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L’odio madre-figlio secondo la regista LYNNE RAMSAY Il dolore, la morte, la vecchiaia: CONCITA DE GREGORIO e le cose di cui non sappiamo più parlare ANNO 16° N.765 DEL 29 OTTOBRE 2011 SETTIMANALE, SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO - DA VENDERSI ESCLUSIVAMENTE CON IL QUOTIDIANO “LA REPUBBLICA” - SPED. ABB. POST. ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27/02/2004-ROMA ROMPIAMO I TABÙ y(7HB1C8*QKSKKN( +=!"!/!.!\

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HABANA LIBRE

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Èla storia di un gruppo di amici. Ov-vero, in cubano, farandula. Haba-na Libre, l’ultimo libro del fotografonewyorkese Michael Dweck (ed.Damiani), è il ritratto di una faran-dula creativa: click tra scrittori, at-tori, artisti, poeti e modelle. Vivonotutti all’Avana, lavorano a progetticomuni, si frequentano nel tempo

libero. Un’élite privilegiata, nata dal regime senza classicubano. «Appartenere a questa comunità non è unaquestione di soldi o potere, ma di talento», racconta Mi-chael Dweck, facendo colazione al Café Gitane del JaneHotel, nel village. Sul tavolo, due cappuccini e HabanaLibre. Lo sfogliamo ed entriamo in una nuova Cuba, lon-tana dalle cartoline con sigari e auto d’epoca. «Ho colto ilritmo della storia e l’ho sviluppata come un film». Farandula: una nuova generazione di cubani?«Lo spero, perché è un gruppo di gente aperta, propositi-va, che ha viaggiato, e vuole dare il meglio al propriopaese. Per investire in un progetto culturale, gli artisti cu-bani devono poter chiedere finanziamenti all’estero. Il go-verno può solo trarre beneficio da questi talenti».Com’è riuscito a entrare in questo club?«Fortuna! Cercavo qualcosa di interessante e, a due gior-ni dal mio arrivo all’Avana, ho conosciuto un inglese. Miha detto: “Vuoi capire cosa sta succedendo qui? Vieni aquesta festa, stasera”. Era in una meravigliosa casa anni30 sul mare. Kelvis Ochoa suonava dal vivo. Ascoltavo lasua musica da anni, ero in un sogno. Mi sono guardatoin giro e tutti si conoscevano. Quel party è stato il miopassepartout».Da che cosa si è sentito attratto?«Dal mistero e dalla sensualità. Nulla è in superficie. Laduplicità è latente e la gente ci gioca. Non c’è libertà diespressione, ma i cubani fremono, hanno i Caraibi nelsangue. Lo senti nella musica, nello stile, nel linguaggio».

Cosa resta dell’essenza dell’isola?«Tutti sperano che l’anima di Cuba resista, nonostantel’inevitabile entrata del capitalismo. I cubani amano la lo-ro terra e faranno il possibile per proteggerla. Nessunovuole Disney Havana. L’artista René Francisco ha viag-giato e lavorato ovunque, Europa, America, Messico, ep-pure ritorna sempre nella sua Cuba».In questa Avana creativa ha anche conosciuto i figli diFidel Castro e Che Guevara…«All’inizio ero molto nervoso, ma poi è stato naturale. Sia-mo tutti artisti, e abbiamo condiviso visioni e stereotipi dientrambi i paesi. Con Alex Castro ho mangiato il pescepiù fresco della mia vita, a casa di un amico pescatore.Con Camillo Guevara ho condiviso il terrazzo. Vivevo duepiani sotto il suo appartamento, e siamo diventati amici.È una persona introspettiva, riservata. Penso che non siafacile essere il figlio di Che Guevara, la gente si aspettacosì tanto da lui!».Cosa consiglia per vivere Cuba di notte?«Per immergersi nell’energia cubana, una passeggiatasul Malecon, il lungomare dell’Avana. «Un mojito all’Ho-tel Nacional e poi cena al El Tocororo. Il mio posto prefe-rito è Don Congrejo, la miglior musica di Cuba! Per il jazznon perdetevi Gato Teatro, se Miles Davis fosse ancoravivo suonerebbe lì. Su avenida Presidente, da mezzanot-te all’alba, è possibile osservare il meglio della farandula:migliaia di giovani che suonano, ballano, si divertono.Ogni angolo della strada ha un ritmo differente».E per scoprire la nuova Avana con il sole?«Pranzo a El Template, cucina spagnola con meravigliosavista sul porto. Oppure, per una comida tradizionale, ElAljibe, che serve il miglior pollo arrosto con fagioli e risodella città. È un posto storico frequentato da tutti, locali ecelebrity. Per un pomeriggio dedicato all’arte cubana, ilmuseo Wilfredo Lam e la galleria Villa Manuela sono dav-vero interessanti. Se si ha un po’ di tempo consiglio di fa-re visita a qualche artista: le porte sono sempre aperte».

LA FARANDULAE I SUOI CLICK

NUOVE TRIBÙ

Musicisti, artisti, attori. Rappresentanoun’élite privilegiata, che si muove all’Avana

secondo itinerari segreti. Il fotografo Michael Dweck, che li ha seguiti, ce li rivela

di Olivia Fincato Foto di Michael Dweck

Dal’alto, a sinistra e in sensoorario. L’artista Rachel Valdésin un bar del Malecon; Januariafa foto al Turf Club; Rachelguida verso Playa del Este; una coppia nell’ascensore delclub Tropicana; danze nellostesso locale; il fotografoMichael Dweck con le paginedel suo libro Habana Libre, ed. Damiani (da cui sono trattequeste immagini); colori nellostudio di Rene Francisco.