dalla foresta al prodotto finito - .: Xylon - Riviste - [email protected] 10 NOTIZIE 105 ELENCO...

n. 5settembre-ottobre 2016

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In occasione di Sicam 2016una vetrina di incontri e prodotti

Gli utensili per il legnosecondo Daniel Schrenk

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sando per settimane di studio ed impegno nel trovareil connubio perfetto tra funzionalità, semplicità, effi-cienza” racconta il team Biesse Systems, che ha portatoa termine il progetto. “La grande soddisfazione è vedererealizzate le aspetta-tive del cliente in tuttele parti dell'impiantoche lo aiuterà a miglio-rare il suo processoproduttivo. Prima chefornitori cerchiamo sempre di essere partner: filosofiache ci avvicina sempre più alla soluzione migliore per ilnostro cliente”. La gestione intelligente del materiale adalta rotazione è una funzionalità a cui il cliente non puòrinunciare, e significa che il pannello più utilizzato nellasua produzione é sempre pronto per essere caricato inmacchina. Tramite una statistica automatica, infatti, ilsoftware mantiene il materiale ad alta rotazione semprein prima posizione, permettendo il carico immediato delpannello che in percentuale di utilizzo potrebbe essererichiesto nel breve periodo. Minimizzare i cicli "non pro-duttivi" di spostamento di pannelli non necessari in quelmomento è il principale obiettivo del magazzino, per-mettendo di ottenere la massima efficienza delle mac-chine operatrici dell'impianto.Questa funzionalità del software è la traduzione praticadel nostro concetto di "Think4Ward".

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BA Components, azienda inglese leader mondiale nellaproduzione di ante, ha affidato a Biesse Systems l’am-bizioso progetto di integrazione e automatizzazione delproprio processo produttivo. La risposta fornita dal teamBiesse Systems è un esempio di scienza e tecnologiaapplicata. Nel dettaglio gli engineer hanno realizzato unprocesso di produzione integrato per la realizzazione diante integrando “Winstore K1” e “K2” con 6 “Rover BFT” per applicazione Nesting, ottenendo prestazioni ot-timizzate senza rinunciare alla flessibilità. La soluzionesi è adattata perfettamente al layout produttivo della fab-brica e la nuova tecnologia introdotta ha permesso di ot-tenere un OEE pari a 83 per cento e la chance di unaproduzione personalizzata su larga scala, senza l’utilizzodi stock e scorte. “Abbiamo scelto Biesse soprattuttoperché è stata la sola azienda a poterci garantire la for-nitura di un sistema completo sotto il controllo di ununico software di supervisione” spiega Brian McCrac-ken, amministratore delegato di BA Components. La so-luzione finale proposta da Biesse Systems fornirà alcliente un processo automatico per lo stoccaggio e lamovimentazione dei pannelli oltre a maggiore efficienza,qualità, aumento di circa il 30 per cento di rendimentoe una riduzione dei costi (prevedendo 6 operatori inmeno rispetto alla configurazione attuale). “Dall'esi-genza del cliente siamo giunti alla soluzione finale, pas-

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INTEGRAZIONE E FLESSIBILITA’. NASCELA REAL-TIME FACTORY

Controllare il processo, migliorare l’efficaciaproduttiva, assicurare la qualità. Sono gli imperativi della digital manufacturing, certezze necessarie per operare con successo nell’era della rivoluzione 4.0.Biesse le assicura grazie a Biesse Systems,il team di esperti engineer che elaboranoinnovative soluzioni ‘tailor made’, permettendo con l’automazione del processoproduttivo di trasformare le fabbriche dei clienti in “real-time factory”.

sommario

FOCUS SEMILAVORATI E FORNITURE

38 Sicam sempre “sold out”!

40 Abet Laminati: la superficie “Polarisdurevole e vellutata

40 Salice: le ultime novità a Pordenone

42 Giplast sempre più protagonista

46 Ica inaugura il “lifeLABtech”

50 Le novità Ostermann per il Sicam

52 “PerfectSense” di Egger

53 Cinetto: il sistema “PS48”53 Lba: la nuova collezione “Wild Effects” a Sicam

54 Micheletto: “Lasciati sorprendere...”54 Ican: passione per la qualità54 Italfeltri: minuterie adesive

56 Fantoni: nuova dimensione alle superfici56 Olivari: maniglie, le nuove proposte

57 Mosian: qualità “Madei in Italy”57 Sayerlack: impregnante fungicida “AM 570/00”

58 Dezi Legnami: prestigioso e storico traguardo58 SM’art: “Surface Materials”

59 Le scelte di Hettich

62 Gpi di Davanzo: esperienza e qualità62 Oece: nuova finitura isolante

trasparente all’acqua per esterni

64 Camar: la regolazione frontale64 Arpa Industriale: le novità “Hpl” e “Fenix Ntm”

66 Olivero Pannelli: top e piani di lavoro66 Discotelsisal: qualità e semplicità

68 Maco: tutto si muove con agilitàsulle ruote della qualità

68 Rehau: le novità per il Sicam 2016

38

settembre-ottobre 2016xylon anno 30

26 Stop ai contenziosi grazieai consulenti del legno

Sicam sempre “sold out”!

FIERE

LEGNO

28 Il marchio conta anche per gli utensili.Intervista di “Möbelfertigung”

a Daniel Schrenck, presidente Toolgroup di Eumabois

SCENARI

22 Un concreto ottimismo per i pannelli “Made in Europe”

EVENTI

34 Internationale Holzmesse:e l’Italia sta a guardare...

36 Eurobois 2016 manterrà le promesse

37 Ecco Holzbau Forum numero 22

TECNOLOGIA/INNOVAZIONE

EUMABOIS

70 Yachtline 1618, l’eccellenza dell’arredo per la nautica con tecnologia firmata Biesse

74 Alla Cms di Zogno non ci si ferma mai

78 Weinig: pressa per incollaggio “ProfiPress L II 2500”

80 Il percorso di Bacci e Cassina:‘Technology for Design’

84 Barberàn 4.0: le nuove applicazioni digitali

86 E il mobile del futuro? In Scm Group c’è una grande idea...

Patrocinio dell’Associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno

Aderente al Sistemaconfindustriale

Membro fondatore dellaInternational Woodworking & Furniture Supplier Magazines’ Association

Leggi le nostre riviste online

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NOTIZIE10

ELENCO INSERZIONISTI105

ABBONAMENTI104

EDITORIALE9

CALENDARIO FIERE102

CONTATTI106

LEGNO, MACCHINE E MOBILIosservatorio Acimall98

Xylon è edita da Cepra srl Unipersonale SETTEMBRE-OTTOBRE 2016

Comitato di direzione Remo Costa, Marianna Daschini, Giampiero Mauri, Pierluigi Paoletti, Franco Paviotti, Umberto Pizzi, Lorenzo Primultini, Riccardo Quattrini, Giovanni Sedino.

Direttore responsabile Dario CorbettaConsulente editoriale Luca Rossetti ([email protected]) Redazione - Impaginazione Rossana Fossa ([email protected]) Collaboratori Olivia Rabbi, Renata D’Antoni,

Attilio GrinerSegreteria di redazione Paola Gandini ([email protected])

Amministrazione e redazioneCepra srl Unipersonale - Centro direzionale Milanofiori - 1a Strada-Palazzo F3I-20090 Assago (Milano) telefono +39 02 89210200 - fax +39 02 8259009

Concessionarie pubblicitàTecnologie, utensili, attrezzature, fiere;Legno, semilavorati, componenti, fornitureItalia ed esteroRancati Advertisingtelefono +39 02 70300088 - fax +39 02 70300074Andrea Rancati ([email protected])Claudio Sanfilippo ([email protected])

Associati Acimall;Paola Gandinitelefono +39 02 89210282 - fax +39 02 8259009([email protected])

Progetto grafico Alta Risoluzione sas - Arese (Milano)Stampa Reggiani srl - Brezzo di Bedero (Varese)

Registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 540 del 16 luglio 1987.

Abbonamenti Abbonamento annuale Xylon 60 euro ItaliaAbbonamento annuale Xylon International 60 euro Italia

Abbonamento annuale Xylon 75 euro esteroAbbonamento annuale Xylon International 75 euro estero

Prezzo di una copia: 10 euro

© Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione anche parziale, in ogni forma o attraverso sistemi elettronici, meccanici, di fotocopiatura, registrazione o altro mezzo senza l’autorizzazione di Cepra spa.

SCENARI91

ARREDAMENTO

96 Davide Oldani sceglie Rivaper il Ristorante D’O

PAVIMENTI

94 Abrasione, urti, lucidatura: i nuovi testsui pavimenti in laminato

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eeditorialexylon, settembre-ottobre 2016

Ancora una volta, come il calendario fieristico ci impone,eccoci pronti per Sicam. Da qualche tempo, oramai,l’evento catalizza ogni anno a Pordenone le migliorienergie del mondo dei semilavorati, dei componenti,delle forniture. Un appuntamento che guarda certa-mente al territorio ancora più importante per il mobi-lierato nostrano – il Distretto dlel’Alto Livenza e, intermini più generali, l’intero Triveneto – ma che semprepiù mostra di godere dell’apprezzamento di espositori evisitatori da tutto il mondo. Un “Focus semilavorati” estremamente ricco, con tantepresentazioni di prodotti ma anche interviste e contri-buti decisamente interessanti che mettono sotto i ri-flettori realtà come Ica, Giplast, Hettich, Ostermann...Ne parliamo nello speciale che comincia a pagina 38.

Prima qualche informazione di carattere più generale:dai dati emersi dagli ultimi eventi di Epf e Feic (da pa-gina 22) ad una lunga intervista – per la quale dob-biamo ringraziare la nostra collega Doris Bauer diMoebelfertigung – a Daniel Schrenk, presidente di Eu-mabois Tool Group, che ci aiuta ad approfondire qualisono i tempi più “scottanti” nel mondo degli utensili (dapagina 28).

Parleremo della edizione della Internationale Hol-zmesse di Klagenfurt, conclusasi da qualche settimana;della prossiama Eurobois a Lione o delle ultime novitàche giungono da Eplf, l’associazione europea dei pro-duttori di pavimenti laminati (a pagina 94 e 95).

E da Carlo Alberto Strada, dell’Ufficio studi di Acimall, uncontributo su cosa comporta, comporterà o potrebbecomportare la tanto discussa “Brexit” nello specificodel nostro settore (a pagina 91).

E poi tante storie, di quelle che ci piace raccontare: apagina 70 l’affascinante mondo dei mega-giga yachtnella case history dedicata alla Yachtline 1618 e alletecnologie Biesse. A pagina 74 il nuovo capitolo della lu-minosa storia della Cms di Zogno, mentre da pagina 80vi raccontiamo della splendida, importante, prestigiosacollaborazione della Bacci di Cascina con uno dei mar-chi più famosi del design italiano, Cassina. Per chiu-dere, a pagina 86, l’ultimo impegno di Scm Group perun nuovo modo di concepire la produzione e la venditadi mobili, “close to the customer”....

Buona lettura!

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pagine a cura di Rossana Fossa

EVENTI“WoodTech Forum” in Egitto per industria del legno e del mobile

La città di Damietta, in Egitto, ospiteràil prossimo 26-27 novembre 2016 laprima mostra-convegno professio-nale per l'industria del legno e del mo-bile. “WoodTech Forum” è una nuo-va conferenza con esposizione an-nessa rivolta ai professionisti del le-gno e del mobile, che si svolgerà nelcuore del distretto del mobile egizia-no, dove viene realizzato il 72 per-cento della produzione nazionale.“WoodTech Forum” proporrà inter-venti, presentazioni e casi applicati-vi di relatori di spicco provenienti daistituti e organizzazioni internazio-nali su temi quali: innovazione nel set-tore di lavorazione del legno e nuovimateriali, processi per la produzionedi mobili moderni, nuove metodologiedi vendita e marketing per l’accessoa nuovi mercati, ricerche di mercatosulle tendenze mondiali dell’indu-stria del mobile, design moderno.Il forum è patrocinato da Ahec -American Hardwood Export Council,Eplf - European Producers of LaminateFlooring, il Governatore di Damietta,il Ministero del commercio e del-l’industria, la federazione generaledelle Camere di Commercio del-l’Egitto, la Camera di Commercio diDamietta. L’economia egiziano è tor-nata a crescere dopo i tumulti politi-

ci, con tasso fra il 3,3 e il 4,3 percento.Per la crescita dell’economia egizia-na è significativo che le esportazionidel settore dei materiali da costru-zione, con un balzo in avanti nelmaggio 2016, hanno raggiunto i480,2 milioni di dollari. La crescitacomplessiva è notevole, pari all'86 percento rispetto allo stesso periododel 2015. È importante osservare an-che come la regione di Damietta for-nisca a tutti i Paesi del Nord Africa edel Medio Oriente con esportazioniche si avvicinano ai 400 milioni di dol-lari, rappresentando quindi un gran-de bacino potenziale di tecnologie ecomponenti per mobili. Il mercato egi-ziano importa 700mila metri quadratidi faggio ogni anno. Le importazionidi impiallacciature naturali e artificialiammontano a 13 milioni di metri qua-dri. Le importazioni di compensato su-perano i 600mila metri cubi: oltre l’80per cento dei mobili prodotti dagli ar-tigiani egiziani finisce in Paesi arabi;il settore immobiliare in Egitto prevedeuna crescita del 70 per cento entroil 2020. Questo significa un ulterioreimpulso all’edilizia e quindi all'indu-stria del legno e del mobile. Per ulteriori informazioni: www.wo-odtech-forum.com. ■

PREMIAZIONIArpa Industriale: Menzione d’Onore Adi per “Fenix Ntm®”

In occasione della pre-miazione Compassod'Oro 2016, Arpa In-dustriale annuncia conorgoglio che “FenixNtm®”, l'innovativomateriale nanotecno-logico per l'interior design, è stato pre-miato da ADI- Associazione DisegnoIndustriale, con la Menzione d'Onore.Il prestigioso riconoscimento confer-ma “Fenix Ntm” non solo come un ma-

teriale dalle eccellen-ti prestazioni tecno-logiche all'avanguar-dia, ma come un si-stema di progettazio-ne aperto e dinamico.Una sintesi perfetta

tra un'ampia scelta stilistica di colo-ri ed estetica elegante, una tecnolo-gia brevettata, e un modello di busi-ness focalizzato alla creazione di va-lore. ■

EVENTIRehau e Biesse mostrano l’invisibile

Si è tenuto a giu-gno, presso loShowroom Bies-se di Pesaro, l’in-contro One2Oneorganizzato daBiesse e Rehausulle ultime in-novazioni tecno-

logiche per la giunzione invisibile nella realizzazionedi componenti per l’Industria del Mobile. Il semina-rio ha alternato una parte didattica sull’evoluzionedei bordi polimerici Rehau e sulla più recente tecnicadi bordatura senza colla Biesse con una parte di pro-ve pratiche sugli impianti, a dimostrazione della per-fezione estetica raggiungibile attraverso le rispetti-ve soluzioni aziendali. I lavori si sono aperti con la presentazione del nuo-vo sistema “AirForce” di Biesse, l’innovativa tecno-logia di applicazione del bordo laser mediante ariacalda compressa che, in abbinamento alle soluzio-ni di bordatura e alle superfici in materiale polime-rico Rehau, consente di realizzare un prodotto fini-to di qualità superiore dalla giunzione invisibile. Gra-zie alle caratteristiche tecniche che semplificano ilprocesso di lavorazione, il sistema di incollaggio Bies-se supera e migliora la tradizionale tecnologia laser,aprendo la strada ad una nuova soluzione di bordaturasenza colla con bordi coestrusi. Questo sistema in-novativo è soltanto una delle molteplici soluzioni of-ferte da Biesse Group, leader mondiale nelle tec-nologie per la lavorazione di legno, vetro, pietra e ma-teriali compositi.Rehau ha invece illustrato le diverse tipologie di po-limeri impiegati nella produzione di bordi e messoa confronto la tecnologia negli strati di fusione at-traverso un’interessante analisi. Con un’ampia gam-ma capace di soddisfare qualsiasi esigenza in terminidi design e di lavorazione, Rehau è partner di riferi-mento nella fornitura di soluzioni di bordatura: in par-ticolare, i bordi della linea “Raukantex pro”, dotatidi uno speciale strato funzionale polimerico in ab-binamento cromatico sul lato visibile dello stesso, tro-vano un’ottimale lavorazione con la tecnologia “Air-Force” di Biesse, permettendo di ottenere un’unio-ne perfetta con effetto fuga zero. Nell’ultima parte del seminario, i partecipanti han-no assistito a prove pratiche di lavorazione dei bor-di Rehau su impianti Biesse, osservando e toccan-do con mano la qualità del risultato ottenuto. ■

Scm Group rafforza la propria presenza in Australia.Infatti la società Gabbett Machinery, azienda leadernella distribuzione e nel service di macchine per la la-vorazione del legno, diventa al 100 per cento parte delgruppo e da oggi si chiamerà Scm Group Australia.L’incorporazione da parte di Scm Group del dealer au-straliano, al via nel mese di luglio, è il naturale con-solidamento di ben venti anni di proficua collabora-zione con la famiglia Gabbett. Grazie a questo soda-lizio, Scm Group Australia potrà contare su una pre-senza territoriale estremamente capillare, con cinquesedi a Sydney, Melbourne, Brisbane, Adelaide ePerth, ed uno staff di 55 professionisti. Scm Group con-tinua la propria collaborazione con Barry Gabbett, comePresidente, e Lee Gabbett come Managing Director eMember of the board. Attraverso questa operazione,il gruppo potrà consolidare e sviluppare la propria quo-ta di mercato in Australia, come spiega Luigi De Vito,direttore Divisione Macchine Scm Group: “Obiettivo del-la nuova realtà è di ampliare la nostra offerta com-merciale nel Paese. Ad oggi, abbiamo una profon-dissima penetrazione per quanto concerne le mac-chine classiche e le soluzioni tecnologiche rivolte allefalegnamerie – che compongono la quasi totalità del-le aziende presenti sul mercato australiano – ma vo-gliamo rafforzarci mettendo a disposizione dell’in-dustria del legno australiana tutta la nostra gammadi soluzioni...”.Altrettanto significativo sarà l’investimento che Scmeffettuerà nella formazione del proprio Service, unodegli elementi che da sempre contraddistinguonol’azienda, attraverso un importante piano di trainingper garantire a ogni cliente l'assistenza più competentee veloce possibile.“Il mercato australiano presenta importanti marginidi crescita, se consideriamo che nel 2015 la nostraDivisione Woodworking Machinery ha registrato nel-la regione Asia & Pacifico un più 60 per cento rispettoal 2014....”, conclude Luigi De VitoScm Group ha partecipato alla fiera Awisa 2016, dal6 al 9 luglio scorso a Melbourne, dove ha esposto leultime tecnologie del Gruppo e dei propri marchi. Trale novità presentate per la prima volta in Australia, lacella di lavoro per il nesting “Scm Pratix S”, il centrodi centro di lavoro a 5 assi “Scm Accord 25 fx” e lasega circolare “L'invincibile SiX”. Presenti in fiera an-che il centro di foratura “Morbidelli Cyflex hp”, la bor-datrice industriale “Stefani Solution MD” e le bordatrici“Scm Olimpic K 560” dotata di tecnologia “AirFusion”e il modello “Scm Olimpic K 360”. ■

AZIENDEScm Group in Australia

14 XYLON settembre-ottobre 2016

notizie

VERNICIProsegue il trend positivo di Verinlegno

AZIENDEEgger Group aumenta vendite e utili

UCIMUMacchine utensili in calo

Nel secondo trimestre del 2016, l’in-dice degli ordini di macchine utensili,elaborato dal Centro Studi & Culturadi Impresa di Ucimu-Sistemi per Pro-durre, ha registrato un calo del 6,9per cento rispetto allo stesso perio-do dell’anno precedente, determi-nato dal negativo andamento deimercati esteri. L’indice degli ordiniesteri ha segnato un arretramento del10,5 per cento rispetto al periodo apri-le-giugno 2015, evidenziando la de-bolezza della domanda internazionalerilevata già dagli ultimi dati di exportdisponibili. Infatti, anche secondo l’elaborazioneUcimu sui dati Istat relativa ai primitre mesi del 2016 (ultima rilevazionedisponibile), le esportazioni di mac-chine utensili italiane sono diminuitedel 4,3 per cento. A fronte dell’incremento delle vendi-te in Germania (+11,9%) e Stati Uni-ti (+13,6%), primi due Paesi di de-stinazione del “made in Italy” di set-tore, si sono drasticamente ridimen-sionate le consegne in Cina (-20,1%)e Russia (-78%). Prosegue invece il trend positivo de-gli ordinativi raccolti dai costruttori ita-liani sul mercato domestico risultati,nel periodo considerato, in crescita del5 per cento.L’analisi dei dati, condotta attraversoil sistema della media mobile, che ri-leva l’andamento degli ultimi quattrotrimestri, permettendo così di smor-zare l’effetto di stagionalità determi-nato dalla differente raccolta di ordi-ni nei diversi trimestri, registra oggi unvalore pari a 132,1 (base 2010=100).Il valore assoluto dell’indice resta dun-que ben sopra il livello di riferimentofissato al 2010, a conferma del mo-mento positivo che l’industria italia-na costruttrice di macchine utensili staattraversando. ■

Il produttore austriaco di materiali abase di legno Egger ha aumentato ilfatturato del Gruppo del 3,4 per cen-to e ha raggiunto i 2,34 miliardi di euronel corso dell'esercizio 2015/2016(30 Aprile 2016). La direzione delgruppo ha presentato i risultati posi-tivi della società il 28 luglio scorsopresso la sede di St. Johann in Tirol.L'Ebitda è aumentato del 9,8 per cen-to, pari a 349,6 milioni di euro. Tutti i principali indicatori hanno avu-to una evoluzione positiva. Il margineEbitda ha superato i livelli degli anniprecedenti al 14,9 per cento. Gli af-fari continuano a godere di un buon

rating, grazie a un elevato rapporto dicapitale del 38,9 per cento. Dopo lacompleta espansione dello stabili-mento russo Gagarin, il Gruppo ora hacirca 7800 dipendenti nei suoi 17 im-pianti. Per la quinta volta consecuti-va Egger ha raggiunto un nuovo livellonei risultati annuali, confermando lapropria strategia di investimento e diinnovazione costante. Il produttore èstato in grado di trarre profitto daglisviluppi economici leggermente po-sitivi, la domanda di recupero per i ser-vizi di costruzione in Europa, cosìcome la stabilità dei prezzi delle ma-terie prime. ■

Prosegue il trendpositivo del pro-duttore di verniciVerinlegno. Nelprimo semestre2016 l’aziendaregistra un in-cremento di ven-dite pari al 15per cento in valore, sia in Italia che al-l’estero. Straordinaria la crescita a duecifre nello Stivale con performance ec-cezionali nel Triveneto, in Lombardiae in alcune aree del Piemonte. Ri-sultati per niente scontati, dato il per-sistere di una situazione economicaancora incerta. Per l’estero numeri so-pra la media a Dubai e negli EmiratiArabi; nelle Filippine e a Taiwan. Datirassicuranti nel Centro Europa. Interessanti le performance di Ro-mania, Polonia, Ucraina, Lituania,ma anche della Russia. Alla base diquesti successi, resi possibili da unasquadra che funziona al meglio in tut-ti i suoi reparti, ci sono lo sforzo deititolari e il sapiente coordinamento deldirettore commerciale per l’Italia Ste-fano Fiaschi e di Marco Cecchini, di-

rettore com-merciale perl'estero, con ilsupporto pre-zioso del di-rettore tecni-co Gioele Mel-chionda. Verinlegno ha

anche ottenuto recentemente il co-siddetto "Timoncino" (il marchio diconformità che consente la com-mercializzazione delle vernici desti-nate alle navi, in Europa e negli Usa)per tre cicli vernicianti bicomponen-ti, a base solvente: due bianchi (unolucido e uno opaco) e uno trasparente.Ogni ciclo è costituito da fondo e fi-nitura entrambi catalizzati. I prodotti possono essere impiegati suqualsiasi arredo navale interno, aprescindere dal supporto (legno, pla-stica, metallo...) e sono applicabili aspruzzo e airless. Le certificazioni ottenute ottempera-no alla direttiva 96/98 EC MarineEquipment last emendment by Di-rective 2014/93/EU of 18th July2014 – Item A.1/3.18(b). ■

AZIENDEBiesse: successo anche ad Awisa 2016

Ad Awisa 2016, la fiera australiana dedicata alle in-dustrie dell'arredamento, falegnamerie, legnami e pan-nelli che ha avuto luogo dal 6 al 9 luglio a Melbour-ne, Biesse ha chiuso con un volume di ordini per cir-ca 9,5 milioni di dollari australiani. Nei 1.200 metri quadrati espositivi presso la fiera,il Gruppo ha potuto mostrare al proprio pubblico ven-ti innovativi macchinari per la lavorazione del legno,dei materiali compositi e della pietra, registrando unincremento delle visite del 49 per cento rispetto l’edi-zione precedente. “L’impegno verso i nostri clienti è sempre stato in-nanzitutto di natura pratica, assicurando loro la pos-sibilità di produrre prodotti di qualità superiore a mi-nor costo, attraverso processi avanzati che rientranonel concetto del “Think4ward”, dove progettazionepersonalizzata e soluzioni integrate permettono ainostri clienti di sfruttare al meglio la 4° Rivoluzio-ne Industriale, qualsiasi sia la loro dimensione” diceRaphaël Prati, Direttore marketing e comunicazio-ne Biesse Group. A supporto della sostanziale crescita del Gruppo intutto l’emisfero sud-orientale, Biesse ha deciso di in-vestire in un nuovo e innovativo complesso tecnologicocapace di meglio contenere la propria espansione nel-l’area. E’ stato proprio in occasione di Awisa 2016 che Fe-derico Broccoli, Direttore Divisione Legno/Sales &Direttore Divisione Filiali, ha voluto annunciare la co-struzione del Biesse Group Oceania Campus cheavverrà il prossimo anno a Sydney: “Il complesso mi-surerà 5mila metri quadrati di cui 2mila saranno to-talmente riservati allo showroom, destinato a di-ventare tra i più vasti e all’avanguardia del settorenell’intero continente. Verrà chiamato “Campus” per-ché per il cliente non si tratterà di un semplice in-sieme di edifici, ma di una esperienza a 360 gradidove potrà vivere e fare propria l’innovazione Bies-se e Intermac, guardando con i propri occhi comeaumentare efficienza e competitività attraverso lenostre soluzioni tecnologiche”. ■

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notizie

FORESTEFulcro della crescita economica

I presidenti delle associazioni del le-gno di FederlegnoArredo e Asso-ciazione Forestale italiana hanno in-contrato il viceceministro AndreaOlivero per discutere di politiche fo-restali e sviluppo della pioppicoltura. Un incontro proficuo per il rafforza-mento della forestazione come vola-no per la crescita economica e una piùcorretta gestione del territorio do-tandola degli adeguati strumenti eco-nomici e normativi. Questo in sintesiil tema emerso in occasione dell’in-contro organizzato da FederlegnoAr-redo e che ha visto la partecipazionedel viceministro delle Politiche AgricoleAlimentari e Forestali, Andrea Olive-ro, dei presidenti delle associazioni amonte della filiera - Nicoletta Azzi (As-sopannelli), Ettore Durbiano (As-soimballaggi), Pierluigi Schifino (Fe-decomlegno) – e di Andrea Negri (pre-sidente Associazione Forestale ita-liana). I rappresentanti di Federle-gnoArredo hanno discusso con il vi-ceministro delle ultime importantinovità in tema forestale, come la re-cente approvazione del “CollegatoAgricoltura” che consentirà al Governodi legiferare in materia di pianifica-zione forestale al fine di creare op-portunità di lavoro per il settore e fa-vorire l’adozione di forme di certifi-cazione di gestione forestale soste-nibile. Strumenti che potranno avere unseguito rapido ed efficace se – que-sto l’auspicio di FederlegnoArredo –sarà confermata l’attuale direzione delMipaaf il cui lavoro negli ultimi anniè stato fondamentale per la valoriz-zazione delle foreste e, in particolarmodo, della pioppicoltura il cui valo-re ambientale ed economico è sem-pre più apprezzato in Italia e al-l’estero. ■

L’assemblea generale di Eumabois,ospitata dall’associazione svizzeralo scorso 8-9 settembre a Lucerna,ha eletto il nuovo Consiglio Direttivocomposto da:

Jürgen Köppel - Presidente (Vdma Woodworking)Luigi De Vito - Vicepresidente (Acimall)Samuel Hänni - Consigliere(Associazione Svizzera, Hbt)Wolfgang Rohner - Consigliere (Associazione Austriaca, Fmmi)Mustafa Sabri Erol - Consigliere (Associazione Turca, Aimsad)Erich Zeller - Revisore Associazione Svizzera, Hbt)

Il nuovo presidente e attuale Ceo diLeitz GmbH & Co. KG, Jürgen Köppel,metterà a disposizione la sua lunga

esperienza nell’industria di lavorazionedel legno, dove ha ricoperto diversiruoli di responsabilità in HomagGroup AG, a beneficio dell'attività edella crescita di Eumabois. Luigi De Vito, direttore della Divisio-ne Macchine di Scm Group, contri-buirà all’attività del consiglio con lasua esperienza internazionale nelruolo di Vicepresidente. I tre nuovi consiglieri Mustafa SabriErol (Törk Makine A.S.), Samuel Hän-ni (Lamello AG) e Wolfgang Rohner(Schelling Anlagenbau GmbH) com-pletano la nuova squadra con la loroesperienza nel settore e il forte ap-poggio delle rispettive associazioni.Erich Zeller, nominato Revisore, van-ta una lunga carriera in Lamello e inEumabois, e metterà a disposizionedel consiglio la sua competenza fi-nanziaria.

Köppel ha sottolineato il con-tributo fruttuoso del prece-dente consiglio direttivo e, inparticolare, l'impegno di Am-brogio Delachi e Gianni Ghiz-zoni. “Il nuovo consiglio puòcontare su una solida repu-tazione e una rete di relazioniinternazionali. Continuere-mo a lavorare per il raffor-zamento e il successo del-l’industria europea nello sce-nario internazionale”. Oltre alla grande attenzionealle fiere (Eumabois ha defi-nito un calendario interna-zionale di fiere di riferimen-to per l'industria di lavora-zione del legno), l’associa-zione intende potenziare l’at-tività di lobby su temi tecno-logici e interloquire conun’unica voce con le autori-tà dell’Unione Europea. ■

EUMABOISJuergen Koeppel, nuovo presidente di Eumabois

Luigi De Vito, a sinistra e Juergen Koeppel.

Cefla Finishing, coerentemente conla sua mission di mantenere e rin-forzare la leadership mondiale nel set-tore della decorazione, ha acquisitola maggioranza del capitale di Jet-Setsrl, dinamica realtà industriale ber-gamasca nata nel 2012, specializzatanella progettazione e realizzazione distampanti digitali industriali, sia mul-tipass sia single pass. L’azienda ha an-cora le caratteristiche di una start-up,ma ha già maturato una vasta espe-rienza trasversale nell’applicazione sudiversi materiali con varie tipologie diinchiostri e tecnologie differenti. Jet-Set opera come OEM (Original Equip-ment Manufacturer) per molte azien-de in vari settori industriali, dalla ce-ramica, al vetro, al tessile, dall’og-gettistica in plastica e metallo, alla de-corazione di componenti per arreda-mento ed edilizia, vantando svariatereferenze con clienti nazionali e in-ternazionali di primario livello fra cuila stessa Cefla. Nella sua pur breve attività, Jet-Set siè inoltre accreditata fra i 15 amba-sciatori di InPrint, la principale espo-sizione mondiale di tecnologia distampa industriale, affiancando nomicome Agfa Graphics, Ricoh, Inkjet Al-liance e Xaar.L’operazione ha visto Cefla entrare nelcapitale sociale di Jet-Set con una quo-ta superiore al 60 per cento, attra-verso l’acquisizione diretta di quotee l’iniezione di nuovo capitale.

La struttura del-l’operazione vededunque Cefla af-fiancare comepartner di mag-gioranza i soci diJet-Set, per l’ot-tenimento diobiettivi comunifocalizzati sulcontinuo svilup-po e sulla cresci-ta della società

nei prossimi anni. “L’acquisizione diJet-Set rappresenta per noi un pas-so importante – dichiara AlbertoMaestri, Managing Director di CeflaFinishing – perché ci consente di ac-crescere significativamente il nostroknow-how, già presente in azienda, inun settore, quello della decorazionedigitale, con forte potenzialità dicrescita, sia nei mercati di riferimentodi Cefla Finishing sia in settori al-ternativi quali plastica, fibrocemen-to e metallo, in cui l’azienda sta in-vestendo da tempo. Siamo convintiche le competenze di alto livello pre-senti in Jet-Set e la loro esperienzatrasversale, consentiranno a Cefla disviluppare, per i nostri business, unprodotto altamente innovativo e tec-nologicamente al top di categoria”.Soddisfazione per l’operazione ancheda parte di Sergio Ferrari, socio fon-datore e Managing director di Jet-Set,che così commenta: “Abbiamo indi-viduato in Cefla un partner ideale che,grazie sia alla solidità finanziaria e al-l’importante presenza sui mercati in-ternazionali, ci permetterà di conti-nuare a dedicarci al nostro core bu-siness rappresentato da Ricer-ca&Sviluppo e Innovazione per lastampa digitale in ambito industria-le, che rappresenta la nostra pas-sione e lo stimolo che ci ha mossonella fondazione dell’azienda”. ■

AZIENDECefla Finishing acquisisce Jet-Set srl

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notizie

EPF La Federazione del pannelloeuropea, che rappresenta i produt-tori europei di truciolare, mdf e osb,ha presentato la diciassettesima edi-zione del suo report annuale in oc-casione dell’assemblea generaledella federazione, che si è svolta aVenezia, dal 6 all’8 luglio scorso. Trai molteplici argomenti contenuti inquesto manuale si segnala la posi-zione del settore dei pannelli a baselegno in Europa occidentale nel-l’ambito dell’industria della lavora-zione del legno; il truciolare, mdf eosb nei Paesi membri di Epf nel2015; il settore del truciolare, mdf eosb nei Paesi dell'Europa centrale eorientale e nelle altre parti delmondo; industrie utilizzatrici; tariffedoganali e altro ancora. Per acquistoe info: [email protected].

NUERNBERG MESSE L’entefieristico ha presentato il bilancio2015 con eccellenti notizie Allabase di tutto un andamento dellemanifestazioni nettamente al disopra della media (sia a Norim-berga che nel mondo), nonché in-novazioni sotto forma di nuovisaloni e congressi. Sfide centrali re-stano la digitalizzazione e i forti in-vestimenti nel Messezentrum. Nel 2015 alle 161 manifestazionidel NürnbergMesse Group hannopartecipato ben 27.147 espositori e1,23 milioni di visitatori; la superfi-cie netta prenotata si è aggirata sui875mila metri quadratI. Il primo se-mestre del 2016 conferma questarotta verso ulteriori traguardi. Allostato attuale nel segmento chiavedei saloni internazionali e nazionalisi registrano un 6 percento in più diespositori, un 7 percento in più divisitatori e un 5 percento in più disuperficie stand prenotata rispettoalla relativa manifestazione prece-dente.

notizie flashMOBILI

Arredobagno italiano: un anno da ricordare

In occasione dell’assemblea 2016, te-nutasi lo scorso 6 luglio presso laTriennale di Milano, le aziende italianedi arredobagno guardano con soddi-sfazione all’anno trascorso. Un annoche ha mostrato segnali incorag-gianti, grazie ai buoni risultati ottenutisui mercati esteri, ma anche in Italia,dove si rivede il segno positivo. L’anno si chiude con la certezza cheil settore possa giocare le sue cartenello scacchiere internazionale, com-plice un Salone Internazionale del Ba-gno straordinario che ha mostrato an-cora una volta la convinzione delle im-prese. Secondo il dato di consuntivoelaborato dal Centro Studi Federle-gnoArredo, nel 2015 il Sistema Arre-dobagno ha chiuso l’anno con un fat-turato alla produzione di 2.576 milionidi euro, in crescita dell’1,3 percento rispetto al 2014. La primaedizione dei ratios arredobagno (unamodalità di analisi delle performan-ce delle imprese che si basa sui ri-sultati di bilanci andamentali) evi-denzia un sistema composto da ope-ratori per lo più specializzati (66 percento dei casi) e con una presenza

consolidata sul mercato (nel 70 percento dei casi da circa 20 anni). Mediamente il fatturato nel 2014ammontava a 11 milioni di euro.Il sistema arredobagno registra unavariazione positiva, seppure modesta,sul mercato nazionale (+0,2 per cen-to). Tra i comparti più dinamici, i ru-binetti e le chiusure doccia. Le espor-tazioni del sistema segnano nel 2015un incremento del 2,9 per cento, gra-zie in particolare ai buoni risultati inGermania (solidamente primo mer-cato di destinazione con 193 milionidi euro di export), e agli Stati Uniti, por-tando la quota export del settore a ol-tre il 40 per cento.Nel 2014 le importazioni a livello mon-diale ammontavano a 26.797 milio-ni di euro. Al primo posto gli Stati Uni-ti che, con 4.517 milioni di euro,rappresentano il 16,9 per cento de-gli acquisti mondiali. Al secondo po-sto la Germania che guadagna unaposizione con un import di 1.803 mi-lioni di euro pari al 6,7 per cento deltotale; e, al terzo posto, la Cina con il5,5 per cento e 1.470 milioni dieuro. ■

VERNICIMaxMeyer presenta “Pura Active”, la vernice anti inquinamento

MaxMeyer, marchioleader in Italia nei pro-dotti vernicianti, lancia“Pura Active”, la pittu-ra pronta all’uso capacedi ridurre l’inquinamen-to indoor e, nello speci-fico, di assorbire finoall’80 per cento della formaldeide pre-sente nell’aria. L’inquinamento in-door è una delle principali cause di al-lergie, disturbi all’apparato respiratorioe al sistema nervoso e, se non è te-nuto sotto controllo, nel lungo perio-do può provocare anche effetti mol-to gravi. In particolare la formaldei-

de, sostanza chimica eli-minata per la maggior par-te da “Pura Active”, è pre-sente in moltissimi ogget-ti di uso comune e quoti-diano.“Pura Active” è di-sponibile in quattro coloripronti all’uso (bianco, pan

di zucchero, grigio lino e cristallo) e faparte della più ampia linea “Wel-lness”, presente sul mercato con al-tri quattro tipi di pittura: la sanificante,“Sana Active”, la riflettente, “ShineActive”, la termoisolante, “ThermoActive” e quella anti inquinamento nelnuovo pack, “Pura Active”. ■

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notizie


FIEREExpobois riprogrammata a marzo 2018

L’associazione francese di macchinee tecnologie di produzione Symop hadeciso di riprogrammare Expobois,fiera francese per il settore del legno,dalla sua fascia originale in novembrealla nuova fascia nella stagione pri-maverile. L'evento biennale si terràquindi dal 13 al 16 marzo 2018,presso il centro esposizioni di Ville-pinte di Parigi. La decisione di Symopè stata effettuata alla luce delle tur-bolenze e degli attuali cambiamentinel mercato fieristico francese e in ri-sposta alle richieste espresse dagliespositori della manifestazione peruna fiera nazionale a Parigi e un even-

FIEREIl debutto di Klimahouse in Sicilia

FIEREFeria Valencia e Amc per Espacio Cocina-Sici

Fiera Bolzano allarga gliorizzonti e, per la primavolta, presenta Klimahousein Sicilia. La mostra-con-vegno, che si svolgerà il28 e 29 ottobre a Giarre inprovincia di Catania ha re-gistrato una fetta interes-sante di conferme di partecipazioneda parte di aziende della regione: piùdel 50 per cento. Per la prima volta,dopo numerose tappe in tutta Italia– dall’edizione madre di Bolzano aRoma, fino a Bastia Umbra, Bari, Fi-renze e Como – Klimahouse, fiera in-

Espacio Cocina incorpora lo storicomarchio Sici (Salon Integral de Coci-na) al fine di rafforzare l’offerta fie-ristica nel mondo della cucina. La ma-nifestazionesi terrà dal 21 al 24febbraio 2017 presso il quartiereespositivo di Feria Valencia. EnriqueSoto, direttore generale di Feria Va-lencia e Huan Luis Salvador, presi-dente della Asociatiòn Espanola de fa-bricantes de muebles y complemen-

ternazionale leader nelsettore per il risana-mento e l’efficienzaenergetica in edilizia ereduce, proprio lo scor-so maggio, anche di unasua prima edizione inCina nell’ambito di ISH

2016, si concentra sul mercato sici-liano. Nel nuovo progetto mantiene at-tivo e forte il suo costante impegnonella divulgazione di una cultura del-la sostenibilità applicata alle costru-zioni, con una forte attenzione allespecificità regionali del settore. ■

KOELNMESSE Il 2015 é statoun anno record per il colosso fieri-stico tedesco. Un fatturato pari a321,2 milioni di euro, con un utile di36,7 milioni, grazie alla consistentecrescita dell’attività fieristica legatasia a rassegne proprie che a quelleospitate. Alle 76 fiere svoltesi nel2015 hanno partecipato oltre42.600 espositori da 123 Paesi chehanno potuto incontrare più di 2,2milioni di visitatori da 205 nazioni.Gli anni dispari sono indubbiamentequelli che vedono un calendario fie-ristico più nutrito ma ciò non toglieche sia stato davvero un anno gene-roso di soddisfazioni. I dati diffusi daAuma – il Comitato delle fiere edesposizioni dell’economia tedesca –accreditano Koelnmesse di una cre-scita globale degli espositori del 6per cento. Sempre nel 2015 Aumacertifica la crescita del 6 per centoanche per i visitatori delle fiere Ko-elnmesse. Leggermente superiorealla media anche la crescita delle su-perfici assegnate (più 1,6 per cento).

INTERNORM Il 20 luglio scorsoè stata consegnata a Internorm,presso il nuovo flagship store di Bol-zano, la nuova certificazione Casa-clima. Casaclima certifica da moltianni le finestre Internorm, specializ-zata nella produzione di serramentiad alto rendimento energetico, sianelle versioni in pvc e pvc alluminio,sia nelle versioni in legno alluminio.

notizie flashto regionale a Lione. Maggiore enfa-si sarà posta sui temi della silvicolturasostenibile e la modernizzazione del-la lavorazione del legno e delle in-frastrutture oltre a porre in evidenzai benefici della “Industry 4.0”. Expo-bois è una produzione congiunta traSymop e Deutsche Messe AG. Qualeorgano di rappresentanza dei pro-duttori nella lavorazione del legno edi macchine per il legno in Francia, Sy-mop è proprietario di lunga data e ge-store della fiera. Deutsche Messe, so-cietà organizzatrice di fiere interna-zionali con sede in Germania, fornisceil supporto operativo. ■

tos de cocina (Amc) hanno firmato unaccordo di collaborazione al fine direalizzare una rilevante offerta per farfronte alle specifiche esigenze del set-tore cucina in Spagna e in grado di at-trarre visitatori nazionali e interna-zionali in occasione di “See you in Va-lencia”, l’iniziativa che raggruppa an-che le fiere Cevisama e Feria HabitatValencia. ■

EPLF La Federazione europeaproduttori europei di pavimenti inlaminato (Eplf) ha riprogettato lapropria presenza sul web creandoun nuovo e aggiornato sito urtiliz-zando lo stesso indirizzo già noto,www.eplf.com. Presentato in piùlingue, ha un una struttura graficadinamica per poter essere visualiz-zato su tutti i dispositivi mobili.

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metri cubi, con una stima di crescita nel 2016 per unaltro 3,5 per cento. A dominare è la Finlandia (41 percento), cui seguono gli stati Baltici (12 per cento) e laSpagna (10 per cento. Italia al quarto posto con il 9 percento.In totale, la produzione europea di pannelli ha visto unincremento del 3 per cento nel 2015 sull’anno prece-denti toccando i 53,8 milioni di metri cubi. Complessi-vamente positivi anche i segnali registrati sul mercatoitaliano, più 5 per cento nel 2015, a confermare la gra-duale tendenza al rialzo in atto da alcuni mesi.

PANNELLO PER L’ECONOMIA CIRCOLAREA turbare il sonno all’industria europea del pannello è,ancora, la disponibilità della materia prima che colpi-sce il Vecchio continente con differenti gradi di intensità.Il rapporto 2015 di Epf indica come aree maggiormentecritiche l’Italia, la Francia, il Regno Unito, la stessa Ger-mania, la Grecia e la Slovacchia, oltre a Svezia, Estoniae Lituania; risponde alle esigenze della produzione “justin time” la disponibilità in Spagna, Irlanda, Norvegia, Fin-landia e Slovenia. Sufficienza per Belgio, Svizzera, Au-stria, Repubblica ceca, Polonia e Bulgaria. La sfida dei pannellieri europei per lo sviluppo del set-tore passa, allora, anche dal concetto di uso-riuso-rici-clo del legno, che può aprire nuovi e concreti percorsi disfruttamento etico ed economicamente efficiente dellamateria prima. I principali step del percorso che Epf in-tende svolgere in questa direzione sono tracciati, nero subianco, nella “Carta di Venezia” (Venice Declaration onCascading Use of Wood), sottoscritta congiuntamenteda Epf e da Efic, la confederazione europea delle indu-strie del mobile, che identifica l’approccio dell’industriadel pannello a base legno verso la diffusione e promo-

l mondo del pannello europeo (e italiano) a baselegno continua a registrare una fase positiva. Lo di-cono chiaro e tondo i dati del Rapporto Annuale sti-lato da Epf, European Panel Federation, presentati

nel corso dell’assemblea generale della Federazione chesi è svolta lo scorso luglio a Venezia. Lo scenario produttivo resta articolato secondo un an-damento differenziato in base alle varie tipologie di pro-dotto, ma nel solco comune di una spinta alla crescita.Secondo Epf, che raccoglie 25 Paesi in rappresentanzadei produttori di pannelli truciolari, mdf, osb, hardboard,softboard e compensato, sulla base del mercato a EU-28più EFTA, nel 2015 la produzione di pannello truciolareè cresciuta dell’1,5 per cento sul 2014 raggiungendo laquota di 29,1 milioni di metri cubi, con un trend previstoper il 2016 di un ulteriore 1,1 per cento. In testa è la Ger-mania (19 per cento), seguita dalla Francia (13 percento) e dalla Polonia (10 per cento); Italia quarta perproduzione (8 per cento). Bene anche per il pannellomdf, la cui produzione è aumentata del 2,7 per centoper un totale di 11,8 milioni di metri cubi: Germania sem-pre al timone con una quota pari al 30 per cento, se-guita dalla Polonia (21 per cento) e dall’Italia (8 percento). Parla tedesco anche il pannello osb (Orientated Stran-ded Board), che cresce per produzione del 3,9 per centofino a 5 milioni di metri cubi e vede la Germania al co-mando con il 22 per cento di quota sul totale, con la Ro-mania al secondo posto (20 per cento) e la Lettonia alterzo (10 per cento). Hardboard e softboard crescono rispettivamente del 9per cento (0,6 milioni di metri cubi) e del 10 per cento(4,4 milioni di metri cubi). Il compensato (EU-28 più CH)registra un aumento dell’1 per cento per 2,8 milioni di


I

scenari

Un concreto ottimismoper i pannelli “made in Europe”

Con un incremento del 3 per cento rispetto all’anno precedente,nel 2015 la produzione europea di pannelli continua a mostrareconcreti segnali di ripresa. Un risultato premiante per l’industriaeuropea del settore, che guarda alle nuove sfide aperte dall’economia circolare.

di norme che possano rendere effettivo lo sviluppo del-l’economia circolare nella filiera del legno. Con questo

documento poniamo al Parlamento euro-peo questioni fondamentali per garantirecrescita e prosperità a un settore che oc-cupa oltre 100mila addetti e raggiungeun giro di affari superiore ai 22 miliardi dieuro”. Nel dettaglio, il documento è strut-turato su quattro concetti cardine decli-nati in proposte concrete, che guardanoalla Circular Economy come percorsopreferenziale per la promozione dellagreen economy nell’industria europea delpannello. Il primo riguarda l’obiettivo di“Bilanciare la pressione sulla disponibilitàdi legname” rispetto alla domanda cre-scente di biomasse finalizzate all’utilizzoenergetico, e comprende tre tipologie diintervento: determinare un livello di of-ferta che possa essere sostenuto nellungo termine; imporre un criterio chetenga conto dell’efficienza delle risorse ri-spetto ai settori in competizione; mettere

XYLON settembre-ottobre 2016 23

zione dell’economia circolare. Occasione di primo pianoper illustrarne i contenuti strategici, in primis all’euro-deputata Simona Bonafè, responsabile del dossier Eco-nomia circolare. La dichiarazione, in due pagine,richiama l’attenzione delle istitutzioni europee e dei Go-verni sull’esigenza di promuovere l’utilizzo “a cascata”del legno in particolare per la produzione dei pannelli abase legno prima, del mobile poi, intesa come strategiavincente non solo per assicurare all’industria del pan-nello la materia prima indispensabile per la produzionema, soprattutto, per valorizzare in senso più generale illegno europeo secondo una visione di bio-economia inrisposta alle sfide imposte dal cambiamento climatico.Soprattutto, esorcizzando lo spettro che, in questastessa ottica, prende forma attraverso lo sfruttamentodelle biomasse legnose a scopo energetico in alterna-tiva con le fonti energetiche di origine fossile. “La Cartadi Venezia sull’ “Uso a cascata del legno” – ha detto ilpresidente Epf Paolo Fantoni – suggerisce l’attuazione

PRODUZIONE PAESI 2015 2014 2015 v 2014(in miloni di metri cubi) Truciolare EU-28 + EFTA 29,1 28,7 1,5%Mdf EU-28 + EFTA 11,8 11,5 2,7%Osb EU-28 + EFTA 5,0 4,8 3,9%Hardboard EU-28 + EFTA 0,6 0,6 9,0% Softboard EU-28 + EFTA 4,4 4,0 10,0%Compensato EU-28 + CH 2,8 2,8 1,0%TOTALE 53,8 52,4 3,0%

Fonte: Epf.

Grafico 1: LA PRODUZIONE DI PANNELLI TRUCIOLARIPER PAESE NEL 2015

Grafico 2: LA PRODUZIONE DI PANNELLI MDFPER PAESE NEL 2015

Fonte: Epf.

Fonte: Epf.


scenari

un tetto alle quote di biomasse destinate alla produzionedi energia. Il secondo punto è dedicato alla volontà di“Accrescere il ruolo del legno nell’economia circolare”attraverso step che mirano a stimolare la disponibilitàdi legname promuovendo il recupero alla fonte in par-ticolare nei settori costruzioni e demolizioni (incenti-vando lo smantellamento), incrementare gli obiettivi direcupero degli scarti a base legno introducendo obiet-tivi analoghi a quelli di altri flussi di rifiuti, rimuovere lebarriere legali che ostacolano l’utilizzo del legname col-locato in aree urbane e infine limitare e successiva-mente vietare l’invio di legname nelle discariche. Il terzopunto mira a “Creare condizioni di parità eliminando ledistorsioni del mercato”, intervenendo fattivamente sullasituazione di squilibrio creatasi con il proliferare dellecentrali a biomasse; le azioni proposte comprendono l’in-terruzione degli incentivi finanziari legati alla produzionedi bioenergie che stanno frammentando l’utilizzo del le-gname, l’utilizzo per le biomasse dei corretti conteggiinerenti allo scambio di CO2 attuando le norme conte-nute nella legislazione Lulucf (Land Use, Land-UseChange and Forestry), e rimuovere la contabilità multiplanella direttiva Iluc (Indirect Land Use Change) relativa ai

biocarburanti. Il quarto e ultimo punto del documentoguarda a “Creare un pool di mercato sui prodotti a baselegno” intervenendo su aspetti come agevolare l’utilizzodi prodotti a base legno negli appalti per la realizzazionedi edifici pubblici, accrescere la consapevolezza sul temadello stoccaggio di anidride carbonica o estendere il“carbon life” quando si utilizza il legno negli arredi e nellecostruzioni e, in ultimo, stimolare lo sviluppo di gruppidi prelievo forestale di prodotti a base legno in modo daestendere il “serbatoio di carbonio” già in foresta.

STRATEGIA IN CINQUE PUNTIL’assemblea generale della European Panel Federationha ribadito inoltre le cinque strategie portanti promossedall’industria europea del pannello per favorire lo svi-luppo di un mercato internazionale dei prodotti a baselegno con una forte vocazione green ed ecososteni-bile. Al primo posto è l’introduzione della conformità allaclasse E1 come standard minimo accettabile per tutti ipannelli e prodotti a base legno realizzati, commercia-lizzati e importati in Europa (EU-28). La definizione di unnuovo standard unico condiviso per il pannello a basseemissioni, che contrasti la proliferazione dei diversi cri-teri di definizione dei limiti a scala internazionale. La pro-mozione pubblica dell’immagine dell’industria europeadel pannello come leader del processo di avvicinamentoall’economia circolare e allo sfruttamento ecoefficientedelle risorse. L’incremento dell’utilizzo dei pannelli abase legno nell’industria delle costruzioni, valorizzan-done il contributo nell’ambito del contrasto ai cambia-menti climatici grazie all’azione del legno come “carbonsink”. Ultimo, il supporto al crescente mercato africanocondividendo l’esperienza europea nel settore in mate-ria di produzione, certificazione e marketing specificoper la tipologia del prodotto-pannello.

di Olivia Rabbi ■

www.europanels.org

CAMBI AL BOARD DI EPFL’ultima edizione dell’Annual Meeting Epf a Vene-zia è stata l’occasione per la presentazione delnuovo consiglio direttivo della Federazione. Dopole dimissioni di Martin Brettenthaler e di JeanCharles Thebault, il nuovo team alla guida di Epf ècomposto da Paolo Fantoni (presidente), BernardThiers (vice presidente), Rui Correia, GuillermoHernanz, Andrew Macdonald, Bernard Retureau,Stefano Saviola, Heiko Seibert, Erlfried Taurer, Maxvon Tippelskirch, Michael Wolff, Clive Pinnington eKris Wijnendaele.

Grafico 3: LA PRODUZIONE DI PANNELLI OSBPER PAESE NEL 2015

Grafico 4: LA PRODUZIONE DI COMPENSATOPER PAESE NEL 2015

Fonte: Epf. Fonte: Epf.

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Stop ai contenziosi grazie ai consulenti del legno

a maggior parte dellecontestazioni chehanno al centro unmanufatto in legno

sono causate dal disatten-dere le aspettative, unascelta sbagliata all’originepuò infatti creare malcon-tento e disagio che si sa-rebbero potuti evitarericorrendo al parere di unesperto. La maggior partedelle contestazioni chehanno al centro un manu-fatto in legno sono cau-sate dal disattendere leaspettative, una sceltasbagliata all’origine puòinfatti creare malcontentoe disagio che si sarebberopotuti evitare ricorrendo alparere di un esperto. Non è un mistero che in-ternet abbia trasformatotutti noi in esperti, ma è al-trettanto vero che le compe-tenze non si improvvisano, edè qui, in questo limbo di cono-scenza, che possono na-scere problemi. Per evitate spiacevoli sor-prese o la disattesa delleaspettative è dunque utilechiedere il parere di unesperto il quale, ad esem-pio, potrà suggerirci il par-quet più adatto a essereposato in un ambiente il-luminato dalla luce direttadel sole, il legno più resi-stente per gli infissi rivoltia nord e quindi maggior-mente sottoposti a umidità,oppure quale tipologia ditrave utilizzare per il tettocon elementi a vista per li-mitare l’insorgenza dellenaturali ma antiestetichefessurazioni. Ed è qui che

entra in gioco il RegistroConsulenti Tecnici delLegno, creato nel 2006 daFederlegnoArredo per ri-spondere al bisogno diqualificazione del settoremettendo a disposizionedel mercato figure profes-sionali in possesso di unacultura del legno puntualee rigorosa.

“La maggior parte dellecontestazioni che hannoal centro un manufatto inlegno sono causate dal di-sattendere le aspettative,una scelta sbagliata al-l’origine può infatti crearemalcontento e disagioche si sarebbero potuti evi-tare ricorrendo al parere di unesperto”, spiega StefanoBerti, dirigente di ricercadel Consiglio Nazionale delleRicerche presso l’Istitutoper la Valorizzazione delLegno e delle Specie Ar-boree.

“Faccio un esempio: se incasa decidiamo di posareun pavimento in legno diafrormosia, specie bellis-

L

sima e dalle ottime carat-teristiche meccaniche, manessuno ci spiega cheuna peculiarità di questolegno è la presenza di evi-denti striature che, nelcaso di luce radente, pos-sono dare effetti visivispiacevoli, rimarremmo si-curamente delusi. E a niente servirà lamen-tarci con il venditore o ilposatore. Se invece aves-simo preventivamentechiesto il parere di unesperto, la scelta sarebbeandata o su un’altra spe-cie legnosa o su un di-verso orientamento dellaposa del pavimento ingrado di esaltare la bel-lezza del legno in funzionedelle condizioni dell’am-biente in cui viene istal-lato”.

“Gli iscritti al Registrosono professionisti accre-ditati tramite un esamescritto e orale condotto daun comitato operativocomposto da esperti delmondo universitario, dellaricerca, della libera pro-

fessione – continua Ste-fano Berti. “Inoltre, l’obbligocontinuo di aggiornamentoe l’adesione a un rigorosocodice etico garantisconoun importante elementodi sicurezza nei confrontidei cittadini che sanno dipoter contare su profes-sionisti seri e qualificati”.

Per contattarli è semplice,basta collegarsi alla se-zione del sito di Federle-gnoArredo a essi dedicatae scegliere il professioni-sta più vicino.Il Registro Consulenti Tec-nici del Legno è dunqueuno strumento di consul-tazione utile per chiunqueè alla ricerca di una figuradi supporto con compe-tenze tecniche e teoricheper orientarsi nel settorelegno-arredamento. Privaticittadini, ordini professio-nali, tribunali, camere dicommercio, uffici di entipubblici e privati, aziende,imprese edili, operatoricommerciali e consuma-tori finali, a tutti questisoggetti i consulenti iscrittial Registro possono fornireconsulenze ad hoc garan-tendo la scelta corretta diun prodotto o la risoluzionedi un contenzioso. ■

www.federlegnoarredo.it


scenari

Fusione su richiesta MOD, massime pre-��

IL LEGNO.Per noi incollare bordi e pannelli è un gioco da ragazzi.

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aniel Schrenk, da circa un anno presidente delToolgroup di Eumabois, ha spiegato in una in-tervista a “möbelfertigung” l’importanza del-l’interazione fra i diversi membri all’interno del Toolgroup.

Signor Schrenk, ci può presentare velocemente il Tool-group? “Eumabois Toolgroup è una libera associazione di in-teressi che riunisce i produttori di utensili all’internodella federazione e si incontra occasionalmente. Nor-malmente vengono organizzati incontri durante Xylexpoe Ligna. Oltre a queste riunioni, ci sono poche occasionidi incontro e finora nessuna attività di comunicazioneregolare. La comunità conta circa 25 aziende vera-mente attive, sostanzialmente i leader di mercato dellevarie associazioni all’interno di Eumabois. Questeaziende partecipano a ogni incontro e contribuisconoin qualche misura all’attività”.

Qual è lo scopo dell’associazione?“Promuovere lo scambio di idee su temi trasversali alsettore degli utensili e informazioni tecniche classichecome normative e standard di sicurezza. Ad esempio, èimportante che le decisioni a livello nazionale venganotrasferite a livello europeo. A questo scopo ogni mem-bro deve ricevere tutte le indicazioni necessarie. Un se-condo ambito è il panorama fieristico internazionale.Per molti associati è utile avere una valutazione del-l’importanza delle fiere nei vari mercati. Soprattutto leaziende che non hanno risorse per ricerche di mercatohanno bisogno di questo supporto. Eumabois ha quindisviluppato un metodo di valutazione delle fiere, i cui ri-sultati saranno distribuiti in futuro anche ai componentidel Toolgroup. Il terzo aspetto riguarda il valore degliutensili e dei relativi servizi. Il nostro obiettivo è co-municare tutto ciò sia all’interno del nostro settore siaverso i clienti”.


eumabois

È solo una libera associazione, ma il Toolgroup di Eumabois offre molti vantaggi ai propri membri. I produttori europei di utensili sono infatti impegnati nelle stesse atti-vità di sviluppo, devono affrontare mercati volatili e gestire nuovi concetti di servizio.

Il marchio conta anche per gli utensili

D Che cosa l’ha spinta ad assumere il ruolo di Presidente?“L’interazione fra le varie aziende. Naturalmente siamotutti concorrenti, ma ci occupiamo degli stessi temi.Ogni realtà si impegna per trovare un piano di comuni-cazione comune all’interno del Toolgroup, senza svelarealcun segreto professionale. Inoltre, la comunicazione sisvolge anche direttamente con i produttori di macchinee impianti. Alcune tematiche sono strettamente corre-late e favoriscono l’interazione e la collaborazione fra isoggetti. Il Toolgroup è un veicolo valido per promuoverequesto tipo di scambio su base regolare”.

Si è posto un obiettivo in particolare?“La comunicazione non ha ancora raggiunto il livello diintensità auspicabile. Questo non significa doversi in-contrare più spesso, anche se il dialogo può essere raf-forzato con una maggiore frequenza di incontri. In ognicaso è uno dei punti della mia agenda. Inoltre sarebbebello portare altre aziende ad assumere un ruolo piùattivo, ad esempio i produttori dell’area scandinava. Allariunione svoltasi a Xylexpo lo scorso maggio hanno giàpartecipato alcune aziende che non erano mai statepresenti. Durante il mio mandato vorrei allargare questacerchia.

Com’è la situazione dei produttori di utensili in Europa?Può riassumere brevemente l’andamento del 2015 edella prima metà del 2016?“Nel complesso lo scorso anno è stato molto soddisfa-cente. I motori della crescita sono stati principalmentei Paesi europei, soprattutto l’Europa Centrale. Germa-nia, Austria e Svizzera sono stati i trascinatori, maanche l’Europa dell’Est ha prodotto buoni risultati. SoloRussia e Ucraina hanno mostrato gravi difficoltà, nonsolo nell’ambito dei servizi, ma anche e soprattutto perla vendita di nuovi utensili. In quei Paesi la produzionecontinua, ma gli investimenti in nuovi impianti e prodottisi sono pressoché azzerati.


Molto bene anche il Nordamerica. Nel 2016 i produttoridi utensili hanno beneficiato del traino della secondametà del 2015, pertanto l’attività è stata finora relati-vamente buona. L’andamento per regione è sostanzial-mente invariato, con risultati straordinari soprattutto inGermania. Austria, Svizzera, Benelux e Scandinavia simantengono sui livelli dello scorso anno. In Francia vadecisamente meglio. Qualcosa si muove anche in GranBretagna, dove gli ultimi due anni sono stati insolita-mente proficui, grazie alle agevolazioni statali per l’aper-tura di nuove attività. In termini percentuali si registranotassi di crescita interessanti anche in Italia e Spagna,tuttavia il giro d’affari resta lontano dai livelli pre-crisi.Gli Usa confermano il trend positivo. La situazione degliordini nel settore degli utensili è molto chiara: se l’at-tuale congiuntura dovesse mostrare segni di cedimento,nel giro di poche settimane ci sarebbero forti ripercus-sioni sul tasso di utilizzo degli impianti”.

In questo contesto, quali problemi genera la volatilità deimercati?“La volatilità di alcuni mercati è come sempre un pro-blema. Prendiamo la Russia, ad esempio: negli ultimianni è stato un mercato molto promettente. Nessuno sipoteva attendere ciò che è successo con la crisi inUcraina e il quasi totale azzeramento delle esportazioniverso la Russia. Anche la bolla immobiliare in Spagnaè esplosa improvvisamente. O pensiamo ai massicciprogrammi di sovvenzioni dell’UE in Polonia, che hannoprodotto un’impennata nelle vendite. Se non si cono-scono queste dinamiche e non si ha la capacità di adat-tarsi, diventa difficile. In questa situazione alcune medieimprese hanno difficoltà a prendere le giuste decisioniquando devono entrare in determinati mercati o ritirarsida essi. Investire in un mercato significa soprattutto at-tivare un servizio clienti e un’organizzazione sul territo-rio. Per l’intero settore degli utensili è sempre una grossasfida trovare il giusto equilibrio fra vicinanza al mercatoe ottimizzazione delle risorse senza inutili sprechi”.

Il Toolgroup effettua rilevamenti sul fatturato delleaziende?“Queste attività non sono previste nello specifico per ilToolgroup. Le associazioni nazionali dei costruttori di macchine perla lavorazione del legno rilevano dati che comprendonoanche l’attività dei produttori di utensili. Tuttavia nontutti i produttori di utensili comunicano i propri dati difatturato alle rispettive associazioni, soprattutto le im-prese più piccole. Pertanto non ha molto senso attivareulteriori studi all’interno del Toolgroup, perché sareb-bero inevitabilmente incompleti”.

Quali sono gli sviluppi attuali nel settore degli utensili?“Tralasciando il materiale di taglio, gran parte delle no-vità riguarda la capacità e la qualità di taglio. Altri temiin evidenza sono la rumorosità e le emissioni di polvere.I membri del Toolgroup sono molto impegnati anche sulfronte di nuovi materiali e superfici, dove esistono sem-pre buone possibilità di distinguersi dalla massa e ac-quisire un vantaggio competitivo. Nell’ambito degliutensili diamantati il dibattito si è concentrato ultima-mente sull’angolo assiale: la maggior parte dei produt-tori ha messo il tema in agenda e ha sviluppatoun’offerta. Non resta altro che capire se il dibattitto ègià concluso o se ci saranno nuovi sviluppi.Per quanto riguarda i metalli duri e le lame DIA, i temiprincipali sono la vita utile e la rumorosità, per i qualile aziende stanno implementando nuove conoscenzenell’attività di progettazione”.

Queste tematiche vengono affrontate in maniera ana-loga da grandi e piccoli produttori?“Dai piccoli produttori giungono molto più spesso no-vità tecniche applicative; queste aziende sviluppanomolti nuovi prodotti grazie alla stretta e diretta intera-zione con i clienti, per poi trasferire il know-how a tuttala clientela. L’attività di ricerca e sviluppo in senso tra-dizionale è invece appannaggio delle grandi aziendeche, a loro volta, puntano a commercializzare veloce-mente le loro innovazioni per assicurarsi un vantaggiosui cosiddetti “fast follower”, poiché solo pochissime in-novazioni possono essere tutelate da brevetti. Fra i fastfollower si trovano nuovamente molti piccoli produttoriche traducono le idee in nuovi prodotti in modo moltorapido ed efficace”.

Daniel Schrenk,Ceo Sales and Marketing di Leuco, è presidente di Eumabois Toolgroup. Ha rilevato la caricacirca un anno fa da Paul Oertlidell’omonimaazienda svizzera produttricedi utensili.


eumabois

Questo significa che i produttori di utensili dovranno af-frontare ulteriori sfide legate all’Industria 4.0?“È probabile. Ma a mio avviso il profilo applicativo delcliente non è ancora sufficientemente chiaro”.

Dove pensa che saranno fra dieci anni gli utensili conl’Industria 4.0?“Sicuramente sarà risolto il problema della comunica-zione fra pezzo, utensile e macchina, che si svolgerà viaInternet in tempo reale. Probabilmente sarà stato risoltoanche il problema “azione” con l’impiego di attuatori esensori. In pratica, l’utensile influenzerà direttamente ilprocesso, ad esempio modificando attivamente la ve-locità di rotazione quando perde il filo o in casi analo-ghi. In questo arco di tempo gli standard aperti sisaranno affermati in tutto il settore. È importante chiarire quanto prima a chi appartengonoi dati generati e come possono essere utilizzati. Allabase di tutto ci dovrà essere un business model prati-cabile per l’applicazione dei principi dell’Industria 4.0nell’industria di lavorazione del legno, un elemento cheoggi manca”.

In futuro gli utensili dovranno diventare più flessibili nel-l’ottica di Industria 4.0, lotti individuali 1 e funzionalitàplug-and-play delle macchine?“Negli ultimi anni abbiamo già constatato come gli uten-sili diventino sempre più flessibili e versatili nella loroapplicazione, una tendenza particolarmente evidentenei progetti più recenti. Inoltre nelle macchine vengonoimpiegati sempre meno aggregati, perché gli impiantisono più compatti. Nel corso dei prossimi anni vedremodove sarà possibile arrivare in termini di flessibilità equali saranno i limiti delle lavorazioni universali. Forsein futuro esisterà una fresa che consente di modificareil diametro dallo smartphone attraverso una connes-sione Bluetooth...”.

Fra i costruttori di macchine e impianti c’è stata un’on-data di fusioni negli ultimi anni: è accaduto anche fra iproduttori di utensili?“Si parla da anni di fusioni e acquisizioni nel nostro set-tore, molti si aspettavano operazioni in tal senso, so-prattutto dopo la crisi del 2009. Non c’è stato nulla dirilevante, anche se sono state effettuate diverse ven-dite. Alla fine del 2008, ad esempio, Bosch Power Toolsha rilevato parte del gruppo italiano Freud. Lo scorso anno è stato annunciato che Kyocera Uni-merco ha acquisito l’azienda lituana Garsdalo Medie-nos Technologija. Non si sono però verificati consolidamenti su largascala e dubito che ci saranno nell’immediato futuro. Ilmotivo principale va ricercato nella struttura di molte

Oltre all’innovazione generata all’interno del settore,anche le idee dei costruttori di macchine svolgono unruolo importante. Lo può quantificare?“La situazione è diversa da produttore a produttore, madi norma i grandi specialisti di utensili collaborano conpiù costruttori di macchine e quindi si occupano rego-larmente di nuovi progetti di utensili per le tecniche dilavorazione più svariate. Possiamo stimare la quota nel-l’ordine del 40 percento”.

Tutti parlano di Industria 4.0 e anche i produttori di uten-sili stanno affrontando il tema. Quali sono gli approcci?“La maggior parte dei produttori di utensili sta lavo-rando alla comunicazione diretta fra macchina, uten-sile e pezzo. In questo contesto, un ruolo importantespetta ai dati geometrici e applicativi e, in ultima ana-lisi, anche ai parametri prestazionali durante e dopo lalavorazione. Alcuni produttori stanno puntando su chipelettronici ed esistono già prodotti maturi in commercio.Inoltre si stanno perfezionando varianti in cloud, doveperò non si potrà contare su soluzioni commerciali finoal 2017”.

Quanto è utile in questo ambito la collaborazione all’in-terno del settore?“L’industria di lavorazione del legno opera in maniera si-stematica: dalle scuole superiori, ai produttori di mac-chine, utensili e software, fino ai clienti finali, tutti gliattori siedono attorno allo stesso tavolo per svilupparee testare applicazioni pratiche. Non si tratta di un la-voro trasversale al settore: ciascun produttore di uten-sili opera per proprio conto. Sono però convinto cheesista un accordo di base: alla fine si dovrà trovare unasoluzione con standard aperti, evitando che ciascunproduttore sviluppi una connessione proprietaria. Finorala questione è semplicemente che sarà il primo a com-mercializzare un sistema di nuova generazione.La pressione per collaborare con altri produttori di uten-sili nell’ottica dell’Industria 4.0 aumenterà a mio avvisosolo quando le condizioni applicative dal punto di vistadell’utilizzatore finale saranno meglio definite”.

XYLON settmbre-ottobre 2016 31

imprese: spesso si tratta di piccole aziende a condu-zione familiare che rispondono con grande flessibilitàalle crisi congiunturali”.

Quali sono le sfide più importanti a livello europeo?“C’è forte pressione sui margini di profitto. Il motivoprincipale è che gli utensili sembrano tutti uguali aprima vista. Così diventa difficile distinguere anche perun utilizzatore esperto. Naturalmente ogni aziende pro-mette di offrire il prodotto migliore. Inoltre, come sem-pre, molti utilizzatore guardano ai costi di acquistoinvece che ai costi di processo”.

Come si esce da questo dilemma?“È utile aver coltivato la fiducia del cliente in una tec-nologia o anche in ambito applicativo. Se si è collabo-rato bene in passato, il cliente è disposto a spenderequalcosa in più. Perché sa che ne vale la pena.Per gli utensili standard come le lame circolari o le freselineari, dove tutto si riduce a dimensioni e numero ditaglienti, il mero confronto fra prezzi è all’ordine delgiorno. Se dietro il prodotto non c’è un buon brand e ilproduttore non riesce a dimostrare al cliente come sidifferenzia da altri fornitori, diventa difficile.È strano parlare di brand nel nostro settore, perché nes-suno conosce i marchi al di fuori del nostro mondo. Maall’interno del settore un marchio valido offre molti van-taggi, soprattutto sui mercati esteri”.

Esistono da questo punto di vista differenze fra utenti fi-nali e costruttori di macchine?“La prima differenza è che l’utente finale può sceglierefra più fornitori. Normalmente i costruttori di macchinetrattano invece con molti meno produttori. Tutto ruotaattorno a nuovi sviluppi e volumi maggiori. In quest’ot-tica i costruttori scelgono solitamente fra due o tre pro-duttori di utensili che ricevono l’incarico della primafornitura. La guerra dei prezzi è però molto forte su en-trambi i fronti”.

Quali modelli di servizio sono più apprezzati dai clienti?“Quando si parla di servizio, si intende in primo luogola classica riaffilatura, per la quale i produttori di uten-sili fungono da fornitori di servizi. Nella maggior partedei casi i mercati sono così saturi che non ha moltosenso installare nuove postazioni. Bisogna piuttosto organizzare al meglio la logistica esviluppare pacchetti su misura per ciascun cliente. Esi-stono naturalmente anche modelli basati sulla fornituradi veri e propri servizi al cliente. Una parte sempre piùrilevante del nostro lavoro consiste nell’affiancare ilcliente già prima dell’installazione dell’impianto. I pro-duttori di utensili vengono coinvolti fin dalla prime fasi

della progettazione, che spesso comporta nuove appli-cazioni o tecnologie. Questo tipo di supporto vienespesso sottovalutato. Questo aspetto dovrebbe esserecomunicato meglio attraverso il Toolgroup, in modo chel’utente finale, cioè un produttore di mobili o finestre ouna segheria, possa comprendere più chiaramente leinterazioni fra i vari fattori e valutare correttamente l’im-portanza dell’utensile e del produttore di utensili peruna produzione efficiente e ottimizzata.La terza area di servizi riguarda la formazione e i corsiche i produttori di utensili forniscono agli operatori degliimpianti per l’utilizzo di determinati utensili”.

Come sono strutturati i pacchetti del servizio di riaffila-tura?“In linea di principio i produttori di utensili devono tro-vare soluzioni ottimizzate e mirate per ciascun cliente.Nel caso di contratti in esclusiva con grandi aziende dilavorazione, si può arrivare anche a soluzioni nelle qualiil cliente non acquista più gli utensili, bensì il produt-tore mette a disposizione un numero concordato diutensili, completi di servizio di riaffilatura, mantenendola proprietà degli utensili stessi e fatturando in base aivolumi di produzione, al numero di fori o ad altri para-metri simili. Il cliente ha così solo costi variabili, mentreil produttore di utensili si assicura uno strumento effi-cace di fidelizzazione del cliente. Questo modello è giàstato adottato con successo da alcune aziende.Una soluzione relativamente recente è l’invio degli uten-sili da parte del cliente tramite “Servicebox”. Il clienteha un contenitore presso la propria sede e informa viamail o telefono il produttore di utensili che provvederea organizzare la logistica del ritiro e del trasporto degliutensili. In tal modo il cliente non è più vincolato a ungiorno fisso nel quale viene effettuato il ritiro degli uten-sili da riaffilare. Questa e altre soluzioni analoghe sonodestinate ad avere maggiore successo fra i clienti piùpiccoli, in virtù delle distanze e delle quantità relativa-mente ridotte per ogni ritiro.


tecnologia

Spesso non vale la pena fare visita periodicamente atutti i clienti. Pertanto alcuni fornitori si muovono inprima persona solo per nuovi contratti, affidando il ser-vizio di assistenza a partner locali. Soprattutto gli arti-giani apprezzano molto questo contatto diretto. Infineesistono i servizi di consulenza tecnica. Per instaurarestretti rapporti con un cliente, è importante lavorare astretto contatto anche con i produttori di materiali. Negliultimi tempi stanno emergendo sempre nuovi materialicompositi o superfici innovative che richiedono nuoviutensili. In questo caso è consigliabile testare preventi-vamente gli utensili sui materiali, perché anche i pro-duttori di materiali danno consigli e indicazioni ai clientisulla lavorazione dei loro prodotti”.

Quanto può risparmiare l’utente se si fa consigliare ade-guatamente e investe regolarmente in nuovi utensili?“Se si parla di consulenza nelle fasi preliminari di ac-quisto di un impianto, un sistema di utensili studiato sumisura può influenza la progettazione dell’intero im-pianto, ad esempio eliminando completamente la levi-gatura e consentendo di trasferire i prodottidirettamente alla verniciatura. Uno dei temi più discussidegli ultimi anni è la larghezza di taglio delle seziona-trici. Se un produttore di parquet riduce la larghezza ditaglio di un decimo, ottiene un’ottimizzazione significa-tiva nell’utilizzo della materia prima. Spesso questo tipodi intervento produce un incremento dell’efficienza adoppia cifra.Un altro argomento sono le emissioni di polvere, sulquale i produttori di utensili lavorano con grande impe-gno da anni. Se un produttore riesce a fornire utensiliche producono meno trucioli, può allungare gli intervallidi manutenzione e pulizia, oltre a risparmiare denaro. Incerte condizioni riduce anche gli scarti, perché si ge-nera meno polvere.

Se si aggiunge un’aspirazione ben progettata, si ottieneanche un aumento della vita utile degli utensili. Un altroesempio: nell’industria del mobile l’aria è una delle fontienergetiche più costose. Se un mobiliere riesce ad ab-battere il flusso d’aria con un utensile ad asportazioneottimizzata e un’aspirazione su misura, si ottiene ancheuna riduzione dei costi. Utensili con velocità di rotazioneregolabile consentono di produrre in maniera caoticalotti di un solo pezzo. Negli anni passati le linee gira-vano a vuoto nelle fasi di regolazione o cambio uten-sile. Queste innovazioni hanno quindi un impattopositivo sui costi di produzione”.

Quali problemi devono affrontare i produttori di utensilirispetto alla dotazione della macchina?“A volte vengono progettati grandi impianti e, una voltafirmato l’ordine, tutti i referenti del produttore sembranosparire in un buco nero. Così, quando la macchina deveessere messa in funzione, improvvisamente ci si ac-corge che mancano gli utensili. Il Toolgroup deve lavo-rare per sottolineare l’importanza dell’utensile per ilprocesso, anche se il suo costo è infinitesimale rispettoall’investimento in macchinari. Alla fine il cliente siaspetta un buon risultato e l’utensile idoneo dà un con-tributo fondamentale”.

Quanto è fidelizzato il cliente finale al marchio, ad esem-pio se il costruttore di macchine indica un produttore di-verso?“Di norma i costruttori di macchine danno indicazionisolo per utensili speciali, sulla base di precedenti espe-rienze con una specifica combinazione di macchina,utensile e materiale. Nei grandi progetti il produttore diutensili siede accanto al cliente fin dalle fasi iniziali.Non è più come 10 o 15 anni fa. Il costruttore dellamacchina solitamente non coinvolge un “suo” produt-tore di utensili, preferisce restare neutrale per non as-sumersi anche la responsabilità delle prestazioni degliutensili. In tal senso il cliente ha la possibilità di restarefedele a un marchio”.

Quanto conta il contatto diretto con il cliente?“Il consiglio che diamo ai produttori di utensili è di averela massima cura dei rapporti con la clientela. Spessoè sufficiente fornire il servizio di riaffilatura. Frequen-tando regolarmente il cliente, si possono conoscere inanticipo i suoi progetti. Tuttavia, in ambito artigianalequesto approccio è rischioso, perché la vicinanza alcliente ha un costo elevato che deve essere bilanciatocon il potenziale commerciale del cliente stesso”.

Intervista di Doris Bauer ■Möbelfertigung

www.moebelfertigung.com

per informazioni

durabilità | ecologia | sviluppi | innovazioni

Forum Internazionale dell‘Edilizia in

Germania Garmisch, Centro Congressi7 – 9 dicembre 2016

Traduzione simultanea Tedesco <> Inglese <> Francese

www.forum-holzbau.com

Hugo KarreT +43 660 144 20 20www.timbertrend.at

Forum Internazionale dell‘Edilizia in Italia 2017

10 marzo 2017 MADE expo_Fiera Rho12 maggio 2017 Verona_Villa Quaranta

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e c’è una fiera dove sirespira odore dibosco, di legno, dimontagna è indubbia-

mente la Internationale Hol-zmesse di Klagenfurt, biennaleappuntamento che a ogni iniziodi settembre (quest’anno dall’1al 4) richiama nella capitaledella Carinzia il grande mondodi chi lavora il legno dalla fore-sta alla segheria. Un mondoche ha i suoi riti, consuetudiniche mantiene intatte nella kermesse austriaca anchese da sei anni, dunque da tre edizioni, ai lavori in fore-sta si sono aggiunti i temi dell’edilizia in legno, graziealla contemporanea “Holz&Bau” che ha di fatto com-pletato una vetrina di per sé già ricca.Partiamo dai dati: l’edizione 2016 ha visto la presenzadi 506 espositori, da quanto ci risulta il record assolutodella rassegna. Di contro in calo i visitatori, che si sonoattestai a quota 20.500, un migliaio in meno rispettoalla media delle ultime edizioni.E c’è una cosa che ci preme subito far notare, ovvero ilcalo degli espositori italiani: se in passato erano al-meno qualche decina, quest’anno sono stati nove, seabbiamo ben contato dalle pagine del catalogo (Bellavi-sta, Big on dry, Ekobloks, Incoplan, Microtec, Msc Italia,Gruppo Primultini, Scm Group, Valentini). Ne parliamopiù avanti, ma non vorremmo che anche da queste partisi corresse il rischio di considerare l’Austria un mercato“vicino”, per cui – in momenti non proprio di “vacchegrasse” – si decida di mollare la presa, con tutto ciò chequesto può significare…E c’è un’altra novità, ovvero che Klagenfurt sbarca inGiappone, dal 24 al 26 maggio 2017, come co-organiz-zatore di una fiera dedicata al legno. A Nagano, negli

spazi dello stadio che ospitò leolimpiadi invernali del 1998 (al-meno per la prima edizione)prenderà vita la InternationalWood Fair, a cui l’ente fieristicoaustriaco è stato chiamato aportare la propria esperienza e ilproprio know how. “Una scelta che ci ha onorato –ci ha raccontato Erich Halleg-ger, direttore generale di Kar-ntner Messe – conoscendo lapassione e la storia del legno e

della sua lavorazione in Giappone. I vertici della “FujiSankei Business” hanno voluto noi al loro fianco, chie-dendoci di portare a Nagano l’esperienza e la compe-tenza maturate in tanti anni dalla “internationaleHolzmesse” e dalla più recente “Holz&Bau”, oltre ai pro-fumi e alle atmosfere della nostra terra! A oggi abbiamogià una quarantina di espositori austriaci che si sonoprenotati, una opportunità che, sia siamo certi, saràcolta anche da molte altre imprese europee”.

Hallegger è soddisfatto anche di come è andata la fiera:“E’ vero che l’eccellente risultato sul versante degliespositori ha dovuto confrontarsi con la leggera con-trazione dei visitatori, ma è indubbio che la fase di mer-cato sia molto particolare e che certe fluttuazioni sianoinevitabili. In sostanza abbiamo vissuto un’ottima fieraB2B, con sempre più “focus” capaci di attrarre operatorinon solo dall’Austria, tanto è vero che oltre il 40 percento dei visitatori è arrivato da oltre confine. Ci ado-periamo per migliorare, arricchendo la fiera di eventi eapprofondimenti, una fiera leader per il lavoro in forestae sulla segheria, con ampi spazi di crescita sul mondodelle costruzioni in legno, sul quale ci siamo appena af-facciati”.

S

Internationale Holzmesse:e l’Italia sta a guardare...L'associazione dei produttori europei di pavimenti in laminato (Eplf) ha concluso con successo un progetto di ricerca con il quale l’istituto di tecnologia del legno di Dre-sda ha sviluppato nuove procedure per verificare la resistenza all'abrasione e all'urto e il comportamento in lucidatura dei pavimenti di laminato con anima strutturata e superficie opaca, una novità per il mercato.

Erich Hallegger, a destra, e Markus Fritz, responsabile della nuova iniziativa in Giappone”.


VIVA L’ITALIA L’Italia, come dicevamo, si è presentata un poco in sor-dina all’appuntamento. Ci siamo domandati come mai,anzi lo abbiamo chiesto ad alcuni espositori. Partendo da Gaetano De Lai, direttore commercialedella Primultini: “Per noi l’Austria è un Paese tradizio-nalmente molto importante, forse il più importante inassoluto come numero di macchine vendute nella no-stra storia; questa fiera è sempre stata e rimane unpunto fermo nelle nostre scelte, perché abbiamo mododi incontrare moltissimi dei nostri clienti ai quali pos-siamo mostrare quello che stiamo facendo e con i qualidiscutere di eventuali aggiornamenti o sostituzioni diimpianti Primultini che hanno comperato in passato.L’acquisizione della Bongioanni, inoltre, ci ha permessodi allargare il numero di referenti in questo mercatodove proprio Bongioanni ha avuto un ottimo andamentonegli ultimi dieci anni. D’altra parte stiamo parlando didue marchi che chi lavora in segheria, nelle prime fasidi lavorazione del tronco, conosce molto bene.In più possiamo dire che il mercato austriaco ci stadando delle buone soddisfazioni, soprattutto a livello disostituzione di nostre macchine al lavoro magari datrenta o quarant’anni!”.“Esporre a questa fiera richiede un investimento limi-tato e consente di presidiare un mercato dove possono sempre nascere buone opportunità”. Non ha dubbiDiego Volpato, area manager di Big on Dry, realtà spe-cializzata nella essiccazione. “L’Austria è un mercatosempre interessante ed è indubbio che Klagenfurt siaun punto di riferimento per il settore. Oggi i risultati nonsono quelli a cui eravamo tutti abituati, perché assi-stiamo a un aumento della complessità del mercato acui si aggiunge una maggiore competizione nell’offertadi soluzioni per l’essiccazione, ma ciò non toglie che leoccasioni non manchino un’occasione. Bisogna ancheaggiungere che questa fiera pare avere spinto l’accele-ratore proprio sui temi più legati alla foresta e menoverso altri comparti per noi altrettanto interessanti, maposso anche dirle che nell’ultima edizione abbiamo co-nosciuto un nuovo cliente e ci siamo aggiudicati unacommessa significativa. Dunque un appuntamento che

mantiene fede ai suoi obiettivi, che ci permette di pre-sidiare efficacemente non solo il mercato austriaco, madi incontrare operatori dai Paesi vicini, dai Balcani, dalNord Italia…”.“Siamo arrivati in Austria da poco, da poco meno di unanno, e come abbiamo fatto per altri mercati ci siamopresentati subito concretamente, con forza, tanto è veroche credo sia nostra l’unica macchina italiana presentein fiera”. Christian Salvador ha, come sempre, le ideemolto chiare. “La nostra azienda ha gestito una crescitarilevante negli ultimi anni, sia del prodotto che a livellodi relazioni commerciali. Abbiano deciso di farci cono-scere meglio anche in Austria e i risultati sono stati ina-spettatamente veloci, tanto è vero che in meno di dodicimesi abbiamo già venduto alcune macchine. Un esordio che ci ha incoraggiato a essere qui oggi,nello stand di Handle, con una delle nostre ottimizzatriciper mostrare concretamente agli operatori austriaci edei Paesi vicini, che sono il bacino di questa fiera, comepossiamo contribuire a migliorare il loro lavoro e a ren-derlo più redditizio.Vogliamo fare un buon lavoro anche in questa parted’Europa e con un partner serio e affidabile come Han-dle sappiamo di poterci riuscire, grazie anche alle openhouse che organizzano periodicamente e che ci por-tano a contatto diretto con i nostri potenziali clienti”.

A cura di Luca Rossetti ■

www.kaerntnermessen.at


Eurobois 2016 manterrà le promesse

oddisfatti gli orga-nizzatori di Euro-bois 2016 che, aqualche mese dal-

la sua apertura, pare man-tenere tutte le promesse.Senza tralasciare che la re-cente riprogrammazione diExpobois, la fiera biennaleper il settore del legno chedoveva svolgersi a Parigi innovembre e spostata a mar-zo 2018, contribuirà a ren-dere l’appuntamento di Lio-ne ancora più attrattivo.A Lione, dal 15 al 18 no-vembre prossimi, il Salonedelle attrezzature e tecno-logie per il legno risponderàagli impegni assunti dal pro-prio management per questaedizione, con già oltre 220espositori registrati su unasuperficie espositiva di qua-si 20mila metri quadrati. al30 luglio 2016. Questo ri-sultato dovrebbe consentireagli organizzatori di supera-re gli obiettivi iniziali, con undato finale di circa 300 espo-sitori su 25mila metri qua-drati. Silvicoltura, energiadal legno, macchine e at-trezzature per la prima e la

seconda lavorazione dellegno, semilavorati in le-gno, forniture per l’industriadel mobile: una offertaunica per più di 20mila pro-fessionisti francesi e in-ternazionali attesi.

Come sottolinea Floren-ce Mompo, direttrice delsalone: "Promessa man-tenuta! Eurobois 2016 se-gnerà un punto di svolta eil successo che noi per-cepiamo è anche quello diun intero settore. Abbiamovoluto organizzare un sa-lone per e con gli operatorie i numerosi espositoriiscritti, la loro qualità e larappresentatività sul mer-cato mostrano che la fi-liera ha scelto Eurobois enon possiamo che gioirne!L’entusiasmo è tale che in-vestiremo anche in un pa-diglione espositivo sup-plementare. Questo suc-cesso conferma la nostradecisione di fare di Euro-bois il salone francese diriferimento negli anni pari,in alternanza con la Lignatedesca e Be Positive (Sa-

S lone dedicato all’efficienzaenergetica e ambientale de-gli edifici, ndr), la cui formularinnovata sarà annunciatanel marzo 2017. Con questonuovo posizionamento − in-coraggiati dalla risposta po-sitiva del settore − stiamogià lavorando per il 2018, evi diamo già appuntamentonel primo trimestre”.

Contribuisce al successo diEurobois anche il supportodei partner impegnati, veri at-tori nell'organizzazione erealizzazione della manife-stazione, tra i quali AuvergnePromobois, Crpf (Centro re-gionale della proprietà fore-stale), Fcba (Centro tecnicoindustriale francese), Fibra(Federazione delle interpro-fessioni del legno e del mo-bile della regione Rodano-Alpi), France Bois Foret,L’Ameublement francais, Onf(Ufficio nazionale delle fo-reste). Eurobois conferma anchela propria dimensione inter-nazionale con la collabora-zione di due partner chehanno offerto, per questa

edizione, il loro contributodi competenza ed espe-rienza: la federazione spa-gnola Afemma e la bien-nale internazionale delletecnologie per la lavora-zione del legno Xylexpo.

Luogo di incontri e scam-bi, Eurobois propone anchemomenti di riflessione, alloscopo di trovare risposteconcrete attraverso un ric-co programma di eventi:giornate tecniche, wor-kshop sulle principali sfidefuture (in collaborazionecon Finnso legno e WoodInternational), una par-tnership con Bati JournalTV/Wood Surfer e il so-stegno di France Bois Fo-ret. E ancora, i Wood Mee-tings, dei veri e propri ap-puntamenti di lavoro. Unasoluzione semplice ed ef-ficace per far incontraretutti gli operatori della fi-liera del legno con gli “Spe-ed dating business”del Salone. ■

www.eurobois.net

fiere


eventi

Ecco Holzbau Forum numero 22

che era giunto il momentodi dare una risposta con-creta alla “fame” di infor-mazioni sul costruire in le-gno.A Garmisch, diciamolo, siparla del costruire in legnoda molto prima che in Ita-lia si prendessero final-mente in seria considera-zione le grandi potenzialitàdi questo universo, troppospesso legato a situazionidi drammatica emergen-za (e ancora in questi gior-ni non si fa che parlare del-le “casette” attese per l’ul-timo devastante terremotoche ha colpito il nostroPaese).Anche quest’anno Ihf ac-coglierà oltre 1.500 par-tecipanti che avranno l’op-portunità di ascoltare de-cine e decine di relazioninei tre giorni di convegno;e ancora una volta il forumsarà il punto di incontro ir-rinunciabile per architetti eingegneri, grandi commit-tenti, accademici, impre-se della filiera, enti e or-ganismi pubblici e privati in-teressanti nel costruire conquesto splendido materia-le.

Ma diamo uno sguardo alprogramma. Il tema della

giornata inaugurale, mer-coledì 7 dicembre, sarà il le-gno come fondamento diun modo moderno, soste-nibile ed “economico” di co-struire, con particolare at-tenzione al contributo chequesto materiale sta of-frendo anche negli ambiticittadini, dove fino a qual-che tempo era pratica-mente bandito. Approfondimenti e pre-sentazioni dimostrerannocome stanno cambiandoMonaco o Helsinki, piutto-sto che Graz. Si parlerà diingegneria della costruzio-ne in legno, ma anche di ef-ficacia ed efficienza, oltreche di aspetti più legatialla architettura e alle po-tenzialità della prefabbri-cazione.Giovedì 8 dicembre si par-lerà del mercato dell’edili-zia in legno, attraverso lapresentazione di numeroseesperienze e di una riccaserie di dati sul significatoeconomico, la valenza ele implicazioni del legnonel costruire.Dal tunnel del Brenneroalle influenze della ediliziain legno sul cambiamentoclimatico, dalle opportuni-tà nella costruzione di edi-fici commerciali e indu-

striali fino alla architetturareligiosa o agli impiantisportivi più moderni: vere eproprie case histories chepermetteranno di appro-fondire ogni aspetto legatoal tema del forum. Nonmancheranno, ovviamenteinterventi sul tema della re-sistenza sismica o sullapossibilità di utilizzare ele-menti strutturali in legnoepr dare vita a costruzionidi grande valore estetico,culturale e “architettura-le”.Venerdì 9 giornata conclu-siva: si parlerà di comel’edilizia in legno si è svi-luppa in Polonia, Paeseospite di questa edizione, edi ponti, torri o edifici “spe-ciali”, prima delle conclu-sioni attraverso le quali ipartecipanti al convegnopotranno gettare uno sguar-do al futuro…

E, come sempre, attorno al-l’evento gli stand di un cen-tinaio di aziende che pro-pongono servizi, prodotti,idee e attrezzature, oltreche “materia prima”, uncontrono che rende ancorapiù attraente questo even-to B2B. ■

www.forum-holzbau.com

… che la cultura del co-struire in legno abbia com-piuto passi da gigante, spe-cialmente nel nostro Paese,è un dato consolidato. Così come è consolidato ilfatto che ogni anno a Gar-misch, agli inizi di dicembre,si svolga il più ricco, pre-stigioso, interessante even-to dedicato ai materiali,alle tecnologie, ai sistemi,alle architetture del legno inedilizia. E anche quest’an-no l’appuntamento si rin-nova, dal 7 al 9 dicembre,qualche giorno più tardi ri-spetto alla tradizionale col-locazione.

L’oggetto di questo “cap-pello” è ovviamente Ihf-In-ternational Holzbau Fo-rum, evento che – comeannunciato nel titolo – que-st’anno festeggia la suaventiduesima edizione,nato dall’impegno di seiistituti universitari (AaltoUniversity, Helsinki; BernerFachhochschule, Biel/Bien-ne, Svizzera; HochschuleRosenheim, Germania; Technische UniversitatWien, Austria; TechnischeUniversitat Munchen, Ger-mania; University of Bri-tish Columbia, Vancouver,Canada) che hanno deciso

ltre 560 espositori da 33 Paesi, i nove padiglionidisponibili internamente occupati dalla rasse-gna, visitatori attesi da almeno un centinaio di Pae-

si, a conferma della crescente internazionalità che l’even-to ha saputo costruirsi.Sono i dati – a cui possiamo aggiungere che gli operatoriattesi in visita dovrebbero attestarsi a quota 17mila, in li-nea con le passate edizioni – che raccontano come sa-ranno le “quattro giornate di Pordenone”, dal 18 al 21 ot-tobre prossimo.

“C’è sempre una lista di attesa di realtà che non potre-mo accontentare”, ci racconta Carlo Giobbi , organizzatoredell’evento, nel suo ufficio milanese. “Ci spiace non po-terli accogliere, ma Sicam 2016 è “sold out” da tempo”.

Signor Giobbi, una fiera che va sempre bene, dove tuttofunziona, che raccoglie sempre consensi, che ribadiscela stessa formula a ogni edizione…

“Direi che è molto meglio così, non crede? Sicam è unafiera di successo. Lo ha dimostrato nella sua storia. Havinto sfide importanti ed è fra gli appuntamenti della fi-liera più importanti al mondo, secondo alla sola Interzum,da cui – peraltro – si differenzia fortemente. E se vuoleche sia assolutamente chiaro aggiungo che sono contrarioa quelle fiere che rincorrono premi, invenzioni, iniziative,eventi, dimenticando che l’essenza di un evento fieristicoè essere “solo” un punto di incontro fra domanda e of-ferta. Il concetto della nostra Sicam è chiaro da sempre:una “piazza” dove vedere i prodotti nuovi, mangiare unpanino insieme, confrontarsi, chiacchierare in una at-mosfera piacevole e un lay-out chiaro…”.

A Pordenone…

“Certo, a Pordenone, che è e rimane la sede perfetta peruna fiera come la nostra. A questo proposito: ogni voltache si parla di una fiera ci si chiede se non sarebbe me-glio farla a Padova, piuttosto che a Verona o a Bologna,magari a Milano. Io sono convinto che non sia importantedove si svolga, ma che ci siano gli espositori “giusti”, quel-li che per affidabilità, capacità produttiva e di fare in-novazione richiamano migliaia e migliaia di visitatori, ovun-que essi espongano! Questo è l’unico comandamento.E i servizi devono funzionare, devono permettere a espo-sitori e visitatori di raggiungere i propri obiettivi. Una vol-

FOCUSO

Ancora una volta il salone internazionale dei componenti, semilavorati e accessori per l’industria del mobile fa il pieno e si presnena nell’abituale sede di Pordenone in gran spolvero.

Semilavoratie forniture


Sicam sempre “sold out”!ta che queste condizioni sono soddisfatte stia certo chenon c’è bisogno di null’altro per sancire l’efficacia di unevento fieristico!Aggiungo che a Pordenone, a Sicam, il costo contattoè estremamente contenuto: si arriva e si incontrano tut-ti i propri partner, i propri interlocutori con grande faci-lità. Mi viene in mente un altro tema che, a mio avvisodeve essere sempre tenuto nella dovuta considerazione:si fa un gran parlare di nuove tecnologie, di internet, disocial. Anche noi ci crediamo, tanto è vero che negli ul-timi anni abbiamo fatto grandi passi avanti in questo ter-ritorio, portando molti servizi nel nostro sito, peraltro com-pletamente rinnovato di recente, e utilizzando la rete comestrumento intelligente, per dare altri servizi e in modoancora più semplice e rapido. Ma mi lasci anche dire chequesto non basta, che le persone hanno bisogno e vo-glia di incontrarsi, di parlarsi, di guardarsi negli occhi…credo che una buon a parte del successo di Sicam di-penda da quanto abbiamo lavorato negli anni per crea-re un ambiente che renda ancora più semplice questocontatto, questo incontro”.

E continuerete a “contare le aziende”, più che le perso-ne in visita?

“Lo scorso anno siamo stati chiari a questo proposito:dobbiamo finirla di considerare un valore assoluto il nu-mero dei visitatori. Non perdo tempo a parlare di alcu-ni aspetti che tutti conosciamo, ma ritengo sia davverovenuto il momento di non lasciarsi ingannare da questotipo di informazione, ma di andare al sodo, di sapere quan-te aziende sono state in fiera, quante imprese, indi-pendentemente dal fatto che ci sia titolare da solo o conla moglie e qualche sua amica, un dato che potrebbe ave-

re una rilevanza nume-rica ma certo non quali-tativa!Battute a parte, ritengoche – in generale – ilmondo delle fiere debbaessere più serio e con-creto, che ci si debbaconcentrare sui valoriassoluti, sul servizio, sul-la creazione di una op-portunità di incontro ob-biettivamente di successo. Bisogna uscire dal vecchiomodo di ragionare attorno alle fiere e comprendere cosaoggi conta veramente. Per l’espositore e per il visitato-re”.

Insomma, una idea forte che non manca di riscuotere con-sensi. La storia della rassegna lo conferma e lo confermaanche che Sicam fa parte delle rassegne di interesse na-zionale, uno “status” che ha permesso agli organizzato-ri di lavorare, d’intesa con Ita, alla accoglienza di dele-gazioni dall’estero. Prosegue Giobbi: “Quest’anno ci aspet-tiamo tanti visitatori dall’Africa, grazie anche alla sceltadi Epf-European Panel Federation di cogliere l’occasio-ne di un proprio evento dedicato a quel continente perinvitare i delegati a visitare anche Sicam. Come tradizionesaranno molti gli arrivi dalla Russia e dai Paesi dell’Estpiù in generale, così come da circa un centinaio di na-zioni diverse. Anche in questo la nostra rassegna ha untrend di crescita assolutamente regolare…”.

E negli stand praticamente tutto ciò che serve per l’industriadel mobile. Ancora una volta Sicam sarà una vetrina com-pleta, esaustiva, con gli espositori italiani in primo piano,ovviamente, ma con forti rappresentanze da Germania,Spagna e Turchia. In tema, invece, di ritorni o nuove par-tecipazioni ci pare doveroso segnalare che in ottobre aPordenone ci saranno di nuovo, fra gli altri, Stival, Pro-daec, Piramis, Mkt, Schuco, Alvic, Renolit e il GruppoEgger con la sede di Brillon. Quest’anno Kastamonu avràuna presenza diretta per la prima volta; per la prima vol-ta Arpa Industriale… ancora qualche settimana di pazienzae avremo modo di vedere di persona.


www.exposicam.it

Carlo Giobbi.


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Abet LaminatiLa superficie “Polaris” durevole e vellutata

SaliceLe ultime novità a Pordenone

Funzionalità e alte per-formance tecniche, de-sign innovativo ed este-tica ricercata. Gli ultimiprodotti nati in casa Sa-lice, presenti anche allaprossima fiera Sicam

Pordenone, riesconoperfettamente a fonde-re tutti questi aspetti, ri-voluzionando il mondodella ferramenta permobili. Una cerniera in-visibile, dalle forme

compatte e minimali, sottile, elegante e con altissime qua-lità performanti: “Air” permette la regolazione laterale, fron-tale e verticale dell’anta ed è dotata di sistema decele-rante integrato, per una chiusura ammortizzata. Disponibileanche in finitura titanio e con sistema “Push” per l’aper-tura di ante senza maniglie, “Air” trova applicazione in mol-teplici ambienti, quali cucina, living, bagno e ufficio.Altro protagonista Sicam sarà “Lineabox”, il cassetto me-tallico sottile e rivoluzionario – ha uno spessore di soli novemillimetri – caratterizzato dalla grande facilità di montaggioe dalla totale assenza di fori o elementi di fissaggio. Pro-dotto versatile e personalizzabile, “Lineabox” è disponi-bile in tre altezze e nelle versioni quattro e tre lati metallicie due lati con frontale e retro in legno. Declinabile anchenelle varianti sotto lavello, colonna e base estraibile e di-sponibile nelle finiture bianco, titanio, champagne e ac-ciaio inox, “Lineabox” riesce a sposarsi perfettamente conqualsiasi ambiente.Grande novità anche all’interno dei sistemi di sollevamentocon l’introduzione di “Wind”. Capace di unire al meglio este-

tica e qualità tecniche, “Wind” ècaratterizzato da un montaggiosemplice e immediato e, graziealle sue dimensioni compatte,consente un impatto minimo egradevole e un ingombro margi-nale all’interno del cassone.Padiglione 7, stand A2-B3.

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Giplast sempre più protagonistaOgni volta che andiamo a Giulianova, a visitare quello che è oramai uno dei protagonistiindiscussi del mondo del bordo (e non solo italiano…), le sorprese non mancano; segno di una realtà vitale, pronta a misurarsi su ogni terreno…

partire dal fatto che questavolta è Patrizio Marozzi afare gli onori di casa. Figlio diGiuseppe, granitico fondatore

sempre alla guida di questa esplosi-va realtà, Patrizio è da tempo coinvoltonella gestione dell’azienda, con l’im-pegno diretto della direzione com-merciale. E’ con lui che questa voltacelebriamo il rito del nostro incontroannuale per aggiornare noi stessi e inostri lettori su cosa accade in casaGiplast.

“Credo che la notizia più eclatante, anche se ormai da-tata, sia la decisione di concentrare a Giulianova tuttele attività produttive del gruppo”, ci dice Marozzi. Come molti sapranno, infatti, la Flexibord di Luzzara, en-trata nel gruppo un paio di anni fa, è stata chiusa lo scor-so gennaio.“Non è stato semplice: in sei mesi abbiamo trasferito inAbruzzo una fabbrica che esisteva da 35 anni, una re-altà con caratteristiche e qualità assolutamente uniche,impianti di grandi dimensioni per elevate produttività emolta esperienza, mentre gli impianti erano in funzionee gli ordinativi acquisiti. Una scelta che si è resa ne-cessaria per uniformare certi standard e per avviare uncammino di crescita che altrimenti sarebbe stato mol-to, molto complesso”,ci spiega Patrizio Marozzi.“Abbiamo ovviamente aperto le porte ai dipendenti di Luz-

zara, ma solo uno se l’è sentita di ac-cettare la sfida e di venire a lavora-re a Giulianova, il che ha significatoassumere 58 persone da novembrea oggi, formarle, creare competenzespecifiche forti, indispensabili per ilcammino di crescita che stiamo per-correndo. Tutto questo ha ovviamen-te comportato delle scelte drasticheda parte della proprietà, come la ri-duzione dei piani di crescita a per-centuali inferiori e della capacità

produttiva, per dar tempo a tutti i nuovi arrivati di rag-giungere un livello di preparazione almeno basilare. Pro-prio in queste settimane stiamo finalmente ritornati allanormalità, perfettamente in grado di rispondere alle ri-chieste della nostra clientela”.

Quali sono gli obiettivi di questa scelta?

“Giplast sta crescendo. Ci sono opportunità che bisognacogliere in tempi brevi. Posso dirle che abbiamo rifondatoil nostro gruppo. Non saprei definire in altro modo ciòche abbiamo fatto…Aquistare Flexibord ha comportato un investimento di cir-ca 2 milioni di euro per aggiornare tecnologicamente gliimpianti che stavamo trasferendo qui e per approntarela sede per accoglierli. Oggi Giplast dispone di più di15mila metri quadrati di spazi produttivi, dove sono sta-te collocate macchine tecnologicamente aggiornate e con

una logistica che ci permette di rad-doppiare la produzione, e stiamo ul-timando la costruzione di un nuovomagazzino da circa 2mila metri qua-drati. Un investimento non solo fi-nanziario, ma di idee, di volontà, dienergie per fare in modo che ogni pro-dotto che esce dagli impianti di GiplastGroup sia all’altezza del marchio, datutti i punti di vista. Ora, ad esempio,tutta la nostra produzione utilizza ver-nici Uv ad acqua, mentre a Luzzarasi lavorava ancora con vernici a sol-

Patrizio Marozzi.

A


vente. Abbiamo praticamente sosti-tuito tutti i colori Flexibord con colo-ri “eco”, adeguato procedure, scelte,dinamiche. Oggi possiamo lavorarequalcosa come 900 tonnellate di Absal mese, con l’obiettivo di arrivare amille entro il 2017”.

Una impresa da far tremare i polsi.

“Le offro un altro dato: quando l’ab-biamo acquisita Flexibord fatturava 9milioni di euro, contro i 12 di Giplast.Fare sinergia ci ha aiutato a crescere, ma abbiamo do-vuto mettere in atto scelte drastiche, altrimenti non po-tremo andare oltre i 34 milioni di fatturato di oggi. E’una soglia critica, che può essere superata solo con im-pianti e tecnologie moderne, con scelte ambientali spe-cifiche, definendo prodotti e un catalogo che il merca-to possa scegliere e premiare. Il nostro piano industrialeprevede che entro il 2021 il nostro fatturato aumenti del50 per cento: il nostro traguardo è la soglia dei 60 mi-lioni e la profonda ristrutturazione, la rifondazione cheabbiamo attuato in questi ultimi sei mesi ce lo consen-tiranno senz’altro”.

Non è troppo ottimista?

“Assolutamente no: oggi la crescita passa dalla inte-grazione fra aziende, da partnership forti per crescerein determinati mercati, talvolta anche di nicchia, au-mentando – ad esempio – la presenza in alcuni mercatistrategici che oggi soffrono il problema di un cambio sfa-vorevole e una tassazione elevata all’importazione…comela Russia, per noi un mercato che per le note vicendeoggi è in netta contrazione. Ma non ci arrendiamo e stia-mo già pensando a una soluzione importante. Così comela scelta di affacciarci su nuove tecnologie che sicura-mente prenderanno piede nel nostro settore nei pros-simi tre, quattro anni.

Bisogna avere salde fondamenta e una visione chiara,anche perché oggi la logistica è più semplice che in pas-sato e ci permette di affrontare una buona parte del mon-do velocemente e in tutta tranquillità. Sempre partendodal “made in Italy”, elemento fondante di ciò che siamoe delle scelte che abbiamo fatto e stiamo facendo”.“Abbiamo fatto grandi esperienze e acquisito competenzeche oggi sono riunite a Giulianova, a garanzia di decisionirapide, di processi estremamente decisi e veloci”, pro-segue Marozzi. “Giplast attualmente è in grado di produrre,sotto lo stesso tetto, piccolissimi lotti o tirature da gran-de distribuzione, con macchine studiate appositamenteper ottenere il miglior risultato possibile per ogni appli-cazione. Siamo cresciuti molto soprattutto nel repartodi stampa, con forti investimenti in risorse umane, figurecon formazione di alto livello in settori diversi dal nostro,tra cui il farmaceutico, indispensabili se si vuole ragio-nare in modo diverso, ridurre l’uso di inchiostri, mini-mizzare gli sprechi, dare al consumatore finale un mo-bile sempre più bello, funzionale, sicuro”.

Sempre parlando di Abs….

“… che rimane la nostra vocazione: il 95 per cento del-la nostra produzione è in Abs, il top della qualità nel bor-do. Manteniamo una piccola quota di Pvc, indispensa-bile per rispondere ai clienti di alcuni mercati, e stiamo

puntando sul polipropilene, che van-ta caratteristiche di sostenibilità su-periori all’Abs e sarà il materiale delfuturo, anche per le notevoli caratte-ristiche di resistenza meccanica e allaluce.Tenga presente che ogni anno inve-stiamo fra il 5 e il 7 per cento del no-stro fatturato in innovazione di pro-cesso e nuovi prodotti, sviluppandoin modo massiccio nuove finiture enuovi decori, stringendo partnershipcon i maggiori produttori di laminati


Semilavorati e forniture FOCUS

e pannelli perché ogni loro novità ar-rivi al mercato accompagnata dai no-stri bordi! Abbiamo già più di 50 fi-niture attive e ogni anno ne aggiun-giamo dalle 6 alle 8, senza contare ilconfronto continuo con le tecnologiedi applicazione del bordo dalle più tra-dizionali agli infrarossi, passando dallaser e dall’aria calda.Per l’applicazione Air Force, ad esem-pio, abbiamo lavorato molto: preve-diamo che già nel 2016 registri unacrescita del 25 per cento e che nel2017 si possa arrivare al cinquantaper cento!”.

Senza un attimo di tregua….

“Non è possibile: stiamo lavorando sulla certificazionedei processi di qualità (Iso 9001/2015) e ambientali (Iso14.000): l’impegno per eliminare il solvente dai nostriprocessi è finalizzato proprio a questo e c’è ancora mol-to altro da poter migliorare.Stiamo lavorando per poter dire presto, magari già nel2017, che Giplast è una “realtà intelligente” da ogni pun-to di vista”.

Un impegno economico non indifferente…

“… che sosteniamo anche con l’emissione di “mini-bond”verso un finanziatore che crede nel nostro progetto: lebanche non sarebbero state sufficientemente “pronte”a seguirci e abbiamo trovato un’altra soluzione. Comeforse ricorderà, Giplast nel 2013 aveva accolto l’ingressodi un fondo di private equity nel capitale, un socio di mi-noranza, assolutamente finanziario, che permise l’ac-quisizione di Flexibord.L’ingresso di un secondo partner ci permette di soste-nere l’attuale processo di crescita: la finanza è indi-

spensabile per arrivare a certe dimensioni, per ga-rantire un percorso di sviluppo, e non è detto chenel corso del prossimo anno non ci saranno altri“strumenti intelligenti” che ci sostengano in que-sta rifondazione di Giplast, sempre mantenendol’azienda saldamente legata alla famiglia Maroz-zi”. “Se me lo consente – prosegue Patrizio Marozzi– vorrei però parlarle di un altro aspetto della no-stra ultima stagione, il “Progetto Welfare”. Da seimesi ci stiamo confrontando con i nostri 175 col-laboratori, attraverso interviste condotte da una

società di consulenza ester-na, per comprendere megliole loro necessità, comel’azienda possa contribuirealla qualità della loro vita.Chi lavora con noi ha meri-ti fondamentali nel nostrosuccesso e le imprese de-vono tenere sempre piùnel dovuto conto il valoreumano, il benessere di tut-te le persone coinvolte in unprocesso produttivo. E nonparlo solo di un ambiente dilavoro sicuro, ma di accor-di con centri medici peranalisi o altri tipi di inter-venti, cure odontoiatriche opiù semplicemente con-venzioni con palestre, ne-

gozi, centri e società sportive. Investiamo sui nostri col-laboratori pensando al nucleo famigliare nel suo insie-me, convinti che se possiamo rendere la loro vita più sem-plice avremo fatto solo una parte del nostro dovere, fa-cendo “squadra”, lavorando veramente “insieme”…”.

E a Sicam?

“Le dico solo che punteremo sul concetto del bordo comeelemento fondamentale del vivere e non solo qualcosache completa un mobile. Recuperare una centralità este-tica e funzionale, se vuole, sempre con forti accenti sul“super matt”, quel grado di opaco che oggi va per la mag-giore, e la matericità.Ma vorremmo tanto riparlarne con lei e i suoi lettori alprossimo Sicam, nel nostro stand!”.Padiglione 2, stand A30-B31.


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ISPIRIAMO LE TUE CREAZIONI



Ica inaugura il “LifeLabTech”Un laboratorio perfettamente attrezzato con ogni tipologia di macchina per applicare e trattare prodotti vernicianti, su qualsiasi supporto. E’ l’ultimo impegno di Ica Group, il colosso delle vernici italiano che mette a disposizione di clienti, tecnici, distributori una struttura di assoluta eccellenza.

Civitanova Marche. Il clima fa ancora pensareal mare, che luccica poco distante. Ma non sia-mo qui per l’ultimo bagno di stagione, ma pervedere finalmente di persona un progetto che

ci è stato più volte raccontato. “LifeLabTech” è una re-altà che finalmente abbiamo il piacere di visitare. Attivo già da qualche mese, è la nuova tappa nel lungopercorso compiuto dal gruppo nella ricerca e nello sviluppo,una attenzione che l’azienda ha sempre avuto. Il primo laboratorio vide la luce a metà degli anni Settanta,praticamente all’indomani della nascita di Ica, avvenutanel 1971. Claudio Paniccia, il fondatore, comprese su-bito che solo facendo continuamente test, prove, verifi-che, analisi, si poteva offrire al mercato qualcosa di piùdi una semplice vernice. Negli anni i laboratori sono di-ventati molti, ciascuno orientato a risolvere specifici pro-blemi o a verificare nuove potenzialità di applicazione, nuo-ve finiture, nuove prestazioni.

“Oggi vediamo realizzata la volontà di ampliare ulte-riormente i nostri laboratori con qualcosa di utile alla no-stra clientela, uno spazio dedicato solo ed esclusivamentea loro”, ci spiega Luigino Giacchetta, responsabile as-sistenza tecnica Italia. “E’ indispensabile poter offrire lapossibilità di fare test di applicazione, di verniciare comese fossero nella loro fabbrica, utilizzando qualsiasi tipodi macchina. Solo così possono rendersi realmente con-to di quali vantaggi possono ottenere utilizzando i nostriprodotti”.

“Crediamo molto in questo nuovo investimento”, aggiungeLorenzo Paniccia, esponente della generazione più gio-vane della proprietà e impegnato nelle attività di ricercae sviluppo, soprattutto nelle vernici Uv a base acqua. “Inquesto laboratorio possiamo ospitare clienti italiani e stra-nieri facendo, insieme a loro, tutte le prove necessarieper arrivare a quello che sarà il risultato finale che stan-no cercando. Ma non solo: potremo anche essere un valido suppor-to per i nostri distributori, perchè possiamo applicare qual-siasi prodotto con qualsiasi procedura e con ogni mac-china. Il mondo delle finiture è sempre più complesso e riccodi opportunità, solo potendo disporre del controllo di ognifase del ciclo di verniciatura è possibile ottenere esat-tamente il risultato a cui si tende, con il massimo dellagaranzia da ogni piunto di vista”.

Questa è la chiave per comprendere la portata del nuo-vo laboratorio che, a quanto ci risulta, è una esperienzapraticamente unica al mondo. A Civitanova Marche non si fanno “semplici test”, ma siè scelto di attrezzarsi con le macchine di tutti i più im-portanti produttori, tecnologie aggiornate firmate da Ce-fla, Elmag, Giardina, Makor e Daphne, giusto per cita-re qualche nome. Entrando nel nuovo laboratorio si ha l’impressione di es-sere nel più moderno, attrezzato ed efficiente reparto diverniciatura.

C


“Tutte le nostre vernici potranno essere testate su qual-siasi materiale, dal legno al vetro, dai compositi ai laminati,fino al metallo. Senza dimenticare che al nuovo “Life-LabTech” si aggiungono, il nuovo show room, la nostra“Academy” e – ovviamente – tutti i nostri laboratori pertest e analisi, che ci permettono di arricchire la fase di“studio” su come applicare al meglio una finitura con laverifica scientifica del risultato, grazie a prove di resistenzaall’usura, agli urti, al calore, alla luce, al passare del tem-po...”.

“I mercati sono sempre più maturi ed esigenti. La do-manda di prodotti diversi, migliori coinvolge anche e so-prattutto la finitura”, interviene Lorenzo Paniccia. “Se nonsi dispone di strumenti all’avanguardia, di capacità e com-petenze “globali” si rischia di perdere grosse opportunità”.

Un investimento importante, sia dal punto di vista eco-nomico che delle energie necessarie per realizzare un pro-getto così ambizioso e gestire con continuità un centrocosì strutturato. Ma è indubbiamente una iniziativa cheavrà un forte impatto sul mondo degli utilizzatori, che avran-no a propria disposizione il meglio del meglio, anche tec-nologie di ultimissima generazione che sono state mes-se a punto grazie alla collaborazione fra Ica e i produttoridi macchine. Una consulenza vera e propria, ci sembradi poter dire, anche perché non è raro che i clienti di Icaarrivino in azienda, magari accompagnati dai loro desi-gners, dagli architetti con cui stanno dando corpo a unanuova idea, senza sapere come realizzarla. “A quel pun-to entriamo in gioco noi – ci dice Giacchetta – e offria-mo la nostra consulenza, immaginiamo con loro un ci-clo di finitura, generando sinergie e creando vantaggi pertutti e per ciascuno”.

E il rapporto con i fornitori delle tecnologie? “Hanno im-mediatamente capito il valore del nostro progetto – pro-segue Giachetta – e ci hanno dato tutta la loro colla-borazione. Anzi, su alcune macchine abbiamo perfino ap-portato alcune modifiche, di comune accordo, per per-metterci con un controllo maggiore sulle temperature osu altri paramenti che possono permetterci di ottenererisultati diversi, perché le vernici hanno precise carat-teristiche, ma è evidente che se vengono applicate o es-siccate in un certo modo possiamo arrivare a situazio-ni diversi, anche in termini di produttività”.

“A questo proposito voglio sottolineare che questo la-boratorio è veramente a disposizione di tutti”, specificaLorenzo Paniccia. “Qui possiamo lavorare tutti insieme– produttori di vernici e di macchine da una parte, uti-lizzatore di questi sistemi dall’altra – per tracciare an-che nuovi percorsi.

L’Italia è indubbiamente portabandiera nella finitura, unprimato che dobbiamo assolutamente mantenere e por-tare ancora oltre”.

E nessuno pensi che si tratti di una cosa riservata soloai “grandi utenti”: “Chiunque ha la possibilità di venirenei nostri laboratori per cercare nuove risposte”, chiari-sce Paniccia. “Se è evidente che certi discorsi diventa-no più interessanti per chi segue la logica dei grandi nu-meri questo non deve assolutamente voler dire che nonci siano pari opportunità e dignità per tutti gli altri. Nonabbandoneremo il piccolo utilizzatore, anzi: abbiamo ap-pena lanciato una linea per il fai-da-te, per quanto il no-stro “obiettivo industriale” sia aumentare costantemen-te la nostra penetrazione nelle grandi aziende. Vogliamo essere sempre di più un partner affidabile peri nostri clienti in quel momento complesso in cui c’è da

Lorenzo Paniccia e Luigino Giacchetta.

ICA IN BREVEIca è uno dei più im-portanti produttori divernici a livello mondiale, una realtà da sempreconcentrata nel mondo del legno ma che negli ul-timi decenni ha sviluppato una serie di importantiapplicazioni anche su altri materiali, vetro in primis.La produzione è articolata in due unità produttive– Civitanova Marche e Vicenza – per una strutturaindustriale complessiva di oltre 130mila metri qua-drati, di cui 50mila coperti.Ica oggi lavora su un portafoglio di oltre 10milaclienti in costante crescita, grazie ai quali nel 2015ha realizzato un fatturato di 115 milioni di euro, il51 per cento grazie alla esportazione, a cui ilgruppo da sempre guarda con impegno e conti-nuità, grazie anche alle cinque società Ica Iberia,Ica China, Ica Polska, Ica Deutschland e Ica Pidilite.


Semilavorati e forniture FOCUS

decidere di fare un nuovo investimento: con il nostro “Li-feLabTech” crediamo di poter essere utili anche in que-sto, permettendo di provare, sperimentare, capire qua-le macchina o sistema di applicazione potrebbe essereil più adatto”.

… E IL NUOVO SHOW ROOMIl nuovo laboratorio dedicato alla applicazione delle ver-nici non è l’unica novità della stagione: basta fare qual-che decina di metri per ritrovarsi nel nuovo, elegante showroom del gruppo, il “LifeLabDiscovery”, dove una am-bientazione e luci speciali – governate da una app da qual-siasi telefonino – permettono di cogliere ogni sfumatu-ra di colore e di finitura.

“Il nostro show room è l’ideale completamento di ciò chesiamo e di ciò che facciamo”, ci racccnonta Rinaldo Gua-gnoni, direttore vendite Italia che ci accompagna in que-sta parte della nostra visita. “In realtà è parte integran-te del nostro “LifeLab”: qui non si parla di “tech”, di tec-nologia, ma di “discovery”, di scoperta, di guardare ol-tre al mondo dei vernicianti a a tutto ciò che vi gira in-torno. Qui vorremmo che il nostro cliente si riconoscessenella qualità delle finiture che solo il sistema di illumi-nazione che abbiamo realizzato, progettato ad hoc da au-

tentici specialisti, permette di cogliere. Uno spazio in cuiriassumiamo tutte le nostre competenze, dove offriamoin modo percepibile e chiaro ciò che siamo, ciò che ognigiorno rinnoviamo.Una vera e propria area didattica, dove il cliente potràincontrare progettisti e architetti in un’esplosione di ma-terie prime, effetti, colori e novità. E stiamo lavorando percreare sinergia con aziende di settori vicini, perché nelmobile oggi entrano sempre più materiali diversi, dal tes-suto ai compositi, dai laminati ai metalli o al vetro”.

“Uno spazio tecnico – prosegue Guagnoni – in cui abbiamocreato diverse aree tematiche: le vernici per esterno (60colori di serie più le formulazioni “ad hoc”, ndr) i prodottiper la finitura del parquet e un’altra dedicata alle tantepossibilità che offre il matrimonio fra vetro e colore, ol-tre – ovviamente – alla presentazione di tutte le nostreesperienze nel campo del mobile, dell’arredamento”.

E a Sicam?“A Sicam presenteremo una nuova serie di coloranti chepermettono di lasciare in primo piano la naturalità dellegno, oltre a proporre una sintesi di tutta la nostra gam-ma. E non mancherà una sorpresa, una tecnologia che– ne siamo certi – farà molto parlare di sé”, conclude Gua-gnoni. “Una innovazione che va oltre la questione del-l’impatto ambientale, un vigoroso passo in avanti nellaannosa questione della sostenibilità delle vernici in ter-mini generali. Ma non vogliamo dire altro, invitando tut-ti i lettori di Xylon a venire a trovarci nel nostro stand!”.Padiglione 2, stand A44-B45.


www.icaspa.com

PORDENONE ITALY 18 - 21 Ottobre 2016 HALL 1 STAND A12

PORDENONE ITobr18 - 21 Ott

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YALLYITe 2016

AND A12

ono stati eletti dal Pantone Color Institute idue nuovi colori di tendenza che già sono visi-bili sulle passerelle di tutto il mondo: “RoseQuartz” e “Serenity”. Il passo successivo é il tra-

sferimento delle stesse nuances anche nel mobile. Perfare in modo che gli addetti al settore possano pronta-mente rispondere al trend del momento, Ostermann hagià a disposizione i bordi adatti.Ciò che nel linguaggio dello stilista porta i nomi di "RoseQuartz" e "Serenity" può essere definito con parole sem-plici come "rosa pastello" e "azzurro pastello". Le nuovedelicate tonalità pastello si adattano certamente moltobene anche nell'ambito dell'arredamento. In risposta a queste novità di tendenza numerosi pro-duttori di pannelli hanno proposto superfici nei colori inquestione e lo specialista dei bordi Ostermann ha giàtrovato i bordi perfettamente abbinati ai nuovi toni Pan-tone. Per il colore "Serenity" Ostermann consiglia ilbordo Abs "croco miniperl", che tra l'altro si adatta per-fettamente al pannello Pfleiderer U258 "blau".


La multinazionale specializzata nel “servizio del bordo”, si presenta all’appuntamento diPordenone con alcune interessanti novità…

Le novità Ostermann per il Sicam

S


Per la tonalità "Rose Quartz" Ostermann fornisce ilbordo Abs "orchidea rosa miniperl", creato in abbina-mento al pannello Egger U 336 "Orchidea". Oltre ai bordisopra descritti, Ostermann dispone nella propria gammadi numerosi altri bordi in Abs e melamina nei toni tenuidell'azzurro e del rosa. Quando si parla di insoliti colori di tendenza, quasi sem-pre si necessita di piccole quantità di bordo, ad esempioper dei singoli elementi di arredo. Ecco che Ostermann fornisce bordi già a partire da unmetro, in qualsiasi larghezza fino a 100 mm e in diversispessori. L'ordinazione di piccole quantità offre il vantaggio di nonritrovarsi con residui di materiale inutilizzabile, che oc-cupano spazio a magazzino, vincolando capitale inutil-mente.

BORDO ACRILICO 3D CON EFFETTO ONDULATONell’assortimento dello specialista dei bordi Ostermanné già disponibile anche il nuovo bordo acrilico 3D "Space


Wave". Attraverso la sua superficie acrilica traspaionodall'interno del bordo i rilievi apparentemente ondulatiin colori metallici di tendenza. Il risultato è un bordo dalgrande impatto visivo, che dona una straordinaria im-pressione di profondità. Nonostante il suo aspetto ondulato, la superficie delbordo acrilico extralucido "Space Wave" è liscia sia sullato frontale che su quello posteriore. Il suo speciale effetto tridimensionale è ottenuto grazieai rilievi apparentemente ondulati e metallici incorporatiall'interno del bordo stesso. Come tutti i bordi acrilici, anche lo "Space Wave" è facileda pulire e semplice da lavorare. E’ disponibile nei colori del momento "inox", "titano","bronzo" e "argento". Due le misure disponibili: la misura 23x1,3 millimetri èideale per bordare le ante, mentre la misura 43x1,5 mil-limetri è ideale per i piani di lavoro.

Come vale per quasi tutti i bordi della sua ampia gamma,Ostermann offre il nuovo "Space Wave" nei consuetitempi rapidi e già a partire da un metro di lunghezza.

“EDELKANTEN”: BORDI “PREZIOSI”"Edelkanten" è la parola tedesca che definisce bordi diun livello estetico e qualitativo eccezionale. La collezionedi bordi "Edelkanten" prodotta in Germania, è tra le pre-dilette di interior designer, architetti e progettisti.Ostermann ha naturalmente integrato questi accattivantibordi nella sua vasta gamma. Realizzati con materiali di alta qualità, colpiscono este-ticamente e sono l'ideale per realizzare pezzi unici di ar-redo e soluzioni di design insolite. Per questa ragioneessi vengono spesso scelti da molti architetti e interiordesigner come nelle gare d'appalto.

Vero legno o alluminio? O meglio entrambi?I pregiati bordi in vero legno, come quelli con l'effetto se-gato, ondulato o i bordi in legno di testa conferiscono aimobili di alta qualità quel qualcosa di speciale, sia nel-l'ambito privato che pubblico. Questi bordi sono dispo-nibili nelle essenze di maggiore tendenza, come il rovereeuropeo e americano, il rovere affumicato o anchel'acero europeo. Impossibile non notare i bordi in allu-minio massello come il bordo in alluminio spazzolato oil bordo in alluminio a specchio, che donano un accentofresco e si adattano perfettamente a quasi tutti i pan-nelli, sia in tinta unita, che in decoro legno.

Particolarmente interessante è la combinazione di caldolegno e freddo alluminio nel bordo sandwich wengé/al-luminio levigato.Tutti i bordi appartenenti alla collezione "Edelkanten" al-l'interno del vasto assortimento Ostermann, si possonotrovare semplicemente digitando la parola "Edelkanten"nella casella di ricerca della home page del nuovo OnlineShop di Ostermann.Padiglione 3, stand A12.

www.ostermann.eu

Il nuovo bordo Space Wave: nonostante il suo aspetto ondulato, il suo lato frontale e posteriore lisci lo rendonofacile da lavorare.

Il bordo "Space Wave" è disponibile in quattro colori metallici attuali: "inox", "titano", "bronzo" e "argento".



“PerfectSense”: la perfezione delle superfici

di rivestimento specialebasato sulla tecnologiaUV (CCI – Calander Coa-ting Inert). Con questometodo innovativo, nellaproduzione industriale siriesce a portare le super-fici a un livello ottico e tat-tile che sinora era riser-vato soltanto a poche su-perfici di alta gamma.

Grazie a questa lavorazio-ne moderna, “PerfectSen-se” forma una categoria asé stante tra i prodotti in le-gno. In questo modo Eggerrende le superfici di altis-sima qualità facilmente di-sponibili ed economica-mente interessanti.Oltre a essere particolar-mente resistenti, le super-

fici trattate con questometodo sono antigraffio eidonee a sopportare fortisollecitazioni meccaniche.Da un lato i consumatori fi-nali si avvantaggiano diqueste proprietà, poichédanno loro modo di di-sporre di superfici per mo-bili perfette nel tempo;dall'altro, l'elevata resi-stenza alle sollecitazioni ela refrattarietà offrono an-che all'industria e all'arti-gianato la sicurezza nellalavorazione e nella tra-sformazione dei prodotti“PerfectSense”. L'integrazione dei nuovi de-cori “PerfectSense Gloss” e“PerfectSense Matt” nellacombinazione di decori emateriali Egger ha il gran-de vantaggio di consenti-re l'impiego di pannelli co-ordinati cromaticamentesia per la scocca che peril frontale del mobile. Conle finiture superficiali giànote sono oggi disponibi-li esattamente gli stessi de-cori nella versione “Pre-mium” con le nuove su-perfici “PerfectSense” opa-che e lucide. È possibile richiedere bor-di Abs lucidi e anche opa-chi con misure di 23x0,8millimetri. ■Egger Kunstoffe Brilon:Padiglione 8,stand A28-B29.

www.egger.com

on “PerfectSen-se”, Egger porta ipropri pannelli no-bilitati a un nuovo

livello di qualità, miglioran-do al contempo l'aspettoestetico e tattile e la robu-stezza delle finiture super-ficiali. Questa categoria diprodotti, che ha fatto il suodebutto alla Interzum di Co-lonia, ha catalizzato l'atten-zione per la lucentezza del-la variante “PerfectSenseGloss” e per la proprietà an-timpronta della versione“PerfectSense Matt”.Hubert Höglauer, direttoremarketing del Gruppo Eggerdescrive così “PerfectSen-se”: "Con un trattamentosupplementare assoluta-mente innovativo, riusciamoa ottenere questo livello diqualità elevato che coniugala perfezione visiva con l'ef-fetto tattile, consentendocidi cogliere lo spirito deltempo e di colmare paral-lelamente una lacuna nel-la nostra gamma". Se “Per-fectSense Gloss convinceper il suo particolare effet-to profondità e per la fini-tura liscia della superficie,“PerfectSense Matt” regalaal tatto una sensazione cal-da e vellutata, ulteriormentevalorizzata dalla caratteri-stica della proprietà an-timpronta".I pannelli decorativi “Pre-mium PerfectSense” vannooltre i semplici pannelli mdftradizionali nobilitati mela-minici. Per realizzarli Eggerha sviluppato con l'aziendaHymmen un procedimento

C


LbaLa nuova collezione “Wild Effects” a Sicam

Lba®, che da oltre trent’anni sviluppa e produce si-stemi abrasivi innovativi e prodotti brevettati per lalevigatura, la finitura e la lucidatura di ogni superfi-cie, ha il suo fiore all’occhiello nel laboratorio del-l’innovazione Finishing Lab®, un centro di speri-mentazione nato dalla collaborazione iniziale con ilprestigioso istituto di ricerca Catas e con alcuni trai principali produttori di macchine levigatrici. L’obiet-tivo del laboratorio è quello di dare vita a nuove fi-niture realizzabili attraverso processi produttivisemplici grazie alla sinergia tra macchine levigatri-ci, innovativi nastri abrasivi e creatività umana. Finishing Lab® vanta tra i propri successi quattro fi-niture ormai divenute classici nella produzione di pa-vimenti in legno e parquet pre-finiti, pannelli, porteper interni e antine: “Effetto Seghettato” con inci-sioni trasversali che donano un aspetto materico escalfito dal tempo; “Effetto Decapato” in cui il pro-dotto verniciante, parzialmente levigato, rimane a evi-denziare le venature naturali del legno, conferendo alla superficie un aspet-to delicatamente vintage; “Effetto Rilievo” caratterizzato dalla tridimensio-nalità di morbide scalfiture simili a dune; “Effetto Graffiato” creato con graf-fi longitudinali che tessono finissime trame. Il significativo apporto di innovazione di Finishing Lab® consiste nell’aver per-messo l’automazione e l’internalizzazione − con costi e tempi di set-up con-tenuti − di processi solitamente manuali e svolti in outsourcing: rispetto ai si-stemi produttivi oggi in uso, i processi impiegati per l’ottenimento delle fini-ture prevedono infatti l’utilizzo di macchine levigatrici normalmente già pre-senti nei principali impianti di produzione di mobili o componenti. Grazie a questi processi, è possibile ottenere numerose tipologie di finiturada impiegare in successive operazioni di anticatura, spazzolatura, tinteggia-tura, oliatura e verniciatura, che moltiplicano le possibilità espressive del le-gno e dei suoi derivati. In questo modo Lba® fornisce un contributo sostan-ziale non solo nella levigatura e finitura del prodotto finito ma anche nella ri-cerca di stile e nella scelta dei materiali.Dalla sperimentazione e dalla ricerca Lba® nasce il successo della collezio-ne “Pickled Collection”, un modo originale di pensare alla finitura decapa-ta giocando con i contrasti di colore come in un atelier di alta moda. Ma nonfinisce qui. Ispirata dalla naturale bellezza delle superfici in pietra, da fanta-sie di paesaggi esotici e dai pattern imprevedibili di una natura selvaggia eaffascinante, nasce la nuova collezione “Wild Effects”, di cui fanno parte l’ele-gante effetto “Pietra” che riproduce la sensazione visiva e tattile di una pie-tra levigata e l’eccentrico bicolore ‘zebrato’ dell’effetto “Savanna”. Per gli amanti di uno stile più “urban” ma sempre in cerca di qualcosa di di-verso ecco invece il classico effetto “Rilievo” riletto in chiave soft touch conle tre nuove varianti matte: bianco, magnolia e antracite. Padiglione 1, stand A12.

www.lba.it

CinettoIl sistema “PS48”

“Be connected to the evolution of sli-ding!” non è solo lo slogan. L'inno-vazione nei sistemi scorrevoli è unasfida per tutti e Cinetto, con l'intro-duzione del nuovo sistema “PS48”,sta facendo un passo nel futuro.Il nuovo concetto di ante scorrevoli so-vrapposte si distingue per la flessi-bilità, versatilità, multifunzionalità esicurezza.Molte caratteristiche in un unico si-stema: alta capacità di carico, di-sponibile per molti spessori di anta,disponibili due tipi di soft-closing (in-visibili dopo il montaggio), doppiodispositivo antiscarrucolamento.“PS48”, inoltre, offre la possibilità diutilizzare il nuovo concetto Cinetto dimovimento elettrico “B-Moved” peruna incredibile esperienza di scorri-mento!

www.cinetto.it

“Savanna”.

“Pietra”.

“Rilievo magnolia”.



IcanPassione per la qualità

Micheletto“Lasciati sorprendere...”

Oltre alle ul-time tenden-ze in fatto didesign, il set-tore del mo-bile è attual-mente domi-nato da treimperativi :qualità, spes-sori impor-tanti e finiture materiche.

Micheletto, tra le aziende leaderper il cassetto in pvc, accoglie que-ste esigenze e trasforma le richiestedei clienti in tangibili realtà. Oltre a pro-durre cassetti, l’azienda è attrezzatainternamente con impianto di stam-pa pvc per soddisfare qualsiasi esi-genza di colore e abbinamenti.Il risultato sono cassetti comunque‘economici’ ma con una nota di designche ne incrementa indiscutibilmenteil valore estetico, grazie anche a unastruttura che può arrivare fino a 16millimetri di spessore.Investire nell’innovazione, oggi più chemai, si è dimostrata la soluzione vin-cente per essere costantemente trai primi nella ricerca delle tendenze fu-ture. Micheletto si propone comepartner sempre valido e di riferi-mento nel panorama del mobile siaper le grandi realtà come per i piccoliclienti con esigenze di lotti minimi.Padiglione 2, stand C8.

www.micheletto.it

ItalfeltriMinuterie adesive

Italfeltri è una delle principali realtàa livello internazionale nella produ-zione di minuterie adesive per il mon-do del mobile. Feltrini sintetici e dilana, gommini paracolpi, scivolisottosedia, puntali, copriforo e tap-petino antiscivolo costituiscono laproduzione standard, abbinata alla ca-pacità di lavorare a disegno materieplastiche, gomme ed espansi.Uno degli articoli di maggiore suc-cesso è il copriforo adesivo, la cui gam-ma comprende più di 120 tonalità, di-stribuite tra tinte unite, tinte pastelloe numerose sfumature del legno. Realizzati in abs, di facile applicazionee muniti di un adesivo tenace ed af-fidabile nel tempo, sono indispensa-bili per coprire con efficacia fori, vitio altri tipi di imperfezioni, miglioran-do l’estetica di armadi, letti, libreriee mobili, sia in casa che in ufficio, gra-zie alla perfetta corrispondenza dei co-lori e allo spessore di soli 0,45 mmche li rende praticamente invisibili.

www.italfeltri.it

Ican srl è un’azienda di medie di-mensioni con oltre quarant’anni diesperienza nel settore della lavora-zione del legno situata in provincia diTreviso. L’azienda è specializzata indue distinte linee di produzione; le por-te per interni in laminato e i curvatiper l’industria del mobile. Il cicloproduttivo Ican impiega sofisticate tec-nologie associate a una grande ca-pacità di innovazione, caratterizzan-do i propri prodotti quali “Made in Ita-ly” di altissima qualità. Ican è in gra-do di soddisfare pienamente le esi-genze tecniche più complesse, lavo-rando su disegno dei clienti. Nel set-tore curvati vengono realizzati ele-menti sia con raggi di curvatura ridottiche elementi di grandi dimensioni. Ci-tiamo ad esempio cassetti, comodi-ni, testiere letto, ante, mobili da ba-gno. Le porte Ican in laminato rap-presentano l’evoluzione di un prodottoche negli ultimi anni diventa semprepiù un complemento d’arredo. Rea-lizzate con passione per i dettagli econ materiali di altissima qualità,presentano un design che le distinguedalla concorrenza. Oltre alla produ-zione standard, Ican offre un completoservizio di personalizzazione prodot-to, atto a soddisfare le specifiche esi-genze del cliente.

www.icanporte.it

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OlivariManiglie: le nuove proposte

FantoniNuova dimensione alle superfici

Il Gruppo Fantoni è specializzato nella realizzazione di mo-bili per ufficio, pareti divisorie e attrezzate, pannelli Mdfe truciolari, pavimenti melamminici e pannelli fonoas-sorbenti. Tutte le fasi del processo produttivo vengono svol-te dal network di società che compongono il Gruppo e cheoperano sinergicamente per lo sviluppo del prodotto: dal-la produzione dei materiali e dei semilavorati, alla pro-gettazione di sistemi d'arredo ufficio innovativi ed ispiratiai più attuali principi del benessere e del design.“Impronte 2017” è la nuova collezione di finiture per la-minati Cpl e nobilitati da 10 a 40 millimetri ottenuta conun’innovativa tecnologia che aggiunge un’ulteriore di-mensione alle superfici. La grande flessibilità di questo sistema supera di gran lun-ga quello delle tradizionali piastre di nobilitazione, e scar-dina il concetto tradizionale di finitura delle superfici.Fantoni presenterà dunque al Sicam ciò che costituirà iltrend del settore mobile per il biennio 2017-2018: sen-sazioni cromatiche e materiche che scaturiscono dalla for-za espressiva dei materiali e dal raffinato studio di texturee colori, superfici che diventano elementi di un linguag-gio visivo e tattile, una selezione di finiture e colori che pren-dono ispirazione dalla natura e dalla moda, per proget-tare ambienti originali, evocativi, accoglienti. Padiglione 7, stand B12-C11.

www.fantoni.it

Dal 1911 la Olivari di Borgomanero (Novara) realizza ma-niglie in Italia, all'interno dei propri stabilimenti, dove sisvolge l’intero ciclo produttivo. Olivari ha ottenuto le cer-tificazioni ISO 9001 e ISO 14001 e si avvale delle tecnologiepiù evolute, ma ha mantenuto tutta la sapienza artigia-nale accumulata in cento anni di storia.Le nuove proposte Olivari mostrano un approccio al pro-dotto declinato secondo tre diversi linguaggi: architetto-nico, poetico e “brillante”.La maniglia “Marilyn”, disegnata dall’architetto cinese MaYansong dello Studio Mad Architects, trasforma in oggettodi design un movimento di torsione. Ne risulta una ma-niglia pronta ad accogliere ergonomicamente la mano chevi si appoggia in un semplice ed elegante gesto.Disegnata dall’architetto israeliano Ron Gilad, la maniglia“Virgola” nasce come parte integrante di un progetto peruna villa privata sul Lago di Garda. La sua forma ha due fonti di ispirazione: una estetica/sto-rica e una funzionale/ergonomica. Storicamente parlan-do, l’angolo smussato capovolto, usato generalmente suibordi di pietra, ringhiere e placchette metalliche, è un det-taglio romantico che associa la maniglia al luogo e a untempo passato. Funzionalmente, l’angolo di una classicamaniglia a “L” è stato arrotondato, scavato e riflesso, perpermettere una migliore presa e un più accogliente col-legamento fisico tra il pollice e l’impugnatura. “Virgola”è una maniglia delicatamente originale, un modo modernodi guardare al passato…

www.olivari.it

“Virgola”.

“Marylin”.


SayerlackImpregnante fungicida all’acqua “AM 570/00”

MosianQualità “Made in Italy”

Mosian & Co. srl di Pordenone con-tribuisce allo sviluppo sostenibile fa-cendo uso di legno naturale di altaqualità. Rispetto per l’ambiente edurevolezza dei prodotti sono le ca-ratteristiche delle ante per cucina inpuro legno massiccio dell’azienda. Le finiture secondo il gusto modernoo classico fanno delle ante a telaio ea pannello prodotte da Mosian & Co.un prodotto unico, genuino e inimi-tabile che valorizza le case di tutto ilmondo con una raffinata qualità in-teramente “Made in Italy”.Tutto il ciclo di produzione, dalle pri-me lavorazioni sul legno grezzo finoalla consegna del prodotto finito,verniciato e imballato secondo leesigenze del cliente, avviene infatti al-l’interno dei propri stabilimenti. In que-sto processo le ante in legno vengo-no selezionate e controllate per ave-re un prodotto finale privo di difetti erigorosamente certificato secondogli standard di qualità ISO9001 e Fsc.Padiglione 4, stand D26.

www.mosian.it

Sayerlack ha affiancatoalla sua già vasta gamma diprodotti impregnanti “AM570/00”, un nuovo impre-gnante all’acqua traspa-rente incolore ad azionefungicida per esterni, con-forme alla direttiva euro-pea BPD 98/8 CE. Il pro-dotto, incolore e pronto al-l’uso, contiene specifici e se-lezionati principi attivi ca-paci di distruggere gli or-ganismi nocivi presenti nellegno, quali il fungo del-l’azzurramento o i funghi ba-sidiomiceti xilofagi.L’effetto preservante certi-ficato di “AM 570/00”, de-dicato a tutti i manufattiesposti all’esterno, au-menta notevolmente la du-rabilità del manufatto.L’applicazione dell’impre-gnante può avvenire aspruzzo o immersione, ma-nuale o automatica su sup-porti grezzi o pretrattati inlegno massello o lamellarein classe di utilizzo 2 e 3, se-condo la norma UNI EN 335-1. Particolarmente indicato per legni che rien-trano anche nelle classi più basse 4 e 5 di durabilità naturale (quali, secondola norma UNI EN 350, hemlock, meranti, olmo, douglas Usa, acero, frassi-no, abete rosso e bianco) e raccomandato per legni che rientrano nella clas-se 3 (mogano sapelli, niangon, douglasia, pino silvestre, noce).Il ciclo di verniciatura prevede che il prodotto sia applicato in prima mano,a infisso smontato o già assemblato tramite spruzzo o immersione, manualeo automatica a flow-coating. Per meglio penetrare deve sempre essere ap-plicato come prima mano su legno grezzo non carteggiato. Ovviamente la mas-sima penetrazione nel legno si ha tramite immersione che, a seconda deltipo di manufatto, può avvenire assemblata nella sua forma finale o smon-tata nelle sue parti.Il prodotto presenta un ridotto sollevamento del pelo, un’ottima penetrazionenel legno e un effetto stabilizzante sulle strutture degli infissi.Il ciclo di verniciatura potrà essere completato seguendo la destinazione d’usodel manufatto, anche applicando un prodotto impregnante delle serie “Hy-droplus” o “Hydro Gold” allo scopo di conferire al legno la colorazione de-siderata.

www.sayerlack.it



Dezi LegnamiPrestigioso e storico traguardo

SM’artSurface Materials

Quando nel lontano 1930 Dezi Nazzareno iniziò a lavo-rare per proprio conto nel settore del legno, non imma-ginava di certo quanto lontano sarebbe poi arrivata at-traverso varie generazioni tale attività, all’epoca corag-giosamente intrapresa. Dopo anni di durissimo lavoro emolteplici difficoltà anche economiche, visto che la vogliadi fare non mancava, l’azienda progredisce facendopassi da gigante e agli inizi degli anni ‘70 avverte la ne-cessità di una riconversione industriale. Dezi inizia così su basi fortemente industrializzate le pro-duzioni di parquets e di cassetti in legno, optando poi, vi-sta la forte richiesta, solo ed esclusivamente per que-st’ultimo prodotto. Grazie alla crescente richiesta del mer-cato, si decide di iniziare qualche anno più tardi anche laproduzione di cassetti più economici realizzati in trucio-lare rivestito pvc. Per affrontare sempre più da aziendaleader le necessità del mercato, forti investimenti vengonofatti soprattutto in questo settore, senza tuttavia trascu-rare l’organizzazione produttiva dei cassetti in multistratodi betulla, destinati a mobili di alta gamma. E siamo cosìarrivati ormai a 85 anni...traguardo all’epoca quasi im-pensabile ma prestigioso e di enorme soddisfazione cheha portato Dezi, grazie alla forte industrializzazione, allaqualità, al servizio e con l’impulso dato dall’ultima gene-razione, a raggiungere notorietà in tutto il mondo. Ora l’augurio di poter andare alla conquista di nuovi mer-cati. Padiglione 8, stand C19.

www.dezilegnami.it

SM’art è un’azienda giovane, dinamica in costante evo-luzione. Sviluppa, crea e distribuisce in tutto il mondo pan-nelli decorativi per l’industria del mobile, dell’arredamentoe dell’edilizia. Produce pannelli melaminici e laminati adaltissime prestazioni tecniche ed estetiche. Questi risultati sono possibili tramite l'utilizzo di tecnolo-gie d’ultima generazione, a uno studio approfondito di tut-ti i materiali utilizzati e a una continua ricerca del bello. L’azienda produce inoltre pannelli decorativi su base Mdfe metacrilato con effetti grafici e visivi di grande impat-to, particolarmente indicati per arredamento commerciale.“Matrix”, “Onda” e “BiOnda” costituiscono il cuore di que-sta attività.Ciò che SM’art si prefigge di realizzare è di inserire nel mer-cato prodotti innovativi che possano scuotere il mercatoe creare nuovi trend. La cura del rapporto con i propri clienti, la flessibilità delservizio, la creatività e la qualità del prodotto sono i ca-pisaldi su cui SM’art basa il lavoro di tutti i giorni. Al Si-cam 2016 l’azienda presenta due novità che andrannoad arricchire la collezione “Synchronized Surfaces”Mfc-Hpl-Abs. “Tuttifrutti” è un legno moderno, elegante,con grande carattere. I colori nuovi e freschi richiamanoun’estate in un frutteto. La finitura sincronizzata su duelati è di grande effetto, con un netto contrasto tra la par-te dura del legno ed il poro. “Speed” è una gamma adre-nalinica e d’impatto ispirata al mondo delle corse. Le trefibre della collezione vi faranno venire voglia di scende-re in pista. Padiglione 2, stand B20.

www.s-m-art.it

“Tuttifrutti”.


Le scelte di HettichLa nuova sede del colosso tedesco della ferramenta e delle forniture per mobili a Cimadolmo, a una manciata di chilometri da Treviso, rafforza ulteriormente la presenza di Hettich in Italia.

di risultati, è senza dubbio costituito dai pro-duttori e dagli artigiani della cucina, che han-no creduto e continuano a credere nella no-stra capacità di fare innovazione e nella soli-dità dei nostri prodotti, tipicamente tede-sca”.

Quale idea, quale strategia vi guida nel vostrorapporto con il mercato italiano?“Il nostro impegno è soprattutto rivolto al con-

solidamento dei rapporti con alcuni clienti storici e alleopportunità che cogliamo grazie alle aziende che han-no ampliato la loro gamma. Abbiamo elaborato, in col-laborazione con la nostra casa madre, delle precise stra-tegie grazie alle quali possiamo essere maggiormente fles-sibili e agire al meglio anche in un contesto caratteriz-zato dalla flessione del mercato che – purtroppo – duraoramai da qualche anno. Se guardiamo ai prodotti posso dirle che abbiamo ra-gionato e continuiamo a ragionare in termini di sistema,in modo da poter fornire programmi completi che pos-sono vantare numerose soluzioni estetiche, sempre man-tenendo alti gli standard qualitativi. Abbiamo inoltre ela-borato programmi di assistenza ad hoc e training formativiper mettere in grado i nostri clienti di cogliere e mette-re a frutto tutto il potenziale della nostra produzione: sonomolte le partnership con clienti ai quali forniamo un sup-porto a 360 gradi...Nel tempo abbiamo inoltre imparato ad ascoltare le esi-genze di ciascuno e a farne tesoro. Una “disponibilità”,se mi permette di definirla così, che ci ha arricchito, che

a sempre Hettich vanta una par-tnership di eccellenza con moltissi-me delle realtà italiane impegnatenell’universo dell’arredo. Non è raro

trovare il marchio della splendida realtà te-desca su cerniere, cassetti o attrezzature cherendono più comodi, funzionali, silenziosi, ele-ganti, gestibili, affascinanti mobili di marchidi primissimo piano. Una produzione chenon guarda solo alla “fascia alta”, ma che nelcorso degli anni ha saputo modulare la propria offerta peressere un punto di riferimento a 360 gradi, ovunque sivoglia avere la certezza delle prestazioni, un design ele-gante e – soprattutto – la massima qualità.In tempi recenti la collaborazione con il mercato italianoè stata sancita dalla apertura di una nuova sede a Ci-maldolmo, in provincia di Treviso, un evento che ci ha per-messo di scambiare quattro chiacchiere con GianniCorso, amministratore unico di Hettich Italia. “Hettich è presente in Italia da oltre vent’anni, ed è sta-to sicuramente uno dei primi paesi in Europa nel qua-le Hettich ha concentrato con costanza le proprie stra-tegie e i propri investimenti”, ci racconta Corso. “Ne è pro-va l’apertura di una filiale italiana nel Trevigiano, appuntopiù di vent’anni fa, proprio per poter garantire un rapportodiretto con i clienti italiani e un fondamentale suppor-to logistico che, nel tempo, si è sempre più affinato, gra-zie all’implementazione dei servizi post vendita. Una espe-rienza lunga e di successo, che ci permette oggi di guar-dare al mercato italiano con soddisfazione. Devo dire cheper noi il segmento di mercato più interessante, a livello

DGianni Corso.

Andreas Hettich durante i festeggiamenti.


ci ha messo nelle condizioni di comprendere le parti-colarità di questo mercato costruendo delle strategie de-dicate. Aggiungo che il nostro dipartimento di ricerca esviluppo monitora con attenzione le tendenze e gli stiliche emergono nelle grandi kermesse fieristiche, i Salo-ni di Milano in primis, per far sì che Hettich possa sem-pre essere in linea con le richieste dei nostri clienti, spes-so anticipandole! L’idea generale, dunque, non è considerare tutti i mer-cati uguali, offrire tutto a tutti, ma lavorare sulle speci-ficità, dimostrare di saper cogliere le peculiarità di cia-scuno, che in Italia significa poter vantare una grandeflessibilità, la massima puntualità e offrire una vasta gam-ma di prodotti esteticamente e qualitativamente moltovalidi”.“Noi non vogliamo limitarci a vendere componenti o mec-canismi”, ha aggiunto Corso. “I nostri prodotti sonol’espressione di una tecnologia che, seppure nascostain un casssetto o dietro un’anta, è in grado di facilitarefunzioni molto complesse. La nostra vocazione è offrireuna soluzione, la massima funzionalità a ogni parte diun mobile, di un arredo. Soprattutto in un mercato comequello italiano, dove il design, la creatività, l’invenzionesono all’ordine del giorno”.

E dal punto di vista economico?“Dalla fondazione a oggi l'azienda è cresciuta in manieracostante e ci aspettiamo un andamento positivo per i pros-simi anni, anche a fronte dei numerosi investimenti inprogramma da parte del gruppo. Un trend che, ovvia-mente, riguarda anche l’Italia, dalla quale ci attendiamoulteriori soddisfazioni in futuro.”

E non è certo un caso che alla inaugurazione della nuo-va sede di Cimadolmo abbia presenziato Andreas Het-tich, presidente del Gruppo Hettich, che nel corso dellacerimonia di inaugurazione è stato estremamente chia-ro: “Sono lieto di essere qui con voi, oggi, per sottolinearel’importanza dell’Italia nelle attività del gruppo che rap-presento e brindare con tutti voi e con tutti i nostri clien-

ti italiani al nostro, comune successo”. “Le aziende ita-liane – ha aggiunto – sono per noi un grande patrimo-nio e un forte stimolo ad essere sempre più creativi einnovativi”.

La nuova sede di Cimadolmo, immersa nel verde, dispo-ne di spazi moderni e luminosi. Nel grande magazzino di4.200 metri quadrati vengono pre-assemblati i casset-te, preparati e stoccati gli imballaggi per le spedizioni, evengono lavorati i profili dei sistemi scorrevoli nelle lun-ghezze richieste da ogni singolo cliente. La sede vanta an-che un nuovissimo, spazioso showroom suddiviso in piùaree tematiche e destinate all’esposizione dei prodotti ealla dimostrazione del loro funzionamento. E’ qui che mo-bilieri o repsonabili tecnici e degli acquisti possono toc-care con mano le potenzialità e le infinite combinazionidei sistemi per cassetti “ArciTech”, “InnoTech Atira” e il piùrecente “AvanTech”, oltre alle ultime novità in fatto di cer-niere e l’ampio assortimento di sistemi per ante scorre-voli. Al piano terra della nuova sede si trova anche unaattrezzata training room e una sala meeting, spazi chevengono abitualmente utilizzati per corsi tecnici e pre-sentazioni aziendali. Un ulteriore investimento, quello realizzato in Italia, perun gruppo che gode indubbiamente di ottima salute. Nel2015 il Gruppo Hettich ha raggiunto un fatturato com-plessivo di qualcosa come 880 milioni di euro, il 4,5 percento in più rispetto all’esercizio precedente. Forte di pocomeno di seimila collaboratori nel mondo, ha il proprio “cuo-re” a Kirchlengern, nella Renania-Vestfalia, terra dove laproduzione di arredi, cucine soprattutto, è di casa.

“Un dato ci ha offerto particolare soddisfazione”, ha det-to Andreas Hettich, commentando i risultati del 2015. “Lanostra quota di export sul totale del fatturato è passa-ta dal 66 al 68 per cento, dimostrando la nostra capa-cità di essere presente in modo efficace in tutto il mon-do”.Qualche altro dato significativo: l’anno scorso il gruppo hainvestito oltre 62 milioni di euro in nuovi prodotti, impiantied edifice e la proprietà – al 100 per cento nelle mani del-la famiglia – ha già annunciato un importante piano di in-vestimenti, peraltro già avviati, fra cui l’ampliamento del-le superfici dello stabilimento di Kirchlengern per la pro-duzione delle guide, “… scelte che – come ha aggiuntoAndreas Hettich – ci permettono di guardare al 2016 eagli anni futuri confidando in un ulteriore, buon poten-ziale di crescita”.Padiglione 6, stand A20-A24.


www.hettich.com


Il taglio del nastro.


“AVANTECH”, L’ORGANIZZAZIONE...Fra i prodotti sotto i riflettori alla prossima edizionedi Sicam non mancherà il sistema per cassetti“AvanTech”, una proposta di Hettich per l’organiz-zazione dello spazio che ha avuto immediati ri-scontri non solo per la sua funzionalità e perl’effettiva, migliore gestione anche dello spazio piùpiccolo, ma anche per il suo design e la qualitàdelle finiture.Assolutamente privo di componenti in plastica vi-sibili o viti a vista, è arricchito da una vasta gammadi elementi per organizzare al meglio ogni cassettoe in qualsiasi condizione di impiego.

Sempre in tema di cassetti Hettich propone i si-stemi “OrgaTray 260” e “OrgaStore 260”, quest’ul-timi perfetti per cassettoni. Entrambi comprendononumerosi elementi per delimitare gli spazi che pos-sono essere combinati facilmente e semplice-mente, grazie all’ausilio di magneti. E’ così possibile dare vita a qualsiasi configura-zione, per ogni necessità e applicazione: dal set-tore abitativo al contract in tutte le sue espressioni.Il pregiato mix di finiture in legno e profili in acciaioverniciati a polveri nel colore delle spondine ag-giunge un tocco di stile all’interno del mobile, men-tre il tappetino antiscivolo coordinato garantisce unposizionamento sicuro.

“OrgaTray 230” e “OrgaStore 230” giocano anchela carta della “naturalità”, grazie a elementi inlegno massiccio di noce e di quercia che possonoessere abbinati alla spondina “AvanTech”. Nel si-stema “OrgaTray 230” gli elementi sono collocatisu sottili piastre sul fondo in legno, definendo unlook accattivante, dove la continuità del legno ac-compagna la sempre massima possibilità di or-ganizzare gli spazi secondo le esigenze diciascuno. I box e gli elementi di separazione di“OrgaStore 230” permettono di creare il massimoordine nei cassettoni, grazie anche a una piastraforata che si può semplicemente tagliare e uti-lizzare per gestire ogni configurazione. Entrambi i sistemi applicano ovviamente il prin-cipio della modularità e con pochi elementi per-mettono di ottenere la migliore soluzione incassetti di qualsiasi dimensione.

CERNIERA A MONTAGGIO RAPIDO “SENSYS”

La generazione di cerniere “Sensys” di Hettichconiuga design e perfetta funzionalità, oltre adoffrire nuove funzioni che offrono affascinantispunti per nuove applicazioni nel mobile, con lapossibilità di offrire soluzioni a prezzi differen-ziati. La caratteristica principale della cerniera“Sensys” è comunque la chiusura ammortizzatae automatica dell’anta che interviene già a par-

tire da uno straordinario angolo di chiusura di 35gradi. E basta un tocco della mano…“Sensys” ha un’altra particolarità che la rende pra-ticamente unica sul mercato, ovvero la garanzia difunzionare perfettamente in qualsiasi clima, contemperature comprese tra +5°C e +40°C. Del catalogo “Sensys” fa parte la versione per antesottili, grazie a uno “scodellino” estremamentepiatto che offre la massima libertà progettuale. E’possibile utilizzarla anche con pannelli di soli 8 mil-limetri di spessore che, con rivestimenti esterni invetro o cemento, permettono un forte impatto este-tico. Già, perchè le caratteristiche di questa spe-ciale verisone di “Sensys” sono tali da renderlaperfetta nell’impiego su ante con frontali in mate-riale a base minerale per ottenere particolari effettiestetici ma sempre con la massima garanzia di fun-zionalità.


Gpi di DavanzoEsperienza e qualità

Gpi di Davanzo è specializzata nella pro-duzione di piedi sia in legno che in me-tallo, di gambe per tavoli e di ogni tipodi semilavorati per l’industria dell’arre-damento. Quarant’anni di esperienza el’uso di attrezzature tecnologicamenteavanzate consentono di rispondereprontamente alle esigenze del mercatoin continua evoluzione. L’azienda pro-duce articoli di varie dimensioni ed è ingrado di fornire sia piccoli che grandiquantitativi. In ogni momento viene ri-cercato, controllato e mantenuto co-stantemente il massimo standard qua-litativo nella lavorazione e nella lucida-tura del legno. Gpi di Davanzo si avva-le di un sistema di verniciatura che uti-lizza esclusivamente prodotti all’acquache le ha permesso di conseguire il pre-mio “Ecotop 20”, che riconosce a livellonazionale la migliore finitura ottenuta conprodotti e tecnologie a basso impatto am-bientale.L’azienda è ora certificata Fsc, grazie al-l’utilizzo di legname derivante da fore-ste protette e controllate.Padiglione 2, stand C2.

www.gpidavanzo.it


OeceNuova finitura isolante trasparente all’acqua per esterni

“41B-0010/50” diOece é una finituratrasparente isolanteall’acqua tixotropicabicomponente adattaper manufatti espostiall’esterno. Si distin-gue dalle classiche finiture per esterni mono componenti in quanto l’es-siccazione avviene esclusivamente per reazione con una parte B isocianica,conferendo particolari proprietà quali massima resistenza alle creme so-lari e al sudore, elevata resistenza meccanica e all’acqua. A differenzadelle finiture per esterni tradizionali, “41B-0010/50” infatti elimina laperdita di opacità e il rammollimento del film causati dal contatto consudore delle mani e creme, evitando la conseguente diminuzione di re-sistenza meccanica. E’ ideale quindi per ogni genere di manufatto in le-gno realizzato per la spiaggia o la piscina. La finitura trasparente 20 gloss“41B-0010/50” è adatta per gazebo, arredi e lettini da spiaggia, pisci-na, giardino e grazie all’ottima resistenza meccanica al graffio, ancheper portoni o portoncini basculanti di garage. Grazie alla sua partico-lare formulazione, “41B-0010/50” presenta buona elasticità anche dopoesposizione alla luce ultravioletta, buona tenuta in verticale, ottima di-stensione e resistenza meccanica. Sovraverniciabile e applicabile su qual-siasi supporto grezzo o pretrattato, purché idoneo all’esterno, a spruz-zo (a tazza, airmix, airless o elettrostatica), sia in piano che in vertica-le. La finitura è pigmentabile con le paste all’acqua Oece in un’ampiagamma di colori. “41B-0010/50” conferisce elevato potere isolante an-che ai legni difficili: è quindi utilizzabile come isolante dagli estrattivi dellegno nei rifacimenti di vecchi infissi. I test interni hanno evidenziato ot-time performance nell’invecchiamento accelerato attraverso la ruota diGardner e le prove “QUV-A”, ottima resistenza ai liquidi freddi, alle cre-me solari, alla nebbia salina e allo scratch. La vita in spiaggia o a bor-do piscina, l’utilizzo delle sdraio o dei tavolini all’aperto non causerà piùdeterioramento dei manufatti, che non sono più aggrediti in alcun modoneppure dalle creme che vengono utilizzate per proteggere la nostra pel-le dal sole. Tutto è più protetto.

www.oece.it



Arpa IndustrialeLe novità “Hpl” e “Fenix Ntm®”

CamarLa regolazione frontale

Le cucine presentate a Eurocucina 2016 hanno confer-mato l’attuale tendenza ad abbassare l’altezza dello zoc-colo per dare maggior eleganza alla composizione e gua-dagnare spazio utile all’interno delle basi. Ad essa si ag-giungono le esigenze di design che richiedono una sem-pre maggior pulizia delle forme con una conseguente eli-minazione di tutti i fori visibili all’interno del mobile. Ca-mar risponde a queste nuove esigenze del mercato conuna gamma di piedini pensata appositamente per quan-

do lo spazio trabase e pavimento èmolto ridotto e l’ac-cesso alle regola-zioni risulta quindipiù difficoltoso. Coni nuovi piedini Ca-mar a regolazionefrontale é infattipossibile agire fa-

cilmente sul piedino per effettuarne la regolazione, rag-giungendo senza difficoltà anche i piedini posteriori. Il tut-to dona un comodo accesso frontale da sotto il fondo delmobile e con l’ausilio di un comunissimo utensile! Il ri-sultato? Basi della cucina regolate senza alcuna fatica ein modo totalmente invisibile perché la nuova regolazio-ne frontale Camar non richiede alcun foro visibile dal-l’interno del mobile. E per i punti poco accessibili? Nes-sun problema, con i piedini a regolazione frontale brevettatiCamar è possibile raggiungere anche i punti più remoti epoco accessibili della cucina, come le zone ad angolo, sem-pre frontalmente. Le tre nuove soluzioni di piedini a re-golazione frontale Camar prevedono le più svariate com-binazioni, offrendo la possibilità di effettuare sia la re-golazione del piedino anteriore che quella del piedino po-steriore in modo automatico con sistema di rinvio, comeanche di optare per la regolazione manuale del piedinoanteriore e una regolazione automatica del piedino po-steriore con o senza sistema di rinvio. Ogni possibilità pre-vede diversi modelli di piedini e diverse altezze per potersoddisfare le più svariate esigenze, nonché un’ampia gam-ma di tipologie di attacchi, per potersi inserire nelle abi-tuali forature già predisposte sulle diverse linee di pro-duzione di ogni cliente. La facilità di regolazione anche dimobili particolarmente pesanti, come le colonne conte-nenti gli elettrodomestici, e la possibilità di regolare ad-dirittura contemporaneamente più piedi-ni, rende la messa in posa della cucinaestremamente veloce.Padiglione 7, stand B10.

www.camar.it

Arpa Industriale partecipa a Sicam 2016 con un impor-tante progetto espositivo, uno spazio interattivo chevede protagoniste le novità delle due anime dell'azienda,“Hpl” e “Fenix Ntm®”, mostrando al pubblico le molte-plici applicazioni e caratteristiche dei suoi materiali all'avan-guardia per l'interior design e confermando la propria ca-pacità di innovazione a servizio dei propri clienti e partner.La nuova finitura Hpl “Losa” è un tributo alla tattilità del-la pietra ardesia grazie a un effetto tridimensionale di gran-de impatto. La finitura è abbinata a una selezione di de-corativi progettati ad hoc. Decorativi inediti ed esclusiviarricchiscono la famiglia dei “Woods”con essenze in noce,eucalipto e una reinterpretazione innovativa del ciliegio.Si aggiungono ai “Materic Expressions”una micro-col-lezione di “stucchi” in finitura “Urban” e una rivisitazio-

ne di un cemento spatolatoin finitura “Mika”, textureche combina elementi luci-di e opachi. Tra le novità an-che una nuova selezione di

“ossidi metalliz-zati” in tre to-nalità e un decorativo esclusivo appositamente creato perla finitura “Luna”, adatta ad applicazioni orizzontali.“Fenix Ntm®”, l'innovativo materiale nanotecnologico perl'interior design, arricchisce la tipologia “Solid”con una gam-ma di tre nuovi spessori (4-6-8 millimetri) che completa-no gli esistenti 10 e 12mm, tutti disponibili con “cuore atutto colore” in 13 colori. Inoltre a Sicam verrà presentato“Fenix Ntm Link”, un compound composto da Abs e “Fe-nix Ntm”, creato per applicazioni verticali come pareti di-visorie e specifico per applicazioni nelle quali si richiedeun materiale leggero ma resistente all’umidità. L'obietti-vo dell'azienda è quello di anticipare e progettare soluzioniestetiche e tecniche innovative, grazie ad un costante in-vestimento in ricerca e sviluppo, che rappresenta il 4 percento del fatturato, e le novità proposte dimostrano il ruo-lo di avanguardia di Arpa Industriale nei confronti delle ul-time ten-denze nel mondo dei materiali. Nei giorni 19 e20 ottobre, Arpa Industriale terrà un workshop in colla-borazione con Interprint dedicato ai trende alle innovazioni nell’ambito dell’interiordesign. Padiglione 9, stand A20-A24.

www.arpaindustriale.com



DiscotelsisalQualità e semplicità

Olivero PannelliTop e piani di lavoro

Olivero Pannelli srl nasce nel 1991 da un’idea dell’attualeamministratore Franco Olivero, maturando un’esperien-za ventennale sul mercato della lavorazione e della no-bilitazione dei pannelli truciolari. Olivero Pannelli è alta-mente specializzata nella sezionatura, bordatura, pan-tografatura e foratura dei pannelli.Top e piani di lavoro in “Polaris” e stratificato HplMediante l’utilizzo di centri di lavoro, utilizzando lamina-ti Hpl, Olivero Pannelli produce top in vari spessori. Grazie alla continua ricerca e innovazione, con eccellentirisultati viene lavorato costantemente il Polaris prodottoda Abet Laminati che presenta una vasta gamma di de-cori senza tempo. In forza della sua struttura con carat-teristiche tecniche tali che donano un colore “fondente”e uno straordinario effetto innovativo − altamente resistenteal graffio, al calore, notevolmente resistente agli urti e antiimpronta, si presta benissimo a molteplici applicazioni re-lativamente all’interior design.Lo stratificato Hpl è un materiale di ottima qualità con lesue caratteristiche di resistenza all’usura, al vapore, e so-prattutto un’ottima igienicità e ed elevata versatilità. È unmateriale qualitativamente molto affidabile e ricco di fun-zionalità estetiche che ne rendono possibile la creazio-ne di complementi di arredo di design.

www.oliveropannelli.it

Fin dalle origini,nel 1957, Disco-telsisal ha pun-tato sulla ricercatecnologica e sul-la specializzazionedei prodotti comefattori strategici disviluppo: non acaso molte dellesue innovazionisono divenute unpunto di riferi-mento nel mondodegli abrasivi edella levigatura.La solidità nellacostruzione, la fa-cilità d'impiego el'adattabilità allevarie lavorazioni,contrassegnano leproprie ruote perlevigare come pro-dotti estrema-mente innovativi.Oggi Discotelsisalé leader nella pro-duzione di abra-sivi e ruote per levigare fabbricate con abrasivi sinteti-ci e naturali. L’azienda complessivamente copre cinque-mila metri quadrati di superficie e conta su oltre 40 ad-detti ed una capillare rete di vendita su scala mondiale.Grazie all’affermata presenza sul mercato da oltre cin-quant’anni è diventata un punto di riferimento per gli ope-ratori dei settori della lavorazione del legno, vernici, me-talli e ceramiche. Offre una gamma completa di soluzionidi levigatura studiate per risolvere le particolari necessi-tà di ogni cliente, con soluzioni per la levigatura di qual-siasi essenza di legno, mdf, vernici solvente, vernici Uv eall’acqua. Al vertice della propria gamma produttiva, flapin tessuto non tessuto, flap in tessuto non tessuto im-pregnate, ruote miste carta abrasiva, ruote miste tela abra-siva, ruote avvolte, mole poliuretaniche e dischi e tamponiin tessuto non tessuto.

www.discotelsisal.it

La tecnologia della ferramenta Hettich risveglia i vostri mobili. Con un assortimento ineguagliabile che

coglie tutte le tendenze internazionali dell’industria del mobile. Con funzioni innovative che disegnano

nuovi scenari. Da Hettich trovate la soluzione perfetta per la ferramenta dei vostri mobili. Ma anche un

servizio ad ampio spettro, che vi assiste giorno dopo giorno.

www.hettich.com

Hettich: tecnologia in movimento

padiglione 6, stand A20 - A24

RehauLe novità per il Sicam 2016

Rehau, tra le aziende leader nella fornitura di componentiper l’industria del mobile, sceglie la vetrina internazionaledi Sicam 2016 per presentare le più recenti novità di pro-dotto studiate per soddisfare i trend emergenti del mer-cato. Presso il proprio stand, produttori di mobili e altri ope-ratori del settore potranno scoprire come le nuove solu-zioni Rehau consentono di realizzare prodotti finiti esclu-sivi, grazie a un design sempre innovativo e a nuovi ma-teriali che sfruttano i vantaggi estetici e funzionali dei po-limeri.Utilizzate concretamente per l’allestimento dello stand, lenovità Rehau accompagneranno i visitatori lungo un per-corso espositivo che alterna singoli componenti a mobi-li completi, includendo un’area dedicata all’ambiente cu-cina e al bagno. I riflettori saranno in particolare puntatisulle superfici “Rauvisio”, esposte non solo nelle varianticonsolidate come “Rauvisio brilliant” e “Rauvisio crystal”,ma anche in due inedite gamme che lasciano ampio spa-zio alla creatività: “Rauvisio wave”, l’innovativa superfi-cie dalla texture ondulata decorativa ideale per frontali dimobili, e “Rauvisio karat”, la nuova pietra polimerica re-sistente, poliedrica e fruibile in diversi ambiti applicativi,dal piatto doccia al top per la cucina. La manifestazione fieristica sarà inoltre occasione per pre-sentare le rinnovate soluzioni di bordatura della linea “Rau-kantex pro” e “Raukantex plus”, in perfetto abbinamentocromatico con le superfici “Rauvisio” e compatibili con tut-te le tipologie di lavorazione tra cui laser, Hot-Air, NIR, agaranzia di un effetto fuga zero. Non mancheranno infi-ne l’evoluzione della linea di serrandine “Rauvolet” e “Re-lazzo”, installato come pavimentazione dello stand a di-mostrazione della sua resistenza. Padiglione 5, stand A12-B11.

www.rehau.com


MacoTutto si muove con agilità sulle ruote della qualità

Sedie, poltrone, carrelli, letti, contenitori, cassettoni,scrivanie e tutti i complementi d’arredo e di servizio han-no bisogno di ruote affidabili e sicure per muoversi nel-lo spazio della casa o dell’ufficio dove la loro funzione èrichiesta. Diviene così importante che ogni ruota rispon-da ai criteri di qualità per ruotare, scorrere, piroettare, fre-nare e sostenere per lungo tempo, integrandosi perfet-tamente con il design del complemento cui sono destinate.Dal 1955 Maco progetta e produce, con processi rigo-rosamente “Made in Italy” e con materiali di prima qua-lità, sistemi ruotanti per tutti i complementi d’arredo; davero specialista offre molteplici soluzioni per ogni esigenzadi spostamento su superfici lisce o ruvide, anche su par-quet, tutte con differenti diametri e attacchi, con o sen-za sistemi frenanti e di blocco e finiture adatte ad ogni so-luzione estetica, per ruote di alta qualità che si integra-no con tutti i progetti. Tra la completa e articolata gam-ma di ruote disponibili sul sito www.maco.it, ci sono gli ar-ticoli “0581”, “0582”, “0583”, “0584”, con diametro da60 mm, che si distinguono per il loro design moderno eversatilità d’uso fino a 80 kg di portata e gli articoli “0586”,“0587”, “0588”, “0589” con diametro da 80 mm e por-tata di 80 kg più indicati per complementi di grandi di-mensioni come i letti che necessitano anche di una mag-giore distanza dal pavimento. Grazie alle loro caratteristichetecniche ed estetiche, tutte le ruote Maco hanno avuto ilforte consenso del mercato del complemento d’arredo checonferma l’azienda brianzola come leader internaziona-le e partner capace di aggiungere qualità ad ogni progettocon accessori e ferramenta per il mobile“Made in Italy”.Padiglione 5, stand C37.

www.maco.it

“Rauvisio Karat”.

“Rauvisio Wave”.


Coated abrasives for any kind of surface


visti da loro...

Qualche giorno fa quardavo un do-cumentario in televisione. Si parlava

con grande enfasi di una splendida Ben-tley, talmente bella che per i suoi internierano stati impiegati due metri quadrati diradica. Ho sorriso, perchè non più tardi diqualche mese fa abbiamo consegnato gliarredi di uno yacht di grandi dimensioniper i quali ho personalmente scelto e ac-quistato 50mila metri quadrati di radica,utilizzandone “solo” novemila, perchè ogniaccostamento, ogni pezzo ricavato a queifogli doveva essere perfetto, intonato, co-ordinato. Solo così possiamo ottenere il ri-sultato che i clienti si attendono da noi”.Non scherza Fiorenzo Bandecchi, contitolare con En-rico Ciacchini della Yachtline 1618 di Bientina, in pro-vincia di Pisa. In questa parte di Toscana, a unamanciata di chilometri dalla Pisa antica repubblica ma-rinara e poco lontano dai celebratissimi cantieri nautici,ci sono loro, mobilieri “di mare”, artigiani che sannocome fare mobili per ambienti difficili e non solo perchèil mare mette ogni materiale a dura prova, ma perchècompletare una nave, creare i compartimenti che sa-ranno le pareti dei diversi locali e arredarli come i facol-

tosi armatori vogliono non è certo da tutti.Ci sono prestazioni indispensabili, carat-teristiche da rispettare, severissimi rego-lamenti: non basta saper fare un letto oun divano. Bisogna che siano “da mare”.

Yachtline Arredomare 1618 spa è la ca-pofila dell’omonimo gruppo che com-prende anche la Genesis Yachtline,azienda strategica per la gestione delmercato americano, con sede in Fort Lau-derdale, Miami, cuore della grande nau-tica di lusso internazionale. Daureka è lasocietà titolare del brevetto di sistema di

montaggio “Fit Lock”, una sorta di geniale, potente edefficacissimo “bottone automatico” che permette dimontare in modo semplice e con una tenuta assolutaqualsiasi parte o componente dell’arredamento, producee commercializza anche a clienti terzi, oltre che alla ca-pogruppo. Un brevetto che è una dimostrazione della ge-nialità che a Bientina è di casa…E poi c’è la Skinvento, che produce pannelli per la com-partimentazione degli scafi, pareti speciali, coibentate,fatte con materiali specifici a seconda della collocazioneche avranno e dunque con prestazioni ad hoc. “Siamo gli

unici arredatori nautici al mondo che siproducono da sé i pannelli di cui hannobisogno”, ci dice Bandecchi con orgo-glio. “Se si vuole fare qualità assolutabisogna avere il controllo di ogni pas-saggio ma anche di tutto il materialeche si deve usare”.Per la verniciatura c’è la Diamantell,che da sola occupa una cinquantina didipendenti. “A completare le attivitàdella nautica é stata acquisita nel mesedi luglio una fabbrica di circa 3milametri quadrati con 180 metri di ban-

Una realtà incredibile, da cui escono arredi di qualità assoluta destinati ai mega giga yachtche solcheranno i mari del mondo per la felicità dei loro armatori. Eleganza, stile, qualità,design e tecnologia, perchè qui l’artigianato si fonda sull’impiego di centri di lavoro dell’ultima generazione. Firmati Biesse…

Yachtline 1618, l’eccellenzadell’arredo per la nautica

“

Fiorenzo Bandecchi.

La sede operativa di Bientina.


china situata nel porto antico di Genova dove faremo re-fitting, ristrutturazioni di yacht. Già, perché nel solo Me-diterraneo ci sono centinaia di barche, e mai definizionefu così riduttiva, che hanno almeno una quindicina dianni, una età che impone una “rinfrescatina”...”.

“Veniamo dal mobile, come molti altri”, ci racconta Fio-renzo Bandecchi. “Le prime tracce della falegnameriaBandecchi risalgono al 1924, a mio nonno Arturo. Tregenerazioni di falegnami e mobilieri, nel dna la voglia difare cose belle, particolari, arredare banche o ville dipersonaggi importanti: un “su misura” per la fascia al-tissima del mercato. Solo una trentina d’anni fa, per caso, siamo arrivati allanautica e abbiamo capito che avevamo finalmente tro-vato la nostra strada: noi siamo sempre artigiani; losiamo per storia, per vocazione, per passione. Ci piacee ci è sempre piaciuto fare cose uniche e nello yachtingdi lusso possiamo esprimerci al meglio”.

Già. Alla Yachtline 1618 si trattano solo mega gigayacht, una definizione che lascia intuire di cosa stiamoparlando. Splendide barche, a vela o a motore, con lu-ghezze di 70, 90, 120, 140 metri, con tre, quattro, cin-que, sei ponti.

“E se oggi facciamo quello che facciamo lo dobbiamoalla nostra curiosità”, prosegue Bandecchi. “Siamo sem-pre stati curiosi e innovativi, senza mezzi termini. Lo era mio padre Giuseppe, che si inventò sistemi di la-voro per poter semplificare certe lavorazioni… quellacuriosità che ci portò a cimentarci nella costruzionedegli interni di due bellissime barche per il cantiere SanGermani, Secondo Pensioro e Barbarossa. Furono deilavori splendidi, tutti rivestiti in Piuma di Mogano...Una esperienza che ci fece subito comprendere anchequanto fosse difficile trovarsi a lavorare in uno scafo equanto fosse indispensabile lavorare in modo diverso,

costruendo tutto il necessario in falegnameria, limitan-dosi al solo montaggio una volta giunti in cantiere. Ci in-ventammo un modo nuovo di operare, riproducendo confedeltà assoluta il ponte da arredare nel nostro labora-torio. In pratica creiamo una prima pianta in compen-sato che stendiamo a bordo, in cantiere, per verificarequalsiasi situazione relativa a impianti e per definire ilmiglior uso anche del più piccolo spazio disponibile. Poi passiamo a realizzare una vera e propria “dima”sulla quale lavoriamo in falegnameria. L’uovo di Colombo ma anche una autentica rivoluzioneche, a poco a poco, divenne lo standard dell’arredo nau-tico, una strada che tutti seguirono nonostante agli inizii cantieri ci schernissero, dicendo che così avremmofatto il lavoro due volte. Vero, ma lavorare in questo modo ci ha permesso di ar-rivare a montare gli arredi di uno yacht da 60 metri inmeno della metà delle ore impiegate con il metodo tra-dizionale. Senza contare che ci permette anche di costruire l’in-terno della nave e di far sì che l’armatore possa “pro-varlo”, muoversi come fosse già sulla sua barca,toccare, aprire un cassetto, verificare che dal letto cisia una bella vista sul mare attraverso l’oblo collocatonella giusta posizione!”.


visti da loro...

Un fatturato che si aggira attorno ai quaranta milioni dieuro. “Cominciando dagli anni Settanta abbiamo pro-dotto per molti anni, nel campo del civile, oggetti dise-gnati da Ettore Sottsass, Angelo Mangiarotti, Elena eMassimo Vignelli, Giovanni Michelucci, Gae Aulenti emolti altri affermati architetti, acquisendo una mentalitàper la precisione e la cura del dettaglio rivelatasi im-portantissima per l’attuale attività”. 130 collaboratori diretti più almeno altre 200 personenell’indotto della provincia di Pisa, “… per noi motivo digrande orgoglio, perchè è il nostro modo di esprimereil rapporto con questa terra e con la gente che la abita. Siamo fortunati, perchè la Piaggio, dunque la capacitàdi lavorare i metalli, è da queste parti. Le concerie diSanta Croce sull’Arno non sono distanti, per non par-lare della vocazione antica del trasformare il legno odella millenaria frequentazione con il mare, delle cavedi Michelangelo o di quanti abili tessitori ci sano e cisiano sempre stati da queste parti. Insomma, abbiamotutto quello che serve per fare al nostro interno prati-camente tutto, dalla “a” alla “z”, mante-nendo il massimo controllo anche sul piùpiccolo momento della produzione”. “Siamo degli artigiani che curano meti-colosamente ogni particolare. Non puòessere diversamente quando si parla diarredare imbarcazioni che valgono de-cine e decine di milioni”. Tutto deve es-sere sinonimo di perfezione, di unicità, diaccuratezza. E, badate bene, non stiamoparlando di un divano o di una cucina,ma di spazi enormi: è di qualche mese fala consegna di uno yacht da 120 metri.Lo scorso luglio ha preso il mare un altrocolosso da novanta metri e attualmentene sono in lavorazione quattro da 100 a

107 metri ciascuno: “Fino al 2019 ab-biamo da fare”, ci dice con un sorrisoBandecchi. “D’altra parte – aggiunge –ognuna di queste commesse significaavere fra i 3.500 e i 4mila metri quadridi spazio da arredare….”Non c’è verso di avere qualche nome.Massimo riserbo sui clienti che passanoa Bientina a vedere come vanno le cose,che pranzano nella cucina con tanto dichef a disposizione. Bandecchi non cidice chi è la signora giunta qualchegiorno fa in elicottero o il principe araboche ha scelto certe radiche o l’armatoreche ha voluto la pelle di coccodrillo per ri-vestire dodici splendidi bauli…“Non può nemmeno immaginare le ri-

chieste che riceviamo”, ci confida Bandecchi: “Facciamoun lavoro affascinante, siamo circondati dalla bellezza,produciamo bellezza e questa è per noi una grande sod-disfazione. Ma non c’è spazio per compromessi, per ar-rotondamenti o imprecisioni: tutto ciò che esce dallanostra falegnameria deve essere solo ed esclusiva-mente perfetto!”.E capita anche che l’armatore ami talmente il lavorofatto dagli artigiani della Yachtline 1618 da volere chesiano loro ad arredare anche il loft a Manhattan o la villadi Montecarlo, piuttosto che l’attico al 65esimo pianocon vista mozzafiato sul fiume Hudson e Central Park.

E LA TECNOLOGIA?Abbacinati da tanta bellezza, da tanta precisione, datanta passione ci stavamo dimenticando che, in fondo,il motivo della nostra visita è anche parlare di tecnologie.A segnalarci Yachtline 1618 è stata infatti Biesse, realtàben nota… “…e verso la quale abbiamo una grande ri-consocenza”, ci dice subito Fiorenzo Bandecchi. “Se non


avessimo potuto disporre dei loro centri di lavoro diffi-cilmente saremmo riusciti a realizzare i nostri pensieriin modo così perfetto. Credo di poter dire, in tutta tran-quillità, che senza le loro macchine molti dei risultatiche abbiamo raggiunto sarebbero ancora distanti anniluce!”.Non c’è che dire: un testimonial davvero perfetto. Ma, lodobbiamo dire, assolutamente convinto: “Senza il centrodi lavoro a controllo numerico non potremmo realizzarequel grande puzzle che è, in estrema sintesi, il nostro la-voro. Lavoriamo con packing list di migliaia e migliaia dipezzi che dovranno essere assemblati a bordo con pre-cisione millimetrica. Un lavoro che è indubbiamente frai più alti per incidenza di manodopera, ma che non puòprescindere dalle tecnologie più avanzate. Praticamentetutto ciò che facciamo passa dai sette centri di lavoroBiesse che utilizziamo e che ci permettono di arrivarein cantiere e di assemblare il tutto senza dover nem-meno fare un taglio, senza la minima sbavatura o unaimperfezione che il nostro cliente non accetterebbe.Siamo degli abili e convinti artigiani e la chiave del no-stro successo, a mio avviso, è avere posto al servizio di

tutta questa capacità quello che la tecnologia può of-frirci. Come le ho già detto alla Yachtline 1618 facciamotutto al nostro interno, dall’inizio alla fine. I centri di lavoro ci permettono, fra l’altro, di realizzarequelle famose “ dime” della superficie di ogni ponte dicui le ho parlato prima, sulle quali costruiamo i nostri“mock up”. Con gli stessi centri costruiamo i nostri mobili, prepa-riamo gli elementi che, montati, saranno la strutturadegli arredi che passeranno poi nelle mani degli arti-giani per essere rivestiti, finiti, completati, arricchiti…veri e propri “semilavorati”, assolutamente precisi e per-fetti che vengono poi trasformati nel prodotto finale. La manualità è fondamentale, ma se siamo riusciti adarrivare a certi voluni di produzione, a poter affrontarecerte commesse è perchè dietro c’è la potenza e la qua-lità produttiva offerta dalla tecnologia”.

Un rapporto, quello con Biesse, che ha funzionato. Fio-renzo Bandecchi non ha dubbi e, prima di salutarci, cidice: “Guardi, ho la sensazione che Biesse abbia evolutoil concetto della lavorazione del pannello oltre ciò che

potevamo immaginare diciotto anni fa,quando li abbiamo conosciuti. Capimmosubito che sarebbe stato un partner im-portante per noi... la loro forza, la loropassione ci coinvolse fin da subito… Ar-rivo a dire che, pur con le dovute diffe-renze, ci ritroviamo molto nella figura diGiancarlo Selci: veniamo dalla stessapassione, ne sono sicuro. Crediamo neglistessi valori”.


www.yachtline1618.comwww.biesse.com

“Da dicembre – ci dice – dovremmo poter spostare quiuna parte dei nostri processi produttivi. I lavori di ade-guamento dei 21mila metri quadrati della strutturavanno avanti celermente e, alla fine, disporremo diun’area grazie alla quale potremo razionalizzare forte-mente l’attuale situazione dei nostri siti produttivi”.

“Un impegno economico importante sotto molti puntidi vista”, ci dice Masnada, una volta tornati nella sededi Via Locatelli. “Scm Group ha scelto di investire, an-cora una volta, in Valle Brembana, confermando il radi-

camento di Cms sul territorio e la voglia dicrescere senza dimenticare le proprie ra-dici. L’investimento complessivamente saràdi circa nove milioni di euro, di cui 2,2 perl’acquisto dell’immobile, il resto per la ri-strutturazione delle aree che saranno adi-bite ad uffici e produzione”.

Masnada è chiarissimo e ci porta senza esi-tazione sul terreno che volevamo esplorare,anche se la notizia di cronaca è oramai vec-chia. Scm Group ha acquisito il 100 percento del pacchetto azionario, lo sannotutti.

elle macchine, non c’è che dire. Ogni volta chepassiamo dalle parti di Zogno e andiamo a farequattro chiacchiere in Cms accettiamo congrande piacere di fare un giro per gli stabili-

menti, perchè mai come in Cms ci si rende conto aquante e quali applicazioni si potrebbe pensare... a pattodi possedere completamente una tecnologia, in ogni suoaspetto. In Cms è così: conoscono bene, molto bene illoro mestiere...E ogni volta la visita si svolge in qualche capannone di-verso, perchè non c’è sosta e la fame di spazio è asso-luta. Perfino il sogno del mai troppocompianto Pietro Aceti di vedere tuttoriunito sotto un unico tetto (il nuovo ca-pannone inaugurato un paio di anni fa,se non ricordiamo male) è stato già su-perato dalla realtà. A tempo di record.Non a caso Davide Masnada – ceo edirettore generale di Cms – per primacosa ci porta a fare un giro in quelloche sarà il secondo insediamento in-dustriale di Cms, l’area della ex Mani-fattura della Valle Brembana,acquistata dal Gruppo Scm nell’estatedel 2016.


impresa

Una realtà che non solo è da sempre un punto di riferimento assoluto in termini di capacitàtecnologiche, ma che mette in fila tassi di crescita estremamente positivi. Crescono gli ordini, cresce il fatturato e cresce la fame di spazio per dare ali alle mille ideeche nascono ogni giorno in questo angolo della Valle Brembana.

Alla Cms di Zognonon ci si ferma mai

B

Davide Masnada.


Ma ci piaceva capire quali fossero le idee, le strategie, lepotenzialità di una scelta così forte. E una cosa è chiara: Cms è e rimane la realtà che tutticonosciamo, con le sue caratteristiche, le sue preroga-tive, il suo fortissimo legame con il territorio. Al massimo si tratterà di coordinare al meglio, e più chein passato, chi farà cosa, alla ricerca di sinergie che per-metteranno al gruppo nel suo insieme di avere ancorapiù e migliori frecce al proprio arco.

“Nel legno, che è certamente il settore in cui ScmGroup è più fortemente presente, a Cms spetterà unruolo importante e complementare, concentrato su spe-cifiche tecnologie o prodotti”, prosegue Giavazzi, Busi-ness manager della divisione Advanced Materials,Plastic and Wood. “Da un lato ci concentreremo sulle soluzioni per la la-vorazione di elementi di sedie e in legno massiccio, unafortissima e riconosciuta vocazione che per Cms rap-

presenta un businessimportante e che vo-gliamo sviluppare ulte-riormente. Dall’altro ci focalizze-remo sulle macchine de-stinate alla lavorazionedi prodotti “speciali”,come la minuteria inlegno piuttosto che ilcomparto delle armi. Ri-marranno di nostra com-petenza i centri di lavoroper la produzione di ser-ramenti, una tecnologia che abbiamo da sempre e checontinueremo ad evolvere.

Nel settore dell’edilizia in legno ci focalizzeremo sullosviluppo della tecnologia per la lavorazione delle travicontinuando a produrre le macchine della serie “Pmt”.Siamo pronti a fare ancora più sinergia e a proporci inmodo ancora più efficace e aggressivo sul mercato, fo-calizzando le nostre risorse su quelli che sono i nostripunti di forza”.

“Insomma – continua Masnada -, l’acquisizione dell’in-tera proprietà di Cms da parte di Scm Group generauna catena di comando meglio definita, obiettivi chiari,modalità condivise più e meglio che in passato. Una maggiore facilità di gestione, una razionalizzazioneparticolarmente preziosa in questa fase di mercato chemostra ancora qualche sofferenza, per quanto debbadirle che in Cms non possiamo certo dire di avere sen-tito la crisi in modo pesante... Non mi fraintenda: fra il 2008 e il 2009 abbiamo avutoanche noi un grosso calo del fatturato, ma da quelpunto in poi abbiamo registrato una crescita media del12 per cento annuo, una dinamica che continua tut-t’oggi.Aggiungo che attualmente lavorano in Cms 600 per-sone, ed è un numero in continua crescita: negli ultimimesi abbiamo fatto 60 nuove assunzioni.

Alcuni scatti dallo showroomdi Cms Industries da cui emergonocon chiarezza i tanti settori in cui il gruppo é coinvolto.

Lucio Giavazzi.


impresa

Come ci siete riusciti?

“Investendo sempre e molto in ingegneria, negli ufficitecnici, nel mantenere aggiornatissime tutte le compe-tenze meccaniche, elettriche, elettroniche, informati-che... intensificando l’impegno sui versanti dellaautomazione o della logistica.”

Come sta andando il settore legno?

“C’è un nuovo vigore attorno al legno, che – non di-mentichiamolo – rappresenta sempre il 15, 20 percento del nostro fatturato”, prosegue Masnada. “E nonvogliamo certo contraddire la nostra storia: Cms è natanel legno e continueremo questa tradizione puntando –come è nel nostro dna – su macchine fortemente in-novative. Possiamo contare sulle dinamiche di ScmGroup a livello di acquisti e su una presenza più strut-turata in quei mercati dove il gruppo è da tempo pre-sente in modo radicato. Stiamo razionalizzando anchealcune sinergie sul piano commerciale, per quanto vo-

gliamo muoverci nel pieno rispetto di ciò che è statofatto fino ad oggi e dei rapporti consolidati”.

“Ci sono tanti progetti che stiamo sviluppando con ScmGroup”, interviene Giavazzi. “Cms porta in dote espe-rienza e competenze specifiche che permettono di co-struire soluzioni con le quali ottenere importanticommesse nel settore dell’automotive, del navale o del-l’aerospaziale, solo per fare qualche esempio.Sono davvero tanti i progetti che stiamo portando avantiparallelamente al gruppo, che ci sta dando una grossamano su alcuni temi specifici, primo fra tutti l’interfac-cia uomo-macchina, progetti che, fatti in un contestopiù grande, ci permettono di destinare risorse e energiemaggiori e, dunque, di ottenere un miglior risultato e inun tempo più breve.Lavoriamo insieme per esaltare al massimo le specifi-cità di ciascuno. Credo sia questa frase a riassumerenel modo migliore questa stagione”. “Anche nel settore della termoformatura – prosegueMasnada – stiamo sviluppando progetti particolar-mente innovativi. Ci stiamo orientando verso tecnologie

che, fino a poco tempo fa, proponevano solodue aziende al mondo. Ora ci siamo anchenoi, forti del nostro “vizio” di voler costruiresempre qualcosa di speciale. Siamo sempreun passo avanti sulla tecnologia e sull’inno-vazione. E’ questo che ci ha permesso dimantenere le nostre posizioni in tutti questianni, insieme alla voglia di diversificare, difare sempre qualcosa di nuovo e di di-verso...”.


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tecnologia

attori come produttività e flessibilità sono sem-pre più decisivi nell’attività quotidiana delle im-prese artigianali. Le comuni tecnologie utilizzate in questo ambito

mostrano spesso i propri limiti. Questo vale anche perla laminazione delle lamelle di legno massello.Con la semplificazione e l’automazione dei cicli di pro-cesso è possibile ottenere un evidente miglioramentodell’efficienza. Procedure high-tech come l’indurimentoad alta frequenza aumentano la qualità del prodotto fi-nito e devono essere valutate anche dal punto di vistadella convenienza. Naturalmente, anche le con-dizioni di spazio dell’officina hanno un ruolo im-portante. La pressa per incollaggio “PPL II 2500” di Wei-nig Dimter è studiata in particolare per rispon-dere a queste condizioni, offrendo inoltre ilvantaggio di una maggiore facilità di utilizzo inuna razionale modalità con operatore unico. Siinserisce dove le presse rotative e multiple ri-chiedono impegnative operazioni manuali. Ciò sideve in particolare alla struttura orizzontale dellapressa con piano anch’esso orizzontale. La scomoda alimentazione con diversi livelli di la-voro richiesta dalle precedenti configurazioni di-venta un ricordo del passato.

Viene meno anche la necessità di tendere o fermare conmorse le singole lamelle. A seconda del livello di configurazione nella versionecompatta “Basic” o nella versione “Comfort” è possi-bile disporre il legno con caricamento frontale o banco dialimentazione e inviarlo al piano di pressatura. Lo scarico del piano della pressa avviene automatica-mente tramite un braccio di scarico o un nastro tra-sportatore. Per i comandi sono disponibili, a scelta, il comando adue mani o il touchscreen. Sono disponibili inoltre di-

Per l’incollaggio del legno massello molte aziende artigianali utilizzano ancora presse rotative e multiple. Weinig Dimter propone in alternativa la soluzione automatizzata modello “PPL II 2500”.

Weinig: pressa per incollaggio “ProfiPress L II 2500”

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“Basic”: incollaggio con sistema flessibiledi stesura a rullo con sovrappressione.

“ProfiPress L II 2500 Basic”: pressa per incollaggiocompatta con carico frontale manuale.


verse procedure di incollaggio a seconda delle richieste.Nella versione base è disponibile un sistema di incol-laggio con rulli per la stazione di incollaggio scorrevole.Il trasporto motorizzato e sincronizzato in ingresso euscita consente una applicazione uniforme della collae evita l’imbrattamento. La velocità di avanzamento èregolabile e può quindi essere regolata facilmente inbase ai tempi di lavorazione e alla durata dei cicli. La prima fase di una ulteriore razionalizzazione è l’in-collaggio semiautomatico. Il principale vantaggio in que-sto caso è la facilità di movimentazione delle lamelletramite nastro trasportatore. L’esatta stesura della collache ne consegue garantisce una riduzione del consumodi adesivo fino al 50 percento.

Il piano di pressatura può essere opzionalmente caricatotramite nastro trasportatore. In questo modo si ottieneuniformità di carico e scarico, con un potenziale au-mento della capacità della macchina, in particolare incaso di utilizzo su più linee. All’apice delle possibilità di configurazione troviamo l’in-collaggio automatico con formazione completamente au-tomatizzata degli strati di lamelle incollate.

La pressione uniforme consente di ottenere una qualitàdi incollaggio particolarmente elevata nella pressa di in-collaggio. Il fissaggio degli strati di lamelle avviene tra-mite piastre di pressione spinte semplicemente nelpiano di pressatura. Non è necessario il fissaggio conviti o altri elementi simili. L’abbassamento e solleva-mento del piano avviene con meccanismo idraulico. La tastiera con selettori permette di attivare e disatti-vare i cilindri di stampaggio. Il ciclo di pressatura, in baseal tipo di legno e colla, parte da un minuto.“PPL II 2500 Comfort” si può configurare ancora più fa-cilmente come pressa ad alta frequenza efficiente esemplice. In base a legno, colla e prodotto, questapressa permette di realizzare fino a 400 metri quadratidi pannelli in legno massello per turno. L’indurimento intelligente ad alta frequenza (HF) è ca-ratterizzato dal fatto che si riscaldano solo i giunti. Illegno mantiene quindi la temperatura e rimane privo ditensioni.“PPL II 2500” può pressare pannelli standard con unalarghezza tra 1.150 e 1.350 millimetri e una lunghezzatra 400 e 2.500 millimetri in un ciclo di lavoro. Lo spes-sore di lamelle lavorato va da 10 a 60 millimetri. Con lospessore opzionale di 90 millimetri la potenza di pres-satura massima è di 240 kN. Sono necessari allaccia-menti da 6-8 bar per l’aria compressa e da 400 V/ 50 HZper il sistema elettrico.La pressa per incollaggio Weinig Dimter garantisce lamassima redditività nelle più diverse applicazioni. Si utilizza per la produzione di mobili come per la pro-duzione di cucine incorporate, piani per tavoli e arreda-mento di interni in genere. Anche scale, porte e telairientrano tra le possibili applicazioni di questa pressaper incollaggio. I diversi livelli di configurazione permettono di adattarlapersino alla disciplina principe dell’incollaggio HF se-condo le esigenze più specifiche. ■

www.weinig.com

Indurimento ad alta frequenza come opzione per la massima qualità del prodotto finito.

Piano con piastre di pressione facilmente sostituibili per diverse altezze di incollaggio.

“Comfort”: versione high-end della pressa di incollaggiocon formazione automatica degli strati.


visti da loro..

nche se, in realtà, non avrebbe dovuto, perchèBacci – uno dei marchi storici della tecnologiaper il legno italiana, celebrato in tutto il mondoper le sue soluzioni dedicate alla lavorazione

del massiccio – con Cassina collabora da molti anni, daquando era una azienda famigliare ritratto di unaBrianza operosa e di grande visione, che nel mobileaveva trovato materia per farsi largo nel mondo.

Le cose poi sono cambiate, sono intervenuti fondi di in-vestimento e l’ingresso nel Gruppo Poltrona Frau. A mu-tare lo scenario in una direzione più moderna.

“E a questo punto le nostre strade si sono incrociatenuovamente”, ci racconta l’ingegner Agostino Bacci.Già, scusate: stavamo dimenticando di scrivere che,vista la scelta di illuminare lo stand Bacci a Xylexpo conle immagini delle meraviglie firmate Cassina non ab-biamo potuto non chiedere di tornare sul’argomento, dicapire di più e meglio questo prestigioso connubio fratecnica e qualità. Ed eccoci, dunque, nello studio dell’ingegner AgostinoBacci, terza generazione, alla guida dell’azienda di Ca-scina con i figli Giuseppe, Paolo e Nino.

“Ci siamo ritrovati, sia noi che Cassina, con una lungastoria alle spalle e con tanti cambiamenti che ci hannotrasformato in ciò che siamo oggi: loro una realtà chenon ha bisogno di presentazioni, noi una azienda che èstata capace di indirizzare le proprie competenze edesperienze in soluzioni a controllo numerico, centri dilavoro innovativi e tecnologicamente avanzati che oggi,di fatto, rappresentano il cento per cento del nostro fat-turato.In Cassina oggi si usano le nostre macchine, una sceltache ci inorgoglisce e testimonia che, in fondo, cono-sciamo bene il nostro mestiere... una collaborazione ini-ziata qualche anno fa con il centro di lavoro scelto perprodurre quella che è forse l’icona di Cassina, quella“Superleggera” disegnata da Giò Ponti nel 1957 che an-cora oggi è un capolavoro di una modernità assoluta.Per noi una sfida importante e anche, ce lo consenta,motivo di orgoglio. Ci siamo inevitabilmente concentratisu questo cliente così prestigioso, seguendoli al meglioper rendere la loro esperienza con questa nuova tec-nologia la più positiva e semplice possibile. Ci siamo riu-

Se c’è un marchio che richiama alla mente design assoluto, qualità altissima, stile impeccabile – e, perchè no, perfino uno status symbol – questo è Cassina. E vedere delle splendide immagini di alcune delle sedie prodotte dal mobilificio brianzolonello stand della Bacci di Cascina, in occasione dell’ultima Xylexpo, ci ha un poco, piacevolmente, sorpreso...

Il percorso di Bacci e Cassina:“technology for design”

A


sciti, tanto è vero che abbiamo for-nito loro altri centri di lavoro, intempi successivi, per altri prodotti,centri che sono stati così apprezzatida essere poi acquistati anche peraltre aziende che fanno capo alfondo di investimento di cui Cassinaè una proprietà.La soddisfazione si è quindi tradottain stima reciproca: nello staff diCassina abbiamo incontrato per-sone affidabili e competenti, conuna passione per il loro lavoro e peri pezzi d’arredo che escono dallaloro azienda che difficilmente ab-biamo trovato altrove. Da parte nostra abbiamo dimostrato che Bacci è un for-nitore in grado di offrire ottime macchine e che vuoleessere sempre vicino al cliente. Una partnership forte, che ci ha emozionato, da cui ènata l’idea di farne il leit motiv della nostra partecipa-zione a Xylexpo, associando il nome Bacci al brand Cas-sina”.

Una scelta che ha avuto ottimi risultati....

“Devo ammettere che molti visitatori hanno apprezzatol’idea. Noi abbiamo una caratteristica ben precisa: neinostri stand le macchine producono, lavorano, si muo-vono, “fanno trucioli”. E’ il modo per mostrare imme-diatamente quanto siamo diversi dai nostri concorrenti,perchè solo vedendo una macchina lavorare si puòcomprendere che cosa sa e può realmente fare. E’ inquesta cornice che abbiamo pensato di calare la no-stra collaborazione con Cassina, chiedendo loro cosa

ne pensassero di mettere al lavoro le nostre macchinesu pezzi della loro produzione, ovviamente arricchendoil tutto con messaggi e immagini che permettessero achiunque di cogliere il senso dell’iniziativa.L’idea è piaciuta e abbiamo selezionato, insieme tresedie che abbiamo portato in fiera accompagnate daicentri di lavoro da cui nascono. Sulle nostre macchine abbiamo realmente lavorato par-ticolari di tre sedie diverse e leggendarie: la già citata“Superleggera” di Gio Ponti, la “P22” di Patrick Norguete la “Luisa” di Franco Albini, pezzi che la gente ricono-sce e che fanno parte della storia del design. Non solo: fra i vari elementi che costituiscono questesedie abbiamo scelto i particolari più difficili, perché –come le ho già accennato – ci piace dimostrare che lenostre macchine sanno fare molto e bene....”

Una bella esperienza e anche un modo elegante di “farefiera”...

“L’idea alla base dell’iniziativaè stata associare il nome Baccia un’azienda di grandissimoprestigio, riconosciuta anche alivello internazionale, con cuiabbiamo saputo costruire unrapporto di grande rispetto re-ciproco. Un esempio eclatantedi un modo di lavorare insieme,ci tengo a dirlo, che portiamoavanti con tutti i nostri clienti,non solo con quelli così presti-giosi!Non posso negare che all’inizioeravamo dubbiosi sul fatto cheCassina fosse interessata adapparire in un contesto cosìspecifico, così fortemente


visti da loro...

orientato verso la tecnologia. E invece, non senza unpizzico di sorpresa, ci hanno accordato l’autorizzazionee abbiamo così potuto preparare lo stand in modo damettere in risalto la produzione degli elementi maanche il risultato finito, la sedia completa. È stato uncammino decisamente interessante. E per l’occasioneabbiamo cambiato la headline che accompagna il no-stro marchio, adottando un “Bacci technology for de-sign”, indubbiamente più adatto e consono a questaesperienza”.

Un deciso passo in avanti in una direzione a cui, proba-bilmente, non avevate mai pensato...

“Ciò che ci guida è fare innovazione. Sempre. Ma, badibene: ciò non vuol dire che pensiamo di essere gli unici.Abbiamo grande rispetto di ciò che gli altri sono ingrado di fare e, anzi, ascriviamo ai nostri concorrenti lacapacità e la possibilità di fare.Siamo però certi che Bacci abbia sempre qualcosa inpiù da esprimere, che possa proporre soluzioni in gradodi fare più di quanto venga loro richiesto. Mi pare che l’esperienza a Xylexpo 2016 con Cassinapossa essere collocata in questa filosofia, in questa vo-glia di dare sempre un significato, un fine e contenutichiari a tutto ciò che facciamo, arricchendo di signifi-cato dimostrazioni che, altrimenti, sarebbero state im-personali e quindi meno emozionanti”.

Ingegner Bacci, in fondo quello che ci racconta è un ca-pitolo diverso di una storia, quella del produrre tecnolo-gie per il legno, sempre più complessa.

“Indubbiamente. Una delle connotazioni negative del-l’industria italiana è la ridotta dimensione media delleimprese, che possono quindi non essere adeguata-mente proporzionate alle sfide che la globalizzazione, eun export che è la nostra salvezza, ci stanno impo-


nendo. La dimensione, una adeguatastruttura aziendale ha inevitabilmenteun peso importante, ma c’è un rove-scio della medaglia, ovvero gli enormivantaggi che possono derivare dal-l’essere, piccoli, agili, pronti a rea-gire... Noi cerchiamo di collocarci nelpunto di incontro fra questi due poli,perchè vogliamo essere sempre ca-paci di customizzare un centro di la-voro, di risolvere problemi particolaridando la nostra massima disponibilitàall’interlocutore.Ciò significa anche che l’innovazione ècontinua, perché le nuove sfide che ilnostro mercato ci pone sono continue.Bacci è leader da tempo nelle tecnologie per la produ-zione di sedie e nella lavorazione di elementi in legnomassiccio, ma per crescere non ci si può accontentaredi frequentare solo le nicchie che si conoscono.Da qui la decisione di impegnarci per portare la nostraleadership nella produzione di porte, ad esempio: oggiproponiamo impianti per porte in massiccio decisa-mente innovativi e brillanti, diversificazioni interessantiche hanno dato modo all’azienda di cominciare ad ac-quisire una massa critica che la sola leadership nellanicchia sedie non le avrebbe assicurato. In tempi recenti abbiamo costituito una filiale ameri-cana, la Bacci America, attraverso la quale abbiamovenduto macchine interessanti per la costruzione di an-tine con telaio massiccio, una ulteriore diversificazionedella nostra gamma tutt’ora in atto e che ci porterà asviluppare altri modelli: la crisi che ha investito il “Trian-golo della sedia”, un territorio dove eravamo molto benpresenti, è stata una spinta per reagire. Da qui sono nati progetti come la filiale “tecnico-com-mercIale” in Cina, o nuove macchine per applicazionidiverse.

Non voglio, però, esser frainteso: diversificare è un pro-cesso decisamente interessante ma anche molto ri-schioso, perché i problemi e le relative soluzionipossono essere molte e diverse fra loro. Prioritario ri-volgersi al più ampio target possibile di clienti e averela forza di sostenere i necessari investimenti”.“Oggi il nostro gruppo, se vogliamo definirlo così, sifonda su quattro aziende: Paolino Bacci la casa madre,Bacci Meccanica azienda dedicata alle lavorazionimeccaniche di precisione, Bacci America e BacciChina le due filiali tecnico-commerciali”, aggiunge Ago-stino Bacci. Esportiamo circa il 95 per cento della no-stra produzione e le nostre filiali in Cina e la nuova sedeamericana, che abbiamo inaugurato nel 2014, ci dannola possibilità di muoverci al meglio in mercati estrema-mente diversi fra loro e di garantire ai clienti un servi-zio post vendita tempestivo e efficiente. Stiamo crescendo, ma la cosa che ancora ci dà la mas-sima soddisfazione, e che riteniamo essere la voce piùimportante del nostro patrimonio aziendale, è la stimae la considerazione dei clienti”.

Ingegner Bacci: e il futuro?“Avere al mio fianco i miei figli Paolo, Giuseppe e Nino,vederli così coinvolti nell’azienda garantisce quella con-tinuità importante per un’azienda storica come la no-stra, che nel 2018 festeggerà il centenario.0: siamo coscienti che le difficoltà non sono finite e chela ripresa in atto non è della portata che avremmo de-siderato. Continueremo a fare il nostro lavoro, a soffrire,a confrontarci con i clienti e il mercato, a inventare ognigiorno qualcosa di diverso e di nuovo, sotto tutti i puntidi vista. Non ci sono allori sopra cui riposarsi...”


www.bacci.comwww.cassina.com


tecnologia

Barberàn 4.0: le nuove applicazioni digitali

er ottimizzare gliimpianti di produ-zione e facilitarela gestione indu-striale attraverso i

dispositivi mobili, Barberànpresenta le nuove applicazioniall’interno del programmadi digitalizzazione azien-dale, lanciando due nuovistrumenti di visualizzazionevideo per le proprie linee diproduzione.Il sistema di visualizza-zione video interattivo èstato sviluppato per per-mettere all'operatore di in-teragire con l'interfacciadella macchina per mezzodi dispositivi mobili, con-sentendo così di modificare i parametri di produzione a distanza immediatamente,senza l'aiuto dello schermo dicontrollo generale.Il secondo sistema, pre-sentato a Milano durante labiennale mondiale delletecnologie per il legno Xy-lexpo, è il display video in-formativo destinato aresponsabili di produzione,responsabili di linea, diret-tori… Questo strumentopermette di accedere atutte le informazioni riguar-danti lo stato di produzionedella macchina, le condi-

zioni di funzionamento ecorrente − sia giornal-mente che settimanal-mente − da qualsiasidispositivo mobile dallasede o da qualsiasi partedel mondo utilizzando unaconnessione Vpn azien-dale.Barberán offre la mas-sima flessibilità e affidabi-lità in macchine e impiantidi alta qualità attraversonuovi strumenti che au-mentano e migliorano ilprocesso di produzione,proponendo all’utente unacapacità di risposta rapidaalla crescente domandadel mercato e ottimizza-zione delle risorse.

TECNOLOGIA “SINGLE-PASS”ll sistema di stampa senzacontatto basato sulla tec-nologia “Jetmaster-InkjetSingle-Pass” consente distampare immagini digitalisu molteplici tipi di sub-strato in modo facile e pra-tico a livello industriale. Lestampanti “Jetmaster”rappresentano un nuovoconcetto rispetto ai si-stemi convenzionali distampa industriale, inquanto permettono di ren-dere flessibile la produ-

P

zione e di aumentare il ca-talogo dei disegni disponi-bili. Grazie alla tecnologia digi-tale “single-pass”, è possi-bile adattarsi rapidamenteai cambi di tendenza delmercato e soddisfare le ne-cessità dei propri clienti intermini di disegni e quan-tità ordinate. Tutto questo acosti contenuti. Barberán è un precursorenello sviluppo di applica-zioni digitali “single-pass”,creando la propria tecnolo-gia dalla progettazionemeccanica, elettronica e in-formatica. Inoltre, la vastaesperienza nel trattamentodelle superfici consente di ot-tenere una stampa ottimale suqualsiasi tipo di substrato (me-laminico, Mdf, agglome-rato, materiali plastici, pvc,

legno naturale, ecc). Perquesto motivo, Barberànoffre non solo una mac-china per la stampa, mauna soluzione completaper ciascuno dei pro-cessi inseriti nella lineadi stampa. Fondata nel1929 Barberàn S.A. offresoluzioni per impianti diverniciatura, stampa, ri-vestimento, levigatura,laminatura, post-forma-tura, nonché un'ampiagamma di macchinaricomplementari. Ogni soluzione è proget-tata per migliorare la pro-duttività dei propriclienti, riducendo i costidi fabbricazione e te-nendo sempre in consi-derazione il rispetto perl'ambiente. Barberán di-spone di una modernasede produttiva con oltre27mila metri quadrati disuperficie, situata nellalocalità di Castelldefels(Barcellona), Spagna. ■

www.barberan.comwww.jetmasterseries.com


innovazione

...perché se è vero che cambianole modalità per qualsiasi gesto,abitudine o comportamento non èpossibile che la ricerca, la scelta,l’acquisto di mobili resti immutato.Molto è cambiato, grazie ai grandicostruttori di “mobili in kit” e allagrande distribuzione. Molto dovràancora cambiare. Come. Sicura-mente assisteremo a una moltipli-cazione di sistemi di accesso all’offerta, così comecambieranno – probabilmente anche in modo inatteso –i protagonisti dell’offerta. Stampa tridimensionale, “pro-duzione additiva”, stampa digitale, sono strade che sistanno già percorrendo e di cui ancora non si capiscecompletamente quali potrebbero essere i punti di arrivo.E nemmeno i percorsi, a dire il vero.

La sensazione è che molto di nuovo ci attenda. “Bastapensare al fenomeno della stampa tridimensionale, allanascita di tutta una serie di “fab-lab”, di fabbriche-la-boratori dove è possibile inviare un file e vedere pro-dotto il proprio oggetto, il proprio prototipo, consegnatoal nostro recapito nel giro di qualche giorno.Il tutto nel cuore di un mercato – o, almeno, di quellaparte “evoluta” del mercato internazionale – che stacambiando moltopiù velocementedi quanto ci ren-diamo conto”.Non ha dubbi Fe-derico Ratti, diret-tore tecnico di ScmGroup, colossodella tecnologiaper il legno e i suoiderivati, anche concompetenze pre-cise nei materialicompositi, nellaplastica, nei lapi-dei, nel vetro.

Materiali che saranno certa-mente sempre più preziosi inquello che sarà l’arredo del fu-turo. Lo abbiamo incontrato perparlare del progetto “Close tothe Customer”, finanziato dallaComunità Europea e sviluppatoda un gruppo di una decina dipartner europei, fra cui univer-sità, centri di ricerca e aziende

di spicco. Rimandando chi volesse saperne di più, oltre a quantoscriveremo in queste pagine, all’indirizzo www.mckn.eu/pro-jects/CTC/, specifichiamo subito che l’obiettivo di questoprogetto è proprio cercare nuove strade per una indu-stria, quella del mobile, che deve essere pronta ad af-frontare il futuro con strumenti nuovi. Da tutti i punti divista, che si parli di materiali, di tecnologie, ma anche diprocessi di produzione, di nuove modalità di confrontoe di rapporto con il consumatore finale. Nevralgico, in tutto questo, la sempre più forte capacitàdi produrre in modo elastico, flessibile, con una perso-nalizzazione assoluta.

“Ricorderà quando nel 2009 – riprende Ratti – si iniziòa parlare a voce più alta di “batch one”, di “lotto uno”.Per noi costruttori di tecnologia la sfida era chiara: i pro-

duttori di mobilidovevano reagirea una domandasempre più affa-mata di persona-lizzazione. Altempo stesso lastagione econo-mica di allora,certamente nonentusiasmante,imponeva di eli-minare, di conte-nere al massimo imagazzini. Sonoormai pochissime

Come si produrrà e comprerà? Dove? Con quali sistemi? La svolta verso l’e-commercesarà decisiva o ci sarà sempre bisogno di “toccare con mano”? In Scm Group c’è una grande idea…

E il mobile del futuro?

Federico Ratti.


le realtà che possono ancora pensare di pro-durre in linea. Per tutti gli altri il passaggio dalla“mass production” alla mass customization” èstato inevitabile. Siamo tutti alla ricerca del come accorciare la fi-liera, di come trovare nuove opportunità in que-sto radicale cambiamento. Noi abbiamo iniziatoa pensare a una soluzione nel 2012, con unpensiero preciso: permettere al nostro cliente didefinire il mobile attraverso una serie di mac-chine semplici e veloci, grazie alle quali passaredall’ordine alla consegna in tempi rapidi.Il progetto europeo ci ha aiutati a comprendereche dovevamo fare un passo in più sul versantedella logistica, aiutati in questo da partner diprestigio, quali Synesis o il Politecnico di Milano o laHochschule di Rosenheim. La nostra macchina, le no-stre soluzioni sono dunque state collocate all’interno diuna vera e propria fabbrica in miniatura che – loscorso mese di aprile, in concomitanza con il Salonedel mobile – abbiamo installato presso il Centro com-merciale Brianza a Paderno Dugnano, a pochi chilome-tri da Milano”.

Che cosa si è trovato di fronte chi, mentre andava a farela spesa, ha deciso di farsi costruire un mobile?

“In pratica una cella integrata grazie alla quale tirarfuori un mobile in kit, da montare, partendo da un pan-nello nobilitato. All’inizio abbiamo pensato di utilizzarepiù macchine, creando una sorta di percorso, ma allafine la scelta è stata meno tradizionale e a Paderno Du-gnano abbiamo installato un centro di lavoro a bordare,con funzioni evolute, affiancato a un magazzino intelli-gente, con un robot che si occupa di tutte le operazionidi carico e scarico. Dunque il pannello viene caricatosul piano, lavorato in nesting, fresato, bordato e scari-cato. Abbiamo anche messo a punto un sistema di sol-

levamento delle ventose con le quali è attrezzato ilpiano per il nesting, così da procedere alla bordaturasemplicemente, senza alcuna complicazione. E le stesse ventose, di fatto” “movimentano” i vari ele-menti del mobile finiti e li avviano allo scarico nella se-quenza migliore per confezionare il tutto.Ovviamente tutta questa parte è quella nella quale ilconsumatore, l’acquirente del nostro mobile, non haalcun coinvolgimento. Per lui il momento cruciale è tro-varsi di fronte al configuratore messo a punto da Mi-ssler Software, un altro dei partner in questo progettoeuropeo, dove disegna il mobile che la macchina si pre-occuperà poi di produrre”.

Una soluzione già operativa, che potremmo presto tro-vare dovunque?

“L’esperienza di aprile era il risultato di un intenso la-voro progettuale e di ricerca. Abbiamo dimostrato alleautorità europee, che hanno indetto il progetto, che lanostra idea non solo funziona, ma che poteva esseregestita da chiunque con grande facilità, portando al ri-sultato atteso. Devo ammettere che è stata vincente lapartnership con il Centro commerciale Brianza, dove

abbiamo trovato il responsabile, Ste-fano Rovelli, entusiasta di poter es-sere parte di questo evento.L’organizzazione logistica, che ha ri-chiesto una certa attenzione, per-ché gli spazi a nostra disposizionenon potevano essere – per ovvie ra-gioni – quelli di cui avevamo biso-gno, è stata risolta allestendo unatensostruttura nel cuore del grandeparcheggio del centro. La tenso-struttura è stata attrezzata comeuna vera fabbrica, con macchine,tecnologie, potenti generatori di aria


innovazione

compressa e di elettricità, oltre ai sistemi di aspirazionee controllo. Una “temporary factory”, una fabbrica tem-poranea, con presidio e sorveglianza 24 ore su 24!”.

Impegnativo…

“Indubbiamente. Siamo stati impegnati complessiva-mente per quattro settimane: una per l’installazione,due di “show” e una per lo smantellamento. In praticain poco meno di un mese abbiamo installato una fab-brica dove abbiamo prodotto diverse centinaia di mobiliper poi smantellarla.E abbiamo anche creato lo spazio ad hoc all’interno delcentro commerciale dove, di fatto, il cliente andava, ve-niva informato sul progetto, coinvolto in questa dimo-strazione, invitato a disegnare, a progettare il suomobile, passando poi a ritirarlo dopo aver fatto laspesa!”.

Il bilancio?

“Come può immaginare è stato un successo. Non solodal punto di vista tecnico e tecnologico, ma anche e so-prattutto perché abbiamo creato un ponte, uno “sti-molo” fra il consumatore e ciò che sta dietro le quinte,le macchine, oltre ad aprire le porte a nuove modalitàdi acquisto. Pensi che tre o quattro giorni prima ab-biamo raccontato la cosa sulla pagina Facebook delcentro commerciale, offrendo a chi ne facesse richie-

sta il mobiletto in regalo. Ebbene, ancora prima di iniziare avevamo più richiestedi quante ne avessimo previste e siamo stati costretti aprodurre più di duecento pezzi!”.E in termini economici?“Indubbiamente i costi sono superiori, anche se non dimolto, rispetto a quanto si può trovare già fatto, ma quientra il concetto del “su misura”, di qualcosa che è esat-tamente ciò che abbiamo immaginato. Tenga conto che,in questa fase del progetto, produrre il mobile che ave-vamo scelto con tutte le personalizzazioni e secondo leindicazioni del cliente, ha richiesto mediamente 40 mi-nuti. Però dobbiamo anche dire che accorciamo la fi-liera, che basta utilizzare questo sistema per evitare diandare in un negozio di arredamento, ordinare il nostromobile su misura, attendere che venga prodotto e con-segnato al punto vendita, andare a ritirarlo… potremmoparlare di un “mobile a chilometro zero”! Battute a parte, basta pensare a tutto questo per qual-che minuto per accorgersi che si tratta di un percorsocosì nuovo da poter essere considerato rivoluzionario,che potrebbe avere evoluzioni alle quali al momentonon abbiamo ancora pensato”.

“Sono del parere che la vera innovazione è avere la ca-pacità di mettersi in una condizione di pensare a qual-cosa che oggi non trovi immediata applicazione sulmercato, ma che riesca ad anticiparne i bisogni. Certo per fare questo bisogna essere innovatori illumi-


nati e avere il supporto di imprenditori visionari. Pro-viamo a ricordare le reazioni alla prima presentazionedell’IPad, io e molti altri abbiamo pensato: ‘ma a cosami serve quell’oggetto… ?’”

E a livello di tecnologia?“Abbiamo scelto una soluzione che potremmo definire“standard”, una “Planet 800” Morbidelli con gruppo abordare, integrata dal robot per il carico e lo scarico eattrezzata con le ventose “pop-up” di cui le ho già par-lato. Una macchina, fra l’altro anche esteticamente pia-cevole, che partendo da un grande pannello ottienetutti gli elementi pronti per essere montati. Aggiungoche stiamo parlando di un prototipo che ci siamo peròaffrettati ad avvicinare alla produzione, perché moltidegli imprenditori che abbiamo invitato a vederla sisono dimostrati estremamente interessati, tanto è veroche a oggi ne abbiamo già vendute diverse con il si-stema brevettato “HE-Pod”, delle ventose che salgono escendono permettendo la massima libertà di azione at-torno al pannello”.

“Da un punto di vista commerciale questo progetto èun grandissimo successo”, conclude Federico Ratti.“Moltissimi operatori sono venuti apposta per vederequesta nuova idea al lavoro, un salto tecnologico che ciha permesso di ribadire la capacità di inventare e lacreatività di Scm Group: fare innovazione costa molto,ma non sono gli investimenti a farci paura, perché cre-diamo fermamente nella necessità di sviluppare conti-nuamente nuove intuizioni.E in una decina d’anni questo potrebbe diventare ilnuovo modo di produrre mobili su misura, grazie amacchine sempre più complesse ma – paradossal-mente – sempre più “vicine” al cliente, che possono es-sere gestite da persone con meno competenze rispettoal passato…”.

A cura di Luca Rossetti

www.scmgroup.com

IL MOBILE SUL CARRELLO DELLA SPESA

Immaginate di arrivare al supermercato e,prima di entrare a fare la vostra spesa, di averela possibilità di recarvi in un “mini-mobilificioin vetrina” dove c’è, a vostra disposizione, uncomputer, un lap-top, un monitor sul quale po-trete “disegnare” il mobile di cui avete bisogno,personalizzandone la forma, le dimensioni, ilcolore o scegliendo le maniglie piuttosto che ilnumero dei ripiani o le antine…

Con pochi, semplici gesti si inseriscono le mi-sure e tutte le indicazioni per arrivare al pro-getto del mobile. Finito: si riprende il carrello esi va a fare la spesa. Una volta finite lo shop-ping basterà passare a ritirare il nostro nuovomobile da montare, portarcelo a casa insiemealla carne o alla frutta e il gioco è fatto.Se poi le dimensioni non lo consentono: ci saràchi ce lo porterà a casa o, magari, che potràanche venircelo a montare!

Rivoluzionario, vero? Questa è la massimaespressione del concetto di “Mass customiza-tion”: progettazione, produzione e consegna“ad hoc”, secondo il desiderata di ciascuno. Una tecnologia avanzata che coniuga automa-zione assoluta ed estrema personalizzazione,“... mettendo al centro del processo il cliente,che diventa così il designer del proprio mobile”,come dicono in Scm Group.

uttavia la risonanza dell’evento, nei mesi suc-cessivi al referendum, ha perso progressiva-mente di intensità lasciandosi alle spalle unvelo di incertezza. L’Ufficio studi di Acimall,grazie anche alle informazioni che quotidiana-

mente riceve da Confindustria, ha voluto fornire ai let-tori di Xylon una sintesi esaustiva sperando di mettereun po' di chiarezza in un quadro francamente abba-stanza nebuloso.

COSA E’ SUCCESSOlIl 23 giugno i cittadini del Regno Unito hanno votato,con una maggioranza del 51,9 percento dei parteci-panti al voto (33 milioni di britannici, il 72,2 percentodegli elettori), per l’uscita del Regno Unito dall’Unioneeuropea. Si tratta di un voto che ha diviso la Gran Bre-tagna. Le nazioni componenti il Regno hanno espressoposizioni chiaramente divergenti: il “Remain” (rimanerenell’Ue) ha prevalso in Scozia (62 per cento) e Irlandadel Nord (55,8 per cento), mentre il fronte del “Leave”(lasciare l’Ue) ha ottenuto la maggioranza dei voti in Gal-les (52,5 per cento) e in Inghilterra (53,4 per cento), asua volta divisa tra la vittoria del “Remain” a Londra

scenari

Lo scorso giugno il Regno Unito ha dichiarato di voler uscire dall’Europa; una scelta epocale che dovrebbe avere ricadute su tutto il mondo economico e quindi anche sui settori manifatturieri che frequentiamo quotidianamente...

Cosaci aspetta

T (59,9 per cento) e del “Leave” al di fuori della capitale(55,4 per cento). Non è possibile conoscere come hannovotato i singoli elettori, ma alcuni tratti demografici chehanno guidato il voto per la Brexit sono stati estratti daisondaggi e dalla correlazione tra le caratteristiche dellapopolazione nelle 382 circoscrizioni elettorali e le per-centuali di voti a favore del “Leave”. Il fattore “età” ha giocato un ruolo importante: il “Leave”è stato preferito dal 60 per cento degli over 65 e dal 56percento dei 45-64enni, mentre hanno scelto il “Re-main” il 73 percento dei 18-24enni, il 62 percento dei25-34enni e il 52 per cento dei 35-44enni. Tuttavia, igiovani hanno partecipato meno al voto: le aree dovel’età mediana è più bassa hanno presentato tassi di af-fluenza più bassi. Inoltre, una percentuale più elevata divoti a favore del “Leave” è stata registrata nelle aree conuna più alta quota di cittadini con bassa istruzione, la-voratori con mansioni che non richiedono skills elevate,persone che non hanno un passaporto (e quindi nonsono state all’estero recentemente). Infine, anche se larelazione è meno forte, le aree a più basso redditohanno registrato percentuali più elevate a favore del“Leave”.



scenari

LE CONSEGUENZE POLITICHE DELLA BREXITOra che il rischio Brexit si è realizzato, si moltiplicano leanalisi sugli effetti economici dell’uscita dall’Ue, con ri-sultati concordi sul loro segno negativo per l’andamentodel Pil nel Regno Unito e nei principali partner, mamolto variabili nella dimensione. È molto difficile stimare l’effettiva grandezza di tali ef-fetti, perché le conseguenze economiche dipenderannofortemente da quelle politiche e dal modo in cui le isti-tuzioni britanniche ed europee sapranno gestire il pro-cesso di uscita del paese dall’Ue.Al di là dell’inevitabile forte volatilità di brevissimo ter-mine sui mercati, amplificata per quanto riguarda leBorse anche dal fatto che molti avevano assunto posi-zioni lunghe nei giorni precedenti il voto scommettendosul “Remain”, i durevoli effetti economici della Brexitsono difficili da ponderare e lo scenario politico arduoda delineare. Nel breve termine la sterlina resta espo-sta a un ulteriore deprezzamento: la settimana succes-siva al voto si è riaperta con un cambio contro il dollarosui livelli minimi da trent’anni (1,32).La volatilità implicita a un mese, tornata in giugno ai va-lori immediatamente successivi al fallimento di LehmanBrothers nel 2008, è risalita dopo il voto. La molto piùcontenuta, seppur crescente, volatilità per il cambioeuro/dollaro suggerisce che l’ulteriore deprezzamentodella sterlina non dovrebbe avere ripercussioni altret-tanto forti su tale cambio. Ciò si è già verificato nel mo-mento della comunicazione dei risultati del referendum,quando il valore della sterlina è crollato del 10 per cento,mentre l’euro sul dollaro si è deprezzato di meno del 3percento. l’Ue resterà composta a tutti gli effetti da 28membri fino al termine dei negoziati di recesso, una pro-cedura il cui avvio potrebbe non essere immediato.

Il Regno Unito rimarrà, dunque, membro dell’Ue a tutti glieffetti fino alla conclusione dei negoziati di recesso, i de-putati britannici e gli impiegati britannici nelle istituzionieuropee potranno mantenere il proprio posto e il Go-verno britannico eserciterà la presidenza semestrale delConsiglio dell’Unione europea, prevista per il secondosemestre del 2017. Una situazione molto problematica, perché in base allostesso articolo 50 del Trattato di Lisbona lo Stato mem-bro che intende recedere non può partecipare alle deci-sioni che lo riguardano e, quindi, la Gran Bretagna nonpotrebbe presiedere le riunioni del Consiglio dedicate alnegoziato di recesso.Qualunque sarà il nuovo accordo tra Ue e Regno Unito,quest’ultimo avrà una posizione meno forte all’internodel mercato unico. Anche nel caso di adesione all’AreaEconomica Europea, insieme a Norvegia, Islanda e Lie-chtenstein, come auspicato da molti Leavers, si ridur-rebbe il contributo britannico al bilancio comunitario e ilRegno Unito avrebbe un accesso quasi pieno al mercatounico, ma ciò avverrebbe al costo di dover accettaretutte le decisioni, direttive e regolamenti comunitarisenza possibilità di intervenire nelle delibere comunita-rie.Inoltre, poiché gli accordi stipulati a livello europeo co-prono le relazioni commerciali britanniche con più di 60Paesi all’interno del Wto (mentre con altri 67 gli accordisono attualmente in discussione), il Regno Unito do-vrebbe ricontrattare simultaneamente non solo il pro-prio accesso al mercato unico europeo, ma anche gliaccordi con tutti i singoli partner commerciali, il tutto se-guendo le regole del Wto.Anche il ruolo di Londra come centro finanziario globalene esce compromesso, perché le istituzioni con basenella capitale perderanno il passaporto europeo, checonsente di accedere al mutuo riconoscimento delle at-tività di investimento e ai servizi finanziari in ambito eu-ropeo e che dovrà essere rinegoziato. A tale propositoalcune grandi banche come Hsbc, Jp Morgan Chase eGoldman Sachs hanno già iniziato i preparativi per lospostamento di alcune attività operative a Dublino, Pa-rigi e Francoforte.

LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLA BREXITLe prospettive future e la solidità dell’economia britan-nica iniziano a essere messe in dubbio anche dagli os-servatori esterni. In seguito al voto referendario Standard & Poor’s e Fitchhanno tagliato il rating del Regno Unito da “tripla A” a“doppia A”; il “downgrade” riflette il rischio di un marcatodeterioramento delle condizioni di finanziamentoesterno. Inoltre, nell’ambito delle relazioni internazionaliil Regno Unito al di fuori dall’Ue potrebbe rappresentare


per gli Stati Uniti un partner meno efficace e affidabile.Indipendentemente dal momento in cui partiranno, i ne-goziati necessari per sancire il divorzio verosimilmentepotrebbero durare ben oltre i due anni rinnovabili, sta-biliti cioè come requisito minimo dal Trattato di Lisbona. La caduta della fiducia delle imprese e quella degli in-vestimenti diretti e di portafoglio, che deriveranno dalprolungato clima di incertezza, colpiranno i settori piùcapital-intensive (costruzioni, industria petrolifera e mi-neraria, aeronautica) e la fuga di capitali, in presenza diun ampio deficit nei conti con l’estero, porterà a un’ul-teriore perdita di valore della sterlina che potrebbe arri-vare, secondo alcuni analisti, fino alla parità contro ildollaro.Pur non facendo stime numeriche sull’impatto per l’eco-nomia, l’autorità monetaria britannica aveva da tempomesso in guardia sul fatto che un voto a favore del-l’uscita dall’Ue avrebbe portato a uno scenario di: ulte-riore, anche violento, deprezzamento della sterlina, conripercussioni sull’inflazione; domanda interna in decisacontrazione, perché le famiglie frenerebbero i consumi ele imprese gli investimenti; e ricadute negative sull’oc-cupazione. Tutto ciò determinerebbe una recessione perché il so-stegno all’export della sterlina deprezzata compense-rebbe solo in parte la contrazione del mercato interno. Ildilemma di politica monetaria tra aumentare i tassi diinteresse per sostenere la valuta e frenare l’inflazione odiminuirli per spingere l’economia e l’occupazione ve-drebbe, secondo molti analisti esterni alla Bce, preva-lere la seconda strategia.Secondo l’Ocse, l’impatto negativo della Brexit sulla cre-scita del Pil del Regno Unito sarà pari a mezzo punto per-centuale nel 2016, 2017 e 2018 e di 1,5 punti nel 2019,con una perdita di 3 punti percentuali entro il 2020 e di6 punti entro il 2030. Con un costo medio per ciascunafamiglia entro il 2030 che va da un minimo di 3.200 ster-

line all’anno nello scenario base fino a un massimo di5mila sterline.L’intensità delle ricadute sulle singole economie euro-pee dipenderà dalla forza dei legami in essere con ilRegno Unito. L’indice di sensibilità alla Brexit elaborato da Standard &Poor’s tiene conto dei nessi commerciali e finanziari,degli investimenti diretti e dei flussi bilaterali di migra-zione tra Regno Unito e venti paesi europei. Irlanda,Malta, Lussemburgo, Cipro e Svizzera occupano leprime cinque posizioni nella classifica delle economiepiù esposte.L’Italia risulta penultima con un’esposizione soprattuttocommerciale: il Regno Unito rappresenta, infatti, il quartopaese di destinazione per i prodotti italiani, con 23 mi-liardi di export nel 2015 che potrebbero risentire del-l’uscita del Regno Unito dall’area di libero scambio, mache rappresentano solo il 5,4 percento delle vendite ita-liane all’estero.Tuttavia, è necessario sottolineare che l’Italia, indipen-dentemente dai legami commerciali e finanziari con ilRegno Unito, risentirà in particolar modo, come gli altripaesi periferici dell’Eurozona, del clima di incertezzacreato dalla Brexit. Le conseguenze politiche al di fuoridei confini britannici sono, infatti, altrettanto importantidei costi economici. Nelle elezioni in Francia, Paesi Bassi e Germania nel2017 i partiti euro-scettici potrebbero cavalcare l’ondadella Brexit e ottenere un consenso tale da spingereanche altri Paesi europei a imitare i passi della Gran Bre-tagna. Anche il referendum italiano di conferma della ri-forma costituzionale sarà inevitabilmente influenzato.Ciò che si prospetta nel lungo termine è un’Europa a duevelocità, con un gruppo di paesi nell’Unione monetariache va verso l’unione di bilancio e politica e un gruppodi paesi interessato solo alla libera circolazione di beni,servizi e capitali. Una reazione a catena innescata dalla Brexit potrebbefar perdere pezzi al gruppo dei paesi che voglionoun’Unione con una maggiore integrazione. Questo peri-colo va fermato con una rapida e decisa risoluzione dellaquestione dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. Questomomento, che non è eccessivo definire storico, divieneun’occasione da cogliere per tutti i Paesi dell’Eurozona;una nuova importante pagina dell’Ue va scritta versol’unione politica.

a cura di Carlo Alberto Strada ■Ufficio studi di Acimall

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pavimenti

he cosa hanno in comune una discoteca in Sve-zia, un impianto di produzione in Belgio e unamensa aziendale in Germania? Tutti e tre (piùaltri luoghi con un’alta intensità di traffico) sono

stati selezionati per testare sul campo l'ultima genera-zione di pavimenti di laminato. Il successo del laminatonasce dall’innovazione continua: ogni anno quasi un mi-liardo di metri quadri di questo tipo di pavimentazioneviene installato in abitazioni ed edifici pubblici in tutto ilmondo. Negli ultimi anni le superfici innovative hannodato vita a temi sempre nuovi. Gran parte delle superficidi legno riproduce la trama originale del legno stessocercando di essere il più fedele possibile alla materiaprima naturale. Questo non vale solo per lo strato deco-rativo stampato, ma anche per la struttura superficialeal tatto. Alcune specie legnose hanno una porosità bendefinita. L'ultima novità nella produzione di laminati è lagoffratura abbinata alla stampa decorativa simulta-nea. Altri tipi di legno sono lisci come la seta con unaspetto opaco, rispondendo alla tendenza più attualeche predilige uno stile di vita elegante e vicino alla na-tura. Le superfici opache si inseriscono perfettamentenella quotidianità e sono sempre più diffuse sul mercato.Le problematiche tecniche sono state superate, ma èchiaro che le procedure di collaudo finora utilizzate per

i pavimenti di laminato standard non sono idonee per lenuove superfici. La qualità dei pavimenti di laminato èdefinita dalla norma EN 13329 e dalla sua versione ag-giornata EN 13329:2016, pubblicata di recente, chefornisce specifiche, requisiti e procedure di collaudo peri pavimenti di laminato in UE, Islanda, Macedonia, Nor-vegia, Svizzera e Turchia. Nonostante le prove standarddi resistenza all’abrasione che utilizzano carta vetratasecondo il metodo con abrasimetro Taber produca risul-tati nettamente inferiori per le superfici strutturate ri-spetto a quelle lisce, questo non ha nulla a che fare conle esperienze positive che questi pavimenti regalanonella vita reale. Al confronto, alcune finiture opache sog-gette a frequenti passaggi quotidiani mostrano veri epropri “sentieri” dovuti al calpestio. Allo stato attuale lanorma non prevede una procedura per valutare questoeffetto di lucidatura. Inoltre, la procedura definita dallanorma per analizzare la resistenza all'urto mediante una"sfera di piccolo diametro" denuncia la mancanza di ri-producibilità dovuta alla concezione del dispositivo dicollaudo. La somma di questi problemi ha suggerito l’op-portunità di sviluppare nuove procedure di collaudo omodificare quelle esistenti con un’attività congiunta diricerca in laboratorio e prove empiriche. In quest'otticaEplf ha proposto un progetto di ricerca finanziato dal Mi-nistero degli affari economici e dell'energia della Ger-mania. Il progetto è stato realizzato fra giugno 2013 enovembre 2015.

ABRASIONE: LA PRATICA BATTE LA TEORIASecondo la norma EN 13329:2016, misurare la resi-stenza all’abrasione dei pavimenti di laminato è unodei criteri fondamentali per stabilirne la qualità. La resi-stenza all'abrasione viene valutata mediante attrito sullasuperficie visibile dei campioni, applicato con una cartaabrasiva di una determinata grana montata su due ruoteappesantite. Il campione viene posizionato in orizzontalesull'apparecchiatura di collaudo e ruotato, mentre leruote abrasive girano verticalmente sul campione. Que-sto dispositivo è provvisto di un contatore che rileva ilnumero di giri effettuati. Eventuali segni di abrasione simanifestano in una fascia circolare che copre un’areafino a 30 cm². Il criterio di valutazione è il punto nelquale si verifica l’usura visibile sulla superficie stampatadecorata. I campioni vengono suddivisi in quattro qua-dranti e il punto iniziale di abrasione (IP-Initial Point) èquello in cui l’usura visibile viene rilevata nella misuradefinita dalla norma in almeno tre quadranti. I valori IPmedi dei tre campioni misurati in giri durante il processodi collaudo vengono classificati per classi di abrasioneda AC 1 ad AC 6. Un confronto fra test in laboratorio eprove sul campo su “superfici strutturate” ha eviden-ziato che, quando si utilizzava la procedura di collaudo

C

Abrasione, urti, lucidatura: i nuovi testsui pavimenti in laminatoL'associazione dei produttori europei di pavimenti in laminato (Eplf) ha concluso con successo un progetto di ricerca con il quale l’istituto di tecnologiadel legno di Dresda ha sviluppato nuove procedure per verificare la resistenza all'abrasione e all'urto e il comportamento in lucidatura dei pavimenti di laminato con anima strutturata e superficie opaca, una novità per il mercato.


definita dalla norma, queste strutture ottenevano unaclassificazione di resistenza all’abrasione nettamenteinferiore alle loro “cugine” con strutture più lisce e rive-stimento identico, cioè lo stesso foglio anti-usura tra-sparente applicato sulla superficie. Per contro,l'esperienza ricavata dall'osservazione di parecchi mi-lioni di metri quadrati di pavimenti già installati non con-ferma questa differenza nelle applicazioni ”reali”.L’obiettivo della prima parte del progetto era pertantomodificare il metodo di collaudo per ottenere risultaticoerenti sia in laboratorio sia in ambienti reali. Il team se-lezionato dall’Eplf Working Group per lavorare al progettoha scelto materiali idonei, ha discusso i risultati, ha con-dotto confronti interlaboratorio (Round Robin Test) e haindividuato aree pavimentate equipaggiate con disposi-tivi contapersone per la condizione delle prove sulcampo: una discoteca a Lund, in Svezia, il cui ingressoviene attraverso circa 70mila volte all’anno, più la zonabar che arriva a 60mila presenze all'anno e la pista daballo. Gli altri luoghi erano una mensa aziendale fre-quentata da 400mila persone all’anno; una scalinatadella sede di Egger; uno stretto corridoio negli uffici diKaindl con 60mila passaggi all’anno; una passerella inuna fabbrica di Unilin con 100mila passaggi; due cam-minamenti stretti nella sede di Classen con 250milapassaggi ciascuno; e, infine, un corridoio dell'IHD con40mila passaggi. Non sono state rilevate differenze nelcomportamento all’abrasione fra le sei superfici strut-turate e la superficie di riferimento liscia installata. Lastessa situazione è stata riscontrata nella trafficatissimamensa aziendale. Riepilogando, si è stabilito che, a se-conda della struttura, le prove sul campo durate dueanni non hanno rispecchiato le nette differenze emersedai risultati dei test di abrasione condotti secondo lanorma attuale. Queste misure specifiche hanno mo-strato come, nelle procedure di laboratorio conformi allanorma, i punti di usura iniziali si manifestino regolar-mente nelle zone più ripide delle curve ascendenti, cioènei punti in cui le ruote abrasive esercitano la massimapressione. Questa evidenza ha indicato la necessità diavvicinare i risultati dei test di laboratorio a quelli delleprove sul campo, variando i parametri del test. L’IHD diDresda illustra sinteticamente una modifica idonea allaprocedura standard nel documento di lavoro IHD W-479“Determination of the Abrasion Resistance for laminatefloor coverings”.

RESISTENZA AGLI URTI: DIPENDE DALLA FORZA DI GRAVITA’ Stabilire la resistenza dei pavimenti di laminato alle sol-lecitazioni da impatto è un modo per individuare l’ela-sticità della superficie del pavimento. La EN13329:2016 prevede procedure di collaudo con l’utilizzodi una "sfera di piccolo diametro" e di una "sfera di

grande diametro”. La pro-cedura di collaudo consfera di piccolo diametroutilizzata finora richiedeun'apparecchiatura prov-vista di una molla inte-grata che colpisce lasuperficie attraverso unbullone. Questa apparec-chiatura denuncia peròdeficienze progettuali intermini di riproducibilità ed è fonte di continue discus-sioni fra i laboratori. Nell’ambito del progetto di ricerca èstata sviluppata e testata una soluzione alternativa pervalutare la resistenza all’impatto di pavimenti di lami-nato con superfici strutturate. Seguendo il principio dellamassa cadente, sono state condotte prove su 14 tipolo-gie di laminato che comprendevano tutte le classi di im-patto e le tipologie di substrato (DPL, EPL, PDL e HPL).Con questa nuova apparecchiatura, la migliore correla-zione fra i risultati delle diverse classi di impatto è stataottenuta finora utilizzando una mazza del peso di 150 ge una sfera del diametro di 10 mm.

EFFETTO DI LUCIDATURA: SENTIERI INDESIDERATIÈ stato necessario sviluppare una nuova procedura dilaboratorio per studiare gli effetti di lucidatura di super-fici opache dovuti a calpestio, per ridurre le contesta-zioni legate a queste applicazioni. Nelle prove sul campo,nove superfici di pavimenti installati in un corridoio nellasede dell’IHD sono state analizzate visivamente da tec-nici che hanno assegnato a ciascuna un coefficiente da0 a 5, dove 0 = “nessuna variazione” e 5 = “alterazionenotevole”. Contemporaneamente, le superfici sono statemisurate con un riflettometro (spettrofotometro) perstabilire l’alterazione del grado di lucido. Oltre a questaanalisi, i nove pavimenti di laminato sono stati sottopo-sti a test in laboratorio con il metodo Martindale. È statorilevato come, utilizzando questo metodo, le variazioninel grado di lucido siano più facilmente producibili e va-lutabili, nonché più chiaramente distinguibili rispetto al-l'uso del dispositivo impiegato per verificare l'usura dastrisciamento provocata dai piedini dei mobili (secondola norma EN 423). L’IHD di Dresda ha quindi trasferito irisultati della ricerca nel documento IHD-W-475 “Deter-mination of the polishing resistance of laminate floorcoverings”. Verrà avanzata una proposta per sviluppareun sistema di classificazione dei risultati dei test similealla resistenza ai micrograffi della norma EN 16094. Sivuole inoltre incorporare nella EN 16094 una terza pro-cedura, cioè la procedura di test del comportamento allalucidatura sviluppata durante il progetto. ■

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arredamento

Davide Oldani sceglie Riva per Ristorante D’Ol nuovo D'O di DavideOldani, adiacente alvecchio D'O di Corna-redo (MI), riapre alpubblico. Più grande,

ma con lo stesso numero dicoperti (48) risulta comple-tamente rinnovato negli in-terni. L’accoglienza restaun connotato irrinunciabiledella ristorazione all’ita-liana alla quale Davide hasempre cercato di ispirarsie nel nuovo ristorante havoluto svilupparla ulterior-mente. Parte integrante delprogetto di architettura, cu-rato da Piero Lissoni, è lavetrata incorniciata da unprofilo di metallo traforatoe coperta da una pensilinache si affaccia sulla piazza,con una superficie vetratagrande abbastanza da farsì che la piazza possa “en-trare in casa” e che la casapossa “entrare nellapiazza”.“E il tocco finale è quello diaver lavorato con la ma-trice dell’architettura: hotagliato gli spazi e regola-mentato gli ingredienti ar-chitettonici come fa uncuoco. E tra gli ingredientiannovero la trasparenzaverso la piazza, la luce, laconnessione tra il luogo de-dicato alla ricerca e il ri-storante, la cucina vera epropria e le differentistanze, che si rincorronouna nell’ altra” spiega Lis-soni. Quando Davide ha co-minciato a immaginare ilnuovo ristorante, era pro-prio la ricerca del “nuovo”che aveva in mente, su so-lide basi però. Nuovo per luiè un’evoluzione costante, è

sentire di avere vissuto,studiato, imparato, as-sorbito e persino rila-sciato per dar vita a unulteriore sviluppo. E come potrebbe farlo senon avesse fondato lasua cucina su solide basie altrettanto solidi inse-gnamenti. “Desidero chela porta del ristorante siaaperta, in tutti i sensi,che una parte della pre-parazione del menu av-venga davanti agli ospiti– commenta Davide Ol-dani. “L’obiettivo è coin-volgerli atrecentosessanta gradi,in un ambiente estetica-mente bello ma ancheaccogliente. L’idea di bel-lezza del mio amico Pierosi é perfettamente com-binata alla mia idea dipraticità, realizzando ilmio desiderio di un’este-tica che non rinunciassealla comodità.Ho volutoingrandirmi in senso fi-sico, di metrature in-tendo, anche se non eraquesto lo scopo princi-pale. L’ho fatto conl’obiettivo di realizzareuna cucina più “grande”,capace di evolvere, diconfrontarsi con altre cu-

I

cine nel nostro Paese eanche fuori; e nello stessotempo per razionalizzaregli spazi e rendere tutto piùfunzionale oltre che, natu-ralmente, confortevole,esteticamente gradevole.Diciamo che ho effettuatoun piccolo spostamento fi-sico per realizzare unagrande evoluzione nellasemplificazione, nell’orga-nizzazione e nella funzio-nalità. Ma non hocambiato il numero di co-perti della sala”.Tutto è stato pensato peroffrire un’esperienza cheabbatta le barriere tra cu-cina e sala da pranzo, tra lochef e i suoi ospiti. Nell’ ar-redare il nuovo ristorante,Davide Oldani ha potuto af-fermare con maggiore forzaqueste convinzioni. A co-minciare dai tavoli e dallesedie, che ha disegnato luistesso, realizzando concre-tamente alcune idee cheinseguiva da tempo e che sisono concretizzate grazie aRiva 1920 attraverso unaccurato studio di proget-tazione su misura. Fonda-mentali la scelta deimateriali: legno massellodi rovere proveniente daaree di riforestazione con-

trollata, collanti vinilicie finiture a olio e ceravegetali, garanzia di unprodotto 100 per centonaturale. Affidabilità,comfort, durata neltempo erano i requisitifondamentale alla basedella progettazione.Gli elementi di arreda-mento pur nell’ eleganzadovevano essere essen-ziali, lineari e funzionali.La comodità si traduce intranquillità e rilassa-tezza, ma anche nel fa-vorire – attraverso unaforma ergonomica degliarredi nata dall’ osserva-zione quotidiana degliospiti – una digestionecorretta, che cominciaquando ci si siede a ta-vola e non quando ci sialza. I tavoli, allestitisenza tovaglie, sono do-tati di sotto top per ospi-tare i tovaglioli, le sediesi caratterizzano pervano contenitore portaborse posto sotto la se-duta e vano “svuota ta-sche” porta cellulari eporta chiavi. Il piano interrato é un in-sieme di aree diverse ecomunicanti in uno spa-zio fluido. Qui si trova una cucina aisola attrezzata percreare e sperimentarenuovi piatti e nuove idee,una parte destinata allosviluppo del brand D’O edei sui prodotti, una can-tina a temperatura con-trollata per ledegustazioni. ■

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Le elaborazioni sotto riportate, rea-lizzate dall’Ufficio Studi di Acimall,si riferiscono all’andamento del pe-riodo gennaio-giugno 2016. Il report è stato effettuato sugli ul-timi dati Onu disponibili. L’import totale di legno (pannelli abase legnosa, tronchi e segato) èstato pari a 1.900 milioni di euro evi-denziando un leggero aumento. L’Austria è saldamente il primo for-nitore con oltre 500 milioni di euro. L’export supera gli 800 milioni di

euro registrando un rialzo del 6,5 percento; tra i mercati più interessan-ti gli Stati Uniti e il Regno Unito mo-strano una variazione positiva im-portante.Il settore delle macchine per la la-vorazione del legno mostra trendcontrastanti: le esportazioni sono au-mentate del 3,5 per cento rispettoall’analogo periodo del 2015. Gli Stati Uniti sono stabilmente il pri-mo mercato davanti a Germania,Francia e Polonia.

Le importazioni sono calate di 11punti percentuale, risultato deter-minato in larga parte dal calo del-le forniture tedesche. L’Italia ha esportato, nel periodo con-siderato, mobili per oltre 2,4 miliardidi euro. I mercati di prossimità rap-presentano ancora i bacini più im-portanti per le nostre esportazioniad eccezione degli Stati Uniti che oc-cupano la seconda piazza. Tra le im-portazioni la leadership è contesatra la Romania e la Cina. ■

Legno, macchine e mobili:gennaio-giugno 2016

IMPORTAZIONI IN ITALIAMercato Valore importato Var. % 16/15Totale 1.939,6 4,1Austria 499,9 4,3Germania 170,3 -0,1Francia 138,1 11,1Croazia 100,4 18,4Slovenia 88,9 5,2

IMPORT-EXPORT ITALIA LEGNO*: principali mercati (gennaio-giugno 2016)(dati in milioni di euro)

Fonte: Onu, codici Nc 4401-21, 4501-04, 4601. * Tronchi, segato, pannelli.

ESPORTAZIONI DALL’ITALIAMercato Valore esportato Var. % 16/15Totale 848,6 6,5Germania 114,9 11,2Francia 110,5 11,4Svizzera 63,4 10,5Usa 58,9 15,1Regno Unito 57,4 14,1


mob

ili

IMPORTAZIONI IN ITALIAMercato Valore importato Var. % 16/15Totale 67,8 -11,6Germania 25,7 -19,6Cina 11,5 -6,7Austria 5,3 -17,7Svizzera 4,3 8,1Spagna 2,4 -34,9

IMPORT-EXPORT ITALIA MACCHINE LAVORAZIONE DEL LEGNO: principali mercati (gennaio-giugno 2016)(dati in milioni di euro)

Fonte: Onu, codici Nc 846510, 846591, 846592, 846593, 846594, 846595, 846596, 846599, 846692.

ESPORTAZIONI DALL’ITALIAMercato Valore esportato Var. % 16/15Totale 653,7 3,5Usa 76,1 5,3Germania 49,1 4,8Francia 45,2 15,9Polonia 43,5 37,3Regno Unito 38,5 8,3

IMPORTAZIONI IN ITALIAMercato Valore importato Var. % 16/15Totale 383,7 0,3Romania 72,3 8,7Cina 56,7 -4,2Germania 48,7 -11,7Polonia 45,6 -7Francia 21,1 16,8

IMPORT-EXPORT ITALIA MOBILI IN LEGNO: principali mercati (gennaio-giugno 2016)(dati in milioni di euro)

ESPORTAZIONI DALL’ITALIAMercato Valore esportato Var. % 16/15Totale 2.439,5 3,5Francia 406,8 10,5Usa 247,6 9,3Regno Unito 194,8 10,2Germania 186,8 1,1Svizzera 153,8 -2,7

Fonte: Onu, codici Nc 940150, 940151, 940159, 940161, 940169, 940330, 940340, 940350, 940360, 940380, 940381, 940389.

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chin

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22-26 ottobreIntermobwww.reedtuyap.com.tr• Istanbul (Turchia)Mobili e arredamento

24-27 ottobreLesdrevmashwww.lesdrevmash-expo.ru• Mosca (Russia)Tecnologie per il legno

25-29 ottobreOrgatecwww.orgatec.com• Colonia (Germania)Mobili e arredamento

2-3 novembreCanada Woodworking Eastwww.masterpromotions.ca• Montreal (Canada)Tecnologie per il legno

11-18 novembreEquip’Baiewww.equipbaie.com• Parigi (Francia)Semilavorati, componenti, forniture

15-18 novembreEuroboiswww.eurobois.net• Lione (Francia)Tecnologie per il legno

18-20 novembreThe north of England Woodworking & power tool showwww.nelton.co.uk• Harrogate (Gran Bretagna)Tecnologie per il legno

2-10 ottobreW16 www.wexhibition.co.uk• Birmingham (Gran Bretagna)Tecnologie per il legno

11-15 ottobreHolz Basel www.holz.ch• Basilea (Svizzera)Tecnologie per il legno

11-16 ottobreAmbientawww.zv.hr• Zagabria (Croazia)Mobili e arredamento

12-14 ottobreExpo Forestalwww.expoforestal.gob.mx• Guadalajara (Messico)Tecnologie per il legno

18-20 ottobreTimber Expowww.ukconstructionweek.com• Birmingham (Gran Bretagna)Edilizia e architettura

18-21 ottobreSicamwww.exposicam.it• Pordenone (Italia)Semilavorati, componenti, forniture

20-22 ottobrePragolignawww.incheba.cz• Praga (Repubblica Ceca)Tecnologie per il legno

22-26 ottobreWood Processing Machinerywww.reedtuyap.com.tr• Istanbul (Turchia)Tecnologie per il legno

calendario fiere

23-26 novembreFimapwww.fimap.exponor.pt• Porto (Portogallo)Tecnologie per il legno

24-26 novembreWoodworking machinery technology toolswww.bt1.lv• Riga (Lettonia)Tecnologie per il legno

1-3 dicembreWoodworking machinery technology toolswww.bt1.lv• Riga (Lettonia)Tecnologie per il legno

3-6 dicembreEspritmeublewww.espritmeuble.com• Parigi (Francia)Mobili e arredamento

6-8 dicembreFurniture Asia www.furnitureasia.com.pk• Karachi (Pakistan)Mobili e arredamento


OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

Il futuro dell’edilizia

Connecting Global Competence

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16–21 gennaio · Monaco di Baviera

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5-8 gennaioDoor Fair www.doorfair.com• Istanbul (Turchia)Edilizia e architettura

14-17 gennaioDomotex www.domotex.de• Hannover (Germania)Mobili e arredamento

16-21 gennaioBau www.bau-muenchen.com• Monaco (Germania)Edilizia e architettura

16-22 gennaioLiving Kitchen www.livingkitchen-cologne.com• Colinia (Germania)Mobili e arredamento

16-22 gennaioImm Cologne www.imm-cologne.com• Colonia (Germania)Mobili e arredamento

19-21 gennaioBilbao Mueblewww.bilbaomueble.com• Bilbao (Spagna)Mobili e arredamento

20-24 gennaioMeuble Paris www.maison-objet.com• Parigi (Francia)Mobili e arredamento

26-29 gennaioKlimahouse www.fierabolzano.it/klimahouse• Bolzano (Italia)Edilizia e architettura

calendario fiere

2-4 febbraioSamulegnowww.fierapordenone.it• Pordenone (Italia)Tecnologie per il legno

2-5 febbraioBauen + Wohnen www.bauen-wohnen.co.at• Salisburgo (Austria)Mobili e arredamento

2-5 febbraioDrevostavby Fair www.drevostavby.eu• Praga (Repubblica Ceca)Edilizia e architettura

7-9 febbraioZow www.zow.de• Bad Salzuflen (Germania)Semilavorati, componenti, forniture

7-11 febbraioStockholm furniture fair www.stockholmfurniturelightfair.se• Stoccolma (Svezia)Mobili e arredamento

9-12 febbraioLegno&Edilizia www.legnoeedilizia.com• Verona (Italia)Edilizia e architettura

15-18 febbraioInterior Mebelwww.interior-mebelkiev.com• Kiev (Ucraina)Mobili e arredamento

23-25 febbraioFensterbau Frontale Indiawww.nuernbergmesse-india.in• Nuova Delhi (India)Edilizia e architettura

7-9 marzoDubai Int’l Wood & Wood Machinery Showwww.dubaiwoodshow.com• Dubai (Emirati Arabi Uniti)Tecnologie per il legno

7-9 marzoWoodmac Chinawww.woodmacchina.net/cn/index.asp• Shanghai (Cina)Tecnologie per il legno

8-11 marzoMade Expowww.madeeexpo.it• Rho-Pero (Italia)Edilizia e architettura

8-11 marzoMiffhttp://2017.miff.com.my• Kuala Lumpur (Malesia)Mobili e arredamento

GENNAIO 2017 FEBBRAIO 2017 MARZO 2017


LE "NOSTRE" FIERE

28-30 settembreTimber and processingPortland

28-30 settembreIfmacGiacarta

18-21 ottobreSicamPordenone

24-27 ottobreLesdrevmashMosca

31 ottobre - 4 novembreEuroboisLione

Le rassegne dove Xylon è presente nel 2016

Il calendario completo e aggiornato è su www.xylon.it

12-15 marzoShowroom del Mueblewww.showroomdelmoble.com• Barcellona (Spagna)Mobili e arredamento

18-21 marzoCiffwww.tradefairdates.com/CIFF• Shanghai (Cina)Mobili e arredamento

28-31 marzoFimma Brazilwww.fimma.com.br• Bento Goncalves (Brasile)Tecnologie per il legno

28-31 marzoInterzum Guangzhouwww.interzum-guangzhou.com• Guangzhou (Cina)Semilavorati, componenti, forniture

29 marzo-1 aprileUmidswww.umids.ru/ru-RU• Krasnodar (Russia)Mobili e arredamento

4-9 aprileI SaloniSalone del mobileSalone ufficioSalone satelliteEuroluceEurocucina

www.salonemilano.it• Rho-Pero (Italia)Mobili e arredamento

24-28 aprileTechnomebelwww.technomebel.bg• Sofia (Bulgaria)Tecnologie per il legno

24-28 aprileWorld of furniturewww.furnitureexpo.bg• Sofia (Bulgaria)Mobili e arredamento

APRILE 2017

ELEN

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Alberti 15Albricci 8, 19, 77, 112Basso Legnami 65Bau - Blusfera 101Biesse Group 4, 5Cassioli 90Cvm 97Durante & Vivan 25Eurobois - P&G Exhbitions insertoFantoni 41Fm 11Formetal 2Giplast copertina, 3Hettich 67Homag Group III di copertina

Ica - Industria chimica adriatica 1Ims 105Kastamonu 45Lba 49Leitz 17Lesta 13Mario Zaffaroni & Figli 12Nastroflex 69Ostermann 55Robatech 27Schmalz IV di copertinaScm Group II di copertina, 21Sirio 85Timbertrend - Holzbauforum 33Tonelli 63

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La Biesse produce una gamma completa dicentri di lavoro a controllo numerico,bordatrici manuali e automatiche, squadrabordatrici e bordatrici da linea, sezionatrici,calibratrici e levigatrici, pantografi, foratrici eforainseritrici da linea, sistemi dimovimentazione dei pannelli e impianticompleti chiavi in mano.

Lavorazione pannello

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IMA ITALIA srlVia Roma, 52 I-40069 Zola Predosa (BO)telefono +39 051 754854fax +39 051 755776www.ima-service.it - imaitaliaima-service.it

HOMAG ITALIA spaVia A. Vivaldi, 15 I-20833 Giussano (MB)telefono +39 0362 8681fax +39 0362 314183www.homag-italia.it - [email protected]

Macchine – Impianti Sistemi per la lavorazione del legno.

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Aspirazione e filtrazione

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Movimentazione, logistica, robot

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Utensili e attrezzature

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La Aliprandi snc produce utensili per la lavorazione di legno, plastica e alluminio.Frese a coltelli, foratrici, utensili in diamante, frese integrali elicoidali, frese per pantografo, coltelli per pialla e utensili speciali a richiesta.

HOWEMA ITALIA srlVia Papa Giovanni XXIII, 3b I-47034 Forlimpopoli (FC)telefono +39 0543 782848 fax +39 0543 782849www.howemaitalia.com - [email protected]

Utensili innovativi ad alta tecnologia Made inGermany: lame circolari, utensili con gambo, utensili a levigare profili, frese per giunzione,sistemi di piallatura e rinvii angolari.

Il gruppo Leitz è uno dei produttori mondialidi utensili di precisione per la lavorazioneprofessionale di legno massiccio, materialilegnosi, materie plastiche e materiali non ferrosi, come per esempio l’alluminio.

LEITZ ITALIA srlIndustriezone, 9 I-39011 Lana (BZ)telefono +39 0473 563533fax +39 0473 562139www.leitz.org - [email protected]

Utensili per la lavorazione del legnoin diamante hm-hss con centro assistenza.

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Fink Srl produce utensili per la lavorazionedel legno dal 1924.La produzione include serie complete per serramenti, teste elicoidali, teste per coltellini reversibili, frese saldobrasate,utensili in diamante, lame circolari, punte foratrici, frese elicoidali integrali,utensili per macchine CNC, truciolatori.

Linee di troncatura

Cursal è l’azienda specializzata che offre lapiù grande varietà di troncatrici perleno/accessori per la troncatura di piccole -medie - grandi sezioni. Cursal le progetta, lecostruisce e le installa, selezionando i migliorimateriali esistenti sul mercato. Lineeautomatiche ottimizzatrici, manualiaccessoriate e automazioni: qui troverete siasoluzioni standard chiavi in mano chepersonalizzate, risultato della costantecollaborazione con i migliori partner delsettore. A vostra disposizione l’ultratrentennale conoscenza di veri specialisti delsettore per garantirvi un imbattibile rapportoqualità prezzo.Stop, non cercare oltre.

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Montaggio e imballaggio


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Specialisti in utensili in diamante e fissaggiomeccanico. Da 40 anni progettiamo erealizziamo utensili per legno, alluminio, pvccon soluzioni personalizzate, grazie a sistemiintegrati di progetto, produzione, controllo eservizio di affilatura con rapide consegne.

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SISTEMI srl unipersonaleVia Montanelli, 70 I-61122 Pesaro (PU)telefono +39 0721 28950fax +39 0721 283476www.sistemiklein.com - [email protected]

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