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n. 6 novembre-dicembre 2015 dalla foresta al prodotto finito Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento Postale - 70% - LO/MI Cepra - Centro direzionale Milanofiori - 1a Strada - Palazzo F3 - I-20090 Assago (MI) 10,00 CONTIENE I.P. ISSN 1125-7458 Un viaggio a Cuba per capire di più... Tradizionale appuntamento con Homag , Biesse e Cefla IN PRIMO PIANO OPEN HOUSE Viaggio nella splendida regione italiana per parlare di tecnologie per il legno FOCUS TOSCANA

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Un viaggio a Cubaper capire di più...

Tradizionale appuntamentocon Homag, Biesse e Cefla

IN PRIMO PIANO OPEN HOUSE

Viaggio nella splendida regione italianaper parlare di tecnologie per il legno

FOCUS TOSCANA

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Logistica e tecnologiaper l’automazione

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Via Emilia, 77 - 47921 Rimini (RN) ItaliaTel. +39 0541 700111 - [email protected]

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n. 6novembre-dicembre 2015

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FOCUS TOSCANA

SCM ACCORD 25 FXTECNOLOGIA INTELLIGENTESEMPLICITA' DI UTILIZZO

Centro di lavoro CNC a 3, 4 e 5 assiProgettato con soluzioni tecnologiche ideali per la pro-duzione di elementi in legno massello, plastica, com-positi e leghe leggere.

Permette di lavorare componenti di qualsiasi forma conspessore fino a 250 mm, tramite gruppi operatori al-tamente performanti e 44 utensili sempre disponibiliin macchina.

Massima velocità e produttività grazie al nuovo siste-ma di sicurezza "Pro Speed".

Programmazione facile, intuitiva ed efficace conl’esclusiva software suite SCM Xilog Maestro integratacon Maestro 3D e il simulatore Maestro Pro View.

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Non dovete aspettare Natale …

… perché HOLZMA regala tecnologie sorprendenti ed innovative durante tutto

l’anno. Nel 2015 abbiamo presentato tra l’altro la nuova HPS 320 fl exTec

per la produzione a lotto 1 completamente automatica, il nuovo programma di

ottimizzazione Schnitt-Profi (t) e la nuova “piccola” sezionatrice HPP130.

Cosa porterà l’anno prossimo? Vi promettiamo di non deludervi! Intanto

rilassatevi e godetevi il periodo delle feste. Noi ci faremo sentire. Nel frattempo

Vi auguriamo buone feste ed un felice Anno Nuovo!

HPS 320 fl exTec

HOMAG Italia S.P, A.Via A. Vivaldi 15 – 20833 Giussano – MBTel. 0362 8681 – Fax 0362 [email protected]

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lo deposita – a seconda dello schema di taglio – bre-vemente sulla stazione sopra il pressore. Ciò consentetagli di finitura completamente automatici e senza errorisenza limiti. Alla fine il robotprende il pezzo finitodal tavolo macchinaanteriore e lo deponenella giusta posizioneper la stazione di la-vorazione successiva sul tratto di uscita con etichetta-tura automatica.

I VANTAGGI - Il robot in abbinamento alla traversa a depressionelavora in modo veloce senza danneggiare il materiale.- Resa estrema del robot industriale con una percen-tuale di errori ridotta quasi a zero.- Sistemi separati per il raggruppamento, la rotazione elo smistamento non sono necessari.- Ingombro minimo.- Elevata resa del materiale grazie alla flessibilità nellacreazione degli schemi di taglio ed ulteriori caratteristi-che speciali come p.es. l’impiego di lame molto sottili.- Risparmio di tempo e denaro: il ciclo completamenteautomatico riduce il personale necessario ad un minimo.Inoltre si ha una durata più lunga degli utensili, una ma-nutenzione minima e meno scarti. - L’impostazione rigorosa dell’impianto sulla lavorazionedi pannelli singoli permette un impianto di aspirazioneparticolarmente efficiente con consumi minimi. E’ possibile vedere la sezionatrice “HPS 320 flexTec” inazione su www.youtube.com/HOLZMA. ▲

www.holzma.com XYLON novembre-dicembre 2015 5

Nella produzione a lotto 1 il pezzo finito deve essereidentificato in modo univoco e arrivare alla stazione di la-vorazione successiva nella sequenza e nella posizionegiusta. Inoltre è necessario raggruppare più pezzi possi-bili di una commessa all’interno di un unico schema ditaglio. Questo implica però almeno uno, e spesso anchepiù tagli di finitura e una movimentazione pezzi impe-gnativa. Con la nuova “HPS 320 flexTec” questi pro-blemi fanno parte del passato: la sezionatura individualeavviene completamente in automatico e con la massimaefficienza e massima flessibilità nella creazione deglischemi di taglio. Si possono così ottenere fino a 1500pezzi cadaun turno. Inoltre la “HPS 320 flexTec” può essere collegata a unmagazzino automatico di Homag Automation oppureessere integrata in impianti di produzione industriali.Il cuore della “HPS 320 flexTec” è un robot industrialedotato di una traversa a depressione speciale. Il robot sioccupa della completa movimentazione di pannelli, pezzie strisce – e questo finché tutti i tagli di finitura sonostati eseguiti. Il robot solleva la striscia dopo il primo taglio longitudi-nale, la ruota nella giusta posizione per il taglio trasver-sale e la depone sul tavolo macchina laterale (stazionedi raccolta strisce). Da qui le strisce vengono riportate da programma al ta-volo macchina posteriore, dove avviene l’allineamentoautomatico e ilposizionamentosulla linea di ta-glio mediante lepinze di bloccag-gio. Se il ciclo pre-vede un taglio difinitura, il robotposiziona il pezzodirettamente sultavolo macchinaposteriore oppure

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“HPS 320 FLEXTEC”:HOLZMA RIVOLUZIONALA SEZIONATURA

Con la sezionatrice “HPS 320 flexTec“, Holzma rivoluziona la sezionatura della produzione individuale e a lotto 1. Questa nuova isola di sezionatura è progettata interamente per la lavorazioneintelligente di pannelli singoli e abbina un flusso materiale innovativo a cicli produttivi completamente automatizzati e tagli di finitura senza limiti.

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pubbliredazionale

Surplex offre una vasta gamma di macchine usateper la lavorazione del legno, la maggior parte ven-dute tramite aste online sul sito www.surplex.com.Nel corso degli ultimi anni, il successo è stato tra-volgente: surplex.com viene ora utilizzato da più di350.000 visitatori ogni mese provenienti da oltre150 Paesi. Migliaia di articoli di qualità dei miglioricostruttori sono disponibili a prezzi davvero inte-ressanti e con disponibilità immediata. Sulla piat-taforma online di Surplex sono disponibili beniindustriali di ogni tipo, dagli utensilimanuali alle macchine tradizionali,dai macchinari industriali ai carrellielevatori, dalle attrezzature accesso-rie alla produzione fino ai grandi im-pianti. Ma l'impegno di Surplex vaben oltre la sola offerta di macchi-nari usati: Surplex fornisce anche ungran numero di servizi aggiuntivi perassicurare un livello elevato di sod-disfazione del cliente. La gestionedei processi logistici, come lo smon-taggio, la spedizione, la fatturazionee le formalità doganali, sollevano ilvenditore da ogni adempimento bu-rocratico. La disponibilità dell’appli-

cazione per smartphone Android e IOSconsente una facile consultazione erende possibile l’acquisto in mobilità inmodo facile ed intuitivo. I metodi di ac-quisto e pagamento avanzati come Pay-Pal o carta di credito, oltre al tradizionalebonifico bancario, accelerano e semplifi-cano le transazioni. Le soluzioni di mar-keting professionale per i clienti chevogliono vendere macchinari e altro eduno staff multilingua permettono il suc-cesso della vendita in tutto il mondo. Sur-plex si prende cura di tutti i dettagli, ilcliente beneficia di una esperienza d'ac-quisto ottimale e può concentrarsi com-pletamente sui suoi obiettivi.

FOCUS SUI CLIENTI ITALIANISurplex Srl è stata fondata nel 2013 per portare tuttequeste soluzioni di qualità ai clienti italiani. Guido Fran-chini, Country Manager per l'Italia, ha costituito un teamlocale che si occupa di tutte le fasi necessarie all'attua-zione del progetto. I Project Manager Alessandro Icardi,Paolo Forni e Simone Clini possono essere contattatiper ogni problematica tecnica, Elena Groudinina e Anna

Il modo migliore di vendere macchinari

Surplex: soluzioni di qualità per il remarketing di beni industriali.

Recentemente venduta da Surplex Srl: linea di squadrabordatura Homag “Power 620 & Profi TBH 510”.

L’amministratore di Surplex Srl:Guido Franchini, Country Manager Italy.

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Maria Iasparra sono a disposizione per le richieste ge-nerali presso la sede di Surplex Srl a Torino. Un team, basato in Germania e composto da tec-nici di lingua italiana, si occupa della gestione degliordini e assicura uno stretto contatto con i clienti,soprattutto durante il pagamento e il ritiro dei mac-chinari. I clienti interessati all'acquisto di macchi-nari usati ricevono un supporto di qualità. Moltedelle aste online di Surplex.com sono organizzatein Italia con beni situati in Italia, questo consenteai clienti italiani di sostenere spese di trasportomolto basse.

UNA SCELTA DI QUALITA’ PER CHI VUOLE VENDERE MACCHINEIn caso di cessioni di macchinari o attrezzature, acausa di riorganizzazioni di produzione, trasferi-menti o variazioni di produzione, Surplex Srl si ri-vela un partner competente e affidabile. Ma Surplex è soprattutto una scelta eccellente perla gestione di chiusure di fabbriche complete, com-binando una eccezionale esperienza di mercato, va-lutazioni professionali, ampie conoscenzespecialistiche e un mercato globale, per aiutare ilcliente a raggiungere risultati eccezionali. In molti casi, il valore di mercato delle macchineusate è sottovalutato, Surplex ha generato risultatieconomici sorprendenti in numerose chiusure diaziende, e questo sia nel caso di piccole falegna-merie che di grande industrie.

SEMPRE PIU’ CLIENTI, SEMPRE NUOVE ASTEI numeri indicano che il mercato italiano ha accoltocon entusiasmo i vantaggi ed i servizi offerti da Sur-plex Srl. Nel 2014 le aste organizzate in Italia sonostate 25, questo numero, nel 2015, sarà più cheraddoppiato superando ampiamente le 50 aste ita-liane. A ottobre 2015 si sono registrati quasi10.000 utenti alle aste nazionali, un incremento diquasi quattro volte rispetto al 2014. Nel corso del 2014 sono stati venduti 3.291 arti-coli in aste in Italia, nel 2015 saranno venduti oltre10.000 beni industriali in aste basate nel nostro

paese! Questi dati evidenziano il numero impres-sionante e costantemente crescente di clienti ita-liani che con soddisfazione acquistano e vendonomacchinari e attrezzature su surplex.com. Il fatturato di Surplex nel 2015 in Italia sarà più cheraddoppiato rispetto al 2014 e tutti gli indicatori ma-nifestano una ulteriore forte crescita nei prossimianni, che riflette la crescente popolarità della espe-rienza di acquisto di macchine per la lavorazionedel legno offerta da Surplex.

Vuoi vendere macchinari o hai ulteriori domande?

Allora non esitare a contattarmi.

Non vedo l'ora di poter rispondere alle vostre richieste!

Guido FranchiniCountry Manager ItalySurplex [email protected]: +39 011 0192735Mobile: +39 335 1378407

La sede di Surplex a Torino.

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sommario

EVENTI

56 Forum Atibt: certificazione e legalitàper il legno tropicale

58 Hardware Forum e Bricoday,indicazioni positve per il futuro

64 Homag & Holzma Treff: provare per credere

67 Archiviato anche il “Cefla Live” 2015

70 ”Think4Ward”, parola di Biesse

SCENARI

20 FOCUS TOSCANA

22 Cassioli: “Aumentare le opportunità!”

26 Putsch Meniconi: “Tutti ci pensano, nessuno ci prova”. Lavorare insieme...?

31 Ricerca, innovazione, mercato:ecco la ricetta di Routech!

34 Vitap: ”C’è voglia di andare avantie rendere le aziende più forti”

38 G3 Fantacci: lavorare insieme?Un imperativo!

40 Cosmec: andare verso nuove sfide,partendo dal capitale umano

42 Maggi: reinventare il futuro

44 Nerli: una lunga tradizione di novità

46 Makor: più modelli, più “misura”,maggiori opportunità di crescereism

o “Eclipse48 Omec: linea per imballi leggeri

20

NOVEMBRE-DICEMBRE 2015xylon anno 29

FOCUS TOSCANA

51 Tecnologie legno: terzo trimestreconferma trend positivo

54 Spunti e riflessioni dall’assemblea Eumabois

59 Cresce recupero rifiuti imballaggi legno

PRODOTTI E FORNITURE50 Un mix creativo di stili per i pavimenti di laminato

60 Il nuovo servomotore “Mcm” da Lenze

60 Azionamenti Emerson nei laboratori A.F.T.

86 Verniciatura a effetto naturale Sayerlack

87 Da Oece “Magnetic Storm”

87 “Slim 180”, il parquet extrasottile by Woodco

88 Oltre 60 nuovi frontali da Häcker Cucine

89 Eku: novità nei sistemi di scorrimento

92 L’ automazione “Pc-based” di Beckhoff

FIERE63 A Valencia Fimma 2016,

insieme a Maderalia, Cevisama e Habitat

82 Bene il Sicam numero sette

FIERE

Xylexpo 2016 sarà l’edizionedella svolta!

52AZIENDE75 Alla Gamadecor il “J-Shape” é di casa

78 Imas: aria pulita. E risparmio energetico

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Patrocinio dell’Associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno

Aderente al Sistemaconfindustriale

Membro fondatore dellaInternational Woodworking & Furniture Supplier Magazines’ Association

Leggi le nostre riviste online

www.xylon.it/facebookwww.xylon.it - [email protected]

NOTIZIE12

ELENCO INSERZIONISTI105

ABBONAMENTI104

EDITORIALE11

CALENDARIO FIERE100

CONTATTI106

LEGNO, MACCHINE E MOBILIosservatorio Acimall98

5 Holzma

Top Players Collection

SOFTWARE

90 Dassault Systèmes presenta “Solidworks 2016”

Xylon è edita da Cepra spa. NOVEMBRE-DICEMBRE 2015

Comitato di direzione Remo Costa, Marianna Daschini, Giampiero Mauri, Pierluigi Paoletti, Franco Paviotti, Umberto Pizzi, Lorenzo Primultini, Giovanni Sedino.

Direttore responsabile Dario CorbettaConsulente editoriale Luca Rossetti ([email protected]) Redazione Rossana Fossa ([email protected]) Collaboratori Olivia Rabbi, Renata D’Antoni,

Attilio GrinerSegreteria di redazione Paola Gandini ([email protected])

Amministrazione e redazioneCepra spa - Centro direzionale Milanofiori - 1a Strada - Palazzo F3I-20090 Assago (Milano) telefono +39 02 89210200 - fax +39 02 8259009

Concessionarie pubblicitàTecnologie, utensili, attrezzature, fiereItalia ed esteroRancati Advertisingtelefono +39 02 70300088 - fax +39 02 70300074Andrea Rancati ([email protected])Claudio Sanfilippo ([email protected])

Legno, semilavorati, componenti, fornitureItalia ed esteroGiovanni Pauratelefono +39 328 3751802 - fax +39 02 8263594([email protected])

Associati AcimallPaola Gandinitelefono +39 02 89210828 - fax +39 02 8259009([email protected])

Progetto grafico Alta Risoluzione sas - Arese (Milano)Stampa Reggiani spa - Brezzo di Bedero (Varese)

Registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 540 del 16 luglio 1987.

Abbonamenti Abbonamento annuale Xylon 60 euro ItaliaAbbonamento annuale Xylon International 60 euro Italia

Abbonamento annuale Xylon 75 euro esteroAbbonamento annuale Xylon International 75 euro estero

Prezzo di una copia: 10 euro

© Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione anche parziale, in ogni forma o attraverso sistemi elettronici, meccanici, di fotocopiatura, registrazione o altro mezzo senza l’autorizzazione di Cepra spa.

PUBBLIREDAZIONALE

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MERCATI

94

AZIENDE84 Alpi , dal tronco al legno finito

Cuba, la nuova frontieradel commercio internazionale?

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eeditorialexylon, novembre-dicembre 2015

Un altro anno difficile, crudo, violento sta per chiudersi.Come poche altre volte siamo contenti che sia finita e comepoche altre volte viene difficile pensare alle “nostre cose”,alla situazione dei mercati del legno e delle tecnologie.Tutto ciò che accade attorno diventa sempre più assor-dante, quasi mai in senso positivo.

E se è vero che in certi momenti, all’avvicinarsi di dateparticolari o alla fine di un altro anno, è d’uso fare bilanci,lo è altrettanto fare buoni propositi.

E allora sia: per quanto affannati dalle cose da fare, perquanto prigionieri del dover rincorrere risultati a qualunquecosto, per quanto competitivi al massimo per vincere ledoverose sfide di chi è imprenditore, troviamo un momentoper “pensare oltre”.Per guardare alla violenza e alla miseria del mondo, ov-viamente.Per sperare che da qualche parte esista ancora buon sen-so, intelligenza, ma anche fermezza, carisma, capacità dianalisi e delle necessarie azioni.

Per guardare anche al nostro piccolo mondo, perchè tan-to, troppo è cambiato... soprattutto nelle persone.

E allora godetevi questo numero di Xylon. Leggete gli ar-ticoli che vi proponiamo e con i quali – come sempre –cerchiamo storie virtuose, storie belle da raccontare. Questa volta proviamo perfino a raccontare un territorio,la Toscana, che non è solo terra splendida di gente splen-dida, ma è sempre stato, é e dovrà continuare a essereuno dei motori pulsanti del nostro settore, delle tecnolo-gie per il legno “made in Italy”. Ci sono anche i resoconti delle open house di settembree ottobre e tanto altro.

Ma, soprattutto, godetevi il Natale e questa nuova fine del-l’anno. Momenti che, al di là del credo di ognuno, siano l’occa-sione per guardarsi attorno e capire meglio. O di più.

Luca Rossetti

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pagine a cura di Rossana Fossa

PALLETPrimo semestre positivo per i pallet Epal e Fitok

I primi due trimestri dell’anno si sonochiusi con risultati positivi per i pal-let di legno, a conferma che il mer-cato interno sta tornando a cresceree che le esportazioni stanno tenendole posizioni acquisite negli ultimimesi. I dati Conlegno (ConsorzioServizi Legno Sughero) del secondotrimestre confermano infatti la fortecrescita dei pallet Epal e Fitok. I pallet e gli imballaggi di legno Fitok(tipologia di prodotto rivolta preva-lentemente alle esportazioni), ri-spetto al primo semestre 2014, fan-no registrare un incremento dello 4,2per cento (per un totale di 1.096.630metri cubi) con un aumento sullo stes-so periodo dell’anno passato supe-riore ai 40mila metri cubi. A due cifre, addirittura, l’aumento del-la produzione di pallet Epal (preva-lentemente destinati al mercato in-terno e alla grande distribuzione): più15,3 per cento, equivalente a

2.173.478 pezzi nuovi nei primi seimesi del 2015 contro le 1.884.569unità dell’equivalente periodo 2014.Segno più anche per i pallet Epal ri-parati che, con una produzione di1.880.644 pezzi (1.673.259 nel2014), hanno chiuso il semestre conun aumento del 12,4 per cento.Complessivamente, tra nuovo e ri-parato, sono stati immessi sul mercatooltre 500mila pallet Epal in più rispettoal primo semestre dell’anno prece-dente. Per quanto riguarda l’andamento diPerepal, sistema monitorato di pre-venzione e riutilizzo dei pallet Epal ge-stito da Conlegno e riconosciuto da Ri-legno, confrontando i dati 2014/2015vediamo che i pezzi nuovi hannoraggiunto quota 3.099.816 pezzi (più8,6 per cento), mentre l’usato ha toc-cato quota 6.854.198 unità (+6,1 percento). ■

EVENTIForum Holz Bau 2015 a Garmisch

Forum Holz Bau Gar-misch si terrà dal 2 al4 dicembre 2015presso il Centro con-gressi di Garmisch-Partenkirchen, Ger-mania.Il Forum internazionale per l’ediliziain legno (IHF 2015) é divenuto ap-puntamento fondamentale per chi èimpegnato nelle costruzioni in le-gno, in opere ingegneristiche, nel-l'architettura e pianificazione o per iresponsabili del rilascio di concessioniedilizie. Relatori specializzati su temid'interesse attuale ed espositori in-teressanti fanno sì che la raccolta diinformazioni riguardanti le nuove ten-

denze, gli sviluppie le innovazioni inquesto settore siaassicurata. Il forum IHF per-mette di acquisirenuovi contatti o in-

tensificare quelli esistenti. Fornisceinoltre ad architetti, ingegneri e co-struttori l'opportunità di riferire inmerito alle esperienze, ai processi eagli obiettivi relativi alle strutture in le-gno e alle costruzioni. Allo stesso tem-po, il convegno offre l'opportunità perarchitetti, responsabili edili, costrut-tori e artigiani, praticanti e inse-gnanti, di conoscere gli ultimi svilup-pi e per lo scambio di esperienze. ■

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SAYERLACKPremiata a Drema 2015 la finitura all’acqua “AFV 2318/00”

XYLON novembre-dicembre 2015 13

Drema, la Fiera in-ternazionale dellemacchine e degliutensili per le in-dustrie del legno edel mobile, si è te-nuta a Poznan dal6 al 9 ottobre2015. MeplopolSp. z o.o., distri-butore Sayerlackper la Polonia, hapartecipato al-l’evento.Drema è l'appuntamento più impor-tante per l’industria del legno e delmobile dell’Europa Centro-Orienta-le, dalla lavorazione di legname intronchi alla tecnologia avanzata nelsettore del mobile. La Giuria del concorso Mtp Gold Me-tal ha selezionato dodici prodotti in-novativi ai quali ha assegnato le me-daglie d'oro Mtp. Sayerlack “AFV2318/00”, il fondo-finitura per legnobicomponente all’acqua, ha vinto laMedaglia d'oro 2015. Il premio èstato consegnato a Meblopol, nelle

mani di Michał Kru-szewski, vice presi-dente e GrzegorzDziało, direttore del-la Laquer Division.“AFV 2318/00” è unnuovo fondo-finiturabicomponente al-l’acqua che graziealle elevate presta-zioni chimico fisichecome l’eccezionaleresistenza alla luci-datura e al graffio, la

resistenza alle macchie e ai detergentie la resistenza all’ingiallimento pro-vocato dalla luce, ne permette l’utilizzoper tutto l’arredamento d’interni: nonsolo porte, camere o soggiorni, ma an-che cucine e bagni.Il grande tra-guardo raggiunto consiste nell’aver ot-tenuto tutte queste caratteristiche susupporti chiari, difficili da proteggereda macchie quali quelle di vino, caf-fè e ammoniaca, con opacità della su-perficie trattata prossima allo zero emantenendo la trasparenza sulle es-senze scure. ■

EUMABOISIl rapporto annuale 2014

Eumabois, la Federazione Europeache rappresenta le associazioni na-zionali di costruttori di tecnologiaper la lavorazione del legno, ha re-centemente pubblicato il RapportoAnnuale 2014.Il documento, giunto alla quarta edi-zione, fornisce un quadro esaustivodel trend economico del comparto inEuropa. I dati a consuntivo eviden-ziano una produzione pari a 5.863 mi-lioni di euro, in aumento del 9,4 percento rispetto al 2013. La nazionimaggiormente rappresentative sonola Germania e l’Italia, rispettivamen-te con il 45 per cento e con il 29 percento di share. Si stima che in Euro-pa ci siano oltre mille realtà aziendaliper una forza lavoro superiore alle35mila unità.La pubblicazione analizza, inoltre,nel dettaglio le esportazioni europeedi macchine verso i più importantimercati al di fuori dei confini conti-nentali. Il report completo è disponi-bile in formato .pdf al http://www.eu-mabois.com/index.php/33-annual-report/127-annual-report-2014. ■

Nicola Semeraro, direttoredella Matera Imballaggi, èil nuovo presidente delConsorzio Rilegno.La sua nomina è stata ra-tificata nel corso del CdAdel 29 settembre 2015 esegue la presa d’atto delle dimissio-ni di Fausto Crema, presidente di Ri-legno fin dagli esordi del consorzio efigura storica di riferimento per ilmondo del riciclo e recupero del legno.Nicola Semeraro, già vice presidentedi Rilegno, è da anni nel mondo del-la produzione e riparazione degli im-ballaggi di legno. E’ infatti dal 1990il direttore della Matera Imballaggi,

impresa attiva nella ri-parazione e condizio-namento ai fini del riu-tilizzo dei pallet, gli im-ballaggi terziari per l’in-dustria di marca, la lo-gistica e la grande di-

stribuzione. Presente da anni nelGruppo Prevenzione Conai, che coin-volge imprese e consorzi per la valu-tazione dei progetti legati alla pre-venzione dei rifiuti di imballaggi, Ni-cola Semeraro riveste anche il ruolodi consigliere di amministrazione inConai (Consorzio Nazionale Imbal-laggi) ed è Consigliere in Assoimbal-laggi. ■

RILEGNOCambio al vertice

Nicola Semeraro.

Addio a Giorgio Stefani

E' mancato Giorgio Stefani, per mol-ti anni alla guida della Stemac di Zanè(Vicenza), fondata dal fratello Gio-vanni. Se ne va un altro dei grandi della tec-nologia italiana per il legno, alla gui-da di un marchio – Stemac – che hadato lustro alla tradizione italiana del-la levigatura.Giorgio Stefani è morto in Sardegna,terra dove era nato e dove aveva de-ciso di tornare una volta terminata lasua attività di imprenditore. Molti loricordano oggi con grande stima edaffetto. ■

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notizie

14 XYLON novembre-dicembre 2015

PANNELLIEpf lancia il progetto “Compulsory E1”

Epf, la Federazione Eu-ropea dei Pannelli aBase Legno, ha pre-sentato un nuovo pro-getto pan-europeo bat-tezzato “Compulsory E1” (“E1 ob-bligatorio”), che punta a creare unquadro legislativo comune in tutta Eu-ropa per la produzione, l'importazio-ne e la commercializzazione di pan-nelli a base legno e prodotti da essiderivati a livello E1 (o inferiore).L’obiettivo è creare un mercato equoe comune, una sorta di “campo di gio-co" uguale per tutti. Dal 2007 tutti imembri dell’Epf hanno concordato diprodurre truciolare, Mdf e Osb con unaqualità minima “E1”. L’impegno vie-ne ora condiviso anche dai produttoridi pannelli di fibra ad alta e bassa den-sità (hardboard e softboard) e dicompensato. Tuttavia, solo 8 dei 28Paesi membri dell’UE attualmente im-pongono il livello “E1” per legge (Au-stria, Repubblica Ceca, Danimarca,Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassie Svezia). Per questo motivo l’Epf e isuoi associati hanno avviato le pro-cedure per invitare tutti i ministeri de-gli altri Paesi a redigere e mettere invigore un decreto che preveda:- L’ingresso di pannelli a base legnonel mercato nazionale solo se sod-

disfano i requisiti dellaNormativa Europea EN13986 per la classifica-zione E1 (supportata dauna dichiarazione o cer-

tificazione). - La produzione, promozione e venditadi prodotti realizzati con pannelli abase legno (mobili, prodotti per edi-lizia ecc.) solo se classificati almenoE1. Senza questa legislazione, i set-tori di mobili, costruzioni e distribu-zione saranno sempre più vulnerabilialle importazioni di prodotti che nonrispettano alcuna restrizioni sui limi-ti di emissioni. L’adozione di un si-stema obbligatorio in tutti gli Statimembri dell’UE contribuirà a miglio-rare ulteriormente la salute dei con-sumatori e dell'ambiente. Inoltre ri-sponde all’impegno di armonizzazio-ne dell’Europa e, soprattutto, com-batte la concorrenza sleale. L’Epf conta membri in 25 Paesi e rap-presenta i produttori di truciolare, Mdf,Osb, pannelli ad alta e bassa densi-tà, e compensato. L’industria deipannelli a base legno nell’UnioneEuropea ha un giro d’affari di circa 22miliardi di dollari, con 100.000 postidi lavoro diretti e oltre 5.000 aziendein Europa. ■

LEGNOLANDIACostruito padiglione Taiwan

Dopo avere realizzato il padiglione diSave the Children e il padiglione Co-lombia, la friulana Legnolandia an-cora protagonista a Expo 2015 con ilpadiglione Taiwan, lo spazio esposi-tivo che ha trovato dimora nella cen-tralissima piazza Santo Stefano di Mi-lano. Grazie all’iniziativa “Taiwan toGo”, al suo interno si potranno sco-prire i sapori della cultura gastrono-mica di Taiwan, poco nota in Italia eche rischiava di rimanere esclusa daExpo. Il padiglione è stato progettatodai giovani architetti Andrea Vercellottie Tsung-Yen Hsieh ed è realizzato invetro e legno di abete bianco delle Do-lomiti friulane, materiale scelto per tut-te le biocostruzioni di Legnolandia perle sue caratteristiche di lavorabilità,flessibilità e per una naturale bellez-za. L'abete bianco è poi lo stesso le-gno che caratterizza l’architetturatradizionale di Taiwan e alla quale l’in-stallazione di Piazza Santo Stefano siispira: linee curve e dolci, pannelli efrangisole pendenti che proteggono lafacciata dal sole evitandone il surri-scaldamento, una copertura che fun-ge da filtro tra l’interno e l’esterno.Un progetto al quale Legnolandia hapartecipato con entusiasmo perché ri-specchia appieno la propria filosofia,ovvero dare il massimo risalto altema dell’ecososteniblità e dell’uso dilegno. Caratteristica peculiare dellastruttura è la sua costruzione a “sec-co”, ovvero in totale assenza di acquae calcestruzzo. Essa infatti è compostaesclusivamente da elementi di facilesmontaggio e rimontaggio in vetro elegno lamellare che, a esposizioneconclusa, potranno essere riutilizza-ti per altri scopi. ■

WEBDomal lancia il nuovo sito, completamente rinnovato e user-friendly

Domal – azienda specializzata in si-stemi per l’edilizia in alluminio – lan-cia il nuovo sito, completamenterinnovato sia dal punto di vista stili-stico, sia per quanto riguarda le fun-zionalità e la fruibilità. Domal.it si con-nota per un design moderno e ac-cattivante e per un accesso diretto erapido ai contenuti. Il nuovo sito è sta-to appositamente concepito per sod-disfare le esigenze di approfondi-mento dei consumatori finali che po-

tranno scoprire la gamma completadi soluzioni Domal, approfondire i van-taggi di scegliere un serramento in al-luminio, e trovare il serramentista piùvicino a loro grazie al dealer locator.Una applicazione rapida ed efficaceche permette di selezionare lo show-room di interesse unitamente a in-formazioni e novità relative ai pro-fessionisti altamente qualificati del-l’esclusiva “Rete dei maestri serra-mentisti Domal”. ■

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SCM GROUPApre il Centro tecnologico del legno a Poschiavo

ECONOMIALegge stabilità conterrà Bonus Mobili e misura giovani coppie

Il servizio Leitz. Utensili come nuovi.

www.leitz.org

E’ stato recentemente inaugurato ilCentro tecnologico del legno di Po-schiavo (www.centec.ch). Scm Group è tra i fondatori del pro-getto e fornitore esclusivo della tec-nologia per la lavorazione del legno.Il Ctl nasce come polo formativo peri professionisti del settore, falegnamie aziende della Valposchiavo, GrigioniMeridionali, Valtellina e Lombardia.In un’area da sempre votata alla la-vorazione e alla conoscenza del legnoprende il via questo progetto forma-tivo, in partnership pubblica-privata(tra i fondatori la Regione Valpo-schiavo, I'IBW Istituto per la forma-zione professionale della Svizzerasudorientale, la Provincia di Sondriomediante il Pool diinnovazione dellaProvincia di Sondrio, Politec e Scm

Group), con l’obiettivo di far incon-trare tutti gli interlocutori della filie-ra legno in modo da offrire un per-corso formativo di qualità orientatoalle attuali esigenze e tendenze delsettore. Il Centro tecnologico del Legno hasede in un edificio completamenteristrutturato a Poschiavo in cui sonoorganizzati spazi di studio, con am-pie aule per i corsi, e di lavoro, conil laboratorio tecnologico completa-mente Scm Group. Un vero e propriolaboratorio artigianale di alto livello,dove sono in funzione il centro di la-voro a cnc “Accord 40”, una leviga-trice, una sega circolare, una sezio-natrice verticale e una pialla filo spes-sore. ■

“Siamo lieti di registrare quando labuona politica passa dalle parole aifatti, come è avvenuto oggi”. Questo il commento del presidente diFederlegnoArredo, Roberto Snai-dero, alla notizia sulla Legge di sta-bilità 2016, in particolare in merito allaproroga del bonus mobili e all’intro-duzione di un nuovo provvedimentopensato ad hoc per le giovani coppieper l’acquisto di arredo senza vinco-lo della ristrutturazione.Da quando è entrato in vigore il bonus,ovvero settembre 2013, sono stati re-cuperati 1,8 miliardi di fatturato, conun gettito di Iva inaspettato di 360 mi-lioni di euro.“Siamo soddisfatti per la propostacontenuta nelle legge di Stabilità esono certo che il Parlamento sapràcogliere la portata storica di un

provvedimento nato con la volontà didare fiducia nel futuro alle giovani fa-miglie”, ha sottolineato Roberto Snai-dero commentando l’inserimentonella legge di Stabilità di un nuovo bo-nus fiscale del 50 per cento, per unaspesa di arredi fino a 20mila euro, afavore delle giovani coppie acqui-renti di una unità immobiliare daadibire ad abitazione principale.Il bonus andrà a sostegno dei giova-ni nuclei familiari che investono nel-la propria casa. In base all’osservatorio dell’Agenziadelle Entrate in Italia nel 2014 i pro-prietari di abitazioni con un’età infe-riore ai 35 anni erano solamente il 7per cento del totale. ■

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16 XYLON novembre-dicembre 2015

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AZIENDERecord di fatturato per il Gruppo Lenze

FORMAZIONEToccafondi visita Polo legno-arredo

PUBBLICAZIONILegno: l’universo costruttivo di un materiale nuovo

E’ il titolo del volume realizzato daAlmerico Ribera: in copertinal’immagine di Piazza Gae Aulentidi Milano, ripresa da una delle ter-razze di Porta Nuova. I grattacie-li, nel cuore della città, disegnanoun profilo severo e metallico, in-gentilito dalla presenza dell’Audi-torium dell’Unicredit, un edificio astruttura di legno basso e sferico– ma chiaramente a suo agio fra glispigolosi giganti di acciaio – colora-to e caldo, che crea un’atmosfera dinaturale armonia. E’ il simbolo di unmateriale che torna.Molto del legno in architettura è legatoalla nostra vita sotto forma di ogget-ti, arredamento, componenti edilizi edi progetti, disegnati da poche maniesperte, ma gran parte delle espe-rienze del passato è andata perdutairrimediabilmente; inoltre ciò che an-dava bene nei secoli scorsi è stato su-perato da nuovi materiali e da nuovimetodi di trasformazione delle risor-se naturali. Eppure il legno torna in ar-chitettura a Porta Nuova, simbolo del-la rinascita di Milano e mentre da una

parte alberi e arbusti fasciano con ilverde vivo delle foglie i 27 piani del bo-sco verticale, dall’altra l’auditorium in-frange con la delicatezza del colorel’ombra grigia e minacciosa che ap-partiene di diritto ai grattacieli. Co-munque il legno c’è, sebbene le sueproprietà, le sue eccezionali qualitàe possibilità di impiego siano ancoraoggi dei segreti e, spesso, le sue pro-prietà mal divulgate.LEGNO, l’universo costruttivo di unmateriale nuovodi Almerico Ribera pagine 232 – 342 fotografie – 24 tavole di schemi di montaggioin cantiere – Euro 50,00 www.riberaformazione.it ■

Nell’anno finanziario2014-2015 (dal 1maggio 2014 al 30aprile 2015) il Grup-po Lenze, specialista globale in so-luzioni innovative di automazione eazionamento, anche note come Mo-tion Centric Automation, ha realizza-to il record storico di fatturato,pari a 634,1 milioni di euro. Questo rinnovato incremento di circail 4 per cento rispetto al fatturato del-l'anno precedente, pari a 610 milio-ni di euro, è stato raggiunto nono-stante un contesto caratterizzato dapersistente volatilità e continue sfide

nel mercato e nelsettore dei co-struttori di mac-chine.

Grazie alla flessibilità del business delGruppo Lenze, la società è anche riu-scita ad aumentare ancora una vol-ta la propria redditività. L'utile primadi interessi e imposte (Ebit) è au-mentato del 10 per cento a 46,9 mi-lioni di euro dopo aver raggiunto42,7 milioni di euro l'anno precedente.Il risultato consolidato dopo le impo-ste è pari a 29,3 milioni di euro(anno precedente: 26,1 milioni dieuro). ■

Si è svolta il 23 ottobre presso il PoloFormativo del legno arredo a Lentatesul Seveso la visita del Sottosegretariodi Stato del Ministero dell'IstruzioneGabriele Toccafondi, la prima ufficialedi un componente del Governo allascuola di FederlegnoArredo. Il Sot-tosegretario ha avuto l’opportunità diconfrontarsi a lungo con gli studentidel Polo e con una significativa rap-presentanza di imprese del territorio.“Il lavoro – ha sottolineato Toccafondidialogando con alcuni ragazzi dell’ITS– si impara davvero stando dentro leaziende. Si impara facendo. Questaè la scommessa e al tempo stessola grande forza dei nostri ITS”.Al centro della sua visita il dialogo ela collaborazione tra scuola e mondodel lavoro. “Quando scuola e lavorodialogano, c’è una contaminazionevera, e i risultati si vedono: l’entu-siasmo nei ragazzi, la voglia di farescuola, la carica degli imprenditoriche parlano dei loro stagisti come sefossero già dei loro dipendenti.... Stia-mo lavorando perché accanto al sa-pere, possa crescere il saper fare, im-parato in azienda”.Proprio in questi giorni presso il Polodi Lentate è possibile iscriversi al per-corso di Tecnico Superiore, unanuova modalità di formazione pro-fessionale, avviata nel 2008, chesta dimostrando una elevata effica-cia nell’inserimento lavorativo deiragazzi. Altro tema al centro della gior-nata, quello dell’apprendistato. Danovembre una intera classe di stu-denti del percorso di formazione dibase del Polo di Lentate verrà inseritaper un anno in apprendistato di pri-mo livello all’interno di alcune im-portanti imprese del territorio. E anche su questo tema il Sottose-gretario Toccafondi ha annunciato unanovità importante. Le aziende che ac-cetteranno la sfida dell’apprendista-to, godranno di un’importante defi-scalizzazione. ■

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Biesse Group ha annunciato l’aper-tura di Biesse Türkiye, 34esima filialenel mondo, che nasce grazie a unajoint venture con il partner NuryBaylar e che rafforza, al tempo stes-so, la collaborazione con i due pre-mium partner Frd Makine e Varol Ma-kina. Federico Broccoli, direttore Di-visione filiali & direttore DivisioneLegno/Sales, commenta la sigla del-l’accordo illustrandone i vantaggicommerciali: “Siamo pienamentesoddisfatti di questa joint venture conil nostro partner consolidato NuryBaylar. Abbiamo l’obiettivo di coglie-re le numerose opportunità del mer-cato turco, con una presenza diret-ta e in piena collaborazione con glialtri nostri due premium partner. LaTurchia è in una posizione estrema-mente strategica, un ponte tra iPaesi del Mediterraneo e il MiddleEast in grado di servire l’intero bacinomediorientale. Tra i “grandi” del no-stro settore siamo i primi ad aprireuna filiale in Turchia e sono convin-to che questa scelta strategica ci con-sentirà di essere sempre più custo-mer-oriented e di acquisire quote dimercato sempre maggiori”.Il personale della nuova filiale, in jointventure con Nury Baylar e dei partnerFrd e Varol, hanno mostrato in occa-sione della fiera Wood Processing Ma-chinery Tüyap a Istanbul in ottobre, siale soluzioni tecnologiche in esposi-zione che i primi risultati della nuovacollaborazione in uno spazio com-plessivo di 3.900 metri quadrati con28 macchine esposte e 33 tecnici spe-cializzati. ■

BIESSE Apre in Turchia la 34a filiale

SALVADORA Drema 2015 si é aggiudicata la Mtp Gold Medal per l’innovazione

XYLON novembre-dicembre 2015 17

In occasione dellafiera Drema, svol-tasi a Poznan dal6 al 9 ottobre2015, Salvadorha ricevuto il pre-stigioso riconoscimento che ognianno viene assegnato alle aziendeche si distinguono per la loro capacitàdi innovare. Christian Salvador non ha dubbi: “LaPolonia è cambiata in modo incre-dibile negli ultimi vent’anni. Una tra-sformazione politica, sociale, eco-nomica, umana che abbiamo toccatonon solo come fornitori di tecnologia,ma vivendola personalmente, testi-moniando le continue, rapidissimeevoluzioni….”.Un mercato in cui Salvador si muoveda sempre, ma che nell’ultimo de-cennio è stato indubbiamente uno deipunti di forza delle esportazioni del-l’azienda veneta. Una vicinanza forte, una frequenta-zione assidua per proporre una tec-nologia – quella del taglio e della ot-timizzazione del legno – che in unsettore in rapida evoluzione è uno deiprimi passi verso una produzionepiù efficace ed efficiente. “In Polonia si lavora molto legno. Lasituazione economica generale, purcon andamenti alterni negli ultimianni, è in continua crescita. Qui si se-ziona, si leviga, si fora, si taglia. Produzioni su due, tre turni, chehanno bisogno di macchine sempli-ci, veloci, affidabili, che richiedono

poca manuten-zione”, prose-gue ChristianSalvador. Non è un casoche Salvador

quest’anno si sia aggiudicata la MtpGold Metal Competition, riconosci-mento che una giuria di esperti as-segna alle aziende che espongono aDrema e si candidano per il patri-monio di innovazione, di creatività diqualità, di affidabilità che sannoesprimere. Una strada lunga, talvol-ta tortuosa, ma sempre percorsacon grande entusiasmo; anche quan-do le prime esperienze fanno intuireche è necessario trovare un partnerall’altezza dei risultati che si voglionoraggiungere: fondamentale l’incontrocon Teknika e con il suo ideatore/fon-datore/titolare, Claudio Tornati. Il taglio e la ottimizzazione che Sal-vador propone è una scoperta che se-duce e convince molti operatori po-lacchi che mettono in azienda mac-chine solide, con software intuitivi,semplici ma “intelligenti”. A oggi sono molte le macchine Sal-vador installate in Polonia, un numeroche pone l’azienda Italiana in una po-sizione di leadership indiscussa, van-tando un portafoglio che vede piccoleaziende al fianco dei più grandi colossiindustriali del Paese che hanno scel-to Salvador per produrre divani, pal-let, mobili, parquet, per costruirecase in legno o arredi per esterni, perlavorare in segheria. ■

www.xylon.itLe notizie in tempo reale

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imprese chelavorano il le-gno. Secondo i

dati resi noti dagli organizzatori, nelcorso della precedente edizione qua-si 109mila operatori hanno colto l'oc-casione per informarsi sui trend e letematiche chiave dei propri settori, ol-tre che a Holz Handwerk, anche a Fen-sterbau Frontale, il salone dedicatoal mondo della finestra che si svolgein concomitanza. Anche FensterbauFrontale registra già una notevole ri-chiesta: dal 16 al 19 marzo 2016 ilCentro esposizioni di Norimberga sitrasformerà di nuovo nel polo d'in-contro globale del settore quando, ap-punto, il "who is who" della produzionedi finestre, porte e facciate pre-senterà innovazioni e trend in ben un-dici padiglioni. ■

Il salone no-rimberghesededicato allalavorazione secondaria del legno siprepara alla sua prossima edizioneche si terrà dal 16 al 19 marzo 2016.I preparativi per la prossima Holz-Han-dwerk sono ormai in pieno corso: il se-gnale di partenza è stato dato a ini-zio giugno e, a sole otto settimane dalvia alla fase delle iscrizioni, risulta giàoccupato l'80 per cento della super-ficie espositiva. A oggi hanno con-fermato la loro partecipazione im-portanti aziende come Homag, Wei-nig, Festool, Biesse, Häfele e Scha-chermayer. Ogni due anni Holz-Han-dwerk accoglie falegnami, carpentierie rivenditori specializzati. Il salone rac-coglie tutti i prodotti e le tecnologie dirilievo per l'operato quotidiano delle

18 XYLON novembre-dicembre 2015

notizie

FIEREHolz-Handwerk e Fensterbau Frontale 2016

FIEREEurobois 2016 a Lione

Salone di riferimento per tutta la filieradel legno in Francia, Eurobois, nel pas-sato Salone del legno nella costru-zione, nonché della macchina per lalavorazione del legno e componenti,diventerà la piattaforma delle at-trezzature e tecnologie per la tra-sformazione del legno.Questo nuovo appuntamento si svol-gerà d’ora in avanti negli anni pari,staccato dall’evento BePositive, conil quale era organizzato in contem-poranea da diverse edizioni. La prossima edizione di Eurobois sisvolgerà dal 15 al 18 novembre2016 nel Quartiere Fieristico di Eu-rexpo a Lione. A partire dal 2018, ilSalone si svolgerà invece in primavera,nel mese di Marzo.Un’offerta rappresentativa dell’in-sieme delle attrezzature e tecnologieper la trasformazione del legno: mac-chine e attrezzature per lo sfrutta-mento forestale, della prima e se-conda trasformazione, macchine e at-trezzature per la finitura, macchine eattrezzature per il legno-energia, ro-botica, informatica, tecniche di as-semblaggio, manutenzione e solle-vamento, forniture. ■

FIEREAnnunciata data Made 2017

Dopo il successo dell’ultima edizionedi Made expo, la fiera biennale peril mondo dell’architettura e dell’edi-lizia (1.450 aziende, oltre 208milapresenze di cui 36mila provenienti dal-l'estero), è stata annunciata la datadella prossima edizione: un unico si-stema, quattro Saloni specializzati perprogettare, costruire, recuperare. Il prossimo appuntamento con Madeexpo è dall’8 all’11 marzo 2017 pres-so il quartiere fieristico di Fiera MilanoRho. ■

FIEREWoodex for Africa 2016 a Johannesburg

Dal 9 all’11 giugno 2016 a Johan-nesburg (Sud Africa) presso il Centrocongressi Gallagher, si svolgerà Woo-dex for Africa, una mostra conferenzadedicata all’industria del legno, pun-to focale per portare fornitori e pro-duttori del settore a diretto contattocon nuovi clienti, installatori, rivenditorie il pubblico.

Organizzata da Acropolis Exhibitions,Woodex è l’unico evento di questo ge-nere in Africa e ospiterà una vastagamma di applicazioni innovative,macchine e prodotti in grado di sti-molare la fantasia di tutti i profes-sionisti della costruzione e produzione.Più del 70 per cento dello spazio espo-sitivo è già stato prenotato. ■

FIEREDal 2016 Cifm/Interzum Guanghzhou torna a quattro giorni

Dalla edizione 2016 Cifm/InterzumGuangzhou abbandona le cinquegiornate di fiera – durata che era sta-ta preferita per le ultime due edizio-ni – e sceglie una durata inferiore:quattro giorni, dal 28 al 31 marzo. Saranno quattro giornate dedicate allaproduzione di mobili e arredi, dalle tec-nologie ai componenti, passando

dalla ferramenta, dai semilavorati edalle forniture. Una scelta cha ha avu-to reazioni positive immediate dal-l’industria internazionale di settore,sottoscritta anche da Ciff-China In-ternational Furniture Fair, evento chesi svolge in contemporanea, nelle stes-se giornate. ■

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FOCUS

Toscana

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XYLON novembre-dicembre 2015 21

Gran bella terra, la Toscana.

Non c’è che l’imbarazzo della scelta per rappresentare l’immaginario collettivodi questa splendida parte di Italia. Città uniche, terre generose, uno scenario naturale che il mondo ci invidia. Patria di grandi pensatori, poeti, artisti, scienziati illuminati. Uomini di mercato, di commercio, di invenzione, di industria. Grandi vini, una tradizioneculinaria inimitabile.

Una terra dove anche il legno è sempre stato di casa. Lo si ritrova, come in molte parti del nostro Paese, in costruzioni e manufatti. Da mille e mille anni. Una tradizione antica che ha saputo crescere e che hagenerato una vera e propria industria. Mobili classici, artigianato ma anche industrie di medie e grandi dimensioniche producono arredi per uffici, cucine, imbottiti. Fior fiore di aziende, nomi che in tutto il mondo sono sinonimo di qualità, di eccellenza, di stile, di design. Al loro fianco una industria “sorella”, se ci permettete la definizione, che nasce e cresce per dare strumenti, tecnologia, soluzioni. E’ questa che siamo andati a incontrare, girovagando per quello che è il “Distretto industriale del legno e mobili di Poggibonsi-Sinalunga”, cuore di questa Toscana del mobile che si pone molte domande.

Domande a cui non molti paiono pronti a dare risposte. C’è molto da fare e molto si fa, ma è indubbio che da queste parti i cambiamenti dei mercati degli ultimi anni si siano fatti sentire. Qualcosa è venuto meno, qualcuno continua con il vento in poppa.Forse ci si sarebbe potuti inventare il modo di lavorare insieme, magari partendo dal quel Csm di Poggibonsi, quel Centro sperimentale del mobile che ancora oggi ha qualcosa da dire, ma non è certo quel propulsoreche era un decennio fa.

Abbiamo incontrato tanti imprenditori, tante aziende. C’è capacità, passione, competenza. C’è la coscienza di ciò che si può fare, tornare a fare, anche se qualche voltaci è parso di cogliere timori, preoccupazioni, interrogativi, dubbi.

Eccovi il primo dei nostri “speciali” dedicati alle aree del legno, del mobile, delle macchine per il legno che l’Italia vanta.Non abbiamo voluto parlare di numeri, non abbiamo cercato statistiche; abbiamo preferito parlare, farci raccontare, chiedere. Abbiamo voluto scattare una foto di gruppo, con molti volti in luce e qualcheombra, ma dalla quale – ne siamo certi – emergono i contorni di una terra cheha indubbiamente – lo ribadiamo – ancora molto da dire.

Luca Rossetti

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come non essere d’accordo con lui. Certo, tal-volta non è semplice e per una miriade di mo-tivi, ma – come spesso si dice – il mondo ègrande e non è da imprenditore stare ad aspet-

tare. Un discorso ancora più vero e intenso quando siparla di una realtà come Cassioli, gruppo di primissimopiano nel mondo dell’“Automatic material handling”,come recita il pay-off della azienda, nella logistica, nellamovimentazione, nella gestione automatica di merci eprodotti.

“Negli ultimi anni il mondo dell’arredamento e quellodell’elettrodomestico, due settori nei quali da sempreCassioli vanta ottimi risultati, hanno registrato forti fles-sioni”, ci racconta Vincenzo Campanella, marketing ma-nager del gruppo che ha il proprio quartier generale aTorrita di Siena, a un tiro di schioppo dalla splendidacittà toscana.“In Val di Chiana e Val d’Orcia, due territori dove da sem-pre la lavorazione del legno è di casa, questa stagionedi crisi ha fatto sentire la propria influenza, determi-nando la chiusura di diverse aziende e la dismisione dialcuni impianti. Per nostra fortuna Cassioli è stata ingrado, nel corso degli ultimi anni, di intercettare mercatialternativi: oggi siamo molto forti in alcuni settori chedieci anni fa non immaginavamo certo di poter presi-diare. Un esempio è la produzione di pneumatici: oggicollaboriamo con Bridgestone, colosso per il quale ab-biamo già sviluppato tre impianti per la movimentazione

E

22 XYLON novembre-dicembre 2015

“Aumentare le opportunità!”

ToscanaFOCUS

Mai commettere l’errore di fermarsi a guardare. Se un comparto, un mercato,un settore mostrano segnali di rallentamento è indispensabile spingere l’acceleratore verso altre destinazioni. Parola di Vincenzo Campanella, marketing manager di Cassioli.

e la logistica, tutti con magazzini automatici, in Polonia,in Ungheria ed in Spagna a Bilbao, quest’ultimo entreràin attività nel 2016. In Ungheria, a Tatabanya, abbiamocostruito uno dei nostri più grandi e tecnologici impianti,unico al mondo, capace di gestire in modo assoluta-mente automatico la movimentazione del green tire du-rante l’intero ciclo produttivo, dalle zone TAM alle pressefino al magazzino automatico.Siamo stati abili nel cogliere altre opportunità, incre-mentando il nostro mercato legato a clienti storici comeLear, realtà che produce sedili per case automobilisti-che come Fiat, Maserati o Ferrari, per cui abbiamo rea-lizzato una dozzina di impianti che al loro interno sonocostituiti da tutta la parte di handling, dalle linee di as-semblaggio per i sedili con le relative stazioni di lavoroe dai magazzini automatici. Analoga attività per il gruppoIsiringhausen, che produce sedili per veicoli commer-ciali e industriali in oltre 50 impianti in 20 Paesi. Ed ècresciuto anche il nostro mercato nella grande distri-buzione, che oggi rappresenta un settore importantis-simo del nostro business; in questo caso parliamo dimagazzini per cassette, sistemi specifici per lo stoc-caggio e lo smistamento veloce degli ordini che lagrande distribuzione richiede. In Brasile, solo per citarequalche esempio, abbiamo alcuni grandi clienti comeHavan, il più importante gruppo brasiliano attivo nellagrande distribuzione per il quale abbiamo realizzatol’unico centro logistico nazionale che serve tutti i ne-gozi sparsi per l’intero Brasile), ma anche Mercatto e

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Passarela, due realtà specializzate nella vendita on line.Aprirci a mondi così diversi è stato necessario per sup-plire alla crisi di alcuni settori per i quali in passato ab-biamo realizzato grandi installazioni, il mobilepurtroppo primo fra tutti: negli ultimi anni la situazionedel mercato è statica, e noi continuamo a prendercicura dei nostri clienti che “aggiornano” i loro investi-menti: guardando i fatturati per settori negli ultimi quat-tro anni, è evidente come il legno abbia subito unadecisa battuta d’arresto.

“Le nostre sono tutte realizzazioni su misura, impiantie sistemi progettati e costruiti partendo dalla specifi-che che ci fornisce il cliente: unità di carico, cicli, tipo diprodotto, spazio a disposizione... la nostra capacità èfornire la soluzione più adeguata per un determinatocontesto, quel prodotto, quelle caratteristiche. L’esperienza che nel corso degli anni è cresciuta all’in-terno di quest’azienda ci consente di trasferire il no-stro know-how da un settore all’altro senza grossedifficoltà. Il nostro core business si concentra nelle lineedi trasporto e di assemblaggio e nello stoccaggio auto-matico ed oggi, grazie alla grande competenza dei no-stri tecnici, per noi trasportare e stoccare merci anchemolto differrenti tra loro, non costituisce un problemama, anzi, ci dà la possibilità di offrire una ampia gammadi soluzioni.. Ci tengo a ribadirlo: tutto ciò che esce dallanostra fabbrica è disegnato in base a quelle che sonole esigenze rilevate nella fase di progettazione condii-visa con il cliente. Per questo tutto ciò che produciamoè unico, speciale, efficiente, dalla singola macchina alsoftware progettato per governare l’intero sistema: ogniprogetto è una storia a sé e contribuisce a far crescereil know-how di Cassioli. Il ruolo determinante dell’espe-rienza in questo campo è confermato dalla bassa com-petitività dell’automazione orientale e cinese inparticolare: i produttori di quei Paesi faticano a trovarespazi e opportunità, fortunatamente per noi, proprioperchè non hanno il know-how necessario; non riesconoa progettare impianti che sappiano raggiungere certeperformance ed è solo la prestazione complessiva che

rende un impiantoautomatico un valoreaggiunto per qual-siasi industria, tale dagiustificare un investi-mento finalizzato araggiungere alti livellidi efficacia e di effi-cienza, velocizzandole operazioni e rispar-miando sui costi fissi.Disegnare un im-pianto performanteed efficiente, significa integrare perfettamente la partestrutturale con la meccanica, i dispositivi elettrici con icontrolli elettronici, il tutto governato dal software ge-stionale che rende estremamente semplice gestire letante operazioni necessarie in un magazzino automa-tico o lungo una catena di produzione. Qualsiasi aziendanostra concorrente può produrre una macchina o unalinea ma poche sono quelle capaci di dotare il sistemadell’intelligenza necessaria affichè tutto funzioni in ma-niera organica: un sistema Cassioli è disegnato per ri-cavare il massimo da ogni singola applicazione

Una sfida impegnativa...“Ci siamo abituati. Tanto più che le tecnologie si evol-vono molto velocemente e i clienti ci chiedono soluzionisempre più evolute La direzione è di creare strutture,linee e magazzini “smart”, tant’è che una delle specia-lizzazioni di Cassioli degli ultimi anni i è rappresentatadai magazzini autoportanti con i quali riusciamo a svi-luppare altezze fino a 42 metri: strutture che non ri-chiedono altro che una superficie con una portataadeguata sulla quale essere installati”.

Il tutto “made in Tuscany”?“Abbiamo delle filiali in Brasile e in Polonia, dove ven-gono prodotti determinati componenti, ma il know-how,il cuore della progettazione e dell’engineering sono qui:ognuno dei nostri impianti nasce a Torrita di Siena, il

Vincenzo Campanella.

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ToscanaFOCUS

nostro quartier generale che attualmente occupa 155addetti, di cui il 40 per cento nei servizi tecnici. A que-sti si aggiungono l’ottantina di persone che lavorano inBrasile e altri 60 dipendenti in Polonia, il tutto per unfatturato complessivo che supera i 45 milioni di euro:una crescita considerevole in confronto ai 16, 17 cheerano la media di dieci anni fa. La crisi non ci ha fermato, anzi, ci ha spinto a sfruttareogni opportunità, stimolandoci ad osare di più all’estero,a trovare sempre nuove declinazioni per ciò che sap-piamo fare. Contiamo molto sulle prospettive che sia ilBrasile, sia la Polonia ci offrono per ragioni diverse: peresempio in vista delle Olimpiadi brasiliane, riceviamomolte richieste per soluzioni di logistica aeroportuale,un altro settore dove Cassioli ha imparato a svilupare ea offrire soluzioni estremamente performanti. Un set-tore, quello del trasporto aereo, di cui non ci siamo maoccupati fino al 2009, anno in cui abbiamo acquisito lasocietà Rhs, attiva in questo settore, e fondato la Cas-sioli Airport Division, che ora è una divisione del gruppoed è partner di riferimento in sessanta aeroporti nelmondo, con impianti per il trattamento e la gestione deibagagli molto diversi fra loro, dai sistemi di check-in au-tomatici ai controlli, dallo smistamento ai caroselli di ri-consegna. Un mercato che incide sul nostro fatturatocirca per il 10 per cento, ma gioca un ruolo importantenel meccanismo generale del nostro gruppo. Siamo an-cora degli outsider nel settore aeroportuale, ma ab-biamo vantaggi competitivi che nascono dalle nostre

caratteristiche storiche: flessibilità e velocità nei tempidi consegna, soprattutto. E’ un mondo dove il prezzo èun fattore importante, ma se ne parla in un secondomomento: quello che conta è la prestazione, il temponecessario perchè un bagaglio sia consegnato al viag-giatore, la qualità del servizio... anche per questo leaziende europee restano leader in questo tipo di mer-cato”.

E il futuro?“Oggi ci interroghiamo su ciò che ci attende, come do-vrebbero o potrebbero essere i nostri sistemi, soprat-tutto in termini di consumi di energia: stiamoprogettando sistemi che ne utilizzino sempre meno ri-spetto a quelli tradizionali. E continuiamo a guardare sempre con grande atten-zione al mondo del mobile, anche se ci pare che, inquesto caso, il problema sia l’assenza di domanda piùche la necessità di nuove o diverse soluzioni. E poi c’èl’e-commerce, un modo per veicolare il proprio businesssempre più promettente: stiamo portando avanti alcuniinteressanti esperimenti in Brasile. D’altra parte oggi lesfide sono velocissime, perchè tutto cambia a una ve-locità vorticosa...”.

Dottor Campanella, come potremmo concludere questachiacchierata pensando al tema della “toscanità”?“La “toscanità”, come lei la definisce, continua ad avereun forte significato in Cassioli, per ciò che siamo e chefacciamo. Sono elementi a cui ricorriamo volentieriquando si parla di promozione, di pubblicità, di comu-nicazione: crediamo ai valori dell’appartenere a una Re-gione come la Toscana, di essere parte integrante del“made in Italy”. Ci teniamo a preservare il know how nelnostro Paese, il valore più importante, perché è la co-noscenza che ci permette di vincere il confronto con icolossi asiatici o tedeschi dell’automazione industriale.Un tratto distintivo forte, testimoniato forse anche dalfatto che la stragrande maggioranza dei nostri collabo-ratori é proprio toscana!”.

a cura di Luca Rossetti ■www.cassioli.com

La Cassioli in Brasile.

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nche per questo quando, per unbreve periodo, ha lasciato laguida della filiale italiana delgruppo tedesco Putsch-Meni-

coni, eravamo dispiaciuti. Ci sarebbemancata la sua franchezza, il suo sorriso,ci sarebbe mancato averlo come riferi-mento prezioso e gentile. Sentivamo chesarebbe stato per poco, che non sarebberimasto (o non avrebbe lasciato rima-nere...) per molto tempo lontano. E, dunque, un doppio piacere ritrovarlonel nostro viaggio in Toscana.

“Credo non potrò che ribadire molto diquanto avrà già sentito”, esordisce Franco Renzi. “Negliultimi anni si è lottato per sopravvivere, diciamolo fran-camente. Si sono perse quote importanti di fatturato enegli ultimi tempi ci si è messo anche il “capitolo Rus-sia” a complicare ulteriormente le cose, proprio quantotornavamo a sollevare il capo. Per noi la Russia significava qualcosa come il 15 percento del fatturato. Un mercato importante per molti,moltissimi, non certo semplice da sostituire... E oltre atutto questo quello che gli italiani conoscono bene, ov-vero una burocrazia opprimente, scarso – per non direnullo – sostegno alle imprese, un sistema creditizio ine-sistente.Ci siamo dati da fare, ci siamo rimboccati le manicheandando ancora più in profondità nel nostro lavoro neitanti mercati del mondo dove siamo presenti, ma è su-perfluo dire che si fa molta, molta fatica... Tenga presente che per quanto il nostro gruppo operain diversi settori, le tecnologie per il vetro rappresen-tano poco più del 5 per cento del nostro fatturato; al-trettanto viene dalle attività legate agli zuccherifici, cheoramai in Italia sono rimasti davvero pochi. Dunque è il legno il nostro mercato di elezione e nonsta certo attraversando la migliore delle sue stagioni!”.“Devo dire che anche le nostre forniture verso i grandi

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“Tutti ci pensano, nessuno ci prova”.Lavorare insieme per andare oltre?

A

ToscanaFOCUS

Franco Renzi, general manager della Putsch Meniconi di Poggibonsi, è indubbiamenteuna delle voci più ascoltate della Toscana delle macchine per il mobile. Non ha mezzi termini e le idee sono estremamente chiare.....

centri del fai da te hanno avutouna defaillance”, prosegue Renzi.“Da sempre siamo fornitori di molterealtà che, mediamente, ogni cin-que anni cambiavano sezionatriceverticale per offrire un servizio di ta-glio puntuale e di qualità. Anche qui le cose sono cambiate inpeggio, perchè diversi centri hannochiuso e molti altri si limitano allamanutenzione ordinaria. Anzi: giusto per completare nonsolo il quadro di questa nicchia delnostro mercato, ma per darle unaulteriore informazione su come

vanno oggi le cose in Italia posso dirle che abbiamo ri-tirato diverse delle nostre sezionatrici praticamentecome nuove e, una volta ricondizionate, le abbiamo ven-dute nell’Europa dell’Est!”.

“Il quadro è certamente a tinte fosche e in molti casi as-sistiamo a quella che, se me lo concede, definirei pro-prio come una guerra fra poveri: tutti confinati nel fareassistenza, pronti a sconti fortissimi”, prosegue Renzi.“Ci siamo trovati a navigare in questo mare timonandoal meglio possibile, facendo ricorso a tutti gli strumentiper gestire la situazione al meglio, incentivando la mo-

Franco Renzi.

“Alucenter”.

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bilità e accompagnando alla pensione quanti hannopreferito questa soluzione. Oggi siamo una cinquantina di persone, una realtà piùsnella e veloce nel seguire ogni opportunità, perchèdobbiamo anche dire che le difficoltà ci hanno aiutatoa vedere di più e meglio. Sappiamo che dallo zucchero non potremo attendercimolto e che rimarranno aperti un paio di stabilimenti;per quanto riguarda il vetro parliamo di una economiamatura, di collaborazioni decennali con tutti i più im-portanti marchi europei...”.

Dunque ogni energia la spendete nel legno!

“Esattamente! Non ci siamo mai fermati: i suoi lettori ri-corderanno la nostra discesa in campo nel compartodelle sezionatrici orizzontali, una scommessa iniziataqualche anno fa e che stiamo portando avanti non conle giuste soddisfazioni, se considera la grande compe-tizione. D’altra parte il nostro obiettivo non era certo didiventare i più forti costruttori di sezionatrici orizzontalidel mondo, ma arricchire il nostro portafoglio, aggiun-gendo nuove opportunità in specifiche nicchie di mer-cato, intercettando clienti alla ricerca di ciò che noi epochi altri possiamo offrire. Siamo stati bene accolti inTurchia, in Repubblica Ceca, in Polonia, Paese dove ab-biamo le migliori soddisfazioni in assoluto, in Francia...lo ripeto: non dobbiamo fare i numeri dei grandi gruppio competere con quanti producono in Brasile, in Indiao in Cina. Noi partiamo dalle nostre piattaforme con l’in-tento di realizzare prodotti su misura, volumi per noiadeguati, macchine buone, robuste, con certe caratte-ristiche e un software aggiornato alle necessità di chioggi seziona pannello, non commettendo l’errore di vo-lere a tutti i costi competere sul prezzo. Ma chiedendosempre il giusto per quello che diamo. E funziona...

“Oggi la sezionatrice Putsch Meniconi – verticale o oriz-zontale che sia – è un prodotto di qualità, uno stru-mento che contribuisce alla competitività dei nostri

clienti e che noi stiamo portando con successo cre-scente anche in settori diversi, nei materiali compositi,nell’”Alucobond”. Non a caso abbiamo spedito decine dimacchine a Dubai e negli Emirati Arabi, dove tutti i ri-vestimenti esterni sono fatti con questi materiali. Ecco, questo è un esempio di come siamo stati capacidi reagire, in mezzo a tante difficoltà, inventandocinuove sfide. “Alucenter” è un centro di lavoro verticale,capace di fare tutto ciò che serve a chi lavora lastre dimateriali compositi o pannelli per facciate. Ma non più,non solo sezionatura, ma anche fresature e forature. Eimprovvisamente ci siamo accorti che era una soluzionemolto ricercata anche nel mondo del legno, per cui ab-biamo chiuso il cerchio. Quasi non avevamo pensatoche avrebbe potuto essere richiesto anche da quelloche è il nostro “mondo di origine”, e invece questanuova macchina ci ha dato una marcia in più sia neimercati a noi più vicini che in tante nuove piazze delmondo. Una macchina che stiamo proponendo anche ifiere diverse da quelle a cui partecipiamo abitualmente,vetrine dedicate al mondo dell’edilizia, ad esempio. E iriscontri non mancano per la nostra “Alucenter”, unabuona macchina, con i giusti requisiti e che riteniamopossa arrivare a rappresentare oltre il 15 per cento delnostro prossimo fatturato, vista l’accoglienza che ha ri-cevuto”.

Signor Renzi, parlando – invece – di Toscana...

“Ecco il tasto dolente. Nel nostro territorio non abbiamoconcorrenti. Anzi, oserei dire che, tranne alcune ecce-zioni che comunque vantano continui rapporti di colla-borazione, potremmo anche guardare alla produzione ditecnologie per il legno della nostra regione come a uninsieme di aziende che potrebbe tranquillamente in-tegrare le proprie produzioni. Ma non si è mai mossonulla in questa direzione. Abbiamo perso la speranza che ciò accada, perchè era-vamo convinti che i figli avrebbero saputo e potuto fare

Esempio di facciata rivestita con pannelliin materiale composito.

La “Svp 133” per materiali compositi.

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di più dei padri in questa direzione, ma non è cambiatonulla. Le seconde generazioni sono arrivate, tutti noicontinuiamo a dire che avremmo ben altre armi per af-frontare questa stagione se pensassimo, progettassimo,producessimo, vendessimo insieme, ma nulla da fare”.

Ma come è possibile?

“Cosa vuole che le dica: c’è questa chiusura, chissà diquali segreti pensiamo di essere detentori per non de-ciderci a sedere attorno a un tavolo e parlarne seria-mente. Come le dicevo tutti abbiamo sofferto, non soloin Toscana. Eppure non mi risulta che qualcuno abbiafatto un passo concreto per definire nuove, intense col-laborazioni.Siedo nella direzione di Confindustria Toscana Sud, nesono un promotore e accanito sostenitore. Ci ha per-messo di ridurre alcuni costi in maniera davvero note-vole, dunque dimostrando concretamente che si trattadi una buona cosa. Sono anche consigliere del Csm, ilCentro sperimentale del mobile di Poggibonsi, luogo

da molti anni di aggregazione, di formazione, di stimolo,di definizione di progetti importanti, finanziati dalla Co-munità Europea. Noi stessi con altre aziende siamo statiprotagonisti di un grande progetto con una dotazioneeconomica di tutto rispetto e grazie ala quale si è potutofare molto e bene. Ma sono strade sulle quali do-vremmo trovarci più spesso e insieme a tutti gli altri!Pensi a cosa potrebbe significare una esperienza diquesto genere nella ricerca di nuovi mercati, nella aper-tura di nuovi contesti commerciali. E non solo perPutsch-Meniconi, ma per gruppi, aggregazioni di im-prese. Lavorare in modo efficace in mercati lontani si-gnifica impiegare energie e risorse economiche che,insieme, avremmo molte meno difficoltà a reperire. E lanostra storia recente negli Emirati Arabi ci insegna checi sono ancora molte opportunità da cogliere, ma biso-gna strutturarsi, scegliere un partner adeguato, soste-nere concretamente le scelte che si mettono in atto”.

E il futuro?

“Non sarà dei più semplici. I tanti anni di difficoltà cispingono a desiderare una ripresa più veloce, migliori ri-sultati in tempi brevi. Non credo che le cose andrannocosì: dovremo fare tutto quello che è nelle nostre pos-sibilità per agganciare una ripresa che c’è, ma non neitempi o della portata che vorremmo. Certo che se riu-scissimo a coagulare attorno a un progetto un gruppodi sette, otto aziende...”.

a cura di Luca Rossetti ■

www.putschmeniconi.comPer il taglio del vetro.

La sezionatrice verticale “Svp420Cs”. La sezionatrice orizzontale “Vantage 95”.

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el nostro piacevolissimo e intenso viaggio laRoutech ha indubbiamente rappresentatouna storia a parte. E non solo per la splendidavetrata che guarda al cielo, al paesaggio di To-

scana. Non solo perché Livio Tiezzi e il figlio Giovannisono persone dalla gentilezza antica o perché qui dasempre c’è un punto di riferimento tecnologico impor-tante, non solo perché sono una delle pochissime (pro-babilmente l’unica) realtà del settore nata e cresciuta inquesta parte d’Italia a essere entrata in un grandegruppo e nemmeno perché il fondatore (e suo figlio) nesono comunque ancora alla guida… Insomma,un’azienda ricca di peculiarità, con una storia di eccel-lenze alle spalle e che ha dimostrato come sia possibilericavare un ambito di soddisfazione nel quale applicarele proprie capacità e tutte le particolarità che la con-traddistinguono.

“La Toscana è terra di genialità, di invenzione e anchedi tecnologia del legno!”, ci dice Livio Tiezzi accoglien-doci a Sinalunga. “Qui siamo stati fra i primi a fare cen-tri di lavoro a controllo numerico, in un territorio che dasempre ha espresso tecnologia, innovazione, voglia dicreare… la storia della nostra azienda si dipana in untessuto economico forte, con una radicata tradizione

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Ricerca, innovazione, mercato: ecco la ricetta di Routech!Una forte vocazione a trovare nuove soluzioni. L’intuizione di Livio Tiezzi, in tempi non sospetti, che il centro di lavoro sarebbe stato il futuro. E l’ingresso in Scm Group, una nuova dimensione con cui confrontarsi e per incontrare maggiori opportunità.

N nella lavorazionedel legno: serra-mentisti, cucinieri,mobilieri; pensi chefra Torrita e Sina-lunga erano al-meno un migliaiole famiglie che vi-vevano di questo.Abbiamo iniziatonegli anni Settanta,con i primi esperi-menti che feci nelmondo del metallo,con una macchinain cui la programmazione avveniva copiando una sa-goma e memorizzandone i dati. Ma poi arrivarono iprimi controlli numerici e, a poco a poco, le prime espe-rienze nel legno. Fondai la C.T.C. nel 1989, sempre convinto che le nuovetecnologie fossero la strada da seguire, anche quandotutti erano convinti fossero soluzioni troppo avanzateper un mondo così “tradizionalista”. Credo di essere stato il primo a utilizzare motori bru-shless nel legno, quando ancora andavano tarati per

Giovanni (a sinistra) e Livio Tiezzi.

Due immagini della sede di Routech a Sinalunga.

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avere un movimento lineare, lavorando con condensa-tori e resistenze e non semplicemente cambiando qual-che valore girando una rotellina.Di acqua sotto i ponti ne è passata molta, fino all’in-gresso in Scm Group. Sempre con la vocazione per lospeciale, sempre puntando sulla progettazione, sulla ri-cerca: questa è la nostra vita, questi sono gli elementipresenti nel nostro dna e sono certamente questi i va-lori che ci hanno permesso di crescere e di entrare inun grande gruppo industriale”.

“Credo di poter dire che siamo stati capaci di adeguarciai metodi, alle procedure della grande industria anchese siamo una piccola realtà”, aggiunge Giovanni Tiezzi,figlio del fondatore e responsabile della ricerca. “Ab-biamo sempre avuto una mentalità industriale, ragio-nato in termini di controllo della produzione e puntandosempre sulla ricerca, sull’innovazione. Cercare possibi-lità e fare in modo di coglierle. Penso, ad esempio, ai trecentri di lavoro che abbiamo recentemente realizzatoper un colosso del settore aerospaziale, ora entusiastaestimatore della nostra tecnologia. O alle soluzioni cheabbiamo progettato e costruito per la produzione di an-tine in Ikea Factory, nota fino a qualche tempo fa comeSwedwood, ai quali abbiamo appena consegnato l’un-dicesimo centro di lavoro. O alla linea che abbiamo rea-lizzato per un altro colosso svedese, il gruppo Nobia,certamente il più importante costruttore di cucine eu-ropeo e fra i primissimi al mondo”.

Dunque non solo legno…

“Verissimo”, prosegue Giovanni Tiezzi. “Vantiamo realiz-zazioni importanti ovunque si lavorino materiali chehanno caratteristiche meccaniche simili al legno – fracui compositi, alluminio, fibre di carbonio – per i quali lemacchine per il legno possono essere facilmente adat-tate. E’ il contributo che diamo a Scm Group, sempreavendo come focus l’edilizia, un settore per il quale

siamo l’azienda di riferimento, alla luce del know-howche abbiamo maturato in tanti anni. Un impegno checi ha richiesto molte energie e grandi investimenti, in-dubbiamente più che per l’aerospaziale. Pare difficilecredere alla complessità del lavorare legno per costruirecase, ma farlo con centri di lavoro a controllo numericorichiede davvero specializzazione e competenza, unacompetenza che abbiamo festeggiato fornendo unamacchina “importante” a Binder Holz, marchio au-striaco che non ha alcun bisogno di presentazioni e che,lo ammetto, ci ha aperto le porte di molti altri, impor-tantissimi costruttori in Austria e in Germania”.

“Risultati resi possibili – interviene Giovanni Tiezzi –anche dal nostro “QuickLink”, software proprietario perl’edilizia che sviluppiamo continuamente al nostro in-terno da almeno una decina di anni: conoscere i pro-cessi, cosa devono fare i nostri clienti, poter intervenirein tempi brevissimi per apportare qualsiasi migliora-mento rappresenta un enorme vantaggio competitivo.D’altra parte il software è l’elemento che sempre più fala differenza. L’intero Scm Group ha investito molto inquesta direzione, perché oggi rappresenta l’unica so-glia di ingresso: tutti possono fare una macchina percostruire una trave o un elemento di una costruzione inlegno, molto più difficile offrire una soluzione che, gra-zie a un software specifico, renda tutto estremamentesemplice e permetta di avere pezzi “finiti”, pronti per es-sere portati in cantiere direttamente dal piano del cen-tro di lavoro”.

Dalla Toscana al mondo: come vanno le cose?

“Oggi Routech conta su una cinquantina di collaboratoricon un fatturato 2015 in forte crescita rispetto al-l’esercizio precedente, un risultato che contiamo di in-crementare ulteriormente nel 2016 grazie alle tanteopportunità che possiamo incontrare nei tanti mercatiin cui operiamo”, ci racconta Giovanni Tiezzi. “Oggiesportiamo l’80 per cento della nostra produzione, non

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solo in Europa ma anche in Cina o in Giappone, la culladell’edilizia in legno, dove stiamo consegnando la set-tima macchina per la costruzione di travi in legno a unarealtà estremamente nota. Il mondo è fortunatamentegrande e la nostra vocazione nel dare a ogni cliente lasoluzione specifica per le sue esigenze ci rende forti”.

Sempre con le radici ben salde in Toscana…

“Certamente. Credo ci sia veramente un po’ di Toscanain quello che facciamo, in ciò che siamo”, ci dice sorri-dendo Livio Tiezzi. “Penso a un certo signor Guidarelliche sembrava ricamasse il ferro invece di lavorarlo,tanto era bravo. Passavo le ore a guardarlo… c’eramolta passione e, probabilmente, un rapporto diversocon il lavoro, più forte, etico. Tempi in cui c’erano capa-cità e opportunità di imparare, elementi che hanno fattodi questa zona una autentica fucina di imprese. Moltecose sono cambiate da allora, ma questi semi sono ri-masti e continuano a dare frutti.Ma per realizzare un sogno ci vuole un mercato, bisognaavere l’opportunità di crescere: da qui la nostra sceltadi entrare in Scm Group. Non credo avremmo potuto di-ventare ciò che siamo, non saremmo certo riusciti amaturare esperienze e ad avere le risorse necessarieper arrivare a fornire alla americana Pella, il secondoproduttore di porte negli Stati Uniti, il terzo centro di la-voro ed essere in procinto di aggiudicarci altre impor-tantissime commesse”.

“Credo che i nostri interlocutori trovino un po’ di To-scana nella facilità che ci dicono di avere nel comuni-care con noi, nel trovare un dialogo continuo e direttocon partner che conoscono molto bene di cosa stannoparlando, cosa vorrebbero trovare”, aggiunge GiovanniTiezzi. “Hanno scelto tecnologie “made in Tuscany” per-ché il piccolo, quando è supportato da una grande or-ganizzazione che permette di accedere in modostrutturato a un grande mercato, continua a esserebello, a patto di avere la testa per agire come da indu-stria”.

Ma questa Toscana del legno e del mobile, dal vostropunto di vista, quali opportunità ha realmente?

“Molte, a patto di cambiare modo di pensare, creandogruppi di imprese che – insieme – possano trovare ilmodo di realizzare un sogno!”, interviene Livio Tiezzi.“Se ognuno guarda al proprio orticello non si può faremolta strada: bisogna che ciascuno rinunci a qualcosa,che sia pronto a dare e, soprattutto, sia disponibile acredere in nuovi progetti.Personalmente ho partecipato e partecipo a molti in-

contri in varie realtà territoriali e istituzionali, ma trovoche l’interesse maggiore, se non l’unico, è reperire fi-nanziamenti. Nessuno nega quanto questo sia impor-tante, ma bisogna prima avere una idea, un progetto,qualcosa che si ritiene possa aprire nuove opportunità,una strategia tecnica e commerciale.Se in Routech abbiamo avuto successo è perché ab-biamo sempre avuto un progetto in mente. E siamosempre stati una realtà solida, piccola ma robusta. Inquesto modo abbiamo superato anche momenti diffi-cili, perché sapevamo bene chi eravamo, cosa pote-vamo fare e in quale direzione volevamo andare,principi che ci hanno guidato anche nella scelta del pas-saggio nell’ambito di Scm Group”.

“Un imprenditore deve imparare a guardarsi attornocon grande attenzione, riconoscere quale e come è ilsuo mercato di riferimento”, conclude Giovanni Tiezzi.“Se è fatto di attori di piccole dimensioni ci si può per-mettere di essere una piccola impresa; ma se ti accorgiche il mercato ha avuto una evoluzione tale per cui gliattori sono cresciuti e sono di dimensioni molto piùgrandi, a cui da solo non puoi arrivare, è arrivato il mo-mento di cambiare rotta, di “correre il rischio” del lavo-rare insieme ad altri, del rinunciare a un poco dellapropria indipendenza e della propria individualità”.

E la storia di Routech dimostra quanto la famiglia Tiezzicreda fermamente in ciò che dice, pronta ad affrontarele prossime stagioni con tante nuove idee sulle quali èpresto sbilanciarsi. Ma una cosa è certa: quando ci saràqualcosa di veramente “speciale” da fare o da metterein campo una efficace tecnologia per il costruire in legnodalle parti di Sinalunga c’è qualcuno che sa che cosa sideve fare…

a cura di Luca Rossetti ■

www.scmgroup.com

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Questa macchina è stata unamanna per noi: facciamo in una

settimana il lavoro che ci teneva occu-pati per un mese, dunque riusciamo afare di più in meno tempo. Perun’azienda di piccole dimensioni comela nostra queste tecnologie sono impor-tantissime: avere una macchina che inpoco tempo faccia lavorazioni precise èun grande passo in avanti”. A dirci questeparole è Niccolò Fattorini, contitolaredella omonima falegnameria (www.fatto-rinidesign.it). Un incontro inaspettato, inrealtà, perchè in Toscana ci eravamo an-dati per parlare con Franco Tanzini diVitap. Ma Tanzini ha pensato bene di iniziare la nostraconversazione con l’esperienza di un suo cliente: nonabbiamo fatto in tempo ad arrivare ed eccoci in auto perfare un salto alla Fattorini, cliente storico di Vitap, spe-cializzato in arredamenti per le scuole dell’infanzia, fracui giochi che devono essere – come i mobili – assolu-tamente esenti da materiali inquinanti, anzi: devono es-sere quanto più naturali ed ecologici possibili. Basticitare che le vernici utilizzate nascono dagli agrumi e chequesta bottega toscana dalla storia cinquantennale,giunta alla terza generazione, è stata la prima in Italia apoter vantare la certificazione Fsc per la “catena di cu-stodia”, ovvero la perfetta tracciabilità di ogni prodotto,di ogni elemento nel pieno rispetto delle più severe nor-mative ambientali.Vedere lavorare il legno con tanta passione e rispetto econ tanta artigianalità in qualche modo “assistita” damacchine moderne è stato davvero un piacere.

Signor Tanzini, una bella soddisfazione vedere le propriemacchine in contesti così affascinanti...“Indubbiamente”, ci risponde Franco Tanzini, contitolaredella Vitap di Poggibonsi, azienda che dal 1954 produceforatrici e bordatrici per il settore del legno e, oggi, ancheper diverse altre applicazioni. “La nostra “K2”, evoluzione

della “Point”, è una soluzione efficaceper molte aziende e ci sta dando buonesoddisfazioni. Ne abbiamo migliorato lecapacità in tema di fresatura, facen-done – di fatto – un piccolo centro di la-voro, molto versatile e produttivo. Ilsistema a doppia pinza permette unapresa sicura e, dunque, una lavorazionedi qualità. Una buona macchina conuna meccanica concepita per essereaffidabile, semplice, senza alcun biso-gno di messa a punto, compatta. E basta attrezzarla in modo adeguatoperchè possa dialogare con il più evo-luto sistema cad-cam ed essere gover-

nata in modo diretto: si potrebbe perfino disegnare alcomputer, davanti al cliente, la soluzione che sta im-maginando per la sua casa, la cucina dei suoi sogni, ein un tempo estremamente breve vedere la “K2” met-tersi all’opera per definire la lista dei componenti ne-cessari con le caratteristiche di ciascuno in termini diforatura e fresatura. Le faccio un esempio concreto. Un cabinet, un elemento per una cucina che preveda,oltre al box, un’antina che definirei di media difficoltàpuò essere prodotto in meno di sei minuti. Non male,vero? E non ci sono limiti dimensionali, grazie al sistemadi bloccaggio e movimentazione a pinze che ho già ri-cordato. Inoltre il cambio formato e il cambio tipologiadi lavorazione costano zero in termini di messa a punto.Una macchina che abbiamo presentato lo scorso feb-braio durante la nostra ultima open house; “ecologica”,perchè può vantare consumi davvero limitati”, proget-tata per rispondere ai cicli delle piccole e medie im-prese ma anche come fulcro di una cella di lavoro.Abbiamo un cliente negli Stati Uniti che ne ha compe-rate una decina, creandovi attorno delle vere e proprieisole che, lavorando su due turni, permettono di arri-vare a una produttività impressionante, addirittura sei,settemila pezzi al giorno, con la massima flessibilità eun investimento irrisorio”.

“C’è voglia di andare avantie di rendere le aziende più forti!”

ToscanaFOCUS

Parola di Franco Tanzini, contitolare della Vitap, un altro degli incontri del nostro lungo e intenso viaggio in Toscana. Un messaggio di ottimismo che nasce dall’impegno continuonell’innovare e nel proporre “un altro modo” di produrre...

Franco Tanzini.

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Un altro modo di produrre...“Sono sempre di più le realtà che preferiscono struttu-rare reparti più agili, suddividendo la produzione in unnumero maggiore di celle di produzione più piccole. Ilcliente statunitense di cui le ho raccontato poco fa, adesempio, sostiene di avere incrementato e migliorato lapropria produttività, perchè non c’è più il rischio chel’intera produzione venga bloccata da un malfunziona-mento. Invece di una linea o di un grande centro di la-voro tanti strumenti diversi, tante macchineindipendenti ma che – a conti fatti – permettano pro-duttività, qualità, velocità, affidabilita, efficacia del pro-prio business”.

Sembra tutto molto facile...“Magari fosse così: ci siamo fatti le ossa in sessant’annidi esperienza e in questo specifico tipo di macchine conalmeno un migliaio di “Point 1” e “Point 2”, i nostri ca-valli di battaglia degli ultimi due anni. Abbiamo affinatomoltissimo l’approccio al cliente e, cosa importantis-sima, sviluppato al meglio il nostro software, molto evo-luto e altrettanto semplice da usare. E’ stato unbell’investimento e renderlo così “easy” ha richiesto mi-gliaia di ore di lavoro e tutta la nostra esperienza, maoggi la “K2” può avvalersi di tutto questo e di altri svi-luppi che proporremo alla prossima edizione di Xylexpo,a Milano”.

“C’è voglia di dimenticare, di uscire dalla crisi e l’unicomodo è rendere le aziende più forti, avere clienti piùsoddisfatti. Come? Facendo sempre ricerca, investendoin innovazione per crescere e offrire le soluzioni migliori.L’esportazione è sempre incredibilmente forte e per noioggi rappresenta il 95 per cento del nostro fatturato.Mercati, persone, mondi, modalità, esigenze diverse chevanno affrontate in modo adeguato. Il mercato italianoè sempre e comunque al centro della nostra attenzione:ci investiamo molto perché le industrie italiane dellegno danno un contributo fondamentale alla nostracrescita, stimolando la nostra progettazione, presen-

tandoci sfide sempre nuove da vincere”, prosegueFranco Tanzini.

Oggi Vitap conta su due unità produttive per un totale diuna settantina di addetti e dodici milioni di fatturato.Nella prima unità è raccolta la produzione di foratriciclassiche e automatiche, oltre che di centri di lavoro;nella seconda si costruiscono le bordatrici per pezzi sa-gomati, fra cui la notissima “Eclipse”, una soluzione chein poco spazio e con un costo decisamente contenutogarantisce produttività e flessibilità.

Le idee sono estreamente chiare: “Un’azienda non puòpermettersi di avere una sola anima, di andare in unasola direzione. Non si può essere “market oriented” o“product oriented”, ma cercare di amalgamare obbiet-tivi apparentemente diversi partendo dalla coscienzadi ciò che si è, di cosa si può fare, dei propri limiti edelle proprie potenzialità”, aggiunge Tanzini. “Vitap devesempre essere capace di dare il meglio di sè confron-tandosi costantemente con tutto ciò che c’è fuori dainostri cancelli. E per un’azienda con la nostra storia ele nostre caratteristiche significa avere una enorme pas-sione: non abbiamo la forza economica dei grandigruppi e ogni macchina nuova per noi è una scom-

Una foto di gruppo scattata durante i festeggiamenti per i primi sessant’anni di Vitap, nel 2014.

La “Point K2” alla Falegnameria ecologica Fattorini di Barberino Val d’Elsa.

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ToscanaFOCUS

messa enorme. Bisogna conciliare una buona idea conuna forte ingegnerizzazione del prodotto, devi potertiavvalere di una rete commerciale adeguata che sappiaa chi può e deve rivolgersi con quel determinato pro-dotto. Se riesci a mettere insieme tutto questo e moltoaltro ancora allora vinci il piatto!”.

E di questa terra di Toscana cosa ci dice?“La Toscana negli ultimi vent’anni non è stata capace,a mio avviso, di esprimersi come nei decenni prece-denti. Abbiamo fatto i conti con la crisi, che in certearee e per certe aziende è stata estremamente dura,ma abbiamo iniziato a soffrire in tempi non sospetti.Altre zone di Italia hanno saputo esprimere di più e me-glio per le tecnologie per il legno: penso all’asse Rimini-Pesaro, dove non solo ci sono grandi gruppi, ma ancheun tessuto produttivo più dinamico, con ottimi terzisti e

subfornitori che da noi fatichiamo a trovare. Anche dal punto di vista finanziario ci sono capacità im-prenditoriali diverse, perché una crescita va finanziatae sostenuta. Alcune piccole aziende per uscire da questo momentonegativo hanno deciso di farsi inglobare in un’aziendapiù grande. Può essere una soluzione, ma questo si-gnifica arrendersi e crescere con le forze degli altri in-vece che con le proprie. D’altra parte le integrazioni frale aziende funzionano solo se si tratta di acquisizioni enon tutti sono disposti, per quanto lo scenario posa es-sere complicato, a rinunciare alla propria azienda. Tuttinoi abbiamo lottato per mantenerle ai livelli più alti pos-sibili, cercando ogni giorno nuovi sbocchi per sostenerecerti livelli di fatturato. In questa ottica non nego che lavorare insieme po-trebbe portare dei benefici: forme consortili possonoessere una buona soluzione, ma non mi pare che qual-cuno ci abbia seriamente pensato in Toscana. E’ anche vero che quando le cose si fanno difficili tuttele energie sono purtroppo concentrate nelle cose diogni giorno e non si ha la forza, l’entusiasmo per pen-sare da altri progetti...”.

Ma esiste un “made in Tuscany”?“In qualche modo sì: piccole e medie imprese chesanno essere veloci e flessibili nello sviluppo o nel-l’adeguamento dei propri prodotti. Realtà necessariamente più “burocratizzate” hannoaltre tempistiche, anche se possono contare su altri, im-portantissimi plus. Siamo comunque ottimisti sul futurodi questa Toscana, perchè i clienti sono sempre alla ri-cerca di prodotti che sentono “vicini” al loro modo di es-sere e di lavorare e in questo possiamo trovare grandiopportunità”.

a cura di Luca Rossetti ■

www.vitap.it

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isognerebbe essere capaci di guardare oltre. Lecose sono cambiate, guardare ai mercati esteriè inevitabile. Ma non basta la buona volontà.“L’impoverimento del tessuto industriale ha in-

dubbiamente ridotto le energie a disposizione delle im-prese e questo rende più complesso fare ricerca,sperimentare. Ma senza questi due elementi non si puòandare molto lontano. Bisogna investire risorse ed ener-gie nella conoscenza di altri settori, trovare il modo diapplicare le nostre competenze non solo nel legno.Senza considerare che per le aziende di minori dimen-sioni è più complesso aprirsi a nuovi mercati”. GlorianaFantacci non ha dubbi: le strade sono note, la direzioneda prendere chiara, ma se non si trova un modo per la-vorare insieme, per unire le forze, le sfide sono spessotroppo gravose per le piccole imprese di Toscana. E delresto d’Italia, probabilmente del mondo.

“Nella nostra regione tutti sanno bene che le aziendedevono essere globali, tutti sanno che ci vogliono ener-gie per avere successo fuori dall’Italia, così come tuttiriconoscono che lavorare insieme sarebbe davvero pre-zioso. Nessuno, però, sceglie di farlo”, aggiunge Gian-luca Fantacci. “Studiare i mercati, capire quali prodottiproporre, fare squadra per andare a proporre – insieme– soluzioni chiavi in mano. I modi di produrre cambianomolto velocemente e dobbiamo stare al passo dei no-stri clienti, ovunque si trovino e in qualunque modo de-cidano di organizzare il proprio ciclo produttivo. Senzatralasciare un altro importante fattore, ovvero che inmolte aziende toscane, non solo della filiera legno, nonc’è un ricambio generazionale forte. Cosa significa? Che stiamo correndo il rischio di perdere un capitale

umano, di conoscenze,imprenditoriale…un“saper fare” che po-trebbe essere prestospazzato via, cancel-lato!”.

Schietti, i fratelli Fan-tacci. Il loro padre –Giancarlo Fantacci,mancato in tempi piut-

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Lavorare insieme? Un imperativo!

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La G3 Fantacci di Poggibonsi è un marchio noto nella produzione di utensili. Da tempo alla guida ci sono Gloriana e Gianluca Fantacci, due giovani con una visione chiara di cosa si dovrebbe fare, ma…

tosto recenti – liha coinvolti inazienda da gio-vani. Si sono fattile ossa, hanno ca-pito cosa significafare utensili perquesto settore, vi-vono sulla loropelle pregi e difettidella imprendito-ria toscana, pro-prio quel mondoche vogliamo co-noscere megliocon questo “speciale”. Non ci sono dubbi. Anche in To-scana gli ultimi anni hanno costretto tutti a guardare allecose in modo diverso. I fatturati si sono contratti, leaziende hanno dovuto riorganizzarsi. Si lavora sempredi più ma con margini risicati, ridotti all’osso. Ma se sivuole vincere la partita bisogna avere il coraggio di guar-darsi attorno e di dire le cose come stanno: “Il mercatosi è impoverito, la produzione è lentamente peggiorata,si lavora sempre di più guadagnando sempre meno equesta non è una prospettiva che attrae i giovani. Sa-rebbe davvero un peccato perdere questo “made in To-scana”, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”,aggiunge Gianluca.

“Non le nascondo – interviene Gloriana – che abbiamopiù volte parlato con altri imprenditori per cercare di ca-pire come potevamo affrontare questi cambiamenti.Anche in tempi non sospetti. Devo dire che ancora unavolta abbiamo constatato la difficoltà per noi italiani dilavorare insieme. Sarà questione di mentalità, di ec-cessivo individualismo… tutti sanno che il rischio ègrosso, che è meglio mettersi in discussione che ri-schiare di essere tagliati fuori dai mercati, eppure…Noi abbiamo da tempo avviato delle “collaborazioni ver-ticali”, stabilendo ottimi rapporti con produttori di tec-nologie per cui realizziamo utensili e, a monte, con inostri fornitori. Grazie alla nostra costanza siamo ancheriusciti ad acquisire una piccola azienda del settore, laGi.Ma Utensili di Certaldo, che farà parte della G3 dal

Gloriana e Gianluca Fantacci.

La sede della G3 a Poggibonsi.

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G3 Fantacci è natanel 1995. E’ cre-sciuta, ha vissutole diverse fasi dellastoria imprendito-riale del nostroPaese e se siamoancora qui è per-ché abbiamo qual-cosa da dire! Oggisiamo una quindi-cina di persone,per un fatturatoche supera i duemilioni di euro, di cui circa il 65 per cento – come le di-cevo – grazie alla esportazione. Abbiamo investito molto,non solo negli anni recenti, all’estero, cercando le ne-cessità dei nostri potenziali clienti ovunque essi fossero.Lo fece nostro padre, un grande commerciale, conti-nuiamo a farlo noi, ben sapendo che le opportunità ingiro per il mondo non mancano. Esaltiamo i nostri puntidi forza, i rapporti con la camperistica, con la lavora-zione della sedia, la piallatura, dove siamo estrema-mente forti e competitivi. Teniamo sempre nellamassima considerazione il rapporto con il cliente, siaattraverso i rivenditori che con canali più diretti. Abbiamo acquistato recentemente una nuova macchinadal produttore svizzero Schneeberger. Si tratta del mo-dello “ngc” di ultima generazione per la produzione dicoltelli sagomati e punte in HM integrali (nella foto inbasso, n.d.r.). Ci siamo organizzati con sistemi infor-matici che ci permettono di vendere prodotti a catalogocon grande facilità e in modo veloce, a prezzi competi-tivi. Ci siamo ingegnati, abbiamo migliorato dove c’eralo spazio per fare di più e meglio, eliminando colli dibottiglia o perdite di tempo e di energia. In qualchemodo abbiamo ottimizzato la G3 Fantacci, sempre te-nendo ben presente che non siamo una impresa cheproduce per grandi numeri, ma che è l’utensile su mi-sura, spesso “speciale” la nostra vocazione, in Italiacome all’estero”. “La nostra forza è essere competitivisulle esigenze particolari”, conclude Gianluca Fantacci.“Siamo una struttura che può vantare tempi di reazione“da artigiano”, ma con le tecnologie e gli strumenti perprodurre della grande azienda utensiliera. A fare datrait-d’union un ufficio tecnico piccolo ma estrema-mente preparato, in grado di lavorare in 3D definendocon il cliente esattamente ciò di cui ha bisogno, primadi arrivare in produzione. E, come tutti, guardiamo aisettori vicini al legno, sapendo che anche in questi ter-ritori potremmo ottenere nuove e buone soddisfa-zioni…”. (l.r.) ■

www.g3fantacci.com

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primo gennaio 2016. Così ci presenteremo al mercatocon una offerta più ampia e ben integrata, consideratoil notevole grado di complementarietà delle rispettiveproduzioni. Le forti sinergie, sia commerciali che pro-duttive di questa acquisizione comporteranno una piùincisiva e continua presenza sui vari mercati oltre a unaefficace razionalizzazione produttiva, sempre nell’am-bito di elevati livelli qualitativi e con una continua ri-cerca di nuove soluzioni. La gamma produttiva saràrealizzata nello stabilimento G3, ottenento quindi unacentralità progettuale ed operativa di grande efficacia.Nel nostro piccolo abbiamo creato un circolo virtuoso,definito dei rapporti in qualche modo “privilegiati” checi piace pensare che un giorno potrebbero sfociare inqualche cosa di più formale”.

“Ma non vogliamo che nelle nostre parole i lettori diXylon leggano un quadro eccessivamente pessimistico”,precisa Gianluca Fantacci. “Bisogna avere il coraggio diguardare la realtà negli occhi e impegnarsi per andareoltre: la crisi è stata forte e pesante per tutti e i miglio-ramenti che noi e tanti altri siamo riusciti a realizzarehanno richiesto enormi sacrifici. Oggi ci troviamo difronte a un settore che si sta riorganizzando: leaziende più attive, quelle che guardano con entusiasmoal futuro non hanno smesso di confrontarsi, di inven-tare, di ricercare opportunità e partnership più o menocoinvolgenti. In G3 Fantacci siamo per natura aperti,non solo verso i clienti, ma anche nei confronti dei con-correnti. Gli individualismi eccessivi fanno sorridere epotrebbe far perdere tutto ciò per cui si è lavorato.Siamo ottimisti, sappiamo che i mercati sono tanti, cosìcome le opportunità: basta ritrovare un pizzico di fidu-cia e avere sempre voglia di fare, di proporre, di osare!”.“Come la nostra storia recente dimostra”, ci dice Glo-riana Fantacci, “Abbiamo lavorato più intensamente al-l’estero, abbiamo consolidato la nostra presenza inquelle aree dell’Italia dove siamo più e meglio cono-sciuti, con prodotti nuovi o migliorati e spingendo sem-pre molto sulla qualità del nostro servizio, nella velocitànel dare risposte ai nostri clienti. Possiamo dire di averesemplicemente creduto in quello che è il nostro dna: la

La capacità “artigianale”di fornirequalsiasi tipo di utensile.

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Non è stato facile fronteggiare il crollo della do-manda che ha colpito il nostro settore dall’oggi aldomani”, ci dice Dimitri Tanzini, presidente della

Cosmec di Poggibonsi. “Nel giro di qualche mese ci siamo trovati a fronteg-giare una nuova realtà di mercato, ma abbiamo trovatola forza e il coraggio di andare avanti, di cambiare stra-tegie, di rendere necessariamente più snelle le nostrestrutture e di continuare a credere in questo settoredove operiamo da oltre cinquant’anni. Abbiamo accet-tato la nuova sfida, forti di quel capitale umano che hasempre fatto di Cosmec una azienda leader, perché inogni persona che lavora da noi, con noi, c’è un valoreaggiunto fondamentale.Non sarebbe bastata la qualità dei nostri prodotti, la no-stra storia o l’attaccamento della nostra famiglia a con-vincerci ad andare avanti: sono state le persone chelavorano qui a cancellare ogni dubbio, perché oggi piùche mai non è il singolo, ma il gruppo a fare la diffe-renza, la squadra”.“Il nostro è un team che mi piace definire sartoriale”,prosegue Tanzini. “Curiamo molto la personalizzazionedel prodotto partendo sempre dalle esigenze del clienteper costruire la macchina più adatta alle sue necessitàreali e mettendo il necessario valore in ogni dettaglio,perchè da sempre in Cosmec si lavora così.E questo il mercato lo ha recepito dandoci il giusto con-forto: il fatturato ha lentamente ripreso a crescere esono aumentati gli addetti gratificandoci più di quantopotevamo aspettarci dopo aver rinnovato la nostra so-cietà in quella che oggi si chiama Cosmec Technology.Oltre la qualità del prodotto e le nostre competenze tec-niche e di processo ci ha premiato la scelta di esserepiù attivi oltreconfine, una strategia necessaria in unastagione in cui il mercato nazionale non era certo deipiù generosi. Abbiamo investito nella ricerca di nuovi di-stributori, ancora una volta cercando partner vicini alnostro modo di pensare. Abbiamo inoltre aperto quelliche per noi erano mercati completamente nuovi appli-

cando le nostre tecnolo-gie in settori diversi eparalleli quali plastica,materiali compositi, allu-minio. Forti delle nostre espe-rienze in settori di nic-chia, quale il caravan,abbiamo affrontato que-sta strategia con grandedeterminazione e an-dando a cercare conconvinzione nuove op-portunità. Siamo così intervenutisul nostro ventaglio di prodotti ampliando la gamma deicentri di lavoro con nuove linee: da un lato verso solu-zioni speciali, con prestazioni sempre più spinte e tec-nologicamente evolute; dall’altro sullo standardriuscendo a portare la filosofia Cosmec anche su mac-chine di serie, dunque senza rinunciare alla qualità, marendendo il prodotto altamente competitivo. Non è statosemplice, lo ammetto, ma in questa partita ha vinto lasquadra, quella capacità di ciascuno di noi di essereparte integrante e consapevole di questa nuova sfida.Fondamentale è stata la scelta di mantenere un ufficiotecnico di alto profilo e una capacità e una voglia di in-novazione assolutamente intatte”.“Chiuderemo il 2015 con un fatturato in crescita, rag-giungendo un risultato previsto in tre anni, ma raggiuntogià al secondo. Cosa ha permesso di accorciare i tempi?A mio avviso il fatto che la squadra e le strategie sonoquelle giuste; pur rimanendo una azienda dinamicanelle soluzioni top level abbiamo avuto la capacità diintervenire in modo efficiente anche su prodotti di serie!Abbiamo un range di soluzioni molto accattivante, nateda un’attenta ingegnerizzazione ma che possiamo adat-tare con relativa facilità dallo spillo al cannone. Ciò di-venta un argomento forte in un mercato come quello

Andare verso nuove sfide,partendo dal capitale umano

ToscanaFOCUS

Quasi superfluo dire che anche in Cosmec, marchio noto per la qualità dei suoi centri di lavoro, questi anni non sono stati semplici. Come per tutti una stagione complessa che ha portato la necessità di fare una serie di cambiamenti, di aprire una stagione nuova.

Dimitri Tanzini.

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attuale, dove la propensione all’investimento non è for-tissima e si tende a rimandare i grandi investimenti cer-cando al tempo stesso una produttività molto alta”.

E le nuove macchine?“Da qualche tempo proponiamo le nostre “Fox S”, unanuova linea di centri di lavoro più economica rispettoalla tradizionale “Fox”. Macchine a tre assi molto fles-sibili, disponibili con piani di lavoro di dimensioni di-verse e la possibilità di raggiungere un certo numero diconfigurazioni, con un buon livello di personalizzazione.Una macchina molto versatile che ha il pregio più evi-dente nel rapporto qualità-prezzo, perfetta per quellafetta di mercato che vuole mantenere il controllo dellapropria spesa. Abbiamo anche rivisitato in modo im-portante la linea “Conquest”, intervenendo su tuttequelle soluzioni che rendono il prodotto ancora più ef-ficiente e non mi riferisco solamente ad una efficienzatecnica, ma soprattutto ad una efficienza produttiva cherenda il prodotto affidabile nel tempo. E le risposte cisono state, fortunatamente!”.

TOSCANA“La Toscana delle tecnologie – ci dice Dimitri Tanziniguardando oltre il vetro della finestra – è nata sull’ere-dità dei grandi mobilieri che hanno fatto epoca. Pur-troppo però il profilo dei costruttori di macchine non èstato lo stesso di chi vendeva l’arte del fare arredo intutto il mondo: siamo rimasti tutti, chi più chi meno,aziende di piccole e medie dimensioni, con connotatiindividuali e senza una strategia realmente condivisa.Vantiamo rapporti di buon vicinato con i colleghi to-scani: c’è stima e rispetto, ma non siamo mai andatioltre. Forse è mancato un capofila, qualcuno che almomento giusto prendesse in mano le redini, allar-gando il proprio raggio di azione coinvolgendo e avvici-nando le realtà del territorio. Un limite di questa terra?Forse… probabilmente ci diamo una mano e collabo-riamo quando c’è l’opportunità, ma non ho mai visto lavolontà di creare un progetto comune solido, reale, con-creto. Nei momenti più difficili ci si è chiusi a riccio, cia-

scuno pensando a sè, guardando al di qua del cancello.Mi lasci dire che, però, tutti sentiamo di appartenerea questa terra, a questa regione, e questo ci porta sem-pre a essere estremamente corretti, a lasciare la com-petizione e l’individualismo nei giusti binari”.

“Se c’è una eccellenza, un “fattore x” che contraddi-stingue il “made in Tuscany” forse è proprio la capacitàdelle aziende di piccole e medie dimensioni come la no-stra di tenere comunque il passo dei più grandi, di nonmollare, di mantenere la barra ben salda, restando fe-deli a ciò in cui crediamo e alla volontà di rimanere at-tivi in un settore che conosciamo da sempre.Però, come spesso accade – conclude Tanzini – sen-tiamo la latitanza delle strutture, di un sistema che mipare dall’altra parte dell’Appennino, verso l’Adriatico,sia più vicino alle imprese, dia loro un sostegno che anoi manca. Avremmo bisogno di poter attingere più fa-cilmente a risorse che ci permettano di affrontare ilmercato mondiale come vorremmo, anche perchècredo che dal mercato nazionale non ci si possa atten-dere un rapido cambio di rotta, colpevole anche un si-stema bancario che continua a non fare abbastanzaper stimolare gli investimenti delle imprese. Fino aquando gli istituti di credito, e il sistema economico piùin generale, non comprenderanno che per avere il latteogni giorno non si può uccidere la mucca ci aspettanoprospettive assolutamente difficoltose...”.. (l.r.) ■

www.cosmecsrl.com

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Certaldo, nel lontano 1963, nasce la Maggi.L’uomo che decide di dedicarsi alla produzionedi macchine per il legno, e ai suoi famosissimitrascinatori, è Lionello Maggi, autentico deus-

ex-machina dell’azienda, che ha vissuto intensamentefino alla sua scomparsa, nel gennaio del 2014. Un vuotoche si apre, per quanto Lionello avesse da tempo coin-volto i figli e i suoi più fidati collaboratori nella proprietà.Un cambio di guardia che significa certamente unanuova rotta, ma anche la necessità di capire qual è lastrada migliore. E se questo accade dopo anni difficiliecco che il tutto diventa una occasione per ripensare ilproprio essere imprenditori. Anche questa è una espe-rienza illuminante nella nostra ricerca della “Toscanadelle macchine per il legno”.A raccontarci questa storia è Stefania Maggi, contito-lare dell’azienda. “Negli ultimi diciotto mesi abbiamo av-viato un profondo processo di riorganizzazione perimpostare la nostra azienda secondo quello che è co-munemente definito il “modello Toyota”. In praticastiamo rifondando la Maggi, ottimizzando ogni aspettoe lavorando anche sul ruolo di noi quattro soci. Cre-diamo nella nostra impresa, nel nostro lavoro, e per que-sto abbiamo intrapreso un percorso per crescere sia daun punto di vista aziendale che personale, come ma-nager e come soci. Il cambio fondamentale è nella men-talità, nella visione di come organizzarsi e come rendere

l’azienda snella e otti-mizzata, metterla nellemigliori condizioni peraffrontare mercati esi-genti e sempre “flut-tuanti”. Non ci piace parlare di“crisi”. Non abbiamomai usato questa pa-rola prima, non la useròora. Questa è la nostrarealtà, la vita delle im-prese italiane che vo-gliono essere globali.Un’azienda deve riu-

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Reinventare il futuro

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L’azienda Maggi ha guardato al proprio momento storico scegliendo di riflettere su quale dovrà essere il proprio futuro. Una scelta forte, che dimostra la volontà di una impresa di attrezzarsi per essere più forte.

scire ad attrezzarsi internamente per la realtà in cui citroviamo a operare: da sempre l’esportazione è il no-stro credo, così come lo è per molta parte del “made inItaly”, e se da un Paese arrivano meno soddisfazioni bi-sogna essere pronti a ricercarle altrove”.

Anche questa è una storia di Toscana. Una storia corag-giosa, che nasce dalla volontà di lasciarsi alle spalle unastoria lunga e indubbiamente intensa, di portare con sèsolo ciò che serve per guardare avanti. Perché cambiano i tempi, ma devono cambiare anchele persone. E’ indispensabile.

“Noi della seconda generazione – continua StefaniaMaggi – abbiamo ereditato voglia di lavorare, spirito disacrificio e passione per il nostro lavoro, fattori fonda-mentali per impostare quella che sarà la Maggi del fu-turo. Il punto di partenza sono gli obiettivi e i principicomuni: stiamo comprendendo quanto sia importantedefinire cosa è importante per l’azienda, perché nes-suno di noi può pensare che una impresa sia solo qual-cosa di personale. E’ un organismo che ha bisogno diruoli ben definiti, della volontà di perseguire obiettiviprecisi, che ciascuno faccia la propria parte”.Idee chiare. Indispensabili per lavorare in un mondo checontinua a essere molto grande, ricco di opportunità maanche di difficoltà e di differenze.

Stefania Maggi.

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“Russia, Ucraina erano mercati per noi importanti, doveabbiamo avuto un po’ di flessione. Di contro ci stiamorafforzando negli Stati Uniti, dove abbiamo aumentatoi nostri investimenti negli ultimi anni, e guardiamo confiducia al Canada… solo qualche esempio di quantostavamo dicendo. Esportiamo il 90 per cento di quantoproduciamo, anche perché l’Italia è un mercato maturo,dove la domanda di macchine tradizionali – che, perquanto evolute, sono la nostra specializzazione – non ècosì elevata come in altri Paesi del mondo”.

“In questo percorso è necessario ripensare, ridisegnarei nostri prodotti”, prosegue Stefania Maggi. “Stiamo la-vorando oramai da tempo per tagliare questo traguardo,una rivoluzione in atto da qualche anno. Penso alle no-stre nuove foratrici a controllo numerico, al prototipo diforatrice Cnc con pantografo presentata a Ligna 2015ed entrata in produzione proprio in queste settimane,visto l’apprezzamento del mercato per tecnologie effi-caci, produttive, con una elevata flessibilità ma ancheestremamente facili, semplici da usare. E’ una domanda che in molti Paesi è chiara e forte, unsegnale che abbiamo colto e che stiamo coltivando pro-ponendo ciò che Maggi sa fare meglio. In tutto questo ci aiuta la sostanziale stabilità che ab-biamo raggiunto, con il nostro fatturato e i nostri ad-detti, una impresa che – giorno dopo giorno – diventapiù veloce, flessibile, reattiva. Ciò non significa dimenticare da dove veniamo: le no-stre radici sono uniche e non perdiamo occasione perricordarlo a noi e ai nostri interlocutori attraverso i no-stri cataloghi, la nostra immagine aziendale: siamonella terra del Rinascimento, di Leonardo da Vinci, maessere in Toscana non basta: devi proporre qualità, so-luzioni, servizio, i clienti vengono a trovarti solo per que-sto. La nostra splendida regione è un importantebiglietto da visita, una parte fondante di ciò che siamoe facciamo, siamo orgogliosi della nostra “toscanità”,

ma nei fatti c’è – purtroppo – la pochezza del nostrocampanilismo. A quanto pare non siamo capaci di lavorare in sinergia,di provare a crescere insieme.Non molto tempo fa ci siamo confrontati con altri pro-duttori. Non è un segreto che esistono diversi rapportidi “buon vicinato”, che potrebbero diventare vere e pro-prie forniture. Ebbene, per alcune macchine ci siamo resi conto chesarebbe stato prezioso giocare la partita con altri co-struttori, non tanto o non solo a livello di cliente-forni-tore, ma arrivando a produrre insieme, secondomodalità da definire, con il progetto di unire realtà similievitando di sprecare energie in prodotti inevitabilmentein concorrenza. Non siamo riusciti ad andare avanti, forse nessuno dinoi ci credeva abbastanza da poter superare quelli chesono normali ostacoli nella definizione di una partner-ship industriale. Non ci abbiamo creduto fino in fondo:in Toscana è fortissimo l’attaccamento al proprio orti-cello, quasi il terrore del condividere. Certo, sono stati anni difficili e le aziende sono ancorapiù “attente” di prima, ma se questo porta alla immo-bilità o alla incapacità di dotarsi di strumenti importantiper essere più forti…Ciò non toglie che tutti noi guar-diamo con fiducia a quello che sarà il futuro dellaMaggi. Siamo fermamente convinti che la nostra azienda con-tinuerà a proporre qualità e a essere conosciuta per laserietà e le capacità che esprime in tutto il mondo.Siamo una piccola realtà, ma con le idee sempre piùchiare…”. (l.r.) ■

www.maggi-technology.com

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rrivando a Ponsacco salta agli occhi un cartelloche la dice lunga: “Ponsacco, città del mobile”.Oggi, complice la crisi, forse la definizionesuona un pochino pretenziosa, ma non ci sono

dubbi che questa è stata e, in fondo, ancora è una dellecapitali del mobile italiano. Discreta, piuttosto silenziosa,certamente con meno onori della ribalta rispetto adaltre, ma con una propria storia da raccontare.

“Questa è una terra dove la gente ha sempre credutonel proprio lavoro”, ci racconta Giorgio Nerli, contitolarecon i cugini Giampaolo e Francesco della Officine mec-caniche Nerli di Ponsacco, in provincia di Pisa. “In Nerli,ad esempio, abbiamo sempre investito nella azienda, ilvero patrimonio della nostra famiglia, e molti si stupi-scono delle attrezzature, delle tante macchine che ab-biamo nei nostri capannoni. Facciamo molto al nostrointerno. Abbiamo sempre voluto avere il controllo ditutto il processo, di ogni singolo elemento, perchè ab-biamo capito presto che se si vuole puntare alla qualità,se si vogliono realizzare macchine che la gente noncompera per la fama o per il prezzo, ma per i risultatiche permettono di raggiungere bisogna che ogni bul-lone sia giusto e al posto giusto!”.Bastano poche parole per capire che aria tira in Nerli.Qui si fanno le cose per bene. Forse non ci si è mossimolto a livello di marketing, non si è badato troppo alleapparenze, ma le macchine... quelle sì che sono unacosa seria. Anche perchè c’è una dinastia alle spalle, apartire dal fondatore, da nonno Liberale che nel 1945

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Una lunga tradizione di qualità

A

ToscanaFOCUS

Nerli è certamente uno dei marchi più apprezzati in Italia e nel mondo per le tecnologie dedicate alla levigatura e alla finitura; soluzioni di alta qualità che nascono da una terradove il mobile e il legno...

(quest’anno, dunque, si festeggiano le 70 primavere) siguardò attorno e fondò la “Nerli Liberale & figli”, ovveroquei Pietro e Vittorio che, anni dopo, presero in mano leredini dell’azienda. E ora la bandiera della Nerli è nellemani dei tre cugini: Giorgio, l’anima più “commerciale”;Francesco, il tecnico, e Giampaolo, “quello che bada chein officina giri tutto nel modo giusto”, ci dicono in fab-brica.

“Le macchine da legno abbiamo iniziato a farle qual-che anno dopo: toupie, pialle seghe a nastro... servivatutto perchè c’era molto da fare, case da ricostruire eda arredare. Qui la guerra picchiò duro, perchè a unamanciata di chilometri c’erano la Piaggio da una parte,Livorno dall’altra. In Piaggio allora si facevano aero-plani. Le eliche erano di legno e venivano costruite inun reparto dal quale uscì una generazione di mobilieri.Intendiamoci, i mobili venivano costruiti anche primadella Piaggio, ma questa apportò una cultura di lavora-zione in serie e maggiore produttività. Fra qui, Perignanoe Lari (due Paesi vicini, ndr) non si contavano i mobili-fici, tanti erano. Decenni di successi e di affermazioni,di crescita continua. Poi le cose sono cambiate, la com-petizione si è fatta più dura, è arrivata la crisi e, cilieginasulla torta, la chiusura dei rapporti con la Russia, unmercato in cui moltissime aziende avevano grandi in-teressi. L’esportazione per i più capaci è stata l’ancoradi salvezza, spingendo non sui numeri, sui grandi vo-lumi, ma su mobili di qualità, ben fatti, pensati per la fa-scia medio-alta del mercato.Certo che la Toscana del mobile di qualche decennio fa

Da sinistra: Giampaolo, Francesco e Giorgio Nerli.

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era tutta un’altra cosa, ma è mancata una certa vo-lontà, quel credere nella propria azienda, investirci, met-terla prima di tutto il resto. Le seconde e terzegenerazioni non l’hanno pensata così e credo si sia pa-gata la mancanza di energie nuove, la volontà di cre-scere su piani diversi, pensando più da industrie, comeè accaduto in altre parti del Paese”.

E alla Nerli?“E noi, invece, si continuava a investire. Negli anni Ses-santa avevamo una buona gamma di macchine per illegno ma, a poco a poco, capimmo che era venuto ilmomento di specializzarci e scegliemmo la levigatura.Iniziammo ad approfondire le nostre competenze e nac-quero le prime levigatrici semiautomatiche, arrivaronoi primi brevetti, le nostre prime invenzioni che – con leopportune rivisitazioni – sono ancora dei cavalli di bat-taglia. Oggi questo è il nostro mondo, con un punto diforza nelle macchine per il lucido brillante alle qualisiamo arrivati per caso, giusto per completare lagamma, e oggi sono un importante capitolo del nostrofatturato. Macchine importanti, con larghezze utili da1300 fino a 3400 millimetri che possiamo costruire pro-prio perchè abbiamo una officina molto attrezzata:pensi che arriviamo a fare levigatrici che sono dei verie propri colossi, fino a 13, 14 tonnellate di macchina! Noi abbiamo scelto questa strada: fare macchine ro-buste, affidabili, rivolgendoci a quella nicchia che

vuole un certo tipo di tecnologia. Non possiamo, nonvogliamo competere con chi fa grandi numeri o con chiè conosciuto in tutto il mondo: noi parliamo con chiguarda al livello di finitura, al risultato che si deve otte-nere. A prima vista le levigatrici sembrano tutte uguali. E’ sulpannello che si vedono i risultati, le scelte che sonostate fatte nella macchina. Noi siamo attrezzati da in-dustria ma lavoriamo da artigiani, facendo quello che ilcliente ci chiede. Prenda le nostre macchine per il lu-cido, spazzolatrici, levigatrici trasversali con le quali riu-sciamo a dare risultati che altri non raggiungono. E’questo che ci contraddistingue, che fa di noi i partnerdei verniciatori della Brianza, quelli che lavorano per igrandi nomi del design, del “made in Italy”. Quando laqualità della finitura diventa un fattore indispensabilespesso la scelta cade su Nerli e questo ci inorgoglisce.Ci inorgoglisce sapere, ad esempio, che alla Steinway &Sons usano le nostre macchine, così come presso moltialtri costruttori di pianoforti: pare che per un pianista,per un concertista sia essenziale avere davanti a sè unasuperficie perfetta, senza ombre o strane deformazioniche possano distrarlo. E quando non si lavora bene è fa-cilissimo che il risultato non sia all’altezza delle aspet-tative. Il lucido brillante è uno specchio e l’immagineche rimanda deve essere perfetta, altrimenti qualcosanon funziona. Semplice, no?”.

E per il futuro?“Non smettiamo di essere ciò che siamo. Abbiamo stu-diato una nuova macchina, la “PN20”, che sta andandopiuttosto bene. Lavoriamo dall’Ungheria alla Russia, dal-l’Australia agli Stati Uniti: chi vuole una qualità con-frontabile con le produzioni italiane viene a cercarci. Illucido rimarrà la nostra vocazione, anche se non cisiamo fossilizzati: abbiamo conoscenze sull’intero cicloproduttivo e cercheremo di sviluppare ciò che ci è piùconsono”. (l.r.) ■

www.nerli.it

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el 1968 Mario Ceccuzzi e Luigi Scaperrotta de-cidono di impegnarsi nelle macchine per la fi-nitura di cornici e profili. Comincia così la storiadi Makor in quel di Sinalunga, una manciata

di chilometri da Siena. L’idea è buona, il mercato si al-larga, l’azienda cresce e nel corso del tempo si struttura:negli anni Ottanta nasce Comar, realtà specializzatanella carpenteria e nella lavorazione del metallo; agli inizidel Duemila l’acquisizione della Tecnolegno di Pesaro,dunque un passo deciso verso il pannello e, di fatto, lacreazione di Makor Group. E oggi? Come vanno le cosein questo angolo di Toscana da cui da semrpe si guardaal mondo?

“Le cose stanno andando decisamente bene: negli ul-timi anni abbiamo vissuto un continuo crescendo, dopoil 2009”, ci dice Carlo Dolciami, direttore commercialedel Gruppo Makor. “E’ stato un anno terribile, che ci hacostretto a mettere in campo una serie di provvedimentiper diventare più agili, più snelli e flessibili, anche sesiamo riusciti a gestire questa fase senza traumi. Oggioccupiamo 120 addetti, contro i 150 del “pre-crisi”, per-chè abbiamo organizzato il nostro lavoro in modo piùmoderno, con tecnologie e attrezzature più efficaci maanche con un diverso rapporto con i fornitori esterni. Citengo a sottolineare che molti dei cambiamenti avve-

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Più modelli, più “su misura”,maggiori opportunità di crescere

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ToscanaFOCUS

Makor è un marchio che non ha bisogno di molte presentazioni. Dal 1968 produce tecnologie per la finitura, con una storia fatta di acquisizioni e di nuovi prodotti che oggi sono il cuore del Makor Group.

nuti in Makor non sonostati dettati dall’ultima,complessa stagione,dalla svolta che ave-vamo scelto di impri-mere al nostro grupponei primi anni del Due-mila. Makor è semprestata una autorità rico-nosciuta nella vernicia-tura del profilo, dellecornici. Proprio in que-gli anni la proprietà de-cise che era venuto ilmomento di differen-ziare la gamma e di avvicinarci al mondo del pannello,grazie anche alla acquisizione di Tecnolegno e alle ul-teriori competenze entrate nel gruppo. E’ stato un pas-saggio molto importante, per noi addiritturarivoluzionario. Proprio nel bel mezzo di quella fase ditransizione arrivò il ciclo economico mondiale che tuttiabbiamo imparato a conoscere: non abbiamo ceduto,abbiamo mantenuto fede al nostro progetto e, pur lot-tando con molte difficoltà, siamo andati avanti. Il risul-tato è il Makor Group di oggi, una realtà che offre unagamma di soluzioni completa per i profili, il pannello, il

serramento, i bordi. Un ventaglio di proposte alla cui definizionehanno contribuito non poco le richieste dei no-stri clienti, sempre più variegate e precise. ’aumento dei modelli da un lato, la voglia dimaggiore “customizzazione” dall’altro ci hannoportato a dare una nuova impronta al nostro si-stema produttivo, riducendo la produzione inserie”.

Un cambio di rotta che non deve essere statosemplice...“Assolutamente no: avevamo studiato a fondoil nostro engineering, le modalità di realizza-

Carlo Dolciami.

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zione di ogni prodotto, ogni fase dell’assemblaggio, conl’idea di produrre per il magazzino, da cui attingere mac-chine da “adeguare” alle richieste del cliente. Nel giro dipochi mesi capimmo che le mutate condizioni ci porta-vano alla produzione su commessa. Oggi in Makor Group non si produce nulla se non c’è unordine da evadere: abbiamo rivoluzionato la nostra im-postazione, i nostri flussi, le modalità con cui i nostricollaboratori lavoravano ogni giorno: più macchine, piùdifferenziazione, maggiore aderenza alle richieste deiclienti. Oggi credo di poter dire che la scelta di entrarenel mondo del pannello è stata fondamentale per ilGruppo Makor, perchè ci ha aperto le porte di un mer-cato molto più grande, potenzialmente illimitato. Fatto100 il nostro fatturato, più del 60 per cento credo siaoramai da attribuire a soluzioni per il pannello. Abbiamo imparato a lavorare con uno schema mentalerinnovato, compensando il calo imposto da una do-manda stagnante con la possibilità di offrire di più apiù clienti, tanto è vero che il 2015 dovrebbe chiudersi,per la sola Makor, con un fatturato superiore ai 15 mi-lioni di euro, poco meno di quello che era nel 2007. Dunque abbiamo saputo assorbire questo decennionero e devo onestamente dirle che vediamo nuovi spazidi crescita. Lo ribadisco: abbiamo lavorato sodo, sof-ferto, faticato, ma i risultati ci stanno ripagando... lo di-ciamo pensando ai tanti Paesi dove registriamo unasituazione economica generale in netto miglioramento,dunque al fatto che abbiamo nuove e più forti oppor-tunità, anche se azzardare delle previsioni oggi è an-cora una scommessa: siamo per natura prudenti,facciamo un passo dopo l’altro, ma ciò non significa ne-gare che per Makor Group sia iniziata una stagionecompletamente diversa. Il mercato italiano ci pare ancora “sonnolento”, ma sto-ricamente non ha mai rappresentato più del 20 percento del nostro fatturato. Attualmente vendiamo fuoridai confini il 95 per cento del nostro prodotto”.

Ingegner Dolciami, che cosa ci dice della Toscana? Sen-tite di appartenere a un distretto, a una storia, a un tes-suto economico con precise caratteristiche?“A dire il vero non proprio. Come molti credo anch’ioche fra produttori di tecnologie del legno toscani si po-trebbe fare di più: il dialogo non manca, così come gliottimi rapporti, ma crediamo che una collaborazionepiù profonda non darebbe risultati profondamente mi-gliori a ciascuno. Abbiamo vissuto l’esperienza della Tu-scany Woodworking Technology, una sorta di“collaborazione” fra colleghi che negli scorsi anni hadato a tutti dei vantaggi; abbiamo lavorato a sinergienegli acquisti, per quanto a livello embrionale, ma lastoria degli ultimi anni e – soprattutto – le differenzetecnologiche fra azienda e azienda non hanno per-messo di raggiungere risultati interessanti. Una sinergia più forte avrebbe necessariamente com-portato il riprogettare le tecnologie di ciascuno per ren-derle più “compatibili” con quelle degli altri, potendoarrivare così a volumi di acquisti comuni considerevoli;una scelta molto impegnativa e onerosa sotto tantipunti di vista. Onestamente devo dire che avevamo tuttile migliori intenzioni, ma non si è andati molto oltre leintenzioni. Mi lasci aggiungere che non credo che oggi

l’idea del “made in Tuscany” possa essere così si-gnificativa per il nostro settore a livello mondiale:la Toscana è nota per l’enogastronomia, la cultura,il turismo; insomma altre caratteristiche.Lavorare insieme non è per nulla facile, ancheperchè stiamo parlando, come ho già accennato,di aziende diverse fra loro, spesso con interessi elogiche contrastanti. Per realtà delle nostre di-mensioni credo sia già importante creare occa-sioni di confronto, di verifica, di scambio diinformazioni...”. (l.r.) ■

www.makor.it

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a società Omec srl, azienda leader nella pro-duzione di fresatrici per incastri, ha progettatouna linea completa di macchine per la pro-duzione di imballi leggeri.

Le macchine sono rivolte ai produttori di cassette davino e liquori in genere, scatole per sigari, cassetteporta utensili, cassette per articoli da regalo, cassetteper prodotti alimentari. La linea comprende una fre-satrice per incastri, una incollatrice, uno strettoio,una fresatrice per supporti bottiglia, una fresatriceper canali, una chiodatrice e una pressa per stampaa caldo. La linea di macchine per la produzione delle cas-sette è stata progettata per utilizzare al minimo lamano d’opera. Le operazioni di regolazione dellemacchine sono minimi e quantificabili in meno di cin-que minuti a macchina.Nel ciclo di lavorazione vengono utilizzate macchinemolto veloci (“F10/200”,“SMB1200” e “BC5”) emacchine quasi completamente automatiche (“F12”,“F13”,“SA600” e“ICA600”). Per una produzione continua è ipotizzabile in tre il nu-mero degli operatori da utilizzare di cui due concentratiper la maggior parte del loro tempo nelle operazioni diassemblaggio. La linea consente di produrre circa due-cento cassette/ora, per raddoppiare la produzione èsufficiente raddoppiare il numero delle macchine desti-nate al montaggio (“SBM1200”, “ICA600” e “BC5”). Con queste macchine è possibile abbassare notevol-mente i costi di produzione e ridurre i consumi energe-tici per unità di prodotto.

Questo risultato viene ottenuto aumentando la velocitàdella lavorazione e ottimizzando il processo di lavora-zione e la potenza installata. Un altro aspetto da non sot-tovalutare è l’estrema flessibilità delle macchine chepermettono di passare da una tipologia di prodotto al-l’altra con tempi veramente minimi di attrezzaggio, ren-dendo remunerative anche le piccole serie.Omec, da sempre attenta alle esigenze dei propri clienti,fornisce su semplice richiesta e senza alcun impegno,uno studio della linea con il calcolo del costo di produ-zione di una cassetta con coperchio a ghigliottina e sup-porti interni per due bottiglie. Lo studio è corredato diun lay-out delle macchine con un esempio della dispo-sizione delle stesse all’interno dello stabilimento, deiconsumi elettrici, dei consumi di aria compressa e dellaquantità di aria di aspirazione richiesta per il buon fun-zionamento delle macchine. L’ufficio tecnico e l’ufficio commerciale di Omec sono adisposizione dei clienti per eventuali richieste relative anuove applicazioni nell’ottica di migliorare le macchinee la qualità del prodotto finale. ■

www.omec-srl.com

Omec: linea per imballi leggeri

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ToscanaFOCUS

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Un mix creativo di stiliper i pavimenti di laminato

vengono sfruttati in manie-ra creativa con strutture svi-luppate in verticale, oppuresi riconvertono le aree in-dustriali abbandonate. I ma-teriali tipici di queste strut-ture, con superfici “lavorate”come metallo, cemento opietra, vengono spesso re-cuperati nel progetto di ri-qualificazione. Le nuove fi-niture disegnate dai pro-duttori di pavimenti in lami-nato si ispirano alle stesse ti-pologie di strutture, colori edeffetti, imprimendo ancorauna volta una direzione chia-ra ai mercati internazionalidei pavimenti.Vecchio e nuovo si fondo-no in una miscela di stili, unavicinanza rustica alla natu-ra con la leggerezza medi-terranea o la chiarezza nor-dica: si può dire che in que-sto momento, nel mondo deipavimenti, "va tutto". Senzaperò compromessi in ter-mini di estetica: autenticitàe naturalezza sono impre-scindibili per qualsiasi de-corazione. Quando le di-mensioni del locale lo con-sentono, le classiche tavoledi laminato possono faresfoggio di finiture in simil-le-gno estremamente realisti-che in nuovi formati più lun-ghi e larghi. Se la superficieè limitata per motivi strut-turali, si ricorre sempre piùspesso a effetti multi-listel-lo. Il rovere resta l’essenzadi riferimento per i pavi-menti di laminato, grazie

alla sua versatilità cromati-ca e morfologica. Manten-gono però le loro posizioni le-gni tradizionali come fag-gio, noce, pino, olmo e fras-sino nelle rispettive gam-me di decorazioni. L’esteticaattuale dei laminati punta susemplicità del design e com-binazioni cromatiche armo-niose: tinte naturali in colo-ri brillanti o più morbidicome bianco, bianco vetra-to, crema, beige chiaro e“greige” sono ricorrenti in tut-ti gli stili contemporanei. Il gri-gio caldo e luminoso si è af-fermato definitivamentecome colore neutro per pa-vimenti facili da abbinare. Ledecorazioni più scure, con leloro nuance calde nelle tan-te sfumature del marrone,creano un'atmosfera acco-gliente di eleganza senza ec-cessi. Le tecniche di stam-pa sono in continua evolu-zione. In particolare, la stam-pa digitale industriale sucarte decorative offre unagamma cromatica più va-riegata e luminosa. Grazie aspeciali lastre di stampa, lariproduzione dei materialioffre risultati molto veritieri,dalla patina dei vecchi pa-vimenti in legno agli effettimetallizzati. Uti-lizzando attrez-zature idonee, ipavimenti di la-minato robusticon esigenze dimanutenzionelimitate si pre-

stano a tutti gli spazi abita-tivi e lavorativi, oltre a trovarenuove applicazioni nel com-mercio, negli uffici e negli stu-di medici. Le case produttricioffrono anche tavole conisolamento acustico inte-grato e altre funzionalità uti-li. Grazie a sistemi innovati-vi di protezione contro l’umi-dità, i pavimenti di laminatopossono essere posati an-che in bagni e cucine. La speciale composizionedella tavola e l’impregna-zione dello strato superficialeriducono i rischi di rigonfia-mento, mentre i bordi ven-gono trattati con uno spe-ciale sigillante per garantireuna protezione adeguata.Infine, i sistemi brevettati dibloccaggio assicurano il per-fetto incastro delle giunzio-ni. Una ultima cosa da ricorda-re: le dichiarazioni ambien-tali internazionali “Epd” cer-tificano che i pavimenti han-no un ottimo bilancio eco-logico. ■

www.eplf.com

ra le nuove tendenzesui mercati interna-zionali dell’arredod’interni spicca il co-

siddetto “Urban IndustrialInterior”: influssi “vintage”di stampo urbano e indu-striale si fondono con ele-menti moderni e senza tem-po tipici delle case di cam-pagna per dare vita ad am-bienti pratici e casual. Alla fie-ra Domotex 2016 ad Han-nover, i produttori europei dipavimenti di laminato e i lorofornitori, riuniti nell'associa-zione di settore Eplf, pre-senteranno queste nuovetendenze stilistiche ac-canto alle evoluzioni più re-centi nell'ambito delle de-corazioni e delle tecnolo-gie. Il nuovo mélange infor-male fra stile di vita urbanoe stile campagnolo modernorispecchia l'evoluzione delmercato residenziale. Per garantire spazi abitativisufficienti, anche i più piccolifazzoletti di terra nelle città

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pavimenti

Tinte chiare naturali con colorazionibiancastre, greige o grigio chiaro.Foto: Unuilin/Quickstep.

Grazie ai sistemi innovativi di protezione contro l’umidità, i pavimenti di laminato possonoessere posati in bagni e cucine.Foto: Wineo.

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acimall

Tecnologie legno: terzo trimestreconferma il trend positivo

giunge quota 12,5 per cen-to, contro il meno 11,9 percento del trimestre prece-dente. A differenza dal re-cente passato, dunque, que-sta volta possiamo segnalarecon malcelata soddisfazionela crescita a due cifre delmercato nazionale, un datoche potrebbe avere sviluppiancora più rilevanti per le in-dustrie del settore alla lucedei “superammortamenti”definiti dalla legge di Stabi-lità e dei benefici effetti chedovrebbero innescare per gliultimi mesi dell’anno.Un andamento più che po-sitivo, confermato da tutti icomparti della meccanicastrumentale, che hannochiuso il terzo trimestre2015 con indicazioni di cre-scita sostenuta.

Il carnet ordini viene valutatodal campione statistico at-torno ai 2,9 mesi (2,8 nel-l’indagine relativa al trime-stre precedente); l’aumentodei prezzi dall’inizio dell’an-no si attesta a quota 0,6 percento.

L’INDAGINE QUALITATIVAL’indagine qualitativa sul-l’andamento del periodomette in luce che il 32 percento delle imprese intervi-state indica un trend dellaproduzione positivo (erano il57 per cento tre mesi fa),mentre il 52 per cento pre-vede un periodo di stabilitàe il 16 per cento un calo. Sta-bili le sensazioni a livello dioccupazione (il 63 per cen-to non prevede variazioni, il21 per cento una crescita, il16 per cento una diminu-

zione). Giacenze in aumen-to per l’11 per cento degli in-tervistati, stabili per il 68, inflessione per il rimanente 21per cento.

L’INDAGINE PREVISIONALESecondo il 32 per cento delcampione intervistato daAcimall nel prossimo perio-do cresceranno ancora gli or-dini dall’estero, ritenuti sta-bili dal 63 per cento e in di-minuzione dal 5 per cento(saldo pari a 27). Sul mer-cato interno previsioni in ri-basso per il 16 per cento estabilità per il 68 per cento,mentre il 16 per cento degliintervistati è più ottimista escommette su una crescita(saldo pari a 0). ■

www.acimall.com

Il 2015 sembra de-stinato a chiudersi inbellezza. E’ quantoemergerebbe – laprudenza è ancora

d’obbligo... – dai dati della in-dagine congiunturale rea-lizzata dall’Ufficio studi di Aci-mall per il terzo trimestre2015. Nel periodo luglio-settembre, infatti, le tecno-logie italiane per il legnohanno registrato una nuovacrescita degli ordini, riba-dendo per il terzo trimestreconsecutivo l’ottimismo deimercati.

L’indagine indica un au-mento del 7,2 per centodegli ordini rispetto all’ana-logo periodo 2014 (eravamoa quota più 5,3 per cento neltrimestre precedente rispettoall’aprile-giugno dello scorsoanno). Crescono del 6,9 percento (sempre sullo stessoperiodo dell’anno prece-dente) gli ordini dei merca-ti esteri, mentre per il mer-cato italiano la crescita rag-

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Xylexpo 2016 sarà l’edizione della svolta!I NUMERIUna occhiata alle cifre. A oggi risultano iscritti alla rassegnapoco meno di 300 espositori, di cui il 22 per cento stra-nieri. Una più attenta analisi dei dati mostra che, oltre alleconferme ricevute, c’è un buon numero di aziende cheespongono a Milano per la prima volta, una dinamica cheinduce a pensare che il prossimo maggio saranno supe-rati i risultati del 2014. “Ci attendiamo almeno 500 espositori, dunque molti dipiù rispetto ai 440 del 2014, e in termine di superficieespositiva ci attesteremo ben oltre i 26.176 metri qua-drati di due anni fa. Siamo ancora più ottimisti sul ver-sante dei visitatori: nel 2014 registrammo oltre 44milapresenze nei cinque giorni di fiera, ovvero 15.250 “vi-sitatori unici”: quest’anno tutto indica che dovremmo po-ter fare ancora meglio”.

TUTTI A XYLEXPO!Una fiera non è fatta solo di numeri, ma soprattutto di idee,di sfide, di capacità di “gestire” le situazioni rimanendo– nonostante le difficoltà delle ultime edizioni e grazie allaprofessionalità sempre espressa da Cepra – una esaurientevetrina per il “made in Italy” e per il meglio di ciò che tut-ti i produttori del mondo propongono.“Il nostro – prosegue Primultini – è un ottimismo motivatoda diversi fattori. Innanzitutto la rappresentatività dellanostra fiera: la presenza a Milano di tutti i protagonistidella filiera, senza più alcuna eccezione, è un traguar-do di grandissima importanza. Per il settore soprattutto,che ritrova a Milano, da sempre una delle sue capitali mon-diali, tutti coloro che propongono tecnologia, innovazio-ne, che fanno ricerca, che lavorano per trovare ogni gior-no soluzioni nuove a problemi nuovi. E non mi riferiscosolo ai grandi gruppi, al fatto che Barberan, Biesse, Ce-fla, Homag, Ima, Scm o Weinig siano finalmente e an-cora, tutte insieme, a Milano, ma anche alle tante pic-cole e medie realtà di tutto il mondo che proprio graziealla loro grande forza innovativa, alla capacità di trova-re soluzioni creative hanno saputo resistere a questi anniduri. Tutti esporranno a Milano, una fiera dove la tec-nologia sarà di casa, sia quella legata a processi dovei volumi di produzione sono importanti, che le soluzioni“sartoriali”, per la più particolare delle necessità”.

IL MERCATO ITALIANO“Xylexpo, inutile negarlo, è stato lo specchio fedele di quan-to è accaduto negli ultimi anni. Il nostro mercato inter-no ha segnato il passo e le nostre imprese hanno ac-

xylexpo

“Abbiamo la netta sensazione che la prossima Xylexposarà una tappa estremamente importante nella storia del-la nostra rassegna: stiamo veramente facendo tutto il pos-sibile perchè sia un grande appuntamento, una eccellentevetrina per l’innovazione tecnologica e per i tanti prota-gonisti di questo settore. E ci tengo a sottolineare che tut-ti gli italiani saranno presenti!”. Riassume così Loren-zo Primultini – presidente della rassegna – quanto ci siattende per la prossima edizione della biennale mondiale,in calendario a FieraMilano-Rho dal 24 al 28 maggio 2016.Un commento che rilascia alla conclusione del board Aci-mall, l’associazione confindustriale titolare e organizza-trice della rassegna, dedicato proprio ai progetti e alle ini-ziative in vista di Xylexpo 2016.

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Un grande allestimento di oltre 2.600 metri quadrati èil biglietto da visita di Scm Group per la prossima edi-zione di Xylexpo, biennale internazionale delle tecno-logie e delle forniture per l’industria del legno e del mo-bile che si terrà a FieraMilano-Rho da martedì 24 a sa-bato 28 maggio 2016.Una notizia molto attesa e che senza dubbio rappresentauno degli argomenti forti dell’evento, che nel 2016 fe-steggerà l’edizione numero 25. “Abbiamo appreso della scelta di Scm Group con enor-me soddisfazione”, ha commentato Lorenzo Primulti-ni, presidente di Acimall, l’associazione nazionale dei co-struttori italiani di tecnologie, organizzatrice della rassegna. “Non possiamo che essere loro grati della rinnovata vo-lontà di esporre a Milano con tutta l’industria italianae internazionale, rendendo ancora più ricca e completaquella grande vetrina che Xylexpo vuole essere, luogod’elezione per idee e innovazioni dedicate alle impre-se della filiera legno-mobile di tutto il mondo”.“Una scelta, quella di essere a Milano, condivisa da mol-ti espositori”, ha aggiunto Primultini: “Sono loro i veri pro-tagonisti della nostra rassegna, rinnovando ogni due annila fiducia in Xylexpo, nella sua capacità di attrarre i vi-sitatori internazionali e di proporsi come luogo dove co-struire – tutti insieme – una parte importante del futurodel nostro settore. Oggi possiamo dire che tutto il mon-do della lavorazione del legno sarà a Xylexpo, senza ec-cezioni; un risultato di grande importanza e che non man-cherà di richiamare a Milano un folto pubblico di ope-ratori, complice uno scenario economico destinato a ri-servare maggiori soddisfazioni”.

SCM GROUP SCEGLIE XYLEXPO 2016 PER RAFFORZARE IL “MADE IN ITALY”

Di seguito il testo reso noto dal gruppo riminese.

SCM Group, il più grande gruppo italiano nellaproduzione di macchine per la lavorazione dellegno conferma la propria partecipazione allaprossima edizione di Xylexpo. La presenza a que-sta rassegna internazionale del settore si in-serisce in un’ottica di forte sviluppo e innova-zione che il Gruppo riminese sta portandoavanti nei diversi mercati. Infatti, pur continuandonella politica di espansione con una grande pre-senza a livello mondiale, SCM Group presta par-ticolare attenzione al mercato italiano, da sem-pre alla ricerca di alta qualità e affidabilità cheil brand garantisce da oltre 60 anni.“Il nostro Gruppo è impegnato in un grande pia-no di espansione e crescita nei principalimercati, di cui l’Italia è parte importante. Cre-diamo e sosteniamo fortemente lo sviluppo del-la tecnologia manifatturiera italiana, vero pun-to di riferimento nella filiera legno a livello in-ternazionale”, commenta Luigi De Vito, diret-tore Divisione Machinery SCM Group. “La scelta di partecipare a Xylexpo ci permet-terà di dimostrare tutto il nostro impegno in que-sta direzione, attraverso la più ampia e inno-vativa gamma di macchine e sistemi avanzatidedicati a chi lavora il legno e altri materiali,come la plastica e i compositi, sempre più cen-trali anche nella componentistica per il mobi-le”.

cresciuto in modo esponenziale il loro impegno e il lorosuccesso nei mercati stranieri”, continua Primultini.

“Ma l’atmosfera sta cambiando e anche l’Italia sembrafinalmente avvertire i primi, concreti segnali di ripresa.Lo si evince dalla revisione verso l’alto delle stime del no-stro Pil, lo dicono le rilevazioni trimestrali effettuate dalnostro Ufficio Studi. Ma lo dicono anche i provvedimenti e le agevolazioni fi-scali che il governo italiano ha messo in campo negli ul-timi anni e rinnovato proprio in queste settimane, una ul-teriore carta sul tavolo che ci convince che a maggio po-tremo avere al nostro fianco, preziosa alleata, una nuo-va disponibilità delle imprese manifatturiere italiane a in-vestire in beni strumentali”.

“Xylexpo ha pagato a caro prezzo – ha concluso Primul-tini – le difficoltà del mercato italiano, una “sonnolenza”che ha spinto molti espositori a guardare altrove. Ogginon è più così: l’aria è cambiata e chi non coglierà que-sta occasione perderà una importante opportunità, nesono certo… Grandi, piccole e medie imprese di tutto ilmondo esporranno a Milano, insieme a tutti i costrutto-ri italiani. Lo ribadisco: nessuno escluso! Sono certo che sarà un’ottima edizione e una grande op-portunità di business”.

www.xylexpo.com

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Spunti e riflessionidall’assemblea Eumabois

eumabois

’assemblea an-nuale Eumabois– la federazioneche raggruppa

14 associazioni nazio-nali di produttori di tec-nologia e accessori perla lavorazione del legno– si è svolta giovedì 1ottobre a Nizza, in Francia. L’evento è stato ospitato daSymop, l’associazione che raggruppa i costruttori fran-cesi di tecnologia strumentale. Hanno partecipato ben12 Paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Fran-cia, Germania, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna,Svizzera e Turchia) tramite i rappresentanti delle rispet-tive organizzazioni. Assenti Portogallo, Russia e Repub-blica Slovacca.E’ stato il presidente, Ambrogio Delachi, ad aprire i la-vori con la sua relazione particolarmente significativa.“Un benvenuto va anche ai volti nuovi che contribui-ranno ad accrescere l’attività della nostra Federazione:innanzitutto Daniel Schrenk, direttore delle vendite del-l’azienda Leuco e neopresidente del Tool Group Euro-

peo. Ci sarà poi lapresentazione di Ar-turas Jasiulionis checon la sua aziendaMPM ha intenzionedi rappresentare l’in-dustria lituana nelcontesto Eumabois.Voglio dare il benve-

nuto anche ai rappresentanti delle aziende dei variPaesi. Il loro punto di vista e la loro partecipazione sa-ranno sicuramente costruttivi”.

Delachi ha poi proseguito parlando della situazione at-tuale di mercato. “Secondo i dati elaborati dall’ufficiostudi di Acimall che verranno presentati nel rapporto disettore Eumabois, la produzione europea di macchinarie utensili per legno è cresciuta del 9,6 per cento nel2014. A ciò si aggiunge la sensazione che i dati parzialidel 2015 siano ancora più incoraggianti e che quindi laluce in fondo al tunnel della crisi sia ormai prossima. Lanota più lieta è sicuramente costituita dai mercati nor-damericani che stanno letteralmente trainando le

L

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esportazioni della tecnologia europea; buoni anche idati parziali sul Sud America mentre l’Australia è ormaida considerarsi un bacino d’utenza importante per lanostra industria”.

Non solo note positive purtroppo ha poi ammesso il pre-sidente. “Dobbiamo però notare come il contesto inter-nazionale presenti ancora parecchi dubbi e puntiinterrogativi: in primis la Russia, da sempre grande con-sumatore di macchine europee. Ancora adesso permangono grandi difficoltà e alcuneaziende che lavoravano principalmente con questogrande paese, si trovano di fronte a grandi problemi nelproseguire la normale attività industriale.Normalmente anni di grande sviluppo sono seguiti daanni di consistente rallentamento ma nel caso speci-fico della Russia, la situazione è stata particolarmenteresa difficile dalla caduta del prezzo del petrolio, dallasvalutazione del rublo e naturalmente dalla situazionepolitica internazionale che ha visto questo Paese og-getto di embargo. Recentemente, segnali certamente non positivi giun-gono anche dalla Cina dove la svalutazione dello Yuanha creato grande incertezza sui mercati, trattandosi diuna misura strutturale che avrà, visto l’importanza delPaese, effetti macroeconomici di lunga durata su tutti icomparti industriali e naturalmente anche su quellodella meccanica strumentale che ci vede attori prota-gonisti”.

IL LAVORO DI EUMABOIS SULLE FIEREContinua l’importante lavoro di Eumabois sul tema fiere.Il gruppo di lavoro creatosi un anno fa durante l’as-semblea di Verona ha elaborato un modello per la valu-tazione delle fiere internazionali. Il modello verrà divulgato tra tutti i membri di Eumaboise anche tra alcune aziende importanti con lo scopo diraccogliere più informazioni possibili nei prossimi dueanni. I partecipanti hanno discusso sulle modalità di uti-lizzo dei risultati che scaturiranno dalla raccolta dei dati.Una volta ottenuta una guida con la valutazione dellefiere internazionali dedicate al comparto si dovrà discu-tere riguardo alle modalità di divulgazione. L’Assembleaha deciso che il tema verrà discusso nelle prossime riu-nioni mentre per l’immediato è molto importante la fasedi raccolta dei dati.Detto questo prosegue il consueto sostegno promozio-nale che la segreteria Eumabois fornisce alle manife-stazioni supportate attraverso la divulgazione diinformazioni su newsletter, comunicati stampa e sitiweb. Un lavoro importante, internazionalmente ricono-sciuto che verrà intensificato per soddisfare le crescentiesigenze delle rassegne supportate dalla federazione.

Carlo Alberto Strada ■

www.eumabois.com

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Il legno tropicalenutre il futuro”,

questo il titolo del Forumdi Atibt (Association Te-chnique Internationaledes Bois Tropicaux) che,richiamando i contenutitematici di “Expo 2015”,ha avuto luogo a Milanodal 14 al 16 ottobrescorsi. A testimoniare lavolontà di favorire la pro-mozione di una filierasostenibile, etica e le-gale dei legni tropicaliquale materia prima na-turale, rinnovabile ed es-senziale per lo svilupposocio-economico deipaesi produttori. Durante l’evento, l’Atibt ha svolto il ruolodi vetrina dei mestieri della filiera del legno tropicale, or-ganismo facilitatore e catalizzatore di cambiamento,strumento di comunicazione e marketing, e supporto diexpertise. Circa 190 i partecipanti, rappresentanti dellasocietà civile, delle amministrazioni pubbliche e del set-tore privato, per 21 Paesi fra cui Belgio, Camerun, Cina,Costa d’Avorio, Francia, Germania, Gabon, Giappone,Gran Bretagna, India, Italia, Marocco, Paesi Bassi, Prin-cipato di Monaco, Repubblica Centroafricana, Repub-blica del Congo, Repubblica Democratica del Congo,Spagna, Stati Uniti, Svizzera e Vietnam.Sullo scenario globale, l’Africa si prepara a ricoprire unruolo di spicco, ma non ci sono competitività o sviluppodell’economia regionale del legno tropicale senza unalogistica efficiente e un sistema condiviso per la circo-lazione delle merci, che liberi il mercato da dazi e bar-riere doganali. Questo uno degli argomenti portanti deldibattito milanese e fra i principali limiti che stanno fre-nando la corsa dei Paesi africani nelle politiche di com-mercio sostenibile del legno tropicale. A fronte di unmercato locale in forte fase espansiva a partire da Paesicome Gabon, Congo, Burkina Faso e Costa d’Avorio, ca-ratterizzato dalla crescita demografica e dalla spinta di

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eventi

Lo sviluppo del commercio di legname tropicale non può prescindere da politiche condivise per la certificazione della provenienza legale della materia prima e dall’infrastrutturazione sostenibile. Il punto al Forum Atibt di Milano.

Certificazione e legalità per il legno tropicale

una futura classe media emergente, il consumo localedi legno è reso difficile dalla mancanza di logistica e svi-luppo dei trasporti ma anche dalla carenza di materiaprima, causata anche dalla presenza di corridoi di com-mercializzazione più accessibili in particolare verso l’Asiae la Cina. Lo sviluppo atteso non potrà prescindere da unapproccio sostenibile per modalità e per politiche globalicapaci di mettere in campo progetti ambientali di ri-piantumazione, protezione della biodiversità, certifica-zione e lotta alle esportazioni illegali. Eutr (EuropeanUnion Timber Regulation) e “due diligence” (dovuta di-ligenza), ma soprattutto la futura evoluzione verso unanormativa e regolamentazione condivisa a scala euro-pea, sono stati fra gli argomenti caldi affrontati dal di-battito milanese sul legno tropicale: le federazioni diimportatori come Ettf (European Timber Trade Federa-tion), Fedecomlegno (associazione di FederlegnoArredoche rappresenta il mondo del commercio e delle impor-tazioni italiane di legname e prodotti connessi utilizzatinelle attività di trasformazione industriale e artigiananonché nell’edilizia), Lcb (il francese Le Commerce duBois), così come la European Sttc (Sustainable TropicalTimber Coalition), cui si sono aggiunte le voci di Efi (Isti-tuto europeo delle foreste) e del Wwf (World Wildlife

La sala del Westin Palace Hotel di Milano, sede del Forum Atibt.Credito: © Daniela e Omar Chinea/Atibt.

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L’IMPEGNO DI FEDECOMLEGNOL’impegno per l’attuazione di un sistema di “duediligence” in Italia è entrato in vigore il 25 di-cembre 2014 con l’Eutr (European Union TimberRegulation); cardine è la lotta all’importazione dilegno illegale nell’area dell’Unione Europea. Unpassaggio che ha previsto, da luglio di quest’anno,l’avvio di controlli dal Corpo Forestale dello Statosulle aziende della filiera legno che immettono sulterritorio europeo legname proveniente da Paesiextra-Ue. Un’attenzione giustificata dai numeri delmercato, che indicano come il legno tropicale oc-cupi oltre il 10 per cento delle importazioni del-l’Unione Europea mentre, a livello mondiale, sistima che il taglio illegale causi perdite pari a 7miliardi di euro l’anno. Tra le realtà che hannospinto per l’adozione deLL’Eutr c’è FederlegnoAr-redo, che ha recentemente presentato alla Com-missione europea di Bruxelles una ricercarealizzata dal proprio centro studi, in collabora-zione con Conlegno e Wwf, sulle importazioni dilegno e derivati nell’Unione Europea. “Il Regola-mento è uno strumento per dimostrare l’affidabi-lità delle aziende italiane – spiega Stefano Corà,del comitato Atibt e Due Diligence di Fedecomle-gno. ”Siamo diventati subito consapevoli della dif-ficoltà di questa materia e l'urgenza di fornire alleaziende un sistema di dovuta diligenza ricono-sciuto dalla Commissione Europea. Il nostro obiet-tivo è quello di sostenere una corretta applicazionedel regolamento a livello nazionale, e ci siamo im-pegnati direttamente nella sensibilizzazione delleaziende”. Tuttora aperte le problematiche di unmercato europeo che non sempre rispetta le re-gole. “Gli operatori di alcuni Paesi si accontentanodi dichiarazioni superficiali in merito alla mercementre altri hanno un approccio molto più appro-fondito. Solo un approccio omogeneo può rendereefficace il regolamento”.

Fund), hanno messo in luce le contraddizioni tuttora esi-stenti fra le esigenze del commercio e della circolazionedel legno tropicale all’interno dell’Unione Europea e unquadro ancora disomogeneo nell’applicazione del rego-lamento comunitario, con i rischi oggettivi di appesan-tire con un aggravio burocratico la dinamicità delleaziende in un mercato altamente competitivo e di nonraggiungere, di contro, il massimo dell’efficacia attesanella lotta all’importazione illegale di legni pregiati. Cer-tificazione della provenienza e monitoraggio sono duefra gli strumenti di partenza per arrivare a un approccioconcretamente condiviso: in primo piano al Forum Atibtdi Milano anche il ruolo di Conlegno, attivo come moni-toring organization con l’adesione a ora di 140 aziendeaderenti ai servizi di “LegnOK”. Obiettivo, massima in-formazione per gli operatori associati anche grazie allapiattaforma online dedicata alla “due diligence”.Le tendenze di sviluppo del settore e il progetto miratodi marketing per il legno tropicale che Atibt sta svilup-pando per la promozione del legno tropicale, quale ma-teriale da costruzione dalle alte performance di utilizzo,sono stati gli altri argomenti al centro del dibattito. E nonè mancato spazio anche per il mondo del progetto. IlForum ha dedicato, infatti, l’ultima giornata dei lavori allaformazione degli architetti: Atibt e l’associazione Ala-As-soarchitetti hanno promosso presso il Politecnico di Mi-lano un atelier di formazione e dibattito sull’utilizzazionedei legni tropicali aperto ad architetti, creativi e inge-gneri. Con 280 partecipanti, di cui 140 architetti, ilgruppo di esperti internazionali ha sottolineato le carat-teristiche meccaniche, tecniche e rinnovabili del legno,compreso quello tropicale, in nome di una concezionerispettosa dell’ambiente. A completamento dell’inizia-tiva, anche la visita ad alcuni fra i padiglioni emblema-tici di “Expo 2015” realizzati con l’impiego di legnotropicale fra cui quelli di Angola, Brasile, Cina, Francia,Gabon, Nepal, Malesia e Stati Uniti.

a cura di Olivia Rabbi ■

Credito: © Daniela e Omar Chinea/Atibt. Credito: © Daniela e Omar Chinea/Atibt.

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Hardware Forum e Bricoday,indicazioni positive per il futuro

Epe edizioni,società co-or-ganizzatrice diHardware Fo-rum e titolaredi BricoDay,l’evento dedi-cato al mondodel bricolagegiunto oramai alla sua otta-va edizione. “Naturalmentel'obiettivo è quello di creareun evento di ben altre pro-porzioni, in un mercato sto-ricamente difficile comequello della ferramenta.Sono certo che la partner-ship tra Epe Edizioni e Ko-elnmesse sia la garanzia perfar diventare Hardware Fo-rum il punto di riferimentoper il settore, come lo è Bri-coDay per il mondo del bri-colage”.

Piena sintonia di intenti,dunque, sostenuta dai nu-meri: BricoDay e HardwareForum hanno richiamato aMilano 190 espositori, 150per i settori fai da te, casa/ar-redamento, casa/manu-tenzione, ferramenta, auto-accessori, garden/outdoor;

40 per il mondodella utensileriamanuale ed elet-trica, ferramen-ta, accessori, fer-ramenta per mo-bili, edilizia.Oltre 3.200 i vi-

sitatori, di cui un migliaio dioperatori della distribuzione,fra cui buyer della grande di-stribuzione specializzata bri-co, titolari di negozi brico,buyer della distribuzione de-specializzata o altri settori (ar-redamento, edilizia, elettro-nica), titolari di negozi fer-ramenta, grossisti ferra-menta; 1.900 gli operatori inrappresentanza di aziendefornitrici (produttori, impor-tatori, distributori di articoliper il bricolage e la casa, fer-ramenta, utensileria) e circa300 operatori di società diservizi.

Il doppio appuntamento haindubbiamente dato modo aiprotagonisti dei tanti com-parti della ferramenta pro-fessionale e del mercatoB2B di incontrarsi e di ap-

profittare dei momenti diapprofondimento propostinel convegno al quale han-no partecipato personaggidella consulenza, della di-stribuzione e dei servizi perla ferramenta industriale e ilbricolage. In mattinata si è di-

scusso di “Cosa succedenel bricolage italiano?La rete si ridimensionama evolve la specializ-zazione. Esempi di suc-cesso, riposizionamen-to e sperimentazione(non solo in Italia)”.

Nel pomeriggio si è par-lato di ferramenta pro-fessionale: dal “visual

merchandising” al “pricing”,dalla logistica alle mille op-portunità che oggi offrono leattività on line, grazie alcontributo di Massimo Min-guzzi (Idrolab), Giorgio Crip-pa (Sdm-Interactive Pas-sion), Dora Binnella (VisualHub Consulting), Franco Pal-tani (Techno Trade Group) eMarco Sparatore (consu-lente Trade Marketing e Sa-les Management).

Debutto anche per la Har-dware Forum Arena, unospazio dove alcune delleaziende espositrici (CoinComponenti/Bettini, Map-py, Stahlwille, Cinetto, Ul-lmann, Vibo) hanno avutomodo di parlare di sé e deipropri prodotti. ■

Siamo soddi-sfatti di que-

sto debutto e, ciò chepiù conta, abbiamoavuto modo di con-frontarci con esposi-tori e visitatori per de-finire quello che saràil futuro della nostrainiziativa. Perché, siachiaro, non pensiamoa quello che abbiamo fatto,alla qualità degli incontri edelle persone che si sonotrovate a Milano, ma acome poter fare di più perrendere questa novità unatradizione efficace”. Conqueste parole Thomas Ro-solia, amministratore dele-gato di Koelnmesse srl, hacommentato la prima diHardware Forum, il nuovoevento B2B firmato da Ko-elnmesse e da Epe edizioniche si è svolto a Milano loscorso giovedì 24 settembre.Un commento che giunge a“bocce ferme”, meditato,formulato dopo l’attentaanalisi degli importanti, po-sitivi numeri dell’evento el’aperto confronto con tutti iprotagonisti, espositori inprimis. Perché un eventonuovo deve essere “pesato”,misurato, modellato su quel-le che sono le reali necessitàdel mercato.

“La prima edizione di Har-dware Forum ha rispostopienamente alle nostreaspettative iniziali”, aggiun-ge Maurizio Casolaro di

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rilegno

Cresce nel 2014 recupero rifiuti imballaggi legno

stico) prendono la via del re-cupero grazie alle quasi350 convenzioni con Co-muni e gestori dei servizi diIgiene ambientale.Rilegno sostiene economi-camente questo imponenteed efficiente sistema di re-cupero del legno: ogni annoil Consorzio investe circa20 milioni di euro nel so-stenere le attività di raccol-te dei Comuni, di lavorazio-ne delle piattaforme e di tra-sporto sino alle industrie delriciclo. Rilegno in particolare hacontribuito nel 2014 al si-stema del recupero del le-gno con ben oltre 2 milionidi euro per il sostegno alleraccolte differenziate ur-bane, oltre 7 milioni per so-stenere il sistema di ridu-zione volumetrica e lavo-razione delle piattaformee circa 10 milioni per il so-stegno dei trasporti dalle re-gioni centro-meridionali ver-so le industrie del riciclo con-centrate nella pianura pa-dana.

LE RACCOLTE URBANEGrazie al lavoro compiuto nel2014, Rilegno ha garantito,per il tramite delle quasi350 convenzioni stipulatecon i gestori e con i Co-muni (più 7 per cento ri-spetto al 2013), la copertu-ra territoriale per 42 milio-ni e 455 mila abitanti – ov-vero il 71,5 per cento del-l’intera popolazione italia-na. Gli oltre 4.800 Comuniitaliani serviti dalle conven-zioni hanno permesso l’av-vio a recupero complessivodi quasi 400mila tonnellatedi rifiuti raccolte a nord (il 76per cento sul totale), circa80mila tonnellate raccolte alcentro (circa il 16 per centodel totale) e quasi 43milatonnellate al sud (oltre l’8 percento del totale). Questi flus-si di rifiuti provenienti dalleraccolte urbane sono com-posti di rifiuti di imballaggi ealtri rifiuti legnosi (mobili, por-te, complementi d’arredoeccetera) e sono per la qua-si totalità destinati al ricicloa rinnovata materia prima.

I RIFIUTI DI IMBALLAGGIOLa filiera dell’imballaggio dilegno anche per il 2014 èampiamente sopra gli obiet-tivi di riciclo imposti a livel-lo europeo. Lo scorso anno ha visto unquantitativo imponente diimmesso al consumo:2.577.661 tonnellate diimballaggi, tra pallet nuovie reimmessi al consumo,imballaggi industriali, im-ballaggi ortofrutticoli, ma-teriale da imballaggi e altri(compresi i tappi di sughe-ro).La filiera del legno “pesa”,e per fortuna (e per il buonlavoro di tutti) “pesa” ancheil suo avvio al recupero com-plessivo dei rifiuti – dal riciclomeccanico per la produzio-ne di pannelli a base legno,pasta per carte, blocchi in le-gno cemento per la bioedi-lizia, al compostaggio, alla ri-generazione fino a impieghia fini energetici. Nel 2014 è stato valorizza-to oltre 1 milione 626 milatonnellate di rifiuti di im-ballaggi di legno, che cor-risponde al 63 per cento ri-spetto all’immesso al con-sumo. Il 34,5 per cento deltotale è stato avviato a rici-clo meccanico e il 24,4 percento a rigenerazione: in-sieme, fanno il 58,9 percento di avvio al riciclo.Compostaggio e recuperoenergetico pesano davveropochissimo sulla bilanciacomplessiva: rispettiva-mente lo 0,77 per cento e il3,40 per cento. ■

www.rilegno.org

resce significati-vamente e si atte-sta a oltre1.500.000 ton-

nellate la raccolta dei rifiutidi legno gestita dal Con-sorzio nazionale Rilegnoche, all’interno del sistemaConai, effettua in tutta Ita-lia il ritiro dei rifiuti lignei pervalorizzarli come rinnovatamateria prima. Lo testimonia un 2014 increscita con oltre un più 9per cento rispetto ai valoridel 2013.Compito e cuore del lavorodi Rilegno è la garanzia delriciclo e recupero dei rifiutidi legno: un compito nobile,che comporta numerosivantaggi, a partire dal mi-nore ricorso alla discarica,base del recupero com-plessivo dei rifiuti, fino a unimpiego di materia prima se-conda da legno di recupero,meno CO2 dispersa in at-mosfera (in ogni m3 di legnosono stoccati infatti circa250 kg di carbonio).La gestione diretta di Rile-gno garantisce una desti-nazione ai rifiuti da imbal-laggio (pallet cassette perl’ortofrutta, casse e gabbieindustriali) e ai rifiuti di legnoche provengono dal circui-to domestico urbano. Que-sti vengono valorizzati at-traverso le 389 piattaformeconvenzionate in tutta Italiaalle quali le imprese confe-riscono gratuitamente i rifiutida imballaggio.I rifiuti del circuito urbano(mobili, infissi dismessi, ri-fiuti da cantieristica, maanche pallet e cassette pro-venienti dal circuito dome-

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Lenze amplia la propriagamma di prodotti con ser-vomotori a prestazioni di-namiche di livello interme-dio Lenze è da molti anniazienda leader nell’offertadi sistemi servo e di auto-mazione. Con i suoi nuoviservomotori brushless“Mcm”, lo specialista inazionamenti e sistemi di au-tomazione ha ampliato ilproprio portafoglio inclu-dendo motori a prestazionedinamica di livello inter-medio. La serie “Mcm” èmolto compatta, facile dacontrollare e contraddi-stinta da caratteristiche difunzionamento perfetta-mente uniformi. I nuovi ser-vomotori sincroni sonoquindi particolarmenteadatti per i più diversi com-piti di posizionamento. AllaFiera di Hannover, tenuta-si lo scorso aprile, Lenze hapresentato in anteprima isuoi nuovi motori. Robotica,sistemi di confezionamen-to e sistemi di movimenta-zione sono le applicazionitipiche dei motori “Mcm”,che sono facili da control-lare grazie al rapporto cop-pia/ massa inerziale parti-colarmente favorevole. Gra-zie alla loro uniformità di ro-tazione, essi assicurano ri-sultati precisi e risultanoparticolarmente adatti per

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prodotti

Il nuovo servomotore“Mcm” da Lenze

applicazioni in cui la li-nearità di rotazione è difondamentale impor-tanza. I motori sonocreati su misura perl'esecuzione di sempli-

ci compiti di posiziona-mento che richiedono pre-stazioni dinamiche di livel-lo intermedio. Per le appli-cazioni con requisiti mas-simi in termini di dinamicae precisione, Lenze forniscei motori “Mcs”. La nuova se-rie ha superfici lisce, facilida pulire grazie alla classedi protezione IP65. Ciò ren-de questi motori compattiadatti all'utilizzo anche nel-l'industria alimentare. I mo-tori sono dotati di un si-stema di feedback resolverrobusto come caratteristicastandard, ma possono an-che essere opzionalmenteforniti con encoder multigirisin-cos per una elevataprecisione.I connettori “SpeedTec” acollegamento rapido con-sentono una veloce instal-lazione e sostituzione incaso di riparazione.La serie dei nuovi motori èprodotta inizialmente in tregrandezze, definite 06, 09e 12, con classi di potenzada 0,2 a 2,5 kW. E’ possi-bile ottenere soluzioni diazionamento performantied economicamente effi-cienti nel range di coppia0,6-26,4 Nm, abbinando imotori “Mcm” ai servo in-verter Lenze “i700”, 9400”e “8400 Topline”. ■

www.lenze.de

Uno dei più importanti la-boratori specializzati nelcontrollo qualità e certifi-cazione di mobili e arre-damenti si è aggiunto alcrescente numero di azien-de industriali che benefi-ciano dei vantaggi offertidalle soluzioni per il pilo-taggio di motori elettrici a ve-locità variabile di Emer-son. Advanced Furni-ture Testing, societàcon sede a Holland, inMichigan, ha una posi-zione di primo piano nelmercato dei laboratoridi test specializzati nelsettore dell’arredamen-to. Si occupa di eseguireuna gamma completadi prove e costruiscemacchine per l’esecu-zione di test automatici.La capacità di eseguire itest su sedute, armadi ealtri tipi di arredo con lanecessaria accuratezza eripetibilità, richiede una pro-fonda conoscenza delle par-ticolarità di questi prodotti edelle apparecchiature che siutilizzano. Per rispondere a queste esi-genze del mercato, Advan-ced Furniture Testing ha svi-luppato macchine specia-lizzate per effettuare varitipi di prova, come la dura-ta degli schienali, la resi-stenza all’impatto e ai cari-chi, test specifici per arredimultifunzione, prove sulladurata dei braccioli eccete-ra. Per una nuova macchinamultiasse dedicata ai testsulle sedute, l’azienda ha

scelto di utilizzare gli azio-namenti della famiglia “Uni-drive M” di Control Te-chniques. La precisione e l’accuratez-za del sistema di controllodell’azionamento sono sta-ti identificati come fattoricritici nel processo di pro-gettazione della nuova mac-

china destinata a verificarela robustezza e la durata del-le sedute. Gli azionamenti “UnidriveM700” utilizzati sulla nuovamacchina servono a con-trollare i motori, che a lorovolta comandano gli attuatorielettromeccanici. L’aziona-mento è affiancato da unmodulo “Machine ControlMCi210”, che aggiunge unsecondo potente micropro-cessore, dedicato all’ese-cuzione ad alte prestazionidei programmi di controlloconformi alle specifiche Iec61131-3. ■

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fiere

A Valencia Fimma 2016ranno le Alpi per partecipa-re a Fimma. È quello chefarà il Gruppo Biesse, spe-cializzato in macchine a con-trollo numerico per la lavo-razione di diversi materiali,Stessa scelta per il colossoitaliano Scm Group, ormaipunto di riferimento conso-lidato nel campo delle tec-nologie avanzate per i ma-teriali più svariati, dal legnoal vetro, dalla plastica almarmo, dal metallo ai com-positi. A Fimma ci sarannonaturalmente anche le azien-de spagnole con una fortevocazione internazionale,come Barberán, apprezzatain tutto il mondo per le so-luzioni di verniciatura, stam-pa, finitura, levigatura, no-bilitazione e post-formatura.

“Siamo orgogliosi di ospita-re nel nostro salone i pro-tagonisti del settore a livel-lo mondiale, che puntano suFimma come uno dei prin-cipali saloni europei”, hadichiarato Miguel Bixquert,direttore della manifesta-zione.

Fimma sta ri-spettando gliobiettivi fis-sati dal Co-mitato orga-nizzativo, pre-sieduto dal-l’imprendito-re SantiagoRiera della società Rierge.Obiettivi che comprendonol’ampliamento dell’offertae il ritorno alla cadenza bien-nale per un evento che sipropone come punto di ri-ferimento tecnologico perla presentazione di soluzio-ni ai professionisti del legno,del mobile, della carpenteria,della falegnameria e del-l'arredo d'interni.Per gestire l’ampliamentodella manifestazione è sta-ta scelta una nuova collo-cazione, in particolare perl’area dedicata alle mac-chine, che è stata trasferitanel padiglione 7 del quartiereespositivo di Valencia. Questo spazio ospiterà tut-ti gli eventi legati all’iniziati-va “See you in Valencia”, ri-spondendo alle esigenze

specifiche delsettore dellemacchine chechiede spazi ecorridoi ampi estrutture ade-guate al mon-taggio e alleoperazioni di ca-rico/scarico disistemi e im-pianti comples-si. Nel dettaglio,l'area espositi-

va coprirà una superficie dioltre 10mila metri quadratial piano terra nel padiglione7. Quest’area sarà collega-ta sia a Maderalia sia a Ha-bitat e Cevisama, favorendol’interscambio continuo deiflussi di visitatori fra le di-verse manifestazioni.

Fimma ha ottenuto l’impe-gno, il supporto e la fiduciadella Asociación de Fabri-cantes Españoles de Ma-quinaria para la Madera(Afemma), l’associazionespagnola dei costruttori dimacchine per la lavorazionedel legno. L’associazione, il cui segre-tario generale Verónica Me-noyo siede nel comitato or-ganizzativo di Fimma, stasvolgendo il lavoro di pro-mozione e coordinando le at-tività di reclutamento di vi-sitatori e acquirenti inter-nazionali, prestando parti-colare attenzione ai principalimercati di sbocco delleaziende spagnole, comeNord Africa, Portogallo, Unio-ne Europea e America Lati-na. ■

www.fimma-maderalia.fe-riavalencia.com

l salone internazionale dimacchine e utensili perl’industria del mobile e lafalegnameria richiama

l’attenzione dei protagonistidel settore a livello mon-diale, che proporranno leloro tecnologie e soluzionialla prossima edizione diFimma, in programma dal 2al 5 febbraio 2016 in con-temporanea con Maderalia,Cevisama (con la nuovaarea Kitchen Corner) e FeriaHábitat Valencia.

Ci saranno i grandi marchicome il colosso tedesco Ho-mag Group e Holzer-Wei-nig, specializzato nella la-vorazione di massello e ta-vole, che ha scelto di torna-re alla fiera di Valencia. Cisarà anche il gruppo Feldercon la sua ricca offerta di se-gatrici circolari, piallatrici afilo e a spessore, fresatrici,bordatrici e levigatrici a con-trollo numerico.Insieme al mercato tede-sco l’Italia è un altro polo in-dustriale di aziende leadernel settore, che attraverse-

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rande interesse per Homag Group Treffs dal22 al 25 settembre, come indica il numero dioperatori e di ordini firmati. Circa 2.800 visi-tatori da tutto il mondo sono stati accolti a

Schopfloch, provenienti da Paesi fra cui Cina, Russia,Usa, Canada, Brasile, Argentina, Australia, Tailandia, In-donesia, Spagna, Portogallo, Finlandia e Danimarca. A Holzma hanno partecipato circa 1.800 operatori. Il pro-gramma di presentazioni a cura di clienti ed esperti diHomag Group ha registrato una grande partecipazione,così come i workshop su argomenti quali la “Produzionein rete: dalla vendita alla macchina”, e il seminario pergli utenti di “woodWOP” con oltre 50 presenze.

Ulrich Schmitz, amministratore delegato di Homag, èpositivamente colpito dal successo dei Treff: "Il nuovoCentro di Competenza per le Superfici di Schopfloch, lestraordinarie opzioni speciali per la lavorazione dei bordie le diverse soluzioni di automazione in ambito Cnchanno convinto ancora una volta i nostri clienti, dallefalegnamerie artigianali alle realtà industriali, delle no-

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eventi

Dallo sviluppo innovativo di macchine singole, passando per le soluzioni intelligenti, fino alle novità in materia di automazione e robotica e agli ultimi aggiornamenti su "Industria 4.0 e produzione in rete": è quanto hanno potuto “toccare con mano”i partecipanti agli appuntamenti con Homag Treff e Holzma Treff. Come sempre l’attenzione era focalizzata sulle esigenze dei clienti nell'artigianato e nell'industria.

Homag & Holzma Treff:provare per credere

stre capacità in termini di innovazione e prestazioni. Ilriscontro dei clienti sul tema “Industria 4.0 e produzionein rete" è stato particolarmente positivo. Oltre alle demodal vivo dei nostri sistemi intelligenti, i colleghi di HomagSystems e Schuler Consulting hanno proposto diversedimostrazioni dell'attività che Homag Group può svol-gere come partner lungo tutto il ciclo di vita di un pro-dotto: dalla consulenza alla progettazione, dalfinanziamento all’ottimizzazione dei processi, fino al ser-vizio all-inclusive”.

Nel complesso, i fitti colloqui con la clientela hanno con-fermato nuovamente che gli Homag Group Treffs sonoappuntamenti di riferimento per il settore.

TECNOLOGIE IN EVIDENZACon la nuova “Serie 6”, Holzma ha dimostrato quantosia facile tagliare grandi pacchi di pannelli nella pro-duzione industriale di serie su diversi turni di lavoro. Re-centemente Holzma ha rivoluzionato la sezionaturanella produzione a lotto singolo con il modello “HPS

Corridoi affollati e grande fermento sui 10mila metri quadrati dell’area espositiva Homag a Schopfloch (a sinistra),così come all’incontro di Holzma a Holzbronn (a destra).

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ENERGIA E CALORE DAGLI SCARTI DI LEGNODÜRR CYPLAN MOSTRA NUOVE AREE DI APPLICAZIONE DELLA TECNOLOGIA ORC

Organic RankineCycle (ORC) èuna tecnologiaper la genera-zione di energiada fonti di caloredistribuite. DürrCyplan sviluppasistemi per la ge-nerazione dienergia basatisulla tecnologiaORC che vengono impiegati in diverse aree, adesempio il recupero di energia da residui legnosi.Dürr Cyplan ha presentato questa applicazione al-l’evento Homag Treff a Schopfloch.Gli scarti di legno vengono bruciati e il calore ge-nerato dal processo viene trasferito all’impiantoORC sotto forma di olio termico o aria calda. L’ener-gia elettrica generata dalla turbina può esserequindi immessa in rete o utilizzata per la fornituraelettrica a un edificio. Il calore residuo del processoORC può essere impiegato in un essiccatoio, in unimpianto di distribuzione di calore o in una rete diriscaldamento locale. I primi clienti di HomagGroup, entrata a far parte del Gruppo Dürr nell’ot-tobre 2014, hanno già adottato questa tecnologia.Le prime centrali saranno operativi dalla fine del-l’anno, rendendo le aziende indipendenti dalla for-nitura di elettricità. La tecnologia ORC di DürrCyplan trova impiego in molti altri settori. Oltre adapplicazioni di geotermia e a progetti di ammoder-namento e ottimizzazione di impianti di cogenera-zione e turbine a gas, viene utilizzata anche perprodurre energia da fonti di calore in processi in-dustriali.Il processo ORC è un ciclo termico chesfrutta diverse fonti di calore con una temperaturacompresa fra 90 e 600 °C per generare elettricità.Nella prima fase, il mezzo calorifico (ad es. gas discarico, olio termico, acqua calda o vapore) entranel modulo ORC, facendo evaporare un idrocarburoliquido (mezzo di lavoro) grazie all’energia termica.Il vapore passa attraverso una turbina sotto pres-sione, dove una parte dell’energia termica vieneconvertita in elettricità. Il vapore viene quindi ri-condensato in un condensatore a bassa tempera-tura. Una pompe inietta nuovamente il mezzo dilavoro nell’evaporatore.

320 flexTec”. Dopo il debutto a Ligna, questa novitàmondiale è stata nuovamente sotto i riflettori a HolzmaTreff insieme al sistema di stoccaggio “TLF 211” diHomag Automation. Oltre alle soluzioni per l’artigianato(ad esempio le nuove “HPP 130” e “HPP 200”), Holzmaha presentato la versione aggiornata del software di ot-timizzazione “Cut Rite”.Nel contempo Homag ha suscitato l’interesse dei visi-tatori con le opzioni speciali per la lavorazione deibordi. La proposta riguarda la lavorazione ad alta preci-sione degli angoli con una nuova tecnologia di “ritaglio”,la produzione di basi e pannelli posteriori a 45 gradi inciclo continuo (lavorazione passante), e la lavorazionedi parti sagomate, sempre in ciclo continuo.La nuova tecnologia di ritaglio per bordi sottili (da 0,4 a3 millimetri) ad alta precisione offre bordi perfetti di altaqualità. La regolazione continua dell’unità di taglio ga-rantisce la perfetta finitura del taglio in corrispondenzadella giunzione incollata. In questo caso Homag ha por-tato verso la fascia bassa del mercato una tecnologiautilizzata in ambito industriale. La regolazione continuaè ora disponibile su tutte le bordatrici Homag.Il modello “KFL 350” presentato a Homag Treff esegueun nuovo processo per la lavorazione di basi angolari epannelli posteriori per unità angolari, in ciclo continuo.La lavorazione delle basi comincia con uno speciale si-stema di alimentazione con una inclinazione inferiore a45 gradi (per pezzi a 45 gradi). I due angoli vengono se-gati con una unità di incisione e taglio e una seziona-trice a dividere, dopodiché la parte distaccata vieneeliminata. Una volta incollato il bordo, le parti sporgentivengono asportate con grande precisione utilizzandodue unità di ritaglio che operano in parallelo. È inoltreprevisto un alimentatore per la lavorazione dei pannelliposteriori (pezzi stretti fino a 65 millimetri). Con velocitàdi alimentazione fino a un massimo di 25 metri al mi-nuto, le parti strette vengono rifinite a smusso.

Centrale elettricacittà di Zurigo.

Grande interesse per la tecnologia di suddivisionedei pannelli destinata a laboratori e industrie.

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eventi

BORDI DI BATTUTA CON GIUNZIONE INVISIBILEHomag ha fatto un ulteriore passo inavanti con il metodo “airTec”, specifi-camente per la produzione di porte. La novità risponde principalmente allerichieste crescenti di qualità per leporte bianche, sempre più diffuse. Lagiunzione invisibile può essere otte-nuta grazie alla melammina e ai bordiin Abs/PP. I bordi in Abs (disponibili ora anche perle battute) con spessore fino a tre mil-limetri migliorano anche la resistenzaagli urti dei bordi longitudinali.

Le bordatrici della serie “Ambition” di Brandt e Homaghanno riscosso come sempre grande interesse. Attualmente sono oltre cinquemila le macchine “Ambi-tion” sul mercato. Confrontando le vendite del primo semestre 2015 conquelle del 2014, si rileva un incremento del 20 percento.Il processo “airTec” è un successo assoluto in tutte lefasce di prestazioni (a partire da una velocità di avan-zamento di 8 metri al minuto).Homag ha presentato la nuova bordatrice “KAL 370” cheoffre soluzioni specifiche per artigianato e industria suuna piattaforma ottimizzata con vantaggi in termini diprezzo e prestazioni. Un’ampia gamma di pacchetti di attrezzature e gruppiintelligenti (ad esempio per l’incollaggio di modanaturein massello o la lavorazione di parti nidificate) offre unasoluzione ideale per qualsiasi applicazione.

Nel "Surface Competence Center” recentemente inau-gurato i visitatori hanno potuto “toccare con mano” i pro-cessi di levigatura di Bütfering, la nobilitazione dellesuperfici con macchine Homag e la tecnologia più avan-zata per il rivestimento dei profili.In ambito Cnc, l’attenzione dei visitatori si è concentratasoprattutto sulla “powerProfiler BMB 800/900”, contre modelli in azione a Homag Treff.

Entrambi gli appuntamenti hanno proposto novità perl’artigianato e l’industria firmate da Brandt, Bütfering,Homag Automation, Homag eSolution, Schuler Con-sulting e Weeke.

Friz ha offerto una dimostrazione dal vivo dell’avvolgi-mento completo a 360° di componenti per cassetti concolla a caldo Eva o PO. Il processo prevede che i pezzi vengano trasportati oriz-zontalmente attraverso la macchina, appoggiati in piano

e senza manipolazione verticale. L’esposizione di numerose soluzioni diclienti in diverse classi di prestazioniha dato prova dell'ampia gamma dicompetenze degli esperti di HomagGroup e, soprattutto, della grande fi-ducia attribuita dai clienti. ■

www.homag-group.com

Piccole e grandi bordatrici: grande richiesta per la serie “Ambition” di Brandt e Homag.

Grande interesse da parte dei visitatori ancheper il nuovo centro di competenza per le superfici.

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Archiviato anche il “Cefla Live” 2015

zione, fondamentale per aiutarli a migliorare i cicli produttivie qualità dei prodotti”.

Il successo di “Cefla Live 2015” conferma il suo ottimi-smo: a Imola sono arrivati più di 500 operatori, un risul-tato superiore alle aspettative, con molti ospiti giuntidalla Russia, un dato che ha sorpreso non pochi. Tanti gli arrivi dall’Europa centrale ed orientale, a cui sisono aggiunti indiani, messicani, medio orientali, statu-nitensi... ovviamente senza contare gli italiani!

Tante – come già ricordato – le macchine: più numerose chenelle precedenti edizioni dell’evento. “Devo ammettere –ci spiega Bolognini – che abbiamo deciso di presentare mol-te più macchine di quelle che avevamo ipotizzato, alla lucedel numero e delle tipologie di imprese che avevano an-nunciato la loro visita al Cefla Lab. Abbiamo schierato tut-

Un evento che prende sempre più piede e che ri-chiama un pubblico sempre più vasto ed interna-

zionale. Gli operatori che vengono a trovarci possono toc-care con mano non solo le nostre ultime novità o le nostretecnologie, ma hanno modo di confrontarsi con tutti i piùimportanti produttori di vernici, di pistole e sistemi di spruz-zatura, abrasivi, accessori”. Ci accoglie così, con una sod-disfazione evidente, Roberto Bolognini, direttore venditedi Cefla Finishing Solutions. E’ lui che ci fa da cicerone inquesta nostra visita alla edizione 2015 di “Cefla Live”, ap-puntamento che è oramai una consolidata tradizione e chequest’anno si è svolta dal 15 al 17 ottobre negli spazi di unCefla Lab sempre più ricolmo di idee e di soluzioni. E aggiunge: “Crediamo nella nostra tecnologia e nel con-tinuo lavoro che portiamo avanti per migliorare le nostresoluzioni e, perchè no, anche per sorprendere i nostri clien-ti proponendo loro risposte innovative alle loro esigenze”.

Le premesse ci sono tutte, ma prima di dare il via alla visi-ta non possiamo esimerci dal chiedere un primo bilancio diquesto 2015 che ormai volge al termine: “Siamo piuttostosoddisfatti di come sono andati questi dodici mesi, alme-no in sede di preconsuntivo”, ci dice Bolognini. “E stiamogià guardando al futuro, a quel 2016 che sta arrivando apassi da gigante e che prevediamo possa essere di ulte-riore crescita, seppur con qualche tangibile incertezza pro-veniente da alcuni Paesi. In ogni caso il rimanere fedeli ai nostri clienti – aggiungeBolognini senza esitazioni – ci guiderà verso un’ulteriore cre-scita e nuovi successi, oltre che ad una continua innova-

eventi

Si è conclusa con esiti più che soddisfacenti l’edizione 2015 dell’appuntamento con le soluzioni per la finitura di Cefla, un appuntamento che a ogni edizione diventa sempre più grande e coinvolgente.

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eventi

te le nostre tecnologie per qualsiasi tipo di processo, perqualsiasi prodotto o materiale. Quest’anno, per la prima volta, anche Düsphol é presen-te con le sue macchine per il rivestimento dei profili. Un modo per completare la nostra proposta nel campo del-la finitura dei profili, fatta di spruzzatrici – come la “Performa”– dedicate alle cornici, ai battiscopa, a qualsiasi tipo di pro-fili, così come forni trasversali con i quali trattare un mag-gior numero di pezzi in uno spazio contenuto”.

Mai come oggi il rivestimento diventa una soluzione inte-ressante, una valida alternativa alla verniciatura, almeno percerti tipi di prodotti e di impieghi. E l’impegno del gruppo su questo versante da qualche tem-po si è fatto più forte: al “Cefla Live” abbiamo visto al lavo-ro la “Multiwrap”, efficace ed efficiente sorella minore del-la “Robowrap”, presentata ormai qualche anno fa, attrez-zata con 19 robot antropomorfi che provvedono al set updella macchina, al posizionamento di tutti i pressori necessariper un rivestimento perfetto di qualsiasi “sagoma”, in tem-pi estremamente brevi e senza alcun intervento degli ope-ratori. Il top della tecnologia in questo segmento.

Parlando di tecnologie che hanno rappresentato un concretopasso in avanti in tempi recenti, al “Cefla Live” è stato datoil giusto risalto al “Fusion coating”, di cui abbiamo avutopiù volte modo di scrivere. “Crediamo molto nei risultati che questa collaborazione conil gigante della chimica Henkel ci permette di offrire al mer-cato”, commenta Bolognini. “Abbiamo perfezionato ulte-riormente questa tecnologia per l’applicazione di uno spe-ciale collante, il “Technomelt”, su pannelli rivestiti in me-lammina che, senza bisogno di levigatura, sono pronti peressere verniciati e trasformati in elementi lucidi di alta qua-lità estetica. Non è una novità, ma la qualità del risultato e l’attenzio-ne del mercato ci convincono a tenerla sempre in primis-simo piano”.

Stesso discorso , come abbiamo visto nelle giornate di Imo-la, vale anche per l’“Inert coating”, un’altra vecchia co-noscenza di cui abbiamo già avuto modo di parlare, ovve-ro l’applicazione di un fondo particolarmente efficace chepermette di preparare al meglio le superfici e i bordi dei pan-nelli, per le successive fasi di verniciatura: cicli più brevi, menopassaggi e ottima qualità del pannello finito. I test “live”, ese-guiti sulle linee allestite nel Cefla Lab, dimostrano che è pos-sibile ottenere semilavorati sorprendenti anche in presen-za di geometrie complesse. E’ il caso, ad esempio, dei pannelli-anta con “maniglie J sha-pe” – ovvero, con sagomatura di un lato che funge da im-pugnatura – perfettamente lavorabili con questo tipo di tec-nologia.

“INNOVAPRESS”Ma c’è una nuova macchina che ha attratto la nostra at-tenzione, così come quella di molti dei presenti, la vera in-novazione presentata al “Cefla Live 2015” che si colloca,lungo quella strada che il gruppo emiliano ci sembra im-pegnato a perseguire da tempo, ovvero, il miglioramento deisupporti e dei pannelli. E’ stato così per l’”Inert” e per il “Fusion”, è così anche per“InnovaPress”. Non è stato facile capire chiaramente di cosa si trattasse,poichè, come da tradizione “Cefla”, questa innovazione eranascosta da un grande box rosso sul quale era raffiguratoil lay out di una linea che adotta questa nuova tecnologia. Ci hanno spiegato che cosa fa questa nuova soluzione svi-luppata da Cefla Deutschland: viene applicato un velo di pro-dotto su un pannello Mdf, che viene poi assorbito in pro-fondità, rendendo la struttura del pannello più resistente. Da quanto abbiamo potuto capire attraverso la pressione,ogni fibra del pannello di Mdf, per sua natura particolarmenteporoso, viene impregnata di una specifica sostanza che lorende idrorepellente, decisamente più stabile in presenzadi umidità, ma anche più omogeneo, così da ottenere risultatisuperiori anche con la fresatura sui centri di lavoro.

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“Più resistente all’acqua e più sta-bile!”, ribadisce Bolognini. “In que-sto modo i nostri clienti si trovanoper le mani un pannello che potràessere lavorato e poi verniciatocon risultati superiori”.

E ANCORA...Tantissime, lo ripetiamo, le macchi-ne e le linee in funzione. Fra le sot-tolineature ancora una volta la stam-pa digitale, un altro capitolo di unastoria che vede Cefla fra i protago-nisti più attivi. L’impegno in questo comparto èsempre molto forte e lo abbiamo vi-sto dalle macchine al lavoro e dai testche è stato possibile effettuare in di-retta. Anche in questo caso una scel-ta sostenuta da un crescente suc-cesso fra le imprese del settore, sempre più “invogliate” dal-la assoluta libertà che il processo può garantire.

Sempre affascinante vedere al lavoro “iBotic”, una delle so-luzioni di Cefla ad alte performance, in una configurazionecon filtri ad acqua per garantire costanza ed efficacia dell’aspirazione, “... una macchina che riscuote grande successoovunque si debbano integrare qualità e produttività, conla possibilità di essere attrezzata con sistemi di carico escarico, con sistemi di applicazione dei prodotti verniciantia robot o con pistole oscillanti, dunque con la possibilitàdi configurare il tutto in base alle modalità di lavoro pre-dilette”, ci spiega Bolognini.

Ed ancora, spazio al vetro. Avevamo già visto qualcosa, maci pare che di strada, e non solo in Cefla, se ne sia fatta pa-recchia negli ultimi tempi. “Abbiamo deciso di focalizzareulteriormente la nostra attenzione sulla applicazione di ver-nici sul vetro”, ci dice Roberto Bolognini accompagnando-ci nel nostro tour e mostrandoci “Prima”, una spruzzatriceche, con apposite vernici, riesce a creare effetti estrema-mente eleganti e affascinanti, facendo di una lastra di ve-tro una superficie decorativa vicina al marmo. “Effetti molto particolari, apprezzatissimi da architetti e de-signer che possono disporre di un materiale come il vetroma con decorativi che aprono molte nuove e stimolanti op-portunità”.Il tutto con una macchina – “Prima”, appunto – relativamentesemplice, perfetta per chi non cerca alte produttività ma piut-tosto la flessibilità, perché “Prima” può essere utilizzata an-che con altri materiali, legno e derivati in primis, con pochiaggiustamenti. “Una macchina – aggiunge Bolognini – a cuiabbiamo dedicato molta attenzione, perchè risponde a una

sfida ben precisa: definire una soluzione flessibile, che ri-chieda un investimento contenuto e garantisca una qua-lità assoluta, indipendentemente dal tipo di lavorazione perla quale viene utilizzata. E devo dire che siamo riusciti a mettere insieme elemen-ti che parevano inconciliabili...”.

Nel Cefla Lab abbiamo visto all’opera anche una “Mito”, contappeto di recupero vernice e la capacità di leggere le di-mensioni del pezzo in entrata, occupandosi del set up ne-cessario per il miglior risultato sul piano e sui quattro bor-di. Poco distante una “Easy”, la linea “iGiotto” dedicata allaverniciatura dei serramenti, le soluzioni Delle Vedove per iprofili e la “iGiotto App”. Presentata in anteprima all’ulti-ma edizione di Ligna e punto di forza nella spruzzatura Ce-fla, grazie alla combinazione della flessibilità del robot an-tropomorfo all’interno di una linea spruzzatura orizzontale,è perfetta per le superfici curve, sempre più presenti nel mon-do dell’arredo moderno.

a cura di Luca Rossetti ■

www.ceflafinishinggroup.com

“Innovapress”, presentata in anteprima mondiale proprio al “Cefla Live 2015”.

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4.0 non e' per noi solo un numero rappresenta-tivo di quella che viene definita la nuova rivolu-zione industriale, ma un vero commitment neiconfronti dei nostri clienti per portarli assiemealle nostre tecnologie "4.0 ready" a quelle effi-

cienze che oggi più che mai servono per rimanere com-petitivi in un mercato sempre più globale. Noi crediamotalmente a questo inarrestabile processo industriale dainvestire, con un piano commerciale ben chiaro, in ri-sorse umane “Systems Oriented”, per diffondere ancoradi più fra le aziende nostre clienti – anche di medie epiccole dimensioni – la cultura dell'automazione e perguidarli con persone molto qualificate verso una loromaggiore competitività".

Abbiamo riportato questa affermazione di FedericoBroccoli, direttore commerciale Divisione Legno e di-rettore della Divisione filiali, perchè è una sintesi di ciòche ci siamo trovati di fronte a Pesaro, dal 15 al 17 ot-tobre scorso, in occasione dell’evento Inside 2015.Due, a nostro avviso, i temi estremamente chiari: da unlato il prodotto, la volontà di spingere l’acceleratore del-l’innovazione, stringere ancora di più i legami fra soft-ware e macchina per rendere tutto più semplice, piùfacile, più veloce, più produttivo. Non solo per le grandilinee, ma anche per le piccole e medie imprese, per l’ar-tigianato.

Dall’altro la vendita; perdonate se abbiamo scelto unadefinizione un pò brutale, ma questo è: si può disporredel miglior prodotto al mondo, ma se non si aggredi-scono i mercati, se non si dice a tutti e a ciascuno, e conil massimo vigore possibile, che cosa bolle in pentolatanto vale lasciar perdere. E questo aspetto ci è apparsochiaramente non soltanto attraverso ciò che è stato fattonelle giornate di Pesaro, ma anche dagli investimentinegli show room di tutto il mondo, nella ristrutturazionedi molte filiali, nella apertura di nuove sedi. E da molto altro, ovviamente....Non a caso il comunicato stampa dell’evento si apre conqueste parole: “Tecnologia da mostrare, toccare, vivere.Un contatto diretto e immediato con l’innovazione, ovun-que nel mondo. Accade tutto questo in oltre 18milametri quadrati di show-room Biesse, distribuiti capillar-mente nel mondo attraverso una fitta rete di filiali. Al-l’interno di questo spazio ormai senza più confini, più di7mila demo all’anno mostrano live ai nostri clienti lereali potenzialità delle nostre tecnologie durante oltre30 eventi Made in Biesse”. Chiaro, vero?

La parola d’ordine è quel “Think4ward” sul quale ilgruppo pesarese insiste da qualche tempo. Costruire tec-nologie che sappiano interpretare il futuro, passando at-traverso il software, sempre più chiave di volta dell’interosistema. E che il software sia sotto i riflettori appare evi-

Pensare al domani, anticiparlo offrendo soluzioni tecnologiche avanzate ma semplici, potenti e flessibili, governate da software sempre più amichevoli per dare a grandi,medie, piccole e piccolissime imprese la propria fetta di futuro...

“Think4Ward”, parola di Biesse

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dente dalla scelta di creare il “bLab”, “... uno spazio –come spiega Raphaël Prati, direttore marketing & co-municazione di Biesse – dove osservare da vicino la tec-nologia capace di trasformare i progetti in meravigliosiprodotti finiti. Il nostro “bLab” è un laboratorio di idee edi possibilità che contraddistingue la presenza di Biessenelle fiere internazionali ma che da quest’anno diventapermanente all’interno del nostro show room”. 140metri quadrati, nove postazioni fisse e una sorta di mo-stra nella quale sono presentati i prodotti fatti dai clienticon le tecnologie Biesse.

LE NOVITA’Tante le novità, alcune delle quali particolarmente inte-ressanti. A partire dalla “Opera R”, una soluzione per lalevigatura “batch one”, grazie a uno scanner che leggela forma del pezzo in entrata e invia tutte le informazioninecessarie a un robot che, proprio come una “mano”,esegue tutte le operazioni di levigatura su qualsiasi ma-teriale, dall’mdf alla impiallacciatura più delicata, utiliz-zando otto diversi tipi di tampone che vengono caricatidal magazzino, esattamente come in un “normale” cen-tro di lavoro. In tutto in tempo reale, con velocità fino aotto metri al minuto. Una macchina ideale di cui verràpresto presentata la versione a sei assi per una leviga-tura completamente automatica, anche su angoli, lati espigoli. Se aggiungiamo che nella “Opera R” possono tro-vare posto fino a otto robot è evidente che i limiti sonodavvero pochi...Nuovi sviluppi anche per “Winstore”, presentato anchein una versione più adatta per il “nesting” nelle piccolee medie imprese, capace di gestire il pannello, di posi-zionare le etichette per il riconoscimento dei singoli ele-menti secondo gli schemi di taglio che saranno eseguiti,di gestire ogni fase della movimentazione.Abbiamo notato subito delle Biesse colorate di giallo e,ovviamente, siamo corsi a vedere di cosa si trattava,

dove era finito il classico verde... Ebbene, davanti ai no-stri occhi le soluzioni per il mondo della plastica, dalcentro di lavoro alla sezionatura, passando dal taglio al-l’acqua. Sistemi dedicati, moduli di visione per la cen-tratura perfetta del pezzo da lavorare, un mandrinovelocissimo e capace di garantire la stessa finitura di ta-glio sia sulla superficie superiore che su quella inferiore,utensili speciali che lavorano a seimila oscillazioni al mi-nuto, pompe del vuoto capaci di bloccare materiali moltoporosi; getti d’acqua con pressioni fino a 4mila bar pertutti i materiali morbidi, plastici, ma basta aggiungereuna speciale sabbia per tagliare alluminio, rame e altrimetalli, marmo, pietre, materiali compositi fino a 25 cmdi spessore.Tornando al legno ci è parso di vedere particolare fer-mento attorno alla bordatura con il sistema “Air Force”,una soluzione funzionale – da quanto ci dicono in Biesse– e che sta registrando un trend così positivo da per-mettere di arrivare a un prezzo finale accessibile permolti.

FEDERICO BROCCOLITanti temi, tanti spunti che ci hanno convinto a chiederea Federico Broccoli di aiutarci ad approfondire le cose,a partire proprio dalla volontà di mettere le “alte tecno-logie” a disposizione di tutti. “Il concetto di “Industria 4.0” non è per pochi. Non èper una elite, ma il nuovo, inevitabile modo di produrre.Abbiamo investito sulle braccia, le macchine; abbiamoinvestito sul cervello, il software. Abbiamo e stiamo fa-cendo molto per far sì che questo connubio si esprimain una gamma di soluzioni completa e per tutti. Unnuovo standard industriale, sistemi di produzione mo-derni che siano accessibili non solo in termini econo-mico-finanziari, ma anche di semplicità d’uso e digestione. Dobbiamo fare la nostra parte perchè tuttipossano comprendere che è in atto una vera e propriarivoluzione. Non è uno slogan, ma un nuovo mondo diopportunità, un passaggio epocale che realtà in tutto ilmondo vedono oramai come l’unica strada percorribile

Una immagine della conferenza stampa: al centro Federico Broccoli, alla sua destra Raphaël Prati.

Il “bLab”.

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eventi

per avere una qualità costante, lay-out più intelligentiin spazi inferiori, minore incidenza del personale, asso-luto controllo dei processi e dei tempi”.

“Un concetto che abbiamo ovviamente subito estesoalla plastica e nella lavorazione degli “advanced mate-rials”, sviluppando le nostre tecnologie per il legno perrenderle perfette anche per questi materiali”, prosegueil direttore commerciale della Divisione Wood. “La pla-stica non è certo una novità per noi: sono anni che la-voriamo con i più importanti produttori e trasformatoridel mondo, soprattutto sulle lastre, in piano. Da qual-che tempo abbiamo compreso che potevamo fare dipiù, immaginare e costruire qualcosa di specifico, or-ganizzare una vera e propria divisione del nostrogruppo, un team, una strategia per un settore comple-tamente diverso da quelli che frequentiamo abitual-mente. Da qui la scelta di recuperare il vecchio coloredelle macchine Biesse, il giallo, sostituito dal verde neglianni Settanta, quasi a significare un nuovo inizio, la vo-lontà di rinnovare anche nella plastica il successo cheabbiamo avuto nel legno. Ma soprattutto macchinenuove, tecnologie dedicate, un marketing adeguato a li-vello mondiale, la creazione di una squadra di speciali-sti attraverso i quali comprendere questo mercato ecostruire le risposte tecnologiche e commerciali piùadatte. Ora siamo pronti e nel 2016, dunque fra qual-che mese, partiremo con grande determinazione, per-chè vogliamo andare ben oltre quel cinque per centodel fatturato che oggi realizziamo in questi segmenti”.

Pare che abbiate saputo cogliere i primi segni di ripresaprima di altri. E’ solo una sensazione?

“I fatti dimostrano la bontà delle nostre scelte: regi-striamo una crescita del 18 per cento a livello digruppo e superiamo il 19 per cento, rispetto allo scorsoanno, per la divisione legno. Negli ultimi anni le cosesono andate meglio, abbiamo fatto nuove assunzioni eoggi possiamo contare sulle capacità di oltre 3.100 per-sone, il nostro record assoluto! Incrociando le ditaposso anche anticipare ai suoi lettori che siamo moltovicini a chiudere l’anno con un fatturato attorno ai 500milioni di euro, che per noi costituirebbe un altro, im-portante record. Gli investimenti nel prodotto ma anchenel marketing, nella distribuzione, nelle filiali ci stannodando importanti risultati nelle vendite.Non poco ha contribuito il cambiamento organizzativodella Wood Division: la scelta della proprietà e della di-rezione generale di avere una struttura commerciale, dicui sono responsabile, al fianco della direzione “Indu-strial”, affidata a Cesare Tinti, ha reso i processi deci-sionali più veloci e ci permette di essere più vicini aimercati. Una tappa del cammino iniziato quasi tre annifa, quando i vertici dell’azienda hanno compreso cheper uscire dalla crisi bisogna crescere, non solo di agiresui costi.Ci siamo rimboccati tutti le maniche per guadagnarequote di mercato, a partire dalle filiali, investendo mi-lioni di euro nelle sedi, nel rafforzamento della rete com-merciale, nella apertura di nuovi show room in Asia,negli Stati Uniti, in Turchia. Abbiamo definito delle prio-rità e investito con coraggio anche in momenti digrande conflittualità, cifre a sette zeri che hanno per-messo a Biesse di migliorare la propria perfomance intutto il mondo. I numeri parlano chiaro: dove abbiamoinvestito siamo cresciuti in modo più che esponenziale.E, mi creda, portare a casa un più 20 per cento nei

Un particolare della “Opera R”.

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primi nove mesi dell’anno senzapoter contare su mercati come laRussia, il Brasile o Turchia... Ora ètutto più semplice, perchè i buonirisultati rendono indubbiamentepiù facile raggiungere tutti i tra-guardi che ci siamo imposti.Aggiungo un altro dato molto inte-ressante: i primi sei mesi dell’annomostrano una crescita di tutti i fon-damentali superiore rispetto aquelli registrati dai nostri concor-renti diretti, una situazione che alivello finanziario significa mag-giore soddisfazione per gli investi-tori, dal punto di vista commercialeè la conferma che stiamo conqui-stando nuove quote di mercato.Una prestazione che dobbiamo ri-petere, ovviamente”.

E per chiudere la più classica delle domande: e il futuro?

“Nelle nostre previsioni potremo contare su una buonasituazione in Nord America almeno per i prossimi due,tre anni, mentre la fase riflessiva del Sud America per-durerà almeno per dodici, se non 24 mesi”, prosegueBroccoli. “Scommettiamo sull’Europa, che è sempre unmercato ricco e maturo, forti anche di segnali come lapresenza di 160 operatori spagnoli al nostro InsideBiesse, numeri che non vedevamo da diverso tempo.Soddisfazioni arrivano dalla Francia, non tanto perchèsia un mercato in crescita, quanto perchè stiamo recu-perando quote di mercato. Buone notizie anche dalRegno Unito e attendiamo elementi positivi da Germa-nia, Austria, Svizzera, un mercato dove stiamo por-tando avanti precise strategie e un piano di investimenti

che ci permettano di competere con i colleghi tedeschiad armi pari. Abbiamo tagliato il nastro della nostranuova filiale in Turchia, la 34esima. Stiamo incremen-tando la nostra presenza nel Middle East, Dubai in pri-mis, alla luce della prossima Expo. La Russia è un punto interrogativo, ma noi procediamocon i nostri progetti e con la trasformazione del nostroufficio di rappresentanza in filiale, oltre all’intenzione diaprire un nuovo show room nella regione di Mosca.Per non parlare dell’Italia, dove abbiamo in programmainterventi forti, superiori alla nostra media, per poteressere più aggressivi. Sentiamo e raccogliamo dati chemostrano un crescente dinamismo, una maggiore con-fidenza nel futuro, trattative che indicano una atmo-sfera più postitiva, a cui si aggiungono i provvedimentigovernativi in tema di facilitazioni per chi investe nellapropria casa e di defiscalizzazioni “accelerate”. Indispensabile, dunque, recuperare quegli spazi che laspinta verso l’estero generata dalla crisi ha inevitabil-mente creato. Dobbiamo continuare a sostenere questa forte spinta inavanti che ha caratterizzato le ultime stagioni, alimen-tare l’entusiasmo che domina nei nostri uffici: insomma,non abbiamo di che annoiarci!”.

a cura di Luca Rossetti ■

www.biesse.comLo spazio di Inside Biesse 2015dedicato alle tecnologie della plastica.

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visti da loro...

he cosa rende oggi competitiva una azienda?La leva del prezzo, indubbiamente. Oppure of-frire di più senza chiedere di più, mettendo inpratica delle buone idee, puntando su valori

estetici che non comportino necessariamente un prezzoal pubblico elevato. E, in fondo, la “maniglia J-Shape”,quella fresatura a forma di “J” che viene ricavata suun’anta di mobile ne è un esempio. Un passaggio dimacchina su un pannello di mdf e il gioco è fatto: si puòtranquillamente infilarci le dita e aprire e chiudere senzadifficoltà ante di qualsiasi dimensione.Ma se invece della laccatura si vuole avere una finituradiversa, una maggiore versatilità? E, soprattutto, a uncosto inferiore? La strada è quella della nobilitazione,che passa attraverso una bordatrice che sappia realiz-zare un softforming esasperato, che sia in grado di rive-stire l’incavo che, come abbiamo già detto, servirà damaniglia.

IN SPAGNA...A Villareal, nei pressi di Valencia, in Spagna, c’è Gama-decor, una delle tante realtà del Porcelanosa Group.Dalla geotermia alle facciate continue, dal contract aipavimenti tecnici, dalle cucine alla rubinetteria, dall’ar-redobagno ai sanitari, dalla ceramica ai mobili per lazona giorno e notte.

Il Porcelanosa Group è un autentico colosso che vantaquarant’anni di storia, una presenza in più di 100 Paesidel mondo, oltre 5mila dipendenti, un fatturato attornoal miliardo di euro. Ma ciò che meglio illustra questasplendida realtà è quella che chiamano “PorcelanosaStreet”, una lunga strada di Villareal, cittadina a unaquarantina di chilometri da Valencia (Spagna), sullaquale si affacciano gli otto stabilimenti del gruppo. Unastrada che pare non finire mai, immersa negli aranceti…

Gamadecor è uno dei marchi del colosso spagnolo delliving, specializzato nella produzione di mobili per bagnoe cucina, ma anche soggiorni, camere e camerette, ta-voli, sedie, specchi. Grande qualità per la fascia medio-alta del mercato, un export che tocca una cinquantina diPaesi, con oltre 400 punti vendita in tutto il mondo. E un pezzo, per quanto piccolo, del merito di tanto suc-cesso sui mercati mondiali va senz’altro ai testimonialdel gruppo: Valeria Mazza, Isabel Preysler o George Cloo-ney, senza dimenticare che il Porcelanosa group è ancheuno dei fornitori ufficiali del Principe di Galles, Carlo d’In-ghilterra.Alla Gamadecor la parola d’ordine è design, un impegnoforte nel progettare e costruire mobili estremamente ele-ganti, forme assolute. Un territorio dove il ricavare la ma-niglia dall’anta stessa è di casa, una tendenza moltoforte in Spagna e che sta prendendo sempre più piedeanche in Italia e in molti altri mercati.“J-Shape”, come abbiamo già detto, è la definizione piùnota, ma la forma del profilo, dell’incavo può anche es-sere più complessa.

L’azienda che fa capo al colosso spagnolo ha scelto di caratterizzare la propria produzionedi mobili per il bagno e la cucina con la maniglia “J-Shape”, una fresatura che permette di aprire comodamente le ante conservando un design di grande eleganza. Con una bordatrice Stefani “Evolution One” non è poi così difficile...

Alla Gamadecor il “J-Shape” è di casa

C

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La sede della Gamadecora Villareal, Spagna.

Da sinistra: Gyonni De Leonardis, product manager Stefani,José Herrerias, general manager Gamadecor e Pier Alpanez, responsabile filiale Scm Group Espana.

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visti da loro...

Qualche problema in più per la bordatura, tecnologia checonsente di contenere i costi e di mettere questa ele-gante soluzione alla portata di molti. É qui che “J-Shape”è di casa, qui che è diventata praticamente l’unica ma-niglia che viene utilizzata: non si applica e non si ag-giunge, semplicemente si ricava.

“Evolution One” di Stefani è la bordatrice che ha per-messo di risolvere il problema. Una monospalla potente,complessa, capace di rivestire profili con angoli a no-vanta gradi o curve estreme senza alcun problema, conbordi in Pvc o Abs in spessori fino a 1,5 millimetri. Ma-teriali resistenti, che vengono applicati con colle poliu-retaniche che garantiscono una tenuta assoluta, lamassima resistenza alla umidità, perfino all’acqua, e aglisbalzi di temperatura più estremi.

“Oltre l’80 per cento dei nostri mobili sono disegnaticon queste “maniglie”, una tendenza in continua cre-scita, e con la nostra nuova Stefani abbiamo trovato lamigliore soluzione possibile”, racconta José Herrerias,giovane general manager di Gamadecor. “E’ sempre piùdifficile trovare qualcuno dei nostri mobili, qualche no-stra collezione che abbia una maniglia applicata. Cipiace inventare nuove risposte, cercare nuove strade,

fare tutto il possibile per essere diversi, attraenti, pro-positivi. Anche per questo la tecnologia è per noi un ele-mento fondamentale: poter coniugare la nostra idea didesign con una soluzione che ci permetta la massimaqualità è sempre risolutivo. Noi non puntiamo, come la maggioranza dei produttoridi mobili, sul prezzo, ma sulla qualità, sulla originalità,rispondendo a quel gusto architettonico che prediligemobili lineari, tendenza che sarà sempre più diffusa neiprossimi anni. Un modo per differenziarci, per esserecompetitivi e innovativi prima degli altri, per guardare alfuturo della nostra azienda con grande ottimismo”.

“Nelle nostre fabbriche produciamo più dell’80 percento degli elementi che costituiscono i nostri mobili.Inevitabile che ci sia un adeguato patrimonio di tecno-logie a disposizione dei nostri collaboratori, fra cui moltesoluzioni costruite da aziende che fanno capo a ScmGroup”, aggiunge Herrerias. “Abbiamo tante macchineclassiche, ancora oggi insostituibili; bordatrici, squa-drabordatrici, foratrici, centri di lavoro a cinque assi, le-vigatrici... Il valore aggiunto di Scm Group, a mio avviso, non è solonella tecnologia, nella completezza della gamma chepropone, ma anche nel “fattore umano”, nella qualità

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delle persone che lavorano in Novorex, la filiale spa-gnola. Per noi avere fornitori che capiscano i nostriobiettivi, rispondano in modo flessibile alle nostre ne-cessità, per quanto possano essere particolari, è la ga-ranzia di una collaborazione vincente”.

Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di conosceremeglio Gamadecor, una realtà che negli ultimi anni havissuto una fase di espansione e di affermazione moltoforte, affacciandosi in nuovi mercati e proponendosi inmodo convinto e convincente in moltissime fiere del mo-bile, ai Saloni di Milano, a Eurocucina negli anni pari, inprimis. Una storia che inizia nel 1987, quando in Gamadecor sifacevano solo semilavorati per il gruppo. Qualche anno dopo, nel 1990, il via alla produzione dimobili per il bagno, dal 2000 le cucine e poi, con il pas-sare degli anni, tutto il resto.

“Fin dall’inizio abbiamo ricercato un prodotto per untarget elevato, ma senza voler essere esclusivi: vogliamoessere un marchio riconoscibile, forte ma al tempostesso accessibile. Abbiamo guardato alla Germania peruna certa idea di qualità, di tecnica; all’Italia per tuttociò che è design, innovazione, creatività. Due grandi tra-dizioni che sono state e sono per noi di ispirazione”, ag-giunge Herrerias.

Un mix che ha successo: negli ultimi cinque anni Gama-decor cambia pelle e passa da un fatturato per due terzirealizzato all’intero nei confini spagnoli a una visione de-cisamente globale. Da Valencia il gusto pulito, archi-tettonico dei mobili Gamadecor prendono la strada dellaFrancia, della Gran Bretagna, dell’Europa, delle Ameri-che, degli Emirati, della Cina, del Sud Africa... oggi il 75per cento del prodotto viene venduto all’estero, con lamassima attenzione a gusti e tendenze. Per le cucine la quota dell’export sale ulteriormente:delle 5mila cucine che vengono prodotte ogni anno

prendono la strada dei mercati esteri circa l’86 per centoe il 14 per cento si rivolge al mercato nazionale. Da nondimenticare che dell’intero volume di produzione di Ga-madecor una buona parte, soprattutto nelle collezioniper il bagno, è su misura.

“Ci piace molto pensare al futuro”, prosegue Herrerias.“Siamo convinti che i mobili senza maniglie e le giun-zioni a 45 gradi saranno richiestissimi, perchè sonosempre di più i consumatori che amano forme semplicie pulite, che regneranno incontrastate anche nella cu-cina.Ed è perfino banale aggiungere che la grande sfida perle tecnologie, una sfida sulla quale sono peraltro impe-gnate da tempo, è la continua rincorsa verso la mas-sima personalizzazione, il che per una industria comela nostra si trasforma in un bisogno esasperato di so-luzioni veramente flessibili per produrre lotti sempre piùpiccoli, fino al su misura. Siamo molto concentrati sulla ricerca di forme nuove, di-verse, per le quali avremo bisogno – ad esempio – di le-vigatrici sempre più automatiche, che sappianogarantirci la giusta finitura anche su elementi dalla geo-metria complessa, un problema che oggi si può risol-vere solo manualmente, ma in futuro...E siamo molto impegnati verso tutto ciò che contribui-sce a rendere Gamadecor più ecologica, sostenibile:abbiamo fatto nostri questi valori da tempo, una sceltache comporta una enorme mole di lavoro per chi deve,vuole adeguarsi agli standard di ognuno dei tanti Paesidove esportiamo, ma è un modo per affermare i valoriin cui crediamo fermamente”.

a cura di Luca Rossetti ■

www.gama-decor.com

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I fratelli Claudio (a sinistra) e Tiziano Paradivino.

endere gli ambienti di lavoro più salubri per glioperatori e i processi di lavorazione meno im-pattanti sull’ambiente. E’ la mission che dasempre caratterizza la storia della Imas Aero-

meccanica di Ozzano dell’Emilia (Bologna), tre stabili-menti produttivi per circa 7mila metri quadraticomplessivi. Le radici che affondano negli anni Settanta,in quello che allora era un pionieristico approccio allasostenibilità, fra nuova coscienza ecologista e shockenergetico. La specializzazione arriva con gli impianti didepurazione e filtrazione aria, dapprima nel legno e poinella meccanica, a cui si aggiungono, nel tempo, cabinedi verniciatura e impianti completi con cui gestire tuttoil processo, dal recupero del truciolo alla generazione di

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l’impresa

Dall’aspirazione e filtrazione dell’aria in ambienteproduttivo al recupero degli scarti (biomassa) finalizzato alla cogenerazione, per arrivare alle ca-bine di verniciatura. Questo il tracciato dei primi quarant’anni di storia industriale per la Imas, traguardo festeggiato quest’anno.

Aria pulita. E risparmio energetico

R calore. Partita da tubi e filtri, Imas ha avuto una crescitacostante e oggi conta su uno staff di sessanta addetticui si aggiungono 40 collaboratori nell’indotto; un mer-cato che si estende dall’Europa all’Australia, al Sud Ame-rica e alla Cina, per un fatturato di oltre 7 milioni di euro.La filiera legno rappresenta sempre il 40 per cento delfatturato, quasi tutto con destinazione oltreconfine, men-tre in Italia la domanda più forte è per le proposte dedi-cate al mondo della meccanica, complice la certo nonfacile situazione in cui versa il nostro settore Abbiamo accennato alla mission di Imas, ovvero aspi-rare tutti i fattori inquinanti – liquidi, solidi o gassosi –reimmettendo in atmosfera aria ripulita e in linea con lenormative vigenti, oltre a raccogliere e riutilizzare i tru-cioli di legno ai fini energetici per la cogenerazione. Que-sti gli obiettivi sui quali l’azienda emiliana concentraricerca e sviluppo, occupandosi dell’intero ciclo produt-tivo (oltre il 90 per cento delle lavorazioni viene realiz-zata “in casa”), dalla proposta alla progettazione, dallaproduzione all’installazione.Un punto di arrivo e, nel contempo, di partenza per ilprimo quarantennio di attività industriale compiuto daifratelli Tiziano e Claudio Paravidino, fondatori del-l’azienda e ancora motore attivo dell’azienda.

“Ho cominciato a 14 anni come fornaio”, ci raccontasorridendo Claudio Paravidino, che ci accoglie nel suostudio di Ozzano. “Poi ho fatto il ferraiolo, a costruire le

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gabbie di ferro per le gettate di cemento armato, ho im-parato a usare le gru… Nel 1970, a Bologna, decisi cheera venuto il momento di cambiare strada e decisi dibuttarmi nel commercio: facevo il rappresentante diuna fabbrica di grissini, ma la mia passione per il ferro,per la lavorazione dei metalli la sfogavo nei periodi piùtranquilli, lavorando da un fabbro che produceva i tubiper i primi impianti di aspirazione, che proprio in queglianni iniziavano la loro storia nel nostro Paese.La domanda era forte, al punto da decidermi ad aprireuna attività tutta mia: il furgone lo avevo; acquistai unacalandra, delle cesoie usate e mi misi al lavoro in ungarage. Le cose sono andate bene e l’azienda è cre-sciuta: ho coinvolto mio fratello, abbiamo investito inmacchine e spazi ed eccoci qui!”.

Siete partiti dal legno?“Sì, i primi impianti erano per il settore del legno, ancheperché negli anni Settanta conobbi un bolognese checommercializzava caldaie. Iniziammo a collaborare, per-fezionai, da autodidatta quale sono, le mie conoscenzea proposito di estrattori e cominciammo a progettare eprodurre impianti completi per bruciare gli scarti dellegno. Alla fine degli anni Settanta producevamo già im-pianti di una certa importanza e cominciammo a colla-borare con Ferroli, marchio prestigioso con il qualeancora oggi lavoriamo. Abbiamo ampliato il nostro im-pegno anche in altri settori, guardando alla industriameccanica, aggiungendo ai tubi silos e attrezzature,passando dalla aspirazione alla depurazione… ricordoche uno dei primi impianti che non trattavano legno lorealizzammo per le Ferrovie dello Stato, un sistema perl’aspirazione delle esalazioni di acido solforico e piomboche si verificavano durante la ricarica degli accumula-tori presso la sede di Bologna”.

Ne è passata di acqua sotto i ponti in questi quaran-t’anni….“Tantissima. Non manca qualche rimpianto… abbiamotardato a comprendere che dotarci di una strutturacommerciale adeguata ci avrebbe permesso di cogliere

maggiori opportunità, rendendo più proficua la ricercae sviluppo che promuoviamo da sempre: nel mondodella meccanica siamo certamente fra i leader, eppureil nostro prodotto, la nostra qualità, l’intelligenza dellenostre soluzioni non sono conosciute come vorremmo,una conoscenza che farebbe crescere in modo espo-nenziale i nostri fatturati. Ci piace capire, studiare nuovesoluzioni, sviluppare idee: fosse per me farei ogni giornouna cosa nuova! Non abbiamo mai smesso di miglio-rarci e di migliorare i nostri prodotti, anche nei momentipiù complicati. Durante gli anni di maggiore crisi, adesempio, abbiamo rinnovato e ottimizzato tutta la no-stra produzione, a cominciare dalla gamma di macchine“M”, basata su un sistema modulare e componibile chepermette di passare da 120 a 2mila metri quadrati disuperficie filtrante con lo stesso progetto, i medesimielementi. E’ sempre stata la ricerca di nuove soluzioni,più efficaci, più “comode” a farci crescere, come i nostrifiltri in controlavaggio che occupano un decimo dellospazio rispetto ad altre soluzioni. E continueremo a lavorare così”, conclude Paravidinosalutandoci e affidandoci a Luca Biscione, responsa-bile marketing, con il quale completiamo la nostra visitaalla Imas. “Ogni giorno affrontiamo impianti diversi,strutture diverse, macchine diverse, tecnologie ed esi-genze diverse che ci costringono ad applicare le nostrecompetenze in modo sempre nuovo”, esordisce Bi-scione.

Alcuni momenti dei festeggiamenti del quarantesimo anniversario di attività della Imas Aeromeccanica.

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l’impresa

“Questa è indubbiamente la nostra arma migliore,l’esperienza che abbiamo maturato nel legno ma anchenell’agroalimentare, nella meccanica o in nicchie estre-mamente particolari, come ad esempio, un impiantorealizzato per un’azienda che produce la terra rossa peri campi da tennis che forse non tutti sanno nasce dallafrantumazione e polverizzazione di tegole e altri mate-riali argillosi…Oggi abbiamo un “commerciale efficace”ed estremamente formato che stabilisce il primo con-tatto, definisce la commessa che viene poi trasferita al-l’ufficio tecnico per lo sviluppo del progetto sulla basedelle esigenze del cliente, fino alla produzione dell’im-pianto”.

Le nuove e più rigorose normative ambientali che si sonosuccedute negli anni sono state indubbiamente di aiutoper voi...“Sicuramente, ma nel contempo ci impongono di adat-tarci continuamente, di mantenerci aggiornati, uno sti-molo che ci permette di essere sempre altamentecompetitivi, passando attraverso corsi e incontri fina-lizzati alla formazione e aggiornamento per tutto il no-stro personale. Il crescente impegno nella meccanica,ad esempio, rappresenta una sfida continua per pro-porre macchine e attrezzature in linea con qualsiasi pro-

cesso industriale. Ci troviamo quotidianamente a con-frontarci con materiali e lavorazioni diverse, per le qualidobbiamo studiare e comprendere caratteristiche, ri-schi inquinanti e molto altro ancora”.

E per quanto riguarda la verniciatura?“… un altro settore dal quale abbiamo ottime soddi-sfazioni, in Italia collaborando prevalentemente conl’utilizzatore finale, all’estero – forti delle tante par-tnership a livello nazionale e internazionale – insiemeai costruttori di queste tecnologie. Una collaborazioneche ci porta a dover conoscere perfettamente materiali,macchine e cicli di lavorazione, perché il funzionamentoottimale dell’impianto di aspirazione è strettamente le-gato al ciclo di verniciatura e incide sull’aumento del-l’efficienza delle tecnologie stesse”.

E la concorrenza? “La concorrenza è sempre più forte, non tanto in ter-mini di proposta tecnologica, quanto di competizionesul prezzo. Di questi tempi è l’elemento spesso condi-zionante e il risultato è una forbice del prezzo cosìampia che francamente non è così facile da compren-dere”. “Ci troviamo spesso a dover motivare ai nostripotenziali clienti cosa ci sia dietro a queste differenze,cosa significhino in termini di qualità ma soprattutto diefficacia e di efficienza di un intero ciclo produttivo”,prosegue Biscione. “Il nostro lavoro implica adeguarsi aprecise prescrizioni di legge che affrontiamo attraversola ricerca, lo sviluppo, l’engineering per garantire a chisceglie Imas che non saremo mai motivo di un fermomacchina o di una contestazione da parte degli Entipreposti al controllo delle emissioni in atmosfera o dellasalubrità dell’aria negli ambienti di lavoro. Non credoche i produttori di altri Paesi con cui ci troviamo semprepiù spesso a competere perché offrono prezzi da sta-gione dei saldi possano dare la stessa garanzia…”.

a cura di Luca Rossetti ■ha collaborato Olivia Rabbi

www.imas.it

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Ideale e universale.Una tecnologia complessa semplificata e da un unico fornitore

Utilizzando le Combima come macchine singole o doppie possono essere prodotte completamente non solo parti di mobili, ma anche porte e compo-nenti dei più svariati materiali in diversi processi di produzione.

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fiere

a “crisi” c’è, si avverte, ma i numeri e l’atmosferarespirata a Pordenone continuano a essere diquelle con il segno più. Non che sia tutto rose efiori, non che fra i corridoi non si siano sentite

voci delle tante difficoltà che ancora molte imprese at-traversano, ma l’appuntamento organizzato dalla fami-glia Giobbi e dai loro collaboratori è stato certamente unmomento positivo per la filiera.Tante le presenze di operatori arrivati a Pordenone datutto il mondo: dei 17mila operatori in visita, secondo idati diffusi dagli organizzatori, il 35 per cento sono arri-vati da oltreconfine. Un successo che è stato ricono-sciuto anche dal Ministero dello Sviluppo Economico,che ha sostenuto Sicam organizzando la presenza infiera di gruppi di operatori e di buyers da diversi Paesistranieri.

E per la seconda volta in sede di consuntivo di parla di“aziende visitanti”, la prossima sfida – peraltro già inatto – di Carlo Giobbi che non vuole più parlare di ope-ratori, ma di imprese che hanno deciso di visitare lafiera. In conferenza stampa è stato piuttosto esplicito,ribadendo un concetto sul quale da qualche tempo insi-ste: “Che senso ha contare le persone, quando bastapoco per convincere a entrare anche chi è ben poco in-teressante per l’espositore?”. Non ha tutti i torti, anche

se il mondo delle fiere continua per la sua strada. Ma ibuoni esempi sono sempre bene accetti.Torniamo al dato: le aziende che hanno visitato Sicamsono state 6.800, a voi lettori ogni eventuale valuta-zione.

Un Sicam ben frequentato, dunque, con una offertacompleta, grazie ai 522 espositori che hanno scelto diessere nel capoluogo friulano, il 4,6 per cento in più ri-spetto allo scorso anno. L’Italia è ovviamente in testa allaclassifica per provenienza, ma non si può sottovalutareche il 28 per cento di quanti hanno presentato a Sicami propri cataloghi e le proprie novità arrivano da ben 33

Anche la settima edizione di Sicam – il Salone internazionale dei componenti, accessorie semilavorati per l’industria del mobile, svoltosi a Pordenone dal 13 al 16 ottobre – è stata archiviata con una certa soddisfazione….

Bene il Sicam numero sette

L

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Paesi diversi, Germania al primo posto, seguita da Spa-gna, Svizzera, Turchia e Austria. Alta la fedeltà all’evento: oltre l’85 per cento delleaziende che erano presenti nel 2014 hanno riconfer-mato la loro partecipazione quest’anno.Cresciuta del 3 per cento anche la superficie espositivanetta, oltre 13mila metri quadrati, alla cui “visitabilità”ha certamente contribuito la scelta di aprire un nuovopunto di accesso al padiglione 9, così da agevolarequanti sono arrivati dalla città. Un ingresso che si è ag-giunto alla entrata principale e all’ingresso del padi-glione 1, quest’anno particolarmente frequentato grazieal nuovo parcheggio per 700 posti auto che ha indub-biamente migliorato la situazione.

L’AREA DEL LIVENZAAl successo di Sicam sottende indubbiamente un terri-torio dove il mobile, non ci stancheremo mai di ripeterlo,è “di casa”. Positivi, ad esempio, gli indicatori sull’ex-port dell’industria del mobile che indicano che nei primisei mesi di quest’anno le imprese del mobile del Di-stretto del Livenza hanno trovato in giro per il mondoquelle opportunità che mancano sul mercato interno.Oltre 1.100 i milioni di euro di export realizzati nel primosemestre 2015 dalle imprese del mobile di Pordenone eTreviso (erano 1.042 lo scorso anno nel medesimo pe-riodo), con Treviso che ne realizza il 70 per cento. Per entrambe le province la Germania rappresenta il se-condo mercato di sbocco per l’industria del mobile, conoltre 176 milioni di euro di vendite complessive. Il primomercato per le aziende pordenonesi si conferma la GranBretagna (dove le vendite hanno superato gli 81 milioni,contro i 63 del 2014, per un incremento del 28 percento), mentre per le trevigiane rimane la Francia, conoltre 141 milioni di euro fatturati e un incremento sul2014 del 4,6 per cento. Le rilevazioni congiunturali hanno inevitabilmente evi-denziato in entrambe le province un calo del mercatorusso, che sconta evidentemente gli effetti delle san-zioni e dell’incertezza del quadro complessivo recente:

meno 36,4 per cento l’export di Pordenone (sceso a12,7 milioni di euro contro i 20 del 2014) e meno 29,3per cento quello trevigiano, a 26,5 milioni di euro controi 37,5 del 2014.Alcune altre interessanti considerazioni di carattere eco-nomico: secondo le rilevazioni effettuate da Monitor perIntesa San Paolo nella “top 20” dei distretti industrialicon la crescita più elevata delle esportazioni nel primotrimestre 2015 ci sono ben nove territori del Nord Estitaliano e tra questi, il distretto del mobile di Livenza simette in particolare evidenza, fatturando all’estero ben539 milioni, in aumento del 9 per cento sullo stesso pe-riodo dell’anno precedente.In quanto a vendite all’estero, nel primo trimestre 2015,in primo piano i distretti agro-alimentari (più 7,1 percento) e del mobile (più 7 per cento). Spicca, in particolare, il comparto del mobile di Porde-none che, pur rimanendo ancora lontano dai picchi divalore toccati nel 2008, tra il primo trimestre del 2014e lo stesso periodo del 2015 ha guadagnato 24,2 mi-lioni di euro (più 16,5 per cento).

Non resta che dare l’appuntamento per la prossima edi-zione, sempre a Pordenone, dal 18 al 21 ottobre 2016. Arrivederci, dunque! (l.r.) ■

www.exposicam.it

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aziende

l 22 ottobre scorso abbiamo avuto il piacere di par-tecipare al press trip organizzato da Alpi, storicaazienda specializzata nella produzione di legno mul-tilaminare. Un paesaggio affascinante, attraverso i

colli del forlivese, per raggiungere Modigliana, dove hasede lo stabilimento di produzione. Vittorio Alpi – ni-pote del fondatore Pietro e oggi alla guida dell’azienda– ci ha accompagnato nel percorso illustrando ogni fasedel processo produttivo del legno composto Alpi.Innanzitutto, la materia prima, il legno. Sono tre le es-senze utilizzate: pioppo, tiglio e ayous, tutte di originecontrollata e certificata. I tronchi di pioppo provengonoda piantagioni del Nord Italia mentre il tiglio è selezio-nato in Centro Europa e Usa. L’ayous proviene invece dalicenze forestali situate in Camerun dove l’approvvigio-namento viene eseguito con grande rispetto delle regoleambientali.

IL PROCESSO PRODUTTIVOPer creare il legno composto Alpi il tronco viene innanzi-tutto sfogliato. I fogli vengono successivamente tinti perimmersione e ricomposti in un nuovo tronco per sovrap-posizione. Questo tipo di lavorazione minimizza gli sfridirispetto all’utilizzo del legno tradizionale e permette diottenere un prodotto riproducibile, privo dei difetti tipicidel legno tradizionale e dotato di caratteristiche quali-tative superiori. Attenti controlli e lavorazioni sartorialiassicurano la miglior qualità del prodotto. Ci ha moltocolpito osservare all’opera le donne che con maniesperte provvedono all’eliminazione – con un lavoro

quasi certosino – di ogni minimo difetto(forellini o striature). Tra le varie fasi del processo di trasfor-mazione, una delle principali è rappre-sentata dalla tintura del legno.

Grazie all’atti-vità di ricercadei propri re-parti, Alpi hamesso a puntodei sistemi dico lo raz ionebasati su cicliin acqua. Ifogli di legnovengono colo-rati per immersione in vasche a temperatura controllatacon l'aggiunta di coloranti solubili. Il processo ha una du-rata che varia tra le 6 e le 12 ore a seconda del tipo dicolore da realizzare. Fondamentale l’intervento degli ad-detti che consiste nel dosaggio dei coloranti, degli addi-tivi e nel controllo delle temperature e di tutti queiparametri necessari a ottenere un buon risultato colori-metrico.Una volta tinti i fogli vengono essiccati e trasferiti al re-parto composizione. Qui vengono mescolati in relazionealle singole commesse: qualora una commessa sia dapiù colori, essi vengono mescolati secondo schemi pre-definiti. L'alternanza dei diversi colori permette di otte-nere sia variazioni cromatiche che riproducono essenzetradizionali, sia finiture inedite. Contemporaneamentealla miscelazione, gli addetti hanno anche il compito, ovenecessario, di asportare manualmente dai fogli even-tuali difetti che se lasciati potrebbero pregiudicare il ri-sultato finale del prodotto. Un lavoro sartoriale altamentespecializzato che non potrebbe essere sostituito da tec-niche industriali. La velocità media è di circa 350fogli/ora. Successivamente, tramite rulli spalmatori, avviene l’in-collaggio dei fogli da ambo le parti. Questa fase è il

Decisamente interessante l’invito giunto in redazione dall’azienda Alpi di Modigliana per poter osservare da vicino tutto il processo produttivo, dalla sfogliatura del tronco al collaudo del legno. Una occasione che non ci siamo lasciati sfuggire…

Alpi, dal tronco al legno finito

IVittorio Alpi, al centro.

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cuore dell’intero processo con la pressatura a stampi sa-gomati, appositamente progettati in 3D con sistemi in-tegrati Cad-Cam e realizzati grazie a una macchina acontrollo numerico. Viene così ottenuto il tronco Alpi, unblocco di legno massiccio dove a seconda del tipo difigurazione verranno applicati opportuni angoli di taglio.Il tronco viene squadrato e piallato per poi passare allafase di tranciatura per ottenere una impiallacciatura osegato per legno massiccio a seconda delle specificheesigenze del cliente. Si ottengono fogli sottili con spessori che possono va-riare da 0,3 a 3 millimetri. Anche questa fase richiedepersonale particolarmente specializzato al fine di otte-nere resa e un prodotto di alta qualità. Ogni foglio viene sottoposto ad accurati controlli quali-tativi e, dove necessario, riparato da mani esperte se-condo tecniche proprie dell'ebanisteria. A seconda delleesigenze della clientela, vengono adottate diverse tipo-logie di collaudo. Quelli standard in linea agli essiccatoicoinvolgono il 75 per cento della produzione: gli addetticontrollano il prodotto mano a mano che passano i fogliall’interno dell’impianto separando quelli che presen-tano piccole imperfezioni; tali fogli vengono successiva-mente ricontrollati al banco delle confezioni e senecessario riparati. Su richieste specifiche della clien-tela, si può procedere con collaudi eseguiti al 100 percento, passando quindi tutti i fogli al banco delle confe-zioni. Questa è l’ultima operazione prima dell’imballo espedizione.

LE ULTIME NOVITA’Ingenti investimenti in R&D, materie prime di altissimaqualità, tecnologia all’avanguardia e minuziose lavora-zioni sartoriali permettono all’azienda di offrire al mer-cato sempre nuovi spunti e idee progettuali rendendoloun fornitore privilegiato per l’industria del mobile. Provane sono soluzioni progettuali di massima personalizza-zione attraverso una varietà talmente ampia in termini diessenze per riprodurre perfettamente colori e venaturedei legni naturali o realizzando soluzioni non riscontrabiliin natura. La vasta collezione a catalogo permette di sce-gliere tra una infinita gamma di varianti cromatiche, ditexture e venature per soddisfare ogni esigenza creativadi progettisti e designer. L’innovazione è da sempre il

vero motore di Alpie tale spinta haportato anche allacollaborazione conPiero Lissoni cheda giugno 2015 ri-copre il ruolo di artdirector. Tra i prodotti espo-sti durante l’ultimoSicam che si èsvolto a Pordenonedal 13 al 16 otto-bre scorso, men-zioniamo “Radiant”e “Silver Rail”, mate-riali concepiti perinteragire con la luce e su cui l’azienda ha voluto foca-lizzare la propria ricerca proprio nell’anno che l’Unescoha dedicato alla luce e alle tecnologie basate su di essa.In particolare, “Radiant” é una superficie decorativa inlegno che, grazie all’inserimento di resina trasparentelascia trasparire la luce attraverso la sua superficie, rac-contando una inedita percezione materica dal forte im-patto scenografico. Proprio per le sue esclusivepeculiarità questo nuovo legno è stato premiato con ilprestigioso Interzum Award “Intelligent Material&De-sign 2015”, in collaborazione con Red Dot Institute. Di-sponibile in tranciato grezzo “AlpiLignum”, è applicabilea ogni superficie orizzontale e verticale. “Silver Rail” è un materiale dal design moderno, una su-perficie decorativa in legno, attraversata da linee me-talliche che riflettono la luce – applicabile a prodotti finitie superfici orizzontali e verticali – che unisce alla mor-bidezza e al calore del legno la lucentezza e il rigore delmetallo. Opportunamente illuminato offre piacevoli ef-fetti luminosi conferendo carattere agli ambienti e arric-chendo il disegno di oggetti e arredi. Tutti i legni Alpi sonodisponibili nella versione “ZeroF”, un legno a zero for-maldeide aggiunta, per la realizzazione di superfici de-corative salubri ed eco-responsabili, in linea con le piùrigorose normative internazionali. (r.f.) ■

www.alpi.it

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vernici

Le tendenze del design per mobili, porte e complementid’arredo richiedono sempre più finiture per il legno chene conservino inalterato l’aspetto naturale. Gli interior designer stanno infatti riscoprendo la straor-dinaria versatilità e il calore di questo materiale nel suoaspetto naturale, nel suo essere vivo, richiamandosianche alle tendenze naturalistiche che ricercano l’equi-librio e la stabilità interiore nell’essenzialità e nella ra-zionalità del contatto con queste materie.La luminosità del legno naturale riflette la luce nell’am-biente e, non esistendo in natura due alberi identici, ognisingolo manufatto rimarrà unico.Il legno naturale non haperò le necessarie resistenze chimiche e fisiche, né le fi-niture a effetto naturale a base di olio garantiscono que-sta protezione. Per questo il legno deve essere trattato con prodotti ap-positamente formulati. La sfida non è stata facile da affrontare ma il laborato-rio R&D di Sherwin-Williams Italy ha ottenuto con la fi-nitura all’acqua “AT 601/00 Natural Wood”ottimirisultati che valorizzano il lato più bello del legno, il suopiù grande valore.“AFV 2318/00” è un nuovo fondo-finitura bicompo-nente all’acqua che grazie alle elevate prestazioni chi-mico fisiche come l’eccezionale resistenza allalucidatura e al graffio, la resistenza alle macchie e ai de-tergenti e la resistenza all’ingiallimento provocato dallaluce, ne permette l’utilizzo per tutto l’arredamento d’in-terni: non solo porte, camere o soggiorni, ma anche cu-cine e bagni. Il grande traguardo raggiunto consistenell’aver ottenuto tutte queste caratteristiche su supportichiari, difficili da proteggere da macchie quali quelle divino, caffè e ammoniaca, con opacità della superficietrattata prossima allo zero e mantenendo la trasparenzasulle essenze scure.

Ottimi anche i risultati ottenibili su manufatti in pre-composto, che escludono viraggi della tonalità di coloreattraverso la buona protezione dalla luce, anche su ma-nufatti termotrattati, sempre più presenti sul mercato,utilizzando uno specifico catalizzatore.Per coprire questa variabilità di supporti con un unicoprodotto i catalizzatori da utilizzare sono “AH 1564/00”per i legni e i precomposti chiari, “AH 1550/00” perrendere il legno naturale più ravvivato, “AH 1503/00”per i supporti scuri, allo scopo di esaltare la trasparenza.Anche l’isolamento dei legni tannici è ottimo, tanto danon prevedere un trattamento del supporto grezzo conun isolante specifico. Le prestazioni del ciclo a due manisu faggio, testato dai laboratori dell’istituto di certifica-zione Catas, superano i requisiti degli standard “R4Ikea” (Ios Mat-0066) e i test di resistenza delle superficiai liquidi freddi En 12720:2013 raggiungendo la classeB secondo Cen/Ts 16209.Sayerlack ha realizzato anche un ciclo a solvente a ef-fetto naturale con performance eccezionali: il fondo fi-nitura “TZL 3471/00” acrilico a bassissimo glossaggio,garantisce elevata durezza ed alta resistenza al graffio,con buona morbidezza e ottima bagnabilità.Nel caso si desiderasse esaltare la morbidezza si puòutilizzare la finitura all’acqua “AT 601/00 NaturalWood”, utilizzabile sia come monocomponente checome bicomponente, che oltre a mantenere l’aspetto na-turale del legno gli conferisce un particolare effettotouch. Particolarmente indicata per la finitura di mobili, com-plementi d’arredo o comunque dove sia necessaria unafinitura dall’aspetto naturale, morbida e vellutata.

www.sayerlack.it

Verniciatura a effetto naturale Sayerlack

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parquet

“Slim 180”, il parquetextrasottile by Woodco

I parquet a due strati “Slim180” sono disponibili in ta-vole di grandi dimensionicon larghezza di 180 milli-metri e lunghezza che puòvariare da 1500 a 2200millimetri. Al formato importante sicontrappone uno spessoremolto sottile, in cui uno stra-to in legno nobile di 2,5 mil-limetri è supportato da unpannello in multistrato dibetulla di 7,5 millimetri. La posa incollata semplice eveloce, garantita dalla fles-sibilità delle doghe e dallaprecisione degli incastri,conferma il carattere praticoe contemporaneo di questacollezione, perfetta su sot-tofondi cementizi, anidride,pannelli in fibra legnosa,pavimenti in ceramica e an-che su sottofondi con siste-mi di riscaldamento a pavi-mento. La scelta di utilizzare finitu-re con vernici all’acqua –atossiche e prive di solven-ti – e finiture con olio cera,con residuo secco compostoesclusivamente da oli natu-rali, assicura non solo un par-quet privo di emissioni di so-stanze nocive, ma ancheun ambiente salubre e sicuronel tempo. ■

www.woodco.it

olo 10 milli-metri di spes-sore: è questoche contrad-

distingue “Slim 180”, lanuova collezione di par-quet a due strati firma-ta Woodco. Formata da tavole sottili,materiche e dalle dimen-sioni importanti, “Slim 180”è una collezione completache rappresenta l’unionetra suggestione e praticità,poiché permette di rinnova-re facilmente le superficisenza la necessità di ri-muovere il pavimento esi-stente, rivelandosi un pre-zioso alleato in caso di ri-strutturazione. Realizzati in pregiato Rove-re di Slavonia, gli otto par-quet “Slim 180” affiancanoproposte pulite ad altre ric-che di irregolarità, trasfor-mando il pavimento in unsuggestivo elemento d’ar-redo in grado di soddisfareogni tipo di esigenza stilisti-ca. I nodi e le spaccature ri-bassati, uniti alla microbi-sellatura sui quattro lati e allacolorazione eseguita con latecnica artigianale dellastracciatura a mano, rega-

lano superficiscenografichecomposte dapezzi unici e ir-ripetibili, dan-do vita ad am-bienti acco-glienti, con-fortevoli e dalgrande im-patto estetico.

SA disposizione di architetti, designer e artisti Oece pro-pone un nuovo straordinario effetto speciale per la fini-tura e la decorazione di qualsiasi oggetto o superficie invetro o plastica.L’effetto “magnetic storm” rappresenta una soluzioneoriginale e versatile per ottenere disegni e motivi graficidirettamente su vetro e materiale plastico, sfruttando lasua particolare sensibilità ai campi magnetici.Il pigmento utilizzato per queste vernici è costituito daparticelle metalliche che si orientano nelle direzioni delflusso magnetico. L’effetto ottico tridimensionale decorativo compare soloin corrispondenza delle zone sottoposte all’azione di uncampo magnetico che può essere ristretto solo ad al-cune aree dell'oggetto da verniciare.L'orientamento dei cristalli metallici genera una diffe-renziazione del riflesso della luce e l'effetto visivo chene risulta dona una notevole illusione prospettica.Data la natura dei costituenti ferromagnetici, il colorepresenta un aspetto metallizzato le cui varianti cromati-che sono innumerevoli: al tono grigio della base è infattipossibile addizionare una serie di speciali pigmenti perottenere una vasta gamma di colori dalle tonalità bril-lanti che esaltano la tridimensionalità dell’effetto.L’ap-plicazione viene di norma eseguita a spruzzo con lenormali attrezzature usate in verniciatura. L’effetto puòessere sovraverniciato con una finitura a solvente opacao lucida. ■

www.oece.it

Da Oece “Magnetic Storm”

vernici

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Oltre 60 nuovi frontali da Häcker Cucine

in carbone e blu oceano. Ilprogramma è anche dispo-nibile con una finitura lac-cato opaco in otto varianticromatiche. Il frontale a te-laio “AV 5035”, disponibilein 13 colori, non soddisfaunicamente il gusto degliamanti di tonalità più smor-zate in bianco e in grigio: chidesidera qualcosa di piùacceso, può infatti optare peril blu agata, il giallo oro o ilpetrolio o anche per un bor-deaux scuro o un nero. Häc-ker Cucine presenta per laprima volta tra i decori in le-gno della linea “Systemat",il frassino “Provence” e laquercia “Nordic”, entram-bi contraddistinti da un ef-fetto decapato. Le serie in impiallacciato divero legno sono inoltre in-tegrate con la tonalità Sher-ry per la quercia e la querciaselvatica. Un colore a sua volta digran tendenza è il grigioperla, che deve senz’altro ilsuo attuale momento di po-polarità al look facilmenteadattabile a diversi stili di ar-redamento.

LINEA “CLASSIC”Il frontale “Comet” si pre-senta in una moderna ver-sione urbana, con un look incalcestruzzo spatolato. È quasi scontato che tale

nuovo design siaproposto nelle duetonalità di grigioattualmente invoga, vale a dire ilgrigio perla e il gri-gio opale.La famiglia di fron-tali “Cristall” fe-

steggia il proprio debuttocon ben otto frontali chevariano dal bian-co polare al car-bone metallicoscuro. Il modellosi distingue per ilraffinato laccatoUV lucido bril-lante e il bordoprofilato bicolo-re effetto vetro. Con il suo profiloscanalato, “Mon-tana” completala serie di novitàcon una famigliadi programmi inelegante stilecountry. “Monta-na” è disponibilein quercia grigioseta e nella nuovissima to-nalità quercia “Nordic”, undecoro decapato con su-perficie goffrata. Non soltanto è un tipo di legnoper mobili tra i più amati de-gli ultimi cinquant’anni: ilfaggio rappresenta anche ilnuovo trend decorativo diHäcker Cucine, inserendo adesempio la tonalità faggio no-bilitato tra i colori dei frontali“Bali” e “Boston”. Disponibile in tre varianti dicolore (bianco, nero e acciaioinox) il bordo lamellare rigato.che conferisce al piano di la-voro una nota di fascino, siarealizzato in tinta unita che

in uno dei sette nuovi deco-ri in legno o effetto pietra.Per le pareti posteriori dellanicchia si offrono due nuo-ve varianti di allestimento: undisegno ornamentale in untono rosso cangiante e unaparete posteriore su cui sipuò scrivere, realizzata conun pannello laminato stilememorandum.

La luce costituisce uno stru-mento fondamentale percreare la giusta atmosfera.Quest’anno il portafoglio siarricchisce di tre nuove va-rianti. La prima è costituita dal li-stello scanalato illuminato. Ilpensile riceve poi un nuovominifaretto regolabile in con-tinuo. Infine, sempre per ilpensile è disponibile un li-stello di presa a Led, che siillumina verso l’alto e versoil basso ed è anch’esso re-golabile in continuo. ■

www.haecker-kuechen.de

ll’insegna dello slo-gan “On Stage”Häcker Cucine hafesteggiato a set-

tembre l’edizione 2015 del-la propria open house, in oc-casione della quale, a rubarecome sempre la scena sonostati i nuovi frontali. Fannoparte del programma di que-st’anno oltre 60 design ine-diti, distribuiti tra le linee“Classic” e “Systemat". Tragli highlight spiccano i designin laccato o impiallacciato ei decori in legno o calce-struzzo, ben indicati per unostile di arredamento multi-forme, che spazia dal mini-mal moderno al raffinatostile country. Ulteriori ac-centi di stile sono introdottidai nuovi bordi, dai colori del-l’ambiente circostante e dal-le pareti posteriori della nic-chia. In più, ancora una vol-ta, Häcker Cucine mette inprimo piano il tema dell’il-luminazione.

LINEA “SYSTEMAT”La nuova famiglia di pro-grammi “AV 2030” in lac-cato UV lucido brillante offreun vasto assortimento dicolori, in grado di soddisfa-re pressoché tutti i gusti. Ilmodello è infatti disponibilein ben 10 nuance: otto uni-colori più due toni metallici

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forniture

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forniture

Eku: novità nei sistemi di scorrimentoper la zona giorno, l'ufficioe il settore contract. I nuovi “Eku-Clipo 26/36”sono adatti per ante scorre-voli di mobili fino a 26 o 36kg. Il loro elemento più si-gnificativo è l'ammortizza-tore bilaterale integrato nel bi-nario di scorrimento conrientro automatico e molla.Grazie a questa innovazionela comodità è stata sensi-bilmente aumentata. Una leggera spinta dell'antascorrevole è sufficiente percondurla e arrestarla in modoaffidabile nella posizione difine corsa.Il meccanismo a clip senzaattrezzi e la confortevole re-golazione in altezza sono ul-teriori vantaggi, che con-traddistinguono “L'Origina-le svizzero” e lo rendono in-confondibile.

Anche la famiglia “Eku-Fron-tino” per armadi alti com-planari e credenze alte obasse sono molto interes-santi. Questi sistemi sono si-nonimo di eleganza e muo-vono due ante scorrevoli nel-la classe di peso fino a 40 ki-logrammi “Eku-Frontino 20”presenta ora una regolazio-ne dell'anta ancora più sem-plice e un tempo di mon-taggio veloce, notevolmenteaccorciato grazie alla ridu-

zione degli elementi singoli.Il nuovo sistema per antescorrevoli consente ora di uti-lizzare ante spesse da 16 finoa 25 millimetri e sarà di-sponibile dalla primavera2016. “Eku-Frontino 40” è il nuo-vo prodotto Premium cheoffre una soluzione orienta-ta al design per ante scor-revoli complanari. Il nuovo si-stema di scorrimento con-vince con le sue molteplicipossibilità di impiego nel-l'ambito della classe di peso

fino a 40 kg. Viene impiegatosoprattutto in armadi a co-lonna per l'ingresso e il sog-giorno privati, per la camerada letto, ma anche nel set-tore contract e negli am-bienti pubblici, negli uffici enell'industria. Il cuore di questo nuovo si-stema è la tecnologia del fra-tello più vecchio “Eku-Fron-tino 20”, premiata con l'In-terzum award. ■

www.eku.ch

nteresse molto partico-lare stanno riscuotendole nuove soluzioni di fer-ramenta delle famiglie

“Eku-Clipo” ed “Eku-Fron-tino”. Con “Eku-Clipo” 16 H2 binari l’azienda elveticaEku ha presentato una so-luzione scorrevole per antein legno extrasottili (10 o 19mm) che scorrono davanti almobile. Essa è particolar-mente adatta per pensili dacucina e mobili di design inufficio, zona giorno e areapranzo. “Eku-Clipo”, l'originale tra imeccanismi per ante scor-revoli, convince con il suo de-sign filigrano e tecnicamen-te sofisticato. La pratica tecnica a clip diEku rende il montaggio sem-plicissimo e grazie all'intelli-gente regolazione in altezzaè possibile regolare la posi-zione delle ante facilmente,come per gioco. Equipaggiato con un am-mortizzatore Eku, “Eku-Clipo”è inoltre estremamente con-fortevole nell'applicazione.Siccome non necessita discanalatura nel fondo né difrontale, l'effetto estetico èpuro ed elegante. Questo sistema scorrevoleè adatto per ante in legno,in cristallo e con telaio in al-luminio da 15 fino a 36 kg

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software

olidworks 2016” offre nuove funzionalitàavanzate grazie alle quali 2,7 milioni diutenti potranno fare innovazione, proget-tare, validare, collaborare e produrre inmodo semplice e veloce, dal concetto ini-

ziale al prodotto finito.Basato sulla piattaforma 3DExperience di Dassault Sy-stèmes, l’ambiente di progettazione 3D integrato delsoftware abbraccia tutti gli aspetti dello sviluppo di pro-dotto. Fra le migliorie richieste dagli utenti spicca la pos-sibilità di sviluppare in piano qualsiasi superficie,visualizzare e validare le prestazioni di un progetto, co-municare in modo più efficiente con la produzione,creare velocemente immagini di qualità per il marketinge accedere facilmente a tutti i comandi. Con queste e altre centinaia di novità, fra cui una inter-faccia utente migliorata, progettisti e ingegneri possonofocalizzarsi sui propri progetti, risolvere problemi com-plessi, snellire i processi di progettazione paralleli e por-tare velocemente i progetti in produzione.

Riportiamo qui le principali novità, funzionalità e miglio-rie di “Solidworks 2016”.

ATTENZIONE SUL PROGETTO, NON SUL SOFTWAREProcesso di progettazione più veloce, riduzione deltempo e del lavoro necessari per ottenere la geometriadesiderata, maggiore flessibilità di modellazione e faci-lità di accesso ai comandi grazie a: raccordi a curvaturacontinua che consentono la creazione di giunzioni estre-mamente lisce o raccordi a “curvatura continua” intempi più rapidi per tutti i tipi di raccordi, inclusi quelliasimmetrici e di dimensioni variabili, oltre al comando“Sweep” per la creazione di forme traslate (sweep) com-plesse in minor tempo e con risultati più precisi, affida-bili e prevedibili, e creazione automatica di profili circolaritraslati in sezioni, con sweep bidirezionali in una o duedirezioni. “Thread Wizard” permette la modellazione accurata difiletti standard e personalizzati con un unico comandosemplice e veloce e “Breadcrumbs” l’accesso semplice

Dassault Systèmes presenta“Solidworks 2016”

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Dassault Systèmes – specialisti a livellomondiale nel software di progettazione 3D, simulazione avanzata e realtà virtuale –ha recentemente presentato a Milano “Solidworks 2016”, la nuova release delpacchetto di applicativi per la progettazionee ingegnerizzazione in 3D.

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e rapido a qualsiasi modello senza visualizzare l’alberodelle feature e riduce gli spostamenti con il mouse gra-zie alle “briciole” nel cursore.

SOLUZIONE RAPIDA DI PROBLEMI COMPLESSIAumentare l’efficienza dell’analisi per risolvere problemicomplessi, visualizzare e verificare la funzionalità e in-dividuare potenziali errori prima che si verifichino. Strumenti innovativi per la simulazione dei progetti: gra-zie a un maggiore controllo, a una visione più approfon-dita di sequenze operative, carichi, cinematismi e forzenecessarie e allaqualità delle mesh,si ottengono risul-tati più affidabili intermini di dati pre-stazionali. utto in piano: svi-luppo in piano sem-plice e rapido dellegeometrie più com-plesse, individua-zione delle tensioniindotte dalla defor-mazione su superfici 3D e aggiunta di tagli di scarico nelpezzo sviluppato laddove necessario per alleviare ec-cessive tensioni/compressioni.

PROCESSO DI PROGETTAZIONE PARALLELA PIU’ SNELLO“Solidworks 2016” agevola la comunicazione, la colla-borazione e il lavoro in contemporanea fra diversi team,ambiti, clienti e fornitori, con progettazione meccatro-nica, progettazione in parallelo e progettazione elet-trica/meccanica integrata. Simile a una console per videogame, “Mate Controller”,il “controllore di accoppiamenti” consente di creare eanimare in modo semplice e intuitivo assiemi con movi-menti complessi, con funzionalità di calcolo, controllo evisualizzazione. Con eDrawings la collaborazione e la comunicazione inprogettazione vengono favorite lungo tutto il ciclo di svi-

luppo grazie alle funzioni di misurazioneomogenea dei progetti, navigazione fradocumenti e modelli di visualizzazionepiù precisi.

TRASFERIMENTO VELOCE DEI PROGETTI ALLA PRODUZIONECreando materiali di uscita più dettagliatiper la produzione, si riducono i tempi di

sviluppo, oltre a tempi ed errori in produzione. Grazie amigliorie apportate a “Solidworks Model Based Defi-nition”, funzionalità veloci e precise per definire, orga-nizzare e pubblicare le specifiche di produzionedirettamente in 3D ed evitare ambiguità dei disegni bi-dimensionali e discrepanze a valle. Infine “Solidworks Visualize” (ex “Bunkspeed”): la ge-nerazione di immagini di altissima qualità consente dipresentare i concetti progettuali direttamente ai consu-matori, agevolando le scelte di progettazione, grazie alla“macchina fotografica” per “Solidworks” e altri datiCad. ■

www.solidworks.com

Due momenti della conferenza stampadi presentazione a Milano.

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prodotti

eckhoff Automation realizza sistemi aperti perautomazione con tecnologia di controllo basatasu pc. Per tutti i settori sono disponibili linee diprodotti che possono essere impiegati sia come

componenti singoli che come sistema di controllo com-pleto. La “New Automation Technology” di Beckhoffrappresenta soluzioni di controllo e automazione uni-versali e indipendenti dal campo d'impiego, che vengonoutilizzate in tutto il mondo nelle applicazioni più svariate,dalle macchine utensili e/o per la lavorazione del legnocontrollate da cnc, fino ai sistemi intelligenti di controllodegli edifici. Con filiali e distributori in oltre 70 Paesi nel mondo, la fi-liale italiana Beckhoff Automation srl ha sede a Limbiate(Mb) ed é stata fondata nel 2002. Attualmente dispone di due uffici regionali a Bologna ea Padova che, insieme alla sede principale, supportanoclienti dal punto di vista tecnico e commerciale.

Beckhoff Automation ha concluso l’anno finanziario2014 con successo, generando un fatturato in tutto ilmondo pari a 510 mlilioni di euro, dato che corrispondea una crescita del 17 per cento rispetto all’anno prece-dente. Insieme al fatturato, anche il numero di collabo-ratori a livello mondiale è aumentato del 12 per cento,superando le 2.800 unità. Anche per l’anno finanziario in corso si è ottimisti: ci siattende nuovamente una crescita del fatturato in dop-pia cifra.

Nel giugno scorso a Lavis, in provincia di Trento, si èsvolta la prima edizione del “Beckhoff Building Auto-mation”, la giornata dedicata alle tecnologie per l’auto-mazione degli edifici.Sono state numerose le adesioni tra impiantisti, proget-tisti, system integrator, energy manager e utilizzatori fi-nali: raggiunto in pieno l’obiettivo di offrire una concretaopportunità di incontro professionale sulle infrastrutturedi building. La manifestazione è stata organizzata con l’obiettivo difare da un lato cultura tecnica e dall’altro di creare unnetwork tra i partecipanti, evidenziando le potenzialitàche l’architettura “Pc-based” di Beckhoff è in grado dioffrire al grande e variegato universo delle infrastrutturedi “building automation”: dagli edifici residenziali a quellicommerciali, dagli aeroporti agli impianti sportivi, daigrattacieli più avveniristici fino alle piccole residenze aelevata efficienza energetica. Insieme all’integrazione, il tema dell’efficientamentoenergetico − con particolare riferimento alle En15232− è stato il leit motif che ha caratterizzato l’evento. L’in-contro ha permesso spunti di approfondimento, ancheinformali, attraverso la presentazione di alcuni casi disuccesso. In aggiunta agli interventi di Mirko Vincenti, Infrastruc-ture & Building automation manager di Beckhoff Italia,e Aki Kalajainen, Training & marketing manager di Bec-khoff Automation GmbH & Co. Kg, importanti system in-tegrator hanno portato la loro esperienza sulle modalità

Beckhoff Automation ha superato la soglia dei 500 milioni di Euro di fatturato nel 2014,con un aumento del 17 per cento. La tecnologia di controllo basata su Pc garantisce la crescita del mercato e la base per Industry 4.0.

L’automazione “Pc-based” di Beckhoff

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di impiego e configurazione delle soluzioni che Beckhoffrende disponibili per applicazioni di “building automa-tion” integrata.

Oltre a pc industriali, I/O e componenti per bus di campo,Motion Control e software di automazione “TwinCat”,Beckhoff propone un sistema di controllo unitario, sca-labile e modulare, che per potenza, performance ed eco-nomicità è indicato per ogni applicazione.

I controllori “many-core” svolgeranno un ruolo centralenel futuro del controllo macchina e dei progetti di Indu-stry 4.0. Per soddisfare i crescenti requisiti di una “smartfactory” con macchine e impianti di produzione semprepiù intelligenti, controllori ad alte prestazioni come il ser-ver industriale “C6670” diventano sempre più indi-spensabili. Per sfruttare in modo efficace l'immensa potenza di cal-colo, è necessario un potente supporto software comequello offerto da “TwinCat 3.1.”.I computer “many-core” si distinguono dai ‘normali’ pcindustriali grazie alla loro architettura. Sono dotati di variprocessori, i cosiddetti packages, costituiti a loro voltadi più core che si differenziano anche per le architetturedi memoria. Una tecnica, nota come “Numa” (Non-uni-form memory access), fornisce a ogni processore la pro-pria memoria dedicata. Beckhoff ha implementato questo design con il serverindustriale “C6670”: con due processori Intel® Xeon®,ciascuno dotato di 6, 12 o 18 core, e una memoriaespandibile da 64 a 2048 GByte. Questo consente di mappare in modo ottimale i ciclimacchina e i flussi di processo, risultando adatto per ladistribuzione in parallelo di task diversi come moduli fun-zionali.

Tra le ultimissime novità l’aumento della scalabilità connove dimensioni di display per Panel pc e Control panel.Beckhoff offre il sistema modulare ottimale per eseguire

tutte le funzioni “Hmi multi-touch”ed estende la gammacon il formato widescreen da 11,6 pollici. Questi dispositivi offrono una soluzione per macchine oimpianti completi in modo integrato e personalizzabile.Grazie alla capacità di integrazione della tecnologia dicontrollo “Pc-based”, numerosi vantaggi tecnologici pos-sono essere sfruttati anche in combinazione con altrereti di comunicazione. Il nuovo “EtherCat Box Ep9300”si propone come un gateway per reti “Profinet-Rt”. Ciò consente di utilizzare il sistema I/O “EtherCat” adalta efficienza come soluzione completa in IP 67 anchein ambienti “Profinet”. Il Box “EtherCat Ep9300-0022”, con grado di prote-zione IP 67, collega le reti “Profinet-Rt” con i moduli I/O“EtherCat”, consentendo l’installazione sul campo. Ciòestende la rete di livello superiore – completamentesenza quadri elettrici – con una soluzione I/O subordi-nata, estremamente efficiente e ultraveloce. I telegrammi di “Profinet Rt” vengono trasferiti a “Ether-Cat” e viceversa, affinché i moduli “EtherCat Box” pos-sano essere integrati perfettamente.

www.beckhoff.it

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obiettivo di questo viaggio era reperire quantepiù informazioni possibili sulla situazione delmercato cubano. Il compito si è rivelato parti-colarmente arduo in quanto le barriere localirappresentate dalle istituzioni sono state parti-

colarmente pressanti. Al termine del nostro viaggio ab-biamo comunque voluto fornire ai lettori di Xylon unquadro riassuntivo del nostro lavoro.

LA CONGIUNTURANel 2014 le attivitá economiche sono cresciute dell’1,3per cento mostrando un rallentamento rispetto ai valoridel 2013 (più 2,7 per cento ). La dinamica del PIL ha ri-sentito della riduzione degli investimenti pubblici, dellabassa produttivitá del settore manifatturiero, delle cri-tiche condizioni climatiche, delle restrizioni sulla liqui-dita’ a partire dall’ultimo quadrimestre del 2013.Nella composizione del prodotto interno lordo i servizirappresentano il 70 per cento della attivitá economicheseguiti dall’industria con il 21,7 per cento e dall’agri-coltura e pesca con il 3,7 per cento. Per il 2015 si pre-vede una crescita intorno al 4 per cento, frutto di una

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mercati

Lo scorso giugno Acimall si é recata a l’Havana per svolgere una delle ricerche di mer-cato che l’Associazione – che rappresenta i costruttori italiani di tecnologia per la lavorazione

Cuba, la nuova frontieradel commercio internazionale?

L’ ripresa degli investimenti interni e delle importazioni,con l'obiettivo di una riattivazione della produzione agri-cola ed industriale.Il Presidente Raúl Castro ha sottolineato con enfasi l'esi-genza cruciale di incentivare la produttivita' del Paese. A suo giudizio "l'attualizzazione del modello economicocontinua ad avanzare a passo sicuro" ed occorre oradare priorita' agli investimenti produttivi.L’attuale modello di sviluppo economico é il frutto delledecisioni del Congresso del Partito Comunista Cubanosvoltosi nel 2011.Il modello socialista e la proprietá collettiva dei mezzi diproduzione continuano ad essere gli strumenti centralidella politica del governo cubano, nonostante le inizia-tive per dare maggiore spazio alle cooperative ed ai la-voratori autonomi. I recenti cambiamenti normativi hanno comunque pro-dotto risultati positivi come l’aumento di coloro che la-vorano nel settore privato, la stabilitá del quadromacroeconomico, l’eliminazione di alcune restrizioni perrecarsi all’estero, l’introduzione di attivitá creditizie ri-volte alle piccole imprese commerciali ed agricole.

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Centrale anche la decisione di incentivare gli investi-menti stranieri, attraverso l'approvazione di una nuovaapposita legge nella primavera del 2014 e la creazionedi una zona speciale di sviluppo nei pressi del nuovoporto di Mariel.

OPPORTUNITA’Abbiamo trascorso una settimana a l’Havana, incontratoparecchie persone e istituzioni anche e soprattutto par-tecipando ad una “Missione di Sistema” organizzata dal-l’ufficio Ice di Città del Messico. A questi incontribilaterali tra Italia e Cuba sono stati presenti oltre 100imprenditori di diversi comparti, a testimonianza delgrande interessa che suscita attualmente il contesto cu-bano. Difficile individuare e sintetizzare quale siano leopportunità per gli imprenditori italiani che vogliano ini-ziare un processo di internazionalizzazione.Le maggiori opportunità di business che riguardano ilnostro comparto sono strettamente legate al settoredelle costruzioni, di estremo interesse per le istituzionilocali cubane.Il Ministero delle Costruzioni (Micons) ha deciso di fa-vorire l’arrivo di capitali di investimento esteri per crearenuove linee di produzioneper sostituire le importa-zioni, recuperare e intro-durre nuove tecnologie. Adesempio, tra le iniziativenel planning, c’è un pro-getto per la costruzione diuna struttura alberghierache si trova nella localitàturistica di Trinidad, Peni-sola Ancon. Questo hotelsulla spiaggia con quattrostelle ha una capienza di400 camere.

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Tra le opportunità merita una menzione la Zona eco-nomica di Mariel, sito che abbiamo visitato nell’ambitodella missione di Sistema.La zona di sviluppo speciale Mariel è situata vicino aovest dell’Havana a una distanza di 45 km e si estendesu una superficie di 465,4 chilometri quadrati.L’idea è quella di mostrare un nuovo volto di Cuba agli in-vestitori del mondo; una realtà costruttiva, produttiva,economica e sociale. A Mariel dovrebbe nascere lanuova zona industriale più importante del Paese. Abbiamo visitato il sito e constatato lo sforzo che il Go-verno locale sta producendo per realizzare una zonaadatta allo sviluppo di nuove fabbriche. Le autorità ci hanno confermato che una volta comple-tati i lavori, verrà inserita la manodopera specializzatache è già presente nel Paese.Tuttavia riteniamo che la presenza di personale qualifi-cato, specialmente nel nostro comparto, sia tutta da ve-rificare. Abbiamo già detto quanto sia difficile trovare interlocu-tori validi anche nell’ambito delle istituzioni locali. Nella nostra settimana a l’Havana siamo riusciti a orga-nizzare un incontro nell’Istituto di ricerca agro-fore-

DATI MACROECONOMICI

Variabili 2013 2014 2015Pil nominale (mln €) 67.480 73.360 79.810Variazione del Pil reale (%) 2,7 1,3 4,4Popolazione (mln) 11.200 11.200 11.200Disoccupazione (%) 3,3 2,7 3Debito pubblico (% Pil) 32 32,1 31,6Inflazione (%) 6 5,3 4,4

Fonte: Elaborazioni Ambasciata d’Italia.

L’Hotel Iberostar, sede della Missione di sistema.

Zona economica speciale di Mariel.

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mercati

stale, l’ente che, oltre al Micons, attualmente più si av-vicina alle tematiche legate al comparto della tecnolo-gia per la lavorazione del legno.Abbiamo realizzato una lunga intervista con i responsa-bili delle relazioni internazionali dell’Ente. Nonostantesia stato evidente il livello di competenza medio-bassodegli interlocutori, sono emersi alcuni punti sulla realtàcubana che vale la pena di citare. Innanzitutto perquanto riguarda la lavorazione del legno non risulta es-serci un comparto rappresentato dalla tecnologia per laseconda trasformazione; stimano ci siano 28 aziendeche si occupano di lavorazioni forestali. Ci hanno poi ri-velato come attualmente permangono collaborazioni an-cora esistenti e forti con Cina e Russia che sono ritenutipartner preferenziali.

Ritornando al settorelegno, Marta Gonza-lez Izquierdo, respon-sabile per le relazioniinternazionali, ci ha ri-badito come per Cubasia centrale il temadella conservazioneforestale ma che, allostesso tempo, mancail concetto di produ-zione nazionale e di“made in”.

Concludiamo il nostroventaglio di opportu-nità citando la fieradell’Havana. Nell’am-bito della nostra ri-cerca è stato dato

spazio anche alla visita del centro espositivo della capi-tale e di riferimento del Paese, sede della più importantemanifestazione cubana.Fihav è una fiera campionaria che si svolge ogni anno

e vede una sempre più nutrita partecipazione italiana. Nel 2014 la manifestazione ha occupato 20mila metriquadrati. Il padiglione Italia è stato di mille metri qua-drati ed ha annoverato 90 aziende. La collettiva italiana ha incluso alcune aziende dellameccanica strumentale, a testimonianza dell’interessepotenziale nei confronti del comparto.Tra le aziende che hanno aderito neL 2014 citiamo Bau-sano & Figli (tecnologia lavorazione metallo), Bomac(tecnologia lavorazione metallo), Clevertech (macchinepackaging), T.V.N. (tecnologia lavorazione metallo).

Il centro de l’Havana.

Zona economica speciale di Mariel. Istituto di ricerca agro-forestale.

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CONCLUSIONIPer dare un giudiziosul mercato cubanobisogna necessaria-mente tener contodel recente passato. L’apertura al com-mercio internazio-nale propone scenariinteressanti ma itempi che occorre-ranno alle realtà im-prenditoriali locali einternazionali per in-staurare rapporticonsolidati non sa-ranno brevi né privi diostacoli. Il processodi privatizzazione in-terno è agli inizi e neconsegue che la cultura imprenditoriale va creata dazero. Siamo convinti che per quanto riguarda le aziendeitaliane e estere in genere, solo chi avrà la forza e la vo-glia di investire ed aspettare riuscirà ad ottenere bene-fici nel lungo periodo. La settimana che abbiamo trascorso in loco ci ha messodavanti a tutte le difficoltà di approccio con le realtàcubane. Incontri posticipati, appuntamenti fissati e poiannullati oppure difficoltà di accesso agli uffici sono epi-sodi che ci sono capitati e che fanno capire molto benequali possono essere le difficoltà di ambientamento.La componente statale, inoltre, è ancora dominante econtrolla la quasi totalità delle maggiori realtà aziendalicubane. Al momento infatti l’interlocuzione con le autorità localiè un passaggio obbligato nel lungo e difficile processo diinternazionalizzazione. La sensazione che abbiamoavuto parlato con i rappresentanti dei vari Ministeri è diun grande interesse ma di uno scarsissimo livello di co-noscenze. Le richieste sono generiche e non prevedonoBusiness Plan specifici. Siamo convinti che un buon punto di partenza potrebbeessere la fiera dell’Havana, il più importante momentod’incontro di business internazionale a Cuba. L’Italia può contare su un sistema già forte in questafiera e su una procedura di lavoro già consolidata.Un ulteriore elemento, stavolta positivo, riguarda il legno,particolarmente apprezzato dai cubani e percepito comeun patrimonio da salvaguardare. Questo punto, in un contesto globale dove il legno, inquanto materiale, sta perdendo terreno nei confronti deicompositi, della plastica e dell’alluminio, è da tenere ingrande considerazione.

Un’ultima nota riguarda l’Ice. Sta per aprire un ufficioall’Havana che permetterà alle aziende italiane di avereun supporto direttamente in loco.Crediamo che questo elemento non sia assolutamenteda sottovalutare e che un approccio in questo contestodebba assolutamente avvalersi di un partner che ac-compagni l’azienda italiana nel processo di internazio-nalizzazione.

a cura di Carlo Alberto Strada ■Ufficio Studi e Promozione Acimall

Istituto di ricerca agro-forestale.

Struttura del Ministero delle Costruzioni cubano.

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Le elaborazioni sotto riportate, rea-lizzate dall’Ufficio Studi di Acimall, siriferiscono all’andamento del perio-do gennaio-agosto 2015. Il report è stato effettuato sugli ulti-mi dati Istat disponibili. L’import totale di legno (pannelli abase legnosa, tronchi e segato) sfio-ra i 2.500 milioni di euro, eviden-ziando un leggero aumento pariall’1,3 per cento. L’Austria è salda-mente il primo fornitore con 600 mi-lioni di euro. L’export supera il mi-liardo di euro registrando un rialzo del

2,5 per cento; tra i mercati più inte-ressanti gli Stati Uniti mostrano unavariazione positiva importante.Il settore delle macchine per la la-vorazione del legno mostra trendmolto positivi: le esportazioni sonoaumentate del 16 per cento rispet-to all’analogo periodo del 2014. A par-te il costante trend di crescita degliStati Uniti, il Regno Unito mostra unincremento molto importante supe-riore ai 20 punti percentuale. Anchele importazioni sono in ascesa atte-standosi a circa 100 milioni di euro.

L’Italia ha esportato, nel periodo con-siderato mobili per oltre 3 miliardi dieuro. Anche in questo caso il merca-to americano registra performance dialtissimo livello, confermandosi il trai-no dell’economia in questa particolarefase storica. Il contesto russo fa dacontraltare, evidenziando un calo del23 per cento. Tra le forniture au-mentano i prodotti cinesi attestandosial valore di 75 milioni avvicinandosialla Romania che occupa la prima po-sizione. ■

Legno, macchine e mobili:gennaio-agosto 2015

IMPORTAZIONI IN ITALIAMercato Valore importato Var. % 15/14Totale 2.407,2 1,3Austria 600,1 -2,9Germania 214,9 -1,5Francia 167,1 6,2Cina 103,0 1,2Slovenia 102,8 -1,9

IMPORT-EXPORT ITALIA LEGNO*: principali mercati (gennaio-agosto 2015)(dati in milioni di euro)

Fonte: Istat, codici Nc 4401-21, 4501-04, 4601. * Tronchi, segato, pannelli.

ESPORTAZIONI DALL’ITALIAMercato Valore esportato Var. % 15/14Totale 1.068,5 2,5Germania 130,3 3,1Francia 126,6 -6,1Stati Uniti 81,9 27,9Svizzera 76,6 0,4Regno Unito 65,2 20,8

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IMPORTAZIONI IN ITALIAMercato Valore importato Var. % 15/14Totale 101,2 29,2Germania 41,9 36,9Cina 15,8 34,6Austria 11,3 147,8Svizzera 5,2 -10,6Spagna 4,4 8,8

IMPORT-EXPORT ITALIA MACCHINE LAVORAZIONE DEL LEGNO: principali mercati (gennaio-agosto 2015)(dati in milioni di euro)

Fonte: Istat, codici Nc 846510, 846591, 846592, 846593, 846594, 846595, 846596, 846599, 846692.

ESPORTAZIONI DALL’ITALIAMercato Valore esportato Var. % 15/14Totale 833,2 15,8Usa 92,6 48,4Germania 61,3 5,3Francia 48,7 -9,8Polonia 44,8 -10,9Regno Unito 41,7 21,4

IMPORTAZIONI IN ITALIAMercato Valore importato Var. % 15/14Totale 490,9 5,7Romania 85,1 5,4Cina 75,6 15,4Germania 71,4 3,1Polonia 65,5 7,0Francia 24,3 -5,0

IMPORT-EXPORT ITALIA MOBILI IN LEGNO: principali mercati (gennaio-agosto 2015)(dati in milioni di euro)

ESPORTAZIONI DALL’ITALIAMercato Valore esportato Var. % 15/14Totale 3.225,2 4,3Francia 460,0 -3,1Usa 327,5 25,0Russia 249,8 -23,2Regno Unito 238,2 20,9Germania 235,9 -2,3

Fonte: Istat, codici Nc 940150, 940151, 940159, 940161, 940169, 940330, 940340, 940350, 940360, 940380, 940381, 940389.

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20-23 gennaioExpopromueblewww.magnaexpomueblera.mx• Città del Messico (Messico)Tecnologie per il legno

22-26 gennaioMeuble Pariswww.maison-objet.com• Parigi (Francia)Mobili e arredamento

22-26 gennaioMaison & Objetwww.maison-objet.com• Parigi (Francia)Mobili e arredamento24-27 gennaioThe January Furniture Showwww.januaryfurnitureshow.com• Birmingham (Gran Bretagna)Mobili e arredamento

28-31 gennaioKlimahousewww.fierabolzano.it/klimahouse• Bolzano (Italia)Edilizia e architettura

31 gennaio-2 febbraioWoodexwww.christafair.com• Tehran (Iran)Tecnologie per il legno

12-14 dicembreThe home showwww.homeshow-oman.com• Muscat (Oman)Mobili e arredamento

15-17 dicembreFurniture Asiawww.furnitureasia.com.pk• Karachi (Pakistan)Tecnologie per il legno

11-14 gennaioDomotexwww.domotex.de• Hannover (Germania)Mobili e arredamento

12-15 gennaioHeimtextilwww.heimtextil.messefrankfurt.com• Francoforte (Germania)Mobili e arredamento

14-17 gennaioDoorFairwww.doorfair.com• Istanbul (Turchia)Edilizia e architettura

18-24 gennaioImm Colognewww.imm-cologne.com• Colonia (Germania)Mobili e arredamento

20-23 gennaioExpo Mobiliariowww.magnaexpomueblera.mx• Città del Messico (Messico)Mobili e arredamento

calendario fiere

2-5 febbraioDach+Holzwww.dach-holz,de• Stoccarda (Germania)Edilizia e architettura

2-5 febbraioFimmaTecnologie per il legnoMaderaliaSemilavorati, componenti, fornitureHabitatMobili e arredamentohttp://fimma-maderalia.feriavalen-cia.com• Valencia (Spagna)

9-13 febbraioStockholm Furniture Fairwww.stockholmfurniturefair.se• Stoccolma (Svezia)Mobili e arredamento

11-14 febbraioBauen + Wohnenwww.bauen-wohnen.co.at• Salisburgo (Austria)Mobili e arredamento

16-19 febbraioZowwww.zow.de• Bad Salzuflen (Germania)Semilavorati, componenti, forniture

24-28 febbraioProgetto Fuocowww.progettofuoco.com• Verona (Italia)Edilizia e architettura

25-29 febbraioIndiawoodwww.indiawood.com• Bangalore (India)Tecnologie per il legno

GENNAIO 2016

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DICEMBRE FEBBRAIO

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1-5 marzoMiffhttp://2016.miff.com.my• Kuala Lumpur (Malesia)Mobili e arredamento

9-12 marzoM&Mwww.feria-mm.com• Bogotà (Colombia)Tecnologie per il legno

10-12 marzoFurniPro Asiawww.koelnmesse.it/furnipro-asia/home/index.php• Singapore (Singapore)Tecnologie per il legno

10-13 marzoIffswww.iffs.com.sg• Singapore (Singapore)Mobili e arredamento

16-19 marzoFensterbau Frontalewww.frontale.de• Norimberga (Germania)Edilizia e architettura

calendario fiere

16-19 marzoHolz-Handwerkwww.holz-handwerk.de• Norimberga (Germania)Tecnologie per il legno

28 marzo-1 aprileInterzum Guangzhouwww.interzum-guangzhou.com• Guangzhou (Cina)Semilavorati, componenti, forniture

30 marzo-2 aprileUmidswww.umids.ru• Krasnodar (Russia)Tecnologie per il legno

4-6 aprileWoodshow Dubaiwww.dubaiwoodshow.com• Dubai (Emirati Arabi Uniti)Tecnologie per il legno

7-10 aprileMedwoodwww.medwood.gr• Atene (Grecia)Tecnologie per il legno

11-17 aprileBaumawww.bauma.de• Monaco (Germania)Edilizia e architettura

12-17 aprileI SaloniSalone del mobileSalone ufficioSalone satelliteEuroluceEurocucina

www.salonemilano.it• Rho-Pero (Italia)Mobili e arredamento

19-23 aprileTechnomebelwww.technomebel.bg• Sofia (Bulgaria)Tecnologie per il legno

26-29 aprileFiqwww.fiq.com.br• Arapongas (Brasile)Tecnologie per il legno

12-15 maggioMyanmarwoodwww.chanchao.com.tr• Yangoon (Birmania)Tecnologie per il legno

13-15 maggioWood Guangzhouwww.muyezhan.com• Guangzhou (Cina)Edilizia e architettura

24-28 maggioXylexpowww.xylexpo.com• Rho-Pero (Italia)Tecnologie per il legno

26-28 maggioBangladesh Woodwww.futurextrade.com• Dhaka (Bangladesh)Tecnologie per il legno1-3 giugnoCarrefour International du boiswww.timbershow.com• Nantes (Francia)Legno

MARZO

APRILE

MAGGIO

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LE "NOSTRE" FIERE

25-29 febbraioIndiawoodBangalore

28 marzo-1 aprileInterzum GuangzhouGuangzhou

4-6 aprileWoodshow Dubai

24-28 maggioXylexpoRho-Pero

6-9 luglioAwisaMelbourne

26-29 luglioFormobileSan Paolo

24-27 agostoIwfAtlanta

11-15 ottobreHolzBasilea

18-21 ottobreSicamPordenone

22-26 ottobreWood Processing MachineryIstanbul

Le rassegne dove Xylon è presente nel 2016

Il calendario completo e aggiornato è su www.xylon.it

1-4 giugnoWmfwww.chinaexhibition.com• Beijing (Cina)Tecnologie per il legno

7-9 giugnoExpo Ampimmwww.expoampimm.com• Città del Messico (Messico)Tecnologie per il legno

9-11 giugnoWoodex for Africawww.woodexforafrica.com• Johannesburg (Africa)Tecnologie per il legno

9-12 giugnoSemana verde de Galiciawww.feiragalicia.com• Silleda (Spagna)Tecnologie per il legno

5-7 luglioThe 6th China International Woodwww.leaderwood.com• Shanghai (Cina)Tecnologie per il legno

6-9 luglioAwisawww.awisa.com• Melbourne (Australia)Tecnologie per il legno

26-29 luglioForMobilewww.feiraformobile.com.br• San Paolo (Brasile)Tecnologie per il legno

17-20 agostoTecno Mueble Internacionalwww.tecnomueble.com.mx• Guadalajara (Messico)Tecnologie per il legno

24-27 agostoIwfwww.iwfatlanta.com• Atlanta (Usa)Tecnologie per il legno

GIUGNO

AGOSTO

LUGLIO

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CAMPAGNA

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Carta di creditoCircuito Visa Mastercardn° carta di creditocodice di sicurezza (le tre cifre sul retro della carta)data di scadenza

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Acimall 112Alphacam - Licom System II di copertinaBeckhoff 74Cassioli 2, 25Cma 49Eumabois IV di copertinaFormetal 1Homag Group 4, 5Ima 81Ims III di copertina

Leitz 15Lesta 61Miller 19Putsch Meniconi 29Reggiani 62Robatech 10Scm Group copertina, 3Surplex 6, 7Vitap 37Xylexpo - Cepra 101

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PRIMULTINI srlViale Europa, 70 I-36035 Marano Vicentino (VI)telefono +39 0445 560333fax +39 0445 560334www.primultini.com - [email protected]

BIESSE spaVia della Meccanica, 16 I-61122 Pesaro (PU)telefono +39 0721 439100fax +39 0721 453248www.biesse.com - [email protected]

La Biesse produce una gamma completa dicentri di lavoro a controllo numerico,bordatrici manuali e automatiche, squadrabordatrici e bordatrici da linea, sezionatrici,calibratrici e levigatrici, pantografi, foratrici eforainseritrici da linea, sistemi dimovimentazione dei pannelli e impianticompleti chiavi in mano.

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Filiale italiana della Ima Klessmann GmbH, sioccupa della fornitura di assistenza, ricambi,retrofit e upgrade per macchine per lalavorazione del legno- squadrabordatrici,centri di lavoro, movimentazione, linee dimacchine e impianti e relativo software.

IMA ITALIA srlVia Roma, 52 I-40069 Zola Predosa (BO)telefono +39 051 754854fax +39 051 755776www.ima-service.it - imaitaliaima-service.it

HOMAG ITALIA spaVia A. Vivaldi, 15 I-20833 Giussano (MB)telefono +39 0362 8681fax +39 0362 314183www.homag-italia.it - [email protected]

Macchine – Impianti Sistemi per la lavorazione del legno.

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XYLON novembre-dicembre 2015 107

MARIO ZAFFARONI & FIGLI srlVia Centro Industriale Europeo, 24I-22078 Turate (CO)telefono +39 02 9688453fax +39 02 9682718www.zaffaroni.com - [email protected]

Macchine ed impianti speciali per la lavorazione del pannello. Sezionatrici multilame per pannelli, fresatrici longitudinali con avanzamento a rulli, centri di lavoro per la tecnologia del “Folding”, tecnologie per l’industria del pavimento, porte e tecnologie per l’arredamento moderno.

La più ampia gamma di macchine per la lavorazione del legno.

SCM GROUP spaVia Emilia, 77 I-47900 Riminitelefono +39 0541 700111fax +39 0541 [email protected]

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Aspirazione e filtrazione

Rivelatori di scintilla e sistemi di spegnimento per impianti di aspirazione industriale.

CONTROL LOGIC srlVia Ennio, 25 I-20137 Milanotelefono +39 02 54100818fax +39 02 54100764www.controllogic.it - [email protected]

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contatti

Impianti di verniciatura e stampa per pannelli per mobili, pannelli in fibra, mdf o truciolare, porte, parquet con applicazione a rullo e a velo ed essiccatoi uv e ad aria calda. Linee automatiche e robotizzate di spruzzatura con essiccatoi verticali, lineari o uv. Impianti di verniciatura e stampa in bobina.

ELMAG spaViale Elvezia, 35 I-20052 Monza (MI)telefono +39 039 23611fax +39 039 328202www.elmag.it - [email protected]

Impianti di verniciatura per pannelli permobili, arredamento, edilizia con applicazionea spruzzo, a rullo a velo e con essiccazionecon forni Uv, lineari, verticali, con tecnologia a micro onde.Impianti di verniciatura completi per porte e serramenti.Cabine di verniciatura.

GIARDINA FINISHING srlVia V. Necchi, 63 I-22060 Figino Serenza (CO) telefono +39 031 7830801fax +39 031 [email protected]

Cabine per verniciatura industriale con filtrazione a secco e ad acqua. Impianti di pressurizzazione per verniciatura,convogliatori aerei per serramenti.

TECNOAZZURRA srlVia del Tesoro, 210 - C.P. 69 I-47827 Verucchio Fraz. Villa Verucchio (RN)telefono +39 0541 678225/678078fax +39 0541 671144www.tecnoazzurra.it - [email protected]

Da 50 anni realizziamo macchine per la movimentazione ed automazione di tutte le linee di produzione per legno,plastica, vetro, lamiere, gomma eccetera.Alimentatori, accatastatori, traslatori,ribaltatori, trasporti in genere. Disponibili a studiare soluzioni su misura con l'installazione di robot antropomorfi e similari. Isole di lavoro non presidiate.

COSTRUZIONI MECCANICHE BARZAGHI Via Fornacetta, 122 I-22044 Inverigo (CO)telefono +39 031 698958fax +39 031 [email protected]

Da oltre 40 anni proponiamo soluzioniintegrate nel settore della movimentazione e dell’automazione industriale. Sistemialtamente personalizzabili e specifici per l’assemblaggio di mobili, lo stoccaggio automatico e il trasporto interno. Magazziniautomatizzati; carrelli a guida laser (lgv); isole robotizzate; convogliatori; sistemi dismistamento; linee di montaggio; ribaltatori;software gestionali.

CASSIOLI srlLoc. Guardavalle, 63 I-53049 Torrita di Siena (SI)telefono +39 0577 684511fax +39 0577 686084www.cassioli.com - [email protected]

Movimentazione, logistica, robot

La Epistolio srl – Painting Robot Division, forte di un’esperienza ventennale nellaprogettazione e costruzione di robotantropomorfi e cartesiani, offre una gammaarticolata di soluzioni complete perapplicazioni automatiche di verniciaturaindustrial nell’industria del legno.

EPISTOLIO srlPainting Robot DivisionVia Piemonte, 120 I-21100 Varese (VA)telefono +39 0332 212692fax +39 0332 223666www.epistoliorobot.com - [email protected]

Impianti di movimentazione interna e montaggio. Caricatori scaricatori per lineedella lavorazione del pannello. Magazziniautomatici caotici/multi-piano. Progettiamo e realizziamo automazioni speciali.

SIRIO srlVia Nuova Trevigiana, 124 Località Lughignano I-31032 Casale sul Sile (TV)telefono +39 0422 822506fax +39 0422 822735www.siriotreviso.it - [email protected]

Azienda specializzata nella produzione di soluzioni robotizzate complete per la verniciatura di sedie, tavoli e mobili assemblati,pannelli, finestre e porte.

CMA ROBOTICS spaVia Pier Paolo Pasolini n. 35/15 I-33040 Pradamano (UD)telefono +39 0432 640172fax +39 0432 640018www.cmarobotics.com - [email protected]

Finitura delle superfici

Cefla Finishing Group, leader mondiale nella verniciatura del legno e dei suoi derivati,progetta e realizza linee di finitura –verniciatura e nobilitazione - su misura e “chiavi in mano” per il mercato del legnoed è oggi all’avanguardia anche nel settoredel vetro, del metallo e della plastica.

CEFLA FINISHING GROUPVia Bicocca, 14/c I-40026 Imola (BO) telefono +39 0541 653441fax +39 0542 [email protected]

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Ims srl - Industrial machining suppliesoperante nel settore metalmeccanico dal1969 con obbiettivo aziendale di fornireattrezzature meccaniche destinate a centri dilavoro cnc e alle macchine di fresalesatura.Azienda specializzata nella produzione degliattacchi HSK 85 S per Scm e attacchi Weinig,pinze di aggancio per elettromandrino, pinzepetali, e capacità di fornire i portautensilispeciali a disegno per le principali macchinepresenti sul mercato pone la produzionedell’azienda ad alti standard qualitativi.

Utensili e attrezzature

ALIPRANDI snc di Aliprandi Luca, Maurizio e Paola.Via Manzoni, 10 I-20845 Sovico (MB)telefono +39 039 2013530 fax +39 039 2013491www.aliprandi.it - [email protected]

La Aliprandi snc produce utensili per la lavorazione di legno, plastica e alluminio.Frese a coltelli, foratrici, utensili in diamante, frese integrali elicoidali, frese per pantografo, coltelli per pialla e utensili speciali a richiesta.

HOWEMA ITALIA srlVia F.lli Lumière, 30 I-47122 Forlì (FC)telefono +39 0543 782848 r.a.fax +39 0543 782849www.howemaitalia.com - [email protected]

Utensili innovativi ad alta tecnologia Made inGermany: lame circolari, utensili con gambo, utensili a levigare profili, frese per giunzione,sistemi di piallatura e rinvii angolari.

Il gruppo Leitz è uno dei produttori mondialidi utensili di precisione per la lavorazioneprofessionale di legno massiccio, materialilegnosi, materie plastiche e materiali non ferrosi, come per esempio l’alluminio.

LEITZ ITALIA srlIndustriezone, 9 I-39011 Lana (BZ)telefono +39 0473 563533fax +39 0473 562139www.leitz.org - [email protected]

Utensili per la lavorazione del legnoin diamante hm-hss con centro assistenza.

LEUCO by HOMAG-ITALIA spaVia A. Vivaldi, 15 I-20833 Giussano (MB)telefono +39 0362 8681fax +39 0362 [email protected]

IMS srlVia Vittorio Emanuele, 103I-12048 Sommariva Bosco (CN)telefono +39 0172 54015fax +39 0172 54014www.ims.eu - [email protected]

FINK srl - Woodworking toolsVia G. Giusti, 15 I-20900 Monza (MB)telefono +39 039 386961-2 fax +39 039 361458www.finktools.com - [email protected]

Fink Srl produce utensili per la lavorazionedel legno dal 1924.La produzione include serie complete per serramenti, teste elicoidali, teste per coltellini reversibili, frese saldobrasate,utensili in diamante, lame circolari, punte foratrici, frese elicoidali integrali,utensili per macchine CNC, truciolatori.

Surplex acquista macchinari, impianti eattrezzature, organizza aste on lineinternazionali, commercializza beni industrialiin 150 paesi del mondo. Surplex sgombra etrasforma in liquidità immediata interistabilimenti industriali.

SURPLEX srlCorso Moncalieri, 476 I-10133 Torino (TO)telefono +39 011 0192735fax +39 011 8598124www.surplex.it - [email protected]

Commercio macchinarie attrezzature

Linee complete di montaggio, impiantiautomatici per imballo in cartone, sollevatoriidraulici, curve motorizzate 90°-180°, navettetraslanti automatiche, elevatori per magazzinimultilivello, ribaltatori a botte e a pettine per pile o singoli pannelli, alimentatori tavolemartiri, impianti personalizzati di carico e scarico linee di foraturatra, traslatori a rulli e cinghie, girapezzi automatici 90°-180°, tappeto scarico sfridi, rulliere motorizzate e frizionate.

FORMETAL srlVia Abbadia, 4 I-61025 Montelabbate (PU)telefono +39 0721 472067/491968fax +39 0721 [email protected] - [email protected]

Montaggio e imballaggio

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contatti

Specialisti in utensili in diamante e fissaggiomeccanico. Da 40 anni progettiamo erealizziamo utensili per legno, alluminio, pvccon soluzioni personalizzate, grazie a sistemiintegrati di progetto, produzione, controllo eservizio di affilatura con rapide consegne.

UTENSILTECNICA srlVia Ca’ Giorgino, 2 I-47837 Montegridolfo (RN) telefono +39 0541 855202/855274fax +39 0541 [email protected]

Utensili per la lavorazione del legno, alluminio e materie plastiche. Punte per foratrici automatiche e frese per pantografi a controllonumerico. Strumenti di misura “m. conti” per l'industria del mobile. Attrezzature speciali per serramenti.

SISTEMI srl unipersonaleVia Montanelli, 70 I-61122 Pesaro (PU)telefono +39 0721 28950fax +39 0721 283476www.sistemiklein.com - [email protected]

Software

Soluzioni software CAD/CAM/CIM per centri di lavoro a controllo numerico: “EasyWOOD” per lavorazioni a 3, 4, 5 assi; “EasyBEAM” per strutture in legno, case, travi lamellari; “EasyWALL” per pareti, case, pannelli,pavimenti; “PowerSTAIRS” per scale; “PowerWIN” per serramenti, persiane, antoni, scuri.

DDX srlVia G. Donizetti, 109/111 I-24030 Brembate di Sopra (BG) telefono +39 035 621093 fax +39 035 333723 www.ddxgroup.com - [email protected]

Nell’industria del legno, a livello mondiale, i sistemi di applicazione di adesivi Robatechvengono impiegati per la produzione, la trasformazione, l’assemblaggio e il packaging. Robatech Italia, presente sul mercato da oltre trent’anni, è un punto di riferimento nell’ambito dell’applicazioneindustriale di adesivi. Robatech Italia offre un servizio post vendita competentee qualificato, che assicura l’invio tempestivodi ricambi, tempi rapidi di intervento e costicontenuti. Robatech Italia può contare su un team di oltre venti persone, vanta uno stabilimento funzionale, che comprende,oltre agli uffici, un ampio magazzino,un’officina per le manutenzioni e una sala pertest d’applicazione a disposizione dei clienti.

ROBATECH ITALIA srlVia Enrico Mattei, 71 I- 47522 Cesena (FC)telefono +39 0547 631700fax +39 0547 631881www.robatech.it - [email protected]

Macchine ausiliarie e attrezzature

Automazione

Beckhoff realizza sistemi aperti perautomazione con tecnologia di controllobasata su pc. La gamma di prodotti copre i principali settori dell'industria come pcindustriali, componenti per bus di campo eI/O, motion control e software di automazione.Per tutti i settori sono disponibili linee diprodotti che possono essere impiegati siacome componenti singoli che come sistema dicontrollo completo. La „New AutomationTechnology“ di Beckhoff rappresenta soluzionidi controllo e automazione universali eindipendenti dal campo d'impiego, chevengono utilizzate in tutto il mondo nelleapplicazioni più svariate, dalle macchineutensili controllate da cnc fino ai sistemiintelligenti di controllo degli edifici.

BECKHOFF AUTOMATION srl Via L. Manara, 2 I-20812 Limbiate (MB))telefono +39 02 9945311fax +39 02 99682082www.beckhoff.it - [email protected]

Progettazione e produzione di articoli tecniciin materiali termoplastici e dei relativi stampi.

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TPA spa Tecnologie e prodotti per l’automazione Via Carducci, 221 I-20099 Sesto San Giovanni (MI) telefono +39 02 36527550fax +39 02 2481008www.tpaspa.it - [email protected]

Pneumax propone una gamma prodotti ampiae avanzata, in grado di soddisfare applicazioniimpegnative. Valvole, elettrovalvole, cilindrinormalizzati e non, Frl e raccordi, elettronica esistemi seriali, attuatori elettrici, componentiper la manipolazione, accessori e didattica.Una gamma prodotti in evoluzione, realizzatacoi migliori software. La varietà di produzionerisponde a ogni necessità industriale, cherichiede versatilità, affidabilità e possibilità discelta per ottimizzare costi e prestazioni.

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Vernici e prodotti per la finitura

Fin dal 1954 Sherwin Williams Italy,proprietaria del marchio Sayerlack, fornisce le vernici per legno più innovative e di alta qualità.Grazie all’impegno profuso nella ricerca, nello sviluppo di nuove tecnologie e nell’ampliamento delle proprie capacitàproduttive, Sherwin Williams Italy è divenutarapidamente una delle più grandi aziendeproduttrici di vernici per il legno in Europa.

SHERWIN WILLIAMS ITALY srlVia del Fiffo, 12I-40065 Pianoro (BO)telefono +39 051 770511fax +39 051 777437www.sayerlack.it - [email protected]

Impiallacciatura,bordi, rivestimenti

Linea Holzfreund una gamma completa di impregnanti, fondi e finiture trasparenti e pigmentate, per manufatti in legno.

ZETAGI srlVia Monte Pasubio, 41I-36051 Olmo di Creazzo (VI)telefono +39 0444 228300fax +39 0444 228366www.zetagi.it - [email protected]

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INDUSTRIA CHIMICA ADRIATICA spaVia Sandro Pertini, 52 I-62012 Civitanova Marche (MC)telefono +39 0733 8080fax +39 0733 808140www.icaspa.com - [email protected]

Una nuova definizione del Made in Italy.

ICA spaDivisione ITALIAN COATINGSVia Alcide De Gasperi, 73I-36060 Romano D'Ezzelino (VI)telefono +39 0424 8386fax +39 0424 [email protected]

SEMILAVORATI E FORNITURE

La nostra società ha intrapreso dal 2004,la lavorazione in Italia, di lamellari in tre stratiper la costruzione di finestre e porte. I lamellari sono incollati con colla vinilica pvac–d4- en 205. In questi anni abbiamo acquisitouna notevole esperienza. I lamellari sonoprodotti nei seguenti legni: okoumé, ozigo,rovere slavonja, rovere rosso americano,castagno, sassofrasso, tulipier.

BASSO LEGNAMI srlVia Dell'Artigianato, 6 I-13040 Rovasenda (VC)telefono +39 0161 879797fax +39 0161 879798www.bassolegnami.com

Agenti e commercianti legno

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Woodworking Technology Made in Europe

eeUMABOISEuropean Federation of Woodworking Machinery Manufacturers