Dell Infermiere Caritatevole Ed Illumina 1828

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    1

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  • 1392823

  • DELL INFERMIEREGABITATEVOLE ED ILLUMINA'IO _

    DISSERTAZION INAUGUBALE/D?idg;vjfj| - \ CUI

    mm CONSGUIRE LA LAUREA bo'rTonALE IN MEDICINA

    mini. 1. ai Um'vxansrm' m mvm

    Nel Mese di Settembre Mnc'ccxxnm

    . CONSENZIENTI

    n. SIGNOR RETTOR MAGNIFICO

    L'mws'rm sia nmn'r'roma DEGLI STUDJ MEDIC

    L0 SPETTABIL SIGNOR DECANO

    AUSPIGE -"

    CAMILLO PLATNERPROF. 081). DI MED LEGJLE E POLIZIA LIDIC'

    AGGIUNTEVI LE TESI DA DISPU'I'ARSI

    (jwvomm @(IMM

    I/JI CODOGNO .

    . PAVIA 'Nella Stamperia Fusi e Comp.

  • -..

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    ,

  • - INTRODUZINE.

    I

    = -. . Neque sats es: ad ca qu'ae facto opiia' ami!praesto esse, sed et . . . eos qui praescntes sunt

    _. ad id Probe comparatos esse oportet.Hippocrat. Aphoris._I.

    Ex intefpret. Foati;

    :

    un

    Non di rado avviene, che mentre i Medicicurano una malattia secondo i lumi , e le piprudenti regole dell arte, scorgano nei loro

    ammalati eetti opposti a quelli, che 18 mi

    gioni tolte dalla dottrina e dalla sperienzafacevano sperare; e non per altro alla fine ,

    discoprano essere vana tornata l opera loro ,se non se per l ignoranza o l" incuria. di chi

    era posto a governare i malati.

    Il volge non ascolta, le voci del Medico,

  • che prova a scolparsi di simili disgrazie; e

    in quella vece , o d imperizia lo taccia , oquasi per grazia lo assolve con dire: quando

    l ultima ora venuta, anche il Medico hala benda in su gli occhj .

    Un simile modo di ragionare senza cogni

    zione di causa poco deve andar a garbo a chi

    non privo di quel buon senso, detto comu

    ne, che pure si poco comune; ed io scelgo

    quest occasione per mostrare a chi capace ,od'ha voglia di intendere, quanto possa nel

    l' addurre a buono o cattivo esito le cure deiMedici la stessa opera di coloro, che si tra

    vagliano intorno al servi-zio degli infermi, se.

    condoch maggiormente elli inchinano alla carit, o alladurezza di cuore _e pi sono alla

    ignoranza o alla sana intelligenza vicini.

    Alcuni cenni sul modo , onde formare iri

    fermieri cartateooli, e insiruiti, conchiuderanno questo mio informe saggio , il quale in

    gara non so, se meriti il titolo di dissertazwne _.

  • wwwMAJLQJARAmmmm

    EEEESEEEEEaEs-EEEEEESEE mmmmmmmmmmv

    I :(. . '

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    TARTEI.

    L luren'nmne CAiuTA'rsvous .

    Quando la fredda_ e debole ragione si attentaad. analizzare le pi elevate affezioni del cuoreumano, quasismarrisca il nativo suo lume, so

    vente travisa i fatti della nobile nostra natura,trattando le ombre come fosserolcose salde, e la

    sciando le ingenue verit per correr dietro allerrore vestito di seducenti spezie. In questo vi

    zio parmi essere caduto l Elvezio, allorchvolle fermare cotesta sua generale proposizione:l unica potenza, cio, che muove la volont

    dell'uomo essere l interesse; imperocch laReligione Cristiana, lasciando all acutezza del

    I' umano intelletto l' investigare le origini , ele virt degli affetti , questi sublima ad una

    sfera superiore al basso interesse; bench delvero interesse non dimentica assicuri un pre

    mio a chi coltiva la carit: centuplum acoipieset vitam- aeternam possidebis. La Religione

    u vogliosa di riformare l uman cuore , e vola

  • 0v gere al retto ne i nostri affetti e la nostrav tenerezza di vita a una passione nuova . . . .

    v la Carit . . . che partecipa a qualche cosaa: di celeste . Con questa ella diresse le nostre

    tendenze al Cielo, depurandole e riportan dole al Creatore; con questa legge di caritn ci insegna lammirabile verit: che gli nomi ni devono amarsi in Dio, il quale purica il

    in loro amore. (Chateaubriand. Genio del Cristia nesimo T. I. p. r. 0. 3. ) Egli dietro gliimpulsi di questa Religione, vera glia del Cie

    lo, che l uomo reso quasi immemore di se stesso abbandonossi totalmente alla cura de proprjfratelli, a seconda del precetto: dilge promi

    murn tuum sicut te ipsum; che tanti asili siaprirono a sollievo dellumanit languenterchetante societ si fondarono (1 uomini saggj epii, i quali sotto la protezione dun Giovanni

    di Dio , d un Agostino, d un Vincenzo dePaoli, consacrarono la loro vita all assistenza

    degli infermi . Le stesse femiuedella pi altacondizione , piene il cuore di questa Religione

    gareggiarono nell umile opera di detergere lesozze parti di chi giaceva nel letto dell inferi

    mit, e de dolori. a: Meravigli la terra al_ vedere il sesso pi virtuoso e sensivo tutto

    a occuparsi nell esercizio di opere pie . . . .u e consacrare le sue mani al servizio dell in

    u digenza; la delicatezza superare il ribrezzo ,v e le lagrime della bellezza unirsi a quelle

    n della misera per consolarlan. (Thomas, Essaisur le caractere etc. des femmes ).

    questa earit,inculcata dal nuovo Testamento, che si esige da chi assiste ammalati:

    dilige etc. Ora chi ama veracemente non solo

  • fa, che all amato non manchino le cose'zdi

    prima necessit, ma i comodi altres gli procura ed i piaceri, e tanto industrioso e sollecito , che ogni aperto desiderio con prontezza

    soddisfa , e per no gli occulti accortamente indovina; Ed questa unione del necessario, comodo e piacevole , che allenendo le sofferenze

    del corpo, e porgendo ristoro alle angustie dello spirito, concorre all esito felice delle medil

    che cure, mentre il contrario contrarii e'ettproduce . Il confronto di due infermere, inuna delle quali siano caritatevoli assistenti, enell altra assistenti di opposta natura servir a

    facil prova dell assunto. Entrate in quella ,dove un .uomo burbero , impaziente , insensibile per natura o'per abitudine destinato al-41 assistenza degli infermi. Il gemere lungo dei_languenti ed agonizzanti nol commuove, o leclcita all ira, che indi sfoga maltrattandoli conparole villane ed atti rudi; invano isitiboni

    di chiedono un po d acqua che li ricrei, men.tre egli ad essi non porge che acqua da gran

    tem o attinta , o pi spesso nge di non inten ere la richiesta loro; un atmosfera fetidacirconda gli infermi: il sudiciu'me delle bian-'cherie, di rado mutate ,' li ammorba: la gan

    grena di decubito ne devasta le membra; imedicamenti uonven ono prestati nei tempi emodi prescritti dal Mgedico , e la ventilazione

    'regolata a capriccio , talch gli ammalati sitrovano ora colpiti dal sole , ed ora dall umi-sdit, e dal freddo'molestati colpa della rozzez

    za o del tedio al ben fare dell inctto, o catti vo infermiere (1).

    (x) Non crcdasi questo quadro esagerato; io stesso quanto.

  • '13 .Che se tale lo stato di una Sala da Spedale, ove ad assistere'gli infermi sia posto un

    uomo di non caritatevole cuore, peggiore _quello d, un altra, ove una donna di conforme

    natura faccia stessamente le parti di infermiera.Che non solamente trascura costei le ammalate,

    ma per giunta, sempre mormora, grida, inveiscecontro e miserelle, ne appalesa le infermit,che elle avrebbero amato si tenesseso occulte ,ne pubblica ed _ingrandisce le debolezze , necalunnia atrocemente i costumi. La Gabrina del1 Ariosto, e la vecchia Murdokcson di Walter

    Scott sono meno ahbominevoli delle infermieresenza carit. .

    Intanto i poveri malati, tiranneggiati daquesta vilissima razza di gente , non possono

    non sentirne affanno di cuore, e per ci stes-_so'ridursi di cattivo stato in peggiore , massi.

    mamente per essere anco_ impediti a muovererichiamo , o ( ci che gli accora maggiormen

    te) per non trovare credenza presso chi potrebbe rimediare a tanti disordini. L indigna_zione impertanto , e l avvilimento concorronocon forza incalcolabile a deteriorare la loro si.

    ca condizione: Spiritus tristis exiccat ossa.( Prov. e. XVII. 22.. ): ivi gangrenosa diventala ferita del buon cittadino, che sparse il san

    ue, onde redirnere o difendere la Patria: ivi_ onesto Padre, che pi [presto invecchi sottoil peso delle fatiche , s accorge d alcuno chepasseggiando con ciglio aggrottatc gi forma col

    dissi ho pi volte veduto co'miei occhj , ascoltato colle mio,

    questo tratto io non seguai , se non le cose, che mi venne la.mmwria intendo .

    orecchie nel visitare varj speciali dell. Alta Italia ; che anzi in .

  • . _ 9la pi barbara indifferenza disegni snll ora del

    suo vicino trapasso, e sulla opportunit di allogare dappoi in quel medesimo letto un altroinfermo, serbato forse ad eguale trattamento

    inumano: la distanza e la miseria gli impediscol'10 di abbracciare la forse non conscia famiglia

    anima vivente nol conforta , non addolcisce ilsuo destino: egli mette un grido di disperaziofne: e perch gran Dio mi facesti nascere .i Aquesta scena d orrore, che pur troppo spesso

    si rinnova negli Spedali, parmi vedere le ombre di coloro, che gli Spedali arricchirono lanciare uno sguardo infuocato al Cielo ed invocar

    vendetta . . . . l 'Ma dall orrendo aspetto d un demone informa umana passiamo a riguardare la soave immagine' d un Angelo, il quale bench di rado,

    pure qualche volta ivi dentro si incontra, esembra mandato dal Cielo ad onore e sollievo

    dell' umana progenie. Chiunque s avvenga amirare una caritatevole Vergine Religiosa, mentre sta dispensando le beneche sue cure agli

    infermi, non potr certo a un cos commotivospettacolo non versar qualche lagrima di tenerezza. I patimenti altrui sono patimenti suoiproprg' ;piange colle infelici; s allegra con quel

    e, a le quali un raggio di speranza penetra ilcuore . Ella tutta a tutti . La diligenza, la

    cura, la dolcezza dei modi, la pazienza, lamabilit risiedono in lei: Churitaspatiens est, be

    nigna est . . . non irritatur . . . . omnia swfert . . . . omnia sustinet (Epist. S. Paul. ad

    Corinth. I. c. XIII. Ella entra in quelricettacolo di pene . . . e tutti i languenti sguardi

    si ravvivano e volgono o spganzosi o paghi

  • 10 .

    verso di lei. Ella scorre letto in letto edove pi pressante il bisogno phiamg; ai?

    d? intorno o sta o s aggira; ul pulite nigeriafa sotteutrare alle lordate I lliotte', lacon scali

    vit e con motivi umani e divini cpqsplaposto si trova gi con un (pi'ilel sepolcro; non

    aspetta, che dalle arse fau i esca espressa la lirama di bevanda, che gi lha soddisfatta; correggecon dolcezza chi perturba levicine; tentaguif'

    darc- sul retto senti-erq'chi' uscinneiessa ma.che alle orfane gliej/e'lla e glia alle desertemadri; essa sorella a tutte le geinenti ;_ essa

    espone i giusti desideri delle. ammalate aldico; essa singhiozza , e'lagrima al letto iena

    mpriente, e colla nioriente concorda innalza levergini mani al Cielo , "e irnplor'ane il perdono. Il ribrezzo del ericoloudi'mort supera-f

    W dalla Carit. dii]; Qst divi'iianfanpiulla; pertir

    lo che intrepida , ed "aniqrosa si agizxcosta a chida contagio a infetto e se nel ericolo vinta con ilarit (direi quasi) sente il niiasnia sgrpe,u l

    - tutte le virt , tu 1 uo'nio spesse volte con

    re nel delicato's corpo; e se e mestieri soccombere, con ilarit istessamente soccombg . . ; E.

    911 Carit! la pi amabile, la pi subliqidi, ma.a far generoso'sag'rizio di sua vita Per la '_-razione altrui, e talora anco il salvi nellfest're

    m9 pericolo , se ei 19 sostenga cena niente gcol capre ripieni della sov'rqrnana tua pgssa. '

    v

  • PARTE 11;

    v ' LImwm ILWWMTQe

    Per quanto la carit de li assistenti sia utileal buon esito delle medie e cura , pure pervale se trovasi scompanata dalla scienza; mi

    pi ardente la Carit, e pi riesce nociva, see all ignoranza congiunta. ssewiamons i fatti.Se un uomo sia preso da 'fibbr eeseaziahnentnesantematica , egli facilmente implora un aura

    fredda , che gli mitighi il calore urente dellaenter un altro nauseato delle medicine desidg,

    ra farne senza: altri cerca soddisfare una man-basa fame, q un depraram appetito: altri trops

    pg- presti? brama uscir di letto: il oaritatevele.assistente non presago dei danni permette unar'ia'fredda al imo, il riuto de rimedi al sie--condo _, il sud isfacimelito (161131 fam, 6 degli appetiti al terzo , l uscita dal letto al quartaed alla sera il Medico. t-rqva un Eucefaliudenel primo, pi aggravata ILSQGQD ,_ recidivail terzo , e maggiormente scaduto il .uartQ-'

    Se P921? indulgenza al museali) iniermo i ftbs'bra pernioiosa il caritatewl assistente ritarda

    a aawrainistrarali la China ordinata dal Media.00, il nuovo pamsismo ritorner letale. Nendi rado_ ausonia un assistente che non sa leggere- fa trangugiare ci che ad uso esterno era

    destinato, avvslsnaada cos 00114 stessa sostan-f

  • u22 , che doveva essere salutare se bene somministrata.

    Pi dannosa per della totale ignoranza ela falsa scienza di chi assiste 1' infermo. Nientedir degli Amuleti, dei Talismani e (1' altrioggetti, dalle superstiziose menti accreditati, ei ali o posti sotto il guanciale o appesi alco 0 formano gran parte de maravigliosi segre-ti di coloro, che sono avvezzi ad assistere infermi, essendoch alcun giovevole effetto ne pu

    scaturire, se non da una virt insita a loro, al-Qmeno per la condenza che gli ammalati in essi '

    ripongono, la quale per quel mirabile magistero , onde lo spirito sul corpo inuisce , speri

    mentossi qualche volta capace di ottime muta-fzioni nelle malattie. Altre cose mi piace piut

    tosto toccare , e tra queste ricorder primamente i cos detti rimedj universali o Pana

    cee. Il volgo ricco e povero desume la bontd un rimedio dagli apparenti, bench momentanei, ma pronti effetti che soglia produrre; epper 1 assistente ignorante , la cui natura non _

    punto aliena da quella del volgo , non mancher forse di offrire a suoi ammalati alcuni dique'rimedj, che si predicano di eflcacia sicuracontro uasi tutte le simili forme di malattie:non badlando , che mentre cos forse si tolgono

    alcune apparenze del morbo, questo rimane qualera, e sovente si fa pi formidabile. Servano

    ad esempio le convulsioni, le quali vengonodai medici riconosciute come sintomi ora di iper

    stenia, ora di ipostenia. L assistente, che nulla- sa della natura del male , somministra unrimedio che altra ata ha veduto guarire le '

    convulsioni ( appunto per ci che opponevasi,\

  • '18secondo che dicono i Medici, alla causa prossima loro ) e in questo mezzo all incontro ac

    ueta bens per un istante le agitazioni dellingermo, ma poi nascosamente fomenta l origine

    o cagione di quelle. Quindi al necessario ricomparire di convulsioni pi forti, allo stessorimedio nuovamente s appiglia, e cosi in ulti

    mo rovina a gran passi 1 ammalato , perch ingannato e gono dal momentaneo sollievo

    ottenuto .Perniciosi effetti si hanno ancora dalla conoscenza di un rimedio disgiunta da quella delcome usarlo. La cura delle malattie veneree

    ne presenta sufficienti conferme . Avr scortoun infermiere l utilit degli astringenti nelleBlennorree; ci non di meno non conoscendo lo

    stadio , nel quale dispiegano beneci effetti,furtivamente li injetter nello stadio acuto, edi questo modo. provocher una Orchitide , o

    una. Uretritide minacciosa, o una Adenitide inguinale , o un restringimento incomodissimo nel1 uretra. O nuno s , che il Mercurio l ancora sacra dgella speranza per coloro, i quali

    dal meretricio commercio uscirono infetti di Silide; pure se di questo farmaco user 1 assi

    stente senza cognizione di modo, di quantit,e di tempo l'impetti ine idrargirosa, un ulitide , una scialadenitidge, fors auco una lesione

    delle facolt intellettuali saranno il protto della sua empirica cura. .

    Chi ha scolpito in mente gli orrori dellaschiavit gi gran parte comprende dei benidella liberta; chi delle tenebre formossi una

    giusta nozione , non tarda a conoscere il prezwso inusso della luce. Se io non dipmsi al

  • 14 .

    miei lettori un quadro compiuto e vivo dellapessima_1nuenza , che hanno sulle medi/checure l ignoranza , la falsa scienza e la nessunacarit di chi assiste agli infermi , spero d_aver(letto abbastanza per far dileggieri argomenta

    re di che protto debba essere all opera deMedici la carit associata a buon intendimento

    in chi assiste agli infermi. Ora uscendo alquanto dallo scopo di questo saggio stimo opportuno avvertire , come'niente altro, quanto ilgiusto servigio di caritatevoli , ed illuminati

    assistenti possa meglio donare speranza di arrivare per la via pi breve ad ampliare e determinare i conni della certezza sulla forza

    de medicamenti . formare una vera teoria della Medicina tacitamente, o esplicitamente

    sembrano convenire i dotti essere prima necessaria la cognizione di tutte _le leggi Fisiche ,

    Chimiche , Organiche, Fisiologiche, Psicologiche, non che dei rapporti di queste leggi traloro , e del modo di conflittotra le cose esteIlOIl e lorganismo da loro impressionato, e delle differenze essenziali tra lo stato siologico

    e patologico dell umano organismo. Insmo atanto per che tutte queste notizie si possano(se pur potrannosi) asseguire, manifesto ,tutta l arte di che il vero Medico si trovi inpossesso, per ben curare le malattie, non con

    sistere in altro, che nello estimare gli esperimmenti proprii ed altrui, e dietro le analogie demorbi esternati dal complesso'de sintomi, cura

    re le malattie simili con li stessi, o simili medicameuti . Ma le apparenze spesso ingannano;e come conoscer il Medico, se i buoni o cattivi sintomi osservati dopo l'ordinazione de'me

  • 15

    dicamenti debbansi ai medicamenti stessi indi-'cati o non indicati, qualora non siavi un assistente caritatevole ed illuminato, il quale impedisca i disordini'dietetici, allontani'ogni ca

    gione , che valga a turbare l andamento dellamalattia 0 l opera de rimedj , e sappia poi minutameute descrivere tutti i cambiamenti osservati nell ammalato in quantO spetta a sonoq

    mia, ad escrezioui, a pagemi ecc. ecc.? Certo impossibile cosa, che il Medico stia sempre presso

    all' ammalato; :laonde non avvi se non se quegli che lo assiste, il quale possa chiarirlo sullecagioni dei cambiamenti della malattia; ed

    solo dietro la narrazionedegli assistenti, chein ne il Medico potr con certezia affermareessere i dati,medicamenti d ordinario prottevoli in un cotal genere malattie.

    \

  • 16

    2 PARTE m.

    FORMAZIONE E CONSERVAZIONEm suoni INrEaMmm.

    -La maggior parte degli scrittori, che vibraronsienergicamente contro gli abusi delle istituzioni

    Sociali nella seconda met del Secolo scorso, arimproverata di non saper mostrare se non le pia

    ghe della Societa, senza proporre i mezzi, ap licabili in pratica, di rimarginarle. Io sono ab a

    stanza consapevole della mia corta veduta nelle scienze amministrative- per non pretenderedi illuminare gli altri sul modo di prevenire i

    danni delli uoranza e della poca carit degliinfermieri. uttavia l idea di poter esser utilea'miei simili emmi incitamento bastante (e sembrami non riprovevole) ad esporre a chi tuttofpuo, ci che io penso in_proposito. Premessa questa ingenua dichiarazione dir, che due

    sembraumi 1 mezzi atti ad ottenere assistenti instrutti e caritatevoli e sono: I. una appositaeducazione: ILi premj e le pene.

    E rispetto al primo, la Societ possiedeuna sortadi _gente , dalla quale potrebbe , secondo il mio modo di vedere , ricavare buonnumero di eletti infermieri, o custodi d infermi. Questi sono i trovatelli, i quali non vincolati da affezioni di sangue, diventano alluscirdel ritiro facilmente pericolosi al buon costume

  • . 1.7ed alla quiete del comune; giacch l'esPerienL

    za ha insegnato ed insegna, che (1 ordinario lefemine di l. uscite abbandonausi alla dissolutez

    za , ed i maschj covando sempre qualche ran, .core C'li societ sono rissosi e non di rado isi fanno ladri od assassini. Sappiamo d altraparte , che facil cosa indirizzare a piacere letenere menti, ei sensibili cuori de giovanetti e

    delle fanciulle, che gi per sua indole la primaet prona al ben fare. Se adunque a que

    sti glj di crudi o miseri padri si desse nel lo.ro ricovero una scelta educazione che li prepari a divenire ottimi assistenti agli infermi, quar.to facilmente non potrebbesi convertire questa

    massa pesante e pericolosa alla Societ in unutile stuolo capace di concorrere al perfeziona

    mento della Medicina ed al sollievo dell umanit infermata? Non pervenne. forse Sparta fe

    roce, mediante una adatta edmui'onc ad ottenere dai proprj cittadini il sacriiizio di quasitutte le umane inclinazioni sull altar della Pa

    tria? E perch non potrassi a questa stagioneinformare-gli uomini alla vera vanit? - -

    Bene mi si potrebbe obbiettare che quellapossente abitudine, che {a dormir quietamcnteil masnadiero destinato al patibolo, il guerriero

    di fronte al nemico, il nocchiero in mezzo alfragor de marosi, potrebbe coll andar del tenipo- ammorzare il fuoco della carit ,' ed instillare

    nell' animo dell assistente, tuttoch ottimamente educato , l indifferenza pe mali altrui.

    ' Asimile obbiezione rispondo. I. Che chipresiede a siffatto genere di educazione potr

    trascegliere all' assistentato coloro, che pi appatiscono inclinati alla benevolenza , e ad ogni

    I

  • 18

    dolce aifezione , i quali per pi diltcilmentesapranno ricettare l indifferenza nel cuore. ILChe essendo continua e ognor rinascente laschiera de trovatelli , i nuovi potranno sot-ftentrare agli antichi, che mostrino d aver peraduti' i pregj , che li rendevano accetti. III:

    Che un obice alla indiiferenza sarebbero i viviJ I - o . .

    impulsi ripetuti della Religione.I premj e lepene sono gli estremi mezzi,con cui si faccia di ottenere , che scomparendo

    la- carit reale , le apparenze almeno e gli ef-{etti ancor ne rimangano. Le pene per ridu'r

    si dovrebbero ad un semplice avviso per laprima volta con mutazione di Sala , ed allespul-

    sione per la seconda volta . Imperciocch unapi lunga serie di pene o un pi forte rigorenon produrrebbero che l ira dellf assistente

    contro l ammalato, che di lui ha mosso richia=mo; il silenzio degli ammalati medesimi, pergtema di non essere trattati peggio; e cos a'nalmente lepene si farebbero inutili. I premi

    all'incontro rinchiudono in loro due forti stimoli al bene, linteresse cio e l'onore. Lin

    stancabile sorveglianza de superiori, la spontanea protesta degli ammalati di essere stati tra'tdma con esattezza e carit sono imezzi per co-_ noscere a quali degli Infermieri debbansi 1 pre

    _mj attribuire .

    CONCLUSIONE.'_ 2

    Sono dannosi gli ignoranti, ifalsamente instruiti, i non caritatevoli uomini nell opera di assistere'mfermi; utili anzi indispensabili al buon

    s

  • l9_

    esito delle Mediche cure, ed al perfezionamento della _Medicina i caritatevolic ed illuminati.I Trovatelli potrebbero divenire tali, e tali_conservarsi merc una adatta educazione , 1

    premj e i castighi . Ecco la sostanza di questomio scritto. S egli avverr che ci possa fruttare qualche pi umano trattamento ad un solo

    malato, io mi terr compensato ad usura dellamia piccolissima 'fatica. ,

    FINE.

    N.5;

  • su .twv-'_. ____.____._'i ----_._' tmn-m

    a

    THESES DEFENDENDAE .m

    I. .

    C0 itiones statisticae Langobardiae sunt opusg" . .

    ad pellagme etmctzonem.

    11. 'Virtutcs parvae / alio verbo domesticae / mul-r

    tos abarcent morbos .

    III.

    Jcjunium quadragesimale ab Ecclesia prae-

    ceptum et sanitati optime confert.

    IV. w

    scientiae omnes cum Medicina in nexu tamintimo sun/tj ut theoria medica nunquamsat vera et certa condi potuerit , nisi

    ipsarum omnium ope .

    V.

    Systematum furor semper Medicinale fuit dedecus .

    v1.

    Haud verum , cqntm ptyalismum , praesertimmercunalem y opium mederi.

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