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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 1 di 75 FORMAZIONE IN ITALIANO COME L2 PER COMUNITA’ DI MIGRANTI - il modello delle micronarrazioni per cercare di non perdersi nessuno - Sommario Riassunto.........................................................................................2 I PROBLEMI APERTI E I TENTATIVI DI RISPOSTE: DALLE PAROLE DELLA RICERCA ALLE SCELTE METODOLOGICHE. 3 I TRATTI DISTINTIVI DI UN TELAIO POSSIBILE.......................................................13 1. L’organizzazione e le regole................................................................ 13 2. Le finalizzazioni e gli obiettivi-sillabo................................................... 14 3. I tempi..................................................................................... 16 4. La flessibilità............................................................................. 17 5. La sequenza che parte dalla emotività, dalla corporeità e dai temi-mediazione per arrivare alla padronanza del dialogo e delle regole..................................................... 17 6. Struttura e caratteristiche dei corsi....................................................... 18 CORSO N° 1 (1-A TAPPA): SAPERSI PRESENTARE - DESCRIVERE SE STESSI E GLI ALTRI................18 CORSO N° 2 (2-a TAPPA): NOMINARE COSE ED EVENTI.............................................. 24 CORSO N° 3 (3-a TAPPA): SAPER FARE LA NARRAZIONE DI UN VIAGGIO POSSIBILE, REALE O METAFORICO. 31 LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI.......................................................................39 GLI AMBITI..................................................................................... 39 LA GRIGLIA SILLABO-UNITA’...................................................................... 41 LE LISTE DEI VOCABOLI-BASE..................................................................... 42 [SS] /home/website/convert/temp/convert_html/5a795a3f7f8b9ad3658cfbbc/document.docx

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FORMAZIONE IN ITALIANO COME L2 PER COMUNITA’ DI MIGRANTI- il modello delle micronarrazioni per cercare di non perdersi nessuno -

Sommario

Riassunto........................................................................................................................................................................................................................ 2I PROBLEMI APERTI E I TENTATIVI DI RISPOSTE: DALLE PAROLE DELLA RICERCA ALLE SCELTE METODOLOGICHE.........................................................3I TRATTI DISTINTIVI DI UN TELAIO POSSIBILE............................................................................................................................................................... 13

1. L’organizzazione e le regole.................................................................................................................................................................................. 132. Le finalizzazioni e gli obiettivi-sillabo.................................................................................................................................................................... 143. I tempi.................................................................................................................................................................................................................. 164. La flessibilità......................................................................................................................................................................................................... 175. La sequenza che parte dalla emotività, dalla corporeità e dai temi-mediazione per arrivare alla padronanza del dialogo e delle regole...........176. Struttura e caratteristiche dei corsi...................................................................................................................................................................... 18

CORSO N° 1 (1-A TAPPA): SAPERSI PRESENTARE - DESCRIVERE SE STESSI E GLI ALTRI.........................................................................................18CORSO N° 2 (2-a TAPPA): NOMINARE COSE ED EVENTI........................................................................................................................................24CORSO N° 3 (3-a TAPPA): SAPER FARE LA NARRAZIONE DI UN VIAGGIO POSSIBILE, REALE O METAFORICO.......................................................31

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI....................................................................................................................................................................................... 39GLI AMBITI................................................................................................................................................................................................................ 39LA GRIGLIA SILLABO-UNITA’..................................................................................................................................................................................... 41LE LISTE DEI VOCABOLI-BASE.................................................................................................................................................................................... 42IL CANOVACCIO DELLA MICRONARRAZIONE............................................................................................................................................................ 44ESERCIZI.................................................................................................................................................................................................................... 45

ESERCIZI E TEST SECONDO DIFFICOLTA’.......................................................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito.ESERCIZI E TEST: ESEMPI ARTICOLATI PER LIVELLO, DIFFICOLTA’, GRADO DI AUTONOMIA-CONTROLLO............................................................53TEST DI INGRESSO, ASSEGNAZIONE E COMPOSIZIONE DELLE CLASSI...................................................................................................................55

LA PAROLA DELLA SETTIMANA................................................................................................................................................................................. 56’RODAGGIO’ / PER CHI SI PRESENTA A ISCRIZIONI CHIUSE E SEGUIRA’ IL CORSO SUCCESSIVO................................................................................57FORMAZIONE DOCENTI............................................................................................................................................................................................ 59

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Riassunto

Considerate le caratteristiche dei migranti apprendenti (tra le altre: difficoltà a seguire corsi per lunghi periodi, variabilità e non assiduità nella frequenza, flussi continuativi in ingresso), il metodo propone un’unità minima (la sessione del miniracconto), 3 corsi/tappe formative auto-consistenti di un trimestre (13 settimane) ciascuno per 4 ore a settimana con aggiunta di sessioni di verifica e test finale, la possibilità di partecipare a tutti e tre i corsi/tappa o soltanto a uno. I corsi si frequentano con un iscrizione formale gratuita, previo test di ingresso costruito con sullo sfondo una scheda di mini-autorappresentazione. Chi arriva a corso iniziato potrà frequentare un corso leggero di “scivolo” (in modalità ‘sportello’ aperto una volta a settimana per 10 settimane) come-se-fosse una preparazione all’inserimento nelle tappe dei trimestri successivi. Poiché anche gli “iscritti” possono avere difficoltà a frequentare assiduamente, il metodo prevede che ogni unità minima consenta di “portarsi a casa” qualcosa, anche se, al limite, qualcuno frequentasse una giornata soltanto nel trimestre in cui è iscritto. L’unità minima (il mini-racconto) è fatta: MODULO A) di un “oggetto-simbolo” che costituisce un legame interculturale, un gancio emotivo, insomma un qualcosa che aiuta a sentire quell’oggetto come comune a tutta la classe (allievi e insegnanti) mettendo al centro della relazione il vissuto quotidiano; vi sono presenti le parole-base (verbi e sostantivi) riferite a un ambito (ad esempio l’oggetto-simbolo “la lista della spesa” è riferito all’ambito “alimentazione-cibi-cucina”). Gli ambiti individuati sono 20 (casa, presentarsi, città, trasporti ecc.) e l’obiettivo è portarsi a casa 2000-2500 parole-base. La lista delle parole-base è presentata in modalità differenziate (visive, cinestetiche, linguistico-formali ecc.) in modo da avvicinare il più possibile alla ‘parola-nuova’, secondo il loro ‘ritmo’, le diverse intelligenze presenti in una classe e, a maggior ragione, in una classe multilivello. L’unità minima è fatta poi di un MODULO B) o “canovaccio” (proposte di esposizione, proposte di dialoghi, proposta di domande-stimolo che provochino risposte nella classe ecc.) per generare una micronarrazione. Il canovaccio è costruito con dei ‘ganci’ alle parti di sillabo previste per quella unità. Vale a dire che nel proporre il canovaccio della micronarrazione, ogni passaggio è, implicitamente o esplicitamente, legato a un obiettivo-di-sillabo che è stato previsto. Segue il MODULO C basato su esercizi e test, che è necessario riuscire ad articolare secondo criteri di didattica stratificata suggerita dal tipo di classe che si ha davanti e sempre con riferimento al sillabo già affrontato nel MODULO B..

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I PROBLEMI APERTI E I TENTATIVI DI RISPOSTE: DALLE PAROLE DELLA RICERCA ALLE SCELTE METODOLOGICHE

Qui di seguito sono riportate le principali parole che, durante i lavori del gruppo di ricerca, hanno connotato le problematiche e le ipotesi di soluzioni. Il tentativo, in questa sede, è quello di:

a) consolidare una definizione;

b) articolare il problema o la soluzione, confrontandosi – come per lo più è accaduto – con la contraddittorietà delle situazioni (ad esempio, si auspica la assiduità e l’omogeneità, ma i migranti spesso non possono assicurare l’assiduità perché magari trovano lavori o lavoretti in luoghi lontani. L’omogeneità è poi da dimenticare, nei fatti, per le caratteristiche dei flussi, delle scolarizzazioni e delle età);

c) verificare come, rispetto al problema individuato, il modello elaborato possa dare delle risposte.

PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTA1. Appaesamento. Includendo il senso di

appartenenza a un nuovo luogo di permanenza, l’appaesamento implica lo sforzo de i nuovi arrivati di condividere, ricercare, studiare ed approfondire gli usi, i costumi, le tradizioni e i tratti identitari della “nuova patria”, divenendo qualificati operatori della tutela e diffusione della cultura di adozione e non solo di quella di origine.

Attraverso gli oggetti-stimolo si cerca di individuare le componenti ‘universali’ che caratterizzano le diverse comunità. Il processo di condivisione della dimensione del paese accogliente passa attraverso il racconto di sé. Si tenta di riconoscersi attraverso l’individuazione di elementi comuni presenti anche nel paese ospitante ovvero di esplorare per differenze per fare propri i nuovi tratti identitari.

2. Blog. Strumento tipico dell’informazione in rete che, in genere, funziona come ‘discorso aperto’ da parte del titolare (una persona o uno staff) attraverso la raccolta e sistematizzazione di documenti e la continua proposta di temi e aggiornamenti lunga la linea di ricerca, attività o documentazione propria delle finalità del blog.

Dovrebbe servire a fare rete, a raccogliere i materiali e ad alimentare il dialogo fra individui e gruppi

Può essere utilizzato nella ricerca e la sua pratica può anche rappresentare, insieme ad altri social network, uno strumento integrativo anche per alcune categorie di migranti nelle fasi corsuali e post-corsuali (si pensi a forme di rinforzo e mantenimento, mediante blog dedicati oppure twitter o pagine face book) anche solo – ove possibile - con l’uso di device mobili.

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTA3. Carenza risorse. Non è infrequente che il docente sia solo con una classe

numerosa. Sarebbero auspicabili risorse per sviluppare i vari corsi e fare iniziative ‘dedicate’ o personalizzate. Ma non è così e la carenza di risorse si cumula con situazioni evidenti di disomogeneità e variabilità accentuata

Assumere l’approccio dell’insegnante in una pluriclasse.

Valutare se e come un approccio e-learning blended calibrato sull’attenzione allo studente possa rappresentare una risorsa (cfr. C. M. Christensen te al: Disrupting Class (How Disruptive Innovation Will Change The Way The World Learns), McGraw Hill, 2011, 2008

4. Centralità della persona / Student-centered approach

Attenti alla persona più che al programma. Se vi sono difficoltà a una caratterizzazione così netta nella scuola, dove ‘il programma va svolto’, costi quello che costi, in situazioni di apprendimento degli adulti qualunque programma – che comunque è bene ci sia – dovrebbe poter essere dirottato, aggirato, modulato diversamente in base alle dinamiche suggerite dal porre le persone della classe al centro dell’esperienza

Domanda: “Quanto tempo stai sul racconto centrato, per esempio, sul ‘bar’ del tuo paese?”

Risposta: “Tutto il tempo che serve per tirare fuori le connessioni, i ricordi, gli agganci, il lessico”.

5. Ciclo di Kolb6. Corporeità7. Diario di bordo Anche i dettagli minimi possono servire per impostare il

nuovo lavoro Vedi Riflessività

8. Disomogeneità9. Facilitatori10. Finalizzazione Al di là dell’ “imparare la lingua” ed “essere inclusi”, ci

sono obiettivi concreti e stringenti come la certificazione A2 per la Carta di soggiorno oppure la frequenza di corsi di italiano per chi ha il permesso a punti.

Nei corsi occorre finalizzare il risultato alle prove di esame o certificazione utili alla ‘conquista’ del pezzo di carta necessario

11. Flessibilità La platea è talmente variegata e in condizioni di disagio o di disorientamento che occorre conciliare un processo rigoroso (essenziale per i risultato) con un approccio ‘flessibile’, quindi permanentemente inclusivo.

Anche se c’è una regola che prevede iscrizioni formali, orari e prove finali, il principio-base è che non si respinge nessuno.

Chi arriva a iscrizioni chiuse, può seguire un corso leggero ‘di-scivolo’ verso il corso successivo nel trimestre successivo.

12. Flussi continui O per passaparola o per situazioni contingenti il flusso di persone che chiedono di partecipare ai corsi non ha tempi certi e regole.Questo condiziona la situazione dei già iscritti e non conferisce ‘ordine’ alle attività,

Bilanciare il ‘rigore’ delle iscrizioni, della composizione delle classi con la flessibilità dell’accoglienza. Ci si iscrive e si frequenta una classe. La classe ha una durata ragionevole (tre mesi).Chi arriva a iscrizioni chiuse, può seguire un corso

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTAD’altro canto la realtà è questa. Chi è qui da tre giorni sente di avere bisogno della lingua. Una risposta va data.

leggero ‘di-scivolo’ verso il corso successivo nel trimestre successivo.

12. Fonosimbolismo. Il fonosimbolismo o simbolismo fonetico è la proprietà, che i suoni linguistici possiedono, di simboleggiare, mediante le loro qualità acustiche ed articolatorie, il valore semantico che veicolano.

Per esempio, se si considera una gradazione semantica come percuotere, battere, strofinare, sfiorare si constata che l'affievolirsi della sensazione tattile rappresentata è accompagnato da una riduzione del numero delle consonanti occlusive [p, k, t, b], articolatoriamente ed acusticamente più forti, e da un aumento delle consonanti costrittive [s, f, r, n], articolatoriamente ed acusticamente più deboli.

Il termine fonosimbolismo è usato soprattutto in ambito letterario per indicare l'uso più o meno intenzionale di questa proprietà da parte dei poeti e degli scrittori, ma non mancano gli usi estensivi nell'ambito della linguistica teorica e generale. La disciplina che si occupa di questa classe di fenomeni è la fonosemantica

http://it.wikipedia.org/wiki/Fonosimbolismo

Si può utilizzare nella fase di descrizione dei vocaboli-base, quando – integrato con la componente mimica – può aiutare la comprensione e, in certi casi, anche un aiuto a generare la corretta pronuncia delle parole.Richiede però una sensibilità linguistica molto accentuata del docente. Il plurilinguismo può aiutare, ma i casi di utilizzo sono molto rarefatti.

13. Fossilizzazione. Processo che porta alla Difficile correggere un’impostazione ormai distorta e Inserirli nelle classi di A1+ e A2 e calibrare su di loro gli

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTAcristallizzazione di un errore linguistico. Si verifica quando in una certa fase dell'acquisizione o dell'apprendimento di una nuova lingua, il parlante non avverta più la necessità di migliorare la propria competenza linguistica o non riceva dall'esterno input comunicativi tali da consentirgli di migliorare il proprio livello di interlingua.

una convivenza con la lingua che consente comunque di sopravvivere

esercizi di perfezionamento e rimozione delle fossilizzazioni. Per qualche componente dei corsi, far giocare loro il ruolo di mediatori e tutor che, avendo capito un problema o una, sono in grado di piegarla ai ‘nuovi’

14. Framework: è il nome con il quale ci si riferisce al Modern Languages: Learning, Teaching, Assessment. A Common European Framework of reference che è un lavoro del Consiglio d'Europa per la diffusione delle lingue straniere all'interno degli stati membri. Al suo interno è possibile rinvenire una descrizione dei livelli di competenza linguistica e indicazioni per la progettazione di un corso di lingua straniera.

Determinante per impostare gli esercizi e proiettarsi nella prospettiva ‘esami’

15. Gratuità I corsi per migranti sono gratuiti, secondo le linee-guida stabilite dalla Rete delle Scuole migranti.La prova finale dei corsi coordinati (per il conseguimento della attestazione A2 valida per la Carta di soggiorno) è grauitaLe certificazioni CEDIS hanno costi, con riduzioni per le certificazioni specifiche per migranti

16. Immagini Sono una mediazione importantissima, ma le possibilità pratiche (tecnologiche, in particolare) possono essere modeste

Se si può, Internet/immagini è una chiave

17. Incostanza / Impossibilità della costanza Tenere conto degli impedimenti (cambi i lavoro, situazioni di lavoretti occasionali improvvisi ecc.), ma essere rigorosi sulla frequenza e l’assiduità sia per ragioni sostanziali sia per dare sempre il messaggio di avere impostato un impianto serio e non facilone/approssimativo

18. Intercultura19. L’elementarmente umano La soluzione linguistica di ciò che accade ‘qui e ora’ è

una direttrice rispetto alle caratteristiche delle unità didattiche e dei moduli

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTA20. Luoghi didattici La logistica spesso è un problema. Le condizioni

ambientali (contemporaneità di classi, rumorosità, attrezzature modeste) e/o la sicurezza possono non essere ideali in situazioni tipiche di volontariato.

21. Mediatori d’aula / Tutorato22. Mimica23. Motivazione24. Narrazione25. Nominare le cose26. Numerosità27. Obiettivo28. Oggetto-stimolo29. Organizzazione L’organizzazione È il messaggio Rigorosi e flessibili.

Tempi, scadenze, gruppi-classe definiti sono tutti elementi che danno l’idea che si sta sviluppando un processo e non un happening.

Frequenze minime per poi fare gli esami devono essere richieste, ma al contempo se uno frequenta anche un solo modulo deve portarsi qualcosa a casa. Il problema è che, se frequenta scarsamente, toglie un posto ad altri.

La flessibilità risiede non tanto nell’accettare ‘a prescindere’ dimostrandosi ‘buoni’, quanto nelle opportunità organizzative che sono offerte. Stabilire una procedura rigorosa di iscrizioni, ma accettare anche a iscrizioni chiuse con l’inserimento in un corso di ‘scivolo’, ne è un esempio.Un altro esempio di flessibilità è il passaggio dei singoli da un gruppo-classe all’altro ovvero la rimodulazione dei gruppi-classe in base ai progressi. Altro tipo di flessibilità è spostare nel corso ‘scivolo’ quelli che frequentano con palese scarsità, facendo entrare altri (n lista di attesa) al loro posto

30. Parole intercettate (le parole-base e quelle

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTAoltre le parole-base)

31. Pluriclasse / Classe multilivello32. Racconto33. Regole34. Relazione35. Responsabilità36. Riflessività.

Dal rapporto docente-allievo alla centralità creativa dell’adulto nelle organizzazioni: Possiamo sintetizzare così la significativa sfida per gli istituti formativi rappresentata dalla riflessività. Essa parte dalla constatazione che gli approcci piramidali non appaiono più adeguati a rispondere alla sfida della complessità. Dice Enzo Rullani (La riflessività nella formazione: modelli e metodi – Premessa, Isfol, Collana I libri del FSE, 2008): “L’economia postfordista (…) (deve) mettere in campo l’intelligenza delle persone (che immaginano idee nuove e metabolizzano la complessità emergente) e le risorse del ‘lavorare in rete’, o meglio dell’apprendimento distribuito in rete. (…) Il lavoro o l’apprendimento in rete parte dalla capacità di auto-organizzare il contesto in cui il sapere e il potere di cui si dispone diventa utile, rispondendo in modo appropriato e duttile ai problemi. Non è più questione di problem solving, ma di problem setting. Si tratta di un grande cambiamento che, riportato ai massimi sistemi, ha preso la forma di una nuova idea di modernità: la modernità riflessiva (cfr. U. Beck, A. Giddens, S. Lash Modernizzazione riflessiva, Asgerios, Trieste, 1999). (Con essa) si dà luogo, entro gli automatismi e i sistemi creati dalla prima modernità (l’uso della scienza, della tecnologia, del calcolo, del mercato e delle norme universali) ad un processo riflessivo che corregge le premesse del loro

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTAfunzionamento in funzione degli esiti. La modernità riflessiva riscopre il ruolo decisivo dei soggetti (…), ma vuole che questi soggetti non siano tecnici o esecutori, ma capaci di intelligenza creativa, autonomia decisionale, assunzione dei rischi relativi alle decisioni prese. (In tale contesto) gli uomini non devono lavorare sulla base delle competenze personali o aziendali, ma devono essere in grado – metodologicamente, comunicativamente, fiduciariamente – di mobilitare il sapere che sta nella rete sociale. (Quindi) il lavoratore neo-moderno non parte da un canovaccio precostituito di azioni da fare, ma si mette piuttosto ‘in viaggio’ per esplorare insieme ad altri (…). La formazione torna in campo per accompagnare gli uomini delle reti riflessive lungo questo viaggio. Per accompagnare, ma non per sostituirli durante il viaggio. Non conta se i formatori hanno percorso quella strada prima dei viaggiatori che si propongono di accompagnare: perché ogni viaggiatore il viaggio lo deve fare da sé, sperimentalmente, pericolosamente.”

37. Rigore Vedi Organizzazione38. Scatole-valigie della narrazione39. Scolarizzazioni diverse40. Sfondo integratore (qualcosa di sé)41. Spaesamento. Il concetto di spaesamento,

come una condizione molto "rischiosa" in cui gli individui temono di perdere i propri riferimenti domestici, che in qualche modo fungono da "indici di senso", viene chiarito da de Martino nella sua idea di presenza. La crisi della presenza caratterizza allora quelle condizioni diverse nelle quali l'individuo, al cospetto di particolari eventi o situazioni (malattia, morte, conflitti morali, migrazione), sperimenta un'incertezza, una crisi radicale del

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PAROLE DELLA RICERCA L’ARTICOLAZIONE DEL PROBLEMA LA RISPOSTAsuo essere storico (della "possibilità di esserci in una storia umana", scrive de Martino) in quel dato momento scoprendosi incapace di agire e determinare la propria azione.

42. Teatro43. Temi-mediatori44. Universali45. Valori46. Variabilità anagrafica47. Vocabolario-base. nucleo del lessico di una

lingua attraverso il quale i parlanti compongono l'assoluta maggioranza degli enunciati. Per l'italiano corrisponde a circa 7.000 parole attraverso le quali componiamo il 98% dei testi.

L’obiettivo minimo per i corsi Pre-A1, A1+ e A2 è di fare proprie 2000-2500 parole.

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I TRATTI DISTINTIVI DI UN TELAIO POSSIBILE

Per tradurre in concreto le ipotesi di soluzione, si può prefigurare una ‘Scuola’ in cui, in prima approssimazione, i tratti distintivi siano i seguenti:1. L’organizzazione e le regole2. le finalizzazioni e gli obiettivi-sillabo3. I tempi4. La flessibilità5. La sequenza che parte dalla emotività, dalla corporeità e dai temi-mediazione per arrivare alla padronanza del dialogo e delle regole.

1. L’organizzazione e le regoleA. Il numero di posti disponibili è dichiarato ex ante al momento della pubblicizzazione dei corsiB. L’accettazIone e l’inserimento si fanno con sessioni dedicate basate sulla compilazione di una scheda di MINI-AUTORAPPRESENTAZIONE. Si

prendono indirizzo e numero di cellulare (vedi I.)C. Gli inserimenti tengono conto principalmente della scolarizzazione, dell’età, della conoscenza di lingue europee e del progetto migratorio.

Nonostante questo è scontato che la caratteristica prevalente delle classi è il multilivello.D. Attraverso il momento di iscrizione, va capito lo status della persona (A-con permesso di soggiorno, B-con permesso in rinnovo, C-con

permesso per ricongiunzione, D-entrato con decreto flussi, E-rifugiato, F-irregolare, G-in regime di permesso a punti). Incide sulla finalizzazione (attestato semplice/simbolico, certificazione per conseguimento Carta permanente ecc.) e la motivazione

E. La procedura di iscrizione è formale. All’atto della conferma, si consegnano anche brevi note illustrative del corso e le regole (per esempio quelle della frequenza)

F. I corsi sono gratuiti

G. E’ richiesta una frequenza minima per accedere alle prove finaliH. La frequenza si accerta attraverso le firme del gruppo-classeI. La non puntualità va considerata. Oltre certi limiti di ritardo, la presenza non è certificabileJ. Comunicazioni formali e avvisi si fanno via SMS. Costituiscono un’opportunità implicita di Mobile-LearningK. I formalismi per gli esami sono quelli previsti dal CELI e dal rispettivo mandatario CEDIS.

L. Tenuto conto dei vincoli logistici, i gruppi operanti in contemporanea non possono essere più di quattro per un max di 12 allievi per gruppoM. Il gruppo di ‘scivolo’ si incontra in momenti diversi rispetto agli altri 4N. Per i materiali la scuola dispone di un piccolo budget

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O. Una piccola rete di computer può costituire una risorsa aggiuntiva per lavori su percorsi personalizzati. PC+proiettore o pc da solo per piccoli gruppi costituiscono una risorsa aggiuntiva. Una stampante per ogni pc darebbe modo di stampare all’impronta materiali ed esercizi

P. Ogni gruppo dispone di una lavagna e/o di una flip chartQ. Pulizia e arredi dei locali dei gruppi-classe vanno curati appropriatamenteR. Non si fuma e, durante gli incontri didattici, i telefonini sono spentiS. E’ previsto uno spazio bambini per genitori che debbano portare con sé i piccoli.

2. Le finalizzazioni e gli obiettivi-sillabo

Finalizzazioni formali (certificazioni CELI-CEDIS ecc.) (F) – Obiettivi-sillabo (OS)

status Pre-A1 A1 A1+ A2Con permesso di soggiorno valido e/o in rinnovo

F F CELI-IMMIGRATI A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

OS OS OS OSCon permesso di soggiorno per ricongiunzione

F F CELI-IMMIGRATI A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

OS OS OS OSAdolescenti con permesso di soggiorno o permesso per

F FCELI STANDARD A1-MAGGIO

FPROVA FINALE A2 DI CORSI

FPROVA FINALE A2 DI CORSI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 13 di 57

ricongiunzione COORDINATI

CELI STANDARD A2-MAGGIO

COORDINATI

CELI STANDARD A2-MAGGIOOS OS OS OS

Entrato con decreto flussi e in regime di permesso a punti

F F CELI-IMMIGRATI A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

OS OS OS OSRifugiato F F

CELI-IMMIGRATI A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A1-IMPATTO MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

FPROVA FINALE A2 DI CORSI COORDINATI

CELI IMMIGRATI A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

CELI STANDARD A2 MARZO-GIUGNO-NOVEMBRE

OS OS OS OSAltro F F F F

OS OS OS OS

3. I tempi

IMPEGNO IN OGNI TRIMESTRE PER COLORO CHE SI SONO ISCRITTI NEI TEMPI PREVISTI DALLA SCUOLA (2 volte a settimana ciascuna per 2 ore)Corso n° … (1, 2, 3) - Denominazione della “tappa”: ….. (1. Sapersi presentare – Descrivere se stessi e gli altri 2. …)

1-a settimana 2-a settimana 3-a settimana 4-a e seguenti settimane fino alla 12-a

13-a settimana

Unità 1 Unità 2 Unità3 Unità 3-12 Riepiloghi, Test e

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prove finaliModulo a Modulo b

Modulo c

Modulo a Modulo b

Modulo c

Modulo a Modulo b Modulo c

Modulo a

Modulo b Modulo c

IMPEGNO DI ‘RODAGGIO’ IN OGNI TRIMESTRE PER PERSONE SOPRAGGIUNTE A ISCRIZIONI CHIUSECorso di ‘scivolo’ per preparare l’inserimento nel corso del trimestre successivo

1-a settimana 2-a settimana 3-a settimana 4-a e seguenti settimane fino alla 9-a

13-a settimana

Unità 1 Unità 2 Unità 3-10

IMPEGNO PER SITUAZIONI PARTICOLARI Corsi dedicati per casi di difficoltà rilevante (ad esempio analfabeti o semi-analfabeti) (2 volte a settimana, ciascuna per 1 ora)

1-a settimana 2-a settimana 3-a settimana 4-a e seguenti settimane fino alla 12-a

13-a settimana

Unità 1 Unità2 Unità 3 Unità 4-10

Sportello “Le parole della settimana”1-a settimana 2-a settimana 3-a settimana 4-a e seguenti settimane fino alla

12-a13-a settimana

Sportello n. 1 Sportello n. 2 Sportello n. 3 Sportelli 4-12

4. La flessibilità

Non si respinge nessuno, ma non si deroga all’impianto iscrizioni-frequenza-corso trimestrale.

Si danno opportunità diverse a. corsi-scivolob. corsi dedicati per soggetti con più difficoltà (eventuali analfabetismi o semi-analfabetismi devono per forza essere trattati con

insegnanti dedicati)

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5. La sequenza che parte dalla emotività, dalla corporeità e dai temi-mediazione per arrivare alla padronanza del dialogo e delle regole.

La sequenza è Un oggetto simbolo genera una micronarrazione relativo a un ambito o più ambiti (Es. Il passaporto genera la micronarrazione del passaggio di frontiera relativo all’ambito PRESENTARSI). Si procede così:

c. Si sceglie un oggetto-simbolo: ad es. il passaporto / la spesa / il mio vestito preferito / un menu / il questionario del censimentod. si imparano i vocaboli-base dell’ambito o degli ambiti riferiti all’oggetto simbolo (ad esempio per il vestito = salute, corpo e

vestiario correlato / per il menu = alimentazione / cucina ecc.)e. su un canovaccio si costruisce la micronarrrazione (per fare la spesa devo andare al mercato, devo prendere l’autobus, comprare il

biglietto, trovare il banco che mi interessa ecc. ecc.). Il canovaccio contiene sempre il riferimento al sillabo. Si inseriscono subito ii primi esercizi (cloze, dettati, domande/risposte)

f. la volta successiva si lavora ancora con esercizi (cloze, dettati, domande/risposte) e si possono aggiungere test relativi ai vocaboli e alle regole imparate

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6. Struttura e caratteristiche dei corsi

Sono evidenziate IN GRIGIO le unità in modalità CLIL (Content and Language Integrated Learning) riferite alle tecnologie (informatica e telefonia personale) e all’educazione civica sui principi istituzionali, i valori, la storia, l’ordinamento e i sistemi (educativo, sanitario ecc.) in Italia

CORSO N° 1 (1-A TAPPA): SAPERSI PRESENTARE - DESCRIVERE SE STESSI E GLI ALTRI1° OTTOBRE – 31 DICEMBRE 2012

APERTURA DELLE ISCRIZIONI: 10 SETTEMBRE / CHIUSURA: 26 SETTEMBRE

12 SETTIMANE NEL PERIODO 1 OTTOBRE- 21 DICEMBRE12 MODULI/RACCONTO DA SCEGLIERE NEL REPERTORIO CHE SEGUE

= 48 ORE (2 ORE A LEZIONE PER DUE VOLTE A SETTIMANA)OGNI MODULO = 4 ORE

PRIME DUE ORE: IL GANCIO EMOTIVO, IL LESSICO (LISTA DELLE PAROLE), GRAMMATICA E SINTASSISECONDE DUE ORE: ESERCITAZIONI ORALI – DOMANDE /RISPOSTE – AMPLIAMENTO LESSICOSEMPRE CALIBRATE SUL RAGGIUNGIMENTO DELLE COMPETENZE A1-A2 DESCRITTE NEL CEF

+ 4 ORE FINALI DAL 24 AL 31 DICEMBRE PER RIEPILOGHI E MODULI DI TEST E VERIFICA

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO1. IL MIO PASSAPORTO Passaggio di frontiera PRESENTARSI – IDENTITA’ (DOCUMENTI,

POLIZIA, ANAGRAFE)Principali atti linguisticiSalutarePresentarsi in modo informaleChiedere per sapereInvitare

Le strutture, le regole e gli usiL'infinito

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OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABOIl presente indicativo della prima, seconda e terza coniugazioneIl presente indicativo di essere, avere, venire e fareLa frase interrogativa diretta con come, dove, quando e perchéI pronomi personali Mi chiamo - ti chiamiL'alfabeto italiano

Il lessico e la formazione delle paroleLe formule di saluto

Oltre le paroleCome si salutano gli italiani - Esercizi pronuncia: ci, ce vs. ‘zi’, ‘ze’ – alcune parole sdrucciole e tronche (sàbato – domenica – città)

2. IL MIO COMPLEANNO Il mio festeggiamento PRESENTARSI Numeri cardinali3. LA MIA FAMIGLIA Chi sono i miei PRESENTARSI – FAMIGLIA, RELIGIONE Chi4. IL MIO BAGAGLIO Fare la valigia PRESENTARSI - SALUTE, CORPO (E

VESTIARIO CORRELATO)5. IL MIO DIPLOMA I miei anni di scuola PRESENTARSI-EDUCAZIONE6. LA MIA CASA / IL MIO INDIRIZZO Com’è la mia casa PRESENTARSI-CASA Il LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE

PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 18 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABOMisure: Stanze, vani, mq., consumi

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI La frase interrogativa diretta con come, dove, quando e perché

7. IL MIO GIORNO DI FESTA Sveglia, incontri, eventi PRESENTARSI Ore8. IL MIO GIORNO DI LAVORO /

STUDIOSveglia, attività, movimenti PRESENTARSI Ore

9. LA MIA FOTOGRAFIA Da capo a piedi PRESENTARSI – SALUTE, CORPO UMANO (E VESTIARIO CORRELATO)

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI La frase interrogativa diretta con come,

10. IL MIO VESTITO PREFERITO Com’è, dove lo faccio o dove lo compro

PRESENTARSI – SALUTE, CORPO UMANO (E VESTIARIO CORRELATO) – QUANTITA’ - AMBIENTE-COLORI

PRINCIPALI ATTI LINGUISTICIIniziare e chiudere un contatto faccia a facciaChiedere agli altri le loro preferenze e opinioniConfrontareUsare numeri e soldiEsprimere gusti

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USIVerbo modale: volereQuantoComplemento di materiaComplemento di tempo determinatoComplemento di tempo continuatoPassato prossimo (ho messo)Futuro (metterò)Preposizioni semplici e articolate

11. IL MENU A tavola con gli amici PRESENTARSI – ALIMENTAZIONE, CUCINA LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI Mi piace

12. LE COSE CHE SO FARE Le mie mani, la mia testa PRESENTARSI - LAVORO PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 19 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USIMi piace, sapere

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLEAlcune professioni

OLTRE LE PAROLE

13. UNA COSA CHE MI PIACE FARE Le mie mani, la mia testa PRESENTARSI - COMPETENZE PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USIMi piace, sapere

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

14. IL MODULO DEL CENSIMENTO Risposte formali e burocratiche PRESENTARSI PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 20 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABOLE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 21 di 57

CORSO N° 2 (2-a TAPPA): NOMINARE COSE ED EVENTI7 GENNAIO – 5 APRILE 2013

APERTURA DELLE ISCRIZIONI: 3 DICEMBRE / CHIUSURA: 20 DICEMBRE

12 SETTIMANE NEL PERIODO 7 GENNAIO – 31 MARZO12 MODULI/RACCONTO DA SCEGLIERE NEL REPERTORIO CHE SEGUE

= 48 ORE (2 ORE A LEZIONE PER DUE VOLTE A SETTIMANA)OGNI MODULO = 4 ORE

PRIME DUE ORE: IL GANCIO EMOTIVO, IL LESSICO (LISTA DELLE PAROLE), GRAMMATICA E SINTASSISECONDE DUE ORE: ESERCITAZIONI ORALI – DOMANDE /RISPOSTE – AMPLIAMENTO LESSICOSEMPRE CALIBRATE SUL RAGGIUNGIMENTO DELLE COMPETENZE A1-A2 DESCRITTE NEL CEF

CON 6 ORE FINALI DAL 1° AL 5 APRILE PER RIEPILOGHI E MODULI DI TEST E VERIFICA

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO15. LA MIA SQUADRA DEL CUORE Una partita DIVERTIMENTO - SPORT PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 22 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO16. IL SACCHETTO

DELL’IMMONDIZIALa raccolta differenziata CASA - ALIMENTAZIONE, CUCINA –

CITTA’ – AMBIENTE, COLORIPRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE17. UNA GIORNATA DI FESTA L’attesa e l’evento (politico, sociale,

religioso)GEOGRAFIA (IO E IL MIO PAESE) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE18. LA LISTA DELLA MIA SPESA Una mattina al mercato, preparare il

pranzo e sistemare nel dopo-pranzo(ciclo acquisto-fruizione-consumo)

ALIMENTAZIONE - CUCINA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICIDare istruzioni scritte e orali

Chiedere informazioni

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 23 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

Aggettivi dimostrativi

Avverbi di luogo

frase interrogativa diretta con come, dove, quando e perché

frasi interrogative con quanto (costa, viene, è, fa) e quale

per + infinito

Preposizioni articolate

Pronuncia

Congiunzioni

Singolari e plurali

Verbi modali: dovere, potere

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE19. PREPARO UN PIATTO A casa a tavola con gli amici ALIMENTAZIONE, CIBI, CUCINA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 24 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE20. CAPIRE UN MENU Al ristorante con gli amici ALIMENTAZIONE, CIBI, CUCINA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE21. HO MALE A… Spiegazione e descrizione al medico CORPO SALUTE (E VESTIARIO

CORRELATO)PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 25 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABODELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

22. L’AUTOBUS Andare in città TRASPORTI PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

23. UN QUADRO Dentro il quadro: altri mondi – intorno al quadro: la mia casa

CASA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 26 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

OLTRE LE PAROLE

24. IL PACCO POSTALE POSTA - BANCA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

25. SPAZIO, TEMPO PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 27 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

26. LO STRUMENTO MUSICALE CHE MI PIACE

DIVERTIMENTO - SPORT PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 28 di 57

CORSO N° 3 (3-a TAPPA): SAPER FARE LA NARRAZIONE DI UN VIAGGIO POSSIBILE, REALE O METAFORICO8 APRILE – 5 LUGLIO 2013

APERTURA DELLE ISCRIZIONI: 4 MARZO / CHIUSURA: 29 MARZO

12 SETTIMANE NEL PERIODO 8 APRILE – 30 GIUGNO12 MODULI/RACCONTO DA SCEGLIERE NEL REPERTORIO CHE SEGUE

= 48 ORE (2 ORE A LEZIONE PER DUE VOLTE A SETTIMANA)OGNI MODULO = 4 ORE

PRIME DUE ORE: IL GANCIO EMOTIVO, IL LESSICO (LISTA DELLE PAROLE), GRAMMATICA E SINTASSISEMPRE CALIBRATE SUL RAGGIUNGIMENTO DELLE COMPETENZE A1-A2 DESCRITTE NEL CEF

CON 6 ORE FINALI DAL 1° LUGLIO AL 5 LUGLIO PER RIEPILOGHI E MODULI DI TEST E VERIFICA

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO27. IL COMPUTER ECONOMIA (IO E IL MIO FUTURO) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

28. ITALIANI CON CUI PARLO SOCIETA’ (IO E GLI ITALIANI) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 29 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

29. LA MIA LINGUA GEOGRAFIA (IO E IL MIO PAESE) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

30. GENTE VICINA AMICI, RIVALI, AVVERSARI GEOGRAFIA (IL E IL MIO PAESE) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 30 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABOUSI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

31. IL MONUMENTO-SIMBOLO DELLA MIA CITTA’

GEOGRAFIA (IO E IL MIO PAESE) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

32. LE TARGHE DELLE MIE STRADE CITTA’ – SPAZIO, TEMPO PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 31 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

33. IL MIO LIBRO PREFERITO CULTURA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

34. IL MIO TELEFONO ECONOMIA (IO E IL MIO FUTURO) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 32 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABODELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

35. STORIA D’ITALIA SPAZIO, TEMPO PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

36. TRASPORTI PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 33 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

OLTRE LE PAROLE

37. IL MIO BAMBINO / LA MIA BAMBINA

Come cresce, progredisce e impara COMPETENZE PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

38. SISTEMA EDUCATIVO E CULTURALE

CULTURA PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 34 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

39. LAVORO E SALUTE IN ITALIA SOCIETA’ (IO E GLI ITALIANI) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

40. L’ORDINAMENTO E I POTERI SOCIETA’ (IO E GLI ITALIANI) PRINCIPALI ATTI LINGUISTICI

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI

IL LESSICO E LA FORMAZIONE DELLE PAROLE

OLTRE LE PAROLE

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 35 di 57

OGGETTO-SIMBOLO MICRONARRAZIONE AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO

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IL MODELLO DELLE MICRONARRAZIONI PER CERCARE DI NON PERDERSI NESSUNO Pagina 36 di 57

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

GLI AMBITI

PER RACCONTARSI

1. PRESENTARSI2. FAMIGLIA – RELIGIONE3. FORMAZIONE – SCUOLA4. GEOGRAFIA (IO E IL MIO PAESE – IO E L’ITALIA)5. SOCIETA’ (IO E GLI ITALIANI)6. ECONOMIA (IO E IL MIO FUTURO)7. LAVORO (IO E IL MIO FUTURO)

PER MUOVERSI E VIVERE

8. COMPETENZE9. IDENTITA’ (DOCUMENTI – POLIZIA – ANAGRAFE)

10. CASA11. ALIMENTAZIONE – CIBI – CUCINA12. SALUTE – CORPO – VESTIARIO

13. QUANTITA’14. SPAZIO – TEMPO15. CITTA’16. TRASPORTI17. POSTA – BANCA

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18. CULTURA19. DIVERTIMENTO – SPORT20. AMBIENTE – COLORI

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LA GRIGLIA SILLABO-UNITA’

Occorre tenere sotto controllo e monitorare i vari passaggi di insegnamento del sillabo. Per questa ragione, una mappa che tenga sotto controllo le unità e i vari pezzi di sillabo trattati può essere utile per assicurarsi che, nella durata del corso, si siano affrontati tutti gli argomenti previsti dal ‘programma’.

Il sillabo è stato costruito prendendo in esame grammatiche (Dardano-Trifone, Trifone-Palermo et al.), corsi e testi di italiano per stranieri (tra gli altri: Corso di RAI Educational 2001, Parlo italiano (Manuale pratico per stranieri), Giunti Demetra, 2002 e altri) estrapolando gli argomenti propri delle competenze pre-A1, A1 e A2.

Vedi qui un prototipo

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LE LISTE DEI VOCABOLI-BASE

L’obiettivo è quello di far conoscere le 2500 parole minimali del vocabolario di base. Divise in 20 ‘ambiti’, diventano 100-150 per ambito. E’ una fase in cui sono necessari efficaci mediatori:

1. Immagini2. Frasi minime3. Temi-mediazione4. Alfabeti5. Lingue-ponte (traduzioni)6. Praticabilità dialogica7. Mimica

che si prestano per l’ apprendimento da parte delle diverse intelligenze1

Nell’esempio qui connesso, preso dall’ambito SALUTE-CORPO-VESTIARIO, sono presenti, appunto

immagini.; frasi in cui la parola è usata (tema-mediazione e praticabilità della parola); traduzioni in lingue diverse (in questo caso lingua ponte è l’inglese e c’è la lingua della comunità apprendente, con riporto della

parola tradotta anche nell’alfabeto bangla: non sempre è possibile, ma anche fatto per alcuni casi, rappresenta un tentativo di incontro e familiarizzazione).

1 Intelligenza logico-matematica, Intelligenza linguistica (cui possono servire le TRADUZIONI), Intelligenza spaziale (che può essere aiutata dalla IMMAGINI), Intelligenza musicale, Intelligenza cinestetica o procedurale (cui potrebbe servire la dimostrazione MIMICA), Intelligenza interpersonale (cui può servire l’enfasi sul DIALOGO), Intelligenza intrapersonale. Il possesso prevalente di 2 o 3 di queste intelligenze concorre a determinare i diversi stili di apprendimento (apprendimento attraverso l’esperienza, la riflessione, la concettualizzazione, l’applicazione) di cui si deve tenere conto in tutte le fasi del processo:

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Queste liste potrebbero essere utilmente collocate in un blog di servizio didattico gestito dallo staff docente. Potrebbe essere utile riportare , spuntandole, quante e quali siano state trattate nelle lezioni già fatte rispetto all’obiettivo prefisso delle ‘100-150 parole’, in modo da mantenere memoria del percorso e delle ‘cose-apprese’.

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IL CANOVACCIO DELLA MICRONARRAZIONELa micronarrazione, così come gli esercizi, si presta – se opportunamente costruita - a essere proposta per i diversi stili di apprendimento (l’attivista, che impara confrontando e correggendo immediatamente le nuove nozioni; il riflessivo, che impara riflettendo prima su come e dove applicare le nuove cose apprese; il teorico, che ha bisogno di concettualizzare i saperi (per esempio, nel caso dell’L2, inquadrando le componenti grammaticali del sillabo; il pragmatico, che tende a imparare attraverso la immediata finalizzazione pratica di ciò che ha appreso).

Esempio

OGGETTO-SIMBOLO MINIRACCONTO AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABOIl mio vestito preferito

(parti del corpo, colori, acquisto, confezione, accessori, acconciature, trucco ecc.)

Com’è, dove lo faccio o dove lo compro. Quando lo porto e come lo porto.

PRESENTARSI – SALUTE, CORPO UMANO (E VESTIARIO CORRELATO) – QUANTITA’ - AMBIENTE-COLORI

PRINCIPALI ATTI LINGUISTICIIniziare e chiudere un contatto faccia a facciaChiedere agli altri le loro preferenze e opinioniConfrontareUsare numeri e soldiEsprimere gusti

LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USIQuantoComplemento di materiaComplemento di tempo determinatoComplemento di tempo continuatoPassato prossimo (ho messo)Futuro (metterò)

Vedi qui una traccia di spunti e domande per impostare una micronarrazione

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ESERCIZI

DA UTILIZZARE COME ESERCIZI NEI MODULI SIA SECONDI SIA TERZI DELLE UNITA’ DIDATTICHE E NELLE FASI DI VERIFICA FORMATIVA E VALUTAZIONE SOMMATIVA

Gli esercizi, così come la micro narrazione, si prestano – se opportunamente costruiti - a essere proposti per i diversi stili di apprendimento (l’attivista, che impara confrontando e correggendo immediatamente le nuove nozioni; il riflessivo, che impara riflettendo prima su come e dove applicare le nuove cose apprese; il teorico, che ha bisogno di concettualizzare i saperi (per esempio, nel caso dell’L2, inquadrando le componenti grammaticali del sillabo; il pragmatico, che tende a imparare attraverso la immediata finalizzazione pratica di ciò che ha appreso).

ESERCIZI E TEST

DA UTILIZZARE COME ESERCIZI NELLA PARTI SIA PRIME SIA SECONDE DEI MODULI

E NELLE FASI DI VERIFICA FORMATIVA E VALUTAZIONE SOMMATIVA

COMPRENSIONE - ASCOLTOOBIETTIVO A1Riesco a riconoscere parole che mi sono familiari ed espressioni molto semplici riferite a me stesso, alla mia famiglia e al mio ambiente, purché lepersone parlino lentamente e chiaramente.

OBIETTIVO A2Riesco a capire espressioni e parole di uso molto frequente relative a ciò chemi riguarda direttamente (per esempio informazioni di base sulla mia persona esulla mia famiglia, gli acquisti, l’ambiente circostante e il lavoro).Riesco ad afferrare l’essenziale di messaggi e annunci brevi, semplici e

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chiariATTREZZI

DIFFICOLTA’ 1 DIFFICOLTA’ 2 DIFFICOLTA’ 3Con le parole recentemente usate in classe, comporre brevi frasi, per lo più utili per dialoghi di uso comune. Dettarle a tutti per essere trascritte su un foglio mentre uno solo trascrive sulla lavagna. Alla fine si correggono gli errori e si commentano soluzioni giuste e/o migliori

Le parole della settimana: Far portare le parole ascoltate/lette e farle inserire in una scatola reale o virtuale ‘di proprietà’ del singolo allievo. La spiegazione delle parole sconosciute diventa momento esercitativo e socializzante: anche gli allievi più esperti possono contribuire

Far ascoltare una canzone molto semplice con ritornelli orecchiabili. Far ripetere – Spiegare i significati

Leggere un testo o in dialogo e far rispondere con VERO/FALSO, AFFERMATIVO/NEGATIVO, CONTENTO/SCONTENTO, GRADITO/NON GRADITO

Scomporre la densità informativa di un annuncio: fare ascoltare un annuncio (e/o permettere anche di trascriverlo e/o dettarlo) e generare un lavoro in gruppi per strutturare in modalità prima scritta e poi orale le informazioni: arrivare a far scrivere/dire le informazioni essenziali ai gruppi pre-A1 e A1 e far scrivere/dire informazioni di maggior dettaglio ai gruppi A1+ e A2.Far ascoltare la definizione di una parola (tipo parole crociate) e farla individuare

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COMPRENSIONE – LETTURAOBIETTIVO A1Riesco a capire i nomi e le persone che mi sono familiari e frasi molto semplici, per esempio quelle di annunci,cartelloni, cataloghi.

OBIETTIVO A2Riesco a leggere testi molto brevi e semplici e a trovare informazionispecifiche e prevedibili in materiale di uso quotidiano, quali pubblicità, programmi, menù e orari. Riesco acapire lettere personali semplici e brevi.

ATTREZZIDIFFICOLTA’ 1 DIFFICOLTA’ 2 DIFFICOLTA’ 3

Portare in aula fotografie di cartelloni pubblicitari o annunci in uffici pubblici o esercizi commerciali e spiegare i significati

Portare in aula tabelle di orari (apertura e chiusura esercizi pubblici e commerciali, orari di mezzi di trasporto) e lavorare

Portare in aula Menu di un ristorante o di una pizzeria: lavorare sulle parole comuni, anche gergali (‘carbonara’… ecc.) – Agganciare il lessico di animali, piante/verdure e frutta

Portare un repertorio di immagini e farle ritagliare abbinandole a una lista di parole indicata. Far riscrivere le parole.Oppure presentare un’immagine (per es. treno

Le parole della settimana: Far portare le parole ascoltate/lette e farle inserire in una scatola reale o virtuale ‘di proprietà’ del singolo allievo. La spiegazione delle parole

Lettere di amici da diverse città e/o situazioni calibrate sulla permanenza in Italia. Test conclusivo con risposte a scelta multipla sulla comprensione e sulla

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e auto) e far applicare dei post-it preparati con le parole corrispondenti ai pezzi di immagine.Oppure ritagliare un’immagine, farla completare con un disegno e con la descrizione delle parole

sconosciute diventa momento esercitativo e socializzante: anche gli allievi più esperti possono contribuire

correttezza degli enunciati.

Brevi notizie di agenzia su eventi accaduti nei paesi di origine degli allievi.Lettura – sottolineatura e lista delle parole sconosciute – Test a risposta multipla

Articoli di giornale su eventi e approfondimenti riferiti al paese di origine degli allievi.Lettura – sottolineatura e lista delle parole sconosciute – Test a risposta multipla

Abbinamento frasiFraseABCD…VANNO CONIUGATE CON Frase1234…

Scomporre la densità informativa di un testo: risultati stratificati per tipologia di allievo. Si può usare una mappa concettuale per disegnare l’articolazione minima (soggetto, verbo, predicato) per i Pre-A1 e A1 e un’articolazione via via più dettagliata (aggettiv, subordinate, relative ecc.) per gli A1, A1+, A2

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PARLATO – INTERAZIONEOBIETTIVO A1Riesco a interagire in modo semplice se l’interlocutore è disposto a ripetere o ariformulare più lentamente certe cose e mi aiuta a formulare ciò che cerco didire. Riesco a porre e a rispondere a domande semplici su argomenti molto familiari o che riguardano bisogniimmediati.

OBIETTIVO A2Riesco a comunicare affrontando compiti semplici e di routine cherichiedano solo uno scambio semplice ediretto di informazioni su argomenti e attività consuete. Riesco a partecipare a brevi conversazioni, anche se di solito non capisco abbastanza per riuscire asostenere la conversazione.

ATTREZZIDIFFICOLTA’ 1 DIFFICOLTA’ 2 DIFFICOLTA’ 3

Far dettare testi o dialoghi Role-playingDrammatizzazioniAscoltare (o leggere) un testo. Far prendere appunti e riferire ad altri (eventualmente far fare domande di spiegazione)

PARLATO – PRODUZIONE ORALE

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OBIETTIVO A1Riesco a usare espressioni e frasi semplici per descrivere il luogo doveabito e la gente che conosco.

OBIETTIVO A2Riesco ad usare una serie di espressioni e frasi per descrivere con parole semplici la mia famiglia ed altre persone, le mie condizioni di vita, lacarriera scolastica e il mio lavoro attuale o il più recente.

ATTREZZIDIFFICOLTA’ 1 DIFFICOLTA’ 2 DIFFICOLTA’ 3

Esercizi con ANKI MINIRACCONTO DI COSE ACCADUTE: 1-A VERSIONE: PAROLE NEL CESTO2-AVERSIONE: PAROLE MIGLIORI3-A VERSIONE: COLLAGE4-A VERSIONE RIPETIZIONE CORRETTA

VIGNETTE PER PRODUZIONE ORALE= parole-chiave + collage con leparti del discorso (caratterizzate da disegni: tondi, trangoli ecc.che indicano se si tratti di verbo, preposizione ecc.)

Far prendere appunti e riferire ad altri (eventualmente far fare domande di spiegazione)

Vedere un filmato del paese di origine – tradurre e spiegare

Un amico di chiede informazioni su come funzionano i treni, o su come si fa il codice fiscale o come si accede al SSN – Tu prendi un testo informativo, prendi appunti e poi riferisci a voce (ma anche con un testo scritto)

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Dato un nome o un verbo far dire “cos’è, cosa vuol dire’ e poi far dire “a cosa serve”

PRODUZIONE SCRITTAOBIETTIVO A1Riesco a scrivere una breve e semplice cartolina , ad esempio per mandare isaluti delle vacanze. Riesco a compilare moduli con dati personali scrivendo per esempio il mio nome, la nazionalità e l’indirizzo sulla scheda di registrazione di un albergo.

OBIETTIVO A2Riesco a prendere semplici appunti e a scrivere brevi messaggi su argomentiriguardanti bisogni immediati. Riesco a scrivere una lettera personale molto semplice, per esempio per ringraziare qualcuno.

ATTREZZIDIFFICOLTA’ 1 DIFFICOLTA’ 2 DIFFICOLTA’ 3

Far dettare testi e dialoghi. Verificare correttezza di quanto è stato scritto

Ascoltare/leggere un testo relativo a una notizia, prendere appunti, riferire ad altri.

Un amico di chiede informazioni su come funzionano i treni, o su come si fa il codice fiscale o come si accede al SSN – Tu prendi un testo informativo, prendi appunti e poi riferisci con

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un testo scritto

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ESERCIZI E TEST: ESEMPI ARTICOLATI PER LIVELLO, DIFFICOLTA’, GRADO DI AUTONOMIA-CONTROLLODialoghi, dettato, esercizi sul sillabo riferiti alla mininarrazione Il mio vestito preferito.

LIVELLO TIPOLOGIA IN AUTONOMIA CONTROLLATI DI GRUPPODIFFICOLTA’ DIFFICOLTA’ DIFFICOLTA’

(-) (+) (++) (-) (+) (++) (-) (+) (++)Sessioni di inserimento

Comprensione-ascoltoComprensione-letturaParlato-interazioneParlato produzione oraleProduzione scritta

PreA1 Comprensione-ascoltoComprensione-letturaParlato-interazione PI1Parlato produzione orale

PP1

Produzione scrittaA1 Comprensione-

ascoltoCA1

Comprensione-lettura

CL2 CL1

Parlato-interazione PI1 PI2Parlato produzione orale

PP1

Produzione scrittaA2 Comprensione-

ascoltoComprensione-lettura

CL1

Parlato-interazione PI1Parlato produzione orale

PP1

Produzione scritta

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CA1-COMPRENSIONE-ASCOLTO (DIFFICOLTA’ 2) = Annunci nel magazzino di abbigliamento CA2-COMPRENSIONE ASCOLTO (DIFFICOLTA’ 2) = Previsioni del tempo CL1-COMPRENSIONE-LETTURA (DIFFICOLTA’ 3) = Scomposizione del testo descrittivo del vestito (qualità, materiale, istruzioni per il

lavaggio) CL2-COMPRENSIONE-LETTURA (DIFFICOLTA’ 2) = Previsioni del tempo PI1-PARLATO–INTERAZIONE (DIFFICOLTA’ 1) = Per parlare di sé, di come ci si sente e di come si appare: fissare un appuntamento con il

medico, il sarto ecc. PI2-PARLATO–INTERAZIONE (DIFFICOLTA’ 2) = Parlare con il commesso per individuare la migliore soluzione per l’abito – Chiedere

consigli e pareri. PP1-PARLATO-PRODUZIONE ORALE (DIFFICOLTA’ 1) = Come sono fatto (altezza, peso, taglie, misure)

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TEST DI INGRESSO, ASSEGNAZIONE E COMPOSIZIONE DELLE CLASSI

Abilità Tipo di test (per ogni item si assegna un punteggio da 1 a 5)Produzione scritta 1. Compilare un modulo semplice (VEDI

ESEMPIO)2. Compilare la scheda di mini-

autorappresentazione (VEDIESEMPIO)Comprensione-ascolto 3. 3 domande su famiglia, lavoro, studi e

conoscenza di lingue europee. Risposte scritte

Comprensione-lettura 4. Annuncio pubblicitario5. Scomposizione di breve testo

Parlato interazioneParlato-produzione orale

5 interazioni su6. Dove abiti7. Quando sei arrivato8. Qual è la tua città9. Cosa hai fatto ieri / cosa farai domani10. Sei sposato/a

I punteggi (0-10: preA1; 20-30: A1; 30-50 A1+, A2) consentono di formare 3 livelli di gruppi da dislocare in 3 o 4 classi.

Per i gruppi A1 e A1+/A2 si finalizza agli esami nel caso di persone che ne abbiano titolo e necessità

Si tiene anche conto della scolarità pregressa e della conoscenza delle lingue europee

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LA PAROLA DELLA SETTIMANA

SESSIONI SULLA LINGUA DI TUTTI I GIORNI

PORTARE LE PAROLE LETTE O ASCOLTATE DURANTE LA SETTIMANA E NON COMPRESE O MERITEVOLI DI APPROFONDIMENTO/SPIEGAZIONE

VERRANNO ANALIZZATE E SPIEGATE(SI USERANNO DIZIONARI E INTERNET)

SI POSSONO ORGANIZZARE

A) SESSIONI A SPORTELLO PRIMA E/O DURANTE LE LEZIONIB) SESSIONI DEDICATE IN MODALITA’ DIFFERENTI (PER ESEMPIO “PAROLE PER STRADA”)C) CONDIVISIONE DELLE PAROLE IMPARATE SU UNA PAGINA DI UN BLOG DEDICATO

La parola della settimana può rappresentare anche l’occasione per una sessione CLIL riferita ad argomenti legati all’educazione civica, alla conoscenza delle istituzioni e in genere alle problematiche politiche, sociali e culturali del paese ospitante. Ad esempio, in queste ultime settimane si sarebbe potuto spiegare/confrontarsi su/tradurre le parole“CRISI” “FINANZIAMENTO”“INFARTO”“TAV” ecc.

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’RODAGGIO’ / PER CHI SI PRESENTA A ISCRIZIONI CHIUSE E SEGUIRA’ IL CORSO SUCCESSIVO

10 LEZIONI NEL TRIMESTRE DI DUE ORE CIASCUNA

OGGETTO-SIMBOLO MINIRACCONTO AMBITO (SITUAZIONI E LESSICI) SILLABO1. IL MIO PASSAPORTO Passaggio di frontiera PRESENTARSI Mi chiamo, essere. avere2. IL MIO COMPLEANNO Il mio festeggiamento PRESENTARSI Numeri cardinali3. LA MIA FAMIGLIA Chi sono i miei PRESENTARSI Chi4. IL MIO BAGAGLIO Fare la valigia PRESENTARSI Possessivi5. IL MIO DIPLOMA I miei anni di scuola PRESENTARSI-EDUCAZIONE6. LA MIA CASA / IL MIO INDIRIZZO Com’è la mia casa PRESENTARSI-CASA Misure: Stanze, vani, mq., consumi7. UNA FESTA Capodanno al mio paese PRESENTARSI - GEOGRAFIA Date 8. LA MIA FOTOGRAFIA Da capo a piedi PRESENTARSI – SALUTE, CORPO UMANO

(E VESTIARIO CORRELATO)La frase interrogativa diretta con come,

9. IL MIO VESTITO PREFERITO Com’è, dove lo faccio o dove lo compro

PRESENTARSI – SALUTE, CORPO UMANO (E VESTIARIO CORRELATO) – QUANTITA’ - AMBIENTE-COLORI

Iniziare e chiudere un contatto faccia a facciaChiedere agli altri le loro preferenze e opinioniConfrontareUsare numeri e soldiEsprimere gusti

Verbo modale: volereQuantoComplemento di materiaComplemento di tempo determinatoComplemento di tempo continuatoPassato prossimo (ho messo)Futuro (metterò)Preposizioni semplici e articolate

10. IL MENU A tavola con gli amici PRESENTARSI – ALIMENTAZIONE, CUCINA LE STRUTTURE, LE REGOLE E GLI USI Mi piace

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FORMAZIONE DOCENTI(traccia per formazione e allineamento di uno staff di docenti volontari di L2: 20-40 ore)

Ex ante

Il contestoIl quadro socio-economico dell’utenzaI bisogni

La definizione degli obiettivi (finalizzazioni e obiettivi-sillabo)Struttura e regole dell’organizzazione

In corso

Le caratteristiche, le problematiche e gli stili di apprendimento degli allieviDisegnare gli interventi

I tratti distintivi degli interventiDisegnare un’unità di apprendimento

NarrazioneTecniche

La tenuta dell’aulaMotivazione e inclusioneEsercizi di gruppo, controllati, autonomi

Verifiche formativeRiflessività

Ex post

Valutazioni e impattoValutazione sommativaProve finali, preparazione test ed esami, simulazioni

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ALLEGATI

Vedi qui un prototipo di sillabo distribuito per moduli

Vedi qui un esempio di lista vocaboli multicanale

Vedi qui un esempio di canovaccio per micronarrazione

Vedi qui un prototipo di scheda per miniautorappresentazione per test di ingresso

Vedi qui un esempio di modulo semplice per il test di ingresso

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