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DA SERVENTE A INFERMIERE

Dott.ssa Sonia Tonucci

PESARO 3 maggio 2012

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Processo di professionalizzazione

Legislazione professionale

Sistema formativo

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Processo di professionalizzazione

Le innovazioni:• Formazione universitaria• D.M. 739/94, • L. 42/99• L. 251/2000• Codice Deontologico

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Processo di professionalizzazioneFORMAZIONE

1° parte i nostri primi 40 anni1925: R.D.L. 1832 - istituzione di “scuole convitto

professionali per infermiere” e “Scuole specializzate di medicina, pubblica igiene ed

assistenza sociale” per assistenti sanitarie visitatrici..

1940: L. 1098 Disciplina delle professioni sanitarie ausiliarie e di igiene sociale, nonché dell’arte ausiliaria di puericultrice (specializzazioni – corso abilitante AFD – corso annuale puericultrice)

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Processo di professionalizzazione1940 - Regio Decreto 2 maggio n° 1310Attribuzioni di indole amministrativa, organizzativa e disciplinare in

ambito ospedaliero:controllo della pulizia degli ambienti e regolarizzazione della

ventilazione, dell’illuminazione e del riscaldamento … delle camere di degenza dei malati

Attribuzioni assistenziali dirette ed indirette proprie dell’infermiera professionale, tanto nel campo ospedaliero quanto nell’esercizio privato:

assistenza completa all’infermo, alle dirette dipendenze del medicoDietro ordinazione del medico, l’infermiera professionale puòeseguire manovre o interventi:Coppette vescicanti, sanguisugio, intubazione d’urgenza

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Processo di professionalizzazione

Rapporto medico/infermiere nel 1940

Attività delegate

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Processo di professionalizzazionei nostri primi 40 anni1954: Legge 1046 - Istituzione di scuole per infermiere ed infermieri

generici.• 1 anno di corso per I.G.1965: D.P.R. 775 - Modificazione dello Statuto dell’Università degli

Studi di Roma. Istituzione della Scuola speciale per Dirigenti dell’assistenza infermieristica.

Prima in Italia per la formazione di infermieri dirigenti e docenti a vari livelli

• Durata biennale• Requisiti di ammissione: maturità, I.P., anni di attività

professionale, esame/colloquio• Esami e tesi finale

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Processo di professionalizzazione2° parte D.P.R. 14 marzo 1974, n° 225 (Decreto del Presidente della

Repubblica 14 marzo 1974, n. 225 - Titolo VMansioni dell'infermiere generico

Attribuzioni di carattere organizzativo ed amministrativo:• programmazione dei propri piani di lavoro e di quelli del personale alle

proprie dipendenze …;• controllo della pulizia, ventilazione, illuminazione e riscaldamento di tutti i

locali del reparto;• partecipazione alle riunioni periodiche di gruppo ed alle ricerche sulle

tecniche e sui tempi dell’assistenza;• promozione di iniziative tendenti a soddisfare le esigenze psicologiche del

malato ….Attribuzioni assistenziali dirette ed indirette:• assistenza completa all’infermo; opera di educazione sanitaria del

paziente e dei suoi familiari;• opera di orientamento e istruzione verso personale generico, allievi,

personale esecutivo.

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Processo di professionalizzazione

Rapporto medico/infermiere nel 1974

Attività delegate

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Processo di professionalizzazione evoluzione1971: Legge 124 - Estensione al personale maschile dell’esercizio

professionale di infermiere professionale, organizzazione delle relative scuole e norme transitorie per la formazione del personale di assistenza diretta.

• Da “Scuole convitto” a “Scuole per infermieri professionali”• Idoneità 3° anno scuola media superiore• Età minima di ammissione: 17 anni• Ostetriche, V.I. e I.G. ammessi al 2° anno1973: Legge 795 - Ratifica ed esecuzione dell’accordo europeo

sull’istruzione e formazione delle infermiere, adottato a Strasburgo il 25/10/67.

• livellamento su standard comuni a tutti i Paesi della CEE

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Processo di professionalizzazioneevoluzione1975: D.P.R. 867 - Modificazioni all’ordinamento delle

Scuole per infermieri professionali ed ai relativi programmi di insegnamento.

• Durata degli studi: 3 anni• Elenco materie fondamentali e tirocini e relativo

numero di ore (4610)1980: Legge 243 - Straordinaria riqualificazione

professionale degli infermieri generici e degli infermieri psichiatrici.

• Soppressione dei corsi per I.G. (1954) e psichiatrici (1909)

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Processo di professionalizzazioneCosa è accaduto dal 1975 al 1991 ?• Mutamento della domanda sociale e di salute in termini qualitativi

e quantitativi (ultratecnologia - medicina non convenzionale)• Trasformazioni organizzative del SSN (DLgs 502/92)• Maturazione della professione infermieristica (complessità tecnica

e scoperta di potenzialità autonome e responsabili) e delle altre professioni sanitarie

• Aumento della delega da parte del medico verso l’infermiere• Aumento della competenza dell’infermiere• Maggiore consapevolezza circa la specificità professionale • infermieristica• Invecchiamento precoce del mansionario (D.P.R. 225/74)• Riforma degli ordinamenti didattici universitari (Legge 341/90)

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Processo di professionalizzazione

Modello di assistenza sanitaria

centrata sul Cliente

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

• Art. 99 R.D. n. 1265/1934 (Testo unico delle leggisanitarie).• Art. 6 D.Lgs. n. 502/1992, “Riordino della disciplina inmateria sanitaria, a norma dell’art. 1 della l. 421/1992” ,così come modificato e integrato dal D.Lgs. n. 517/1993 edal D. Lgs. n. 229/1999.• Legge n. 42/1999 “Disposizioni in materia di professionisanitarie”.• Legge n. 251/2000 “Disciplina delle professioni sanitarieinfermieristiche, tecniche,della riabilitazione, dellaprevenzione nonché della professione ostetrica”.

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

• Il Testo unico delle leggi sanitarie (R.D. n. 1265/1934)Distingueva coloro che operavano nel campo della sanità• in tre categorie:-professioni sanitarie principali (medico chirurgo,veterinario, farmacista e, dal 1985, l’odontoiatra);-professioni sanitarie ausiliarie (levatrice, assistentesanitaria visitatrice e infermiera diplomata);-arti ausiliarie delle professioni sanitarie (odontotecnico,ottico, meccanico ortopedico ed ernista, tecnico sanitario

di radiologia medica e infermiere abilitato o autorizzato).

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

• Il D.Lgs. 502/1992 e s.m.i.• Avvia il processo di “professionalizzazione” delleprofessioni sanitarie:- demandando al Ministro della sanità l’individuazione(attraverso specifici decreti) delle figure professionali daformare e la definizione dei relativi profili (Art. 6, D.Lgs. n.502/1992).- stabilendo che la loro formazione abilitante avvenga insede universitaria, tramite corsi per l’espletamento dei qualiregioni e università attivano appositi protocolli di intesa

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

Legge n. 42/1999Elimina la suddivisione propria del T.U.delle leggi sanitarie del 1934,accomunando le professioni sanitarieprincipali ed ausiliarie nell’unica dizione“professioni sanitarie”(art.1, L.n.42/1999) e

abolendo i mansionari

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La perdita

dell’ausiliarietà

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

Le leggi n. 42/1999 e n. 251/2000 La denominazione "professione sanitaria ausiliaria" nel testo unico

delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modificazioni, nonchè in ogni altra disposizione di legge, è sostituita dalla denominazione "professione sanitaria".

Segnano il definitivo abbandono delruolo “residuale” proprio di tali

professionisti riconoscendogli paridignità rispetto alle già esistenti

professioni della salute.

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Legge 42/1999 art. 1 II comma

• Il campo proprio di attività e responsabilità delle professioni sanitarie…….è determinato dai contenuti dei decreti ministeriali istitutivi dei relativi profili professionali e degli ordinamenti didattici dei rispettivi corsi di diploma universitario e di formazione post base nonché degli specifici codici deontologici……….

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Legge 42/1999 art. 1 II comma

• ………fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali.

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Art. 1, primo comma “Gli operatori della professioni sanitarie dell’area

delle scienze infermieristiche e della professione ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici e utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell’assistenza”.

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Art. 1, terzo commaIl Ministro della sanità…..emana linee guida per:a) l’attribuzione in tutte le aziende sanitarie

della diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni;

b) la revisione dell’organizzazione del lavoro incentivando modelli di assistenza personalizzata.

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

…… Dal Mansionario al …….. Profilo Professionale

Mansionario: atto regolamentare di caratterefortemente esecutivo, attributivo di specifici compiti e basato su una elencazione di compiti e attribuzioni ai quali l’esercizio professionale

deve attenersi e quindi limitarsi.Profilo professionale: atto normativo di natura

regolamentare che definisce il contenuto peculiare del tipo di prestazione, i titoli professionali richiesti e le specifiche abilitazioni

stabilite dalla legge per l’esercizio della professione e che, concretamente, prevede un’ampia attribuzione di autonomi e

responsabilità.

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

viene abolito il mansionario e vengono indicati tre criteri guida e due limiti.

I criteri guida sono dati dal contenuto dei profili professionali, dalla formazione di base e post-base ricevuta e dal codice deontologico.

la legge pone due limiti: 1) il limite delle competenze previste per i medici; 2) il limite delle competenze previste per gli altri professionisti sanitari laureati

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

Profilo professionale dell'InfermiereD.M. 14 settembre 1994, n. 739

Quattro i punti fondamentali del regolamento: 1) nell’ambito dell’assistenza sanitaria genericamente intesa esiste un campo specifico di intervento che è quello dell’assistenza infermieristica; 2) all’Infermiere vengono riconosciute come funzioni proprie la prevenzione, l’assistenza e l’educazione sanitaria;3) l’Infermiere è un professionista a cui viene riconosciuta una metodologia specifica e peculiare d’intervento, autonomia e responsabilità professionale;4) si riconosce all’Infermiere, responsabile dell’assistenza generale, la necessità di possedere ulteriori conoscenze teorico pratiche che verranno fornite con la formazione complementare.

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

• Legge n. 251/2000Disciplina le professioni sanitarie allocandole nelle seguenti aree:

- “Professioni sanitarie infermieristiche e professionesanitaria ostetrica”.- “Professioni sanitarie riabilitative”.- “Professioni tecnico-sanitarie”.- “Professioni tecniche della prevenzione”.• Istituisce la nuova qualifica unica di dirigente delruolo sanitario e la laurea specialistica (oramagistrale)

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Processo di professionalizzazionelegislazione professionale

D.M. 29 marzo 2001Classifica la professioni sanitarie nelle aree definite dalla L. n. 251/2000:1. Prof.ni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica(Infermiere, Ostetrica/o, Infermiere pediatrico)2. Prof.ni sanitarie riabilitative (Podologo, Fisioterapista, Logopedista,Ortottista- Assistente di oftalmologia, Terapista della neuro epsicomotricità dell’età evolutiva, Tecnico della riabilitazione psichiatrica,Terapista occupazionale, Educatore professionale)3. Prof.ni tecnico-sanitarie (Tecnico audiometrista, Tecnico sanitario dilaboratorio biomedico, Tecnico sanitario di radiologia medica, tecnico dineurofisiopatologia, Tecnico ortopedico, Tecnico audioprotesista, Tecnicodella fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare,Igienista dentale)4. Prof.ni tecniche della prevenzione (Tecnico della prevenzionenell’ambiente e nei luoghi di lavoro, Assistente sanitario

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Processo di professionalizzazioneIl Codice deontologico dell'Infermiere Approvato dal Comitato centrale della Federazione con deliberazione n.1/09 del 10 gennaio 2009 e dal Consiglio nazionale dei Collegi Ipasvi riunito a Roma nella seduta del 17 gennaio 2009Il nuovo Codice deontologico si pone come alto strumento per perseguire la qualità dell’assistenza infermieristica e per manifestare le modalità cui gli infermieri vogliono impegnarsi, nell’agire professionale, per gli assistiti e l’intera collettività. Le norme del Codice deontologico fanno emergere a tutto tondo il profilo dell’infermiere italiano così come si è venuto delineando, sia sul piano giuridico, che dello status, che delle competenze, attraverso una straordinaria stagione di innovazione ed evoluzione professionale. Oggi l’infermiere italiano è a tutti gli effetti un professionista della salute a cui ogni cittadino può rivolgersi in un rapporto diretto, senza mediazioni e con la possibilità di cogliere la grande opportunità di ricevere un’assistenza infermieristica professionalizzata, pertinente e personalizzata. La relazione infermiere/assistito, rilevante e fondamentale per rispondere a esigenze di cura ed assistenza in costante e veloce evoluzione, si manifesta come una realtà significativa del sistema salute. Una realtà in grado di dare risposte innovative e competenti alla crescente domanda di percorsi assistenziali diversificati e di coniugare, sistematicamente e nel tempo, capacità di presa in carico, risposta strutturata ai bisogni dei singoli e della collettività, continuità assistenziale. Anche attraverso le norme di questo loro nuovo Codice deontologico, gli infermieri italiani manifestano l’impegno per un “saper essere” ad alta valenza etica, per un “saper assistere” ad alta valenza professionale e per attuarli al meglio ovunque.

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Si parla di personalizzazione dell’assistenza

E’ un diritto del cittadino

- Il D.M. 739/94, D.M. 740/94 - La Legge 42/1999- La Legge 251/2000 - Il Codice Deontologico

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Personalizzare

Dimensione della relazione con l’utente Dimensione organizzativa

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Personalizzare significa

- decidere con e/o sui pazienti in base alle loro preferenze, valori ed esigenze,

- non è applicare il piano a tutti i pazienti, ma significa applicarlo ad alcuni con un contenuto di elevata discrezionalità.

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Personalizzare/Standardizzare?

Personalizzare e standardizzare non sono in contraddizione

L’elemento che li integra è la conoscenza del paziente

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Conoscere il paziente

Solo conoscendo il paziente è possibile personalizzare, individualizzare, declinare le scelte assistenziali standardizzate sempre all’interno di quanto definito dalla letteratura.

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Conoscere il paziente

La conoscenza è avere la sensazione di aver compreso come reagisce agli interventi e come sta affrontando l’esperienza di malattia.

La conoscenza è rilevante per il ragionamento clinico e l’assunzione delle decisioni.

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Conoscere il paziente

Solo conoscendo il paziente è possibile personalizzare, individualizzare, declinare le scelte assistenziali standardizzate sulla base delle specifiche preferenze, valori ed esigenze.

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Conoscere il paziente

Continuare a ragionare sui pazienti e prendere decisioni è l’unico modo per alimentare la competenza clinica e diventare infermieri esperti.

Modello di apprendimento forte.

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Chi è l’infermiere esperto

•è colui che è in grado di descrivere ciò che accade prima e dopo le cure

• padroneggia la conoscenza di quel gruppo di pazienti

• è in grado di anticipare le risposte evalutarle

•sa individuare le priorità

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Personalizzare significa

- Stare vicino, condividere spazi, gesti, progetti

- Arricchire le competenze cliniche • la valorizzazione della competenza clinica• riconoscimento dei risultati• progetti di sviluppo professionale

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Evoluzione ed estensione dei ruoli

• Infermieri generalista• Infermiere esperto• Infermiere specializzato (con Master )

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Guardare al domani

• Avere un progetto professionale• Personalizzare l’assistenza• Preoccuparsi di trattenere gli infermieri

vicino ai pazienti• Investire sui giovani laureati• Ipotizzare nuovi modelli organizzativi• Fissare obiettivi sfidanti ………..

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- Comprendere il senso dei cambiamenti- Consapevolezza delle opportunità- Rendere visibili le risposte al cittadino/utente- Consapevolezza del nostro ruolo nel sistema- Consapevolezza che la professionalità si

concretizza nella competenza specifica

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Infermieristica

• Definizione di un oggetto di studio• Adozione di un metodo e di un linguaggio

tecnico condiviso• La ricerca sono i requisiti per dichiarare l’infermieristica come scienza

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Progettare• Conoscenze teoriche

• Modalità applicative concrete:• Tecniche professionali• Atteggiamenti relazionali ed educativi• La presa in carico assistenziale

• Contenuti ed abilità metodologiche• Capacità di osservare ed interpretare la realtà• Capacità di continuare ad apprendere• Capacità di ricercare le evidenze scientifiche

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INTENSITA’ DI CURA “CLINICA”(Briani S., Cortesi E., 2007)

Assegnare al malato il posto letto collocato nel settore più appropriato rispetto ai suoi bisogni assistenziali, legati alla tipologia di ricovero, alla condizione clinica e di dipendenza

INTENSITA’ ASSISTENZAILE(Moiset C., Vanzetta M., 2009)

Insieme di prestazioni infemieristiche che si riferiscono alle diverse dimensioni dell’assistenza in termini di intensità di impegno, quantità e qualità del lavoro dell’infermiere

Intensità di cura

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COMPETENZA E INTEGRAZIONE DEI PROFESSIONISTI

Il Coordinatore Infermieristico ha La responsabilità organizzativo gestionale, le funzioni di Bed Manager (oltre le funzioni proprie del ruolo)L’Infermiere Referente è responsabile dell’assistenza al paziente affidatogli e dei risultati del progetto assistenziale. Gli infermieri erogano prestazioni secondo programma e garantiscono la continuità assistenziale.

La responsabilità clinica afferisce direttamente al Direttore dell’area specialistica Esempio area intensità di cura Chirurgica .Direttore Chirurgia - Luciano Landa, Direttore Ginecologia - Claudio Cicoli, Direttore Urologia - Valerio Beatrici.

Organizzazione Sanitaria ORMN - La riorganizzazione per intensità di cura

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Per Concludere

“Dopotutto, la formazione che ci viene data non ha che un unico scopo:

Insegnarci a formare noi stesse, ad osservare, a pensare”

Florence nightingale (1873)