CRONACA DELLE BELLE ARTI - Bollettino d'Arte · 2016. 9. 20. · logo; e coll aborò validamente...
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ANNO II. N ovembre 1915. N. I I.
CRONACA DELLE BELLE ARTI (Supplemento al «Bollettino d'Ade ») .
ANGIOLO PASQUI.
U n'altra grave perdita ha subito di recente il pe rso na le dell e Antichità e Bell e Arti con la morte del prof. Angiolo Pasqui, avven uta in Roma il rs ottobre, dopo penosa ma lattia.
Angiolo Pasqui nacq ue in Arezzo 1'8 settembre 1857, ed i s uoi genitori lo avviarono pe r gli studi tecni ci, .m a dopo averl i compiuti nel r87 r, si applicò co n a more all e discipline classiche, nelle qua li ebbe maestro l'esimio letterato D. Remig io Pacini. Si dette poi ad a pprendere l'a rcheologia con la g uida di Francesco Gam urrini, che lo e bbe sempre carissimo.
Nel r 874 compose un primo stud io sulla ricostruzione di un mo nume nto sepolcrale chiusino, studi o che fu pubblicato negli Annali dell ' Istituto di Corrispo ndenza Archeologica del r 877. Nel '76 iniziò un grande lavoro sulle pitture pa rietali de lle t ombe etrusche, per il quale raccolse una g ra nde quantità di materiale e d i osservazioui, e che do vette interrompere quando fu nominato segretario del R. Commissariato dell e Antichità dell 'Etruria e de ll'Umbria.
Nel r88o ini ziò insieme col Gamurrini e il Cozza i lavori preparatori per la Carta archeologica d e ll ' Ita li a centrale e v isitò a palmo a
pa lmo tutta la campagna romana e la Etruria bassa, raccoglie ndo un g ra ndissimo num ero di indicazion i per q uest'ope ra gra ndiosa rimasta purtroppo incompiuta.
Il primo no vembre rSgr e ntrò nel ruolo del personale de ll e Antichità e Belle Art i col titolo di adiutore, nel 1895 fu promosso Vice Ispet-
. tore e nel 1897 Ispettore. Durante qu esto peri odo, che egli passò in parte a Roma ed in parte a Firenze, ebbe in ca ricl1i di m olta importanza e resse per alcun t e mpo la Direzione del Museo Nazionale Roman o e de ll 'Ufficio degli Scavi di Roma; del q uale divenn e Direttore , in seguito a concorso nell 'anno rgo8.
Il Pasqui fu socio di varie accade mie, fra le quali basta ricordare l' Istituto Archeologico Genn'anico .
Sarebbe troppo lungo e numerare qui tu tte le imprese a rcheologiche alle q Lr ali il Pasqui partecipò, e g l'incarichi che gli furono a ffidati. D ei monume nti della sua patria fu sempre cultore appassion ato, e ne è testimone un 'opera che egli pubblicò insieme col fratello Uhaldo sulla Cattedrale d i Arezzo. D egli antichi vasi aretini poi fece oggetto d i studi speciali, che potè condurre agevolme nte nell a grande raccolta del Museo di Arezzo, di cui fece il catalogo ; e co ll aborò validamente con g li editori del Corpns htsC1' iptionmn LaHnarum per la pu bblicazione dei bolli di questi vasi. Lavorò col Barnabei all a siste mazione del Museo Nazionale d i Villa Giulia, e prese parte a moltiss·ime campagne di scavi e molte ne diresse ; basterà che io ricordi g li scavi dell a villa d i Boscorea le, da lui ampiamente illustrati nei Monumenti Antichi d<~i Lincei, e quelli dell' Ara Pacis Augustae, condotti con g rande perizia fra le più aspre d iffico ltà . In questi ultimi anni, in cui fu Direttore dell 'Ufficio degli Scavi di Ro ma, del Lazio Antico e della provincia di Aq uila, rivolse le sue cure maggiori a rimettere in luce, presso Licenza, gli ava nzi di una villa nella q uale ricono bbe quella che Orazio ebbe in dono da Mecenate; e condusse alt ri scavi di molta importanza, come quelli recentissimi del tempio di Giunone S ospita in Lanuvio.
A lla vasta cult ura archeologica e letteraria
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il Pasq ni accoppiava un largo corr edo di cognizion i tec ni che, ra re in uno scie nziat o, che g li permetteva'no di compre ndere appie no i procedimenti delle a rti a nti che, e lo mettevano in grado di riconoscere con ogni s icurezza g li oggetti aut e nti c i d a i falsifi cati, dote preziosa in chi sia pre posto acl una raccolta el i antichità . Ma l'a m o re più grande del Pasqui fu lo scavo. [n campagna egli aveva un maraviglioso intuito che, unito ad un sot ti le ed acuto spirito di osser vazi one, faceva di lui un gra nde maestro. E d infatti e~li spese la maggio r pa rte della sua a ttività , che fu molta , nel ri cercare scavando le vestigia di civiltit antiche , e nell'illustrare i risultati de lle s ue ca mpagne in nume rosi scritti, dei qua iL ricordiamo qui i più notevoli.
I. Ricostntzione di zm momtmento sepolcrale c!tittsùto, in « An na li d ell'Ist itu to d i Corrispo ndenza archeologica », 1877, p. 73- So, ta vole d'agg. H - I.
2. La cattedr ale aretina e i suoi momtmenti (in coll a iJoraz ion e col fra te ll o U balclo), A rezzo , I SSo.
3· Di mt antico tetto di osso scoperto in mta tomba di Nm·cia, in « Mon. Lincei », I (r 892), p. 23I - 244, con due . tavole.
4· La villa. pompeiana della P isanella presso Boscoreale, in « Mon. Lincei », VII (I897), p . 397 -554, con una tavola e 76 figure.
5· Manico di bronzo proveniente da Acquaviva Picena in « Bu i!. di Paletn. Ita l. », ser. III, tom. VI (I9oo) p. 126-13r.
6. Di mt rito .fmtebre osservato in alcune sepottu1•e di Todi, in « Festheft d . Wiener Studien zum. 6o Geburtstage Bormanns » 1902, p. 174-179.
7· Per lo studio dell'Ara Pacis Augustae, in «Studi Romani», I (1913), p. 283-304.
S. Il simulacro sù·iaco del Gianicolo, in « Studi romani » I (1913), p. 343-350.
Nelle « Notizie degli Scavi » pubblicò le relazion i seguenti:
r. Scavi presso Staggiano, 1877, p. 305. 2. Scavi p1•esso la chiesa di S. Croce in
Arezzo, 1878, p. 329. 3· S cavi dell'antica città .etrusca Saturnia,
1882, p. 53· 4· Catalogo delle forme fittili r invemtte entro
Arezzo, t 884, p. 369. · 5· Scoperte di mdichità nella sistemazione
del canale di Chiana, 1884, p. 380. 6. Scavi dell'antica città di Vetulonia, 1885,
p. II4· 7. Scavi a Villa Tarantola 1tella nec?·opoti
ta?'qttiniese, 1885, p. 15'2. 8. Ricer che storiche e topografie/te dell'an
tica città di Gabii, I885, p. 424. 9· Relazioni sugli scavi detta ?tecropoli tar
qttiniese, 1885, p. 437, 462, 505. IO. Studi sopra l'ttbicazione dell'antica Tar
quinia (in collaborazione col conte A. Cozza), 1885, p. 5I3 .
I r. . Scoperta della nec1•opoti bisentina, I886, p . 143, 177, 290.
12. Scavi della ttecr opoti tentana, I886, p . 248; I907, p. 595 ·
13. rlvanzi di ?tll tempio scoperti in contrada « Celte» a Civita Castl(llana, I887, p. 92.
14. Avanzi di tempio etntsco scopet•ti in contr.a.da «lv Scasato » a Civ ita Castellana, I887, p. I37·
15. S cavi della necropoli falisca in contrada «la Poma », "' Civita Castellana, 1887, p. 170, 262.
r6 . S cavi delta 1tec1·opoli fatisca in co?tt?•ada « Vatsiarosa »,a Civita Castellana, r887, p. 307 .
r 7. Scavi della necropoli volsiniese, r 887, p. 350.
I8. Scavi m·cheotogici ttel ten·itorio di Sibari, r 888, p. 244, 462, 575, 648.
I9· Scoper te nelt'm·ea di Fot•o Clodio, presso Bracciano, I889, p. 5·
20. Tomba con isc1•izione falisca, g raffita sopra tegola, r 889, p. I53·
2r. Nttove esplorazioni in cont?•ada Pagliano, p1•esso 0 1•vieto, 1890, p. 210.
22. Tombe etr usche ùt Sngano, presso Orvieto, r89o, p. 35 r.
23 . Di tma isc1·izione latina scope1'ia 1tel suburbio di Arezzo, I892 , p . 468.
24. Esplorazione nella villa rustica in contrada « Pisanella » a Bosco1·eale, I896, p. 234.
25. Di nn 'antica ?tecropoli scoperta a Poggio Sommavilla, I896, p. 476.
26. D i nn 7Jto1'SO eqttino, di b1•onzo, scoperto a Ba1•bat•ano, r897, p. I37·
27. JVnove scope1•te nella ?tec?·opoti p1•enestina, I 897, p . 254·
28. Di ltlt sepokreto isolato, scoperto presso Campagnano, r897, p. 305.
29 . Scavi nella necropoli ardeati1ta, I 900, p. 53 ·
30. Nnove scoperte ?tella ttec?·opoli tm·qt.tittiese, 1900, p . 83.
31. Nttove 1'ice?•clze fatte ·nell 'a1•ea dell'antica ttecropoti p1•euestina, 1900, p. 89.
32. 1Vuove scoperte nella località Vasciano, a Todi, I9oo, p. 25r.
33 · Tomba arcaica, scoperta in te1•ritorio di Grottafe1'1'ata, I9oo, p. 405.
34· Tombe arcaiche, del periodo Villanova , scope1•te a Palombara Sabina, 1902, p. 20.
35· Scavi della ?tec?·opoli di Fereuto, 1902, p. 84.
36. Statttetta votiva, in bronzo, $coperta a Segni, I9o2, p. r98.
37· Scavi nel territorio di i1{azzano Romano, I902, p. ~2I, 593·
38. Vestigia di 1m tempio p1•esso la città etntsca di Co1•neto Tm·qninia, I9o2, p. 393·
39· JVnove scope1'le denb·o alla città di S. Ma-1'ia di Falle1ri e attorno alla sna 1tCC1'0Poli, I903, p . 14·
40. Sarcofagi etrnsclzi, scopet•ti nella necropoli. dell'antica J1{ttsarna, p1•esso Viterbo, 1903, p . . IJ6.
.Ìr. Nztove scopede di antichità denb·o l'abitato di Civita Castellana, 1903, p. 453 ·
42 . Scavi dell'A ra Pacis Angnstae, 1903, p. 549·
43· Terrecotte ornamentali , scoperte a Palestrina, in conb·ada « Colombella », I905, p. 124.
44· jl{atrici fittili per formarne pmti da di-
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strib/lliTe in pnbblici spettacoli, scopede Pt'esso il Casone, in Ostia, 1906, p . 182, 357·
45· B?'Onzi etntsc!zi, <Jotivi, scopeTti presso Taèna, nel Comune di C!titignano, 1907, p . 109.
46 . Tomba d'età . romaua, scopet' ia pTesso l 'antica città di AmitentttJII, 1907, p . I45·
47· I sct' izione uwwt1nentale, sropeTta nel Foro di Assisi, 1907, p . 223.
48. Tomba arcaica della nect'opoli rnsellana, pTesso Grosseto, 1907, p. 315 .
49· Tomba scopet'ta nell 'estremo limite orientale della 1tect'opoli di Vetnlonia, 1907, p . 31 9.
so. Avanzi di caseggiato e tomba di età bat'barica, entro la cinta m'bana di Fiesole, 1907, p. 728.
51. Scopet'te di mtiic!zità snl colle di Bengodi, a Talamone, 1908, p . roo.
52 . Saggi di scavo sul Monte della llfoscona, Pt'esso l 'antica Rttsellae, I 908, p. I 70.
53· Scopet'ta di una statua mannoTea di Attgnsto, presso la via L abicmta, 1910, p. 223.
54· Tratto dell'antica via Salm'ia e cippo millim' io, scopet'ti presso llfontelibretti , 1910, p. 366.
55· A 1dico edificio ?' iconosciuto per la sede del Senacnlwn 1mtliermn, 1914, p . 141.
Nuove scopet'te in R o111a e nel S1tbtwbio, 1909, p. 7, 37, 109 , 221 , 386, 425; 1910, p. 3, 53, 89, 132, 162, 243, 285, 370, 419, 487, 546; 1911, p. 35, 205, 338 ; 1912, p. 21 , 195, 430.
Nuove scoperte nel PO?' tico delle Cot'POt'azioni e Pt'Osegttimento degli steTri P?'esso il dewmano, in Ostia antica, 1914, p . 98, I 47·
ETTORE PINELLI .
Una no bi le fig ura di a rtista , ins ig ne e fecondo quanto semplice e modesto, è scompa rsa con E ttore P in elli, spe ntosi il 17 d e ll o sce rso sette mbre a Roma , d ove pure e ra nato il r8 ot
t obre 1849. La scuola violinistica rom a na, fondata d al
vene ra ndo Tull io Ram acciotti , ebbe in Ettore Pine ll i il suo più valo roso cam pione, il continu ator e più degno, che co n la suggestiva virtù d e ll 'ese mpio, col fe rvi do a m ore e la fede a nimatri ce eli un t empo, costa nte ap ostolato ne ll ' insegnamento, riuscì a creare un a numerosa fi o re nte schi e ra eli e let ti discepoli , va nto legitt im o invidiato. di Lu i e d el L iceo musicale di Santa Cecilia, a l qmtle , co n G io va nni Sgamba ti e con a ltri egregi culto ri de ll'a rte , Eg li e ra stato uno d ei bene meriti fondatori.
'Perfezionatosi negli anni g iova nili sotto la sapie nte , a uste ra guida eli G iuseppe J oachim, a veva acquistato qu ell a profonda sicura pe netrélz ione d e ll o stile ch e d ivenne pregio singola re e precipu o d e ll a sua in dole artisti ca, d el suo te mpe ra mento d i esecutore e d 'interprete delle più insignì composizioni d e i classici maestri cie l vio lino.
A sua volta acquistò be ll a re putaz ione anche
quale compositore_; e se la s ua Marcia di 1wzze o la Ouvet' i1we di Concet' to , be nchè p rege vo li per e lega nza e spontane ità, no n rivela no un a forte, spiccata personalità eli sin fo nista , certamente una nobil e ispi razio ne e una tecnica perfetta rifulgono n elle sue composizioni per vi olino e p er canto, in pa rt icola r m odo nel Quartetto per a?'chi, esegui to a Parig i, ne i concerti dat i cimante l'Esposizione unive rsale del r878, da l Q uartetto roma no, i cui com po ne nt i e rano, col Pinelli stesso, il Monachesi, il D e
S a nctis e il Forino .
li maggior tito lo d i me ri to eli E ttore Pinelli fu pe rò quello di a ve r fondato la S ocietà orchestra le roma na, eli cui p e r venticinque a nni d iresse, fra le inev itab ili diffico ltà e d iffidenze d ei primi t empi, qu ei m em orabi li concerti, nei qua li seppe rivela re le maggiori composizioni sinfoniche classiche e m od erne di ogni scuola e eli ogni ge nere, prom ove ndo così e sviluppando il g usto e la coltura della musi ca o rchestra le fin a ll ora negle tta nell 'am bie nte roma no .
Etto re Pin ell i e b be la sincera, a ffettu osa esti mazi o ne di cospicui pe rsonagg i, prima fra q uesti la Regi na Marg herita, e di g randi a rt isti , segnata me nte quell a cordia liss ima di Francesco L iszt , p er lung hi pe riodi ospi te di Roma. Amato dai colleghi , venera to da i d iscepoli , E tto re Pine ll i non e b be ne mici, fatto eccezionale ne ll 'a mbiente artisti co, ma ben meritato da l va lore pari alla modestia d e l Maestro, d alla bontà e d a lla rettitud ine d ell'uom o esempla re , che sap eva conquistarsi la stima e l'affetto d i q uant i lo conosceva no, che con la sua m orte ha lasciato in tutti un caro, indelebil e ricordo, il rimpianto più vivo e si ncero.
T . M .
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