Ecodesign e etichettatura energetica

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Unʼimportante scadenza per la filiera termoidraulica

A partire dal prossimo 26 settembre, tutti i prodotti per il riscaldamento

degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria dovranno

essere obbligatoriamente accompagnati da una nuova etichetta energetica

e rispettare nuovi minimi di prestazione energetica per poter essere

venduti e installati nel territorio dellʼUnione Europea.

Un percorso che parte da lontano

Le Direttive 2009/125/CE (Energy-related-Products - ErP), sui requisiti di

progettazione ecocompatibile degli apparecchi connessi allʼenergia, e

2010/30/CE (ELD), sullʼetichettatura energetica degli stessi, sono due

delle misure più significative per raggiungere gli obiettivi del cosiddetto

“Piano europeo 20-20-20 clima/energia”:

- 20% di incremento dellʼefficienza energetica;

- 20% di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera;

- 20% di aumento della quota di rinnovabili sul consumo finale lordo.

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A queste Direttive quadro, che contengono i principi di base, è seguita la

pubblicazione di quattro importanti Regolamenti specifici per gli impianti,

che hanno individuato nella climatizzazione invernale e nella produzione di

acqua calda sanitaria le maggiori potenzialità per fare efficienza e

sviluppare soluzioni innovative:

1) Regolamento N. 811/2013 per lʼetichettatura energetica degli

apparecchi per il riscaldamento (anche misti per la produzione di acqua

sanitaria);

2) Regolamento N. 812/2013 per lʼetichettatura energetica degli

apparecchi dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria;

3) Regolamento N. 813/2013 per la progettazione ecocompatibile degli

apparecchi per il riscaldamento (anche misti per la produzione di acqua

sanitaria);

4.) Regolamento N. 814/2013 per la progettazione ecocompatibile degli

apparecchi dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

I primi due introducono un sistema armonizzato per lʼetichettatura dei

generatori in base alla loro efficienza, in modo da fornire ai consumatori

informazioni omogenee tali da consentirne il confronto.

Il terzo e il quarto definiscono i requisiti prestazionali minimi per la

commercializzazione e/o la messa in funzione dei generatori.

ErP: nuovi obblighi per gli apparecchi utilizzatori di energia La Direttiva ErP prescrive, come detto, i requisiti minimi di efficienza e i

limiti di emissione per gli apparecchi che producono riscaldamento e

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acqua calda sanitaria ed è rivolta a due categorie di prodotti:

- Categoria 1. Comprende gli apparecchi per il riscaldamento ambienti:

elettrici, a gas, a gasolio, caldaie combinate, pompe di calore e

cogeneratori fino a 400 kW;

- Categoria 2. Comprende gli apparecchi per la produzione di acqua calda

sanitaria: elettrici, a gas, a gasolio, pompe di calore per acqua calda

sanitaria, impianti solari fino a 400 kW e bollitori fino a 2.000 litri.

Tutti gli apparecchi non conformi ai nuovi standard, dal prossimo 26

settembre non potranno essere più prodotti. Ad esempio, le caldaie

tradizionali (non a condensazione) a camera stagna non potranno essere

più fabbricate, così come, già a partire da agosto 2015, non potranno

essere più prodotte caldaie con pompe a bassa efficienza.

I requisiti prestazionali degli apparecchi per il riscaldamento sono riferiti ai

parametri “ηs”, che definisce lʼefficienza energetica stagionale del

riscaldamento dʼambiente, e “ηwh”, per lʼefficienza energetica di

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riscaldamento dellʼacqua, nel caso si considerino anche sistemi misti per

la produzione combinata di acqua calda sanitaria.

Questi parametri individuano il rapporto fra la domanda di calore

dellʼambiente di una data stagione di riscaldamento, erogata da un

apparecchio riscaldante, e il consumo energetico annuo necessario a

soddisfare tale domanda e includono alcuni fattori correttivi relativi ai

controlli di temperatura, al consumo ausiliario di elettricità, allʼeventuale

consumo del bruciatore e ad altre dispersioni.

I requisiti prestazionali degli apparecchi dedicati alla produzione di acqua

calda sanitaria sono anchʼessi riferiti al parametro “ηwh”, ma le misure

tengono conto dei profili di carico (calcolati come una sequenza

determinata di prelievi di acqua) dichiarati dal costruttore.

Il rispetto delle prestazioni richieste, che contribuiscono a determinare le

classi energetiche dei prodotti, è demandato allʼesclusiva responsabilità

dei costruttori in quanto non è prevista la certificazione di parte terza.

Lʼunica eccezione è rappresentata dai rendimenti in riscaldamento delle

caldaie a gas e a gasolio, per le quali rimangono in vigore i requisiti di

certificazione di parte terza previsti dalla Direttiva 92/42/CEE.

ELD: etichettatura energetica Insieme ai requisiti di progettazione ecocompatibile, nellʼUnione Europea è

stata introdotta una nuova etichetta energetica obbligatoria per gli

apparecchi di riscaldamento fino a 70 kW e per i bollitori fino a 500 litri.

Oltre alla classificazione energetica, che spazia da A++ a G, per gli

apparecchi per riscaldamento ambiente, e da A a G, per gli apparecchi per

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produzione di acqua calda sanitaria, la nuova etichetta fornirà anche altre

informazioni immediatamente visibili allʼutente:

1) nome o marchio del fornitore;

2) identificativo del modello;

3) riferimento alle funzioni di riscaldamento dellʼambiente e dellʼacqua

calda sanitaria;

4) classe di efficienza;

5) potenza termica nominale dellʼapparecchio

6) livello di potenza sonora in dB (opzionale)

7) eventuale funzionamento durante le ore morte (opzionale).

Etichettatura energetica: esempio di etichetta di una caldaia combinata

Lʼetichetta viene messa a disposizione dai fabbricanti degli apparecchi ed

è responsabilità dei rivenditori renderla chiaramente visibile su ciascun

apparecchio presso il punto vendita dopo il 26 settembre 2015.

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Agli utenti finali dovrà essere fornito un livello di informazioni armonizzate

anche sui siti Internet, sul materiale promozionale, sui listini e sulle offerte

commerciali, in modo chiaro e puntuale.

La nuova Direttiva per lʼetichettatura energetica riguarda anche i sistemi,

cioè la combinazione di un apparecchio primario per il

riscaldamento/produzione di acqua calda sanitaria e componenti come

apparecchi supplementari, centraline di termoregolazione e sistemi solari

termici, cui dovrà essere apposta unʼetichetta energetica di insiemi di

prodotti e componenti dʼimpianto.

La classe energetica iniziale dellʼapparecchio primario può, in questo

caso, essere incrementata combinandolo a componenti che determinano

lʼaggiunta di punteggi che migliorano lʼefficienza energetica del sistema, in

base a calcoli ben definiti.

La classificazione energetica di un sistema può essere definita sia dal

produttore dei vari componenti, sia da un rivenditore che realizza un

sistema con componenti forniti da produttori diversi. In questo secondo

caso, il rivenditore dovrà basarsi sullʼetichetta del generatore e sulle

informazioni riportate nelle schede tecniche fornite dai produttori dei

singoli generatori e componenti per calcolare la classe energetica del

sistema.

Conclusioni

Il mondo della termoidraulica si trova di fronte ad un cambiamento

importante, che potenzialmente può dare una spinta al mercato, fornendo

informazioni più chiare al consumatore finale che lo orientino nella scelta

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ottimale e facendo emergere le competenze e le responsabilità di tutti gli

operatori della filiera: produttori, distributori e installatori.

Nuove regole, valide su tutto il territorio dellʼUnione Europea, che possono

aiutare la crescita del mercato dellʼefficienza energetica, con vantaggi e

benefici per il singolo cittadino, grazie ad una maggior diffusione di

tecnologie innovative ad elevate prestazioni, quali le caldaie a

condensazione, le pompe di calore e le soluzioni ibride.