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Notiziario dell’O.S.A. - Valmadrera

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2 · CROCIATINO 2015

La parola del presidente 3Gioco di squadra 3

La parola del DonSappiamo progettare il bene? 4

Sci di fondoSci di fondo 2015 5Inverno sugli sci di fondo 7

Sci alpinoNeve programmata, sciata assicurata 8Campionato intersociale di sci alpino 8Corso di sci alpino a Chiesa Valmalenco 9

Corsa in montagna11° Trofeo Dario e Willy 10Campionato sociale corsa in montagna 12 Tra Giir di Mont e ZacUp, ... 13La Sportiva Mountain Running Cup 14Nell’atletica - 80 anni e non sentirli 14Compleanno speciale 15

Marcia alpina di regolaritàAnalisi per intenditori in materia 16Migliori risultati gare marcia 2015 17Sociale di marcia 2015 18Campionati italiani per associazioni 2015 20

Corso di escursionismo47a edizione 21

27° settimana escursionisticaTEMU’, 13-20 Giugno 2015 24

CampeggioCi sono luoghi … 25Campeggio a Pinzolo 271° ediz. “Ferragosto Bike Cup 2015” 28#CAMPANILbasso 29

Gruppo Tempo LiberoEscursioni GTL 30Tour del Molise 32Santa Fosca 2015 34Il sangue del Pelmo 36

Attività alpinisticaAttività alpinistica dei soci 37Il sogno 40La prima Valma Street Block… e che prima!!! 41

Gruppo FemminilePorto Venere e isola Palmaria 42Ha quarant’anni il fontanino del Gruppo Femminile 43Una giornata particolare 43

Altre attività OSANotizie flash (Osiadi 2016, S. Messa al bivacco, pranzo sociale, scambio degli auguri) 44La lasagna de la Sciura biunda 46Pulizia sentieri e torrenti 48Lettera aperta al nuovo socio 49Collaborazione con le scuole 50

Dai sociAvventura 52Alfabeto engadinese 53CERVINO, 150 anni dalla prima salita 54

SOMMARIO

Organigramma 2014/2015

Gruppo Femminile

Presidente Valsecchi Laura Coordinatore campeggio

Vicepresidente Rusconi Domenico

Consiglieri Anghileri Edoardo Coordinatore tesseramento O.S.A.

Brambilla Raoul Coordinatore sci alpino e tesseramento FIE

Butti Carlo Alberto Aiuto coordinatore settimana escursionistica

Butti Maurizio Coordinatore gite giovanili e aiuto coordinamento campeggio

Butti Stefano Coordinatore gruppo atleti di corsa

Colombo Paolo Aiuto coordinatore corso escursionismo e gare corsa

Corti Tino Coordinatore sede O.S.A. e S.Tomaso

Perego Stefano Coordinatore settimana escursionistica, aiuto segnaletica sentieri, gruppo antincendio

Piffari Felice Coordinatore ferrata, segnaletica sentieri e referente Protezione Civile

Rusconi Andrea Aiuto segreteria

Rusconi Carlo Cassiere, coordinatore settimana turistica Gruppo Tempo Libero

Rusconi Gianluigi Coordinatore gare di corsa in montagna,

sci di fondo, sci alpinismo e segreteria

Valagussa Angelo Aiuto cassiere

Valsecchi Ruben Aiuto tesseramento

Vassena Enrico Coordinatore attività giovanili

Revisori conti Villa Pietro Gritti Fabrizio Vassena Andreina

Altre cariche Anghileri Giuseppe Coordinatore gare di marcia

Canali Giuseppe Delegato rapporti con la F.I.E.

Castagna Ezio Aiuto coordinatore ristoro San Tomaso

Corti Giovanna Responsabile gruppo femminile e aiuto coordinatore sede Osa

Piloni Giuseppe Coordinatore Gruppo Tempo Libero

Rusconi Angelo Aiuto attività giovanili

Rusconi Alessia Segreteria

Sala Luigia Silvia Coordinatore corso d’escursionismo

Valsecchi Cristina Segreteria

Responsabile Corti Giovanna

Consiglieri Aldeghi Rosalinda Bonfanti Margherita Dell’Oro Anna Dell’Oro Micaela Fiorillo Cinzia Polti Rita Rota Elisa Rusconi Irene Sala Luigia Silvia Valsecchi Marta Valsecchi Sandra Vassena Andreina

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CROCIATINO 2015 · 3

sbaglia, ma non è questo che vogliamo dai no-stri giovani. Cer-chiamo invece d’incoraggiarli a provare, valu-tandoli come se fossero i nostri figli, con men-te aperta alle idee e magari

al cambiamento! Quando la distanza dell’età è parecchia, si fatica a capire il punto di vista dei più giovani, però, al-cuni di voi, anche se con qualche anno in più sono aperti a incoraggiare nuove idee!Dopo questi quattro anni sono molto orgogliosa di rappresentare questa società che nel 2016 avrà 65 anni! Un altro traguardo importante. Segna-molo sul calendario, perché abbiamo ancora la fortuna di avere i nostri soci fondatori che vegliano a distanza su di noi! Nelle prossime pagine troverete nu-merosi articoli che i nostri soci scrivo-no con dedizione e continuità. Ringrazio tutti voi, volontari che ave-te dato il vostro contributo in questo anno, la redazione del Crociatino che in pochi mesi riesce a fare miracoli!Voi cercate, durante l’anno, di impe-gnarvi a scarabocchiare per documen-tare la nostra storia! Non pensate che sia banale, perché il pensiero di ognu-no è un pezzetto di storia da ricorda-re! Un augurio di un felice 2016 pieno di soddisfazioni.

portuno. I nostri “ insegnant i” stanno mol-lando, non per mancanza di vo-glia o tempo ma per un cambio generazionale. Vi chiedo: “Non tutti assieme, però!”. Avreb-bero bisogno di giovani che affianchino le loro attività con impegno e perseveranza. Incorag-giamoli a provare, diamogli fiducia e la possibilità di entrare a far parte di que-sto gruppo con rispetto. Se guardia-mo al passato anche i nostri “anziani” hanno fatto i loro errori, noi oggi fac-ciamo i nostri e sappiamo che anche i futuri giovani commetteranno i loro sbagli. Certo a non far niente non si

Il tempo vola e un altro anno è già passato. Le soddisfazioni sono sta-te tante e l’impegno di ognuno non

è mancato. Non vi nego che a volte è stato difficile e come in ogni grande famiglia i problemi non sono mancati, ma il bello è riuscire sempre a risolver-li per poi ripartire più carichi che mai.L’entusiasmo non mi manca e mi attira avere sempre cose nuove da pensare. Quest’anno si rinnoverà il Consiglio Direttivo, ringrazio i consiglieri uscenti e nello stesso tempo vorrei spronare le nuove leve all’impegno. Non sarà facile, perché siamo un’impresa impe-gnativa e con molte attività al seguito. Non spaventatevi, perché quando si riesce a ingranare e a capire il proprio posto poi si prosegue con chiarezza. Abbiamo bisogno dell’impegno di tut-ti, anche del piccolo gesto che può essere fondamentale al momento op-

Laura Valsecchi

La parola del presidentelA pAROlA del pReSIdente

Sembra una frase retorica, ma con grande significato.La squadra gioca assieme, si complementano le persone. La squadra è di tutti e tutti lavorano per lo stesso fine. Così anche nella nostra So-cietà.Non c’è un proprietario, ci sono i responsabili dei vari gruppi che per primi devono rispettare le regole, diversamente dove andremmo a fi-nire?Il lavoro è tantissimo e se non ci si rispetta faremmo solo confusione e pessima figura.L’aiuto di tutti i soci è prezioso; basta guardare le gare che organizziamo e... i risultati.Allora forza e coraggio... continuiamo a lavorare insieme per la Società che ha guadagnato prestigio.

Un socio

Gioco di squadra

Sabato 27 Febbraio 2016 dalle ore 20.00

sarà possibile votare, presso la sede OSA, per il nuovo consiglio direttivo.

Alle ore 21.00 si terrà l’assemblea annuale.

TI ASPETTIAMO!!!

Anno 45 - Dicembre 2015

Redazione: Alessia Rusconi, Gianluigi Rusconi, Cristina Valsecchi.

Fotografie: Leopoldo Bonacina, Raoul Brambilla, Carlo Alberto Butti, Giorgio Castelli, Mario Ceruti, Giovanna Corti, Tino Corti, Cristian Ghezzi, Marcello Mainetti, Marco Mainetti, Stefano Perego, Giuseppe Piloni, Alberto Rusconi, Domenico Rusconi, Gianluigi Rusconi, Walter Sangalli, Simone e Carlo Tegiacchi, FotoClub “Gianni Anghileri” Valmadrera.

Impaginazione: Cristina Valsecchi.Stampa: GraficheCola - Lecco

In copertina: Vista dal sentiero Dario & Willy, Giorgio Valsecchi

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4 · CROCIATINO 2015

lA pAROlA del dOn

Don Tommaso

Sappiamo progettareil bene?

pensato: il Vangelo. Gesù ha passato 30 anni dei suoi 33, nel silenzio e nel nascondimento di Nazareth; e cosa ha fatto in quegli anni? Ha condiviso la vita quotidiana di noi uomini e don-ne, ha scrutato e cercato di compren-dere il nostro cuore e ciò che lo abita e ha immaginato, progettato, il bene più grande per noi. La croce di Gesù, il suo amore fino alla fine che salva dal-la tristezza del male, dalla banalità di amori sterili che non riempiono la vita, non nasce per caso; non si improvvisa un amore così. Nasce da un progetto, dal metterci la testa e il cuore!E allora noi vogliamo ripartire da qui: il nostro vivere esperienze aggregative e sportive in oratorio dovrà nascere da un progetto educativo consape-vole, soprattutto per chi lo propone, con finalità e obiettivi precisi, scritti, pensati e studiati in modo accurato. Un progetto educativo che sappia dire esplicitamente che “tipo” di uomo o di donna noi vogliamo creare attra-verso le nostre proposte, un progetto educativo che ci obblighi a confrontar-ci continuamente con il Vangelo e che ci faccia domandare ogni giorno se ciò che facciamo corrisponde a quello che Gesù vuole per la nostra vita, per la nostra felicitàSoltanto così ragazzi, giovani, adul-ti troveranno nella passione per la montagna, nello sport, nello stare in-sieme un’opportunità di vita che non troveranno altrove e il nostro Oratorio, la nostra Comunità sarà sempre viva e attraente perché apparirà come un “luogo” e un “tempo” capace di far sognare una vita piena, la stessa vita che Gesù ci promette seguendolo.

sappiamo progettare il bene dei nostri ragazzi, dei nostri figli, e anche il bene nostro? Siamo capaci di progettare il bene di questi ragazzi e gio-vani cui offriamo la possibilità di vivere, all’interno del cam-mino della nostra comunità, diverse attività, da quelle for-mative, a quelle sportive, a quelle spirituali? Quello che facciamo ogni giorno nei confronti dei nostri fi-gli, dei nostri ragazzi, nasce da un pro-getto, da un saperci fermare, mettere a tavolino e pensare nei minimi parti-colari il meglio per la loro vita? Oppu-re viviamo nei loro confronti facendo una serie di cose, offrendo una serie di opportunità che sappiamo essere buone (come lo sport, la passione per la montagna) perché è un dato di fatto, ma senza metterci la testa e il cuore, senza perdere la testa per trovare le vie migliori per raggiungere i nostri ragazzi e farli crescere come persone vere, futuro di questo nostro mondo? Come adulti chiamati a guidare questi bambini, ragazzi e giovani, abbiamo un “progetto educativo”, riflettiamo conti-nuamente su quali siano i modi miglio-ri, più efficaci per relazionarci con loro, per trasmettere loro ciò che nella vita è fondamentale?Nel nostro oratorio, nella nostra co-munità, quanto tempo spendiamo per progettare il bene? Offriamo loro tan-te opportunità: catechesi, momenti di svago, sport ma quanto di queste cose nasce da un fermarsi, da un aver immaginato il bene migliore per que-sti nostri figli? Ho l’impressione che purtroppo non abbiamo speso troppo tempo ed energie per questa proget-tualità, per costruire davvero la felicità dei nostri ragazzi!Lo fa il laser game di Erba, com’è che non lo facciamo noi, genitori, edu-catori, preti, cristiani che credono in Gesù? Sì perché il nostro credere in Gesù è un credere che si costruisce sul progetto educativo più bello che sia mai stato

Un mese e mezzo fa sono sta-to con alcuni ragazzi e ragazze a Erba a vivere un’esperienza

straordinaria, di quelle che lasciano il segno. Di certo starete pensando ad un momento di ritiro spirituale, ad un incontro testimonianza con qualcuno che ci abbia fatto riflettere sul senso della vita… Ebbene, siamo andati a giocare al “Laser game”. Oltre al diver-timento che questo gioco ci ha per-messo di vivere, una cosa quella sera mi colpì: parlando con il ragazzo che gestisce la struttura, mi ha racconta-to che, a partire da questo gioco (tra l’altro ho scoperto essere un vero e proprio sport approvato dal Coni, con tanto di squadre, allenamenti e cam-pionati), hanno creato dei progetti edu-cativi in particolare rivolti a centri per disabili e comunità di accoglienza per minori. Sono stato subito interessato a questa idea e mi sono fatto manda-re il progetto: con il sostegno fonda-mentale di una psicologa hanno cre-ato appunto un progetto che si serve di questo gioco per aiutare bambini e soprattutto ragazzi a far crescere valori e punti di riferimento umani necessari per poter diventare persone vere, che possano vivere una vita piena; a par-tire dagli elementi costitutivi di que-sto gioco vengono forniti ai ragazzi gli strumenti per affrontare i momenti di conflitto che si incontrano nell’espe-rienza quotidiana e soprattutto viene data loro la possibilità di intravedere le prospettive buone su cui indirizzare la propria vita, le proprie relazioni, gli impegni, ecc. Perché vi sto raccontando questo? Perché ciò che mi ha stupito in modo straordinario è il fatto che qualcuno ab-bia messo la testa e il cuore, che si sia messo a tavolino, per trasformare un semplice gioco da sabato sera in uno strumento educativo.Questo mi ha fatto molto riflettere personalmente e vorrei rilanciare la riflessione agli adulti, genitori, soci dell’Osa, responsabili di esperienze che proponiamo ai nostri ragazzi: noi

Giochi durante la giornata dell’amicizia

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CROCIATINO 2015 · 5

11 gennaio 2015: una striscia di neve artificiale in mezzo ai prati con temperature che fino al giorno prima raggiunge-vano i 10° sopra lo zero a 2000 metri di quota…è questo

il paesaggio quando, poco prima delle 10, arriviamo a Pontresina per la prima uscita del Corso di Fondo. Bastano però 10 minuti di bufera e tutto diventa bianco: alla fine sono solo 2 o 3 centimetri di neve, perché il tempo subito migliora, ma almeno iniziamo il corso con un po’ più di ottimismo in attesa di ulteriori nevicate. Il “format” è ormai collaudato: 5 domeniche sulla neve dell’Engadina, su pi-ste sempre ben tracciate, appoggiandoci ai centri del fondo di Pon-tresina, Maloja, St.Moritz, Samedan, e 10 ore di lezione con i nostri fidati maestri Mauro, Beppe, Angelo e Andrea. Anche quest’anno una cinquantina gli allievi iscritti, divisi in 8 gruppi a seconda della tecnica (classico o skating) e del livello personale. Naturalmente,

Gianluigi Rusconi

Sci di fondo 2015

ScI dI fOndO

Alcuni partecipanti al corso

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6 · CROCIATINO 2015

circonda.La domenica successiva, 22 febbraio, è la volta del Cam-pionato Socia-le. Quest’anno si torna al Passo del Maloja, sul classico anello da 3,5 chilo-metri, teatro di innumerevo l i sfide “all’ultimo sci” negli anni scorsi. Purtrop-

po, con il passare degli anni, anche la carica agonistica degli osini si è un po’ spenta e i partecipanti si sono più che

Pusteria per cercare nuove piste e nuovi paesaggi dove sfogare la propria voglia di “fondo”. Dob-biaco, la Val Fiscalina, la

Val Casies, le pi-ste del biathlon di Anterselva: tut-

te località dove lo sci di fondo, sia dal lato agonisti-co che da quello turistico, è una delle attrazioni principali, per gli stupendi tracciati e naturalmente per l’inconfon-dibile panorama dolomitico che li

come negli anni scorsi, sono stati moltissimi anche gli ex allievi che han-no approfittato dell’occasione delle 5 gite in auto-bus per met-tere alla pro-va la tecnica acquisita e riscoprire il piacere della tranquillità in-vernale della natura alpina tra le valli ed i laghi ghiac-ciati dell’En-gadina.Fino alla pri-ma domenica di febbraio quindi i no-stri fondisti si sono esercitati soprat-tutto sulle comode piste svizzere, con l’obiettivo rivolto agli appuntamenti più impegnativi della stagione: la gita di tre giorni a Naz-Sciaves, nelle Dolomiti, il Campionato Sociale e per finire la “classica” traversata Maloja-Zernez.Così, da venerdì 13 a domenica 15 febbraio un pullman pieno di appas-sionati sciatori si è diretto verso la Val

ScI dI fOndO

Alcune immagini del campionato sociale

Sciatori durante la traversata dell’Engadina

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CROCIATINO 2015 · 7

con grande “grinta” si sono sfidati sull’anellino da 1 km.L’ultimo appuntamento stagionale con lo sci nordico è stata l’oramai mi-tica “traversata dell’Engadina”: dal Passo del Maloja a Zernez (quasi 60 chilometri...!). Quest’anno abbiamo raccolto la proposta di organizzare questa gita il sabato, cercando così di evitare sovrapposizioni con altre mani-festazioni e lasciando magari qualche domenica libera in più nel nostro den-so calendario. Così, sabato 28 febbra-io si torna a partire dal Maloja, per i più allenati, da Samedan o da Zuoz, per gli altri, solcando i laghi ghiacciati, i bo-schi e le lunghe distese di neve, per ritrovarci poi tutti insieme a Zernez a concludere in compagnia questa lun-ga stagione dello sci di fondo... arrive-derci al prossimo inverno!

ne pura, ma momento di ritrovo e di amicizia per condividere una passione comune. Poi ci sono i 7 chilometri da percorrere a tutta e infine c’è anche la classifica... e qui, finché qualche gio-vane non comincerà ad allenarsi un po’, continua il dominio di Pietro Riva, anche quest’anno nettamente primo davanti a Maurizio Gandin e Gianluigi Rusconi (a dire il vero qualcuno so-spetta che lo lasciamo vincere perché ogni anno ci porta focacce e pizzette per festeggiare nel dopo gara...!). Po-che anche le donne ed i ragazzi al via, che hanno percorso un solo giro di pista da 3,5 km, con Barbara Dell’oro a imporsi in campo femminile e Luca Rusconi tra i giovani. Da segnalare in-fine la partecipazione dei giovanissimi fratelli Milesi, Lorenzo e Leonardo, gli unici della categoria “cuccioli”, che

dimezzati: soltanto in 18 gli sciatori al via! Forse si è perso un po’ anche il senso della gara sociale, che non deve essere, e non è mai stata, competizio-

ScI dI fOndO

La stagione delle gran fondo di sci è iniziata con la mitica Marcialonga delle valli di Fiemme e Fassa. Seppur la neve si è fatta un po’ desiderare l’organizzazione è at-trezzatissima a preparare le piste anche con neve artificiale; quindi, come sempre, è bello partecipare e il riscontro è il tutto esaurito.Alla fine di febbraio siamo andati in Svezia per la Engelbrektslop-pet, gara in stile classico su un bel

percorso “sali-scendi” tra laghi e boschi. I numerosi concorrenti sud-divisi su percorsi di varie lunghez-ze (da 25 a 60 Km) hanno la pos-sibilità di raggiungere soddisfatti il traguardo dopo aver usufruito dei diversi ristori con l’immancabile presenza di cetrioli e succo di mir-tillo. Paradiso dello sci da fondo, abbiamo trascorso delle belle gior-nate in compagnia di stranieri che come noi amano gli sci stretti.

Anche quest’anno abbiamo parteci-pato alla traversa-ta dell’Engadina Maloja-Zernez. È stata l’occasione per Renato di fare una lunga sciata. Partito da Zuoz alle 5 del mattino col frontalino e la tem-peratura a - 12° ha incontrato a Sils il gruppo partito dal Maloja per ritorna-re insieme fino a Zernez.A fine Marzo è stata la volta del-la Russia. Le due gare della Demino Marathon si svol-gono nel centro di

fondo vicino a un piccolo villaggio nelle vicinanze del fiume Volga a 600 Km a nord di Mosca. Abbiamo avuto modo di conoscere, in parte, il modo di vivere degli abitanti; non certamente nel lusso. Pur essendo in un gruppo di diverse nazionalità la settimana è trascorsa piacevol-mente.La stagione invernale si è conclusa con le consuete sciate in Engadi-na.

Renato e Giovanna

Inverno sugli sci di fondo

CORSO DI SCI DI FONDO10 Gennaio: Pontresina17 Gennaio: Passo Maloja24 Gennaio: St. Moritz31 Gennaio: Pontresina7 Febbraio: Samedan

FINE SETTIMANADI FONDO19, 20 e 21 febbraio 2016:3 giorni a Naz Sciaves

Programma 2016

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8 · CROCIATINO 2015

Non poteva andar peggio del-lo scorso anno, ma la paura di trovare brutte giornate ha

diminuito, seppur di poco, il nume-ro di partecipanti alla tradizionale 3 giorni di sci.Sul versante Dolomitico non ci sono state abbondanti nevicate, ma l’ef-ficiente organizzazione altoatesina garantisce neve per tutta la stagione invernale.Le brune distese ai fianchi delle piste non sono un bello spettacolo per gli amanti del panorama, ma agli scia-tori osini una striscia di neve, seppur artificiale, è più che sufficiente.Complici anche le belle giornate di sole, si è quindi sciato benissimo.La siccità quest’anno metterà a dura prova i gestori degli impianti; ma la sfida maggiore e più preoccupante è quella del cambiamento climatico che ci porterà a cambiare, chissà quanto rapidamente, le nostre abi-tudini.

Raoul Brambilla

neve programmata,sciata assicurata

ScI AlpInO

CORSO DI SCI ALPINO E SNOWBOARDSabato 16, 23, 30 Gennaio e sabato 6 Febbraio 2016: a Chiesa in Valmalenco

3 GIORNI DI SCI ALPINONELLE DOLOMITI4, 5 e 6 marzo 2016:3 giorni a Naz Sciaves

Slalom GiganteOga - Le Motte, 8 marzo 2015

Il podio di ogni categoria:Cuccioli1 Spoto Nicola 1:24,28 sev2 Valsecchi Michele 1:24,90 sev3 Brambilla Gabriele 1:33,77 osaRagazze1 Bertelli Sara 1:22,21 osa2 Sozzi Elisa 1:35,64 sevRagazzi1 Rusconi Mattia 1:08,68 osa2 Colombo Mattia 1:22,03 osa3 Rusconi Luca 1:23,37 osaJunior femminile1 Rusconi Gaia 1:14,88 osa Campionessa valmadrerese 2015Junior maschile1 Rusconi Marco 1:17,87 osa2 Tegiacchi Simone 1:25,88 osaDame1 Boccadoro Laura 1:11,81 sev2 Dell’oro Barbara 1:19,03 osa3 Castagna Erika 1:23,75 osaSenior femminile1 Crimella Morena 1:21,32 osa2 Mariani Silvia 1:22,29 osaOver 601 Crimella Edoardo 1:08,74 sev2 Dell’oro Gianni 1:18,19 osa3 Maggi Mario 1:29,70 osaVeterani1 Corti Massimo 1:05,33 osa2 Valsecchi Patrizio 1:15,53 osa3 Airoldi Giorgio 1:18,27 osaMaster1 Vassena Fabio 1:16,45 osa2 Dell’oro Luca 1:16,70 osa3 Lullo Gianluca 1:17,81 sevSenior maschile1 Dell’oro Erik 1:07,68 osa2 Vassena Enrico 1:25,11 osa3 Gritti Stefano 1:47,47 osaAmatori1 Castagna Fabrizio 1:04,58 osa Campione valmadrerese 20152 Butti Maurizio 1:13,15 osa3 Dell’oro Cristian 1:15,44 polisport.

Programma 2016

Campionatointersociale di sci

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CROCIATINO 2015 · 9

Raoul Brambilla

La terza uscita vede qualche defezione a cau-sa del brutto tempo alla partenza da Valmadrera: nubi basse e piogge-rellina insistente. Chi è partito senza indugio verso Chiesa Valmalen-co viene ricompensato quando, all’arrivo della

stazione a monte, la cabina della funi-via sbuca al di là della coltre di nuvole svelando uno spettacolo affascinante. Per tutta la giornata si scia nel sole su pendii che sembrano galleggiare sul-la panna montata (e a casa si stanno mangiando le mani).San Valentino, ultima uscita con ab-bondante nevicata. A fine giornata le tute sono fradicie ma i piccoli sciatori non ne sono infa-stiditi, quasi fossero “impermeabili” a questi inconvenienti.Dopo la distribuzione delle pagelline ci si ritrova a mangiare una fetta di co-lomba in compagnia.Qualcuno si ritroverà su altre piste,

altri termine-ranno qui la loro avventu-ra stagionale. Tutti speriamo si siano riser-vati la voglia di sciare il prossi-mo inverno, in compagnia.

corso di sci alpinoa chiesa Valmalenco

alla ricerca dello sci o del ba-stoncino perduto.Dopo la tradizionale 3 giorni di sci in Dolomiti il corso ricomin-cia con una fredda ma splendida giornata di sole ed anche i più piccoli vengono condotti dai ma-estri sulle piste più impegnative che partono da Cima Motta.

Inizia con un’abbondante nevicata il corso di sci alpino; d’altronde co-minciare il giorno 17 significa sfi-

dare la sorte, almeno per coloro che credono a questo genere di cose.Non sembrano preoccuparsene i ra-gazzi che seguono i maestri di sci nella pesante neve che si accumula incessantemente durante la giornata.La classe 2002 si cimenta in un fuori pista che ad ogni caduta li impegna

ScI AlpInO

L’intersociale di sci non si è limitato alla prova di slalom gigante ma, da quest’anno, si sono aggiunte le prove di sci alpinismo e sci di fondo.

Salita Sci AlpinisticaPrimi 10 classificati1 TEGIACCHI CARLO 20.00 OSA2 GRITTI FABRIZIO 20.10 OSA3 ROTA ANDREA 20.18 OSA4 RUSCONI MARCO 20.45 OSA5 VASSENA ENRICO 22.02 OSA6 TAVOLA PIETRO 22.45 OSA7 RIVA MATTEO 23.05 OSA8 RUSCONI LUCA 23.08 OSA9 GRITTI STEFANO 23.16 OSA10 RUSCONI ALBERTO 23.21 OSA

Combinata(Fondo+Alpinismo+Slalom Gig.)Primi 10 classificati1 RUSCONI MARCO OSA2 VASSENA FABIO OSA3 DELL’ORO BARBARA OSA4 RUSCONI GIANLUIGI OSA5 RUSCONI ALBERTO OSA6 TAVOLA PIETRO OSA7 VASSENA ENRICO OSA8 RUSCONI LUCA OSA9 RIVA MATTEO OSA10 GRITTI FABRIZIO OSA

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10 · CROCIATINO 2015

Gianluigi Rusconi

e Croce Rossa di Valmadrera ma soprattutto dagli “Amici di Paré”, che an-che quest’anno ci hanno sup-portato e “sop-portato” in tut-ta la gestione logistica dell’ar-rivo. Senza di-

menticare la S.E.V. e la S.E.C. che da 15 anni ospitano i punti di rifornimento nella parte alta del tracciato di gara.Una gara che anche nella sua versione “lunga” raccoglie i consensi di tutti gli atleti: 580 gli iscritti in questa edizio-ne che era valida quale prova unica di Campionato Regionale Lombardo di skyrunning per le categorie Juniores e Master. Manca forse soltanto la parte-cipazione di qualche “supereroe” del-la corsa in montagna, ma il livello della competizione è ogni anno più alto e la presenza di qualche atleta straniero anche nella top ten di giornata ha dato un tocco di internazionalità alla gara.Per il momento l’uomo da battere è

«Pensa che spetta-colo se fosse sta-ta una giornata di

sole!!!”E’ questo l’unico rammarico di atleti, pubblico e organizzatori in questa undicesima edizio-ne del Trofeo Dario e Willy. Sì, perché quest’anno è mancato proprio solo il sole a premiare la fatica degli atleti, la parte-cipazione del pubblico e l’impegno di tutti i volontari, osini e non, che hanno preparato con cura e dedizione questo appuntamento. Dopo il successo dell’edizione specia-le del decimo anniversario infatti si è deciso di proseguire su questa strada: gara lunga e arrivo in riva al lago, cer-cando di limare le poche imperfezioni riscontrate nel 2014. I dubbi e le dif-ficoltà non sono mancate comunque: i lavori del pratone che avrebbero do-vuto partire in primavera; il “masso erratico” poco sotto Sambrosera da mettere in sicurezza; la discesa finale dal “sentée del lach” che ha richiesto mesi di diplomatiche contrattazioni con i proprietari confinanti; le pratiche bu-rocratiche per ottenere tutti i permessi a cui ogni anno si aggiunge qualcosa di nuovo... beh, chi ha visto Domeni-co nel mese precedente la gara si è senz’altro reso conto di quanti proble-mi c’erano ancora da risolvere!Ancora una volta però abbiamo tro-vato una valida collaborazione dal Co-mune di Valmadrera, dal Centro Velico Tivano, dai Gruppi di Protezione Civile

11° trofeo dario e WillycORSA In MOntAGnA

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CROCIATINO 2015 · 11

sempre Rolando Piana, che su questo percorso di 23 km è ancora imbattuto e che è riuscito addirittura a migliorar-si, portando quest’anno il nuovo re-cord del tracciato a 2h 24’ 54”. Alle sue spalle è giunto il compagno di squadra della Valetudo Skyrunning Gianfranco Danesi, con oltre 3 minuti di ritardo, mentre a completare il podio troviamo Luca Carrara della Libertas Vallesabbia con un distacco di 5’ 46”. Ottimi anche i risultati dei nostri atleti, con Stefano Butti, sempre nelle prime posizioni ha poi ceduto un po’ nel finale giungendo 5°, Alessandro Rigamonti 9°, Cristian Corti 13° e Davide Panzeri 19°. Sen-za dimenticare il titolo di Campione Regionale ottenuto dai nostri Luca Gasperini tra i Master M45 e Giovan-ni Carlo Biffi nella categoria Master M65.Tra le donne non è invece riuscito il bis alla campionessa della Valetudo, Ema-nuela Brizio, che ha dovuto acconten-tarsi del secondo posto alle spalle di Raffaella Rossi del Team Valtellina, che con il tempo di 2h 58’ 35” ha abbas-sato di oltre un minuto il record fem-minile. Terzo posto per la giovane val-tellinese Giulia Compagnoni a quasi 6’ dalla vincitrice.Da ricordare anche la gara promozio-nale con la partecipazione di una tren-tina di ragazzi disputata su un circuito all’interno del Centro Sportivo Rio Tor-to prima dell’arrivo dei concorrenti del Trofeo Dario e Willy.Alla fine comunque sorrisi e festeg-giamenti per tutti, a parte qualche leg-gero infortunio sulle insidiose discese del tracciato e la fatica degli ultimi arrivati che, più di tutti, hanno dovuto

cLASSificHESenior M 1° ROLANDO PIANA VALETUDO SKYRUNNING 2:24:54 2° GIANFRANCO DANESI VALETUDO SKYRUNNING 2:28:36 3° LUCA CARRARA LIBERTAS VALLESABBIA 2:30:39 4° STEFANO BUTTI OSA VALMADRERA 2:34:05 5° MICHEL RABAT TEAM LA SPORTIVA 2:36:08

Junior M 1° STEFANO RADAELLI LIBERO 2:50:03 Camp. Reg. 2° ALESSIO RIGAMONTI OSA VALMADRERA 2:55:21 3° LUCA LAFRANCONI CS CORTENOVA 2:57:26 4° MATTEO GIANOLA AS PREMANA 3:01:58 5° ROBERTO CARRARA LIBERO 3:13:11

Master M40 1° CLEMENTE BELINGHIERI VALETUDO SKYRUNNING 2:32:15 Camp. Reg. 2° ALESSANDRO RIGAMONTI OSA VALMADRERA 2:39:22 3° CRISTIAN CORTI OSA VALMADRERA 2:43:04 4° CARLO RATTI ASD FALCHI 2:46:10 5° DAVIDE PANZERI OSA VALMADRERA 2:47:26

Master M45 1° ROBERTO BERNACCHI LIBERO 2:51:27 2° LUCA GASPERINI OSA VALMADRERA 2:55:43 Camp. Reg. 3° ROBERTO RUSPANTINI GP SANTI NUOVA OLONIO 2:57:38 4° MAURIZIO BELLATI AS PREMANA 3:00:00 5° MASSIMILIANO RIGAMONTI ASD MARCIACARATESI 3:01:49

Master M50 1° TOMELLERI FLAVIO LA RECASTELLO RADICI 2:41:16 Camp. Reg. 2° FRANCESCO SIMONETTA ASD FALCHI 2:56:34 3° LUCIANO COMPAGNONI ATLETICA ALTA VALTELLINA 2:58:05 4° GIUSEPPE CASTELNOVO SEC CIVATE 3:02:40 5° ROMANO PANZA LIBERO 3:03:05

Master M55 1° ROBERTO BERIZZI LA RECASTELLO RADICI 3:05:20 Camp. Reg. 2° GIACOMO PESENTI ASD FO DI PE 3:14:40 3° FRANCO CORTI OSA VALMADRERA 3:15:45 4° ROBERTO ANDREOTTI GPL GALBIATE 3:21:59 5° MAURIZIO RADICE GAMBER DE CUNCURESS 3:23:55

Master M60 1° ANTONIO BARONI VALETUDO SKYRUNNING 3:06:38 Camp. Reg. 2° SALVATORE TARABINI GS VALGEROLA 3:16:58 3° WALTER BUZZONI OSA VALMADRERA 3:26:28 4° GIOVANNI ROSSI CARVICO SKYRUNNING 3:29:40 5° ANTONIO SCUTTI ATHLETIC TEAM LARIO 3:38:37

Master M65 1° GIOVANNI CARLO BIFFI OSA VALMADRERA 3:56:16 Camp. Reg. 2° PIETRO CARLO MAIOCCHI GP MILLEPIEDI 4:09:34 3° GEROLAMO CASTELLI GS AVIS OGGIONO 4:10:34 4° GIOVANNI TAGLIABUE US ACLI GIURIATI 4:42:28 5° DANIELE CONSO GP MILLEPIEDI 5:04:57

Master F40/F45 1° RAFFAELLA ROSSI TEAM VALTELLINA 2:58:35 Camp. Reg. 2° EMANUELA BRIZIO VALETUDO SKYRUNNING 3:02:46 3° DEBORA BENEDETTI TEAM PASTURO 3:22:15 4° MARIA POLETTI OSA VALMADRERA 3:31:10 5° MONIA ACQUISTAPACE GP SANTI NUOVA OLONIO 3:35:30

Senior F 1° FRANCESCA RUSCONI ASD FALCHI 3:15:00 2° STEFANIA POZZOLI GSA COMETA 3:27:16 3° DANIELA ROTA LIBERO 3:29:41 4° HELEN BLATTER COURMAYEUR TRAILERS 3:44:27 5° MONICA VENCO LIBERO 3:52:29

Junior F 1° GIULIA COMPAGNONI ATLETICA ALTA VALTELLINA 3:04:36 Camp. Reg. 2° MARTINA BRAMBILLA CARVICO SKYRUNNING 3:04:59 3° DARIA VASILYEVA LIBERO 3:41:36

Master F50/F55 1° ADELAIDE GERMANI LIBERO 3:45:07 Camp. Reg. 2° DANIELA MACCHETTI LIBERO 4:28:39 3° NORMA GAMBIRASIO ATLETICA FRIMAS 4:34:48

Associazioni 1° GAM VALLIO TERME Punti tot. 781,80 2° GS MARINELLI Punti tot. 763,55 3° GSA REZZATO Punti tot. 701,39

sopportare la pioggia nella parte finale della gara: l’appuntamento con il sole è soltanto rimandato... al 1° Maggio 2016!

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12 · CROCIATINO 2015

cORSA In MOntAGnA

te un centinaio di metri sopra il Fontanino del Tof, congiun-ge direttamente il sentiero n° 1 che sale al Bevesco con il n° 4 che sale a Pianezzo pas-sando dal Fontanino del Fo. Così, verso mezzogiorno, un numeroso gruppo di amici e conoscenti di Carlo ha pre-senziato al fatidico taglio del nastro da parte della moglie, Maria Celeste, facendo poi, tutti insieme, da apripista a quello che da lì a poco sareb-

Quest’anno, vista la scarsa partecipazione nelle ultime edizioni (un po’ dovuta anche

alle cattive condizioni meteo...) e la difficoltà di incastrare l’appuntamen-to nell’affollatissimo calendario delle gare di corsa in montagna, seguendo un po’ anche l’onda che ha portato al successo gare come la Resegup o la Runvinata, abbiamo programmato per sabato pomeriggio 31 ottobre a San Tomaso la nostra gara sociale di Corsa in Montagna. Con un programma mol-to “snello”, che prevedeva le iscrizioni direttamente sul posto a partire dalle 14, la partenza della gara Sociale e di quella promozionale per i ragazzi alle ore 15, il ristoro all’arrivo con rinfre-sco/merenda per tutti e, a seguire, le premiazioni dei vincitori.Quest’anno novità anche per il percor-so di gara, che è rimasto invariato solo per la gara promozionale: è partita come di consueto dal prato antistante alla chiesetta e, salendo dai “piani” so-pra San Tomaso, raggiunge il Fontani-no del Tof per poi ridiscendere al punto di partenza seguendo il sentiero tradi-zionale del Bevesco. E’ stata infatti l’occasione, questa della gara sociale, per inaugurare un nuovo sentiero, trac-ciato e segnato, in memoria del nostro socio Carlo Sandionigi, da un gruppo di suoi amici. Il “Sentiero Carlo”, che par-

Gianluigi Rusconi

campionato Socialecorsa in montagna

CLASSIFICA SOCIALECategoria Seniores1° BUTTI STEFANO 28.372° RIGONELLI DARIO 29.543° CORTI CRISTIAN 30.474° PILONI PAOLO 32.015° VASSENA ENRICO 34.52

Categoria Juniores1° ROTA ANDREA 31.362° RUSCONI MARCO 34.093° RUSCONI LUCA 35.114° RIVA MATTEO 35.235° DELL’ORO MATTIA 41.33

Categoria Over 501° GRITTI FABRIZIO 32.452° CASTELNOVO GIUSEPPE 33.083° MASCIADRI ROBERTO 33.564° MILESI GIORGIO 35.525° CASLINI ANGELO 38.57

Categoria Femminile1° BOLIS NADIA 41.592° VALSECCHI LAURA 42.303° REDAELLI AUGUSTA 45.184° GALPERTI DINA 52.57

CLASSIFICA GARAPROMOZIONALE1° MILESI LORENZO 16.492° COLOMBO STEFANO 16.503° MILESI LEONARDO 18.444° DELL’ORO ANDREA 18.495° COLOMBO GABRIELE 19.28

La partenza della gara promozionale

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CROCIATINO 2015 · 13

davanti a Dario Rigonelli e Cristian Corti. Alle loro spalle però cominciano a incalzare anche i più giovani, con l’ot-timo quarto posto assoluto del quin-dicenne Andrea Rota, migliore tra gli juniores, mentre al 6° posto assoluto troviamo il primo “over 50”, Fabrizio Gritti. In campo femminile meritata affermazione di Nadia Bolis, che fa va-

lere il titolo di Campionessa Europea conquistato quest’anno a Grosseto nella staffetta di cross country, davan-ti alla Presidente Laura Valsecchi e ad Augusta Redaelli. Molto combattuta anche la gara promozionale, con un arrivo allo sprint tra i primi due della scorsa edizione, e la riconferma del primato di Lorenzo Milesi davanti a Stefano Colombo, con un tempo, sul-lo stesso percorso, di quasi 2 minuti inferiore a quello dello scorso anno. Al terzo posto il giovanissimo Leonardo Milesi (classe 2009) con un distacco di solo 1’55” dai primi.Le basi perchè l’OSA giochi un ruolo da protagonista nel futuro della cor-sa in montagna ci sono, l’importante è creare all’interno della Società quel clima di serenità che aiuti i giovani a crescere e a credere nei valori dello sport e della montagna.

be stato il percorso di gara.Il “Sentiero Carlo” rappresentava infat-ti la parte più dura del Sociale, perché dopo la corribile salita fino al Fontani-no del Tof, portava gli atleti fin quasi ai 1000 metri del Fontanino del Fo, per scendere poi su un tratto del Sentie-ro Medievale fino in località Portiöla e di qui più decisamente verso San To-maso, con una “variante bassa” che costringeva i corridori a un’ultima dura risalita verso il traguardo, per evitare eventuali arrivi in volata in discesa, ma soprattutto per favorire il “lavoro” dei fotografi all’arrivo (?!!!).Alla fine ne è uscito un percorso abba-stanza tecnico di quasi 4,5 chilometri e con un dislivello positivo di 490 metri che però non ha creato particolari pro-blemi, viste anche le condizioni ideali in cui si è corso: finalmente una bella giornata di sole, con temperatura gra-devole e, soprattutto, terreno asciutto! Anche la partecipazione è stata all’al-tezza della giornata, con 47 atleti al via della gara sociale più 18 ragazzi per la promozionale. Certo se consideriamo gli oltre 150 osini che praticano anche saltuariamente la corsa, avremmo po-tuto aspettarci qualcosa di più, ma per quest’anno l’esperimento del “sabato pomeriggio” è stato senz’altro positi-vo.E ora le classifiche: cambia l’orario, cambia il percorso, ma non cambia il podio della gara sociale, che, come l’anno scorso, vede arrivare nell’ordi-ne Stefano Butti, nettamente primo

La passione per la corsa in monta-gna l’ ho da sempre, ma essa è au-mentata ancor di più quando nel lu-glio di tre anni fa andai a guardare il Giir di Mont con mia figlia Aurora, fu proprio allora che mi venne la voglia di provare a partecipare a una gara, così a settembre mi iscrissi alla Za-cUp dove conobbi Stefano Butti che mi consigliò di iscrivermi alla socie-tà sportiva Osa Valmadrera, di cui tuttora faccio parte. Da lì iniziai a partecipare a diverse gare, per poi rendermi conto che andavo meglio nelle cosiddette “gare corte”.Pratico soprattutto gare di corsa in montagna e Vertical, ma di certo non disdegno le Sky Run.Ogni gara rappresenta una nuova sfida per me stesso e le mie capacità: molti miei amici mi hanno dato l’ap-pellativo di “Drago”, perché il drago non molla mai! E io non mollo fin-

ché non ho raggiunto il traguardo! Finora ho partecipato a molte gare, ma di certo una delle esperienze più significative per me è stata di aiuta-re la mia società, come volontario, alla Dario & Willy (alla quale spero di dare una mano più concreta il prossimo anno), e proprio in questa occasione ho avuto l’opportunità di vedere con i miei occhi la grande or-ganizzazione dello staff della mani-festazione.In questi tre anni di fatica e gare ho avuto la gran fortuna e possibilità di vedere all’opera e conoscere dei professionisti come Kilian Burgada, Marco De Gasperi e Elisa Desco con i quali ho avuto la splendida occa-sione di parlare e scambiare opinio-ni su questo meraviglioso sport che mi affascina e continuerà ad affasci-narmi sempre di più.

Angelo “Drago” Caslini

Tra Giir di Mont e ZacUp,vi racconto la mia esperienza!

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14 · CROCIATINO 2015

Stefano Butti

La Sportiva Mountain Running cup 2015

Partiamo con ordine; la prima gara è stata la Trenta Passi sky race a Ma-rone, località del lago D’Iseo che da qualche anno è apparsa prepoten-temente sulle scene e con grande abilità! Questa gara è la più corta del circuito ed anche quella dove gli atleti sono più affamati visto che è una delle prime della stagione. Dal lago D’Iseo si passa al lago di Lecco con la mitica Resegup! Che dire, una gara fantasti-ca che unisce il lago con la cima del Resegone. Dal bagno di folla e calore lecchese si passa ai paesaggi selvaggi della val di

dell’intero calendario italiano! Inoltre a queste gare partecipano tutti gli atleti più forti in circola-zione, tesserati per i vari team commerciali che monopolizzano la scena delle sky race.

Finalmente quest’anno, dopo vari tentativi non andati a buon fine, sono riuscito a completa-

re il circuito denominato “La sportiva mountain running cup”. Questo circui-to è stato ideato dall’omonima azienda trentina che con grande capacità ha ri-unito le gare di sky running più “cool”

cORSA In MOntAGnA

Domenica 29 Novembre ho portato in visione la ma-glia di Campione Provinciale, vinta in mattinata alla Campestre di Cernusco Lombardone, alla nostra Lau-ra (grande Presidente), al pranzo sociale della nostra Società, della quale sono onorato di far parte.Laura mi ha proposto di fare il resoconto delle mie gare del 2015, per pubblicarle su “Il Crociatino”.Non è simpatico scrivere il proprio “io” ma ci proverò. Ho partecipato a 30 gare con buoni risultati:- 1° “Al Campaccio” (corsa campestre)- 2° alla “5 Mulini” (corsa campestre)- 1° Cross Parco di Monza (corsa campestre)- 9° Campionato Italiano a Torino (corsa campestre)- 1° Morbegno in notturna (strada)- Premana - gara in montagna - laureato Campione

Provinciale e Regionale- 1° Rasura - Bar Bianco (corsa in montagna)- Ho partecipato a 4 Km in verticale con ottimi crono:

Carvico (BG) - Suello/Cornizzolo - Luzzeno/Manavel-

lo - Maggianico/Magnode-no.

Con questo vorrei essere di esempio ai giovani, i risulta-ti si possono ottenere, basta avere la volontà di fare un po’ di sacrifici, fatti in allenamenti al freddo - pioggia - neve - caldo. Questo l’ho fatto per tanti anni e mi auguro di andare avanti fino a che la salute me lo permetterà.Chiudo ringrazian-do e salutando tutti quelli che mi cono-scono e che leggeranno “Il Crociatino”.

Giuseppe Boschi

Nell’atletica - 80 anni e non sentirli

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CROCIATINO 2015 · 15

Fiemme, in particolare a Tesero. Qui si svolge la Stava mountain race, gara dura che non permette errori iniziali sulla prima durissima ascesa al monte

Cornon. A fine Luglio si passa in alta Valsassina a Premana per lo storico Giir di Mont!!! Una vera sky mara-thon, la gara simbolo del circuito! An-

che quest’anno non ha tradito le attese, tantissi-mi partecipanti, livello mostruo-so e pubblico da pelle d’oca che solo Premana può offrire. Un mese di recu-pero e con la prima domenica di settembre si arriva al gran fi-nale del circuito

con l’International Rosetta sky race!! Anche in questo minuscolo paese, Rasura, situato in val Gerola, il clima che si è respirato è stato unico!! Tanta gente sul percorso e organizzazione fantastica. Per quanto riguarda la cro-naca sportiva il circuito è stato vinto dal forte atleta rumeno Ionut Zinca che ha preceduto i due atleti del Team Laspo Bert e Tavernaro. Io me la sono cavata con un più che discreto Nono posto, che con l’aumentare del livello degli ultimi anni mi ha visto recitare un ruolo di prima fascia durante tutta l’estate!!Un ringraziamento particola-re va a mia moglie che mi ha seguito per tutte le tappe del circuito e mi ha regalato la gioia più bella con la nasci-ta di nostro figlio Marco!!!

Quest’anno, per me, è stato un compleanno diverso. Guardando i calendari Fidal ho notato che proprio in una delle città che più amo in Italia, e cioè Grosseto, quest’anno organizzavano i CAMPIONATI EUROPEI MASTER. Non potevo farmi sfuggire l’occasione, ol-tretutto erano in programma proprio nel periodo del

mio compleanno. Non ho impiegato molto tempo per convincere Giulia-no e Giorgia, an-che perché Giorgia ha delle amiche a Grosseto e non vedeva l’ora di an-darle a trovare!!! Inoltre Grosseto, la maremma toscana e soprattutto Prin-

cipina a Mare sono la nostra meta delle vacanze estive e per questo motivo ci tor-niamo spesso e mol-to volentieri.Sin da subito mi sono iscritta al cross; appe-na arrivata a Grosse-to sono stata contat-tata dal responsabile e mi hanno inserito in squadra con una ragazza del Veneto, Lucia, e una della To-scana, Carolina. Non ci conoscevamo tra di noi ma eravamo della stessa categoria e abbiamo così forma-to la squadra ITALIANA.Non ci importava il risultato ma vi assicuro che rap-

presentare e correre per la propria Nazione è bellissimo, divertente e ti dà una carica esagerata: ti senti importante con una maglia azzurra con sopra scritto ITALIA.Non ce l’aspettavamo ma il risulta-to è stato bellissimo: pochi secon-di ma sufficienti per agguantare il primo posto!!! Io, Lucia e Carolina non ci credevamo, la Germania sul-la carta era sicuramente più forte ma è andata così: il 16 Maggio 2015 siamo diventate CAMPIONESSE EUROPEE di cross Country. In par-ticolare, con tanto di AUGURI fatti dallo speaker mentre eravamo sul podio, io mi sono regalata un com-pleanno indimenticabile, un com-pleanno d’oro.

Nadia

Compleanno speciale

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MARcIA AlpInA dI ReGOlARItà

16 · CROCIATINO 2015

Angelo Rusconi

sesto settore. Il percorso riconduce quindi gli atleti al centro giovanile su terreno interamente asfaltato.Indagando ora nei meandri più nasco-sti della manifestazione, ecco presen-tarsi valori cronometrici che non pos-sono lasciare indifferenti. Si è voluto valutare, prendendo come campione di riferimento il numero dei tesserati FIE partecipanti (109), la tendenza me-dia degli atleti a superare ogni singolo settore con un parziale di anticipo o di ritardo; questo rapportandosi al tem-po teorico che la velocità media asse-gnata comporta.Nello specifico si può notare come, nel primo parziale, solo 24 atleti su 109 (il 22%) ritardino dal tempo teori-

porta fin sotto la “forcellina”.La salita seguente, in certi punti dav-

vero ripida e impe-gnativa, può essere considerata la “svol-ta” della gara e in-dirizza i partecipanti fino in “zucon”. Poi è solo discesa (a tratti tecnicamente molto difficile da decifrare sia come lunghezza del passo che come tipo di terreno) che con un bel balzo pro-ietta fino in riva al lago superando il 5° e la prima parte del

Premessa. Il seguente articolo, per curiosità personale dell’au-tore, vuole mettere in risalto al-

cuni aspetti prettamente tecnici e cro-nometrici di una manifestazione che continua a riservare sorprese anno dopo anno.Consolidata la formula intrapresa dalla scorsa stagione, di trasformare la sto-rica gara a coppie in prova individuale, il 31 maggio si svolge la prova valma-drerese di marcia alpina di regolarità, inserita nel calendario FIE e valevole come 5° prova individuale del campio-nato lombardo.Il percorso, della lunghezza di poco più di 11 km (un paio di km più corto per la categoria cadetti-ragazzi e per la gara promozionale), prevede sei set-tori distribuiti su tipologie di terreno diverse.Partiti dall’oratorio ed impegnati nel raggiunger la frazione “Gianvacca” per poi traversare e discendere fino al “Ceppo”, i concorrenti affrontano in questo primo settore un terreno che non prevede particolari difficoltà tec-niche, pur presentando uno sviluppo di quasi 3 km. Il settore successivo di salita porta fin nei pressi del pratone di San Tomaso con un cambio-media intermedio. Da qui una bella traversa-ta a “mezza costa” che con frequenti cambiamenti di terreno e di pendenza

5° Trofeo Giancarlo ed Emilio Ratti

Analisi per intenditoriin materia

Categoria Cadetti / Ragazzi1° RUSCONI LUCA OSA VALMADRERA 355,932° MACCARINELLI FEDERICO SPAC PAITONE 494,213° DELL’ORO MATTIA OSA VALMADRERA 600,90

Categoria Juniores1° RUSCONI MARCO OSA VALMADRERA 347,472° MASSARDI ROBERTO GAM VALLIO TERME 459,13

Categoria Seniores1° CORTI FABIO D GEF DINAMO 64,762° BONETTI SEVERINO GSA REZZATO 76,093° CORTI EMANUELE GAM VALLIO TERME 78,04

Categoria Master femminile1° CONFORTI CRISTINA GSA REZZATO 254,412° PASOTTI CECILIA AS CAILINESE 307,703° MANGANONI ELISABETTA GS MARINELLI 312,72

Categoria Master maschile1° LINETTI SERAFINO GSA BOTTICINO MATT. 77,282° PALINI OSVALDO GSA SAN GIOVANNI 112,123° NEGRI PIERO GEL GALBIATE 135,72

Categoria Amatori1° PEGURRI GIANMARIO GS MARINELLI 110,272° PASOTTI GIOVANNI AS CAILINESE 129,423° MARTINELLI ANNAMERY GS MARINELLI 137,87

Classifica Associazioni1° GAM VALLIO TERME Punti tot. 781,802° GS MARINELLI Punti tot. 763,553° GSA REZZATO Punti tot. 701,39

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CROCIATINO 2015 · 17

sti termina la gara in 22° posizione. Si rammenta infatti come il marciare implichi una tale bravura che permetta “naturalmente” di non andare né pia-no né forte ma... in media. Se fosse semplice!!!Un pensiero finale va proprio alla data... 31 maggio 2015 e fine del mese. 1 maggio 2015 e incipit del mese.Due date, due gare, un’unica passione tinta di rosso!!!

difficile decifrabilità” gra-zie a un terreno “che non rende quanto si creda”. La maggior parte di questi dati evidenzia come gli atleti, pur partiti senza difficoltà particolari, si trovino ad af-frontare e contare sempre su terreni più ostici metro dopo metro, passo dopo passo.Guardando da un’ulteriore prospettiva i dati dei mar-ciatori si può notare come, prendendo come riferimen-to il tempo totale teorico delle medie assegnate (dato pura-mente indicativo), solo in 12 (l’11%) impieghino minor tempo di quello so-pra citato; di contro 97 (l’89%) neces-sitano di un tempo superiore a quello “standard”.In conclusione, strano ma vero, si noti come solo un atleta dei 109 impieghi un tempo minore del teorico in tutti e sei i parziali affrontati. Nonostante ciò, la marcia non è una corsa e que-

co grazie al terreno relativamente faci-le da affrontare. A partire dal secondo è curioso notare come ci sia una vera e propria escalation di ritardi fino all’ul-timo settore che prevedeva, come già accennato, buona parte del tracciato di “facile lettura” (sempre relativamente parlando!). Ed infatti possiamo notare come il secondo settore veda 71 atleti superare il tempo teorico (il 65,1%), il terzo settore 84 atleti (il 77%), il quar-to 94 (l’86,2%) e il quinto 101(92,7%). Solo l’ultimo tragitto riporta la percen-tuale al 65,1% con 71 ritardatari.Un primo giudizio fa pensare che la gara man mano si faccia più dura (ed è così almeno in parte) ma probabil-mente l’espressione più giusta è “di

Sarezzo - 8 Marzo:1° Villa Pietro

Cailina - 22 Marzo:3° Gritti Nives, Bonfanti Margherita

Bione - 29 Marzo:3° Villa Pietro

Botticino - 29 Marzo:1° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi3° Bonfanti Margherita categ. Master femminile2° Canali Giuseppe categ. Amatori

Castello di Serle - 3 Maggio:2° Gritti Nives , Bonfanti Margherita

Paitone - 17 Maggio:3° Canali Giuseppe

Carenno - 24 Maggio:2° Dell’Oro Nicolo’ categ Ragazzi2° Poletti Maria categ. Senior femminile3° Piloni Giuseppe categ Master maschile

Vallio Terme - 21 Giugno:3° Gritti Nives

Trivero - 21 Giugno:3° Canali Giuseppe

Caregno - 28 Giugno:2° Bonfanti Margherita categ. Master femminile3° Piloni Giuseppe categ. Master maschile

Odolo - 30 Agosto:2° Villa Pietro

Limone Piemonte - 5 Settembre:1° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi3° Colombo Mattia categ. Cadetti2° Rusconi Marco categ. Juniores1° Poletti Maria categ. Seniores femminile2° Dell’Oro Giovanna categ. Master femminile

3° Sabadini Alessandro categ. Master maschile

Limone Piemonte - 6 Settembre:1° Brambilla Stefano - Colombo Mattia categ. Ragazzi2° Dell’Oro Mattia - Dell’Oro Nicolo’ cat. Ragazzi1° Rusconi Marco - Riva Matteo categ. Juniores

Colorina - 20 Settembre:1° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi2° Brambilla Stefano categ. Cadetti1° Poletti Maria categ. Seniores femminile2° Gritti Nives categ. Seniores femminile2° Piloni Giuseppe categ. Master maschile

CampionatiCampionato lombardo a coppie:2° Gritti Nives, Bonfanti Margherita categ. Open femminile3° Sabadini Alessandro, Riva Giuseppe categ. Open maschile

Campionato lombardo individuale:2° Villa Pietro categ. Master maschile

Campionato italiano a coppie:2° Colombo Mattia, Brambilla Stefano categ. Ragazzi3° Dell’Oro Nicolo’, Rusconi Cristian categ. Ragazzi2° Rusconi Marco, Rota Andrea categ. Juniores3° Sabadini Alessandro, Riva Giuseppe cat. Open

Campionato italiano a pattuglie:1° Bonfanti Margherita, Gritti Nives, Poletti Maria

Campionato italiano individuale:2° Dell’Oro Nicolo’ categ. Ragazzi1° Poletti Maria categ. Seniores femminile3° Gritti Nives categ. Seniores femminile

Migliori risultati gare marcia 2015

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MARcIA AlpInA dI ReGOlARItà

18 · CROCIATINO 2015

Domenico Rusconi

con” è posta la fine del terzo settore.Ora con un sentiero più camminabi-le la media passa a un più consono 5.500 che passando dal “REGINEE”, da “BURNAGA” e dalla “CORNA ROS-SA” , porta alla frazione Ceppo dove in prossimità del ponte sul torrente “IN-FERNO” , si conclude il 4°settore.Ora il percorso si fa più severo, la me-dia si abbassa notevolmente, si passa a 2.600 km/h; si sale dapprima abba-stanza dolcemente verso S.Martino poi, arrivati all’imbocco del “SENTIERO DELLE VASCHE”, si svolta a sinistra su sentiero non molto frequentato (forse solo le capre!!), ripido in vari tratti, ma che il buon Gerosa nonostante qual-che acciacco, insieme a Cecco, Carlo Alberto, Tino e Edo, ha provveduto a pulire e a rendere transitabile.Si arriva al “CORNELLO” , salita dav-vero faticosa specialmente per chi non è particolarmente allenato, però molto panoramica con degli scorci sulla forra del torrente “INFERNO” e sulla ca-scata della “SPREGASCINA” davvero suggestivi, da cartolina!!!Qualche istante per riprendere fia-to e poi si prosegue con una media di 4.800 Km/h sul sentiero che porta dapprima al “BÖC DI SCIAT” , si con-tinua sempre in leggera salita verso il “TAJA SASS”, ma poco prima di rag-giungerlo si abbandona il sentiero con una deviazione verso destra che porta a delle “CASOTTE” recentemente re-cuperate dal Gruppo dei Volontari Val-madreresi e chiamate i “CROTT DEI SBANDA”(questo nome perché erano

Via 1°Maggio, Via Pregu-da si raggiunge Piazza Rosse’, dove è posto il primo controllo.Cambio di ritmo, ora con una media di 3,000 Km/h si affronta un percorso in salita non troppo faticosa (tranne gli ultimi 8 minuti) che porterà tutti i parteci-panti in Forcellina, il con-trollo è posto all’incrocio con il sentiero “Elvezio” proveniente da Preguda.Un attimo per riprendere fiato mentre gli addetti al controllo orario segnano il tempo sul cartellino e poi via, si pro-segue con il classico traverso che por-ta in Sambrosera, la media è un 5.100, che penso non abbia impegnato ec-cessivamente. Giunti in prossimità del fontanino il tracciato si divide.Par i ragazzi e per i partecipanti alla gara promozionale c’è il rilevamento del tempo per poi proseguire in dire-zione S.Tomaso dove è posto il tra-guardo.Per i partecipanti alla gara sociale,invece si scende verso la “BÖA”, e all’incrocio con il sentiero che porta in “Piazza Bal-

Domenica 25 Ottobre in una giornata più primaverile che autunnale, si è svolto come

da consuetudine il tradizionale e tanto sentito campionato sociale di marcia alpina di regolarità.Un appuntamento che è atteso e vis-suto intensamente da tutti i nostri mar-ciatori e che segna la fine dell’annata agonistica, quest’anno molto ricca di soddisfazioni.Già da agosto Rodolfo e Edoardo si sono attivati per scegliere un tracciato adatto a soddisfare un po’ tutti i par-tecipanti, ragazzi, atleti che domeni-calmente gareggiano nel circuito F.I.E. delle gare di marcia di regolarità e tutti coloro che hanno voluto mettersi in gioco, godendosi una bella passeggia-ta sulle nostre montagne.Ritrovo con il personale addetto alla logistica verso le ore 7.00, distribuzio-ne dei vari compiti alle persone addet-te ai controlli e a quelle dislocate sul percorso, e poi l’attesa dell’arrivo dei primi partecipanti.Come tutti gli anni la media per la gara sociale è unica per tutti i concorrenti.Alle 08.30 partenza del primo concor-rente dal Centro Giovanile, con una media oraria di 5.300 km/h, attraverso

Sociale di marcia 2015

La vincitrice durante la premiazione

I partecipanti alla gara promozionale

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CROCIATINO 2015 · 19

Classifica ASSOLUTA1 BONFANTI MARGHERITA Pen. 1732 STEFANONI MARIO Pen. 1843 ANGHILERI GIUSEPPE Pen. 2114 TEGIACCHI CARLO Pen. 2255 VALSECCHI GIAN PIERO Pen. 227

Categoria FEMMINILE1 BONFANTI MARGHERITA Pen. 1732 DELL’ORO GIOVANNA Pen. 3753 RUSCONI NADIA Pen. 4734 PILONI ROBERTA Pen. 5235 VALSECCHI MARTA Pen. 555

Categoria JUNIORES1 TEGIACCHI SIMONE Pen. 2642 RUSCONI MARCO Pen. 3703 BRAMBILLA STEFANO Pen. 4104 DELL’ORO NICOLO’ Pen. 4375 COLOMBO MATTIA Pen. 522

Cartellinati1 ANGHILERI GIUSEPPE Pen. 2112 PILONI GIUSEPPE Pen. 2473 CROTTI LORENZO Pen. 2534 LOCATELLI FRANCESCO Pen. 2675 RIVA GIUSEPPE Pen. 281

Classifica LIBERI1 PEGURRI GIANMARIO Pen. 1692 IMBERTI ARMANDO Pen. 1743 GANDOSSI WALTER Pen. 2054 MONIGA MARCO Pen. 2155 PANZERI CAMILLO Pen. 245

GARA PROMOzIONALE 1 CRIPPA MARTA VALSECCHI ALESSIA Pen. 2302 BUTTI ALICE PIROVANO SIMONA Pen. 2813 RUSCONI CRISTIAN DELL’ORO ANDREA Pen. 3284 RICCIARDI ALESSANDRO RICCIARDI TOMMASO Pen. 3355 LONGHI MICHELE LONGHI DANIELE Pen. 387

che ha totalizzato meno penalità.Lo sviluppo della gara sociale è di circa 10.5 Km e di circa 6,3 km quella promozionale.Il dopo gara è sem-pre ricco di emozio-ni. Ad ogni espo-sizione dei tempi, un capannello di persone si precipita ad osservare, alcu-ne imprecano, altre gioiscono ma non lo danno a vedere, altre ancora sono più tranquille ed aspettano l’esito fina-le. Quest’ anno ha visto primeggiare MARGHERITA BONFANTI che con questa vittoria corona una stagione da protagonista: dopo il titolo italiano as-soluto a pattuglie nel mese di giugno a Polaveno (BS), conquistato assieme a NIVES GRITTI e MARIA POLETTI, e l’apporto dato per la conquista del 15° Titolo italiano per associazioni a Limone Piemonte(CN) ,con questa vittoria mette la “ciliegina sulla torta”. BRAVA!!!Alle sue spalle l’inossidabile Mariolino Stefanoni seguito da Beppe Anghileri.Nel pomeriggio, accompagnati da un caldo sole (strano), si svolgono le pre-miazioni del campionato sociale e del-la gara promozionale con la presenza di Francesco Barbuto, responsabile della Consulta dello Sport, e del socio Battista Rusconi che con emozione ha premiato Margherita con il Trofeo Ma-rio Cogliati in ricordo dell’amico scom-parso. A seguire Antonia, moglie di Riccardo, ha consegnato la medaglia in sua memoria al socio Lorenzo Crotti che sul 6° settore ha totalizzato solo 4 penalità.Al termine delle premiazioni Casta-gnata per tutti , il ricavato sarà come ogni anno devoluto in beneficenza.Ringrazio a nome dell’O.S.A. tutti i partecipanti, soci e non,che con la loro presenza hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione, il grup-po di marciatori provenienti dai paesi limitrofi e dalle province di Bergamo e Brescia che, seppur consapevoli di non poter lottare per la vittoria, sono sempre presenti ed infine tutto il grup-po delle persone dislocate sul percor-so (erano davvero tante),la vera linfa dell’O.S.A.Arrivederci al prossimo “Sociale”.

utilizzate come rifugio da giovani fug-giaschi che della guerra non ne voleva-no sapere per niente).Si guada nuovamente il torrente “IN-FERNO” , e con un tratto di sentiero in leggera discesa e finora mai utilizzato, ma di indubbia utilità futura si arriva al “TRÖCH”, e passando attraverso un bosco di pini, immessi una quarantina di anni fa in una delle giornate ecolo-giche che l’O.S.A. proponeva, si arriva con un finale tutto in salita sui prati antistanti S.TOMASO dove presso il Lavatoio è posto il traguardo.Questo settore è stato scelto per l’as-segnazione delle medaglia d’oro in memoria di Riccardo Crimella, storico organizzatore del “Sociale”, al socio

Alcuni monenti delle premiazioni

I partecipanti della categoria juniores

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MARcIA AlpInA dI ReGOlARItà

20 · CROCIATINO 2015

Margherita Bonfanti

campionati italianiper associazioni 2015

portanti risultati, speriamo siano suffi-cienti a mantenere la prima posizione. Cadetti 1° Brambilla Stefano/Dell’oro Nicolò, 2° Dell’oro Mattia/Rusconi Na-dia; Junior 1° Rusconi Marco/ Rota An-drea; Master femminile 4° Poletti Ma-ria/Piloni Roberta; Master Villa Pietro/Rusconi Gianluigi.Finalmente arriva la classifica ufficiale e al primo posto c’è l’OSA VALMADRE-RA e qui esplode la gioia di tutti.Un grazie a tutti quelli che hanno ga-reggiato in queste due gare. E com-plimenti a tutti. I prossimi campionati italiani per associazioni si svolgeranno in Liguria il 3 e 4 settembre 2016.A proposito di complimenti, uno gran-dissimo per le marciatrici femminili Maria, Nives, Margherita, che in pattu-glia nella gara disputata a San Giovanni Polaveno (BS), il 4 giugno hanno vinto il titolo femminile battendo nettamente anche tutte le pattuglie maschili.

lare: Ragazzi 1° Dell’oro Nicolò; Cadetti 3° Colombo Mattia, 4° Dell’oro Mattia; Junior 1° Ru-sconi Marco; Senior femminile 1° Poletti Maria; Master femmi-nile 2° Dell’Oro Giovanna; Ma-ster 2° Sabadini Alessandro.Felici e rilassati, nel pomeriggio c’è chi si gode un meritato ri-poso e chi non ancora stanco si gode una piacevole cammi-nata.Durante la serata dopo la cena preparata dalle nostre cuoche/atlete, si distribuiscono i petto-rali e poi a dormire poiché l’in-domani ci attende la sveglia alle sei e trenta e la gara a coppie.Al mattino seguente la giornata si pre-senta bella con il sole che già illumina le cime circostanti. Una colazione ve-loce, scarponi ai piedi, pettorali in bella vista e via subito si parte nelle prime posizioni, alla volta di Limone.La tensione è palpabile, le differenze di punteggio fra le varie associazioni non sono elevate e quindi vinca la migliore.La gara a coppie, pur essendo più lun-ga di quella individuale, è meno impe-gnativa di quella del giorno precedente: sentieri di solito molto belli e mulattiere dove dovrebbe essere facile mantene-re il passo. Sarà la tensione, sarà la gara del giorno precedente nelle gambe, sta di fatto che all’arrivo la sensazione, dopo esserci scambiati i tempi fatti nei vari settori, non è molto positiva.L’esposizione delle varie classifiche però ci dice che abbiamo ottenuto im-

Il cinque e sei settembre si sono svolte le gare dei campionati italiani per associazioni nella zona di Limo-

ne Piemonte (CN), splendida località situata nelle Alpi Marittime a pochi chi-lometri dal confine francese.La maggior parte dei partecipanti si è recata in zona fin dalla giornata di venerdì, alloggiando in autogestione presso la “Casaalpina” di Sant’Anna di Valdieri nella Valle del Gesso (CN) distante una trentina di chilometri da Limone. Chi aveva problemi di lavoro ci ha raggiunto direttamente a Limone sabato mattina.Sabato primo giorno di gara: in una bella ma fredda mattina si parte da Li-monetto (frazione di Limone) e si arriva nella Piazza di Limone.Il percorso è impegnativo con bei pa-norami sul Colle di Tenda e montagne circostanti, ma c’è poco tempo per am-mirare, uno sguardo e via, concentrati sulla gara.Tagliato il traguardo, la tensione si al-lenta, e il ristoro con bibite, tè e dolci ci fa dimenticare la fatica. Si scambia-no i primi pareri sui vari settori e sui tempi impiegati e, in attesa che escano le classifiche, alcuni atleti tornano alla casa autogestita, mentre altri rimango-no in attesa dei risultati.Una bella doccia e un ottimo pranzo preparato da Giovanna e Roberta con l’aiuto delle altre signore ci ritemprano. Dopo una trepidante attesa coloro che sono rimasti a Limone ci comunicano che siamo primi in classifica grazie ai buoni piazzamenti ottenuti, in partico-

Il gruppo dei marciatori

Gli atleti durante la serata di premiazione Antonio Rusconi consegna la targa da parte del comune

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CROCIATINO 2015 · 21

cORSO dI eScURSIOnISMO

Gigia

47a edizione

Sport, divertimento, amicizia, condivisione, collabora-zione... Sono questi gli ingredienti che caratterizzano il Corso di Escursionismo. Tanti sono gli aspetti che

la montagna ci fa apprezzare! Ci stupisce la bellezza di un panorama, di un paesaggio alpino, dove c’è un senso di pace, di tranquillità. Si gusta il silenzio, si ascolta il rumore dei propri passi, oppure il fruscio dei rami d’albero mossi dal vento, o il cinguettio degli uccelli. Si impara a guarda-re, ad osservare i mille colori che ci sono nei prati. Fiori, insetti, si mostrano in tutta la loro bellezza. Camminiamo in montagna coi ragazzi, ascoltiamo i loro racconti sulla scuola, sulle loro amicizie, sul loro vissuto quotidiano. Noi accompagnatori ci sentiamo partecipi di questo percorso che facciamo con loro. Certo il compito principale è di gui-darli lungo i sentieri di montagna e, con loro, stupirci ogni volta per la bellezza che la natura offre ai nostri occhi. Ma insieme alle famiglie, alla scuola, alla società an-che noi contribuiamo alla crescita e alla formazione dei ragazzi. Mi sento di ringraziare le famiglie che con fiducia iscrivono ogni anno i propri figli al Corso di Escursionismo.Di cuore ringrazio gli accompagnatori. BRAVISSIMI!!! Sempre più professiona-li. Sono sempre pronti ad ascoltare le ne-cessità dei ragazzi; quando serve però, anche a far capire loro se si può, o non si può, avere un determinato atteggiamento nei confronti di un compagno o del gruppo. I protagonisti del Corso sono i ragazzi, loro hanno de-scritto le escursioni che abbiamo proposto.A Voi il piacere di leggerle.A tutti arrivederci alla prossima edizione.

25 aprile 2015: Monte IsolaSabato 25 aprile era un giorno come tanti ma... ci siamo svegliate presto e... alle ore 7,00 siamo partite con i pullman dalla piazza del mercato di Valmadre-ra. Per arrivare a Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa (9 Km. e 400 m.) abbiamo preso il traghetto. Giunte a Monte Isola, dopo circa 5 minuti, ci siamo fer-mate per uno snack in un’area pic- nic. Abbiamo ripreso il cammino ma poco dopo ci siamo fermate ancora! Infine ci siamo incamminate di nuovo: “era ora”!Ci raccontavamo barzellette e ci divertivamo. Lungo il sen-tiero abbiamo visto e visitato quello che è rimasto di una bella fortezza trecentesca. Giunte alla meta ci siamo fer-mate a mangiare nei pressi del Santuario della Madonna della Ceriola. È il punto più alto dell’isola. Nel pomeriggio siamo scese verso il lago per visitare il Museo della Rete, dove la guida ci ha raccontato la storia dell’evoluzione della rete da pesca. Successivamente abbiamo visitato la fab-brica che produce le reti. Non potendo toccare niente, ci siamo un po’ annoiate. È stato invece entusiasmante ve-dere le varie fasi della produzione. Dal filo più fine, al cor-dino con più fili intrecciati tra loro, fino a formare una rete da calcio. Conclusa la visita, abbiamo ripreso il traghetto

che ci ha portati sull’altra riva dove ci aspettavano i pullman. Tornando a casa e riflettendo, abbiamo ca-pito di aver passato una bella giornata. A voi è pia-ciuta?

Marta Crippa, Alice Butti,

Karen Valsecchi

12 aprile 2015: Giornata dell’Amicizia

Finalmente ricomincia il corso dell’OSA.

Ore 8.30 ritrovo nel piazzale, ma quanta gente che c’è! Ci siamo noi

dell’OSA, i nostri amici dell’Oratorio e il gruppo degli SCOUT.

Formiamo i gruppi e poi si parte; la fila è lunga, contando anche

i genitori siamo più di 200.

Attraversiamo la zona industriale, saliamo per la VAL DELL’ORO

e poi, facendo la strada romana arriviamo fino a SUELLO, bre-

ve sosta in un borgo abbandonato e poi via di nuovo fino al

santuario di CESANA B.za, altra breve sosta e poi ripartiamo

destinazione ROCCOLO (parco degli alpini) dove ci fermiamo.

Don Tommaso celebra la S. MESSA, poi il tanto desiderato

pranzo e infine un pomeriggio di giochi e allegria tutti insieme.

La giornata scorre piacevolmente anche grazie al bel tempo.

A metà pomeriggio ci incamminiamo sulla via del ritorno, il

nostro serpentone si snoda sui sentieri fino al piazzale di ri-

trovo.Ognuno di noi torna a casa stanco ma felice di aver trascorso

una bellissima giornata con gli amici.Gloria e Luca

Antonio Rusconi consegna la targa da parte del comune

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22 · CROCIATINO 2015

cORSO dI eScURSIOnISMO

2 e 3 maggio 2015: Colorina

Siamo partiti da Valmadrera per la 2 giorni a “Villa dei Tigli”.

Scesi dai pullman abbiamo lasciato i nostri bagagli in albergo e ci siamo incam-

minati nel bosco... Giada

Il 2 maggio siamo partiti da piazza del mercato e siamo giunti a Colorina presso

l’albergo Villa dei Tigli, dove abbiamo lasciato le borse. Successivamente ci siamo

incamminati verso sentieri molto semplici, e nel mezzo di un bel bosco abbiamo

visto dei cartelli tematici. Ci siamo poi fermati per il pranzo. Poi, siamo ripartiti

verso un’azienda agricola. Abbiamo osservato “le vacche da latte” e come veniva-

no munte. Infine abbiamo gustato un budino al cioccolato. Conclusa la visita alla

stalla, siamo andati a Messa. Prima di cena la Gigia ha assegnato le camere, poi

siamo scesi a mangiare, e infine abbiamo giocato a tombola.Lucia De Fusco

Alla due giorni dell’OSA mi sono divertito tanto. Siamo partiti dal piazzale del mer-

cato alle 7:30, con i pullman. Il viaggio è stato veramente divertente, ma un po’

lungo. Siamo arrivati a Colorina (che è una cittadina piccola piccola), e subito dopo

siamo partiti per la montagna, con una guida turistica del posto. Abbiamo cammi-

nato in giro per i monti di Colorina. La camminata è stata molto lunga e faticosa,

ma molto interessante.

Una volta ritornati a Colorina un prete ha celebrato la Messa. Era molto simpatico

ed è venuto anche a salutarci la sera mentre cenavamo. Puzzavamo tutti come dei

caproni e non ci siamo lavati (!!!); l’unico che si è lavato è stato il nostro mitico

accompagnatore Luigi.

Le camere dell’hotel erano state appena pitturate ed erano molto belle. I letti erano

molto comodi e ho dormito come un sasso anche se siamo restati svegli fino a tardi

e abbiamo fatto baccano per quasi tutta la notte.

La mattina successiva ci siamo svegliati, non so a che ora(!) e dopo la colazione

siamo partiti per andare a visitare un vecchio mulino in un paesino in zona perché

la mattina c’era brutto tempo e gli accompagnatori hanno deciso di evitare i sentieri

infangati. Il mulino era antico, fuori aveva una ruota gigante dove scendeva una

cascata d’acqua, la quale, a sua volta, faceva girare una ruota dentro il mulino, che

macinava i semi di qualche pianta che non conosco. Finita la visita al mulino abbia-

mo ripreso i pullman e siamo ritornati tutti a casa.Mirko Scotellaro

17 maggio 2015: Triangolo larianoOggi ci troviamo alle ore 08:45 al parcheggio delle scuole ele-mentari di via Leopardi a Valmadrera. L’escursione prevista è nel triangolo lariano.Dopo l’appello siamo partiti di gran lena verso San Tomaso, du-rante il tragitto si sentivano mille voci perché chiacchieravamo a più non posso. La lunga colonna è arrivata sana e salva fino al ristoro dove abbiamo fatto la sosta e bevuto del tè (prima sosta). Successivamente ci siamo avviati verso il Bevesco, tutti allo stes-so passo come veri alpini! Che fatica! Ma che meraviglia di natura, abbiamo visto un “casotello” abbandonato e più in alto la croce del monte Rai, dove abbiamo fatto una foto bellissima di gruppo (seconda sosta).

Dopo circa un’ ora di cammino, tra le buche di un grande prato e gli animaletti che saltavano qua e là, siamo arrivati al rifugio SEC dove, affamati come lupi, abbiamo pranzato al sacco (terza sosta).Finalmente liberi dal peso degli zaini, abbiamo giocato e corso fino alle 14:00.Richiamati dagli accompagnatori e formati i gruppi, siamo scesi verso l’Abbazia di San Pietro al Monte, dove i ma-schi hanno giocato a calcio e le femmine si sono inven-tate un balletto.Infine ci siamo diretti lungo un sentiero che scendeva a valle verso Valmadrera e raggiunto il parcheggio del ci-mitero nuovo, abbiamo trovato i nostri genitori ad aspet-tarci.Che magnifica giornata ho trascorso, grazie a tutti gli ac-compagnatori!

Spedicato Thomas

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CROCIATINO 2015 · 23

7 giugno 2015: Val di ScalveAlle ore 6.45 siamo partiti dal piazzale del merca-to e dopo circa due ore di viaggio sul pullman ci siamo fermati all’imboccatura di un tunnel. Da qui abbiamo intrapreso una mulattiera, sulla via Mala. La via Mala è percorsa da un fiume, che, nel corso di migliaia d’anni col suo scorrere ha creato un orrido nella roccia di calcare. Dopo averla percorsa per un bel tratto siamo tornati indietro a riprendere il pullman, su cui abbiamo viaggiato per un altro quarto d’ora di viaggio fino al parcheggio nella parte sottostante il paese; qui abbiamo cominciato la nostra escursione.Il sentiero era molto assolato e tutti dicevano di morire di sete. Dopo un po’ di tempo siamo arrivati in un bel paesino di montagna: VILMINORE. Qui nella piazza centrale ci siamo riforniti d’acqua e abbiamo fatto la prima sosta. Poi abbiamo ripre-so il cammino sino a quando la guida ci ha spiegato il disastro della diga del Gleno. Ci ha narrato i principali errori che hanno commesso gli ingegneri e i capomastri nel progettare e costruire la diga e che probabilmente sono le cause del crollo. Provo a spiegare gli errori:

- il progetto iniziale era quello di una diga a gravità, (cioè col proprio peso e la forma riesce a trattenere l’acqua), solo che una volta costruito il basamento di questa si è cambiato il progetto per aumentare la capacità del bacino, adottando una strut-tura ad archi in calcestruzzo, meno funzionale.- È stato utilizzato materiale scadente al posto del cemento: troppa calce e aggiun-ta di pezzi di legno e altro.- Il materiale non è stato sufficientemente armato Dopo la spiegazione abbiamo raggiunto la diga, da lontano non sembrava tanto grande ma quando ci siamo arrivati proprio sotto ci è sembrata enorme. Siamo passati dove mancava il pezzo crollato e dietro abbiamo visto una grande conca verde proseguendo fino a raggiungere la riva del laghetto e seduti abbiamo

pranzato. Dopo mangiato, alcuni ragazzi, giocando coi sassi, gareg-giavano facendoli saltare sull’ac-qua. Altri invece sono andati al bar per comprare qualcosa. Alla fine ci siamo rimessi in cammi-no percorrendo il perimetro del-la diga e, per tornare al pullman, abbiamo preso un sentierino che scendeva giù lungo un ripi-do prato.

Francesco Bertelli

2 giugno: Raduno dei corsi F.I.E.

Martedì 2 giugno 2015 c’è stato il 40esimo raduno dei corsi

di escursionismo.

Noi dell’O.S.A. ci siamo trovati alle 8.15 in piazza del mercato. Arrivati nei

pressi del piazzale Taurus di Lecco ci sono state offerte delle brioches e delle

caramelle che abbiamo mangiato con foga fra una chiacchiera e l’altra. Alle

9,00 ci siamo incamminati in direzione Parco Villa Gomez. Da lì abbiamo pro-

seguito per stradine e sentieri abbastanza ripidi, dove tutti insieme abbiamo

riso e scherzato.

Dopo circa un’ora di cammino ci siamo fermati in un prato dove c’era una

fontanella e tutti abbiamo riempito le borracce. In quei dieci minuti di ripo-

so abbiamo mangiato e bevuto a volontà, ma c’era anche chi si metteva la

crema solare dato che il sole cominciava ad essere forte, dopo di che ci

siamo preparati e incamminati lungo il sentiero per giungere, dopo la salita,

in un grande prato. Stanchi, ci siamo buttati per terra e poi abbiamo giocato

insieme, divisi per squadre. Solo qualche minuto dopo però abbiamo capito

il perché di quella sosta: alzando lo sguardo ci siamo resi conto che sopra di

noi c’era un enorme castello. Come ci ha spiegato la guida, quello era il ca-

stello dell’Innominato, il famoso personaggio citato nei “Promessi Sposi” di

Alessandro Manzoni. Nell’ascoltare la spiegazione, molti di noi si godevano il

panorama del paesaggio sottostante.

Ci siamo rimessi in cammino passando accanto al santuario e alla scala santa

dove alcune persone salivano pregando.

Scendendo verso il centro paese abbiamo raggiunto la sede G.E.V. Lumaca,

dove l’accoglienza è stata calorosa. Dopo mangiato, nel pomeriggio, sono

iniziati i giochi: divertentissimi, legati al tema dell’EXPO. Infine ci siamo salu-

tati e prima di andar via la F.I.E. ha offerto a tutti i ragazzi una borsetta termica

molto utile per le gite. Poi ci siamo diretti verso i pullman.

È stata una giornata intensa, divertente e bella. La partecipazione di tante

associazioni ha reso la giornata diversa da tutte le altre.Petra Ratti

Grazie per avermi fatto conoscere

tanti amici.

Grazie per le passeggiate fatte la domenica

con i miei amici.

Grazie per avermi fatto imparare tanto.

Grazie per avermi fatto conoscere la Gigia.

Buone passeggiate a tutti.Adrian

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24 · CROCIATINO 2015

TEMU’, 13-20 Giugno 2015Carlo Alberto

alla sala da pranzo a giocare a carte o a discutere delle gite in programma, gustandosi il caffè con regolare rimorchio. Poi, prima di andare a letto, verso le 22.30, con l’impianto fonico che abbia-mo a disposizione e il mio i-pod, metto il “Silen-zio” di Nini Rosso! Non tutti i ragazzi ovviamente sono contenti!La mattina successiva ci alziamo con una legge-ra pioggia ma, nonostante ciò, dopo la colazione, la distribuzione dei panini e la preghiera sul piaz-zale, saliamo in macchina per la prima gita. Dopo un’ora circa raggiungiamo la prima meta e fortu-natamente smette di piovere. Troviamo dei bei tavoli con le panchine e cominciamo a svuotare gli zaini. Solo dopo esserci saziati, e per non in-tirizzirci dal freddo, riprendiamo il cammino lun-go un sentiero, prima ripido e poi pianeggiante, che ci conduce a dei resti di fortificazioni della prima guerra mondiale. Tornati a casa per cena scopriamo che Claudio ci ha preparato le lasa-gne: molti ragazzi ed adulti fanno il bis. L’unica cosa che non gradisco molto è lavare le padelle, perché è il mio turno di servizio! Quando è l’ora di coricarmi tento di entrare in stanza ma la porta fa molta resistenza ad aprirsi: scopro che ci sono appoggiate alcune borse e zaini, qualche scarpa e indumenti sparsi per terra! I ragazzi sono sui letti che giocano tra loro beatamente, allora devo intervenire per raccomandare loro di riordinare, anche se durante la settimana non ci saranno grandi miglioramenti. Lunedì il tempo è ancora brutto, per cui decidia-mo di andare a Vermiglio a visitare il museo della guerra; prima ci fermiamo al Tonale per vedere il Sacrario. A mezzogiorno non piove e riusciamo a

Anche quest’anno partiamo per questa setti-mana a Temù con un bel programma di gite e sperando nel tempo favorevole, anche se le

previsioni per i primi 2 o 3 giorni non sono buone. La prima gita, subito il sabato, ci porta verso il Passo Mortirolo e lì facciamo una leggera escursione. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la casa di Temù che molti di noi già conoscono, essendoci stati l’anno precedente: la struttura è bella e comoda, con una bella cucina e una grande sala da pranzo, il salone tv e la sala giochi. Quest’anno con noi c’è il cuoco, Claudio, che oltre alle deliziose cene ci prepara delle buonissime tor-te. Dopo cena i ragazzi giocano a calcetto o a ping pong e alcuni guardano la tv; gli accompagnatori dopo aver riordinato la cucina si ritrovano in fondo

27° SettIMAnA eScURSIOnIStIcA

Malga Stein

Sacrario del passo del Tonale

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CROCIATINO 2015 · 25

gna schivare le palle di neve che non si sa da che parte arrivino. Arrivati al rifugio non possiamo non ammirare il panorama circostante: a valle il Passo del Tonale, a monte il bel ghiacciaio, sia pure con gli impianti di risalita per gli sci. Nel pomeriggio, dopo esserci goduti una bella giornata di sole, deci-diamo di scendere dalla pista, per un bel tratto ancora innevata. I ragazzi si divertono molto nella discesa.Venerdì ci incamminiamo verso le fortificazioni di Val Massa. Il sentiero non è molto segnalato, proseguiamo per un paio d’ore in una pineta, poi quando siamo fuori vediamo la nostra meta. I ragazzi sperano di trovare qual-che reperto, anche una scatoletta vuo-ta e arrugginita diventa interessante! Nel pomeriggio, prima di rientrare ci fermiamo a Ponte di Legno a gustarci un buon gelato.Al ritorno a casa cominciamo a pre-parare i bagagli, purtroppo la nostra vacanza è finita e sabato rientriamo a Valmadrera. Un grazie a tutti i partecipanti per aver collaborato alla buona riuscita di que-sta settimana.

mangiare nel parco di Vermiglio, dove ci sono dei bei laghetti e un’attrezzata area pic-nic.Leggera pioggia pure martedì e andia-mo in un rifugio appena sopra Edolo; quando il cielo a volte si apre un po’, godiamo di un bel panorama sulla val-lata. Mercoledì un bel sole finalmente! Ci dirigiamo in Val Canè. Dopo essere passati in un gregge di pecore e su bei prati fioriti di rododendri, arriviamo al bivacco Valzaroten; proseguiamo per circa un’ora fino a due laghetti, dove però il cielo è coperto. Ci fermiamo poco e poi preferiamo scendere di quota al bivacco dove c’è il sole.Giovedì andiamo al Tonale, la meta è il Rifugio Paradiso, ai piedi del Ghiaccia-io Presena. I ragazzi si divertono cam-minando nella neve e ogni tanto biso-

Ghiacciaio del Presena

Al bivacco Valzaroten

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26 · CROCIATINO 2015

Ci sono colori, luci e suoni che si fissano nella nostra mente e che il tempo non riuscirà mai a

scalfire.Ci sono emozioni, sensazioni e sorrisi che s’incidono nel nostro cuore solo in certi momenti e che non ti abbando-neranno mai.Tornare a Pinzolo, tornare nelle Dolo-miti di Brenta è provare tutte queste sensazioni.Sono passati parecchi anni, più di ven-ti, da quando, con un carissimo amico, Luca, per la prima volta mettevo piedi e soprattutto mani sulle rocce delle

Gianfranco Rusconi

ci SonoLUoGHi …

cAMpeGGIO

Dolomiti. Le Dolo-miti di Brenta.Quest’anno ci sono ritornato, così come nel 2014, per tra-scorrervi le ferie, qualche giorno di riposo. La scelta è caduta sul campeg-gio dell’OSA, quale punto logistico strategico e non solo.Le Dolomiti sono per me un luogo meraviglioso ove poter praticare il mio hobby preferito, ossia l’alpinismo in tutte le sue declinazioni: le salite classiche in alta montagna, l’alpini-smo, l’arrampicata sportiva e lo scial-pinismo. Fatto salvo che ad agosto di neve per praticare lo scialpinismo non ce n’è, sono andato in campeggio con l’intento di dedicarmi alle altre discipli-ne; ma ho scoperto, anche se lo im-maginavo, che al campeggio dell’OSA ti coinvolgono anche in tutt’altre attivi-tà non propriamente alpinistiche.Le pareti del Brenta sono un teatro particolarmente affascinante. Quando sei al cospetto di torri come il Cam-panile Basso o muraglie dall’aspetto inaccessibile come il Crozzon non puoi rimanere indifferente, ti si muo-ve qualcosa dentro che ti dice di salire

quelle pareti.Il Campanile Basso ho avuto la fortuna di salirlo più volte da diversi versanti: la Normale con Gigi, il diedro Fehrmann con Matteo e lo spallone Graffer con Luca; quest’anno sono riuscito a sa-lire l’ennesima via con il compagno e amico di tante avventure, Marco, e la via scelta è stata la Maestri. Sì quel Cesare Maestri: quello del Cerro Torre in Patagonia e della salita mai effettua-ta secondo molti, soprattutto quelli di Lecco, ma sarà poi così?Vedendola dal basso si fatica a immagi-nare che la “Maestri” passi attraverso una serie di possenti tetti aggirandoli. Eppure con grande abilità e intuito il grande, e controverso, alpinista trenti-no è riuscito a tracciare un bellissimo itinerario che si può salire in completa arrampicata libera, ossia senza l’uso di staffe per la progressione. I gradi sono abbordabili anche a un alpinista/arram-

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CROCIATINO 2015 · 27

che leggi sul volto del tuo compagno di cordata che è mitico e unico. Sarò “antico” come usano dire i giovani d’oggi, ma io queste emozioni le pro-vo tutte le volte che salgo una via, an-che se già fatta.Sarà stato il luogo, non lo so, ma du-rante la salita, mentre ero lì fermo in sosta e assicuravo Marco, un pensie-ro continuava a girarmi in testa tanto da non abbandonarmi: ma poi Maestri in cima al Cerro Torre sarà arrivato? Io penso di sì. E a quel paese tutte le di-scussioni e le evidenze oggettive. Uno tra l’altro che ti sale slegato il Crozzon e ne discende arrampicando all’in-dietro slegato. Uno così deve avere due…..!!Sempre in cordata con Marco ho poi salito l’Alimonta al Castelletto di Mez-zo e una via moderna, a spit, sulla Cor-na Rossa in zona Grostè.Ricondurre però la vacanza al cam-peggio dell’OSA a un elenco di salite effettuate sarebbe riduttivo. C’è molto di più.La vita di un campeggio organizzato dà modo di conoscere più a fondo le persone, di scoprirne i lati a volte sconosciuti, poiché l’intimità e la pri-vacy che ognuno di noi ha care, in un campeggio, vengono un po’ a manca-re e di conseguenza viene fuori quello che siamo veramente, nel bene e nel male.Quest’anno ho voluto fare qualcosa di diverso in campeggio e quindi non mi sono fatto trovare impreparato pre-sentandomi anch’io con la bici. Acqui-

picatore medio come il sottoscritto e quindi avanti; chi parte per primo? È la classica domanda che si fa tra com-pagni di cordata. Ok, dico a Marco, “.. oggi parto io …” E si parte.Le salite classiche sono proprio un piacere per me. Studiare la relazione il giorno prima. Decidere con il compa-gno di cordata l’attrezzatura da porta-re. La notte che precede la salita, che un po’ d’ansia te la mette. Svegliarsi all’alba, quando è ancora buio, parten-do presto, non è come andare in fale-sia. L’avvicinamento sempre pesante per la lunghezza e per lo zaino che ti taglia le spalle. A proposito: “ …ma quanto si è allungato il sentiero per arrivare al Brentei? O forse sono gli anni che passano?...”. La ricerca dell’iti-nerario, non sempre così evidente, la necessità spesso e volentieri di do-ver integrare le protezioni, con dadi e friends; integrare le soste, perché non sempre sono delle migliori; sono que-sti aspetti che completano una salita. Pensare a chi per primo, in apertura, è passato di lì sfidando l’ignoto, con-fidando che comunque vada si riesca ad arrivare in cima. Questi particolari riempiono un’ascensione, la rendono, per chi ripete una via, qualcosa di mi-tico, di unico, anche se di mitico e di unico, in questo caso, non c’è nulla. È quello che si prova dentro, è quello

stato all’ultimo minuto un porta bici-clette, da posizionare sul mio RAV4, ho poi pensato bene, considerato che in macchina il passeggero ero solo io, di caricare la bici dentro l’abitacolo.E mia mamma …”ma set cumprà a fa chel rop le se la bici te la metet de denter?” …. Me lo sono chiesto anch’io, ma è sem-pre meglio essere previdenti nella vita, non si sa mai.La bici è stata un altro pretesto per rimanere in linea con i tempi moder-ni del campeggio OSA, ossia occorre essere almeno pentatleti altrimenti si è tagliati fuori. Praticare solo l’alpini-smo, l’escursionismo ed essere anche climber ormai non ti basta più, devi aggiungere almeno il ciclismo e la cor-sa in montagna. Non mi stupirei che in futuro si debba aggiungere l’orien-teering, il base jumping, il canyoning e perché no la speleologia!!! … Io però preferisco rimanere aggrappato all’al-pinismo, e basta.Ma torniamo alla bici perché proprio io sono stato uno di quelli che ha buttato lì per scherzo: “dai organizziamo una gara in bici non competitiva dal cam-peggio a S.Antonio Mavignola per la vecchia strada di Campiglio….” Che stupido pensare che all’OSA si possa fare una gara non competitiva!!!Detto fatto, in men che non si dica ecco pronto sul tabellone della pagoda un bel prospetto dove scrivere il proprio nome. “E adesso? Io scherzavo!!!!” mi son detto. Franco te la sei proprio cercata, almeno prova a farla una volta

Dal 26 luglio a domenica 23 agosto si è svolto a Pinzolo, posto a 785 mt di quota, in Trentino Alto Adige, il consueto campeggio. È una splendida località; incastonata tra il gruppo dell’Adamello-Presanella e il gruppo delle Dolomiti del Brenta. La Val Rendena, bagnata dalle acque del Sar-ca, oltre a Vallate d’incomparabile bellezza (una delle più celebri è la Val di Genova, nota per le sue cascate) è ricca anche di centri abitati ricchi di

storia e tradizioni; oltre alla vicinanza della celebre località turistica Madonna di Campiglio.Passeggiate, escursioni, vie ferrate, bagni di sole, giri in mountain bike, relax, visite turistiche... è stato tutto questo il campeggio per una sessantina di osi-ni e simpatizzanti; ma oltre il tempo passato a “sco-razzare” a contatto con la natura (che ha sempre da insegnarci qualcosa!), è stato anche vita in comuni-tà, ritmi più pacati, convivialità, tempo passato tra numerosi amici, esperienze vissute insieme.Un break nella vita, uno staccare la spina dalle in-combenze quotidiane per ricominciare la vita di tutti i giorni con più slancio!

Davide Dell’Oro

Campeggio a Pinzolo(continua a pag. 28)

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i semi. E se questi poi si svilupperan-no dipenderà anche da noi, da quanta cura e passione sapremo metterci nel farli crescere bagnando e concimando correttamente la terra. Le premesse ci sono tutte, facciamo in modo che i nostri giovani si avvicini-no sempre più all’alpinismo in tutte le sue forme, senza paure o preconcetti; facciamo in modo di non disperdere il patrimonio alpinistico che abbiamo e che ci hanno lasciato in eredità i nostri predecessori.

da solo per allenamento per capire se riesci ad arrivarci a S.Antonio.Non mi dilungo oltre sull’andamento della gara “non competitiva” e sull’ar-dore agonistico dei partecipanti, sia giovani sia meno giovani; io ricordo di aver visto solo alla partenza e per i primi 150 metri tutto il gruppo e poi ho pensato: “qui devo salvare almeno l’onore e quindi vediamo di non arri-vare ultimo. Farò la gara su Simone, Nicolò e Marta !!!” E così è stato. Quindi più che preoccuparmi di chi mi stava davanti mi son preoccupato di non lasciar passare chi mi stava die-

tro e in questo modo l’onore è stato salvato.Torniamo seri. Quest’anno mi ha fatto particolarmente piacere vedere come l’entusiasmo per l’arrampicata, soprat-tutto sportiva in falesia, era forte un po’ in tutti, a partire dai giovanissimi. E’ stato bello vedere quante cordate ri-uscivamo a mettere in campo quando si andava in falesia, tanto che a volte venivano a mancare rinvii e grigri per assicurare e non si riusciva ad allesti-re un numero sufficiente di tiri. E’ un buon segno dal mio punto di vista. Per avere i fiori occorre mettere a dimora

cAMpeGGIO

GARA NON COMPETITIVA????15 AGOSTO ORE 10.30PINZOLO - SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLA KM 3,4!!! solo per mountain-bike !!!

Inizia tutto la vigilia di Ferragosto, si prospetta una giornata calda e splendente, come del resto è stato tutto il periodo di vacanza. Vorremmo fare qualcosa tutti assieme, ma nello stesso tempo gustarci il pranzo di Ferragosto che Claudio, il nostro cuoco, ci prepara con tanto impegno!Dopo diversi: “Cosa facciamo???”, Luca Dell’Oro pro-pone una gara di mountain-bike dal nostro campeggio a Sant’Antonio di Mavignola, una piccola frazione di Pinzolo, posta a metà strada tra il capoluogo e la bla-sonata Madonna di Campiglio, con-ta poche centinaia di abitanti ed è meta classica per un giretto pomeri-diano.Si decide insie-me il nome della “manifestazione” e si prepara il “volantino”, tutto in modo molto artigia-nale! Giudice di gara: Anna Rusconi.La mattina seguente, 15 agosto, ci si alza presto, co-lazione con molti zuccheri e iniziano le iscrizioni. Tutti sono in fermento, per fortuna abbiamo sottolineato la

NON competitività, ma que-sto è molto divertente! I con-correnti iscritti sono 18.Inizia il riscaldamento! Tutti sfoggiano la propria divisa, la più professionale possibile, e anche chi non è così abituato a fare agonismo entra nel-lo spirito competitivo. II no-stro pubblico inizia a portarsi all’arrivo. Le gomme sono calde e i concorrenti sono in agitazione. Dopo gli ultimi

ragguagli, arrivo sulla linea di par-tenza…. mancavo solo io… voleva-no partire senza di me!!!?? Con il telefonino mi metto in contatto con l’arrivo, per far partire il crono-metro…. Mentre sono al telefono con Anna, qualcu-no dice “VIAAA….!!!” e comincia il delirio! Io sono ancora ferma con il telefono, cerco di infilarlo nella maglia ma poi mi accorgo che è ancora acceso, inizio a pedalare e dopo 50 metri sono già in affanno, grido a tutti “Carogneeee, perché non mi avete aspettato???”. Per fortuna NON era competitiva! Tutti tirano fuori le unghie e i primi cominciano ad andare in fuga! Inizia una dura competizione tra me e Luca Billy…! Siamo sempre attaccati, prima io poi lui, per tutto il tempo. Nessuno vuol cedere. Poi gli ultimi 500 metri allunga e mi lascia indietro! Mi dico “NOOO…. Sono finita!”. Tutti arrivano al traguardo stremati, perché hanno sfoderato tutte le loro forze! Al traguardo ci aspetta un buonissimo Chupa Chups!!! Erano anni che non lo mangiavo!Il podio è formato dai nostri giovani Simone Tegiac-chi, Marco Rusconi e Andrea Rota! Al quarto posto, la medaglia di legno con il primo “anzianetto”. Dopo la gara andiamo a prendere i “premi” (caramelle per tutti) e alla fine del bellissimo pranzo facciamo le pre-miazioni.Giornata bellissima in compagnia! Ci siamo ripromes-si che a ogni campeggio rifaremo la “Ferragosto Bike Cup”. Vi aspettiamo tutti a……

Laura

1° edizione “FERRAGOSTO BIKE CUP 2015”CLASSIFICA1. Tegiacchi Simone 14’00”

2. Rusconi Marco 14’07”

3. Rota Andrea 14’57”

4. Tegiacchi Carlo 14’59”

5. Rusconi Luca 15’27”

6. Lombardini Luca 15’33”

7. Riva Matteo 15’54”

8. Rusconi Alberto 15’56”

9. Dell’Oro Luca 16’02”

10. Rusconi Andrea 17’34”

11. Riva Luca 18’21”

12. Valsecchi Laura 18’26”

13. Rota Danilo 19’02”

14. Dell’Oro Mattia 19’46”

15. Rusconi Gianfranco 20’52”

16. Riva Simone 21’12”

17. Dell’Oro Nicolò 22’14”

18. Valsecchi Marta 23’24”

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cAMpeGGIO

natamente riuscia-mo a tenere dietro. Tutti questi impre-visti ci fanno inevi-tabilmente perdere del tempo, quindi tentiamo di recu-perare accelerando il ritmo. Passiamo i camini a Y ed arri-

viamo sullo stradone provinciale, che percorriamo in conserva fino all’attac-co degli ultimi 4 tiri. Ora fa quasi caldo, la parete è al sole e sono passate le 12.00... Giungiamo dopo due tiri al Ter-razzino del Re del Belgio, dopodiché ci attende la più grande difficoltà dell’in-tera scalata, la parete Ampferer. Pietro e Alberto salgono arrivando quasi in cima, fermandosi ad assicurarci poco prima. Matteo e Luca partono distan-ziati di pochi metri, forse troppo pochi: il tratto più difficile è lungo circa 8-10 metri con 4 chiodi, e proprio lì le cor-de si attorcigliano nuovamente, ren-dendo difficile l’assicurazione. I due ci mettono 10 minuti buoni ad oltrepas-sare il passaggio, utilizzando qualsiasi appiglio per riuscirci (rinvii compresi), mentre io resto a guardare la scena da una comoda posizione. “Tira la verde!”, “recupera!”, “la viola!”, “siete sordi?!” sono solo alcune delle urla che Luca e Matteo lanciano in quei lunghi minu-ti, vuoi per la difficoltà del passaggio, vuoi per il fatto che la parete nord pre-

cipita minacciosamente per centinaia di metri. Anche per me si rivela uno dei punti più difficili dell’intera via, ma ormai sento la cima ad un passo e su-pero anch’io quest’ultimo tiro.Finalmente in vetta!!! Sono già le 14.00, anche se non c’è una nuvola è bene abbassarci il prima possibi-le. Foto di vetta con campana sullo sfondo, strette di mano e iniziamo le doppie per scendere. La più bella è sicuramente quella dalla parete Poo-li, interamente nel vuoto, con Pietro che fa da fotografo 30 metri più sotto. Anche a scendere impieghiamo molto tempo, d’altronde siamo in cinque a calarci su un’unica doppia, ma ormai quello che conta l’abbiamo raggiunto. Teniamo alta la concentrazione fino all’ultima calata, dopodiché possiamo “rilassarci” scendendo verso il rifugio Brentei. Le difficoltà sono finite: questi momenti sono quelli in cui si è più felici per aver raggiunto la vetta, pensiamo che questa ascesa merita un articolo sul Crociatino. Difatti eccolo qui.

Sono le 5.30 quando ci appropin-quiamo a lasciare Pinzolo in dire-zione Vallesinella, per affrontare

la scalata più importante della nostra permanenza in campeggio (andremo anche sul Carè Alto, ma questa è un’al-tra storia).Siamo in cinque: oltre a me, Luca, che dovrà come sempre soffrire per via delle scarpette di 4 numeri in meno, Alberto e Pietro, i due capicordata, e Matteo, con l’im-mancabile lattina di Lemonsoda. L’avvi-cinamento si com-pie senza ritardi o problemi, giungiamo quindi a un buon orario all’attacco del Campanile Basso, la guglia più famo-sa delle Dolomiti di Brenta. Nella mia cordata siamo in tre: io, Alberto e Luca; decidiamo di prose-guire “in parallelo” a Pietro e Matteo, risparmiando (alme-no inizialmente) del tempo. La con-seguenza è che ci troveremo spesso attorcigliati con le corde, con Alberto e Pietro davanti a tirare e noi tre dietro da secondi. Superate le prime difficol-tà (la parete Pooli) troviamo davanti a noi due tirolesi che ci rallentano; Pietro li supera agevolmente e continua, Al-berto gli va subito dietro. I tirolesi non gradiscono (non volevano far passare due cordate), ma ormai devono atten-dere. Da quel momento non ci vedran-no più di buon occhio, saranno i nostri “challengers”, infatti ci rincontreremo più avanti.Fatti i primi 3 tiri la nostra cordata, inve-ce che seguire una cengia verso destra per una decina di metri, sale subito sulla parete: dopo poco ci accorgiamo che quella non è la giusta via, quindi tocca a me affrontare un difficile tra-verso che ci riporta sulla via normale. Pietro e Matteo, vedendoci, hanno su-bito trovato la strada corretta e sono appena passati; ci ritroviamo in bagar-re con i “simpatici” tirolesi, che fortu-

#cAMPAniLbassoMarco Rusconi

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Come di consueto a fine anno è tempo di consun-tivi. Il gruppo tempo libero vanta una bella e lunga serie di escursioni fatte lungo il corso dell’ anno

che sta per terminare.Le uscite del gruppo sono state numerose e molto varie; si è passati dalle vette che superano i 3000 m. alle pas-seggiate a più modeste quote.Le scarpinate più belle e impegnative si sono svolte per la maggior parte in Svizzera nei Grigioni, ma anche sulle nostre montagne. Il sudore non è mai mancato.Nel gruppo dei “salmoni argentati”, ”in sce in sce”, e nei... “cavedani”, la gioia di camminare per raggiungere la vetta non è mai mancata.Quindi zaino in spalla, scarponi ai piedi e via senza dimenti-care che in montagna si sale usando soprattutto la testa.Ci diamo appuntamento per la prossima stagione con escursioni che saranno altrettanto belle e impegnative, sperando di essere sempre più numerosi.

Marzo12/03: Val di Fez (Engadina, CH)19/03: San Genesio

Aprile02/04: Sentiero Dario & William - Rifugio SEC09/04: Comolli - Grignone m. 2410

Maggio07/05: pizzo Meriggio m. 234814/05 (foto sotto): Savogno - Laghi Acquafraggia

28/05 (foto a sinistra): Andossi - Rifugio Ber-tacchi - Piz Spadolazzo m. 2720

Giugno04/06: Starleggia - Bivacco Ca’ Bianca m. 256018/06: Pizzo Minor m. 3049

Stefano Perego

25/06 (foto sopra): Rifugio Cristina - Pizzo Canciano m. 3103

Luglio09/07 (foto sotto): Pizzo Forno m. 2907

16/07 (foto a destra): Rifugio Marinelli - Punta Marinelli m. 318023/07: Alpi Graie Roc-ciamelone m. 353830/07: Pizzo Quadro m. 3015

Agosto07/08: Pizzo Stella m. 316312/08: Pizzo Emet m. 321022-29/08: Santa Fosca di Cadore (BL) - Ferrata Tomaselli (Cima Fanes) - Ferrata Schuster (Sasso Piatto) - Ferrata delle Trincee (Marmolada cima Mesola)

Settembre10/09: Val Bregaglia Rifugio Albigna m. 234024/09: Chiavenna - Laghi Groppera

Escursioni 2015GRUppO teMpO lIbeRO

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CROCIATINO 2015 · 31

2 luglioEngadina: Rifugio Segantini

GITE IN AUTOBUSOttobre01/10: Traversata Val Scais - Val Arigna08/10: Paglio - Rifugio S. Rita22/10: Valle di Zocca - Rifugio Allievi m. 238529/10: Passo Confinale Bivacco Anghileri – Rusconi m. 2654

Novembre05/11: Maloja - Vicosoprano12/11 (foto sotto): Val di Ratt - Bivacco Primalpia m. 1980

19/11 (foto sopra): Mandello - Zucco di Sileggio26/11: S.Martino - Coltignone - Val Verde

Dicembre03/12: Monte Due Mani03/12 (foto sotto): Engadina Diavolezza m. 2978

10/12: Moggio Artavaggio - Sentiero degli Stradini

5 marzoEngadina: Maloja-St.Moritz

(Freddo polare)

11 giugno Svizzera:

Splügen - Isola di Madesimo

16 aprileLiguria: Levanto - Devia Marina

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32 · CROCIATINO 2015

Tour del MoliseCarlo Rusconi

nel 293 a.C.. Quindi di sicuro interesse storico archeologico sono i ritrovamen-ti relativi al periodo Romano-Imperiale: ad Isernia sono numerose le testimo-nianze di arte romana sia conservate in museo che sparse lungo il com-prensorio urbano; a Larino (Larinum), dove sorgeva l’antico nucleo urbano si ammirano i resti di un grandioso anfi-teatro, oltre che i resti di terme e di vil-le romane con pavimenti e mosaici di rara maestria; a Sepino/Altilia - l’an-tica Saepinum romana fu costruita dai Sanniti lungo il tratturo (percorso per la transumanza del bestiame); in-fine Pescasseroli- Candela, che trovò il suo sviluppo in epoca romana, e oggi è sede di un sito archeologico di notevo-le importanza aperto al pubblico.Tornando alle origini, non si deve per-dere la visita dell’area archeologica dei Sanniti-Pentri a Pietrabbondante, te-stimoniata dal complesso monumen-tale che comprende i resti di possenti mura poligonali, templi, botteghe e un teatro con scena contenente 2500 po-sti a sedere.Interessanti sono i Borghi e i Castel-li: Gambatesa, con il suo castello e le vie tipicamente medioevali del suo centro storico e a Termoli l’imponen-te Castello Svevo, testimonianza del sistema di fortificazione fatto edificare dall’imperatore Federico II° di Svevia. Anche l’arte e la storia religiosa hanno un notevole peso nella regione; Castel San Vincenzo, ne è l’esempio più im-portante, con la sorprendente area ar-cheologica del monastero benedetti-no di San Vincenzo al Volturno dove si trovano gli affreschi della cripta dell’abate Epifanio, considerati tra i più importanti della pittura “altomedio-evale” europea, La Badia di Santa Ma-ria di Canneto, la Cattedrale di LARI-NO dedicata a S. Pardo, La Basilica di Santa Maria della Purificazione di Termoli e le chiese di Sant’Emidio e

territorio variegato tutto da scoprire: un vero e proprio concentrato di paesaggi differenti, in cui trovano spazio diverse attività di ogni tipo, senza dimenticare i numerosi centri, i villaggi e le cittadine di interesse storico e culturale. Da un punto di vista ambientale, la regione è divisa quasi equamente tra montagna e collina, mentre sono molto rare e ri-dotte le pianure. Ma prima di adden-trarsi tra le vallate e i pendii collinari, si può apprezzare la piccola e delizio-sa fascia costiera del Molise: il Mare Adriatico accarezza la zona per circa 38 Km di litorale che va da Montenero di Bisaccia (noto perché fa riferimen-to all’ex magistrato A. Di Pietro) fino a Campomarino, confine con il Gargano, caratterizzato da spiagge basse e sab-biose specialmente all’altezza del pro-montorio di Termoli, dove un piccolo porto artificiale accoglie la barche dei pescatori locali ed è uno dei punti di partenza per le vicine Isole Tremiti.Da Termoli, dove abbiamo fissato il nostro campo base presso L’Hotel Me-ridiano, ogni giorno con itinerari diversi partiamo per esplorare il Molise; terra abitata da millenni, identificata come il Sannio in quanto i primi abitanti furono i Sanniti, popolazione fiera, conqui-stata dai romani dopo scontri ferocis-simi (non volevano essere sottomessi ai romani) e definitivamente sconfitta

La scelta del Molise è stata un’al-ternativa all’idea iniziale proposta dal gruppo: il ritorno in Sicilia con

un tour orientato sulla costiera occi-dentale (il Trapanese). La proposta è fallita a causa dei troppi intoppi che ne hanno condizionato la programmazio-ne, per cui tutti consapevoli, per non perdere l’abitudine e non lasciare che il gruppo così ben affiatato si scioglies-se, si è rinunciato alla Sicilia e si è op-tato per il TOUR DEL MOLISE, ISOLE TREMITI E GARGANO forse a primo impatto meno attraente, ma comun-que territorio tutto da scoprire. Così il mattino presto del 19 Maggio vede 46 partecipanti in partenza per la volta di Termoli.IL MOLISE: è una piccola regione dell’Italia del Sud, incastonata tra Pu-glia, Campania, Lazio e Abruzzo e lam-bita verso oriente dal Mare Adriatico. Si tratta dell’unica regione italiana cre-ata in seguito al frazionamento di una regione preesistente: un tempo, infat-ti, si aveva l’antica regione denominata Abruzzi e Molise, divisa in due nel 1963. Allora il Molise divenne la ventesima regione italiana, inizialmente con la sola provincia di Campobasso, l’attuale capoluogo, a cui nel 1970 si aggiunse Isernia come seconda provincia della regione. Pur essendo di dimensioni ab-bastanza ridotte, il Molise presenta un

GRUppO teMpO lIbeRO

Isola San Nicola, Tremiti

Monastero di Castel San Vincenzo

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CROCIATINO 2015 · 33

affrontare il viaggio di rientro su due giornate. La prima, da Termoli fino ad Ascoli Piceno, con sosta per la visita della città di Chieti e successivamente, con visita guidata, della “martoriata” città di L’Aquila, ancora in ricostruzione dopo il recente devastante terremoto; in serata sistemazione alberghiera a Folignano a due passi da Ascoli.La seconda giornata, interamente de-dicata alla visita della città di Ascoli Piceno, con trasferimento in serata per il pernottamento a Cesenatico in “Romagna”, prima del rientro defini-tivo a casa, avvenuto nella mattinata del giorno successivo. Seguiti da una brava guida locale abbiamo visitato il bellissimo centro storico del capoluo-go Piceno che conserva ancora diver-se torri gentilizie e campanarie (inizial-mente erano circa 200) e per questo veniva chiamata la Città delle cento torri, ma soprattutto abbiamo ammira-to la bellissima rinascimentale Piazza del Popolo, il salotto della città, consi-derata tra le più belle piazze d’Italia.Al momento del commiato, oltre ai normali saluti di arrivederci, insistente è sempre la domanda “dove andiamo l’anno prossimo?” che vuol dire che il gruppo c’è ed è entusiasta nel con-tinuare con queste proposte di tipo Escursionismo/Turistico… ne riparle-remo.

quale con una moto-barca abbiamo iniziato il periplo dell’arcipela-go. Suggestiva è stata l’entrata via mare nelle diverse grotte naturali, interessante è stata la visita della capitale delle Tremiti, L’Isola di San Nicola, con la sua Abbazia/fortezza di S. Maria a Mare co-struita dai Benedetti-ni di Montecassino nel 1045 d.C.. Ritornati a San Do-mino, la più turistica, pranzo a base di pesce con rientro a Termoli dopo una giornata pie-na e di bel tempo.Sempre in Puglia si trova il confinante pro-montorio del Gargano (lo sperone d’Italia) non solo noto per le sue bellissime loca-lità balneari, Vieste, Peschici, Rodi Gar-ganico, ma sorprendente anche per i suoi circa 200 Km di costa formata da arenili, pinete, insenature, strapiombi, dune, faraglioni, grotte, con panorami mozzafiato e per il suo interno, occu-pato quasi interamente da monti e ampi altopiani: lo dimostra il tragitto che abbiamo effettuato per il rientro a Termoli attraversando la nota Foresta Umbra. Il Gargano lo si ricorda anche per le sue località legate al culto reli-gioso: San Giovanni Rotondo, luogo legato a S. Padre Pio da Pietralcina e Monte Sant’Angelo, caratteristico pa-esino a 800 mt legato al culto dell’ar-cangelo Michele. Insieme alla Sacra di San Michele in Val di Susa e a Mont Saint-Michel in Normandia, è uno dei

tre maggiori luo-ghi di culto euro-pei legati a San Michele Arcange-lo, collocati a cir-ca 790 Km l’uno dall’altro, apposi-tamente allineati lungo una retta che, prolungata in linea d’aria, conduce a Geru-salemme.Esaurito l’itinera-rio programmato ci accingiamo ad

di San Francesco ad Agnone, tutte in stile Romano/Gotico, conservano al loro interno pregevoli opere, testimo-nianza dell’arte dell’epoca.Nella Regione la produzione artigianale è ancora molto presente e vari sono i settori in cui i prodotti vengono tutt’og-gi lavorati a mano: dal tessile, alla pelle, alla ceramica, all’acciaio per la coltelle-ria e, tra i prodotti più caratteristici, la lavorazione del bronzo e la produzione di campane tipica di Agnone, le cui origini risalgono al Medioevo. Oggi questa attività è legata soprattutto alla nota e antica Pontificia Fonderia Marinelli, conosciuta a livello interna-zionale, della quale abbiamo visitato la fabbrica. Il Molise è anche una terra molto lega-ta alle sue tradizioni, ai suoi costumi, ai suoi riti, ne abbiamo avuta testimo-nianza a Larino nei giorni della prepa-razione della “Carrese”, tipica festa tradizionale della durata di tre giorni - dal 25 al 27 Maggio - che ricorda la traslazione del corpo di S. Pardo pa-trono della città su di un carro agricolo trainato da una coppia di buoi, accom-pagnato da un corteo storico formato da circa 120 carri tutti ornati a fiori. Im-portante è la “Sagra dei Misteri” di Campobasso, che si svolge nel giorno del Corpus Domini; ne abbiamo visita-to il museo dove sono esposte tutte le strutture (13 per l’esattezza) di acciaio e di legno, rivestite in modo da dare l’impressione che le comparse che formano gli angeli, i santi e i demoni aleggino realmente nell’aria. Si tratta di strutture create nel 1748 dall’artista Paolo Di Zinno, appositamente per la suggestiva manifestazione. Durante il soggiorno non era possibile far mancare la visita delle vicine Iso-le Tremiti, non più Molise ma ormai Puglia. Da Termoli in motonave siamo sbarcati sull’Isola di S. Domino, dalla

Resti archeologici a Sepino/Altilia

Termoli

Vieste, Gargano

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Silvia Butti

strada; per loro grande fortuna incon-trarono gli orsi che le accompagnaro-no dalle loro amiche.Le tartarughe arrivarono affamate, assetate, stanche ed infreddolite ed entrando nella casetta trovarono un bel calduccio e un profumo invitante di torta appena sfornata. Gli gnomi, le gnome, gli orsi e le tartarughe or-ganizzarono una bella festa alla quale parteciparono persino le api che, dopo aver smaltito la grande arrabbiatura, portarono caramelle al miele e furono tutti felici e contenti come in ogni sto-ria che si rispetti.

(Autori: i bambini della Scuola dell’Infanzia di Selva di Cadore)

Se il laboratorio di lettura fosse finito qui, probabilmente noi genitori non avremmo scritto quest’articolo e sicu-ramente non ci saremmo alzati dal ta-volo dove, comodamente seduti, gu-stavamo un liquore artigianale e una bella tazza di té caldo (per l’astemia del gruppo).Eh sì, perché ecco arrivare la pastic-ciera, nonché gestrice del rifugio, ar-mata di tutto punto: grembiule, spia-natoia e un grande mattarello da fare concorrenza all’Alessandra Spisni della prova del cuoco o alla Nonna Pina del-la canzone.

loro miele e, arrabbiate, cominciarono ad inseguirli con l’intento di farli scap-pare a gambe levate.Nel bosco sopraggiungeva un grup-petto di gnome che tornavano a casa a riposare dopo una lunga passeggia-ta; vedendo gli orsi in corsa chiesero loro cosa stesse succedendo e uno rispose: ”Le api, le api ci inseguono!” Tutti insieme gridarono: “Ci vogliono pungere!”Le gnome capirono che con tutto quel chiasso quel pomeriggio non avrebbe-ro potuto riposare.Intanto, fischiettando allegramente, un gruppo di gnomi raccoglieva fra-gole, mirtilli e lamponi da portare alle loro amiche gnome affinché preparas-sero una torta.I bravi gnomi raccoglievano anche dei fiori per le api, cosicché queste ulti-me, con il nettare, avrebbero potuto

fare del miele dolce e buono e non si sa-rebbero più arrabbia-te con gli orsi.Pian pianino, in lon-tananza, anche un gruppetto di tartaru-ghe voleva raggiun-gere la casetta delle gnome loro amiche, ma aveva perso la

Santa fosca 2015

Una vacanza in montagna è sempre un modo per rilassar-si, vivere qualche giorno nel

verde e nella natura ed è una bellissi-ma esperienza da fare con i bambini.Purtroppo però si sa che il tempo in montagna cambia spesso e, anche in estate, non è raro trovare la pioggia. E allora in fondo pensiamo che un gior-no di pioggia capita a tutti, anche nella vacanza perfetta. Non disperiamo e pensiamo che, nor-malmente, la pioggia non dura molto in montagna e che come si dice “non può piovere per sempre…”.Il segreto è trasformare la giornata di pioggia in un’occasione di divertimen-to, una scusa per spezzare una vacan-za di faticose camminate, un giorno diverso per fare qualcos’altro...Dopo aver visto un film, organizzato una caccia al tesoro per tutta la casa,

colorato, giocato a monopoli... cosa si può fare ancora?Per fortuna due bravissime maestre di Selva hanno pensato proprio a noi. Hanno organizzato proprio per questo piovoso pomeriggio una lettura anima-ta al rifugio Aquileia. I nostri bambini partecipano entusiasti alla discussione e ascoltano la storia con attenzione.

“Avventure nel bosco”C’erano una volta, nel bosco di Selva, alcuni orsi che cercavano nel tronco di un albero del miele da mangiare.Le api, che abitavano proprio lì, non erano d’accordo che mangiassero il

GRUppO teMpO lIbeRO

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Vi lascio immaginare la bellezza, lo stupore e, perché no, anche l’invidia nel vedere quelle mani che in una ma-niera tanto semplice impastavano de-licatamente tutti gli ingredienti senza nemmeno sporcarsi il grembiule o la-sciarsi sfuggire una punta di farina sul pavimento... il top è stato quando ha arrotolato la pasta sul mattarello (cer-to più grande del mio, probabilmente anche di un legno migliore, che non appiccica, non rompe la pasta.. Sì, il segreto sta proprio nel mattarello!) e l’ha srotolata con un’abilità sorpren-dente.Ed ecco la ricetta. Vi avverto: le dosi sono molto abbondanti (a me ne sono uscite tre), ma non vorrei rovinare questa ricetta magica!

La torta di“Avventure nel bosco”Ingredienti1 kg di farina bianca500 g di burro250 g di zucchero6 uovaSaleLievitoVanillinaSucco di limone

ProcedimentoLavorare velocemente il burro morbi-do insieme allo zucchero. Creare una fontana con la farina, un pizzico di sale, una bustina di lievito e una bustina di vanillina e mettere nel centro le uova; aggiungere un po’ di succo di limone e impastare. Una volta amalgamati gli ingredienti unire i due impasti, quel-lo a base di farina e quello a base di zucchero e burro e finire di impastare velocemente. Una volta che l’impa-sto è pronto, sigillarlo con la pellicola trasparente e metterlo in frigorifero mezz’ora per riposare.Con questo impasto è possibile crea-re diversi tipi di torte.Si possono creare due cerchi di pasta al cui interno spalmare la marmellata o stendere un solo strato di pasta, cuocerlo e farcirlo prima con crema pasticcera (o panna) e decorarla con frutti di bosco.Il tempo di cottura è indicativamente di 35 minuti a 185 gradi.

Quindi tocca ai bambini creare una magnifica torta. Ovviamente di carta! Che meraviglie di lavori!Possono competere con la vera torta che poi è comparsa??O scomparsa??

Quest’anno per la seconda volta siamo an-dati in vacanza a S. Fosca.Il tempo è stato abbastanza bello anche se un po’ freddo i primi giorni, così abbiamo potu-to fare tante gite. La più bella è stata quando siamo andati al laghetto del Lagazuoi.Per arrivare al laghetto bisogna prima risali-re una mulattiera molto ripida che passa da parte alle piste da sci, poi raggiunto il rifu-gio Scotoni si prende un sentiero più stretto vicino ad un fiumiciattolo che risale fino al laghetto.Con me c’erano anche i miei amici Sofia, Cri-stian, Luca e la mia sorellina Maria. Appena siamo arrivati al laghetto abbiamo fatto il bagno, e ci siamo accorti che c’erano tantissimi pesciolini. A pranzo lanciavamo le briciole di pane ai pesciolini che andavano a prenderle tutti insieme. Noi cerca-vamo di catturarli ma ci scappavano sempre.Avevamo come sfondo due montagne: una era il Lagazuoi e l’altra le Punte di Fanes.È stata veramente una bella gita e ci siamo divertiti tanto.Ciao, al prossimo anno

Daniela e Maria

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GRUppO teMpO lIbeRO

Signed: Ttrertta$$@@dk Lhdgye€€edsoeI

prende in giro? Cerca rogne? Bastar-do mi provochi? Chiedo informazioni. Tutti sanno tut-to del Pelmo. La salita, la cengia non attrezzata, le rampe detritiche, el Ca-regón de ‘l Padreterno... ma alla do-manda diretta “Ci sei mai salito?“ con rammarico la maggioranza mi dice di no. Chi sale il Pelmo è forte! Questa montagna rappresenta lo spartiacque tra i Salmoni argentati e il Mistuccelli.Voglio vederlo da vicino. Non mi inte-ressa salirci ora. Ho la mia strategia. Così il giorno dopo parto per il giro della gengiva. È un’escursione abbordabile. Alle otto sono con mia moglie al pas-so Staulanza. Guardo il bastardo e lo vedo pallido, anemico. Non avrà inten-zione di giocarmi qualche scherzo? Ho un po’ di tremarella ma parto. Un’ora dopo siamo sotto torri imponenti, con massi sporgenti. Non capisco come possano rimanere in equilibrio. Chie-do a mia moglie di allungare il passo. Non mi fido, non sono tranquillo. Ar-riviamo in fretta al rifugio Venezia poi su di corsa verso la forcella d’Arcia e ancora giù nei ghiaioni immensi verso Città di Fiume. Verso l’una siamo di nuovo al passo. Non abbiamo fatto soste. Meglio sta-re alla larga. Oggi ho preso le misure e mi basta.Se guardi attentamente tutte le cime Dolomitiche, noti che questi splen-didi monumenti, alla base hanno un

Qualche giorno dopo, al rientro da una gita, noto un gruppetto di Osini guardare preoccupati nella direzione del Pelmo. Sono abbastanza scossi. Puntano il dito verso la montagna, si passano il cannocchiale. Chiedo cosa è successo. Mi spiegano che un pezzo di montagna si è staccato, ed ha inve-stito due del soccorso alpino, mentre aiutavano dei tedeschi rimasti bloccati su una via di roccia. Sulla parete che dà verso Selva, appare con una grande striscia bianca lunga 500-800 metri: il segno della frana che ha raschiato la montagna. Il molosso sonnecchiante ha colpito! A quanto pare non rispar-mia nessuno, tira le sue zampate a ca-pocchia. Cerca di soddisfare le proprie esigenze e basta. Serviva del sangue per tingere di rosso il mantello? Lo prende dove meglio gli garba. Bastar-do!Mi chiedo ma che giustizia pratica la montagna? Che leggi usa per decide-re a chi tocca? Nessuna è la risposta! Non ha morale, non ha etica. Io penso che nessuno meriti la morte in mon-tagna, ma in questo caso mi sembra che prima avrebbero dovuto soccom-bere le persone che per imperizia o eccessiva stima di se stessi si sono avventurate sulla parete, poi se mai gli altri che si sono recati a soccorrerli, la-sciando mogli e figli a casa. In montagna non è così. Il buon com-portamento, la prudenza aiutano ma non bastano. Guardo su verso il monte pen-sando a questo. Ora il Pelmo ha una cintura di nubi che lascia-no intravedere la parte sommi-tale, ma subito la cima viene inghiottita. Non riesco a vederlo pulito per più di qualche minuto. Sfugge, scom-pare, si mostra in parte, cambia repentinamen-te aspetto. Mi

il sangue del Pelmo

Anno del Signore 2011. Arrivo per la prima volta a Santa Fosca in un bel pomeriggio di inizio set-

tembre. Parcheggio nel campo di cal-cio davanti allo stabile dove alloggerò per una settimana. Scendo dall’auto e mi stiro le ossa. Produco lo stesso ru-more di una scarica di sassi che rotola giù in un canalone. Non mi preoccu-po, ci sono abituato, cinquantaquattro anni non sono pochi. Mi considero un buon diesel con 60000 Km percorsi: usato sicuro, sempre ben taglianda-to. Speriamo di non sbagliare. Mi giro e vedo una montagna incantevole, splendida. Non c’è una nuvola, il tra-monto la dipinge di rosso aragosta. Mi ricorda un molosso fulvo adagiato e sonnecchiante nell’erba. Chiedo ad un gruppetto di Osini che chiacchiera-no vicino all’auto: “Che montagna è?” Il Pelmo mi rispondono prontamente. Le voci si sovrappongono e capisco male. Con aria da saputello ripeto: “Ah, è il famoso Otelmo”. Mi ribatte un villanaccio “Pirla, il Pelmo non l’Otel-mo! Non sai che c’è il Pelmo?! Non ti vergogni?... “ Mi vergogno, mi vergogno, ma pur-troppo sono gnorante come una be-stia. A parte le Tre Cime di Lavaredo, il Ci-vetta, le Palle di fra Martino e la Mar-molada non conosco altre cime dolo-mitiche.Mi giro di nuovo a guardarlo, ora ha messo il cappello. Scarico la macchi-na, due borsoni da 50kg. È dal mese di giugno che mia moglie sta stivando vestiti lì dentro. Se riesci ad aprirli avrai la sensazione di vedere un’enorme scatola di aringhe affumicate schiac-ciate una sull’altra. So già che utiliz-zeremo solo i primi strati, i restanti li riporteremo a casa senza averli tolti e usati. Riguardo il Pelmo: ora non ha più il cappello. Chiedo: quanto è alto? 3200 metri la risposta.Pelmo, che buffo! Stesso nome dei personaggi delle favole: Bertoldo, Sel-mo, Pelmo..... Però mi piace. Immagi-no di trasportarlo in Brianza al posto del lago di Annone. Le nostre mitiche Grigne verrebbero ridimensionate non poco. Ora ha un rimesso cappello!

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Cima OSA (3080 m): M. Rusconi, L. Rusconi, A. Rusconi, M. Riva, D. Rota, A. Rota, G. Piloni, G. Dell’oro, G. Brambilla.Piz Languard (3262 m): G. Tessari, G. Dalla Bona, M. Anghileri, E. Butti, F. Mauri, A. Colafabio, G. Gilardi, G. Riva, S. Perego, A. Fumagalli.Pizzo Canciano (3103 m): G. Villa, G. Piloni, F. Colafabio, A. Colafabio, G. Dell’Oro, M. Colombo, A. Rota, G. Panzeri, A. Fumagalli, F. Mauri, E. Ma-gni, G. Dalla Bona.Plan de Lej (3041 m): F. Tentori, F. Crimella, G. Piloni, G. Dell’Oro, M. Colombo, G. Tessari, G. Dalla Bona, A. Colafabio, M. Rusconi, A. Rota, M. Sandionigi, G. Panzeri, F. Mauri, G. Vil-la, G. Brambilla, E. Fornari, E. Magni.

AttIvItà AlpInIStIcA

ALPINISMOGRUPPO BERNINA - ENGADINABernina (4049 m): P. Riva, M. Riva.Piz Minor (3049 m): F. Tentori, F. Cri-mella, G. Piloni, G. Dell’Oro, M. Co-lombo, G. Tessari, G. Dalla Bona, A. Colafabio, M. Rusconi, A. Rota, M. Sandionigi, G. Panzeri, F. Mauri, G. Vil-la, G. Brambilla, E. Fornari, E. Magni.Cima Forno (3214 m): G. Piloni, A. Colafabio, G. Villa, A. Fumagalli, A. Rota, L. Rusconi, G. Riva, M. Rusconi, G. Dalla Bona, F. Mauri.Pizzo Fontana (3070 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, G. Brambilla, A. Rota, D. Rota, M. Riva, A. Rusconi, M. Rusco-ni, L. Rusconi.

impressionante volume di pietrisco o massi. Si sbriciolano. Verrà il giorno in cui non resterà che qualche troncone. Dicono che se appoggi l’orecchio alla parete senti in continuazione crepitii e scricchiolii. Qualcuno nelle giornate di luna piena riesce anche a sentire il lamento della roccia, e nei dintorni del Pelmo il latrato lugubre e spaven-toso del bastardo. È la montagna che esplode. La rossa roccia è ammalata e il tempo la triturerà. C’è una continua trasformazione del minerale in dolomia che avviene con cambio di volume. È un’ esplosione interna al rallentatore che crea le prime incrinature. Vento, ghiaccio, caldo, freddo, effetto serra, l’uomo ingigantiscono il fenomeno... producendo questi distacchi. Nulla è per sempre su questa terra.Anche il Pelmo avrà la stessa sorte. Ho sentito dire che molti anni fa, la catena dolomitica era alta 8000/9000 metri. Ora solo 3000. Se tanto mi dà tanto, e se avrò la fortuna di rimane-re a “vendere l’olio” su questa terra, in buona salute, tra un po’ di anni il Pelmo si sarà “spantegato” sulla Val Fiorentina, la Val di Zoldo e il passo, diventando alto come il Cornizzolo. Avrà fagocitato nel frattempo Città di Fiume e il rifugio Venezia, il passo, ma sarà finalmente alla mia portata!E allora in una bella giornata settem-brina con la mia Tatola a piccoli passi saliremo sulla cima. Faremo i selfie, tanti e tutti mossi visto l’età. Dopo aver depositato zaini e dentiere sul masso sommitale ci daremo un bacio. Poi dirò al mio angelo: “Adesso siamo diventati Salmoni argentati. Possiamo scendere, e dirlo a tutti. Ricordati lo zaino e soprattutto le dentiere perché questa sera voglio festeggiare, ci-mentandomi con qualche crostino di pane”.Logicamente ho scherzato, non avrà la dentiera, e le Dolomiti resisteranno all’ingiuria del tempo per molti milio-ni di anni. Cambieranno aspetto, si trasformeranno e la loro fine è lonta-na. Sono montagne malate, hanno la pressione alta: al mattino sono pallide, alla sera sono rosse in viso. È la loro malattia a renderle così splendide. Se non ci fosse questo fenomeno di erosione, probabilmente ci troverem-mo di fronte ad un rosario di panettoni erbosi, non incantevoli e non significa-tivi sotto l’aspetto alpinistico. Ciao a tutti e soprattutto al PELMO,una montagna splendida alla quale voglio un mucchio di bene.

Marco Rusconi

Anche quest’anno non è mancata da parte dei soci la vo-glia di fare nuove ascensioni, soprattutto in Italia; ci sono inoltre state alcune gite scialpinistiche ed altre su vie d’ar-

rampicata. Nota di merito per Leopoldo Bonacina, che con la sa-lita al Combin de la Tsessette, effettuata con l’inglese Jim Holt, completa il raggiungimento di tutte le cime ufficiali oltre i 4000m in territorio svizzero.

Attività alpinisticadei soci

In vetta al Piz Minor

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ni, S. Perego, M. Sandionigi, G. Dalla Bona, F. Crimella, F. Tentori.

OROBIEPizzo Redorta (3038 m): M. Rusco-ni, L. Rusconi, A. Rusconi, D. Rota, A. Rota.Pizzo di Coca (3050 m): A. Rusconi, A. Rusconi.Pizzo di Coca (3050 m) - canalone nord: L. Bonacina, W. Sangalli.

GRUPPO ORTLES-CEVEDALEGran zebrù (3851 m) - canalone del-le pale rosse: L. Bonacina.zufall Spitz (3757 m): A. Rusconi, A. Rusconi.Cima di Pejo (3549 m): A. Rusconi, A. Rusconi.Punta Taviela (3612 m): A. Rusconi, A. Rusconi.Cima Linke (3630 m): A. Rusconi, A. Rusconi.Cima Vioz (3645 m): A. Rusconi, A. Rusconi.Palon della Mare (3703 m): A. Ru-sconi, A. Rusconi.

VALLE D’AOSTATorre di Castelfranco (3629 m) - ca-nalone Tuckett: L. Bonacina.Punta Dufour (4634 m) - parete est per il canalone Marinelli: L. Bonaci-na, W. Sangalli.Roc Basagne (3222 m): L. Bonacina.Roc du Fond (3351 m): L. Bonacina.Mont Glacier (3186 m): L. Bonacina.

m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Piloni, C. Tegiacchi, S. Te-giacchi, A. Tegiac-chi, L. Valsecchi, D. Rota, A. Rota, C. Rota, P. Panze-ri, A. Donadoni, F. Gerosa, M. But-ti, N. Rusconi, B. Dell’oro, S. Bram-billa, A. Brambilla, M. Stefanoni, D.

Dell’oro.Lobbia Alta (3196 m): A. Colombo.

DOLOMITICima Tosa (3173 m) - canalone Neri: W. Sangalli.Marmolada (3340 m): M. Colombo.Cima Ombretta (3017 m): G. Piloni, R. Piloni, G. Dell’Oro, R. Brambilla, S. Brambilla, F. Gritti, N. Gritti, E. Ma-niaci, G. Brambilla, M. Sandionigi, R. Martinelli.Cima Pelmo (3168 m): M. Colombo.Piz Boe’ (3152 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, P. Piloni, F. Gritti, N. Gritti, Buzzoni.Tofana di Rozes (3225 m): M. Colom-bo.

VALMASINO - VALMALENCODisgrazia (3678 m): L. Rusconi, A. Ru-sconi, D. Rota, A. Rota, W. Sangalli.

GRUPPO MESOLCINAPizzo Ferré (3103 m): W. Sangalli, F. Mauri.

VAL SUSARocciamelone (3538 m): M. Rusconi, L. Rusconi, M. Riva, A. Rota, G. Pilo-

AttIvItà AlpInIStIcA

Punta Marinelli (3120 m): S. Pere-go, G. Piloni, M. Sandionigi, A. Fuma-galli, G. Dalla Bona, A. Colafabio, G. Dell’Oro, E. Magni.Sas Quader (3066 m): G. Piloni, G. Dell’Oro, R. Brambilla, G. Riva, F. Ten-tori.Pizzo Emet (3209 m): F. Tentori, F. Cri-mella, G. Villa, G. Dalla Bona, R. Ru-sconi, A. Fumagalli, M. Anghileri, A. Colafabio.Pizzo Stella (3163 m): F. Mauri, D. Rota, A. Rota, P. Panzeri, N. Figini.Piz da la Margna (3159 m): F. Mauri, N. Figini.Pizzo Tambo (3279 m): F. Mauri.Pizzo Bernina (4.050 m): A. Rusconi, A. Rusconi.

GRUPPO ADAMELLOCarè Alto (3465 m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Belloli, D. Rota, A. Rota, L. Dell’oro, M. Dell’oro, M. Riva, A. Rusconi, A. Gerosa, C. Te-giacchi, S. Tegiacchi, L. Val-secchi.Cima della Croce (3276 m): M. Rusconi, L. Rusco-ni, G. Piloni, C. Tegiacchi, S. Tegiacchi, A. Tegiacchi, D. Rota, A. Rota, A. Colombo.Cima Cannone (3264 m): M. Rusconi, L. Rusconi, G. Piloni, C. Tegiacchi, S. Tegiacchi, A. Tegiacchi, D. Rota, A. Rota, A. Colombo.Cima Castellaccio (3029 m): A. Rota, M. Rusconi, L. Rusconi.Cima Lagoscuro (3166

Salita alla Cima Tosa

In vetta al Gran Zebrù

Punta Fanes

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CROCIATINO 2015 · 39

GRUPPO MESOLCINAPizzo Tambò (3279 m): P. Riva.

ENGADINAPiz Nuna (3123 m): L. Bonacina.

Punta Tersiva (3512 m): L. Bonacina.Gran Paradiso (4060 m) - parete nord: W. Sangalli.

SVIZZERASchreckhorn (4078 m): L. Bonacina.Grand Cornier (3962 m): L. Bonaci-na.Bietschhorn (3934 m): L. Bonacina.Combin de la Tsessette (4135 m): L. Bonacina.

LIVIGNOCorno di Campo (3232 m): A. Rusco-ni, A. Rusconi.

ARRAMPICATADOLOMITI DI BRENTACampanile Basso (2883 m) - via Am-pferer: M. Rusconi, L. Rusconi, A. Ru-sconi, M. Riva, P. Riva, L. Dell’oro, M. Dell’oro.Campanile Basso (2883 m) - via Graffer: P. Riva.Brenta Corna Rossa - via Quinto Lina: P. Riva.

GRIGNETTATorrione del Cinquantenario - via Gandin: P. Riva.

VALMASINOPunta Sfinge (2802 m) - spigolo nord: W. Sangalli.

SCI ALPINISMOVALMASINO - VALMALENCOPizzo Scalino (3323 m): P. Riva.Sella di Pioda (3387 m): W. Sangalli.

OROBIEPizzo Redorta (3038 m): P. Riva.

AttIvItà AlpInIStIcA

Salita allo Schreckhorn

Chaputschin

Mittaghorn, cresta finale

Sci alpinismo sulle Orobie

ll Chapütschin (3386 m): L. Bonaci-na.Piz Chalchagn (3154 m): L. Bonaci-na.

SVIZZERAMittaghorn(3892 m): L. Bonacina.Tödi (3614 m): L. Bonacina.zwachten (3080 m): L. Bonacina.Bächenstock (3011 m): L. Bonacina.Corn da Camp (3232 m): L. Bonaci-na.Piz Medel (3210 m): L. Bonacina.Piz Cristallina (3128 m): L. Bonaci-na.Gross Ruchen (3138 m): L. Bonaci-na.

VALLI GIUDICARIE - TRENTINOCop di Breguzzo (3001 m): L. Bona-cina.

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Leopoldo Bonacina

iL SoGno

chi non vive il sogno. Come se io vi-vessi “il sogno di un altro”. Impossibile no? La guardavo… In fondo non diffi-cile tecnicamente, solo un po’ perico-losa se fatta nel momento sbagliato, indubbiamente lunga e per questo psicologicamente piena di incognite sulla condizione della parete che po-trebbe essere molto variabile per via del notevole dislivello, poi.. condizioni fisiche dell’alpinista, ambiente ostile ecc., ma fattibile per le mie possibilità. Certo una scommessa!!Anche la pazienza di saper aspettare tutte le varie combinazioni non è stata cosa da poco: soprattutto le persone giuste con cui condividere “il sogno” , che a questo punto diventa anche de-gli altri. Ed è anche questo il bello: un lavoro di squadra pianificato a tavolino, nella ricerca spasmodica dei “congiun-gimenti astrali”: meteo, temperatura, condizioni psico-fisiche, condizioni della montagna, permessi lavorativi..e quando son lì tutti allineati... pronti via! Carpe diem!!Certo non riesco a raccontare tutto... l’alba a 4300m in piena parete quan-do pensavo “chissà se un giorno sarò lì a quell’ora, col cielo terso e il sole che spunta all’orizzonte che inonda di rosa tutto quello che ti circonda!..” (ebbene sì!!) E quando mancavano 50 metri...cento passi...alla sella d’argen-to, il colle a 4500 metri dove finisce la parete... sentivo che il sogno sta-va compiendosi... che sensazioni da “magic moments”! Tutto vero! Tutto come in un film che ho girato migliaia di volte nella mia testa (di “crapon de la val”). E ho rivisto già tante volte an-

re in atto le strategie perché questo non avvenga, farsene una ragione (ma questa è un’altra storia, e non è il mio caso, almeno per quello di cui voglio parlare!)Sicuramente è capitato a tutti di pas-sare per la Brianza e ammirare il Mon-te Rosa dalla sua parte migliore, senza sapere o pensare che “quella” che si vede è la parete Est, nientepopodi-meno che “la parete più grande delle Alpi” una muraglia di 2400 metri... e noi ne siamo perennemente spettato-ri. E per quanto mi riguarda, sono affa-scinato, e poi stregato... o per meglio dire innamorato. Eh sì! L’unica di tipo Himalayano presente su tutto l’arco al-pino. Mi ha fatto sempre impressione! Ma poi finiva lì.Però, dopo averla vista più volte dall’al-to (quando fai le varie cime che ne deli-mitano l’altezza e la guardi giù), mah...pensavo, perché no? Prima o poi...Col passare del tempo è cresciuta in me l’idea di poterla scalare, solcare, metterci mani, piedi, testa e cuore. Ma come se ti avvicini ad una tigre, le giri intorno e … fai finta di niente, e cerchi il momento giusto...L’anno scorso decisi, con un mio ami-co, di andare almeno fino al rifugio/bivacco Marinelli, a 3000 metri, nel cuore della montagna, per vederla e toccarla… un giro di perlustrazione. Immergersi in quell’ambiente così selvaggio e grandioso per un giorno e una notte, dormirci dentro, è stato veramente come sognare, ma anche rendersi conto che questo sogno si poteva veramente realizzare. Poter af-fondare i propri piedi nel canalone Ma-rinelli che solca nella parte centrale la grande parete e alzare gli occhi verso l’alto...wow !! Il top.Certo, a molti può sembrare una sciocchezza, ma queste sono sen-sazioni personali, indescrivibili, forse poco capibili, a tratti inconcepibili per

Vorrei parlare di un sogno, anzi, per meglio dire, “il sogno”.Uno di quelli che non ti inven-

ti, ma si crea cammin facendo, quel-lo che viene così in modo naturale e strettamente personale, quello che gli altri non hanno, perché è tuo e basta.Penso, e spero, che ognuno di noi l’abbia... o l’abbia avuto, almeno fino a quando si è realizzato. Certo, senza spaziare all’infinito, circo-scrivo il cerchio nell’ambito sportivo/alpinistico.Il sogno di chi vuol vincere almeno una gara; chi vuol fare almeno una Marcialonga; chi sogna “l’importante è esserci” almeno una volta; chi vuole andare sulla cima sognata da una vita magari in una giornata di cielo terso, oppure a tutti i costi; chi indica un pun-to sulla mappa o la cima di una mon-tagna per poter dire “io c’ero”...o chis-sà quali altri sogni strani, impossibili, pazzi o semplici, o agli occhi degli altri, stupidi, sciocchi. L’importante è avere un sogno, magari lì nel cassetto, for-se irrealizzabile per certi versi, …ma è lì che ci tiene compagnia e ci mette dentro sensazioni indescrivibili.Esiste però l’effetto collaterale: se è lento a realizzarsi... può trasformarsi in un incubo. Allora bisogna mette-

AttIvItà AlpInIStIcA

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che dopo la discesa: basta schiacciare “rewind“dentro di me!Ogni tanto essere “de coccio” serve. Penso anche che, per trascinare gli

AttIvItà AlpInIStIcA

Luca Brivio

per i ragazzi.Il tutto si è concluso con pizzetta e birretta, ascol-tando della buona musi-ca di gruppi a chilome-tro zero! Tutto questo in un giorno soltanto!!! Nonostante la stanchez-za e il dolore alle mani, sono tornato a casa con una felicità che ho ri-scontrato in tantissime altre persone che hanno preso parte all’ iniziativa,

sia tra i partecipanti che tra il personale del CAI, OSA e NIRVANA VERDE!!! Forse perché faccio o ho fatto parte di queste società, ma il clima che ho vis-suto quel nuvoloso 31 marzo rimarrà per sempre impresso nella mia mente poiché mi ha fatto rivivere le stesse emozioni di quando mi sono avvicina-to al magico mondo dell’arrampicata.

La soddisfazione è stata tale da por-tarmi quest’ anno ad aggiungermi alla squadra di giovani organizzatori di cui ho parlato ad inizio articolo! E mi raccomando.. Vi aspetto numerosi al prossimo appuntamento! Previsto an-cora per fine marzo o inizio aprile.E come dicono i nostri amici lecche-si… Rampega soo!!!Seguiteci sulla nostra pagina Facebo-ok o sul sito di una delle società orga-nizzatrici.

E ora? Beh...basta frugare nel cassetto se si vuole che altri sogni saltino fuori in modo naturale, personale... Allora… Sogni d’oro a tutti !!

questo evento è che cambia il contesto, os-sia si passa dalla tanto amata roccia alle mura delle nostre città! Così, semplici porte, finestre, colonne, panchine… e qualsiasi altra cosa stuzzichi la fantasia, la si vede con un altro occhio diventando il nostro ter-reno di gioco!Quindi raggiunto il tanto desiderato TOP, al primo tentativo o a uno dei successivi, il giu-dice conferma la riuscita applicando sul tesserino personale di ogni atleta un bollino colorato.Se non si riesce? Non bisogna demo-ralizzarsi!!! La gara è lunga e i blocchi sono tanti, quindi via di corsa al suc-cessivo senza perdere troppo tempo! Al massimo si torna a riprovarlo, tanto le ore a disposizione sono 4!Scaduto tale termine vengono ritirate le tessere e quindi stilate le classifiche

in base al numero dei blocchi chiusi e alle loro difficoltà, per stabilire chi sono i migliori partecipan-ti che possono pren-dere parte alla fina-le! Così sono stati selezionati i 12 fina-listi tra i 114 parteci-panti, i quali, dopo essersi sfidati sui difficili e spettacola-ri blocchi del centro culturale Fatebene-fratelli, hanno visto premiata la bravura di Anna Aldè per le ragazze e di France-sco Milani Capialbi

altri tre miei compagni in questa av-ventura, devo essere stato molto con-vincente, quasi esasperante, col mio entusiasmo...fiero di essere così.

Prima di raccontarvi la mia espe-rienza a questa gara, voglio fare un complimento ai giovani trac-

ciatori e organizzatori di questo even-to, che ci hanno creduto fin dall’ inizio senza mai mollare! Quindi un grazie ai “crapun” Gionata, Ruben, Marco, Da-vide, Andrea e Mario!Cercherò di spiegare nella maniera più chiara possibile come si è svolta la competizione anche per chi magari non ne ha mai sentito parlare… Il Bouldering è una branca dell’ arram-picata nel quale si concentra tecnica e sforzo fisico nel cercare di supera-re un ostacolo chiamato “blocco” di modesta altezza. Appunto per questo motivo non è necessario l’ utilizzo del-la corda e dell’ imbraco ma solo di un materassino sul quale atterrare in caso di caduta. Di questi blocchi, in gara, ve ne erano ben 31, dai più semplici ai più compli-cati! Praticamente ce n’ erano per tutti i gusti!Ognuno di questi ha una partenza e quindi un obietti-vo da raggiungere (“TOP”), compien-do un libero percor-so nel rispetto delle indicazioni dei giu-dici di gara. Il bello dell’ arrampicata, per come lo vedo io, è proprio questo! La libertà dei movi-menti! Se vi capita di guardare più per-sone salire lo stesso blocco, rimarrete stupiti per quanti modi diversi ci sono per raggiungere lo stesso obiettivo! La particolarità di

La prima Valma Street Block… e che prima!!!

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42 · CROCIATINO 2015

GRUppO feMMInIle

Porto Venere e isola Palmaria

26 settembre 2015

invita al silenzio; il rumoreggiare del mare accompagna le preghiere di se-coli di storia. Si traghetta sull’isola Pal-maria per chi ha voglia di camminare, altri scelgono di visitare il borgo o di godersi la spiaggia, tutti sono accon-tentati! Un gruppo numeroso sceglie l’escursione sull’isola, il dislivello non è molto, i sentieri non troppo agevoli, ma comunque senza grosse difficoltà. Si respirano i profumi della vegetazio-ne mediterranea e i panorami che si incontrano sono davvero incantevoli! Le fatiche delle salite che si alternano sono ampiamente ripagate! Al ritorno non manca un mega, ottimo gelato gu-stato passeggiando nella caratteristica via principale, fra i numerosi negozietti da esplorare. Si ritorna salutando il mare, nel cuore la bellezza dei luoghi che continuerà a nutrirci l’animo fino alla prossima gita. GRAZIE!

ni richiamano le vacanze appena trascorse, ma oggi ancora un giorno di mare! Porto Venere, anti-co borgo medioevale che si protende nel mare su un promontorio, offre uno spettacolo affascinante per la sua posizione nel paesaggio e per la caratteristica cate-na di vecchie case colorate che si sno-dano sul lungomare. L’antica chiesa di S.Pietro è arroccata sull’estremità roc-ciosa del promontorio a strapiombo sul mare. La straordinarietà del luogo

Come ogni anno a settembre le affezionate al gruppo femmi-nile O.S.A. aspettano la gita al

mare.È un saluto all’estate, la giornata è favorevole, il sole è ancora piacevol-mente caldo e i colori della vegetazio-ne preannunciano dolcemente l’arrivo dell’autunno. Il viaggio favorisce la con-versazione o un poco ancora di sonno, ci si sveglia con un caffè prima di avvi-stare il mare… È sempre bello il mare, lo sguardo si apre a un infinito orizzon-te, il sole ci rimanda i riflessi argentei dell’acqua e le numerose imbarcazio-

Daniela Monaco

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CROCIATINO 2015 · 43

circa dieci minuti ecco il fontanino, unico rifornimento d’acqua su tutta la montagna.La ventina di partecipanti ha brindato con l’acqua fresca che sgorga dalla sorgente.Giovanna B. e Giovanna D., presenti in quel giorno quarant’anni fa, han-no spiegato come hanno costruito il fontanino con l’aiuto di alcuni osini. Le donne, con piccone e badile, rac-coglievano la sabbia alla bocchetta del Moregallo proprio come dei “bocia”.Laura, la nostra presidente, ha ringra-ziato tutte le persone presenti, valo-rizzando l’impegno e il lavoro che le donne sanno svolgere.Ritornati al bivio, abbiamo festeggiato “come si deve” con vino, torta e bi-scotti.Ringrazio a nome del G.F. le donne che ci hanno preceduto nel corso de-gli anni e che ci spronano a continuare nel nostro cammino.

ha voluto ricordare questa ricorrenza con una salita al Monte Moregallo. Il gruppo ha raggiunto il fontanino sa-lendo dal sentiero che passa da Sam-brosera. Poco sotto la cima abbiamo imboccato un sentiero in leggera di-scesa che s’inoltra nel bosco. Dopo

Ha quarant’anni il fontanino del Gruppo femminile

28 settembre 1975; sono pas-sati 40 anni dall’inaugu-razione del fontanino G.F.

O.S.A. al Monte Moregallo zona “Bra-ga”, voluto fortemente dal G.F. dove vi era già una sorgente d’acqua.Sabato 7 novembre 2015 il nostro G.F.

Sandra

GRUppO feMMInIle

Quando mi dissero che era in programma la salita al fontanino di Braga al Moregallo non ci feci tanto caso, poi…quando misi a fuoco il tutto dis-si: “Accidenti è il nostro fontanino. Come non ricordare una conquista del gruppo G.F.? Non posso mancare a questo appuntamento!” È una stupenda giornata di Novembre, le ottime condizioni climatiche favoriscono la salita tanto che, arrivata alla seconda bocchetta, mi siedo a gustare questo splendido spettacolo della natura. Lo sguardo spazia su un panorama a 360 gradi. Proprio di fronte spiccano il Grignone, la Grignetta, il San Martino, il Resegone e via via tutte le altre cime che formano la catena che circonda il nostro lago. I colori dell’autunno sono stupendi, sembra di toccare l’azzurro del cielo. E lì, alla bocchetta del Moregallo, mi prende la commozione. Riaffiorano i ricordi, sono passati 40 anni e … sembra ieri. Ricordo … Tutto era nato una sera d’inverno in una trattoria di Morbegno dove ci eravamo ferma-ti a cenare al rientro da una gita sciistica; si pensò: “ perchè non lascia-re anche noi un segno sulle nostre montagne? Cosa possiamo fare?” Dopo varie idee qualcuno (non ricordo bene chi, ma mi sembra sia stato Nino Castelli) ci parlò di questa sorgentella sul Monte Moregallo, l’unica dove potevano abbeverarsi le capre. Non ce lo facemmo dire due volte e la settimana dopo eravamo già in ispezione. Approvato! Cominciaro-no i lavori. Proprio lì, alla bocchetta, cavammo e cribbiammo sabbia che poi, con la carriola, portavamo al fontanino dove i nostri arditi uomini, Luciano e Giancarlo, preparavano il bitume per la sistemazione. Guardo Giovanna Dell’Oro: “Che pazzia!(ci diciamo con un pizzico di orgoglio). Eravamo proprio giovani!” Però siamo contente oggi come allora.Con il resto dei partecipanti ci rechiamo al fontanino dove facciamo un

brindisi ai suoi 40 anni, al passato ed al futuro del gruppo G.F. Le ragazze hanno preparato un ricco rinfresco, portato tutto a spalla e, vi assicuro, c’era proprio di tutto e di più.Un Grazie alle ragazze di oggi, che hanno voluto ricordare oltre al simbolo anche l’en-tusiasmo, la caparbietà e la voglia di lottare delle nostre pioniere. Un caro ricordo ed un “grazie” ai nostri mu-ratori Luciano Dell’Oro e Giancarlo Ratti, a Pietro Dell’Oro che con il suo mulo portò i sacchi di cemento fino lassù e non da ultimo al grande presidente Nino Castelli che ha con-tribuito a realizzare il gruppo G.F.

Giovanna Bonacina

Una giornata particolare

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44 · CROCIATINO 2015

AltRe AttIvItà OSA

L’anno 2016 potrebbe essere un anno speciale anche per l’OSA.Traendo spunto dalle olimpiadi che si terranno quest’anno a Rio de Janeiro, noi giovani avremmo pensato di far vivere quest’emozione olimpica anche all’interno della società.Vorremmo proporre l’organizzazione di un evento che riunisca quasi tutti gli sport praticati dai soci: ecco le OSIADI, un campio-nato che racchiude, oltre alle cinque gare sociali svolte lo scorso anno (sci di fondo, sci alpino, sci alpinismo, marcia di regolarità e corsa in montagna) altre due gare inerenti alla montagna: l’ar-rampicata e la mountain bike.L’idea è nata così, per scherzo, la scorsa estate in campeggio a Pinzolo: durante un momento di relax pomeridiano la nostra fantasia si è messa in moto e ci è venuto in mente di organizza-re questa manifestazione … ma avremmo dovuto trovargli un nome. Così abbiamo riflettuto a lungo, ma senza successo!Ed è qui che è entrato in gioco il nostro mentore (di cui non possiamo rivelare il nome) il quale ci ha suggerito questa deno-minazione, che richiama appunto le olimpiadi.Questo evento dovrà ottenere l’eventuale consenso del consi-glio OSA e, se approvato, vi informeremo al più presto. Nel caso…vi aspettiamo numerosi!

Luca Rusconi

S. Messa al Bivacco

OSIADI 2016?Pranzo Sociale

noTiziE fLASH

Dopo qualche anno di rinuncia a causa delle cat-tive condizioni meteo, domenica 5 luglio, in una giornata da cartolina, si è celebrata la S.Messa al Bivacco in memoria di Angelo e Beppe al passo Confinale, passo che separa la Valmalenco dalla vallata elvetica di Poschiavo.Il caldo a volte eccessivo di questa estate ha per-messo ad un gruppo di soci di salire il sabato e di “BIVACCARE” , godendo di un tramonto fantasti-co che solo la montagna sa dare.Alle prime luci dell’alba sono saliti alla sovrastan-te cima O.S.A. dove hanno sistemato e sigillato la targa posta sulla cima in ricordo del 50° anniver-sario della società.Ridiscesi al bivacco, verso le 12.00, alla presenza di circa un’ottantina di soci, si è celebrata la S.Messa.Un grazie di cuore ai Padri del P.I.M.E. Francesco e Giampaolo, quest’ultimo in partenza per il Bangladesh, che hanno accettato di buon grado il nostro invito a salire fino ai 2700 metri del Bivacco per celebrare la messa. Per noi osini sempre un momento di grande significato.

Domenico

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CROCIATINO 2015 · 45

Domenica 29 novembre, a chiusura di un anno di attività, si è svolto il pranzo sociale. 140 erano presenti al Ristorante Cuma di Valmadrera, per l’oc-casione al completo! È stato raggiunto così l’obiettivo di rendere il più accessibile ai soci la partecipazione a questo momento, scegliendo di rimanere in cit-tà e offrendo a tutti il pranzo a un prezzo speciale. Come da tradizione l’appuntamento ha consentito di consegnare le targhe ai fedelissimi dell’Osa, i soci cinquantennali Giambattista Crimella, Gianni Dell’Oro, Giacomo Fornari, Rodolfo Gerosa, Paolo Giovari, Angelo Rusconi, Mario Stefanoni, Giam-battista Villa e venticinquennali Giuseppe Bordo-ne, Angelo Butti, Fabio Crimella, Nives Gritti, Al-berto Manzi, Gennaro Pellegatta, Andrea Rusconi, Ennia Spelzini, Monica Tentori, Paolo Valagussa, Carlo Valsecchi, Umberto Valsecchi.

Venerdì 11 dicembre: è una serata tutta al fem-minile, o quasi, quella che si svolge presso il Salone del Fatebenefratelli per lo scambio degli auguri in vista del Natale. È l’occasione per festeggiare non

solo le festività in arrivo, ma anche le attività di quest’anno che hanno visto protagoniste le donne della società. Le immagini proiettate ben ci raccon-tano di alcuni momenti : la gita Femminile all’Isola

Palmaria, la salita al Fontanino del G.F. per il 40° anniversario e le premiazioni dell’atleta Nadia Bolis che ha vinto con la maglia dell’Italia i Campionati Europei di Cross Country.Anche la tombolata e il rinfresco a chiu-sura della serata sono opera, come al solito, dell’efficientissimo Gruppo Fem-minile, che quest’anno ha proposto di donare quanto raccolto con la Marrona-ta e la Tombolata ai Vigili del Fuoco Vo-lontari di Valmadrera. Invitati a parteci-pare alla serata, un gruppo di volontari ha festeggiato con noi l’arrivo del Natale e ci ha mostrato, con un interessante fil-mato, quale intenso e importante lavoro svolga il Corpo dei Vigili del fuoco du-rante tutto l’anno sul nostro territorio.

Ringrazio i consiglieri e i volontari per l’impegnoe per il tempo che dedicano ogni giorno ad ogni attività. Il TEMPO che dedicano è PREZIOSO ed è la RISORSA più importante che abbiamo a disposizione. Se fosse ILLIMITATO non ci costerebbe nulla donarlo, invece è sempre più STRINGATO ed è per questo che è un bene PREZIO-SO e guai se non ci fosse il tempo per donare “GRATIS” , senza tornaconto. Il volontario è uno che spende TEMPO, RISORSE ed ENERGIA per gli altri, ed è anche quella persona che vuole cambiare un po’ le cose, che vuole dare il suo contributo alla nostra comu-nità, è un VALORE AGGIUNTO che abbiamo.

Questi SOCI che premieremo magari hanno proprio iniziato così, perché hanno seguito un AMICO, oppure perché hanno deciso di impegnare il proprio tempo in cose COSTRUTTIVE, come andare in montagna e dedicarsi alle attività che svol-giamo. Così IMPEGNARE le proprie ENERGIE fa mettere RADICI e diventa una scelta di vita. Ecco perché la nostra so-cietà ha così tanti anni.Ci sono persone SPLENDIDE che rispetto e a cui voglio bene, perché sono semplici, spontanee ma sincere. Ti danno la FOR-ZA per andare avanti e ti spronano a fare di più. RIASSUMEREI DICENDO CHE L’OSA è una GRANDE IMPRESA UMANA.Ai tutti i soci vorrei fare i complimenti per l’impegno che in questi anni hanno dato alla società. C’è chi si è distinto in modo particolare nelle varie attività, grandi alpinisti, ex presidenti, marciatori ed ex marciatori. Vi ringraziamo per la fedeltà e l’impegno che in tutti questi anni avete mantenuto.

Il presidente, Laura Valsecchi

Scambio degli auguri

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46 · CROCIATINO 2015

Un aspirante barista

La lasagnade la Sciura biundail servizio a San Tomaso

rivano i primi piatti fumanti. Si inizia a spiluccare ed a ungere la basletta.Nel primo quarto d’ora la sala resta silenziosa, solo rumore di posate, piat-

ti e mascelle, poi piano piano il cicalio aumenta, la gente

diventa loquace. Contri-buiscono anche una

buona tazza di Mer-lot rosso che scalda il cuore, e la fiamma danzante della stufa a pellet che scalda il retro.

All’una il rumore nel-la sala è frastornante.

Tutti parlano, ghignano, urlano, hanno guance pao-

nazze, sono soddisfatti. Qualche volta lo chef si materializza in sala. Ha il camice bianco, e la toque. Dopo la prestazione è tornato pacioso e rilas-sato. Nella sala per un attimo cala il silenzio, poi sale un bisbiglio reverenziale: “È il cuoco, è lui che ha fatto il coniglio...Ma chi è? Dove abita? Che turni fa?“. Il primo attore riceve i meritati compli-menti. Saluta, riceve strette di mano, e magari si concede un boccone, se-duto con gli altri commensali. Non sempre ha la fortuna di assaggiare il proprio coniglio. Riprende il baccano.Molte volte la padella si è svuotata prima, e l’intera squadra è costretta a strabuzzare gli occhi, vedere il loro ca-polavoro scomparire nelle fauci degli aficionados, deglutire in folle e riem-pirsi le budella con un po’ di stracchi-no e polenta. Per l’Osa si fa questo e altro. In fondo sono ugualmente felici, han-no svolto con professionalità il loro compito. Il consenso e i complimenti dei clienti sono arrivati e questo è più che appagante. Il coniglio lo mange-ranno la prossima volta. Forse!In qualche occasione lo chef ha carta

nuova prova e grida: “A trabajar Gli al-tri all’unisono rispondono “A trabajar” La squadra, ben selezionata e alle-nata, è composta da comprimari di valore. Senza il loro contributo il risultato non arriverebbe. Ognuno deve adempie-re ai propri compiti, mettere in atto le strategie e i trucchi del mestiere con la massima determi-nazione. Niente può essere lasciato al caso. Si lavora sodo e in silenzio. Gente che bighellona in cucina non è ammessa, rischia di uscire dalle finestre anche se provviste di inferriata.Piano piano arriva mezzogiorno. La sala si riempie. Con un pizzico di ma-lizia si apre il cunicolo che collega la sala da pranzo con la cucina. Un inten-so profumo di coniglio arrosto traboc-ca come un fiume invisibile e invade la sala. Gli escursionisti, già affamati

per la camminata, hanno ora l’acquolina in bocca, pre-

parano i succhi gastri-ci. Ordinano i pasti,

prendono posto, si agitano, chie-dono e con insi-stenza quanto ancora dovran-no aspettare. Sono fameli-ci!!! “Calma

ragazzi, ancora un attimo di pa-

zienza”. Verso la mezza lo chef dopo

l’ultimo assaggio dà la propria approvazione.

“Coniglio e polenta pronti! Si può servire!“. Entrano in azione i ca-merieri in livrea rossa e fantasia. Ar-

È mercoledì: si va in montagna, ma solo se si è pensionati... al-trimenti...

Cammini a zonzo sui pendii e le cre-ste del Cornizzolo, Corni, Monte Rai e Birone per arrivare a mezzogiorno alla vera meta: San Tomaso!Mercoledì, per chi ancora non lo sa-pesse, si cucina coniglio arrosto con polenta, e non solo.Quattro sono le squadre che prepara-no la prelibatezza. Ognuna capitanata da uno chef. Sono quattro grandi, tra loro amiconi, ma quando si accende il fuoco sotto la pentola parte la com-petizione. Lo chef e la propria squadra cercano il consenso, vogliono che il loro coniglio sia il migliore in assoluto. L’organizza-zione osina è molto democratica. Gli ingredienti di base sono uguali per tut-ti, e a parità di ingredienti il consenso può essere solo frutto di sfumature, perfezione, professionalità, e tocco dello chef. È un po’ come quando decido di cuo-cere l’uovo al tegamino: la gallina è sempre la stessa, il culo pure, l’uovo pure, il tegame an-che, ma l’uovo prepa-rato da mia moglie è migliore di quel-lo che preparo io. Mi manca il tocco dello chef. Immagino il mattino del mercoledì. In cucina, il Mi-sterchef di tur-no scherza con la squadra, chiacchie-ra ride, gioca, poi il capo turno alle 9.30 dà il segnale. Lo chef si blocca, di-venta burbero, aggrotta le ciglia, snoc-ciola le dita, sente la tensione della

AltRe AttIvItà OSA

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CROCIATINO 2015 · 47

cile, ci sono un centinaio di prodotti. Vanno verificate la giacenze, fatti gli ordini, ritirati i prodotti, caricati sul mezzo e portati a destinazione. È un impegno non da poco e il buon Tino lo fa in modo silenzioso ed efficiente. La sera nei giorni di servizio si carica pure la monnezza e la trasporta nei casso-netti giù in la Vall. Anche la legna per il camino non cade dal cielo; sono an-cora Tino e amici che si preoccupano di procurarla. Poi ancora, ogni mese si sbologna una terna di servizi al bar o in cucina.San Tomaso deve essere sempre bel-lo e curato, e così tutti gli anni passa il parrucchiere. Le piante esterne vanno potate, l’erba tenuta. Dobbiamo ringraziare stilisti e potato-ri: Tino, Stefano, Mario, Nasatti, Ezio, Cecco, Silvio, Renato, Adamo, Carlo Alberto e tanti altri che purtroppo non conosco e non posso menzionare, e ai quali chiedo preventivamente scusa. In settimana questi signori si preoccu-pano anche di tenere in ordine i sen-tieri delle nostre montagne tagliando erba, rami, rovi, ed evitando che gli escursionisti partano da casa ben equipaggiati e arrivino alla meta con il solo cappello e la mutanda ridotta anch’essa a brandelli. I turni domenicali sono meno frequen-ti e vengono svolti anche da giovani, spose,mariti, famiglie ecc. che in set-timana si sbattono negli stabilimenti, negli uffici, a scuola. Le frequenze del servizio sono bimensili. Nelle bel-le giornate, estive e invernali, molta gente sale a San Tomaso. Ci si deve impegnare parecchio per soddisfare le

bianca. Decide allora di cimentarsi e competere con gli altri creando menu diversi dal canonico coniglio.Conosco una signora bionda (non fac-cio nomi, ma siamo di turno assieme la domenica, e abita in via... ) che se si picca di fare le lasagne il mercoledì, comincia a rimuginare la domenica. “Domani vengo su a preparare il ragù, poi martedì torno e preparo la sfoglia e la besciamella... Mercoledì metto le teglie in forno e aggiungo...”. Tre gior-ni pieni necessitano per la GRANDE LASAGNA. Farla buona non è cosa da poco.Chi ha la fortuna di assaporarla, abbia la compiacenza di sbocconcel-larla, gustarla lentamente, centellina-re, fare in modo che tutte le papille gustative lavorino a fondo e captino i profumi e i sapori dell’opera d’arte: ne vale la pena. Fatela durare nel piatto. Non trangugiate la porzione in pochi attimi. Non la gustereste abbastanza e non rendereste giustizia all’impegno e all’amore che la Ladychef ha profuso nel cucinarla.

So che anche gli altri chef hanno la loro extraspecialità: pizzoccheri, anco-ra lasagne, trippe busecche spezzatini brasati ecc. Quando sono di turno la domenica, mi capita sentire avventori chiedere il coniglio del Tizio, la busec-ca o lo spezzatino di Caio, la lasagna della Sciura Biunda, ecc. Ognuno ha i propri estimatori. La nostra cassiera, scafata come pochi, spiega che non è possibile. Il menu della domenica è ottimo ma li-mitato nella scelta. Propone in alter-nativa la specialità del nostro gruppo: “The fabulous sausages Mario”. Detta così uno non la può rifiutare e normal-mente viene piazzata. Si tratta delle ottime salsicce arrosto preparate da Mario e parenti.

San Tomaso si trova su un poggio fa-voloso. C’è una sola strada carrozzabi-le che porta li. Tino si è preso l’incarico del riforni-mento, e non solo quello. Non è fa-

esigenze dei clienti, ma alla fine dopo il servizio noto che tutti rientrano con-tenti. Sarà la paga!!Nel mio gruppo io fungo da barman. Per arrivare alla “mediocrità” ho anco-ra una lacuna da colmare: montare la schiuma per cappuccini e per i caffè macchiati.Il mio cappuccio è un caffè macchiato in tazza grande. Il caffè macchiato un buon caffè con un apostrofo di latte tiepido. Ho provato in tutti i modi a creare la schiuma. Si forma, si forma; ma appe-na appoggio l’apposita caraffa con la schiuma sul tavolo per versarla nella chicchera, inesorabilmente svanisce. “Prendila con il cucchiaino” mi sugge-riscono: non cambia nulla! Scompare inevitabilmente sul fondo, accompa-gnata dal mio avvilimento. Una solu-zione l’avrei anche pensata. Sul ban-co, proprio vicino al cartone del latte, ci sta il detersivo per i piatti. Se verso due gocce di questo preparato mira-coloso nella caraffa, risolvo il proble-ma ed entro nell’Olimpo dei barman di San Tomaso. L’ ho proposto al mio boss, ma ne ho ricavato una scarica di calci negli stinchi. Alla fine del mese arriva l’agognato stipendio: due dita negli occhi per tut-ti. Gli chef e i capo turni logicamente hanno uno paga migliore, il doppio de-gli altri: quattro dita negli occhi!!!

Ringraziamo tutti coloro che dedicano una buona fetta del loro tempo libero all’OSA e lo fanno con serietà, passio-ne e gratuitamente. Grazie ancora a tutti e soprattutto a Tino.

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48 · CROCIATINO 2015

AltRe AttIvItà OSA

Il martedì e il venerdì sera la sede è aperta e solitamente ci troviamo, se non ci siamo

già telefonati, per accordarci. “Cosa facciamo domani?”, “qual è il sentiero da pulire?”, “quan-ti decespugliatori portiamo?”, “la motosega è stata riparata?”, “quanti siamo?”.Il giorno dopo con gli attrezzi in spalla si parte, durante il percor-so qualcuno si lamenta perché avrebbe voluto dormire qualche ora in più, qualche altro si è al-zato con il mal di schiena, un al-tro si è dimenticato le pastiglie a casa.

Carlo Alberto Butti

Pulizia sentierie torrenti

Mi è stato chiesto di scrive-re un articolo sulla pulizia torrenti e sentieri, ma forse spiegherebbe meglio qual-che foto del prima e dopo lavoro.Questa attività dell’OSA, come altre, non è molto at-traente perché non si vinco-no né titoli, né medaglie. Il gruppo è composto dai soliti noti con la presenza saltuaria di qualche rinforzo (anche la nostra Presidente).Quest’anno sono stati puliti, sistemati e segnalati preva-lentemente i sentieri per la gara del Trofeo Dario & Willy.La pulizia dei torrenti richie-de molte ore di tempo, la vegetazione cresce di anno

in anno molto fitta e in alcuni tratti i torren-ti vengono usati come discarica. Poi, c’è il problema dello smalti-mento delle sterpaglie: non si sa chi dovrebbe farlo e non si possono bruciare, perciò bi-sogna ridurle a pezzi piccoli in modo che in caso di piena del tor-rente non vadano ad ostruire l’alveo.Apprezzando il lavoro di tutti voglio comun-que citare due perso-ne: Tino come coordi-natore-lavoratore,Cecco che, pur non essendo di Valmadre-ra, è sempre presente anche quando c’è da lavorare.

un volontario

(continua a pag. 49)

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CROCIATINO 2015 · 49

AltRe AttIvItà OSA

Un vecchio socio

vare e tutelare: allora organizziamo corsi di avvicinamento per i ra-gazzi, attività di segna-letica e manutenzione dei sentieri, pulizia dei torrenti, ristrutturazione di strutture nell’ambien-te montano. E la montagna per

noi è anche una passione da con-dividere, un modo di stare con gli altri: ci troviamo la sera in sede per due chiacchiere o per organizzare, programmiamo serate per premiare i nostri soci, presentare nuove attivi-tà, o semplicemente farci gli auguri di Natale. Ci prenderai per pazzi, ma pure le vacanze ci capita di trascorrere insieme: ad agosto in campeggio e a S.Fosca, in primavera in giro per l’Italia e oltrefrontiera! Dirai, ma non vi stancate mai? In ef-fetti…no! Infatti una domenica ogni tanto, visto che è il giorno di riposo dal lavoro, siamo liberi di andare a S.Tomaso per dare una mano a gesti-re il ristoro. Se poi siamo pensionati ci andiamo pure il mercoledì! In fondo è grazie al buon funzionamento del Ristoro di S.Tomaso che possiamo organizzare tutte le nostre attività. Ti sei mai accorto di quanto sia eco-nomico far parte della nostra associa-zione? E di come le nostre iniziative siano accessibili a tutti? Forse sì. Il segreto sta lì, la nostra società vive della passione e del lavoro gratui-to e volontario dei suoi soci che si danno un gran daffare e che vi fanno parte non solo per praticare il loro sport preferito. Di società sportive ce ne sono tante, ma se hai scelto di far parte dell’OSA forse è perché hai visto che dietro c’è molto di più e forse con-dividi la nostra voglia di vivere insieme la montagna, di lavorare per realizzare grandi idee, di stare insieme e darsi una mano. O magari non te ne eri accorto? Sei sempre in tempo per osare…Benvenuto tra noi!

Caro socio, amico e compa-gno di prossime

avventure, non sappia-mo come sei approda-to alla nostra società… se spinto dalla voglia di nuove amicizie, dallo spirito agonistico della corsa, o attirato da altri interessi. Siamo felici di fare la tua co-noscenza, ma… ci conosciamo vera-mente?Ci siamo già incontrati in sede, o forse a S.Tomaso nelle squadre di servizio, o a qualche gara sociale? Forse hai avu-to modo di partecipare solo a una gita dell’OSA, o ti sei iscritto alla società per competere in qualche disciplina a cui ti sei appassionato. E magari non sai quante altre cose vengono organiz-zate da questa incredibile associazio-ne che conta più di 800 iscritti! Tanto per cominciare l’Osa ha una storia lunga 64 anni! È nata in ora-torio nel 1951, dall’idea di un prete, Don Giacomo Cossa, che ha lanciato ad un gruppo di giovani volenterosi la proposta di una società che educasse attraverso la montagna. L’ha chiama-ta O.S.A., dicendo “mi è sembrata la denominazione migliore […] Organiz-zazione Sportiva Alpinisti: chiamatela anche così come società distinta da tante altre che si conoscono e che pra-ticano montagna, ma vedetela sotto un aspetto di ardimento e di genero-sità: osare è tutto dire” (dal Bollettino OSA 1956). E questo hanno fatto i gio-vani entusiasti che hanno dato il via a questa avventura costruendo un’asso-ciazione che organizza e segue mille attività: sportive, sociali, comunitarie.Ecco perché ti scriviamo, perché forse non ti sei accorto di che asso-ciazione sei entrato a far parte.Per prima cosa, certo, viene la mon-tagna come luogo da vivere facendo sport: alpinismo, escursionismo, sci, corsa, marcia, non ci facciamo man-care niente! Ma per noi c’è anche la montagna da conoscere, conser-

Lettera apertaal nuovo socio

Quando arriviamo a destinazione si avviano decespugliatori e motoseghe, c’è chi pulisce il sentiero dai rami, chi toglie l’erba tagliata e nessuno si la-menta più. Fino a mezzogiorno inoltra-to si lavora con il rumore degli attrez-zi nelle orecchie e l’odore di miscela bruciata.Verso le tredici ci fermiamo per il pran-zo al sacco, intanto qualcuno scatta un paio di foto al lavoro che abbiamo svolto e siamo contenti, ora il sentiero pulito ha cambiato aspetto e sembra un’autostrada a due carreggiate.Sulla via del ritorno si pensa a quello che potremo fare la prossima volta, c’è il torrente adottato da pulire, i ti-gli e i mandorli di San Tomaso da po-tare, le panchine e le staccionate da verniciare, anche la legna da tagliare e sistemare nella legnaia, “e però la schena la me dol”, “e alura la gamba no?”.Tutte le volte è così, però continuiamo perché anche se ci lamentiamo ci pia-ce, è la nostra compagnia che ci lega, è il lavoro che facciamo che ci dà sod-disfazione. Purtroppo non siamo rimasti in molti, vuoi per il lavoro piuttosto pesante, vuoi per l’età che abbiamo e qualche acciacco, speriamo di poter fare anco-ra qualcosa l’anno prossimo.Ma che compagnia è?

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collaborazione conle scuole elementariGigia

Da qualche anno la nostra società collabora con le scuole elementari di Valmadrera, nella promozione e conoscen-za del territorio montano. Come? Accompagnando alunni

e insegnanti durante le uscite didattiche che la scuola propone. Questo è possibile grazie alla disponibilità degli accompagnato-ri volontari del corso di Escursionismo.

Quest’anno, i ragazzi delle classi quarte ci hanno donato i disegni che hanno realizzato dopo una bella uscita a San Tomaso. Per questioni di spazio, ne pubblichiamo solo alcuni che rappresentano il vissuto degli studenti durante quella giornata.

AltRe AttIvItà OSA

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Gionata Ruberto

Avventura

Gli anziani narravano di infinite fatiche lungo il percorso e di indicibili mostri. I loro amici dicevano: “che vuoi che sia? Siete pazzi! Mi portate un regali-no? Se non prendete qualche malattia siete fortunati!” e i nostri prodi non sapevano che pensare. Per un paio di mesi remarono sull’az-zurro lago, avevano scelto il kayak come mezzo dato la sua versatilità e la capacità di bagaglio, e il giorno 20 agosto partirono per il folle viaggio.Dal molo dell’amato Parè si stacca-

rono Gionata con Celeste, Pavel con Brigitta e Fede-rico con la rombante moto Isabella. Dolce e amaro il primo giorno, le montagne si allontanavano e il paesag-gio si faceva selvaggio.Per tre giorni stettero sull’Adda, l’impetuoso fiu-me che non lascia tregua, e videro il paesaggio diventa-re pianura tra le numerose chiuse che lasciavano loro molta fatica in corpo e ruba-vano ore preziose di luce.Erano molto motivati e non lasciavano tregua ai propri muscoli fino a che il terzo giorno una rapida inattesa piegò loro il capo e una ca-viglia si stortò. Molto dolore provarono in quell’occasio-ne ma il tratto peggiore era passato. Ora iniziava il Po!

Ciao ragazzi, come va?Da qualche settimana è arriva-to l’inverno e non sembra vero

ma abbiamo l’occasione di vedere la neve che scende tenendo in mano una bella tazza di cioccolata calda…Mi è stato chiesto di tornare con la memoria a quest’estate, “perché?” voi dite.Ora vi racconto una storia:C’erano due ragazzi, o meglio tre, che avevano fame di Avventura, vivevano vicino ad un grande lago di montagna ma sognavano di vedere il mondo coi loro occhi. Volevano arrivare lontano, usando le loro forze perché oramai con la grande Internet potevano viaggiare in meno di un secondo per centinaia di miglia senza esserci veramente.Trovandosi una ventosa sera in un pub fecero viaggiare il pensiero e stipula-rono una promessa: andare a toccare la Grande Venezia con le proprie dita, vagare per i fiumi e i laghi alla vecchia maniera per esplorare il creato e ri-scoprire la bellezza del mondo.Incominciarono ad allenarsi. Essendo l’impresa bella lunga - partivano da Valmadrera che dista la lunghezza di circa 140 km di Adda, 280 di Po e 60 tra canali e laguna- volevano preparar-si adeguatamente.

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Riccardo Villa

Alfabetoengadinese

Lungo è il verde serpente che si sno-da nella pianura del Grana Padano, ricco di pesce di ogni sorta e pescato-ri di ogni lingua. Tutte le persone che incontravano erano gentili con loro, molto interessate e disponibili.Un vecchio signore disse una frase che risuonò molto nelle loro teste di “Crapuni”:” la gente di fiume si aiuta sempre”, e così fu.Il paesaggio era sempre uguale e la stanchezza si faceva sentire. Circa 12 ore al giorno remavano e Federico pa-zientemente li attendeva e li accudi-va. Come bambini si addormentavano alla sera dimenticandosi della fatica e sognando l’infinito.Arrivati quasi alla foce del Po fecero una deviazione dal corso del fiume e percorsero giganteschi canali con im-mense chiuse che li facevano sentire dei piccoli topolini di fronte a grandi e potenti cancelli.Giunti a Chioggia nulla li poteva più fermare, ormai si sentiva il profumo di sale e di vittoria. La bianca Venezia sull’orizzonte non distava molto. Sa-lutarono Federico e si buttarono nel-la Laguna. Qui scoprirono bellissime isole e antichissimi reperti. Incontra-rono un’indigena che li invitò ad una festa in spiaggia e poterono ammirare l’agognata meta sotto la luce dei fuo-chi d’artificio.

Da quel momento in poi è stata solo discesa per i nostri valorosi, dalla sor-presa dei propri compaesani sul Canal grande alla premiazione nel palazzo cinquecentesco del comune con an-nessa visita guidata, dal breve viaggio di ritorno in camioncino alla premiazio-ne del Politecnico di Milano e ancora nel loro Comune d’infanzia.Ripensare a questi ricordi provoca tan-ta gioia ora che siamo al calduccio da-vanti ad uno scoppiettante fuoco, ma un tremito scorre lungo la schiena.Voglio assaggiare ancora il mondo che sta fuori da questa valle e voglio catturare tutto con la mia affamata mente.Chissà che cosa riserverà il futuro!

Fra le caratteristiche principali di un membro dell’OSA vi è sicuramente quel-la di aver visitato, almeno una volta, la splendida vallata svizzera dell’Enga-dina. A piedi o sugli sci, in estate o in inverno, da soli o in compagnia, fatto

sta che superando il passo del Maloja ci sentiamo tutti un po’ a casa nostra. La conoscenza del po-sto è tale che possia-mo, usando anche la fantasia, elencare in ordine alfabetico le più note località della zona, quelle che ci hanno visto protagonisti nei modi più disparati.

Eccovi quindi il mio personale elenco:A Aeroporto SamedanB BeverC CelerinaD DiavolezzaE Engadina!F Fiat Concessionario ZernezG Ghiacciaio MorteratschH Hotel Waldhaus SilsI IsolaJ Julier PassK Kebabbaro PontresinaL La PuntM MadulainN Noleggio Sci SilvaplanaO OrdenP Piz CorvatschQ Q8 distributore ScuolR RosegS S-ChanfT Trenino Rosso BerninaV Val FezW Wc parcheggio Malojaz ZuozPer quanto mi riguarda, il posto fra questi che ho avu-to modo di frequentare più spesso in tutti questi anni è forse quello dove regna la pace più assoluta, quello dove si respira l’aria più salu-bre, quello dove mente e corpo raggiungono una perfetta simbiosi.Quanti ricordi, quanti colori, quante sensazioni uniche…Mi dispiace, ma non posso dirvi qual è, voglio che rimanga un mio piccolo se-greto

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Davide Dell’Oro

era indissolubilmente scritta nel suo D.N.A. Era convinto, che la “Grande Becca” come veniva soprannomina-ta, fosse possibile da scalare, ed era convinto anche che la sua esperienza di cacciatore di camosci e contrab-bandiere fosse sufficiente per tentare l’impresa.Carrel aveva cinque figli, aprire una via dal versante della sua Valtournenche po-teva anche dire crearsi una prospettiva di lavoro. Invece il britannico era spinto dal gesto sportivo ed esplorativo.Nel 1857, Carrel con un altro cacciatore, Jean-Jacques Carrel, e l’abate Amé Gor-ret era giunto fino alla Testa del leone. Nel 1862 si era unito alla cordata della famosa guida elvetica Bennen e del pro-fessor Tyndall in qualità di portatore, ma i tre avevano dovuto arrendersi sull’aerea spalla del Cervino, che successivamen-te venne denominata Pic Tyndall. Facendo un passo indietro, aveva conosciuto Whymper nel 1861 che, giunto in valle, cercò una guida per un tentativo di scalata alla montagna, che si concretizzò il 23 luglio 1862, ma fallì causa il brutto tempo.Scrisse di Carrel: “Era un pezzo d’uo-mo rudemente squadrato, dall’aspetto risoluto e un po’ altero, il che non mi di-spiacque…Non aveva l’euguale come arrampicatore di rocce. Era l’unica tra le guide che non si perdesse mai di coraggio, che credesse con ostinazio-ne nella vittoria definitiva, e a dispetto di tutte le sconfitte consecutive che parevano dargli torto, persisteva nel sostenere che il Cervino poteva esse-re scalato e che lo sarebbe stato, un giorno, dal versante che fronteggiava la sua valle natia”. Insieme scalarono anche il Grand Tournalin nel 1864.Sempre nel 1864 Whymper scalò come in prima ascensione la Barre des Ecrins, il Mont Dolent e l’Auguil-le dell’Argentière. L’anno successivo il 1865, quello della conquista del Cer-vino, salì sempre in prime ascensio-ni il 16 giugno con la guida francese Michel Croz e due altre guide, Cristian Almer e Franz Biner, il Gran Cornier;

ha dato origine, anziché raffreddarsi all’aria aperta, si è consolidata in pro-fondità, ad alcuni chilometri sotto la superficie della terra. Il raffreddamen-to lento ha permesso alla roccia di assumere una struttura granulare con minerali che si possono ben osservare anche ad occhio nudo. Sopra i gabbri ci sono gli gneiss , e sopra ancora gli scisti cristallini” (Luigi Bignami).Ai primi del 900 il geologo svizzero Emile Argand formulò l’ipotesi (poi rivelatasi corretta) che il Cervino non avesse avuto una origine locale, ma che fosse stata trasportata sopra i calcescistici e le ofioliti mesozoiche che ne costituiscono il piedistallo; una massa che si sarebbe formata altrove e trasferita tramite compressione oriz-zontale nella nuova posizione, prodotta dal blocco africano durante l’orogene-si alpina. Il progressivo avvicinamento dei blocchi continentali dell’Africa e dell’Europa, con la loro collisione che ha avuto inizio circa 50 milioni d’anni fa, produsse l’accavallamento della parte frontale della crosta africana al di sopra di quella europea….una montagna non europea ma africana insomma, così come la vicina Dente Blanche.

La corsa per la vettaLa storia è ormai nota, è stato scrit-to molto, i due protagonisti principali, come sappiamo, sono due: Jean An-toine Carrel detto “Il Bersagliere”, per la sua partecipazione alle guerre di in-dipendenza e il disegnatore e incisore britannico Edward Whymper.Due personaggi completamente diver-si per personalità, condizione sociale e culturale. Whymper si era avvicina-to alle Alpi tramite il suo lavoro di di-segnatore e aveva scoperto il Cervino per caso, in uno dei suoi viaggi dove riportava disegni e bozzetti; era poco più che ventenne. Una delle sue prime salite fu il Monte Pelvoux nella Savoia. Carrel invece, sulla trentina, era l’uo-mo della vallata che aveva vissuto sino alla sua giovinezza della montagna;

cERVino, 150 anni dalla prima salita: cronaca di un mito.

Gaston Rebuffat, grande guida alpina del Monte Bianco lo definì: “un cumulo di pietre

tenute assieme dal Ghiaccio”, mentre John Ruskin lo definiva “il più nobile scoglio d’Europa”; per Walter Bonatti invece con le sue forme e lo slancio verso l’alto: “Il simbolo dell’alpini-smo…il simbolo del salire, il simbolo dell’ascendere”.Rappresenta l’idea platonica e ro-mantica della montagna; la montagna delle montagne, le sue linee, la sua forma, sono entrate ormai nell’imma-ginario collettivo; anche chi non ama l’ambiente alpino, lo conosce: rappre-sentato sulle scatole dei cioccolatini, dei pastelli, sulle magliette, cartoline, souvenir... anche Mike Buongiorno reclamizzava la grappa Bocchino dalla vetta, appunto, del Cervino. Cervino per gli italiani, Matterhorn per gli elve-tici, che significa “corno su prato”. Sulle pareti di questo gigante (4478 mt), situato tra il Vallese e la Valle D’Aosta sono state scritte pagine d’al-pinismo, dalla lotta per la prima ascen-sione (di cui parleremo tra breve) alle conquiste successive.

Una montagna africana?A guardarlo sembrerebbe formata da un unico blocco, in realtà è costituito da tre strati diversi di roccia.La base della montagna è formata da gabbro, una roccia simile al basalto, quelle rocce che si formano quando si raffredda la lava, “Ma il magma che ne

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Una montagna intrisa di storia: oltre all’epica conquista, come non ricor-dare anche fra le varie imprese di cui è stata costellata questa montagna, la salita per cresta di Smutt vinta il 3 settembre 1879 da Albert Frederick Mummery, con le guide Alexander Burgener, Johann Petrus e Augustin Gentinetta; l’apertura della via sulla parete nord (uno dei grandi problemi delle Alpi per quell’epoca) il 31 luglio e il 1 agosto da parte dei fratelli bavare-si Franz e Toni Schmid; oppure le im-prese di Luigi Carrel (soprannominato Carellino) che salì in prima ascensione fra il 1931 e il 1942 la parete Sud, la parete Est e la diretta della della Cre-sta di Furggen.; per arrivare a tempi più recenti l’apertura da parte di Wal-ter Bonatti di una via nuova d’inver-no e in solitaria sulla parete nord nel 1965; oppure la via sul Naso di Smutt da parte di Alessandro Gogna e Leo Cerrutti, o per arrivare ai giorni nostri le imprese di Marco Barmasse e suo figlio Hervé.Per ricordare la prima ascensione, i due comuni ai piedi della montagna hanno deciso una serie di appunta-menti alpinistici, culturali, sportivi, musicali, di svago e tavole rotonde per ricordare l’evento. Dove il tutto ha avu-to inizio, la via percorsa da Whymper sul versante svizzero è stata illumina-ta, anche a Cervinia è stato acceso un grande falò ai piedi del Cervino per il-luminare la montagna.Forme e storia, che hanno fatto diven-tare il Cervino il simbolo stesso della montagna, per alcuni la più bella del mondo in assoluto, celebra i 150 anni dalla sua prima salita.

Biografia:•ALP n.137:“Cervino - la madre di

tutte le montagne”•MERIDIANIMONTAGNEn.5-“Cer-

vino”•WIKIPEDIA

il rivale britannico calcare per primo la vetta della montagna ed era tornato verso la Valtournenche.Fortunatamente si lasciò convincere dall’abate Amé Gorret e tre giorni dopo con altri compagni ripartì per la Cresta del Leone il 16 luglio, bivaccarono alla Gran Torre e raggiunta la “Testa del Cervino” il giorno successivo grazie allo stesso abate e Luc Meynet riusci-rono anche a risolvere il tratto chiave che li aveva bloccati in precedenza, ca-lando i compagni da un colatoio, e il 17 luglio anche Jean Antoine Carrel con Jean Baptiste Bich riuscirono a calcare l’affilata cima del Cervino aprendo la via “normale italiana”, senza incidenti e almeno di un grado più impegnativa della cresta svizzera.Successivamente i due, Carrel e Whymper scalarono ancora insieme, in particolare in Ecuador le cime del Chimborazo e della Cayambe.L’inglese morì a 71 anni nel suo letto a Chamonix nel 1911; mentre Carrel morì nel 1890 a 61 anni ai piedi del Cervino nel tentativo di trarre in salvo da una bufera un suo cliente.

La croce in vettaNel 1902 fu posta la croce sulla vetta, fu papa Leone XIII a concepirne l’idea: 19 croci su altrettante cime delle alpi. Dopo due anni di tentativi l’abate Au-guste Carrel riuscì nel sogno di portare una croce in cima al Cervino, e fu inau-gurata con una S.Messa il 24 settem-bre 1902. Alta 280 cm per 85 kg di peso; sui due bracci riportava il nome di Vallistornench (Valtournenche) e Pratmumbor (Zermatt), i due comuni che avevano aperto una sottoscrizione per la posa della croce.

Zermatt e Cervinia per celebrare i 150 anniCome abbiamo già detto il Cervino è un’icona, per chi pratica l’alpinismo e non solo.

successivamente il 24 giugno i quattro salirono la Punta Whymper (che pren-de il suo nome) delle Grande Joras-ses, e il 29 giugno con Almer e Biner l’Auguille Verte.Carrrel invece continuò con altri tenta-tivi alla “Grande Becca” con compa-gni diversi. Prima della conquista della vetta nel 1865 furono 14 i tentativi di scalata alla montagna, di cui 8 ebbero come protagonista Carrel.L’inglese era salito in Valtournenche per cercare Carrel, ma egli tergiversò. L’italiano si era impegnato con Quinti-no Sella fondatore e ideatore del C.A.I. (Club Alpino Italiano) nato da poco e con il geologo-alpinista Felice Giordano per un tentativo di scalata al Cervino. Quando una mattina Whymper risalì in valle per cercare Carrel gli fu risposto che era già impegnato con quattro uo-mini sulla Cresta del Leone.Infuriato scavalcò il Colle del Teodulo e si diresse verso Zermatt in compagnia di Lord Douglas, sul versante svizzero; casualmente lì trovò la sua fidata gui-da Michel Croz che stava organizzando appunto un tentativo al Cervino, assie-me al reverendo Charles Hudson e le due guide Taugwalder. Il sacerdote acconsentì a formare un’unica corda-ta, a patto che si potesse aggiungere anche il giovane Hadow che stava co-minciando da poco a muovere i piedi nell’alpinismo.I sette partirono il 13 luglio, per poi bi-vaccare a 3300 mt di quota. Il giorno 14 luglio risalirono la cresta dell’Hörnli, i 7 alle ore 13,30 calcarono la vetta del Cervino. Per un errore di prospettiva poteva apparire più impegnativa della cresta del versante italiano, in verità la Hörnli si rivelò meno difficile del previ-sto, in poco meno di una decina di ore la cordata era riuscita ad avere ragione della montagna.Dalla vetta videro i quattro italiani im-pegnati sulla Cresta del Leone sul versante italiano e cominciarono a sbracciarsi e a urlare per richiamare l’attenzione di Carrel e compagni, che visti di essere stati preceduti dalla cor-data guidata da Croz decisero di torna-re sui loro passi.Ma non era finita. In discesa a poche centinaia di metri dalla vetta, Hadow scivolò trascinando con sé Croz, Hud-son e lord Douglas, mentre i due Tau-gwalde e Whymper si aggrapparono alla roccia e tentarono di tenerli con la corda, ma essa si spezzò e i primi quattro precipitarono. Carrel deluso e sfiduciato, aveva visto

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Tutto sull’o.S.A.

oRGAnizzAzionESPoRTiVAALPiniSTi

• CondoglianzealsocioMarioCerutiperlascomparsadellamamma Ida

• CongratulazioniallasociaChiaraDell’Oroperlanascitadel-la figlia Leila

• SentitecondoglianzealsocioMarioMaggiperlascomparsadella mamma Giovanna

• SABATO27EDOMENICA28GIUGNO,lungol’itinerariochecollega i principali luoghi di culto che cingono idealmente il Monte Cornizzolo si è svolta la camminata del Gir di Sant

• L’OsaporgesentitecondoglianzeaLuigiSozziperlascom-parsa della moglie Giuseppina

• L’Osasicongratulaper ilmatrimoniodeisociCristinaVal-secchi e Marcello Mainetti

• SABATO5SETTEMBREsiètenutoilConcertoaS.Tomaso“Note tra i monti” in collaborazione con il CAI e il Corpo Musicale S.Cecilia.

• Condoglianzeal socioEmanueleRusconiper laperditadisua madre Luisa

• GrandegioiaacasadellasociaClaudiaBussolaperlanasci-ta del figlio Giulio

• LenostrecondoglianzeallasociaNadiaFrigerioperlascom-parsa di mamma Lina

• MARTEDI’27OTTOBREpressolaCappelladell’Oratorioalle20.30 si è celebrata la S.Messa a suffragio dei soci defunti

• CondoglianzealsocioMarcoSesanaperlaperditadelpadreLuigi

• L’OsasicongratulaperilmatrimoniodiSacchiMatteoconMartina Ciceri

• AncheaisociAmbrogioeNataleRusconivanno lenostresentite condoglianze per la scomparsa della mamma Sere-na

• VENERDI’ 20 NOVEMBRE si è svolta la Serata di chiusuraattività, con la proiezione delle fotografie dell’anno e le pre-miazioni delle gare di marcia alpina di regolarità e corsa

• Tantiaugurial socioStefanoButtiper lanascitadelfiglioMarco

• L’OsaèvicinaaisociAntonioeGianfrancoRusconiper lascomparsa del padre Gerolamo

• Congratulazioni per il matrimonio di Clara Butti con Chri-stian Ferrario

• CondoglianzeallasociaMariateresaBaioperlaperditadelfratello Salvatore

• CongratulazionialsocioDavideVassenaperlanascitadellafiglia Sara

• Siamovicinial socioDavideGreppiper la scomparsadelpapà Redento

• CondoglianzealsocioGianmarioSandionigiperlaperditadella madre Giulia

• FelicitazionivivissimeaisociPaoloPilonieMorenaCrimellaper la nascita della figlia Matilde

• SiamovicinialsocioMimmoMazzitelliperlascomparsadipapà Antonio

• NellaseratadiMartedì23dicembrecisièritrovatiaS.Tomasoper la tradizionale trippa e gli auguri di Natale

• TantiauguriallasociaChiaraLonghiperlanascitadellege-melline Elena e Cecilia

• CondoglianzeallasociaGinaCastagnaperlaperditadelfra-tello Emilio

23868 VALMADRERA (Lecco)Via Bovara, 11Tel. 0341 [email protected]

Orario segreteriaMartedì e Venerdì dalle 21 alle 23

Aff. F.I.E.Aff. F.I.S.I.

Aff. F.I.D.A.L.