemi incontrati dall’alunno per attuare gli opportuni interventi regolativi

Val. finale – funzione sommativa: acquisizione delle informazioni relative al raggiungimento dei traguardi finali, per effettuare un bilancio finale

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VALUTAZIONE ALUNNO

APPRENDIMENTI

COMPORTAMENTO

COMPETENZE

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VALUTAZIONE ALUNNO FONTI

L.53/2003, art.3D.Lgs. 59/2004, artt. 8 e 11

La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti responsabili delle attività educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati; agli stessi è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo.

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VALUTAZIONEAPPRENDIMENTI

osservazioni occasionaliosservazioni sistematiche

conversazioniinterrogazioni

prove scritte di vario tipoprove oggettive

test standardizzati…

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VALUTAZIONECOMPETENZE

Ideare una situazione problematica, aperta, verosimile, che stimoli l’allievo e utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite

Una prova autentica in genere comprende:• la situazione• il ruolo (sei…)• il prodotto da realizzare• i destinatari del prodotto

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LE RUBRICHE

CRITERI

ciò che definisce la qualità della prestazione

DESCRITTORI

che cosa osservare

INDICATORI

evidenze specifiche, segnali …

es.:

Comunica efficacemente con gli interlocutori

es.:

Non interrompe

Ascolta con attenzione chi ha il turno di parola

es.:

Guarda chi parla

Si collega a quanto detto in precedenza

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DECRETO LEGGE N.137 DEL 1° SETTEMBRE 2008

Art. 3.Valutazione del rendimento scolastico degli studenti

1. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi ed illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.

2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite, nonché la valutazione dell’esame finale del ciclo, sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi .

Page 87: Dall’osservazione al progetto

CRITERI DA DEFINIRE NEL COLLEGIO DEI DOCENTI

Come rilevare e documentare gli apprendimenti

Come tradurre le rilevazioni in itinere in voti sul documento di valutazione

Come valutare il comportamentoCome comunicare gli esiti agli alunni e alle

famiglie