Curricolo parte prima

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2015

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Nella storia umana non era mai capitato che gli educatori si imbattessero in una sfida paragonabile a quella rappresentata dalla svolta attuale.

Semplicemente, non ci eravamo mai trovati in

questa situazione prima d’ora. L’arte di vivere in un mondo più che saturo di informazioni dev’essere ancora appresa. Proprio come quella, ben più ardua, di preparare gli esseri umani a vivere una tale vita.”

(Zygmunt Bauman)

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…. La nuova diseguaglianza …. ………. Un circuito scolastico a bassa intensità di

contenuti culturali e di impegno individuale destinato a una massa di percettori di quello che possiamo definire una sorta di reddito minimo garantito applicato all’istruzione

(da A.Scotto di Luzio, La scuola che vorrei)

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“Un’ora di lezione può cambiare la vita”

(da M.Recalcati, L’ora di lezione)

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…….. di tutti?

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LA SCUOLA LUOGO DI COMUNITÀ

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PERCHÉ PARLARE DI COMUNITÀ?

dal latino communitas, da communis, composto di cum (con) e della radice di munus, (ufficio, funzione, dovere, servizio)

ETIMOLOGIA

La comunità è un insieme di relazioni strette e solidali tra persone, che spontaneamente si riconoscono in una volontà comune

IN SOCIOLOGIA

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“Totalità dinamica di persone, che vivono il processo educativo,

di per sé carico di molteplici tensioni dialettiche,

in termini tendenzialmente cooperativi, in modo che ciascuno,

sentendosi rispettato e valorizzato, sia facilitato a interagire

educativamente con gli altri e a vivere la scuola

come una realtà organica, capace a sua volta di interagire

produttivamente con la società globale, nelle sue diverse

articolazioni, e di facilitare in tal modo il raggiungimento

dei fini personali e sociali dell'istituzione.”

(Luciano Corradini)

A SCUOLA

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COSA LE AC- COMUNA?

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COMUNITÀ

DOCENTI

COMUNITÀ

STUDENTI

FORMAZIONE

ISTRUZIONE EDUCAZIONE

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FORMAZIONE RELAZIONE

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DENTRO LA

CONNOTATA DALLA

CURA

Puntare sulla “qualità” della relazione non significa solo prendersi cura dell’altro (..) . Cura è ascolto, accompagnamento, attenzione, tenerezza, empatia, disponibilità, ecc.; ma “cura” significa anche prendersi cura della conoscenza, dell’imparare a ragionare insieme utilizzando il contributo di tutti, stimolando capacità critiche e creative, sviluppando competenze linguistiche nel confronto dialogico, nella narrazione.

G. Cerini, La questione insegnante, 2013, in http://www.edscuola.it/archivio/riformeonline/la_questione_insegnante.htm

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PER TENERE FEDE ALLE ATTESE , SI RENDE NECESSARIA, DA PARTE DELLA COMUNITÀ DEI DOCENTI, LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO

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LE NORME

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DAL REGOLAMENTO IN MATERIA DI AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

(DPR 275, 8 MARZO 1999, art. 1 comma 2)

“L’autonomia si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione miranti allo sviluppo della persona umana (…) tali da garantire ai soggetti coinvolti il successo formativo coerentemente con gli obiettivi generali dell’istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento”

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DAL REGOLAMENTO IN MATERIA DI AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE (DPR 275, 8 MARZO 1999, art. 10 comm1 e 2)

1.“Per la verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio il Ministero della Pubblica Istruzione fissa metodi e scadenze per rilevazioni periodiche.

2. Le rilevazioni di cui al comma 1 sono finalizzate a sostenere le scuole per l'efficace raggiungimento degli obiettivi attraverso l'attivazione di iniziative nazionali e locali di perequazione, promozione, supporto e monitoraggio, anche avvalendosi degli ispettori tecnici. “

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successo formativo:

è la mission di ogni istituzione scolastica e significa garantire a tutti gli studenti la formazione di base (apprendimenti di base) in tutte le materie, migliorando l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento.

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Dalle “Indicazioni per il curricolo” 2012, pag. 12:

“(con) la costruzione del curricolo (…) processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”.

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“Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, con riferimento al profilo dello studente al terine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina”

(dalle “Indicazioni per il curricolo 2012, pag. 12”)

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I saperi e le competenze assicurano

l’equivalenza formativa, nel rispetto

dell’identità dell’offerta formativa e degli

obiettivi che caratterizzano i curricoli dei

diversi ordini, tipi e indirizzi di studio.

Dal “Regolamento sull’obbligo Istruzione”

Decreto Ministeriale Agosto 2007

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Una scuola presidio di

democrazia , che

garantisce l’equivalenza

formativa

Una scuola presidio di equità, che

si esprime nel passaggio dalla

Quantità

alla

Qualità

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FONDAZIONE AGNELLI - RAPPORTO SULLA SCUOLA - 2011

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IL CURRICOLO ……… sul dizionario….

Processo educativo mirante a conseguire gli obiettivi formativi mediante l’integrazione continua degli stessi con contenuti, metodi e tecniche di valutazione

(Devoto-Oli).

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La parola all’esperto “Il curricolo, come nozione più comprensiva, include ciò che

normalmente s’intende come programma – cioè un elenco più o

meno articolato di argomenti di studio relativi a un ambito

disciplinare – ma contiene anche molti altri elementi che ne fanno

un insieme interrelato e complesso: l’individuazione degli obiettivi

educativi e didattici; l’articolazione dei metodi e delle procedure di

insegnamento; la selezione degli allievi relativamente a conoscenze,

atteggiamenti, interessi; l’organizzazione didattica generale e la

dimensione psico – sociale dell’istituzione formativa; norme, valori e

attese degli insegnanti rispetto all’insegnamento, alla valutazione ,

all’innovazione ecc.; modalità – interne ed esterne – di verifica dei

risultati conseguiti e possibili meccanismi di feedback. Su tutto ciò

agisce, anche se in forme non sempre esplicite il contesto socio –

culturale esterno […]. Questi elementi non costituiscono una

sequenza ordinata in modo lineare: piuttosto è possibile rilevare tra

di essi una trama di relazioni e di interazioni complesse.” (C. Pontecorvo – l. Fusè, Il curricolo: prospettive teoriche e problemi operativi, Loescher 1981).

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il curricolo come categoria pedagogica che

evidenzia la circolarità del processo

SAPERI

METODI RELAZIONI

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obiettivi

contenuti

valutazione

metodi curricolo

il curricolo come categoria pedagogico –

didattica che evidenzia la complessità del

processo

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Il curricolo è costituito dall’organizzazione delle possibilità offerte dalla situazione scolastica in quanto ordinata allo sviluppo evolutivo dell’alunno.

(Cesare Scurati, 1977)

IL CURRICOLO COME CATEGORIA PEDAGOGICO - DIDATTICA

lo sviluppo del curricolo va inteso come un processo di ricerca continuo che vede gli insegnanti protagonisti principali.

Stenhouse (1978)

Il curricolo è da intendersi come l'intero arco delle esperienze, consapevoli o inconsapevoli , che si verificano nell'ambiente educativo della scuola.

(Scurati,1998).

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VARIABILI

PRIMARIE VARIABILI

SECONDARIE

COMPETENZE

SAPERI

OBIETTIVI

VALUTAZIONE

DATI DI

CONTESTO

STRUMENTI

prima di cominciare a costruire il curricolo

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LE PAROLE TEMATICHE AMBIENTE EDUCATIVO: la scuola come luogo

formale di apprendimento

DOCENTI: gli “autori esperti” della costruzione condivisa del progetto curricolare

ALUNNI: i co-autori del progetto in quanto destinatari dell’azione pedagogico - didattica esperta dei docenti

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LE DOMANDE

- QUALI DOCENTI?

- QUALI SAPERI?

- QUALE AMBIENTE?

- QUALI ALUNNI?

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LE COMPETENZE DEL DOCENTE

IL CONCETTO DI AMBIENTE PEDAGOGICO

LA FORMAZIONE AL TEMPO DE “I NUOVI BARBARI” E DEGLI “SDRAIATI”

MATERIE – DISCIPLINE I SAPERI ESSENZIALI

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Il Docente Competente

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René Magritte

“C’è bisogno di insegnanti che si prendono

cura dei loro allievi, di professionisti

autorevoli in classe. Docenti che

consolidano la propria biografia

professionale entrando in un ciclo vitale di

crescita culturale”

(G. Cerini, La “questione insegnante”: identità, formazione,

sviluppo professionale dei docenti”)

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Le competenze del Docente.1

• Disciplinari

• Epistemologico – didattico – disciplinari

• Psico-pedagogiche

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Il bagaglio culturale

della disciplina

Capacità di utilizzare le

competenze disciplinari per

fini formativi

(istruzione/educazione)

Capacità di entrare in

relazione con gli allievi

SAPERI

METODI

RELAZIONI

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Le competenze del Docente.2

• Organizzative

• Di ricerca e sperimentazione

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Capacità di lavoro cooperativo con i

colleghi per costruire il percorso di

lavoro;

di organizzazione con gli alunni;

di relazione costruttiva con l’extrascuola

Capacità di operare in maniera riflessiva,

costruttiva, applicando il principio del

learning by doing, per apprendere dai

risultati e modificare in maniera flessibile,

applicando conoscenze epistemologico-

didattiche-pegadogiche

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QUALI SAPERI

“Come diceva Durkheim, l’oggetto dell’educazione non è dare all’allievo una quantità sempre maggiore di conoscenze, ma è “costituire in lui uno stato interiore profondo, una sorta di polarità dell’anima che l’orienti in un senso definito, non solo durante l’infanzia, ma per tutta la vita”

(da E. Morin, La testa ben fatta, 2000)

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….. come scriveva Don Milani

da “Lettera a una Professoressa”:

“ Quando la scuola è poca, il

programma va fatto badando solo

alle urgenze”

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Le competenze, stelle polari per orientare alla scelta dei saperi

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“Lo sviluppo sostenibile e la coesione

sociale dipendono fondamentalmente

dalle competenze di tutta

la popolazione; per competenze

intendiamo un insieme di conoscenze,

di saperi, di atteggiamenti, di valori”

(I Ministri dell’Educazione

dei Paesi OCSE)

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Competenza culturale

La comprovata capacità di un soggetto di agire

consapevolmente - mettendo a frutto conoscenze, abilità e atteggiamenti – per

raggiungere un determinato risultato in un campo di sapere e di esperienza conoscitiva e culturale attraverso l’esercizio di una o più prestazioni.

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.

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IL CONCETTO DI COMPETENZA “SCOLASTICA”: UNA DEFINIZIONE

•Acquisire nuova conoscenza •Impostare e risolvere problemi •Svolgere attività complesse

Scuola in quanto ambiente funzionale ai processi di insegnamento/apprendimento

M. AMBEL

Insieme integrato di abilità, conoscenze e atteggiamenti

che un soggetto, in determinati contesti reali, è in grado

di attivare, realizzando una prestazione consapevole

finalizzata al raggiungimento di uno scopo.

Fare esperienze cognitive e conoscitive

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Avere una competenza significa:

Saper Imparare

Sapere

Le dimensioni

della Competenza

Disporre di conoscenze ed abilità (conoscenze procedurali)

Disporre di un repertorio di mezzi di comunicazione per esprimersi

Avere al capacità di documentarsi e di studiare ciò che non si possiede

Saper fare

Saper essere

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PROGETTARE IL CURRICOLO PER COMPETENZE

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“Piero Boscolo parla di competenza come apprendimento di qualità, non di soli contenuti ( = conoscenze dichiarative) ma anche di abilità ( = conoscenze procedurali), linguaggi ( = conoscenze immaginative), mettendo in gioco motivazioni, emozioni, socialità.

La parola competenza evoca un metodo di lavoro, l’idea di processi da attivare, il clima favorevole, la partecipazione emotiva, la sfida dell’impresa conoscitiva, la voglia di andare avanti.”

.

(G. Cerini, Curricolo verticale, un’idea generativa, 2009)

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I TRE ASPETTI DEL CURRICOLO DISCIPLINARE

CURRICOLO PROGETTATO

CURRICOLO APPRESO

CURRICOLO AGITO

il profilo atteso di competenza orienta il progetto: conoscenze,

abilità, atteggiamenti da promuovere e consolidare

implica un’attenta progettazione delle unità didattiche, da agire in un idoneo

ambiente di apprendimento, con compiti che stimolino processi cognitivi superiori e non processi di riproduzione meccanica

è intessuto di conoscenze, abilità

e atteggiamenti (competenze) misurabili , che vanno oltre le

discipline

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QUALI I VINCOLI PER

COSTRUIRE UN

CURRICOLO? Di competenza disciplinare,

relativamente al profilo di

competenza atteso

Di norma:

- Le Indicazioni Nazionali 2012

- Il Regolamento sull’obbligo di

istruzione (2007) e i documenti

della Riforma del superiore

Di contesto: quale scuola, quale

livello di partenza della

competenza mediamente

posseduto dagli studenti Di risorse: tempi e strumenti

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Il sapere disciplinare del

docente da tradurre in

sapere didattico

Il conosciuto da parte degli

allievi

L'ambiente in cui avviene l'incontro tra allievo e cultura circostante.

E' necessario trovare l'equilibrio tra i contenuti, i

dispositivi didattici, le metodologie per favorire

l'incontro tra chi apprende e chi insegna.

Mario Ambel

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Programma

Progetto

Programmazione

un insieme di contenuti

definiti centralmente: a

essi il docente doveva

riferirsi per il suo

insegnamento

indica

Studio preparatorio di

un’opera comprensivo di

aspetti ideativi ed

esecutivi

( Cosa e come)

Organizzazione di

un’attività secondo un

programma

indica

indica

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Progettare gli

apprendimenti di base

Quantità dei saperi Vs

Essenzialità dei saperi

Essenziali ………….. per Essenziali ………. quali?

Essenziali ………… come?

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Formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali presenti e futuri (dalle “Indicazioni per il curricolo 2012 pag. 5”)

Essenziali ………….. per

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In una prospettiva nella quale i saperi

disciplinari sono mezzi, strumenti per formare

il cittadino, tout court, essenziali sono quegli

apprendimenti in grado di sviluppare capacità

(cognitive, relazionali, educative) ed

atteggiamenti irrinunciabili nella società

complessa della conoscenza, oggi e per tutta la

vita dell’individuo (life long learning)

Essenziali ………. quali?

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Curando l’ambiente di apprendimento, inteso come

luogo in cui

si attua la

si promuove

Essenziali ………. come?

• personalizzazione degli

interventi didattici

• valorizzazione dell’individuo

• la scoperta e la ri-costruzione

dei saperi

• l’apprendimento cooperativo

•l’autocontrollo del processo di

apprendimento

•l’autovalutazione

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Organizzare e progettare saperi di base

irrinunciabili

Sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono effettiva ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita

perchè

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... e noi abbiamo una vera missione, in questa spaventosa miseria italiana, una missione non di potenza o di ricchezza, ma di educazione, di civiltà. P.P. Pasolini