Cultura e Natura On Line

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Rivista di Scienza, Formazione, Cultura

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Cultura e Natura N. 0 Anno 2009

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Sommario

Editoriale

l'importanza dell'educazione e dell'apprendimento dei diritti umani come strumento di pace e comunicazione tra i popoli. Luciana Luisa Papeschi

Gli strumenti fisiologici della comunicazione Maria Torlini

la rappresentanza politica vigente nelle moderne democrazie occidentali Carlo Cerutti

Aforismi

Poesie - Sonetto 43 Elisabeth Barrett Browning

l'alcool e i suoi miti Edgardo Lugaresi

Prevenire gli effetti negativi prodotti dall'uso dei videogiochi Enza Palombo

Dalla tolleranza ... Angelamaria Loreto

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Cultura e Natura N. 0 Anno 2009

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Cultura e Natura si ripropone ai suoi lettori nel nuovo formato online. Nata nel 1985 ha perseguit,o nei suoi onnai 24 anni di attività ininterrotta, quelli che restano tuttora i suoi fini 'editoriali: offrire al lettore una visione quanto più possibile integrata e integrante di due mondi quello natmale e quello artificiale ... che, da troppo tempo .$eparati, hanno portato ad un divorzio doloroso tra Natura e Cultura e che è onnai sotto gli occhi di tutti. Viviamo in M'epoca che grida a gran voce di darsi cht fare per riequilibrare le sorti del pianeta da tutti i pilllti di vista e se non trasformiamo la nostra Cultura in 000 strumento attivo, propulsivo, ·capace di utilizzare in modo costruttivo e rispettoso delle leggi di Natm-a tutto ciò ohe ci circonda noi compresi, non avremo spazi per la nostra Vita a dimensione umana. Culhlra e Natura si offre come strumento a disposizione di tutti çoloro che vogliono conoscere·,. e .con la conoscenza contribuire, a diffondere una cultura profondamente umana dove il rispetto della Vita e la ricerca. di soluzioni costruttive ai problemi possa. divenire elemento impr,escindibile per superare la çonflittualità e gioire di ciò che la 'N atura dona costantemente senza distinzioni di razza, cwtura, ricchezza o povertà. Sta a noi fare un oculato uso deUe risorse energetiche ma soprattutto delle risorse più nobili dell'animo umano, Senza le quali nes:suna cultura e nessu.na tecnologia potrà m,ai offure la felicità di una sensazione di armonia o il beness·ere e la forza della cooperazione e della solidarietà per il raggimgirnento di lUl bene comillle. Oggi c'è bisogno di sentirsi vivi e nel c·elV"eUo si rivers.a troppo spesso moltO' nnnore e poca armonia. Non possiamo rimanere spettatori di ciò che ci passa davanti. Vivere nel terzo millennio, sulla scorta delle esperienze profondamente comprese del passato, può essere ma grande sfida per fare un grande passaggio di qualità che consenta all'uomo di riconciliarsi con il suo presente per realizzare 1Ul futuro degno di essere vissuto .

Buona lettura! Il Direttore

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L'importanza del 'educazione e

e fapprend"mentoei .. iritt uman come

stmmeno di pace e COlTIU I jcazioJle tra i popoli.

Pl'I!111 es SII

80110 tra. 'COlf i ~~it 6U all.ulLi dalla: Di~dliiJu'azione U ni-rEl . a~e' (h~i D,irltli del L' nill O. dl~ è stata . ancifa e

fi~ono~ciuti:l C'Olne ,-alare d~ base JJet: TU '{ti gli uOluini e ller tuìri i popoli della Tena : ,an è una

inlpo-'izione'. nam è una Y.olont~ ]iLer<ml~I1te' e5pn~ss~ ~ ,dln qU(1le' fondn~e' tutto il no~ [O '\T\"'ere .

Sess.dlta anni selubral10 t(llltl ala '";0110 ptU;llissiUli. Po-treuUU9 diI~ "Ile in que."to breTe la ' o dii

~elnpo 1."uonIo .t I fa~eIldD per Itl p_ inh \-olti. un ~rande p~"- ~ !!:gio daH< 8ch.iH~-ifil di ifuUu cio che lOi ha l'receduto. alla liberta di ·'tegher-e' G.iò cbe: ~li e utile per l _ liberazl(1jlrl1e el .. HO pel1si 1et"Oi ene[g]~ J.

IQuLn~~i. pa.ssa~gio ~offe' ·0 (1a og~let o fiere ii~ CJl1'r,a : io-ni (1 fj(J 'ggetto de!ia proprio "ifa. Cosi !DIne iL

piaue1a è stato pn:'lgil€ssi"\":.unente' inf{Ulllafo le onl bbialllO le COllosc,enze pef eapirne i danni e i rUlledi" fosi il C€t',T,e-Ho Uluano. oTgal1o cbe lOlUpOlle il pell~~elìol . da.,e d~"e diì.-entfwe enetgia

c:05.c:-ienre' le eO(l}~al)el,"O~e' . bG bisogno. di lè _ :sere disinquinato da in onnazioni e i..:ondizionfltnellti ebe

ldi6rniig~0l1Q la. paclt;;:. la liberul. le 'IXUl\-iYetlZe~ il ris1lerto per le dì,-eJ;:~ità. CJggi Sia1l10 i.n un umUlento

'erlK:lale delle 110~ tre conO~fenze. A~ibialn{l ~t b-ilit,o dteIDIe r~201le ilnpodallti per ~jl ,.-iy.~Le 111ii1mln (: '011

lo .o,viluPl}OI del1( d-elllocrazia . lna non -.jalno seUlpl~ c ; p,aci di inc~rn~de . AbbianuJ applo.fonclifo Je

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cono _ eQZ~ tìuLZ(ouaii dell'organo OH il ,quale peniaulo~ i1 no:itro cer\yeUo, le n ~tr~ ulelllOl"[e ,. 1.e

elnozioui. le .. e:nsazjQUL le innllzion~ , o] a ,j è Wa uecess.ità, s,e vogJiaiiillo !.:lte· i DiriniL UlfUl ' pO,:.,-,ano

,eS,S,i:'l:e. la ba ··e della COlUUllic8JZW11€ 1Jra popoH. di ituloclurn:! ll!~1 . . Edlu::azioue concletti ~e -alurtazi01l:l

ulr1Ìxersa 'i. quindi \'alidi I eI u'uti gli uOlllinL ;;e:nZH i qllah L.on ci sono le basi pel la fonuazione di

lUi co.~ciellz.a l1!lllàll'c. che' ~OU'1enta 1a !ll"Ol110Z1one ~ il fa g:2;lungùne1l10 della IH~C~, (] . "rnupplaluo

co·-cieuz( . quindi sOgg~rtiT;ì1''[~ e capcacita di esercirare autodet1el1UtlluÌDue, o -"'-iluppiaulo

condizioR(1111elflJlti. cioe pensieru autonlatic.oh~ rele~a seuillJ:re piùJ l"ll0'll11D (·I1t r;oIlc1"zÌone di :lLobot,

CIÒ che i di ·ide 110n ~ono i \"" lori ' paranletri 1llni,-er~211i in çui tutta l ~uu]anit(l ·-i .icono;,\.:e l RL:l e

re'::llizzazioni ~ culti rrali. , ~l)~s~(J ondiz~onat~ . di uOluini-U1L] SS8J che ~oftì'o:uo e non riescono n

Fi:solh-ere le' loro ooilel'enze perl.,;hé ricer-canQ " 'atlltQ111(jtiçél[1]i;;n1e~ ~ dunque e-uza poti;f e erc.if~re una

I.celh cOllsapeyo[e e H1bçra cio be. . conti fflUL. non si ri\"ela ntile alla l,or, I r'e ·cita" IOggi occon~e

fornu"e lIt E hu::aziolle di ba~e "hE! llUlirID.el'H~.a liel'a 1,- cAlilci.tà di a equi. 'ire ciò che' è utile alle

founazloue -sO~lanZt le peJ" re&lp'r:e .. .. , ion~' luni~Uh , In c;a,. o conrra.ria la ·ita è un ~rJ:aude .' forzo pet' non

Cl"es·c,exle e llint3nere '''_ ANI ., - app:ianlO attIche che non SlanlO :'eUlpre luiglioUlti I.:on la \-eloc~[à che

arl·renUllO ~' -Dluto Abbi. 1UO e!tm.nent,e riconos-elu[o e eonoM:1RTo 11101.1Le espefilellze che non '~i sono

lriye.lar,e utili al pno,jegul.l de~ llo ·tra ~mnnlino , AJhell1alit~)_lli an]Jbiejltal~, g:lilefre'~ ~o:r' tturioll!e i \-alol"i

ri~el1n i o][) '~oleti ,con h1[se ln-ete che po.rtJno al '\1.10 o .int'eriore .. ICl diulostr,(-_lO e:-s$~re e::;perielue

di:truvtrn: deU . re'cl1til delf"indi'ridliui)I., che g~l~rano dnuntni e , .~fferenze nella yitc dea ·UOll10. I he

non fl"OV(1 più 1111 :s..eu,_ol al propria ·,·i "eH!: t;gli spe~s{t perde la Iatm, e _ onfrm~o lè lb,lo=cca a , l( in si

,e'\-idenzi( JLl,ell"au1uento le,.poIle"llziale del dis.a~i · Ulental~e. della ~onf]jithl( hta fanlili[Jt"e. ~ociale .

pohtic a.

ElIltcalio,ut! tJl/(~ P(U·.i~ t J ~fll !(Jpprt!ndilllf,'.fd~) dei D.l,T.

NDi au~p,i - bialll!O COrI forza i"he il :.200.9\. dichi 3[0 dall'OcNe ' ''",~UlO pi!ìI: l e-dueaZl.Olle e

l' "~ PPI'çl1dinle-nto dei Diritti t BI, ni"". I Ollg21 n1 e&'S~r~ .. {h pane delle istituzioni n~ziolL1a~Ìl t;d

intenulZlonati prepo._ te, aZioni pro2ethul~i cbe preyedano l" 'lnpre _'cindibilità. per le 5cuo[e di ogni

ordiue' e gradu., deJf ' 'llprendinlento e deU· edn aZlone dei D-Ìt"itti l[ ]uani [olll!~ d[~: ipllna IClnrbn .

d.,~ne· riSOl .·e ec,lui;<1tiye ~(0;la~ti ~he IJ·er la fonn~ zlone ~lel]e g:enerazio.ni fuhue DlJbb.i~nlo

oIg.~luzzan~ un~ Educazione' di basl~ -h~ " ]t] Ul]jye:E aIe, in Jll1odo d i [l1i"Tere eleTn~-uti IUlù'-le sa,li di

C:Olll1l11i,c< ziolle , {)g,Oij. b.bianu.1 (,'Jnli 'e::3.r eli ~ u · rCl l'·edil1.yt::ioru:~ c!o1"rà pl '(}{Q,l'i'? -jlll .Jàr (" 11, ()~URl'e il

brouhi JO i l " .0 g'O:':OJ W .-ururo i'YJU10 ;,o _Si'ogc"c' . o delle iizfonnr. : i -ni {'!te 1 e}iga~io 'lu.muJl'i::Off: nel ~·uo

(".ell'ello é l on o,gf.·etto, ('f),JU ~peSS()1 ; a{fl~al ' lm-r~ , d'Ue f{tDl'7 U]~·Q i e/u» hl t~ rU l1(!~ì~it1d(J, l,o

~cl#a i=ano, iJlJlJJrJlcle'ldoph la dipeJl{. ,f?l.C[( da lOi ' . .' (jIJe a (? un ~ gl'al" .,. .TPDusnbi!Hà

d 'U "('(li l 'CE ion e , P .OS3ial1)LQ aff~ruli:1re ,"he "es~ ere' llilla ~o nasce schia,·o da lllolte intòrulazianl ,che

si depobitilDo nelle- aree di nleulO'ltia del pr0l-lIrio [el"\-eUo ~ IllfofUrlazi,o:Jìli 'Selnpre più 5pe .. so "do'nate "J

da dOllatrrl'i AltrtU1en e irnere .. sati II! are dipendeI'e ~rlnl "idla "le nuo-e geneJ [ ~nou~ ., ni11~ndellzle che

-eugono 1010 ilnposre con l, ipetiti\"itn e il 'nfo'lzo cull1inull deUe :tec . . e , lu qu~.· r() ~:r-aYis~ilno

' tnt,o di d[p~n :lceDza il ,§!io"-ane non può pin. l er ]~ _ 111 , ,~gier lJE1rte, I~ ~~,ghere infQruU~lioniutili alla

I~:ropria ~ostruriiJne. L "Educ, zl-one dO\Tà lnettere p-ande atfe-11zù~ne ,,110 :-:.'\ i bJr1p 01 di ,ogni 'SUI ~olo

individuo. ri efjuiJIibr a 11 do h dlpendenza dalle llH!UlCU"ie ehe' si oppongono 1011 ill~r[} cute.lluto . .alk

liberrEl di polei alfi,;qubile cio che è L bfL~e della ,coscienz·s, indh-id\late. L 'llOlno ha cUrittQ uon 'olo a

C(Ulo:sc~re' -ill1lol.ulo "'be (o ,L;:Ì,rconda lU, ha il dirino ben lJill giande di liberars.i dalle ~ ""hia,iiÌl di Cl:O

cbe, ~li è '0 aiO dato e cIle blot:ca il suo ,-i'-Iel"e, Lo . -duppo del P.r-O~etto deII" - (n.1l0 è l]~!el1o eli

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Cultura e Natura N. 0 Anno 2009

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çref;l:ere per e\"o. '\:-ersi III co: ç.ienz , hllp{]ri~ DIO ( guidare la IU" tchiU:1, CO]lOSCi~Hno i1 nl!oh,re e liJ suo

funzlon"lnento. COtlos ,.L.:uno la ,,:'trada Iche t 'ogliEuno p€n~o,rre-re, Pluln~ppD ,. ",pe --o. non oono ' "l~uno

1101 . t'e,iEll e eOlne ftlnziol(l.iaulo~ La ~trruia cJlel dobbirullo intraprelldele è [agghlll,~ibile per.: egueudo

le C:01l0~iC lenLa le atblandQ r arcl1h-ia;zirm.e di lne~nol'i~ ll!']ll n111 i. ~ne.ll1Qrie che a1n~1l1enti bloccano il

pl'oce -~o e\-oIutiyo ,creando cOlltlitti lill:uilial'i~ ·Qciali. palitl!cm ,e l'eli§!:io~i iu&nnabili. on ,COllOS-{:lalno

1] pe:rcbe d€Ue '112:0 -ce~ deUe paure'. del]e dif'e 'e ~'ig,ide f le ' non penne '[ono di IIt,;Ol11tulictue con le

i -er -'it; in ~gIooltla ]e ste~·· e' . C) g~i a bbùtU10 ~e ç;:ono , , ~ enze ,er f~Flo. Prqce. s cii integr~z:i(Jne JeUe' dh-ersifn, Di,~ el~ sitil iUGall](1a negli uOInÌni (la aC,;~[tafe' ~~Inpl"e : ti tti banuv dirittD ld esi.nen:.. ~ (i

dil'fT,~j.à dà '(1 ~'t a.~'s'bilj. '1 eh e1'(lj,'er5'f, DobbianlO ICO nprendere seU1IJlt; : n~SSlnUIJ IL( ~olp' dei

cOlldizÌonanle:nti l1e ha cl .' irtnil~ tu, P'Oc..sbnuo e , ereh, l'le la libertà di ~' \-ìluppar~ la non condi,-isione

di idee R9R riteIltlte utili e I;l{'isTnltti -e ; Quindi. dçcehar~ seUlpre. l:olllpIendere eULpre. 10]1

condìyidere ciò che uanci è ut~le, H fonnulat'O un conJ:!lenO dille \-:el:oci:zz8 lo cOlnpre1H~ione di

quanto .Op:1'Cl eSi l'es -'o.: if ,ow!JnUi le IO:iO}l rle1l'uomo nJa iOU Il!OnUJ I • Cjb sinh~rtizz( la

jlO - ~ibi~ira di: J.lO]l I:{'Hls,ider l'e l ' altro nn nenù lol. ",elI'a 'uutol hegeFauo: (. I efJ i ,- co lìfe.-i-siure .. i " ]a

'interj è al1Co.l', lepl"e; sioue del p 'ù forie~ come ueI ul0ndo ì:1Uilill(~e e ~n -el più ,gin to O' I(! el piil

':lggio .. L' ns.:: wlÌo Il Te'i-/{!, 1- S'IN TC,S'r ' ~ indica 11th yolontà da ra2:giungere e' applicate nel con. idenue

] · le~pl·,e . 'f;ioue del \ ltrll una tesi con }la' ' dignitCl deH. 111] tra. pur neUc diftìço1ta di giungere a I una

(lndj -i~ione'. qua tora s.~ uere JiZZl1l0 e Ol d~ zion1., La :'!!intesi l -IOY1).' "p.-,-enire llella çOlllllnle ricercft

di -erità. Y; ~'ità che YU "Veritlcah 1:;011 il <',nen 'O' ," che " 1(3 _SUI" i 0 : [0' le ie1'C r.'l 1 0(1' (TI Ci I pCT. eauinNT~to dc/ki ('r,{~:i('ira ti --ll'indirtdno · ,

IQuesfO as~unto e parricolanuente itnpnftante pier ]0 ~crunbio iufornl::'1ziolla]e che ~ iste dl1çllL1 cop.pi" .

NOll più la ~OIJl',affazione rdelTuno sull\dtro 01 il pos~ ·e$sQ deU altro. lua le: Cf)11":'i:1pe1:o1~zza della

i01110 ibititi1 cJl,e rahro. nena , \k1 ,diyeJìShà t"i!;iologit:~, p~1.~lJlogit2ll. -:5perienzrale. p(!lr~~a e- ,ere

,OD)pre'o f1erfeUarueute, ~-e~ _ uno contlen1e ciò ~he 110fl O'fi'o~ce f' the non fn pn e dt;l pro 'l'io

-i ~uto. l:he' Yien~ ' ~a]nhrto st:ll:'ondo i ITlodelh in merno'litl" ICon le opponuue I- onoscenze di 1 tueste

d" 'r~r~ità . c.' i può a, nl~re peifett(lliente, 'Qll grand~ ·erellihi. i] li611etto per la t,e.j delraltro.

ESC ollfiggendu 1- l.it~es(l autuulatica dt;:i propri 1110delli di riter[nl~nto . La ~."hde~i SElHl la ricerca di

-Ieri ,; l:he 1- coppia pau'iI Ellnuare. n18 nl,R.a qu~ta ,- ilI SiegHat()1 cm 0lJ;PlllllUle lne't@d@lOrgie.

Ge~ti(}ne e Jfl~ol11.zione dei conflitti. I contli ni dl1 Traouo e el'e oggetto eli Irofondo s.tu{!lio e ':lnali~i,

Il e.ontlino le 5'elUpre un UIOnH~nr() e'n)ll1ti,-o dei ")i-;vellli. I ~- o.Ufii1li d~'1 }"o "IlCUUO 1M nno origint? tla

Un iJlcnulD (lJ.'fjfiC'iah"? c/:u? h l' a !tei'nffJJ J) e.spnlfIfJ'lOne d 'il] mando n rf .ira e, Il pet1.uanete (Jel cOintlit10

nel!' e ~~Vi: UIUrulO (e'Tennina inquLetlldine, [tu·ja. angCl!::ìcia. ,ti r:a ,nlro'.4itna~ ~peS5 illlp05,5,ibili , ~ di

oluziQ1]i, Vel '~}()1d(J -fa/arah ur. o i! di Jcmiico NJ; 1T101!do (lr~fi(,lale t eondLia uunenti S'ouu s rarici

e t/h r JN onO' un un i ' cli,e si 111uplt#coruJ ricuiedendo nlolr. en (:Ti'Cfie per il ,loro ~ali rlisfa ifnlf.~ in ' 0 ,

rirh cendo rC)falu ,en e / 'nr:nuo alln i l~p(Jf€J}:: (J di se SU?)' -o ~ ; ""UOlO inr j'/ore. . / disorientluIIen',o O'ff,

COlU' nò una gnlnde . 'offcren=o ' plU'n s'oJwnr1.'il'f.'n:-a "i? ca cClscimJ:a, Pe~· 1(1 gle~riollle e l'i~oluziLTlIe

dei çOllUiui oc::on'e iOll.l1ure dei fonnnt'Or1 che la 'orino 51 , ~e te si per i1~qlLi~ ire UIUl lnetodo~ogi(

pel 11l1"ge~,riol1.le ç ~iSQ(llzione effica"e dei confliui .:-tessl . t (Inp~[o deUa llUl ilua illll)Qrl'iU1Z", che

] 'educazione po nl atJtl'Ontale Pa~sag:~io dc') oggetto a ._ o,ggeua delle Ìufonnazioni Es -'e'I'e oggetto

delle infol'lllt1zioni siguifì,ctl ulili.l.l'( I[e le ,~' te'.Sse in Luanilet'3J rilJeriti --c cou un:.: I lrispa."ta leyocafa

:aJlUllllaiicftl.llfllÌe da r', iUIoIi tn]erut ed ~qefni ~na non , -el'itu:aìe nella lOJ:o uilinì, Spe _:S€ll sono

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Cultura e Natura N. 0 Anno 2009

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~nu~iadl di '.;!tilllioli, di infùnnc ~doui che danno ·e e e j)fopl"ie dipendenze ~o.ddisJ3~eltl.do

1- ondlrziel1~nlel\ti che :;C]i1.ic\rizznno rU01UO, L<1 o~~e ~ ti\·l1f1 ,i realizz<l c-ou )0 syilnt po de.Ua coscienze <!lene e.:perienze farte'. ~~h-iluppo che· aTç-iell~ ~olo in t11n\ (",elun'ra libe·Ha . i pcJferle

Il:O [nprel1dere. analizz:an~: ~ ntili2zrtl"'~ per cost1"IÙI",e.l cbi~Iezza. la I,~iti , -itft . la lPl~(1genU{ ~nn ch~ ogni

eF; .: en~ Ulnano de,Te poter COlnp(1I1'~, La -,"ir 111lUlua è un periodo di ge~tazione cb~ do"]--ebhe fonunre

la ~oggettiyità IJe'T an-1vare .fIlio ~1{iluPl)1J della o cienza, Lo ~\"ltllJlPO dei D[Jitti delfl-0]110 d'e"ç~

tener 'presente e tae~Ht[u"e 11 di,-enire del ··PRO,GETTfJ UC} ~IO che deT-e. llelreJ.llPO e nel~o ~pario..

a11'iy(}[e a cmnpilu.e:lltO . Le. diperlde,r:e ,~'ono~eFupr[: ren"il iU caf JìW che biO'," cano lo "'$1.i/UPPO

~murUJ. Fan d,?'/h :?peri(}n~f? r.}f]H SlaJJi.tlCrG rondi:ionar se 5dess i, L · essel~ e Ul.llana deye

rj-,cono,)c~l"si in ',; Ie 5 eS51B>1. non neUe prO}l Le dipendell.ze. Le inJQ'nua:: tf)~ll rigidr,"lJi'{?lJ te d~fI S'-' UJn

pe?l' }1(~ onQ la cn?~',('7f l della 7udt"idl1(di:!~ si l uell ~ua}lt() sia iiei popoli, L'recf:fldo non

ri)prngl~ttiallHJ Il.Ji .. tes~i. uru~ -enfi ~ lliaHlfLI :-,ele. lhL!t~tre' 111~nIOrie .,ono l\tiH alla llostr~ ~Ie~clttl . In

-·inte&i iUllllettialno info-llIl3iZl0Ul ]Jesso p~toJo~.icbe' peI,dle' condizionano e inquinano il nostro

ceryeUo, Dobbialll ~v.; lui~ ·~l-e blberti1 att!lìÀt1\rer~O la rlr;e,t·ca. ~Ji ~ lò çhe è o Ì11Jttiyo. ro.-tanzi.ale.

unh -et ~ ::de -secondo i detw.uri , è'~ DÙ'itti del] ~l." OlUO i Spirito Hber,o ngll "\ "l'mIe' dtre ~piriro an,' l Cllico I

Si~uifi"'a e-' S~Te -ons.ape\·u~i delle gnldl1alelìl1e]TIZlon~: (1a ."hein~ e' 1110deUi (bsoLeti: çon un

IC;Ollcerto di ba···e che ognUllC! dere iOIll,t~l ~perilllenjm:e i18UO liyello di Icoscienza .

In CIIIII tUh{'a~iol't? effi€'(~ce

L ~EdllC:(l liolle .:t Til un a~tro GO"lupito della lll~s;sinl( .illupartm.lza .;11e è qt1eUo di d.ar~ lo: pos~ibiha,

.ilnn}edi~trI di :~n-il.upr-h le rcil}Xltitil IClUI11..Ullcnt.ive. atlun.llnente· forteulente ll,.:RTen Tl . E· ilnpgrtante

ç:oulpr~uden: ]~ ~r<nde differenza Ira l· "(?pr i ia fjr(J " e' la I iJIJl10li('{cio Te )' den~indi\rldl'1l0,

l·esp1'ef,~]one è l'~stei1ulzÌìOlle libera. quindi ~ ncbe istintiva ~ allnOUlatic~ del propdo pensiero. non

~~lnpre ~tI\1ttu1"ato per un fine. un pI"Oge1ttlJ o un··azione. la {.(J,nUrJ7C(CltJne e la rrarNnissione del

lOS 1'0 pe.JI U?fO OJ OQ}ji::: (UO per t'ià clle yogJ[{llnO ,trJl}HOlÙYJ"e 1111t?~T "e' i"1 C01J1j(ne. raf.i1JU21 }'" J @

df~ ',e StNJ/prf? e /cf?;' cO'J o del , isr ~n l() ice ' l1J{? L '~espr,e.5l01le de\-e € . . ·ere libera lIeU.I prilna fase

ella -ita e -a ~elupre ~ n l)Or3 ~giala anche nene sirtwuazioni di gl"ande d!.: a gio o La '~OlnUll.icélZi(]n~

lte.e,essita. de la PO'5 'lbiliUà di e -'C)ere accettata dc coloro cu·n cui C,ollllll1iehianrto e (P.lin dj ~i 'SOll' l

~"egol~.€n lJl"ecise"'lble non ~' i }lQS.SOUC .non cona cel'e_ pena l·lll!1pos.iibi1if~ d] [ol.luulicaTe c.i.òr che

\:oglia1l10 tra I)nle-h~ e 1:00 ine\,-ita J.de cbiuSUJ€l, J\"crl ,sd ~. l Ò rC'o,nuniccu"{! ,folp'e,'oli::(f~jdtJ" _' l'I " qne t'o

lè un gnuldis . .;.iulO enh dle alld .n tt~ttn{"O ,cn .~nde (1lteru:ione e CJi3fl 10ppol"tnni ~tnnuenti, SialllO ill.

un nlOllleuto in Hl n<JR pos:-s.iaUlo non Yed'e'n~ il proh,LeU1H globale del · )ialle' a TenTi te deU 1 cuno ,che

ne ±~1 pBrte. ('-erNunente le gra1]d ·~ pl'iori~à dell~ ;"o})rraV'yi\-elu:a Ullnana. falne,~ ·ele. H1I Jtte· \~ecchie e

nuo\-e' ~ inquina rilento. il111Rlzal_1euto della ielR]peiatunl. .grande cli:=!IJjU"itil Il ~ ri~f;hi e: JJO"1i-eri tra chi

puèl e'~sej"e: libel0 d~ sce e:Hel"le e chi nOIlpuò e,~5el"e lìbel'O d~ ~ce .~Iie.l'e. gnelTe. per

]' ppnJ\"yigi.onauleu o en.eJ:gebJ::ol~ fnace!e sibilit,ÌJ alle cure e al t~HJ.naci I et: ~gl'all IJ:é'1 t: de lllon.do..

dif! ,u::coHà dJi dialo,~ ife me religiJOlli. .:ono riorità m.1COl'a unte sul tappet0' 'ei lnullerosi l11COnJri dei

raplprese:uranti dei ~o -ell1i delle ,~- saC"i8lZiloni 11e: i::ollibarrano per I applicazio'Uti: ,~ei Diritti

den · --'CIno in tutti rque li cJllnpi, ~,[a e ol'-81nai e,-ide1l.te .~ hl1ti "'Ile nella YOIOclnà di 1 i "011,; erre que:: ti

pl',oblenu (l IiveUo lstifnzlm 'denall ( però la g-rande plltecipazinue degli es:-:eri uUl<lni ,ch~. presi

· ·~ln}Jre più (jlaUe }l1'Oplie- ,attrazioI ·' 'clip ndenze .P(K~O palìteci1Ù'ano aUa s.t::dnzix.ule clea1i ste ·si. Q'lrlle

IJ_ace " COnl€ si ffl l'Clt:l . hl pae se non si ne"l;e la dOllIit:h· re le propde lJea.lÌQui. 1· (l g.§i:re:s>:,]xìt~ , . .la

certezza delle nostl"e I·,(lg:ionm. laì f",UIJerlorir~ . la "'4vHltpetizwne- ne:eatiYR ~ le difè.:e ,~c'ce~sh-e" 'Quindi. a

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q u~~t(1 IJUlItO. ,è '&elnpTe pi:ù uraeI t~ f: ' of:f~Jt(1 t lU]pel CI t.rro 1;1le dohbi.: filO fUl( lizzare htui i ll(Y tri

sforzi ffinché"1 _009 non 'La uu'lelllle 'D la produziQue d~iuteuti Dla sin una Hl€' ,~ il:l opera di Hl)

lavoro lebe' c ' ~ ,Teda uuit~ nel non pVeeal"e nltro te,upo e nltJte enen!ie~ p'afteudo suhi o con le'

e'OlIO "cenze infegrate c le pennettouo una visione più chiara d,elI" educazione. Cio L:on " entirà ,li fOlllU",e '5tuunenti utih l'e1" l'isoh;ere i ])roble1l1i dii, llllna ..ici in Icui ci tro ~ialnù , L "ONIJ Ila le

tJorenziali-til per decide'l"e Il fa,yorire iL pro,~etto ]ui e5pre~ 11'1 in rnonie:l's " ~l1retic[l . A noi la DI"Za per

apphc(H~lo. 1(1 '"1010 dil di nlett~l~ tutte le eonO~i..euz!i' a I i~pCL ,sizioue dei pl'o~eth cbe ne' potl,afUIol

se a ihJrhe', Iu~ Priuli \ , id è frinTOJe cF llue8tn progetn"hJihì, I.;:he nan può ~he d.( re gTan~li lisultariA

,-oi tuUi. a noi tutti auguro di le~lJriulere UU( ,grande 'ene,rgl(. una ?j",dlde detenninnzlolle. un grande

'lnpegno , he '"'i yedn uniti in qne,"ta riPI" " gerta'Zl(lne neIDh fiu~]ihl d~ .lnerte.l"e lt atto L yia pet la pa-ce

re la otuplensione fi a i opali.

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J.;U ea ono n IiI ppo lsicoc

sa potrebb z r in ufficienz

illlp t nte e rappr in g-giunt ad altre funzionj 'ilali un'

ri di ~ rti Lirnolazi ni CllLan

eh hanno lo c P di attivar e a -i unIre iJ corr Uo funzion 111 nlo

d gli apparatj ondru11 ntali. A Ila nascita, l aria p 11 l'a inlll1 -

iatalnente per l prin a alta n i In ni del n n t li nfi li r

~r n'l! re contro il UOI' pf'\ du nd

ci organIcI, Dopo la nasci fa

t1.o contatt or fare. tra le aJtr . l

di

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l ya i iii ili della

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di eOSO V rticale. T Itt lt calmant non

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ETÀ EVOLUTIVA

c orgerenlQ ch c è una gradualità m­te a in s ns fiSiCO attraverso ritmi peci1ici con fr quenz precise. Anche il can1biarlo lavar]o e vestJrlo

on azioni tbndalnentali al hn di al

percepire al piccolo la pr senza t'assi­llI"ante di un adulto alno] evo(e. Si on p tuti an lizzarenl0 lti comporta-

Jllcnti inappropriati que" to proposito~

L!

come ad e elnp· o cruTI-biare il binlbo ul fascia- 20 giiJrni

to i in posizione prona anziché supina, lTIovi­

nlenti tr ppo scatto i c v I ci o p r converso t11ovìn1enti incel1:Ì non in sincr nia con i moyi­menti c l'p r i del banl-

ino. Movi m nli n1eccanici, che po o spa~ zio la ciano alla qualità cl li i[]t~razi n che dovrebbe tra­dursi in piacevolt: momento sia per la l11adr che per il bambino spesso divenbono invece un Lnod Il di ordine pulizia al quale il balnbino d v assoggettarsi senza variazioni di sa ta. Tutt qu sto non fa che co-111unkar l balnbino, attraverso la via tattile-tnanipolativa, che egli ~

un ggetto non dic sgra ilo ll1a SI­

curamente non ben ac eH t da ch i lo nlanipola c ci' C0111porta

I innesto d Ile rime form di ne­gazion:lo di é con chiu ure percetti­ve a11 anlbientG cn o di forte an ia agitazione, e tutta u~a serie di i ìcoltà nell arco delle tappe vo-

Illtive di sviluppo dalla aliInentazi ne ai tli turbi del sonno alla deanlbulazion via cl ic ndo. Di­pende ovviatnente dal contesto d Il dim I1S10-

ni di questo cal lp stinl Jativ, eludendo quindi ragioni di imrnatuntà o carenz 1 tipO or­ganico. Ci sono nladri che non riesc no a rnto nizzarsi con il proprio tiglio per svariate ragi n· e questo non può non con portar un dj gj p r

ent::rarnbi che a voltelmisc p r rinlolzar l crcan­do delusioni nelluna e paure 11 11 altro be a lun­go andare possono dare origine a patologi di notevole rilevanza se non i intervi TI per t rn­po,

L 'olnore materno è il prilno tranlpolino di lan­cio per la costrllzione cosciente e serena d f pic­colo Per at1101 qui si int nde propr io la pos ibilltà di fornire al batnbino i 111ezzi con cuj potenziare ed esprinlel"e le su abilità dj bas prontan1ente ion1ite dal suo corredo genetico con tutta la ganuna dI hJlllature e gradualità spre­sJva di cui è capace llJ1a nl.adre ben silllonlzza1a CQn le esigenze dl crescita del figlio, non 010 dal punto di vista esclusivllil1ente salutistico di bu­ona cura nutrizionale. L società avanzat hanno

ottratto grandenlente questi spazi di contatto continuo tra lnadre e tiglio e CiO ha c n1portato l'au111cnlo di disturbi C1110tivi eh oggi ono oLto

gli occhi di tutti che dal la scu la mat rna fin

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tri,

Ite n n ric

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_ Il I L, ui P _ ~_ l pett mo~ di cl h~ I n1rrv,lit"'St'"nllnZJ Forti L~

"i ~enl.1 nt!!le cl. :rn di;;Ttl I

( ~l,;uJen1Lidi ~ f"d ,' , n~~senLlJ]za

. furLita , ~ .. Ira I allru~ "ti 'lLdlL

rlltaral11ef1le diii '~lenli tj111 :

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Come 11/10 sciell:<!ÌnLO trarrù meraviglie (11!lIe vm'ie applicliziolli delle leggi dellalw/urll, cosi

ItI! 1101110 che llpplica CDII precisiolle scìentijìcI' le lenni dell'mI/ore potrà fllre mirllcoli III/CO/'(/ più gl'muli,

Anonimo

I Cii lIomilli disculOIlO, IUI!(j/u/'u ugisce,

Volla ire

Il bucio è Ul/ dolce sc1lerzo d/e la /!Il f urli 1m illvelllu/o per ferll/III'e i lliscorsi qUlIlldo le pl/role tli Vel//1ll1O il/u liIi,

lacnd Ilergman

Se sei Ilei guai, II/Wl/ti ,'ellgol/o li ollr;r/.i II/ /0/'0 C'omp/'ellsio/U! iII l'eullà sal/o solta/lto curiosi

di sapere i plwl.icoill/'i,

Edg .. r W .. I~(Jn How('

LI! matematica è lilla sciellzu merrli'iglioSlJ, //In 1IU1llw w/cO!'I/I/'ovllto il modo di llividere 1111

Iricie/o fra tre /'Uglluil/i ,

Woodrow Wilson

I A compiacersi del semplice c i l'lIole /11/ 'I/llilllii I/ralllie.

Arturu Grill

ASSIOMA DI DUClIARMI:'. Se osservi abbastallza ultell/all/eme il luo problema, li accorgerai di essere parte del probleml/.

Arthur Bluch

I Ciii è lIell'errore compellsa COli lo violellzu ciO clie gli II/1II/ClI in verità e {OI'ZII.

Johann Wolfgan..: Giieth('

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I g' )CO l't U'vilà prcd l .~

n'lntc nel la vita i un bm 1bi­l1bin ha

zit ni ~l:n7.a rischi;JI\~. 0111 t \ iene é. ttrav ~r~o rLl~o d i vili 'ogio li lo: di in lnel.

DaaJc cht.: nel lndo" ,iùeo i( L:ano"~ cil-a I J( I ;',i ni di persone t.: .. le in

It.r'l ] ,)1 ra h' k pcr. II che l'inno llSt i vi L:O Ti chi si ' ggira­n) 'n1 Ullt ai 4-5 Inilil ni. i cui il 70{~() "O li Xli ,hin i d :1 1;01 lpn;sa

ra i 6 lo! i '4 anni. (ìl i cfTclli dci V1-

giOt'è t..:~ci m'Jogiorc ]0 'ilÙ n ilint.::ss · - :p -~s.~ Hl nrnl­

glion111 k lor( pr 'laz'onl i te ct­tivc. "US( dci v'd (giochi ntà1ti l'ii/H " lu cup Ici! ì di JtI. ~1Z:::i(Jlle li (agio/Ill/nellto "JgÙ'1 -deduUin). cl; a lattaT1lenl I di inl 1ra::JOIl ] c J1ze­

dÙL;OJ1', di 'ulnpur{llillull0

l'n -w)('ùde. La psichI.: si s ti lL Jpa r erc 1l~1l o ed L.;hbora ldo varie

- Psicologa NPF

10duh i ] 'nlor H7l

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no p~ie patol 61C. alleI' /j mi dI.: l'Ullore c li ,I comp{}rtanll'nto.

r 'r clio d banlhino c aH' con inl1~1 ric r ',1 di 111-r lrlnaZ1 )ni d~ percepir t.: sU c ui 1~1 ~pcncnza, c ra i 3 c i ] D anni 'i (unc tra la Ilwggi lI' ric "C'l di L::SPC­ri~nzc: (. un li ducal l'i. Ollll con" r ,or ch • hanl (

ti fronte C~f\ citi as, t:18 i tl il orln J:il l I I r c ~c '(;I,;,;n.:,

c.:: t l'li i ~ n lt le a, L1 111 st'l j1I..:C Ili, l'i il I 'l' 'Ollccnt a­

re L 1"1 ' rir l 'Ialx razionI...: di inthrlllé\z:i ni l'be pro­nlUl \ t- 110 11 grazlOI1t: dci ( mi c non lu ·cttOll .-diJ:z'tZl [ st l"le c I ~ PI rcndmlcl tn tl< Lioni-

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• lin tU n: ' I più Il s~b ' 1e il l:111pO dj c.'p 'i­z'one '11 ciOCl :

'll''ii hl: 11 Cl l1cIlLItO i a tl :k-u'- ~1l1 cl~' .

-:u C' n,: : ' uI111Ca fondarn ltah I t d· le::'ll ~un '-

Anderson C.A., Bu hman B,J. UEffect of violent videogame on aggressive beh viour agre siv cognitj()n. aggressive effecl, phy fological arous I and pro ocia behaviou{ : a rneta analytic review of the scientific literature" Psicol. Sci 200 I; 12 (5): 353-9

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DALLA TOLLERANZA AL RISPETTO DELLA DIGNITÀ

UMANA Il concetto di tolleranza viene sostituito dalla Dichiarazione

Universale dei Diritti dell'Uomo: non più sopportazione del diverso ma pari dignità e diritti.

di Angelamaria Loreto

La tolleranza dO\Tebbe essere una fase di passaggio. DO\Tebbe portare al rispetto. Tollerare è offendere

(Wolfgang Goethe)

La "tolleranza" nei secoli

Nel 388 d.C. la sinagoga di Callinico snll'Eufrate fu incendiata da monaci cristiani istigati dal loro vescovo e aiutati dalla popolazione.

L'imperatore T eodosio decretò dle il tempio fosse ricostruito a spese del vescovo, ma

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l'intervento di S. Ambrogio, che sosteneva che un imperatore cristiano non potesse equipa­rare fedeli ed infedeli, valse ad ottenere l'annullamento del decreto. Si potrebbe dire che la posizione della Chiesa cattolica sul tema della tolleranza sia contenuta tutta in quel lontano ma significativo episodio del IV secolo.

Il grande teorico cattolico della tolleranza fu S. Agostino, il quale sosteneva che per necessit.'1 si deve convivere con il male, impossibile da eliminare, ma per sradicme il male del dissenso dalla Chiesa, la coercizione e la repressione sono addirittura benedette. In una delle sue prime opere - il De ordine -Agostino crea un' equazione che sarà ripresa nel Medioevo da S. Tommaso d'Aquino: si devono tollerare i non credenti allo stesso modo in cui bisogna tollerare la prostituzione.

Dopo Leone XIII il pensiero tomistico diventa addirittura norma per la 01iesa. Pio IX, infine, nel Sill,1bo, condannerà chi nega che la religione cattolica debba essere religione di Stato adesclusionedi tutte le altre religioniedi chi sostiene la libertà dei culti.

Per il grande pe.nsatore inglese, John Locke, il problema della tolleranza era soprattutto quello della tolleranza religiosa. Per lui debbono essere tollerate tutte le azioni e le opinioni che non riguardano la societ.'I, poichè resterebbero identid1e anche se la società non esistesse e non coinvolgono quindi l'i.nteresse pubblico. Tra le cose indifferenti, deve essere tollerato tutto ciò che non lede l'interesse collettivo inteso come conservazione degli interessi individll<lli. In crunpo religioso, non la pluralità delle opinioni e di culto è dannosa allo Stato, ma il tentativo di imporne una a preferenza delle altre. Ne consegue che i "papisti" non vrumo tollerati poichè l'essenza del loro culto è la contestazione del governo inglese ed essi stessi non accettano il metodo della tolleranza.

Nella storia d'Europa, di cui la Chiesa è stata tra i protagonisti politici, l'intolleranza è

ill1tica e la libertà moderna. Mutano le fedi religiose, i regimi politici (passando via via dagli Stati assoluti, alla rivoluzione francese, la restaurazione, la democrazia borghese, gli St.,ti nazionali, la rivoluzione comunista), ma il sistema intollerante messo a punto dalla Chiesa cattolica con il metodo inquisitorio - o consenso o repressione - continua immutato con l'avallo giustificill1te del tomist., 'bene cOlnW1e".

Oggi tutto ciò èsuperato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e non è più possibile arroccarsi in difesa di principi che un tempo sembravano indiscutibili. I diritti ulnani, infatti, hanno ora tu1 posto primario e la loro difesa e rispetto sono divenuti il cardine di qualsiasi azione religiosa o politica.

Naturalmente questa evoluzione non è avvenutanè pacificrunentenèall'improvviso. Vi hrumo contribuito, oltre alle migliaia di morti perchè sostenitori di idee diverse, filosofi e teologi con il loro pensiero. Dal concetto di tolleranza come sopportazione di un inevitabile male maggiore (S. Agostino e S. Tommaso), si è passati a quello di reciprocità di Locke e Milton e a quello libertario di Volt.,ire, per il quale la toller= è una virtù civile che bisogna diffondere poichè è l'unica che possa assicurare a tutti benessere e civiltà.

1995: rumo mondiale della tolleranza

L'Assemblea Generale dell'ONU, · nella convinzione che la toller= costituisca il fondamento stesso di ogni societ.'1 civile e della pace, ha proclamato il 1995 "anno della tollermlza" incaricando l'UNESCO di assu­mere il ruolo di organizzazione coordinatrice dell'anno.

I capi di Stato e di governo dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, riuniti a Vienna nell'ottobre del '93, hrumo dal canto loro approvato un piMo d'azione per il lancio di mIa vast., campagna di se.nsibilizz.,zione del grru1 pubblico, soprattutto dei giovani, e di

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rafforzamento delle ga­ranzie contro ogni forma di discriminazione. Il lancio ufficiale della

campagna è avvenuto a Strasburgo il lO dicembre 1994, in occasione della giorrlllta internazionale dei diritti umani, e prose­guirà fino a tutto il 1996 per mobilitare i vari settori della società europea a favore di obiettivi concreti di tolleranza, uguaglian­za, dignità e democrazia.

Il vertice della CSCE, tenutosi ai primi di dicem­bre del '94 a Budapest, ha sottolineato che "la prote­zione dei diritti wnani, inclusi i diritti delle perso­

Il filtlsofo !rlllll:e::.e Voltl/irl!, ",tluri! tI".1 'Trllll a /ti 51/11/1 lolleTflIl ZII ".

ne appartenenti a minoranze nazionali, è un fondamento essenziale della società civile democratica" e ha manifestato apprezzamen­to per il piano d 'azione del Consiglio d'Europa su razzismo, xenofobia, antisemiti­smoe intolleranza. La campagna di sensibiliz­zazione si articolerà in vari tipi d'azione fra cui: ricerche sulle cause del razzismo; elaborazione di materiale didattico; concorsi, premi, campagne radiotelevisive.

Ma educare alla tolleranza è veramente la soluzione adeguata? "Che cos'è la tolleranza? E' l'appannaggio

dell'umanità. Siamo tutti impastati di debo­lezze edi errori; perdonMci reciprocamente le nostre sciocchezze è la prima legge della natura": così definisce la tolleranza Volt.-ure nel suo Dizionario filosofico. E nel ''Trattato sulla tolleranza" precisa: "Il diritto naturale è quello che la natura indica a tutti gli uomini", "il diritto wnanO non può in nessun caso fondarsi che su questo diritto della rmtura; e il grande principio, il principio universale dell'uno e dell'altro è su tutta la Terra: non fare

agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te". Lo slogan della campagna - "tutti diversi,

tutti uguali" - potrà aver successo solo se si comprenderà profondamente che tollerare non significa sopportare, ma riconoscere ad ognuno parità di diritti e opportunità, rispetto e dignità nonostante la diversità, abolendo cosÌ !'idea di un rapporto da superiore (che tollera) ad inferiore (che è tollerato) . Pertanto, non educazione alla tolleranza sic

et sÙllplicitel; ma alfabetizzazione dei diritti wnani per consentire ad ognuno di sviluppa­re ed esprimere la propria dignità nel rispetto di quella altnù. D