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5 CONSIGLI PER MIGLIORARE IL PROPRIO GIOCO L'ossessione di ogni golfista dilettante è abbassare il proprio handicap. Calcando i campi in molte parti d'Italia, ho riscontrato in ogni giocatore la "necessità" di veder scendere quel numerino che contraddistingue ognuno di noi, appassionati di mazze e palline. Ecco allora una serie di CONSIGLI UTILI che hanno migliorato il mio gioco, la mia tecnica, e quell'ossessione bellissima. Proprio come lo sport che amiamo. Sono sicuro che serviranno anche a voi. www.golfpiu.it

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COME ABBASSARE L 'HANDICAP

5 CONSIGLI PER MIGLIORAREIL PROPRIO GIOCO

L'ossessione di ogni golfista dilettante èabbassare il proprio handicap. Calcando icampi in molte parti d'Italia, horiscontrato in ogni giocatorela "necessità" di veder scendere quelnumerino che contraddistingue ognunodi noi, appassionati di mazze e palline.

Ecco allora una serie di CONSIGLI UTILI che hanno migliorato il mio gioco, la miatecnica, e quell'ossessione bellissima.Proprio come lo sport che amiamo.

Sono sicuro che serviranno anche a voi.

www.golfpiu.it

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Dadove

iniziare?

Dalle cose piùsemplici

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PRATICARE, PRATICARE E...PRATICARE

Niente di nuovo, ok. Ma è proprioquesto il punto: sottovalutiamo lapratica a favore della voglia didivertirsi e competere sui green, enon dal tappetino.

Dipende dal nostro obiettivo: vuoiabbassare l'handicap? Fai una garadi circolo in meno e un allenamentoin più.

"Giocare a golf è comesuonare la chitarra"

Per imparare a suonarla è piùimportante esercitarsi 30 minuti algiorno, tutti i giorni, piuttosto che 3ore di fila due volte alla settimana.Così si prende confidenza con lostrumento, nel nostro caso la mazza.Così facendo, il corpo fa "amicizia"con il movimento innaturale delloswing e lo immagazzina nella sua"memoria muscolare".

Strettamente legato al punto 1, è ilpunto 2.

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AFFIDATI AD UN BUONMAESTRO, QUELLO GIUSTO

Ho provato vari maestri di golf.

Il maestro di golf è FONDAMENTALEnel proprio percorso di miglioramento.E' un professionista, nondimentichiamolo, e come tale i suoiconsigli sono preziosi.

Ma quello che conta è che sappiaapplicare le proprie conoscenzetecniche alla nostra soggettività.Ognuno di noi è diverso per natura:altezza, peso, elasticità muscolare, età.Il compito del maestro è

"Trovare la chiave giustaper aprire il nostro swing nascosto".

E' un lavoro che necessita applicazione, troppospesso ho visto trainer dilungarsi in chiacchiereinutili o pavoneggiarsi al sole, invece di concentrarsisull'allievo. Prova con uno, e se non ti soddisfa unaltro. E un altro ancora, fino all'incontro giusto.

Prendi almeno una lezione a settimana per lunghiperiodi di tempo: il tuo swing ringrazierà.

Vediamo il punto 3.

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SFRUTTA LE NUOVE TECNOLOGIE

Basta digitare su Google "Swing Tiger Woods" e ci apparirannomolte foto, ma soprattutto video più che interessanti. Sì,soprattutto il video in slow motion ci permette di analizzare ognisingolo passaggio del movimento dei grandi campioni, aiutandoci ariprodurlo. In questo senso, YOUTUBE, il canale per vedere videoonline più famoso, è una manna dal cielo per il golfista dilettante. Ilnostro campione preferito, che sia Jim Furik o Matteo Manassero,sarà lì a disposizione per elargire nozioni di tecnica.

Sempre su YouTube ci sono anche lezioni di numerosi maestri digolf, o di giocatori stessi, che spiegano passo-passo tutti i segretidello swing e il miglior modo per giocare dal bunker, col putter odriver. Consigli imperdibili per neofiti a caccia dell'handicap, maanche per giocatori esperti, desiderosi di migliorarsi ancora.

"Studia lo swing dei campioni su Youtube"

La tecnologia ci offre grandi vantaggi. Ai tempi delle leggenda BenHogan il processo di apprendimento del golf non presentava infinitesoluzioni come oggi.

INTERNET è un pentolone nel quale possiamo trovare tutto quello checerchiamo, golf compreso.

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ALLENA CORPO E MENTE

Una frase fatta, apparentemente. Ma se la locuzione latina

"Mens sana in corpore sano"

che appartiene al saggio Giovenale, che la coniò quasi 2000 annifa, è così nota, forse un motivo c'è: l'importanza fondamentale diquesti due aspetti, anche nel golf.

Spesso si tende a considerare il golf come uno sport dove il FISICOha poca importanza. Errore. Certo per il divertimento e la gara dicircolo va bene tutto, ma ancora una volta dipende da quello chevogliamo. Non siamo da queste parti per abbassare l'handicap?

Il fenomenale Rory McIlroy, col suo portentoso X-Factor, dedicamolto tempo alla palestra per tonificare i muscoli, riprodurre conesercizi specifici l'atto di torsione, rafforzare la parte del corposottoposta a continue sollecitazioni, ovvero la schiena, con sessionidi addominali. Basti pensare a quante volte viene eseguito lo swingin una gara da 18 buche: tra colpi di prova e quelli effettivi,centinaia di volte. Lavorare sulla schiena per renderla più elastica eresistente è fondamentale. Così come lo è lo stretching, sia pre chepost allenamento. Su Golfpiù puoi trovare un articolo dedicatoproprio al mal di schiena del golfista, con consigli su come evitarloe prevenirlo.

Allenati almeno due volte alla settimana: con gambe forti e stabili,una schiena più elastica e un fisico più dinamico, vedrai un nettomiglioramento della tua performance.

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L'ASPETTO MENTALE non è di minore importanza,anzi nel golf è una componente fondamentale. I piùgrandi campioni hanno a disposizione mental coachpreparati, che li aiutano nei momenti di difficoltà sulpercorso. Che sono tanti, ne sai qualcosa?

"Con tre colpi penosi e uno straordinario sipuò comunque fare il par"

Chi gioca a golf sa perfettamente quanto siano frustranti certegiornate-no: e allora in quei casi è meglio portare a casa un bogeycon un lay-up, invece di tentare un colpo impossibile dal rough,capace di farci perdere altri due colpi. Lavorare sull'aspetto mentaleaiuta a non scoraggiarsi/arrabbiarsi dopo un colpo brutto, perché,come dice Hagen nel film "La leggenda di Bagger Wance"

A volte, ci attanaglia addirittura la paura di vincere, ne parlo sul blog aquesto link.

Nel putting soprattutto, l'aspetto mentale sopravanza addiritturaquello tecnico. Ci vuole convinzione, autostima, sicurezza perimbucare sul green.

Se dunque non disponiamo di un terapeuta che indirizzi nel migliormodo le nostre energie (del resto siamo soli dilettanti), è necessarioattingere alle nostre risorse interiori. Come?

Con tecniche di meditazione ad esempio, cercando di concentrarsi sulrespiro e il suo effetto terapeutico, per connettersi con il "tutto",come dice il sensazionale caddie interpretato da Will Smith nel filmcitato in precedenza. Oppure con il training autogeno di Schultz, ilrilassamento di Jacobson e tante altre tecniche, ben descritte inmolti libri capaci di aiutarci, sia sul piano fisico che mentale. Ed eccocial punto numero 5.

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LEGGI E STUDIA LIBRI DIGOLF

Personalmente, anche sotto consiglio del mio maestro, è servitomolto "Golf-Metodo Pratico" di John Jacobs, un compendio dinozioni imperdibili associate ad immagini costruite ad hoc. E'difficile da reperire essendo una vecchia edizione, ma ce ne sonomolti altri scritti dall'ex giocatore inglese.

Un altro libro fatto molto bene è "Golf-La migliore tecnica per ognicolpo", consigli passo-passo per effettuare ogni tipo di colpo. Vuoiuscire dal bunker, tirare un draw o un lob? Ecco come fare, comeaddressarsi, come posizionare palla, tee e faccia del bastone.

Per l'aspetto mentale, "L'arte del golf" di Willy Pasini,psichiatra appassionato di golf, è un libro scorrevole, diretto, chedispensa dritte utili e le tecniche citate in precedenza per aiutare ilgolfista in crisi. Ecco la recensione sul blog a questo link.

Ce ne sono tanti altri, ma cito questi per conoscenza diretta,ognuno dei quali "generoso" nel regalarmi utili suggerimenti.Perché

"Il golf è come la vita: non si smette mai di imparare"

Soppiantato in parte dalle nuovetecnologie, il libro rimane un"oggetto" senza tempo. Ci saràsempre un libro capace di ispirarcie condurci verso la conoscenza.Golf compreso.

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Ci sono tantialtri consigli,

magari livedremo piùavanti. Peradesso...

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BUONGOLF

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