Corso di Sistemi organizzativi complessi Prof. Renato Fontana [email protected].
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Dallo studio delle organizzazioniai sistemi organizzativi complessi
Renato Fontana
Sapienza Università di Roma
Roma 17 marzo 2014
Sistemi Sistemi organizzativi....organizzativi....... perché ... perché complessi?complessi?
Partiamo da alcune definizioni di: “organizzazione”
“l’organizzazione è quel tipo di cooperazione tra uomini, che è consapevole, deliberata, finalizzata”. (Barnard, 1938)
“le organizzazioni sono come raggruppamenti di esseri umani interagenti, i più grandi raggruppamenti presenti nella nostra società,
che abbiano qualche cosa di analogo a un sistema centrale di coordinamento”. (March and Simon, 1958)
“un’organizzazione è una coalizione di gruppi di interesse stabili che determina dei fini attraverso un processo di negoziazione, la struttura della coalizione, le sue attività e i suoi risultati risentono fortemente
dei fattori ambientali”. (Scott, 1985)
Che cos’è un’organizzazioneNella sua accezione più generale
l’organizzazione è...
un gruppo di persone che cooperanocooperano in vista di certi finifini
una sistema cooperativo finalizzato e reiterato
perché relativamente stabile nel tempostabile nel tempo
Prospettive per una corretta interpretazione delle organizzazioni
Per comprendere le organizzazioni bisogna abbandonare:
una visione puramente strumentale un approccio oggettivistico
MAMA possiamo trovare almeno 3 significati per i quali viene usato il termine “organizzazione”:
1. per designare l’entità concreta parte del sistema sociale: l’ORGANIZZAZIONE
1. per designare l’attività diretta dell’ORGANIZZARE
2. per designare la STRUTTURA delle principali RELAZIONI formalmente previste e codificate
Che cos’è un’organizzazione
Significato 1: L’ORGANIZZAZIONE Significato 1: L’ORGANIZZAZIONE
Organizzazione come soggetto collettivo/sociale: l’attore organizzativo
soggetti riconoscibili della vita organizzativa e con una personalità organizzativa
Organizzazioni giuridiche:
•Ministero delle Finanze
•L’Università La Sapienza
•La Fiat
Organizzazioni di fatto:
•Squadra di calcio del quartiere
•Un gruppo criminale
•Un gruppo spontaneo di volontariato
ESEMPI
Talcott Parsons e il modello AGIL
Le funzioni indispensabili per ogni sistema sociale sono 4:Adaptation, Goal Attainment, Integration, Latency
1. Reperimento e adattamento di risorse: economia (imprese produttrici, di servizio, ecc),
2. Determinazione e perseguimento degli scopi: istituzioni politico-statuali (governo, parlamento),
3. Istituzioni integrative (partiti politici, sindacati, associazioni professionali, magistratura).
4. Mantenimento dei modelli e stabilizzazione delle tensioni: sistemi culturali e motivazionali (chiesa, scuola, famiglia, ecc),
Significato 2: L’ORGANIZZARE Significato 2: L’ORGANIZZARE
atti compiuti da soggetti (individuali o collettivi) ordinati a passare da uno stato di disordine a uno di ordine (organizzare ordine)
attività dirette a stabilire relazioni tra le persone e le cose per conseguire uno scopo
Significato 3:Significato 3:LA STRUTTURA LA STRUTTURA DELL’ORGANIZZAZIONEDELL’ORGANIZZAZIONE
Si identificano:
le componenti costitutive di un soggetto organizzativo
le relazioni tra tali componenti: fra di esse con il modo esterno
Le componenti del sistema organizzativoCOMPONENTI ESTERNE Variabili ambientali (processo di
retroazione)
COMPONENTI INTERNE Variabili individuali Variabili sociali Variabili tecniche Variabili istituzionali Variabili organizzative
Le variabili ambientali
L’insieme dei fenomeni socio-economici e culturali attinenti al lavoro collettivo.
Mercato del lavoro Legislazione del lavoro Rapporti con le istituzioni Mondo della formazione e dell’educazione Concorrenza
Le variabili individuali
Le caratteristiche delle persone.
Qualificazione e competenze Motivazione Aspettative Atteggiamenti
Le variabili sociali
L’insieme delle relazioni interpersonali.
Dinamiche di gruppo
Relazioni formali e informali
Le variabili tecniche
L’insieme delle modalità operative e applicative di cui si avvale il lavoro umano.
Know-how, strumenti, impianti, tecnologie, macchine, attrezzi …
Le variabili istituzionali
Finalità dell’impresa o strategia (mission)
Natura giuridica o Governance
Le variabili organizzative
Struttura organizzativa (divisione e coordinamento delle attività/lavoro)
Sistemi operativi
La struttura organizzativa
DIMENSIONE MICRO Attività elementari Compiti Mansioni
DIMENSIONE MACRO Posizioni Unità/funzioni Strutture
Processi
Ruoli
I sistemi operativi: meccanismi di collegamento tra le parti della struttura Pianificazione strategica Programmazione e controllo Comunicazione e sistemi informativi Sistema culturale Stile di direzione Sistema di gestione del personale
Cultura
Struttura Sociale
Tecnologia
Struttura fisica
ORGANIZZAZIONE
AmbienteAmbiente
Un possibile Modello: i 5 cerchi
Fonte: Mary Jo Hatch, Teoria dell’organizzazione, Il Mulino, Bologna, 1997.
Un altro modello: gli strati organizzativi 1
Organizzazione formale: Norme e regole scritte e stabili I confini coincidono con quelli dell’impresa La fonte è la direzione aziendale
Organizzazione tecnica: Coincide con le procedure di trasformazione e produzione I confini sono quelli dei reparti tecnici La fonte è l’autorità tecnica
Organizzazione/istituzione: Norme extra-aziendali a valenza universalistica Confini societari La fonte coincide con l’autorità istituzionale
Gli strati organizzativi 2
Organizzazione di fatto Norme e regole non scritte ma legittimate e rispettate I confini sono quelli dell’unità di riferimento La fonte è la competenza professionale
Organizzazione percepita La fonte riguarda le specifiche sub-culture presenti Sistemi di rappresentanza basata su valori, credenze,
interessi …
Organizzazione informale Cricche, gruppi di pressione, generazionali … I confini sono quelli del gruppo La fonte sono le modalità di funzionamento del gruppo
Caratteristiche degli strati
Ogni strato possiede i propri membri e confini
Esiste un modello di coerenza interna fondato su: Un sistema di autorità Processi di comunicazione, presa delle decisioni, negoziazione,
ricompensa
Organizzazioni diverse presentano un differente equilibrio tra i vari strati che la compongono
Trasformazioni organizzative modificano il precedente assetto degli strati e ricreano un nuovo equilibrio
L’insieme degli strati organizzativi costituisce l’organizzazione complessiva
Prospettive di studio delle organizzazioni
Etzioni: il concetto di “Compliance”
Variabile principale di analisi del funzionamento di un’organizzazione è il modo in cui al suo
interno si comanda e si obbedisce.
Fondamentale diventa il tipo di controllo adottato e gli orientamenti individuali.
Il rapporto tra questi due aspetti prende il nome di compliance ovvero la disposizione
all’obbedienza.
Il potere
È una variabile che va studiata non in base alle fonte della legittimazione ma in base all’efficacia di ottenere obbedienza;
Bisogna considerare entrambi gli attori dei rapporti di potere: coloro che esercitano il potere e coloro che lo subiscono;
Esistono tre forme di potere: alienativo, calcolativo, impegnativo;
È rilevante sia l’aspetto strutturale (natura e distribuzione) sia l’aspetto motivazionale del potere (orientamento individuale).
Una tipologia di organizzazione
Organizzazioni coercitive (alienanti) Organizzazioni remunerative (contrattazione
utilitaristica) Organizzazioni normative (condivisione di valori)
Si tratta di tre forme pure la cui combinazione può dare vita a forme miste. Es. organizzazioni
normativo-coercitive (ospedali), oppure normativo-utilitaristiche (sindacati)
Metafore dell’organizzazione
MACCHINA
SCATOLA NERA
ORGANISMO
CERVELLO
POLITICA
CULTURA
FLUSSO
PRIGIONE PSICHICA
RETE
Meccanico Meccanico versusversus organico? organico?
Dalle metafore ai modelli organizzativiDalle metafore ai modelli organizzativi
La macchina
L’organismo
Il modello Il modello giapponesegiapponese
Il modello Il modello taylor- fordistataylor- fordista
Verso l’organizzazione a rete
Cosa è cambiato?Cosa è cambiato?
Società e lavoro postindustriale
Le caratteristiche della società Le caratteristiche della società postindustriale postindustriale D. Bell, 1973 5 dimensioni permettono di definire
il passaggio alla fase postindustriale:
1. settore economico: passaggio da un’economia fondata sulla produzione dei beni ad un’economia dei servizi;
2. struttura occupazionale: preminenza della classe professionale e tecnica;
3. principio assiale: centralità della conoscenza teorica come fonte di innovazione e di formulazione delle scelte politiche della società;
4. orientamento al futuro: controllo della tecnologia e valutazione tecnologica;
5. processi decisori: creazione di una nuova tecnologia intellettuale.
D. Bell, The Coming of Post-Industrial Society, 1973
Quali sono le parole chiave Quali sono le parole chiave che emergono dalla che emergono dalla definizione di Bell?definizione di Bell?
Società dei servizi (processo di terziarizzazione)
TecnologiaConoscenza
Trasformazioni (1)Trasformazioni (1)
Globalizzazione Crisi dei paradigmi dominanti Tendenze alla individualizzazione Società del rischio (senso di precarietà) “Fluidità” dei rapporti politici, sociali, culturali
M. Castells, La nascita della società in rete, 2002
Z. Bauman, La società dell’incertezza, 1999
Z. Bauman, Modernità liquida, 2002
U. Beck, La società del rischio, 2000
U. Beck, Che cosa è la globalizzazione, 2001
Delocalizzazione e frammentazione delle attività produttive (outsourcing)
Deindustrializzazione e incremento del numero di occupati nel settore terziario
Rapido processo di informatizzazione e sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Dal lavoro fisico al lavoro intellettuale
TrasformazioniTrasformazioni (2)
Dalle organizzazioni… ai Dalle organizzazioni… ai sistemi organizzativi sistemi organizzativi complessicomplessiPER RIASSUMERE:- instabilità dei mercati;- complessità dei comportamenti di acquisto;- economy of scope (economia dell’appropriatezza,
Butera 1987): la cosa più importante è produrre beni e servizi appropriati nel tempo e nel luogo in cui sono richiesti dal mercato.
Modelli organizzativi: flessibili, aperti, laschi.