Locatelli Macchine , una tradizione che continua a rinnovarsi · 2020. 3. 12. · XYLON...

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a provincia è sempre quella, Bergamo. Il Paese è cambiato: siamo a Treviolo, in un moderno complesso produttivo. Almè, storica “patria” della Locatelli, non è molto distante, ma sem- bra una storia lontana anni luce, perchè qui a Treviolo è tutta un’altra musica: spazi ampi, luminosi, uffici ele- ganti e adeguati a una azienda che lavora con il mondo. ci ha fatto particolarmente piacere tornare a trovare Fulvia Locatelli e il suo team: l’entusiasta ed efferve- scente imprenditrice ci ha confermato ancora una volta la passione sua e dei suoi per una azienda e un prodotto a prima vista “antico”… e anche questa volta ci siamo resi conto che eravamo lontani anni luce dalla realtà, perché dei torni Locatelli si può dire molto, quasi tutto, ma certamente non che sono una cosa antica, perché qui sono stati capaci di prendere un prodotto quasi dimenticato, relegato a lavorazioni ora- mai “di nicchia”, per trasformarlo in una tecnologia al centro di un mondo quanto mai vitale, che hanno con- quistato facendo evolvere il prodotto con il ricorso ai controlli numerici e a tutti gli aggregati delle tecnolo- gie più moderne. Stiamo parlando di un vasto e com- pleto programma di soluzioni, che comprendono torni automatici a controllo numerico, torni automatici idro- copianti con sistemi di autoapprendimento, levigatrici per pezzi torniti, centri di tornitura-levigatura-fresatura che possono essere at- trezzati con aggregati per qualsiasi opera- zione di foratura, torni per minuteria, torni frontali, utensileria per torni. Abbiamo una lunga storia alle nostre spalle, da quando mio nonno Domenico fondò la Lo- catelli Macchine per produrre in modo sem- pre più industriale una macchina che dalle no- 2 XYLON gennaio-febbraio 2019 Locatelli Macchine , una tradizione che continua a rinnovarsi... L l’impresa La Locatelli Macchine, azienda leader a livello internazionale nella produzione di torni per il legno, ha cambiato casa… stre parti, nelle valli bergamasche, era di casa”, ci rac- conta Fulvia Locatelli. “Era il dopoguerra quando ini- ziò, con i suoi tre figli, in un immobile che costruirono proprio per ospitare l’attività di famiglia. Ma poi, come spesso accade, le famiglie si allargano, le esigenze cam- biano, gli scenari si modificano: la produzione di torni passò nelle mani di mio padre Carlo e io e mio fratello Domenico lo abbiamo seguito”. Di vicenda in vicenda arriviamo ai giorni nostri e alla scelta di Fulvia e Domenico di “… dare una bella sca- tola alla nostra impresa”, come dice – ironica – la si- gnora Locatelli ed ecco la decisione di lasciare gli spazi in affitto e di investire nell’acquisto di un ca- pannone: il 27 dicembre il dado è tratto, si firma il ro- gito. Il 18 di luglio tutti nella nuova sede, perfettamente operativi. E’ stato un periodo a dir poco pazzesco: ad Almè la produzione andava avanti, mentre a Treviolo avevamo un grande cubo di cemento armato da modellare sulle nostre esigenze e necessità, dove trasferirci tutti il più presto possibile ma senza creare alcun problema alle commesse che, fortunatamente, non sono mai man- cate. Ricordo molto bene quante volte abbiamo fatto avanti e indietro e il trasloco, iniziato il 10 di luglio e completato in otto giorni; sette mesi di grande inten- sità, con addirittura un “cambio” delle norme sismiche che ci ha costretto a co- struire praticamente un nuovo edificio al- l’interno di quello che avevamo acquistato”. Ma tutto è bene ciò che finisce bene e la Locatelli Macchine ha finalmente una sede dove pensare al futuro, con spazi pro- duttivi perfettamente Xylon ITA - locatelli_Layout 1 21/02/19 09:53 Pagina 2

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  • a provincia è sempre quella, Bergamo. Il Paeseè cambiato: siamo a Treviolo, in un modernocomplesso produttivo. Almè, storica “patria”della Locatelli, non è molto distante, ma sem-

    bra una storia lontana anni luce, perchè qui a Trevioloè tutta un’altra musica: spazi ampi, luminosi, uffici ele-ganti e adeguati a una azienda che lavora con ilmondo. ci ha fatto particolarmente piacere tornare a trovareFulvia Locatelli e il suo team: l’entusiasta ed efferve-scente imprenditrice ci ha confermato ancora unavolta la passione sua e dei suoi per una azienda e unprodotto a prima vista “antico”… e anche questa voltaci siamo resi conto che eravamo lontani anni luce dallarealtà, perché dei torni Locatelli si può dire molto,quasi tutto, ma certamente non che sono una cosaantica, perché qui sono stati capaci di prendere unprodotto quasi dimenticato, relegato a lavorazioni ora-mai “di nicchia”, per trasformarlo in una tecnologia alcentro di un mondo quanto mai vitale, che hanno con-quistato facendo evolvere il prodotto con il ricorso aicontrolli numerici e a tutti gli aggregati delle tecnolo-gie più moderne. Stiamo parlando di un vasto e com-pleto programma di soluzioni, che comprendono torniautomatici a controllo numerico, torni automatici idro-copianti con sistemi di autoapprendimento, levigatriciper pezzi torniti, centri di tornitura-levigatura-fresaturache possono essere at-trezzati con aggregatiper qualsiasi opera-zione di foratura, torniper minuteria, tornifrontali, utensileria pertorni. “Abbiamo una lungastoria alle nostre spalle,da quando mio nonnoDomenico fondò la Lo-catelli Macchine perprodurre in modo sem-pre più industriale unamacchina che dalle no-

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    Locatelli Macchine, una tradizioneche continua a rinnovarsi...

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    l’impresa

    La Locatelli Macchine, azienda leader a livello internazionale nella produzione di torni per il legno, ha cambiato casa…

    stre parti, nelle valli bergamasche, era di casa”, ci rac-conta Fulvia Locatelli. “Era il dopoguerra quando ini-ziò, con i suoi tre figli, in un immobile che costruironoproprio per ospitare l’attività di famiglia. Ma poi, comespesso accade, le famiglie si allargano, le esigenze cam-biano, gli scenari si modificano: la produzione di tornipassò nelle mani di mio padre Carlo e io e mio fratelloDomenico lo abbiamo seguito”.

    Di vicenda in vicenda arriviamo ai giorni nostri e allascelta di Fulvia e Domenico di “… dare una bella sca-tola alla nostra impresa”, come dice – ironica – la si-gnora Locatelli ed ecco la decisione di lasciare glispazi in affitto e di investire nell’acquisto di un ca-pannone: il 27 dicembre il dado è tratto, si firma il ro-gito. Il 18 di luglio tutti nella nuova sede,perfettamente operativi.

    “E’ stato un periodo a dir poco pazzesco: ad Almè laproduzione andava avanti, mentre a Treviolo avevamoun grande cubo di cemento armato da modellare sullenostre esigenze e necessità, dove trasferirci tutti il piùpresto possibile ma senza creare alcun problema allecommesse che, fortunatamente, non sono mai man-cate. Ricordo molto bene quante volte abbiamo fattoavanti e indietro e il trasloco, iniziato il 10 di luglio ecompletato in otto giorni; sette mesi di grande inten-

    sità, con addiritturaun “cambio” dellenorme sismiche che ciha costretto a co-struire praticamenteun nuovo edificio al-l’interno di quello cheavevamo acquistato”.Ma tutto è bene ciòche finisce bene e laLocatelli Macchineha finalmente unasede dove pensare alfuturo, con spazi pro-duttivi perfettamente

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    attrezzati e uffici non solo “comodi”, ma anche estre-mamente piacevoli, ricchi di luce e arredati con gusto.

    “Un investimento che è stato reso possibile dal periodoparticolarmente positivo che stiamo vivendo”, ci diceFulvia Locatelli. “Da qualche anno la domanda dellenostre tecnologie si mantiene a un ottimo livello, conuna forte quota di esportazione; devo però dire che loscorso anno abbiamo avuto un successo particolare inItalia, da aziende del settore arredamento e da terzistiche si occupano di tornitura. Un risultato che ci ha fattomolto piacere, anche se ci ha permesso di compren-dere che il mercato italiano tiene ancora troppo in con-siderazione il costo, il prezzo di una macchina, unelemento che può diventare determinante e addiritturaportare in secondo piano discorsi come affidabilità, ca-pacità produttiva, qualità del risultato, alti livelli di au-tomazione…Il “ritorno” dell’Italia e la nostra oramaiprevalente propensione all’export ci permettono di pro-grammare ogni anno la produzione di una cinquantinadi macchine, pur trovandoci a operare in mercati di nic-chia. E non sto parlando dei torni per legno che troppospesso rimangono stampati nell’immaginario collettivo,ma di macchine di cui abbiamo gestito la trasforma-zione verso soluzioni a controllo numerico che garanti-scono grande qualità, volumi, una limitata presenzadell’operatore. Oramai i nostri torni sono dei veri e pro-pri centri di lavoro, una filosofia che stiamo imple-mentando anche sulle macchine dedicate allaminuteria in legno; macchine che lavorano sempre se-condo gli stessi principi ma sulle quali stiamo testandoalcune evoluzioni nella direzione della fresatura, unastrada che stiamo sperimentando insieme a un nostrocliente, fortemente interessato a una macchina chepossa garantire prestazioni evolute”.

    Signora Locatelli, qual è la vostra macchina di mag-gior successo?“Da qualche tempo abbiamo una fortissima richiestadi macchine con le quali vengono realizzate le parti inlegno dei tappi per bottiglie, dei “dischi” a cui viene ab-binata la parte in sughero che entra nel collo della bot-

    tiglia. La plastica è messa fortemente in discussione,soprattutto in una certa fascia di prodotto, per cui sitornerà al sughero ma in modo più “intelligente”, so-stenibile, dunque accoppiato a parti in legno che le no-stre macchine sono perfettamente in grado di produrre.Un processo che conosciamo da decenni, grazie a uncliente messicano che realizza proprio questo tipo ditappi, un modello che da qualche anno è visto di buonocchio anche in Portogallo, dove abbiamo un numerocrescente di clienti, e ultimamente anche nel nostroPaese. Una lavorazione, se vuole, “curiosa”, ma non haidea di quante “lavorazioni strane” vengono fatte sullenostre macchine, dalle mazze da baseball a parti inlegno dalle fogge e dagli impieghi più particolari….Una parte importante del nostro fatturato viene ancoradal mobile e dall’arredo, dalla gamba in legno tornita,per quanto la tendenza del design sia sempre più versouna maggiore linearità”.

    Torniamo alla vostra sede: sarà una soddisfazione ar-rivare qui, al mattino, e trovarsi in spazi così piace-voli…“Indubbiamente. L’acquisto di questa sede ci permettedi scrivere una nuova pagina nella storia della LocatelliMacchine: ricevere i clienti che arrivano da ogni partedel mondo in questi spazi significa dare immediata-mente una idea diversa, migliore, di quello che siamoe di cosa posiamo offrire. E’ il completamento di unprogetto, il coronamento di un sogno che abbiamo fnal-mente realizzato: diciamo le cose come stanno: in un

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    l’impresa

    tivi e l’organizzazione di un lavoro che abbiamo strut-turato creando una efficace rete di forniture e collabo-razioni esterne. In Locatelli Macchine entrano parti eaggregati che abbiamo commissionato ai nostri forni-tori e noi provvediamo all’assemblaggio, all’avviamento,ai controlli, ai collaudi di queste macchine che sono dasempre pensate e progettate da noi.Questo lavoro di analisi e di ottimizzazione ci permettedi arrivare a montare fino a otto macchine in un mese;abbiamo lavorato intensamente anche sul lato com-merciale, oramai da tempo di fondamentale impor-tanza, perché la produzione è una conoscenza che ciappartiene da sempre, mentre il vendere in un mercatocosì grande è la vera scommessa”.

    E il futuro?“Le prospettive del tornio, per quanto evoluto, sonoquelle di essere sempre e comunque una macchina dinicchia. Non vediamo grande competizione con gli ora-mai imperanti centri di lavoro, perchè sono scelte chesi collocano agli estremi di un possibile scenario pro-duttivo: due macchine diverse, che lavorano in mododiverso, che impongono strategie industriali diverse. Lascelta è semplicissima: se si è alla ricerca di macchineche facciano “produzione”, in senso quantitativo oltreche qualitativo, l’unica risposta è il torno; se invece si èdisponibili a cicli decisamente più lunghi realizzati damacchine che possono fare egregiamente anche millealtre cose…Comunque siamo consci che la nostra è una tecnologiamatura ed è indispensabile immaginare evoluzioni indirezioni molto diverse e distanti fra loro: posso dirleche ci stiamo ragionando da tempo e che qualche ideac’è, ma ne parleremo la prossima volta che verrà a tro-varci: ora sa che c’è un bell’ambiente ad attenderla…”.

    a cura di Luca Rossetti �

    www.locmac.it

    mondo che cambiaa ritmi vorticosi nonè facile per chi fa unprodotto come il no-stro dare la giusta“sensazione” al mer-cato. Avevamo biso-gno di “svecchiarci”,di proporre unanuova immagine dinoi e del nostro es-sere impresa… sap-piamo che questo èsolo l’inizio, che que-sta nuova sede devetrovare una coe-renza in tutto ciòche siamo, dalla no-stra immagine allemodalità con cui co-

    munichiamo con nostri clienti. E’ solo l’inizio, per quantoun inizio importante e impegnativo, di un profondo cam-bio di rotta che abbiamo voluto fare e che sarà fra le no-stre priorità dei prossimi anni. Lo dobbiamo alla nostrastoria, a noi stessi e alla quarta generazione che staper arrivare in azienda, i miei nipoti, i figli di mio fratelloDomenico: quale modo migliore per attrarli nella nostraimpresa di famiglia che offrire loro non solo un prodottoaffermato e una credibilità, ma anche una luogo dovesentirsi a proprio agio…”.

    Ha accennato al mercato…“Posso aggiungere che siamo indubbiamente in unclima economico più ottimista, anche se non è certopossibile abbassare la guardia. Abbiamo raggiunto unfatturato vicino ai 2,5 milioni di euro, una cifra impor-tante per una piccola azienda con otto addetti come lanostra: produciamo di più con lo stesso numero di per-sone, ottimizzando ulteriormente i nostri flussi produt-

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