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AB Marzo 2014 Anno 2° n. 6 da L ‘ALTRA BOLOGNA Notizie, informazioni, riflessioni e proposte Foglio di documentazione e collegamento fra associazioni di volontariato cristiano Responsabile Paolo Mengoli Strada Maggiore, 13 - 40126 – BOLOGNA tel. - fax 051 226310 e-mail <<conframiseric@libero.it>> Indice - San Giovanni BOSCO ritorna a Bologna 2 - Don Paolo Serra Zanetti - iniziative nel X° anniversario di morte 3 - Poliambulatorio “BIAVATI” - Bilancio 2013 - Marco Cevenini 4 - Ero malato e mi avete visitato” - VAI - Volontariato Assistenza Infermi 8 - La Grande ASP-Città di Bologna - 1^ parte - 10 "Fate in modo che a nessuno manchi il pane, l'acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute, bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre e quindi fratelli tra di noi e ci comportiamo di conseguenza" Papa FRANCESCO Appello all’Angelus di domenica 2 marzo 2014

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AB Marzo 2014

Anno 2° n. 6

da L ‘ALTRA BOLOGNA Notizie, informazioni, riflessioni e proposte Foglio di documentazione e collegamento fra associazioni di volontariato cristiano

Responsabile Paolo Mengoli Strada Maggiore, 13 - 40126 – BOLOGNA tel. - fax 051 226310

e-mail <<[email protected]>>

Indice

- San Giovanni BOSCO ritorna a Bologna 2 - Don Paolo Serra Zanetti - iniziative nel X° anniversario di morte 3 - Poliambulatorio “BIAVATI” - Bilancio 2013 - Marco Cevenini 4 - “Ero malato e mi avete visitato” - VAI - Volontariato Assistenza Infermi 8 - La Grande ASP-Città di Bologna - 1^ parte - 10

"Fate in modo che a nessuno manchi il pane, l'acqua, il vestito, la casa, il lavoro, la salute, bisogna che tutti ci riconosciamo figli del Padre e quindi fratelli tra di noi e ci comportiamo di conseguenza"

Papa FRANCESCO Appello all’Angelus di domenica 2 marzo 2014

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SAN GIOVANNI BOSCO Ritorna a Bologna

Nel 1858 Prospero Bevilacqua, Presidente delle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli bolognesi, conobbe a Roma don Giovanni Bosco1, e lo mise al corrente delle Scuole Notturne istituite a Bologna nel 1838 da don Giuseppe Bedetti. A seguito di quell’incontro nel 1866 don Bosco fece sosta a Bologna di ritorno da Roma, per visitare le scuole notturne del Bedetti. Fra i due sacerdoti educatori, venne discussa la validità che le Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli giovanili, fossero fondamentali per la formazione cristiana dei giovani. A distanza di quasi un secolo e mezzo, il 17 febbraio 2014, San Giovanni Bosco è tornato a Bologna. Le reliquie del Santo, sono state accolte in Piazza Nettuno dal Cardinale Carlo CAFFARRA, dal Sindaco di Bologna Virginio Merola e da numerose autorità civili. L’urna è poi stata portata nella Cattedrale di San Pietro, dove alle17,30 mons. Mario Toso segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha celebrato la Messa. Martedì 18 nella Chiesa del Sacro Cuore alla 7 Santa Messa, alle 12 saluto e partenza della reliquia.

1 VITA DIOCESANA n. 1 - 1989 - pag. 13 Mons. Luciano Gherardi La celebrazione del centenario della morte del Ven. Mons. Giuseppe Bedetti

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INIZIATIVE NEL X° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI

Don Paolo SERRA ZANETTI

Il 17 marzo 2014 ricorreva il X° Anniversario della morte di don Paolo SERRA ZANETTI. Don Paolo, uomo studioso e sacerdote si dedicò ai poveri ed al prossimo. Un gruppo di presbiteri, amici e poveri da lui assistiti, desidera ricordarlo alla città affinché non ne vada persa la feconda memoria.

Domenica 16 marzo 2014 Mons. Gino Strazzari Parroco di Zola, ha celebrato i Vespri nella Cappella del Cimitero di Zola ove è sepolto don Paolo. Sulla tomba sono seguite intenzioni di suffragio e preghiere. Lunedì 17 marzo 2014 ore 18,30 Nel X° anniversario della morte

i poveri che lui ha conosciuto e amato, assieme ai confratelli ed agli amici, lo hanno ricordato unitamente al Parroco Mons. Romano Marsigli nella Chiesa dei SS. Giuseppe e Ignazio via Castiglione, 67 - Bologna con una Messa presieduta dall’Arcivescovo di Bologna

Card. Carlo CAFFARRA Giovedì 20 marzo 2014 ore 15-18 Sala Tassinari - Palazzo d’Accursio l'Istituzione per l'inclusione sociale e comunitaria don Paolo Serra Zanetti ha organizza un incontro “Sovvenire a qualche bisogno di persone povere” L’esperienza degli “Alloggi di transizione “ L’Università di Bologna ricorderà don Paolo, mediante assegnazione di una borsa di studio estesa a livello europeo da assegnare alla migliore tesi di dottorato di ricerca in ambito filologico classico, biblistica e cristianistico per gli anni accademici 2011-2014. La premiazione avverrà nel prossimo autunno nel corso di una giornata in cui interverrà il Magnifico Rettore Prof. Ivano Dionigi. L’ Associazione don Paolo Serra Zanetti onlus, presieduta da Carlo LESI, con un libro scritto a più mani, intende riflettere sullo stato dell’arte circa i temi spirituali, sociali, umani ed ecumenici più cari a Don Paolo. Don Paolo ha lasciato i propri beni materiali ai poveri, e l'Amministrazione Comunale ne ha rispettato pienamente le volontà costituendo allo scopo l'Istituzione per l'inclusione sociale e comunitaria don paolo Serra Zanetti, presieduta da Matilde CALLARI GALLI. Un gruppo di amici di don Paolo, ha fatto istanza al Sindaco di Bologna Virginio MEROLA, affinché don Paolo sia ricordato anche nella toponomastica della città.

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C O N F R A T E R N I T A D E L L A C O N F R A T E R N I T A D E L L A M I S E R I C O R D I AM I S E R I C O R D I A

I N B O L O G N AI N B O L O G N A St rada M aggio re , 13 S t rada M aggio re , 13 -- 40125 Bo logna 40125 Bo logna

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Il servizio dell’Ambulatorio “IRNERIO BIAVATI ” nell’anno 2013

Durante l'anno 2013 l'attività dell'Ambulatorio "Irnerio Biavati" si è svolta in regime di convenzione

con l'ASL di Bologna (scadenza 31-12-2014), dal lunedì al venerdì di ogni settimana; il sabato e le festività

sono state a totale carico dell’Associazione.

L'utenza è costituita prevalentemente da immigrati non in regola con il permesso di soggiorno in

condizioni di indigenza, che presentano situazioni personali molto precarie con riferimento alla sicurezza,

all'alloggio, al lavoro, alla salute ed alla dimensione affettiva, condizioni che costituiscono inevitabilmente il

terreno fertile per l'instaurarsi di malattie fisiche e psichiche.

Nel corso dell’anno 2013, l'attività sanitaria si è rivolta a 2.851 pazienti che hanno richiesto 5.533

visite, di cui 380 specialistiche in sede. In particolare, gli immigrati irregolari giunti per la prima volta sono

stati 732, in diminuzione rispetto al precedente anno. Sono state eseguite anche 380 visite a pazienti italiani

o stranieri regolari, al di fuori della convenzione con ASL (questa fascia di popolazione indigente e residente

a Bologna si rivolge all’Ambulatorio per ottenere la somministrazione di farmaci a pagamento di classe C).

Si riporta una tabella riepilogativa e i grafici dell’andamento pluriennale dal 2001 al 2013.

Anno Visite effettuate Pazienti visitati Nuovi Pazienti visitati

2001 8692 2658 1803

2002 8790 2803 1711

2003 5099 2561 857

2004 5598 2628 1132

2005 6509 3073 1351

2006 7594 3557 1508

20072007 77226226 25132513 14091409

20082008 70907090 37163716 1076 1076

20092009 64646464 19401940 948 948

20102010 60076007 29602960 616616

20112011 60216021 29492949 849849

20122012 63076307 31763176 866866

20132013 55335533 28512851 732732

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Nel 2013 si è avuto una diminuzione del numero complessivo dei pazienti ( -10%) e dei pazienti

visitati per la prima volta (-15%), segno che l’immigrazione irregolare è tutt’altro che finita, anche se mostra

un certo contenimento.

La fascia di età dei pazienti maggiormente rappresentata rimane quella compresa fra 21 e 40 anni (

54%), seguita da quella degli over 40 (39%). I bambini inferiori a 12 anni sono il 3%. I maschi rappresentano

il 65% della popolazione assistita, con una netta prevalenza rispetto alle femmine ( 35%).

La provenienza dei pazienti è simile a quella dell’anno 2012

Nell'anno 2013 si è potuto usufruire di due posti – letto presso Centro Beltrame di via Sabatucci,2

da utilizzare per persone ammalate e senza casa (persone con patologie o dimesse dagli ospedali cittadini che

potrebbero - se non curate in ambiente chiuso - degenerare, con prevedibili conseguenze negative per il

paziente e per la collettività).

Nel corso del 2013 sono stati inviati al “Centro Beltrame” 4 pazienti ammalati ( con patologie

importanti) e senza casa per un totale di 400 giorni di ricovero. Inoltre sono stati inviati 40 pazienti nei

Dormitori predisposti per la cosiddetta “emergenza freddo” ; ad essi è stato rilasciato un certificato attestante

lo stato di salute non consono alla vita di strada e la necessità di permanenza anche nelle ore diurne..

ORGANIZZAZIONE  Il servizio ambulatoriale è completamente gratuito per il paziente; comprende visite di medicina

generale e alcune specialità (a spese della Confraternita della Misericordia), somministrazione di farmaci a

carico di ASL con esclusione di quelli di fascia C (a carico Confraternita della Misericordia), di presidi

sanitari, effettuazione di interventi terapeutici, esami di laboratorio a cura di ASL.

L'attività dell'ambulatorio si fonda ovviamente sull'équipe medica, composta attualmente di 16

medici di medicina generale e specialistica ( pediatra, cardiologo, dermatologo, ginecologo, chirurgo,

ecografista, ecc..).

L'équipe medica è affiancata da una équipe di assistenti composta da 20 operatori (compresi

infermiere e farmacisti), che si occupa delle attività amministrative di complemento, orientate al paziente o

alla struttura organizzativa (accoglienza ed informazioni al paziente con annesse pratiche burocratiche per

ASL, raccolta ed immissione dati negli archivi, sorveglianza ambientale, fornitura e gestione delle risorse

materiali e dei farmaci, servizio di telefonia ed Internet, gestione e manutenzione dei locali, contabilità

economico – finanziaria specifica per il rimborso delle spese da ASL, aspetti fiscali connessi all’attività,

assicurazioni del personale )

La struttura ambulatoriale prevede fino a 5 sale contemporaneamente in funzione, un locale per i

colloqui di accesso, un locale per l'amministrazione ed uno per i farmaci, oltre ad una sala di attesa.

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Il personale è esclusivamente volontario.

Il poliambulatorio è aperto dalle 17:30 alle 19:00 di tutti i giorni dell'anno. Il Sabato e le festività

sono a totale carico della Associazione e non sono in convenzione.

L'ambulatorio partecipa al progetto sulla sorveglianza delle malattie sessualmente trasmesse in

soggetti stranieri in Italia (M.S.T.) del Ministero della Sanità (n°. di riferimento 3751). In tale ruolo esso

entra nella costituzione della “rete nazionale dei centri M.S.T./ Immigrazione” . L'ambulatorio fa parte della

Società italiana di Medicina dell'Immigrazione.

MALATTIE

Si rimanda alla relazione degli scorsi anni per l’individuazione delle malattie riscontrate, che non

presenta novità di rilievo.

LA FARMACIA L'ambulatorio provvede alla fornitura dei farmaci principali mediante l’accesso al servizio

farmaceutico della stessa ASL Città di Bologna, secondo un prontuario concordato.

L’ambulatorio gestisce anche un "armadio farmaceutico" interno alla struttura, che raccoglie farmaci

provenienti da donazioni di privati; si tratta di farmaci con costo a carico dei pazienti (secondo il SSN).

Si ricorre anche, in caso di necessità, ad una farmacia convenzionata per la fornitura di farmaci di

fascia C. Nel 2013 la spesa è stata di Euro 11.085,00 Euro.

Nel corso del 2013 è proseguita la collaborazione con l'iniziativa "Banco Farmaceutico", mediante

la quale è stato possibile ritirare 2.100 confezioni presso diverse farmacie della città, per un valore

commerciale di Euro 10.500.

COLLABORAZIONE CON IL CUP 2000 Nel corso del 2013, é proseguito lo speciale canale di collaborazione organica con la Società

CUP2000 di Bologna, che gestisce il servizio di prenotazione sanitaria ed altri servizi a finalità sociale per

l’Emilia Romagna. La Soc. CUP2000 ha fornito gratuitamente materiale informatico, nonché l’accesso

ad Internet a larga banda. Si tratta di una pregevole iniziativa conforme alla “mission sociale” della predetta

società.

CONTRIBUTI FINANZIARI

A tutto il 31/12/2013, l’ASL Città di Bologna ha provveduto al rimborso delle spese documentate

dalla Confraternita della Misericordia. Il servizio ha goduto anche di alcuni contributi finanziari di privati

cittadini e confratelli, fra cui spicca il decisivo contributo della Chiesa di Bologna, con i fondi delle offerte

dell’otto per mille.

Il finanziamento a pareggio di bilancio è ottenuto con i fondi propri della Confraternita della

Misericordia.

Bologna, 22 febbraio 2014 Il Presidente

(Marco CEVENINI)

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“ERO MALATO E MI AVETE VISITATO” VAI - Volontariato Assistenza Infermi –

Abbiamo celebrato l’11 febbraio u.s., la XXII Giornata Mondiale del Malato, istituita dal beato Giovanni Paolo II per aiutare la comunità cristiana e civile a riscoprire il valore del malato e, in esso, la profezia della fragilità umana e della misericordia di Dio. Non intento celebrativo dunque, ma proposta di coinvolgimento per le comunità e i singoli cristiani, perché pongano il malato al centro della loro attenzione nella vita ordinaria, riscoprendo il valore della “visita” evangelicamente intesa: “ ero malato e mi avete visitato”. “Almeno oggi nessun malato rimanga senza una visita” E’ lo slogan che da anni il VAI propone, in occasione della giornata, come tappa di un cammino che non può e non deve essere un fatto episodico, ma aiutarci a “vedere” una solitudine da colmare in chi, infermo, ci sta vicino, e a riscoprire la ricchezza, il valore sacramentale dell’incontro con lui. Da ormai 37 anni il VAI è presente a Bologna e provincia negli ospedali, nelle case di riposo e sul territorio: ha annoverato tra i suoi volontari molte migliaia di persone, con una ricaduta culturale che ha permesso l’apertura di molte case di accoglienza per parenti di malati, ha preparato la strada negli ospedali a un servizio religioso “aperto” a sacerdoti, ministri e laici provenienti dal territorio, ha contribuito alla formazione di centinaia di giovani… Fondamentale era ed è il collegamento col territorio: sono stati effettuati nel corso degli anni almeno un migliaio di incontri con parrocchie o gruppi: solo nel 2013, sono stati realizzati oltre 50 incontri a Bologna e provincia. I volontari sono suddivisi per gruppi operativi, che fanno riferimento o a una struttura (ospedale, casa di riposo), con la quale esiste un accordo di collaborazione, o a una parrocchia. Al S. Orsola-Malpighi la Direzione Aziendale ha chiesto a noi (come agli altri volontariati presenti), un bilancio dell’attività svolta nel 2013. Anche se un bilancio quantitativo è lontanissimo dallo spirito evangelico che vorremmo proporre (presenza qualificata dall’”essere”, non dal numero: uno sguardo, una carezza, un minuto vissuto intensamente, sono molto più arricchenti di un’ora vissuta in superficie), tuttavia tentiamo una sintesi descrittiva della nostra presenza al Policlinico.

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Una sessantina di persone sono ivi presenti ogni settimana (alcune si recano in visita una volta alla settimana, altre quasi quotidianamente, indipendentemente da ferie, week-end o festività varie), sostenute da un gruppo di simpatizzanti e collaboratori esterni, circa 200, che viene mensilmente informato (e “ formato”!) con una lettera circolare. L’età dei volontari è compresa tra i 16 e gli 83 anni; essi si fermano presso ogni malato il tempo che è necessario al bene del malato stesso. Inoltre, in occasione di festività particolari, sono da segnalare “visite straordinarie” di ragazzi di parrocchie limitrofe che 3-4 volte l’anno, guidati dai volontari, vanno presso tutti i degenti di alcuni padiglioni, portando un piccolo omaggio, come segno di vicinanza e amicizia del mondo esterno, e giovanile, a chi è nella malattia. Dei malati seguiti nel 2013, circa una trentina sono stati segnalati dai servizi sociali o dagli operatori sanitari, per situazioni di particolare solitudine, che la struttura non era in grado di affrontare, (in alcuni casi, preziosa è stata la collaborazione con la Caritas Diocesana o della Parrocchia di provenienza). Alcuni (circa 50) sono stati segnalati da parenti o amici, o da altri degenti, che chiedevano un supporto umano e amichevole; la stragrande maggioranza dei malati sono stati incontrati nelle visite ordinariamente effettuate nei vari reparti. Vorremmo sottolineare da un lato l’ottima accoglienza e disponibilità da parte degli operatori, che vedono nei volontari VAI validi collaboratori nel recupero globale del malato; dall’altro la necessità avvertita dalle famiglie, sempre più fragili e smarrite, di un supporto umano discreto e affettuoso, qual è quello offerto dai volontari. Al di là dei numeri, data la vastità del Policlinico e l’entità delle aspettative, siamo comunque una goccia in un mare: interrogativo che la comunità cristiana in tutte le sue componenti non può non porsi. D’altra parte, in una società che censura la malattia e la morte, la vicinanza al malato è un annuncio evangelico universale, una testimonianza inequivocabile di speranza, di amore per l’uomo e per la vita, cui ogni battezzato è chiamato. PAPA FRANCESCO invita ad aprirci al prossimo, andando nelle periferie del mondo: apriamoci dunque al malato, che vive relegato alla periferia della vita, per ridargli dignità con la nostra fraterna e premurosa attenzione e perché abbiamo bisogno dei suoi occhi, per riscoprirci fragili, e per saper vedere il Signore come nostro unico Salvatore!!! Marisa Bentivogli Coordinatrice Volontariato Assistenza Infermi Osp. S. Orsola-Malpighi

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LALA GRANDEGRANDE

ASPASP C ITTA ’C ITTA ’ D ID I BOLOGNABOLOGNA

Un mostro o un’opportunità ?

Parte I ^ La grande Azienda Unica città di Bologna dei Servizi alla Persona (Grande ASP) che si sta formando nel corso di questi mesi a cavallo del 2013 - 2014, si presenta ai cittadini e soprattutto al mondo del Volontariato sociale con l’ambizione di superare le contraddizioni e le deficienze che hanno contraddistinto le tre ASP aggregate, figlie delle soppresse IPAB, meglio conosciute con l’appellativo di “Opere Pie ”. E’ forse da questo che occorre partire per una riflessione sulla Grande ASP. Prendiamo a prestito il contenuto del libro “ L’Altra Bologna ”, edito dalla Confraternita della Misericordia nel 2011 e lo riportiamo integralmente. < I più non sono a conoscenza delle vicende giuridiche che hanno coinvolto le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza, le cosiddette IPAB. I grandi patrimoni che i privati lasciarono in passato per finalità benefiche furono tutti democraticamente sottoposti al controllo pubblico sul finire del XIX° secolo, quando fu introdotta nell’ordinamento giuridico italiano la figura dell’IPAB2, conosciuta anche come Opera Pia, a ricordo del sentimento di pietas cristiana che aveva – a suo tempo – compunto l’animo dei benefattori. La storia delle IPAB è complessa e non facile da giudicare; è comunque diffusa la convinzione che la gestione dei patrimoni lasciati dai benefattori3 sia stata generalmente inefficiente e non sempre coerente con le finalità dei rispettivi statuti. Con l’avvento della Repubblica Italiana, il dovere dell’assistenza ai cittadini più deboli era diventato un dovere di rango costituzionale4 ed i patrimoni delle Opere Pie venivano democraticamente considerati parte integrante e significativa delle risorse a disposizione della collettività, ma si poneva la questione della loro inefficiente gestione a fronte della necessità di fornire assistenza ai più deboli. > 2 Legge Crispi del 1895 3 Generalmente costituiti da terreni, fabbricati e beni artistici 4 Ora nelle competenze delle Regioni e dei Comuni

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A partire dal secondo dopoguerra cresceva anche il numero delle IPAB gestite in prevalenza dalla pubblica amministrazione5 e si poneva - sempre di più - la questione del riordino dell’intero settore dell’assistenza sociale, compresa la questione del mantenimento dell’autonomia delle singole IPAB. La questione venne risolta in maniera democratica: l’autonomia delle IPAB doveva essere soppressa ed i patrimoni, opportunamente accorpati, dovevano essere conferiti alla pubblica amministrazione locale riorganizzata, nella speranza che ciò avrebbe comportato una maggiore efficacia ed efficienza. L’argomento politico / giuridico / economico alla base della confisca dei patrimoni privati lasciati dal pio benefattore risiede unicamente nella scarsa efficienza di gestione delle risorse da parte degli amministratori delle soppresse Opere Pie. Questo sarà il “banco di prova” della nuova grande ASP, su questo dovrà concentrarsi l’attenzione dei nuovi gestori e di quanti hanno a cuore il bene dei destinatari dell’intervento assistenziale. Su questo si dovrà concentrare il ruolo di controllo che la società civile deve svolgere verso chi è pagato per gestire patrimoni che sono nati dalla stessa società civile, dal suo cuore cristiano.

5 In molti consigli di amministrazione sedevano rappresentati degli Enti locali