DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso ”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

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STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso ”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro” Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO

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DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso ”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”. Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO. STOP. D. Lgs. 19.9.94 n. 626. Aggiornamento maggio 2004. MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO - PowerPoint PPT Presentation

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DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

Dipartimento Sanità PubblicaSERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO

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D. Lgs. 19.9.94 n. 626D. Lgs. 19.9.94 n. 626

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO

Attuazione direttive CEE

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI SUL LUOGO DI LAVORO

Attuazione direttive CEE

Aggiornamento maggio 2004

STOP

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TITOLO IILUOGHI DI LAVORO

Dir. 89/654 Art. 30-33

TITOLO IIIUSO DELLE

ATTREZZATURE DI LAVORODir. 89/655 - 95/63 Art. 34-39

TITOLO IVUSO DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE INDIVIDUALEDir. 89/656 Art. 40-46

TITOLO VMOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI

Dir. 90/269 Art.47-49

TITOLO I

Dir. 89/391 Art. 1-29

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE

DEI LAVORATORISUL LUOGODI LAVORO

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE

DEI LAVORATORISUL LUOGODI LAVORO

D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

TITOLO VIUSO ATTREZZATURECON VIDEOTERMINALI

Dir. 90/270 Art. 50-59

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TITOLO VIIPROTEZIONE DA AGENTICANCEROGENI MUTAGENI

Dir. 90/394 - 97/42 - 99/38 Art. 60-72

TITOLO VIIIPROTEZIONE DA

AGENTI BIOLOGICIDir.90/679 - 93/88 Art. 73-89

TITOLO IXSANZIONI Art. 90-94

TITOLO XDISP. TRANS. E FINALI

Art. 95-98

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE

DEI LAVORATORISUL LUOGODI LAVORO

MIGLIORAMENTO SICUREZZA E SALUTE

DEI LAVORATORISUL LUOGODI LAVORO

D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

TITOLO VII bisPROTEZIONE DAAGENTI CHIMICI

Dir. 98/24 Art. 72 bis - 72 terdecies

TITOLO VIII bis

Art. 88 bis - 88 undicies

PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE

Dir. 99/92

D.Lgs. 493/96 – SEGNALETICA DI SICUREZZAD.Lgs. 493/96 – SEGNALETICA DI SICUREZZA

STOP

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FINE

STOP

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DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

D.Lgs. 626/94

TITOLO I – MIGLIORAMENTO SALUTE e SICUREZZA dei

LAVORATORI

D.Lgs. 626/94

TITOLO I – MIGLIORAMENTO SALUTE e SICUREZZA dei

LAVORATORI

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D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

Art. 1: Campo di applicazione

Art. 2: Definizioni

Art. 3: Misure generali di tutela

Art. 4: Obblighi datore lavoro, dirigente, preposto

Art. 5: Obblighi lavoratore

Art. 6: Obblighi progettisti

Art. 7: Contratti appalto

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

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D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

Art. 8: Servizio di Prevenzione e Protezione

Art. 9: Compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione

Art. 10: Svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e protezione dai rischi

Art. 11: Riunione periodica di prevenzione e protezione dei rischi

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TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

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D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

Art. 12: Disposizioni Generali

Art. 13: Prevenzione Incendi

Art. 14: Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato

Art. 15: Pronto soccorso

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TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

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D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

Art. 16: Contenuto della sorveglianza sanitaria

Art. 17: Il medico competente

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TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

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D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

Art. 18: Rappresentante per la sicurezza

Art. 19: Attribuzioni del rappresentante per la sicurezza

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Art. 20: Organismi paritetici

Art. 21: Informazione dei lavoratori

Art. 22: Formazione dei lavoratori

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

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D.Lgs. 626/94D.Lgs. 626/94

Art. 23: Vigilanza

Art. 24: Informazione, consulenza, assistenza

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Art. 25: Coordinamento

Art. 26: Commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro

Art. 29: Statistiche degli infortuni e malattie professionali

Art. 27: Comitati regionali di coordinamento

Art. 28: Adeguamenti al progresso tecnico

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

TITOLO IMIGLIORAMENTO SICUREZZA SALUTE DEI

LAVORATORI - Dir. CE 89/391 Artt. 1-29

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FINE Titolo I - D.Lgs. 626/94

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CAMPO DI APPLICAZIONE (Art. 1)CAMPO DI APPLICAZIONE (Art. 1)

IN TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’ PRIVATI O PUBBLICI:TUTELA DELLA SALUTE E PER LA SICUREZZA DEI

LAVORATORI DURANTE IL LAVORO

IN TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’ PRIVATI O PUBBLICI:TUTELA DELLA SALUTE E PER LA SICUREZZA DEI

LAVORATORI DURANTE IL LAVORO

SI APPLICA(Esempi)

SI APPLICA(Esempi)

• Se vi sono lavoratori dipendenti o ad essi equiparati• Industria• Artigianato• Commercio• Ferrovie• Ospedali, Case di Cura Istituti di Credito, Assicurazione• Studi professionistici• Amministrazioni Statali e Locali

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CAMPO DI APPLICAZIONE (Art. 1)CAMPO DI APPLICAZIONE (Art. 1)

IN TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’ PRIVATI O PUBBLICI:

TUTELA DELLA SALUTE E PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI DURANTE IL LAVORO

IN TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA’ PRIVATI O PUBBLICI:

TUTELA DELLA SALUTE E PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI DURANTE IL LAVORO

• Forze Armate e di Polizia• Servizi di Protezione Civile• Strutture giudiziarie, penitenziarie• Università• Istituti di istruzione e di educazione di ogni ordine e grado • Lavoratori a domicilio e con contratto di portierato (Art. 21)

SI APPLICA tenendo conto delle particolari esigenze

connesse al servizio espletato

SI APPLICA tenendo conto delle particolari esigenze

connesse al servizio espletato

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DEFINIZIONI (Art. 2)DEFINIZIONI (Art. 2)

LAVORATORELAVORATORE

Equiparati a lavoratori:- Soci lavoratori di cooperative o di società anche di fatto-Utenti dei servizi di orientamento o di formazione scolastica, universitaria, professionale avviati presso Datori di Lavoro- Allievi di istituti di istruzione ed universitari e partecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchiature e attrezzature di lavoro, agenti chimici, fisici, biologici (non concorrono alla determinazione del numero di lavoratori)

Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con rapporto di lavoro

subordinato

Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con rapporto di lavoro

subordinato

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DEFINIZIONI (Art. 2)DEFINIZIONI (Art. 2)

DATORE DI LAVORO (D.d.L.) DATORE DI LAVORO (D.d.L.)

- Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore-Soggetto che ha la responsabilità dell’impresa o unità produttiva(stabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi, dotata di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale) in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa.

Dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non con qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale.

PRIVATO PRIVATO PUBBLICOPUBBLICO

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DEFINIZIONI (Art. 2)DEFINIZIONI (Art. 2)

RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (R.S.P.P.)RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE (R.S.P.P.)

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

Persona designata dal D.d.L. in possesso di attitudini e capacità adeguate

Persona/e elette o designate per rappresentare i lavoratori in materia di salute e sicurezza durante il lavoro

MEDICO COMPETENTEMEDICO COMPETENTEMedico in possesso di :- specializzazione in medicina del lavoro o in disciplina equipollente- autorizzazione ex art. 55 D.Lgs. 277/91 - ecc.

PREVENZIONEPREVENZIONEDisposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI (S.P.P.)SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI (S.P.P.)Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda per attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell’az. o nell’unità produttiva

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MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 3)MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 3)

Per attrezzature di lavoro, sostanze, sistemazione ambienti di lavoro,

processi produttivi, macchine, impianti

VALUTAZIONE DEI RISCHI

VALUTAZIONE DEI RISCHI

Page 20: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Limitazione agenti chimici, fisici, biologici

Priorità protezione collettiva rispetto protezione individuale

Attenuazione lavoro monotono e ripetitivo

Limitazione al minimo degli esposti al rischio

Rispetto principi ergonomici

Sostituzione pericolo con minor pericolo

Riduzione dei rischi alla fonte

Eliminazione dei rischi o, se non possibile, riduzione al minimo

MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 3)MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 3)

ELIMINAZIONERIDUZIONE

RISCHI ALLA FONTE

ELIMINAZIONERIDUZIONE

RISCHI ALLA FONTE

PROGRAMMAZ.DELLA

PREVENZIONE

PROGRAMMAZ.DELLA

PREVENZIONE

Page 21: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Informazione, formazione, consultazione, partecipazione, istruzioni adeguate ai

lavoratori

Manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine, impianti, dispositivi di

sicurezza

Segnali di avvertimento e sicurezza

Misure di emergenza

Allontanamento per motivi sanitari

MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 3)MISURE GENERALI DI TUTELA (Art. 3)

ORGANIZZAZIONEGESTIONE

ORGANIZZAZIONEGESTIONE

Controllo sanitario dei lavoratori

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PERICOLOPERICOLO

RISCHIORISCHIO

Fonte di possibili lesioni o danni alla salute(Da UNI EN 292-1)

Fonte di possibili lesioni o danni alla salute(Da UNI EN 292-1)

CONCETTI GENERALI - DEFINIZIONICONCETTI GENERALI - DEFINIZIONI

LAVOROLAVORO

EVENTO SFAVOREVOLE

EVENTO SFAVOREVOLE

DANNODANNO

NESSUN EVENTO

NESSUN EVENTO

Combinazione di Probabilità e gravità di possibili lesioni o Danni alla salute in

situazioni pericolose (Da UNI EN 292-1)

Combinazione di Probabilità e gravità di possibili lesioni o Danni alla salute in

situazioni pericolose (Da UNI EN 292-1)

NESSUN DANNO

NESSUN DANNO

Page 23: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

P = PROBABILITA’ di ACCADIMENTO P = PROBABILITA’ di ACCADIMENTO

La definizione della probabilità di accadimento (P) fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la possibilità che si verifichi l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni

che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

La definizione della probabilità di accadimento (P) fa riferimento principalmente all’esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la possibilità che si verifichi l’evento indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni

che comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

P Livello Definizione / Criteri

3 Molto probabile

- Esiste una correlazione diretta tra mancanza rilevata e verificarsi del danno ipotizzato- Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa azienda o in aziende simili- Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe stupore

2 Probabile -La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto- E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno- Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa

1 Poco probabile

- La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate- Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura nessun episodio - Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa e incredulità

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D = DANNO (GRANDEZZA DEL DANNO CHE L’EVENTO PUÒ CAUSARE)D = DANNO (GRANDEZZA DEL DANNO CHE L’EVENTO PUÒ CAUSARE)

La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno

La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o meno del danno

D Livello Definizione / Criteri

3 Grave - Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità totale o letale.- Esposizione cronica con effetti totalmente o parzialmente irreversibili e invalidanti.

2 Medio - Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile.- Esposizione cronica con effetti reversibili.

1 Lieve - Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile.- Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.

L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità nella programmazione delle misure di prevenzione.

N.B.: Ai fini della predisposizione delle misure di sicurezza deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al rischio in esame; anche se il dato aziendale mostra un basso numero di incidenti di quel tipo, di per sé tale dato non autorizza ad adottare misure di sicurezza

meno restrittive.

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R ≥ 6 = Azioni correttive immediate

3 ≥ R ≤ 4 = Azioni correttive da programmare con urgenza

1 ≥ R ≤ 2 = Azioni correttive / migliorative da programmare nel breve-medio termine

VALUTAZIONE DEI RISCHI: R = PxDVALUTAZIONE DEI RISCHI: R = PxD

Definiti Probabilità (P) e gravità (D) del Danno, il rischio R viene calcolato con la formula R = PxD e si può rappresentare in una matrice, avente in ascisse la gravità ed in ordinate la probabilità attesa del suo verificarsi

Definiti Probabilità (P) e gravità (D) del Danno, il rischio R viene calcolato con la formula R = PxD e si può rappresentare in una matrice, avente in ascisse la gravità ed in ordinate la probabilità attesa del suo verificarsi

Tale rappresentazione è il punto di partenza per la definizione delle priorità degli interventi di

prevenzione e protezione da adottare.

La valutazione numerica e cromatica del livello di rischio permette di

identificare la priorità degli interventi da effettuare

1

2

3P

Page 26: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

ATTREZZATUREMACCHINEIMPIANTI

AMBIENTE

RISCHIORISCHIO

FATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIOFATTORI CHE CARATTERIZZANO IL RISCHIO

UOMO

Page 27: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RISCHIO

INFORTUNIRISCHIO

INFORTUNI

RISCHIO

CHIMICORISCHIO

CHIMICO

RISCHIOFISICO

RISCHIOFISICO

RISCHIO

BIOLOGICORISCHIO

BIOLOGICO

RISCHIOlegato a

ORGANIZZAZIONE

DEL LAVORO

RISCHIOlegato a

ORGANIZZAZIONE

DEL LAVORO

RISCHIO da

MOVIMENTAZIONE

MANUALE CARICHI

RISCHIO da

MOVIMENTAZIONE

MANUALE CARICHI

FATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALEFATTORI DI RISCHIO OCCUPAZIONALE

Page 28: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

INTRAPPOLAMENTO

TRASCINAMENTO

CESOIAMENTO

CONTATTO - TAGLIO

PERFORAZIONE

ATTRITO - ABRASIONE

RISCHIO INFORTUNIRISCHIO INFORTUNI

SCHIACCIAMENTO

PROIEZIONE

IMPIGLIAMENTO

ATTORCIGLIAMENTO

URTO

MECCANICOMECCANICO

Page 29: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RISCHIO INFORTUNIRISCHIO INFORTUNI

CONTATTO INDIRETTO

CONTATTO DIRETTO

ELETTRICOELETTRICO

Page 30: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO

Page 31: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GASGAS

Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo umano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili

Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo umano e che possono provocare patologie acute, croniche e irreversibili

Saldatura:Ossidi di Carbonio,Ossidi di Azoto

RISCHIO CHIMICORISCHIO CHIMICO

VAPORIVAPORIUso di solventi: Laboratorio di chimica, Vernici

AEROSOLAEROSOL

Argilla, Legno

Minerali (Amianto)

Lavorazioni con impiego di olii, Fitofarmaci

Saldatura, Stampaggio a caldo plasticaFUMIFUMI

NEBBIENEBBIE

POLVERIPOLVERI

FIBREFIBRE

Page 32: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RISCHIO FISICORISCHIO FISICO

MACCHINE

IMPIANTI

RUMORERUMORE

Page 33: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

MICROCLIMAMICROCLIMA

RISCHIO FISICORISCHIO FISICO

TEMPERATURA, UMIDITA’,VENTILAZIONE

Page 34: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE

RISCHIO FISICORISCHIO FISICO

ABBAGLIAMENTO

LUCE SCARSA

Page 35: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

VIBRAZIONIVIBRAZIONI

RISCHIO FISICORISCHIO FISICO

UTENSILI AD ARIA COMPRESSA

RADIAZIONI IONIZZANTI E

NON IONIZZANTI

RADIAZIONI IONIZZANTI E

NON IONIZZANTI

CAMPI ELETTROMAGNETICI,

RAGGI X, LASER

Page 36: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RISCHIO FISICORISCHIO FISICO

VIDEOTERMINALIVIDEOTERMINALI

DISTURBI OCULO-VISIVI

DISTURBI MUSCOLO-

SCHELETRICI

Page 37: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RISCHIO FISICORISCHIO FISICO

CERVICALGIE, LOMBALGIE, DISCOPATIE, SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHIMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Page 38: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

BATTERIBATTERI

FUNGHIMUFFE

FUNGHIMUFFE

VIRUSVIRUS

PARASSITIPARASSITI

LAVORAZIONI CON OLIILAVORAZIONI CON OLII

PRODOTTI ANIMALIPRODOTTI ANIMALI

LAVORAZIONI ALIMENTARILAVORAZIONI ALIMENTARI

LAVORAZIONI CON ANIMALILAVORAZIONI CON ANIMALI

PRODOTTI ANIMALIPRODOTTI ANIMALI

LAVORAZIONI AGRICOLELAVORAZIONI AGRICOLE

PRODOTTI ANIMALIPRODOTTI ANIMALI

PROVENIENZA UMANAPROVENIENZA UMANA

PROVENIENZA UMANAPROVENIENZA UMANA

PROVENIENZA UMANAPROVENIENZA UMANA

RISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICO

Page 39: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

ANSIA RESPONSABILITA’

ANSIA RESPONSABILITA’

RITMIECCESSIVI

RITMIECCESSIVI

MONOTONIARIPETITIVITA’

MONOTONIARIPETITIVITA’

TURNI DILAVORO

TURNI DILAVORO

MANSIONI SUPERIORI MANSIONI SUPERIORI

LAVORO A COTTIMOLAVORO A COTTIMO

CATENA DI MONTAGGIO CATENA DI MONTAGGIO

LAVORO NOTTURNOLAVORO NOTTURNO

RISCHIO ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

RISCHIO ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

PRESSIONE INGIUSTIFICATA DEI SUPERIORI

PRESSIONE INGIUSTIFICATA DEI SUPERIORI

MOBBINGMOBBING

Page 40: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Rischio Danno

ORGANIZZAZIONEDEL LAVORO

ORGANIZZAZIONEDEL LAVORO

INFORTUNIINFORTUNI

BIOLOGICOBIOLOGICO

FISICOFISICO

CHIMICOCHIMICO

MALATTIAASPECIFICA

MALATTIAASPECIFICA

MALATTIAPROFESSIONALE

MALATTIAPROFESSIONALE

INFORTUNIOINFORTUNIO

MOVIMENTAZIONEMANUALE CARICHI

MOVIMENTAZIONEMANUALE CARICHI

RAPPORTO RISCHIO - DANNORAPPORTO RISCHIO - DANNO

CAUSACAUSA EFFETTOEFFETTO

Page 41: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Lesione fisica o alterazione dello stato di salute

Lesione fisica o alterazione dello stato di salute

Incidente determinato da una causa violenta in occasione di lavoro dal quale derivi la morte o una invalidità permanente o una inabilità temporanea

Incidente determinato da una causa violenta in occasione di lavoro dal quale derivi la morte o una invalidità permanente o una inabilità temporanea

INFORTUNIOINFORTUNIO

DANNO DANNO

Page 42: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Insieme di malattie fisiche o psichiche non direttamente collegabili ad una causa determinata, ma riconducibili almeno in parte ad uno o più fattori presenti nell’ambiente di lavoro

Insieme di malattie fisiche o psichiche non direttamente collegabili ad una causa determinata, ma riconducibili almeno in parte ad uno o più fattori presenti nell’ambiente di lavoro

MALATTIAASPECIFICA

MALATTIAASPECIFICA

Malattia causata da attività lavorativa dalla quale derivi la morte o l’invalidità permanente o l’inabilità temporanea

Malattia causata da attività lavorativa dalla quale derivi la morte o l’invalidità permanente o l’inabilità temporanea

Es: Asbestosi Saturnismo Ipoacusia

Per provocare una malattia professionale i fattori di rischio devono essere presenti

nell’ambiente in determinate quantità

Es: Stanchezza Insonnia

MALATTIAPROFESSIONALE

MALATTIAPROFESSIONALE

Page 43: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Insieme di azioni che hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, inteso come benessere psico-fisico dell’uomo

Insieme di azioni che hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute, inteso come benessere psico-fisico dell’uomo

PREVENZIONE PRIMARIA

PREVENZIONE SECONDARIA

PREVENZIONE PREVENZIONE

Page 44: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)

Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)

Interventi allasorgente

Interventi allasorgente

Eliminazione sostanza nociva

Modifica processo produttivo

Modifica impianto

Modifica organizz. del lavoro

Manutenzione

Pulizia

Controllo ritmi produttivi

PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE PRIMARIA

Page 45: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)

Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)

Interventi sullapropagazione

Interventi sullapropagazione

Aspirazione localizzata

Aspirazione localizzata

Ventilazione generale

Ventilazione generale

Lay-out

Spazio

Modifica organizz. lavoro

Modifica organizz. lavoro

PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE PRIMARIA

Page 46: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)

Insieme di azioni e/o interventi per la riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro (es. relativo ad inquinanti aerodispersi)

Interventi sull’uomo

Interventi sull’uomo

Informazione

Riduzione tempo di esposizione Modifica organizz.

lavoro

Modifica organizz. lavoro

Chiusura in cabina Chiusura in cabina

Dispositivi di protezione individuale

Dispositivi di protezione individuale

PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE PRIMARIA

Page 47: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SORVEGLIANZA SANITARIA

per gli esposti a fattori di rischio professionali

SORVEGLIANZA SANITARIA

per gli esposti a fattori di rischio professionali

Ricerca di alterazioni precliniche negli organi, prima che si manifesti la malattia

Ricerca di alterazioni precliniche negli organi, prima che si manifesti la malattia

Accertamenti Sanitari Preventivi:

prima dell’assunzione per il rilascio dell’idoneità

Accertamenti Sanitari Periodici:

per la verifica e il controllo dello stato di salute

PREVENZIONE SECONDARIA

PREVENZIONE SECONDARIA

Page 48: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

CACCIA AI RISCHI CACCIA AI RISCHI

Tratto da "La sicurezza per tutto l'anno" - Agenda 1998 Per gentile concessione di: Gruppo MODULO UNO - Torino

Page 49: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

13

21

6

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1

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9

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36

22

4

Tratto da "La sicurezza per tutto l'anno" - Agenda 1998 Per gentile concessione di: Gruppo MODULO UNO - Torino

Page 50: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DATORE DI LAVORODATORE DI LAVORO

Designa Responsabile e Addetti(anche con esterni) del S.P.P.

DIRIGENTEDIRIGENTE

PREPOSTOPREPOSTO

Adottano e aggiornano le misure di prevenzione necessarie

R.S.P.P.+

Med. Comp.

R.L.S.(consultazione)

Nomina, nei casi previsti, il Medico Competente

Per aziende familiari e fino a 10 dipendenti autocertificazione su valutazione e misure

Responsabilità di valutazionee attuazione continuativa

Elabora, custodisce e aggiornail Documento contenente:

- Valutazione dei rischi- Misure di prevenzione

- Programma di attuazione

Per nuove attività (pubbliche o private) “Documento” entro 3 MESI dall’inizio dell’attività

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEL DIRIGENTE, DEL PREPOSTO (Art. 4)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEL DIRIGENTE, DEL PREPOSTO (Art. 4)

Page 51: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Devono prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti

sul luogo di lavoro (azioni - omissioni)

Utilizzano correttamente macchine, apparecchi, utensili, dispositivi di

sicurezza e di protezione

Segnalano immediatamente al D.d.L., dirigenti, preposti le

deficienze di macchine, impianti, dispositivi

Osservano le disposizioni e le istruzioni impartite da D.d.L.,

dirigenti, preposti

Non manomettono dispositivi di sicurezza, segnalazione, ecc.

Non compiono di propria iniziativa operazioni non di loro

competenza

Si sottopongono ai controlli sanitari previsti

Contribuiscono all’adempimento degli obblighi imposti

dall’autorità competente

I LAVORATORII LAVORATORI

OBBLIGHI DEI LAVORATORI (Art. 5)OBBLIGHI DEI LAVORATORI (Art. 5)

Page 52: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Rispettano i principi generali di prevenzione in

materia di sicurezza e salute

Scelgono macchine e dispositivi di protezione rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza

previstiInstallano e montano impianti ,

macchine e altri mezzi tecnici secondo le norme di sicurezza e igiene del lavoro

e secondo le istruzioni dei rispettivi fabbricanti

FABBRICANTIFORNITORI

FABBRICANTIFORNITORIPROGETTIST

I

PROGETTISTI

INSTALLATORIMONTATORI

INSTALLATORIMONTATORI

Sono vietati la vendita, la fabbricazione, il noleggio, la concessione in uso, la locazione finanziaria di macchine

attrezzature e impianti non rispondenti alla legislazione vigente

OBBLIGHI DI PROGETTISTI, FABBRICANTI,FORNITORI, INSTALLATORI (Art. 6)

OBBLIGHI DI PROGETTISTI, FABBRICANTI,FORNITORI, INSTALLATORI (Art. 6)

Page 53: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DATORE DI LAVORODATORE DI LAVORO

FORNISCE INFORMAZIONI SUI RISCHI SPECIFICI

VERIFICA IDONEITA’ TECNICO PROFESSIONALE

IMPRESE APPALTATRICI

IMPRESE APPALTATRICI

LAVORATORI AUTONOMI

LAVORATORI AUTONOMI

COOPERA ALL’ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

COORDINA E PROMUOVE LA COOPERAZIONE E IL COORDINAMENTO DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE

E PROTEZIONE (RISCHI DI INTERFERENZA)

L’obbligo di coordinamento non si estende ai rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi

CONTRATTO DI APPALTO E CONTRATTO D’OPERA (Art. 7)CONTRATTO DI APPALTO E CONTRATTO D’OPERA (Art. 7)

Page 54: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. 8)SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. 8)

DATORE DI LAVORODATORE DI LAVORO

Designa il responsabilee una o più persone

Comunica nomi, curriculum, ecc.alla Direzione Provinciale del

Lavoro e all’A.U.S.L.

Fornisce al S.P.P. tutte le informazioni necessarie

Organizza S.P.P.

ISTITUISCE IL S.P.P.ISTITUISCE IL S.P.P.

- Numero sufficiente- Capacità adeguate- Mezzi e tempo adeguati

Il S.P.P. può essere in tutto o in parte esterno all’azienda.Sempre interno se:- ind. a rischio rilevante - ind. estrattive con > 50 dip- ind. con > 200 dipendenti- strutture ricovero e cura- centrali termoelettriche- impianti nucleari- fabbricazione esplosivi

Page 55: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. 9)

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. 9)

COMPITICOMPITI

- Individua e valuta i rischi- Elabora misure preventive e protettive- Elabora procedure di sicurezza- Progetta informazione e formazione- Fornisce informazioni ai lavoratori

Riceve le informazioni necessarie dal D.d.L. e su queste è tenuto

al segreto industriale

E’ strumento del Datore di Lavoro

Page 56: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art.10) SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art.10)

DATORE DI LAVORODATORE DI LAVOROAz. artigiane e industriali fino a 30 add.az. agricole e zootecniche fino a 10 add.az. pesca fino a 20 add.altre fino a 200 add.

SVOLGIMENTO DIRETTODEI COMPITI DEL S.P.P.

ORGANODI

VIGILANZA

Anche con supporto esterno

Dichiarazione capacità di svolgimento

Relazione infortuni-malattie professionali

Attestazione frequenza a corso di formazione

Dichiarazione di adempimento Art. 4 (o autocertificazione per az. familiari e fino a 10 addetti)

Page 57: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. 11)

SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (Art. 11)

Partecipanti:- D.d.L.

- Medico Competente- R.S.P.P. - R.L.S.

Periodicità:Ordinaria: minimo annualeStraordinaria: - variazioni significative - su richiesta del R.L.S.

Esamina:- Documento (Art. 4)- Idoneità dei Dispositivi Protezione Individuale- Programmi di informazione e formazione

RIUNIONE PERIODICARIUNIONE PERIODICA

Page 58: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DATORE DI LAVORODATORE DI LAVORO

DISPOSIZIONI GENERALI (Art.12)

•Organizza i rapporti con l’esterno (VV.FF., Ospedali, ecc.) per le emergenze

•Designa i lavoratori addetti alle squadre di emergenza

•Prende provvedimenti e programma gli interventi

• Informa i lavoratori sulle misure prese e i comportamenti da tenere

•Osserva i diritti dei lavoratori (Art. 14)

PRONTO SOCCORSOPrende provvedimenti per il Pronto Soccorso

EVACUAZIONE DEI LAVORATORIPrende misure per l’evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo

grave ed immediato

DECRETI MINISTERIALIDECRETI MINISTERIALI

Stabiliranno linee guida per la prevenzione incendi e per le

emergenze secondo il tipo di attività

D.M. 388/2003 Disposizioni sul pronto soccorso

aziendale

PREVENZIONE INCENDI, EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO - (Artt.12-15)

PREVENZIONE INCENDI, EVACUAZIONE DEI LAVORATORI, PRONTO SOCCORSO - (Artt.12-15)

Page 59: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

MEDICO COMPETENTE

interno, esterno,pubblico, privato

MEDICO COMPETENTE

interno, esterno,pubblico, privato

E’ EFFETTUATA DAL:

COMPRENDE:•ACCERTAMENTI

PREVENTIVI•ACCERTAMENTI

PERIODICI

VALUTAZIONEIDONEITA’ ALLA

MANSIONE SPECIFICA

SORVEGLIANZA SANITARIA (Artt. 16-17)SORVEGLIANZA SANITARIA (Artt. 16-17)

Collabora con D.d.L. e S.P.P. per misure di tutela

Accertamenti sanitari preventivi e periodici

Giudizi di idoneità alla mansione specifica

Cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore

Informazioni ai lavoratori e a R.L.S

Visite mediche richieste dal lavoratore

Da / commenta i risultati collettivi nella riunione periodica

Visita ambienti almeno 2 volte l’anno con R.S.P.P.

Collabora con D.d.L. a organizzare il Pronto Soccorso

Collabora all’attività di informazione e formazione

Page 60: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

NUMERO MINIMO 1 fino a 200 dipendenti 3 da 201 a 1000 dipendenti 6 oltre i 1000 dipendenti

ELETTO - oltre i 15 dipendenti dai lavoratori tra le R.S.U.- fino a 15 dipendenti tra i lavoratori o tra più aziende (ambito territoriale / comparto)

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 18 )

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 18 )

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

Page 61: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Viene adeguatamente

formato

Ha libero accesso ai luoghi di lavoro

-Sulla valutazione e prevenzione dei rischi-Nella designazione degli addetti al S.P.P., antincendio, evacuazione, pronto soccorso

- Valutazione dei rischi e documentazione su prevenzione rischi, su sostanze, organizzazione, ambiente lavoro, ecc.- Informazioni dall’Organo di Vigilanza

- Promuove individuazione e attuazione delle misure di prevenzione- Fa osservazioni all’Organo di Vigilanza in visita- Fa proposte sull’attività di prevenzione- Segnala al R.S.P.P. i rischi individuati- Ricorre all’Organo di Vigilanza in caso di necessità

Riceve

Opera

E’ consultato

Partecipa alle riunioni

periodiche

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 19 )

CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 19 )

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.)

Page 62: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

IL D.d.L. DEVE INFORMARE CIASCUN

LAVORATORE SU

IL D.d.L. DEVE INFORMARE CIASCUN

LAVORATORE SU

Rischi per la sicurezza e la salute connessi con l’attività

Misure e attività di protezione e prevenzione

Rischi specifici, norme e disposizioni aziendali

Sostanze pericolose

Antincendio, evacuazione, pronto soccorso

Responsabile S.P.P. e medico competente

Lavoratori incaricati delle procedure di emergenza

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 21)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 21)

Page 63: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Durante orario di lavoro

- All’assunzione- Cambio mansione- Cambio attrezzature, tecnologie, sostanze

In modo periodico

In modo particolare per il R.L.S.

In modo mirato gli addetti all’antincendio, ecc.

Formazione sufficiente e adeguata in materia di sicurezza e salute con

particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni

IL D.d.L. DEVE FORMARE CIASCUN

LAVORATORE

IL D.d.L. DEVE FORMARE CIASCUN

LAVORATORE

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 22)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 22)

Page 64: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

TITOLO III D.Lgs. 626/94

 COSI’ COME MODIFICATO DAL D.Lgs. 359/99

 ”USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO”

TITOLO III D.Lgs. 626/94

 COSI’ COME MODIFICATO DAL D.Lgs. 359/99

 ”USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO”

Page 65: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Art. 34)

DEFINIZIONI

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Art. 34)

DEFINIZIONI

Le attrezzature devono soddisfare le disposizioni legislative e regolamentari in materia di tutela della sicurezza e salute

Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto destinato ad essere usato durante il lavoro

ATTREZZATURA DI LAVOROATTREZZATURA DI LAVORO

Page 66: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Mette a disposizione attrezzature adeguate al

lavoro e idonee alla sicurezza e salute

Le sceglie in base al lavoro, tenendo conto sia

dei rischi derivanti dal loro uso sia di quelli

ambientali

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 35-36)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 35-36)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Attua misure tecniche e organizzative per ridurre

al minimo i rischi connessi al loro uso

Page 67: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Provvede affinché le attrezzature destinate al sollevamento dei

carichi siano utilizzate seguendo precisi criteri di

sicurezza

Definisce idonee regole per la circolazione delle attrezzature di

lavoro mobili tenendo conto della sicurezza sia dei

conducenti sia dei pedoni

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 35-36)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 35-36)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Page 68: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Provvede affinché le attrezzature di cui all’allegato XIV ( es. scale aeree, funi e catene, generatori di calore ecc.) siano

sottoposte a verifica sia ad ogni installazione che successivamente a cadenza periodica

Adegua le attrezzature di lavoro mobili e quelle adibite al

sollevamento dei carichi ai criteri di sicurezza elencati nell’allegato XV

Prende misure perché tutte le attrezzature siano installate ed utilizzate

correttamente e fatte oggetto di una idonea manutenzione

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 35-36)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 35-36)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Page 69: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Mette a disposizione dei lavoratori le informazioni e le istruzioni d’uso sulla

sicurezza (in forma loro comprensibile)

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 37-38)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Artt. 37-38)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

Assicura ai lavoratori incaricati una formazione adeguata sull’uso

Page 70: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Art. 39)

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO (Art. 39)

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Si sottopongono ai programmi di formazione e addestramento

Le utilizzano secondo le informazioni e l’addestramento ricevuti

Hanno cura delle attrezzature, non vi apportano modifiche e segnalano immediatamente difetti

o inconvenienti

Page 71: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

FINETitolo III - D.Lgs. 626/94

Page 72: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

D.Lgs. 626/94

TITOLO IV – DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

D.Lgs. 626/94

TITOLO IV – DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

Page 73: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Gli indumenti e le uniformi di lavoro, a meno che non proteggano da qualche rischio, non sono DPI

D.P.I. è qualunque attrezzatura debba essere indossata per

proteggere da un rischio

D.P.I. è qualunque attrezzatura debba essere indossata per

proteggere da un rischio

I D.P.I. devono essere impiegati quando i rischi non possono essere

evitati o sufficientemente ridotti con altri mezzi

D.P.I.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

D.P.I.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

Page 74: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

I D.P.I. devono essere:• adeguati al rischio da prevenire• adeguati alle condizioni del luogo di lavoro• ergonomici• adattabili all'utilizzatore

D.Lgs. 475/92 - TUTTI I DPI DEVONO ESSERE DOTATI DI MARCATURA CE E ACCOMPAGNATI DA UNA NOTA

INFORMATIVA

D.Lgs. 475/92 - TUTTI I DPI DEVONO ESSERE DOTATI DI MARCATURA CE E ACCOMPAGNATI DA UNA NOTA

INFORMATIVA

CE

I “vecchi” dispositivi di emergenza destinati all'autosalvataggio in caso di evacuazione, possono continuare ad essere impiegati fino al 31 dicembre 2004

Page 75: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Valutare i rischi non eliminabili con altri mezzi

Individuare le caratteristiche dei D.P.I. necessari

Individuare le condizioni di utilizzo

Fornire a tutti i lavoratori i necessari D.P.I.

Assicurarne efficienza, igiene e sostituzione

Fornire adeguate istruzioni per l’uso corretto

Informare e formare i lavoratori

Addestramento, almeno per i D.P.I. salvavita e di protezione dell'udito

Richiedere ai lavoratori l’uso dei D.P.I.

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (Art. 43)OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (Art. 43)

Page 76: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

• UNI EN 458 = protezione dell’udito

• UNI 10720 = protezione delle vie respiratorie

• UNI EN 169 = protezione occhi con filtri per saldatura

• UNI EN 170 = protezione occhi con filtri per radiazioni UV

• UNI EN 171 = protezione occhi con filtri per radiazioni infrarosse

• UNI 9609 = indumenti protettivi da agenti chimici

D.M. 2 maggio 2001 (G.U. 209 del 08.09.2001)D.M. 2 maggio 2001 (G.U. 209 del 08.09.2001)

CRITERI DI INDIVIDUAZIONE PER TALUNI D.P.I. (Art. 45)CRITERI DI INDIVIDUAZIONE PER TALUNI D.P.I. (Art. 45)

Page 77: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Sottoporsi ai programmi di formazione e addestramentosull’uso corretto dei D.P.I.

Utilizzarli correttamente

Averne cura e non modificarli

Segnalare immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente

OBBLIGHI DEI LAVORATORI (Art. 44)OBBLIGHI DEI LAVORATORI (Art. 44)

Page 78: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE di 3A CATEGORIA (salvavita)

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE di 3A CATEGORIA (salvavita)

Dispositivi di protezione individuale di progettazione complessa destinati a proteggere da rischi di morte

o di lesione grave o a carattere permanente

Dispositivi di protezione individuale di progettazione complessa destinati a proteggere da rischi di morte

o di lesione grave o a carattere permanente

ENTRANO IN 3a CATEGORIA GLI APPARECCHI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

XXX9913

CE 0086EN 149FFP3

XXX9913

CE 0086EN 149FFP3

Marcatura CE

Page 79: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

D.Lgs. 626/94

FORMAZIONE TEORICA

ADDESTRAMENTO

D.Lgs. 626/94

FORMAZIONE TEORICA

ADDESTRAMENTO

NORMA UNI 10720

FORMAZIONE TEORICAContenutiDurata 8-20 h (autorespiratori)

Aggiornamenti 1-2 all’anno

ADDESTRAMENTO

FORMATORECompetente, formato e segue aggiornamenti

NORMA UNI 10720

FORMAZIONE TEORICAContenutiDurata 8-20 h (autorespiratori)

Aggiornamenti 1-2 all’anno

ADDESTRAMENTO

FORMATORECompetente, formato e segue aggiornamenti

INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTOALL’USO DEI D.P.I. di 3A CATEGORIA

INFORMAZIONE, FORMAZIONE, ADDESTRAMENTOALL’USO DEI D.P.I. di 3A CATEGORIA

Page 80: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

D.P.I.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

D.P.I.DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

Protezione degli occhiProtezione del capo

Protezione dell’udito

Protezione dei piedi

Protezione delle vierespiratorie

Protezione delle mani

Page 81: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

FINETitolo IV - D.Lgs. 626/94

Page 82: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

Page 83: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RESPIRATORI A FILTRORESPIRATORI A FILTRO

Respiratori a filtro non assistitiDipendenti dall’atmosfera ambiente

Respiratori a filtro non assistitiDipendenti dall’atmosfera ambiente

Contro polveri Contro gas e vaporiCombinati:

contro gas, vapori e polveri

Respiratori a filtro a ventilazione assistita o forzataIndipendenti dall’atmosfera ambiente

Respiratori a filtro a ventilazione assistita o forzataIndipendenti dall’atmosfera ambiente

Page 84: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

NON devono essere utilizzati nelle seguenti condizioni:NON devono essere utilizzati nelle seguenti condizioni:

Percentuale di Ossigeno in aria < al 17%

Concentrazione alta dei contaminanti (maggiore dei limiti di utilizzo dei respiratori a filtro)

Presenza di gas/vapori con scarse proprietà di avvertimento (sostanza inodore o soglia olfattiva

maggiore del limite di soglia)

Non nota la natura e/o concentrazione dei contaminanti

RESPIRATORI A FILTROCONDIZIONI DI UTILIZZO

RESPIRATORI A FILTROCONDIZIONI DI UTILIZZO

Page 85: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

RESPIRATORI ISOLANTIIndipendenti dall’atmosfera ambiente

RESPIRATORI ISOLANTIIndipendenti dall’atmosfera ambiente

Page 86: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

ESEMPI DI MARCATURA DEL RESPIRATORE O FILTROESEMPI DI MARCATURA DEL RESPIRATORE O FILTRO

FFP3FFP3

P3P3

Page 87: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELL’UDITODISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELL’UDITO

Page 88: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Danni da rumore Livello rumore (dBA)

Superamento della soglia del dolore, trauma acustico

120-130

Aggravamento dei disturbi precedenti e danni uditivi cronici

85-120

Fastidio, irritabilità, cefalea, affaticamento, calo concentrazione

70-85

Conversazione difficoltosa, difficoltà nei lavori di precisione e in lavori intellettuali

55-70

Fastidio nel sonno 35-55

Nessuno 0-35

Page 89: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Cuffie Archetti Inserti auricolariPreformati

riutilizzabili

Malleabili/

Espandibili

monouso

Personalizzati

CLASSIFICAZIONE DEI PROTETTORI AURICOLARICLASSIFICAZIONE DEI PROTETTORI AURICOLARI

Page 90: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SCELTA DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELL’UDITOSCELTA DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELL’UDITO

CARATTERISTICHE DEL RUMORECARATTERISTICHE DEL RUMORE

FATTORI AMBIENTALIFATTORI AMBIENTALI

FATTORI INDIVIDUALIFATTORI INDIVIDUALI

Temperatura e umidità

Presenza di polvere

Segnali di avvertimento

Giudizio su comfort

Individuazione dei protettori per l’udito idonei

Tipo e livello

Lavoro fisico

Durata di utilizzo

Patologie dell’orecchio

Praticità, taglia adeguata

FATTORI ORGANIZZATIVIFATTORI ORGANIZZATIVI

Page 91: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Tipo di lavoro/

ambiente di lavoro

Dispositivo

migliore

Dispositivo

sconsigliato

Ambienti con alta T° e umidità - Lavoro fisico

Ambienti polverosi

Esposizione ripetuta a rumori di breve durata

Esposizione continua a rumori dannosi

Contemporaneità con altri dispositivi di protezione

GUIDA ALLA SCELTA DEL PROTETTORE AURICOLAREGUIDA ALLA SCELTA DEL PROTETTORE AURICOLARE

Page 92: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE MANIDISPOSITIVI DI PROTEZIONE DELLE MANI

Page 93: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SCELTA DEI GUANTI DI PROTEZIONE SCELTA DEI GUANTI DI PROTEZIONE

Materiali taglienti, abrasivi

Scivolamento della presa

Elettricità

Sostanze chimiche

Spruzzi incandescenti

Caldo/freddo

Sensibilità tattile, destrezza

Durata di utilizzoVariabilità del lavoro

Disponibilità taglie

Morbidezza, traspirabilità, cuciture

Sostanze allergizzanti, irritanti

Individuazione dei guanti idonei

Microrganismi

ALTRI FATTORIALTRI FATTORI

FATTORI ORGANIZZATIVIFATTORI ORGANIZZATIVI

FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO

Page 94: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

I pittogrammi indicano da quali rischi i guanti proteggonoI pittogrammi indicano da quali rischi i guanti proteggono

FATTORI DI RISCHIO FATTORI DI RISCHIO

RISCHI MECCANICI

RISCHI CHIMICI E MICROBIOLOGICI

TAGLIO DA LAMA

ELETTRICITA’ STATICA

CALORE E FUOCO FREDDO

Page 95: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GUANTI PER I RISCHI MECCANICIGUANTI PER I RISCHI MECCANICI

XXX YYY

abcd

T 10

CE

fabbricante

modello

pittogrammaper il rischio meccanico

taglia

marcatura di conformità

2 1 2 2

resistenza all’abrasione (0-4)

resistenza al taglio (0-5)

resistenza alla perforazione (0-4)

resistenza allo strappo (0-4)

Page 96: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GUANTI PER I RISCHI MECCANICI - esempiGUANTI PER I RISCHI MECCANICI - esempi

Fibra Kevlar. Resistenza al taglio e calore per contatto

Ricoperto in poliuretano. Resistenza al taglio e

abrasione

Nitrile

Tessuto jersey impregnato in NBR (Nitrile-Buthadiene-Rubber). Protezione dall’

olio e grasso

Page 97: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GUANTI PER I RISCHI CHIMICI E MICRORGANISMIGUANTI PER I RISCHI CHIMICI E MICRORGANISMI

Es: consultazione della tabella delle resistenze chimiche di un catalogoEs: consultazione della tabella delle resistenze chimiche di un catalogo

Tipo sostanza Tipo guanto Giudizio

Lattice naturale Sconsigliato

Neoprene Medio

Solvente (toluene) Nitrile Buono

PVC Medio

Fluoroelastomero Eccellente

Page 98: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GUANTI PER LA PROTEZIONE TERMICA GUANTI PER LA PROTEZIONE TERMICA

2122 41XX4X

Livelli di prestazione

Resistenza all’infiammabilità

Resistenza al calore da contatto

Resistenza al calore convettivo

Resistenza al calore radiante

Resistenza a piccoli spruzzi di metallo fuso

Resistenza a grandi proiezioni di metallo fuso

Page 99: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GUANTI PER LAVORI SOTTO TENSIONE GUANTI PER LAVORI SOTTO TENSIONE

CEI EN 60903 - CEI 11-3:Specifica per guanti e muffole

di materiale isolante per lavori sotto per tensione

CEI EN 60903 - CEI 11-3:Specifica per guanti e muffole

di materiale isolante per lavori sotto per tensione

Page 100: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEGLI OCCHI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEGLI OCCHI

Page 101: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Lancio di detriti; collisione con oggetti statici; scivolamento; presenza di pulviscolo o particelle fini; abrasione; ustione da liquidi bollenti o solidi fusi

Contatto con parti in tensione o esposizione ad archi elettrici da cortocircuito

Radiazioni infrarosse; abbagliamento; radiazioni ultraviolette; laser

Penetrazione di polveri molto fini, aerosol, liquidi, fumi, vapori e gas, agenti/virus biologici

TIPOLOGIE DI RISCHITIPOLOGIE DI RISCHI

MECCANICIMECCANICI

ELETTRICIELETTRICI

CHIMICICHIMICI

RADIAZIONI RADIAZIONI

Page 102: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

MARCATURA DEL D.P.I.MARCATURA DEL D.P.I.

I EN 166 CE 3 F

Norma di riferimento

Identificazione del fabbricante

Marcatura di conformità

Campo di utilizzo

Montatura

*Resistenza meccanica

* Dove applicabile

Page 103: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

3 – 2,5 I 1 S 9 N K

Tipo di filtro:da 2 a 6

Identificazione del fabbricante

Resistenza all’appannamento

Classe ottica: da 1 a 3

Oculari

Grado di protezione da

luce solare

Resistenza meccanica

Campo di utilizzo

Resistenza all’abrasione

MARCATURA DEL D.P.I.MARCATURA DEL D.P.I.

Page 104: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

AMBIENTE DI LAVOROAMBIENTE DI LAVORO

TEMPO DI UTILIZZOTEMPO DI UTILIZZO

LAVORATORELAVORATORE

Temperatura ambiente

Sbalzi di Temperatura

Corretta visione dei colori

Presenza di elementi abrasivi

Presenza di solventi o corrosivi

Peso Aerazione

Qualità ottica

Campo visivo

Dimensioni e peso

Correzione ottica

Compatibilità con altri D.P.I.

SCELTA DELLA PROTEZIONE APPROPRIATASCELTA DELLA PROTEZIONE APPROPRIATA

Page 105: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEI PIEDIDISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEI PIEDI

Page 106: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Caduta di oggetti; perforazione della suola; scivolamento; abrasioni; vibrazioni;urti al malleolo e caviglia; urti o schiacciamento del metatarso

Accumulo di cariche elettrostatiche; contatto con parti in tensione

Calore per contatto; calore radiante; fuoco/fiamme; freddo/intemperie; proiezione di materiali incandescente

Penetrazione di polveri o prodotti nocivi; gocciolamento di prodotti chimici aggressivi; contaminazione chimica batteriologica

TIPOLOGIE DI RISCHITIPOLOGIE DI RISCHI

MECCANICIMECCANICI

ELETTRICIELETTRICI

CHIMICICHIMICI

TERMICITERMICI

Page 107: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Calzature

da Lavoro(EN 347 – Categoria O)

Calzature

Protettive(EN 346 – Categoria P)

Calzature

di Sicurezza(EN 345 – Categoria S)

Assicurano Comfort e solidità definite da norma europea

Assicurano Comfort e solidità definite da norma europea.

Sono dotate di puntale protettivo per le dita in caso di urti pari a 100J e di schiacciamento sotto un carico massimo di 1000daN

Assicurano Comfort e solidità definite da norma europea.

Sono dotate di puntale protettivo per le dita in caso di urti pari a 200J e di schiacciamento sotto un carico massimo di 1500daN

CATEGORIECATEGORIE

Page 108: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Codice Denominazione

Classificazione

I

Scarpe in pelle o altri materiali,

con eccezione della gomma

pura o delle scarpe

completamente in polimero

IIScarpe completamente in gomma

o scarpe in polimero (scarpe

vulcanizzate o sagomate)

CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE

Page 109: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DELLE SCARPESISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DELLE SCARPE

CategorieRequisiti essenziali

Requisiti integrativiS P O

SB PB I o II Dotazione di base

S1 P1 O1 IArea tallone chiusa. Antistatica. Assorbimento energia area tallone. Resistenza suola agli oli.

S2 P2 O2 ICome S1, P1, O1, + materiale tomaia resistente alla penetrazione all’acqua.

S3 P3 O3 ICome S2, P2, O2, + resistenza penetrazione suola a lamina d’acciaio.

S4 P4 O4 IIAntistatica. Assorbimento energia area tallone. Resistenza suola e tomaia agli oli.

S5 P5 O5 IICome S4, P4, O4, + resistenza penetrazione suola con lamina d’acciaio.

Page 110: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

REQUISITI AGGIUNTIVI REQUISITI AGGIUNTIVI

SIMBOLO REQUISITO/CARATTERISTICHE PRESTAZIONE

P Resistenza alla perforazione della suola ≥ 1000 N

E Assorbimento energia in zona tallone ≥ 20 J

A Calzatura antistatica Tra 0,1 e 1000 M

C Calzatura conduttiva < 0,1 M

WRUPenetrazione e assorbimento di acqua della tomaia

≥ 60 min.

CI Isolamento dal freddo Prova a – 20° C

HI Isolamento dal caldo Prova a 150° C

HRO Resistenza al calore per contatto Prova a 300° C

ORO Resistenza agli idrocarburi Aumento vol. ≤ 12%

Page 111: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

ESEMPIO DI TIMBRATURA DI CALZATUREESEMPIO DI TIMBRATURA DI CALZATURE

XXX YYY

abcd

T 44

CEEN 345

S3

Fabbricante

Articolo

Norma di riferimento

Taglia

Marcatura di conformità

05 - 03

CategoriaMese ed anno di

fabbricazione

Page 112: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEL CAPOELMETTI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEL CAPOELMETTI

Page 113: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Cadute di oggetti, urti, impigliamento dei capelli, ecc.

Contatto diretto con parti in tensione, cariche elettrostatiche

Gocciolamenti, spruzzi, ecc. di prodotti chimici

TIPOLOGIE DI RISCHITIPOLOGIE DI RISCHI

MECCANICIMECCANICI

ELETTRICIELETTRICI

CHIMICICHIMICI

TERMICITERMICI

Caldo/freddo, proiezione di materiali in fusione, fiamme, ecc.

Page 114: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Casco antiurto

per l’industria ( EN 812 )

Elmetto di protezione

per l’industria ( EN 397 )

Destinato a proteggere dagli effetti di un urto della testa contro un oggetto duro e immobile, tale da causare lacerazione o altre ferite superficiali

Destinati a proteggere dal rischio di lesione per effetto di: caduta di gravi, cadute accidentali, contatto con elementi taglienti, contatto con parti calde o fredde, folgorazione e schiacciamento per intrappolamento

CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE

Page 115: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Resistenza alla penetrazioneResistenza alla penetrazioneAssorbimento degli urtiAssorbimento degli urti

Rottura del sottogolaRottura del sottogolaResistenza alla fiammaResistenza alla fiamma

EtichettaEtichetta

REQUISITI OBBLIGATORIREQUISITI OBBLIGATORI

Page 116: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Temperatura molto altaTemperatura molto altaTemperatura molto bassaTemperatura molto bassa

Deformazione lateraleDeformazione lateraleProprietà elettricheProprietà elettriche

Spruzzi di metallo fusoSpruzzi di metallo fuso

REQUISITI FACOLTATIVIREQUISITI FACOLTATIVI

Page 117: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Scelta nei colori

Predisposizione altri D.P.I.

Caratteristiche generaliCaratteristiche generali

Leggerezza

Comfort

GUIDA ALLA SCELTAGUIDA ALLA SCELTA

Page 118: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

ETICHETTAETICHETTA

Elenco delle voci sempre presenti in Etichetta Elenco delle voci sempre presenti in Etichetta

• Temperatura molto bassa• Temperatura molto alta• Isolamento elettrico• Deformazione laterale• Spruzzo metallo fuso

• Numero della norma di riferimento• Marchio o nome del costruttore• Anno e trimestre di costruzione• Tipo di elmetto (designazione del fabbricante)• Taglia o gamma di taglie• Abbreviazione del materiale della calotta

Elenco dei requisiti facoltativi dichiarati in Etichetta Elenco dei requisiti facoltativi dichiarati in Etichetta

Page 119: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

D.Lgs. 626/94

TITOLO VI – UTILIZZO DI VIDEOTERMINALI

D.Lgs. 626/94

TITOLO VI – UTILIZZO DI VIDEOTERMINALI

Page 120: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

VIDEOTERMINALIVIDEOTERMINALI

Page 121: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

VIDEOTERMINALI (VDT):

Le apparecchiature dotate di schermo alfanumerico o grafico costituite da

personal computer, sistemi di videoscrittura, di elaborazione dati, di testi

o di immagini.

VIDEOTERMINALI (VDT):

Le apparecchiature dotate di schermo alfanumerico o grafico costituite da

personal computer, sistemi di videoscrittura, di elaborazione dati, di testi

o di immagini.

Vengono esclusi da tale ambito:•Le macchine calcolatrici•I sistemi di videoscrittura senza schermo•I sistemi portatili non utilizzati continuativamente nei luoghi di lavoro•I pannelli di controllo

Page 122: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

Il lavoro al videoterminale, di per sé non costituisce un rischio per la salute dell’operatore. È invece la sua utilizzazione in condizioni ambientali e/o organizzative inadeguate che può determinare l’insorgenza di problemi per l’integrità fisica e mentale dell’operatore.

LAVORATORE VIDEOTERMINALISTA:

colui che utilizza il VDT in modo sistematico o abituale per

20 ore settimanali

LAVORATORE VIDEOTERMINALISTA:

colui che utilizza il VDT in modo sistematico o abituale per

20 ore settimanali

Page 123: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISTURBIDISTURBI

DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICISono legati al mantenimento prolungato e fisso, talvolta non ergonomicamente esatto, della postazione di lavoro.

Possono manifestarsi con senso di pesantezza, tensione, indolenzimento, dolore muscolare a: collo, schiena, spalle, braccia, mani          

DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICISono legati al mantenimento prolungato e fisso, talvolta non ergonomicamente esatto, della postazione di lavoro.

Possono manifestarsi con senso di pesantezza, tensione, indolenzimento, dolore muscolare a: collo, schiena, spalle, braccia, mani          

DISTURBI OCULO-VISIVIbruciore, arrossamento, prurito, lacrimazione, visione confusa, fastidio per la luce

DISTURBI OCULO-VISIVIbruciore, arrossamento, prurito, lacrimazione, visione confusa, fastidio per la luce

Page 124: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DISTURBIDISTURBI

DISTURBI PSICOLOGICIQuesti sono disturbi difficilmente classificabili, in quanto causati normalmente da una non corretta organizzazione del lavoro o dal contenuto intellettuale dell’attività svolta, che possono indurre a fenomeni di ansia, nervosismo, irritabilità, depressione ed alterazione dell’umore

DISTURBI PSICOLOGICIQuesti sono disturbi difficilmente classificabili, in quanto causati normalmente da una non corretta organizzazione del lavoro o dal contenuto intellettuale dell’attività svolta, che possono indurre a fenomeni di ansia, nervosismo, irritabilità, depressione ed alterazione dell’umore

Page 125: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO  OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

LE POSTAZIONI DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE DEVONO ESSERE, A PRESCINDERE DAL NUMERO DI

ORE DI UTILIZZO, CONFORMI A QUANTO CONTENUTO NELL’ALLEGATO VII

(adeguatezza dei sedili, dei piani di lavoro, dell’ambiente, ecc.)

LE POSTAZIONI DI LAVORO AL VIDEOTERMINALE DEVONO ESSERE, A PRESCINDERE DAL NUMERO DI

ORE DI UTILIZZO, CONFORMI A QUANTO CONTENUTO NELL’ALLEGATO VII

(adeguatezza dei sedili, dei piani di lavoro, dell’ambiente, ecc.)

Page 126: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  LA POSTAZIONE DI LAVORO  LA POSTAZIONE DI LAVORO

collocato correttamente in relazione alle finestre (luce)

 

regolabile secondo le esigenze dell’operatore

ad una distanza di lettura di 5070 cm. (accomodamento)

 

dislocato in modo da avere il bordo superiore all’altezza degli occhi dell’operatore

(collo, cefalea muscolo-tensiva)

LO SCHERMO VIDEO DEVE ESSERE:LO SCHERMO VIDEO DEVE ESSERE:

Page 127: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  LA POSTAZIONE DI LAVORO  LA POSTAZIONE DI LAVORO

LA COLLOCAZIONE CORRETTA IN RELAZIONE ALLE FINESTRE

LA COLLOCAZIONE CORRETTA IN RELAZIONE ALLE FINESTRE

finestratura posta su

1 solo lato:

ottimale se a

Nord Est - Nord

Nord Ovest

dotata di schermatura idonea

Page 128: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  LA POSTAZIONE DI LAVORO  LA POSTAZIONE DI LAVORO

piano: ottimale 160 x 90 cm.

altezza: regolabile da 68 82 cm. in funzione dell’operatore ed inclinabile leggermente in avanti

IL TAVOLO DI LAVORO DEVE AVERE:IL TAVOLO DI LAVORO DEVE AVERE:

spazio per le gambe:

larghezza min. = 70 cm.

lunghezza min. = 60 cm (ginocchio)

“ “ “ = 80 cm (piedi)

colore: toni neutri (attenzione ai riflessi)

 

occorre un canale passacavi

Page 129: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  LA POSTAZIONE DI LAVORO  LA POSTAZIONE DI LAVORO

altezza: variabile da 42 55 cm. (girevole) basamento: a 5 razze, grande almeno come il piano del sedile

IL SEDILE O SEDIA DEVE AVERE:IL SEDILE O SEDIA DEVE AVERE:

piano: 40x40 cm. concavo, anatomico, soffice e rivestito di materiale traspirante, con bordo arrotondato (compressione dei vasi e dei nervi) e possibilmente inclinabile in avanti (< 2°) e indietro (< 14°)

schienale: regolabile in altezza e inclinazione con imbottitura lombare

braccioli: non indispensabili, comunque corti e chiusi

Page 130: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  LA POSTAZIONE DI LAVORO  LA POSTAZIONE DI LAVORO

 

necessario quando l’altezza minima del tavolo rimane eccessiva

dimensioni: 40x30x15 cm

inclinazione: < 20°

non deve scivolare

 

utile per la videoscrittura

inclinabile 30° 70° rispetto al piano

posizionato alla stessa distanza dello schermo (accomodamento)

POGGIAPIEDIPOGGIAPIEDI

PORTADOCUMENTI PORTADOCUMENTI

Page 131: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

Posizionare il VDT in maniera ottimale per evitare i riflessi e/o sfarfallii dello schermo: • oscurare le finestre per migliorare la visibilità ed il contrasto• regolare il contrasto e la dimensione dei caratteri in modo ottimale;• inclinare il monitor per ridurre i riflessi• utilizzare se necessario uno schermo antiriflesso;

• mantenere pulito il monitor e lo schermo protettivo

REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI

Page 132: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI   REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI

• Mantenere una posizione corretta regolando la posizione del sedile e/o l’altezza del tavolo di lavoro e/o dello schermo in modo che:

• Gli occhi siano ad una distanza non inferiore a 50-70 cm dal monitor e alla stessa altezza del bordo superiore dello schermo;

• Gli avambracci siano appoggiati al piano di lavoro e i polsi non piegati;

• Angoli dei gomiti, fianchi e gambe superiori a 90°

• Utilizzare la sedia di lavoro in modo che sia orientata e rivolta verso il video

• I piedi devono essere ben poggiati a terra o, solo se necessario, su un poggiapiedi

• Mouse il più possibile vicino al corpo • Richiedere, se necessario, un leggio

portadocumenti

Page 133: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

• Effettuare interruzioni, (cambiamenti di attività) di 15 minuti ogni due ore di attività continuativa al VDT;

• Dopo un uso continuativo del VDT è necessario ripristinare la corretta impostazione della colonna vertebrale con degli opportuni esercizi e movimenti del tronco dorsale, della testa e del collo;

• Non trascurare eventuali riduzioni della capacità visiva segnalandole al medico competente;

• Sottoporsi alla visita medica specialistica se prevista

PER CHI UTILIZZA IL VDT IN MODO SISTEMATICO:PER CHI UTILIZZA IL VDT IN MODO SISTEMATICO:

  REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI   REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI

Page 134: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

  RIASSUMENDO…  RIASSUMENDO…

LA POSTAZIONE DI LAVORO “è ottimale” quando è assicurata la flessibilità più ampia possibile in tutte le sue

componenti

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FINETitolo VI - D.Lgs. 626/94

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D.Lgs. 493/96

SEGNALETICA DI SICUREZZA

D.Lgs. 493/96

SEGNALETICA DI SICUREZZA

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO

Corso

”L’ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro”

Page 137: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

• TUTTE LE PRESCRIZIONI E I DIVIETI DEVONO ESSERE RICHIAMATI TRAMITE APPOSITA SEGNALETICA

• OVE NECESSARIO DEVONO ESSERE PREDISPOSTI APPOSITI CARTELLI DI AVVERTIMENTO

• LA SEGNALETICA DEVE ESSERE CONFORME A PRECISE DISPOSIZIONI DI LEGGE

• LA SEGNALETICA NON DEVE GENERARE EQUIVOCI

• LE DIMENSIONI DELLA SEGNALETICA DEVONO ESSERE PROPORZIONATE ALLA DISTANZA DA CUI DEVONO ESSERE PERCEPITI I MESSAGGI

• TUTTE LE PRESCRIZIONI E I DIVIETI DEVONO ESSERE RICHIAMATI TRAMITE APPOSITA SEGNALETICA

• OVE NECESSARIO DEVONO ESSERE PREDISPOSTI APPOSITI CARTELLI DI AVVERTIMENTO

• LA SEGNALETICA DEVE ESSERE CONFORME A PRECISE DISPOSIZIONI DI LEGGE

• LA SEGNALETICA NON DEVE GENERARE EQUIVOCI

• LE DIMENSIONI DELLA SEGNALETICA DEVONO ESSERE PROPORZIONATE ALLA DISTANZA DA CUI DEVONO ESSERE PERCEPITI I MESSAGGI

D.Lgs. 493/96D.Lgs. 493/96

Page 138: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

• TUTTE LE ATTREZZATURE ANTINCENDIOANTINCENDIO PRESENTI DEVONO ESSERE SEGNALATE CON APPOSITI CARTELLI

• I PERCORSI INDIVIDUATI PER GLI ESODI E L’EVACUAZIONEESODI E L’EVACUAZIONE DEVONO ESSERE SEGNALATI IDONEAMENTE

• TUTTE LE USCITE DI SICUREZZAUSCITE DI SICUREZZA DEVONO ESSERE INDIVIDUATE TRAMITE APPOSITE SEGNALAZIONI

• NEI LOCALI O ATTIVITA’ OVE NECESSITANO VANNO INDICATI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE DA ADOTTARE

• DEVE ESSERE INDICATO L’ INTERRUTTORE GENERALEL’ INTERRUTTORE GENERALE DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA

• DEVE ESSERE SEGNALATA L’UBICAZIONE DELLA CASSETTA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSODI PRONTO SOCCORSO

• TUTTE LE ATTREZZATURE ANTINCENDIOANTINCENDIO PRESENTI DEVONO ESSERE SEGNALATE CON APPOSITI CARTELLI

• I PERCORSI INDIVIDUATI PER GLI ESODI E L’EVACUAZIONEESODI E L’EVACUAZIONE DEVONO ESSERE SEGNALATI IDONEAMENTE

• TUTTE LE USCITE DI SICUREZZAUSCITE DI SICUREZZA DEVONO ESSERE INDIVIDUATE TRAMITE APPOSITE SEGNALAZIONI

• NEI LOCALI O ATTIVITA’ OVE NECESSITANO VANNO INDICATI I DISPOSITIVI DI PROTEZIONEDISPOSITIVI DI PROTEZIONE DA ADOTTARE

• DEVE ESSERE INDICATO L’ INTERRUTTORE GENERALEL’ INTERRUTTORE GENERALE DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA

• DEVE ESSERE SEGNALATA L’UBICAZIONE DELLA CASSETTA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSODI PRONTO SOCCORSO

SEGNALETICA GENERALESEGNALETICA GENERALE

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FINE D.Lgs. 493/96

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VIETATO FUMARE O

USARE FIAMME LIBERE

VIETATO FUMARE O

USARE FIAMME LIBERENON

TOCCARE

NONTOCCARE

VIETATOAI PEDONI

VIETATOAI PEDONI

DIVIETO DIACCESSO

AI NONAUTORIZZATI

DIVIETO DIACCESSO

AI NONAUTORIZZATI

DIVIETO DISPEGNERE

CON ACQUA

DIVIETO DISPEGNERE

CON ACQUA

I CARTELLI DI DIVIETO SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO BIANCO E BORDO ROSSO CON STRISCIA TRASVERSALE ROSSA

I CARTELLI DI DIVIETO SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO BIANCO E BORDO ROSSO CON STRISCIA TRASVERSALE ROSSA

VIETATOFUMARE

VIETATOFUMARE

ACQUA NONPOTABILE

ACQUA NONPOTABILE

DIVIETO

Page 141: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

TENSIONEELETTRICA

PERICOLOSA

TENSIONEELETTRICA

PERICOLOSA

SOSTANZA CORROSIVA

SOSTANZA CORROSIVA

RISCHIODI INCIAMPO

RISCHIODI INCIAMPO

RISCHIOBIOLOGICO

RISCHIOBIOLOGICO

SOSTANZA COMBURENTE

SOSTANZA COMBURENTE

SOSTANZA VELENOSA

SOSTANZA VELENOSA

I CARTELLI DI AVVERTIMENTO SONO DI FORMA TRIANGOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO GIALLO E BORDO NERO

I CARTELLI DI AVVERTIMENTO SONO DI FORMA TRIANGOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO GIALLO E BORDO NERO

AVVERTIMENTOAVVERTIMENTO

Page 142: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

GUANTI DI PROTEZIONE OBBLIGATORI

GUANTI DI PROTEZIONE OBBLIGATORI

CALZATURE DI SICUREZZA OBBLIGATORIE

CALZATURE DI SICUREZZA OBBLIGATORIE

PROTEZIONEOBBLIGATORIA

DEGLI OCCHI

PROTEZIONEOBBLIGATORIA

DEGLI OCCHI

PROTEZIONEOBBLIGATORIA

VIE RESPIRATORIE

PROTEZIONEOBBLIGATORIA

VIE RESPIRATORIE

I CARTELLI DI PRESCRIZIONE SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO AZZURRO

I CARTELLI DI PRESCRIZIONE SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO AZZURRO

PROTEZIONEOBBLIGATORIA

DELL’UDITO

PROTEZIONEOBBLIGATORIA

DELL’UDITO

PRESCRIZIONEPRESCRIZIONE

Page 143: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

DIREZIONEDA SEGUIRE

DIREZIONEDA SEGUIRE

PRONTOSOCCORSO

PRONTOSOCCORSO

BARELLABARELLALAVAGGIOPER OCCHI

LAVAGGIOPER OCCHI

PERCORSO/USCITADI EMERGENZA

PERCORSO/USCITADI EMERGENZA

I CARTELLI DI SALVATAGGIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO VERDE

I CARTELLI DI SALVATAGGIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO VERDE

SALVATAGGIOSALVATAGGIO

Page 144: DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO  Corso ”L’ABC della Sicurezza  e Igiene sul Lavoro”

SCALAANTINCENDIO

SCALAANTINCENDIO

LANCIAANTINCENDIO

LANCIAANTINCENDIOESTINTOREESTINTORE

DIREZIONEDA SEGUIRE

DIREZIONEDA SEGUIRE

I CARTELLI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO ROSSO

I CARTELLI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO ROSSO

ANTINCENDIOANTINCENDIO